astrofisica estrema: il caso delle luminous blue variable stars m 33 – from noao/aura/nsf"....
TRANSCRIPT
Astrofisica Estrema:
Il caso delle Luminous Blue Variable Stars
M 33 – from NOAO/AURA/NSF". Kitt Peak negative image
Collaborazione:
IASF-Roma: V.F. Polcaro, R.F. Viotti
Greve in Chianti: F. Montagni
INAF-Loiano: R. Gualandi, S. Galleti
UniRomaUno: C. Rossi
Dublin City Un.: L. Norci
altri: S. Cieffi, A. van Genderen
Telescopi:
Greve 30 cm
Asiago 182 cm
Loiano 152 cm
Roberto Viotti
SEMINARIO
Giovedì 22 Febbraio 2007
INAF,Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica (Roma)
SOMMARIOLa categoria delle Luminous Blue Variable stars (LBV) include un piccolo numero di stelle calde estremamente brillanti (luminosità bolometrica dell'ordine di un milione di volte quella solare) soggette ad ampie variazioni luminose su scale di tempi di anni e decadi e spesso caratterizzate da spettri ricchi di righe di emissione. Le LBV sembrano rappresentare una fase - importante anche se di breve durata - dell'evoluzione delle stelle di grandissima massa, probabilmente associata a profonde instabilità strutturali e ad un elevato tasso di perdita di massa. Qui presentiamo i risultati di una survey di LBV in M 33 e descriviamo in particolare due casi di notevole interesse: la Variabile A di Hubble-Sandage che, come eta Carinae, è in gran parte offuscata da un inviluppo di materia epulsa dalla stella nel '50 durante una fase parossistica.La seconda è una stella variabile scoperta da Giuliano Romano nel 1978. Abbiamo trovato che si tratta di una delle LBV più luminose del cielo con una temperatura effettiva attorno ai 30000 gradi. "Most importantly" abbiamo scoperto lo scorso novembre che la stella aveva subito una drammatica diminuzione di luminosità dovuta ad una apparente contrazione della superficie ed un contemporaneo forte aumento della radiazione nell'estremo UV. Si fanno ipotesi sulla natura delle variazioni in questa e nelle altre LBV. Si riassumono le (ancora scarse) informazioni fisiche su queste stelle e se ne discute lo stato evolutivo. Non si manca infine di sottolineare l'importanza basilare che ha avuto in questo campo di "Astrofisica estrema" il monitoraggio con telescopi di piccole e medie dimensioni.
ARGOMENTI:
Le stelle variabili superluminose:
curve di luce, luminosità e temperatura
LBV in M31 e M33
La Variabile A di Hubble-Sandage in M33
La stella di Giuliano Romano GR 290 in M33
Considerazioni generali:
instabilità, fase evolutiva, massa
Il nucleo di M 33 visto dal telescopio Vaticano in Arizona (immagine negativa)
LE VARIABILI SUPERLUMINOSE NEL DIAGRAMMA H-R
GR 290
Var A
da Humphreys et al. 1987
Car
AG Car
CURVE DI LUCE
50 anni 50 anni
50 anni
Var A
Sharov 1975
NEBULOSE ATTORNO A LBV
eta Carinae
Pistol star AG Carinae
MASSA NEBULARE V/S LUMINOSITA’
Smith & Owocki ApJ 2006
9000°K
V=6
20000°K
V=7
30000°K
V=8
modello di AG Carinae
CURVA DI LUCE DI AG CARINAE
1987-20001969-1987
6
8
Ae Be Of
VARIAZIONI A LUMINOSITA’ COSTANTE
1843—
18571820-30
—1857
FORMAZIONE DI INVILUPPI DI POLVERE: IL CASO DI ETA CARINAE
cF
1843
cF?Be
La domanda sorge spontanea…….
Queste imponenti variazioni sono dovute ad instabilità strutturali delle stelle….
ovvero sono il risultato di interazioni tra sistemi binari stretti (supermassicci) ?
La prima…….
le LBV sono binarie?
Solo un caso certo: eta Carinae
T = 5,538 anni
Rossi-XTE light curve
Per la cronaca: immagini Beppo-SAX
MAX MIN
Viotti et al. 2002van Genderen et al. 2006
LBV in altre galassie
M 31 M 33
Variabili Luminose in M 31
M 31
Stelle variabili luminose in M 33
GR 290 & OB89
Var A
Gli spettri ottici di LBV in M 33
Oltre all’idrogeno, si trovano righe di emissione di HeI, NII/[NII] e FeII/[FeII]
GR 290
Var 2
Var A
VHK83
B416
Var C
Var B
Lunteren Conference & paper in preparation
Asiago & Loiano
La Variabile A di Hubble-Sandage in M 33
La curva di luce
M
G
dust formation
F
mappa della regione
L’ipergigante gialla Variable A
Confronto di Var A con standard spettroscopicheLO SPETTRO DI ASIAGO
Supergigante G
continuo più caldo (6500 K)
Dicembre 2004Nov.2003-Sett.2004
Ott.1985-Ott.1986
Viotti et al. A&A 2006
Humphreys et al. 1987, 2006
Asiago, Dicembre 2004
(Viotti et al. 2006)
(Humphreys et al. 1987/2006)
1950
1986
2004
2005
6500 K
1350 K
DISTRIBUZIONE ENERGETICA
6500 K black body in visual
Infrared excess from absorbed visible
Romano Star e gli ammassi OB 89 e OB 88
La stella di Giuliano Romano GR 290 in M33
LO SPETTRO OTTICO
Dicembre 2004
Viotti et al. A&A 2006 (2003-2005)
Kurtev et al. 2001 (1960-1999)
BCURVE DI LUCE
Distribuzione energetica di GR 290
T = 30000 K
Viotti et al. A&A 2006
2007.0
B
V
B V
2007.0 V=18.51999.5 B=17.3IL COLLASSO DEL 2006
1.4 mag !
Montagni (13 Nov. 2006): "ma io quasi non la vedo più!"
CURVA DI LUCE AGGIORNATA
LoianoKurtev et al.
WN11
WN9
WN10
Viotti, et al. A&AL 2007
Lo spettro durante 2003-2007 confrontato con UIT 3
EM(4650) vs. V
9
11
11
10
11
Tra il 2004 ed il 2007 il raggio si è dimezzato e la temperatura è aumentata da 30000 K a 45000(?)K
Of/WN9
4650
La presente fase di GR 290 è la più calda mai osservata in una LBV !
per es. AG Car al minimo era: Of/WN11
GR 290 (Dic. 2006)*
AG Car (giugno 1990)***
UIT 3 Of/WN9**
* osservato da Gualandi e Polcaro **osservato da Rossi e Viotti ***osservato da Polcaro (ESO)
POTREBBE DIVENTARE UNA W-R ?
GR 290 e le Associazioni OB 89 & OB 88
GR 290 è più brillante delle stelle OB delle associazioni vicine OB89 e OB88
Romano’s star and the nearby associations (to the west)
Il diagramma colore-luminosità (non corretto dell’arrossamento i.s.)
Diagramma H-R delle LBV in M 33
tratto da Viotti et al. 2006
Tracce evolutive di stelle di grande massa con mass loss fornite da Chieffi & Limongi 2006
LA MASSA DELLE LBV
QUALCHE CONCLUSIONE
PREMESSA: Le LBV sono molto differenti l’una dalle altre: i risultati su di una possono non valere per le altre. Meglio studiare a fondo un singolo oggetto, per es. AG Carinae, che cercare conclusioni generali da studi a carattere statistico.
Le stelle LBV sono oggetti estremamente luminosi costituiti da stelle di grande massa.
Soffrono di forti perdite di massa – sia continua che in fasi esplosive (le nebulose circumstellari), ma non è facile stimare le une e le altre.
L’evidenza di formazione di grandi quantità di polvere (anche attorno a stelle calde) è un tema di notevoli prospettive.
Periodicamente, ma irregolarmente, le LBV si contraggono e si espandono. Forse una pulsazione strutturale della stella viene modellata dall’espansione dell’atmosfera e dalla rotazione.
La scala temporale molto lunga delle variazioni richiede un continuo monitoraggio (per es. UBV, anche spettri a bassa risoluzione) improponibile ai “grandi” telescopi.
Senza un continuo monitoraggio si possono perdere eventi cruciali come quello oggi scoperto in GR 290.
Importanza delle ricerche di “archivio”.