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Facolt� di ArchitetturaCdl in Disegno Industriale a.a.2014/2015Laboratorio di Sintesi Finale per la sperimentazione (24 cfu)Prof.: L. Imbesi, S.Lucibello

Stefania Carlotti 1545593Beatrice Castaldo 1559391Gaetano Corvino 1549589

Indicelo sport

brainstorming I progetto

analisi I

brainstorming II progetto

analisi II

i l prodotto

studio dei comportamenti

concept

schizzi

meccanismo

timbro

cartuccia

vernice

guanto

sistema di comunicazione

studio dei Tag

pagina Web

render

prototipo

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lo sportIl parkour è una disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ‘80. L’art du déplacement (arte dello spostamento) e le parcours (il percorso) furono i primi termini utilizzati per descrivere questa forma di allenamento. Il termine parkour deriva da parcours du combattant (percorso del combat-tente), ovvero il percorso di guerra utilizzato nell’addestramento militare pro-posto da Georges Hébert.I praticanti del Parkour sono chiamati “Traceurs”.Il parkour trae ispirazione dal metodo naturale di Georges Hébert. Hebert era un militare francese della fine dell’ ‘800 che ha formalizzato un meto-do di allenamento per l’addestramento delle truppe. La sua idea era che il miglior modo per allenare un uomo è farlo esercitare nei movimenti naturali che lui sa fare in situazioni che la natura gli presenta e gli richiede. Il mot-to dell’Hebertismo è “Essere forti per essere utili”. David Belle, figlio di un pompiere addestrato proprio con il metodo di Hebert, fin da piccolo fa i suoi primi esperimenti con percorsi e tracciati. Da adulto intraprende una carriera militare che lo porta a vincere numerosi trofei nei “parcours du combattent” e ad essere considerato un vero genio del movimento. David diventa poi pompiere, ma è costretto ad abbandonare il mestiere per via di un infortunio al polso. Ancora innamorato del movimento, Belle trasforma quello che era un gioco da bambini in una vera filosofia e fonda il Parkour, che risulterà più

perché il parkour

funzionale degli stessi addestramenti militari che aveva fatto in precedenza. David non è solo nel suo intento, e viene affiancato da varie personalità tra cui la “crew” degli Yamakasi fondatori dell’Art du deplacement. Da diversi anni il principale mezzo di diffusione del Parkour è stato internet. Questi vi-deo però, soprattutto negli ultimi anni, sono stati fuorvianti riguardo al significato di parkour, poiché contenevano spezzoni di allenamento e movimenti superflui che si scontravano con l’idea di percorso continuo teorizzata da David Belle in base alla fi-losofia di Georges Hébert. Oggi il parkour subisce una svolta commerciale, e le sue tecniche si intra-vedono in numerosi film.

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Il parkour nasce come uno sport di strada caratterizzato dall’assenza di strumenti per la sua pratica. Lo studio di questa disciplina, grazie all’aiuto di un gruppo di traceur di Roma, gli StreetArts, ci ha portato a pensare a differenti prodotti da intro-durre nel mondo del parkour.Inizialmente pensammo di voler realizzare una videocamera il cui briefing di progetto rispondesse alla:-Performance: videocamera che sarebbe stata in grado di fornire prestazioni adatte a supportare il dinamismo di questo sport (angolo di visuale, fps, risoluzione). -Trasportabilit�: videocamera caratterizzata da un peso e da una dimensione che avrebbe consentito di essere trasportata facilmente in una borsa. -Fissabilit�: capacit� di aderire ad un maggior numero di superfici in modo efficace ma temporaneo. -Tecnologia: videocamera in grado di riconoscere e seguire il traceur grazie alla presenza di un doppio sensore che permettesse di controllare la videocamera a distanza. -Resistenza: videocamere caratterizzata da una buona resistenza agli agenti atmo-sferici.-Condivisione: videocamera collegata ad un’app tramite Bluetooth e wi-fi per la gestione, il trasferimento e la condivisione delle riprese.

Inoltre pensammo di fornire a chi praticasse parkour un canale preferenziale per mettersi in contatto, organiz-zare eventi e condividere video, foto, percorsi e molto altro. Immaginammo una app pensata appositamente per i traceurs che avrebbe unito gli strumenti pi� utili a questo sport con le caratteristiche di: un social network, una piattaforma di broadcasting e un app per la map-patura di percorsi.La realizzazione di questo prodotto ci ha portato all’ana-lisi di differenti videocamere gi� esistenti, di supporti in grando di sorreggere la videocamera stessa e di sen-sori utilizzati in altri campi tecnologici.

brainstorming I progettola videocamera

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videocamere

sistemi di ancoraggio

L’inserimento di un sensore all’interno della videocame-ra avrebbe permesso al traceur di essere seguito auto-maticamente in tutti i suoi spostamenti senza l’ausilio di un’altra persona. Pensammo di utilizzare la tecnologia del Kinect, un accessorio sensibile al movimento del corpo umano che permettesse all’utente di interagire con la videocamera senza intervenire manualmente, ma solo attraverso i movimenti del corpo, i comandi vocali o attraverso gli oggetti presenti nell’ambiente. Grazie al sensore indossato dal traceur, la videocamera sarebbe stata in grado di riconoscere un utente per volta.

sensorianalisi IInizialmente studiammo i diversi tipi di videocamere per poi concentrarci su tre di esse utilizzate per attivit� sportive in grado di garantire ottime prestazioni. GoPro HERO4, Bubl e 360fly sono le tre videocamere analizzate secondo dei vincoli posti: l’angolo di cattura immagine, la risoluzione, il numero di fps, il peso e il costo. Ci siamo voluti soffermare sullo studio della videocamera 360fly poich� rispondeva ai nostri requisiti tecnici per andarla ad integrare con altri dispositivi migliorandone le caratteristiche prestazionali.

Per quanto corncerne il sistema di ancoraggio prendemmo come riferimento la na-tura. � dal mondo vivente che l’uomo ha cercato di riprendere l’eccezionale capa-cit� di arrampicarsi sui muri e rimanervi attaccato, perci� la tecnologia che avrem-mo utilizzato per la realizzazione dello strumento di ancoraggio avrebbe sfruttato le propriet� fisiche del geco di aderire alle pareti. Tutto ci� � possibile grazie alle sue zampe che hanno i polpastrelli rivestiti di peli finissimi che formano legami di Van der Waals. Ci� che differenzia questa nuova nanotecnologia da un comune adesivo � la sua capacit� di rimanere attaccata anche su superfici irregolari e rugose. I punti di forza che abbiamo riscontrato in questo materiale sono l’anisotropia, l’auto-pulizia, l’impermeabilit�, il riutilizzo, la forte aderenza sulla superficie, la facile smontabilit�. Il materiale cui fa riferimento questa nanotecnologia sono i nanotubi di carbonio.

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Un secondo progetto a cui pensammo fu quello di voler riportare il fattore gioco all’interno della citt�. Perci� iniziammo con l’analisi dei videogiochi pi� comuni per capire un possibile gioco all’aria aperta. Nei pi� comuni videogiochi di corsa (ad esempio il noto Temple Run o Mirrors Edge) il giocatore deve superare una serie di sfide e raggiungere determinati obiettivi. Questo sistema di comunicazione ed inte-razione si propone di trasferire questa modalit� di gioco, propria dei videogames, nella realt� del parkour, rendendo le interazioni tra i traceurs analoghe a quelle dei gamers. Esso diventa quindi simile ad un gioco multiplayer, trasformando la citt� in un enorme campo di gioco e i traceur in una comunit� di giocatori. In tal modo praticare parkour diventa simile a giocare sullo smartphone, unendo la modalit� di gioco al dinamismo adrenalinico della corsa. Si introduce inoltre l’elemento della competizione in uno sport altrimenti non competitivo, intervenendo quindi sul com-portamento di chi lo pratica. Per realizzare quest’idea abbiamo pensato di proget-tare degli adesivi, dotati di tecnologia NFC, che il traceur fissa per le strade della citt�, dando inizio a giochi sempre nuovi.

brainstorming II progettosistema di comunicazione

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analisi IIIl codice NFC sta per Near Field Communication (co-municazione in prossimit�), ed � una tecnologia che fornisce connettivit� wireless a corto raggio ai dispo-sitivi. Il suo funzionamento avviene entro un raggio di circa 10 cm di distanza, ma solitamente � limitato a molto meno per ragioni di sicurezza (4 cm o meno). Questo standard permette una comunicazione bidire-zionale, ed entrambi i device coinvolti possono inviare e ricevere informazioni. L’NFC pu� essere inserito nei dispositivi tramite un chip integrato. I Tag NFC sono generalmente piccoli adesivi contenenti un chip NFC. Questi vengono programmati tramite un’apposita appli-cazione per smartphone e sono in grado di contenere il link a un indirizzo web o a un numero di telefono, ma anche di avviare automaticamente l’app.

L’adesivo � un prodotto utilizzato gi� all’epoca degli Antichi Egizi ma che solo dalla fine degli anni ’60 � entrato a far parte definitivamente della vita di tutti. Gli adesivi di oggi sono resistenti, stampati con colori brillanti e su materiali diversi dalla sem-plice carta. Gli adesivi che facciamo uso utilizzano colle non organiche e sostanze estremamente adesive e sempre pi� importanti nell’industria. Un esempio di colle sintetiche sono i cianoacrilati; gli adesivi a base di cianoacrilato a volte sono cono-sciuti come “adesivi istantanei”. Altri esempi di colle sintetiche sono la colla vinilica, la colla siliconica, la colla epossidica, la colla ureica, la colla poliuretanica, la colla neoprenica e la colla rossa.Esistono numerosi tipi di colla di materiali autoadesivi come i nastri adesivi, le eti-chette autoadesive, gli adesivi di varia natura (ad esempio le figurine, gli adesivi per automobili) e innumerevoli applicazioni industriali business to business. A seconda delle applicazioni e delle tecniche di spalmatura si possono distinguere: - Adesivi acrilici ad acqua - Adesivi acrilici in solvente - Adesivi hot melt (colla a caldo). In genere questi tipi di materiali richiedono un supporto da cui il frontale adesivo pos-sa essere rimosso, e si utilizzano a questo scopo film siliconati.

gli adesivi i sensori e i codici

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i l prodotto

L’adesivo FOLLOWMe permette ai traceurs di condividere le ‘tracce’ da loro per-corse, per segnalare agli altri utenti nuovi percorsi e nuovi esercizi. Attaccando un adesivo all’inizio e alla fine del percorso e scannerizzando il codice NFC, il tracciato verr� automaticamente segnato sulla mappa, in modo che tutti gli utenti possano venirne a conoscenza. Inoltre il traceur avr� un ricevitore GPS installato nel suppor-to degli adesivi, in modo che il tracciato possa essere memorizzato sull‘applicazio-ne in tempo reale e in modo preciso. La pagina dell’applicazione sar� composta da una mappa della citt� in cui saranno segnati tutti i tracciati registrati.

L’adesivo CHALLENGEMe, dotato di tecnologia NFC, permette ai traceurs di ga-reggiare tra loro e di decidere loro stessi su cosa sfidarsi. Il traceur fissa l’adesivo in un posto da lui scelto e lancia la sfida sull’applicazione, pubblicando il suo video dell’esercizio. Da quel momento chiunque trovi l’adesivo pu� usare l’NFC per ac-cedere all’applicazione, leggere il tipo di sfida e partecipare pubblicando il proprio video. Gli altri utenti potranno votare il video secondo loro pi� valido, che sar� inserito in una classifica in base al voto. Nella pagina dell’applicazione risulter� chi ha lanciato la sfida, il tipo di sfida, il video dell’esercizio da eseguire e i video degli utenti che hanno gareggiato con le corrispondendi votazioni.

CHALLENGEMe

FOLLOWMe

TAGMeL’adesivo TAGMe � l’adesivo personale di ogni traceur. Grazie al materiale specifico dell’adesivo, il vinile, ognu-no pu� personalizzarlo con i propri disegni utilizzando semplici pennarelli indelebili, e, come una firma, pu� essere attaccato ovunque si voglia per comunicare a tutti che si � stati l�. Per questo � stata utilizzata la parola ‘tag’, in quanto nel linguaggio della street art essa sta ad indicare la firma dell’artist. Anch’esso sar� dotato di un sensore NFC, in modo che ogni traceur possa collegare lo stesso al link del proprio profilo. Chiunque sia attirato dai disegni e dalle scritte di quel particolare sticker potr� scoprire chi li ha realizzati.

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TIM 3G 13:34 55%

Attivita’

Profilo

Foto

Video

Percorsi

Cronologia

Cronometro

Mappa

Statistiche

Amici

Gruppi

TOOLS

SOCIAL

Attivita’

raga guardate cosa ho fatto ieri alla fermata della metro conca d’oro!!! ;)

Gae Corvino

ieri alle 19:26 presso Piazza Conca d’Oro

ho scoperto questo percorso dietro al macro a testaccio! andate a provarlo!

Stefi Carlotti

giovedi alle 17:12 presso Ponte Testaccio

ho fatto un po di salti a cinecitta’!! un allenamento faticosissimo!

Bea Castaldo

mercoledi alle 15:47 presso Cinecitta’14

I traceurs, fin dalla nacita del Parkour, hanno sempre sentito il bisogno di documen-tare e condividere le loro performance. Abbiamo pensato di fornire cos� un canale preferenziale per mettersi in contatto, organizzare eventi e condividere video, foto, percorsi e molto altro. Quindi immaginiamo un’app pensata appositamente per i traceurs che unisca gli strumenti pi� utili a questo sport con le caratteristiche di un social network, una piattaforma di broadcasting e un app per la mappatura di per-corsi. Questa app dovrebbe avere i seguenti tools. Attivit�: foto, video e percorsi condivisi dagli amici. Profilo: creazione di un profilo personale, in modo da favorire le interazioni nella comunit� del parkour. Youtube - principale piattaforma per la visione e condivisione di filmatiFoto/video: possibilit� di caricare foto e video.Percorsi: possibilit� di tracciare e condividere, tramite una mappa, i propri percorsi eventualmente correlati di foto e video. Cronometro: possibilit� di cronometrarsi. Mappa: possibilit� di visualizzare, con una mappa, i propri percorsi e i percorsi degli amici. Statistiche: possibilit� di monitorare parametri come tempi, distanze percorse, me-die ecc.

appAmici/gruppi/eventi: possibilit� di visitare i profili degli amici, creare guppi ed eventi. Facebook/Twitter/Tumblr/YouTube/Vimeo/iCloud: pos-sibilit� di sincronizzarsi e condividere contenuti tramite i principali social network e canali di uploading.

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Se il nostro iniziale studio di progettazione � risultato essere molto vicino all’uti-lizzo della tecnologia come iniziale fattore di studio per poi abbandonare questa idea iniziale e concentrandoci su un sistema di comunicazione molto pi� vicina alla persona, il risultato a cui siamo arrivati � stato il frutto di una intensa analisi dei comportamenti.Abbiamo notato come lo sport del parkour richiedesse la necessit� di lasciare una traccia all’interno della citt� da qui il nostro prodotto Klapper che vuole creare un’i-bridazione tra due elementi distinti: il guanto e il timbro. Il progetto si affida ad un processo emozionale pi� che logico in grado di stimolare la persona a creare quel legame inscindibile con l’oggetto creando dei risultati sti-molanti e anche inaspettati.Abbiamo voluto attribuirgli una forma semplice e lineare, che ricalchi la forma stes-sa della mano per avere un rapporto di empatia con l’oggetto, al tempo stesso puntiamo a dar carattere al prodotto cambiando il suo normale uso per incuriosire il pubblico. Il target cui facciamo riferimento � un pubblico che � e si sente giovane e pronto a lasciare il proprio segno.Prima di arrivare alla formulazione del nostro prodotto abbiamo visto come i bam-bini e i ragazzi interagiscono con i colori, abbiamo analizzato i timbri dei pi� piccoli ma anche la street art dei pi� grandi per capire come un unico elemento, il colore,

potesse unire pi� gruppi di persone. Perci� abbiamo estrapolato dalla vita reale questo inserendoli nel nostro progetto per renderlo intrigante e accattivante ma an-che divertente.Puntiamo a far suscitare una reazione nelle persone, � un oggetto che comunica con il mondo esterno al fine di suscitare gioia e divertimento. � personalizzabile poich� ognuno � libero di interpretare la propria arte.Il messaggio cui vogliamo trasmettere deve essere semplice ma che sia in grado di comunicare con ef-ficacia.

studio dei comportamenti

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La voglia di distinguersi in un contesto urbano nasce nel momento in cui i writers decidono di voler creare una tag, la loro firma. � utilizzata al posto del nome e defi-nisce non solo una persona, ma anche il suo stile, il suo carattere. Perci� l’esigenza di voler riprodurre una corrispondenza tra il comportamento urbano della street art e il parkour � stato il nostro punto di partenza. Il traceur, essendo un performer, ha la necessit� di lasciare la sua traccia e distinguersi dagli altri traceurs, da questa caratteristica abbiamo ripreso il comportamento proprio degli street artist. Lasciare il colore impresso nell’architettura urbana e avvicinarci alla mentalit� undergound � stato ci� che abbiamo voluto inserire nel nostro progetto non discostandoci per� dalla tecnologia che utilizza anch’essa la tag come parole, immagini, simboli, codici di varia natura che si trovano all’interno dei contesti virtuali.

concept

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schizziVengono illustrati a fianco gli studi preliminari per il posizionamento del timbro. Sia-mo partiti dalla posizione centrale della mano dove il timbro e la pompetta si tro-vavano nella stessa posizione. Siuccessivamente abbiamo cercato di spostare il timbro in altre parti della mano per risultare meno invasivi, perci� lo abbiamo spo-stato nella parte laterale della mano, sebbene interessante come forma dal punto di vista tecnico abbiamo incontrato delle difficolt� a causa dell’irregolariet� della mano. Abbiamo analizzato anche la parte delle dita che chiuse nel pugno andassero a formare un timbro ma � risultato scomodo effettuare il timbro. Infine siamo arrivati alla nostra forma che abbraccia tutta la parte finale della mano. La parte dove viene posizionato il timbro risulta ottima al momento del timbro perch� rimane tesa e non intralcia con alcun movimento del traceur.

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Fase di pressione

La pompa si rilassa risucchiando la vernice dalla car-tuccia

meccanismo

(1)

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(1)

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principio di funzionamento

Fase di riposo

La pompa si contrae spingendo fuori la vernice, la qua-le impregna il timbro.

Cartuccia (3)

Pompa (2)

Timbro (1)

valvola di non ritorno a sfera (clapet a bille)

valvoladi non ritornoa membrana

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timbroIl timbro � composto essenzialmente da tre parti: -la pellicola in PVC semirigida microforata che permette di realizzare il timbro in negativo, -il tampone in poliuretano espanso elastico che permette alla vernice di impregnar-si, -uno strato impermeabile in pvc che contiene il tampone per non sporcare il guanto e la mano.

La pellicola in PVC (1.a)La pellicola viene bloccata al guanto per permettere una miglore resa del timbro. Grazie alla microforatura il timbro risulter� senza sbavature e chiaramente leggibile. Il meccanismo a cui abbiamo fatto riferimento � quello dei timbri autoinchiostranti.

Il tampone (1.b)Il tampone � realizzato in poliuretano espanso elastico. Abbiamo scelto questo materiale dopo aver analizza-to una cartuccia della stampante a getto d’inchiostro. Questo tampone permette all’inchiostro di espandersi uniformemente.

Lo strato impermeabile (1.c)Lo strato impermeabile impedisce di sporcare il guan-to e la mano dall’inchiostro che impregna il tampone. Questo materiale compone la parte del guanto dove � posizionato il tampone.

(1.a)

(1.b)

(1.c)

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cartuccia

Cartuccia scollegata dal dispositivo La valvo-la � chiusa e nn permette la fuoriuscita della vernice.

Cartuccia collegata al dispositivo La valvola � aperta e permette il passaggio della vernice.

La cartuccia � utilizzata per contenere la vernice che ha una capacità di 0,33 cm3. Il materiale utilizzato per realizzarla � il Cheer Pack, un materiale caratterizzato dall’u-nione di 3-4 strati di poliestere, utilizzato per lo pi� nel settore alimentare, esso con-tiene la valvola realizzata in HDPE riciclabile al 100% collegata ad un tubicino di PLA che trasporta la vernice fino alla pompetta in silicone.

Cartuccia (3) Cartuccia (3)

Pompa (2)

Pompa (2)

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verniceWater Based 300 è una vernice prodotta dell’azienda Montana Colors che risolve tutti i problemi ambientali, di salute e di sostenibilit� che preoccupano il mondo. Grazie alla sua formulazione polivinilica, Water Based 300 emula le caratteristiche dei prodotti a solvente, risolvendo per sempre i problemi che affliggono i tradizionali spray all’acqua. Disponibile in 41 colori standard, 5 fluorescenti, 2 metallizzati, 2 semi-trasparenti per velature ed effetti e 2 protettivi. Questa vernice viene utilizzata come una vernice spray per i writer che realizzano graffiti su ogni tipo di superficie. Per il nostro progetto questa vernice si avvicina alla citt� ma al tempo stesso la rispetta.

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Resistenza

abrasioneLeggerezza Antibattericità Resistenza

agentiatmosferici

Elasticità Resistenza

chimica

Spider Silk

Kevlar

SPEEDO LZR Racer Elite

ITD ProTec-Technology

Costi

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i l guantoIl materiale che intendiamo utilizzare per il nostro guanto � la ITD ProTec-Techno-logy, prodotto dall’azienda ciclistica SCOTT in collaborazione con SCHOELLER®. Questo materiale presenta tutte le caratteristiche prestazionali che abbiamo preso in esame, fornisce una grande resistenza all’abrasione rispetto i tessuti standard. Questo materiale � stato creato dalla combinazione di filati in carbonio, che forni-scono una grande resistenza alla rottura oltre ad un’azione antibatterica, e fibre in ceramica per fornire una grande robustezza e durata anche in occasione di impatti ad alta velocit� con l’asfalto.Questa speciale combinazione di tessuti � stata testata in laboratorio e comparata con i normali tessuti utilizzati dall’industria ciclistica. Tra gli altri risultati positivi � pro-vato che gli indumenti realizzati con la ITD ProTec-Technology hanno una significa-tiva maggior resistenza all’abrasione, fornendo una protezione alla pelle del ciclista in caso di cadute.

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kamikaze

sonny

razor

#RunForrestRun

GetReady#

whatchyourstep#

#whassup?

#RunForrestRun

GetReady#

whatchyourstep#

#whassup?

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sistema di comunicazioneIl nostro sistema di comunicazione utilizza parole molto vicine al mondo adolescen-ziale cos� da poter permettere un maggior coinvolgimento dei giovani. Ispirandoci alla tag dei writer siamo andati a progettare un alfabeto. I traceur utilizzando il timbro potranno comunicare il loro stato d’animo e lasciare la loro traccia, andando a ricre-are essi stessi una tag con cui potersi identificare.Abbiamo analizzato tre tipi di tag. Il primo � realizzato utilizzando un font, perci� im-personale perch si distingue solo con la differenza delle parola scritta e non come � stata scritta. Il secondo invece � realizzato scrivendo la parola in modo calligrafico distinguendosi cos� oltre per il contenuto della parola anche per il suo stile con cui � scritto, il tratto ed eventuali segni grafici aggiunti.Infine il terzo tipo di tag utilizza una sigla anzich� una parola scritta in un determinato stile andando cos� a ricreare un logotipo in cui la parola diventa il marchio.

Onomatopee:#crack #crash #bang #gulp #boom #wow

Stuff is... #resistance #noise #hope #funny #angry #hungry #partyon #smoke #dance

Modi di dire:#OMG #LOL #FUCKOFF #YES WECAN #COOL #WHATSUP #WELLDONE

Parkour:#start #finish #fast #street #watchyourstep #jump #getready #nicetrip

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Draw your tag upload save order

80 mm

45 mm

pagina webLa realizzazione personalizzabile del proprio timbro ci ha fatto riflettere sulla pos-sibilit� di creare un’interfaccia della pagina web. Abbiamo pensato che il sito web dell’azienda Mtn potesse ospitare la realizzazione del timbro.La pagina web � strutturata nel seguente modo:-la forma non modificabile in cui inserire il proprio tag-il pulsante upload dove è possibile caricare il tag -la micromina-il trattopen-il pennarello-il pennello a punta fina-la matita-il pennello a punta larga-la gomma.

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render

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packagingIl progetto si conclude con la realizzazione di un packaging che sfrutta le bombolet-te spray come contenitore del Klapper. All’interno della bomboletta vi � la cartuccia da collegare al momento dell’uso al guanto. La scelta del colore � facilitata dal colo-re impresso sulla bomboletta. � trasportabile e abbiamo voluto fare un trasferimen-to tipologico, il guanto � inserito in un contesto diverso dal suo solito imballaggio.

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prototipoIl prototipo � stato realizzato utilizzando materiali molto semplici ma che si avvici-nassero ai nostri materiali pensati e capaci di far prendere subito forma al nostro progetto. Perci� abbiamo utilizzato un guanto in neoprene utilizzato dai subacquei, notando che fosse impermeabile per non far passare la vernice, la pompetta rea-lizzata con il ciuccio in silicone dei bambini, le valvole e la cartuccia presi dai cam-pioncini di profumo, la spugnetta � una semplice spugna da bagno, gli scoubidou utilizzati come tubicini per trasportare il colore, il timbro realizzato con l’adesivo hot melt utilizzato per decorare gli indumenti, colla attack e ago e filo per l’assemblag-gio, infine per la vernice abbiamo usato i colori acrilici sia per una maggiore presa sulla spugnetta sia per l’immediata asciugatura.

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