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Impieghi dell’acqua
«Dice (Selim): qui da voi si fabbrica con acqua della terra. Prendete acqua da un pozzo, da una fontana, da un fiume. Da noi si fabbrica
con acqua di cielo.
La raccogliamo e quando ne abbiamo un poco, impastiamo con quella. Le nostre case sono fatte di pioggia, sono più nuvole che case.
E ride Selim, ride sulle case del mondo.» Erri De Luca, Tre cavalli
Tullia Aquila
Impronta idrica
L'impronta idrica è un indicatore del volume totale di risorse idriche
utilizzate da un paese per produrre i beni e i servizi consumati dagli
abitanti della nazione stessa. Comprende l’acqua, prelevata da fiumi, laghi e
falde acquifere (acque superficiali e sotterranee), impiegata nei settori
agricolo, industriale e domestico e l’acqua delle precipitazioni piovose
utilizzata in agricoltura.
Tullia Aquila
Inquinamento dell’acqua
Con l’industrializzazione, l’uomo
è venuto ad alterare gli equilibri
naturali che costituiscono il ciclo
dell’acqua, sia perché preleva
quantità sempre crescenti di
acqua, sia perché la restituisce al
ciclo base inquinata.
Tullia Aquila
Come si affronta il problema
L’elevato inquinamento ha reso i
processi naturali di
autodepurazione
(sedimentazione, ossidazione,
adsorbimento , ecc.) non più
sufficienti a recuperare le
caratteristiche originali delle
acque, è necessaria la messa a
punto di sistemi di depurazione
specifici per ogni tipo di scarico.
Si dovrebbe, inoltre, differenziare
l’acqua potabile da quella per altri
usi, evitare di inquinarla e
ricorrere a fonti alternative di
rifornimento, come la
dissalazione dell’acqua di mare,
per l’uso in impianti industriali e
in agricoltura.
Depurazione scarichi civili
Tullia Aquila
Classificazione chimica
Tullia Aquila
In base al residuo fisso a 180 °C:
Acque meteoriche 10 80 mg/L
Acque dolci 100 400 mg/L
Acque salate > 30 g/L
In base a particolari
componenti chimici
presenti
Fonti di approvigionamento delle
Aziende Municipalizzate
Qualità
Le acque superficiali destinate alla
produzione di acqua potabile
vengono classificate dalle Regioni in
categorie (A1, A2, A3), secondo
caratteristiche fisiche, chimiche e
microbiologiche definite per legge.
A seconda della categoria di
appartenenza, le acque superficiali
sono sottoposte a diversi tipi di
trattamento fisico, chimico e
disinfezione prima di essere
utilizzate.
Le acque di falda profonda presentano i migliori
requisiti di potabilità perché, prima di scaturire alla
sorgente, hanno compiuto lunghi percorsi
sotterranei a contatto con strati di terreno che le
hanno purificate e sono meno facilmente
raggiungibili da infiltrazioni inquinanti. Inoltre, a
causa delle elevate P e T, sono più ricche di sali
minerali rispetto a quelle freatiche.
Anche le acque sotterranee sono monitorate e
classificate secondo parametri di legge. Tullia Aquila
Obiettivi di qualità
Le Regioni stabiliscono
programmi di monitoraggio
nell’ambito del piano di tutela
per mantenere o adeguare le
caratteristiche delle acque agli
specifici obiettivi di qualità.
La legge 152 prevede l’individuazione di:
La classificazione dello stato di qualità di un corpo
idrico viene fatta sulla base dei parametri
macrodescrittori (N-NH3; N-NO3; OD; BOD5; COD;
Ptot; E. coli) Tullia Aquila
Parametri analitici
PARAMETRI ASPECIFICI ASSOCIABILI A PROCESSI REDOX
I.O.D., O.D. (parametro specifico), B.O.D.5, C.O.D.
Le sostanze riducenti (organiche e inorganiche) possono essere ossidate chimicamente
dall’ossigeno e/o biochimicamente (solo le sostanze organiche biodegradabili) attraverso il
metabolismo dei microrganismi eterotrofi presenti nel corpo idrico. Un’acqua risulta
tanto più attiva e favorevole alla vita quanto più il bilancio tra riducenti e ossigeno è a
favore di quest’ultimo.
La quantità di ossigeno richiesta per l’ossidazione delle sostanze riducenti viene
determinata in laboratorio simulando il comportamento dell’ossigeno attraverso
un’ossidazione con K2Cr2O7/H2SO4 (C. O. D. - Chemical Oxygen Demand) o con
KMnO4/H2SO4 (I.O.D. - Immediate Oxygen Demand).
La misurazione della quantità di ossigeno consumata dagli eterotrofi per l’ossidazione
biologica delle sostanze organiche facilmente biodegradabili (B. O. D. 5- Biochemical
Oxygen Demand) si ottiene per differenza tra l’O.D. (Ossigeno Disciolto) determinato in
un’aliquota di campione a 15 min dal suo prelievo e quello determinato in un’altra
aliquota dopo 5 giorni di incubazione a 20 °C e al buio. Tutti i parametri sono espressi in
mg/L di O2.
Valori di B. O. D. 5 compresi tra 0.75 e 1.5 ppm sono accettabili per acque potabili, mentre
valori superiori a 5 ppm indicano che l’acqua è inquinata.
Tullia Aquila
PARAMETRI ASPECIFICI ASSOCIABILI AD EQUILIBRI ACIDO-BASE
acidità, alcalinità (totale e con doppio indicatore) e pH
Tutti i processi metabolici dei microrganismi presenti nelle acque sono influenzati da
equilibri acido-base e richiedono normalmente un ambiente neutro o appena alcalino (7 –
8.3). Acque con un alto contenuto di CO2 arrivano anche a pH vicino a 4, ma valori
inferiori, o superiori a 8.3, potrebbero essere indizio di inquinamento.
Il pH è una espressione sintetica dell’attività idrogenionica, che non tiene conto delle
sostanze che lo determinano e quindi del potere tampone dell’acqua. Più informativi sono
l’alcalinità, soprattutto quella determinata con l’uso del doppio indicatore, che può
consentire la determinazione di parametri specifici (OH-, CO32-, HCO3
-), e l’acidità.
L’acidità viene determinata mediante titolazione con NaOH 0.01 N usando fenolftaleina
come indicatore. Il parametro è espresso in meq/L.
Parametri analitici
L’alcalinità si determina mediante titolazione con
HCl 0.05 N usando come indicatore il solo
metilarancio (alcalinità totale – espressa in
meq/L) o prima la fenolftaleina e poi il
metilarancio (determinazione specifica di OH-,
CO32-, HCO3
-, esprimibili in ppm, sulla base dei
volumi di viraggio registrati con i due indicatori).
Tullia
Aquila
PARAMETRI ASPECIFICI RELATIVI ALLE SOSTANZE IN SOLUZIONE
residuo
E’ il parametro su cui si basa la classificazione chimica delle acque.
Parametri analitici
Residuo a 100 °C (sostanze organiche e sali idrati)
in stufa a 180°C , 2 h
Residuo a 180 °C (sostanze organiche e sali anidri)
calcinazione a 550°C
Residuo fisso (sali minerali)
Tutti espressi in mg/L
Il residuo è il complesso di sostanze solubili e insolubili che restano dopo aver
allontanato l’acqua. Per filtrazione si ha il residuo alla filtrazione (corpi non solubili).
Allontanando l’acqua per riscaldamento si ha:
Tullia Aquila
PARAMETRI ASPECIFICI RELATIVI ALLE SOSTANZE IN SOLUZIONE
durezza e conducibilità
La durezza è data dal contenuto di ioni Ca2+ e Mg2+ ed è un parametro importante nella
classificazione di utenza delle acque. Valori elevati costituiscono un fattore di
deprezzamento dell’acqua, sia per uso domestico (altera sapore e tempi di cottura dei cibi,
richiede maggiore quantità di sapone nei lavaggi, incrostazioni elettrodomestici) che
industriale (incrostazioni). Essa però non deve assumere valori troppo bassi, altrimenti
l’acqua diventa aggressiva ovvero corrosiva.
HCO3- in exc. rende l’acqua incrostante, CO2 in exc. rende l’acqua aggressiva.
Anche l’addolcimento con resine a scambio ionico (Na+) aumenta l’aggressività dell’acqua
perché NaHCO3, meno stabile dei bicarbonati di Ca e Mg, si decompone formando CO2:
La conducibilità costituisce una misura indiretta del contenuto salino dell’acqua ed è
generalmente compresa tra 100 e 1000 μS/cm.
Parametri analitici
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PARAMETRI SPECIFICI RELATIVI A COMPONENTI ORDINARI
metalli alcalini e alcalino-terrosi, solfati, cloruri, silice
Sono sempre presenti nelle acque, anche a concentrazioni elevate, e testimoniano uno
scambio attivo con i terreni (autodepurazione). I metalli alcalini e alcalino-terrosi
rappresentano componenti importanti del metabolismo.
Tali parametri sono tollerati a concentrazione inferiore a 1 g/L.
La determinazione analitica dei metalli alcalini e alcalino-terrosi viene realizzata attraverso
la Spettroscopia di Assorbimento Atomico. La determinazione analitica dei cloruri si
effettua col classico metodo argentometrico di Mohr.
PARAMETRI SPECIFICI RELATIVI A COMPONENTI INDESIDERABILI, che a concentrazioni basse sono
essenziali all’equilibrio del corpo idrico. Sono tollerati a concentrazione inferiore a 1 mg/L.
azoto, fosforo, solfuri, ferro, manganese, rame e zinco (oligoelementi)
L’azoto, presente in forma organica, ammoniacale, nitrosa o nitrica, è quasi esclusivamente
di origine organica rappresentando un indizio di processi putrefattivi in atto e, quindi, di
inquinamento: protidi → amminoacidi → NH3 → NO2- → NO3
-
Il nitrato nelle acque è prevalentemente di matrice inorganica. I nitriti sono tossici perché
possono reagire con l’emoglobina del sangue dando metaemoglobina con difficoltà al
trasporto di ossigeno e, in presenza di ammine, possono formare nitrosammine che hanno
azione cancerogena, mutagena e teratogena. Per la determinazione analitica dell’azoto
ammoniacale, nitroso e nitrico si usa la spettrofotometria molecolare.
Parametri analitici
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PARAMETRI SPECIFICI RELATIVI A COMPONENTI TOSSICI
mercurio, arsenico, piombo, cromo, cianuri, inquinanti organici
La loro quantità, per l’azione diretta che hanno sull’organismo umano, deve essere
contenuta entro limiti molto ristretti, da 0.1 a 50 μg/L. Tali componenti non partecipano
ai processi biologici fondamentali dei corpi idrici, ma al contrario possono
comprometterli.
Il piombo si determina all’AA, così come il cromo totale, ma se si vuole dosare
separatamente il Cr (III), meno pericoloso, e il Cr(VI), altamente tossico, si utilizza il
metodo colorimetrico alla difenilcarbazide.
Gli inquinanti organici sono per lo più pesticidi, tensioattivi, idrocarburi e fenoli e si
determinano per via spettrofotometrica (IR per gli idrocarburi, UV-VIS per i tensioattivi)
o gascromatografica.
TEMPERATURA E’ un parametro fisico molto importante poiché condiziona la cinetica di
tutte le reazioni del corpo idrico. Per le acque sorgive un suo valore costante indica
un’origine profonda. Per le acque superficiali valori superiori a 25 °C sono indizio di
inquinamento termico (es. scarichi caldi delle acque di raffreddamento), che incide
negativamente sul bilancio dell’ossigeno, sia direttamente, per la diminuita solubilità, sia
indirettamente, per il maggiore consumo determinato dall’accelerazione del metabolismo
della flora acquatica.
Parametri analitici
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Parametri analitici PARAMETRI ORGANOLETTICI
colore, torbidità, sapore, odore
Hanno importanza principalmente per le acque potabili. Sono parametri che determinano
la “gradevolezza” dell’acqua (l’acqua deve essere salubre, ma anche gradevole) e devono
risultare «accettabili per il consumatore e senza variazioni anomale».
PARAMETRI MICROBIOLOGICI
Coliformi ( Escherichia coli), streptococchi, clostridi
Il controllo microbiologico ha lo scopo di accertare che l’acqua non sia o possa diventare
un veicolo di trasmissione di microrganismi patogeni. Per questo motivo ci si serve di
indici microbiologici, quali la determinazione della carica batterica totale (a 22 e a 36 °C )
e gli indici di contaminazione fecale. La determinazione più diffusa è quella dei coliformi
fecali, l’esponente più tipico dei quali è l’Escherichia Coli (parametro macrodescrittore),
che consente di avere indicazioni sulla presenza di germi patogeni, che con i colibatteri
hanno in comune l’origine (fecale) e il vettore (i liquami domestici).
La differenziazione dei singoli microrganismi viene effettuata secondo lo schema seguente: Filtrazione su adatta membrana → inoculazione in appropriato terreno di coltura e
incubazione → esame microscopico delle colonie ottenute
La forma e il colore consentono l’identificazione dei singoli microrganismi, mentre la
conta delle colonie dà il valore del parametro microbiologico, espresso come numero più
probabile di microrganismi esaminati (MPN) per unità di volume di acqua (100 mL).
Tullia
Aquila
Requisiti di potabilità di un’acqua
In un’acqua potabile…
devono essere assenti:
sostanze organiche, NH3 (≤ 0.05 ppm), solfuri, Norg, fosfati, nitriti,
germi patogeni (salmonella, vibrioni ecc.) e coliformi fecali
devono essere rispettati i seguenti limiti:
NO3- < 100 ppm
Cl- e SO42- < 200 ppm
metalli pesanti tra 0.1 e 50 μg/L a seconda del tipo
il residuo fisso a 180 °C non deve superare i 1500 ppm
Tullia Aquila