citta del sole - tommaso campanella

100
TOMMASO CAMPANELLA LA CITTA DEL SOLE Biblioteca Universale Rizzoli

Upload: jose-raton

Post on 24-Jun-2015

1.939 views

Category:

Documents


9 download

TRANSCRIPT

Page 1: Citta del Sole - Tommaso Campanella

TOMMASO CAMPANELLA

LA CITTADEL SOLE

Biblioteca Universale

Rizzoli

Page 2: Citta del Sole - Tommaso Campanella

THE

WILLIAM R. PERKINS

LIBRARY

OF

DUKE UNIVERSITY

Rare Books

Page 3: Citta del Sole - Tommaso Campanella

BIBLIOTECA UNIVERSALE RIZZOLI

2000.

Page 4: Citta del Sole - Tommaso Campanella

Digitized by the Internet Archive

in 2010 with funding from

Duke University Libraries

littp://www.arcliive.org/details/lacittdelsoleOOcamp

Page 5: Citta del Sole - Tommaso Campanella

TOMMASO CAMPANELLA

LA CITTADEL SOLE

Rizzoli/ Editore

Page 6: Citta del Sole - Tommaso Campanella

PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA(£) 1964 Rizzoli Editore, Milano

A CLiRA DI

BRUNO WIDMAR

Data della prima edizione B. U. R.

della presente opera: agosto 1963

PRINTEI) IN ITALY

RIZZOLI EDITORE - MILANO

Page 7: Citta del Sole - Tommaso Campanella

NOTA

I TEMPI E GLI AVVENIMENTI

Il periodo in cui è vissuto il Campanella è contrasse-

gnato dalla rottura delVunità del inondo cattolico e dalla

energica affermazione degli Stati nazionali.

Questa affermazione è la conclusione necessaria di unsecolare processo politico, delineatosi alVinizio del secolo

XIV col contrasto tra Bonifazio Vili e Filippo il Bello

di Francia, e affermatosi via via in Spagna, in Porto-

gallo, in Inghilterra. Ma è anche la conclusione di unprocesso economico che, intaccando il sistema feudalemedioevale col sorgere del pre-capitalismo nelle città, si

è andato via via rafforzando con le scoperte geografiche,ed è culminato con Vaffermazione del capitalismo. CosìVunità spirituale dell'Europa, garantita dal cattolicesimo,

è stata nei secoli minacciata, prima da sporadici tenta-

tivi di riforma, poi da quei giganteschi fenomeni del-

l'Umanesimo e del Rinascimento che sono sfociati nella

Riforma. I movimenti politico, economico, culturale, reli-

gioso che hanno spezzato Vunità del mondo europeo, nonsono, infatti, distinti, bensì fenomeni interdipendenti chedischiudono la via al mondo moderno.

Sull'Italia, questi movimenti hanno operato in mododa compromettere a lungo il suo processo unitario, con-

sentendo l'occupazione straniera, soprattutto spagnola, e

affermando l'autorità dell'Inquisizione.

La dominazione spagnola e quella dell'Inquisizione si

fecero sentire in particolar modo nell'Italia meridionale,quando, dopo la morte del papa Paolo IV, stretta si feceValleanza tra la Spagna e la Santa Sede, che ebbe nelnuovo Ordine dei Gesuiti lo strumento più valido perla repressione dei movimenti politici e di rivolta moralenel Mezzogiorno d'Italia.

Page 8: Citta del Sole - Tommaso Campanella

La vita e Vopera del Campanella si collocano in que-

sto ambiente di estrema arretratezza politica, morale, re-

ligiosa, mentre nelVEuropa settentrionale-occidentale si

costruiscono i nuovi Stati moderni e tutta la cultura si

proietta verso nuove conquiste all'insegna di Bacone,

di Galileo, di Cartesio.

Se poi si considerano le condizioni delVItalia meridio-

nale, si deve riconoscere che, a partire dal 1600, tuttoi

il Mezzogiorno d'Italia è considerato dagli spagnoli aliai

stregua di una colonia di sfruttamento. Si afferma il fra

zionamento regionale nel Vicereame: eliminato lo stra-\

potere dei vecchi baroni, si impone lo strapotere dei]

funzionari al servizio della Spagna; la Calabria, facendo

vita a sé ed essendo in mano a funzionari ed ecclesia-

stici, diventa più povera e desolata. E la cultura nonebbe miglior sorte nel Mezzogiorno, quando si pensi al

destino di Bernardino Telesio, di Giordano Bruno, del

Della Porta e, più tardi, dello stesso Campanella; anchecentri di cultura come le biblioteche e le accademie fu-

rono eliminati.

Spopolamento delle campagne, impoverimento delVar-

tigianato, finiscono col distruggere sul nascere ogni ini-

ziativa di carattere economico, e le uniche manifestazioni

vitali sono da ricercarsi nel fenomeno del banditismo,

oscillante tra la rivendicazione sociale e la degradazione

economica; e nel fenomeno dei monasteri, dove ancora

era possibile una certa vita culturale; anch'essa, però,

oscillante tra eresia e ortodossia cattolica.

Il Campanella vive in queste contraddizioni del suo

tempo ed è figlio di queste contraddizioni, cioè del vec-

chio che vuol conservarsi e del nuovo che vuole affer-

marsi.

LA VITA E LE OPERE

Giovanni Domenico Campanella nacque da Geronimoe da Caterina Martello il 5 settembre 1568 a Stilo, in

Calabria.

I tredici primi anni passati in famiglia ebbero, sen-

za dubbio, una costante influenza su tutto il corso del-

la sua vita. Il padre, un povero contadino che stentavaa mandare avanti la numerosa famiglia; la madre, una

Page 9: Citta del Sole - Tommaso Campanella

donna rozza e ignorante. Il quadro delVambiente fami-liare, povero e legato ancora alla superstizione medioe-vale, si completa con la presenza della cugina Emilia,

donna esaltata e soggetta a convulsioni, che curava le

malattie e prediceva il futuro.

In questi anni, in più di una occasione il giovaneaveva avuto modo di manifestare la sua vivace intelli-

genza, il suo acuto senso di osservazione, recitando versi

estemporanei, scrivendo brevi orazioni e componimenti.Sulla soglia' delVadolescenza, nel 1581, entrava nel Chio-

stro dei Domenicani, come chierico, per diventare nel-

Vanno successivo frate dell'Ordine stesso, assumendoil nome di Tommaso. Nell'Ordine dei Domenicani, fra'

Tommaso poteva trovare appagamento al suo desiderio

di ampi e severi studi, ma questo appagamento mal si

conciliava con la disciplina imposta dall'Ordine, che era

di freno alla sua audacia speculativa. Tutta la vita delCampanella è caratterizzata dal dissidio tra questasua audacia, che è anche un segno della sua moder-nità, e la disciplina dell'Ordine, nonché la disciplina

più generale e più autorevole della Chiesa cattolica nel

travagliato periodo della Controriforma. E questo dissi-

dio, che non è solo del Campanella, ma dell'età sua, si

riflette nell'opera e nella vita del frate calabrese.

Fin dai primi giorni della sua permanenza nel con-

vento, scoppia il contrasto tra lui e i suoi confratelli. Il

Campanella nega, infatti, l'autorità di Aristotele e, piùprecisamente, rifiuta ogni autorità, filosofica, religiosa,

politica; rifiuta di dire, di scrivere o di fare attraverso

ciò che gli altri hanno detto, scritto o fatto; si pone,cioè, contro la regola conventuale e della Chiesa.

Questo energico rifiuto del principio d'autorità, e in

particolare dell'aristotelismo, viene tradotto in una delle

opere più importanti e più fresche del Campanella: Phi-

losophià sensibus demonstrata, nella quale propugna i

princìpi della filosofia naturale del conterraneo Bernar-dino Telesio. Siamo nel 1589, ma l'opera verrà pubblicatanel 1591 a Napoli, dove il Campanella si era rifugiato.

Qui, la sua ansia di sapere e soprattutto di addentrarsiin quelle discipline che erano ripudiate dagli studi con-ventuali lo fa assiduo frequentatore di Giambattista DellaPorta, che coltivava la magia e le scienze naturali. E da

Page 10: Citta del Sole - Tommaso Campanella

questo momento ha inizio la serie dei processi per eresia

a lui intentati. Il primo di questi processi, a Napoli, nel

1592, si risolve con la condanna a ritornare nei conventidella sua provincia. Ma egli infrange lordine e si recaprima a Firenze, poi a Padova, dove viene a contattocon Galileo. Nel 1593, a Padova, subisce un secondoprocesso per sodomia, e viene assolto. Nel terzo processoè posto sotto Vaccusa di seguire le dottrine di Democrito ;

il processo viene concluso a Roma nel 1595, con Vassolu-

zione, però dopo aver subito per due volte la tortura. Si

ebbe infine un quarto processo, nel quale è ancora ac-

cusato di eresia, e nel corso del quale viene ancora unavolta condannato a ritornare in un convento della suaprovincia e a non far circolare i suoi scritti.

In questi anni così difficili il Campanella compose unaserie di opere che sono quasi tutte andate smarrite. Nel1593 aveva scritto due opere importanti: Monarchia Chri-

stianorum e De regimine Ecclesiae, nelle quali parlava di

unione universale di tutti i popoli in un solo gregge e

sotto un solo pastore, il papa, mentre gli interessi mon-dani avrebbero dovuto essere curati dalla Spagna; in

un secondo tempo il Campanella suggeriva, al posto del-

la Spagna, la Francia. Egli considera l'apporto dei prìn-

cipi italiani a quest'opera del papa nei Discorsi ai prìncipi

d'Italia, del 1594, e l'apporto dei popoli riformati, i quali

avrebbero dovuto, secondo lui, rientrare nelVambito del-

la Chiesa romana, nel Dialogo contro Luterani, Calvinisti

ed altri eretici, del 1595.

Dopo tanto girovagare^ ritorna in Calabria e si dedica

aliapprofondimento dottrinale di due temi a lui cari: il

sensismo e la religione naturale. Il senso non viene più

considerato dal Campanella come funzione propria del-

l'uomo e dell'animale, ma viene inteso come diffuso pertutte le cose, sì da garantire la conservazione dell'es-

sere: il pansensismo del Campanella è molto vicino al

panpsichismo dei filosofi presocratici. Per quanto con-

cerne la religione, il Campanella sviluppa in questo pe-

riodo il pensiero del Bruno, il quale dava valore a tutte

le forme di culto, ritenendole modi diversi di estrinse-

care la religione naturale; il Campanella, però, tendea far confluire la religione naturale nella religione cat-

tolica, per dare origine a una vera e propria religione

8

Page 11: Citta del Sole - Tommaso Campanella

universale, che avrebbe dovuto diventare la radice di

un nuovo ordinamento politico, già espresso negli scritti

politici sopra ricordati.

Ma i suoi pensieri di riforma religiosa e politica nonrestano allo stato di pensieri: il Campanella cercherà di

tradurli nella realtà, e Voccasione di questo tentativo gli

sarà fornita durante la sua permanenza in Calabria. In-

fatti, nel 1599 si preparerà qui una congiura attraverso la

quale il Campanella cercherà di attuare il suo ampio di-

segno di riforma del mondo; l'episodio calabrese nondoveva essere che il primo concreto esempio, dal qualea poco a poco la riforma religiosa e civile si sarebbeimposta in tutto il mondo.In che cosa consisteva questa riforma? Nel ritorno

delVuomo alla natura e nell'eliminazione di tutto ciò

che di soprannaturale vi è nel Cristianesimo. Il misteroè nella natura, il divino è in Cristo e nei grandi legisla-

tori, la magia naturale è il solo sacramento. Campanellarifiuta i dogmi della trinità e del Dio incarnato, per cui

Cristo per lui è un uomo; rifiuta il dogma della euca-restia. A queste cose il Campanella non solo pensa, male predica, e nello stesso tempo tesse le fila della rivoltadella Calabria per liberarsi dal dominio spagnolo e creareuna repubblica.

Alla congiura prendono parte contadini, ecclesiastici,

nobili; Bassa Cicala garantisce Vintervento della flotta

turca. Ma una delazione non solo fa saltare il piano dei

congiurati, ma porta all'arresto dello stesso Campanella.Il filosofo calabrese è accusato di sedizione, e Vaccusa è

confermata da alcune testimonianze circa dichiara-

zioni da lui fatte. Al processo per sedizione dovrebbefare seguito quello per eresia, ma il Campanella, resosi

ormai conto che su di lui pende la minaccia della penacapitale, simula la pazzia. Il processo non può prose-

guire ; per aver conferma della pazzia il tribunale applicail supplizio della veglia per trentasette ore, e solo il 13novembre del 1602 il Santo Uffizio condanna il filosofo

al carcere a vita.

La carcerazione, applicata dapprima con estremo ri-

gore, mitigata poi durante periodi nei quali il Campa-nella riprende i suoi studi, scrive, riceve visite, dura dal

1599 al 1626.

9

Page 12: Citta del Sole - Tommaso Campanella

Nella sua attività letteraria e filosofica di questo perio-do emerge, sul sensismo, il nuovo orientamento: fonda-mento essenziale ne è l'attività dell"autocoscienza, che si-

gnifica conoscenza di sé e di ciò che è diverso da sé, cioèdell'oggetto. Così anche il primitivo pensiero sulla perso-na di Cristo si modifica: Cristo è considerato come ema-nazione di Dio per la salvezza degli uomini. Inoltre fra'

Tommaso scrive poesie di carattere autobiografico e me-tafisico ; pensa a una riforma di tutto il sapere che si

ispiri al Cristianesimo e che non rappresenti, invece, unostrano connubio tra cultura classica, e più precisamentearistotelica, e cultura cristiana. Da questi intendimentinascono le opere più importanti: la Metaphysica, in di-

ciotto libri (1602-03); la Theologia. in trenta libri (1613-

24): Z'Atheismus triumphatus (1605-07), col quale cercadi dimostrare le verità del Cristianesirno. Degli scritti

politici, oltre a quelli già ricordati, vanno considerati: Lacittà del Sole, di cui si parlerà a parte ; La monarchia di

Spagna, del 1601, con il quale il Campanella mostra alla

Spagna quale sia il suo compito, cioè, come braccio seco-

lare, di aiutare la Chiesa a realizzare il suo Stato univer-sale; gli Antiveneti, del 1606, scritti per confutare PaoloSarpi sulla famosa contesa tra il papa Paolo V e la Repub-blica di Venezia, che culminò nell'interdetto promulgatocontro la Repubblica veneta. L'enciclopedia del sapereviene realizzata dal Campanella nella Philosophia ratio-

nalis, del 1613, nella Philosophia realis, del 1619, e nelle

Quaestiones, del 1620, nelle quali due ultime opere vieneapprofondito il naturalismo filosofico. Importante ancheTApologia di Galileo, del 1616, in occasione delVaccusadi eresia rivolta al Galilei da parte del Santo Uffizio.

L'accusa di eresia partiva dalVaffermazione che i passi

della Bibbia concernenti il sistema delVuniverso smen-tivano le scoperte di Copernico e di Galileo. La questio-

ne si trasferì nel campo più generale del rapporto tra

le verità scientifiche e quelle rivelate, e così il Galilei

come il Campanella vennero affermando che la Bibbianon è in grado di illustrare le verità scientifiche, ma, se

mai, le verità scientifiche sono in grado di illustrare i

passi che riguardano la natura contenuti nella Bibbia.Nel maggio del 1626 il Campanella otteneva la libertà

dagli spagnoli, ma, arrestato dalle autorità ecclesiasti-

10

Page 13: Citta del Sole - Tommaso Campanella

che, veniva trasferito nel carcere di Roma, dove restava

fino al gennaio del 1629. A Roma trovava un po' di tran-

quillità; papa Urbano Vili gli faceva avere una pensionee la nomina a "magister" ; egli stesso si definirà poi"magister" di astrologia e di politica. In questo periodosi apre un nuovo processo al Galilei, e in tale occa-

sione il Campanella dimostra di non condividere la con-cezione copernicana, e dichiara le Sacre Scritture estraneenei confronti delle dispute scientifiche intorno alla na-

tura.

Sul piano politico è da notare ravvicinamento delCampanella alla Francia, cornee la nazione capace di con-quistare il. mondo alla Chiesa cattolica. Ma nel 1634 vienescoperta a Napoli una congiura contro gli spagnoli, orditada Tommaso Pignatelli; il Campanella viene accusato di

correità, e perciò è costretto a fuggire con Vaiuto del-

l'ambasciatore francese, rifugiandosi a Parigi.

La sua presenza a Parigi segna un vero e propriotrionfo: gode dei favori di Luigi XIII e del cardinaleRichelieu, insegna alla Sorbona, ottiene una pensione,pubblica alcune opere. La sua travagliata esistenza si

chiude con un breve periodo ricco di soddisfazioni e di

riconoscimenti. Il 21 maggio 1639 il Campanella muorenel convento di Saint-Honoré.

LA FILOSOFIA

Il filosofo calabrese distingue la filosofia, coìne cono-scenza della natura attraverso i sensi e la ragione, dalla

teologia che, attraverso la fede, nella Bibbia viene aconoscere il mondo soprannaturale. Mentre la conoscen-za della natura consente di servirsi di essa per la nostravita quotidiana, la teologia riguarda la salvezza delVani-ma. La filosofia, dunque, come ricerca e conoscenza della

ìiatura, deve liberarsi dall'autorità delle Sacre Scritture,

che nulla hanno a che fare con questo tipo di conoscenza,e deve anche liberarsi da ogni autorità che provengadall'uomo: in quei tempii dall'autorità di Aristotele.

La conoscenza non è altro che rapporto tra la coscien-za e gli oggetti tramite la percezione, e in questorapporto la percezione m,odifica la nostra coscienza, e

pertanto noi abbiamo coscienza di noi o autocoscienza,

11

Page 14: Citta del Sole - Tommaso Campanella

in quanto modificati, e abbiamo conoscenza degli og-

getti che attraverso la percezione hanno operato le mo-dificazioni della nostra coscienza.

L'autocoscienza umana in questa attività è simile a

quella divina, con la differenza che l'autocoscienza divi-

na specifica e distingue da sé, mentre quella umanaspecifica e distingue attraverso il processo dell'esperien-

za: passiva luna, attiva l'altra. E nella conoscenza il

procedimento, secondo il Campanella, non può essere

quello sillogistico di Aristotele, che non tiene conto del-

le note particolari dell'oggetto percepito e pensato, maquello platonico, che nell'intuizione coglie così la notauniversale come le note individuali dell'oggetto.

Il passaggio dalla conoscenza alla metafisica è indivi-

duato partendo dalla coscienza, la quale, conoscendo se

stessa, si rifa ad un principio dal quale discende la suastessa esistenza, quindi, quando conosce se stessa conó-

sce anche il principio che le ha dato origine, cioè co-

nosce Dio, in una sorta di innatismo. La conoscenza di

sé è così per l'uomo una conoscenza originariamenteinnata, mentre la conoscenza delle cose nasce dal con-

fronto della coscienza con la percezione degli oggetti

che l'ha modificata, ed è pertanto una conoscenza de-

rivata.

Conoscenza di sé e di Dio, quindi, sono innate, nonnel senso che già siaìio tutte acquisite, che anzi si chia-

riscono e si approfondiscono proprio attraverso il co-

stante processo conoscitivo, ma come notizia originaria.

Di Dio, della sua esistenza e della sua natura, il Cam-panella accetta tutte le prove fornite da san Tommaso,tratte dall'esperienza, o. come si dice, "a posteriori", marigetta quella di origine aristotelica di Dio come primomotore. L'essenza di Dio è considerata dal Campanellanelle sue tre primalità: potenza, sapienza e amore. Que-ste tre primalità si ritrovano anche nell'uomo, in formalimitata rispetto a Dio; giacche Dio conoscendo se stes-

so conosce tutto l'essere, mentre l'uomo conoscendo se

stesso conosce solo il proprio essere. Così Dio, creando,

produce l'essere totale, mentre l'uomo, facendo, operaparzialmente sulle cose create d^a Dio. Appare chiaro,

quindi, che Dio è l'essere assoluto, mentre l'uomo è unessere finito, contingente, perché liinitato dai non essere,

12

Page 15: Citta del Sole - Tommaso Campanella

il quale li7nita aiicìie le prirnalità. ctie sono assolute iti

Dio.

La concezione del mondo fisico del Campanella si rifa

in gran parte a quella di Bernardino Telesio. Il moìidofisico è fatto di materia, che è atto, nella quale ope-

rano le due forze del caldo e del freddo, che determinanole forme costitutive delle cose: e le cose trovano il loro

posto ìiello spazio. In tal modo, insieme al Telesio, il

Campanella supera il concetto di Aristotele sulla realtà

come sinolo di materia e forma, chiarendo che la formacome principio extranaturale non può spiegare la natura

e quindi è necessario ricorrere al concetto di forza, che

è naturale e opera nell'interno della materia e non dal

di fuori.

Che cos'è Vuomo rispetto al mondo della natura e a

quello extranaturale ? La natura umana, secondo il Cam-panella, è fatta di corpo, di spirito, di mente. Lo spirito

assolve alla funzione sensitiva ed è anch'esso di naturamateriale: infatti è presentato come fluido e caldo. Lamente, invece, è incorporea e immortale, intuisce le idee

ed è rivolta a Dio, cioè la sua attività è essenzialmentedi significato religioso. Da qui la funzione delle prirnalità

nella unente. Le prirnalità sono l'essenza della mente, malimitate nella loro funzione dal non essere: infatti. Vuo-

mo conosce se stesso in quanto conosce le altre cose, l'uo-

mo ama se stesso in quanto ama le altre cose. Quindi, sia

il conoscere come l'amore dell'uomo hanno sempre uncarattere interessato : solo l'amore di Dio, da parte del-

l'uomo, è disinteressato, in quanto l'uomo ama la radice

del suo essere.

L'esercizio delle tre prirnalità yiell'uomo è tensione alla

perfezione del proprio essere, perfezione che il Carnpa-

nella identifica nel termine di conservazione : non daintendere come durata dell'essere umano, che tale di-

scorso vale per Dio in quanto è già tutto quanto puòessere. Per l'uomo conservarsi significa sviluppare la

propria natura, sviluppare le prirnalità. L'uomo si con-

serva in sé attraverso la propria vita personale : nella

famiglia attraverso la generazione dei figli: nella città,

che nel ricordo prolunga la vita di ogni singola per-

sona: in Dio. raggiungendo la vita eterna. La conserva-zione è un fatto naturale ; è la libertà che punta decisa-

la

Page 16: Citta del Sole - Tommaso Campanella

mente a questo fine, volendolo ; e, da tendenza innata,diventa fatto consapevole; le virtù sono mezzi per il

compimento di questi fini. La religione è la forma ge-nerale di queste virtù, in quanto essa assolve a quellatendenza naturale, la conservazione, che fa ritornarel'uomo a Dio. Pertanto la religione è naturale, in quantoè guida di un moto che è proprio della natura umana;.e temperanza, castità, giustizia, santità sono le virtùche indicano se Vuomo si conserva in sé, o in altri, onella città, o in Dio.

LA CITTÀ DEL SOLE

Quali sono i motivi ispiratori della Città del Sole? Viè, come già altri hanno osservato, negli atti del pro-cesso della congiura calabrese del 1599, una certa rela-

zione con la Città del Sole, o meglio le dichiarazioni degliimputati, tra cui il Campanella, rappresentano il cano-vaccio rozzo del programma politico-religioso idealizzatonella Città del Sole. Quindi il testo campanelliano è sì

un'utopia, ma essa nasce da circostanze e avvenimentireali quali sono, appunto, i preparativi della congiuradi Stilo, che poi, nella storia della Calabria sotto la do-minazione spagnola, non è né la prima né Vultima. Gliatti del processo non mettono in luce solo gli avveni-menti, ma la materia politico-religiosa e le concezioniastrologiche che si ritrovano poi nella Città del Sole.Adriano Seroni, nella sua introduzione all'edizione del-

l'opera (Feltrinelli, 1962), ha individuato come spuntoletterario per La città del Sole il secondo libro delleStorie di Diodoro Siculo. Ma a questi motivi ispiratorivanno aggiunte le credenze astrologiche, così diffuse inquel tempo, di una catastrofe universale che avrebbe,nel 1600 - anno risultante dalla congiunzione di due nu-meri fatali: il 700 e il 900 -, rinnovato il mondo; e vannoaggiunte tutte le aspirazioni di libertà politica e reli-

giosa che formavano il tessuto delle conversazioni nellecarceri e nei circoli culturali frequentati con assiduità,le une suo malgrado, e gli altri volontariamente, dalCampanella. Infine, si considerino le condizioni della suaCalabria, ove prelati e nobili, uniti in un'opera di spo-liazione. .S7 combattevano con tutte le armi per poter

14

Page 17: Citta del Sole - Tommaso Campanella

spadroneggiare ; un clero corrotto che approfittava delle

immunità ecclesiastiche senza alcun rispetto del proprio

uffizio; frati che si davano al brigantaggio; nobili in

eterna lotta fra loro per questioni di proprietà, divisi in

fazioni sempre in guerra; delitti, spoliazioni^ e di controuna estrema severità delle leggi del governo spagnolo,

che comminavano la pena di morte per ogni minimoreato. Il quadro dellispirazione dell'opera del Campa-nella ne risulta completo.

Questi i motivi ispiratori della Città del Sole, che il

Campanella scrisse nel 1602 e riscrisse nel 1611 nel carce-

re di Napoli, solo dopo che il processo per sedizione e pereresia ebbe pronunciato la condanna al carcere a vita.

Uopera fu scritta in volgare; una redazione latina fupubblicata nel 1623 a Francoforte ed ebbe molta fortuna,tanto che le prime edizioni dell'opera sono traduzionidel testo latino.

Il contenuto del dialogo, che si svolge tra un nostro-mo di Colombo e un cavaliere di Malta, riguarda la vita

di una città che si trova all'Equatore - e precisamentenell'isola di Taprobana, oggi Ceylon -, narrata dal no-stromo genovese. La città, che il Campanella chiamaCittà del Sole, sorge su un colle e digrada fino a com-prendere la pianura circostante; è circondata da sette

giri di mura, ciascuno dei quali porta il nome di uno dei

sette pianeti. Gli ingressi alla città sono quattro, in cor-

rispondenza dei quattro punti cardinali; ogni ingresso

sbocca in una strada che interseca i sette giri di mura.Nella sommità della città, al termine dei sette gironi, vi

è un gran piano sul quale sorge un tempio di formacircolare, strutturato su colonne e privo di pareti. All'in-

terno del tempio, un altare, sul quale è collocato, al

posto di un'immagine divina, un grande mappamondo,sul quale è dipinto il cielo, e un altro mappamondo, sul

quale è dipinta la terra; nello sfondo della cupola deltempio sono dipinte le stelle maggiori.

Il capo della città è chiamato Sole o Metafisico edesercita il potere civile e religioso, coadiuvato da tre

prìncipi, Pon (Potestà), Sin (Sapienza), Mor (Amore).Pon si occupa delle cose militari e della guerra; Sin di-

rige le arti liberali e le arti meccaniche, avendo comecollaboratori tanti ufficiali quante sono le scienze; il

suo libro è costituito dai dipinti su ciascun muro, che

15

Page 18: Citta del Sole - Tommaso Campanella

raffigurano la storia delle singole scienze e arti; Marprovvede a tutto ciò che concerne la generazione, l'edu-

cazione, la salute, ralimentazione e il vestiario. AnchePon e Mor hanno degli ufficiali che collaborano sia nel

far eseguire i provvedimenti, sia nel dare consigli, sia

nel segnalare coloro che si distinguono nelle varie at-

tività.

La vita è fondata sulla comunione dei beni e sulVuso

comune delle donne. Gli ufficiali (ministri), uno per ogni^

virtù, Liberalità, Magnanimità, Castità, Giustizia ecce-

tera, regolano la vita della comunità e la educano. Lai

comunione dei beni e ruso comune delle donne non dànno<

luogo a tutti i reati che si riscontrano negli altri paesi,

e che sono provocati o dall'offesa al diritto di proprietà

o dall'offesa al diritto matrimoniale.L'educazione è rivolta a tutti i membri della comu-4

nità e comincia a tre anni per svilupparsi poi nel corso

di tutta la vita; né vi è una gerarchia di valore tra arti

liberali e arti meccaniche, ma tutte sono poste sullo

stesso piano di dignità, e qualunque sia la professionedi un solare, egli deve comunque essere esperto nell'agri-

coltura, nella pastorizia, nell'arte militare. A tutti i cit-\

tadini si insegnano tutte le arti.'

Le abitazioni, le vfiense, i luoghi di ricreazione, i ve-

stiti sono comuni; anche i figli, appena svezzati, cre-

scono in comune. Generazione e salute sono regolate

sia dai segni astrologici che da un cibo salutare, da unesercizio fisico costante e dal lavoro, che è molto ridotto

nel corso della giornata, per dar modo ai solari di occu-

pare il tempo libero nella preghiera e nell'apprendirrtento

di nuove conoscenze.Non fanno la guerra, i solari, o la fanno solo se ag-

grediti, ma sono generosi verso i nemici, perché il loro

scopo è di convertire gli altri popoli al loro modo di

vivere.

Tutta la città è dunque fondata su due princìpi: quellodella generazione e quello dell'educazione.

Che posto ha la religione cristiana in questa utopiadel Campanella f

Anche in questo caso si deve partire dalla concezionegenerale della religione del Campanella. Infatti, per il

filosofo calabrese la vera religione è quella naturale; se\

16

Page 19: Citta del Sole - Tommaso Campanella

dal Cristianesimo noi togliavio i sacrarnenti, osserva il

filosofo, il Cristianesimo stesso è la più completa m,ani-

festazione della religione naturale. Questo è il senso

nel quale il Campanella intendeva Vuniversalità della

religione cattolica.

Come è stata giudicata La città del Sole, avendo avuto

essa non solo molte edizioni italiane,ma anche stranie-

re f Molti Vhanno ritenuta la delineazione di una specie

di socialismo, quasi che il Campanella avesse potuto

fare il profeta di una ideologia e di una società sociali-

sta quando il capitalismo incominciava appena a mani-festarsi. Tale giudizio è stato già confutato da BenedettoCroce ^Materialismo storico ed economia marxista, Bari,

Laterza, 1951, pp. 177-223). E così altri, seguendo questa

interpretazione socialistica, dichiararono addirittura che

il linguaggio profetico e religioso tenuto dal Campanellanella Città del Sole serviva solo di copertura al suoideale rivoluzionario e socialistico. L'Amabile, uno stu-

dioso che ha il merito di aver ricostruito pazientemente,

nel secolo scorso, la vita e le opere del Campanella, so-

stiene, invece, la tesi che il Campanella, dopo la con-

danna del 1602, avesse con la sua opera simulato unaconversione all'ortodossia cattolica.

È nostro parere che il Campanella con La città del

Sole volesse dar corso ad un'aspirazione di rinnova-

mento politico e religioso della vita, che ha le sue

origini nel Quattrocento e continua fino al Seicento così

negli scrittori italiani come negli scrittori stranieri, per

esempio Tommaso Moro nell'Utopia o Francesco Baco-

ne nella Nuova Atlantide o Pico della Mirandola e Gior-

dano Bruno. Questa aspirazione nasceva non da un at-

teggiamento dottrinario, bensì dalle condizioni stesse

della vita, dai contrasti che il filosofo avvertiva e viveva

fra un mondo destinato al tramonto, come quello feudale

incarnato nella Spagna e nella religione positiva, e unmondo che nasceva sotto l'azione delle nuove forze:

le culturali, sprigionate dal Rinascimento, le religiose,

espresse dalla Riforma, le politico-economiche, afferman-tisi sulle nuove vie di traffico aperte alla fine del Quat-trocento e nel corso del Cinquecento.La città del Sole non è dunque né un disegno sociali-

2. Città del sole 17

Page 20: Citta del Sole - Tommaso Campanella

sta, né una vocazione reazionaria di un mitico ritorno

a un mitico passato, ma è Vespressione di una vita fon-

data sulla giustizia sociale, liberata dall'ignoranza e

dalle passioni che Vignoranza e Vingiustizia scatenano:di una vita fondata sulla salute del corpo e dello spi-

rito, sulla quale il potere politico non è che la messa in

atto di un grande piano religioso, di una religione cri-

stiana che, liberata dai suoi dogmi, si identifica con quella

naturale. A questa aspirazione a nuove e più giuste con-

dizioni fa riscontro, per contrasto, l'organizzazione teo-

cratica della repubblica pensata dal Campanella^.

Bruno Widmar

^ La presente edizione è condotta sul testo a cura di Nor-berto Bobbio, Einaudi, Torino, 1941.

Page 21: Citta del Sole - Tommaso Campanella

APPENDICE DELLA POLITICA

DETTA

LA CITTÀ DEL SOLE

DIALOGO POETICO

Page 22: Citta del Sole - Tommaso Campanella

INTERLOCUTORI

OSPITALARIO

e

GENOVESE NOCHIERO DEL COLOMBO

11 dialogo si svolge tra un ospitalario - appartenente al-

l'Ordine degli ospitalieri di San Giovanni in Gerusalemme, oggiconosciuto come Ordine di Malta, istituito per assistere i pelle-

grini ammalatisi in Terra Santa - e un nochiero ("nocchiero",

corrispondente a nostromo) di Colombo. Si deve osservare cheil Colombo di cui parla il Campanella non può essere identi-

ficato con Cristoforo Colombo, giacché nel corso del dialogosi parla di cose, come il cannocchiale, che furono inventatedopo la morte del navigatore genovese.

Page 23: Citta del Sole - Tommaso Campanella

OSPITALARIO

Dimmi, di grazia, tutto quello che t'avvenne in

questa navigazione.

GENOVESEGià t'ho detto come girai il mondo tutto e poi

come arrivai alla Taprobana, e fui forzato metter

in terra, e poi, fuggendo la furia di terrazzani, mi 5

rinselvai, ed uscii in un gran piano proprio sotto

l'equinoziale.

OSPITALARIO

Qui che t'occorse?

GENOVESESubito incontrai un gran squadrone d'uomini e

Taprobana Secondo alcuni commentatori corrisponde al-

l'isola di Sumatra, secondo altri all'isola di Ceylon; ma conogni probabilità si riferisce a quest'ultima.

5 terrazzani Gli abitanti dell'isola: selvatici quelli lungo le

coste, civili quelli dell'interno. - mi rinselvai M'inoltrai perraggiungere la città.

^ equinoziale Sulla linea dell'Equatore, ove l'uguale duratadel giorno e della notte rende costante il clima, consentendoagli uomini di esser virtuosi; sede appropriata, quindi, del-

l'ideale repubblica. Nello stesso modo gli antichi teologi loca-

lizzarono il Paradiso Terrestre.

21

Page 24: Citta del Sole - Tommaso Campanella

10 donne armate, e molti di loro intendevano la lingua

mia, li quali mi condussero alla Città del Sole.

OSPITALARIO

Di', come è fatta questa città? e come si governa?

GENOVESESorge nell'ampia campagna un colle, sopra il quale

sta la maggior parte della città; ma arrivano i suoi

giri molto spazio fuor delle radici del monte, il quale

è tanto, che la città fa due miglia di diametro e più,

e viene ad essere sette miglia di circolo; ma, per la

levatura, più abitazioni ha, che si fosse in piano.

È la città distinta in sette gironi grandissimi, no-

1" urinate Non di armi offensive, ma degli arnesi per la

lavorazione della terra (vedasi al rigo 866). - intendevano la

Ungila mia Si vedrà (ai righi 114, 159 e 278) che a Tapro-bana si coltiva la conoscenza di tutte le lingue straniere e

delle relative scritture: vi è prescritto che ciascuna di esse

(vedasi al rigo 320) sia appresa, al tempo degli studi, daalmeno tre giovanetti." Città del Sole Uno stato "immaginario", la denominazione

del quale ha un riferimento con la filosofìa di BernardinoTelesio, per cui la luce e il calore sono fonte di vita; già nella

Bibbia si trova tale denominazione (Isaia, XIX, 18); il Solecome "lume della ragione", come saggezza. Nella città ideale

del Campanella il supremo magistrato è appunto chiamatoSole." i suoi giri Le sue mura.^5 fuor delle radici Oltre il piede.18 tanto Tanto ampio. - fa Misura.1** levatura Inclinazione del terreno. - che si fosse Che

se fosse.18 distinta Divisa. - sette gironi... nominati dalli sette pia-

neti Ciascun cerchio di mura e di case è intitolato a unodei pianeti del Sole. Qui come altrove (vedasi al rigo 74) il

numero sette è prescelto grazie alla virtù magica che la tra-

dizione gli conferisce.

22

Page 25: Citta del Sole - Tommaso Campanella

minati dalli sette pianeti, e s'entra dall'uno all'altro 20

per quattro strade e per quattro porte, alli quattro

angoli del mondo spettanti; ma sta in modo che,

se fosse espugnato il primo girone, bisogna più tra-

vaglio al secondo e poi più; talché sette fiate bisogna

espugnarla per vincerla. Ma io son di parere, che 25

neanche il primo si può, tanto è grosso e terrapieno,

ed ha valguardi, torrioni, artelleria e fossati di fuora.

Entrando dunque per la porta Tramontana, di

ferro coperta, fatta che s'alza e cala con bello inge-

gno, si vede un piano di cinquanta passi tra la mu- 30

raglia prima e l'altra. Appresso stanno palazzi tutti

uniti per giro col muro, che puoi dir che tutti siano

uno; e di sopra han li rivellini sopra a colonne,

come chiostri di frati, e di sotto non vi è introito,

se non dalla parte concava delli palazzi. Poi son le 35

stanze belle con le fenestre al convesso ed al con-

cavo, e son distinte con picciole mura tra loro. Solo

il muro convesso è grosso otto palmi, il concavo tre,

li mezzani uno o poco più.

Appresso poi s'arriva al secondo piano, ch'è dui 4»

^1 alli quattro angoli del mondo spettanti Che guardano,che sono rivolte ai quattro punti cardinali (tramontana, nord;

levante, est; ostro, sud; ponente, ovest).22 sta È conformata.23 bisogna più travaglio al secondo e poi più Per conqui-

stare la seconda cerchia di mura occorrerebbe maggior fatica,

e sempre più ne occorrerebbe, via via, per espugnare le suc-

cessive cinque.2* talché Di modo che. - sette fiate Sette volte.

2« grosso e terrapieno Anche la prima muraglia è costruita

a terrapieno di grande spessore, rinforzata con baluardi (vai-

guardi), torrioni e fossati esterni (di fuora), e munita di arti-

glieria {artelleria).

29 coperta Rivestita. - ingegno Congegno, meccanismo.33 rivellini Fortini: opere di fortificazione periferica, for-

mate di elementi sporgenti e rientranti.^* introito Porta, varco, ingresso.^ distinte... tra loro Separate l'una dall'altra.

23

Page 26: Citta del Sole - Tommaso Campanella

passi o tre manco, e si vedono le seconde mura conli rivellini in fiiora e passeggiatori; e della partedentro, l'altro muro, che serra i palazzi in mezzo,ha il chiostro con le colonne di sotto, e di sopra

45 belle pitture.

E così s'arriva fin al supremo e sempre per piani.

Solo quando s'entran le porte, che son doppie perle mura interiori ed esteriori, si ascende per graditali, che non si conosce, perché vanno obliquamen-

50 te, e son d'altura quasi invisibile distinte le scale.

Nella sommità del monte vi è un gran piano edun gran tempio in mezzo, di stupendo artifizio.

OSPITALARIO

Di', di' mo, per vita tua.

GENOVESEIl tempio è tondo perfettamente, e non ha mura-

65 glia che lo circondi; ma sta situato sopra colonne

grosse e belle assai. La cupola grande ha in mezzouna cupoletta con uno spiraglio, che pende sopra

l'altare, ch'è un solo e sta nel mezzo del tempio.

*i manco Meno. Due o tre passi meno largo del sottostante

spazio intermeniale. - si vedono... Si scorgono, ora, l'esterno

della seconda muraglia, a monte, e i fortini che ne sporgono,coi loro camminamenti (passeggiatori).

•** supremo L'ultimo, il più elevato.•7 s'entran Si superano, si attraversano. - per le A causa

delle.'^^ artifizio Fattura.^ mo Ha valore enfatico di esclamazione esortativa (di',

su!), rafforzata dal successivo per vita tua.^"^ pende sopra È diretto in corrispondenza dell'altare, per-

ciò si trova al centro (intorno, infatti, vi sono le celle per i

religiosi di cui si dice al rigo 76).

24

Page 27: Citta del Sole - Tommaso Campanella

Girano le colonne trecento passi e più, e fuor delle

colonne della cupola vi son per otto passi li chiostri eo

con mura poco elevate sopra le sedie, che stan d'in-

torno al concavo dell'esterior muro, benché in tutte

le colonne interiori, che senza muro fraposto ten-

gono il tempio insieme, non manchino sedili por-

tatili assai. 65

Sopra l'altare non vi è altro ch'un mappamondoassai grande, dove tutto il cielo è dipinto, ed unaltro dove è la terra. Poi sul cielo della cupola vi stan-

no tutte le stelle maggiori del cielo, notate coi nomiloro e virtù, c'hanno sopra le cose terrene, con tre '"

versi per una; ci son i poli e i circoli signati nondel tutto, perché manca il muro a basso, ma si ve-

dono finiti in corrispondenza alli giobbi dell'altare.

Vi sono sempre accese sette lampade nominate dalli

sette pianeti. 75

Sopra il tempio vi stanno alcune celle nella cupo-letta attorno, e molte altre grandi sopra li chiostri»

e qui abitano li religiosi, che son da quaranta.Vi è sopra la cupola una banderola per mostrare i

venti, e ne signano trentasei; e sanno quando spira so

ogni vento che stagione porta. E qui sta anco unlibro in lettere d'oro di cose importantissime.

^59 Girano le colonne La circonferenza segnata dalle colonnesi svolge per...

^1 i circoli I paralleli e i meridiani segnati, in corrispondenzacon quelli della cupola, sul globo celeste e su quello terrestreche, l'uno al di sopra dell'altro, si trovano sull'altare.

'• nominate dalli sette pianeti Mercurio, Venere, Marte,Giove, Saturno, Sole e Luna. Sono i sette pianeti dell'astrono-mia prima di Copernico; oggi si escludono il Sole e la Luna e si

aggiungono, ai cinque restanti, Urano (1781), Nettuno (1846) ePlutone (1930), comprendendo anche la Terra. Il sette èun numero cabalistico ed astrologico (esempi: Dio riposò 11

settimo giorno; le sette piaghe d'Egitto; i sette sacramenti,eccetera).

"' stagione Tempo, condizioni meteorologiche.'^ cose importantissime Probabilmente, più che una "summa"

di tutte le conoscenze (che sono raccolte nell'altro libro men-

25

Page 28: Citta del Sole - Tommaso Campanella

OSPITALARIO

Per tua fé, dimmi tutto il modo del governo, chequi t'aspettavo.

GENOVESE85 È un Principe Sacerdote tra loro, che s'appella

Sole, e in lingua nostra si dice Metafisico: questo è

capo di tutti in spirituale e temporale, e tutti li ne-

gozi in lui si terminano.Ha tre Principi collaterali: Pon, Sin, Mor, che vuol

90 dir: Potestà, Sapienza e Amore.Il Potestà ha cura delle guerre e delle paci e del-

l'arte militare; è supremo nella guerra, ma non sopra

Sole; ha cura dell'offiziali, guerrieri, soldati, muni-zioni, fortificazioni ed espugnazioni.

95 II Sapienza ha cura di tutte le scienze e delli dot-

tori e magistrati dell'arti liberali e meccaniche, e

tiene sotto di sé tanti offìziali quante son le scienze:

ci è l'Astrologo, il Cosmografo, il Geometra, il Loico,

il Rettorico, il Grammatico, il Medico, il Fisico, il

100 Politico, il Morale; e tiene un libro solo, dove stan

tutte le scienze, che fa leggere a tutto il popolo ad

zionato al rigo 100), o tantomeno norme di ordine tecnico

(consegnate, queste, in specifici codici: vedasi ai righi 880 e

898), il libro in lettere d'oro registra e sancisce i princìpi fon-

damentali, etici - insieme, filosofici e religiosi - ed economici,che reggono la Città del Sole; press'a poco ciò che per noi

potrebbe essere la Carta Costituzionale.^ Principe Sacerdote II potere del Metafisico, supremo reg-

gitore dallo Stato, è assoluto (vedasi al rigo 177), nonostantesi attui attraverso i sommi magistrati nei quali si tripartisce:

riecheggriamento dell' "uno e trino" teologico. Stato confessio-

nale, dunque, non laico, in forza dell'unione del potere tem-porale e di quello spirituale in una medesima autorità, o, comeanche sì dice, teocrazìa.^ in Nello, nel campo spirituale e temporale. - negozi

Affari.^ offìziali Funzionari.1"' fa leggere Fa insegnare.

26

Page 29: Citta del Sole - Tommaso Campanella

usanza di Pitagorici. E questo ha fatto pingere in

tutte le muraglie, su li rivellini, dentro e di fuori,

tutte le scienze.

Nelle mura del tempio esteriori e nelle cortine, io»

che si calano quando si predica per non perdersi la

voce, vi sta ogni stella ordinatamente con tre versi

per una.

Nel dentro del primo girone tutte le figure mate-

matiche, più che non scrisse Euclide ed Archimede, n»

con la lor proposizione significante. Nel di fuore vi

è la carta della terra tutta, e poi le tavole d'ogni

provinzia con li riti e costumi e leggi loro, e con

l'alfabeti ordinati sopra il loro alfabeto.

Nel dentro del secondo girone vi son tutte le pie- ns

tre preziose e non preziose, e minerali, e metalli veri

e pinti, con le dichiarazioni di due versi per uno.

^'^~ Pitagorici I membri della comunità fondata da Pitagora

a Crotone nel VI secolo a.C. e durata nei due secoli successivi:

mistica scuola ove veniva impartito un insegnamento filosofi-

co, scientifico e religioso; tale scuola coltivava anche interessi

politici, rappresentando l'aristocrazia di allora; il pitagorico

Ardita, ad esempio, fu a capo della città di Taranto. - ha fatto

pingere... tutte le scienze Raffigurazioni didascaliche che inte-

grano e completano "par l'image" l'insegnamento impartito

attraverso la "lettura". Tuttavia, come si vedrà in appresso, in-

sieme con le rappresentazioni che vi sono dipinte, sulle mura si

spiega anche una mostra permanente di esemplari autentici -

naturali, merceologici e meccanici -, quasi una sorta di museodella natura e della tecnica. Il Campanella è uno dei primifilosofi che danno l'avvìo al metodo oggettivo nell'educazione.

^'^ per non perdersi Perché non si disperda."o più che non scrisse Più di quante ne descrissero.^^^ provinzia Regione.1'* l'alfabeti ordinati sopra il loro alfabeto Tavole di tra-

slitterazione delle scritture straniere negli alfabeti latino e

greco.118 neri e pinti Campioni reali e riproduzioni iconografiche

(pinti: dipinti) dei corpi solidi, all'interno, e di quelli liquidi,

all'esterno della seconda muraglia.11'' dichiarazioni Spiegazioni: nomenclatura, classificazione

e proprietà.

27

Page 30: Citta del Sole - Tommaso Campanella

Nel di fuore vi son tutte sorti di laghi, mari e fiumi,

vini ed ogli ed altri liquori, e loro virtù ed origini

120 e qualità; e ci son le caraffe piene di diversi liquori

di cento e trecento anni, con li quali sanano tutte

l'infirmità quasi.

Nel dentro del terzo vi son tutte le sorti di erbe

ed arbori del mondo pinte, e pur in teste di terra

125 sopra il rivellino e le dichiarazioni dove prima si

ritrovaro, e le virtù loro, e le simiglianze c'hanno

con le stelle e con li metalli e con le membra umane,e l'uso loro in medicina. Nel di fuora tutte manieredi pesci di fiumi, lachi e mari, e le virtù loro, e '1

130 modo di vivere, di generarsi e allevarsi, e a che

serveno, e le simiglianze c'hanno con le cose cele-

sti e terrestri e dell'arte e della natura; sì che mistupii, quando trovai pesce vescovo e catena e chio-

do e stella, appunto come son queste cose tra noi.

is-s Ci sono ancini, rizzi, spondoli e tutto quanto è de-

"** laghi, mari e fiumi In plastici che ne danno ubicazione,

dimensioni, conformazioni e corsi; con campioni, forse, di cia-

scuna acqua."» ogli Olii. - origini Materie da cui derivano o di cui si

compongono.'2« liquori di cento e trecento anni Bevande medicamentose

di meno o più remota conoscenza.'-» arbori Alberi. - teste di terra Vasi di terracotta.'-'« le simiglianze II Campanella credeva in un'armonica cor-

rispondenza di tutte le forme e le essenze sparse per il cosmo.Nel suo Del senso delle cose e della magìa (1590; ediz. Bruers,Bari, 1925), egli tratta a lungo tale argomento e fornisce unalunga serie di esemplificazioni fantastiche, che dimostrereb-bero un "consenso" - qui ribadito - non solo delle cose terrestri,

animate e non animate, tra loro, e di queste con quelle ma-rine, ma anche delle terrestri con le celesti, e persino delle

"cose della natura" con "quelle... dell'arte". Onde gli strani

pesci - a forma di vescovo (forse perché come mitrati) o di

catena o di chiodo o di stella - menzionati appresso. Vedasianche ai righi 284-285.

'2« tutte maniere Ogni sorta.'•*» a che seroeno Quale ne è l'impiego da parte dell'uomo.i^""* ancini, rizzi Ricci di mare. - spandali Spondili, mollu-

schi: ostriche spinose.

28

Page 31: Citta del Sole - Tommaso Campanella

gno di sapere con miiabil arte di pittura e di scrit-

tura che dichiara.

Nel quarto, dentro vi son tutte sorti di augelli

pinti e lor qualità, grandezze e costumi, e la fenice

è verissima appresso loro. Nel di fuora stanno tutte i4o

sorti di animali rettili, serpi, draghi, vermini, e l'in-

setti, mosche, tafani ecc., con le loro condizioni, ve-

neni e virtuti; e son più che non pensamo.Nel quinto, dentro vi son l'animali perfetti ter-

restri di tante sorti che è stupore. Non sappiamo 145

noi la millesima parte, e però, sendo grandi di cor-

po, l'han pinti ancora nel fuore rivellino; e quantemaniere di cavalli solamente, o belle figure dichia-

rate dottamente!Nel sesto, dentro vi sono tutte l'arti meccaniche, iso

e l'inventori loro, e li diversi modi, come s'usano in

diverse regioni del mondo. Nel di fuori vi son tutti

l'inventori delle leggi e delle scienze e dell'armi.

Trovai Moisè, Osiri, Giove, Mercurio, Macometto edaltri assai; e in luoco assai onorato era Gesù Cristo 155

e li dodici Apostoli, che ne tengono gran conto,

'=«** sapere Essere conosciuto. - con Rappresentato me-diante.

*'" dichiara Spiega, commenta.^^ la fenice Taprobana è per il Campanella la sede di tutte

le meraviglie: anche la fenice, dunque, il favoloso uccello cherinasce dalle sue stesse ceneri, vi è viva e di casa. E così

dicasi dei draghi, di cui è cenno poco dopo.1^1 vermini Vermi.**- con le loro condizioni, veneni e virtuti Con scritte atte-

stanti le loro caratteristiche, i veleni e le virtù terapeutichedi questi ultimi.

"• l'animali perfetti terrestri Essenzialmente i mammiferi.1*" però, sendo Perciò, essendo...*" nel fuore rivellino Nel fortino esterno."« o belle figure dichiarate dottam.ente O immagini di

altri animali non meno belli dei cavalli, descritti in modo dotto.151 s'usano Vengono impiegate, si manovrano. - in Nelle.^* Moisè, Osiri... Macometto Mosè, Osiride, Maometto.1''" che ne tengono gran conto Si sottintende: anche a Ta-

probana.

29

Page 32: Citta del Sole - Tommaso Campanella

Cesare, Alessandro, Pirro e tutti li Romani; ondeio ammirato come sapeano quelle istorie, mi mo-straro che essi teneano di tutte nazioni lingua, e che

160 mandavano apposta per il mondo ambasciatori, e s'in-

formavano del bene e del male di tutti; e godenoassai in questo. Viddi che nella China le bombardee le stampe furo prima ch'a noi. Ci son poi li ma-stri di queste cose; e li figliuoli, senza fastidio, gio-

165 cando, si trovano saper tutte le scienze istoricamen-

te prima che abbin dieci anni.

Il Amore ha cura della generazione, con unir li

maschi e le femine in modo che faccin buona razza;

e si riden di noi che attendemo alla razza de cani

170 e cavalli, e trascuramo la nostra. Tien cura dell'edu-

cazione, delle medicine, spezierie, del seminare e rac-

cogliere li frutti, delle biade, delle mense e d'ogni

altra cosa pertinentQ al vitto e vestito e coito, ed hamolti maestri e maestre dedicate a queste arti.

175 II Metafisico tratta tutti questi negozi con loro, chesenza lui nulla si fa, ed ogni cosa la communicanoessi quattro, e dove il Metafisico inchina, son d'ac-

cordo.

isT onde io ammirato come sapeano Mostrando io stuporeper come avessero potuto apprendere.

ise teneano... lingua Avevano notizie, cognizioni."1^ godeno assai in questo Ciò li rende molto fieri.

182 Viddi Constatai (da quelle immagini e dalle scritte cheindicavano la data di ciascuna invenzione). - China Cina. -

le bombarde e le stampe furo prima ch'a noi L'invenzionedella polvere da sparo e dei caratteri mobili avvenne prece-

dentemente che da noi.'•" li mastri Gli esperti, i docenti.'** fastidio Fatica.^^ istorieamen te Mediante le figure istoriate (vedasi al ri-

go 509).i«» si riden di noi Ci deridono, noi che ci diamo pensiero

della selezione eugenetica degli animali e non di quella, tanto

più grave, degli uomini.'^' spezierie Semplici, erbe medicinali.i^« la communicano Se ne danno comunicazione, ne trattano

in comune, in riunioni a quattro.•'" dove il Metafìsico inchina, son d'accordo L'opinione che

30

Page 33: Citta del Sole - Tommaso Campanella

OSPITALARIO

Or dimmi degli offizi e dell'educazione e del modocome si vive; si è republica o monarchia o stato iso

di pochi.

GENOVESEQuesta è una gente ch'arrivò là dall'Indie, ed era-

no molti filosofi, che fuggirò la rovina di Mogorie d'altri predoni e tiranni; onde si risolsero di vi-

vere alla filosofica in commune, si ben la commu- iss

nità delle donne non si usa tra le genti della pro-

vinzia loro; ma essi l'usano, ed è questo il modo.Tutte cose son communi; ma stan in man di offìziali

le dispense, onde non solo il vitto, ma le scienze e

onori e spassi son communi, ma in maniera che non 190

si può appropriare cosa alcuna.

Dicono essi che tutta la proprietà nasce da far

casa appartata, e figli e moglie propria, onde nasce

l'amor proprio; che, per sublimar a ricchezze o a

dignità il figlio o lasciarlo erede, ognuno diventa 195

o rapace publico, se non ha timore, sendo potente;

o avaro ed insidioso ed ippocrita, si è impotente.

Ma quando perdono l'amor proprio, resta il commu-ne solo.

prevale è quella del Sole, il capo assoluto, anche qualora essa

sia esclusivamente sua: agli altri tre non è dato che dichia-

rare il loro accordo su ciò verso cui egli propende {inchina).'^" offizi Gli organi amministrativi.''*o stato di pochi Oligarchia, aristocrazia.1^2 dall'Indie Infatti, al rigo 659 sono detti originariamente

Bragniani. - erano C'erano tra loro.^>^ la rovina di Mogori Le stragi compiute dai Mongoli,

che nel Cinquecento conquistarono l'India settentrionale. Il

nome di Mogori deriva dal loro capo Gran Mogor.ifM rapace pubblico Avido di impossessarsi dei beni pub-

blici.

31

Page 34: Citta del Sole - Tommaso Campanella

OSPITALARIO

200 Dunque nullo vorrà fatigare, mentre aspetta chel'altro fatighi, come Aristotele dice contra Platone.

GENOVESElo non so disputare, ma ti dico c'hanno tanto amo-

re alla patria loro, che è una cosa stupenda, più chesi dice delli Romani, quanto son più spropriati. E

ao5 credo che li preti e monaci nostri, se non avessero

li parenti e li amici, o l'ambizione di crescere più

a dignità, seriano più spropriati e santi e caritativi

con tutti.

OSPITALARIO

Dunque là non ci è amicizia, poiché non si fan

2J0 piacere l'un l'altro.

GENOVESEAnzi grandissima: perché è bello a vedere, che tra

loro non ponno donarsi cosa alcuna, perché tutto

hanno del commune; e molto guardano gli offiziali,

che nullo abbia più che merita. Però quanto è bi-

215 sogno tutti l'hanno. E l'amico si conosce tra loro

nelle guerre, nell'infirmità, nelle scienze, dove s'aiu-

*< come Aristotele dice Aristotele {Politica, 1261, b) dice,

contro le proposte della vita in comune formulate da Platone:

"oltracciò il sistema collettivista presenta un altro inconve-

niente, quello che delle proprietà comuni ci si prende menocura, perché ciascuno attende con maggiore impegno ai suoi

interessi privati che ai pubblici".a»* spropriati Che non hanno proprietà, interessi propri;

che sono disinteressati.

*T seriano Sarebbero - caritativi Caritatevoli.2" nullo Nessuno.

32

Page 35: Citta del Sole - Tommaso Campanella

tano e s'insegnano l'un l'altro. E tutti li gioveni

s'appellan frati, e quei che son quindici anni più di

loro, padri, e quindici meno, figli. E poi vi stannol'offiziali a tutte cose attenti, che nullo possa all'al-

tro far torto nella fratellanza.

E come?OSPITALARIO

GENOVESEDi quante virtù noi abbiamo, essi hanno l'offiziale:

ci è un che si chiama Liberalità, un Magnanimità,un Castità, un Fortezza, un Giustizia criminale e 225

civile, un Solerzia, un Verità, Beneficenza, Gratitu-

dine, Misericordia, ecc.; e a ciascuno di questi si

elegge quello, che da fanciullo nelle scole si conosce

inchinato a tal virtù. E però, non sendo tra loro

latrocini, né assassinii, né stupri ed incesti, adultèri, a3o

delli quali noi ci accusamo, essi si accusano d'ingrati-

tudine, di malignità, quando uno non vuol far pia-

cere onesto, di bugia, che abborriscono più che la

peste; e questi rei per pena son privati della mensacommune, o del commerzio delle donne, e d'alcuni 235

onori, finché pare al giudice, per ammendarli.

OSPITALARIO

Or dimmi, come fan gli offiziali?

-'"^ frati Fratelli.^^^ Di quante virtù noi abbiamo Cioè, di tutte le virtù che

noi conosciamo e pratichiamo.-^ inchinato Incline.^'"' del commerzio delle donne Dell'avere rapporti con le

donne.'^^ per ammendarli Per emendarli.

3. Città del sole 33

Page 36: Citta del Sole - Tommaso Campanella

GENOVESEQuesto non si può dire, se non sai la vita loro.

Prima è da sapere che gli uomini e le donne vestono240 d'un modo atto a guerreggiare, benché le donne

hanno la sopraveste fin sotto al ginocchio, e l'uomini

sopra.

E s'allevan tutti in tutte l'arti. Dopo li tre anni li

fanciulli imparano la lingua e l'alfabeto nelle mura,245 caminando in quattro schiere; e quattro vecchi li

guidano ed insegnano, e poi li fan giocare e correre,

per rinforzarli, e sempre scalzi e scapigli, fin alli

sette anni, e li conducono nell'officine dell'arti, cosi-

tori, pittori, orefici, ecc.; e mirano l'inclinazione. Do-

250 pò li sette anni vanno alle lezioni delle scienze na-

turali, tutti; che son quattro lettori della medesimalezione, e in quattro ore tutte quattro squadre si

spediscono; perché, mentre gli altri si esercitano il

corpo, o fan li publici servizi, gli altri stanno alla

255 lezione. Poi tutti si mettono alle matematiche, me-dicine ed altre scienze, e ci è continua disputa tra

di loro e concorrenza; e quelli poi diventano offiziali

di quella scienza, dove miglior profitto fanno, o di

quell'arte meccanica, perché ognuna ha il suo capo.

260 Ed in. campagna, nei lavori e nella pastura delle

bestie pur vanno ad imparare; e quello è tenuto

di più gran nobiltà, che più arti impara, e meglio

le fa. Onde si ridono di noi che gli artefici appella-

mo ignobili, e diciamo nobili quelli, che null'arte

265 imparano e stanno oziosi e tengono in ozio e lasci-

via tanti servitori con roina della republica.

2" E s'allevan tutti in tutte l'arti È appunto questo il

principio basilare dell'educazione del Seicento - insegnare tutto

a tutti -, sostenuto non solo dal Campanella, ma anche dal

Comenius, autore della Didactica Magna.2*8 cositori Cucitori, sarti.^^ mirano l'inclinazione Osservano le inclinazioni.

'**' roina Rovina.

Page 37: Citta del Sole - Tommaso Campanella

Gli offiziali poi s'eleggono da quelli quattro capi,

e dalli mastri di quell'arte, li quali molto bene sannochi è più atto a quell'arte o virtù, in cui ha da reg-

gere, e si propongono in Consiglio, e ognuno oppone 270

quel che sa di loro. Però non può essere Sole se

non quello che sa tutte l'istorie delle genti e riti

e sacrifizi e republiche ed inventori di leggi ed

arti. Poi bisogna che sappia tutte l'arti meccaniche,

perché ogni due giorni se n'impara una, ma l'uso 275

qui le fa saper tutte, e la pittura. E tutte le scienze

ha da sapere, matematiche, fisiche, astrologiche. Del-

le lingue non si cura, perché ha l'interpreti, che son

i grammatici loro. Ma più di tutti bisogna che sia

Metafisico e Teologo, che sappia ben la radice e prò- 280

va d'ogni arte e scienza, e le similitudini e differenze

delle cose, la Necessità, il Fato e l'Armonia del

mondo, la Possanza, Sapienza ed Amor divino e

d'ogni cosa, e li gradi degli enti e corrispondenze

loro con le cose celesti, terrestri e marine, e studia 285

molto bene nei Profeti ed astrologia. Dunque si sa

chi ha da esser Sole, e se non passa trentacinque

anni, non arriva a tal grado; e questo offizio è per-

petuo, mentre non si trova chi sappia più di lui e

sia più atto al governo. 290

OSPITALARIO

E chi può saper tanto? Anzi non può saper gover-

nare chi attende alle scienze.

20" Gli offiziali... All'epoca del Campanella erano ancora ri-

tenute non nobili le professioni manuali. È interessante notarecome i solari stimino ugualmente tutte le professioni: è questoun sintomo della civiltà capitalistica che si va allora affer-

mando.-* Metafisico e Teologo Bisogna, cioè, che conosca l'origine,

l'essenza, il divenire delle cose del mondo terreno e di quellodivino.

-'*'* mcvire Finché.

35

Page 38: Citta del Sole - Tommaso Campanella

GENOVESEIo dissi a loro questo, e mi risposero: "Più certi

semo noi, che un tanto letterato sa governare, che2!»5 voi che sublimate l'ignoranti, pensando che siano

atti perché son nati signori, o eletti da fazione po-

tente. Ma il nostro Sole sia pur tristo in governo,non sarà mai crudele, né scelerato, né tiranno unchi tanto sa. Ma sappiate che questo è argomento

300 che può tra voi. dove pensate che sia dotto chi sa

più grammatica e logica d'Aristotile o di questo o

quello autore; al che ci voi sol memoria servile, ondel'uomo si fa inerte, perché non contempla le cose

ma li libri, e s'avvilisce l'anima in quelle cose mor-305 te; né sa come Dio regga le cose, e gli usi della

natura e delle nazioni. Il che non può avvenire al

nostro Sole, perché non può arrivare a tante scienze

chi non è scaltro d'ingegno ad ogni cosa, onde è

sempre attissimo al governo. Noi pur sappiamo che310 chi sa una scienza sola, non sa quella né l'altre

bene; e che colui che è atto ad una sola, studiata in

libro, è inerte e grosso. Ma non così avviene alli

pronti d'ingegno e facili ad ogni conoscenza, comeè bisogno che sia il Sole. E nella città nostra s'impa-

315 rano le scienze con facilità tale, come vedi, che più

»* semo Siamo.1Ì90 perché son nati signori... Altro passo importante diretto

contro la nobiltà e contro il capo di una fazione, intese questecome condizioni per governare. Il Campanella contrappone a

queste condizioni la capacità e la scienza, che egli comprendenel termine letterato.

'^ tristo Meschino. Per quanto meschino, uno che tanto sa

non può esser che saggio.** attissimo al governo II Campanella contrappone al sa-

pere libresco il sapere come guida all'azione, cioè fa coincidereil sapere con la saggezza della vita pratica. Il Campanellaesprime anche il suo dissenso sul sapere specializzato in unsolo campo, ed in questo atteggiamento riflette l'ideale del Ri-

nascimento: l'uomo capace di impadronirsi di tvitto il sapere.

36

Page 39: Citta del Sole - Tommaso Campanella

in un anno qui si sa, che in diece o quindici tra voi,

e mira in questi fanciulli".

Nel che io restai confuso per le ragioni sue e la

prova di quelli fanciulli, che intendevano la mia lin-

gua; perché d'ogni lingua sempre han d'esser tre 320

che la sappiano. E tra loro non ci è ozio nullo, se

non quello che li fa dotti; che però vanno in cam-pagna a correre, a tirar dardo, sparar archibugi, se-

guitar fiere, lavorare, conoscer l'erbe, mo una schie-

ra, mo un'altra di loro. 325

Li tre offiziali primi non bisogna che sappiano se

non quell'arti che all'offizio loro partengono. Ondesanno l'arti communi a tutti, istoricamente imparan-

dole, e poi le proprie, dove più si dà uno che unaltro: così il Potestà saperà l'arte cavalieresca, fa- 330

bricar ogni sorte d'armi, cose di guerra, machine,

arte militare, ecc. Ma tutti questi offiziali han d'es-

sere filosofi, di più, ed istorici, naturalisti ed uma-nisti.

OSPITALARIO

Vorrei che dicessi l'offizi tutti, e li distinguessi; e 3.^5

s'è bisogno l'educazion commune.

GENOVESESono prima le stanze communi, dormitori, letti

e bisogni; ma ogni sei mesi si distinguono dalli ma-

^1 non ci è ozio nullo... Non vi è alcun ozio se non cometempo dedicato all'apprendere.^* seguitar Inseguire.32« mo Ora.332 Ma tutti questi offiziali han d'essere... Tutti devono co-

noscere lo svolgimento storico di ogni ramo del sapere, e co-

loro che dirigono devono avere una competenza ed una capa-

<ità specifica in quelle scienze ed arti alle quali sono preposti.

37

Page 40: Citta del Sole - Tommaso Campanella

stri, chi ha da dormire in questo girone o in quel-

340 l'altro, e nella stanza prima o seconda, notate per

alfabeto.

Poi son l'arti communi agli uomini e donne, le

speculative e meccaniche; con questa distinzione,

che quelle dove ci va fatica grande e viaggio, le fan

345 gli uomini, come arare, seminare, cogliere i frutti,

pascer le pecore, operar nell'aia, nella vendemia.Ma nel formar il cascio e mungere si soleno le don-

ne mandare, e nell'orti vicini alla città per erbe e

servizi facili. Universalmente, le arti che si fanno350 sedendo e stando, per lo più son delle donne, come

tessere, cuscire, tagliar i capelli e le barbe, la spe-

ziarla, fare tutte sorti di vestimenti; altro che l'arte

del ferraro e delle armi. Pur chi è atta a pingere,

non se le vieta. La musica è solo delle donne, per-

355 che più dilettano, e de' fanciulli, ma non di trombee tamburi. Fanno anche le vivande; apparecchiano

le mense; ma il servire a tavola è proprio delli gio-

veni maschi e femine, finché son di vint'anni.

Hanno in ogni girone le publiche cucine e le di-

360 spense della robba. E ad ogni officio soprastante è

un vecchio ed una vecchia, che comandano ed han

potestà di battere o far battere da altri li negligenti

e disobedienti, e notano ognuno ed ognuna in che

esercizio meglio riesce. Tutta la gioventù serve alli

365 vecchi che passano quarant'anni; ma il mastro o

maestra han cura la sera, quando vanno a dormire,

e la mattina di mandar alli servizi di quelli a chi

tocca, uno o due ad ogni stanza, ed essi gioveni si

servono tra loro, e chi ricusa, guai a lui! Vi son

370 prime e seconde mense: d'una parte mangiano le

»* cascio Cacio. - si soleno Sogliono.^* sedendo e stando Senza richiedere movimenti faticosi.

351 cuscire Cucire.^'^ altro che... ferraro Tranne che il lavoro del fabbro.3* officio Funzione.

38

Page 41: Citta del Sole - Tommaso Campanella

donne, dall'altra gli uomini, e stanno come in refet-

tori di frati. Si fa senza strepito, ed un sempre legge

a tavola, cantando, e spesso l'offiziale parla sopra

qualche passo della lezione. È una dolce cosa vedersi

servire di tanta bella gioventù, in abito succinto,

così a tempo, e vedersi a canto tanti amici, frati,

figli e madri vivere con tanto rispetto ed amore.

Si dona a ciascuno, secondo il suo esercizio, piatto

di pitanza e menestra, frutti, cascio; e li medici han-

no cura di dire alli cochi in quel giorno, qual sorte di

vivanda conviene, e quale alli vecchi e quale alli gio-

veni e quale all'ammalati. Gli offiziali hanno miglior

parte; questi mandano spesso della loro a tavola a

chi più si ha fatto onore la mattina nelle lezioni e

dispute di scienze ed armi, e questo si stima per

grande onore e favore. E nelle feste fanno cantar

una musica pur in tavola; e perché tutti mettenomano alli servizi, mai non si trova che manchi cosa

alcuna. Son vecchi savi soprastanti a chi cucina ed

alli refettori, e stimano assai la nettezza nelle stra-

de, nelle stanze e nelli vasi e nelle vestimenta e

nella persona.

Vesteno dentro camisa bianca di lino, poi un ve-

stito, ch'è giubbone e calza insieme, senza pieghe e

spaccato per mezzo, dal lato e di sotto, e poi imbot-

tonato. Ed arriva, la calza sin al tallone, a cui si

pone un pedale grande come un bolzacchino, e la

scarpa sopra. E son ben attillate, che quando si spo-

gliano la sopraveste, si scerneno tutte le fattezze

della persona. Si mutano le vesti quattro volte varie.

3^** Si dona Sì dà. - esercizio funzione, lavoro.3^" pitanza Pietanza.** cochi Cuochi.**- miglior parte Miglior trattamento.'^^'bolzacchino È una specie di stivaletto.*"' si scerneno Si vedono.^^^ Si mutano le vesti... Cioè, al cominciare di ogni stagione

39

Page 42: Citta del Sole - Tommaso Campanella

quando il Sole entra in Cancro e Capricorno, Ariete

e Libra. E, secondo la complessione e procerità, sta

al Medico di distribuirle col Vestiario di ciascun gi-

rone. Ed è cosa mirabile che in un punto hanno405 quante vesti vogliono, grosse, sottili, secondo il tem-

po. Veston tutti di bianco, ed ogni mese si lavan le

vesti col sapone, o bucato quelle di tela.

Tutte le stanze sottane sono officine, cucine, gra-

nari, guardarobbe, dispense, refettori, lavatori; ma410 si lavano nelle pile delli chiostri. L'acqua si getta

per le latrine o per canali, che vanno a quelle.

Hanno in tutte le piazze delli gironi le lor fontane,

che tirano l'acque dal fondo solo con muover unlegno, onde esse spicciano per li canali. Vi è acqua

4i.'> sorgente, e molta nelle conserve, a cui vanno le piog-

ge per li canali delle case, passando per arenosi

acquedotti. Si lavano le persone loro spesso, secondo

il maestro e '1 medico ordina. L'arti si fanno tutte

nei chiostri di sotto, e le speculative di sopra, dove420 sono le pitture, e nel tempio si leggono.

Negli atri di fuora son orologi di sole e di squille

per tutti i gironi, e banderole per saper i venti.

OSPITALARIO

Or dimmi della generazione.

cambiano di vesti: quando il Sole entra in Cancro, ossia in

estate; e Capricorno, e in inverno; Ariete, in primavera;

e Libra, e in autunno.102 procerità Altezza.*o' bucato Lavatura con sapone e acqua con cenere.^^ sottane Sotterranee."" pile Vaschette di pietra o di marmo.*" spicciano Escono.•1° conserve Serbatoi, pozzi.<io arenosi acquedotti Condutture per le quali scorre l'acqua,

purificandosi con l'arena, con la sabbia.'-' orolopi di sole Meridiane; orologi di squille, a suoneria.

40

Page 43: Citta del Sole - Tommaso Campanella

GENOVESENulla femina si sottopone al maschio, se non arri-

va a dicinov'anni, né il maschio si mette alla genera- 425

zione inanti alli vintiuno, e più si è di complessionebianco. Nel tempo inanti è ad alcuno lecito il coito

con le donne sterili o pregne, per non far in vasoindebito; e le maestre matrone con li seniori della

generazione han cura di provederli, secondo a loro 430

è detto in secreto da quelli più molestati da Venere.Li provedono, ma non lo fanno senza far parola al

maestro maggiore, che è un gran medico, e sottostà

ad Amore, Prencipe offiziale. Se si trovano in sodo-

mia, son vituperati, e li fan portare due giorni legata 435

al collo una scarpa, significando che pervertirò l'or-

dine e posero li piedi in testa, e la seconda volta cre-

scen la pena finché diventa capitale. Ma chi si astie-

ne fin a ventun anno d'ogni coito è celebrato conalcuni onori e canzoni. 440

Perché quando si esercitano alla lotta, come i Greciantichi, son nudi tutti, maschi e femine, li mastri co-

noscono chi è impotente o no al coito, e quali membracon quali si confanno. E così, sendo ben lavati, si do-

nano al coito ogni tre sere; e non accoppiano se non 445

le femine grandi e belle alli grandi e virtuosi, e le

grasse a' macri, e le macre alli grassi, per far tem-perie. La sera vanno i fanciulli e conciano i letti,

e poi vanno a dormire, secondo ordina il mastroe la maestra. Né si pongono al coito, se non quando 450

*'-^ di complessione bianco Gracile.4is p^j. ji(j^ jfiy. j^ vaso indebito Ad evitare rapporti fecondi

tra uomo e donna.••^^ quelli più molestati da Venere Coloro che più sentono

il bisogno di amare.<•" sodomia Rapporto sessuale tra maschi.**^ e quali membra con quali si confanno Cioè osservano

quali possano essere gli accoppiamenti adatti.''*' per far temperie Per equilibrare.'**>' conciano Accomodano.

41

Page 44: Citta del Sole - Tommaso Campanella

hanno digerito, e prima fanno orazione, ed hannobelle statue di uomini illustri, dove le donne mirano.Poi escono alla fenestra, e pregono Dio del Cielo, cheli doni prole buona. E dormeno in due celle, sparti

455 fin a quell'ora che si han da congiungere, ed allora

va la maestra, ed apre l'uscio dell'una e l'altra cella.

Questa ora è determinata dall'Astrologo e Medico;

e si forzan sempre di pigliar tempo, che Mercurioe Venere siano orientali dal Sole in casa benigna e

460 che sian mirati da Giove di buono aspetto e daSaturno e Marte [. E] così il Sole come la Luna,che spesso sono afete. E per lo più vogliono Verginein ascendente; ma assai si guardano che Saturno e

Marte non stiano in angolo, perché tutti quattro

^•"'« sparti Divisi.*^ di pigliar tempo Di calcolare il tempo astrologicamente

propizio.'''^" casa benigna I pianeti Mercurio e Venere, che al mat-

tino appaiono prima del Sole, sono ad oriente rispetto aquesto. La sfera celeste era divisa dagli astrologi in dodicifusi chiamati "case"; l'influsso di Mercurio o di Venere puòessere benigno o no a seconda del fuso, o casa, in cui si tro-

vano al momento in cui avviene l'accoppiamento.i"' aspetto È la posizione reciproca dei pianeti nella fascia

zodiacale. Gli astrologi considerano cinque aspetti: il sestile,

quando la distanza tra due pianeti è di 60 gradi; il quadrato,quando è di 90 gradi; il trigono, quando è di 120 gradi; Vap-posito, quando è di 180 gradi; il congiunto, quando i pianeti

si incontrano nello stesso segno. Il sestile e il trigono sonoaspetti buoni, gli altri no.

<92 sono afete II punto in cui ha origine la vita e dal qualesi determina il destino. Il passo viene così spiegato dall'Ame-rio: "... scelgono per gli accoppiamenti il tempo in cui Mer-curio e Venere sorgono all'orizzonte prima del Sole (orientali

dal Sole), stazionando in un fuso {casa) celeste favorevole,mentre Giove, Saturno e Marte si trovano, rispetto ad essi,

entro la fascia zodiacale, ad una distanza di significato purefavorevole {di buono aspetto, cioè sestile o trigono)". - Verginein ascendente Collocata nel primo fuso, o casa, cioè nel-

l'aspetto sestile.*** non stiano in angolo Non si trovino nel primo, quarto,

settimo, decimo fuso, o casa, che corrispondono ai quattropunti cardinali.

42

Page 45: Citta del Sole - Tommaso Campanella

angoli con, opposizioni e quadrati infettano, e da 465

essi angoli è la radice della virtù vitale e della sorte,

dependente dall'armonia del tutto con le parti. Nonsi curano di satellizio, ma solo degli aspetti buoni.

Ma il satellizio solo nella fondazione della città e

della legge ricercano, che però non abbia prencipe 470

Marte o Saturno, se non con buone disposizioni. Edhan per peccato li generatori non trovarsi mondi tre

giorni avanti di coito e d'azioni prave, e di non esser

devoti al Creatore. Gli altri, che per delizia o per

servire alla necessità si donano al coito con sterili 475

o pregne o con donne di poco valore, non osservanqueste sottigliezze. E gli ofììziali, che son, tutti sacer-

doti, e li sapienti non si fanno generatori, se nonosservano molti giorni più condizioni; perché essi,

per la molta speculazione, han debole lo spirito ani- 48o

male, e non trasfondeno il valor della testa, perchépensano sempre a qualche cosa; onde trista razza

fanno. Talché si guarda bene, e si donano questi

a donne vive, gagliarde e belle; e gli uomini fanta-

stichi e capricciosi a donne grasse, temperate, di 435

costumi blandi. E dicono che la purità della com-plessione, onde le virtù fruttano, non si può acqui-

stare con arte, e che diffìcilmente senza disposizion

naturale può la virtù morale allignare, e che gli uo-

mini di mala natura per timor della legge fanno 490

bene, e, quella cessante, struggon la republica conmanifesti o segreti modi. Però tutto lo studio prin-

cipale deve essere nella generazione, e mirar li me-

^** satellizio È così chiamato l'influsso astrologico che de-riva dalla disposizione dei satelliti nei confronti del pianetada cui dipendono.

»"2 mondi Puri.*'» avanti di Prima del. - prave Cattive.^>^ purità della complessione Oggi si dice: caratteri psico-

somatici.<"! struggon Distruggono.'»•=* meriti naturali Cioè, i meriti che provengono dalla buo-

43

Page 46: Citta del Sole - Tommaso Campanella

riti naturali, e non la dote e la fallace nobiltà.

495 Se alcune di queste donne non concipeno con uno,

le mettono con altri; se poi si trova sterile, si puòaccomunare, ma non ha l'onor delle matrone in Con-siglio della generazione e nella mensa e nel tempio;

e questo lo fanno perché essa non procuri la sterilità

500 per lussuriare. Quelle che hanno conceputo, per quin-

dici giorni non si esercitano; poi fanno leggeri eser-

cizi per rinforzar la prole, ed aprir li meati del nu-

trimento a quella. Partorito che hanno, esse stesse

allevano i figli in luoghi communi, per due anni lat-

505 tando e più, secondo pare al Fisico. Dopo si smammala prole, e si dona in guardia delle mastre, se son

femine, o delli maestri. E con gli altri fanciulli qui

si esercitano all'alfabeto, a caminare, correre, lottare

ed alle figure istoriate; ed han vesti di color vario

510 e bello. Alli sette anni si donano alle scienze natu-

rali, e poi all'altre, secondo pare agli offiziali, e poi

si mettono in meccanica. Ma li figli di poco valore

si mandano alle ville e, quando riescono, poi si ridu-

cono alla città. Ma per lo più, sendo generati nella

515 medesima costellazione, li contemporanei son di vir-

tù consimili e di fattezze e di costumi. E questa è

concordia stabile nella republica, e s'amano grande-

mente ed aiutano l'un l'altro.

Li nomi loro non si mettono a caso, ma dal Meta-

520 fisico, secondo la proprietà, come usavan li Romani:

na natura, e non la dote e la nobiltà, che non sono meriti

naturali."«s concipeno Concepiscono.4^0 perché essa non procuri... Ad evitare che procuri di di-

venire sterile per fare liberamente l'amore, circondano di

grandi onori la donna che ha avuto figli.

^^ meati Vie.S05 si S7naììiìna Si svezza.^^ si dona in guardia Si dà in custodia - mastre Maestre.^^^ si mettono in meccanica Cioè, ad imparare il me.stiere.ni» o//p ville In campagna.

44

Page 47: Citta del Sole - Tommaso Campanella

onde altri si chiamano il Bello, altri il Nasuto, altri

il Peduto, altri Bieco, altri Crasso, ecc.; ma quandopoi diventano valenti nell'arte loro o fanno qualche

prova in guerra, s'aggiunge il cognome dall'arte,

come Pittor Magno, Aureo, Eccellente, Gagliardo, 525

dicendo: Crasso Aureo, ecc.; o pur dall'atto dicendo:

Crasso Forte, Astuto, Vincitore, Magno, Massimo,

ecc., e dal nemico vinto, come Africano, Asiano, To-

sco, ecc.; Manfredi, Tortello dall'aver superato Man-fredi o Tortello o simili altri. E questi cognomi s'ag- 530

giungono dall'offiziali grandi, e si donano con unacorona conveniente all'atto o arte sua, con applauso

e musica. E si vanno a perdere per questi applausi,

perché oro ed argento non si stima, se non comemateria di vasi o di guarnimenti communi a tutti. 535

OSPITALARIO

Non ci è gelosia tra loro o dolore a chi non sia

fatto generatore o quel che ambisce?

GENOVESESignor no, perché a nullo manca il necessario lo-

ro quanto al gusto; e la generazione è osservata

religiosamente per ben publico, non privato, ed è 540

bisogno stare al detto dell'offìziali. Platone disse che

si dovean gabbare li pretendenti a belle donne im-

"" E si vanno a perdere per questi applausi Ambisconoquesti applausi.

^5*1 stare al detto Stare a quanto stabilito, obbedire. Pla-

tone nella Repubblica (460 a) afferma appunto che a chi

pretende per sé una donna ch'egli non merita, sia data conaccorti sorteggi quella, invece, che veramente si merita; così

che il cittadino non accontentato possa prendersela con la

cattiva sorte anziché col governo della repubblica.

45

Page 48: Citta del Sole - Tommaso Campanella

meritamente, con far uscir la sorte destramente se-

condo il merito; il che qui non bisogna far con in-

545 ganno di ballotte per contentarsi delle brutte i

brutti, perché tra loro non ci è bruttezza; che, eser-

citandosi esse donne, diventano di color vivo e di

membra forti e grandi, e nella gagliardia e vivezza

e grandezza consiste la beltà appresso a loro. Però550 è pena della vita imbellettarsi la faccia, o portar pia-

nelle, o vesti con le code per coprir i piedi di legno,

ma non averiano commodità manco di far questo,

perché chi ci li darla? E dicono che questo abusoin noi viene dall'ozio delle donne, che le fa scolorite

555 e fiacche e piccole; e però han bisogno di colori edalte pianelle, e di farsi belle per tenerezza, e così

guastano la propria complessione e della prole. Di

più, s'uno s'innamora di qualche donna, è lecito tra

loro parlare, far versi, scherzi, imprese di fiori e di

560 piante. Ma se si guasta la generazione, in nullo modosi dispensa tra loro il coito, se non quando ella è

pregna o sterile. Però non si conosce tra loro se

non amor d'amicizia per lo più, non di concupi-

scenza ardente.

5C5 La robba non si stima, perché ognuno ha quanto

li bisogna, salvo per segno d'onore. Onde agli eroi

ed eroisse la republica fa certi doni, in tavola o in

feste publiche, di ghirlande o di vestimenta belle

fregiate; benché tutti di bianco il giorno e nella

570 città, ma di notte e fuor della città vestono a rosso,

^5 ballotte Palline per dare il voto; con inganno di ballotte

Con inganno nel voto, con brogli.•''•'^' vesti con le code Vuol alludere all'uso femminile di

portare scarpe con spessa suola di sughero per apparire più

alte, nascondendo tale accorgimento con vesti molto lunghe.^'^ non averiano commodità Non avrebbero possibilità.553 chi ci li daria? Chi glieli darebbe?502 Però non si conosce... Tra le donne non esiste - come tra

gli uomini - l'attrazione sessuale (vedasi al rigo 436).r.fl7 proissr Eroine.

4()

Page 49: Citta del Sole - Tommaso Campanella

o di seta o di lana. Abborreno il color nero, comefeccia delle cose, e però odiano i Giapponesi, amicidi quello. La superbia è tenuta per gran peccato, e

si punisce un atto di superbia in quel modo che l'ha

commesso. Onde nullo reputa viltà lo servire in 575

mensa, in cucina o altrove, ma lo chiamano impa-rare; e dicono che così è onore al piede caminare,come all'occhio guardare; onde chi è deputato a

qualche offizio, lo fa come cosa onoratissima, e nontengono schiavi, perché essi bastano a se stessi, anzi sso

soverchiano. Ma noi non così, perché in Napoli sonda trecento mila anime, e non faticano cinquanta mi-

lia; e questi patiscono fatica assai e si struggono; e

l'oziosi si perdono anche per l'ozio, avarizia, lascivia

ed usura, e molta gente guastano tenendoli in servitù sss

e povertà, o fandoli partecipi di lor vizi, talché

manca il servizio publico, e non si può il campo, la

milizia e l'arti fare, se non male e con stento. Matra loro, partendosi l'offìzi a tutti e le arti e fatiche,

non tocca faticar quattro ore il giorno per uno; sì 590

ben tutto il resto è imparare giocando, disputando,leggendo, insegnando, caminando, e sempre con gau-dio. E non s'usa gioco che si faccia sedendo, néscacchi, né dadi, né carte o' simili, ma ben la palla,

pallone, rollo, lotta, tirar palo, dardo, archibugio. 595

Dicono ancora che la povertà grande fa gli uo-

mini vili, astuti, ladri, insidiosi, fuorasciti, bugiardi,

testimoni falsi; e le ricchezze insolenti, superbi, igno-

ranti, traditori, disamorati, presumitori di quel chenon sanno. Però la communità tutti li fa ricchi e eoo

poveri: ricchi, ch'ogni cosa hanno e possedono; po-

^•~^ Abborreyio Aborriscono.f^i^ soverchiano Sono più che autosufficienti.5«2 milia Mila.^° fandoli Facendoli.^^ rollo II gioco del rollo consiste nel far ruzzolare lungo

un pendio un grosso disco di legno. - tirar palo Lancio delgiavellotto.

47

Page 50: Citta del Sole - Tommaso Campanella

veri, perché non s'attaccano a servire alle cose, maogni cosa serve a loro. E molto laudano in questo

le religioni della cristianità e la vita dell'Apostoli.

OSPITALARIO

605 È bella cosa questa e santa; ma quella delle donne

communi pare dura ed ardua. S. Clemente Romanodice che le donne pur sian communi, ma la glosa

intende quanto all'ossequio, non al letto, e Tertul-

liano consente alla glosa; che i Cristiani antichi

610 tutto ebbero commune, altro che le mogli, ma que-

ste pur furo communi nell'ossequio.

GENOVESE

lo non so di questo; so ben che essi han l'ossequio

commune delle donne e '1 letto, ma non sempre, se

non per generare. E credo che si possano ingannare

615 ancora; ma essi si difendono con Socrate, Catone,

Platone ed altri. Potria stare che lasciassero que-

st'uso un giorno, perché nelle città soggette a loro

««E molto laudano in questo... Allude alla vita comunitaria

degli apostoli e dei monasteri.»•« San Clemente, nella quinta epistola, dice che nella so-

cietà ideata da Pitagora tutto è in comune, comprese le donne.

Una glossa al Decretum Gratiani precisa che per "donne in

comune" si deve intendere non l'uso corporale, ma l'ossequio.

Tertulliano preciserà che tutte le cose sono in comune nella

comunità cristiana, tranne le mogli.«15 Di Socrate, Diogene Laerzio tramanda (II, V, 26): "Ari-

stotele dice che sposò due donne: la prima. Santippe... la se-

conda. Mirto... dicono infatti che gli Ateniesi, desiderando

incrementare la popolazione, per sopperire alla scarsezza di

uomini decretarono che si sposasse una sola donna, cittadina

ateniese, e si procreassero figli anche con un'altra: Socrate

avrebbe fatto appunto così". In quanto a Catone, vedi Plutarco,

Vita di Catone Minore; e a Platone, la Repubblica.018 Potria stare Potrebbe verificarsi.

48

Page 51: Citta del Sole - Tommaso Campanella

non accomunano se non le robbe, e le donne quantoall'ossequio ed all'arti, ma non al letto; e questol'ascrivono all'imperfezione di quelli che non han 620

filosofato. Però vanno spiando di tutte nazioni l'usan-

ze, e sempre migliorano; e quando sapranno le ra-

gioni vive del cristianesimo provate con miracoli,

consentiranno, perché son dolcissimi. Ma fin mo trat-

tano naturalmente senza fede rivelata; né ponno a 625

più sormontare.Di più questo è bello, che fra loro non, ci è difetto

che faccia l'uomo ozioso, se non l'età decrepita, quan-do serve solo per consiglio. Ma chi è zoppo serve alle

sentinelle con gli occhi; chi non ha occhi serve a eao

carminar la lana e levar il pelo dal nervo delle pen-

ne per li matarazzi, chi non ha mani, ad altro eser-

cizio; e se un membro solo ha, con quello servenelle ville, e son governati bene, e son spie che avvi-

sano alla republica ogni cosa. 635

OSPITALARIO

Di' mo della guerra; che poi dell'arti e vitto midirai, poi delle scienze, e al fine della religione.

GENOVESEIl Potestà tiene sotto di sé un offiziale dell'armi,

un altro delFartellaria, un delli cavalieri, un delli

'^ ascrwono Attribuiscono.«^'+ consentiranno Si adegueranno. - fin mo Fino a questo

momento.''25 né ponno a più sormontare Non possono elevarsi di

più, non conoscendo che le verità naturali e non quelle ri-

velate.831 carminar Scardassare, cardare. - levar il pelo dal nervo

Togliere il nervo dalle penne dei volatili per fare i materassi.038 un offiziale dell'arini, un altro... Comandanti della fan-

teria, dell'artiglieria, della cavalleria e del genio.

4. Città del sole 49

I

Page 52: Citta del Sole - Tommaso Campanella

640 ingegneri; ed ognuno di questi ha sotto di sé molti

capi mastri di quell'arte. Ma di più ci sono gli atleti,

che a tutti insegnano l'esercizio della guerra. Questi

sono attempati, prudenti capitani, che esercitano li

gioveni di dodici anni in suso all'arme; benché pri-

645 ma nella lotta e correre e tirar pietre erano avvezzi

da mastri inferiori. Or questi l'insegnano a ferire,

a guadagnar l'inimico con arte, a giocar di spada,

di lancia, a saettare, a cavalcare, a seguire, a fug-

gire, a star nell'ordine militare. E le donne pure im-

C50 parano queste arti sotto maestre e mastri loro, per

quando fusse bisogno aiutar gli uomini nelle guerre,

vicine alla città; e, se venisse assalto, difendono le

mura. Onde ben sanno sparar l'archibugio, far balle,

gittar pietre, andar incontro. E si sforzano tór da655 loro ogni timore, ed hanno gran pene quei che mo-

stran codardia. Non temono la morte, perché tutti

credono l'immortalità dell'anima, e che, morendo,s'accompagnino con li spiriti buoni o rei, secondo li

meriti. Benché essi siano stati Bragmani pitagorici,

C60 non credono trasmigrazione d'anima, se non per

qualche giudizio di Dio. Né s'astengono di ferir il

nimico ribello della ragione, che non merita esser

uomo.Fanno la mostra ogni dui mesi, ed ogni giorno ci

665 è l'esercizio dell'arme, o in campagna, cavalcando,

o dentro, ed una lezione d'arte militare, e fanno sem-

pre leggere l'istorie di Cesare, d'Alessandro, di Sci-

*»"* seguire Inseguire, lanciarsi airìnseguimento.«53 balle Palle.«5» Bragmani pitagorici I solari sono stati seguaci di

Brahma, antica divinità dell'India, e di Pitagora, e come tali

dovrebbero credere nella trasmigrazione delle anime; tuttavia,

non credono ad essa.^- nirnico ribello della ragione Sarebbe l'uomo in stato di

inciviltà.•*^ Fanno la mostra Passano in rivista.

^

50

Page 53: Citta del Sole - Tommaso Campanella

pione e d'Annibale, e poi donano il giudizio loro

quasi tutti, dicendo: "Qui fecero bene, qui male"; e

poi risponde il mastro e determina. sto

OSPITALARIO

Con chi fan le guerre? e per che causa, se son tanto

felici?

GENOVESE

Se mai non avessero guerra, pure s'esercitano al-

l'arte di guerra ed alla caccia per non impoltronire

e per quel che potria succedere. Di più, vi son quat- 675

tro regni nell'isola, li, quali han grande invidia della

felicità loro, perché li popoli desiderariano vivere

come questi Solari, e vorriano star più soggetti adessi, che non a' propri regi. Onde spesso loro è mossaguerra, sotto color d'usurpar confini e di viver em- eso

piamente, perché non sequeno le superstizioni di

Gentili, né dell'altri Bragmani; e spesso li fan guer-

ra, come ribelli che prima erano soggetti. E contutto questo perdono sempre. Or essi Solari, subito

che patiscono preda, insulto o altro disonore, o son ess

travagliati l'amici loro, o pure son chiamati d'alcune

città tiranneggiate come liberatori, essi si mettono a

consiglio, e prima s'inginocchiano a Dio e preganoche li faccia ben consigliarsi, poi s'esamina il meritodel negozio, e così si bandisce la guerra. Mandano 69o

un sacerdote detto il Forense: costui dimanda a' ne-

mici che rendano il tolto o lascino la tirannia; e se

quelli negano, li bandiscono la guerra, chiamandoDio delle vendette in testimonio contra di chi hail torto; e si quelli prolungano il negozio, non li 695

*7' desiderariano Desidererebbero.**! non sequeno... Non seguono le superstizioni dei pagani

(cioè, dei Gentili), né quelle dei seguaci di Brahma.

Page 54: Citta del Sole - Tommaso Campanella

danno tempo, si è re, più d'un'ora, si è republica,

tre ore a deliberar la risposta, per non esser burlati;

e così si piglia la guerra se quelli son contumaci alla

ragione. Ma dopo ch'è pigliata, ogni cosa esequisce700 il locotenente del Potestà; ed esso comanda senza

consiglio d'altri; ma si è cosa di momer^to, domandail Amor e '1 Sapienza e '1 Soje. Si propone in Con-siglio grande, dove entra tutto il popolo di venti

anni in su, e le donne ancora, e si dichiara la giu-

705 stizia dell'impresa dal Predicatore, e mettono in or-

dine ogni cosa.

Devesi sapere ch'essi hanno tutte sorti d'arme ap-

parecchiate nell'armari, e spesso si provano quelle in

guerre finte. Han per tutti li gironi, nell'esterior

710 muro, l'artellerie e l'artiglieri preparati e molti altri

cannoni di campagna che portano in guerra, e n'hanpur di legno, nonché di metallo; e così sopra le carra

li conducono, e l'altre munizioni nelle mule, e baga-

glie. E se sono in campo aperto, serrano le bagaglie

715 in mezzo e l'artellerie, e combattono gran pezzo,

e poi fan la ritirata. E '1 nemico, credendo che ce-

dano, s'inganna; perché essi fanno ala, pigliano fiato

e lasciano l'artiglierie sparare, e poi tornano alla

zuffa contra nemici scompigliati. Usano far i padi-

720 glioni alla romana con steccati e fosse intorno congran prestezza. Ci son li mastri di bagaglie, d'ar-

tellerie e dell'opere. Tutti soldati san maneggiar la

zappa e la secure. Vi son cinque, otto o diece capi-

tani di consiglio di guerra e di stratagemme, che

725 comandano alle squadre loro secondo prima insieme

si consigliarono. Soleno portar seco una squadra di

"'^"' contumaci alla ragione Renitenti alla ragione, ostinati,708 armari Ripostigli per le armi, armadi.^i" padiglioni alla romana Tende costruite a somiglianza di

farfalla.722 opere Fortificazioni.723 secure Scure.

52

Page 55: Citta del Sole - Tommaso Campanella

fanciulli a cavallo per imparar la guerra, ed incar-

narsi, come lupicini, al sangue; e nei pericoli si riti-

rano, e molte donne con loro. E dopo la battaglia

esse donne e fanciulli fanno carezze alli guerrieri, 730

li medicano, serveno, abbracciano e confortano; e

quelli, per mostrarsi valenti alle donne e figli loro,

fanno gran prove. Nell'assalti, chi prima saglie il

muro ha dopo in onore una corona di gramigna conapplauso militare delle donne e fanciulli. Chi aiuta 735

il compagno ha la corona civica di quercia; chi uc-

cide il tiranno, le spoglie opime, che porta al tempio,

e si dona dal Sole il cognome dell'impresa.

Usano i cavalieri una lancia, due pistole avanti

cavallo, di mirabil tempra, strette in bocca, che per 740

questo passano ogni armatura, ed hanno anco lo

stocco. Altri portano la mazza, e questi son gli uo-

mini d'arme, perché, non potendo un'armatura fer-

rea penetrare con spada o con pistola, sempre assal-

tano il nemico con la mazza, come Achille contra 745

Cigno, e lo sconquassano e gittano. Ha due catene

la mazza in punta, a cui pendeno due palle, che,

menando, circondano il collo del nemico, lo cingeno,

tirano e gettano; e, per poterla maneggiare, nontengono briglia con mano, ma con li piedi, incro- 750

cicchiata nella sella, ed avvinchiata nell'estremo alle

staffe, non alli piedi, per non impedirsi; e le staffe

han di fuori la sfera e dentro il triangolo, onde il

"27 incarnarsi Abituarsi.

'''^saglie Sale,scala."^^ gramigna Pianta erbacea parassitaria.73» pistole Armi appuntite, da non confondersi con le ri-

voltelle.'^^^ stocco Arma bianca.•^^o Cigno Figlio di Poseidone, fatto invulnerabile, cadde

nella difesa di Trofa, strangolato da Achille, e dopo morto futramutato in cigno. - gittano Lo allontanano da sé con unacerta violenza.

7^** lo cingeno Lo cingono.

53

Page 56: Citta del Sole - Tommaso Campanella

pie torcendo ne' lati, le fan girare, che stan affibiate

755 alli staffili, e così tirano a sé o allungano il freno

con mirabil prestezza, e con la destra torceno a sini-

stra ed a contrario. Questo secreto manco i Tartari

hanno inteso, che stirare e torcere non sanno conle staffe. Li cavalli leggeri cominciano con li schiop-

760 pi, e poi entrano l'aste e le frombole, delle quali

tengono gran conto. E usano combattere per fila

intessute, andando altri, ed altri ritirandosi a vicen-

da; e le spade sono l'ultima prova.

Ci son poi li trionfi militari ad uso di Romani, e

765 più belli, e le supplicazioni ringraziatorie. E si pre-

senta al tempio il capitano, e si narrano li gesti

dal poeta o istorico ch'andò con lui. E '1 Principe

lo corona, ed a tutti soldati fa qualche regalo ed

onore, e per molti dì sono esenti dalle fatiche pu-

770 bliche. Ma essi l'hanno a male, perché non sannostar oziosi ed aiutano gli altri. E all'incontro quei

che per loro colpa han perduto, si ricevono convituperio, e chi fu il primo a fuggire non può scam-

par la morte, se non quando tutto l'esercito domanda775 in grazia la sua vita, ed ognun piglia parte della

pena. Ma poco s'ammette tal indulgenza, si nonquando ci è gran ragione. Chi non aiutò l'amico o

fé' atto vile, è frustato; chi fu disobediente, si mette

a morire dentro un palco di bestie con un bastone780 in mano, e se vince i leoni e l'orsi, che è quasi im-

possibile, torna in grazia.

Le città superate o date a loro subito mettonoogni avere in commune, e riceveno gli offiziali solari

e la guardia, e si van sempre acconciando all'uso

7» Cavalli leggeri Cavalleria leggera. - schioppi Fucili.''«o frombole Fionde.""^^ intessute Per file intrecciate, come la trama di un tes-

suto.7^0 l'hanno a male Si trovano a disagio.''^ superate o date Cioè, vinte o sottomessesi spontanea-

mente.

54

Page 57: Citta del Sole - Tommaso Campanella

della Città del Sole, maestra loro; e mandano li figli '«^

ad imparare in quella, senza contribuire a spese.

Saria lungo a dirti del mastro delle spie e sen-

tinelle, degli ordini loro dentro e fuore la città, chete li puoi pensare, che son eletti da bambini secon-

do l'inclinazione) e costellazione vista nella geni- '«o

tura loro. Onde ognuno, oprando secondo la pro-

prietà sua naturale, fa bene quell'esercizio e conpiacere per esserli naturale; così dico delle strata-

gemme ed altri. La città di notte e di giorno ha le

guardie nelle quattro porte e nelle mura estreme, 795

su li torrioni e valguardi; e lo girone il dì le femine,la notte li maschi guardano; e questo lo fanno per

non impoltronire e per li casi fortuiti. Han le ve-

glie, come i nostri soldati, divise di tre in tre ore;

la sera entrano in guardia. soo

Usano le cacce per imagini di guerra, e li giochi

in piazza a cavallo ed a piede ogni festa, e poi seguela musica.

Perdonano volentieri a' nemici e dopo la vittoria

li fanno bene. Se gettano mura o vogliono occider sos

i capi o altro danno a' vinti, tutto fanno in un gior-

no, e poi li fanno bene, e dicono che non si deve far

guerra se non per far gli uomini buoni, non perestinguerli. Se tra loro ci è qualche gara d'ingiuria

o d'altro, perché essi non contendono se non di aio

onore, il Principe e suoi offiziali puniscono il reo

secretamente, s'incorse ad ingiuria di fatto dopo le

prime ire; se di parole, aspettano in guerra a dif-

finirle, dicendo che l'ira si deve sfogare contra l'ini-

mici. E chi fa poi in guerra più atti eroici, quello 815

è tenuto c'abbia raggione nell'onoranza, e l'altro

cede. Ma nelle cose del giusto ci son le pene; però

™3 esserli Essergli. - delle stratagemme Della strategia.'^^ valguardi Baluardi (vedasi al rigo 27).^"8 casi fortuiti Evenienze improvvise.**" diffinirle Definirle.

55

Page 58: Citta del Sole - Tommaso Campanella

in duello di mano non ponno venire, e chi voi mo-strarsi megliore, faccilo in guerra publica.

OSPITALARIO820 Bella cosa per non fomentar fazioni a roina della

patria e schifar le guerre civili, onde nasce il tiran-

no, come fu in Roma ed Atene. Narra or, ti prego,

dell'artifìci loro.

GENOVESEDevi aver inteso come commune a tutti è l'arte

825 militare, l'agricoltura, la pastorale; ch'ognuno è ob-

bligato a saperle, e queste son le più nobili tra loro;

ma chi più arti sa, più nobile è, e nell'esercitarla

quello è posto, che è più atto. L'arti fatigose edutili son di più laud£, come il ferraro, il fabricatore;

830 e non si schifa nullo a pigliarle, tanto più che nella

natività loro si vede l'inclinazione, e tra loro, per

lo compartimento delle fatiche, nullo viene a parti-

cipar fatica destruttiva dell'individuo, ma solo con-

servativa. L'arti che sono di manco fatica son delle

835 femine. Le speculative son di tutti, e chi più è

eccellente si fa lettore; e questo è più onorato chenelle meccaniche, e si fa sacerdote. Saper natare

è a tutti necessario, e ci sono a posta le piscine fuor

delle fosse della città, e dentro vi son le fontane.

840 La mercatura a loro poco serve, ma però cono-

scono il valor delle monete, e battono moneta per

l'ambasciatori loro, acciocché possano commutarecon le pecunia il vitto che non ponno portare, e fan-

no venire d'ogni parte del mondo mercanti a loro

"8 II duello, per il Campanella, era ammissibile solo permandato pubblico, per risparmiare un numero superiore

di vite.^^' natare Nuotare.

56

Page 59: Citta del Sole - Tommaso Campanella

per smaltir le cose soverchie, e non vogliono danari, 845

se non merci di quelle cose che essi non hanno. Esi ridono quando vedeno i fanciulli, che quelli do-

nano tanta robba per poco argento, ma non li vecchi.

Non vogliono che schiavi o forastieri infettino la

città di mali costumi; però vendono quelli che pi- sso

gliano in guerra, o li mettono a cavar fosse o far

esercizi faticosi fuor della città, dove sempre vannoquattro squadre di soldati a guardare il territorio e

quelli che lavorano, uscendo dalle quattro porte, le

quali hanno le strade di mattoni fin al mare per 855

condotta delle robbe e facilità delli forastieri. Alli

quali fanno gran carezze, li donano da mangiareper tre giorni, li lavano li piedi, li fan veder la città

e l'ordine loro, entrare a Consiglio ed a mensa. Eci son uomini deputati a guardarli, e se vogiion seo

farsi cittadini, li provano un mese ne^le ville ed

uno nella città, e così poi risolveno, e li ricevono

con certe cerimonie e giuramenti.

L'agricoltura è in gran stima: non ci è palmo di

terra che non frutti. Osservano li venti e le stelle ses

propizie, ed escono tutti in campo armati ad arare,

.seminare, zappare, metere, raccogliere, vindemia-re, con musiche, trombe e stendardi; ed ogni cosafanno fra pochissime ore. Hanno le carra a vela,

che caminano con il vento, e quando non ci è vento, 87o

una bestia tira un gran carro, bella cosa, ed han li

guardiani del territorio armati, che per li campisempre van girando. Poco usano letame all'orti ed

a' campi, dicendo che li semi diventano putridi e

fan vita breve, come le donne imbellettate e non 875

belle per esercizio fanno prole fiacca. Onde né pur

^1 cavar fosse Scavare.**> deputati a guardarli Incaricati di sorvegliarli.^^ risolveno Decidono, sciogliendoli dalla condizione di fo-

restieri.8«8 le carra a vela Carri muniti di vela, che. a somiglianza

di barche, si muoverebbero mossi dal vento.

57

Page 60: Citta del Sole - Tommaso Campanella

la terra imbellettano, ma ben l'esercitano, ed hannogran secreti di far nascer presto e multiplicare, enon perder seme. E tengon un libro a posta di tal

880 esercizio, che si chiama la Georgica. Una parte delterritorio, quanto basta, si ara; l'altra serve perpascolo delle bestie. Or questa nobil arte di far ca-valli, bovi, pecore, cani ed ogni sorte d'animalidomestici è in sommo pregio appresso loro, come

885 fu in tempo antico d'Abramo; e con modi magici li

fanno venire al coito, che possan ben generare,inanzi a cavalli pinti o bovi o pecore; e non lascianoandar in campagna li stalloni con le giumente, mali donano a tempo opportuno inanzi alle stalle di

890 campagna. Osservano Sagittario in ascendente, conbuono aspetto di Marte e Giove: per li bovi. Tauro,per le pecore, Ariete, secondo l'arte. Hanno poimandre di galline sotto le Pleiadi e papare ed anatre,guidate a pascere dalle donne con gusto loro presso

895 alla città e li luochi, dove la sera son serrate a faril cascio e. latticini, butiri e simili. Molto attendonoa' caponi ed a' castrati ed al frutto, e ci è un librodi quest'arte detto la Buccolica. Ed abbondano d'o-gni cosa, perché ognuno desidera esser primo alla

900 fatica per la docilità delli costumi e per esser poca efruttuosa; ed ognun di loro, che è capo di questoesercizio, s'appella Re, dicendo che questo è nomeloro proprio, e non di chi non sa. Gran cosa, che

*«* Georgica Trattato sulla coltivazione della terra.'''^ far Allevare.""^ Osservano Sagittario... Anche per la generazione degli

animali osservano i segni astrologici (vedasi ai righi 458-459).**! Tauro Toro.""^Pleiadi Gruppo di stelle conosciute comunemente col no-

me di "Gallinelle". - papare Papere.^"^ butiri Burro.8»^ caponi Capponi. - frutto Parto.^"^ Buccolica "Bucolica", trattato sull'arte della pastorizia.^poca e fruttuosa La fatica non è prolungata e dà buoni

risultati.

58

Page 61: Citta del Sole - Tommaso Campanella

donne ed uomini sempre vanno in squadroni, némai soli, e sempre all'obedienza del capo si trovano «os

senza nullo disgusto; e ciò perché l'hanno comepadre o frate maggiore.Han poi le montagne e le cacce d'animali, e spesso

s'esercitano.

La marineria è di molta reputazione, e tengono aio

alcuni vascelli, che senza vento e senza remi cami-

nano, ed altri con vento e remi. Intendono assai le

stelle, e flussi e reflussi del mare, e navigano perconoscer genti e paesi. A nullo fan torto; senza esser

stimolati non combattono. Dicono che il mondo ave- 915

rà da riducersi a vivere come essi fanno, però cer-

cano sempre sapere se altri vivono meglio di loro.

Hanno confederazione con li Chinesi, e con più po-

poli isolani e del continente, di Siam e di Canca-cina e Calicut, solo per spiare. 920

Hanno anche gran secreti di fuochi artifiziali perle guerre marine e terrestri, e stratagemme, chemai non restan di vincere.

OSPITALARIO

Che e come mangiano? e quanto è lunga la vita

loro? 925

^^o La marineria... Si accenna qui a imbarcazioni che sonospinte da pale e ruote collocate ai fianchi delle navi stesse. Maquesta scoperta verrà applicata solo nel XIX secolo, utiliz-

zando la macchina a vapore."3 fliissi e reflussi II flusso è l'avanzare dell'acqua del mare

verso la terra, il riflusso il fenomeno opposto. Tanto il flussocome il riflusso sono in rapporto con l'attrazione del Sole edella Luna.

^18 Chinesi Cinesi."18 Cancacina Cocincina, estremità meridionale dell'attuale

Vietnam.030 Calicut Calcutta. - spiare Per conoscere le condizioni di

vita di quei popoli e trarne vantaggi."23 non restan di vincere Non cessano di vincere, non fal-

liscono mai.

59

Page 62: Citta del Sole - Tommaso Campanella

GENOVESEEssi dicono che prima bisogna mirar la vita del

tutto e poi delle parti; onde quando edificaro la

città, posero i segni fissi nelli quattro angoli del

mondo. Il Sole in ascendente in Leone, e Giove in

930 Leone orientale dal Sole, e Mercurio e Venere in

Cancro, ma vicini, che facean satellizio; Marte nel-

la nona in Ariete, che mirava di sua casa con felice

aspetto l'ascendente e l'afeta, e la Luna in Tauro,che mirava di buono aspetto Mercurio e Venere, e

935 non facea aspetto quadrato al Sole. Stava Saturnoentrando nella quarta, senza far malo aspetto a

Marte ed al Sole. La Fortuna con il capo di Me-dusa in decima quasi era, onde essi s'augurano si-

gnoria, fermezza e grandezza. E Mercurio, sendo in

940 buono aspetto di Vergine e nella triplicità dell'asside

suo, illuminato dalla Luna, non può esser tristo;

ma, sendo gioviale, la scienza loro non mendica;poco curano d'aspettarlo in Vergine e la congiun-

zione.

945 Or essi mangiano carne, butiri, mele, cascio, dat-

tili, erbe diverse, e prirna non volean uccidere gli

animali, parendo crudeltà; ma poi vedendo che era

crudeltà ammazzar l'erbe, che han senso, onde bi-

sognava morire, consideraro che le cose ignobili son950 fatte per le nobili, e magnano ogni cosa. Non però

«27 edificaro Edificarono.**7 Fortuna... Medusa Due importanti determinazioni del-

l'astronomia e dell'astrologia: Fortuna è chiamata la distanza

tra il Sole e la Luna; capo di Medusa è una stella della costel-

lazione di Perseo.^'^ asside Apogeo.»*2 la scienza loro non mendica La loro conoscenza non è

costruita stentatamente.W5 dattili Dàtteri.»^« e prima non volean uccidere... Il senso, secondo il Cam-

panella, non è proprio solo degli animali, ma di tutte le cosedì natura.

^'^^ consideravo che Ir cose ipnohili... Quindi, si cibano di

60

Page 63: Citta del Sole - Tommaso Campanella

uccidono volontieri l'animali fruttuosi, come bovi

e cavalli. Hanno però distinti li cibi utili dalli disu-

tili, e secondo la medicina si serveno; una fiata man-giano carne, una pesce ed una erbe, e poi tornano

alla carne per circolo, per non gravare né estenuare 955

la natura. Li vecchi han cibi più digestibili, e man-giano tre volte il giorno e poco, li fanciulli quattro,

la communità due. Vivono almeno cento anni, al

più centosettanta o ducento al rarissimo. E sonmolto temperati nel bevere: vino non si dona a' aeo

fanciulli sino alli diciannove anni senza necessità

grandissima, e bevono con acqua poi, e così le don-

ne; li vecchi di cinquanta anni in su beveno sen-

z'acqua. Mangiano, secondo la stagione dell'anno,

quel che è più utile e proprio, secondo provisto vie- 965

ne dal capo medico, che ha cura. Usano assai l'odori:

la mattina, quando si levano, si pettinano e lavanocon acqua fresca tutti; poi masticano maiorana e

petroselino o menta, e se la frecano nelle mani, e

li vecchi usano incenso; e fanno l'orazione brevis- 970

sima a levante come il Pater noster; ed escono e

vanno chi a servire i vecchi, chi in coro, chi ad ap-

parecchiare le cose del commune; e poi si riduconoalle prime lezioni, poi al tempio, poi escono all'eser-

cizio, poi riposano poco, sedendo, e vanno a magnare. 975

Tra loro non ci è podagre, né chiragre, né catarri,

né sciatiche, né doglie coliche, né flati, perché que-

sti nascono dalla distillazione ed inflazione, ed essi

per l'esercizio purgano ogni flato ed umore. Onde è

animali e di erbe, che, pur avendo senso, sono meno nobili

dell'uomo."s^ fruttuosi Utili."53 fiata Volta.•^ maiorana Maggiorana.1.69 petroselino Prezzemolo.»"3 commune Comunità. - riducono Avviano.976 'pj-d loro non ci è podagre... Il Campanella enumera una

serie di malattie: la podagra, o gotta degli arti inferiori; la

chiragra, o gotta delle mani.

61

Page 64: Citta del Sole - Tommaso Campanella

980 tenuto a vergogna che uno si vegga sputare, dicendoche questo nasce da poco esercizio, da poltroneria oda mangiar ingordo. Patiscono più tosto d'infiamma-zioni e spasmi secchi alli quali con la copia del buoncibo e bagni sovvengono; ed all'etica con bagni dolci

885 e latticini, e star in campagne amene in bello eser-cizio. Morbo venereo non può allignare, perché si

lavano spesso li corpi con vino ed ogli aromatici; eil sudore anche leva quell'infetto vapore, che putrefail sangue e le midolle. Né tisici si fanno, per non

990 esser distillazione che cali al petto, e molto menoasma, poiché umor grosso ci vuole a farla. Curanole febri ardenti con acqua fresca, e l'efimere solocon odori e brodi grassi o con dormire o con suonied allegrie; le terzane con levar sangue e con reu-

995 barbaro o simili attrattivi, e con bevere acque diradici d'erbe purganti ed acetose. Di rado vengonoa medicina purgante. Le quartane son faciU a sa-nare per paure sùbite, per erbe simili all'umoreod opposite; e mi mostraro certi secreti mirabili di

1000 quelle. Delle continue tengono conto assai, e fan-no osservanza di stelle e d'erbe, e preghiere a Dioper sanarle. Quintane, ottane, settane poche si tro-vano, dove non ci sono umori grossi. Usano li bagnie l'olei all'usanza antica, e ci trovaro molto più se-

1005 creti per star netto, sano, gagliardo. Si forzano conquesti ed altri modi aiutarsi contra il morbo sacroche ne pateno spesso.

'^'^'^ spasmi Contrazioni involontarie dei muscoli.»«* etica Febbre da alterazione delle parti solide del corpo.^- efimere Di breve durata.»»< terzane Febbri terzane: che ritornano ogni tre giorni -

reubarbaro Rabarbaro.Squartane Febbri quartane: che ritornano ogni quattro

giorni e che possono essere guarite per mezzo dì paure improv-vise (paure sùbite).

^ow Delle continue Sottintende "febbri".'«« olei Gli olii per unzioni.^"^ìnnrhn sacro Epilessia.

62

Page 65: Citta del Sole - Tommaso Campanella

OSPITALARIO

Segno d'ingegno grande, onde Ercole, Socrate, Ma-

cometto, Scoto e Callimaco ne patirò.

GENOVESE

E s'aiutano con preghiere al cielo e con odori e loio

confortanti della testa e cose acide ed allegrezze e

brodi grassi, sparsi di fiori di farina. Nel condir le

vivande non han pari: pongono macis, mele, butiro

e con aromati assai, che ti confortano grandemente.Non beveno annevato, come i Napolitani, neanche lois

caldo, come li Chinesi, perché non han bisogno

d'aiutarsi contra l'umori grossi in favor del natio

calore, ma lo confortano con aglio pesto ed aceto,

serpillo, menta, basilico, l'estate e nella stanchezza;

né contra il soverchio calor dell'aromati aumentato, 1020

perché non escono di regola. Hanno pur un secreto

di rinovar la vita ogni sette anni, senza afflizione,

con bell'arte.

OSPITALARIO

Non hai ancora detto delle scienze e degli offiziali.

1009 Scoto e Callimaco Si riferisce a Duns Scoto, filosofo in-

glese (1266-1308); lo si inquadra tra i decadenti della Scola-

stica insieme a Ruggero Bacone e a Guglielmo Occam. Calli-

maco, poeta, grammatico e critico del III secolo a.C, celebreper i suoi inni ed i suoi epigrammi.

^"^3 rnacis È la membrana tra il mallo e il nòcciolo della

noce moscata.1015 annevato Ghiacciato. Allude all'usanza delle famiglie

agiate napoletane di rinfrescare le bevande, in estate, aggiun-gendovi neve o ghiaccio conservati in brocche sotto terra.

1019 serpillo Erba aromatica.'"-- f/f rivovar la vita Di ringiovanire.

«3

Page 66: Citta del Sole - Tommaso Campanella

GENOVESE1025 Sì, ma poiché sei tanto curioso, ti dirò più. Ogni

nova luna ed ogni opposizione sua fanno Consiglio

dopo il sacrifizio; e qui entrano tutti di venti anniin suso, e si dimanda ad ognuno che cosa mancaalla città, e chi offiziale è buono e chi è tristo. Dopo

1030 ogn'otto dì, si congregano tutti l'offiziali, che son il

Sole, Pon, Sin, Mor; ed ognun di questi ha tre offi-

ziali sotto di sé, che son tredici, ed ognun di questi

tre altri, che son tutti quaranta; e quelli han l'offizi

dell'arti convenienti a loro, il Potestà della milizia,

1035 il Sapienza delle scienze, il Amore del vitto, gene-

razione e vestito ed educazione; e li mastri d'ogni

squadra, cioè caporioni, decurioni, centurioni sì delle

donne come degli uomini. E si ragiona di quel chebisogna al publico, e si eleggon gli offiziali, pria

1040 nominati in Consiglio grande. Dopo ogni dì fa con-

siglio Sole e li tre Prencipi delle cose occorrenti, e

confirmano e conciano quel che si è trattato nell'ele-

zione e gli altri bisogni. Non usano sorti, se nonquando son dubbi in modo che non sanno a qual

1045 parte pendere. Questi offiziali si mutano secondo la

volontà del popolo inchina, ma li quattro primi no,

se non quando essi stessi, per consiglio fatto tra

loro, cedono a chi veggono saper più di loro, ed aver

più purgato ingegno; ^' son tanto docili e buoni,

1050 che volentieri cedeno a chi più sa ed imparano daquelli; ma questo è di rado assai.

Li capi principali delle scienze son soggetti al

Sapienza, altri che il Metafisico che è esso Sole, chea tutte scienze comanda, come architetto, ed ha ver-

1055 gogna ignorare cosa alcuna al mondo umano. Sotto

a lui sta il Grammatico, il Logico, il Fisico, il Me-

10^^ caporioni Capi di un rione.1043 Non usano sorti Non si affidano al metodo del sorteggio.

64

Page 67: Citta del Sole - Tommaso Campanella

dico, il Politico, l'Economico, il Morale, l'Astronomo,

l'Astrologo, il Geometra, il Cosmografo, il Musico,

il Prospettivo, l'Aritmetico, il Poeta, l'Oratore, il

Pittore, il Scultore. Sotto Amore sta il Genitario, io«o

l'Educatore, il Vestiario, l'Agricola, l'Armentario, il

Pastore, il Cicurario, il Gran Coquinario. Sotto Po-

testà il Stratagemmario, il Ferrarlo, l'Armario, l'Ar-

gentario, il Monetario, l'Ingegnerò, Mastro spia,

Mastro cavallerizzo, il Gladiatore, l'Artegliero, il io«5

Frombolarlo, il Giustiziero. E tutti questi han li

particolari artefici soggetti.

Or qui hai da sapere che ognun è giudicato daquello dell'arte sua; talché ogni capo dell'arte è

giudice, e punisce d'esilio, di frusta, di vituperio, di io7o

non mangiar in mensa commune, di non andar in

chiesa, non parlar alle donne. Ma quando occorre

caso ingiurioso, l'omicidio si punisce con morte,ed occhio per occhio, naso per naso si paga la penadella pariglia, quando è caso pensato. Quando è 1075

rissa subitanea, si mitiga la sentenza, ma non dal

giudice, perché condanna subito secondo la legge,

ma dalli tre Principi. E s'appella pure al Metafisico

per grazia, non per giustizia, e quello può far la

grazia. Non tengono carceri, se non per qualche loso

ribello nemico un torrione. Non si scrive processo,ma in presenza del giudice e del Potestà si dice il pròe il centra; e subito si condanna dal giudice; e poi dal

Potestà, se s'appella, il sequente dì si condanna; e poi

dal Sole il terzo dì si condanna, o s'aggrazia dopo mol- loss

ti dì con consenso del popolo. E nessuno può morire,se tutto il popolo a man commune non l'uccide; cheboia non hanno, ma tutti lo lapidano o brugiano, fa-

mosa Cicurario Sovrintendente all'allevamento degli animalidomestici. - Coquinario Sovrintendente alle cucine.

*"" della pariglia Della vendetta, dell'occhio per occhio. -

pensato Premeditato.^'^ s'aggrazia Si concede la grazia.

5. Città del sole 65

Page 68: Citta del Sole - Tommaso Campanella

cendo che esso s'elegga la polvere per morir subito. E1090 tutti piangono e pregano Dio, che plachi l'ira sua,

dolendosi che sian venuti a resecare un membroinfetto dal corpo della republica; e fanno di modoche esso stesso accetti la sentenza, e disputano conlui fin tanto che esso, convinto, dica che la merita;

1095 ma quando è cosa contra la libertà o contra Dio o

contra gli offiziali maggiori, senza misericordia si

esequisce. Questi soli si puniscono con morte; e quel

che more ha da dire tutte le cause perché non devemorire, e li peccati degli altri e dell'ofììziali, dicendo

1100 quelli meritano peggio; e se vince, lo mandano in esi-

lio e purgano la città con preghiere e sacrifizi ed am-mende; ma non però travagliano li nominati.

Li falli di fragilità e d'ignoranza si puniscono solo

con vituperi, e con farlo imparare a contenersi, e

1105 quell'arte in cui peccò, o altra, e si trattano in modo,che paion l'un membro dell'altro.

Qui è da sapere, che se un peccatore, senza aspet-

tare accusa, va da sé all'offiziali accusandosi e di-

mandando ammenda, lo liberano dalla pena dell'oc-

1110 culto peccato e la commutano mentre non fu ac-

cusato.

Si guardano assai dalla calunnia per non patir la

medesima pena. E perché sempre stanno accompa-gnati quasi, ci vuole cinque testimoni a convincere,

1116 se non si libera col giuramento il reo. Ma se duealtre volte è accusato da dui o tre testimoni, al dop-

pio paga le pena.

Le leggi son pochissime, tutte scritte in una tavola

di rame alla porta del tempio, cioè nelle colonne,

1120 nelle quali ci son scritte tutte le quiddità delle cose

1089 s'elegga la polvere Si vuol dire che il condannato puòscegliere dì essere bruciato con polvere da sparo, in modo daavere una morte più rapida.

1091 resecare Tagliar via, amputare."30 quiddità Termine della filosofia medioevale; significa

"essenze".

()0

Page 69: Citta del Sole - Tommaso Campanella

in breve: che cosa è Dio, che cosa è angelo, che cosa

è mondo, stella, uomo, ecc., con gran sale, e d'ogni

virtù la diffinizione. E li giudici d'ogni virtù hannola sedia in quel loco, quando giudicano, e dicono:

"Ecco, tu peccasti contra questa diffinizione: leggi";

e così poi lo condanna o d'ingratitudine o di pigrizia

o d'ignoranza; e le condanne son certe vere medici-

ne, più che pene, e di soavità grande.

OSPITALARIO

Or dire ti bisogna delli sacerdoti e sacrifizi e cre-

denza loro.

GENOVESESommo sacerdote è Sole; e tutti gli offiziali son

sacerdoti, parlando delli capi, ed offizio loro è purgarle conscienze. Talché tutti si confessano a quelli, edessi imparano che sorti di peccati regnano. E si

confessano alli tre maggiori tanto li peccati propri, 1135

quanto li strani in genere, senza nominare li pec-

catori, e li tre poi si confessano al Sole. Il qualeconosce che sorti di errori corrono e sovviene alli

bisogni della città e fa a Dio sacrifizio ed orazioni,

a cui esso confessa li peccati suoi e di tutto il pò- 1140

polo publicamente in su l'altare, ogni volta che sia

necessario per amendarli, senza nominar alcuno.

E così assolve il popolo, ammonendo che si guardiin quelli errori, e confessa i suoi in publico e poi

"»i Sommo sacerdote... Tutto il passo vuol significare che il

potere politico s'identifica con quello religioso: l'espressionedel Campanella ci presenta in modo chiaro i fondamenti dellasua teocrazia.

"3« strani Altrui."^ Il sacramento della confessione, inteso come atto indivi-

duale nella Chiesa cattolica, diventa, nella Città del Sole,atto pubblico.

67

Page 70: Citta del Sole - Tommaso Campanella

'1^'i fa sacrifizio a Dio, che voglia assolvere tutta la

città ed ammaestrarla e difenderla. Il sacrifizio è

questo, che dimanda al popolo chi si voi sacrificare

per li suoi membri, e così un di quelli più buoni si

sacrifica. E '1 sacerdote lo pone sopra una tavola, che1150 è tenuta da quattro funi, che stanno a quattro girelle

della cupola, e, fatta l'orazione a Dio che riceva quelsacrifizio nobile e voluntario umano (non di bestie

involuntarie, come fanno i Gentili), fa tirar le fu-

ni; e questo saghe in alto alla cupoletta e qui si

1155 mette in orazione; e li si dà da magnare parcamente,sino a, tanto che la città è espiata. Ed esso con ora-

zioni e digiuni prega Dio, che riceva il pronto sacri-

fizio suo; e così, dopo venti o trenta giorni, placata

l'ira di Dio, torna a basso per le parti di fuore o si

1160 fa sacerdote; e questo è sempre onorato e ben volu-

to, perché esso si dà per morto, ma Dio non vuol

che mora.Di più vi stanno ventiquattro sacerdoti sopra il

tempio, li quali a mezzanotte, a mezzodì, la mattina1165 e la sera cantano alcuni salmi a Dio; e l'offizio loro è

di guardar le stelle e notare con astrolabi tutti li

movimenti loro e gli effetti che producono, ondesanno in che paese che mutazione è stata e ha daessere. E questi dicono l'ora della generazione e li

1170 giorni del seminare e raccogliere, e serveno comemezzani tra Dio e gli uomini; e di essi per lo più si

fanno li Soli e scriveno gran cose ed investigano

scienze. Non vengono a basso, se non per mangiare;con donne non si impacciano, se non qualche volta

1175 per medicina del corpo. Va ogni dì Sole in alto e

parla con loro di quel che hanno investigato sopra

^^'^ astrolabi Strumenti di origine greca per misurare il cor-

so delle stelle.i"i mezzani Mediatori.^^'^^ fanno li Soli Scelgono tra i ventiquattro sacerdoti il

Sole, o Metafisico."''^ non si impacciano Non si immischiano.

68

Page 71: Citta del Sole - Tommaso Campanella

il benefizio della città e di tutte le nazioni del mon-do. In tempio a basso sempre ha da esser uno chefaccia orazione a. Dio, ed ogni ora si muta, come noi

facciamo le quarant'ore, e questo si dice continuosacrifizio.

Dopo mangiare si rendon grazie a Dio con musi-ca, e poi si cantano gesti di eroi cristiani, ebrei,

gentili, di tutte nazioni, per spasso e per godere. Si

cantano inni d'amore e di sapienza e d'ogni virtù. Si

piglia ognuno quella che più ama. e fanno alcuniballi sotto li chiostri, bellissimi. Le donne portano li

capelli lunghi, inghirlandati ed uniti in un groppoin mezzo la testa con una treccia. Gli uomini solo

un Cerro, un velo e berrettino. Usano cappelli in

campagna, in casa berrette bianche o rosse o varie,

secondo l'offìzio ed arte che fanno, e gli offìziali piùgrandi e pompose.

Tutte le cose loro son quattro principali, cioè

quando entra il sole in Ariete, in Cancro, in Libra,

in Capricorno; e fanno gran rappresentazioni belle e

dotte; ed ogni congiunzione ed opposizione di lunafanno certe feste. E nelli giorni che fondaro la città

e quando ebbero vittoria, fanno il medesimo conmusica di voci feminine e con trombe e tamburied artiglierie; e li poeti cantano le laudi delli piùvirtuosi. Ma chi dice bugia in laude è punito; nonsi può dir poeta chi finge menzogna tra loro; e que-

sta licenza dicono che è ruina del mondo, che toglie

il premio alle virtù e lo dona altrui per paura o adu-lazione.

Non si fa statua a nullo, se non dopo che more;ma, vivendo, si scrive nel libro delli eroi chi ha

noo Cerro Ciocca di capelli.'"^ le cose loro Le loro ricorrenze."85 quando entra il sole... Cioè all'inizio delle quattro sta-

gioni (vedasi al rigo 401).1307 (f rìvllo A nessuno.

69

Page 72: Citta del Sole - Tommaso Campanella

trovato arti nove e secreti d'importanza, o fatto gran1210 benefizio in guerra o pace al publico.

Non si atterrano li corpi morti, ma si bruggianoper levar la peste e per convertirsi in fuoco, cosa

tanto nobile e viva, che vien dal sole ed a lui torna,

e per non restar sospetto d'idolatria. Restano pit-

1215 ture solo o statue di grand'uomini, e quelle miranole donne formose, che s'applicano all'uso della razza.

L'orazioni si fan alli quattro angoli del mondoorizzontali, e la mattina prima a levante, poi a po-

nente, poi ad austro, poi a settentrione; la sera al

1220 riverso, prima a ponente, poi a levante, poi a set-

tentrione, poi ad austro. E replicano solo un verso,

che dimanda corpo sano e mente sana a loro ed

a tutte le genti, e beatitudine, e conclude: "com.e par

meglio a Dio". Ma l'orazione attentamente e lunga

1225 si fa in cielo; però l'altare è tondo e in croce spar-

tito, per dove entra Sole dopo le quattro repetizio-

ni, e prega mirandoi in suso. Questo lo fan per granmisterio. Le vesti pontificali son stupende di bel-

lezza e di significato a guisa di quelle d'Aron.

1230 Distinguono li tempi secondo l'anno tropico, nonsidereo, ma sempre notano quanto anticipa questodi tempo. Credono che il sole cali a basso, e peròfacendo più stretti circoli arriva alli tropici ed

-211 Non sì atterrano Non si sotterrano. - si bruggiano Si

bruciano (uso della cremazione).1216 s'applicano all'uso della razza Sono destinate alla con-

servazione della razza.^218 al riverso Al contrario.1225 l'altare è tondo... "L'altare, rotondo, è diviso ad angolo

retto da due vie interne che s'incrociano nel mezzo; dagli in-

gressi di queste vie, che sono quattro, entra il Sole dopociascuna delle quattro preghiere fatte nella direzione dei quat-tro punti cardinali; e prega con lo sguardo non più rivolto

all'orizzonte ma in su" (Bobbio).1229 Aron Fratello di Mosè e suo aiutante.'^^^ Distinguono li tempi... Due modi dì computare l'anno:

quello tropico in relazione agli equinozi e ai solstizi; quello si-

dereo in relazione al moto apparente delle stelle fisse.

70

Page 73: Citta del Sole - Tommaso Campanella

equinozi prima che l'anno passato; o vero pare ar-

rivare, che l'occhio, vedendolo più basso in obliquo,

lo vede prima giungere ed obliquare. Misurano li

mesi con la luna e l'anno col sole; e però non accor-

dano questo con quella fino alli dicinove anni, quan-do pur il capo del Drago finisce il suo corso; del

che han fatto nova astronomia. Laudano Tolomeo edammirano Copernico, benché Aristarco e Filolao pri-

ma di lui; ma dicono che l'uno fa il conto con le

pietre, l'altro con le fave, ma nullo con le stesse cosecontate, e pagano il mondo con li scudi di conto,

non d'oro. Però essi cercano assai sottilmente que-

sto negozio, perché importa a saper la fabbrica del

mondo, e se perirà e quando, e la sostanza delle

stelle e chi ci sta dentro a loro. E credeno esser

vero quel che disse Cristo delli segni delle stelle, sole

e luna, li quali alli stolti non pareno veri, ma li

1230 fi: capo del Drago... Le orbite del Sole e della Luna, in-

tersecandosi, formano una figura che assomiglia ad un drago,figura di serpente con ventre più grosso della coda e del capo.Dei due punti di intersezione, l'uno, ascendente, nel quale la

Luna sale verso settentrione, era chiamato capo del Drago;l'altro, nel quale la Luna discende verso mezzogiorno, erachiamato coda del Drago.

1240 Tolomeo Claudio Tolomeo (II secolo d.C), astronomo,matematico, fisico, geografo di origine egiziana, riunì tutte le

conoscenze matematiche ed astronomiche nei tredici libri del-l'opera Sintassi matematiche, tradotta poi col titolo di Alm,a-gesto dagli Arabi. Sostenne la sfericità della Terra e la sua po-sizione centrale rispetto all'universo.

1241 Filolao (V secolo a.C, appartenente alla scuola pitagori-ca) e Aristarco (III secolo a.C.) sono i lontani precursori delladottrina eliocentrica elaborata da Copernico nel De Revolutio-nibiLS orbium, coelestium, del 1543, in opposizione alla dottrinageocentrica di Aristotele e Tolomeo.

12^2 dicono che l'uno fa il conto... È una metafora tratta dalgiuoco delle carte e dei dadi, nei quali fave e sassi corrispon-dono a gettoni sostitutivi delle monete.

12M li scudi di conto I gettoni.124^ quel che disse Cristo Intorno ai presagi della fine del

mondo cfr. Matteo, XXIV, 29; Marco XIII, 24-25; Luca,XXI. 25.

71

Page 74: Citta del Sole - Tommaso Campanella

venire, come ladro di notte, il fin delle cose. Ondeaspettano la renovazione del secolo, e forsi il fine.

Dicono che è gran dubbio sapere se '1 mondo fu

fatto di nulla o delle rovine d'altri mondi o del caos;

1255 ma par verisimile che sia fatto, anzi certo. Son ne-

mici d'Aristotile, l'appellano pedante.

Onorano il sole e le stelle come cose viventi e

statue di Dio e tempi celesti; ma non l'adorano, e

più onorano il sole. Nulla creatura adorano di la-

1260 tria, altro che Dio, e però a lui serveno solo sotto

l'insegna del sole, ch'è insegna e volto di' Dio, da

cui viene la luce e '1 calore ed ogni altra cosa. Peròl'altare è come un sole fatto, e li sacerdoti preganoDio nel sole e nelle stelle, com'in altari, e nel cielo,

1265 come tempio; e chiamano gli angeli buoni per inter-

cessori, che stanno nelle stelle, vive case loro, e

che le bellezze sue Dio più le mostrò in cielo e nel

sole, come suo trofeo e statua.

Negano gli eccentrici ed epicicli di Tolomeo e di

1270 Copernico; affermano che sia un solo cielo, e che li

pianeti da sé si movano ed alzino, quando al sole

si congiungeno per la luce maggiore che riceveno;

e abbassino nelle quadrature e nell'opposizioni per

avvicinarsi a lui. E la luna in congiunzione ed op-

1252 forsi Forse.^^^ Dicono... Vengono enunciate tre dottrine: quella cri-

stiana, secondo la quale il mondo sarebbe originato dal nulla

per atto creativo; quella di Empedocle, secondo il quale il

mondo sarebbe sorto dalla rovina di altri mondi; quella di

Anassagora, secondo il quale il mondo avrebbe origine dal caos.1258 di latria Di culto.1289 Negano... Nelle orbite dei pianeti e delle comete in cui

il fuoco è occupato dal Sole, l'eccentrico è la distanza tra il

centro del Sole e il pianeta o la cometa giunti all'afelio (il

punto più distante dal Sole) o al perielio (il punto più vicino

al Sole). L'epiciclo è il cerchio sul quale si suppone che si muo-va il pianeta; fu ideato dagli antichi astronomi per ridurre a

moti circolari uniformi le apparenze dei moti irregolari dei

pianeti.

72

Page 75: Citta del Sole - Tommaso Campanella

posizione s'alza per stare sotto il sole e ricever la 1275

luce in questi siti assai che la sublima. E per que-

sto le stelle, benché vadano sempre di levante a

ponente, nell'alzare paion gir a dietro; e così si veg-gono, perché il stellato cielo corre velocemente in

ventiquattro ore, ed esse ogni dì, camminando me- 1280

no, restano più a dietro; talché, sendo passate dal

cielo, paion tornare. E quando son nell'opposito del

sole, piglian breve circolo per la bassezza, che s'in-

chinano a pigliar luce da lui, e però caminano inanteassai; e quando vanno a par delle stelle fisse, si 128.5

dicon stazionari; quando più veloci, retrogradi, se-

condo li volgari astrologi; e quando meno, diretti.

Ma la luna, tardissima in congiunzione ed opposizio-

ne, non par tornare, ma solo avanzare inanti poco,

perché il primo cielo non è tanto più di lei veloce 1290

allora c'ha lume assai o di sopra o di sotto, ondenon par retrograda, ma solo tarda indietro e veloce

inanti. E così si vede che né epicicli, né eccentrici

ci voleno a farli alzare e retrocedere. Vero è ch'in

alcune parti del mondo han consenso con le cose 1295

sopracelesti, e si fermano, però diconsi alzar in

eccentrico.

Del sole poi rendono la causa fisica, che nel set-

tentrione s'alza per contrastar la terra, dove essa

prese forza, mentre esso scorse nel merigge, quando 1300

fu il principio del mondo. Talché in settembre biso-

gna dire che sia stato fatto il mondo, come gli Ebreie Caldei antiqui, non li moderni, escogitaro: e così,

alzando per rifar il suo, sta più giorni in settentrione

che in austro, e par salir in eccentrico. 1305

'27S nell'alzar Nel levarsi. - gir Andare.'284 inaiite Avanti.1298 Del sole... Spiegano con cause fisiche il fatto che il

Sole sosti più a lungo nella parte settentrionale rispetto a

quella meridionale.^»*> weriqqe Meriggio.

73

Page 76: Citta del Sole - Tommaso Campanella

Tengono dui princìpi fisici: il sole padre e la terra

madre; e l'aere essere cielo impuro, e '1 fuoco venirdal sole, e '1 mar essere sudore della terra liquefatta

dal soJe e unir l'aere con la terra, come il sangue lo

1310 spirito col corpo umano; e '1 mondo esser animaigrande, e noi star intra lui, come i vermi nel nostrocorpo; e però noi appartenemo alla providenza di

Dio, e non del mondo e delle stelle, perché rispetto

a loro siamo casuali; ma rispetto a Dio, di cui essi

1315 sono stromenti, siamo antevisti e provisti; però aDio solo avemo l'obligo di signore, di padre e di tutto.

Tengono per cosa certa l'immortalità dell'anima, e

che s'accompagni, morendo, con spiriti buoni o rei,

secondo il merito. Ma li luoghi delle pene e premi1320 non l'han per tanto certi; ma assai ragionevole pare

che sia il cielo e i luochi sotterranei. Stanno anchemolto curiosi di sapere se queste sono eterne o no.

Di più son certi che vi siano angeli buoni e tristi,

come avviene tra gli uomini, ma quel che sarà di

1325 loro aspettano avviso dal cielo. Stanno in dubbio se

ci siano altri mondi fuori di questo, ma stimanopazzia dir che non ci sia niente, perché il niente

'

né dentro né fuori del mondo è, e Dio, infinito ente,

non comporta il niente seco.

1330 Fanno metafisici princìpi delle cose l'ente, ch'è Dio,

e '1 niente, ch'è il mancamento d'essere, come con-

dizione senza cui nulla si fa: perché non se farla si

fosse, dunque non era quel che si fa. Dal correre al

niente nasce il male e '1 peccato; però il peccatore

i*>« Tengono... È la riduzione della dottrina di BernardinoTelesio delle forze che si dispiegano nel caldo e nel freddo,

copresenti nel fenomeno della vita."15 antevisti Visti prima che la scienza li consideri. - pro-

visti Dovuti alla provvidenza divina.13^ Stanno in dubbio... Le scoperte geografiche e le teorie

sull'infinità dei mondi, ricavate da Copernico da parte del

Bruno, fanno enunciare al Campanella in forma di dubbiol'eresia dell'esistenza di più mondi.

74

Page 77: Citta del Sole - Tommaso Campanella

si dice annichilarsi e il peccato ha causa deficiente,

non efficiente. La deficienza è il medesimo che man-canza, cioè o di potere o di sapere o di volere, ed in

questo ultimo motteno il peccato. Perché chi puòe sa ben fare, deve volere, perché la volontà nasceda loro,, ma non e cantra. Qui ti stupisci ch'adoranoDio in Trinitate, dicendo ch'è somma Possanza, dacui procede somma Sapienza, e d'essi entrambi, som-mo Amore. Ma non conosceno le persone distinte e

nominate al modo nostro, perché non ebbero reve-

lazione, ma sanno ch'in Dio ci è processione e rela-

zione di sé a sé; e così tutte cose compongono di

possanza, sapienza ed amore, in quanto han l'essere;

d'impotenza, insipienza e disamore, in quanto pen-

deno dal non essere. E per quelle meritano, per que-

ste peccano, o di peccato di natura nelli primi o

d'arte in tutti tre. E così la natura particolare peccanel far i mostri per impotenza o ignoranza. Ma tutte

queste cose son intese da Dio potentissimo, sapien-

tissimo ed ottimo, onde in lui nullo ente pecca e

fuor di lui sì; ma non si va fuor di lui, se non per

noi, non per lui, perché in noi la deficienza è, in lui

l'efficienza. Onde il peccare è atto di Dio, in quantoha essere ed efficienza; ma in quanto ha non essere

e deficienza, nel che consiste la quidità d'esso pec-

care è in noi, ch'ai non essere e disordine declinamo.

1336 j^a deficienza è... Il peccato come mancanza di volontàe quindi il male come mancanza, o privazione, di essere; cioèla teoria agostiniana del male come non esistente dal punto dì

vista metafisico.1352 riel far i mostri Nel far le cose mostruose.'^^^ quidità Quiddità (vedasi al rigo 1120).1300 II Campanella vuol precisare che in quanto noi tendiamo

al non essere e alla deficienza, o disordine, il peccato puòessere compiuto solo dagli uomini e non può essere compiutoda Dio, perché il peccato, nella sua essenza, è non essere edeficienza, mentre Dio è essere ed efficienza.

75

Page 78: Citta del Sole - Tommaso Campanella

OSPITALARIO

Oh, come sono arguti!

GENOVESES'io avesse tenuto a mente, e non avesse pressa

e paura, io ti sfondacaria gran cose; ma perdo la

nave, se non mi parto.

OSPITALARIO

Per tua fé, dimmi questo solo: che dicono del pec-

cato d'Adamo?

GENOVESEEssi confessano che nel mondo ci sia gran corrut-

tela, e che gli uomini si reggono follemente e noncon ragione; e che i buoni patene e i tristi reggono;

1370 benché chiamano infelicità quella loro, perché è an-

nichilirsi il mostrarsi quel che non sei, cioè d'essere

re, d'essere buono, d'esser savio, e non esser in ve-

rità. Dal che argomentano che ci sia stato granscompiglio nelle cose umane, e stavano per dire con

137.5 Platone, che li cieli prima giravano dall'occaso, là

dove mo è il levante, e poi variaro. Dissero anco chepuò essere che governi qualche inferior Virtù, e la

|

prima lo permetta, ma questo pur stimano pazzia.

Più pazzia è dire che prima resse Saturno bene, e

1380 poi Giove, e poi gli altri pianeti; ma confessano chel'età del mondo succedono secondo l'ordine di pia-

1362 pressa Fretta.

'•""ti sfondacaria Ti mostrerei, da "fondaco", bottega.1.389 pateno Patiscono.^^-''Plntnve "Timeo". 2(59 a.

7(5

Page 79: Citta del Sole - Tommaso Campanella

neti, e credeno che la mutanza degli assidi ogni mille

anni o mille seicento variano il mondo. E questa

nostra età par che sia di Mercurio, si bene le con-

giunzioni magne l'intravariano, e l'anomalie han gran i385

forza fatale.

Finalmente dicono ch'è felice il cristiano, che si

contenta di credere che sia avvenuto per il peccato

d'Adamo tanto scompiglio, e credono che dai padri

a' figli corre il male più della pena che della colpa. 1390

Ma dai figli al padre torna la colpa, perché trascu-

raro la generazione, la fecero fuor di tempo e luoco,

in peccato e senza scelta di genitori, e trascuraro

l'educazione, che mal l'indottrinaro. Però essi at-

tendeno assai a questi due punti, generazione ed edu- 1395

cazione; e dicono che la pena e la colpa redondaalla città, tanto de' figli, quanto de' padri; però nonsi vedeno bene e par che il mondo si regga a caso.

Ma chi mira la costruzione del mondo, l'anatomia

dell'uomo (come essi fan de' condennati a morte, 1400

anatomizzandoli) e delle bestie e delle piante, e gli

usi delle parti e particelle loro, è forzato a confes-

sare la providenza di Dio ad alta voce. Però si devel'uomo molto dedicare alla vera religione, ed onorar

l'autor suo; e questo non può ben fare chi non in- 1405

vestiga l'opere sue e non attende a ben filosofare,

e chi non osserva le sue leggi sante: "Quel che non

1384 congiunzioni magne Incontri di pianeti che preannun-ciano avvenimenti straordinari. La leggenda dell'anno Mille

come profondo rinnovamento dell'universo, preannunciato dagravi presagi, si era mantenuta viva ed era stata combinatacon tutte le credenze magiche e astrologiche. Così il Campa-nella era convinto che nel Seicento questo rinnovamentoavrebbe dovuto effettuarsi, essendo il 1600 la combinazione di

due numeri fatali, il 700 e il 900 (cfr. l'opera del Campanella,Segnali della morte del mondo, 1599).

13S5 anomalie Anomalia, in linguaggio astrologico, significa

fenomeno non consueto, come le eclissi, le comete eccetera.13W indottrinavo Istruirono.1306 redonda Ricade.

77

Page 80: Citta del Sole - Tommaso Campanella

vuoi per te non far ad altri, e quel che vuoi per te

fa' tu il medesimo". Dal che ne segue, che se dai

figli e dalle genti noi onor cercamo, alli quali pocodamo, assai più dovemo noi a Dio, da cui tutto rice-

vemo, in tutto siamo e per tutto. Sia sempre lodato.

OSPITALARIO

Se questi, che seguon solo la legge della natura,sono tanto vicini al cristianesimo, che nulla cosa ag-

1415 giunge alla legge naturale si non i sacramenti, io

cavo argumento di questa relazione che la vera leg-

ge è la cristiana, e che, tolti gli abusi, sarà signoradel mondo. E che però gli Spagnuoli trovaro il re-

sto del mondo, benché il primo trovatore fu il Co-1420 lombo vostro genovese, per unirlo tutto ad una leg-

ge; e questi filosofi saran testimoni della verità, eletti

da Dio. E vedo che noi non sappiamo quel che ci

facemo, ma siamo instromenti di Dio. Quelli vannoper avarizia di danari cercando novi paesi, ma Dio

1425 intende più alto fine. Il sole cerca strugger la terra,

non far piante ed uomini; ma Dio si serve di loro in

questo. Sia laudato.

GENOVESEOh, se sapessi che cosa dicono per astrologia e per

ristessi profeti nostri ed ebrei e d'altre genti di que-

1430 sto secolo nostro, c'ha più storia in cento anni chenon ebbe il mondo in quattro mila; e più libri si

fecero in questi cento che in cinque mila; e dell'in-

venzioni stupende della calamita e stampe ed ar-

chibugi, gran segni dell'union del mondo; e come,1435 stando nella triplicità quarta l'asside di Mercurio a

'^" (ìnmo Diamo. - rìnvevìo Dobbiamo.

7S

Page 81: Citta del Sole - Tommaso Campanella

tempo che le congiunzioni magne si faceano. in Can-cro, fece queste cose inventare per la Luna e Marte,

che in quel segno valeno al navigar novo, novi regni

e nove armi. Ma entrando l'asside di Saturno in Ca-pricorno, e di Mercurio in Sagittario, e di Marte in

Vergine, e le congiunzioni magne tornando alla tri-

plicità prima dopo l'apparizion della stella nova in

Cassiopea, sarà grande monarchia nova, e di leggi

riforma e d'arti, e profeti e rinnovazione. E diconoche a' cristiani questo apporterà grand'utile; maprima si svelle e monda, poi s'edifica e pianta.

Abbi pazienza, che ho da fare.

Questo sappi, c'han trovato l'arte del volare, chesola manca al mondo, ed aspettano un occhiale di

veder le stelle occulte ed un oricchiale d'udir l'armo-

nia delli moti di pianeti.

OSPITALARIO

Oh! oh! oh! mi piace. Ma Cancro è segno feminile

di Venere e di Luna, e che può far di bene?

GENOVESEEssi dicono che la femina apporta fecondità di

cose in cielo, e virtù manco gagliarda rispetto a noi 1455

aver dominio. Onde si vede che in questo secolo re-

^*^ Cassiopea Era stata individuata nel 1572, nella costella-

zione di Cassiopea, una stella nuova e molto lucente, studiata

dall'astronomo danese Tycho Brahe nei trattati De nove Stella.144S l'arte del volare Allude, forse, agli studi di Leonardo

sul volo.^"9 occhiale Allude alla scoperta del cannocchiale fatta da

Galileo Galilei.1450 oricchiale Cioè uno strumento che consenta di udire le

armonie delle sfere celesti. L'armonia delle sfere celesti era

stata ipotizzata dai pitagorici.

79

Page 82: Citta del Sole - Tommaso Campanella

gnaro le donne, come l'Amazoni tra la Nubbia e '1

Monopotapa, e tra gli Europei la Rossa in Turchia,la Bona in Polonia, Maria in Ongheria, Elisabetta

1460 in Inghilterra, Catarina in Francia,- Margherita in

Fiandra, la Bianca in Toscana, Maria in Scozia, Ca-milla in Roma ed Isabella in Spagna, inventrice del

mondo novo. E '1 poeta di questo secolo incominciòdalle donne dicendo: "Le donne, i cavalier, l'armi e

1465 l'amori". E tutti son maledici li poeti d'ogge perMarte; e per Venere e per la Luna parlano di bar-

dascismo e puttanesmo. E gli uomini si effemina-

no e si chiamano "Vossignoria"; ed in Africa, doveregna Cancro, oltre l'Amazoni, ci sono in Fez e Ma-

1470 rocco li bordelli degli effeminati publici, e mille spor-

chezze.

Non però restò, per esser tropico segno Cancro edesaltazion di Giove ed apogìo del Sole e di Marte tri-

gono, sì come per la Luna e Marte e Venere ha fatto

1475 la nova invenzion del mondo e la stupenda maniera

1457 Nubbia Nubia, regione dell'Africa nord-orientale, tra il

Mar Rosso e il deserto libico.1458 Monopotapa Territorio dell'Africa australe, esplorato dal

gesuita Gonzales de Sylveira nel 1560. - Le donne celebri ri-

cordate dal Campanella sono: Rosselana, sposa di Solimano I;

Bona Sforza, moglie di Sigismondo I re di Polonia; Mariad'Asburgo, sorella di Carlo V e moglie di Ludovico II d'Un-gheria; Elisabetta Tudor, regina d'Inghilterra; Caterina de'

Medici, moglie di Enrico II di Francia; Margherita d'Asburgo,figlia di Massimiliano d'Austria, governatrice dei Paesi Bassi;

Bianca Capello, moglie di Francesco I de' Medici granduca di

Toscana; Maria Stuart, regina di Scozia; Isabella di Castiglia,

che aiutò Colombo nella sua impresa. Camilla in Roma non ci

è possibile stabilire chi fosse.i«3 7 poeta Ludovico Ariosto.1466 pgf Marte A causa di Marte.i«w bardascismo Pederastia.i*«^ puttanesm.0 Prostitu7-ione.1™ li bordelli Le case dei pederasti, liberamente frequen-

tate.

"" apogìo Apogeo, punto di massima distanza del Soledalla Terra.

80

Page 83: Citta del Sole - Tommaso Campanella

di girar tutta la terra e l'imperio donnesco, e perMercurio e Marte e Giove le stampe ed archibugi, di

non far anche de leggi gran mutamento. Che nelmondo novo e in tutte le marine d'Africa e Asiaaustrali è entrato il cristianesimo per Giove e Sole,

ed in Africa la legge del Seriffo per la Luna, e perMarte in Persia quella d'Alle, renovata dal Sofì, conmutarsi imperio in tutte quelle parti ed in Tartaria.Ma in Germania, Francia ed Inghilterra entrò l'eresia

per esser esse a Marte ed alla Luna inchinate; e

Spagna per Giove ed Italia per il Sole, a cui sotto-

stanno, per Sagittario e Leone, segni loro, restaronella bellezza della legge cristiana pura. E quantecose saran più di mo inanzi, e quanto imparai daquesti savi circa la mutazion dell'assidi de' pianeti e

dell'eccentricità e solstizi ed equinozi ed obliquitati,

e poli variati e confuse figure nello spazio immenso;e del simbolo c'hanno le cose nostrali con quelle di

fuori del mondo; e quanto seque di mutamento dopola congiunzion magna e l'eclissi, che sequeno dopola congiunzion magna in Ariete e Libra, segni equi-

noziali, con la renovazione dell'anomalie, faran cosestupende in confirmar il decreto della congiunzionmagna e mutar tutto il mondo e rinovarlo!

Ma per tua fé, non mi trattener più, c'ho da fare.

Sai come sto di pressa. Un'altra volta.

Questo si sappi, che essi tengon la libertà dell'ar-

bitrio. E dicono che, se in quaranta ore di tormento

"81 Seriffo Sceriffo, nobile arabo discendente da Maometto;ha autorità religiosa.

^*^^ Alle Ali, il quarto califfo dopo la morte di Maometto. -

Sofì II re di Persia.1*»* seque Segue.1499 Tutti i passi sin qui letti mostrano con chiarezza che gli

avvenimenti del mondo sono legati al movimento degli astri,

non nel senso che gli astri determinano gli avvenimenti stessi,

bensì nel senso che se gli avvenimenti si presentano in certefelici combinazioni degli astri, allora essi sono buoni.

'^^^ quaranta ore di tormento È la tortura della veglia, alla

6. Città del sole 81

Page 84: Citta del Sole - Tommaso Campanella

un uomo non si lascia dire quel che si risolve tacere,

1505 manco le stelle, che inchinano con modi lontani, pon-no sforzare. Ma perché nel senso soavemente fanmutanza, chi segue più il senso che la ragione è sog-

getto a loro. Onde la costellazione che da Lutero ca-

davero cavò vapori infetti, da' Gesuini nostri che furo1510 al suo tempo cavò odorose esalazioni di virtù, e da

Fernando Cortese che promulgò il cristianesimo in

Messico nel medesimo tempo.Ma di quanto è per sequire presto nel mondo io

te '1 dirò un'altra fiata,

'•"^is L'eresia è opera sensuale, come dice S. Paolo, e

le stelle nelli sensuali inchinano a quella, nelli ra-

zionali alla vera legge santa della prima Raggione,sempre laudanda. Amen.

OSPITALARIOAspetta, aspetta.

GENOVESE1520 Non posso, non posso.

FINE

quale fu sottoposto anche il Campanella. Sì legava il condan-nato su un legno acuminato e gli si impediva di addormen-tarsi pungendolo.

^^^ fan mutanza Fan cambiamenti, mutano.isos Gesuini Gesuiti.'5" Fernando Cortese Fernando Cortez, conquistatore del

Messico.1515 S. Paolo "Lettera ai Calati". V. 19-20.

Page 85: Citta del Sole - Tommaso Campanella

La BIBLIOTECA UNIVERSALE RIZZOLIin una serie di accurati volumi, si propone di mettere alla

portata di tutti le opere capitali antiche e moderne di ogni let-

teratura, nonché opere di cultura e di divulgazione partico-larmente significative. Sue caratteristiche sono:

3f selezione accurata dei testi, desunti dalle più autorevoli,moderne e complete edizioni critiche, e tutti integrali;

3f preparazione rigorosa delle traduzioni, sempre integrali,

fedeli e controllate, quasi tutte espressamente eseguite e

conformi al gusto moderno;

Jf aggiornatissime note introduttive, annotazioni, appen-dici, bibliografie, indici e repertori di ogni genere;

)f diligente cura della composizione e della stampa, formatotascabile;

3f il prezzo di vendita più economico consentito dal mer-cato italiano.

Elenco di volumi pubblicati.

419-422 - José Maria de EgA de Queiroz - // cugino Basilio

423-425 - Angelo Poliziano - Tutte le poesie italiane

426 - Marco Tullio Cicerone - Le quattro arringhe controCatilina

427-429 - Alfred de Musset - Le due amanti e altre novelle

430-431 - ThéOPHILE Gautier - Vita di Balzac432-434 - RuDYARD Kipling - Kim435-436 - Dante Alighieri - Rime437-438 - Volfango Goethe - / dolori del giovane Werther439-441 - Montesquieu - Lettere persiane

442-444 - Anton Cechov - Uno scherzetto

445-446 - Anthony Trollope - Gli scrupoli di Mister Harding447 - Guglielmo Shakespeare - La vita e la morte di Re

Giovanni448-451 - Henri Murger - Scene della vita di Bohème

452 - Carlo Goldoni - Un curioso accidente e L'avaro453-454 - Leone Tolstoi - / cosacchi

455-458 - F.-R. DE Chateaubriand - / martiri459-462 - Omero - Iliade, voi. 1°

463-465 - Omero - Iliade, voi. 2°

466 - Molière - // misantropo e Sganarello467-468 - Rosvita - Tutto il teatro {Gallicano, Dulcizio, Callima-

co, Abramo, Pafnuzio, Sapienza)469-470 - Mary Shelley - Frankenstein, ovvero il Prometeo mo-

derno471 - Publio Cornelio Tacito - La vita di Agricola e La

Germania472-473 - Nicola Gogol - L'ispettore generale

474 - Voltaire - Candido, ovvero L'ottimismo475-478 - Jack London - Martin Eden

Page 86: Citta del Sole - Tommaso Campanella

479-4^2 - Giovanni Ruffini - Lorenzo Bertoni, ovvero Pagine del-

la vita di un italiano

483-486 - Dante Alighieri - Convivio487-488 - Paolo Ferrari - Goldoni e le sue sedici commedie nuove

e La medicina di una ragazza malata489-490 - Marcel Roland - Vita e morte degl'insetti

491-494 - Victor Hugo - Novantatré495 - Robert Lx)uis Stevenson - Lo strano caso del dottor

Jekyll e del signor Hyde496-499 - Jane Austen - Orgoglio e pregiudizio

500 - Jean Racine - Fedra501-503 - Walter Scott - Ivanhoe, voi. 1°

504-506 - Walter Scott - Ivanhoe, voi. 2"

507-sio - Blaise Pascal - Pensieri

511-512 - Oscar Wilde - L'importanza di essere Onesto

513-515 - Emilio Zola - // sogno516-518 - Anton Cechov - // giudice istruttore

519-521 - Platone - / dialoghi deWamore (Càrmide, Liside, Con-vito, Fedro)

522-523 - Leone Tolstoi - I racconti di Sebastopoli

524-527 - Thomas Hardy - Vita e morte del sindaco di Casterbridge

528 - Gilles Bellemère - Le quindici gioie del matrimonio529-530 - Jerome K. Jerome - / pensieri oziosi di un ozioso (Libro

per un'oziosa vacanza)531-532 - Petronio Arbitro - Satiricon

533-534 - Anatole Frange - L'olmo del viale

535-536 - Robert Louis Stevenson - // fanciullo rapito

537-539 - Stendhal - La Certosa di Parma, voi. 1°

540-542 - Stendhal - La Certosa di Parma, voi. 2°

543-546 - Sofocle - Aiace - Elettra - Le Trachinie - Filottete -

I segugi

547-548 - Anatole Frange - // manichino di vimini

549-551 - Benjamin Constant -- Adolfo - Il quaderno rosso -

Cecilia - Amelia e Germana - Lettera intorno a Giulia

552-554 - Joseph Conrad - L'agente segreto

555-556 - Gaio Crispo Sallustio - La guerra giugurtina

557-558 - Beaumarchais - Le nozze di Figaro

559-562 - John Galsworthy - // signor Forsyte, possidente

563-564 - Anatole Frange - L'anello d'ametista

565-566 - Heinrich Mann - L'angelo azzurro

567-570 - Tito Maggio Plauto - Tutte le commedie {Anfitrione,

La commedia degli asini. La pentola del tesoro. Le Bàc-chidi, I prigioTiieri, Casina), voi. 1°

571-572 - Anatole Frange - Bergeret a Parigi

573-574 - Anton Cechov -. La steppa

575-576 - Guy de Maup^sant - Racconti della beccaccia

577-578 - Gottfried Keller - Romeo e Giulietta al villaggio -

Le lettere d'amore perdute - Orsola

579-581 - Marco Aurelio Antonino - Colloqui con se stesso

(Ricordi e pensieri)

582-586 - Carlo Dickens - Le avventure di Oliviero Twist

587 - Jack London - // richiamo della foresta

588-590 - Thomas Mann - Sua Altezza Reale

591 - Guglielivjo Shakespeare - La tragedia di Re Riccardo II

Page 87: Citta del Sole - Tommaso Campanella

592-594 - Theodor Storm - Mio cugino Cristiano

595 - José Maria de E^a de Queiroz - // Mandarino596-600 - Harriet Beecher Stowe - La capanna dello zio Tmn601-602 - André Gide - La porta stretta

603-605 - Tito Lucrezio Caro - La natura606-609 - Tommaso Grossi - Marco Visconti610-61 1 - George Sand - La piccola Fadette612-614 - Ivan Turgheniev - Padri e figli

615-618 - P.-A.-F. Choderlos de Laclos - / legami pericolosi

619-620 - Marcel Roland - Amore, armonia, bellezza {Aspettidel mondo animale)

ÒZI - Carlo Goldoni - Gl'innamorati622-623 - Anton Cechov - Una scommessa624-626 - Joris-Karl Huysmans - A ritroso e Zaino in spalla

627 - Carlo Dickens - // grillo del focolare628-629 - Anatole Frange - // delitto dell'accademico Silvestro

Bonnard630 - Eugenio Scribe - Battaglia di dame

631-634 - Demetrio Mereskovski - La rinascita degli Dei, ovveroLeonardo da Vinci, voi. 1°

635-638 - Demetrio Mereskovski - La rinascita degli Dei, ovveroLeonardo da Vinci, voi. 2°

639-640 - Plutarco - Alessandro e Cesare641-642 - Federico Schiller - Don Carlos

643-644 - J. M. Machado de Assis - Memorie dall'aldilà

645 - Fiodor Dostoievski - Il fanciullo presso Gesti - Lamite e altri racconti

646-650 - HONORÉ DE Balzac - La cugina Betta651-654 - Silvio Pellico - Le mie prigioni

655-656 - Corrado F. Meyer - La tentazione del marchese di

Pescara657-659 - Tito Maggio Plauto - Tutte le commedie (La cassetta.

Gorgoglione, Epidico, I Menecmi, Il mercante), voi. 2"

660-662 - Enrico Sienkiewicz - // guardiano del faro e altre novelle

663 - Achille Toselli - I mai iti

664-665 - Jean de La Fontaine - Gli amori di Psiche e Cupido666 - Katherine Mansfield - Una pensione tedesca

667-670 - William M. Thackeray - La fiera della vanità, voi. 1°

671-674 - William M. Thackeray - La fiera della vanità, voi. 2°

675-677 - Alessandro Manzoni - Tragedie (Il Conte di Carma-gnola, Adelchi)

678-680 - VOLFANGO Goethe - Le esperienze di Guglielmo Meister,voi. 1°

681-683 - VOLFANGO Goethe - Le esperienze di Guglielmo Meister,voi. 2°

684-685 - Fiodor Dostoievski - Storia di una donna (Nétoc'kaNezvànova)

686 - Thomas Mann - Tonio Kroger687-688 - Gaspara Stampa - Rime689-690 - Alfred de Musset - Con l'amore non si scherza e altre

commedie691-693 - Anton Cechov - Una storia noiosa

694-698 - Joseph Conrad - Nostromo (Racconto della costa)

699-700 - Vincenzo Viviani - Vita di Galileo

Page 88: Citta del Sole - Tommaso Campanella

701-702 - Molière - // borghese gentiluomo703-704 - Francois-Xavier de MaistrE - Viaggio intomo alla mio

camera e Spedizione notturna intorno alla mia camera705-707 - David Herbert Lawrence - Figli e amanti, voi. 1»

708-710 - David Herbert Lawrence - Figli e amanti, voi. 2"

711-71 4 - Euripide - Alcesti - Medea - Ippolito - // Ciclope

71S-716 - Guy de Maupassant - Chiar di luna717-719 - Gilbert Keith Chesterton - // candore di Padre Broum720-722 - HonorÉ de Balzac - // cugiro Pons723-725 - Rodolfo Toepffer - La biblioteca di mio zio e altre

novelle ginevrine

726-729 - Daniel De Foe - Fortune e sfortune della famosa MoliFlanders

730 - Thomas Mann - Padrone e cane

731-734 - Alphonse Daudet - // nababbo, costumi parigini

735 - Enrico Ibsen - Una casa di bambola736-737 - PuBLjo Virgilio Marone - Le Bucoliche e Le Georgiche

738 - Carlo Dickens - La lotta per la vita

739-742 - Fiodor Dostoievski - L'idiota, voi. 1°

743-746 - Fiodor Dostoievski - L'idiota, voi. 2°

747-749 - Michelangelo Buonarroti - Rime750-752 - Guglielmo Shakespeare - La storia di Re Enrico IV

753 - Fedro - Favole754-758 - Jane Austen - Emma

759 - André Maurois - / silenzi del colonnello Bramble760 - Scipione Maffei - La Merope

761-765 - Ippolito Ni^O - Le confessioni di un italiano, voi. 1°

'jbò-Tjo - Ippolito Nievo - Le confessioni di un italiano, voi. 2°

11^-llS - Benvenuto Cellini - Vita

776 - Plutarco - Demostene e Cicerone

777-779 - Anton Cechov - // duello

780-782 - Sinclair Lewis - // nostro signor Wrenn, romanticheavventure di un gentil uomo

783-784 - Marco Tullio Cicerone - Due scandali politici (/ pro-cessi di Murena e di Sestio)

785-788 - Francesco Petrarca - // canzoniere

789 - Alessandro Gribojédov - L'ingegno, che guaio!790-791 - Alphonse de Lamartine - Graziella

792-794 - George Eliot - La bella storia di Silas Marner795 - Enrico Ibsen - Spettri

796-799 - GERARD DE Nerval - Le figlie del fuoco - Aurelia -

La mano stregata800 - Paolo Pino - Dialogo di pittura

801-803 - Wilkie Collins - La pietra della luna, voi. i°

804-806 - Wilkie Collins - La pietra della luna, voi. 2°

807-810 - Anthelme Brillat-Savarin - Fisiologia del gusto, ov-vero Meditazioni di gastronomia trascendente

8 II -8 13 - Paolo Ferrari - La satira e Parini e Nessuno va al

campo814-815 - Rodolfo Toepffer - Le due Scheidegg e altre novelle

ginevrine816-818 - HonorÉ de Balzac - Una tenebrosa vicenda819-823 - / poeti minori dell'Ottocento {Classicisti e romantici),

voi. 1°

Page 89: Citta del Sole - Tommaso Campanella

824-826 - Leonid Andrejev - / sette impiccati - Giuda Iscariotae altri racconti

827 - Alessandro Dumas - Kean, ovvero Genio e sregolatezza828-830 - André Gide - Le segrete del Vaticano .

831-833 - Tito Maccio Plauto - Tutte le commedie (Il soldatomillantatore, La casa del fantasma, Il persiano. Il carta-ginese), voi. 3°

834-837 - Heinrich Mann - La piccola città

838-839 - Jack London - Racconti dei mari del Sud840-842 - Anton Cechov - // moneto nero843-844 - Guglielmo Shakespeare - La cronaca di Re Enrico V845-848 - Charles-Augustin de Sainte-Beuve - Voluttà849-850 - Oliver Goldsmith - // vicario di Wakefield851-854 - José Maria de Eqa de Queiroz - La capitale855-856 - Albio Tibullo - Elegie

857-858 - Giorgio Bùchner - La morte di Danton - Woyzeck egli altri scritti

859-861 - Enrico Sienkiewicz - Bartek il vincitore e altre novelle862-866 - Carlo Dickens - Grandi speranze867-871 - / poeti minori dell'Ottocento {Poesia della Patria ed ere-

dità del Risorgimento), voi. 2°

872 - Alessandro Ostrovski - La foresta873-875 - Colette - Claudina a scuola876-878 - Jack London - Zanna-bianca879-881 - I.x>DOVico Ariosto - Orlando Furioso, voi. 1°

882-884 - Lodovico Ariosto - Orlando Furioso, voi. 2"

885-887 - Lodovico Ariosto - Orlando Furioso, voi. 3°

888-890 - Lodovico Ariosto - Orlando Furioso, voi. 4°

891-894 - Vittorio Alfieri - Tutte le tragedie (Filippo, Polinice,

Antigone, Virginia), voi. 1°

895-899 - Edward Bulwer-Lytton - Gli ultimi giorni di Pompei900 - Georges Rodenbach - Bruges la morta

901-902 - Soeren Kierkegaard - Diario del seduttore903-905 - Apuleio - L'asino d'oro (Le trasformazioni)906-907 - Carlo Baudelaire - Lo spleen di Parigi (Poemetti

in prosa)

908 - Carlo Dickens - Lo stregato

909-910 - Guy de MaUPASSANT - Le sorelle Rondoli911-914 - Joseph Conrad - Sotto gli occhi dell'Occidente

915-917 - Gl\n Giacomo Rousseau - Confessioni, voi. 1°

918-921 - Gian Giacomo Rousseau - Confessioni, voi. 2°

922 - LoPE de Vega Carpio - // miglior giudice è il re

923-925 - Sinclair Lewis - Le dorme lavorano926 - Torquato Tasso - Aminta

927-930 - Marco Polo - // Milione931-934 - Guglielmo Shakespeare - Re Enrico VI

935 - Frank Wedekind - Risveglio di primavera936-938 - Guy de Maupassant - Bei-Ami939-943 - FlODOR DOSTOIEVSKI - Umiliati e offesi

944-947 - Mark Twain - Un americano alla corte di re Artii

948 - Eduard Morire - Mozart in viaggio verso Praga949-950 - Camille Bellaigue - Mozart, vita e arte e Cata-

logo generale delle opere

Page 90: Citta del Sole - Tommaso Campanella

951-955 - Massimo d'Azeglio - / miei ricordi

Q56 - Voltaire - La principessa di Babilonia

957-959 ~ Arrigo Heine - Germania e Inghilterra (Impressioni

di viaggio)

960-962 - HONORÉ de Balzac - Piccole miserie della vita coniugale

963-967 - Lorenzo Da Ponte - Tre libretti per Mozart {Le noz-ze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte)

968-970 - George Sand - Lei e lui - Paolina - Lavinia

971-972 - Horace Walpole - // castello d'Otranto

973-974 - FlODOR DOSTOIEVSKI - Povera gente

975-976 - Tertulliano - Apologia del Cristianesimo

977-980 - Vittorio Alfieri - Tutte le tragedie {Ottavia, Timo-leone, Merope, Agamennone, Oreste), voi. 2°

981-983 - Victor Hugo - L'ultimo giorno di un condannato e

altri scritti sulla pena di morte984-986 - George Bernard Shaw - La professione di Cashel

Byron {Romanzo sportivo con l'aggiunta di una nota

sul pugilato)

987-990 - San Francesco di Sales - Introduzione alla vita

devota

991-993 - Anton Cechov - Lo studente

994 - Tirso de Molina - L'ingannatore di Siviglia e il

convitato di pietra

995-998 - Virginia Woolf - La crociera

999 - Pierre Corneille - // Sid1000 - Francesco Petrarca - / Trionfi.

1 001 -1005 - ThÉOPHILE Gautier - // capitan Fracassa1006-1007 - Guglielmo Shakespeare - La tragedia di Re Ric-

cardo III

1008-1010 - Juan Valera - Pepita Jiménez1011-1014 - Euripide - Le Troiane - Ecuba - Andromaca - Elena1015-1017 - Alain-René Lesage - // diavolo zoppo1018-1020 - Robert Louis Stevenson - L'isola del tesoro

102 1- 1022 - George Bernard Shaw - La professione della signora

Warren1023-1024 - Aristotele - La Poetica

1025-1029 - Alfred de Vigny - // marchese di Cinq-Mars, ovveroUna congiura sotto Luigi XIII

1030-1032 - Denis Diderot - La monaca1033-1034 - Edgar Allan Poe - Racconti dell'incubo

103 5- 1038 - Vittorio Alfieri - Tutte le tragedie {Rosmunda,Maria Stuarda, La congiura de' Pazzi, Don Garzia,

Agide), voi. 3°

1039-1040 - Guy de Maupassant - Yvette

1041-1044 - JOHAN AuGUST STRINDBERG - La sala rossa

1045-1046 - Alphonse Daudet - Lettere dal mio mulino

1047- 1049 - Pietro Aretino - La Talanta

1050-1053 - Thomas de Quincey - Confessioni di un mangiatore

d'oppio

1054-1055 - Eugenio Fromentin - Domenico1056-1058 - Michele Cervantes - Novelle esemplari, voi. i°

1059-1062 - Michele Cervantes - Novelle esemplari, voi. 2°

1063 - Raffaello Sanzio - Tutti gli scritti

Page 91: Citta del Sole - Tommaso Campanella

1064-

Page 92: Citta del Sole - Tommaso Campanella

ii8i-ii8s - Carlo Dickens - David Copperfield, voi. i°

II 86-1190 - Carlo Dickens - David Copperfield, voi. 2°

1191-1193 - Sesto Properzio - Elegie

1194-1195 - Guglielmo Shakespeare - Lm famosa storia dellavita di Re Enrico Vili

li 96- 1200 - Gustavo Flaubert - L'educazione sentimentale

1 201 -1202 - Edgar Allan Poe - Storia di Gordon Pym1203- 1204 - Quinto Orazio Placco - Satire1205-1206 - Gian Giacomo Rousseau - Le fantasticherie del pas-

seggiatore solitario

1207-121 1 - Nicola Gogol - Le anime morte1212-1214 - Giulio Verne - // giro del mondo in ottanta giorni

1215-1217 - Vangelo secondo Marco12 18- 12 19 - Federico Schiller - Guglielmo Teli

1220-1 221 - Oscar Wilde - Il ventaglio di Lady Windermere1222-1226 - Theodore Dreiser - Nostra sorella Carrie

1227 - Lattanzio - Cosi morirono i persecutori

1228 - Fedro Calderón de La Barca - La vita è sogno1229-1233 - Carlo Dickens - // circolo Pickwick, voi. 1°

1234-1238 - Carlo Dickens - // circolo Pickvnck, voi. 2°

12 39-1 241 - Lodovico A. Muratori - Dei difetti della giuri-

sprudenza1242-1244 - Alfred de Musset - La confessione di un figlio del

secolo

1245 - Carlo Goldoni - La bottega del caffè

1246-1250 - José Maria de Pereda - // richiamo della montagna1251-1253 - L'imitazione di Cristo

1254-1256 - HoNORÉ DE Balzac - // medico di campagna1257-1259 - Massimo d'Azeglio - Ettore Fieramosca o La disfida

di Barletta1260-1262 - Henry Fielding - Gionata Wild il Grande1263-1264 - Lucio Anneo Seneca - Dialoghi {Consolazione a

Marcia, Consolazione a Polibio, Consolazione alla ma-dre Elvia, La provvidenza. La fermezza del saggio),

voi. 1°

1265-1267 - Lucio Anneo Seneca - Dialoghi (La vita felice. Lavita contemplativa. La tranquillità dell'animo. La bre-

vità della vita. L'ira), voi. 2°

1268 - Giacomo Leopardi - Pensieri1269- 1272 - Théophile Gautier - La signorina di Maupin1273-1274 - André Gide - L'immoralista1275-1276 - Publio Ovidio Nasone - L'arte d'amare1277-1279 - Arnold Bennett - Anna delle cinque città

1280 - Guglielmo Shakespeare - La tempesta1281 -1282 - Alphonse Daudet - Saffo1283-1286 - Erodoto - Storie, voi. i»

1287-1 291 - Erodoto - Storie, voi. 2°

1292-1294 - Lorenzo de' Medici - Tutte le opere (Scritti giocosi),

voi. 1°

1295 - Edmond About - // naso d'un notaio

1296- 1298 - Herbert George Wells - / primi uomini nella luna1299-1300 - Marco Tullio Cicerone - / doveri1301-1305 - Sant'Agostino - Confessioni

1306 - Leone Toi.sTOI - Il cadavere vivente

Page 93: Citta del Sole - Tommaso Campanella

1307-1308 - Gabriel Mirò - // libro del signor Sigiienza1309- 13 IO - Charles-Louis Philipe - Bubù di Montpamasse1311-1314 - Lorenzo de' Medici - Tutte le opere {Scritti d'amore),

voi. 2°

131S-1316 - William Somerset Maugham - Liza di Lambeth13 17-1320 - Theodor Storm - // silenzio

1321-1322 - Colette - Claudina a Parigi1323-1324 - Marco Tullio Cicerone - La vecchiezza e L'amicizia1325-1329 - / poeti minori dell'Ottocento {Reazioni romantiche e

antiromantiche), voi. 3°

1330-1332 - Armando Palagio Valdés - Marta e Maria1333-1334 - Colette - Claudina sposata

133S-1337 - Laurence Sterne - Vita e opinioni di Tristram Shandy,voi. 1°

1338-1340 - Laurence Sterne - Vita e opinioni di Tristram Shandy,voi. 2°

1341 - Esiodo - Le opere e i giorni e Lo scudo di Eracle1342-1344 - Alessandro Dumas figlio - Processo Clémenceau

{Memoriale dell'imputato)

1345-1346 - Colette - Claudina se ne va1347-1351 - I poeti minori dell'Ottocento {Da un secolo all'altro),

voi. 4°

1352-1354 - Edward Morgan Forster - Camera con vista

1355 - Henry Becque - La parigina1356-1358 - J. M. Machado de Assis - Don Casmurro1359-1360 - Lorenzo de' Medici - Tutte le opere {Scritti spiri-

tuali), voi. 3°

1361 -1364 - Fernando de Rojas - La Celestina

1365-1367 - JENS Peter Jagobsen - Niels Lyhne1368 1370 - Fereng Herczeg - I pagani1371-1373 - Lucio Anneo Seneca - Tutte le tragedie {Ercole fu-

rioso. Le Fenicie, Le Troiane, Medea, Fedra), voi. 1°

1374-1375 - Pierre Louys - La donna e il fantoccio1376 - Voltaire - L'uomo dai quaranta scudi

1377-1379 - Edward Bulwer-Lytton - Una famiglia originale,

voi. 1°

1380-1382 - Edward Bulwer-Lytton - Una famiglia originale,

voi. 2°

1383-1385 - Laurence Sterne - Viaggio sentimentale1386-1387 - Quinto Orazio Placco - Epistole

1388 - Eugenio Sgribe - // bicchier d'acqua, ovvero Gli ef-

fetti e le cause1389-1391 - Lew Wallace - Ben Hur, voi. 1°

1392-1394 - Lew Wallace - Ben Hur, voi. 2°

1395-1398 - Euripide - Le Fenicie - Le Supplici - Eracle - GliEraclidi

1399-1400 - Thomas Mann - Tristano e La morte à Venezia1401-1402 - F. Domenico Guerrazzi - // buco nel muro1403-1406 - Denis Diderot - Giacomo il fatalista e il suo padrone

1407 - Carlo Goldoni - La vedova scaltra

1408-1410 - Claude Tillier - Zio Beniamino1411-1413 - MÓR JÓKAI - I due Trenk1414- 1418 - Stendhal - Cronache italiane e altri racconti d'Italia

1419-1420 - Niccolò Machiavelli - La Mandragola e Clizia

Page 94: Citta del Sole - Tommaso Campanella

1422-1425-1429-1431-1433-1435-1437-I440-1443-1446-1448-M5I-M55-1459-

1464-

1467-

I470-1475-1477-1479-

1484-

1488-

1492-1494-

1497-

I50I-

IS03-I505-

I5IO-

iSi6-1518-1521-1525-1527-

1532-1534-1537-

421 -

424 -

428 -

430 -

432 -

434 -

436 -

439 -

442 -

445 -

447 -

450 -

454 -

4S8 -

462 -

463 -466 -

469 -

474 -

476-'478 -

483 -

486 -

487 -

490 -

491 -

493 -

496 -

500 -

502 -

S04 -

508 -509 -514 -515 -517520524526530531

533536538

1539-1543

JULES Renard - Storie naturati

Carlo Dickens - La bottega dell'antiquario, voi. 1°

Carlo Dickens - La bottega dell'antiquario, voi. 2°

Giulio Verne - Dalla Terra alla LunaGiulio Verne - Intorno alla LunaEnrico Ibsen - La donna del mareHerbert George Wells - La macchina del tempoGalileo Galilei - Dialogo dei massimi sistemi, voi. 1°

Galileo Galilei - Dialogo dei massimi sistemi, voi. 2°

Euripide - Le Baccanti - Jfone - ResoCecco Angiolieri - RimeGeorges Ohnet - // padrone delle ferriereGeorge Moore - Esther WatersGaston Boissier - Cicerone e i suoi amiciWashington Irving - // libro degli schizzi

Benedetto Marcello - // teatro alla modaEdmondo e Giulio de Goncourt - Renata Mauperin,giovane borgheseLucio Anneo Seneca - Tutte le tragedie (Edi^o, Aga-mennone, Tieste, Ercole sul jnonte Età, Ottavia), voi. 2°

Francisco de Quevedo - / sogni

Guy oe Maupassant - Miss HarrietHenry James - // giro di vite

Giovanni Visconti Venosta - Ricordi di gioventii

(Cose vedute o sapute: 1847-1860)Daniel De Poe - Vita, avventure e piraterie del ca-

pitano SingletonHonoré de Balzac - // colonnello Chabert e Unepisodio ai tempi del Terrore

- AzORlN - Vita di uno strano signore- Aulo Persio Placco - // libro delle satire- PiODOR Dostoievski - // giocatore- José Maria de EgA de Queiroz - I Maia (Episodi

della vita romantica), voi. 1°

- José Maria de E^a de Queiroz - / Maia (Episodi

della vita romantica), voi. 2°

- Lorenzo Montano - Viaggio attraverso la gioventii,

secondo un itinerario recente- Francesco Berni - Rime facete- Carlo Dickens - Le due città

- Giacinto Benavente - Il pasto delle belve- Emilio Zola - Al paradiso delle signore- Guglielmo Shakespeare - Le allegre comari di Windsor- Esiodo - Teogonia- Victor Hugo - L'uomo che ride, voi. 1°

- Victor Hugo - L'uomo che ride, voi. 2°

- Ferenc MolnAr - Liliom- Lorenzo Da Ponte - Memorie- Joseph von Eichendorff - Vita di un perdigiorno- Edmondo de Goncourt - / fratelli Zemgannò- Joseph Conrad - // negro del «Narciso*- Ramon del Valle-Inclan - / romanzi della guerra

carlista: I Crociati della Causa- Giuseppe Bandi - / Mille

Page 95: Citta del Sole - Tommaso Campanella

1544-

1547-

1549-

ISSI-1554-1559-1561-

1563-1567-

1572-

1575-1578-

1582-

1585-1587-

1590-1592-1596-

1599-1601-

1604-

1607-

1612-

161S-1617-1620-

1623-1626-

1631-

1635-1637-1640-

1643-

1648-1651-

1654-

1657-1659-1661-

1663-1667-

546 - Giulio Verne - Viaggio al centro della Terra548 - Jerome K. Jerome - Tommy e compagni550 - Ramon del Valle-Inclan - / romanzi della guerra

carlista: Il bagliore del falò

553 - Decimo Giunio Giovenale - Satire

558 - Thomas Hardy - Giuda l'oscuro

560 - Francois Mauriac - Adolescenza562 - Ramon del Valle-Inclan - / romanzi della guerra

carlista: Falchi d'altri tempi566 - Vittorio Alfieri - Vita

570 - Alessandro Puskin - Eugenio Onieghin571 - HonoRÉ de Balzac - // curato di Tours574 - KAlman Mikszath - L'ombrello di San Pietro

577 - Publio Virgilio Marone - Eneide, voi. 1°

580 - Publio Virgilio Marone - Eneide, voi. 2°

581 - Gustavo Flaubert - Novembre584 - Anton Cechov - Atti unici

586 - Herbert George Wells - L'uomo invisibile

589 - Lazzarino del Tormes591 - Katherine Mansfield - Beatitudine

595 - Anton Cechov - Ivànov e // Lièscii

598 - Ferenc MolnAr - / ragazzi di via Pài600 - Jean Giraudoux - Simone il patetico

603 - Pio Baroja — La via della perfezione606 - HONORÉ DE Balzac - Grandezza e decadenza di

Cesare Birotteau609 - Anton Cechov - Il gabbiano e Lo zio Vania6io - KalmAn MikszAth - // fantasma di Lubló611 - HoNORÉ DE Balzac - // ballo di Sceaux614 - Anton Cechov - Le tre sorelle e // giardino dei ciliegi

616 - Arthur Schnitzler - La signora Berta Garlan619 - Giuseppe Rovani - Cento anni, voi. 1°

622 - Giuseppe Rovani - Cento anni, voi. 2°

625 - Giuseppe Rovani - Cento anni, voi. 3°

629 - Giuseppe Rovani - Cento anni, voi. 4°

630 - André Gide - La sinfonia pastorale

634 - Anton Cechov - Platonov636 - Sabatino Lopez - La signora Rosa e Sole d'ottobre

639 - Vicente Blasco IbAnez - Fango e canneti

641 - Ferenc Herczeg - La porta della vita

642 - Denis Diderot - Paradosso sull'attore

646 - Heinrich Mann - // paese di cuccagna

647 - Guglielmo Shakespeare - La commedia degli errori

650 - Carlo Goldoni - Memorie, voi. 1°

653 - Carlo Goldoni - Memorie, voi. 2°

656 - Leone Tolstoi - Polikuska - La morte di Ivan Iliic'

- Padrone e servitore

658 - Ferenc Herczeg - Luna calante

660 - Cornelio Nepote - Vite dei massimi condottieri

662 - Carlo Bini - Manoscritto di un prigioniero e // Fortedella Stella

666 - Ivan Gonciaròv - Storia comune670 - Jacob Wassermann - Caspar Hauser o L'ignavia del

cuore

Page 96: Citta del Sole - Tommaso Campanella

1672-

i67S-

1679-1683-

1689-1691-

1693-1695-

1697-1701-

1704-

1707-

1709-

1711-1716-

1719-1722-

1724-1726-

1731-

1733-1736-

1739-

1743-J745-

1750-

1753-1755-

1761-

1765-1767-1770-

1773-

1775-1779-1783-

1787-1789-1791-

671 - Guglielmo Shakespeare - La dodicesima notte

674 - Stendhal - Armance, ovvero Alcune scene d'un sa-

lotto parigino nel ifizy

678 - Miguel de Unamuno - Vita di Don Chisciotte e di

Sancio

682 - Jane Austen - Senno e sensibilità

688 - Pi inio il Giovane - Lettere ai familiari

690 - PiLìTRO Verri - Osservazioni sulla tortura

692 - Guy de Maupassant - Toine

694 - Pelham Grenville Wodehouse - Amore fra i polli

696 - Alessandro Manzoni - Storia della colonna infame700 - Joris-Karl Huysmans - Per strada

703 - James Joyce - Dublinesi

706 - Vittorio Bersezio - Le miserie e Le prosperità del

signor Travetti

708 - Henri Bergson - // riso (Saggio sul significato del

comico)

710 - Giovanni Rajberti - Sul gatto: cenni fisiologici e

morali e Altri scritti sugli animali

715 - Theodor Storm - // cavaliere dal cavallo bianco

718 - Robert Louis Stevenson - Catriona721 - Imre Madach - L'umana tragedia

723 - Benjamin Constant - Dello spirito di conquista e del-

l'usurpazione

725 - Nicola Gogol - Taràss Bulba730 - Nathaniel Hawthorne - // fauno di marmo, ovvero

Il romanzo dei Monte Beni

732 - Leone Tolstoi - La potenza delle tenebre

735 - Guy de Maupassant - Monte Oriol

738 - Emilia Pardo BazAn - Signorotti di Galizia

742 - William Somerset Maugham - La signora Craddock

744 - Vangelo secondo Luca (Vangelo dell'infanzia), voi. i"

748 - Vangelo secondo Luca (Vangelo della vita pubblica),

voi. 2°

749 - Guglielmo Shakespeare - Misura per misura

752 - Boleslaw Prus - L'avamposto754 - HoNORÉ de Balzac - Una figlia d'Eva759 - Omero - Odissea760 - Arthur Rimbaud - Le illuminazioni e Una stagione

all'inferno

764 - Vita e imprese di Stefanello Gonzdlez, uomo di buonumore

766 - Charles-Ferdinand Ramuz - Gianluca perseguitato

769 - HoNORÉ de Balzac - // giglio nella valle

772 - Jane Austen - Persuasione

774 - Vittoriano Sardou ed Emilio Moreau - MadameSans-Géne

778 - Polibio - Storie, voi. 1°

782 - Polibio - Storie, voi. 2°

786 - Polibio - Storie, voi. 3°

788 - Anatole Frange - Sulla pietra bianca

790 - Sabatino Lopez - // terzo marito e Mario e Maria794 - Santa Teresa d'Avila - Vita

Page 97: Citta del Sole - Tommaso Campanella

~l

i79S-1798-i8oi-

1803-

i8o6-

i8o8-1810-

i8is-1817-1820-

1823-

1825-1827-

1829-1831-

1834-1839-

1846-1851-1856-1860-

1863-

1865-1867-1871-1873-1875-

1877-

1882-1887-1890-1892-1895-

1899-

1902-1 906-

1908-

19 12-

1915-

797 - Guy de Maupassant - Una vita800 - Clemens Maria Brentano - Le fiabe del Reno802 - Alessandro Dumas figlio - Demi-monde805 - Saverio Bettinelli - Lettere virgiliane - Lettere in-

glesi e Mia vita letteraria

807 - Hermann Hesse - Peter Camenzind809 - Molière - // malato immaginario814 - José Maria de EgA de Queiroz - La colpa di don Amaro816 - Gian Giacomo Rousseau - // contratto sociale

819 - Charlotte Brontè - Collegio femminile, voi. 1°

822 - Charlotte Brontè - Collegio femminile, voi. 2°

824 - KAlmAn MikszAth - // fabbro che non ci sente826 - John Ford - Peccato che fosse una sgualdrina828 - Rudolf Erich Raspe - Strani viaggi, campagne e av-

venture del Barone di Munchausen830 - Jonas Lie - // veggente

833 - Anton Cechov - Dramma di caccia

838 - Lodovico Ariosto - Commedie, voi. i»

843 - Lodovico Ariosto - Commedie, voi. 2°

844 - Alonso J. de Salas Barbadillo - La figlia di Ce-lestina

845 - Denis Diderot - I due amici di Bourbonne850 - Carlo Dickens - Nicola Nickleby, voi. 1°

855 - Carlo Dickens - Nicola Nickleby, voi. 2°

859 - Theodor Storm - Di là dal mare86 1 - Guy de Maupassant - Racconti del giorno e della notte862 - Paolo Giacometti - La morte civile

864 - I..UCIANO - Dialoghi degli dèi - Dialoghi marini - Dia-loghi dei morti

866 - Guglielmo Shakespeare - // racconto d'inverno870 - Denis Diderot - / gingilli indiscreti

872 - FlODOR Dostoievski - // sosia (Poema pietroburghese)

874 - Vittoriano Sardou - Tosca876 - Giovanni Rajberti - // viaggio di un ignorante, ossia

Ricetta per gli ipocondtiaci880 - Nikolai Lieskov - / preti di Stàrgorod {Cronaca)881 - MÓR Jókai - Rosa gialla

886 - Victor Hugo - Cromtvell889 - Giovanni Boccaccio - Elegia di madonna Fiammetta891 - Valéry Larbaud - Fermina Mdrquez894 - Gilbert Keith Chesterton - L'osteria volante

898 - Victor Hugo - Marion de Lorme, Emani, Il re si

diverte

900 - Guglielmo Shakespeare - Antonio e Cleopatra901 - Niccolò Machiavelli - Vita di Castruccio Castracani

e altri scritti storici minori905 - Volfango Goethe - Le affinità elettive

.907 - Giuseppe Rovani - La Libia d'oro (Scene storico-

politiche)

910 - Victor Hugo - Lucrezia Borgia, Maria Tudor, Angelotiranno di Padova

911 - Lao-Tse - // libro della norma e della sua azione

914 - Barbey d'Aurevilly - Le diaboliche

918 - Felice Orsini - Memorie politiche

Page 98: Citta del Sole - Tommaso Campanella

1919-1922 - Victor Hugo - Ruy Blas, I Burgravi, Torquemada1923-1927 - Plinio il Giovane - Carteggio con Traiano e Pane-

girico di Traiano, seguiti da un saggio sulle persecuzionidei cristiani

1928-1930 - Emilio Praga - Memorie del presbiterio, scene di pro-vincia

1931-1932 - Anatole Frange - Taide

1933-1935 - Tito Livio - Storia di Roma dalla sua fondazione.Libri I-III

1936- 1938 - Tito Livio - Storia di Roma dalla sua fondazione.Libri IV-V

1939-1940 - Guglielmo Shakespeare - Molto strèpito per nulla

1941-1942 - Stefan Zweig - Quattro storie della prima esperienza

1943-1944 - Marivaux - // gioco dell'amore e del caso. Le false con-

fidenze. La prova ,

1945-1948 - MiCHAiL Saltikov Scedrin - / signori Golovliòv

1949- 19 50 - Edith Wharton - L'incidente (Ethan Frome)195 1-1952 - Ibn Zabara - Il libro delle delizie

1953- 1956 - Emilio De Marchi - Demetrio Pianelli

1957-1958 - Franz Liszt - Chopin, vita e arte e Catalogo gene-

rale delle opere

1959-1962 - Carlo Dickens - Vita e avventure di Martin Chuzz-lewit, voi. 1°

1963-1965 - Carlo Dickens - Vita e avventure di Martin Chuzz-lewit, voi. 2°

1966-1969 - Carlo Dickens - Vita e avventure di Martin Chuzz-lewit, voi. 3°

1970 - Voltaire - Storia di Jenni e // mondo come va1971-1972 - Riccardo Wagner - L'opera d'arte dell'avvenire.

1973-1975 - Giambattista Vico - La scienza nuova {secondo l'edi-

zione del 1744), voi. i<=

1976-1979 - Giambattista Vico - La scienza nuova {secondo l'edi-

zione del 1744), voi. 2°

1980-1981 - Guy de Maupassant - // nostro cuore

1982 - Eugenio Labiche - Edoardo Martin - // viaggio del

signor Perrichon1983- 1984 - Erasmo da Rotterdam - Elogio della pazzia1985-1989 - Etienne Pivert de Sénancour - Oberman

1990 - André Gide - Isabella

1991-1992 - Alain-René Lesage -Turcaret, Crispino rivale del suo

padrone. La tontina

1993-1996 - FlODOR DOSTOIEVSKI - L'adolescente, voi. 1°

1997-1999 - FiODOR DosTOiEVSKi - L'adolescente, voi. 2°

2000 - Tommaso Campanella - La città del sole

Chiedere all'Editore il catalogo ragionato della Collezione.

/ volumi della Biblioteca Universale Rizzoli sono in vendita

in tutte le principali librerie d'Italia. Se il vostro libraio ne

fosse sprovvisto, potete ordinarli direttamente all'editore, a mezzovaglia postale o versamento sul cjc postale n. 3/25002 intestato a

RIZZOLI EDITOPE - Via Civitavecchia, 102 - Milano

Page 99: Citta del Sole - Tommaso Campanella
Page 100: Citta del Sole - Tommaso Campanella

Sotto forma di dialogo, il

Campanella espone in quest'o-

pera il suo ideale umano e so-

ciale, concretizzato nell'ordina-

mento di un'immaginaria cit-

tà, i cui abitanti conducono

un'esistenza organizzata secon-

do ragione: ogni proprietà, sia

di beni che di persone, è abo-

lita, tutto è retto dall'alto e

tutto è in comune, in armonia

a una religione naturale affine

al cristianesimo. Pur sulla scia

delle utopie di Platone e di

Moro, quest'opera se ne distac-

ca per la passione che la anima,

propria più dell'uomo d'azione

e del poeta che del filosofo.

VOLUME SINGOLO

LIRE CENTO