apce notizie - 32 - marzo 2008

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ASSOCIAZIONE PER LA PROTEZIONE DALLE CORROSIONI ELETTROLITICHE E C C notizie pg. 4 CENTC 219 Cathodic Protection Capacità Professionali La Protezione Catodica pg. 12 Incontro con Selgas S.p.A. n. 32 - marzo 2008 www.apce.it Periodico registrato presso il tribunale di Roma al n. 67 in data 17.02.98 - Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma pg. 18 Sicurezza degli Impianti negli Edifici Decreto Ministeriale 37/08 pg. 8

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Associazione per la Protezione dalle Corrosioni Elettrolitiche Rivista scientifica per l’informazione e la prevenzione delle corrosioni elettrolitiche delle strutture metalliche (cathodic protection).

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ASSOCIAZIONE PER LA PROTEZIONE DALLE CORROSIONI ELETTROLITICHE

ECCCnotizie

pg.

4CENTC 219Cathodic Protection

Capacità ProfessionaliLa Protezione Catodica

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12Incontro con Selgas S.p.A.

n. 32 - marzo 2008ww ww ww.. aa pp cc ee .. ii tt

Periodico registrato presso il tribunale di Rom

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EECCOONNOORRMMAA SS..aa..ss..

serie FT-100/MVserie FT-100/MV

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MODELLI DISPONIBILI

FT-100/MV

FT-100/MV-H

131.000 lettureValore medio 100 letture

range: -5,00 / +5,00 Volt

Risoluzione 0,01 Precisone +/-0,01 Volt

range: -10,00 / +10,00 Volt

Risoluzione 0,01 Precisione +/-0,02 VoltPartenza ritardata - Memorizzazione

di n. in un secondoAlimentazione con batteria al Litio sostituibile

Software di elaborazione grafica con selezione dei dati.

Media - Mediana - Scarto quadratico - Gaussiana

Si possono graficare e stampare tutti i file relativi alle letture del data logger

serie FT-100/MV ( ) o qualsiasi file ASCII proveniente da altro

strumento. Possibilità di scegliere fra i seguenti modelli matematici:

fino a 131.000

ECONORMA S.a.s. - 31020 SAN VENDEMIANO - TV - Via Olivera 52Tel. 0438.409049 Fax [email protected] www.econorma.com

Due ulteriori importanti possibilità del software sono la funzione “

” ed quella relativa al “ .

Nella parte inferioredel report è riportata la sommatoria del tempo complessivo per “intervalli ditempo” selezionabili. Si può inoltre selezionare e stampare il report per "Cronologia", "Ordinatoper durata" oppure "Ordinato per tipologia", dopo aver scelto per minima o massima.

DURATA TOTALE DEI

FUORI SOGLIA INDICE DI VARIABILITA’ (Bassa, Media, Alta)

DATA LOGGERDATA LOGGER

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NEWS Riunione del CEN TC 219 “Cathodic Protection”

n° 32 - mar zo 2008

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6EDITORIALE

“Cari Soci e Colleghi” - di Gino Magnoni

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L e i m m a g i n i

ECONORMA S.a.s..

serie FT-100/MV

MODELLI DISPONIBILI

FT-100/MV

FT-100/MV-H

131.000 lettureValore medio 100 letture

range: -5,00 / +5,00 Volt

Risoluzione 0,01 Precisone +/-0,01 Volt

range: -10,00 / +10,00 Volt

Risoluzione 0,01 Precisione +/-0,02 VoltPartenza ritardata - Memorizzazione

di n. in un secondoAlimentazione con batteria al Litio sostituibile

Software di elaborazione grafica con selezione dei dati.

Media - Mediana - Scarto quadratico - Gaussiana

Si possono graficare e stampare tutti i file relativi alle letture del data logger

serie FT-100/MV ( ) o qualsiasi file ASCII proveniente da altro

strumento. Possibilità di scegliere fra i seguenti modelli matematici:

fino a 131.000

ECONORMA S.a.s. - 31020 SAN VENDEMIANO - TV - Via Olivera 52Tel. 0438.409049 Fax [email protected] www.econorma.com

Due ulteriori importanti possibilità del software sono la funzione “

” ed quella relativa al “ .

Nella parte inferioredel report è riportata la sommatoria del tempo complessivo per “intervalli ditempo” selezionabili. Si può inoltre selezionare e stampare il report per "Cronologia", "Ordinatoper durata" oppure "Ordinato per tipologia", dopo aver scelto per minima o massima.

DURATA TOTALE DEI

FUORI SOGLIA INDICE DI VARIABILITA’ (Bassa, Media, Alta)

DATA LOGGER

EUROCORR 2008, EdimburgoH2O, Ferrara

128LINEE GUIDA

Capacità professionali nel settore della protezione catodica - di Davide Gentile

INTERVISTASELGAS avvia il processo di metanizzazione

dell’Alto Adige

PROGETTOPer una politica dell’acqua tra diritti naturali e mercato

OPEN SPACERegolamento sulla sicurezza degli impianti

posti a servizio degli edifici - di Sergio Cavalieri

IN VETRINASAIT: un’azienda composta da un giovane organico impegnata nel settore della protezione catodica

EVENTI Sistema gas, tra cultura della sicurezza e

nuovi modelli di business

CASE HISTORY ECONORMA s.a.s.: tre apparecchiature “RFID”

per l’identificazione elettronica

APCE NEWS UNI: in versione bilingue le norme UNI EN 4505 e UNI EN 15112

UNI: insediato il nuovo Consiglio DirettivoCD ROM: Protezione Catodica APCE - UNI

CALENDARIO - Corsi APCE

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ecensione dell’incontro tenutosia Parigi il 22.04.2008 pressoAFNOR a cura del rappresentan-te APCE ing. Giorgio Re.Il punto 6 (Working groupreports) e 7 (Standard clause

concerning Competence Certification ofpersonal) all’ordine del giorno hanno occu-pato la quasi totalità del tempo della riunio-ne.In particolare per il Working group reports ilWG1 “Cathodic Protection of Buried andImmersed Metallic Structures” il Convenor,sig. P. France ha fatto una sintesi delle attivitàin corso di particolare interesse per i mem-bri della delegazione italiana: - è in revisione la EN 12954 nello status diPWI (Preliminary Work Item),

- la CEN/TS 15280 deve essere rivista nellaprospettiva di trasformarla in norma e pertale attività il Convenor del WG1 dovràprendere contatti con un’idonea figura delCENELEC per raccogliere le loro osserva-zioni anche tenuto conto del prEN 50443“Effects of Electromagnetic InterferenceCaused by High Voltage A.C. Railway andPower Supply Systems on Pipelines”recentemente emessa da CENELEC.

Nel WG 2 “Cathodic Protection of Steel inConcrete” il Convenor, Dr. B. Isecke ha pro-posto che le due attività in corso:revisione della EN 12696 “CathodicProtection of Steel in Concrete”

nuovo progetto prCEN/TS 14038“Electrochemical Realkalinization andChloride Extraction Treatments forReinforced Concrete. Part 2 ChlorideExtraction, passino allo stato di AWI (ActiveWork Item) dato l’avanzato stato dei lavori.

Nel WG 3 “Cathodic Protection of SteelStructures in Sea-Water” il Convenor, sig. B.Wyatt ricorda che sono in corso tre attivitànello stato di AWI; rispettivamente suglianodi per acqua di mare, sulla protezionedelle strutture portuali delle navi.

Nel WG 4 “Internal Cathodic Protection ofMetallic Structures” il Convenor Dr. G. Johonha ricordato che non ci sono attività rilevan-ti in corso.

E’ stato fatto rilevare dai presenti al sotto-scritto che ai lavori dei WG 2 e 3 non cisono partecipazioni attive di esperti italiani.

Per il punto 7 all’ordine del giorno “StandardClause Concerning Competence &Certification of Personnel”, il pomeriggio delgiorno 21/04 si era svolta una pre-riunionecoordinata dal sig. M. Roche che era giuntaalla formulazione di una proposta condivisada tutti i presenti e soddisfacente per la dele-gazione italiana. Alla pre-riunione non aveva potuto parteci-pare il delegato inglese B. Wyatt il qualedurante la riunione del 22/04 ha richiesto

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Riunione del CEN TC 219“Cathodic Protection”

In paricolareè stato da

tutti accetta-to che la

norma defini-sce solo gli

apetti tecnicidella protezio-

ne catodicaed esprime ilprincipio cheil personaleche svolgequesta atti-vità sia com-

petente

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alcune modifiche al testo concordato. Alla discussione che ne è seguita hanno par-tecipato le delegazioni italiana, tedesca, fran-cese ed inglese. Si è così giunti ad una ver-sione finale condivisa da tutte le delegazionipresenti che non ha apportato significativemodifiche allo spirito del testo concordato ilgiorno precedente.In particolare è stato da tutti accettato chela norma definisca solo gli aspetti tecnicidella protezione catodica ed esprima il prin-cipio che il personale che svolge questa atti-vità sia competente, gli aspetti legali o con-trattuali della verifica di tale competenzadevono essere lasciati alle diretti-ve europee o alle leggi nazionalied ai contratti specifici ciò ancheal fine di non formulare richiestein contrasto ad es. con la direttivaeuropea sugli appalti.La versione finale della fraseriguardante la formazione del per-sonale concordata, è la seguente:

“Proposal for competence and certifica-tion to be introduced in all new or revisedEN standards dealing with cathodic pro-tection.”

Personnel who undertake the design,supervision of installation, commission-ing, supervision of operation, measure-ments, monitoring and supervision ofmaintenance of cathodic protection sys-

tems shall have the appropriate level ofcompetence for the tasks undertaken.

NOTE: EN 15257 constitutes a suitable methodof assessing competence of cathodic protectionpersonnel which may be utilised.

NOTE: Competence of cathodic protection per-sonnel to the appropriate level of tasks under-taken should be demonstrated by certification inaccordance with EN 15257 or by another equiv-alent prequalification procedure.”

In merito al punto 8 dell’Ordine del Giorno(Working group memberschip), ilSegretario sig. S. Read, ha ribaditola necessità di un aggiornamentodelle liste degli esperti partecipan-ti ai WG che devono avere unesplicito mandato degli Enti di nor-mazione nazionali.Tale verifica per il CEN TC 219 ègià stata effettuata da UNI, ricor-

diamo che per l’Italia UNI è presente l’ing.Giorgio RE in qualità di Presidente dellaCommissione UNI U68 (APCE), il p.i. FabioBrugnetti membro della commissione U68(Snam Rete Gas) e il p.i. Alessandro Boi(Tecnosystem) entrambi membri del GdL 3Protezione catodica di strutture metallicheinterrate e immerse. della commissione U68 La prossima riunione si terrà a Berlino il21/04/2009.

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Gli aspetti

legali o con-

trattuali delle

verifiche di

tali competen-

ze devono

essere lascia-

te alle diretti-

ve europee o

alle leggi

nazionali ed ai

contratti spe-

cifici

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EUROCORR 20087 - 11 settembre 2008, Edimburgo, Scozia

Scienza, teconologia e ingegneria della corrosione rivestono un ruolo fondamen-tale per allungare la vita operativa dei materiali. EUROCORR 2008 nasce dalla col-laborazione tra i diversi dipartimenti della Federazione Europea di Corrosione,assumendo così una veste interdisciplinare, Diversi sono i temi trattati; citiamo adesempio: corrosione da gas caldi e prodotti di combustione, corrosione in ambien-te marino, corrosione nell’industria petrolifera, protezione catodica e rivestimen-ti. Il convegno sarà completato da una parte espositiva e da un’area poster.

Per informazioni rivolgersi a: DECHEMA e V., Andrea Köhl, Theodor-Heuss-Allee 25, 60486 Frankfurt amMain/Germany - Tel: +49(0)697564235 - Fax +49(0)697564441; E-mail: euro-

[email protected]; Internet: www.eurocorr.org

Edizione da “tutto esaurito”, grazie alla presenza delle principali aziende produttrici di com-ponenti e apparecchiatura per il trattamento e la distribuzione dell’acqua potabile e il tratta-mento delle acque reflue. Estremamente significativa la presenza di Federutility, che coordinail convegno inaugurale, durante il quale verranno trattate le problematiche relative al quadronormativo e all’industrializzazione dei servizi idrici. Nel corso dell’evento verranno presenta-ti alcuni progetti di ricerca europei e nuovi approcci sulla gestinoe dei servizi idrici (tecnolo-gie e contratti innovativi). Importante anche il contributo di enti pubblici e privati che tratte-ranno la sperimentazione di metodiche nel risparmio idrico, con ricadute pesanti nella ridu-zione dei consumi energetici, nelle perdite di rete, nella gestione del ciclo integrato.

Mostra internazionale delle tecnologieper il trattamento e la distribuzione dell’acquapotabile e il trattamento delle acque reflue

Ferrara21-23 maggio 2008Quartiere Fieristico

www.accadueo.com

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Page 7: APCE Notizie - 32 - marzo 2008

l’editoriale di gino magnoni

passato una anno da quanto nell’aprile 2007l’Assemblea dei Soci mi ha conferito l’incarico diPresidente dell’APCE.Nel corso di questo tempo, tra le altre cose, hoavuto modo di constatare una certa difficoltàda parte delle aziende associate, a far parte-cipare a gruppi di lavoro relativi alla prepa-

razione o al commento di norme riguardanti la ns.attività di tecnici qualificati o esperti di normativa.

E’ vero che distaccare personale per attività dalcarattere non strettamente operativo rappresenti un

costo, ma vi assicuro che in questo caso, ciò che nel-l’immediato rappresenta un costo, nel medio-lungo

periodo puo’ risultare un buon investimento.

In ogni caso per ovviare a tali carenze,APCE sta sem-pre più assumendosi l’onere della presenza ai tavoli

normativi nazionali ed internazionali, perche’ siamoconvinti che il presidio di tali attività sia necessario

non soltanto agli Enti, che traggono conoscenza dal-l’esperienza diretta delle aziende nella ricerca e spe-

rimentazione di sempre nuove soluzioni ai problemi,ma anche alle Imprese stesse che, partecipando al

miglioramento se non addirittura alla creazione dinorme sempre più evolute, traggono il vantaggio di

essere preparate a sempre più rapidi adeguamenti della gestione del changemanagement.

Vi posso citare ad esempio, il salto di qualità della ns. Associazione dagli anni’90, da quando cioè si faceva solo formazione per il personale ad oggi, che si

cerca di accompagnare il personale delle aziende verso la certificazione pervari livelli e settori.

Sulla base di queste semplici osservazioni, sarebbe opportuno dal mio puntodi vista, una Vs. più attiva partecipazione a tutti i tavoli possibili non tanto

per esserci, ma soprattutto per iniziare al Vs. interno quel percorso virtuo-so che attraverso la conoscenza, l’approfondimento di quegli aspetti che

portano ad una migliore gestione dell’Impresa, unitamente al rispetto dellenorme e dunque al salto culturale, puo’ rendere ogni Vs. azienda piu’ com-

petitiva nel proprio segmento di mercato.

È per questi motivi e nell’ottica di diffondere quanto più possibile la cono-scenza della normativa in questo campo, abbiamo pensato di offrire un con-

tributo con la realizzazione, in collaborazione con UNI, di un CD-ROM com-prendente una raccolta di norme ed altri documenti tecnici di interesse.

Con la divulgazione di questo prodotto di facile comprensione e sicura uti-lità, siamo certi di dare continuità al ns. servizio, che definirei di “facilitato-re”, verso la cultura ed il rispetto delle normative, necessario in un con-testo esterno sempre piu’ mutevole e competitivo.

ÈCari Soci,

cari Colleghi

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e strutture metalliche interrate o sommerse sono un rilevante patrimonio che deveessere salvaguardato dai fenomeni di corrosione prodotti dalle interazioni con l’am-biente in cui sono posate. Il fenomeno è ben noto a chi gestisce questi tipi d’impiantiper la molteplicità degli aspetti sotto i quali si presentano. I costi dovuti alla corrosionesono diretti, vale a dire relativi alla sostituzione delle parti corrose ed agli interventinecessari per le riparazioni ed indirette, più difficili da valutare, che possono influirenotevolmente sull’economia aziendale, poiché riguardano l’interruzione del servizio, la

riduzione dell’efficienza dell’impianto, la mancata vendita del prodotto, ecc. Altri aspetti da con-siderare sono gli effetti della corrosione sull’ambiente e sulla sicurezza delle persone.In generale, per proteggere queste strutture metalliche dalla corrosione, è indispensabile già infase di progettazione e di costruzione ricorrere a specifici accorgimenti tecnici quali il rivesti-mento isolante, da applicare sulle superfici esterne delle stesse, e la protezione catodica che hail compito di portare, mediante particolari dispositivi, il potenziale del metallo della struttura adun valore negativo rispetto all’ambiente con cui è a contatto, in modo da rendere trascurabile oannullare il fenomeno della corrosione.Il campo d’applicazione principale della protezione catodica è quello della protezione della super-ficie esterna delle condotte d’acciaio interrate e sommerse utilizzate per il trasporto di gas, d’ac-qua e di prodotti petroliferi. In misura non trascurabile la protezione catodica si applica anche adaltre strutture metalliche interrate e sommerse quali i serbatoi, i cavi con guaina metallica per lateletrasmissione e per il trasporto d’energia elettrica, le fondazioni metalliche di strutture indu-

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8

La certificazione delle figure professionali è uno strumento importante alla base dei processi direalizzazione e assicurazione della qualità, in genere complementare alla certificazione dei siste-mi e dei prodotti, ed è essenziale per i processi in cui la componente umana svolge un ruolodelicato ai fini della qualità dei risultati dei processi medesimi. L’articolo illustra la norma UNI EN 15257:2007 “Protezione catodica - Livelli di competenza ecertificazione del personale di protezione catodica”, riferendo i principali aspetti sulla certifica-zione del personale addetto alla progettazione, attuazione, misurazioni e gestione dei sistemi diprotezione catodica, ed espone, inoltre, le regole che l’organismo di certificazione nazionale(CICPND) ha stabilito in conformità alla norma stessa.L’articolo traccia anche il ruolo dell’Associazione per la Protezione dalle CorrosioniElettrolitiche (APCE) nel tutelare, favorire e promuovere, d’intesa con altri organismi, la pro-fessionalità e la qualità di chi opera in questo settore.

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Capacità professionali nel settore della protezionecatodicaLa certificazione delle figure professionali, comegaranzia nella qualità

Introduzione

A cura di davide Gentile

Prima Parte

SS pp ee cc ii aa ll ii LL ii nn nn ee GG uu ii dd aaNN oorr mmaa UUNN II EENN 11 55 22 55 77

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Page 9: APCE Notizie - 32 - marzo 2008

striali, le installazioni off-shore, gli scafi dellenavi, le strutture in cemento armato, ecc. Essaè talvolta attuata per la protezione della super-ficie interna di serbatoi e scambiatori di calore.Quest’aspetto non ha trovato nel nostropaese, se non in tempi recenti, quell’attenzio-ne che sicuramente merita in conseguenza deidanni che può provocare ed alle condizioni dipericolo che possono derivare per effetto deiprocessi corrosivi.Dal 1990 anche la protezione catodica, cometutte le tecnologie rilevanti per la sicurezza, èdiventata oggetto di specifiche iniziative daparte dell’UNI, con la creazione di un’appositaCommissione (U68 “Protezione dei materialimetallici contro la corrosione”) incaricataanche di seguire gli aspetti della protezionecatodica in modo coordinato con il ComitatoEuropeo di Normazione (CEN) e conl’International Standard Organisation (ISO),che sono i massimi organismi di normazionetecnica a livello internazionale. Nel 1996 l’APCE ha promosso in sede UNI, l’i-stituzione di un gruppo di lavoro per predi-sporre la norma UNI 10875 “Qualificazione ecertificazione del personale addetto alla pro-tezione catodica”, che è stata pubblicata nell’a-prile del 2000.Nel 1997, ha sviluppato una collaborazione conil CICPND (Centro Italiano di Coordinamentoper le Prove Non Distruttive e per i processiindustriali) per la costituzione di uno specificosettore dedicato alla certificazione nel campodella protezione catodica in accordo al proget-to di norma e poi alla norma UNI 10875. Ciòha permesso all’Italia di essere la prima nazio-ne in Europa che ha certificato il personale nel-l’ambito della protezione catodica di strutturemetalliche. La certificazione del personale ha rappresen-tato un contributo essenziale per incrementa-re ulteriormente la qualità e la sicurezza nellaprogettazione, attuazione e gestione delle retidi distribuzione e trasporto dei servizi di pub-blica utilità e degli impianti tecnologici, con-sentendo alle grandi aziende che spesso devo-no avvalersi del contributo di terzi, di operareuna scelta qualitativa nella selezione delleimprese fornitrici di servizi. Negli stessi anni anche in Francia è stata pub-blicata la norma sulla certificazione del perso-nale ed è stato costituito l’organismo di certi-ficazione del personale addetto alla protezio-ne catodica.

La certificazione del personale è finalizzata adassicurare, con ragionevole livello di confidenza,che le persone addette ai citati processi possie-dano, mantengano e migliorino continuamente

nel tempo la necessaria competenza, intesacome l’insieme delle conoscenze, esperienze,abilità e doti richieste per l’efficace espletamen-to dei compiti ad esse affidati. Alcune attività nonhanno la possibilità di essere controllate duran-te la loro esecuzione e quindi è di primariaimportanza la fiducia sulle capacità della perso-na che esegue le operazioni stesse. Il consegui-mento delle certificazioni è generalmente basa-to su requisiti di istruzione, esperienza lavorati-va, formazione, addestramento alla mansione,abilità, doti intellettive ed umane, condotte com-portamentali, nonché sul superamento di appo-siti esami ed il mantenimento e miglioramentonel tempo della professionalità. Le procedure dicertificazione definiscono i requisiti costitutividella competenza stessa, in termine di sapere(istruzione, formazione e addestramento, espe-rienza) richiedendo una formazione documen-tata a tutti i livelli, e di saper fare (abilità e dotiintellettive, etica professionale) superandoappropriati esami quale presupposto di confor-mità alla certificazione.Certificando il proprio personale l’azienda docu-menta all’esterno le modalità in base alla quale ilproprio personale opera assicurando la confor-mità e la costanza dei servizi di qualità attesi.La certificazione del personale rappresenta ilriconoscimento che il personale opera nel set-tore con competenza tecnica riconosciuta edattestata ed è un vero e proprio valore aggiun-to, sia quando è richiesta specificatamente dalcliente sia quando essa è presentata volonta-riamente a garanzia della capacità di operaredel personale.

Nel 2000, il CEN/TC 219 ha istituito un grup-po di lavoro europeo sulla certificazione delpersonale di protezione catodica. L’elaborazione del progetto di norma europea,ha richiesto parecchi anni di discussioni, con-tributi, accordi ed intese sui contenuti che lanorma doveva esporre, quale presuppostoindispensabile per il consenso, l’accettazione eil naturale adeguamento alla nuova norma daparte dei paesi membri.A tale riguardo è opportuno precisare che lascarsa partecipazione all’attività del gruppo dilavoro europeo, non sempre ha permesso chele proposte e osservazioni presentate daldelegato italiano siano state accolte dai rap-presentanti delle altre nazioni.Una delle principali considerazioni si riferivaalla non chiara precisazione di requisiti comunie di regole univoche valide per tutte le nazioni.In alcuni casi la scelta fra le varie soluzioni eralasciata ai singoli organismi di certificazione ai

9

Certificando il

proprio perso-

nale l’azienda

documenta

all’esterno le

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il proprio per-

sonale opera

assicurando la

conformità e la

costanza dei

servizi di qua-

lità attesi.

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Elaborazionedella norma Europea

Certificazione

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quali era delegata la definizione delle regole daapplicare nel paese. In altri casi questi requisitinon erano esattamente definiti lasciando leprescrizioni a ciascun organismo di certifica-zione nazionale. La non univocità di requisiti eregole avrebbero determinato che ciascunorganismo di certificazione valutasse e certifi-casse le persone con alcuni requisiti e regoledissimili e non paragonabili a discapito deglischemi di certificazione del personale chedevono assicurare la funzionalità uniforme ecomparabile per agevolare in questo modo ilmutuo riconoscimento degli stessi schemi equindi la mobilità del personale.Per rimarcare queste considerazioni, l’Italia, insede d’inchiesta pubblica ha presentato nume-rose osservazioni preannunciando il voto nega-tivo che ha confermato in sede d’approvazionedel progetto definitivo (final draft), poiché nonerano emerse le modifiche sostanziali e con-crete alle obiezioni e commenti presentati. Nel dicembre 2006, a conclusione della vota-zione finale sul progetto di norma, il CENemanò la norma EN 15257 e nel marzo 2007è stata pubblicata, nella versione in lingua ingle-se, come UNI EN 15257:2007 “Protezionecatodica - Livelli di competenza e certificazio-ne del personale di protezione catodica”, riti-rando dal mercato la norma UNI 10875 invigore sino a quel momento.

La certificazione del personale è l’attivitàmediante la quale un Ente di terza parte indi-pendente attesta con ragionevole attendibilitàche una persona possiede i requisiti, in termi-ni d’istruzione, addestramento, conoscenzeprofessionali ed esperienza operativa, a quan-to stabilito da norme o regole tecniche chedefiniscono il ruolo e le attività del personale.

In Italia l’Organismo di certificazione del per-sonale nel campo della protezione catodica èil CICPND, accreditato SINCERT anche in talesettore (Certificato di Accreditamento n.012C, rev. 1 del 23.03.2001).Con la pubblicazione della norma UNI EN15257, il CICPND ha rivisto le proprie procedu-re e specifiche tra cui il “Regolamento per la qua-lificazione e certificazione del personale addettoalla protezione catodica” e le “Conoscenze mini-me richieste per la certificazione del personaleaddetto alla protezione catodica”.Il Regolamento definisce le modalità organizzati-ve e le procedure degli esami di qualifica, lemodalità per la presentazione delle richieste dicertificazione, la gestione della documentazione,le modalità per il rilascio, il prolungamento e l’e-stensione della certificazione, i facsimili delledomande da presentare e quanto altro necessa-rio per l’amministrazione della certificazione.Le Conoscenze minime indicano le nozioni econoscenze sia generali sia specifiche che i dif-ferenti livelli devono possedere nei diversi set-tori di applicazione. APCE, in conformità a questi documenti ha pre-disposto e presentato al CICPND, per approva-zione, gli argomenti delle lezioni di addestra-mento e le relative ore, i testi e le dispense diriferimento, l’elenco dei docenti, le attrezzature,la strumentazione ed i dispositivi di ausilio perle attività teoriche e pratiche. Per queste attivitàl’APCE utilizza le aule, l’impianto dimostrativo ele attrezzature delle società: CONSIAG a Prato,ENEL RETE GAS a Perugia, Napoletanagas aNapoli e ITALGAS a Mestre (VE), sulla base diaccordi e convenzioni.

La norma UNI EN 15257 “Protezione catodi-ca - Livelli di competenza e certificazione del

10

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La certifica-zione del per-sonale è l’at-tività median-te la quale unEnte di terzaparte indipen-dente attestacon ragione-vole attendi-

bilità che unapersona pos-siede i requi-siti, in termi-ni d’istruzio-

ne, addestra-mento, cono-scenze pro-fessionali edesperienza

operativa, aquanto stabi-lito da normeo regole tec-

niche chedefiniscono il

ruolo e leattività delpersonale.

Certificazionedel personale

Norma diriferimento

APCE MARZO 2008_16_06_08:APCE dicembre 17-06-2008 14:28 Pagina 10

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personale di protezione catodica, definisce inprimo luogo i settori d’applicazione in cui siesplica l’attività del personale di protezionecatodica, distinti in base agli ambienti in cui iltipo di struttura è collocato.- Strutture metalliche interrate e immerseQuesto settore comprende, per esempio:condotte interrare, parti di tubazioni in ter-raferma posate sotto fiumi, laghi o brevitratti di mare, serbatoi interrati, fondi (latoesterno) di serbatoi fuori terra, colonne dirivestimento di pozzi.

- Strutture metalliche in mareQuesto settore comprende, per esempio:natanti (carene e cisterne di zavorra), strut-ture fisse in alto mare (piattaforme, piat-taforme incamiciature, piattaforme congambe in tensione ecc.), strutture galleg-gianti, strutture sottomarine (teste dipozzo, collettori, tubazioni), condotte sullitorale e in mare aperto, colonne montan-ti, boe.

- Strutture di calcestruzzo armatoQuesto settore comprende, per esempio:strutture di calcestruzzo armato e precom-presso in terraferma, esposte all’aria (ponti,muri, piloni, fabbricati ecc.), strutture inter-rate di calcestruzzo armato e precompres-so (condotte, gallerie, fondazioni ecc.),strutture di calcestruzzo armato e precom-presso immerse in acqua dolce (condotte,fondazioni, piscine, cisterne per acqua),strutture di calcestruzzo armato e precom-presso immerse in acqua di mare (installa-zioni portuali, moli, pontili, piattaforme inalto mare).

- Superfici interne di strutture di serbatoiQuesto settore comprende, per esempio:recipienti che contengono acqua dolce(serbatoi per acqua, filtri,…), apparati checontengono acqua di mare (scambiatori dicalore, filtri, condotte, …), superfici internein contatto con acqua dolce e con acqua dimare, serbatoi, condensatori, filtri.

Il personale che opera è classificato in fun-zione della sua qualifica (addestramento,conoscenze professionali, esperienza, abilità)nei seguenti livelli di competenza, diretta-mente correlati al settore in cui opera:- livello 1 (indicato anche Operatore di pro-tezione catodica nel regolamento CIC-PND)

- livello 2 (indicato anche Tecnico di prote-zione catodica nel regolamento CICPND)

- livello 3 (indicato anche Esperto di prote-zione catodica nel regolamento CICPND)

Nei principi generali la norma precisa irequisiti riguardanti l’organismo di certifica-zione e dell’eventuale organismo delegato, leresponsabilità degli stessi e del centro d’esa-me.La norma prosegue con le informazioni sulcentro di addestramento e specifica che lostesso può essere situato nei locali di undatore di lavoro o presso un centro di esameo essere esterno. Il centro di addestramento,approvato dall’organismo di certificazione,deve avere attrezzature per dimostrazioni eprove atte a simulare le condizioni elettricheche normalmente si presentano nella prote-zione catodica, un’aula per l’insegnamentodei principi teorici e un laboratorio conadatte attrezzature, strumentazione e mate-riali per le prove pratiche. Per il centro d’esame, approvato e controlla-to dall’organismo di certificazione, sono indi-cati i requisiti, le procedure di gestione, laconduzione e verifica degli esami, le installa-zioni di prova e le attrezzature. È anche pre-visto che il centro di esame può essere situa-to presso un centro di addestramento o neilocali di un’azienda e che gli esami e la lorovalutazione devono essere eseguiti solo allapresenza o sotto il controllo di un rappre-sentante autorizzato dell’organismo di certi-ficazione nazionale.

segue nel prossimo numero

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CICPNDCENTRO ITALIANO DICERTIFICAZIONE

PER LE PROVE NON DISTRUTTIVE

E PER I PROCESSI INDUSTRIALI

Patrocinato da:CNR – ENEA – UNI

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Intervista a:

Konrad Piazza

Presidente Piazza, ci presenta Selgas?SELGAS S.p.A. è una società per azioni che sioccupa del servizio pubblico di distribuzionedi gas naturale in Alto Adige.La società è indirettamente controllata dallaProvincia Autonoma di Bolzano ed è inoltreindirettamente partecipata dagli enti locali.Gli azionisti di SELGAS sono infatti SEL S.p.A.(51%), SELFIN srl (9%) e l’austriaca TIGAS srl(40%).A sua volta SEL S.p.A. è per il 93,88 % dellaProvincia Autonoma di Bolzano mentre SEL-FIN srl appartiene a 102 comuni e 4 comu-nità comprensoriali dell’Alto Adige.

A cosa è dovuta la presenza della ProvinciaAutonoma di Bolzano nella compagine societaria?La presenza dell’ente pubblico acquisisceuna garanzia ed indirizzo affinché il serviziodi distribuzione gas, che ai sensi dell’art. 14del Decreto Letta è un servizio pubblico,venga svolto nell’interesse dei cittadinialtoatesini non solo in termini di qualità delservizio, ma anche in termini di estensionedello stesso, andando cioè a raggiungereanche quei nuclei d’utenze che per unasocietà a capitale privato sarebbero di scar-so interesse.Non va inoltre dimenticato che la presenzadell’ente pubblico nelle società di distribuzio-ne, le così dette “municipalizzate”, ha una suastoria. Nel caso di Selgas ai comuni si è sosti-tuita la Provincia, anche perché i 54 comuniserviti, per le loro dimensioni limitate, nondisponevano dei mezzi necessari ad acquisiredirettamente il controllo del servizio, con-trollo sul quale esercitano comunque unasupervisione tramite il socio SELFIN.

SELGAS è una società relativamente giovane. Cene riassume brevemente il percorso?Nell’aprile del 2002 SEL S.p.A. ha acquistatola AGAT S.p.A. società di distribuzione attivanell’Alto Adige centro-orientale (ValGardena, Val Badia, Val Pusteria), cambiandone

la denominazione sociale in SELGAS S.p.A.nel giugno del 2003. Nel settembre del 2003il 30 % del capitale sociale viene ceduto alsocio industriale austriaco Tigas srl. Nel lugliodel 2005, poi, SEL acquista da Tigas la societàEnergas Südgas S.p.A., attiva a sud e ad ovestdi Bolzano, e la incorpora per fusione in SEL-GAS.Ad oggi SELGAS conta 54 comuni serviti(ovvero tutti i comuni altoatesini ove è pre-sente il gas naturale, fatta eccezione perBolzano, Merano e Bressanone), più di 29.000clienti raggiunti da una rete che si estendeper più di 1.250 km e sulla quale vengonodistribuiti annualmente ca. 105 milioni dimetri cubi di gas.

Che difficoltà avete incontrato nel gestire il pro-cesso di fusione delle società?Risponde l’ing. Michele Gilardi, responsabiletecnico di SELGAS.La principale difficoltà è consistita nell’armo-nizzare diversi modi di lavorare, ma anche dicostruire e gestire le reti di distribuzione. L’acquisizione di società già operative ha inol-tre comportato un’approfondita attività dianalisi degli asset per verificarne lo stato edeffettuare i dovuti interventi correttivi. Bastipensare come nell’aprile del 2002 l’interasocietà AGAT (più di 22 milioni di metri cubi)fosse ancora servita interamente mediantecarri bombolai!All’attività di analisi sono seguiti numerosiinterventi di risanamento, i cui oneri si sonorispecchiati in un incremento degli standarddi sicurezza a vantaggio del cliente finale, manon hanno prodotto alcun ricavo aggiuntivo.In tale senso la presenza del socio pubblico,non concentrato unicamente sugli utili, èstata determinante.

Quali sono le principali sfide gestionali di SEL-GAS?La principale sfida gestionale di SELGAS èrappresentata dalla rilevante estensione della

i n t e r v i s t a

SELGAS avvia il processo di metanizzazione dell’Alto AdigeUn servizio pubblico nell’interesse dei cittadini Altoatesini,servendo 54 comuni

Presidente di SELGAS S.p.A.Sindaco di Ortisei per 15 anni

Michele Gilardi

Responsabile tecnico di SELGAS S.p.A.

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rete, in particolare se relazionata al numerodi clienti serviti e dalla morfologia del terri-torio.La maggior parte delle attività di costruzio-ne ed estensione della rete e degli allaccia-menti, infatti, non sottostanno alla sola con-cessione edilizia ma anche alle numeroseconcessioni che vanno richieste in virtùdelle specificità territoriali: tutela del paesag-gio, attraversamenti di rii montani, stradeprovinciali, terreni privati, etc.A questo si aggiungono le condizioni climati-che particolarmente rigide in inverno, con iproblemi che ne derivano: terreno gelato,difficoltà di raggiungere gli organi di inter-cettazione in casi di precipitazioni nevoseintense, difficoltà nell’essere sul posto entro60 minuti in caso di Pronto Intervento, etc.Infine va citata una peculiarità tutta altoate-sina che consiste nel dovere giustamentegarantire l’espletamento del servizio informa bilingue: italiano e tedesco.

Cosa è stato fatto e cosa resta ancora da fare?I principali obiettivi raggiunti possono rias-sumersi nell’avere allacciato tutte le retidistribuzione ai metanodotti Snam Rete Gas,nell’avere unificato il servizio di reperibilitàsotto un unico numero verde raggiungibile24 ore su 24 ed ubicato presso la centraledei vigili del fuoco volontari, e nell’avere por-tato a norma l’intero sistema di protezionecatodica della rete di distribuzione raddop-piando il numero di sistemi ed attivando 121nuovi punti di misura telecontrollati.È invece in fase di completamento l’aggior-

namento della documentazionecartografica mediante l’introdu-zione di un sistema GIS e rilie-vo dell’intera rete di distribu-zione mediante GPS.

Presidente Piazza, che futuro vede per SELGAS?Il processo di metanizzazione dell’AltoAdige, sostenuto dalla Provincia Autonomadi Bolzano fino all’anno 2000 con l’erogazio-ne di contributi pubblici in conto capitale afondo perduto, può considerarsi giunto abuon punto.Esso si integra inoltre con la forte spintavoluta dalla Provincia per lo sviluppo e la dif-fusione di fonti energetiche rinnovabili:numerose sono infatti le centrali di teleri-scaldamento a biomassa presenti sul territo-rio.Lo sviluppo di SELGAS sarà perciò forte-mente influenzato da queste due realtà edavrà un indirizzo che può definirsi al tempostesso “sociale ed ambientale”: particolareattenzione sarà infatti dedicata a quellerealtà periferiche per le quali, a causa dellamorfologia scoscesa e della frammentazionedelle utenze, una metanizzazione appareancora la scelta migliore da un punto di vistaambientale, seppure dalla redditività margi-nale ed al tempo stesso verranno raggiuntequelle centrali di teleriscaldamento cheintendono avvalersi del gas naturale percoprire le punte invernali ed avere una fonteenergetica di back up.

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La principale

sfida gestionale

di SELGAS è

rappresentata

dalla

rilevante esten-

sione della

rete, in parti-

colare se rela-

zionata al

numero di

clienti

serviti e dalla

morfologia del

territorio.

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Il palmareIl D-PAD è un computer palmare; su di esso vengono caricate, tra-mite collegamento a qualsiasi PC collegato al sito CCOL, le diverseschede predisposte dal MAIDAS; una volta in campo, l’operatorepotrà aggiornare le schede direttamente sul D-PAD nel momento incui l’attività venga completata e, successivamente, al rientro in uffi-cio, ri-trasferire le informazioni dal D-PAD al database CCOL

La memoria RFIDSi tratta di una memoria RFID installata nei diversi punti di misura, ingrado di comunicare via radio con il palmare DPAD quando questosi trovi in prossimità del punto stesso; in questo modo, è possibile cer-tificare la reale presenza dell'operatore presso il punto di misura e,al tempo steso, memorizzare le operazione effettuate per eventualisuccessivi controlli

Via Vigentina, 2 - S. Genesio ed Uniti (PV)Tel. 0039 - 0382.580289 Fax 0039 - 0382.580622e-mail: [email protected] web site: www.tecnosystemgroup.com

L’EVOLUZIONE CONTINUA: il CCOL si arricchisce del pianificatore MAIDAS e dei relativi strumenti complementari

Il sistema integrato MAIDAS è un sistema complementare al CCOL,creato per permettere agli operatori di effettuare la pianificazionedelle operazioni periodiche di manutenzione programmata degliimpianti di protezione catodica. Attraverso una serie di tabelle pre-definite determina a priori le differenti tipologie di attività e di misu-re, predisponendo in maniera univoca e dettagliata, da qualsiasipostazione PC che abbia accesso al CCOL, le varie attività di manu-tenzione e misura.

Il registratoreIl datalogger portatile DATABOX risponde all’esigenza diintegrare le misure rilevate in telesorveglianza con campagnedi misure manuali (ad esempio: analisi dei campi elettrici).Il DATABOX permette di riversare nel CCOL, direttamente su piat-taforma WEB, le misure effettuate, tramite semplice cavo seriale, peruna totale omogeneità di gestione con le misure rilevate dal sistemadi telesorveglianza.

L’attrezzatura di campoIl nuovo acquisitore di campo DRONE è un telecontrollo a duecanali per la lettura remota di potenziale e corrente dei sistemi diprotezione catodica.

Il DRONE dispone di nuove protezioni, antenna e batterie poten-ziate integrate all’interno del dispositivo stesso, possibilità di trasmis-sione GPRS oltre a GSM / SMS, funzioni di autoreset.

paginapubbl-2008def 9-06-2008 14:30 Pagina 1APCE MARZO 2008_16_06_08:APCE dicembre 17-06-2008 14:28 Pagina 14

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Il palmareIl D-PAD è un computer palmare; su di esso vengono caricate, tra-mite collegamento a qualsiasi PC collegato al sito CCOL, le diverseschede predisposte dal MAIDAS; una volta in campo, l’operatorepotrà aggiornare le schede direttamente sul D-PAD nel momento incui l’attività venga completata e, successivamente, al rientro in uffi-cio, ri-trasferire le informazioni dal D-PAD al database CCOL

La memoria RFIDSi tratta di una memoria RFID installata nei diversi punti di misura, ingrado di comunicare via radio con il palmare DPAD quando questosi trovi in prossimità del punto stesso; in questo modo, è possibile cer-tificare la reale presenza dell'operatore presso il punto di misura e,al tempo steso, memorizzare le operazione effettuate per eventualisuccessivi controlli

Via Vigentina, 2 - S. Genesio ed Uniti (PV)Tel. 0039 - 0382.580289 Fax 0039 - 0382.580622e-mail: [email protected] web site: www.tecnosystemgroup.com

L’EVOLUZIONE CONTINUA: il CCOL si arricchisce del pianificatore MAIDAS e dei relativi strumenti complementari

Il sistema integrato MAIDAS è un sistema complementare al CCOL,creato per permettere agli operatori di effettuare la pianificazionedelle operazioni periodiche di manutenzione programmata degliimpianti di protezione catodica. Attraverso una serie di tabelle pre-definite determina a priori le differenti tipologie di attività e di misu-re, predisponendo in maniera univoca e dettagliata, da qualsiasipostazione PC che abbia accesso al CCOL, le varie attività di manu-tenzione e misura.

Il registratoreIl datalogger portatile DATABOX risponde all’esigenza diintegrare le misure rilevate in telesorveglianza con campagnedi misure manuali (ad esempio: analisi dei campi elettrici).Il DATABOX permette di riversare nel CCOL, direttamente su piat-taforma WEB, le misure effettuate, tramite semplice cavo seriale, peruna totale omogeneità di gestione con le misure rilevate dal sistemadi telesorveglianza.

L’attrezzatura di campoIl nuovo acquisitore di campo DRONE è un telecontrollo a duecanali per la lettura remota di potenziale e corrente dei sistemi diprotezione catodica.

Il DRONE dispone di nuove protezioni, antenna e batterie poten-ziate integrate all’interno del dispositivo stesso, possibilità di trasmis-sione GPRS oltre a GSM / SMS, funzioni di autoreset.

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a gestione dei servizi pubblici in Italia è sempre stata dominata da logiche che è vera-mente difficile ricondurre sul piano della razionalità. Dalla concessione della distri-buzione di gas le amministrazioni comunali ricavano risorse ingenti mentre la distri-buzione di acqua potabile è generalmente fonte di perdite economiche. Ma riscal-darsi e cucinare non è un servizio pubblico essenziale come bere e lavarsi?

La pubblica amministrazione comunale dovrebbe comportarsi da controparte collettiva deglierogatori di servizi pubblici in concessione per assicurare parità di condizioni contrattuali tra isingoli utenti e i le società di gestione. In altre parole, ottimizzare il rapporto tra qualità del ser-vizio e tariffe di erogazione.

La gestione della risorsa idrica al di fuori di logiche industriali sane ed equilibrate, ha comporta-to un progressivo deterioramento della qualità del servizio, non tanto in termini di salubrità del-l’acqua potabile quanto in termini di efficienza tecnica ed economica.

La questione delle perdite unitamente a quella della riduzione se non sospensione dell’eroga-zione in alcuni periodi dell’anno non solo non viene risolta ma addirittura tende ad aggravarsi.

Anche in questo caso la situazione non è omogenea perché ci sono aree dove il servizio è gesti-to meglio rispetto ad altre aree dove l’inefficienza e lo spreco sono molto alti.

Eppure, la vigente normativa per la gestione delle risorse idriche (in particolare, L. 183/89, L.36/94, D.lgs. 152/99) individua tra gli obiettivi da perseguire la tutela della qualità e dell’equilibrioquantitativo del ciclo idrico nonché la protezione dell’ambiente e degli ecosistemi connessi aicorpi idrici. Sono state istituite le Autorità di bacino, con i compiti di redigere il Piano di bacino e di defini-re e aggiornare il bilancio idrico e gli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), per la gestione delServizio idrico integrato, costituito dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, distribuzione,nonché collettamento, depurazione e smaltimento delle acque reflue.Il D.lgs. 152/99 (art. 44), richiede inoltre di individuare adeguati strumenti organizzativi di piani-ficazione per l’integrazione dei diversi piani, di bacino, di gestione del servizio idrico integrato edei Piani di tutela delle acque.

Se poi si aggiunge la produzione normativa della Comunità Europea risulta veramente incom-prensibile l’inadeguatezza del sistema idrico italiano e la sua inerzia di fronte alle esigenze diammodernamento.

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Pubb l i ca ammin is t raz ione comuna le come contropar te co l l e t t i va per o t t im i z zare la qua l i tà de l ser v i z i o con l e tar i f f e d i e rogaz ione

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di

Alfredo ZainoDirettore Acquagenda

Per una politica dell’acqua tra diritti naturali e mercato

Per una politica dell’acqua tra diritti naturali e mercato

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L’ammodernamento della risorsa idrica oltre-tutto è un potenziale fattore di sviluppo eco-nomico molto importante oltre che un ele-mento di miglioramento della qualità della vitadella società nel suo complesso.

L’analisi non può che tornare allo stesso puntocritico: la politica intesa come gestione dellerisorse per ottimizzare i risultati in un quadroevolutivo che da risposte nuove a esigenzenuove e magari anche a quelle vecchie cheancora non hanno avuto soddisfazione.Forse è tutto l’apparato elefantiaco che èstato via via costruito per dare soluzione alproblema che non è più giustificabile.

Un esempio per tutti: 171,51 milioni di euro ècostata l’Autorità per l’energia Elettrica e ilGas dal 1997 al 2006. A fronte di questo fiumedi denaro quali sono stati i risultati? le tariffedell’energia elettrica e del gas sono tra le piùcare d’Europa. Da alcuni anni si ripresenta ilproblema dei black out di energia elettrica d’e-state e di gas in inverno.

Per tornare al tema della risorsa idrica, èormai indispensabile una riorganizzazioneradicale delle strutture che sovrintendono allagestione del servizio avendo cura di raziona-lizzare gli ambiti a livello territoriale e diammodernarne la gestione industriale.

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La soluzionenon è ovvia-mente quelladi lasciare ilmercatosenza regolee controllorima anzi direndere talifunzioni real-mente ope-ranti evitandoche le varieAutorità, Enti,e apparatidiventino cen-tri di spesafini a sestessi.

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al 27 marzo scorso è operati-vo il nuovo regolamento sullasicurezza degli impianti negliedifici, la cui normativa deveessere applicata ogni qual voltasi intendono effettuare nuoveinstallazioni o interventi dimanutenzione straordinaria

agli impianti di qualsiasi edificio.Il provvedimento definisce le procedure e gliadempimenti formali, che occorre effettuare,anche in caso di compravendita o locazionedegli immobili e, contemporaneamenterende più efficaci le norme a tutela dellasicurezza delle persone troppo spesso vitti-me di incidenti anche domestici.Il decreto 22 gennaio 2008 n. 37 emanato dalMinistero dello sviluppo economico, pubbli-cato nella Gazzetta Ufficiale n. 61 del 12marzo 2008, è stato predisposto da unacommissione tecnica interministeriale unita-mente a rappresentanti delle categorie eco-nomiche e professionali ed è stato messodefinitivamente a punto dopo aver acquisitole osservazioni delle categorie e associazioniinteressate.Il decreto si applica agli impianti posti a ser-vizio degli edifici, indipendentemente dalladestinazione d’uso degli stessi o delle relati-ve pertinenze. Se l’impianto è connesso areti di distribuzione si applica a partire dalpunto di consegna della fornitura.Sono state quindi abrogate e sostituite, conun semplice decreto ministeriale, tutte lenorme base sulla sicurezza degli impianti. Siva dalla legge 46/90 (di cui restano solo trearticoli, 8 finanziamento all’attività normati-va, 14 verifiche e 16 sanzioni), al suo regola-

mento di attuazione (Dpr 447/91), fino atutte le regole sugli impianti contenute neltesto unico dell’edilizia (Dpr 380/01) agliarticoli dal 107 al 121. In particolare, ildecreto stabilisce requisiti ed imprese abili-tate, obblighi del committente o del proprie-tario, modalità per regolarizzare i vecchiimpianti con dichiarazione di conformità maiprodotta o irreperibile nonché le sanzionipreviste per committenti ed installatori chearrivano fino alla sospensione dell’iscrizionenel registro delle imprese o nel relativo alboprofessionale.

La dichiarazione di Conformità

Al termine dei lavori l’installatore rilascia alcommittente la dichiarazione di conformitàdegli impianti realizzati. Di tale dichiarazione,fanno parte integrante la relazione conte-nente la tipologia dei materiali impiegati e ilprogetto.Nei casi in cui il progetto è redatto dalresponsabile tecnico dell’impresa installatri-ce, l’elaborato tecnico è costituito almenodallo schema dell’impianto realizzato, intesocome descrizione funzionale ed effettiva del-l’opera da seguire.In caso di rifacimento parziale degli impianti,il progetto, la dichiarazione di conformità, el’attestazione di collaudo ove previsto, si rife-riscono alla sola parte degli impianti oggettodell’opera di rifacimento, ma tengono contodella sicurezza e funzionalità dell’interoimpianto. Nella dichiarazione è espressamen-te indicata la compatibilità tecnica con lecondizioni preesistenti dell’impianto.

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Regolamento sulla sicurezza degli impianti posti a servizio degli edificiPresentazione e descrizione del Decreto Ministeriale N. 37 del 22/01/2008

di

SergioCavalieri

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La dichiarazione di conformità è rilasciataanche dai responsabili degli uffici tecnici inter-ni delle imprese installatrici.Nel caso in cui la dichiarazione di conformitàprevista non sia stata prodotta o non sia piùreperibile, tale atto è sostituito, per gli impian-ti eseguiti prima del 27.03.2008, dalla dichiara-zione di rispondenza resa da un professionistaiscritto all’albo professionale, che ha esercita-to la professione, per almeno cinque anni, nelsettore impiantistico a cui si riferisce la dichia-razione, sotto personale responsabilità.

Il progetto

L’art. 5 impone la stesura di un progetto intutti i casi di installazione, trasformazione eampliamento degli impianti. Il progetto deveessere redatto da un professionista iscritto aglialbi professionali secondo le specifiche com-petenze tecniche richieste, nei seguenti casi:a) impianti elettrici, di protezione contro le

scariche atmosferiche e per l’automazionedi porte, cancelli e barriere, per tutte leutenze condominiali e per utenze domesti-che di singole unità abitative di superficiesuperiore a 400 mq;

b) impianti elettrici realizzati con lampadefluorescenti a catodo freddo, collegati adimpianti elettrici, per i quali è obbligatorio ilprogetto e in ogni caso per impianti dipotenza complessiva maggiore di 1200 VAresa dagli alimentatori.

c) impianti elettrici, di protezione contro lescariche atmosferiche e per l’automazionedi porte, cancelli e barriere, relativi agliimmobili adibiti ad attività produttive, alcommercio, al terziario e ad altri usi , quan-do le utenze sono alimentate a tensionesuperiore a 1000 V, inclusa la parte in bassatensione, o quando le utenze sono alimen-tate in bassa tensione aventi potenza impe-gnata superiore a 6 kw o qualora la super-ficie superi i 200 mq;

d) impianti elettrici relativi ad unità immobilia-ri provviste, anche solo parzialmente, diambienti soggetti a normativa specifica delCEI, in caso di locali adibiti ad uso medicoo per i quali sussista pericolo di esplosioneo a maggior rischio di incendio, nonché pergli impianti di protezione da scariche atmo-sferiche in edifici di volume superiore a 200mc;

e) per gli impianti radiotelevisivi, le antenne egli impianti elettronici in genere quandocoesistono con impianti elettrici con obbli-go di progettazione;

f) per gli impianti di riscaldamento, climatizza-zione, condizionamento e refrigerazione diqualsiasi natura o specie, comprese leopere di evacuazione dei prodotti dellacombustione e delle condense, e di ventila-zione ed aerazione dei locali dotati di cannefumarie collettive ramificate, impianti di cli-matizzazione per tutte le utilizzazioni aven-ti una potenzialità frigorifera pari o supe-riore a 40.000 frigorie/ora;

g) per gli impianti per la distribuzione e l’uti-lizzazione di gas di qualsiasi tipo, compresele opere di evacuazione dei prodotti dellacombustione e ventilazione ed aerazionedei locali; distribuzione e l’utilizzazione digas combustibili con portata termica supe-riore a 50 kw o dotati di canne fumarie col-lettive ramificate, o impianti relativi a gasmedicali per uso ospedaliero e simili, com-preso lo stoccaggio;

h) per gli impianti di protezione antincendio,se sono inseriti in un’attività soggetta alrilascio del certificato prevenzione incendie, comunque, quando gli idranti sono innumero pari o superiore a 4 o gli apparec-chi di rilevamento sono in numero pari osuperiore a 10.

La dichiarazio-

ne di confor-

mità è rila-

sciata anche

dai responsa-

bili degli uffici

tecnici interni

delle imprese

installatrici

P i ù s i c u r e z z a per lepersone in ambiente domestico, g r a z i eal D.M. n. 37 del 22 gennaio 2008“ “

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I progetti degli impianti sono elaborati secondola regola dell’arte. Quelli redatti in conformitàalla vigente normativa e alle norme UNI, CEI odi altri Enti di normalizzazione appartenenti agliStati membri dell’Unione europea o che sonoparti contraenti dell’accordo sullo spazio eco-nomico europeo, si considerano redatti secon-do la regola dell’arte. I progetti contengonoalmeno gli schemi dell’impianto e i disegni pla-nimetrici nonché una relazione tecnica sullaconsistenza e sulla tipologia dell’installazione,della trasformazione o dell’ampliamento del-l’impianto stesso, con particolare riguardo allatipologia e alle caratteristiche dei materiali ecomponenti da utilizzare e alle misure di pre-venzione e di sicurezza da adottare. Se l’impianto è variato in corso d’opera, il pro-getto presentato deve essere integrato con lanecessaria documentazione tecnica attestantele varianti.Il progetto è depositato presso lo sportellounico per l’edilizia del comune in cui deveessere realizzato l’impianto.

Classificazione degli impianti

Gli impianti sono stati classificati nel modoseguente:a) impianti di produzione, trasformazione, tra-

sporto, distribuzione, utilizzazione dell’e-nergia elettrica, impianti di protezione con-tro le scariche atmosferiche, nonchè gliimpianti per l’automazione di porte, cancel-li e barriere;

b) impianti radiotelevisivi, le antenne e gliimpianti elettronici in genere;

c) impianti di riscaldamento, climatizzazione,condizionamento e refrigerazione di qual-siasi natura o specie, comprese le opere dievacuazione dei prodotti della combustionee delle condense, e di ventilazione ed aera-zione dei locali;

d) impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura ospecie;

e) impianti per la distribuzione e l’utilizzazionedi gas di qualsiasi tipo, comprese le opere dievacuazione dei prodotti della combustionee ventilazione ed aerazione dei locali;

f) impianti di sollevamento di persone o dicose per mezzo di ascensori, di montacari-chi, di scale mobili e simili;

g) impianti di protezione antincendio. Sono esclusi tutti gli impianti o parti di impian-to soggetti a requisiti di sicurezza prescritti inattuazione della normativa comunitaria, ovve-ro di normativa specifica.

Imprese abilitate

Le imprese, iscritte nel registro delle impreseo nell’Albo provinciale delle imprese artigianesono abilitate all’esercizio delle attività dimessa in sicurezza degli impianti, se l’impren-ditore individuale o il legale rappresentante oil responsabile tecnico è in possesso dei requi-siti professionali. Il responsabile tecnico svolgetale funzione per una sola impresa e la qualifi-ca è incompatibile con ogni altra attività conti-nuativa. Le imprese che intendono esercitarequesta attività debbono presentare la dichiara-zione di inizio attività indicando specificata-mente per quali impianti. Le imprese non installatrici, che dispongono diuffici tecnici interni, sono autorizzate all’instal-lazione, trasformazione, ampliamento e manu-tenzione degli impianti, relativi esclusivamentealle proprie strutture interne e nei limiti dellatipologia di lavori per i quali il responsabilepossiede i requisiti tecnico professionali.Le imprese, alle quali sono stati riconosciuti irequisiti tecnico-professionali, hanno diritto adun certificato di riconoscimento rilasciatodalle commissioni provinciali per l’artigianato,o dalle camere di commercio.

Requisiti tecnico-professionali

a) diploma di laurea in materia tecnica specifi-

ww

w.a

pce.

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Se l’impianto è

variato in

corso d’opera,

il progetto

presentato

deve essere

integrato con

la necessaria

documentazio-

ne tecnica

attestante le

varianti.

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ca conseguito presso una università stataleo legalmente riconosciuta;

b) diploma o qualifica conseguita al termine discuola secondaria con specializzazione rela-tiva al settore delle attività impiantistiche,seguiti da un periodo di inserimento, dialmeno due anni continuativi, alle direttedipendenze di una impresa del settore. Pergli impianti idrici e sanitari il periodo diinserimento è di un anno.

c) titolo o attestato di formazione professio-nale, previo un periodo di inserimento, dialmeno quattro anni consecutivi, alle diret-te dipendenze di una impresa del settore.Per gli impianti idrici e sanitari il periodo diinserimento è di due anni;

d) prestazione lavorativa svolta, alle direttedipendenze di una impresa abilitata nelramo di attività cui si riferisce la prestazio-ne dell’operaio installatore per un periodonon inferiore a tre anni, escluso quellocomputato ai fini dell’apprendistato e quel-lo svolto come operaio qualificato, in qua-lità di operaio installatore con qualifica dispecializzato nelle attività di installazione, ditrasformazione, di ampliamento e di manu-tenzione degli impianti.

Si considerano in possesso dei requisiti tecni-co-professionali, il titolare dell’impresa, i socied i collaboratori familiari che hanno svoltoattività di collaborazione tecnica continuativanell’ambito di imprese abilitate del settore perun periodo non inferiore a sei anni.Per gli impianti idrici e sanitari tale periodonon può essere inferiore a quattro anni.

Conclusioni

Tra le altre novità vi sono anche nuove dispo-sizioni per i vecchi impianti, in cui la dichiara-zione di conformità prevista non sia stataprodotta o non sia più reperibile. Con ilnuovo decreto, in mancanza della dichiarazio-ne dell’installatore, la stessa può essere com-pilata a posteriori da un professionista iscrit-to all’albo che abbia esercitato per almenocinque anni nel settore di competenza. Taledocumento sostitutivo diviene indispensabilein caso di compravendita dell’immobile, per-ché dovrebbe essere allegato dal venditore alrogito.Infatti dal 27 marzo scorso i contratti di tra-sferimento di beni immobili devono adeguarsi

alla nuova normativa sulla sicurezza degliimpianti (decreti ministeriale 37/08), che noncontiene norme transitorie ed entra quindi invigore il quindicesimo giorno successivo allasua pubblicazione avvenuta il 12.03.08.La norma che interessa i contratti di trasferi-mento (espressione generica che comprendecompravendite, donazioni, permute, conferi-menti ecc.) è l’articolo 13 comma 2, nel qualeè prescritto che l’atto debba riportare lagaranzia del venditore in ordine alla confor-mità degli impianti alla vigente normativa inmateria di sicurezza e contenente in allegatola dichiarazione di conformità, “ovvero ladichiarazione di rispondenza” dell’impiantoalla normativa.Per la prima volta poi scatta l’obbligo di assi-curare il rispetto delle norme di sicurezza del-l’impianto anche nel tempo, un obbligo chepotrà essere rispettato solo attraversocostanti interventi di manutenzione.Il decreto, inoltre, apre ai professionisti dell’a-rea tecnica, soprattutto a ingegneri e periti,una nuova nicchia di mercato: quella delledichiarazioni di rispondenza degli impianti giàpresenti sugli edifici esistenti. Per la primavolta, si apre a questi tecnici un settore chefinora era riservato alle imprese installatrici.Soddisfatte anche le imprese impiantisticheche vedono abolire l’albo degli installatori previsto nel testo unico dell’edilizia e aperto inmodo automatico a tutte le imprese abilitatedalle Soa.

Permangono perplessità nel settore gas, doveda alcuni anni, nuove normative hanno carat-terizzato l’impiantistica all’interno degli edifici,la legislazione in merito si sta continuamenteevolvendo; il decreto 37/08 introducendo alcu-ne novità di rilievo potrebbe avere ripercus-sioni anche sulla fase regolamentare di compe-tenza dell’Autorità per l’energia elettrica e ilgas. Il coinvolgimento paventato dal Ministerodello Sviluppo Economico sembra non averinteressato il settore del gas dall’Autorità alCIG.Infatti l’Autorità per l’energia elettrica e ilgas, dopo l’emissione del decreto 37/08 hainviato al Consiglio di Stato una richiesta diparere in merito alla disciplina dell’attivazio-ne della fornitura di gas a nuove utenze, dicui alla delibera AEEG18.03.2004, n. 40/04 esuccessive modifiche e integrazioni. In attesadella pronuncia del Consiglio di Stato la deli-berazione n. 40/04 rimane in vigore a tuttigli effetti.

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Con il nuovo

decreto, in

mancanza

della dichiara-

zione dell’in-

stallatore, la

stessa può

essere compi-

lata a poste-

riori da un

professionista

iscritto all’al-

bo che abbia

esercitato per

almeno cin-

que anni nel

settore di

competenza.

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La SAIT snc, società nata nel 1981 per risponde-re a specifiche esigenze di richiesta di servizi nel

settore della protezione catodica applicata nel terri-torio umbro.

I processi derivanti dalla moderna applicazione dellaprotezione catodica alle strutture metalliche interrate o altresoggette a tale fenomeno, richiedono la presenza di persona-le specializzato e l’ausilio di apparecchiature e macchinarispecifici e tecnologicamente all’avanguardia che debbonoessere sottoposte ad un programma di manutenzione ordi-naria e periodica, per garantire sempre l’efficienza e il buonfunzionamento. Per questo nel 2001 l’azienda ha conseguitola certificazione ISO 9001/200.

Fin dal 1998 la SAIT ha intrapreso una collaborazione conl’Ente Irriguo Umbro-Toscano, che gestisce circa 300 km dicondotte metalliche interrate nel territorio.Le strutture per il trasporto dell’acqua sono spesso di gran-di dimensioni, si veda la foto di copertina, doppio tubo di 2,50mt. di diametro che alimenta il rifornimento idrico dei comu-ni di Arezzo e Perugia dal lago Trasimeno.

Dall’anno 2002 la SAIT è impegnata nella provincia di Ancona,per la ristrutturazione della protezione catodica della localerete di distribuzione del gas, in collaborazione con CIS(Consorzio Intercomunale Servizi, proprietario della rete) eTecniconsul srl (società che gestisce la rete) l’attività di ricer-ca dei contatti, dei difetti di isolamento e di inserimento deigiunti dielettrici per una ottimizzazione della distribuzionedella protezione catodica ha portato un notevole vantaggioalla proprietà, basti pensare che al termine del lavoro ilnumero dei sistemi di protezione catodica è sceso da 22 a 13con il 100 % di rete protetta.

M. Facciadio

SAIT snc

in vetrina

un’azienda composta da un giovane organico

impegnata nel settore della protezione catodica

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Sistema gas, tra cultura dellasicurezza e nuovi modelli dibusiness

Milano 11 e 12giugno 2008

e v e n t i

I l f u turo d i l eg i s laz ione , normaz ione e rego laz ionea tute la d i c i t tad in i e operator i d i se t tore

Nei giorni 11 e 12 giugno 2008presso l’Università Cattolicadel Sacro Cuore, il CG, in col-laborazione con Italia Energiaorganizza il “Forum ItalianoSicurezza Gas 2008 �

Sistema gas, tra cultura della sicurezza enuovi modelli di business.

Il Forum facendo propri quelli che furono itemi portanti del convegno “Il Trinomio dellasicurezza”, organizzato a Roma dal CIG neglianni 2006 e 2007, ne aggiunge altri di sicurointeresse e di forte attualità per il settore gas.Fin dal momento dellasua composizione finaliz-zata ad individuare lediverse tematiche da pro-porre in occasione dellamanifestazione, ilComitato Tecnico ha indi-viduato alcuni punti fermifondati su importanti econdivisi convincimenti.In primo luogo l’opinionein base alla quale le risor-se destinate alla sicurezzanel settore gas non pos-sano e non debbanoessere considerate semplicemente come uncosto ma anche come un impegno. Inoltre laconvinzione che la problematica legata allasicurezza debba essere presa in esame inmodo univoco da tutti i soggetti interessati, daltrasportatore al cliente finale, a causa delle dif-ferenti responsabilità in gioco e delle prescri-zioni connesse.Obbiettivo del forum è quello di lanciare unsegnale forte sulle tematiche collegate allasicurezza in generale e sull’importanza dellaloro regolamentazione. Occorre dare eviden-za che liberalizzazione del mercato e regime diconcorrenza, nel settore gas non possono averluogo correttamente se non con un accosta-mento sempre più stretto alle regole della

sicurezza. L’affidamento e la gestione di un ser-vizio di distribuzione gas, la proposta di unnuovo prodotto, l’acquisizione e il rapportocon un nuovo cliente finale non solo richiedo-no l’osservanza di standard minimi di sicurez-za, ma quest’ultima deve rappresentare unvero valore aggiunto nei criteri di scelta.Il concetto di salvaguardia della sicurezza vainteso nel senso più ampio e penetrante, devecoinvolgere tutta la filiera: un incidente da gascombustibile non assume dimensione a livelloesclusivamente locale, non riguarda soltanto ilsoggetto inizialmente coinvolto, ma interessain termini negativi tutto il settore.

Il 2fil rouge” dell’eventorimane dunque la sicurez-za intesa come:SICUREZZA evoluzioneeuropea negli usi dei gascombustibili;SICUREZZA e le nuoveregole nella distribuzionegas;SICUREZZA nei confron-ti dei clienti finali;SICUREZZA negli aspettigestionali;SICUREZZA nei prodotti. L’obiettivo è di dar vita ad

un momento di confronto per una discussioneaperta su temi importanti ed attuali relativi allalegislazione, alla regolazione del mercato e allanormazione tecnica; temi tra loro collegati daivari aspetti relativi alla salvaguardia della sicu-rezza.Il Comitato Italiano Gas, sicuro che l’eventopotrà tradursi in un efficace momento di infor-mazione tecnica, auspica una numerosa pre-senza degli operatori del settore.Per maggiori informazioni o iscrizioni rivolger-si alla segreteria organizzativa Gruppo ItaliaEnergia srl, Via Valtellina, 18 20159 Milano,tel. 0141/8278401, Fax. 0141/019802,e-mail:[email protected];www. f o r um i t a l i a n o s i c u r e z z a g a s . i t

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inalmente dei dispositivi moderni, semplicid’uso e con una notevole memoria di regi-strazione dei dati. Queste apparecchiature, uti-lizzano il sistema di identificazione elettronicasenza contatto TAG-RFID; è sufficiente avvicina-

re il transponder il quale, attivato da una radiofrequenza, rispon-de trasmettendo i dati che ha in memoria. Questo TAG puòavere formati differenti (tessera, disco plastico, autoadesivo, ecc)e offre, rispetto ad altri sistemi, il vantaggio di non essere sog-getto a deterioramenti nei magazzini o all’aperto. Resiste inol-tre ad alte e basse temperature, allo sporco e ad agenti chimiciaggressivi. Il micro componente elettronico inserito nel un sup-porto plastico, garantisce un solo ed unico codice di identifica-zione.

• FFTT--PPaassss - Sistema di identificazione e controllo degli accessi.Offre una valida alternativa alle numerose soluzioni quali ilcodice a barre, banda magnetica, smart card, ecc. E’ sufficienteavvicinare la tessera al lettore. Può essere usato anche in retecon più lettori, situati in luoghi diversi. L’aggiornamento deicodici TAG abilitati avviene con un software dedicato mediantel’invio da P.C. del nuovo file all’indirizzo del lettore. Trova appli-cazione nel controllo degli accessi nei CCeennttrrii EEllaabboorraazziioonneeDDaattii,, LLaabboorraattoorrii sscciieennttiiffiiccii,, zzoonnee rriisseerrvvaattee,, UUffffiiccii tteeccnniiccii,,eecccc.. Si possono memorizzare fino a 1024 codici TAG.

• FFTT--RReeaaddeerr - E’ un lettore portatile autoalimentato che utilizzail sistema di identificazione elettronica senza contatto. I dati inse-riti dagli operatori (6 caratteri alfanumerici) vengono scaricatinel P.C. con il software in dotazione; il programma abbinerà alcodice TAG le descrizioni precedentemente inserite, quali il tipodi prodotto, il nominativo di una persona, una centralina, ecc. - Idati, salvati sotto forma di file ASCII, sono elaborabili da qualsia-si programma di videoscrittura o foglio elettronico. Questo let-tore ha un ampio display LCD retroilluminato che visualizza sia idati inseriti manualmente che quelli dia presenti come database.Ha una memoria di registrazione di 3000 codici TAG. Le applica-zioni sono molteplici:: ttrraacccciiaabbiilliittàà,, ccllaassssiiffiiccaazziioonnee ccaammppiioonnii ddiiaannaalliissii,, iinnvveennttaarriioo ddii mmaaggaazzzziinnoo,, ggeessttiioonnee rriiffiiuuttii,, vviiggiillaannzzee,,eecccc..,,

• FFTT--RReeaaddeerr--RRFFIIDD – E’ una apparecchiatura compatta da tavoloche può essere alimentata sia a 12 V che a batterie. E’ partico-larmente indicata per il controllo ee ggeessttiioonnee ddeell ppeerrssoonnaallee nneeiiccaannttiieerrii,, nneeii ppaassssaaggggii ddeeii vviiggiillaanntteess,, oorrggaanniizzzzaazziioonnee ccoonnggrreessssii,,eecccc. I dati che vengono memorizzati sono: ora di entrata e usci-ta completi delle loro CAUSALI e codice TAG – Nell’ampiodisplay retroilluminato, avvicinando la tessera TAG, viene visualiz-zato il nome dell’operatore il quale potrà scegliere la causale percui entra o esce. I dati memorizzati ( fino a 20.000 transazioni)vengono scaricati e salvati periodicamente nel P.C. come fileASCII. Qui i codici dei transponder verranno abbinati dalsoftware ad altre variabili impostate precedentemente quali, datianagrafici, settore, codice aziendale, ecc.

P u b b l i r e d a z i o n a l e

F

C a s eH i s t o r y

Tre apparecchiature“RFID” per l’identificazioneelettronica

Massima sicurezza e lettura senzainterferenze

ECONORMA S.a.s.Via Olivera 52

31020 San Vendimiano – TVTel. 0438-409049

Fax: 0438-409036www.econorma.com

[email protected]

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- UNI EN 14505 Protezione catodica di strutturecomplesse

La norma riguarda la protezione catodica distrutture complesse. Essa è applicabile a struttu-re che debbano essere protette catodicamente,ma che, per motivi tecnici o di sicurezza, non pos-sano essere isolate elettricamente da strutturemetalliche estranee collocate nello stesso elet-trolita della struttura da proteggere. Una talestruttura è denominata “struttura complessa”.

- UNI EN 15112 Protezione catodica esterna dicolonne di rivestimento di pozzi

La norma stabilisce i metodi impiegati per valuta-re i rischi di corrosione esterna di tubazioni di

rivestimento di pozzi e anche i sistemi e i dispo-sitivi di protezione catodica da adottare ai finidella prevenzione dalla corrosione della parteesterna di queste tubazioni che si trovano a con-tatto del terreno. La norma inoltre descriveanche le tecniche che permettono sia di determi-nare il fabbisogno di corrente di protezione sia diassicurare il corretto funzionamento dei disposi-tivi di protezione catodica installati.La norma si applica a qualsiasi pozzo per gas, perpetrolio o per acqua provvisto di rivestimentometallico, sia esso cementato o no. In condizioniparticolari (per esempio, tubazioni poco profon-de - 50m e terreno omogeneo), si può applicarela UNI EN 12954 per ottenere la protezionecatodica e per verificarne l’efficacia.

Il 12 maggio scorso il Consiglio direttivo UNI haprovveduto all’elezione dei vertici dell’Ente.Piero Torretta è stato confermato Presidente, accet-tando l’incarico il Presidente si è dichiarato gratifica-to dalla fiducia accordatagli e ha preannunciato lapresentazione di un programma di attività e la discus-sione delle linee guida strategiche per lo sviluppo neiprossimi anni.“La missione di UNI, nelle parole di Torretta, saràquella di contribuire al miglioramento dell’efficacia edell’efficienza del Sistema Paese. Di certo il program-ma non potrà prescindere dalla situazione economi-ca e sociale, sia del nostro Paese che del contestointernazionale. Il rapporto con le Istituzioni Pubblichesarà in ogni caso una delle azioni centrali del nostroprogramma di lavoro”Torretta ha auspicato la realizzazione di alcuni obiet-tivi, tra i quali “ la definizione di un equilibrato rap-porto tra impresa e mercato, tra gestori di servizi di

pubblica utilità, finanza, assicurazioni e i consumato-ri”.“Per questo, ha concluso Torretta, abbiamo individua-to alcune aree di intervento sulle quali è necessarioindirizzare l’operatrività dell’UNI. Tra queste, la sicu-rezza sociale, la qualità e la sostenibilità dei processiproduttivi, le utilities, il rapporto produttore-norma-zione-tutela del consumatore finale, il territorio el’ambiente.Su proposta del Presidente sono stati eletti anche iquattro vicepresidenti: alla conferma della carica diVincenzo Mungasi (Presidente INAIL) si è affiancatala prima nomina per Corrado Bertelli (Membro digiunta Confindustria FINCO – Federazione IndustrieProdotti Impianti e Servizi per le Costruzioni), SergioBracco (Amministratore Delegato ELTRAC –Gruppo IVECO) e Giancarlo Coccia (Direttore AreaImpresa e Territorio – Confindustria)

UNI ha pubblicato nella versione bilingue (inglese/italiano) le seguenti norme:

Insediato il nuovo Consiglio Direttivo UNI

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APCE NOTIZIE Periodico trimestraleDirettore responsabile:Gino Magnoni (ITALGAS)Comitato di redazione:Davide Gentile (UCEMI), Sergio Cavalieri(UCERM), Pietro Pedeferri (CFA)Comitato editoriale:Andrea Rovelli (SNAM RETE GAS), AlvaroFumi (RFI), Raul Pieroni (TELECOM ITALIA),Sergio Benedetto (ITALGAS), Massimo Tiberi

(GEA), Umberto Lebruto (RFI), GeorgiosChlaputakis (Enel Rete Gas), MassimoRasserelli (NAOLETANAGAS), Marco Galletti(SNAM RETE GAS), Paolo Del Gaudio (IRIDE),Ezio Coppi (Esperto)Redazione: UCE Roma - Sergio Cavalieri,c/o ITALGAS Area RomaVia del Commercio, 11 - 00154 RomaTel. 06 57396337 - Fax 06 57396338Promozione e sviluppo: APCE

Via del Commercio, 11 - 00154 RomaTel. 06 57397466

Consulenza editoriale ed impaginazione:Massimiliano Medei - Santa Marinella (RM)[email protected]

Stampa: GIMAXSanta Marinella (RM) - Via Valdambrini, 22Tel. 0766 511644 - [email protected]

CD ROM Protezione CatodicaAPCE - UNI

Tra gli obiettivi che le imprese e le amministrazioni si pongono ogni giorno per manteneree migliorare la propria posizione competitiva sul mercato, ci sono sicuramente quelle diavere forniture di qualità, avere un rapporto contrattuale chiaro con fornitori e clienti, ridur-re i costi, garantire la bontà del prodotto o servizio ai clienti.La necessità di raggiungere questi obiettivi riguarda tutte le attività economiche indipen-dentemente dalle dimensioni e dal settore in cui operano. L’attività di normazione è lo stru-mento necessario al raggiungimento di questi obiettivi.Il processo di armonizzazione normativa, ormai ampia-mente in atto nei paesi dell’Unione Europea, ha resomaggiormente dinamico il contesto normativocon cui le nostre società si confrontano quo-tidianamente.In questo scenario, APCE ha realizzato unCd-Rom, da consegnare a tutti i Soci, unprodotto utile e di facile consultazioneper poter operare in un contesto arti-colato e disporre, in tempi rapidi, ditutta la normativa più aggiornata ine-rente la protezione catodica.Il CD-Rom “Protezione Catodica”fornisce il corpus di circa sessantaduenorme pubblicate dall’UNI, tendenzial-mente esaustivo del settore. Include unmotore di ricerca interno per la ricercadelle norme.E’ stato inoltre arricchito delle tre lineeguida elaborate da APCE e pubblicate da UNInel campo della protezione catodica delle reti inacciaio di distribuzione del gas (edizione aprile 2008),e di altri documenti tecnici elaborati e pubblicati da APCE,tra cui lo studio dei dispersori profondi degli impianti di prote-zione catodica e la circolare RFI per i collegamenti elettrici per drenaggi unidirezionali trastrutture metalliche interrate e circuito di ritorno te di linee ferroviarie elettrificate.Il CD sarà distribuito ai Soci nelle prossime riunioni dei Comitati Tecnici Territoriali

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Corsi sulla protezione catodicaper la qualificazione e certificazione

del personale 2008

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PCE

Form

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CORSI DI ADDESTRAMENTOPER LA CERTIFICAZIONE

L’Associazione per la Protezione dalle Corrosioni Elettrolitiche(APCE), al fine di assicurare la certificazione delle persone cheintendono operare con competenza riconosciuta ed attestata nelcampo della protezione catodica, ha costituito un CentroFormazione APCE (CFA) diretto dal prof. Pietro Pedeferri delDipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “GiulioNatta” del Politecnico di Milano ed ha reso operante lacollaborazione con il CICPND (Centro Italiano di certificazioneper le prove non distruttive e per i processi industriali), organismonazionale per la certificazione del personale accreditato SINCERTanche nel campo della protezione catodica di strutture metalliche(Certificato di Accreditamento SINCERT n. 012C, rev. 1 del23.03.2001).I corsi di addestramento dell’APCE, preparati secondo le proceduredel CICPND, sono indirizzati alle persone che già operanonell'ambito della protezione catodica, forniscono uno dei requisitinecessari per l’ammissione alla sessione d’esame per lacertificazione, sono indispensabili per richiamare, approfondire edapprendere le conoscenze essenziali delle attività di protezionecatodica. I partecipanti sulla base delle conoscenze generali, specialistichee pratiche acquisite potranno sostenere in seguito l’esame diqualificazione ed ottenere quindi il rilascio da parte CICPNDdella relativa certificazione per i settori e livelli previsti nellanorma UNI EN 15257 “Protezione catodica Livelli di competenzae certificazione del personale di protezione catodica” e nelRegolamento CICPND.La certificazione copre le competenze in uno o più dei seguentisettori di applicazione:- strutture metalliche interrate e immerse;- strutture metalliche in mare;- strutture di calcestruzzo armato;- superfici interne di serbatoi metallici.

DESTINATARI DEI CORSII corsi di addestramento sono rivolti alle persone che intendonoconseguire la certificazione ed acquisiscono almeno un anno diesperienza per candidarsi al livello 1 e due, tre e quattro anni (inbase al tipo di istruzione) per candidarsi al livello 2 nell’ambitodella protezione catodica delle strutture metalliche nei settorisopra specificati.

DURATA DEI CORSI In accordo a quanto previsto dalla norma UNI EN 15257 eRegolamento CICPND, la durata minima prevista è: Corsi di addestramento• 40 ore per il livello 1 e 2;• 80 ore per l’accesso diretto al livello 2 e privi di certificazio-ne livello 1.

Corsi d’aggiornamento• 16 ore per livello 1 e livello 2.

SEDI DEI CORSII corsi potranno svolgersi presso: - Comitato Italiano Gas - S. Donato Milanese (MI)- Consiag SpA - Prato- Dipartimento di CM IC “Giulio Natta” del Politecnico diMilano

- Elettrotecnica Adriatica - Cervia (RA)- GEA SpA - Grosseto- Snam Rete Gas - S. Donato Milanese (MI)- Napoletanagas SpA - Napoli- SEA SpA - Viareggio (LU)- Enel Rete Gas - SpA Perugia

PROGRAMMA DEI CORSII corsi di addestramento prevedono lezioni teoriche edimostrazioni pratiche relative ai settori d’indirizzo e sviluppanoi seguenti argomenti:Nozioni di base- Elementi di elettrotecnica- Corrosione dei metalli- Procedure di certificazione a norma UNI EN 15257- Disposizioni legislative, normative e linee guida nell’ambitodella protezione catodica

- SicurezzaNozioni specifiche- Principali materiali metallici impiegati nelle strutture eprovvedimenti di protezione

- Richiami di protezione passiva delle strutture metalliche emetodi operativi per la riparazione delle falle nei rivestimenti(non previsto per strutture nel calcestruzzo)

- Protezione attiva delle strutture metalliche - Indaginipreliminari

- Progettazione del sistema di protezione catodica (nonprevisto per il Livello 1)

- Attuazione del sistema di protezione catodica- Collaudo del sistema di protezione- Verifiche e controlli del sistema di protezione catodica- Manutenzione degli impianti e dei componenti del sistema diprotezione catodica

- Tecniche di applicazione e misurazioni nella protezionecatodica

DOCENTILe lezioni saranno tenute da esperti di livello 3 certificati CIC-PND, da esperti dell’industria e da docenti universitari.

Per ulteriori informazioni: www.apce.itTel. 05 57439474 sig. D. Gentile

Destinatari Marzo Aprile Maggio Giugno Settembre Ottobre

Tecnici (livello 2)Strutturemetallicheinterrate

7-11Napoletanagas Napoli

II Modulo9-13

Napoletanagas Napoli

6-10ENEL

Rete GasPerugia

Operatori (livello 1)Strutturemetallicheinterrate

19-23ConsiagPrato

Corso diaggiorna-mento

per livello 1 e 2 (*)Strutturemetallicheinterrate

11-12ItalgasMilano

16-17RFIRoma

Livello 2Strutturemetalliche in acqua di mare

23-27Politecnicodi Milano

Livello 2Strutturemetallichenel calce-struzzo

23-27Politecnicodi Milano

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