gioacchino nardin dipartimento di energetica e macchine università degli studi di udine 14 aprile...
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Gioacchino NardinDipartimento di Energetica e Macchine
Università degli Studi di Udine
14 Aprile 2011, Camera di Commercio di Trieste 2o Convegno Tematico,
“RISPARMIO ENERGETICO””
FONDAZIONE INTERNAZIONALE TRIESTE PER IL PROGRESSO E LA LIBERTÀ DELLE SCIENZE
TRIESTE INTERNATIONAL FOUNDATION FOR SCIENTIFIC PROGRESS AND FREEDOM
Risparmi energetici1. Risparmi energetici nel sistema
opedaliero (il più energivoro in ambito civile);
2. Risparmi energetici nelle zone industriali (le più energivore in assoluto);
3. Esempi di risparmio energetico in un’acciaieria (attività estremamente energivora)
I consumi ospedalieri sono di gran lunga i più energivori in ambito civile Il solo ospedale di Udine copre una quota del 3% dei consumi totali del comune di Udine compresa la mobilità Rispetto ai consumi del solo civile i valori sono veramente ragguardevoli
110 Mt CO2 emessa
I costi energetici del Sistema Sanitario Regionale
Spesa totale SSR≈2.3 miliardi di
euro/anno
Spesa energetica SSR25-30 milioni di euro/anno
Consumi termici e elettrici delle strutture ospedaliere regionali (2006)
Variazioni percentuali delle varie voci di spesa (2003-2007)
Fonte: elaborazione UNIUD dati CSC e Ministero della Sanità
Incremento percentuale per la spesa energetica ben superiore alle altre voci del Conto Economico Regionale!
A causa del solo aumento dei vettori energetici ci si aspetta un AUMENTO della bolletta
energetica di 2 – 2,5 milioni di euro all’anno
Dal 2003 al 2006 la spesa energetica è passata da 18 a 24 milioni di euro
INCREMENTO medio annuo dell’8,3%
Dovuto a:
Aumento del prezzo dei vettori energetici Implementazioni dei servizi (condizionamento
estivo) Crescente obsolescenza delle configurazioni
impiantistiche
Spesa energetica per posto letto annuo del SSR
Il progetto CIFRA-CSCIndividuazione ed indicazione di possibili azioni di
ottimizzazione e di risparmio energetico ed economico nelle strutture del SSR
1. Audit energetico
2. Analisi statistica
3. Opportunità
La metodologia utilizzata
Prima fase: l’audit energeticoHa coinvolto un totale di 22 strutture del SSR, comprendenti
Aziende Ospedaliere, Ospedali Civili, Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico e alcune sedi distrettuali.
Per ognuna delle strutture del campione, sono stati utilizzati due principali strumenti di indagine, ovvero:
1.Visita tecnica;2.Questionario
Figura: Localizzazione delle aziende oggetto dello studio
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Quesiti relativi alla gestione generale dell’energia e sull’involucro edilizio
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SI NO NO RISPOSTA
Seconda fase: l’analisi degli indicatori
Allo stesso modo, tali indicatori sono stati utilizzati per il confronto delle singole strutture all’interno delle ASS ed
individuati eventuali trend di correlazione fra gli indici così individuati.
Figura: Analisi degli indicatori delle singole strutture sanitarie regionali e confronto interno e per l’individuazione di trend settoriali
Seconda fase: l’analisi degli indicatori, il confronto
Alla direzione centrale sono stati forniti degli indicatori di prestazione delle singole Aziende per i Servizi Sanitari, attraverso cui queste sono
state confrontate reciprocamente e con valori nazionali ed internazionali di riferimento. Gli indicatori più
utilizzati in letteratura sono
1.I consumi termici/elettrici riferiti alla superficie dell’edificio;2.I consumi termici/elettrici riferiti al numero di posti letto
Figura: Analisi degli indicatori per le ASS regionali e confronto con i valori nazionali ed internazionali
ANALISI DELLA LETTERATURA
USA (HEALTHCARE ENERGY GUIDEBOOK)
Campione considerato: 200 strutture sanitarie
Suddivisione delle strutture in base al consumo energetico in 4 classi
Indicazioni per l’ascesa al livello di top performer
EU HOSPITALS (EXEMPLAR ENERGY CONSCIOUS IN EUROPEAN HOSPITALS AND HEALTHCARE BUILDINGS)
Progetto finanziato dall’Unione Europea riguardante 5 ospedali siti in vari paesi europei, che prevede la riduzione dei consumi energetici principalmente attraverso l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili
LIGURIA (LINEE GUIDE PER L’EFFICIENZA ENERGETICA NEL SETTORE OSPEDALIERO LIGURE)
Analisi del sistema ospedaliero ligure comprendente al suo interno 11 aziende. A seguito di un’analisi qualitativo statistica vengono fornite delle linee guida
Potenzialità di riduzione dei consumi termici ed elettrici
secondo UK National Health Service e Progetto EU‐ Hospitals
POTENZIALE RISPARMIO
Terza fase: l’individuazione delle opportunità
Le opportunità di riduzione della spesa e dei consumi energetici sono state classificate in funzione della loro tipologia
(tecnologiche o gestionali/organizzative), in funzione della loro afferenza (attività endogene/esogene) e del loro impatto
(debole/medio/forte)
Esempio: Classificazione in base all’impatto sui costi energetici
Figura: Individuazione delle opportunità, classificazione degli interventi in base all’impatto sui costi energetici.
Indici di consumo specifici delle strutture ospedaliere del SSR
Proiezioni di riduzione a seconda dell’intervento
(Fonte: CIFRA su 20 strutture campione)
Tipologia di interventi individuati
Potenziale di riduzione
della spesa
Portata dell’intervento Esempi
Basso – non compensativo
Endogeno
Illuminazione, inverter, isolamento, monitoraggio dei consumi
energetici.
Medio – compensativo
Endogeno
ogenerazione/trigenerazione, interventi sulla struttura edile, ristrutturazione della struttura
organizzativa interna.
Alto – riduttivo EsogenoReti di teleriscaldamento, accordi
di settore/filiera.
Interventi
•Gestione attività di manutenzione•Rinegoziazione contratti di fornitura
Tecnico Impiantistici
•Illuminazione•Azionamenti elettrici•Impianto di ventilazione•Cogenerazione
Gestionali
Interventi nell’area organizzativa e gestionale
•Inserimento della problematica energetica nel Piano Sanitario Regionale con relativi indirizzi strategici in ragione della loro specificità tecnica, economica e gestionale
•Riorganizzazione delle competenze in materia di consumi e costi energetici
•Introduzione di una nuova figura professionale, l’Energy Manager del Sistema Ospedaliero, di rilevante competenza tecnica ed economica, con competenza sull’intero sistema ospedaliero inteso come bacino energetico diffuso.
•Inserimento del Bacino Energetico Diffuso nei Programmi Regionali Operativi (PRO) previsti nel nuovo Disegno di Legge Regionale in Materia di Energia all’articolo 5 ed impostazione di questi per le strutture ospedaliere sia in termini generali come tipologia di attività, sia in termini specifici e combinati (attività e tecnologia) come ad esempio la cogenerazione, l’utilizzo del fotovoltaico dove possibile, la diversificazione delle fonti ecc.
•Inserimento nei PRO di interventi di SISTEMA in stretta correlazione con le caratteristiche del territorio, in termini di generazione energetica considerare le biomasse legnose, gli oli e le filiere corte, utilizzando biomasse locali legnose e oli in particolare per le strutture ospedaliere prossime alle aree montane. In termini di utilizzo le reti di teleriscaldamento in aree caratterizzate da forti consumi energetici termici (conurbazioni e zone industriali).
Interventi nell’area Monitoraggio e Pianificazione •Inserimento di strumenti di monitoraggio dei consumi e dei costi energetici complessivi per ogni singola struttura del SSR a livello di consumo di fonti e di assorbimento delle strutture.•Monitoraggio dei costi dei servizi energetici per tipologia per singola struttura e dell’insieme di strutture.•Protocollo delle attività da assegnare ad un Energy Manager del Sistema Ospedaliero e misurazione performance in termini gestionali, tangibili ed intangibili.•Istituire un programma di controllo da assegnare ad un Energy Manager del Sistema Ospedaliero.•Analisi dei trend e bilanci previsionali in assenza di azioni coordinate e di indirizzo.•Pianificazione/programmazione degli interventi, con particolare riferimento alla pianificazione dei PRO.
Area Azioni e Misura delle Azioni: • Tipi di interventi.• Rapporti sintetici sugli interventi effettuati.• Misura degli interventi.• Rilevazioni di impatto ambientale attuale/previsionale.
Area documentazione tecnica:•Nuove modalità comportamentali generali in relazione ai nuovi obiettivi strategici.•Nuove regolamentazioni specifiche con il supporto di manuali sintetici ad uso delle amministrazioni e del personale tecnico.•Tipologia ed analisi critica delle migliori tecnologie disponibili sul mercato (Best Application Technologies, BAT);
Area Contratti e Modelli Organizzativi: •Tipologia ed analisi critica dei modelli contrattuali.•Tipologia ed analisi critica dei modelli organizzativo/gestionali.
Possibile struttura del sistema di monitoraggio prestazione del SSR
Due nuove figure professionali
- Il Terzo Responsabile (DPR 412/93) è “la persona fisica o giuridica che, essendo in possesso dei requisisti previsti dalle normative vigenti e comunque di idonea capacità tecnica, economica, organizzativa, è delegata dal proprietario ad assumere le responsabilità dell’esercizio, della manutenzione e dell’adozione delle misure necessarie al contenimento dei consumi energetici”
- Gli Energy Manager invece (Legge 10/91), “individuano le azioni, gli interventi, le procedure e quanto altro necessario per promuovere l’uso razionale dell’energia, assicurano le predisposizione di bilanci energetici in funzione anche dei parametri economici e degli usi energetici finali
Figura: Consumi energetici superiori alle 1000 tep nelle strutture ospedaliere
L’art. 19 della L10/91 prevede l’obbligo dell’EM per le attività industriali con un consumo superiore ai 10.000 tep equivalenti e per tutte le altre attività con un consumo superiore alle 1.000 tep di petrolio
Interventi per il risparmio energetico nell’area delle Azioni
Gli interventi attuabili per ridurre i consumi e la spesa energetica del settore ospedaliero possono essere classificati in funzione delle possibili interazioni con il territorio circostante.
1.Interventi di tipo “endogeno”: la cui portata è limitata all’interno della singola struttura ospedaliera
2. Interventi di tipo “di sistema”: che prevedono interazioni di diverso grado con il territorio adiacente alla singola struttura ospedaliera
Le opportunità: una sintesiInterventi di tipo tecnologico Interventi di tipo
organizzativo/gestionaleImpianti cogenerativiImpianto trigenerativoImpianto cogenerativo/trigenerativo con reti di teleriscaldamentoImpianti cogenerativo/trigenerativo con e senza rete di teleriscaldamento con alimentazione a biolio vegetale o animaleImpianti geotermiciImpianti a portata variabileRecuperatori di calore aria ariaImpianto fotovoltaicoImpianto solare termicoImpianti termici ad alto rendimentoImpianti frigoriferi ad alto COPVentilazione naturale/ibridaVerifica coibentazioniIsolamento termico struttureSostituzione di porte e finestreInterruttori automaticiSistemi di illuminazione ad alta efficienzaMotori a velocità variabileControllo automatizzato impiantiRifasamento del carico elettrico
Verifica manutenzione impianti termici-elettriciRegolazione della temperature ambientaleVerifica condizioni contrattuali di fornituraFormazione personaleDomotica e Building AutomationOutsourcing servizi non coreESCoMonitoraggio dei consumi
Tabella 2: Sintesi delle diverse opportunità (tecnologiche ed organizzative/gestionali) individuate per le aziende
Interventi impiantistici e sulle fonti energetiche per strutture ospedaliere In
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Interventi che danno maggior vantaggio economico, minor impatto ambientale, minor consumo
Interventi per strutture ospedaliere e forme di finanziamento
Interventi di
sistema
Interventi di sistema
Cabina di regia (Ospedali/Università/Comuni)
9 punti in più alla rete di teleriscaldamento più potente
Senza i 9 punti la soluzione sarebbe stata quella Economica
Interventi di ottimizzazione all’interno del SSR
Importante ma non prioritaria
Prioritaria Poco incisiva
SOLUZIONE OTTIMA
Vantaggi economici
Tempi di rientro dell’intervento
Rete di teleriscaldamento piccola
+9 punti per rete più potente
Interventi di ottimizzazione:
vantaggi della soluzione ottima
Interventi di sistema nella provincia di
Pordenone
Interventi di sistema nella provincia di Pordenone
• Opportunità di sistema: – Il beneficio ottenibile per il “sistema” è maggiore dei
singoli benefici relativi alle aziende;– Soluzioni complesse: progettazione dettagliata,
approccio necessariamente multi-disciplinare che coinvolga aspetti tecnologici, ambientali e normativi;
• Due maggiori opportunità individuate nello studio:
VALORIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTI LEGNOSI
VALORIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTI LEGNOSI
EVOLUZIONE DEI CONSORZI DI
SVILUPPO INDUSTRIALE
EVOLUZIONE DEI CONSORZI DI
SVILUPPO INDUSTRIALE
Introduzione: le opportunità individuate
Valorizzazione energetica dei rifiuti
legnosi
Evoluzione dei consorzi di sviluppo
industriale
Conclusioni: i fattori critici di successo
Valorizzazione energetica dei rifiuti legnosi
• Emerso nel corso dell’indagine:
RESIDUI LEGNOSI DAL DISTRETTO
DEL MOBILE
RESIDUI LEGNOSI DAL DISTRETTO
DEL MOBILE
FABBISOGNI VARIABILI DEI PRODUTTORI DI PANNELLI
FABBISOGNI VARIABILI DEI PRODUTTORI DI PANNELLI
DISPONIBILITÀ IN ECCESSO DA DESTINARE A SMALTIMENTO
DISPONIBILITÀ IN ECCESSO DA DESTINARE A SMALTIMENTO
UTILIZZO NEI CEMENTIFICI
DELLA PROVINCIA
UTILIZZO NEI CEMENTIFICI
DELLA PROVINCIA
Le opportunità individuate
Valorizzazione energetica dei rifiuti
legnosi
Evoluzione dei consorzi di sviluppo
industrialeConclusioni
IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZION
E DEDICATO
IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZION
E DEDICATO
Valorizzazione energetica dei rifiuti legnosi nei cementifici
Soluzione ottimale sotto molteplici punti di vista:
• riduzione costi combustibile (Hi 3.500 kcal/kg) e quote di CO2 (per cementifici); • costi di smaltimento rifiuti (per aziende), trattamento rifiuti in condizioni tecnologiche ottimali (tempi lunghi
ad alte temperature) e già realizzato in diverse realtà internazionali, anche per rifiuti pericolosi. Risulta comunque necessario:
– Definizione dei meccanismi operativi e dei prezzi di cessione/acquisto;– Test tecnologici di combustione in cementificio del residuo e test sul prodotto finito;
Ricezione rifiuto legnoso
non pericoloso
Contenuto di umidità > 10%?
Stoccaggio
Pezzatura?
Macinazione
Essiccatore
SI
Pellettizzatrice
NO
Pezzame Segatura
Stoccaggio PF
DescrizioneCosto
dell’investimento
Mulino a martelli 55.000
Essiccatore a fascio tubiero 200.000
Linea di Pellettizzazione 600.000
Silos stoccaggio 300.000Opere civili, investimenti generali e
macchinari accessori1.000.000
Totale 2.155.000
Impianto di pellettizzazione del rifiuto legnoso
Le opportunità individuate
Valorizzazione energetica dei rifiuti
legnosi
Evoluzione dei consorzi di sviluppo
industrialeConclusioni
Evoluzione dei Consorzi di sviluppo industriale
1. I Consorzi promuovono, nell'ambito degli agglomerati industriali di competenza, le condizioni necessarie per la creazione e lo sviluppo di attività produttive nel settore dell'industria. A tale fine realizzano e gestiscono infrastrutture per le attività industriali, promuovono o gestiscono servizi alle imprese.
2. I servizi alle imprese comprendono la prestazione di servizi per l'innovazione tecnologica, gestionale e organizzativa alle imprese industriali e di servizi.
Legge regionale 18 gennaio 1999, n. 3Disciplina dei Consorzi di sviluppo industriale.
Le opportunità individuate
Valorizzazione energetica dei rifiuti
legnosi
Evoluzione dei consorzi di sviluppo
industrialeConclusioni
Evoluzione dei Consorzi di sviluppo industriale
3. In particolare, i Consorzi provvedono:
a) all'acquisizione ovvero all'espropriazione e alla progettazione di aree attrezzate per insediamenti produttivi, ivi compresa l'azione promozionale per l'insediamento di attività produttive in dette aree, alla progettazione e realizzazione delle opere di urbanizzazione e dei servizi, nonché all'attrezzatura degli spazi pubblici destinati ad attività collettive; (…) e) alla costruzione e alla gestione di impianti di depurazione degli scarichi degli insediamenti produttivi, di stoccaggio di rifiuti speciali tossici e nocivi, nonché al trasporto dei medesimi; (…)g) all'esercizio e alla gestione di impianti di produzione combinata e di distribuzione di energia elettrica e di calore in regime di autoproduzione.
4. I Consorzi possono altresì promuovere, anche al di fuori dell'ambito di competenza, la prestazione di servizi riguardanti: a) la ricerca tecnologica, la progettazione, la sperimentazione, l'acquisizione di conoscenze e la prestazione di assistenza tecnica, organizzativa e di mercato connessa al progresso ed al rinnovamento tecnologico, nonché la consulenza ed assistenza alla diversificazione di idonee gamme di prodotti e delle loro prospettive di mercato;
Legge regionale 18 gennaio 1999, n. 3Disciplina dei Consorzi di sviluppo industriale.
Le opportunità individuate
Valorizzazione energetica dei rifiuti
legnosi
Evoluzione dei consorzi di sviluppo
industrialeConclusioni
Evoluzione delle aree industriali
Situazione passata
Situazione attuale
Consorzi di sviluppo
industriale
Consorzi di sviluppo
industriale
Attività produttive integrate che agiscono in
ottica sistemica, collaborativa.
Singole imprese
PARCO ECO-INDUSTRIALE
AUTONOMO
Attività indipendenti, in competizione, know-how
esclusivo
Attività co-localizzate, coordinate,
logisticamente interrelate
Attività co-localizzate, coordinate,
logisticamente interrelate
Driver economici: (complessità,
globalizzazione, ecc.)
Driver economici: (riduione costi materie prime,
energia, acqua) ed ambientali
(riduzione impatti aria/acqua/suolo,
ecc.)
Situazione futura
Le opportunità individuate
Valorizzazione energetica dei rifiuti
legnosi
Evoluzione dei consorzi di sviluppo
industrialeConclusioni
Evoluzione
Prestazioni
Consorzi di sviluppo industrialeLe peculiarità dei consorzi di sviluppo industriale sono molteplici e di diverso ordine
GEOGRAFICHE
INFRASTRUTTURALI
PRODUTTIVE
ENERGETICHE
AMBIENTALI
ORGANIZZATIVE
CO-LOCALIZZAZIONE DI IMPRESE
RETI TRASPORTI, ACQUE, GAS
DIVERSIFICAZIONE ATTIVITÀ PRODUTTIVE
DIVERSIFICAZIONE FABBISOGNI ENERGETICI
MONITORAGGI IMPATTI ARIA/ACQUA/SUOLO
CENTRO DIREZIONALE
Le opportunità individuate
Valorizzazione energetica dei rifiuti
legnosi
Evoluzione dei consorzi di sviluppo
industrialeConclusioni
Le opportunità per la ZIPR
Impianto trigenerativo tradizionale
Fra le diverse sinergie del consorzio, è stata approfondita la sinergia in ambito energetico
Impianto trigenerativo a
fonte rinnovabile
Impianto innovativo e prototipale
- A Gas Naturale;- Tecnologia affidabile e matura;- Tempi di ritorno medi
-A fonte rinnovabile-Benefici ambientali-Incentivi nazionali
- Innovazione e rilevanza territoriale;-Know-how interno;-Alti tempi di ritorno.
TRE OPPORTUNITÀ INDAGATE
Le opportunità individuate
Valorizzazione energetica dei rifiuti
legnosi
Evoluzione dei consorzi di sviluppo
industrialeConclusioni
Impianto trigenerativo a
gas naturale: 6.3 MWe
Impianto trigenerativo a
fonte rinnovabile
Impianto innovativo e prototipale
Le opportunità individuate
Valorizzazione energetica dei rifiuti
legnosi
Evoluzione dei consorzi di sviluppo
industrialeConclusioni
Le opportunità per la ZIPR
Voce Valore U.d.m.
Potenza in ingresso 14,9 [MW]
Potenza termica 7 [MW] t
Potenza elettrica 6,3 [MW] el
Rendimento termico medio: 47% %
Rendimento elettrico medio 42% %
Le opportunità individuate
Valorizzazione energetica dei rifiuti
legnosi
Evoluzione dei consorzi di sviluppo
industrialeConclusioni
Impianto trigenerativo a gas naturale
Impianto trigenerativo a
fonte rinnovabile
Impianto innovativo e prototipale
Le opportunità per la ZIPR
Voce Valore U.d.m.Potenza in ingresso 20 [MW]
Potenza termica 9,2 [MWt]
Potenza elettrica 8,3 [MW el]
Rendimento termico 46% %Rendimento elettrico 41% %Ore funzionamento annuo 8040 [h]Costo manutenzione 0,12 c€/kWh
Consumo di combustibile 220 g/kWe
Le opportunità individuate
Valorizzazione energetica dei rifiuti
legnosi
Evoluzione dei consorzi di sviluppo
industrialeConclusioni
Impianto trigenerativo a gas naturale
Impianto trigenerativo a
fonte rinnovabile
Impianto innovativo e prototipale
Le opportunità per la ZIPR
Impianto di piccola taglia: 500 kWe
Integrazione fra opportunitàLe opportunità non sono esclusive, anzi, l’integrazione fra opportunità comporterebbe significativi vantaggi secondo il triplice punto di vista energetico, economico ed ambientale.
In particolare, dal punto di vista economico, l’integrazione fra opportunità con tempi di ritorno diversi consente l’ottenimento dei benefici di impianti ad alto tempo di ritorno, unitamente al ritorno economico di investimenti favorevoli.
Impianto trigenerativo tradizionale
Impianto trigenerativo a
fonte rinnovabile
Impianto innovativo e prototipale
Tempi di ritorno medi (7-8 anni)
Tempi di ritorno bassi (3-4 anni)
Tempi di ritorno elevati (10-12
anni)
Effetto sinergico: payback cumulato: 5-6
anni.
Le opportunità individuate
Valorizzazione energetica dei rifiuti
legnosi
Evoluzione dei consorzi di sviluppo
industrialeConclusioni
Il progetto di efficienza energetica: indagine, analisi statistica e soluzioni
per le singole aziende
Individuare interventi di risparmio energetico e ridurre il livello di incertezza nella formulazione di strategie, decisioni e azioni in campo energetico-ambientale, mediante l’utilizzo di un approccio che consenta di effettuare una valutazione comparativa delle diverse possibili opzioni disponibili per ridurre la spesa energetica
Lo studio: finalità
FINALITÀ
METODOLOGIA
IL PROGETTO
OPPORTUNITÀ
Valutare prestazioni operative, ovvero l’influenza della, installazione, gestione degli impianti, dei flussi di materie prime, di energia e di emissioni sui risultati energetici ed ambientali dell’attività.
Valutazione delle prestazioni gestionali, ovvero l’influenza della struttura organizzativa e della gestione delle risorse sui risultati energetici ed ambientali dell’attività
Perchè il metodo degli indicatori?
Abitudine aziendale all’utilizzo di indicatori assoluti per la valutazione dello stato di fatto (consumi di materie prime, consumi energetici, ecc.)
L’utilizzo si indicatori consente, di semplificare, quantificare, analizzare e comunicare informazioni complesse rendendole più fruibili al decision maker
Definizione di indicatori specifici che permettono il monitoraggio e confronto di specifiche prestazioni aziendali :
FINALITÀ
METODOLOGIA
IL PROGETTO
OPPORTUNITÀ
Indicatori di risposta: valutano l’efficienza e l’efficacia delle politiche o dei comportamenti adottati dalle aziende;
Indicatori di contabilità ambientale: intesi come intensità delle risorse utilizzate;
Indicatori di flusso: descrivono ingresso ed uscita dei principali cicli ecologici (acqua, energia, materie prime, rifiuti, emissioni).
FINALITÀ
METODOLOGIA
OPPORTUNITÀ
La metodologia
IL PROGETTO
CONFRONTA- BILI?
Termina Diagnosi
Approccio tecnico
Approccio statistico
Interventi di razionalizzazione
energetica
Analisi economica
Priorità interventi
NO Opportunità diInnovazione energetica
Analisi economica
Priorità interventi
SI
Indicatori effettivi
Audit energetico
modalità
walking throght
Analisi di Processo
Analisi di letteratura
Indicatori di
riferimento
Opportunità specifiche e
settoriali
Pianificazione e opportunità sistemiche
FINALITÀ
METODOLOGIA
OPPORTUNITÀ
La metodologia: il questionario
IL PROGETTO
QUADRO A: Informazioni generali sull'azienda
QUADRO D: Dati energetico-ambientali
QUADRO E: Impianti, tecnologie e dati di funzionamento
QUADRO B: Attività produttiva QUADRO C: Materie prime, semilavorati, prodotti ausiliari e prodotti finiti
Individuazione dei parametri gestionali, non immediatamente imputabili al ciclo produttivo
Visione quantitativa globale dell’influenza di ogni fase produttiva sugli aspetti energetico-ambientali significativi.
Caratterizzazione dell’assetto impiantistico di ogni fase, dalla indicazione dei coefficienti di utilizzo, ai dati di targa e alla vita residua di ogni macchinario
Gli indicatori di risposta e di contabiltà
Formula UdM Definizione
Ce/Cth - Rapporto fra i consumi di elettricità (Ce) ed energia termica (Cth), indice della struttura dei consumi energetici;
Ctot/RE kWh/€ Rapporto fra i consumi energetici totali (Ctot = Ce + Ct) ed il fattuarato annuale (RE), indice dell’intensità energetica del businees aziendale;
Cth/FA kWh/m2
Rapporto fra i consumi termici aziendali (Cth) e la superficie dello stabilimento (FA), indice del consumo energetico specifico relativo al riscaldamento ambientale;
PE/TE Rapporto fra il numero di addetti relativo al ciclo produttivo (PE) e quello totale dell’azienda (TE), indice del grado di automazione dell’azienda;
Ctot/TH kWh/h Rapporto fra i consumi totali (Ctot) e le ore totali lavorate(TH), indice dell’intensità energetica oraria aziendale;
Cw/RE m3/€ Rapporto fra i consumi idrici(Cw) ed il fatturato aziendale (RE), indice dell’intensità dell’utilizzo idrico dell’attività aziendale;
Cw/ Ctot m3/kWh
Rapporto fra i consumi idrici (Cw) ed I consumi energetici totali(Ctot), indice di intensità dell’utilizzo idrico rispetto a quello energetico dell’azienda;
Ctot/TE kWh/hd
Rapporto fra i consumi energetici totali (Ctot) ed il numero totale di addetti (TE), indice dell’intensità energetica per personale impiegato;
Ctot/PE kWh/hd
Rapporto fra i consumi totali (Ctot) ed il numero totale di addetti relativi al solo ciclo produttivo (PE), indice dell’intensità energetica pro capite rispetto al solo ciclo produttivo aziendale;
FINALITÀ
METODOLOGIA
OPPORTUNITÀ
IL PROGETTO
N o n te rm o p la s ti 2 0 0 5
C o m s u m o E E (k w h ) = 2,1 3 0 1 E 5 + 0 ,7 51 * x; 0 ,9 5 C on f.In t .C o m s u m o E E (k w h )* = 3 ,2 59 3 E 5 + 0 ,8 6 7 1 * x
7 0 0 01, 66 8 E5
3 ,5 7 E 55 ,8 3 E 5
1 ,0 5 2 1 E 61 ,2 3 6 6 E 6
1 ,8 8 8 E 6
C o n s u m o MP (k g )
5 0 6 0
1 ,8 3 7 8 E 5
5 ,8 8 9 5 E 5
8 ,0 4 6 5 E 5
1 ,4 0 3 4 E 6
1 ,9 3 3 7 E 6
Co
msu
mo E
E (
kwh
)
C o n s u m o M P (k g ) :C o m s u m o E E (kw h ) : r 2 = 0 ,5 5 2 4 ; r = 0 ,7 4 3 3 ; p = 0 ,0 3 4 6 ; y = 2 ,1 3 0 1 E 5 + 0 ,7 5 1 * x
Analisi statistica di regressione
FINALITÀ
METODOLOGIA
OPPORTUNITÀ
IL PROGETTO
Audit energetico a 35 imprese della provincia di Pordenone
Campione non omogeneo- Settore di appartenenza- Dimensioni- Costi energetici e rilevanza relativa dei medesimi
FINALITÀ
METODOLOGIA
OPPORTUNITÀ
IL PROGETTO
STATISTICHE DESCRITTIVE
INDICATORI SPECIFICIConfronto, monitoraggio e valutazione delle performance
Formula UdM Definizione
Ce/Cth - Rapporto fra i consumi di elettricità (Ce) ed energia termica (Cth), indice della struttura dei consumi energetici;
Ctot/RE kWh/€ Rapporto fra i consumi energetici totali (Ctot = Ce + Ct) ed il fattuarato annuale (RE), indice dell’intensità energetica del businees aziendale;
Ctot/TE kWh/hd
Rapporto fra i consumi energetici totali (Ctot) ed il numero totale di addetti (TE), indice dell’intensità energetica per personale impiegato;
Ctot/PE kWh/hd
Rapporto fra i consumi totali (Ctot) ed il numero totale di addetti relativi al solo ciclo produttivo (PE), indice dell’intensità energetica pro capite rispetto al solo ciclo produttivo aziendale;
Cth/FA kWh/m2
Rapporto fra i consumi termici aziendali (Cth) e la superficie dello stabilimento (FA), indice del consumo energetico specifico relativo al riscaldamento ambientale;
PE/TE Rapporto fra il numero di addetti relativo al ciclo produttivo (PE) e quello totale dell’azienda (TE), indice del grado di automazione dell’azienda;
Ctot/TH kWh/h Rapporto fra i consumi totali (Ctot) e le ore totali lavorate(TH), indice dell’intensità energetica oraria aziendale;
Cw/RE m3/€ Rapporto fra i consumi idrici(Cw) ed il fatturato aziendale (RE), indice dell’intensità dell’utilizzo idrico dell’attività aziendale;
Cw/ Ctot m3/kWh
Rapporto fra i consumi idrici (Cw) ed I consumi energetici totali(Ctot), indice di intensità dell’utilizzo idrico rispetto a quello energetico dell’azienda;
0 ,5 1 ,0 2 ,0 5 ,0 10 ,0 15 ,0 20 ,0 25 ,0 30 ,0 35 ,0 40 ,0
C E /C T
0
2
4
6
8
10
12
14
16
No
of o
bs
0,1 1 ,0 10 ,0 100 ,0 1000,0
CT OT /FA T T
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
No
of o
bs
FINALITÀ
METODOLOGIA
OPPORTUNITÀ
IL PROGETTO
INDICATORI
Analisi di Regressione
F a ttu ra to1:N Addetti: r2 = 0 ,9612; r = 0 ,9804; p = 0 ,0000001; y = 65,3761 + 2 ,8027E-6*x
-5E7 0 5E7 1E8 1,5E8 2E8 2,5E8 3E8 3,5E8
F attura to1
0
200
400
600
800
1000
N A
ddet
ti
V-1
V-2
R2
Ctot RE 0,879
Ctot TH 0,771
Ce RE 0,734
TE RE 0,961
PE RE 0,862
Ct FA 0,844
Ctot Cw 0,706
TH RE 0,892
Analisi di regressione settoriale: settore metalmeccanico
Analisi di regressione settoriale: settore della plastica e del legno
FINALITÀ
METODOLOGIA
OPPORTUNITÀ
IL PROGETTO
Identificazione delle opportunità di razionalizzazione e innovazione
Tipologia di opportunità individuate:
Opportunità generali, applicabili a molteplici e diversificate aziende del campione;
Opportunità specifiche per le azienda presenti nel campione;
Opportunità settoriali, comuni ad uno specifico gruppo di aziende;
Opportunità sistemiche, relative ad un cluster di aziende particolarmente rilevante.
FINALITÀ
METODOLOGIA
OPPORTUNITÀ
IL PROGETTO
OPPORTUNITÀOpportunità generali, specifiche, settoriali
Settore Opportunità Caratteristiche principaliGenerica Impianti fotovoltaici Da 5 a 100 kW di picco, dimensionati rispetto ai
fabbisogni aziendaliGenerica Illuminazione Utilizzo di lampade fluorescenti compatte, LED, o
impianti a vapore di sodio, in funzione dell’efficienza energetica, la resa in colore (CRI) e la temperatura della luce (CCT).
Generica Motori elettrici, compressori
Manutenzione corretta e dimensionamento, controllo del fattore di carico. Recupero energetico dai compressori (fino all’80% di energia dissipata), controllo della rete di distribuzione dell’aria compressa tramite rilevatori ultrasonici;
Specifica, Cementificio
Recupero energetico dai gas al camino
Gas in uscita a 350°C, recuperabili tramite un gruppo ORC con annessa produzione di energia elettrica;
Specifica, Cementificio
Isolamento del forno rotante
Isolamento del forno rotante tramite lana minerale, energia in ingresso recuperabile 3-4%.
Specifica, Metallurgico
Recupero energetico dai gas al camino
30.000 Nm3 a 700 °C energia recuperabile, utilizzo di materiali a cambiamento di fas (PCM) per il controllo delle fluttuazioni dei flussi e produzione elettrica integrata tramite un impianto ORC da 500 kWe.
Specifica, Lattiero caseario
Impianto cogenerativo
Soluzione ideale per fabbisogni complementari (termico ed elettrico) del ciclo produttivo. Potenza stimata: 750 kWe, motore endotermico a gas naturale. Risparmi stimati: 250 k€/anno; Payback: 3-4 anni
Settoriale, Plastiche
Presse ad iniezione elettrica
Risparmio energetico fino al 70% a seconda dei tempi ciclo, del tipo di pezzo e del materiale a fronte di un investimento superiore del 20% rispetto al tradizionale sistema idraulico.
FINALITÀ
METODOLOGIA
OPPORTUNITÀ
IL PROGETTO
OPPORTUNITÀSistemiche
FINALITÀ
METODOLOGIA
OPPORTUNITÀ
IL PROGETTO
• Opportunità di sistema: – Il beneficio ottenibile per il “sistema” è maggiore
dei singoli benefici relativi alle aziende;– Soluzioni complesse: progettazione dettagliata,
approccio necessariamente multi-disciplinare che coinvolga aspetti tecnologici, ambientali e normativi;
• Due maggiori opportunità individuate nello studio:
VALORIZZAZIONE ENERGETICA
DEI RIFIUTI LEGNOSI
VALORIZZAZIONE ENERGETICA
DEI RIFIUTI LEGNOSI
EVOLUZIONE DEI CONSORZI DI
SVILUPPO INDUSTRIALE
EVOLUZIONE DEI CONSORZI DI
SVILUPPO INDUSTRIALE
Forno elettrico ad arco:Utilizzo di masse termiche inerziali
ai fini del recupero energetico dagli effluenti gassosi
Enti coinvolti nella ricerca
Obiettivo del lavoro svolto
• Dipartimento di Ingegneria Elettrica Gestionale e Meccanica• Eco-D Srl: studio di progettazione e realizzazione di impianti siderurgici
• Proporre una soluzione ingegneristica per il recupero energetico dagli effluenti gassosi di un forno elettrico ad arco, sfruttando il differimento termico, ovvero il disaccoppiamento temporale tra flussi energetici in ingresso ed uscita ad un apposito recuperatore mediante l’utilizzo di materiali bassofondenti
Forno elettrico ad arco (EAF)
Elettrodi
Volta mobile
Arco elettrico
Bagno fuso
Crogiolo cilindrico
Quarto foro
Impianto di depurazione fumi
Cappa
EAFLF
FerroalloysVD
Station
Cassa polveri
WCD
Ciclone
Filtro a maniche
Camino
QT
Bilancio energetico dell’EAF• Il consumo energetico del settore siderurgico, di
cui una parte consistente è a carico del EAF, rappresenta il 20% dell’energia consumata nel settore industriale Bilancio energetico di un forno EAF, da fonte Ferriere Nord
EAF con capacità di colata 70 t
Energia introdotta nel reattore ≈ 50 MWh
Energia disponibile per il recupero energetico
Energia fumi ≈ 10 MWh
L’idea di base
Portate linea fumi EAF:
Molto elevate
Grande variabilità delle temperature
impossibilità di effettuare un recupero tramite un semplice scambiatore di calore ad attraversamento
Materiali bassofondenti
Accumulo e cessione calore latente
PCM
Flusso energetico variabile
Flusso energetico costante
Disaccoppiamento temporale
fusione solidificazione
Gruppo ORC
Scelta del posizionamento del differitore
Al di sopra della Settling chamber in modo da:
• Sostituire i pannelli raffreddati ad acqua attualmente presenti
• Non comportare modifiche invasive al layout tipico di una linea fumi
• Disporre di una superficie, per lo scambio termico, di estensione pari a 35 m2
A
A
Sez. A - A
Scambiatore:scorre il fluido
transfer
Lato Fumi
Valutazione delle potenze scambiate tra fumi e PCM
• Profilo di temperature dei fumi relativo ad una sezione rappresentativa della Settling chamber (fonte Eco-D)
• Andamento del coefficiente di scambio termico globale
• Scelta dei materiali PCM da utilizzare
Irraggiamento
Convezione
T max = 1224 KT media = 860 K
Analisi possibili materiali
Piombo:
• conducibilità termica: 34,75 W/(mK)
• temperatura fusione = 327 °C
Sale fuso (miscela di Nitrato di Potassio e Sodio):
• utilizzato nei recenti impianti termodinamici solari
• conducibilità termica molto bassa: 0,54 W/(mK)
• costo contenuto: 0,5 €/Kg
• bassa densità: 1800 kg/m3
• temperatura fusione = 238 °C
• temperature max di esercizio = 600 °C
Calcolo della quantità di PCM necessaria
Vincoli tecnologici:
Ti = 420 K
p= 4 bar
• conoscendo l’energia in ingresso lato fumi
Quantità di PCM da utilizzare
Esposizione risultatiSeconda configurazione:
Andamento temperature e fronti di fusione con v = 0,25 m/s
Esposizione risultatiTerza configurazione:
Andamento temperature e fronti di fusione con v = 0,25 m/s
Esposizione risultatiTerza configurazione:
Andamento temperature e fronti di fusione con v = 2,5 m/s
Soluzione impiantistica
Agendo sulle pompe si riesce a gestire il sistema
Conclusioni• Le configurazioni potenzialmente adatte al recupero energetico degli effluenti gassosi sono la seconda e la terza, con la differenza che solo quest’ultima permette la regolazione delle potenze estratte in base alle esigenze di gestione dell’apparato.
• In entrambi i casi la quantità di piombo utilizzata fonde e solidifica completamente con frequenza imposta dall’andamento e dalla ripetibilità delle temperature dei fumi, si può quindi affermare che la quantità di piombo utilizzata è adeguata per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
• La seconda e la terza configurazione permettono di asportare una potenza media pari a 1MWt
• Ipotizzando un rendimento di conversione del 10% si ricava una potenza elettrica di 100 kWe
• Da una valutazione economica condotta, considerando il prezzo della corrente elettrica prodotta e il guadagno ottenuto con il contributo dei Certificati Bianchi, si ottiene un introito di circa 75000 €/anno
• Considerando il prezzo della materia prima necessaria e il costo dell’impianto ORC, il rientro del capitale investito previsto è di 3-4 anni
Conclusioni• D’altro canto l’utilizzo del sale associato al piombo ha permesso di sfruttarne solo le caratteristiche di bassa conducibilità termica, utili eventualmente per un isolamento dei tubi dello scambiatore
• Infatti la quantità di sale inizialmente utilizzata è stata gradualmente ridotta ottenendo delle configurazioni in cui la quantità di sale è marginale
Sviluppi futuri• Investigare sulla possibilità di applicare un recupero energetico concepito con le soluzioni impiantistiche e le tecnologie utilizzate nel settore termodinamico solare. Ovvero utilizzando il sale fuso come fluido termovettore facendolo defluire, allo stato liquido all’interno dei tubi in sostituzione dell’acqua.
• Valutare la possibilità di effettuare un recupero energetico esteso non solo alla superficie superiore della camera ma anche alle pareti laterali in modo da aumentare le superfici di scambio termico quindi la potenza asportata e la calmierazione degli effluenti gassosi
• Realizzazione di un prototipo per la convalidazione delle simulazioni
Gioacchino NardinDipartimento di Energetica e Macchine
Università degli Studi di Udine
FONDAZIONE INTERNAZIONALE TRIESTE PER IL PROGRESSO E LA LIBERTÀ DELLE SCIENZE
TRIESTE INTERNATIONAL FOUNDATION FOR SCIENTIFIC PROGRESS AND FREEDOM
Grazie per l’attenzione