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bihbih

how the bosnian city of Tuzla will change its look without losing its own identity.

all projects by the students of Engineering/Architecture faculty, University of Bologna, Architectonic Composition III course 2006-2007.

this book contains solutions.

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four focus areas,twentyfour leading projects,

one common aim

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indexintro

Proposte di sviluppo e riqualificazione urbanisticadi Tuzla, 2006-2007, by jasmin imamovicUna città del mondo. Progetti per il futuro di Tuzla, by francesco giangrandiIl sale del progetto, by giorgio praderioTuzla: un’esperienza progettuale, by stefano dosiTuzla: radici culturali e ragioni di un progetto, by alessio erioli

method

references, suggestions, key projects tools, lessons, seminars

analysis

the four themes

area beside mercator mall

valeria panini, bachelor

claudia vannoni, bachelor

andrea buglienrico lupatellilara mambellichiara pedroniroberta rossi

salt square & city centre

fabio caprionimanuela pugliesemarco saiani

formerly town-hall area

giulia minghetti, bachelor

annalisa cerre’elisa emanuellisara gottimichele laurenzanacesare pizzigattielisa urbinelli

pannonian lake area

lucia moretti, bachelor

eugenia di girolamoantonio mularonieugenio olivafabrizio quadrellisimona scalamilena vizzarri

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RINGRAZIAMENTI

Si desiderano ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile questa esperienza, a Tuzla come in Italia.

A Tuzla, il sindaco, Jasmine Imamovic, tutti i colleghi dell’Istituto di Urbanistica ed infine Svjetlana Kakes, puntuali riferimenti nell’amministrazione locale.In Italia, i colleghi del DAPT, Dipartimento di Architettura e Pianificazione Territoriale dell’Università di Bologna, Giorgio Praderio, Alessio Erioli, Andrea Luccaroni, Nada Balestri, Francesco Fulvi, Roberto Tranquilli, Daniele De Paz e Lu-igi Bartolomei; quindi gli studenti e laureandi del corso di Architettura e Composizione Architettonica 3 che hanno partecipato con grandissimo impegno ed entusiasmo.Infine le persone della Provincia di Ravenna, il presidente, Francesco Giangrandi ed i dirigenti Alberto Rebucci, Os-car Manzelli e Stefania Mieti, che hanno reso possibile la cooperazione, messo a disposizione risorse e condiviso conoscenze.

Un ringraziamento speciale anche a chi ha con fatica tradotto in lingua bosniaca i nostri concetti, ed a tutti i col-leghi e collaboratori che hanno curato l’editing del libro.

Questo volume vuole essere un ausilio nella programmazi-one dei futuri cambiamenti urbani per la città di Tuzla, in Bosnia-Erzegovina. L’intento è quello di offrire molteplici punti di vista sulla base di un programma di rinnova-mento urbano organico condiviso con l’amministrazione locale e focalizzato su alcune aree a forte potenzialità di trasformazione.Vuole inoltre essere uno spunto di riflessione sia per gli am-ministratori che per gli imprenditori locali, in vista di una futura riqualificazione che abbia tra i propri obiettivi il per-seguimento di una necessaria qualità ed identità urbana attraverso il concretizzarsi di un propositivo quanto parte-cipato metodo d’intervento.

L’intera esperienza progettuale, che ha portato alla rea-lizzazione di questa pubblicazione e ad una esposizione dei risultati raggiunti, itinerante tra Italia e Bosnia, è stata possibile grazie al programma Adria Link, Interreg IIIA Trans-frontaliero Adriatico, condotto dalle Province di Ravenna e di Rimini.

Sono i sogni che spingono l’uomo.Buon proseguimento dei vostri.

Stefano DosiSettembre 2007

This publication is edited and designed by Stefano Dosi. No part of this book may be reproduced in any way without permission of the author.

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Tuzlu, među gradovima u regiji, posebnom čini međusobna tolerancija građana Tuzle, bogato kulturno-historijsko naslijeđe, veliki broj obrazovanih i talentiranih mladih ljudi koji vole svoj grad i činjenica, da poslednjih godina, u svom razvoju, Tuzla svake godine, ide naprijed.

Tuzla je, za vrlo kratko vrijeme, postigla svojevrsnu rene-sansu. Od sivog, industrijskog središta, što je bila u jednom periodu svog razvoja, za kratko vrijeme je postala grad ugodan za život i boravak, grad koji je uspio vratiti svoj je-dinstveni identitet, zasnovan je na soli i toleranciji: so kao element života u prošlim vremenima i tolerancija, koja je istinska so života u savremenom dobu.

Važnost izgradnje novog kulturnog identiteta grada pre-poznali su naši prijatelji iz Provincije Ravenna, te nam, nakon donacije originalnog ravenskog mozaika, koji krasi fontanu na najvećem i najljepšem gradskom trgu i na-kon pomoći u izučavanju i zaustavljanju slijeganja terena, ekološke katastrofe koja je bila ozbiljna prijetnja razvoju i očuvanju identiteta, šalju mlade talentovane studente Uni-verziteta Bolonja / Fakulteta za građevinarstvo i arhitekturu, kako bi svojim talentom i nadahnućem dali nemjerljiv do-prinos nastojanjima lokalne uprave i lokalnih stručnjaka u programiranju budućih urbanističkih promjena u gradu.

U radovima ovih mladih ljudi, predvođenih profesorom Ste-fanom Dosijem, osjeća se neizmjerna pozitivna emocija, koja je, kao najbolji pokretač stvaralačkog duha i kreativne energije, dovela do izvanrednih urbanističkih rješenja. Snažna individualnot u doživljaju prostora, koja krasi mlade ljude neopterećene svakodnevnicom, dovela je do niza novih sadržaja, zanimljivih objekata, pješačkih prospekata, trgova – svega onoga što atraktivne lokacije u našem gra-du istinski zaslužuju. Otvoreni su novi vidici, koji će zasigurno našim urbanistima, arhitektima, poduzetnicima, studenti-ma i drugim akterima u planiranju prostora, pružiti dodatnu inspiraciju prilikom programiranja budućih urbanističkih rješenja grada. A možda saradnja bude i konkretnija...

Dugujemo neizmjernu zahvalnost svim našim prijateljima iz Ravene, a posebno Predsjedniku Provincije i Počasnom građaninu Tuzle, gosp. Francescu Giangrandiju na podršci u razvoju našeg grada. Studentima i njihovim profesorima iskreno zahvaljujemo na uloženoj energiji i iskazanoj emo-ciji prema našem gradu, koja se osjeća u svim njihovim radovima.

JasminImamovićmajor of the city of tuzla

Tuzla, tra tutte le citta’ della regione, è quella che rappre-senta in modo particolare la tolleranza e la convivenza fra tutti i cittadini; ha un importante patrimonio storico-cul-turale, un grande numero di giovani colti e di talento che amano la propria città ed il fatto che negli ultimi anni lo sviluppo di Tuzla sia costantemente in crescita.

Tuzla, in un brevissimo arco di tempo, ha vissuto un vero e proprio rinascimento. Da grigia sede industriale, quale era durante il suo sviluppo, in poco tempo è diventata la città piacevole dove vivere e soggiornare, una città che è riuscita a salvaguardare la sua identità unica, basata sul sale e sulla tolleranza: il sale come elemento di vita nei periodi passati e la tolleranza multietnica, il vero sale della vita nell’epoca contemporanea.

L’importanza della costruzione di una nuova identità cul-turale della città è stata riconosciuta dai nosti amici della Provincia di Ravenna, regalandoci un mosaico originale ravennante che abbelisce la fontana della piazza più grande e più bella della città; ci hanno aiutato molto nella ricerca e risoluzione del problema della subsidenza, una catastofe ecologica che in modo serio minacciava lo sviluppo e conservazione dell’identità; ed ora ci man-dano giovani studenti di grande talento della Facoltà di Ingegneria Civile ed Architettura dell’Università di Bologna, per dare un contributo grandissimo, con il loro talento ed ispirazione, ai tentativi dell’amministrazione e degli esperti locali di pianificazione delle modifiche urbanistiche.

Nelle opere di questi giovani studenti, guidati dal professor Stefano Dosi, si sente un’enorme energia positiva, che è il migliore strumento di promozione della creatività e che ha portato a meravigliose proposte urbanistiche. Una forte personalità nel modo di vivere lo spazio, che contraddi-stingue giovani liberi dai problemi quotidiani, ha portato tutti quei nuovi contenuti, edifici interessanti, zone pedona-li, piazze, che i luoghi più attrenti della nostra citta’ merit-ano. Sono stati aperti nuovi punti di vista che sicuramente porteranno ad una rinnovata ispirazione i nostri urbanisti, architetti, imprenditori, studenti e gli altri attori che si occu-peranno in futuro della pianificazione del territorio e della programmazione urbanistica della città. E forse la collab-orazione sarà ancora più concreta....

Esprimiamo un’enorme gratitudine a tutti i nostri amici di Ravenna, specialmente al Presidente della Provincia e cit-tadino onorario di Tuzla, dott. Francesco Giangrandi per il sostegno allo sviluppo della nostra città. Ringraziamo sin-ceramente gli studenti ed i loro professori per l’impegno e l’energia espresse verso la nostra città, impegno che si sente in tutte le loro opere.

MUNICIPALITY OF TUZLA

PROPOSTE DI SVILUPPO E RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA DI TUZLA, 2006-2007

PRIJEDLOZI ZA URBANI RAZVOJ I REKVALIFIKACIJU U TUZLI, 2006.2007

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FrancescoGiangrandi

presidente della provincia di ravenna

L’idea di riqualificare o ridisegnare un centro storico mette le radici nella storia e allo stesso tempo getta uno sguardo verso il futuro. Il cuore di una città è, infatti, una delle mem-orie più vive di ciò che siamo stati, di quello che la nostra gente ha saputo costruire. Nel momento in cui si decide di pensare di rinnovarlo o di restituirlo al suo splendore, essen-do il luogo dove la gente si ritrova e in tempo di pace con-suma insieme i riti della libertà, si compie un’operazione che ha un respiro più ampio. I progetti di riqualificazione urbana di Tuzla, elaborati dagli studenti della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna, vanno nella direzione di valorizzare, anche in termini turistici, la città bosniaca: che ha molto da offrire sotto questo punto di vista e che potrebbe trovare in questo settore un’opportunità eco-nomica importante.

È un lavoro che la Provincia di Ravenna ha sostenuto con grande convincimento, soprattutto per l’amicizia che ci lega a Tuzla e alla sua gente, che in questi anni ha prodotto molte iniziative culturali, economiche e sociali. E le soluzioni proposte dagli studenti di ingegneria, mentre puntano a riqualificare il centro storico, nello stesso tempo aiutano Tuzla a prepararsi per quell’ingresso in Europa, in-sieme a tutta la Bosnia Erzegovina, che ci auguriamo av-venga in tempi brevi. È un percorso che non farà da sola, perché la Provincia di Ravenna è pronta ad accompag-narla, seguendo l’impegno che da anni sta mantenendo verso i Balcani.

Tuzla è già una città europea nel cuore della sua gente: ora lo deve diventare a tutti gli effetti. Non solo economi-camente o burocraticamente, ma anche intervenendo, come tutte le città europee hanno fatto o stanno facen-do, sui suoi muri, sulle facciate delle case, sui selciati. Uno dei motivi di interesse di questo progetto è che si confron-tano due università: non è importante solo per l’esperienza di studio, ma ancora una volta in chiave europea per ciò che l’università rappresenta già nel nome. Cioè l’apertura, la condivisione delle conoscenze, la crescita che avviene dal confronto dei saperi.

Vorrei ringraziare innanzitutto la Municipalità di Tuzla e il sindaco Jasmin Imamovič, che ancora una volta hanno accolto gli amici italiani con il consueto calore e affetto. Poi gli studenti della facoltà di ingegneria, che si sono im-pegnati per costruire un progetto credibile e affascinante. Infine il professor Stefano Dosi, che li ha seguiti e consigliati in questo lavoro importante. Nessuna città è eterna se i suoi abitanti non la amano e non la difendono, se non ne sanno conservare le bellezze o migliorarne i difetti. So che gli abitanti di Tuzla vogliono bene al posto in cui vivono. E anche noi che a Tuzla ci sentiamo come a casa nostra.

UNA CITTA’ DEL MONDOPROGETTI PER IL FUTURO DI TUZLA

PROVINCIA DI RAVENNA

Ideja da se prekvalifikuje ili redizajnira jedan istorijski cen-tar, pušta korenje u istoriju i u isto vrijeme baca pogled u budućnost. Srce jednog grada je, zapravo, jedna od živih beleški onoga što smo nekada bili i onoga što je naš rod umeo da stvori.U momentu kada se rodi misao za njegovom obnovom, da mu se povrati svojstvena veličanstvenost, mjestu gdje se ljudi susreću i u miru zajedno provode svoje slobodno vrijeme, ispunjava se jedno djelo širokog daha. Projekti urbane prekvalifikacije Tuzle obrađeni od strane studenata tehničkog fakulteta univerziteta u Bolonji, imaju želju da valorizuju ovaj bosanski gradić koji, i u turističkom smislu ima puno da ponudi, kao i da u ovom sektoru za sebe pronađe bitne ekonomske prilike. Djelo koje je provincija Ravene podržala sa velikim uvjeren-jem, iznad svega zbog iskrenog prijateljstva koje nas veže sa Tuzlom i njenim građanima, a koje je do sada rezultiralo mnogim kulturnim, ekonomskim i socijalnim inicijativama. Ponuđena rješenja od strane studenata tehničkog fakulte-ta odnose se, kako na prekvalifikaciju istorijskog centra, tako i na pomoć Tuzli u pripremama za ulazak u Evropsku uniju, zajedno sa cijelom Bosnom i Hercegovinom, u nadi da će taj događaj ubrzo uslijediti. Taj put Tuzla neće preći sama, jer je provincija Ravene spremna da joj bude pri ruci, prateći ono za šta se godinama unazad zalagala kada se radi o Balkanu.Tuzla je već evropski grad u srcima svojih građana: sada to treba da postane u svakom pogledu. Ne samo ekonomski ili birokratski, već i vlastitim učešćem, kao što su to radili i rade svi drugi evropski gradovi, na svojim zidovima, fasa-dama kuća, putevima. Jedan od razloga interesovanja za ovaj projekat je, svakako, saradnja dva univerziteta, koja nema važnost samo sa aspekta studijskog iskustva, već se još jednom u evropskom duhu predstavlja ono što uni-verzitet nosi u samom svom imenu-otvorenost, razmjena iskustava, razvoj koji proizilazi iz susreta vještina. Želio bih iznad svega da se zahvalim općini Tuzla i njen-om gradonačelniku Jasminu Imamoviću, koji su još jed-nom primili prijatelje iz Italije sa uobičajenom toplinom i naklonošću. Studentima tehničkog fakulteta koji su se zau-zeli za stvaranje verodostojnog i fascinirajućeg projekta. Na kraju, posebnu zahvalnost dugujem profesoru Dosi Stefanu, koji ih je pratio i savjetovao u ovom vrlo važnom radu.Nema vječnosti ni za jedan grad bez ljubavi njegovih građana, ako ga ne brane, ne čuvaju njegove ljepote i ne popravljaju njegove nedostatke.Znam da građani Tuzle vole grad u kome žive, kao i mi, koji se u njemu osjećamo kao kod svoje kuće.

JEDAN SVJETSKI GRADPROJEKTI ZA BUDUĆNOST TUZLE

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GiorgioPraderio

Professor at Department of Architecture and Territorial Planning (DAPT)Faculty of Engineering, University of Bologna.

DAPTDipartimento di Architettura ePianificazione TerritorialeUniversità di Bologna

IL SALE DEL PROGETTOI programmi interregionali e transfrontalieri, come Inter-reg IIIA, comportano scambi di esperienze che fanno emergere il confronto tra condizioni locali e fenomeni globali che ormai investono città e architetture. Anche in Tuzla come in Bologna. Questa distinzione serve a man-tenere intatte tradizioni e identità locali, se di qualità, e ad evitare ogni conformismo urbano, con i rischi di nor-malizzazione estetica e omologazione culturale.

Le odierne tendenze di architettura contemporanea inducono spesso gli autori ad adottare soluzioni spet-tacolari, a favorire oltre misura eventi mediatici, a pre-costituire icone effimere.

L’UE, com’è noto, sollecita la conservazione di valori ri-conosciuti, se fondanti, e le integrazioni di sistema. Che conferiscono vitalità Chiede inoltre di assicurare efficien-za ed efficacia, contenendo costi e rimuovendo sprechi e danni. I nuovi scenari urbani, dunque, devono combi-nare tali aspirazioni ed accenti, ricomponendo contrasti estremi ed affrontando crisi di valori, anche disciplinari, che riflettono diffuse istanze di trasformazione strutturale nelle città europee. Si segnala tuttavia l’insorgenza di nuovi valori (iperurbani) e rinnovate condizioni strutturali: media informativi, relazioni e logistica, flussi e interazio-ni,...

Le esperienze effettuate in Tuzla dalla scuola acca-demica di Bologna, riflettono pertanto tali istanze, che nel volume qui presentato vengono affrontate in chiave di progetto architettonico, intrinsecamente capace di risolvere le indeterminazioni formali, linguistiche e sim-boliche, tipiche di questa nostra età contemporanea (o, se si vuole, postmoderna).

Non siamo disposti ad accettare la persistenza di sce-nari regionali troppo incerti e futuri urbani indistinti, ove la sorte della pur necessaria qualificazione dei centri urba-ni sembra affidata a tendenze e mode architettoniche. Vogliamo invece condurre studenti e operatori a capire il senso ultimo della città, il suo proporsi come complessa costruzione umana (polis) per risolvere in concreto e nelle diverse realtà i destini degli abitanti. Comprendendo in ciò la ricchezza stratificata degli spazi di vita, la com-presenza di fattori rigenerativi, i “motori urbani” con i loro effetti, le intricate ma anche intriganti interazioni sociali e culturali: ove qualità urbana e sostenibilità ambientale si affiancano a gusto estetico, ad arte e bellezza.

Interregionalni i internacionalni programi, kao što je Inter-reg IIIA, podrazumjevaju razmjenu iskustava koja dovodi do izražaja suočavanje između lokalnih položaja i glo-balnih fenomena na koji nailaze grad i arhitektura. Kako Tuzla, tako i Bolonja. Ova distinkcija služi da održi u životu lokalnu tradiciju i identitet, ako su kvalitetne, i izbegne svaki vid urbanog konformizma sa rizicima estetske nor-malizacije i kulturne standardizacije.

Današnje tendencije savremene arhitekture često in-dukuju sami autori da bi usvojili spektakularna rješenja, da favorizuju prekomjerne medijske događaje, da se preuranjeno izgrade kao prolazne ikone.

Evropska unija, kao što je poznato, podstiče konservaciju prepoznatljivih vrijednosti, ako su od značaja, kao i inte-graciju sistema. Traži da se osigura efikasnost i smanje troškovi uklanjajući rasipanje i štetu.

Novi urbani scenariji, znači, trebaju da kombinuju takve aspekte, ponovo sastavljajući ekstremne kontraste suočavajući se sa krizom disciplinarnih vrijednosti, koje reflektuju rasprostranjene strukturne transformacije u svim evropskim gradovima. Zapaža se pojava nastanka novih vrijednosti (hiper-urbanih) i obnovljenih strukturnih uslova: informativni mediji, odnosi, logistika, tokovi, interakcije..

Iskustva dobijena u Tuzli od univerziteta iz Bolonje, odražavaju stoga pomenute potrebe, koje se u ovdje prezentovanom volumenu suočavaju u duhu arhitekton-skog projekta, sposobnog da riješi brojne neodređenosti, formalne, jezičke i simboličke, tipične za ovo naše savre-meno doba (ili po nekima postmoderno).

Mi smo spremni da prihvatimo permanentnost nesigurnih regionalnih scenarija i budućih urbanih neodrijeđenosti, u vrijeme kada je slučaj čak obavezne kvalifikacije ur-banih centara prepušten pretježno tendencijama i arhi-tektonskoj modi.

Želimo zapravo da dovedemo do toga, da studenti i izvođači shvate osnovni smisao grada, značaj njiho-vog davanja u kompleksnim procesima konkretnog riješavanja različitih realnosti i sudbina građana, kao i razumjevanje bogatstva slojevitih životnih prostora, sa is-tovremenim prisustvom regenerativnih faktora, “urbanih pokretača“ sa svim svojim efektima, intrigantnim soci-jalnim i kulturološkim interakcijama, kao i činjenici da se kvalitet i održivost ogledaju u ukusu, umjetnosti i ljepoti.

“SRŽ” PROJECTA

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INTRO

Tuzla è una cittadina del nord est della Bosnia-Erzegovi-na, di oltre 160.000 abitanti, sorta lungo un fiume (Jala) e sviluppatasi seguendo le vie di comunicazione che cor-rono lungo gli argini, in una vallata tra due nastri collinari che ne delimitano l’espansione, ma che al contempo la cingono di un verde sempre visibile da ogni via o ap-ertura.

Terza cittadina del paese per estensione e numero di abitanti dopo Sarajevo e Banja Luka, comune e sede di cantone, nota per la produzione (estrazione) di sale, da diversi anni è oggetto di molte “cure” da parte della propria amministrazione. Attenzioni che spaziano dall’implementazione dell’istruzione, è infatti sede uni-versitaria con varie e frequentate facoltà, a quella della governance, (aggiornamenti sui diversi metodi di ges-tione e sviluppo, sul modello pan-europeo), dal rilancio culturale attraverso seguiti festival ed eventi culturali, alla proposizione degli elementi storico-culturali ed etnogra-fici come mezzo di riscoperta anche turistica, sino alla riqualificazione urbana dell’intera cittadina attraverso progetti mirati su alcune sue parti ma coordinati.

Nel corso del 2006, al Dipartimento di Architettura e Piani-ficazione Territoriale (DAPT) dell’Università di Bologna è sta-to infatti chiesto dalla Provincia di Ravenna di partecipare ad un progetto di riqualificazione urbana finanziato con fondi della comunità europea Interreg IIIA, progetto Adri-aLink, al quale partecipano congiuntamente la Regione Emilia Romagna e le Province di Rimini e Ravenna.

Tra Ravenna e Tuzla era ed è tutt’oggi in corso una stretta rete di cooperazione allo sviluppo, con iniziative anche in campo sociale ed umanitario.

Questi fattori, uniti alle visite e sopralluoghi, coordinati con il locale Istituto di Urbanistica, hanno determinato perciò una congiuntura favorevole all’inserimento del tema tra le attività didattiche e progettuali del corso di Architettura e Composizione Architettonica 3, tenuto dal prof. Giorgio Praderio, e relativi Laboratori Progettuali te-nuti da me, Alessio Erioli ed Andrea Luccaroni, docenti presso la medesima facoltà.

Sottoscritta quindi una convenzione tra le parti, sono con-

tinuati i contatti tra i docenti e l’amministrazione locale, consolidati successivamente con un secondo viaggio operativo in Bosnia. Alcuni giorni di indagini, analisi, e workshop sul tema, hanno perciò permesso una condivi-sione di materiale, esperienze e quindi di intenti.

Il tema proposto, “Progetti di riqualificazione urbana in Tuzla (Bosnia)”, si colloca perciò nell’ambito appena de-scritto, ma, al contempo, acquisisce una sua specificità e particolarità dovuta sia alla collaborazione già in atto tra Provincia di Ravenna e Municipalità di Tuzla, quanto alla particolare collocazione storico-geografica, cultura-le e architettonica della zona d’intervento.

Al fine di attuare questo programma di lavoro, si sono im-pegnati studenti del corso di Architettura e Composizione Architettonica 3 insieme ad alcuni laureandi, che sotto il coordinamento e direzione dei relativi docenti/relatori/correlatori hanno sviluppato nel corso dell’anno acca-demico alcune linee d’intervento e proposte progettuali, dapprima a livello d’indagine preliminare su tutti i temi emersi, per poi focalizzare l’attenzione su uno solo dei quattro, approfondendo individualmente e con maggior dettaglio quello più “sentito”. Le tesi di laurea hanno poi permesso un’analisi più “raffinata” ed il raggiungimento di un ulteriore livello di dettaglio. In tal modo l’insieme delle proposte costituisce ora un pacchetto unitario e coordinato di possibili interventi di riqualifica della citta-dina bosniaca.

E’ perciò in questo contesto, che l’esperienza fatta trova terreno fertile per essere incisiva e condivisa, atta a proseguire il cammino recentemenente intrapreso dall’amministrazione ed a tracciarene gli sviluppi futuri, non ultimo suggerire anche la possibilità di dare seguito a quanto progettato e creare interesse anche per una crescente imprenditoria locale.

MODALITA’

Il turismo evoluto, o semplicemente “specializzato”, pre-suppone almeno una caratteristica di base. Banale, se vogliamo, ma necessaria: la presenza in quel luogo di flussi turistici, appunto. Si conoscono e si sono potuti os-servare esempi e case studies europei ed extra europei

dove il “turismo”, nelle sue varie forme evolute (congres-sistica, wellness, slow ecc) o involute (happy hour, rave, effetti “disney”…) è comunque componente economica consolidata in quanto voce a bilancio presente da anni. E’ il caso, ad esempio, delle regioni lungo la costa adri-atica e delle comunità montane alle loro spalle e delle loro mute relazioni. E’ il caso delle città d’arte, piccole e grandi, quantitativamente molto influenti nel bilancio turistico italiano. Si potrebbero fare molti altri esempi anche al di fuori degli esempi appena fatti. Ma in og-nuno di questi casi, sia che si tratti di aree metropolitane, costiere, città d’arte, borghi di campagna, eccellenze paesaggistiche o emergenze culturali e della tradizione, il comune denominatore è la presenza del turismo come attività riconosciuta e spesso con un proprio specialistico indotto (tour, guide, percorsi, ospitalità, spettacoli ecc).

Ma se il turismo non è “evoluto”? Anzi, se fosse il turismo stesso ad essere una delle possibilità di evoluzione per una data area geografica? Specie se molto delicata ma culturalmente ricca come quella balcanica?

Ecco allora che il caso di Tuzla, con i progetti per la ri-qualificazione urbana ad opera dell’Università di Bolo-gna, assume un significato che trascende la normale prassi progettuale.

Alcune azioni di riqualificazione e rinnovamento urbano erano già state intraprese dall’amministrazione locale; in-terventi ponderati e mirati, piccoli (nella dimensione) ma significativi (per i cittadini), ma singolari. Alcuni di questi, felici soluzioni spesso seguito di innovative quanto valide idee imprenditoriali, hanno poi generato flussi tali da trac-ciare una nuova forma di utilizzo delle offerte della città. Ad esempio la costituzione di un lago artificiale a poche decine di metri dal centro cittadino, salato in quanto ves-tigia dello scomparso “mare pannonico”, e di una “spiag-gia urbana” stagionale per migliaia di persone, hanno infatti regalato un volto nuovo e aperto nuove possibilità di sviluppo (e di sapiente utilizzo) di un’identità in via di ritrovamento. Ora al primo lago se ne sta affiancando un secondo, più piccolo, e poi ancora un’area con giochi e cascate d’acqua, sfruttando sapientemente i dislivelli, il terreno, le conformazioni planimetriche, il successo del precedente esperimento, un’identità rinnovata.

TUZLA: UN’ESPERIENZA PROGETTUALE

StefanoDosiengineer, Department of Architecture and Territorial Planning (DAPT),Faculty of Engineering, University of Bologna.

DAPTDipartimento di Architettura ePianificazione TerritorialeUniversità di Bologna

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Accanto al lago ha trovato posto un museo “open-air”: una ricostruzione di un villaggio neolitico sorge infatti sui luoghi di un antico ritrovamento, ai bordi della “spiaggia urbana”. A poca distanza la natura, le passeggiate nel verde ed i campi e percorsi sportivi. Dall’atro lato, verso sud, il rinnovato centro cittadino: vie tortuose, molti col-ori, edifici storici, moschee, piazze e ritagli urbani, caffè all’aperto, negozi.

Naturalmente utilizzare il turismo come chiave d’avviamento di un motore in fase di rodaggio comporta lo sviluppo (se non ottimale, almeno l’iniziale presenza) del necessario indotto: spazi per spettacoli, eventi e cul-tura, organizzazione museale, gestione, sviluppo della ricettività, riqualificazione di alcune aree degradate ed altro ancora. Tutto ciò nasce in contemporanea (o è im-mediatamente successivo) allo sviluppo turistico inteso come occasione di riqualifica del territorio, affidandogli un comprimario ruolo di apertura.

Tuzla è infatti città dalla grande ricchezza etnografica (reperti del neolitico e ritrovamenti di epoche successive, epoca del ferro, romana e medievale), che recente-mente e per lungo tempo ha vissuto una lacerazione fisica nella fruizione quotidiana. Ad est prevalentemente residenze e commercio, ad ovest produzione industriale e altri luoghi di lavoro. A nord e sud le colline, alta densità di verde, bassa densità di abitazioni. E al centro un posto che non era luogo riconosciuto, un centro cittadino “de-bole” pur con una pregevole configurazione ottomana (radialità, circolarità, caratteristiche morfologiche e di finiture). Un luogo di passaggio tra il sonno e la veglia, tra la vita domestica e quella lavorativa.

Uno degli obiettivi è stato quindi quello di connettere (link) queste due frange, operando attraverso interventi nel tessuto urbano mirati a generare flussi (anche eco-nomici) catalizzatori di interessi vari. Poli tematici aperti che rispondessero alla chiamata delle funzioni mancanti nella cittadina, con bacino di utenza cantonale (non solo strettamente locale quindi), e che si ponessero come poli generatori di quella necessaria differenza di poten-ziale per poter far partire il motore del rinnovamento, in complementarietà con il nascente sviluppo turistico. In-oltre ogni intervento contiene e rimanda ad una parte del successivo, in modo tale da generare una rete di percorsi interconnessa, che interessi tutta l’area centrale della cittadina e che in essa scorra il futuro sviluppo della regione. In tal modo il centro cittadino, memoria storica riconosciuta quanto attuale insieme di “contenitori” com-merciali talvolta inutilizzati, si configura come un centro commerciale “diffuso”, dove gli episodi (piccoli e medi negozi) sono diluiti in una trama di percorsi viva e vitaliz-zante. I poli generatori, con le loro nuove funzioni, elastici e flessibili ai cambiamenti, agli eventi, alle richieste sem-pre meno statiche della vita e dell’economia, funzion-ano dunque come attrattori e ricettori di utenze diverse; riversano, nel loro continuo ed alternato rimando, i flussi utilizzatori nella curiosità del tracciato tortuoso della cit-tadella.

Il compito dell’architettura, qui, è quello di ricucire un tes-suto con piccoli interventi unificatori e valide alternative d’uso. Altrove, ad esempio per i nuovi poli, sarà quello

di fornire spazi “aperti”, flessibili e mutevoli, accorpando orizzontalmente (per genere) o verticalmente (per filiera) funzioni spesso mancanti, incomplete o sparse, come laboratori artistici, spazi espositivi, contenitori di eventi o di cultura. Luoghi per apprendere e divulgare, con con-tinuità, senza fratture: lacci tra presente e futuro, tra chi c’è e chi verrà.

Lo scopo del lavoro è stato quindi la valorizzazione del patrimonio urbano ed architettonico di Tuzla, ma soprat-tutto la predisposizione di proposte architettoniche pro-gettuali relative a temi di riqualificazione di alcuni ambiti urbani della cittadina bosniaca, intesi come generatori di ulteriore sviluppo.

TEMI, METODO

I temi di intervento sono stati inoltre individuati tenendo conto delle “intersezioni” multidisciplinari (ricerche già in corso, analisi dei suoli ecc) e con il coinvolgimento e l’ausilio dell’Istituto di Urbanistica della Municipalità di Tuzla, per meglio “aderire” al particolare contesto in cui troveranno sviluppo. Dalle analisi e ricerche effettuate, unite alla condivisione degli intenti con l’amministrazione locale, sono state scelte linee di intervento che includo-no le aree della centrale Piazza del Sale (edifici, spazi, fronti ecc), dell’area dell’ex sede del Comune e relative piazze, o ancora, alcuni edifici del centro cittadino da valorizzare o convertire a nuovi usi (spazi espositivi e per allestimenti ecc), ed infine, progetti architettonici in am-bito termale legato al filone del turismo-wellness, nelle vicinanze del “Lago Pannonico”.

I quattro principali temi di intervento individuano una rete di proposte atte ad energizzare e riqualificare la citta-dina. Sono principalmente posti lungo l’asse urbano prin-cipale (pedonalizzato) e si forniscono vicendevolmente flussi, interessi, continuità, complementarietà, lievi inter-sezioni senza sovrapporsi (essendo ognuno fortemente tematizzato, contiene un aspetto o soluzioni di possibile ulteriore approfondimento da parte degli altri).

1_Area a fianco del centro commerciale “Mercator”: si tratta di una vasta zona di circa 14.200 mq, posta all’inizio dell’area pedonalizzata (o di futura pedonalizza-zione) le cui caratteristiche intrinseche e di contorno ne fanno luogo preferenziale per ospitare eventi quale fiere locali, festival ecc, da integrare con contenitori culturali a fruizione allargata, quindi multi-utenza. In generale, area dedicata agli eventi e performances, intesi come convergenza e scambio più o meno temporaneo di interessi, flussi, economie, culture. Potrà ospitare anche un grande spazio pubblico aperto, agorà, quotidiana quanto funzionale porta di accesso al centro cittadino dalla zona ovest.

2_Piazza del Sale e aree limitrofe del centro cittadino: è il cuore antico della città, la piazza “di rappresentanza”, già oggetto di recenti interventi di pavimentazione e ar-redo (tra gli altri interventi, una fontana mosaicata, ad opera della municipalità di Ravenna), nonché di chi-usura mediante costruzione di un piccolo edificio pub-blico come vetrina del museo etnografico della città. Su di essa converge un dedalo di piccole vie e altre piazze,

a formare un sistema urbano pedonalizzato fortemente caratterizzato nell’impianto e nella morfologia architet-tonica ottomana. E’ prevista quindi la costituzione di ulteriori quinte anche considerando l’eventuale ipotesi di demolizione di alcuni fabbricati non più utilizzabili o incongrui, ed il progetto di un piccolo volume traspar-ente come book-shop giovane, direttamente accessi-bile dalla piazza. In generale un’operazione di ridisegno e riorganizzazione dello spazio urbano centrale.

3_Area dell’ex Municipio: è l’area più vasta, circa 15.500 mq, posta in fregio alla precedente e con questa comu-nicante attraverso un sistema di piccole piazze. Vocata a creare nuovi flussi urbani vesro il centro come a ricevere quelli provenienti dalle altre zone d’intervento. Luogo fi-nale della passeggiata, bordo ideale tra centro cittadino e prima periferia urbana, attualmente parcheggio, vede come quinta principale la collabenza di un imponente edificio ex sede del comune e, sugli altri lati, pendenze dovute alla subsidenza che guardano alla zona del mer-cato, o edifici di media fattura che filtrano spazi verdi in relativa lontananza. E’ il luogo deputato ad arricchire, elevare e riorganizzare l’attuale offerta culturale e ad os-pitare una sorta di “cittadella delle arti e della cultura”, spazi espositivi, didattici, laboratori e di rappresentazione, naturale epilogo (o prologo?) della variegata quanto rinnovata offerta funzionale di Tuzla.

4_Lago Pannonico: luogo delicato, di recente impianto, cuore delle attività di divertimento e sportive, nonché prossimo ad alcuni luoghi della memoria sulla retro-stante collina. L’attuale uso e conformazione, unita alle esigenze della municipalità, ne fanno il luogo deputato all’impianto di attività legate al wellness (termale, beauty, fitness) e ad ospitare una struttura ricettiva di tipo dif-fuso, anche per clienti business, che sfrutti i dislivelli del terreno e si integri con il territorio, raccordandosi con le esigenze turistiche indotte dalle nuove attività, senza al-terare l’ambiente a vocazione fortemente naturalistica e di relax.

Per perseguire validi risultati in termini di soddisfacimento qualitativo delle esigenze espresse (ma anche matu-rate durante le fasi di analisi e progettuale), sono state richieste alcune caratteristiche essenziali di progetto: comunicazione empatica, freschezza, immediatezza (es. il “fiore” come immagine di immediata comunica-zione di intenti…); colore come metafora per gioia e vivacità; attenzione al coordinamento ed integrazione dell’identità progettuale; rispetto di alcune parole chiave come “semplicità”, “sensibilità”, “coerenza”, “controllo” ed “equilibrio”; cercare, soprattutto nelle aree più estese, soluzioni fondate su logiche “reversibili” ed a “sistema aperto” (il progetto non deve produrre cioè un oggetto unico o statico ma un insieme di stati che oscillano in funzione di richieste flessibili o future evoluzioni).

Queste tematiche sono state in seguito integrate in un percorso progettuale comune ed unitario, in modo tale da offrire una rosa di proposte che indaghi vari ambiti e permetta di offrire molteplici soluzioni ed al contempo si configuri forte e di precisa “identità”.

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TUZLA: A PROJECT EXPERIENCETUZLA: A PLANNING EXPERIENCE(english abstract)

Tuzla is a bosnian town of more than 160.000 inhabit-ants. It has a lot of potential yet not completly devel-oped. And its administration is very strongminded in im-prove citizen everyday lifes.

For example, tourist flows in Tuzla have just begun. Not yet an “evoluted” kind of tourism. But the question is: is it possible for tourism to be (one of) the best developer of Tuzla growth?

The city has a lot of things to do, but also a lot have al-ready been done by its administration. From social care to education implementation, from geological analysis to cultural festivals. All was exposed to improvement and qualification.

Also in urban requalification and architectural planning subjects. Salt square, pannonian lake area, new paving of city center streets etc. But the administration wants to go further. Infact, it joined Provincia di Ravenna in bring-ing these needs to reality, involving University of Bologna (Engineering/Architecture faculty) in its development. In such a way that a plan of urban requalification and re-development has been carried on by university students and professors and now this book shares the achieved results.

The town has been diveded in two parts for a long time, with the historical center being no more than a “pass- through”, just to quickly reach one part from an other.

Now it’s time to link them again! And when we mean linking, we mean creating new conditions of develop-ment like creating actractions poles acting like urban generator. They will have functions able to create flows (people, interests, cultural yet economic ones) which will serve eachother. In that way all new points of interest shall consider the possibility of sharing some of their flows and users.

For example, the first of the four project areas, the one beside Mercator market, is dedicated to host events, small fairs and so will serve users (bringing and taking them) to another area at the opposite side of the town, where all cultural and artistic interests are kept and shown (a “city of art and culture”, place where all kind of artistic statements are tought, studied and learned). Concert hall, dancing theatre, public spaces, learning centres.

Bjarke Ingels Group - BIG, Stavanger concert hall, Stavenger (N), 2004:eclettico, pubblico, socialemultipurpose, public, social

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SANAA, Learning Center, Losanna (CH), 2007:sensibilità, trasparenza, continuitàsensibility, transparency, continuity

In all these movements, people passes through the his-torical city center and its “system of squares” (like salt square, the main one), which will act like a “diffused commercial center” with its small and characteristic shops and cafes. New small and vanishing buildings should pamper guests with bookshop and urban info point.

Another part of the town, the one in the Pannonian Lake area is suitable for wellness, thermal and leisure activi-ties. Beside its famous lake, a new premise soaked into nature will hosts an unusual hotel (with business units ev-ery three or four suites) and it will be perfect for spa and new wellness and relaxing spaces for all. Nature will rule organic design so that the entire building seems to be part of the enviroment.

In order to gain valid results in term of quality, some simple guidelines had to be respected: wide concepts like “semplicity”, “sensibility”, “coherence”, “control” and “balance” have always followed planning efforts.

All projects reflect both author’s personal sensibility and workgroup directions. Twentyfour plans for a better life, with the common aim of beeing valid proposals to Tuz-la’s urbanistic future.

Contemporary architectonic language is the way they speak to us, due to new and transformed needs and changhing of perspectives; but ancient tradition and present involvement are what they take advantage of.

And this all happens in Tuzla.

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TUZLA: PROJEKTNO ISKUSTVOUVOD

Tuzla, gradić na sjevero-istoku Bosne i Hercegovine, sa preko 160.000 stanovnika, pruža se duž rijeke Jale, i širi prateći saobraćajnice koje se protežu duž njenih obala. Gradić je smješten u jednoj prostranoj dolini među dva brijega koja ograničavaju njegovo širenje, ali ga istovre-meno sa svih strana okružuju vidljivim i jedinstvenim zele-nilom.

Treći je grad po veličini i broju stanovnika poslije Sarajeva i Banjaluke. Općina i centar kantona, poznata po proiz-vodnji (ekstrakciji) soli, i već duže centar mnogih nasto-janja za prosperitetom od strane vlastite uprave. Pažnja koja se posvećuje, od implementacije u edukaciji putem univerzitetskog centra sa raznim fakultetima koji ga čine, pa do rukovodećih struktura (ažuriranje novih metoda up-ravljanja i razvoja po pan-evropskom modelu), od novih kulturnih prodora putem niza festivala, kulturnih događaja, ponude istorijsko-kulturnih i etnografskih elemenata kao jednih od faktora rađanja i razvoja turizma, pa sve do ur-bane prekvalifikacije grada putem projekata predviđenih za neke njegove dijelove a u skladu sa već postojećim elementima.

Tokom 2006. godine, provincija Ravene zatražila je od Odeljenja za arhitekturu i prostorno planiranje (DAPT) univerziteta u Bolonji učešće u projektu urbane prekvali-fikacije podržanom fondovima Evropske unije Interreg IIIA; projekat AdriaLink, u kome zajedno učestvuju oblast Emilia Romagna i provincije Riminija i Ravene.

Između Ravene i Tuzle je postojala i dan danas postoji uska povezanost i saradnja u cilju razvoja, sa inicijativa-ma i u poljima društvenog i humanitarnog razvoja.

Ovi faktori, zajedno sa našim posjetama i izvidnicama koordiniranim sa lokalnim Institutom za urbanizam, doveli su do jednog izuzetno pogodnog spoja koji se kao tema uklopio sa didaktičkim i projektnim aktivnostima smjera “arhitekture i arhitektonske kompozicije 3“, koji drži pro-fesor Giorgio Praderio, i određene projektne laboratorije koje zajedno samnom, vode Alessio Erioli i Andrea Luc-caroni, docenti pomenutog fakulteta.

Nakon potpisivanja sporazuma o saradnji dvije strane, nastavljeni su kontakti među docentima i lokalnom upra-vom, učvršćeni još jednom radnom posjetom Bosni.

Nekoliko dana istraživanja, analiza i workshop-a na temu, doveli su kao rezultat do razmene materijala, iskustava i budućih namjera.

Ponuđena tema, “Projekti urbane prekvalifikacije u Tuzli (Bosna)“ nalazi svoje mjesto u okviru pomenutog, ali u isto vrijeme, dobija na značaju koji se ogleda kako u saradnji provincije Ravene i općine Tuzla, tako i u istorijsko-geo-grafskom, kulturnom i arhitektonskom značaju prostora u kome se uzima učešće. U cilju ostvarivanja ovog radnog projekta, uključili su se i studenti smjera “arhitekture i arhi-tektonske kompozicije 3“, koji su zajedno sa pojedinim diplomcima, rukovodjeni docentima, referentima i koref-erentima, tokom protekle školske godine razvili određene nacrte i predloge za projekat, najpre na nivou prelimi-narnih istraživanja na sve zadate teme, da bi se kasnije fokusirali na jednu od četiri, detaljnije proučavajući onu koju su lično smatrali najinteresantnijom.

Diplomski radovi su takođe ponudili mogućnost detaljnije analize i postizanje višeg nivoa obrade za svaku izabranu temu. Na ovaj način, skup ponuđenih radova čini jedan cjelovit paket mogućih učešća u prekvalifikaciji ovog bo-sanskog gradića.

Stoga je u pomenutom kontekstu ostvareno iskustvo našlo plodno tle da prodre, ostavi svoj trag i svojim sposobnos-tima pomogne put razvoja koji je započela lokalna up-rava, kao i da sugeriše na mogućnost realizovanja pro-jekata i razvijanja budućih interesovanja u odnosu na već radoznalo lokalno preduzetništvo.

POSTUPAK

Razvijen, ili jednostavno “specijalizovan“ turizam, podra-zumeva bar jednu osnovnu karakteristiku. Banalnu, ali neophodnu: prisustvo turističkih protoka u određenom mjestu. Do sada su se mogli posmatrati i upoznati različiti primjeri kako evropskih, tako i van evropskih studija, gdje “turizam“ u svojim raznovrsnim formama bilo razvijenim (congress, wellness, slow itd.) ili pak involutivnim (happy hour, rave, “disney“ efekat) svakako predstavlja ekonom-sku komponentu, već godinama prisutnu i utvrđenu kao oblik bilansa.

Ovo je slučaj koji za sobom imaju regije duž jadranske obale i planinske oblasti, zatim mali i veliki gradovi umjet-nosti. (brojno vrlo uticajni na turistički bilans u Italiji).

U svakom od ovih primjera, bilo da se radi o metro-polama, obalskim predjelima, gradovima umjet-nosti, predgrađima varošica, pejzažnim ljepotama, kulturološkim ili tradicionalnim isticanjima, zajednički ime-nilac je prisustvo turizma kao prepoznatljive djelatnosti, sa često vlastitim navođenjem kroz ture, vodiče, pravce, gostoprimstvo, spektakl i slično.

Šta se, međutim, dešava ako turizam nije usavršen? Odnosno, ako je turizam sam po sebi mogućnost za raz-voj jedne određene geografske zone? Pogotovo ako je tako delikatna kao što je Balkan?

Evo kako slučaj Tuzle, sa projektima za urbanu prekvalifi-kaciju od strane univerziteta iz Bolonje, poprima značaj koji premašuje uobičajenu praksu u projektovanju.

Određene programe za obnovu i urbanu prekvalifikaciju lokalna uprava je već preduzela, intervencije ciljane i odmjerene, male (dimenzijski) ali velike, značajne i jedin-stvene za stanovništvo. Neki od ovih programa, kao ino-vativna izvođačka rješenja, dovela su do stvaranja tokova koji označavaju nove upotrebne forme i ponude samog grada. Na primjer, stvaranje vještačkog jezera na samo par desetina metara udaljenog od gradskog centra, sla-nog budući da je ostatak nestalog “Panonskog mora“, i jedne sezonske “gradske plaže“ koja godišnje prima sto-tinak hiljada ljudi, poklonili su zapravo novu dimenziju i otvorili nove mogućnosti za razvoj i upotrebu prostora koji je na putu obnove.

Sada se na prvo jezero naslanja i drugo, manje, sa zabavnim parkom, vodopadima, koristeći na najbolji mogući način visinske razlike, zemljište, planimetrijske sklopove kroz uspeh prethodnog eksperimenta.

Pokraj jezera, mjesto je nasao muzej open-air: rekon-

strukcija neolitskog naselja koje se zapravo rađa na mjestu antičkog nalazišta, na obalama “gradske plaže“. U neposrednoj blizini šetnja u prirodi, prelijepi pejzaži, sportski i rekreativni centri. Sa druge strane, prema jugu, obnovljen gradski centar: vijugave ulice, puno boja, istori-jske građevine, džamije, trgovi, bašte i prodavnice.

Naravno, upotreba turizma kao ključ za pokretanje “mo-tora“ u pripremnoj fazi povlači za sobom razvoj (ako ne optimalno, bar inicijalno prisustvo) neophodnih indu-kovanih faktora: prostori za spektakle, događaje i kulturu, organizacija muzeja, upravljanje, razvoj i poboljšanje mogućnosti prijema i kapaciteta, prekvalifikacija poje-dinih degradiranih zona, i ostalo. Sve to uporedo rađa (ili je momentalno sukcesivno) razvoj turizma sa težnjom da pruži priliku za prekvalifikaciju prostora, povjeravajući joj veliku ulogu u otvaranju grada.

Tuzla je zapravo grad sa značajnim etnografskim bogat-stvima (nalazišta iz doba neolita kao i narednih epoha, gvozdenog, rimskog i srednjevekovnog doba), koja su do skoro, posle dužeg perioda, doživjela trošenje u sva-kodnevnom korišćenju.

Istočni dio je pretežno stambeni i komercijalni, zapadni industrijski i proizvodni. Na sjeveru i jugu preovlađuju brežuljci, uglavnom pokriveni zelenilom, i slabo naseljeni.

U centru, prostor koji do sada nije bio prepoznatljiv i dovoljno poznat, “slaba tačka“ gradskog centra, iako od značaja zbog vrijednih otomanskih obličja (radijalnost, kružni oblik, morfološke karakteristike i obrade).

Mjesto na granici između sna i jave, između porodičnog života i radnog okruženja.

Jedan od ciljeva je bio upravo povezivanje (link) ova dva aspekta, intervenišući preko urbanih struktura sa ciljem da se izazove protok, kako fizički tako i ekonomski. Tematski polovi (centri) bi svojom otvorenošću odgovorili na potrebe novim ulogama i namenama grada koje su izostajale, sa slivom iz cijelog kantona, znači sa ulogom koja se ne ograničava samo na lokalnu. Pomenuti polovi se ističu kao centri stvaranja one neophodne potenci-jalne razlike i inicijatori pokretanja motora za inovaciju, rađanje i razvoj turizma.

Pored toga, svaki zahvat sadrži i upućuje na jedan dio narednog, na način da stvori međusobno povezanu mrežu interesovanja za cijelu centralnu zonu grada u ko-joj će se nadalje odvijati budući razvoj regije. Na taj način se centar grada, sa istorijski bogatim i prepoznatljivim sadržajem i aktuelnim komercijalnim prostorima ponekad neiskorišćenim, predstavlja kao “ rasut“ komercijalni cen-tar čiji su dijelovi (velike i male prodavnice) razuđene kroz splet jednog novog prostora koji dobija na vitalnosti i pro-toku.

Polovi su izvori novih uloga i funkcija (fleksibilnih i podložnih promjenama), događaja, životnih i ekonomskih (sve man-je statičnih) zahtjeva, i funkcionišu zapravo kao prijemčivi magneti skrećući svojim sadržajima i putokazima pažnju velikog broja znatiželjnih korisnika.

Arhitektonski zadatak u ovom slučaju je da uz pomoć malih zahvata ujedini prostor i ponudi validne upotrebne mogućnosti. Na drugom mjestu, novi polovi imaju za-datak da snabdeju i obezbjede “otvorene“ prostore koji

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su dobili nove uloge (fleksibilne i promenljive) spajaju horizontalne (po sličnim vrstama) ili vertikalne (detaljnim koracima u jednom proizvodnom procesu) funkcije koje često nedostaju, nisu kompletne ili su raštrkane, kao što su umjetničke laboratorije, izložbeni prostori, prostori za kulturne i druge događaje. Mjesta koja će poučavati i biti pristupačna širokim masama, sa kontinuitetom u radu: veza sadašnjosti i budućnosti, veza onih koji su tu sada, i onih koji će doći.

Cilj našeg zadatka je, znači, da istaknemo urbano i arhi-tektonsko nasleđe Tuzle, kao i da pružimo predispoziciju ponuda kroz arhitektonske projekte koji se odnose na prekvalifikaciju određenih gradskih i vangradskih zona ovog bosanskog gradića.

PROJEKTNE TEMATIKE, METOD

Teme obuhvaćene projektom su individuirane imajući iznad svega u vidu multidisciplinarne “preseke“ (istraživanja u toku, analize zemljišta i slično) ostvarene uz pomoć i saradnju Instituta za urbanizam općine Tuzla, da bi se na najbolji mogući način uklopile u specifičan kontekst u kome će pronaći svoj dalji razvoj.

Iz obavljenih analiza i istraživanja, i uz planove i na-mere lokalne uprave, definisane su zone zahvata koje predviđaju: centralni dio trga Soli (zgrade, prostori, fasa-de), zona bivše općine i trgovi koji se na nju odnose, kao i neke zgrade u centru grada koje je potrebno valorizovati i dati im novu upotrebnu vrijednost (izložbeni i pripremni prostori), i na kraju, arhitektonski projekti u zonama sa ten-dencijom banjskog (wellness) turizma u blizini Panonskog jezera.

Četiri osnovne teme zahvata individuiraju mrežu ponuda pogodnih da pruže energičnost i prekvalifikaciju grada. U osnovi se radi o mjestima duž glavne ulice u centru grada (pješačka zona) gdje se uzajamno razmjenjuju to-kovi, interesovanja, kontinuitet, komplementarnost, neos-jetni presjeci bez preklapanja (imajući u vidu da svaki ima svoju jaku tematiku, aspekt ili rješenja)

1- Oblast pokraj tržnog centra “Merkator“: radi se o prostra-noj zoni površine oko 14.200 mq, smještenoj na početku pješačke zone (ili buduće pješačke zone) koja sa vlastitim karakteristikama kao i onim koje je okružuju, čini mjesto povlašćeno za događaje kao što su lokalni sajmovi, fes-tivali i slično, pogodnim za integrisanje sa prostorima sa proširenom upotrebom, to jest multi-upotrebnim. U biti, zona posvjećena događajima i performansima teži sus-retima i više-manje privremenoj razmjeni interesovanja, tokova, kultura, ekonomija. Može da pruži i ogroman ot-voreni javni prostor, agorà, svakodnevnu i funkcionalnu kapiju za prilaz gradskom centru iz zapadne zone.

2- Trg Soli i pogranične zone gradskog centra: radi se o samom srcu starog dijela grada, “reprezentativni“ trg, predmet već ranijih zahvata, popločavanja i dekora (između ostalih, jedna fontana ukrašena mozaicima, rad općtine Ravena), a takođe i izgradnje jedne male struk-ture, kao izloga etnografskog muzeja grada, koja ima i funkciju razgraničavanja. Na njemu se stvara splet ma-lih ulica i drugih trgova, formirajući sistem pješačke zone snažno okarakterisane u podizanju i morfologiji otoman-ske arhitekture. Predviđena je, znači, građa naknadnih kulisa imajući u vidu eventualno demoliranje pojedinih građevina, neprikladnih i neupotrebljivih, i projekat jed-nog malog transparentnog prostora kao book shop-a za mlade, direktno dostupnog sa trga. U suštini, proces predstavlja redizajniranje i reorganizaciju urbanog cen-tralnog prostora.

3- Zona bivše općine: predstavlja najprostraniji deo, površine oko 15.500 mq, postavljena kao vijenac u odno-su na prethodnu zonu sa kojom se povezuje putem malih trgova. Sposobna da stvara nove urbane tokove prema centru, kao i da primi one koji dolaze iz ostalih dijelova grada. Krajnja destinacija posle jedne šetnje, jedna vrsta granice između gradskog centra i prve urbane periferije, sada parking prostor,

kao uočljivu pozadinu ima impozantnu ali neiskorišćenu zgradu bivše općine sa jedne strane, dok sa druge sadrži nagibe izazvane subsidencijom okrenute ka tržnici,

kao i zgrade jednostavne građe između kojih se naziru udaljene zelene površine.

Ovaj prostor je određen da bi se obogatila, uzdigla i re-organizovala trenutna kulturna ponuda i pružila “citadela umetnosti i kulture“, izložbeni i nastavni prostori, laborato-rije i prezentacije, kao uvod u šarolikost obnovljene po-nude Tuzle.

4- Panonsko jezero: delikatan prostor, od skoro podignut, centar je sportskih i rekreativnih aktivnosti. U neposrednoj je blizini mjesta sjećanja od velikog istorijskog značaja. Trenutna primena i sklop, u saradnji sa opštim potre-bama, formirali su prostor iskorišćen kao wellness cen-tar (banjski programi, estetika, rekreacija) sposoban da ugosti razne vrste klijenata, među kojima i poslovni svijet, maksimalno iskoristi visinske razlike zemljišta i integriše se u okolnu misleći na potrebe turista, ne unoseći izmjene u ambijent već ističući ga.

U težnji da se dođe do značajnih rezultata koji će kvalita-tivno zadovoljiti već pomenute potrebe (takođe sazrele tokom faza analize i projektovanja) kao osnovne karak-teristike projekta naznačene su: neodložna komunikacija, svježina, neposrednost (na primjer, “cvijet“ delikatni po-jam neposredne komunikacije u namjerama..), boja kao metafora za radost i život; pažnja na usklađivanje i integraciju identiteta projekta; poštovanje određenih ključnih reči kao što su “jednostavnost“, “senzibilitet“, “doslednost“,“vladanje“, “ravnoteža”.

Tražiti, iznad svega u prostranim zonama rješenja zas-novana na logici “reverzibiliteta“ i “otvorenog sistema“ (projekat ne proizvodi jedinstveni ili statički predmet, već cjelinu stanja koja osciluju u funkciji fleksibilnih zahtjeva ili budućih razvoja).

Ove tematike su integrisane u jedinstven i cjelovit po-jektni proces, na način da ponude izbor zahvata koji istražuje različite zone i omogućava raznovrsnu ponudu i višestrukost rešenja istovremeno radeći na snazi i iden-titetu.

Ingarden & Ewi, Polish Pavillion, Aichi (JP), 2005:leggerezza, rapporto con le tradizioni, innovazione

lightness, relationship with tradition, innovation

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Siamo abituati a pensare le città, per il fatto di essere costruite, prevalentemente attraverso la fisicità della for-ma urbana: in termini di forme, colori, materiali e volumi. Spinti dalla irrefutabilità di questo pilastro fondativo si è propensi a trascurare che il costruito è un significante che contiene una molteplicità di significati legati alle forme.

Ad ogni forma attribuiamo differenti e personali cor-rispondenze di valori e sensi, a seconda della variabile a cui facciamo riferimento. Le corrispondenze tra forme e significati, oltre che da una visione personale, sono forte-mente influenzate da fattori tropici contestuali a variabili geografiche, storiche, culturali, etniche, economiche, religiose, etc. e si ridefiniscono al loro evolversi. Si crea dunque una tensione costante tra realtà e rappresentazi-one, tra significante e significato, tra spazio e modello dello spazio (diagramma): il secondo ci aiuta a leggere ed interpretare il primo, è una mappa dell’esperienza del primo, una deformazione causata dall’immateriale. L’oggetto architettonico, pervaso da questa tensione, perde il proprio ruolo di oggetto indipendente per diveni-re parte di una rete di relazioni più complessa: lo scape, il paesaggio.

A rendere visibile questo assunto contribuisce enorme-mente la diffusione di un sistema contemporaneo di approccio alle realtà culturali, epidermico e totalizzante (organizzato per superfici profonde, in cui ogni punto è nodo di una rete spaziale fatta di altri punti e porta-tore di informazioni strutturate esso stesso, secondo una modalità di layering mutuata dalla struttura di internet), sistema che è stato ben evidenziato alla scorsa Biennale di Architettura di Venezia: possiamo conoscere le città nei minimi dettagli attraverso una amplissima mole di dati, mappe, statistiche; insomma, ne abbiamo una im-magine quantitativa estremamente particolareggiata. A fronte di questo overflow articolato e stratificato di dati, spesso resta in secondo piano lo spazio culturale di cui sono pervase le città. Al di là di fisicità e dati nudi e crudi o più o meno statisticamente architettati e diagrammati in forma di mappa le realtà urbane sono fatte anche di storie e miti. Nel sito Searchscape si può vedere una mappatura tridimensionale di New York sulla cui geogra-fia sono sovrapposte e strutturate storie e dati immateriali che non si possono evincere e configurare da una sem-

plice visita alla città. L’esperimento si rivela interessante in quanto materializza sullo schermo un’idea di città che ci libera dalla dipendenza di una esperienza preconfezio-nata del costruito e invita ad indagare l’urbe in modi più consapevoli. Una simile filosofia (e un modo geniale e divertente di farci capire quanto è intricata la trappola del linguaggio) è alla base del video che Antoine Bar-dou-Jacquet ha diretto per il pezzo del DJ francese Alex Gopher “The Child”: edifici, strade, abitanti, ogni cosa a New York è raccontata attraverso la calligrafia, le parole si sostituiscono conformate all’oggetto che dovrebbero solo descrivere, andando a formare un paesaggio di sig-nificanti, dove sono le parole che rimandano a forme che esse descrivono; la pelle della città, tatuata di pa-role diventa diagramma.

L’epidermide fisica della città contiene nelle forme e nei segni (e, nel caso di Tuzla, nelle proprie cicatrici e muti-lazioni) tutta la propria storia, fatta di stratificazioni gradu-ali, di crisi, di traumi e rinascite. Storie, miti, tragedie che sono stati indelebilmente associati ad una forma della città; storie in cui in realtà i simboli e i segni hanno più volte cambiato di posto e di significato, riassegnandosi nel tempo fino a giungere alla disposizione attuale.

Intervenire inserendosi in un tessuto lacerato e che de-sidera ritrovare intreccio e compattezza, poneva inter-rogativi interessanti e problematiche spinose dal punto di vista strettamente storico-culturale: entrambe le cat-egorie facevano riferimento al rapporto con l’esistente, a come rispettarlo e nel frattempo indicare una via nuova di sviluppo.

L’architettura contemporanea annovera un panorama linguistico-espressivo ampio e variegato, eppure non si tratta di una frammentazione caotica (al limite la si può definire entropica, ovvero una differente e più comples-sa forma d’ordine rispetto a quella precedente): vi si pos-sono notare soluzioni raggruppabili per similarità di esi-genza e risposta e una sensibilità comune alle esigenze e ai desideri emergenti della contemporaneità.

Il progetto contemporaneo non ha il compito di tradurre miti e significati in un linguaggio univoco. Men che meno a Tuzla e in Bosnia, dove vivono fianco a fianco due cul-ture (cristiana e musulmana) altrove ostili e in conflitto: Tu-

zla è la manifestazione di una delicata dicotomia risolta attraverso la coesistenza, della rinuncia alla forzosa ricer-ca di un elemento unificatore in favore di una visione più articolata ed evoluta.

Non esiste una corrispondenza monoconnessa tra lin-guaggio contemporaneo e forme della contempora-neità (tanto che viviamo in città che, per i motivi prec-edentemente esposti, difficilmente ci appartengono pienamente). Nel “Tao della Fisica” di Fritjof Capra si evidenzia che non esiste un singolo “mattone da costru-zione” della realtà quanto piuttosto una ragnatela di relazioni tra le parti di un insieme. Il nostro diagramma della realtà, amplificato nella sua consapevolezza grazie a strumenti scientifici e culturali in continua evoluzione, è di fatto molto simile a quanto descritto da Capra; pur manifestandosi in forme personali si ripete in struttura e connessioni.

Nel coordinare i progetti e le tesi di laurea redatte dagli studenti si è cercato, attraverso la visione personale di ciascuno, di trascendere un linguaggio (ovvero saltare la fase di codifica da significati a segni e viceversa; per dirla intermini psicologici, di saltare i processi corticali e giun-gere agli strati profondi dell’istinto e della propriocezione) per lasciare che le nuove architetture svolgano il ruolo di attivatori delle reti di relazioni tra spazi e identità che abitano la città. Spazi e artefatti creati sfuggono ad un puro giudizio formale per svelarsi nella loro compiutezza solo attraverso la loro esperienza (o, in questo caso, della simulazione dell’esperienza, trattandosi di progetti e non di opere realizzate): semplici nel loro approccio urbano eppure complessi per l’impossibilità di racchiuderli in un’astrazione totalizzante, trattandosi di sistemi evoluti in cui l’utente attivo e l’atto di partecipare costituiscono una parte fondamentale e integrante del progetto stesso.

In questa logica le forme non sono che ausili per un play-ground diffuso, potenziali portatori di relazioni e valori at-traverso cui attivare una coscienza urbana che riallacci naturalmente (e rispettosamente) la storia e le abitudini culturali alle nuove realtà di sviluppo che vengono in-dotte senza la pretesa di farlo attraverso una lingua che parla per tutti, cercando invece una forma espressiva ed evocativa che si lasci interpretare da tutti.

AlessioErioliengineer, PhD in Architecture, Researcher at Department of Architectureand Territorial Planning (DAPT), Faculty of Engineering, University of Bologna.

TUZLA: RADICI CULTURALI E RAGIONI DI UN PROGETTO

Una descrizione di Zaira quale è oggi dovrebbe contenere tutto il passato di Zaira. Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee di una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intarsi, svirgole.

[da “Le città invisibili”, Italo Calvino]

DAPTDipartimento di Architettura ePianificazione TerritorialeUniversità di Bologna

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Searchscape: ©2006 Juliana Yamashita [bigpixel]. Each person constructs his/her image of the city. This image is made out of facts, memories, experiences,stories, news – mostly invisibile data, and not only of architecture, buildings and streets. – text from author web site

Alex Gopher “The Child” - video musicale (regia: Antoine Bardou-Jacquet): in questo video i protagonisti e lo sfondo (New York sotto forma di edifici, spazi, persone) sono tradotti nella propria forma calligrafica andando a formare un paesaggio urbano puramente semiotico, in cui il significato diventa significante e materiale. Lo spazio immateriale si trasforma in diagramma.

We are used to think cities, for the reason that they are built, mostly through their physical appearance: shapes, colors, materials, volumes. Pushed by the irrefutability of this foundational pillar we are likely to underestimate the multiplicity of meanings linked to the urban forms.

We associate different and personal relations of values and senses, according to the referring variable. Besides personal visions, meanings are influenced as well by fac-tors such as geography, history, culture, religion, etc.

To any form we can associate a personal interpretation, just like through an evolving culture, we reassign new meanings to the same forms.

The contemporary way of approaching a culture is epi-dermic and totaling, as it was well pointed out at the last Venice Biennale: we can experience cities through a huge mass of data, maps, statistics; in short, we can paint a very detailed quantity-based picture. But all this tells us almost nothing about the cultural space that pervades cities, since cities are build also on stories and myths. Should contemporary culture translate again those myths and meanings in a new language? Stories and myths of a city do not reveal themselves, they are written on the skin of the city just like the lines on a hand.

Therefore (but not obviously) the answer is ‘no’: since the

end of determinism we know that reality isn’t made out of basic particles (i.e. bricks, for instance) but it’s pretty much closer to a linked network of complex and strati-fied relations.

The students and bachelor projects we followed as teachers, do not intend to make a new start through symbols, imposing a point of view; they try to design the activators of new dynamic relations networks between spaces and identities that live the city.

So we do not need an architecture that speaks for every-one, but one that everyone is free to live, use and play.

TUZLA: CULTURAL ROOTS AND REASONS OF A PROJECT

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riferimenti / references suggestioni / suggestions progetti / key projects

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strumenti / tools lezioni / lessons seminari / seminars

FOA, port terminal, yokohama, JP

ma0, piazza risorgimento, bari, ITA

bjarke ingels, concert hall, stavanger, NOR

plot, maritime youth house, copenhagen, DK

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NL architects, basketbar, utrecht NL

jaume plensa, crown fountain, chicago USA

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analisi / analysis

tuzla

bosna i hercegovinabosna i hercegovina

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link !

work/industriallive/residential

commerce/serviceslive/cultural

enjoy/entertainment

work/officework/officelive/residential

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the four themes

1

2

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1_area beside mercator mall 2_salt square & city center 3_formerly tawnhall area 4_pannonian lake area

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amusements

entertainments

events & fairs

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area besidearea besideMercatorMercator mall mallMercator mallMercator

linee guida / guidelines

Area di circa 14.200 mq. da dedicare ad orga-nizzazione di eventi, intesi come convergenza e scambio più o meno temporaneo di interessi, flussi, economie, culture…

Dovranno essere perciò previsti progetti che sod-disfino sia l’aspetto “commerciale” e “ludico” che quello culturale; dovranno essere funzionali allo svolgersi di eventi come al normale utilizzo nella vita quotidiana degli abitanti.

Area vasta, posta all’inizio del collegamento pe-donale col centro cittadino; luogo ideale di inter-scambio e “porta” di accesso.

Prestare attenzione alle proporzioni, ai rapporti con gli edifici ed i percorsi esistenti. Motivare ogni scelta progettuale e perseguire il fine di un’univoca iden-tità dei luoghi oggetto del vostro intervento.

Possibilità di livelli interrati e parzialmente interrati.

Necessità di parcheggi sotterranei e di integrazione tra spazi pubblici e privati, così come tra superfici “pavimentate” e verde pubblico.

Altezza max. consentita: 16,50 m. Grande impor-tanza all’integrazione tra “elementi” verticali ed oriz-zontali, ad originare un grande e funzionale spazio pubblico “multi-purpose”.

Prestare attenzione ai diversi flussi d’utilizzazione e di percorrenza che le funzioni impongono, alle carat-teristiche degli edifici esistenti, alle visuali preferen-ziali, all’unitarietà e connotazione identitaria della proposta progettuale.

Studio e progetto dei collegamenti con gli altri spazi pubblici/nodi dell’area limitrofa e, più in generale, del centro cittadino (es. “sistema di piazze” e di snodi…).

Merkator zone: extensive area of about 14.200 sqm, seated on the (future) footpath with impor-tant specific characteristics, represents a place proper to receive events like local fairs, festivals and similar. This area is capable for integration with multi-use spaces especially if dedicated to events, performances, meetings, interchanging interests, flows, currents, cultures and economies. Handy to permit also a huge open space, agorà, daily and dynamic gate for access to town center from the west side.

Needs of underground parking, as well as to act as a link to all cetral areas (access).

Needs of green areas and wide multipurpose yet organized and protected spaces.

Pay attention to fluxes, both of users and simple strollers. Remember to use the new square(s) as a public good linked to the “system of squares” of the nearby city center.

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a link to everyday life

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linee guida / guidelines

Ridisegno e riorganizzazione dello spazio urbano, compresi gli edifici, “quinte” e sfondi indicati da un asterisco nell’elaborato grafico di riferimento. Es-istenza di un progetto di sistemazione della piazza, in parte già realizzato (edificio in legno, fontana, pavimentazione…), riferimento imprescindibile.

Studio e progetto dei collegamenti con gli altri spazi pubblici/nodi dell’area limitrofa e, più in generale, del centro cittadino (es. “sistema di piazze” e di snodi…).

Possibilità di inserimento di nuove funzioni riguardan-ti cultura (biblioteca, emeroteca, spazio giovani, zone museali o per allestimenti…), commercio (piccolo o artigianato…) o turismo (info-point, ur-ban center…), o, ancora, un mix tra queste. Siate propositivi.

Possibili demolizioni di alcuni edifici “*”. Motivare ogni scelta. Calcolare le volumetrie demolite.

Nuova edificazione senza demolizione, 500 mq.

Ampliamenti o edificazione previa demolizione, per volume totale max. pari a quello demolito (+/- 10%). N. di piani max. consentito: 2.

Integrazione “elementi” verticali/orizzontali.

Considerare la piazza (in quanto vuoto urbano) come elemento principale del progetto (da non “soffocare” con arredo, volumi, etc.), considerando le sue potenzialità in quanto piazza “privilegiata” per eventi legati all’ufficialità pubblica.

Prestare attenzione ai flussi d’utilizzazione e di per-correnza, alle caratteristiche degli edifici esistenti, alle visuali preferenziali, all’unitarietà e connotazi-one identitaria della proposta progettuale.

*

*

saltsalt square & square &salt square &saltcity centercity center square &

city center square & square &

city center square &

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Salt square and border spaces: represents hart of old historical town, the wide and most important significant square in the town of Tuzla. Subject of previous restyling and refurbishment works, like block pavement, décor (among those, one foun-tain decorated with mosaics, gift from community of Ravenna), and also construction of one small transparent structure alike ethnography museum windows, with function of delimitation too.

Salt square area has small streets network, gener-ating a powerful footway system, characteristic for rising and morphology of Ottoman architecture.

It is possible to plan supplementary scenes with the possibility of disrupting some disabled and non-useful buildings, as well as project of one small transparent space like bookshop for youth, acces-sible directly from square. Basically, project alludes re-designing and reorganization of urban central zone.

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Mecanoo

Taiwan National Performing Arts Centre,

Kaohsiung, Taiwan, 2006

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linee guida / guidelines

Area di circa 15.500 mq. da dedicare alla cultura, in accordo con le esigenze espresse da parte della Municipalità di Tuzla e con le particolarità del sito (posizione, flussi e funzioni al contorno, ecc.).

Tuzla è “capoluogo” di cantone, non solo di co-mune, e quindi esigenze e “target” sono da rap-portarsi ad una scala di utilizzo più ampia.

E’ un’area vasta posta ad un estremo del centro cittadino, pedonalizzato, particolarmente vocata a creare nuovi flussi per il centro ma anche a ricevere flussi provenienti da altri poli attrattivi della città.

Dovranno essere perciò previsti progetti che sod-disfino in via preferenziale la possibilità di arricchire ed elevare l’attuale offerta culturale (in ogni suo as-petto): una “cittadella della cultura e delle arti”.

Necessità di parcheggi sotterranei e di integrazione tra spazi pubblici e privati, così come tra superfici “pavimentate” e verde pubblico. Prestare attenzi-one alle funzioni al contorno (moschea, mercato, aree verdi di collegamento ecc).

Altezza max. consentita: pari a quella dell’edificio più alto (ex-municipio). Possibilità di livelli interrati.

Prestare attenzione ai diversi flussi d’utilizzazione e di percorrenza che le funzioni impongono, alle carat-teristiche degli edifici esistenti, alle visuali preferen-ziali, all’unitarietà e connotazione identitaria della proposta progettuale. Studio dei collegamenti con gli altri spazi pubblici/nodi del centro cittadino (es. “sistema di piazze” e di snodi…) e dell’area del Lago Pannonico.

formerly town hallformerly town hallareaarea

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Ex municipality zone: it is a large part, an area of 15.500 sqm, placed as a ledge respect to the (fu-ture) pedestrian pathway connecting to the city center and its small emporiums. Capable to cre-ate new courses and fluxes towards the center and to accept those who are coming from the other parts of the town. It should be the final destination after the stroll, a kind of an island between the city center and the first city perifery, (now a parking lot). Acting as a scene, it has a remarkable but unused ex-municipality building on one side and hosts declivities caused by subsidence on another side. Beeing a part of the “system of squares”, It connects also the near market-place and other mainly resi-dential buildings.

This space is determinated to enrich, raise and re-organize the current cultural offer and to provide art and culture, exhibition and instruction spaces, laboratories and demonstrations, as a witness of the spirit of renewal and modernization of the city.

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Toyo Ito

Kakamigahara, Japan, 2006

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pannonianpannonian lake lakepannonian lakepannonianareaarea

linee guida / guidelines

Area delicata, vocata al relax, al divertimento ed al business, integrati nella natura e nella tranquillità della zona.

Dovranno essere perciò previsti progetti che sodd-isfino sia l’aspetto “business” e ricettivo (diffuso) che quello termale-wellness/beauty; con i vari servizi e facilities connesse, interlacciate tra loro.

L’area, individuata è posta a ridosso di differenti funzioni/utilizzi, su un declivio che guarda il centro cittadino. Le condizioni al contorno, delicate e forti al contempo, devono essere oggetto di approfon-dita analisi.

Prestare attenzione alle preesistenze, agli accessi all’area, ai rapporti con le aree limitrofe ed i percorsi esistenti. E motivare ogni scelta progettuale.

Possibili demolizioni nelle aree/edifici segnalati nell’elaborato grafico di riferimento. Calcolare volu-metrie demolite e reinserirle nel progetto. Possibilità di livelli interrati e/o parzialmente interrati.

Superfici indicative: non superiori a 1.200 mq per le “business units” e circa 1.000 mq per le aree termali e relax, comprensivi di tutti i servizi necessari.

Dare grande importanza all’integrazione tra i per-corsi e flussi sia da e per le aree limitrofe, che da e per il centro cittadino (complemetarietà tra offerta culturale, commerciale, turistica…).

Prestare attenzione anche alle visuali preferenziali, all’unitarietà e connotazione identitaria della pro-posta progettuale.

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Pannonian Lake area: delicate space, built and devolped recently, is the center of sports and rec-reative activities. Leisure and wellness are its core activities. It is very near the place of memory with a great historical importance. The current acting formed a space used as a wellness center (spa programme, recreation) capable to give hospital-ity to different kind of clients, to use ground altitude differences, to integrate into enviroment caring of tourism needs without making any negative change into ambient but highlighting it.

Great importance should be given to access, pe-destrian pathways and to the links (also visual) to the near city center. Same attention to the near “mem-ory site”, to be considered as a delicate yet strong and important relationship with city of Tuzla life.

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ZAHVALNOSTI

Zahvaljujem se svim osobama koje su omogućile ovo značajno iskust-vo, kako u Tuzli, tako i u Italiji.U Tuzli, gradonačelniku Jasminu Imamoviću, svim kolegama iz Instituta za urbanizam i napokon Svjetlani Kakes, velikoj podršci u lokalnoj up-ravi.U Italiji, kolegama smjera Arhitekture i teritorijalnog planiranja (DAPT) iz Bolonje, Giorgio Praderio, Alessio Erioli, Andrea Luccaroni, Nada Balestri, Francesco Fulvi, Roberto Tranquilli, Daniele De Paz i Luigi Bartolomei; za-tim studentima i diplomcima sa smjera Arhitektura i prostorno planiranje 3 koji su učestvovali sa velikim zalaganjem i entuzijazmom.Na kraju, osobama iz provincije Ravenna, predsjednik, Francesco Giangrandi i rukovodstvo, Alberto Rebucci, Oscar Manzelli i Stefania Mi-eti, koji su omogućili saradnju, pružili na raspolaganje resurse i podjelili prethodna poznanstva.Posebna zahvalnost i onome ko je sa puno truda preveo naše koncepte na bošnjački, kao i svim kolegama i saradnicima koji su učestvovali u realizaciji knjige.Ovo izdanje predstavlja pomoć u planiranju budućih urbanih promena za grad Tuzlu, u Bosni i Hercegovini. Namjera je ta da ponudi različite tačke gledišta na osnovu jednog prirodnog programa urbane obnove, podjeljenog sa lokalnom upravom i fokalizovanog na određene zone sa jakim potencijalom transformacije.Željeli smo da projekat bude povod za razmatranje, kako za lokalnu upravu, tako i za preduzimače, imajući u vidu buduću prekvalifikaciju koja u svojim ciljevima teži ka nužnim urbanim kvalitetom i identitetom, a putem konkretizacije ovog zahvata u kome smo svi učestvovali.Cjelokupno projektno iskustvo, rezultiralo je pored ove publikacije i putujućom izložbom postignutih rezultata između Italije i Bosne, a omogućena je zahvaljujući programu Adria Link, Interreg IIIA vođenom od strana provincija Ravene i Riminija.

Snovi su ti koji pokreću čovjeka.Srećno u realizaciji vaših!

Stefano DosiSeptembar 2007

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143 the design team

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enjoy present,enjoy future

image by Michele Laurenzana