il grande scandalo del radio - katawebdownload.kataweb.it/mediaweb/pdf/espresso/scienze/1993... ·...

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Insane Asylums, COG*Iti Mons- roesnhere or the medi- tai protension helleve that Dr. 13ailey's method (or tbc trentine of insanity will be the melme of freeing »any kim !rimate, rso New Plan to Close Uj the Wipe Out Illiteracy and Make Over the Morons by llis Method of Gland Control Dr. W. L A. DAL ler. nese nsethod (or helping the intaso 1 widely ased •pt te hetet.. a neon Pestar* a* thrroid irti e hitt. e! ti.. ece-retfort Denti the rrroid of ata aramet—atei F ben M. Byers si spense all'alba di giovedì 31 marzo 1932, vittima I di una misteriosa sindrome che da 18 mesi devastava il suo corpo, cor- rodendo lo scheletro fino a che le ossa, a una a una, avevano cominciato a scheggiarsi e a rompersi. Byers era stato un uomo robusto e atletico, esperto di ti- ro al piattello, e nel 1907, all'età di 27 anni, era divenuto campione di golf de- gli Stati Uniti nella categoria dilettanti. In veste di presidente della A. M. Byers Iron Foundry, era stato un perfetto sim- bolo degli anni ruggenti. Ricco magnate, frequentava gli ambienti più esclusivi della buona società di New York e con- tinuò a condurre una vita di privilegi an- che dopo il crollo della borsa del 1929, mantenendo residenze a Pittsburgh, a New York, nel Rhode Island e nel South Carolina, oltre a scuderie di cavalli da corsa a New York e in Inghilterra. Quando Byers morì, il suo corpo de- vastato sarebbe stato riconosciuto a sten- to dagli amici, abituati a vederlo come aitante atleta e donnaiolo. Il suo peso si era ridotto a poco più di 40 chilogrammi. Il suo volto, un tempo giovanile e di una bellezza dissoluta, con gli scuri capelli impomatati e lo sguardo profondo, era stato sfigurato da una serie di operazioni chirurgiche che avevano rimosso gran parte della mandibola e parte del cranio nel vano tentativo di arrestare la distru- zione delle ossa. Per il collasso del mi- dollo osseo e dei reni, la sua pelle aveva assunto un colore giallognolo e spettrale. Sebbene fosse quasi muto a causa di un ascesso cerebrale, egli rimase lucido fi- no al termine. La notizia della misteriosa morte di Byers raggiunse quasi immediatamente Wall Street. Nelle due settimane succes- sive, le azioni della società di Byers, già colpite dalla grande depressione, persero un terzo del loro valore. Allarmati, gli amici e i parenti avevano cominciato a contattare i medici di Byers fin dal gior- no del suo decesso per sapere se fosse morto di qualche malattia contagiosa. 78 LE SCIENZE n. 302, ottobre 1993 Già nel pomeriggio successivo, le auto- rità avevano istruito un'inchiesta, so- spettando un omicidio per avvelenamen- to, e stavano preparando una perizia me- dico-legale. Il «New York Times» an- nunciò i risultati preliminari dell'au- topsia con un titolo in prima pagina: «Eben M. Byers muore per avvelena- mento da radio». Avvelenamento da radio? Ma come poteva un uomo nella posizione di Byers essere stato colpito da una malattia che fino ad allora era rimasta confinata a un manipolo di chimici e alle rifinitrici di quadranti per orologi (che usavano in- chiostro radioattivo per rendere i numeri visibili al buio, ed erano solite leccare i pennelli per tracciare linee più sottili)? La risposta a questa domanda richiamò l'attenzione su un pericolo che le auto- rità sanitarie iniziavano appena a ricono- scere: anche piccoli quantitativi di so- stanze tossiche, se assunti regolarmente, possono uccidere. Il caso di Byers con- tribuì pertanto a porre il principio secon- do cui ogni farmaco è pericoloso fino a che non ne venga provata la sicurezza. La tragica vicenda di Byers ebbe ini- zio su un treno, nel 1927. Impegnato in un'avventura galante a tarda notte in uno scompartimento riservato, egli cadde dalla cuccetta e si ruppe un braccio. Nonostante le migliori cure dei suoi me- dici e allenatori personali, Byers lamen- tava un dolore persistente. Presto il trau- ma lo condizionò nel gioco del golf (e - si mormorava - nella libido). Infine egli Questo roboante annuncio degli anni ruggenti pubblicizza il Radithor, una specialità medicinale contenente radio, e il suo inventore, William J. A. Bailey, che si fregiava del titolo di medico senza aver mai terminato gli studi. Questo ge- nere di pubblicità fece sorgere un'infa- tuazione collettiva per il radio, che era ritenuto una sorta di panacea per la sua efficacia nel distruggere molti tumori. si rivolse a un medico di Pittsburgh, Charles Clinton Moyar, che gli consigliò di provare il Radithor, una specialità me- dicinale descritta dal produttore - il Bai- Tr ICK Iok mete to tbMadocrirm «banda and Imre ta the bauli, abati «e bo<to.r able to erecticats timataity Darina te recent cenecartina e! tba American atralmit bociaty et tent, CL Dr i ffitttaar I. A. Batta', ibractor o? the American Enda:rimi Lib- eratori«, o! New ?arie, wIt to fa •athertty fra the annali etatement. nimbo eome anartbag critkerme on the presami rec it- e& of ~tua INarso Nt.to:rts., and citaci tbc ma* o! Harry K. Ilare aa enbetanti. atta« bei ecotout1on Ballorty la a graduata *t Ferrarti Itud the recteartrity ,11 Vimine er .n- e leade rapa/attua *n radkaactIvIty 1.4 hta tbesed.rstIc turniitatio, il. bar ley Radium Laboratory nel New Jersey - come cura per la dispepsia, l'iperten- sione, l'impotenza e oltre 150 altre ma- lattie «endocrinologiche». Byers cominciò a bere numerosi fla- coni al giorno a partire dal dicembre 1927. Confidava agli amici di sentirsi rinvigorito e ringiovanito. Egli ne fu così soddisfatto da mandarne intere cassette ad amici, colleghi e conoscenze femmi- nili, e somministrò la costosa pozione perfino ai suoi cavalli da corsa. Come altri ferventi entusiasti del Radithor, Byers consumò un'enorme quantità del preparato, bevendone da 1000 a 1500 flaconi tra il 1927 e il 1931. Egli proba- bilmente accumulò una dose di radiazio- ni equivalente a migliaia di applicazioni di raggi X, forse tre volte il dosaggio le- tale se assorbito tutto in una volta. L'autopsia condotta il giorno succes- sivo alla morte di Byers confermò che le sue ossa e i suoi organi erano perico- losamente radioattivi. Posti per una notte su una lastra sensibile nell'oscurità più completa, i denti, estratti con l'osso ma- scellare, produssero un'immagine molto netta. Non appena si ebbe la prova che si trattava di avvelenamento da radio, squadre di ufficiali sanitari spazzarono via i micidiali flaconi dagli scaffali dei negozi. Cittadini intimoriti si presenta- rono a consegnare le proprie confezioni di farmaco radioattivo; tra questi il sin- daco di New York City, James J. Wal- ker, che sulle prime non sembrava di- sposto a rinunciare al suo «ringiovanito- re» radioattivo, dato che lo faceva sen- tire in perfetta forma. I 1 mio personale coinvolgimento nello strano caso di Eben Byers iniziò nel- l'autunno del 1989, quando mi imbattei in parecchi flaconi vuoti di Radithor in un negozio di anticaglie mediche, e de- cisi sul momento di acquistarne uno. Dato che il mio lavoro di laboratorio si concentra sul trattamento di tumori con sostanze radioattive biologicamente mi- rate, sapevo che è possibile rendere l'ac- qua temporaneamente radioattiva «incu- bandola» con radio. Questo emette rado, un gas radioattivo con tempo di dimez- zamento breve. Davo quindi per sconta- to che l'inventore della famigerata spe- cialità farmaceutica si fosse avvalso di questo processo assai a buon mercato, e che la radioattività residua del Radithor fosse ormai scesa a livelli insignificanti già da molto tempo. Mi sbagliavo. Analisi effettuate dai miei colleghi John L. Humm e Marc R. Bellerive dell'unità di spettroscopia gamma del Dana-Farber Cancer Institute di Boston rivelarono che, quasi 70 anni dopo la produzione, il flacone quasi vuo- to era ancora pericolosamente radioatti- vo. Valutammo che esso dovesse aver contenuto all'origine circa un microcu- rie sia di radio 226 sia di radio 228. In- curiosito, acquistai tutti gli altri flaconi. Quando essi si dimostrarono ugualmente radioattivi, mi rivolsi alla collezione di libri rari della Countway Medical Li- brary e alla Harvard University Library, per scoprire qualcosa di più sulla storia dimenticata del Radithor, del Bailey Ra- dium Laboratory e del suo direttore, quell'inventore, imprenditore e genio del marketing conosciuto come «dottor» William J. A. Bailey. Il grande scandalo del radio Negli anni venti William J. A. Bailey si arricchì con la vendita di acqua radioattiva dalle presunte virtù curative, fino a che il ritiro del prodotto venne imposto dall'atroce morte per avvelenamento di un ricco magnate di Roger M. Macklis 94". What a Famous Savant Ias tò Say About the

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  • Insane Asylums,

    COG*Iti

    Mons- roesnhere or the medi-tai protension helleve thatDr. 13ailey's method (or tbctrentine of insanity will bethe melme of freeing »any

    kim !rimate,

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    New Plan to Close Uj theWipe Out Illiteracy andMake Over the Morons

    by llis Method ofGland Control

    Dr. W. L A. DALler. nese nsethod(or helping theintaso 1 widely

    ased

    •pt te hetet.. a neon Pestar* a*thrroid irti e hitt. e!ti.. ece-retfort Denti the rrroid of ataaramet—atei

    Fben M. Byers si spense all'alba di

    giovedì 31 marzo 1932, vittimaI di una misteriosa sindrome cheda 18 mesi devastava il suo corpo, cor-rodendo lo scheletro fino a che le ossa,a una a una, avevano cominciato ascheggiarsi e a rompersi. Byers era statoun uomo robusto e atletico, esperto di ti-ro al piattello, e nel 1907, all'età di 27anni, era divenuto campione di golf de-gli Stati Uniti nella categoria dilettanti.In veste di presidente della A. M. ByersIron Foundry, era stato un perfetto sim-bolo degli anni ruggenti. Ricco magnate,frequentava gli ambienti più esclusividella buona società di New York e con-tinuò a condurre una vita di privilegi an-che dopo il crollo della borsa del 1929,mantenendo residenze a Pittsburgh, aNew York, nel Rhode Island e nel SouthCarolina, oltre a scuderie di cavalli dacorsa a New York e in Inghilterra.

    Quando Byers morì, il suo corpo de-vastato sarebbe stato riconosciuto a sten-to dagli amici, abituati a vederlo comeaitante atleta e donnaiolo. Il suo peso siera ridotto a poco più di 40 chilogrammi.Il suo volto, un tempo giovanile e di unabellezza dissoluta, con gli scuri capelliimpomatati e lo sguardo profondo, erastato sfigurato da una serie di operazionichirurgiche che avevano rimosso granparte della mandibola e parte del cranionel vano tentativo di arrestare la distru-zione delle ossa. Per il collasso del mi-dollo osseo e dei reni, la sua pelle avevaassunto un colore giallognolo e spettrale.Sebbene fosse quasi muto a causa di unascesso cerebrale, egli rimase lucido fi-no al termine.

    La notizia della misteriosa morte diByers raggiunse quasi immediatamenteWall Street. Nelle due settimane succes-sive, le azioni della società di Byers, giàcolpite dalla grande depressione, perseroun terzo del loro valore. Allarmati, gliamici e i parenti avevano cominciato acontattare i medici di Byers fin dal gior-no del suo decesso per sapere se fossemorto di qualche malattia contagiosa.

    78 LE SCIENZE n. 302, ottobre 1993

    Già nel pomeriggio successivo, le auto-rità avevano istruito un'inchiesta, so-spettando un omicidio per avvelenamen-to, e stavano preparando una perizia me-dico-legale. Il «New York Times» an-nunciò i risultati preliminari dell'au-topsia con un titolo in prima pagina:«Eben M. Byers muore per avvelena-mento da radio».

    Avvelenamento da radio? Ma comepoteva un uomo nella posizione di Byersessere stato colpito da una malattia chefino ad allora era rimasta confinata a unmanipolo di chimici e alle rifinitrici diquadranti per orologi (che usavano in-chiostro radioattivo per rendere i numerivisibili al buio, ed erano solite leccare ipennelli per tracciare linee più sottili)?La risposta a questa domanda richiamòl'attenzione su un pericolo che le auto-rità sanitarie iniziavano appena a ricono-scere: anche piccoli quantitativi di so-stanze tossiche, se assunti regolarmente,possono uccidere. Il caso di Byers con-tribuì pertanto a porre il principio secon-do cui ogni farmaco è pericoloso fino ache non ne venga provata la sicurezza.

    La tragica vicenda di Byers ebbe ini-zio su un treno, nel 1927. Impegnato inun'avventura galante a tarda notte in unoscompartimento riservato, egli caddedalla cuccetta e si ruppe un braccio.Nonostante le migliori cure dei suoi me-dici e allenatori personali, Byers lamen-tava un dolore persistente. Presto il trau-ma lo condizionò nel gioco del golf (e -si mormorava - nella libido). Infine egli

    Questo roboante annuncio degli anniruggenti pubblicizza il Radithor, unaspecialità medicinale contenente radio, eil suo inventore, William J. A. Bailey,che si fregiava del titolo di medico senzaaver mai terminato gli studi. Questo ge-nere di pubblicità fece sorgere un'infa-tuazione collettiva per il radio, che eraritenuto una sorta di panacea per la suaefficacia nel distruggere molti tumori.

    si rivolse a un medico di Pittsburgh,Charles Clinton Moyar, che gli consigliòdi provare il Radithor, una specialità me-dicinale descritta dal produttore - il Bai-

    Tr ICK Iok mete to tbMadocrirm• «banda and Imre ta the bauli, abati «e

    bo

  • Eben M. Byers, atleta e avvenente donnaiolo, come apparivadiversi anni prima che il consumo di Radithor provocasse ladecalcificazione delle sue ossa e poi la sua morte, avvenutanel 1932. Lo scandalo fece sì che le pozioni radioattive fosse-ro immediatamente fatte sparire dagli scaffali dei rivenditori.

    William Bailey aveva già alle spalle una storia di loschi affariprima di trovare una miniera d'oro nella vendita del Ra-dithor. Sembra tuttavia che egli fosse il primo a credere allasua stessa propaganda, fino a diventare un grande consuma-tore della «miracolosa» medicina per un periodo di molti anni.

    p ben Byers e William Bailey eranoquasi coetanei, ma avevano origini

    sociali quasi opposte. In un certo senso,essi rappresentavano le due facce del«sogno americano» nei primi decennidel XX secolo. Byers nacque nel 1880in una famiglia altolocata. Frequentò laSt. Paul's School e la Yale University,dove si distinse per le maniere cortesi ele conquiste nelle attigue scuole femmi-nili. Dopo aver conseguito il diploma nel1901, cominciò a dilettarsi di affari; sidedicò ai viaggi e al golf, ed ebbe unruolo di primo piano nella vittoria con-seguita nel 1903 dalla squadra di golf diHarvard-Yale ai danni degli ospiti diOxford-Cambridge. L'anno successivoegli divenne presidente e direttore dellapiccola Girard Iron Company, che erastata fondata da suo padre, AlexanderByers. Nel 1909, in seguito alla mortedel fratello maggiore, Byers pervenne alcontrollo assoluto della società.

    Al contrario, William John AloysiusBailey era nato in ristrettezze a Boston,il 25 maggio 1884. Perso precocementeil padre, un cuoco, fu allevato con otto

    fratelli dalla madre Mary, che potevacontare su un salario settimanale di soli15 dollari. Bailey frequentò la QuincyGrammar School e poi la prestigiosaBoston Public Latin School, a lungoconsiderata trampolino di lancio per ra-gazzi poveri, ma svelti di ingegno. I suoiesami di ammissione a Harvard non eb-bero esito brillante, ma egli riuscì co-munque a essere ammesso come matri-cola nell'autunno del 1903. I debiti cre-scenti lo costrinsero ad abbandonare glistudi due anni più tardi, e sebbene Bai-ley sostenesse di avere ottenuto un di-ploma a Harvard e un dottorato all'Uni-versità di Vienna, non esiste alcuna pro-va a sostegno delle sue affermazioni.

    Bailey si trasferì quindi a New Yorkdove lavorò in una società di importa-zioni ed esportazioni. Le sue lettere diquel periodo parlano con entusiasmo diun suo grande progetto: quello di dive-nire ambasciatore non ufficiale del com-mercio stanunitense presso il Governoimperiale della Cina. Questa sua aspira-zione non si concretizzò mai. Invece, ne-gli anni precedenti la prima guerra mon-

    diale, Bailey viaggiò molto, acquisendouna «vernice» cosmopolita che più tardigli sarebbe tornata utile. Allo scoppiodella guerra era impegnato in Russianell'estrazione del petrolio, ma presto,quando il commercio si rivelò imprati-cabile a causa del conflitto, fece ritor-no in patria per lavorare in un'officinameccanica.

    In questo periodo il nome di Baileycominciò per la prima volta ad apparireassociato a vari imbrogli. L'8 maggio1915, il «New York Times» riferiva delsuo arresto, sotto l'accusa di avere con-dotto vendite per corrispondenza truffal-dine a nome della Carnegie EngineeringCorporation (una società fantasma senzaalcuna relazione con il celebre colossodell'acciaio). Egli si faceva versare an-ticipi per un'automobile da 600 dollariche doveva essere montata nel Michigane consegnata a Pittsburgh. Non esistevaalcuna fabbrica di automobili: Bailey edue complici furono giudicati colpevolie condannati a un mese di carcere.

    Nel maggio del 1918 Bailey dovettepagare una multa di 200 dollari, oltre al-

    le spese giudiziarie, per pubblicità frau-dolenta di una specialità medicinale perl'impotenza maschile. L'analisi chimicadelle pillole reclamizzate rivelò che ilcomponente attivo era stricnina. Questoepisodio sembra segnare l'inizio dell'in-teresse di Bailey nei confronti degli sti-molanti sessuali e degli afrodisiaci.

    La ricerca sulle radiazioni, un settorenuovo e di gran moda, esercitò un natu-rale richiamo su Bailey. Il fascino deri-vava dalla novità del fenomeno e dallasua chiara efficacia nel realizzare imma-gini dell'interno del corpo umano e neldistruggere tumori. Si riteneva in gene-rale che nuove e meno evidenti applica-zioni fossero in attesa di essere scoperte.Per esempio Marie Curie, che con il ma-rito Pierre aveva scoperto il radio nel1898, nel periodo postbellico avevaposto come proprio obiettivo primario laricerca sugli effetti di minuscole quanti-tà di radio sulle cellule animali e umane.In Inghilterra questo campo di ricercaera chiamato «terapia leggera con ra-dio», per distinguerla dall'uso di dosimolto più cospicue nella cura del cancro.

    a terapia leggera con radio può essere'ricondotta alle teorie omeopatiche e

    alla medicina fisica del XIX secolo. Essesostenevano che la maggior parte deiprocessi di guarigione fosse naturale eche minuscole quantità di sostanze pre-senti in natura, associate all'esercizio fi-sico e all'esposizione al sole, potesserocurare la maggior parte delle malattie.Chi proponeva queste teorie credeva nelleggendario potere terapeutico delle piùcelebri sorgenti termali europee. Ma ri-maneva un mistero: quelle acque sem-bravano perdere le loro virtù curative adistanza di soli pochi giorni dall'imbot-tigliamento. Nel 1903 si giunse final-mente a scoprire che il «principio atti-vo» sciolto in queste acque era il rado.In seguito alle ricerche di Ernest Ruther-ford sull'emissione di particelle alfa dalradio e dal rado, l'effetto terapeuticopasseggero attribuito alle sorgenti ter-mali venne ascritto a queste particelle.

    Si ipotizzò che le particelle alfa po-tessero determinare la funzionalità delsistema endocrino, una connessione chenon è così strana come potrebbe appari-re. Entrambi i campi di ricerca affasci-navano in modo particolare il mondodella medicina, ed entrambi assursero aipiù alti onori. Nel 1921 Frederick Soddyricevette il premio Nobel per la chimicaper il suo lavoro sui radioisotopi. Nellostesso anno Frederick G. Banting eCharles H. Best isolarono l'insulina, la-voro per il quale Banting e John J. R.MacLeod ottennero nel 1923 il Nobelper la fisiologia o la medicina. La primadelle due scoperte riguardava un nuovotipo di energia, l'altra un metodo per ilcontrollo del trasferimento di energianell'organismo: il processo attraverso ilquale gli zuccheri e altri alimenti basilarivengono convertiti in forme più pronta-mente utilizzabili. Poteva forse la ra-

    RADITHORREG. U. S. PAT. OFF.

    CERTIFIEDRadloactive Water•

    ContainsRadium and Mesothorinm Triple Distilled Water

    Un flacone di Radithor trovato in un ne-gozio di anticaglie si è rivelato ancorapericolosamente radioattivo circa 70 an-ni dopo essere stato quasi completamen-te svuotato dal suo acquirente origina-rio. Questa scoperta dimostra che alme-no in una cosa Bailey diceva la verità:egli usava effettivamente radio, e nonun radioisotopo meno costoso e con tem-po di dimezzamento più breve. Il flaco-ne conteneva all'origine circa un micro-curie sia di radio 226 sia di radio 228.

    dioattività essere la scintilla che mettevain moto il meccanismo biofisico?

    Il fisiologo tedesco Georg Wendt, nelsuo intervento al XIII Congresso inter-nazionale dei fisiologi, riferì che i leu-cociti umani esposti a bassi livelli di ra-diazione da radio cominciavano a migra-re verso la sorgente di radiazione, e cheratti moribondi per deprivazione vitami-nica potevano temporaneamente essererinvigoriti grazie all'esposizione al ra-dio. Come nelle leggende sull'omeopa-tia, il radio sembrava essere una sostan-za con due modi distinti di efficacia te-rapeutica: in grande quantità era distrut-tivo, ma in tracce era benefico e forseperfino necessario.

    All'epoca le leggende si trasformava-no in prodotti più rapidamente di quantonon accada ora. La limitata giurisdizionedella Food and Drug Administration nonsi estendeva al radio, che era classificatocome un elemento naturale e non come

    un farmaco. Già nel 1915 erano ampia-mente disponibili pasticche, linimenti,pozioni e creme radioattivi. In un primomomento la moda sembrò limitarsi perlo più all'Europa; negli Stati Uniti l'in-teresse per le proprietà medicinali, «ca-talitiche», del radio e dei suoi prodottidi decadimento iniziò dopo che MarieCurie, due volte premio Nobel, visitò ilpaese nel 1921.

    Non è noto se William Bailey abbiaincontrato la Curie, ma sicuramente, daiprimi anni venti, egli fu affascinato dallaradioattività e dai suoi effetti biologici.Tradusse il classico della Curie Traité deradioactivité, del 1910, e fondò a NewYork una società denominata AssociatedRadium Chemists, Inc., che sciorinòun'intera linea di specialità medicinali,tra cui il Dax per la tosse, il Clax perl'influenza e l'Arium per incrementare ilmetabolismo. Prima del «caso Byers»,questa attività era stata interrotta dal De-partment of Agriculture per pubblicitàfraudolenta.

    Bailey fondò presto due nuove socie-tà, sempre a New York. La ThoroneCompany (Thorium Hormones) produ-ceva panacee contenenti radio e torto per«tutte le condizioni di insufficienzaghiandolare, metabolica e di alterato chi-mismo», soprattutto l'impotenza. L'A-merican Endocrine Laboratory produce-va il Radioendocrinator, una sorta dibardatura placcata in oro e contenenteradio che poteva essere indossata attornoal collo (per tonificare la tiroide), attori-ioal tronco (per irradiare le ghiandole sur-renali e le ovaie) o, per gli uomini im-potenti, al di sotto dello scroto in unospeciale sospensorio. L'aggeggio, ven-duto dapprima al prezzo di 1000 dollari,scese a 500, e infine a 150 dollari per lasaturazione del mercato.

    Bailey cercò tutte le opportunità per

    -1--) presentare le sue teorie a convegniscientifici qualificati. Grazie a un verocolpo da maestro, nel 1924 riuscì ad as-sicurarsi un invito per parlare alla ses-sione sui prodotti medicinali del con-gresso della American Chemical Societya Washington. «Abbiamo stanato l'aber-razione, la malattia, la vecchiaia, di fattola vita e la morte stesse, tutto nelleghiandole endocrine!» tuonava Bailey.«Dentro e attorno queste ghiandole do-vranno essere focalizzati tutti gli sforzifuturi per la rigenerazione umana.» Ilgiorno successivo il «New York Times»riferiva l'intervento in un lungo articolodal tono encomiastico.

    Nel 1925 Bailey si trasferì a EastOrange, nel New Jersey, e fondò i Bai-ley Radium Laboratories. Fu in questasede che egli creò e produsse il suo ca-polavoro di imbonitore, il Radithor. Perironia della sorte, il 1925 segnò anchel'inizio della fine per la terapia leggeracon radio. Un certo numero di radiochi-mici del New Jersey e di rifinitrici diquadranti per orologi che lavoravano al-la US Radium Corporation morì dopo

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    LE SCIENZE n. 302, ottobre 1993 81

  • una prolungata e misteriosa sindromecaratterizzata da insufficienza renale,basso conteggio delle cellule del sanguee deterioramento diffuso delle ossa. Al-cuni esperti mormorarono che si trattas-se di avvelenamento da radio. ma Baileynon era d'accordo. «Non esiste alcunaprova che il radio sia responsabile diquelle morti» affermò quando gli vennechiesto dal «New York Times» un pare-re da esperto.

    La sua società spedì a ogni medicoabilitato degli Stati Uniti opuscoli pro-mozionali infarciti di testimonianze dipazienti e di medici e corredati di foto-grafie intese a mostrare l'estrazione, lapurificazione e l'analisi del radio che ve-nivano eseguite nei Bailey Laboratories.In realtà, Bailey acquistava semplice-mente all'ingrosso il radio dal vicinoAmerican Radium Laboratory e lo im-bottigliava in acqua distillata, facendoun guadagno di circa il 500 per cento.Egli offriva ai medici uno sconto del 17per cento a titolo di emolumento perso-nale, una pratica che nel 1927 l'Ameri-can Medical Association condannò co-me corruttoria e fraudolenta.

    L'opera di promozione fece sì cheBailey si arricchisse molto in fretta: trail 1925 e il 1930 riuscì a vendere oltre400 000 flaconi. E sebbene comincias-sero ad accumularsi dati sul fatto chequantità anche piccole di sostanze ra-dioattive possono avere effetti devastan-ti sulla salute, l'opinione pubblica dap-prima non vi badò. Nessuno sembravapreoccuparsi di una malattia che era ri-

    masta fino ad allora confinata a lavora-trici povere che rifinivano con inchiostroal radio i quadranti degli orologi. LaFDA poteva dare avvertimenti, ma nonfare ricorso ad azioni legali. Quindi laFederal Trade Commission, nel 1928, sifece carico di intraprendere una ricercasulle presunte virtù terapeutiche del far-maco pubblicizzato da Bailey. Il 5 feb-braio 1930 questo ente archiviò un re-clamo ufficiale nel quale si imputava aBailey di reclamizzare falsamente l'effi-cacia e l'innocuità dei suoi prodotti.

    Fu pressappoco in quell'epoca cheEben Byers iniziò a lamentare dolori edisturbi insoliti. Egli disse al suo medicodi aver perso la sensazione di tonicità;cominciò a diminuire di peso e a lamen-tare dolori al capo e mal di denti. Gli fudetto che si trattava solamente di unabrutta sinusite, ma ben presto i denti ini-ziarono a cadere.

    Un radiologo di New York, JosephSteiner, prese visione delle radio-

    grafie di Byers e notò alcune somiglian-ze fra le lesioni ossee che andavano svi-luppandosi nella mandibola del pazientee quelle descritte nelle autopsie delle ri-finitrici di quadranti per orologi. Frede-rick B. Flinn, eminente esperto di radiodel Dipartimento di medicina industrialedella Columbia University, fu chiamatoa consulto e confermò i sospetti di Stei-ner: il corpo di Byers stava disfacendosilentamente per effetto di una massicciaintossicazione da radio dovuta al Ra-dithor. Le conclusioni di Flinn non ven-

    nero rese pubbliche, in parte perché altriesperti - compreso il medico personaledi Byers - rifiutarono di accettarle.

    Nel settembre 1931 la commissione diinchiesta era già ben avviata, e il soffe-rente Byers fu chiamato a testimoniare.Egli non era in condizione di muoversi,cosicché il procuratore Robert H. Winnfu inviato nella residenza di Byers aLong Island per raccogliere la deposi-zione. In seguito egli descrisse la scena:«Sarebbe difficile immaginare un'espe-rienza più raccapricciante in una cornicepiù sontuosa. Andammo a Southampton,dove Byers aveva una magnifica casa.Qui lo trovammo in condizioni indescri-vibili. Giovane negli anni e mentalmentelucido, egli riusciva a malapena a parla-re. La sua testa era avvolta da bende.Aveva subito due operazioni alla faccia:l'intera mascella, tranne due incisivi, ela maggior parte dla mandibola eranostate rimosse. Tutto il rimanente tessutoosseo del corpo si stava lentamente di-sintegrando e nel cranio iniziavano aformarsi buchi.»

    11 19 dicembre 1931 la commissioneemanò un'ordinanza che intimava aiBailey Radium Laboratories di inter-rompere la vendita del Radithor. Questoprovvedimento giunse troppo tardi per-ché Byers ne potesse trarre qualche be-neficio. Con la sua morte nel 1932, lacommissione riprese le indagini e laFDA iniziò una campagna per ottenerepiù ampi poteri. Le associazioni medi-che colsero l'opportunità per denunciaretutte le vendite di specialità medicinali,

    Le radiazioni emesse dai denti di Byers hanno lasciato questeimmagini su una pellicola fotografica durante la perizia me-dico-legale eseguita dopo la sua orribile morte. Decine di annipiù tardi, un riesame dei denti e delle ossa di Byers, Bailey ealtri consumatori di Radithor ha mostrato livelli significativi

    di radioattività residua. Sebbene molti di questi individui sia-no andati incontro a rapida morte, altri - tra cui Bailey stesso- raggiunsero un'età abbastanza avanzata, spesso senza sof-frire conseguenze attribuibili con certezza alle radiazioni. Lastraordinaria variabilità di effetti non è stata ancora spiegata.

    82 LE SCIENZE n. 302, ottobre 1993

  • 0,8 TERMINE DELDI ASSUNZIONE

    PERIODO

    RADITHOR

    2 0,6>-<cc

    RADIO 228i— 0,4127)

    O

    („1-2 0,2O RADIO 226o

    GEN 1928 GEN 1929 GEN 1930 GEN 1931 GEN 1932• Un gray è una dose assorbita pari a un joule per chilogrammo.

    La radioattività accumulata nelle ossa di Byers è qui rappresentata da curve basatesu stime del contenuto in radioisotopi di Radithor e della quantità consumata. Datoche alcuni prodotti di decadimento sono più radioattivi del radio da cui deriva-no, la dose assorbita aumentò anche dopo che Byers smise di assumere la pozione.

    e sia in America sia in Europa si recla-marono leggi per il controllo del radio.I precursori delle attuali normative cherestringono la vendita di prodotti radio-farmaceutici a pochi autorizzati risalgo-no di fatto al «caso Byers». Con l'istitu-zione delle normative, l'industria dellespecialità medicinali radioattive crollòin un istante.

    Bailey non fu mai perseguito penal-mente per la morte di Byers e continuòa sostenere che si trattasse di una dia-gnosi sbagliata. «Ho bevuto più acqua alradio di chiunque altro, e non ho maiavuto effetti negativi» proclamava. LaFederal Trade Commission proibì uffi-cialmente la produzione del Radithorverso la fine del 1932, ma a quell'epocala grande depressione aveva già ridottonotevolmente le vendite del Radithor, eBailey aveva ripiegato su diversi altrigadget radioattivi: il Bioray, un ferma-carte radioattivo reclamizzato come «unsole in miniatura»; l'Adrenoray, una fib-bia radioattiva per cintura e il Thorona-tor, una «sorgente ricaricabile di saluteper ogni casa e ufficio».

    Braccato dalla stampa e dalle autoritàsanitarie di Newark, Bailey lasciò la cit-tà al culmine dello scandalo Byers e fufinalmente rintracciato dai cronisti pres-so la sede della sua Adrenoray Companya East Orange. Quando gli fu chiesto chegenere di affari andasse conducendo, ri-spose che si trattava di una «speciale ini-ziativa pubblicitaria» e che il nome sullaporta «non significava nulla».

    Bailey lasciò le luci della ribalta. Di-venne editore del «Bloomfield Times»nel New Jersey e scrisse libri di politicaestera e medicina. Durante la secondaguerra mondiale fu avvistatore di aero-mobili sotto il l st Fighter Command. In-ventò anche un metodo per insegnare ilnuoto ai soldati, congegni per il rileva-mento dei sommergibili e un meccani-

    smo per la calibrazione dei mirini di fu-cile. E anche possibile che durante laguerra sia stato dirigente di una picco-la divisione di elettronica dell'IBM.Si spense il 16 maggio 1949 a Tyngs-borough, nel Massachusetts, all'età di 64anni. Anche se morì di cancro alla ve-scica, non ammise mai che piccole dosidi radioattività fossero pericolose e, qua-si fino all'ultimo giorno, asserì di esserein eccellenti condizioni di salute e di spi-rito. «Ho sviluppato - scriveva - una fi-losofia di vita che non permette antipatiedi alcun tipo.» All'epoca del trapasso, ibeni immobili della famiglia di Bailey aTyngsborough vennero valutati in 4175dollari.

    Vi è un curioso poscritto a questa sto-ria. Poco dopo avere iniziato la mia

    ricerca bibliografica su Bailey, mi resiconto che stavo ripercorrendo le orme diun gigante. A partire dagli anni trenta,Robley D. Evans, direttore emerito delRadioactivity Center del MassachusettsInstitute of Technology, aveva studiatoun gran numero di avvelenamenti da Ra-dithor nell'ambito di una ricerca più va-sta sulla malattia da radio. Evans e il suogruppo di lavoro del MIT e dell'Argon-ne National Laboratory studiarono 29casi (21 pazienti in vita e otto deceduti)e riscontrarono grandi variazioni nelladistribuzione della radioattività accumu-lata nelle ossa e nelle risultanti conse-guenze per la salute. Inoltre, gli effettitossici di questi carichi di radiazionisembravano variare grandemente da unavittima all'altra.

    I dati raccolti indicano che alcuni in-dividui potrebbero essere in grado di tol-lerare alti livelli di radioisotopi. Forsequeste persone sono molto efficienti nel-l'escrezione delle sostanze stesse o nellasintesi di ormoni protettivi (come il fat-tore di stimolazione delle colonie di gra-

    nulociti e le interleuchine) che induconola produzione di cellule ematiche quan-do l'organismo è esposto a radiazioni.Tra questi consumatori relativamentefortunati del Radithor rientrava lo stessoBailey.

    Tra i materiali studiati da Evans e daisuoi colleghi negli anni sessanta, vi era-no i resti riesumati di due consumatoridi Radithor le cui storie cliniche corri-spondevano strettamente a quelle diEben Byers e di William Bailey. Le ossadi entrambi gli individui mostravanoprofonde alterazioni dovute alle radia-zioni ed erano ancora pericolosamenteradioattive quasi 50 anni dopo che que-ste persone avevano bevuto il loro ulti-mo flacone dell'elisir di Bailey.

    Lo studio degli effetti a lungo terminedelle radiazioni alfa continua. Dopo laprima pubblicazione della mia ricerca,mi hanno contattato altre presunte vitti-me di avvelenamento da medicinali ra-dioattivi, e con i miei colleghi sto stu-diando le loro anamnesi e cercando dicapire gli effetti delle radiazioni attra-verso esperimenti su roditori. Anche sela moda delle specialità medicinali ra-dioattive è ormai tramontata da lungotempo, alcuni dei dati che essa ci ha la-sciato in eredità possono dare risposte aiproblemi posti dalla presenza del radonelle abitazioni e delle scorie nuclearinel I ' ambiente.

    Queste informazioni possono ancheaiutare a valutare i costi e i beneficidelle radiazioni alfa a scopo terapeutico,che oggi vengono impiegate per la curadel cancro. Poiché, come Bailey rimarcòcon involontaria premonizione: «La ra-dioattività è uno dei più notevoli presi-di della scienza medica. Le conoscenzesui suoi effetti sull'organismo sono an-cora talmente limitate che è impossi-bile profetizzarne i futuri sviluppi. È so-le perpetuo.»

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