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MENSILE 283 - 2012 - 6.50 283 Spedizione in A.P. - 45% - art. 2, comma 20/B - legge 662/96. Contiene I.P. Filiale di Torino - n.ro 6/12 Vivalda Editori, Torino.

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The Italian Magazine of Mountain - since 1985

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«No mamma, cosa ci vengo a fare in montagna? Il collegamento aInternet salta ogni momento, la sera non so cosa fare, camminare èfaticoso...».Sarà per questo che hanno immaginato “Dòlaondes”, l’acquaplaning di Canazei in Val di Fassa: cinque piscine e centoundici metri di scivolo a 2400 metri di altitudine. Rispetto per la lingua ladina, un po’ menoper il resto. E non poteva che scatenare un’ondata di polemiche.Fino a quando i parametri che governano la società resteranno quelliche sappiamo, l’appetibilità della montagna estiva resterà piuttostoridotta. Destinata a un consolidato pubblico selezionato e appassionato, sempremeno stuzzicante per giovani e giovanissimi.Altro è schizzare sugli sci, impegnarsi nelle evoluzioni acrobatiche delfreeride o dello snowboard, quando il bianco invernale avvolge le vetteche fanno da sfondo e se le si deve risalire lo si fa con gli impianti,senza alcuno sforzo.D’estate è diverso. È fatica, con poche possibilità di mettersi in mostra. Più meditazione che esibizione. Ma i ragazzi che hanno la vita davanti la vogliono mordere, e peraffermarsi hanno capito che bisogna mostrarsi. Al mare si può imitare Balotelli, in montagna è più complicato, mica cisono spiagge affollate. I muscoli che metti in azione in parete li vedono in pochi, va già benese c’è qualche ragazza, oltre alla tua. Tanto per ingelosirla un po’.Per fortuna c’è la crisi e allora tornano le famigliole, che prendono il posto delle comitive dell’Unitre che aprono la stagione e, a volte la prolungano. Forse, se anziché portare in quota l’acquaplaning e tanti altri

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BEVENDO IL CAFFÈ A PUNTA CAMPANELLA (FOTO G. L. BOETTI)

divertimenti universali che possiamo incontrare in ogni parte delmondo, le nostre località montane promuovessero l’iniziazione aglisport della montagna - l’arrampicata, la mountain bike, il downhill o,per restare in acqua, rafting, canyoning o hydrospeed - si potrebbeprovare a imbastire un investimento capace di dare frutti anche in futuro. La montagna è terreno di gioco, di divertimento, di passione, di sentimento, e tutto ciò diventa filosofia di vita. È però necessario trovare la password, la chiave di accesso. Un tempo passava dalle colonie, dalla parrocchia, dalle gite sociali di quartiere, dall’estate ragazzi, dagli scout.Travolti, quasi tutti, prima che dalla crisi economica da quella dei valori,probabilmente sono rimasti solo questi ultimi. Gli scout non cercano solodivertimenti, colgono l’occasione delle vacanze per provare a ragionaresul futuro che li attende e che andrà riempito non solo di apparenze maanche da qualche impegno più solido che dia un senso alla vita.Ma anche chi cerca solo divertimento potrebbe cogliere l’occasione perincontrare i valori, interrogarsi, rivedere i programmi del futuro dandoloro qualche consistenza in più.La montagna e la sua pratica possono far capire cose cheprobabilmente non si erano mai considerate. Salire non è solo unaquestione di muscoli e fiato: è affare di cervello che li armonizza; è capacità di controllo; possibilità di governare se stessi cercandol’equilibrio tra ambizione e possibilità di raggiungere gli obiettivi; è consapevolezza delle propria forza e dei propri limiti al cospetto della natura; è felicità di stringere la mano al compagno di avventura, di baciare la propria ragazza, di farsi un caffè per assaporare la bellezzadi vivere che la montagna rivela e ci permette di meglio apprezzare.

editorialedi VALTER GIULIANO

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1 / editorialedi Valter Giuliano

news6 / sci ripidoGIÙ DALLE DAMES ANGLAISES

di Edmond Joyeusaz

10 / alpinismoFENOMENO DAVID LAMA

di Fabio Palma

12 / attualitàKILIAN: SUMMITS OF MY LIFE

di Sacha Morteo

14 / spedizioniLA NORTH FACE DELL’ORCO PAKISTANO

di Giulio Caresio

16 / libriALLA SCOPERTA DEI SAPORI D’ALPEGGIO

di Ugo Vallantri

18 / libri segnalazioni

20 / trekkingAmalfi, la costiera degli deiLA TRAVERSATA INTEGRALE DA CAVA DEITIRRENI A TERMINI

di Gian Luca Boetti

28 / arrampicataI Ragni di Lecco tra Amalfi e Positano TRA SCALINI E FALESIE ALLA SCOPERTADELLA COSTIERA VERTICALE

di Fabio Palma

38 / SCHEDA GIALLA AMALFI TREKKING & CLIMBING

46 / i classici di Alp - fotografiaDomenico Riccardo Peretti GrivaLA MONTAGNA IN “BROMOLIO TRASFERTO”

di Giuseppe Garimoldi

50 / mestieri di montagnaPassione guida alpinaSTORIE DI PROFESSIONALITÀ E AMICIZIE

di Ada Brunazzi

56 / ritratti di AlpTHIS WILL DESTROY YOU: ALBERTOTADIELLO

di Daniela Zangrando

58 / trekking Creta Walk & SwimTRA GOLE SPETTACOLARI E SPIAGGEINCANTEVOLI

di Carlo Valente

64 / SCHEDA GIALLA

68 / una splendida giornataBERG HEIL, BUONA MONTAGNAa cura di Paolo Campagnoli

70 / mountain bikeSu e giù per l’anfiteatromorenico di Ivrea

di Piero Ruffino

80 / escursionismoVal LeventinaLA STRADA ALTA E IL NUOVO TUNNEL DEL GOTTARDO

di Furio Chiaretta

88 / SCHEDA GIALLA

92 / vetrina

Baintha Brakk / The Ogre (7285 m) - Karakoram Range, Pakistan (foto Pierre Neyret / Arch. The North Face)

sommario 283ANNO 2012

> IN COPERTINAPrima salita a vista, certificata 7b, sulla parete sud del Laserz,nelle Dolomiti di Linz, effettuata da David Lama e Peter Ortner(Foto ASP - Red Bull / Association of Surfing Professional/Rainer Eder)

Sisifo felice

«Non c’è niente di più affascinante di trovarsi davanti a una montagna che non si può scalare, ma che puoi solo tentare di scalare»

Tommy Caldwell

[email protected]

02 ALP 283 Somma.qxp 23-07-2012 15:07 Pagina 2

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B R E A K I N G N E W S _ B R E A K I N G N E W S _ B R E A K I N G N E W S _ B R E A K I N G N E W S _ B R E A K I N G N E W S

NEWSGiù dalleDAMES

GIÙ LE PUNTE E SISALTA LA PRIMA

CREPACCIATERMINALE PER

ATTERRARE,BLOCCARSI E

SALTARE LASUCCESSIVA

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sci ripidoNEWS

di EDMOND JOYEUSAZfoto di ALBERTO LOCATELLI

LA PRIMA DELCANALONE SUD

W S

In tutto il mondo il freeride sta avendo un’enorme diffusione. Sull’onda di que-sta passione, a Courmayeur si è formato un gruppo di giovani con la passioneper il fuori pista e in particolare per lo sci ripido. Francesco Civra Dano, Gian-

luca Marra, Luca Rolli (guide alpine di Courmayeur) e lo snowboarder Davide Ca-pozzi hanno sciato pendii e canaloni aperti qualche decennio fa e non ancora ripe-tuti [Monte Bianco: Parete Ovest, prima ripetizione (De Benedetti) Via Greloz-Roch - Aiguille Blanche: Prima Ripetizione discesa (De Benedetti) Via Grivel-Cha-bod - Dames Anglaises: prima ripetizione canalone est discesa Neuenschwander] e

hanno aperto nuovi itineraricome la discesa del CouloirAnderson al Mont Maudit. Inpassato, spesso si sono formatigruppi di alpinisti con passionicomuni; mi viene in mente lostraordinario periodo dei con-catenamenti a Chamonix. JeanMarc Boivin, Christophe Pro-fit, Erik Escoffier hanno porta-to qualcosa di nuovo nell’alpi-nismo. Inconsapevolmentel’incontrarsi al bar nei fondo-valle, parlare e condividereidee ed esperienze favorisce lanascita di “nouvelle vague”che talvolta portano una ven-

tata di freschezza nell’ambiente alpinistico. Si sa che è pressoché impossibile farequalcosa di nuovo sulle Alpi, ma gli sciatori del ripido, essendo un numero moltoristretto, sono più fortunati e qualche canalone vergine riescono ancora a trovarlo. La discesa del canalone sud delle Dames Anglaises, nasce dalla ricerca continua checon Francesco mi coinvolge. Spesso cerchi “cose” lontane e magari non ti accorgi chele hai sotto agli occhi. Entrambi, viviamo a Entrèves; dalle nostre finestre la crestadi Peutérey si staglia nel cielo. Incredibilmente, ci siamo accorti che il canalone suddelle Dames Anglaises non era mai stato sciato e da qui è nato il progetto. Non è stata una passeggiata, è stato un inverno difficile, come spesso accade ulti-mamente: abbiamo fatto diversi tentativi, le condizioni non erano mai buone, nonnascondo che abbiamo avuto dubbi sulla riuscita, ma con pazienza alla fine ce l’ab-

SUL BIANCO - DAMES ANGLAISESUN’INEDITA DISCESA IN SCI

IL TRACCIATO DELLA DISCESA (IL TRATTO TRATTEGGIATO È NASCOSTO NELLA PROSPETTIVA DELLA FOTO)

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a m a l f itesto e foto di GIAN LUCA BOETTI

20-27 ALP 283 AmalfiBoetti.indd 2020-27 ALP 283 AmalfiBoetti.indd 20 20/07/12 14.5420/07/12 14.54

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CAMMINANDO SUI SENTIERI A PICCO SUL MARE DI PUNTA CAMPANELLA

A FIANCO DAI ROSMARINI DELLA PEZZALONGA IL PANORAMA SI APRE SULLA BAIA DI IERANTO E SULL’AREA MARINA PROTETTA DI PUNTA CAMPANELLA

Ecco per la prima volta la

proposta del trekking litoraneo

che percorre uno dei luoghi

più belli d’Italia passando

per Maiori, Minori, Ravello,

Strani, Amalfi , Positano, Torca,

Nerano e il promontorio di

Punta Campanella, scenografi co

belvedere su Capri.

Un’avventura indimenticabile,

accompagnata dai richiami epici

dell’Odissea di Omero, piuttosto

che da quelli divertiti del

Decamerone di Boccaccio, sulla

scia del mitico Viaggio in Italia.

La traversata integrale della COSTA DI AMALFIda Cava dei Tirreni a Termini

20-27 ALP 283 AmalfiBoetti.indd 2120-27 ALP 283 AmalfiBoetti.indd 21 20/07/12 15.0220/07/12 15.02

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IN EQUILIBRIO TRA LE SPONDE DEL FORO DI MONTE PERTUSO (FOTO L. PASSINI) E L’IMPEGNATIVO SETTORE PAROLE CROCIATE A TORRE DELLO ZIRO (FOTO P. BAGNARA)

di FABIO PALMA

Tra scalini e falesie alla scoperta della

COSTIERA VERTICALE

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testo e foto di CARLO VALENTEe INES CASONATO

CRETAWALK & SWIM

Tra gole spettacolari e spiagge incantevoliMare o montagna? Il dubbio attanaglia da

decenni le famiglie italiane, divide le coppie, crea

tensioni, ma alla fi ne si sceglie il mare. È diffi cile

rinunciare al piacere del sole sulla pelle, delle

calde serate estive, di una bella nuotata in acque

limpide. Anche la montagna ha le sue attrattive:

bei paesaggi, lunghe camminate nei boschi e nelle

praterie alpine, silenzio, contatto con la natura

lontano dalle folle schiamazzanti delle spiagge.

Ma è possibile conciliare due esigenze così

contrapposte?

Noi ci abbiamo provato.

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Da Elafonissi a PalaiochoraDislivello: 100 m in salita e in

discesa

Sviluppo: 11 km

Tempo: 4 ore

Note: è senz’altro consigliabile

fermarsi a Elafonissi almeno

qualche ora. È una sorta di istmo

tra la terra ferma e un isolotto

con acque turchesi basse e

trasparenti, una delle spiagge più

belle di tutta Creta. È famosa

perché in più punti la spiaggia

assume sfumature rosa che la

leggenda attribuisce al sangue dei

cretesi che qui furono massacrati

dai turchi nel 1824. La camminata

fi no alla chiesetta e al cippo che

ricorda l’accaduto è splendida è

richiede circa un’ora a/r.

Dal parcheggio si passa davanti ad alcune roulotte (cartello giallo e ne-ro dell’E4). Si cammina tra i massi vicino alla costa fi no a una bella foresta di ginepri dalle forme con-torte e dune di sabbia, seguita da una bella spiaggia di sabbia nera e scogli piatti (1 ora). Si prosegue lungo il mare per circa 10 minuti poi, seguendo le indicazioni, si risa-le un torrentello e si riprende a camminare in direzione est tra bei cespugli fi oriti. Si scende di nuovo al mare tra sabbia e scogli (1 ora). In fondo alla spiaggia il sentiero

risale ripido con belle vedute fi no alla chiesa di Agios Ioannis. Si se-guono le indicazioni del sentiero E4 tralasciando la strada sterrata; po-co dopo a sinistra, una piccola sor-gente d’acqua. Si attraversa una zona di rocce calcaree a picco sul mare con alcuni passaggi franosi leggermente esposti. Infi ne si ridi-scende al mare (1 ora). Volendo, con una piccola deviazione a destra si raggiunge una bella spiaggetta con albero. Si sale di nuovo fi no a un colle dove si ritrova la strada sterrata. Poi di nuovo per sentiero si scende al mare e si raggiunge Krios beach (1 ora). Da qui si per-corrono ancora alcune centinaia di metri su strada sterrata prima e poi su asfalto fi no al primo incrocio a T dove passa l’autobus per Palaio-chora (circa 7 km, informarsi sul posto per gli orari).

2

Da Palaiochora a SougiaDislivello: 450 m in salita e in

discesa

Sviluppo: 14 km

Tempo: 5 ore

Note: Palaiochora è il centro

turistico principale della zona,

una cittadina carina piena di

ristoranti e di vita costruita su

una penisola con due affacci sul

mare e le rovine di un vecchio

castello veneziano. Merita

senz’altro fermarsi un giorno; si

possono affi ttare biciclette e

passare una bella giornata di

mare alla spiaggia di Grameno, a

5 km verso ovest.

Per andare a Sougia bisogna pren-dere la strada asfaltata per il cam-peggio in direzione est (circa 1,5 km). Dopo il campeggio si prende a destra lungo il mare per Galikali beach Si prosegue lungo il mare su strada sterrata in ambiente deserti-co fino a raggiungere la bella spiaggia di Galikali (taverna, 1 ora). Al fondo della spiaggia inizia il sen-tiero ben indicato tra rocce e ce-spugli. Si prosegue a sali e scendi con belle vedute sul mare fi no ad arrivare a una caletta con piccola spiaggia (1 ora). Da qui si sale con un tratto un po’ faticoso fi no a un colle a quota circa 250 m (0.45 ore). Si prosegue in piano, si supera uno stazzo e dopo circa 200 metri si lascia la strada e si seguono i se-gni gialli e neri dell’E4 che scende a destra in direzione del mare, prima con pendenza moderata poi più ri-pido (tenersi a sinistra). Bella vista sul golfo di Lyssos e la sua piana cosparsa di ulivi centenari. Arrivati alle prime case si attraversa la val-letta e si giunge a una fonte con dei tavoli (0.45 ore). Da qui risalen-do la valletta si incontrano i resti del tempio di Esculapio con il bel mo-saico pavimentale, mentre sull’altro lato della valletta si trova una picco-la chiesetta. Tornati alla fonte è consigliabile una piccola deviazione verso il mare per ammirare un’altra piccola chiesetta costruita con

reperti di epoca precedente e la spiaggia di ciottoli con i segni evi-denti sulla scogliera della antica li-nea di costa prima del terremoto che sollevò di alcuni metri tutta questa parte di Creta. Dalla spiag-gia si può tornare alla fonte pas-sando dal lato opposto della vallet-ta per ammirare alcuni altri reperti archeologici e un ulivo millenario. Il sentiero per Sougia parte proprio a fi anco del tempio di Esculapio; si sale per circa 200 m tra gli ulivi fi no a un altopiano di rocce calcaree e cespugli (0.45 ore), che si percorre giungendo a una bella foresta di pini dove inizia la discesa nella spettacolare gola di Sougia; si per-corre la gola con belle vedute fi no al porticciolo di Sougia. Da qui su asfalto in dieci minuti si raggiunge il paese (0.45 ore).

3

Da Sougia a OmalosDislivello: 1100 m in salita, 100

in discesa

Sviluppo: 18 km

Tempo: 7.30 ore

Note: Sougia è un piccolo centro

pieno di bar, taverne e camere in

affi tto: l’atmosfera è carina,

molto “alternativa”. Se volete

concedervi un po’ di riposo

consigliamo di raggiungere

l’estremità orientale della

spiaggia con un piccolo isolotto

roccioso; da qui è possibile

raggiungere una spiaggia

T = Turistico / E = Escursionisti / EE = Escursionisti Esperti / EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura

64-67 ALP 283 CretY.indd 65 23/07/12 12.08

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ANFIMTBTEATRO

In Mtb, su e giù per l’anfi teatro morenico di IVREAparadiso dell’enduro e dell’all-mountain

Ivrea è il carnevale, l’Olivetti e... la mountain bike: sì, proprio così, la Mtb sta sempre più affermandosi come motivo di richiamo per turisti nell’area del Canavese, un piccolo gioiello dell’outdoor fuori dai circuiti mediatici... qui le cose hanno ancora il gusto del “vero”, compreso il carattere un po’ spigoloso degli abitanti, che però nasconde un grande cuore e una passione per il proprio territorio.

testo e foto di PIERO RUFFINO

70-77 ALP 283 Mtb Ivrea.indd 70 23/07/12 12.41

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Lungo il fi anco sinistro della valle

si snoda un percorso escursionistico

a balcone di 45 km, attraverso

cambiamenti climatici e naturalistici,

in un ambiente ricco di testimonianze

della storia locale e della vita rurale

di montagna, tra villaggi, tipiche case

leventinesi e piccole chiesette che

appaiono tra boschi incontaminati.

Lungo la Val Leventina si snoda

la strada del San Gottardo, che fi n

dal XII secolo ha avuto un ruolo

fondamentale per la valle, crocevia

delle infl uenze provenienti da nord

e da sud. Nel 1882 la ferrovia si è

affi ancata alla strada, e ora si attende

per il 2016 l’inaugurazione del nuovo

tunnel di base di 57 km.

La Strada Alta e il nuovo tunnel del Gottardo

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Il Cobat è al servizio di ogni Gestore di Rifugioper la raccolta delle batterie al piombo esauste.

Il Presidente Giancarlo Morandi

Prossimità Campo Base EverestQuota 5.050

Himalaya - NepalPiramide EV K2 Cnr

Alpi centrali - BerninaRifugio Marco e Rosa

Quota 3.600

Il CoBAt raccoglie e ricicla ogni anno in Italia

oltre 15.000.000 di batterie esauste. ovunque vi sia necessità,

gli incaricati del Cobat provvedono al ritiro delle batterie che,

se abbandonate, provocherebbero seri danni ambientali.

Nell’anno internazionale delle montagne il Cobat

ha effettuato due recuperi d’eccezione operando

in ambienti e in condizioni particolarmente severe.

Via toscana 1 • 00187 Roma • tel. 06 487951 • Fax 06 42086985• [email protected]

Iniz

iativ

e Ed

itoria

li -

Lecc

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