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{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}I LA RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO NEGLI STATI UNITI D’AMERICA: “BUONE NOTIZIE PER LE IMPRESE!” RECENTI TENDENZE E SVILUPPI UNA GUIDA PER LE SOCIETÀ ITALIANE DI AARON N. WISE PIERANTONIO PAULON Attorney at Law, Avvocato in Treviso, LL.M. Member of the New York Bar AARON N. WISE, ESQ., PARTNER PIERANTONIO PAULON Gallet Dreyer & Berkey, LLP Avvocato, LL.M. (Padova) Attorneys at Law Studio Legale Paulon 845 Third Avenue, 8 th Floor Via Francesco Baracca, 25 New York, New York 10022-6601, USA 31038 Paese (TREVISO), ITALIA Telephone: +1 212 935-3131 Telefono: +39 0422 480700 Telefax: +1 212 935-4514 Telefono: +39 0422 480700 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] Aaron N. Wise and Pierantonio Paulon © 2007 All rights reserved Sull’Autore americano

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LA RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO NEGLI STATI UNITI D’AMERICA:

“BUONE NOTIZIE PER LE IMPRESE!”

RECENTI TENDENZE E SVILUPPI

UNA GUIDA PER LE SOCIETÀ ITALIANE

DI

AARON N. WISE PIERANTONIO PAULON Attorney at Law, Avvocato in Treviso, LL.M. Member of the New York Bar AARON N. WISE, ESQ., PARTNER PIERANTONIO PAULON Gallet Dreyer & Berkey, LLP Avvocato, LL.M. (Padova) Attorneys at Law Studio Legale Paulon 845 Third Avenue, 8th Floor Via Francesco Baracca, 25 New York, New York 10022-6601, USA 31038 Paese (TREVISO), ITALIA Telephone: +1 212 935-3131 Telefono: +39 0422 480700 Telefax: +1 212 935-4514 Telefono: +39 0422 480700 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] Aaron N. Wise and Pierantonio Paulon © 2007 All rights reserved Sull’Autore americano

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Aaron N. Wise è partner dello studio legale di New York Gallet Dreyer & Berkey, LLP. Le aree di competenza di Mr. Wise includono diritto societario, commerciale e contrattuale, diritto tributario, proprietà intellettuale ed altre aree trattate in questa guida. Mr. Wise ha ottenuto attestati dalla Boston College School, dalla New York University Law School e dall’Universitè de Paris. È spesso chiamato come relatore sia negli USA che all’estero e compare nella lista di Who’s Who in the World, Who’s Who in America e Who’s Who in American Law. L’avvocato Wise ha padronanza linguistica di italiano, tedesco, francese, spagnolo, portoghese, russo e giapponese, ed ha inoltre una discreta conoscenza di altre lingue, come l’olandese. Tratta anche gli aspetti legali nel campo dello sport, sia a livello nazionale che internazionale. È inoltre autore di un’opera in più volumi, intitolata International Sports Law and Business (Kluwer Law International, The Hague and Cambridge, Mass., 1997). Ha tenuto conferenze in vari paesi europei, tra cui l’Italia, su come condurre gli affari negli Stati Uniti e sugli aspetti legali in materia sportiva e del relativo mercato. Mr. Wise ha notevole esperienza nel rappresentare soggetti europei in relazione alle loro attività sia all’interno degli USA che a livello internazionale. L’attività di GALLET DREYER & BERKEY, LLP

Gallet Dreyer & Berkey, LLP („GDB“) è uno studio legale con sede in New York City con un’offerta completa di consulenza in materia legale e tributaria. GDB è in grado di trattare le pratiche dei propri assistiti in ogni parte degli Stati Uniti così come di fornire assistenza legale e tributarie in ambito internazionale. L’attività di GDB si estende, tra le altre, alle seguenti aree:

• Investimenti diretti negli Stati Uniti, tra cui acquisti di azienda e fusioni (M&A), Joint

Ventures, fondazione di società ed insediamento di unità produttive • Diritto commerciale in generale • Preparazione di contratti • Proprietà intellettuale • Trasferimento di tecnologia ed accordi di licenza; Franchising • Diritto immobiliare • Diritto dell’informatica e contratti informatici; diritto di Internet e contratti via Internet • Visti d’affari • Diritto tributario e consulenza tributaria (per gli Stati Uniti ed internazionale) • Attività processuale, procedimenti arbitrali, mediazione • Diritto dello sport (Stati Uniti ed internazionale)

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Sull’Autore italiano L’Avv. Pierantonio Paulon è titolare dell’omonimo studio legale di Paese (Treviso). L’Avv. Paulon, laureato a Padova, ha ottenuto presso la stessa università un Master of Laws di II° liv. in International Litigation. L’Avv. Paulon ha padronanza della lingua inglese e tedesca ed ha una buona conoscenza linguistica di francese e spagnolo. Ha collaborato a due pubblicazioni edite nel 2006 da CEDAM: Formulario dei contratti di S. Merz (Cap. III, La contrattualistica nel sistema germanico e Cap. IV, La contrattualistica nel sistema inglese) e Manuale pratico e formulario delle procedure concorsuali di S. Merz (Parte XVI, Le procedure d’insolvenza nell’ordinamento tedesco).

L’attività dello STUDIO LEGALE PAULON Lo Studio Paulon si occupa di contrattualistica nazionale ed internazionale e di contenzioso civile e commerciale. E’ membro di Eurojuris Italia, corrispondente italiana di Eurojuris International G.E.I.E., che raggruppa più di 720 studi legali operanti nell'intera comunità europea e in numerosi paesi extra CE, selezionati per competenze e qualità. È inoltre membro della Deutsch-Italienische Juristenvereinigung (Associazione per gli Scambi Culturali tra Giuristi Tedeschi ed Italiani). Lo studio collabora attivamente con vari studi legali europei ed extraeuropei, offrendo ai propri clienti, italiani e stranieri, consulenza legale ed assistenza giudiziaria in caso di contenzioso nelle materie di competenza. In particolare, lo studio tratta:

• contratti di vendita ed appalto nazionali ed internazionali • contratti di agenzia e distribuzione nazionali ed internazionali • assistenza in procedure concorsuali in Italia ed all’estero • diritto successorio in Italia ed all’estero • recupero crediti in Italia ed all’estero • contenzioso civile e commerciale internazionale

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SOMMARIO I. INTRODUZIONE.......................................................................................................................................6

Lo Scopo di questa guida..........................................................................................................................6 II. ALCUNI TERMINI LEGALI AMERICANI............................................................................................7

Alcune definizioni informali e relative spiegazioni .....................................................................................7 Ancora sui danni punitivi............................................................................................................................8

III. RIFORMA LEGISLATIVA SULLA RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO NEGLI USA A LIVELLO STATALE ....................................................................................................................................................10

Quadro generale......................................................................................................................................10 Sintesi dettagliata sulle riforme legislative a livello statale sulla responsabilità da prodotto...................11

IV. RIFORMA DELLA LEGISLAZIONE FEDERALE SULL’ILLECITO ..................................................11 Agenda del Presidente Bush...................................................................................................................11 La riforma federale approvata sulle “class action” ..................................................................................11 Legislazione del 2005: Limiti alle azioni contro produttori di determinati farmaci, vaccini e apparecchiature mediche ........................................................................................................................12 Futura riforma della legislazione federale ...............................................................................................12

V. POSSIBILI CONSEGUENZE DELLA RIFORMA DELLA RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO .......13 VI. ALTRI SVILUPPI E TENDENZE PRO-BUSINESS SULLA RESPONSABILITA.............................13 DA PRODOTTO..........................................................................................................................................13

Difesa basata sul fatto che il tribunale statunitense non ha “giurisdizione personale” ...........................13 sul convenuto non residente ...................................................................................................................13 Citare il “manager” personalmente per la responsabilità per danni da prodotto .....................................14 Superare lo schermo della personalità giuridica (Piercing the Corporate Veil) per rendere personalmente responsabile il proprietario della società ........................................................................15 Come vengono trattati gli stranieri davanti ai tribunali del USA: vincono più di quanto non perdano.....17

VII LA SENTENZA AMERICANA SULLA RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO NON SEMPRE POTRÀ ESSERE RICONOSCIUTA ED ESEGUITA IN ITALIA...............................................................................17

Premessa ................................................................................................................................................17 Giurisdizione............................................................................................................................................18 Conoscenza del giudizio da parte del convenuto. La Convenzione dell’Aja del 1965............................20 Ordine pubblico. I c.d. punitive damages ed il principio di proporzionalità .............................................21 Altre ipotesi di danni punitivi. Violazione della normativa antitrust e concorrenza sleale .......................23 Il jury trial e la mancanza di motivazione.................................................................................................23 Rispetto dei diritti essenziali della difesa e class action..........................................................................24 Conclusioni ..............................................................................................................................................25

VIII. MISURE CHE LE AZIENDE POSSONO ADOTTARE PER RIDURRE IL RISCHIO DI RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO..........................................................................................................26 APPENDICE A ............................................................................................................................................28

SINTESI DELLE RIFORME DELLE LEGISLAZIONI STATALI APPLICABILI ALLE CONTROVERSIE PER RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO..............................................................................................28 Alabama ..................................................................................................................................................28 Alaska......................................................................................................................................................28 Arizona.....................................................................................................................................................29 Arkansas..................................................................................................................................................30 California .................................................................................................................................................30 Colorado ..................................................................................................................................................31 Connecticut..............................................................................................................................................32 Florida......................................................................................................................................................32 Georgia....................................................................................................................................................33 Hawaii ......................................................................................................................................................34 Idaho........................................................................................................................................................35 Illinois.......................................................................................................................................................35

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Indiana.....................................................................................................................................................36 Iowa .........................................................................................................................................................36 Maryland..................................................................................................................................................37 Michigan ..................................................................................................................................................37 Minnesota ................................................................................................................................................38 Mississippi ...............................................................................................................................................38 Missouri ...................................................................................................................................................40 Montana...................................................................................................................................................41 New Hampshire .......................................................................................................................................41 New Jersey..............................................................................................................................................42 North Carolina .........................................................................................................................................42 North Dakota ...........................................................................................................................................43 Ohio .........................................................................................................................................................44 Oklahoma ................................................................................................................................................46 Oregon.....................................................................................................................................................46 Pennsylvania ...........................................................................................................................................47 South Carolina.........................................................................................................................................47 Texas.......................................................................................................................................................49 Utah .........................................................................................................................................................50 Virginia.....................................................................................................................................................51 Wisconsin ................................................................................................................................................51

APPENDICE B: SPIEGAZIONE PRATICA DEGLI ARGOMENTI DI DIFESA SULLA MANCANZA DI “GIURISIDIZIONE PERSONALE” CONTRO I COVENUTI NON RESIDENTI:..........................................53 APPENDICE C: ELENCO DI ALTRE PUBBLICAZIONI DELL’AUTORE DISPONIBILI GRATUITAMENTE....................................................................................................................................................................58

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I. INTRODUZIONE

Lo Scopo di questa guida

Domanda: Qual è la più grande preoccupazione per le imprese straniere (ad es. italiane) che hanno delle relazioni commerciali con gli Stati Uniti o pensano di instaurale in futuro. Risposta: la responsabilità da prodotto prevista negli Stati Uniti. In particolare, esse sono preoccupate per la possibilità di dover pagare un risarcimento esorbitante per i danni alla persona che i loro prodotti, componenti oppure parti, potrebbero causare. Queste inquietudini sono in gran parte alimentate dai reportage dei mezzi di comunicazione su tali casi, compresi alcuni bizzarri.

Secondo l’opinione e l’esperienza dello scrivente avvocato americano, queste

preoccupazioni sono esagerate, gonfiate in modo sproporzionato e non riflettono la realtà dei fatti. Le sentenze americane sulla responsabilità da prodotto che condannano ad un risarcimento danni esorbitante sono molto rare. Questi casi particolari sono, tuttavia, manna per i media.

Altrettanto e forse ancor più importante è l’esistenza di una recente tendenza a

riformare il regime legale della responsabilità da prodotto negli Stati Uniti. È probabile che questa tendenza continui ed estenda la sua portata. Questi sviluppi sono assolutamente a favore delle imprese e sono piuttosto significative per i produttori, venditori ed altri soggetti coinvolti nella catena di immissione dei prodotti sul mercato. Ciò riguarda anche le imprese straniere, le loro filiali negli U.S.A. e le loro joint ventures. È possibile che questa tendenza raggiunga in breve tempo la proporzione di una “rivoluzione legale sulla responsabilità da prodotto”. Secondo alcuni, questo momento è già arrivato.

Questa guida spiega e riassume cosa è già accaduto, cosa probabilmente accadrà e le

implicazioni per le imprese, soprattutto per i fabbricanti e i venditori e per gli altri soggetti della catena distributiva. Vengono inoltre descritti numerosi altri fattori e sviluppi in favore delle imprese. Si conclude rilevando che esistono delle misure che le aziende possono adottare per ridurre ulteriormente il rischio. Adottate queste, il rischio per responsabilità da prodotto negli U.S.A. non è per le maggior parte delle aziende così terribile come i mezzi di comunicazione hanno rappresentato. Nella maggior parte dei casi si tratta, al contrario, di un rischio abbastanza gestibile. ------------------------- Attenzione: La presente guida non intende sostituire la consulenza di un legale competente o di altro consulente riguardo alle materie o questioni che possono sorgere, e non deve neanche essere usata con tale fine. Gli autori hanno cercato di essere accurati nelle affermazioni sulle quali si basa la guida, ma le opinioni e previsioni fatte sono proprie del singolo autore.

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II. ALCUNI TERMINI LEGALI AMERICANI

Alcune definizioni informali e relative spiegazioni Ci sono dei termini legali americani utilizzati in questa guida che il lettore, soprattutto il

lettore straniero senza conoscenza del diritto americano, può non capire. Qui di seguito offriamo delle definizioni per il profano e la spiegazione di alcune di esse, in ordine non alfabetico. “Tort” = un illecito civile. In particolare, è un fatto illecito che causa dei danni ed in virtù del quale si può esercitare un’azione civile, come l’azione per il risarcimento dei danni. “Plaintiff” = la parte che inizia l’azione legale con una o più richieste, di solito, nel contesto della responsabilità da prodotto, per danni. L’attore. “Defendant” = la parte citata in giudizio dal “plaintiff”. Il convenuto. “Class action” = nel contesto della responsabilità da prodotto, una causa civile nella quale gli attori (plaintiffs) che reclamano d’aver sofferto dei danni dallo stesso prodotto o articolo, si riuniscono per avviare assieme un’unica causa contro lo/gli stesso/i convenuto/i. Gli attori saranno spesso di diversi Stati degli Stati Uniti. La dimensione del gruppo di attori può variare considerevolmente da un caso all’altro. “Economic damages” = ad esempio, spese mediche, perdita di salario o di guadagno, danni alla proprietà, perdita di profitti che il presunto attore danneggiato potrà cercare di recuperare. “Noneconomic damages” = ad esempio, indennizzo per il dolore e la sofferenza, disturbi emozionali e pregiudizio alla vita di relazione che il presunto attore danneggiato potrà cercare di recuperare. “Compensatory damages” = entrambi i risarcimenti, economici e non economici. “Punitive damages” = danni che l’attore può chiedere che siano risarciti da uno o più convenuti la cui condotta, causa di tali danni, è stata e/o è “reprensibile”. “Reprensibile” significa in maniera intenzionale e dolosa, oppure, in maniera avventata e/o temeraria senza tenere in considerazione i diritti altrui. Le leggi dei vari stati possono variare parecchio nella descrizione del tipo di condotta che può giustificare il risarcimento dei danni punitivi. Tale tipo di condotta va ben oltre la negligenza e, nella maggior parte dei casi, supera anche una grave negligenza. Una grande maggioranza dei casi di responsabilità da prodotto negli U.S.A., viene decisa, in primo grado, da una giuria (non da un magistrato). La giuria decide se il risarcimento debba essere accordato ed il suo ammontare, compresi i danni punitivi se l’attore li chiede. I giudici esercitano una funzione di revisione e di controllo sul risarcimento danni stabilito dalla giuria. Il risarcimento dei danni punitivi va a favore dell’attore, tranne nel caso in cui determinate leggi prevedano che una percentuale sia pagata allo stato o a qualche fondazione statale.

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Ancora sui danni punitivi

1. I requisiti che l’attore deve soddisfare per ottenere un risarcimento dei danni punitivi sono piuttosto restrittivi.

2. Le sentenze di condanna per danni punitivi sono molto rare.

Uno studio realizzato dal “Rand Institute for Civil Justice”, afferma che, tra il 1984 ed il 1995, nelle giurisdizioni di 15 Stati degli Stati Uniti, i danni punitivi sono stati riconosciuti in meno del quattro percento (4%) delle sentenze civili. Un recente studio del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti rileva che i danni punitivi sono riconosciuti solo nel tre percento (3%) delle cause civili, mentre un altro rapporto parla di un 2% delle cause civili. Questi studi si riferiscono alle cause civili di ogni tipo, soltanto una minoranza delle quali sono cause per responsabilità da prodotto, quindi, le percentuali sarebbero ancora minori se considerassimo solo le cause per responsabilità da prodotto1. Secondo un articolo pubblicato recentemente da un avvocato e professore di procedura civile della Harvard Law School: • le giurie condannano al risarcimento dei danni punitivi solo nell’1% circa delle cause per

responsabilità da prodotto; • delle cause per responsabilità da prodotto vinte dagli attori in giudizio nelle quali sono stati

chiesti i danni punitivi, essi sono stati concessi sono nel 2,2% circa dei casi; • in rare occasioni i risarcimenti hanno superato 3 volte i danni riparatori (compensatory

damages); • La probabilità che i danni punitivi vengano riconosciuti nelle cause di responsabilità da

prodotto è bassa. E questo è dovuto o al fatto che le aziende hanno agito in modo adeguato oppure che i loro comportamenti non raggiungono il grado “reprensibilità” legalmente richiesto per i danni punitivi2.

Solo perché l’attore presenta una domanda per danni punitivi, non vuol dire che vengano concessi! 3. Inoltre, abbastanza di frequente, le condanne per danni punitivi stabilite in modo eccessivo

dalle giurie, sono significativamente ridotte ovvero revocate dal Giudice o dalle corti superiori nel caso di impugnazione, ad esempio, in appello. Molte volte, la minaccia dell’appello porta ad una transare per una somma anche di molto inferiore all’importo complessivo riconosciuto dalla giuria.

4. Come vedremo, un certo numero di Stati americani hanno riformato la legislazione per

limitare la misura dei danni punitivi che possono essere concessi. E’ probabile che altri Stati seguano questa linea. In più, la Corte Suprema degli Stati Uniti (la massima Corte del Paese),

1 I danni punitivi vengono infatti riconosciuti anche in un limitato numero di altre ipotesi, come ad esempio nel caso di concorrenza sleale o di violazioni antitrust. 2 L.S. Crawford, “Product Liability Threat to the Responsible or the Reprehensible? Hype of Large Punitive Damage Awards in Product Liability Cases Does Not Match Reality”, New Jersey Law Journal, Sept. 10, 2001.

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ha proprio recentemente cassato le sentenze che concedevano danni punitivi eccessivi, considerandoli arbitrari, irrazionali e addirittura incostituzionali; ed ha stabilito alcune linee guida sui danni punitivi per le corti inferiori. Tutti i tribunali federali e statali degli U.S.A. sono soggetti agli effetti di questi decisioni.

I danni punitivi, nel caso raro in cui vengano concessi, possono rappresentare una questione grave. Tuttavia, se un’impresa che fabbrica un prodotto, un componente od una parte, non agisce in maniera dolosa, fraudolenta, e temeraria con simile “reprensibilità: in relazione alla progettazione, alla fabbricazione, al controllo di qualità, agli avvertimenti circa pericoli noti o sospetti, alle istruzioni per l’uso, alla distribuzione ed al controllo post-vendita degli articoli, il suo rischio di essere condannata al risarcimento dei danni punitivi è basso. Lo stesso vale per un venditore non-produttore di questi articoli o per un altro soggetto della catena distributiva sempre che non abbia agito in modo “reprensibile”. Nascondere un rischio noto o sospetto oppure non richiamare dal mercato articoli che si sanno o si sospettano essere difettosi sono esempi di condotta potenzialmente reprensibile.

Come abbiamo detto prima, queste riforme legislative sono importanti ed a favore delle imprese. Esse riducono sensibilmente il rischio di responsabilità da prodotto per i fabbricanti e per i venditori di beni. E servono anche, negli Stati che hanno adottato queste riforme, a rendere il territorio più attraente per fare investimenti ed affari.

Prima dell’adozione della riforma legislativa di gennaio 2005, i tribunali del Mississippi

erano ritenuti un vero porto sicuro per ottenere dei risarcimenti esorbitanti in materia civile. Nel 2004, lo Stato fallì nel suo tentativo di ospitare un nuovo impianto di montaggio della Toyota del valore di 800 milioni di dollari, in gran parte a causa di questa situazione. Si dice che il vice presidente della Toyota Motor del Nord America scrisse al governatore Barbour del Mississippi in aprile del 2004 che “ il clima giudiziario in Mississippi non è favorevole. Una riforma del sistema di risarcimento del danno in Mississippi sarebbe in grado, secondo me, di migliorare sostanzialmente le prospettive dello stato di attrarre un nuovo sviluppo economico”.

La legislazione radicalmente nuova dell’Ohio “rimuove grandi ostacoli per i titolari di

piccole imprese che vogliono operare con successo“, è stata la reazione del Presidente di una piccola azienda dell’Ohio. Il Governatore Taft, dopo aver sottoscritto la nuova legge, disse: “per due anni sono stato a sentire le preoccupazioni di dirigenti d’impresa e delle associazioni per lo sviluppo economico in tutto lo Stato e quindi conosco bene gli effetti negativi dell’abuso di mezzi giudiziari. Sono orgoglioso che siamo riusciti a trovare una soluzione significativa a ciò”.

Le riforme del Texas hanno avuto un impatto positivo per imprese e consumatori. Un

rapporto del National Center for Policy Analysis sottolinea che il sistema di giustizia civile del Texas è imprevedibile e rischioso---i costi crescenti per difendersi contro le cause civili per danni presunti e le condanne eccessive per danni punitivi incrementano il costo sia della vita che degli affari nel territorio. La riforma del 1995, continua il rapporto, ha portato “benefici economici significativi”, ha avuto un impatto positivo su tutta l’economia ed ha promosso la creazione di posti di lavoro permanenti nello Stato.

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La più importante promessa elettorale fatta dal governatore del Missouri Matt Blunt mentre correva per le elezioni a governatore del 2004 fu quella dell’adozione di una riforma dell’illecito a favore delle imprese, ivi compresa la legislazione sulla responsabilità da prodotto. Alla fine di marzo del 2005, il Missouri approvò una legge in questo senso.

Le riforme legislative del South Carolina adottate in Marzo 2005 riguardano la responsabilità da prodotto. Secondo il Governatore di quello Stato: “Il clima economico del nostro Stato è divenuto ora molto più accogliente. Alla fine della giornata questo significa che posti di impiego e investimenti che altrimenti sarebbero finiti altrove resteranno qui o vi arriveranno”.

III. RIFORMA LEGISLATIVA SULLA RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO NEGLI USA A LIVELLO STATALE

Quadro generale Alcuni Stati americani, nel periodo 2003 - 2006 hanno approvato una nuova legislazione,

riformando i loro sistemi di illecito civile, in particolare, riguarda alle cause per responsabilità da prodotto. Altri stati avevano ancor prima attuato riforme di questo tipo. Queste leggi restringono sensibilmente, limitano e controllano il contenzioso per responsabilità da prodotto, i risarcimenti che possono essere accordati, e contengono varie altre importanti misure favorevoli ai produttori, venditori ed agli altri oggetti della catena di distribuzione. Tra le più recenti di queste riforme sono quelle avvenute in Florida nel 2006; in Georgia, Ohio, Missouri , e South Carolina nel 2005; in Oklahoma e Mississippi nel 2004; in Idaho nel 2003-04; ed in Texas nel 2003.

Appare probabile che questa tendenza continuerà. Alcuni Stati che non hanno approvato

di recente una riforma della legislazione applicabile alla responsabilità da prodotto, sono in procinto di farlo e quelli che l’hanno già fatto, potrebbero attuare riforme ulteriori.

Il controllo dei Repubblicani a livello legislativo e governativo in un gran numero di Stati

è alla base di questa tendenza, sebbene anche alcuni legislatori e governatori degli stati controllati dai Democratici appoggino, almeno in certa misura, tale tendenza. Dopo aver fatto approvare delle restrizioni alla controversie nel 2004, il governatore di Mississippi, Haley Barbour, il primo presidente della Commissione Repubblicana Nazionale, in un tour attraverso gli Stati sul tema dell’illecito (“tort reform”) raccomandava ad altri governatori di far lo stesso. Un altro dei grandi sostenitori è il Presidente Bush che il quale ha messo la riforma federale del sistema dell’illecito tra le priorità del suo secondo mandato. Ciò che ha provocato che siano adottate misure di riforma sul “tort” a livello federale e in molti stati è stata la responsabilità medica, a causa degli alti costi di assicurazione ed una pletora di azioni legali per un negligente esercizio della professione contro dottori, dentisti, ospedali ed altri soggetti del settore. Alcuni Stati hanno affiancato la riforma sulla responsabilità medica ad altre riforme in materia di contenzioso civile, come quella sulla responsabilità da prodotto. Altri Stato potrebbero seguire questo esempio.

Pur con variazioni da uno Stato all’altro, alcune delle principali caratteristiche della

riforma legislativa sulla responsabilità da prodotto già approvate sono;

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• stabilire un tetto (un limite massimo) ai danni non economici; • stabilire un tetto ed imporre criteri e controlli più rigidi per il risarcimento dei danni

punitivi; • rendere più rigidi i principi legali sulla responsabilità da prodotto, ad esempio ciò che

l’attore deve provare, ed predisporre determinate difese a favore di fabbricanti ed altri; • limitare oppure escludere la responsabilità solidale tra i convenuti; • stabilire ovvero ridurre i termini di prescrizione dell’azione; • restringere le azioni legali che i non residenti di un determinato Stato possono far

valere nel territorio di quello Stato; limitare i tribunali nello Stato davanti ai quali la causa può essere iniziata –per impedire ai legali degli attori il c.d. forum shopping del tribunale più favorevole all’attore;

• imporre sanzioni alle parti e ai loro consulenti legali per l’inizio di azioni “frivole” o temerarie.

Il fatto che vengano posti per legge dei limiti massimi ai danni non economici e punitivi non significa che il risarcimento verrà accordato nella misura massima. Al contrario, la presenza di limiti massimi può indurre nelle giurie una tendenza a diminuire i risarcimenti. Sintesi dettagliata sulle riforme legislative a livello statale sulla responsabilità da prodotto L’Appendice A contiene un riassunto dettagliato delle riforme legislative approvate da 33 Stati americani ed applicabile alle cause per responsabilità da prodotto. Tranne poche eccezioni, la disciplina sulla responsabilità da prodotto è, in questo momento, “legge statale”. Anche se una causa per responsabilità da prodotto viene portata davanti ad un tribunale federale, verrà applicata la relativa legge statale sulla responsabilità da prodotto.

IV RIFORMA DELLA LEGISLAZIONE FEDERALE SULL’ILLECITO (“FEDERAL TORT REFORM”)

Agenda del Presidente Bush Come abbiamo detto in precedenza, il Presidente Bush sta spingendo per una legislazione

federale sull’illecito civile per rimediare ad alcuni degli abusi lamentati. L’obiettivo che ha richiamato l’attenzione dei media è stato costituito dagli abusi nei casi riguardanti la “responsabilità medica”. Tuttavia, la sua amministrazione sta mirando anche alle riforme sulla responsabilità da prodotto ed altre controversie per responsabilità civile. Vi è già riuscita in parte.

La riforma federale approvata sulle “class action” Questo era un obiettivo nella lista di riforme del Presidente Bush ed egli è riuscito a farlo

arrivare al Congresso. Nel febbraio del 2005 è stata approvata una nuova legge federale

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riguardante le c.d. class actions. Essa potrebbe avere un effetto particolarmente significativo nelle cause che riguardano prodotti difettosi: prodotti farmaceutici e veicoli a motore costituiscono due esempi. Come abbiamo spiegato in precedenza, la class action nel caso di responsabilità da prodotto consiste in una causa nella quale gli attori—molto spesso da molti e differenti Stati degli USA—reclamano, associati in una sola azione civile per danni e contro lo stesso convenuto, d’aver sofferto dei danni dallo stesso prodotto o articolo.

La nuova legge vieta ai tribunali statali di trattare molti tipi di class actions che fino ad

ora avevano accettato, richiedendosi il loro trasferimento ai tribunali federali. Più specificatamente, essa vieta ai tribunali statali di trattare class actions che riguardano richieste di risarcimento superiori a cinque milioni di dollari e hanno almeno un attore proveniente da uno stato diverso da quello del convenuto. Gli esperti dicono che la nuova legislazione impedirà che molte class action vengano affatto avviate, perché i giudici federali sono tenuti in forza di alcune decisioni delle corti superiori a non trattare oltre un certo numero di class action che riguardino la legge di Stati USA diversi. I gruppi di imprese che appoggiano la legge ritengono necessario ridurre le cause frivole (le cause senza un fondamento reale) e fermare la pratica sleale degli avvocati degli attori di fare forum shopping tra i tribunali statali storicamente più favorevoli agli attori. Alcuni tribunali statali favorevoli agli attori sono divenuti famosi per aver provocare grandi transazioni con poco guadagno per i membri della categoria (class) e grandi onorari per gli avvocati che hanno promosso le cause.

A parte questa nuova legge, un numero di tribunali statali in tutti gli USA stanno

adottando una linea più dura contro le class actions frivole e contro il così detto forum shopping tra i vari Stati. Questa tendenza si è manifestata attraverso una serie di sentenze di rigetto.

Legislazione del 2005: Limiti alle azioni contro produttori di determinati farmaci, vaccini e apparecchiature mediche

Anche nel 2005 il Congresso statunitense ha varato una legislazione in questo ambito. Essa impedisce tutte le azioni contro i produttori di un farmaco, vaccino o un’apparecchiatura medica prescritta per una malattia o disturbo funzionale, i quali siano stati dichiarati come pubblica emergenza sanitaria da parte del Segretario degli Stati Uniti per la Salute (US-Secretary of Health and Human Services). Il Segretario dispone di un’ampia discrezionalità, in quanto la legge non contiene alcuna definizione su quando una tale emergenza sanitaria sussista. Questa barriera processuale appare applicabile anche nei casi in cui tali medicinali, vaccini od apparecchiature sono state classificati come difettosi o ingannevoli.

Futura riforma della legislazione federale

Il Presidente Bush e i suoi sostenitori hanno previsto nella loro agenda una riforma ancora più ampia sull’illecito civile. Ma stanno affrontando notevoli ostacoli politici per far approvare questo tipo di riforma federale dal Congresso durante l’ultima parte del suo secondo mandato. Resta da vedere se la sua amministrazione od il suo successore vi riusciranno a livello federale.

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V POSSIBILI CONSEGUENZE DELLA RIFORMA DELLA RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO Le riforme legislative attuali e quelle previste sulla responsabilità da prodotto a livello dei

singoli Stati USA, insieme ad altri fattori sopra menzionati, anche senza una ulteriore legislazione federale in tale ambito, è probabile che, nel tempo, porti a

• una sensibile riduzione del numero delle cause avviate negli USA per

responsabilità da prodotto; • condanne al risarcimento dei danni significativamente inferiori e composizioni

stragiudiziali delle controversie; • meno decisioni frivole, inaccettabili o apparentemente ingiustificate da parte

dei tribunali;

• una riduzione dei costi dei premi per le assicurazioni sulla responsabilità da prodotto; un aumento delle compagnie assicurative dentro e fuori dagli Stati Uniti che offrono questo servizio;

• incremento del commercio ed investimenti in USA, anche dalle aziende

straniere.

Questo potrebbe produrre un effetto ricaduta anche negli Stati USA che non hanno adottato la nuova riforma legislativa.

VI ALTRI SVILUPPI E TENDENZE PRO-BUSINESS SULLA RESPONSABILITA

DA PRODOTTO

Difesa basata sul fatto che il tribunale statunitense non ha “giurisdizione personale” sul convenuto non residente Un soggetto che non risiede in un determinato Stato americano nel quale è stato citato (sia

davanti ad un tribunale statale che federale) probabilmente avrà o una difesa vincente o almeno un argomento legale solido, ovvero che il tribunale non può decidere la causa poiché non ha “giurisdizione personale” (personal jurisdiction) sul non residente. Il non residente può essere una società oppure un individuo che si trova in un altro Paese o in un altro Stato degli Stati Uniti.

Negli ultimi anni, grazie ad alcune decisioni chiave della Corte Suprema degli Stati Uniti,

i criteri in base ai quali i tribunali americani possono avere giurisdizione personale sul convenuto non residente sono stati ristretti. Questo vale anche per le cause per responsabilità da prodotto.

Abbastanza spesso, la prima linea di difesa per un convenuto non residente in una causa

per responsabilità da prodotto è quella di contestare la giurisdizione del tribunale americano. Poiché di solito, gli avvocati del convenuto non vogliono invischiarsi in una lunga e noiosa battaglia sulla giurisdizione, con possibilità di appello, il risultato può essere non iniziare affatto

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la causa contro il non residente oppure arrivare ad un accordo stragiudiziale relativamente favorevole al convenuto. Questo però, non significa che questa difesa sia valida per tutti i non residenti o che abbia sempre successo. Tuttavia essa può essere disponibile, e spesso lo sarà, sia per essere sollevata, anche con successo, in giudizio, sia per provocare una transazione stragiudiziale migliore, che per fare in modo che l’attore non inizi affatto l’azione nei confronti del non residente. Si tratta, dunque, di un potenziale fattore di riduzione del rischio di responsabilità da prodotto.

Spiegare questo argomento/difesa di “difetto di giurisdizione personale” sul convenuto

non residente non è un compito facile neanche per gli avvocati.

Il concetto: la principale questione, di solito, verte sul fatto se il non residente abbia “sufficienti contatti” con lo Stato degli USA nel quale viene iniziata la causa, in modo tale da giustificare l’esercizio di “giurisdizione personale” sul non residente da parte di tribunale (statale o federale) di quello Stato. La ”giurisdizione personale” sta a significare il potere di quel tribunale di sottoporre il non residente alle sue regole e decisioni secondo le norme applicabili---e se, giuridicamente, abbia, oppure no, questo potere. Dunque, per un ente od un individuo non residente, la questione sarà se esiste, a tal proposito, un sufficiente contatto con lo Stato USA in questione. Generalmente, se il solo contatto che il non residente ha con quello stato è che alcuni dei suoi prodotti o componenti hanno entrato nello Stato attraverso il produttore o un terzo che non sia suo distributore ubicato laggiù ed il suo volume di vendite e promozioni per/in quello stato in particolare è minimo o zero, vi saranno solide ragioni per opporsi alla “giurisdizione personale”. Questo non sarà l’unica situazione in cui sarà possibile utilizzare un argomento/difesa di questo tipo.

Per chi desidera una spiegazione più dettagliata, in un linguaggio non tecnico, sui criteri della “giurisdizione personale sui convenuti non residenti” e sugli argomenti/difese che un onvenuto non residente può far valere, vedere Appendice B. Questa Appendice

B contiene anche uno studio su un caso reale. Citare il “manager” personalmente per la responsabilità per danni da prodotto Il lettore può chiedersi se, secondo la legge americana, un attore che si presume

danneggiato può citare personalmente il “manager” come responsabile dei danni causati dai prodotti. Per “manager” intendo dire, il funzionario, il direttore, l’amministratore o il dipendente della compagnia.

La regola generale è sì, se il manager ha partecipato attivamente, ha autorizzato o diretto

l’azione illecita o conosceva (o avrebbe potuto conoscere) una situazione o condizione pericolosa o rischiosa suscettibile di danneggiare qualcuno e non ha adottato l’azione adeguata per evitare il danno.

Comunque, la buona notizia è: 1. I manager vengono raramente citati nelle cause di responsabilità da prodotto. Lo scrivente avvocato americano ha fatto una ricerca sulla casistica in quest’area e ha trovato

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davvero pochi casi di responsabilità da prodotto o simili, nei quali siano stati citati i manager personalmente. 2. La responsabilità personale del manager non è facile da provare. Tranne i casi di alcune condotte dolose, intenzionali, o temerarie da parte del manager, è probabile che l’attore nella maggior parte dei casi, abbia parecchie difficoltà nel provare la negligenza del manager. 3. Se il manager non risiede negli USA oppure nello Stato americano nel quale è iniziata la causa, il manager può non essere soggetto alla giurisdizione personale del tribunale o può avere, almeno, un buon argomento al riguardo. Vedere i paragrafi precedenti.

Superare lo schermo della personalità giuridica (Piercing the Corporate Veil) per rendere personalmente responsabile il proprietario della società Certi tipi di enti giuridici, sia americani che stranieri, hanno la caratteristica della

“responsabilità limitata” per i loro proprietari (azionisti; titolari di quote proprietarie). Nell’ordinamento degli Stati Uniti queste entità sono le “corporation” (simili alle nostre società per azioni) e le “limited liability company” (società a responsabilità limitata). In generale questa responsabilità è limitata all’apporto di capitale col quale il proprietario ha contribuito all ’ente (contributo in capitale). Il titolare di un ente di questo tipo normalmente non è responsabile personalmente dei debiti dell’ente.

I tribunali di tutti gli USA, in alcune occasioni, superano lo schermo della responsabilità

limitata per rendere responsabile personalmente il proprietario dell’ente. Ci sono diverse teorie nel diritto americano che vengono adottate dai tribunali per decidere se ignorare questo status di persona giuridica con responsabilità limitata di un ente. Tra i tanti fattori che un tribunale terrà in considerazione vi è il fatto se l’ente è stato usato illecitamente per perpetrare una frode o una grave ingiustizia, se è manifestamente sottocapitalizzato, e se non è stata mantenuta ed ha operato come una persona giuridica separata e distinta dai suoi proprietario/i. I fattori specifici e il peso dato ad ognuno può variare da uno Stato all’altro.

La buona notizia è che

• i tribunali americani sono molti restii a superare lo schermo della personalità giuridica; questo capita nella minoranza dei casi.

• difficilmente si può rinvenire una decisione di un tribunale americano in cui il titolare di un ente giuridico straniero (ad es. italiano) a responsabilità limitata sia stato giudicato responsabile personalmente per mezzo di tale superamento dello schermo della personalità giuridica. Ciò non significa che un tribunale americano non lo possa fare. Ma probabilmente esiterà a farlo, in particolare ci sono differenze significative tra ciò che viene richiesto agli enti stranieri soggetti alle proprie leggi ed una corporation o LLC americana.

• l’argomento della mancanza di giurisdizione personale è utilizzabile in particolari casi.

Ė importante sottolineare che con una consulenza legale e delle indicazioni adeguate, le aziende straniere e le loro filiali od associate americane possono

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adottare determinate misure per ridurre il rischio del superamento dello schermo della personalità giuridica.

Meno processi per responsabilità da prodotto; gli attori perdono molto di più di quanto non vincano

Secondo un nuovo rapporto del Dipartimento di Giustizia statunitense:

• Il numero di processi decisi con sentenza in materia di illecito (“tort”) davanti alle corti federali distrettuali statunitensi (federal district courts) è sceso da circa 3600 nell’anno 1985 a meno di 800 nell’anno 2003 - una diminuzione di quasi l’80%. Nove su dieci (90%) di questi processi avevano ad oggetto responsabilità da prodotto, incidenti d’auto o nautici e responsabilità medica. Le cause per questa significativa diminuzione sono, tra l’altro, il crescente impiego di Tribunali arbitrali e la composizione delle liti tramite mediazione, oltre alla crescente complessità ed ai costi dei procedimenti giudiziali.

• gli attori vittoriosi nel periodo 2002 – 2003 nei processi decisi con sentenza

davanti alle corti federali sono stati solo il 34%. Gli attori vincevano più spesso se era un giudice e non una giuria a dover decidere il caso (nel 71% dei casi esaminati era competente una giuria, e nel 29% un giudice).

• nel periodo 2002 – 2003 il risarcimento concesso mediamente nelle cause per responsabilità da prodotto davanti alle corti federali statunitensi si aggirava sui US $ 350.000.

Thomas H. Cohen (Statistico BJS ), “Federal Tort Trials and Verdicts, 2002-03”, NCJ- 208713 (2005), riassunto in NAMIC Online, Legal News, Industry News and Information, ”Number of Federal Tort Trials Fell by Almost 80% From 1985 Through 2003”, pubblicato il 17 Augosto 2005. Una indagine rivolta a 422 consulenti interni senior di società, di cui 311 dagli Stati Uniti, 111 dal resto del mondo, i quali rappresentavano società appartenenti a molti settori diversi, rivela che la responsabilità da prodotto e le controversie per lesioni personali non erano più tra le cinque cause legali che davano maggiori preoccupazioni alle società nell’anno 2006. Le materie che occupavano i primi cinque posti per quell’anno erano: controversie di lavoro: 48%; controversie contrattuali: 40% questioni e controversie amministrative: 26% controversie sulla proprietà intellettuale: 24% class actions (azioni collettive): 24%.

Le cause per responsabilità da prodotto/lesioni personali nel 2006, quale motivo di preoccupazione per le imprese, sono scese al 21%. Ciò sembrerebbe indicare da parte di esse che le riforme ed altri fattori affrontati in questa guida stanno avendo un loro effetto. Fulbright & Jaworski LLP’s “Third Annual Litigation Trend Survey Findings (2006).

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Come vengono trattati gli stranieri davanti ai tribunali del USA: vincono più di quanto non perdano

Una opinione comune tra gli stranieri è quella di pensare che saranno trattati male davanti ai giudici e giurie americane a causa della discriminazione contro gli stranieri, del favoritismo per l’avversario americano, della xenofobia, eccetera. Un recente e dettagliato studio apparso sulla prestigiosa rivista Harvard Law Review3 non sostiene questa conclusione. Infatti, viene rilevato che nelle cause civili davanti ai tribunali federali degli USA, anche nelle cause per responsabilità da prodotto, i convenuti stranieri (e gli attori stranieri) vincono le cause più spesso che le loro controparti americane. Anche se lo studio non considera i tribunali statali degli USA a causa della mancanza di dati comparabili, gli autori dello studio ritengono che i dati dei tribunali statali rivelerebbero risultati simili.

Si evidenzia, inoltre, che le cause contro gli stranieri sono caratterizzate da pretese elevate ma non da elevati risarcimenti. Gli attori americani, di frequente gonfiano le loro pretese con l’obiettivo di intimidire il convenuto straniero; ma in realtà cadono essi stessi nell’errore di pensare che la xenofobia influenzerà la giuria od il giudice. VII LA SENTENZA AMERICANA SULLA RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO

NON SEMPRE POTRÀ ESSERE RICONOSCIUTA ED ESEGUITA IN ITALIA Premessa

L’esecuzione di una sentenza di condanna per product liability in Italia pone una serie di

questioni che costituiscono un filtro, talvolta impenetrabile, alla sua concreta applicazione nel nostro paese.

Una prima questione è data dal fatto che si è di fronte ad una sentenza straniera. Il nostro ordinamento prevede il riconoscimento automatico delle sentenze straniere, purché esse rispettino determinati requisiti4. Quando si vuol far eseguire la sentenza nel territorio italiano, la sussistenza di tali requisiti deve essere accertata con sentenza dalla Corte d’Appello del luogo di esecuzione.

Affinché, ad esempio, il vincitore della causa di risarcimento avviata negli Stati Uniti, possa pignorare i beni del convenuto che si trovano in Italia ed essere soddisfatto attraverso la loro vendita, dovrà prima ottenere una sentenza della Corte d’Appello che dichiari l‘efficacia esecutiva in Italia della sentenza del giudice statunitense, e poi sulla base di tale titolo, iniziare un procedimento esecutivo. 3 Clermont and Eisenberg, “Commentary: Xenophilia in American Courts”, 109 Harvard Law Review 1120 (March, 1996). 4 L’Italia è parte di numerose Convenzioni ed accordi bilaterali sul riconoscimento e l’esecuzione di sentenze straniere. Tra queste ricordiamo le Convenzioni di Bruxelles del 1968 stipulata tra i Paesi della Comunità Europea e quella di Lugano del 1988 in vigore con i paesi dell’EFTA. Per quanto riguarda i paesi dell’Unione Europea (esclusa la Danimarca), la Convenzione di Bruxelles è stata ora sostituita dal Reg. CE/44/2001. Con gli Stati Uniti, in mancanza di Convenzioni o accordi bilaterali sul riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze si applicano le disposizioni previste, in via generale, dagli art. 64 ss. L. 218/1995.

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Una breve analisi dei requisiti più significativi richiesti per il riconoscimento (e per la

conseguente dichiarazione di esecutività in Italia) ci permetterà di comprendere se, quando ed in che misura, una sentenza di condanna per product liability emessa da un giudice statunitense possa essere eseguita in Italia.

Giurisdizione

Una prima condizione per il riconoscimento (e per la eseguibilità in Italia della sentenza) è data dal fatto che il giudice straniero, in questo caso di uno Stato degli Stati Uniti, possa essere considerato competente a decidere la causa secondo i principi previsti dall‘ordinamento italiano5. Si vuole con ciò evitare che un giudice straniero si occupi della causa in base a criteri c.d. esorbitanti, cioè in casi in cui essa non presenti un legame abbastanza significativo (dal punto di vista italiano) con quell’ordinamento.

Nel caso della responsabilità da prodotto, riconducibile ad una responsabilità di tipo extracontrattuale, sussisterà la competenza del giudice americano: - quando l’impresa od il soggetto convenuto abbia la sede principale negli Stati Uniti, più precisamente, nello Stato americano dove è stata iniziata l’azione6, oppure vi abbia una sede secondaria a cui sia preposto un rappresentante autorizzato a stare in giudizio7 ; oppure - quando l’evento dannoso sia avvenuto nel territorio degli Stati Uniti, più precisamente, dello

Stato americano in cui è stata iniziata l’azione8. Come luogo in cui è avvenuto l’evento dannoso si intende sia il luogo in cui è insorto il danno (ad es. dove è avvenuto l‘incidente provocato dal difetto del prodotto), sia quello in cui si è verificato il fatto generatore dello stesso (ad es. dove il prodotto è stato fabbricato o distribuito).

Queste due condizioni sono alternative. Il fatto che il soggetto italiano non abbia sede negli

Stati Uniti, più in particolare, nello Stato del foro, non è da solo sufficiente ad escludere la giurisdizione del giudice americano, in presenza di altri criteri9.

5 Nel caso in cui, applicando i criteri di giurisdizione italiani, risulti competente il giudice di uno Stato U.S.A. diverso da quello che ha deciso la causa, riteniamo che il giudice italiano debba comunque negare il riconoscimento per difetto di giurisdizione, poiché la ripartizione della competenza giurisdizionale tra i singoli Stati americani attiene alla giurisdizione e non alla competenza territoriale. Se, ad esempio, dal punto di vista italiano, sarebbe stato competente il giudice dello stato della Florida anziché quello dello Stato del Montana, il giudice italiano dovrebbe ritenere il giudice del Montana carente di giurisdizione. 6 In base al criterio generale del foro del convenuto previsto dall’art. 3 L. 218/1995. 7 Vedi art.3, 1° comma L. 218/1995. 8 L’art. 3, 2° comma della L.218/1995 rinvia alla Convenzione di Bruxelles e questa, all’art. 5 n. 3 (che si applica agli illeciti extracontrattuali, detti “quasi-delitti“), prevede la competenza del giudice del luogo in cui l’evento dannoso è avvenuto. 9 Si veda ad esempio. Cass. 9247/2002 in cui la Suprema Corte, sulla base dell’Art. 5.1 della Convenzione di Bruxelles del 1968, ha affermato la giurisdizione del giudice americano, poiché il contratto controverso doveva essere eseguito negli Stati Uniti.

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Nella maggior parte dei casi si tratterà di cause per fatti avvenuti negli Stati Uniti e pertanto, sotto il profilo della giurisdizione, dal punto di vista dell’ordinamento italiano, non sussisteranno particolari ostacoli. Ricorrerà, infatti, quasi sempre, almeno uno dei due criteri di giurisdizione sopra indicati (sede dell’impresa oppure luogo dell’evento dannoso). Il fatto che il giudice americano abbia affermato la propria giurisdizione sulla base di diversi criteri non rileva.

Oltre che nelle ipotesi indicate, la giurisdizione sussiste quando il convenuto sia comparso nel processo senza eccepire il difetto di giurisdizione nel primo atto difensivo. Ad esempio perché, pur partecipando al giudizio, si sia difeso solo nel merito, senza contestare al giurisdizione del giudice americano10. Se invece il convenuto non compare in giudizio, ciò non comporterà, dal punto di vista dell’ordinamento italiano, una sua accettazione della giurisdizione del giudice straniero. Il convenuto non comparso (contumace) potrà quindi contestare la giurisdizione nella fase del riconoscimento. Questo è vero, tuttavia, come vedremo, solo con riferimento ai fatti che emergano dalla sentenza e non ad ulteriori circostanze che il convenuto avrebbe potuto far valere nel giudizio di merito.

Occorre infatti tener presente che il giudizio per il riconoscimento iniziato davanti alla Corte d’Appello è un giudizio di legittimità. Per accertare la sussistenza dei requisiti per il riconoscimento la Corte deve attenersi a quanto emerge dalla sentenza, e non può riesaminare i fatti di causa, ivi compresi i presupposti di fatto della giurisdizione.11.

Questo significa che il convenuto dovrà, avanti al giudice statunitense, non solo contestare la giurisdizione sulla base dei criteri di giurisdizione previsti dallo Stato americano in questione, ma anche far emergere quei dati di fatto che potrebbero essere tenuti in considerazione dal giudice italiano per escludere la giurisdizione nel momento del riconoscimento della sentenza.

Poniamo il caso che, contrariamente a quanto affermato dall’attore, il convenuto abbia elementi per dimostrare che il fatto dannoso non è avvenuto negli Stati Uniti o nel particolare Stato in cui è stata intentata l’azione e che pertanto, in assenza di altri criteri di giurisdizione, si possa per tale motivo contestare la competenza del giudice americano. Se il convenuto non fa valere questi fatti nel processo americano perché, ad esempio, preferisce rimanere contumace, oppure perché tralascia di farli emergere nelle sue difese, si vedrà preclusa la possibilità di farli valere per contestare la giurisdizione anche davanti al giudice italiano del riconoscimento.

Vi potrebbero essere dubbi sulla sussistenza della giurisdizione del giudice statunitense, quando questo ritenesse esistente un sufficient minimum contact con il proprio ordinamento, tale da giustificare la personal jurisdiction su una data impresa o individuo, anche se questa/questo non abbia la sua sede principale negli Stati Uniti o nel particolare Stato in cui è instaurata la causa, né una sede secondaria a cui sia preposto un rappresentante autorizzato a stare in giudizio.

10 Questo in virtù dell’art. 4 L. 218/1995 che si applica, ai sensi dell’art. 64 a), anche nei confronti della giurisdizione del giudice straniero. 11 Vedi ancora Cass. 9247/2002. In questa sentenza la suprema corte ha ritenuto che la presenza di una clausola arbitrale, che non era stata valere nel processo americano, in cui il convenuto si era costituito, non poteva essere eccepita per contestare la giurisdizione in sede di riconoscimento della sentenza in Italia.

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In questo caso, se l’evento dannoso non è avvenuto negli Stati Uniti o nello Stato dove è stata iniziata la causa12 perché, ad esempio, si è verificato mentre la vittima si trovava in vacanza all’estero opure in un altro Stato americano, il giudice italiano potrebbe considerare esorbitante la giurisdizione affermata dal giudice americano sulla base della “teoria del traffico commerciale” (stream of commerce theory) od anche della più restrittiva “teoria del collegamento finalizzato con lo stato” (purposeful connection with the state theory) spiegate nell’Appendice B.

Una analisi caso per caso di tutti i presupposti che possono fondare o escludere la giurisdizione del giudice statunitense, sia secondo l’ordinamento americano che secondo quello italiano, permetterà di individuare la difesa più adeguata sul punto.

Conoscenza del giudizio da parte del convenuto. La Convenzione dell’Aja del 1965

Un altro requisito necessario per il riconoscimento di una sentenza straniera è che il convenuto abbia avuto modo di conoscere l’instaurazione di un giudizio contro di lui secondo le norme del luogo dove si è svolto il processo13. Il giudice italiano ha perciò il dovere di informarsi sulle modalità con cui l’atto introduttivo del giudizio doveva essere portato a conoscenza del convenuto ed accertarsi che siano state rispettate14.

Nei rapporti tra Stati Uniti ed Italia, tali modalità saranno quelle stabilite dalla Convenzione relativa alla notifica all'estero di atti giudiziari ed extragiudiziari in materia civile o commerciale, adottata a l'Aja il 15 novembre 1965, ratificata in Italia con Legge 6 febbraio 1981 n. 42.

Tale convenzione istituisce delle Autorità Centrali15 incaricate in ciascuno Stato di ricevere le richieste di notifica di atti giudiziari provenienti da un altro Stato membro e di darvi seguito. L’art. 3 prevede che la richiesta debba essere accompagnata dall’atto giudiziario o dalla copia, il tutto in duplice esemplare. L’autorità, ai sensi dell’art. 5, procede o fa procedere alla notificazione o alla comunicazione dell’atto: a) o secondo le forme prescritte dalla legislazione dello Stato richiesto per la notifica o la comunicazione degli atti redatti in questo Paese e che sono destinati alle persone che si trovano sul suo territorio; b) o secondo la forma particolare chiesta dal richiedente, purché tale forma non sia incompatibile con la legge dello Stato richiesto. L’autorità centrale può chiedere che l’atto sia redatto o tradotto nella lingua o in una delle lingue ufficiali del suo Paese.

Accanto a queste forme di notifica è prevista altresì la possibilità di notifica: 12 e quindi non ricorra l’ulteriore criterio di collegamento del luogo di accadimento dell’evento dannoso. 13 Art. 64 b) della L. 218/1995 14 Vedi Cass. 13662/2004 la quale ha cassato la sentenza della Corte d’Appello di Bari che aveva dichiarato esecutiva una sentenza emessa nello Stato di New York, poiché aveva omesso di verificare la conformità all'ordinamento degli Stati Uniti delle modalità di notificazione in concreto. 15 Per l’Italia l’Ufficio unico degli ufficiali giudiziari presso la Corte d’appello di Roma. Per gli Stati Uniti , a partire dal 2003, è stata designata la società privata Processing Forwarding International con sede a Seattle.

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- per via consolare (Art. 9), inviando la richiesta insieme all’atto da notificare in duplice copia con allegata traduzione in italiano e corredata dal modello “elementi essenziali dell’atto” al Consolato USA rispettivamente competente;

- direttamente tramite gli ufficiali ministeriali, funzionari o altre persone competenti dello Stato di destinazione (Art. 10 c) anche in questo caso allegando alla richiesta l’atto in duplice copia con traduzione in italiano, oltre al modello “elementi essenziali dell’atto”.

Ricordiamo infine l’Art. 15 della Convenzione in base al quale, in caso di mancata

comparizione del convenuto il giudice è tenuto a soprassedere alla decisione fintanto che non si abbia la prova: a) o che l’atto è stato notificato o comunicato secondo le forme prescritte dalla legislazione dello Stato richiesto per la notificazione o la comunicazione degli atti redatti in tale Paese e destinati alle persone che si trovano sul suo territorio; b) o che l’atto è stato effettivamente consegnato al convenuto o nella sua dimora secondo un’altra procedura prevista dalla Convenzione e che, sia la notificazione o la comunicazione sia la consegna ha avuto luogo in tempo utile perché il convenuto abbia avuto la possibilità di difendersi. In ogni caso il giudice può, in caso di urgenza, ordinare misure provvisorie conservative16.

La mancata osservanza degli adempimenti sopra elencati potrà costituire una ulteriore difesa nella fase del riconoscimento.

Ordine pubblico. I c.d. punitive damages ed il principio di proporzionalità

Il filtro forse più significativo posto al riconoscimento di sentenze straniere nel nostro paese è costituito dall’ordine pubblico.

Ciò che suscita maggiori dubbi, circa la compatibilità con l’ordine pubblico di una condanna per product liability, sono i criteri e la procedura attraverso cui, negli Stati Uniti, questo tipo di condanne vengono determinate.

Il risarcimento accordato nel caso di product liability, infatti, salvo quanto si è detto e si dirà circa la recente evoluzione del quadro normativo e giurisprudenziale in materia, comprende generalmente, varie componenti. Accanto alla condanna ad una somma destinata alla riparazione del danno (materiale e morale17) effettivamente subito dal danneggiato, vi è la possibilità di condanna al pagamento ad una somma ulteriore, avente funzione afflittiva e al tempo stesso deterrente. Tale somma viene commisurata, non tanto all’entità del danno arrecato, ma al fatto che la condotta del produttore o venditore (o dei loro collaboratori) la quale ha provocato il danno od ha permesso il suo verificarsi sia particolarmente “reprensibile” perché intenzionale o dolosa, oppure posta in essere in modo temerario e arbitrario nel disprezzo dei diritti e della sicurezza 16 Gli Stati Uniti si sono avvalsi della facoltà prevista dall’art. 16 di consentire ai propri giudici di decidere la cause, nonostante non sia stata ricevuta alcuna attestazione che dia atto della notifica o comunicazione o della consegna, qualora siano adempiute le seguenti condizioni: a) l’atto è stato trasmesso secondo uno dei modi previsti dalla Convenzione; b) dalla data di invio dell’atto è trascorso un termine che il giudice valuterà in ciascun caso particolare e che sarà di almeno sei mesi; c) malgrado ogni diligenza utile presso le autorità competenti dello Stato richiesto, non è stata ottenuta un’attestazione. 17 Quest’ultimo non sempre di facile determinazione, anche nel nostro ordinamento.

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altrui. Come abbiamo detto, il concetto di reprensibilità viene interpretato in modo molto restrittivo, richiedendosi in molti casi una condotta che vada oltre una negligenza grave.

Questa componente o quota del risarcimento è costituita dai c.d. punitive ed exemplary damages, fissati talvolta in cifre esorbitanti agli occhi del giurista europeo, ed avente appunto, funzione punitiva ed esemplare.

La dottrina e la giurisprudenza europee hanno assimilato tale tipo di risarcimento ad una sanzione di tipo penale, con la particolarità, tuttavia, che la somma dovuta dal condannato non va a favore dello Stato, ma del privato cittadino (o del gruppo di privati cittadini) promotore dell’azione.

Tale tipo di risarcimento, estraneo ai sistemi europei continentali, viene generalmente considerato contrario all’ordine pubblico, sia pure con motivazioni diverse.

Una sentenza della Corte d’Appello di Venezia del 2001, costituisce ad oggi l’unico precedente noto sul tema. Essa ha recepito l’orientamento riportato, respingendo la domanda di delibazione (era allora vigente la disciplina anteriore alla L. 218/1995) di una sentenza di condanna della Corte della Contea di Jefferson (Alabama).La sentenza ha affermando che quando il risarcimento non è semplicemente teso ad una riparazione del danneggiato, ma ha una funzione afflittiva e deterrente, come nel caso dei punitive damages, esso contrasta con l’ordine pubblico, poiché comporta una surroga del privato nella potestà punitiva dello Stato, sconosciuta al nostro ordinamento, ed un arricchimento ingiustificato del danneggiato.

La valutazione del carattere afflittivo o meno del risarcimento dipenderà spesso dal suo ammontare. Come emerge chiaramente dalla sentenza della Corte di Venezia, si presume che il giudice del riconoscimento confronti, anche se in modo non analitico, il risarcimento che sarebbe stato accordato in Italia, con quello concesso dal giudice americano.

La regola che se ne deduce sembra essere la seguente: quando il risarcimento accordato dal giudice americano, a titolo di punitive o exemplary damages, ma anche di danno morale, non è proporzionale al danno effettivamente subito dal danneggiato, e sia quindi suscettibile di assumere natura punitiva, esso potrà essere negato (o ridotto) in sede di riconoscimento della sentenza.

La sentenza citata riguardava un produttore di fibbie di chiusura di caschi per motocicli,

convenuto dall’erede della vittima di un incidente stradale. La vittima era rimasta uccisa a seguito della contusione alla testa riportata nella caduta da un motociclo, durante la quale, a causa di un asserito difetto della fibbia, il casco si era slacciato.

La decisione fu emessa a seguito di un procedimento iniziato, oltre che nei confronti del produttore di fibbie italiano, anche contro il conducente del veicolo che aveva provocato l’incidente e delle società produttrice e distributrice del casco. Le altre controparti erano però giunte ad una transazione nel corso del giudizio, il quale era proseguito, dunque, nei confronti del solo produttore italiano.

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La sentenza conteneva una condanna per 1 milione di dollari per la negligente progettazione del casco nei confronti dell’impresa convenuta e non faceva cenno, tuttavia, ai criteri adottati per pervenire alla quantificazione del danno, né al fatto se, nella quantificazione, si fosse tenuto conto della corresponsabilità dei precedenti convenuti.

Altre ipotesi di danni punitivi. Violazione della normativa antitrust e concorrenza sleale

Quanto appena detto circa il criterio di proporzionalità ed la natura compensativa del risarcimento nel nostro ordinamento, riteniamo debba valere anche quando venga richiesto il riconoscimento di una sentenza straniera che, anche al di là delle ipotesi finora considerate, conceda risarcimenti che vadano perciò oltre ad una mera riparazione del danno.

Ci riferiamo, in particolare, ai c.d. treble o triple damages, che possono essere accordati, negli Stati Uniti, in caso concorrenza sleale o di violazione della normativa antitrust (ad es., Sherman Act), od ai punitive damages concessi fuori dai casi di responsabilità da prodotto, allorché sia riscontrabile una condotta particolarmente scorretta o riprovevole del danneggiante.Famoso è il caso Texaco Inc. v Penzoil, nel quale Texaco fu condannata, oltre ai danni compensativi per sette miliardi di dollari, a risarcire ulteriori 3 miliardi di dollari a titolo di punitive damages (ridotti ad 1 milione in appello), per aver indotto la società Getty Oil a non adempiere un contratto di vendita di azioni precedentemente stipulato con Penzoil.

Nel nostro ordinamento, sia nel caso di violazione del diritto antitrust18, sia nel caso di danni per i quali non è possibile una immediata quantificazione patrimoniale (come per il danno all’immagine19 derivante da atti di concorrenza sleale), i giudici hanno ribadito la natura compensativa del risarcimento. Esso infatti deve essere comunque determinato, sia pure in via equitativa, in relazione ad una perdita potenziale od effettivamente subita. Anche in queste ipotesi, infatti, la valutazione del danno è pur sempre legata ad un criterio di proporzionalità e non può avere natura affittiva.

Pertanto, pur non risultando, ad oggi, precedenti sul punto, riteniamo che, anche in queste ipotesi, qualora il giudice del riconoscimento ravvisi che la sentenza del giudice statunitense (o di un altro Stato) abbia determinato il risarcimento in modo non proporzionale alla lesione subita dal danneggiato, così da avere natura punitiva od esemplare, molto probabilmente negherà il riconoscimento o lo accorderà in misura parziale.

Il jury trial e la mancanza di motivazione

Un’ulteriore questione che è stata considerata anche nella sentenza citata (Corte d’Appello di Venezia del 2001), è data dal fatto che, negli Stati Uniti, le sentenze di condanna per responsabilità da prodotto sono spesso emesse nel corso di un jury trial, ovvero di un

18 Corte di Appello di Torino, 6 luglio 2000 - Soc. Indaba Incentive Company c. Soc. Juventus F.C. in Danno e resp. 2001, 46 nota (BASTIANON; ROSCIONI); Corte appello Milano, 24 dicembre 1996 - Soc. Telesystem c. Soc. Telecom Italia in Dir. informatica 1997, 389. 19 Corte Conti, sez. riun., 23 aprile 2003, n. 10/Q.

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procedimento nel quale l’organo giudicante è costituito da una giuria popolare20. La sentenza espressa dalla giuria, composta da gente comune, è spesso priva di motivazione e, può non contenere, come nel caso citato, una specifica indicazione delle componenti del risarcimento.

La mancanza di motivazione non viene considerata di per sé un ostacolo al riconoscimento in Italia di una sentenza straniera21. Tale mancanza impedirà tuttavia il riconoscimento quando, a causa di essa, non sia possibile stabilire se ed in quale misura la sentenza contenga una condanna per punitive damages, considerati contrari all’ordine pubblico.

Nel caso di specie la Corte di Appello di Venezia ha ritenuto che l’ammontare considerevole del risarcimento e la particolare qualità del danneggiante (produttore) lasciavano supporre che si trattasse di una condanna per punitive damages ed ha quindi negato il riconoscimento.

Se, invece, la sentenza in questione, pur priva di motivazione, avesse permesso di individuare le singole voci del risarcimento, si potrebbe pensare che la Corte avrebbe riconosciuto in maniera parziale la sentenza22.

Rispetto dei diritti essenziali della difesa e class action

Un altro profilo sotto il quale il giudice italiano è tenuto ad esaminare la sentenza di un giudice straniero è quello del rispetto dei diritti essenziali della difesa. Ciò presuppone non solo che il convenuto sia stato informato dell’inizio di un procedimento nei suoi confronti, ma anche egli sia stato messo in condizioni di difendersi in modo adeguato nel corso di tale procedimento. Questo in virtù del principio costituzionale secondo cui la difesa è un diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento (art. 24 Cost.).

Un problema particolare si pone nel caso di procedimenti per responsabilità da prodotto avviati a seguito di una c.d. class action, ovvero di un’azione promossa da un c.d. class representative, cioè da un soggetto che si fa portavoce di un gruppo di persone danneggiate, ad esempio, a causa un difetto di progettazione di un determinato prodotto. La sentenza che decide sulla controversia è destinata ad avere effetto contro un numero anche elevatissimo di persone che, su propria richiesta, verranno dichiarate rientranti nella stessa categoria di danneggiati attraverso una certification dell’autorità giudiziaria ed ai quali verrà assegnata una quota del risarcimento collettivamente determinato.

Nei confronti dei soggetti diversi dal representative, i quali non partecipano nel processo, il convenuto non potrà, di fatto, esercitare la propria difesa. Non potrà infatti interrogare testimoni, né contraddire su circostanze proprie al caso singolo riguardanti un soggetto rimasto fuori dal processo. L’esame di tali circostanze potrebbe magari portare, in concreto, ad una

20 Negli Stati Uniti la parte ha il diritto, costituzionalmente garantito per processi di valore superiore ai 20 $, di essere giudicata da una giuria. 21 Pur essendo, infatti, l’obbligo di motivazione previsto da una norma costituzionale del nostro ordinamento (art. 111 Cost.), tale disposizione rientra nel c.d. ordine pubblico interno, e non si applica al riconoscimento dei provvedimenti stranieri. Vedi Cass. 9247/2002; App. Venezia, 15 ott. 2001, cit. 22 Come avvenuto nella sentenza del Bundesgerichtshof 4 giugno 1992 in Neue Juristische Wochenschrift.

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esclusione di responsabilità del produttore o ad accertare un concorso di responsabilità con il danneggiato, con potenziali conseguenze anche sull’ammontare del risarcimento.

Questa limitazione del diritto di difesa viene ritenuta contraria al principio dell’inviolabilità della difesa e quindi ostativa al riconoscimento. Per questi motivi, una sentenza di risarcimento danni per responsabilità da prodotto emessa negli Stati Uniti a seguito di una class action potrà difficilmente essere eseguita in Italia.

Il fatto stesso che la sentenza possa avere effetto contro soggetti che non sono stati parte del processo, risulta in aperto contrasto con quanto previsto dal nostro Codice Civile all’art. 2909 secondo cui la sentenza non ha effetto che tra le parti, i loro eredi, ed aventi causa. Di qui un ulteriore ostacolo, secondo la nostra dottrina23, al riconoscimento in Italia di sentenze emesse a seguito di class action, le quali invece, nel loro ordinamento di origine hanno effetto contro una intera categoria di persone.

Un altro problema che si pone nel caso delle class action per product liability, è dato dai criteri di determinazione del danno, che appaiono difficilmente conciliabili con il principio di proporzionalità tra danno e risarcimento proprio del nostro ordinamento.

Nelle class action infatti, il convenuto può essere condannato per importi corrispondenti non solo al diritto dell’attore formale, cioè del class representative, ma anche di tutta una categoria di soggetti che per lo più, in questa fase, non saranno neppure nominativamente identificabili. Questo comporta che il risarcimento venga determinato in modo complessivo, generalmente sulla base di dati statistici, ma senza essere proporzionato al danno effettivamente subito dai singoli danneggiati.

In ciò si ravvisa, oltre ad un contrasto con il principio generale di proporzionalità sancito in varie norme del nostro ordinamento (Art. 1223, 2056, 2058, 2059 C.C.), anche un’ulteriore limitazione del diritto di difesa. Il convenuto, infatti, nei confronti dei soggetti che rimangono fuori dal processo, si troverà nell’impossibilità di contraddire oltre che sulla sussistenza o meno di un diritto al risarcimento, anche sull’ammontare del danno subito da tale gruppo indeterminato di soggetti.

Conclusioni

Come abbiamo potuto vedere in questo capitolo, sussistono ad oggi numerose ragioni che inducono a dubitare della riconoscibilità ed eseguibilità in Italia di sentenze di condanna per product liability, emanate sia a seguito di azioni individuali sia, soprattutto, a seguito di class action. Tali impedimenti, che trovano fondamento in principi generali del nostro diritto civile e di procedura civile e che sono radicati nel nostro ordinamento costituzionale (principio di proporzionalità, efficacia del contraddittorio tra le parti, diritto di difesa), difficilmente potranno essere superati dalla giurisprudenza.

23 Vedi RESCIGNO, “Sulla compatibilità tra il modello processuale della «class action» ed i principi fondamentali dell’ordinamento giuridico italiano, in Giur. It, 2000, 2224 ss.

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Anche un intervento normativo che preveda, ad esempio, l’introduzione di una class action a tutela del consumatore (di cui da tempo si parla in ambito comunitario) dovrà necessariamente tener conto della diversa tradizione dei paesi europei rispetto agli Stati Uniti in materia di risarcimento del danno ed in particolare del principio di proporzionalità, che costituisce anche uno dei principi fondamentali affermati dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia delle Comunità Europee.

Occorre tuttavia tener conto anche delle recenti riforme attuate in numerosi Stati degli U.S.A. e di cui abbiamo parlato nei capitoli precedenti. Queste riforme mostrano una tendenza a limitare l’applicazione dei punitive damages ed a riportare i risarcimenti per responsabilità da prodotto entro parametri meno lontani da quelli propri del nostro ordinamento. Ciò, se da un lato può portare ad una maggiore tranquillità da parte del produttore od esportatore italiano, dall’altro lato può significare anche una maggiore possibilità che sentenze di condanna per responsabilità da prodotto emanate negli Stati Uniti vengano riconosciute ed eseguite, quantomeno in modo parziale, in Italia. Questo vale in particolare nel caso di azioni individuali, le quali non incontrano i limiti che abbiamo visto per le class action.

Dal punto di vista difensivo, pertanto, spesso potrà essere consigliabile spiegare le proprie difese già nel processo davanti al giudice statunitense anziché limitarsi ad “attendere il passaggio del cadavere del nemico”, attaccando la sentenza straniera solo nella fase del riconoscimento. Questo soprattutto quando: - si possa prevedere che, nel caso di condanna, la sentenza che verrà emanata soddisfi i requisiti per il riconoscimento in Italia e, naturalmente - si abbiamo buoni argomenti di fatto per dimostrare la mancanza di un comportamento doloso, negligente o imprudente dell’impresa convenuta o dei propri collaboratori. Se non ci si difende nel processo di merito negli Stati Uniti, infatti, tali argomenti di fatto non potranno più essere fatti valere in sede di riconoscimento della sentenza in Italia. Questo vale, come abbiamo visto, anche per quelle circostanze di fatto che possano portare ad escludere la giurisdizione e che altrimenti non potrebbero essere tenute in considerazione dal giudice attraverso un esame formale del provvedimento straniero.

La strategia difensiva migliore potrà in ogni caso essere messa a punto solo attraverso una attenta analisi della fattispecie concreta e mediante una adeguata collaborazione tra il legale americano e l’avvocato italiano. VIII. MISURE CHE LE AZIENDE POSSONO ADOTTARE PER RIDURRE IL

RISCHIO DI RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO

Queste misure sono importanti al pari delle tendenze e degli sviluppi descritti in questa guida.

Ci sono un numero di cose che le aziende possono fare per ridurre ulteriormente la loro esposizione ad una possibile responsabilità da prodotto negli Stati Uniti, nonché quella dei loro manager e titolari. Esse hanno a disposizione tutta una serie di misure, tra le quali, ad esempio:

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• considerare la sottoscrizione di una polizza che copra la responsabilità da prodotto nel territorio degli USA;

• strutture societarie potenzialmente favorevoli; • stabilire e mantenere certe procedure o discipline interne, adottare sistemi di

registrazione dei dati; • inserire determinate disposizioni nei contratti con fabbricanti, distributori, agenti di

vendita, con i partners delle joint ventures e simili;

• stabilire determinate disposizioni nelle “ condizioni generali di vendita” della società; • stabilire procedure adeguate di replica di fronte a pretese potenziali od attuali per

responsabilità da prodotto; • consulenze legali periodiche.

L’avvocato americano può assistere presentando, selezionando, sviluppando e

implementando le misure adatte per una particolare società.

Tali misure ridurranno non solo il rischio “americano” per responsabilità da prodotto, ma anche il rischio globale per una azienda, per i manager e per i proprietari.

Una discussione sulle tattiche e strategie che una società italiana (o la sua controllata

americana) possa adottare nel caso in cui venga colpita da un’azione per responsabilità da prodotto negli Stati Uniti o ne sia minacciata, va oltre lo scopo di questa guida. Sull’argomento faremo solamente questi pochi cenni. Se venite contattati da un attore (attuale o potenziale) o dal legale dell’attore riguardo ad una attuale o potenziale causa per responsabilità da prodotto, non replicate, né oralmente, né per iscritto. Piuttosto contattate immediatamente un avvocato americano di esperienza il quale vi potrà consigliare sul cosa fare. A volte il legale americano potrà preparare per voi una replica. Non di rado il legale del potenziale attore vi invierà una richiesta di sottoscrivere e restituire un documento col quale rinunciate alla notifica o con cui permettete che la notifica vi sia fatta in modo semplificato (es. per posta). Se il vostro legale americano non vi dà istruzioni in senso contrario, non dovete aderire a questa richiesta poiché, normalmente, l’attore, per ottenere una valida notifica nei vostri confronti, dovrà andare incontro ad una noiosa procedura formale che potrà richiedere diversi mesi. Il fatto che l’attore abbia presentato un’azione davanti ad un determinato tribunale americano non significa che il tribunale possa procedere nei vostri confronti, parte italiana. Quale elemento importante per ottenere la “giurisdizione personale” su di voi, l’attore dovrà effettuare una valida notifica dell’atto di citazione e fornire prova di ciò al tribunale.

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APPENDICE A

SINTESI DELLE RIFORME DELLE LEGISLAZIONI STATALI APPLICABILI ALLE CONTROVERSIE PER RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO

Note: Gli Stati vengono qui indicati in ordine alfabetico, quindi l’ordine non riflette quelli che hanno adottato le riforme più incisive o le più recenti. Questo riepilogo non deve essere inteso come una presentazione completa ed esaustiva di tutte le riforme stati in questa materia.

Alabama

• Riforma dei danni punitivi

Nei casi di danni fisici: i danni punitivi sono limitati ad un massimo di 3 volte i danni compensativi accordati oppure a 1,5 milioni US$.

Nella maggior parte dei casi in cui non vi sono danni fisici: i danni punitivi sono limitati ad un massimo di 3 volte i danni compensativi accordati oppure a 500.000 US$, tranne contro le imprese con patrimonio netto (net worth) inferiore a 2 milioni di dollari, essendo in questo caso limitati ad un massimo di 50.000 US$ oppure al 10% del patrimonio netto fino ad un massimo di 200.000 US$.

Viene prevista una indicizzazione dei tetti massimi dei danni punitivi ogni tre anni.

Per dar luogo ad un risarcimento dei danni punitivi colui che agisce in giudizio deve fornire prove chiare e convincenti del fatto che il convenuto ha agito dolosamente.

Viene vietata la responsabilità solidale tra convenuti per i danni punitivi, tranne che per comportamenti illeciti che abbiano causato la morte, per la volontaria inflizione di un patimento fisico e per le class actions.

• Riforma della competenza territoriale

Vengono adottate misure per ridurre il “forum shopping” nelle cause contro le società. (Riforma legislativa del 1999)

Alaska

• Riforma dei danni punitivi

Pone un tetto massimo ai risarcimenti dei danni punitivi nella maggior parte dei casi fino a 3 volte i danni compensativi accordati, oppure fino a 500.000 US$. Se l’azione illecita del convenuto è stata motivata da ragioni di guadagno, il tetto massimo è fino a 4 volte i

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danni compensativi oppure fino a 7 milioni di dollari. Per ottenere una condanna ai danni punitivi l’attore deve fornire attraverso una prova “chiara e convincente” che il convenuto ha agito con “indifferenza avventata”, oppure ha tenuto una condotta “oltraggiosa”. Nella quantificazione di un eventuale diritto al risarcimento del danno non si può tener conto deli onorari degli avvocati dell’attore in caso di vittoria. Per la determinazione del risarcimento dei danni punitivi è necessario un procedimento separato.

• Riforma del risarcimento dei danni non economici

Viene fissato un tetto per i danni non economici per la maggior parte delle singole lesioni o per la morte fino ad un massimo di 400.000 US$ o di 8.000 US$ per ogni anno di aspettativa di vita. Tuttavia, nel caso di impedimento fisico permanente o di grave deturpazione, il tetto è fino ad un massimo di un milione di dollari oppure di 25.000 US$ per ogni anno di aspettativa di vita della persona.

• Concorso di colpa; responsabilità solidale

Viene applicata una distribuzione comparativa della colpa tra coloro che sono parte e coloro che non lo sono. Viene vietata l’imposizione della responsabilità solidale per il risarcimento dei danni.

• Riforma dei termini di decadenza

Richiede che l’azione sia iniziata entro 10 anni (con alcune eccezioni e sfumature)

(Riforma risalente prevalentemente al 1997)

Arizona

• Riforma dei danni punitivi L’attore deve sostenere la sua richiesta di risarcimento dei danni punitivi attraverso prove chiare e convincenti. Per i prodotti farmaceutici e le apparecchiature mediche approvati dalla FDA il rispetto degli standard fissati dalla FDA è sufficiente come difesa contro la concessione del risarcimento danni (FDA = Food and Drug Administration, l’ente federale per il controllo dei prodotti alimentari e farmaceutici).

• Riforma relativa alla responsabilità solidale

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La condanna ad una responsabilità solidale per danni è nella maggior parte dei casi inammissibile. Eccezioni si hanno nel caso di comportamenti dolosamente illeciti (intentional torts) o di rifiuti pericolosi.

(Giurisprudenza e legislazione del 1989 e del 1987)

Arkansas

• Riforma dei danni punitivi

I danni punitivi sono limitati ad un massimo di 250.000 US$ oppure fino a 3 volte i danni compensativi, comunque non oltre 1 milione di dollari.

Si richiede un procedimento separato per la determinazione dei danni punitivi.

Si rende più gravoso l’onere della prova per imporre i danni punitivi, richiedendosi una prova “chiara ed convincente” di una frode effettiva, di una condotta intenzionale o premeditata.

• Riforma della responsabilità solidale

Un convenuto ritenuto responsabile per un grado di colpa pari dall’1% al 10% è responsabile in quella misura percentuale anche per il risarcimento accordato. Ad un convenuto ritenuto responsabile per un grado di colpa dall’11% al 50% può essere imputato un ulteriore 10% del risarcimento, ed ad un convenuto con un grado di colpa dal 50% al 99%, una percentuale aggiuntiva del 20%. Questo vale in tutti questi casi, nell’ipotesi in cui l’altro o gli altri convenuti ritenuti corresponsabili non siano in grado di pagare la propria quota di risarcimento.

• Riforma della competenza territoriale

Viene limitata la competenza delle corti dell’Arkansas ai distretti giudiziari nei quali è avvenuta l’azione illecita, in quelli in cui risiede l’attore oppure il convenuto.

(Riforma legislativa del 2003)

California

• Riforma dei danni punitivi

L’attore, per far valere una pretesa al risarcimento dei danni punitivi deve dimostrare che il convenuto ha agito con violenza, inganno o dolo.

Il riconoscimento e la quantificazione del risarcimento del danno deve avvenire in un

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separato procedimento.

• Riforma relativa alla responsabilità solidale

Nel caso di danno non patrimoniale è inammissibile la condanna per una responsabilità solidale.

• Riforma relativa ad azioni concernenti prodotti per loro natura pericolosi

Prodotti, che sono per loro natura pericolosi, così come prodotti alimentari con un alto contenuto di colesterolo, alcool e sigarette, non possono dar luogo ad un’azione per responsabilità da prodotto.

(Riforma del 1987 e del 1986)

Colorado

• Riforma dei danni punitivi

I danni punitivi non possono superare l’ammontare dei danni compensativi. Tuttavia, se la condotta illecita continua nel corso del giudizio la corte può aumentare la condanna al risarcimento dei danni punitivi fino a 3 volte i danni compensativi.

Per ottenere i danni punitivi l’attore deve provare “oltre ogni ragionevole dubbio” che la condotta del convenuto era intenzionale ed in mala fede. La corte può ridurre o eliminare una condanna per danni punitivi se l’effetto deterrente verso una condotta illecita futura può essere ottenuta senza la condanna.

• Riforma dei danni non economici

Vengono limitati i risarcimenti dei danni non economici ad un massimo di 250.000 US$, a meno che la corte non ritenga, sulla base di una prova “chiara e convincente” che sia giustificabile un risarcimento maggiore, non comunque superiore a 500.000 US$.

Viene limitato il risarcimento dei danni non economici nelle cause per inadempimento contrattuale (comprese riguardanti la garanzia per il prodotto), stabilendo che tale risarcimento può essere accordato solo se ammesso specificatamente dal contratto in questione.

• Riforma sul venditore non produttore incolpevole

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Vieta le azioni di responsabilità da prodotto contro parti che non siano state fabbricanti del prodotto.

• Riforma della difesa

Si previene la proposizione di azioni per responsabilità da prodotto nel caso in cui l’attore abbia utilizzato il prodotto in modo improprio, o quando il prodotto sia stato corredato da adeguate avvertenze o istruzioni che, se osservate, avrebbero evitato la lesione, la morte o il danno alla proprietà. • Riforma sulla responsabilità solidale

Viene abolita la responsabilità solidale riguardo a tutti i danni tranne quando vi sia stato concorso volontario nella condotta illecita.

• Riforma sulla tempestiva offerta di transazione

Si richiede all’attore di pagare le spese legali ed i costi del convenuto se l’attore rifiuta una proposta di transazione del convenuto, procede in giudizio ed ottiene una condanna per una somma inferiore a quella offerta nella proposta di transazione rifiutata.

• Riforma della legislazione sull’obesità

I fabbricanti, i distributori e rivenditori (ed altri) di cibo o le loro associazioni non possono essere ritenute responsabili per pretese riguardanti l’aumento di peso o simili causa dal consumo a lungo termine di cibo, a meno che la pretesa non sia fondata su una violazione di normative federali o statali sulla marcatura od etichettatura dei prodotti e la lesione sia stata causata da tale violazione.

(Riforme del 1986, 1987, 2003 e del 2004).

Connecticut

• Vengono limitati i danni punitivi nelle cause per responsabilità da prodotto fino ad un

massimo di due volte l’ammontare dei danni compensativi.

• Viene vietata la responsabilità solidale per i danni non economici, tranne quando la quota del risarcimento imputata al convenuto corresponsabile non sia recuperabile.

(Riforma legislativa del 1986-1987)

Florida

• Riforma dei danni punitivi

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Vengono limitati i danni punitivi fino ad un massimo di 3 volte l’ammontare dei danni compensativi, oppure a 500.000 US$. Laddove, tuttavia, la condotta illecita del convenuto sia stata motivata da un guadagno economico ingiustificabile o la probabilità della lesione era conosciuta dal convenuto, il limite ai danni punitivi è fissato fino ad un massimo di 4 volte i danni compensativi accordati, oppure a 2 milioni di dollari. Si richiede all’attore di dimostrare attraverso una prova chiara e convincente che la condotta illecita del convenuto era intenzionale o gravemente negligente. La legislazione tratta inoltre delle circostanze in cui un datore di lavoro può essere ritenuto responsabile per la condotta di uno dipendente.

• Riforma dei termini di decadenza

L’azione per responsabilità da prodotto deve essere iniziata entro 12 anni per prodotti che hanno durata d’uso di 10 anni o meno a meno che una garanzia specifica non preveda una durata maggiore ai 12 anni. Regole speciali con termini più lunghi valgono per aeroplani ed imbarcazioni utilizzate per scopi commerciali. I termini di decadenza suddetti non sono applicabili, tra l’altro, a controversie riguardanti difetti occulti, ed a casi nei quali i produttori, per mezzo dei loro funzionari, direttori, amministratori e managers, hanno posto in essere una condotta positiva per celare il difetto del prodotto.

• Riforma sulla responsabilità solidale

La legislazione della Florida esclude la responsabilità solidale.

• Riforma delle “Class Actions”

Vieta ad non residenti della Florida di agire in giudizio in Florida a meno che la pretesa non sia maturata o sorta nello Stato della Florida. Richiede inoltre che l’attore provi i danni effettivi per poter continuare ad utilizzare certi tipi di class action.

• Presunzione sulla colpa nell’assunzione Per legge, in favore del datore di lavoro convenuto è prevista una presunzione (confutabile - non assoluta) di non colpevolezza nella scelta dei dipendenti assunti. (Riforma del 1999)

Georgia

• Riforma dei danni punitivi

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Viene limitata la responsabilità per danni punitivi fino ad un massimo di 250.000 US$ a meno che l’attore non provi che il convenuto ha agito con lo specifico intento di provocare la lesione. L’attore deve dimostrare di aver titolo al risarcimento dei danni punitivi attraverso una prova “chiara e convincente”.

• Riforma sulla responsabilità solidale

Le riforme del 2005 hanno eliminato la responsabilità solidale in tutti i casi di illecito civile, facendo in modo che le giurie decidano per quale percentuale di colpa il convenuto deve essere ritenuto responsabile. Finora la responsabilità solidale era negata solo in certi casi quando veniva dimostrato un concorso di colpa dell’attore. Riforma sulle controversie riguardanti l’obesità

I produttori, rivenditori ed alcuni altri soggetti che hanno a che fare con prodotti alimentari sono esentati dalla responsabilità per il consumo a lungo termine di cibo, a meno che l’azione non sia fondata su una effettiva violazione di una normativa federale o statale sulla adulterazione o non conforme marcatura o su certe altre violazioni di norme federali o statali.

• Riforma sulla competenza territoriale

Le corti della Georgia possono negare di conoscere cause civili (ad es. per responsabilità da prodotto) iniziate da soggetti non residenti in Georgia tenendo conto di dove la pretesa è sorta; di dove si trovano i testimoni; la residenza delle parti; se l’attore sta cercando di raggirare un termine di decadenza dell’azione di un altro Stato; e se, in generale, la Georgia è o meno un foro appropriato per l’azione.

• Incoraggiamento di una composizione stragiudiziale

Le riforme del 2005 richiedono ad una parte in causa di pagare le spese legali dell’altra parte se la prima rifiuta l’offerta di una composizione stragiudiziale della controversia da parte di quest’ultima.

• Azioni frivole o temerarie

Le giurie possono decidere che una azione è frivola (priva di ogni reale sostanza e fondamento nel merito) e, in questo caso, condannare la parte soccombente a pagare le spese legali dell’altra parte. (Riforme del 2005, 2004, 2003 e precedenti)

Hawaii

• Riforma dei danni non patrimoniali

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Per particolari tipi di danni non patrimoniali “dolore fisico e sofferenza” c’è un limite di legge di 375.000 US$

(Riforma legislativa del 1986)

Idaho

• Riforma dei danni punitivi

Viene limitato il risarcimento dei danni punitivi ad un massimo di 250.000 US$ oppure a 3 volte l’ammontare dei danni compensativi accordati.

Per ottenere la condanna al risarcimento dei danni punitivi l’attore deve dimostrare con una prova schiacciante che la condotta del convenuto è stata oppressiva, fraudolenta, avventata, maliziosa od oltraggiosa.

• Riforma dei danni non economici

Vengono limitati nel caso di lesioni personali (corporali) ad un massimo di 250.000 US$. Nei casi di lesioni non corporali, i danni non economici sono limitati a un massimo di 400.000 US$.

• Riforma della legislazione sull’obesità

Simile alla legislazione del Colorado e della Georgia –vedi sopra.

• Riforma sulla responsabilità solidale

Bandisce la responsabilità solidale tra i convenuti riguardo a tutti i tipi di danno. Le eccezioni riguardano prodotti medici e farmaceutici e i cosiddetti “illeciti intenzionali”.

(Principali riforme del 2003-2004, alcune precedenti). Illinois

• Riforma dei danni punitivi

Nell’atto di citazione iniziale l’attore non può far valere alcuna pretesa al risarcimento dei danni punitivi. Deve prima convincere il giudice che, alla fine del processo sussiste, per lui una ragionevole possibilità di ottenere in suo favore il risarcimento per danni punitivi. Per ottenere i danni puntivi l’attore deve dimostrare che il convenuto ha agito “dolosamente” e “in modo del tutto irresponsabile”.

(Riforma legislativa del 1986)

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Indiana

• Riforma dei danni punitivi

Viene limitato il risarcimento dei danni punitivi ad un massimo di 3 volte l’ammontare accordato per i danni compensativi o a 50.000 US$.

• Riforma sulla difesa del venditore non produttore

Le azioni per responsabilità da prodotto basate su una responsabilità oggettiva (“strict liability”) possono essere fatte solo contro il fabbricante del prodotto.

• Riforma delle norme sulla responsabilità da prodotto

Viene stabilita una presunzione non assoluta che il prodotto non è difettoso se: 1. il suo produttore ha rispettato le direttive di sicurezza riconosciute dallo “stato

dell’arte”; oppure 2. il suo produttore ha rispettato gli standard stabiliti dal governo degli Stati

Uniti.

• Riforma sulla responsabilità solidale

Bandisce la responsabilità solidale nelle cause per responsabilità da prodotto. (Riforma legislativa del 1995) Iowa

• Riforma dei danni punitivi

Per ottenere i danni punitivi l’attore deve dimostrare attraverso prove chiare, convincenti e soddisfacenti che la violazione è stata commessa dal convenuto dolosamente e con irresponsabile e totale noncuranza dei diritti o della sicurezza degli altrui.

• Nessuna responsabilità per mancato avvertimento su rischi generalmente noti;

Istruzioni/avvertimenti adeguati

La riforma legislativa stabilisce che:

• un produttore, venditore, progettista, fornitori di specifiche tecniche, assemblatore o distributore non incorre in alcuna responsabilità per non aver avvertito circa rischi e misure preventive del rischio che devono ritenersi ovvie, o generalmente conosciute da parte dei prevedibili utilizzatori del prodotto; e

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• un prodotto che nel suo utilizzazione è ragionevolmente sicuro e che porti o sia accompagnato da istruzioni e avvertimenti ragionevoli e visibili e che, quando queste istruzioni o questi avvertimenti siano seguiti, non verrà considerato difettoso o irragionevolmente pericoloso per mancanza di avvertimenti o istruzioni.

La questione se i rischi o le misure di prevenzione del rischio erano ovvie o generalmente conosciute, e se l’avvertimento o le istruzioni erano ragionevoli e visibili è decisa attraverso la valutazione dei dati di fatto (normalmente da una giuria).

• Riforma sulla responsabilità solidale

Non vi è responsabilità solidale per i convenuti, che sono ritenuti colpevoli con percentuale di corresponsabilità inferiore al 50%. Con una corresponsabilità maggiore od uguale al 51% il convenuto è ritenuto responsabile solidalmente per il 100% dell’ammontare del risarcimento riconosciuto.

(Riforma legislativa del 2004, 1998, 1997 e 1987)

Maryland

• Riforma dei danni non economici

Il risarcimento dei danni non economici è stato limitato ad un massimo di 500.000 US$, tranne nel caso azioni illecite che abbiano causato morte con due o più beneficiari, nel qual caso il limite è di 700,000 US$.

(Riforme legislative del 1986 e del 1994)

Michigan

• Il risarcimento dei danni non economici per responsabilità da prodotto in casi in cui non vi sia stata morte o perdità di funzioni vitali è stato limitato a 280.000 US$; e se include l’una o gli altri, ad un massimo di 500.000 US$.

• Viene abolita la responsabilità solidale dei convenuti nelle cause per responsabilità da prodotto.

• Vengono stabilite per legge alcune difese per le controversie riguardanti responsabilità da

prodotto, compreso il rispetto di standard governativi, incluse le norme della FDA (Food & Drug Administration), e difese a disposizione del venditore non produttore incolpevole.

• Si prevede un controllo della competenza per territorio nelle cause per responsabilità da

prodotto.

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(Riforma legislativa del 1995).

Minnesota

• Riforma dei danni punitivi

Per ottenere il risarcimento dei danni punitivi l’attore deve dimostrare attraverso una prova chiara e convincente che il convenuto ha agito deliberatamente con noncuranza dei diritti altrui. A richiesta del convenuto la determinazione dei danni puntivi deve essere fatta in un procedimento separato.

È sempre possibile, anche in appello, la revisione di tutte le condanne a danni punitivi. L’attore non può invocare il risarcimento dei danni punitivi nella pretesa originaria; l’attore può farlo solo modificando la domanda originaria dopo aver convento il giudice che c’era una motivazione ragionevole per la richiesta dei danni punitivi (la richiesta deve dimostrarsi prima facie fondata).

• Riforma dei danni non economici

Il risarcimento di tipi particolari di danni non economici, ciò è, per angoscia emotiva, imbarazzo o pregiudizio alla vita di relazione, viene limitato ad un massimo di 400.000 US$. Nessun massimo esiste per altri tipi di danni non economici, ad es., “pain and suffering”.

• Riforma sul concorso di colpa

Il concorso di colpa e la distribuzione del risarcimento basata su di esso viene esteso ai danni economici.

• Riforma sulla responsabilità solidale

Nessuna responsabilità solidale per i convenuti che non siano corresponsabili per un grado di colpa minore del 50%.

(Riforme legislative del 1986, 1990, e del 2003)

Mississippi

• Riforma dei danni punitivi

Modificato e ridotto il limite del risarcimento per danni punitivi, cosicché i limiti attuali sono i seguenti: ---20 milioni di dollari per un convenuto con un patrimonio netto di oltre un miliardo di dollari;

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{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}39

---15 milioni di dollari per un convenuto con un patrimonio netto di oltre 750 milioni ma non oltre 1 miliardo di dollari; ---5 milioni di dollari per un convenuto con un patrimonio netto compreso tra 500 e 750 milioni di dollari; ---3,75 milioni di dollari per un convenuto con un patrimonio netto compreso tra 100 e 500 milioni di dollari; ---2,5 milioni di dollari per un convenuto con un patrimonio netto compreso tra 50 e 100 milioni di dollari; ---2 % del patrimonio netto del convenuto se il convenuto ha un patrimonio netto di 50 milioni di dollari o inferiore. L’attore deve provare di aver titolo al risarcimento dei danni punitivi fornendo una prova “chiara e convincente”. La legislazione stabilisce fattori pertinenti che le giurie devono considerare nel determinare i danni punitivi. Il diritto al risarcimento dei danni punitivi deve essere fatto valere in procedimento separato.

• Riforma dei danni non economici

Viene limitato il risarcimento dei danni non economici (che include anche il deturpamento fisico) ad un massimo di 1 milione di dollari.

• Riforma dei termini di decadenza

Il termine per cominciare l’azione per responsabilità da prodotto viene ridotto a tre anni. Se l’azione non può essere iniziate in un altro Stato perché lo spirare del termine di decadenza per la proposizione dell’azione, essa non può più essere iniziata nemmeno in Mississippi.

• Riforma sul venditore non produttore incolpevole

Esenta dalla responsabilità il venditore di un prodotto che non sia il produttore a meno che il venditore non produttore avesse un effettivo controllo sulla caratteristica dannosa del prodotto, oppure il danno sia stato causato da una alterazione o modificazione del prodotto da parte del venditore, o il venditore avesse conoscenza effettiva delle condizioni del prodotto al momento in cui fu venduto, o il venditore abbia dato una espressa garanzia circa la caratteristica del prodotto che ha causato il danno all’attore.

• Riforma dei principi di responsabilità

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I prodotti che contengono una caratteristica intrinsecamente pericolosa non sono difettosi se la caratteristica non può essere eliminata senza ridurre sostanzialmente la utilizzabilità o desiderabilità del prodotto, e si tratti di una caratteristica riconoscibile da una persona normale con una conoscenza normale nella collettività. I produttori o i venditori non saranno ritenuti responsabili per la mancanza di avvertimento circa una condizione pericolosa del prodotto se questa non era conosciuta al momento in cui il prodotto è uscito dalla sfera di controllo del produttore o del venditore. Il produttore od il venditore non ha un dovere di avvertire di un rischio palese od visibile. Un attore che consapevolmente e volontariamente si espone ad una condizione pericolosa del prodotto non può reclamare i danni derivanti da tale condizione.

Se al momento della fabbricazione non fosse possibile una progettazione alternativa pratica, economicamente fattibile, un prodotto adeguatamente funzionante si presume esente da difetti di progettazione.

• Riforma sulla responsabilità solidale

Abolisce la responsabilità solidale e stabilisce che i convenuti non sono responsabili per un fatto dovuto a colpa di un soggetto non imputabile o la cui imputabilità sia limitata per legge.

• Riforma sulla competenza territoriale

La riforma legislativa limita in modo significativo la facoltà di attori non residenti nello Stato di iniziare un’azione davanti ai tribunali del Mississippi (c.d. forum shopping), e prevedendo, sostanzialmente, che l’azione possa essere instaurata nella contea del Mississippi in cui la società convenuta ha la sua sede d’affari principale, o nella contea in cui è avvenuto un evento rilevante che ha provocato il danno, oppure nella contea di residenza dell’attore. Si richiede alla corte di rigettare la domanda se la causa sarebbe stata decisa in modo più appropriato in un altro Stato.

(Riforma legislativa principalmente del 2004)

Missouri

• Riforma dei danni punitivi

I danni punitivi sono limitati ad un massimo di 5 volte l’ammontare netto del totale del risarcimento concesso all’attore oppure fino US$500,000.

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{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}41

Ciascuna parte può chiedere due procedimenti separati riguardanti la possibile concessione dei danni punitivi. Nella prima fase la giuria decide (i) se c’è responsabilità per un risarcimento compensativo, e se sì, per quale ammontare (ii) se un convenuto determinato è responsabile per danni punitivi, e se sì (iii), allora nel secondo procedimento, la giuria decide sull’ammontare dei danni punitivi.

• Riforma della competenza territoriale

Nuove norme cercano di evitare il “forum shopping” da parte dei legali degli attori per quelle corti del Missouri che sono tradizionalmente pro-attore, limitando la scelta a loro disposizione.

• Riforma sulla responsabilità solidale

Con poche eccezioni, non c’è alcuna responsabilità solidale per i convenuti che sono considerati responsabili per meno del 51%. Se un convenuto viene considerato corresponsabile per il 51% od oltre, allora quel convenuto risponde al 100% dei danni. Ma se il attore porti una parte della responsabilità, i convenuti non possono essere solidalmente responsabili. Inotre, ogni convenuto è singolarmente responsabile solo per l’ammontare dei danni punitivi concessi contro di lui/lei/esso (nessuna responsabilità solidale). (Riforma legislativa del 2005 e 1987) Montana

• Riforma dei danni punitivi

Il tetto limite per il riconoscimento dei danni punitivi è il 3% del patrimonio netto del convenuto („net worth“) oppure 10.000.000 US- a seconda di quale tra i due importi è minore. Nel caso di azioni collettive („class actions“), tuttavia, questo limite non è applicabile. Per ottenere i danni punitivi l’attore deve fornire la prova „chiara e convincente“ che il convenuto ha agito effettivamente con frode e con dolo.

La quantificazione dei danni punitivi deve avvenire in un separato procedimento. Il giudice deve esaminare tutte le pretese per danni punitivi e può aumentare o diminuirne il risarcimento.

(Riforma legislativa del 2003, 1997 e 1987) New Hampshire

• Riforma dei danni punitivi

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Il riconoscimento dei danni punitivi è vietato.

• Riforma sulla responsabilità solidale

Non c’è responsabilità solidale per danni per i convenuti, il cui grado di corresponsabilità sia inferiore al 50%.

(Riforma legislativa del 1989 e 1986)

New Jersey

• Riforma dei danni punitivi

Viene limitato il risarcimento massimo per danni punitivi a 5 volte i danni compensativi concessi oppure a 350.000 US$. Per ottenere il risarcimento dei danni punitivi l’attore deve dimostrare attraverso una prova “chiara e convincente” che il convenuto ha agito con dolo effettivo o in modo avventato ed volontario e con noncuranza dei diritti altrui. La determinazione dei danni punitivi è fatta in procedimento separato. Il rispetto degli standard stabiliti dalla FDA (riguardante i prodotti in questione) costituisce una difesa contro le richieste di danni punitivi.

• Nessuna responsabilità oggettiva per il venditore non produttore; altre circostanze che

escludono la responsabilità La responsabilità oggettiva (“strict liability”) non si applica a questo tipo di venditori. Vengono inoltre stabilite numerose circostanze in cui il fabbricante ed il venditore non sono ritenuti responsabili.

• Riforma sulla responsabilità solidale

Nessuna responsabilità solidale per danni tra convenuti ritenuti responsabili in misura inferiore al 60%.

(Riforme legislative del 1987 e del 1995) North Carolina

• Riforma dei danni punitivi

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{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}43

Viene limitato il risarcimento massimo per danni punitivi a 3 volte l’ammontare dei danni compensativi accordati oppure a 250.000 US$. Per ottenere il risarcimento dei danni punitivi l’attore deve dimostrare attraverso una prova “chiara e convincente” che il convenuto ha agito con frode, dolo, condotta intenzionale o condotta avventata e arbitraria. A richiesta del convenuto la determinazione dei danni punitivi deve essere fatta in un procedimento separato.

• Riforma escludente la responsabilità oggettiva (“strict liability”)

La North Carolina non ammette le azioni per responsabilità da prodotto basate sulla “responsabilità oggettiva”.

• Riforma dei mezzi di difesa

La legge della North Carolina prevede alcune difese rispetto alla responsabilità da prodotto nel caso in cui l’attore abbia “assunto il rischio”.

(Riforma legislativa del 1995)

North Dakota

• Riforma dei danni punitivi

Viene fissato un tetto all’ammontare massimo del risarcimento che può essere accordato per danni punitivi fino a 2 volte i danni compensativi accordati oppure fino a 250.000 US$. Vengono vietati i danni punitivi quando il produttore dimostra di aver rispettato gli standard governativi.

Per poter avanzare una richiesta per danni punitivi l’attore deve dapprima convincere il giudice attraverso una prova decisiva che il convenuto ha agito in modo oppressivo, fraudolento, o in mala fede. L’attore deve poi provare il diritto ad ottenere il risarcimento dei danni punitivi (oppressione, frode o mala fede) attraverso una prova chiara e convincente.

Il diritto al risarcimento dei danni punitivi deve essere fatto valere in un procedimento separato.

• Difesa del rispetto degli standard governativi

L’osservanza degli standard e delle normative posti dal Governo costituirò normalmente una difesa a disposizione.

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(Riforme legislative del 1997, 1995, 1993 e del 1987)

Ohio

• Riforma dei danni punitivi

Limita il risarcimento dei danni punitivi: • recuperabili da “grandi imprese”---- fino a 2 volte i danni compensativi

accordati; • recuperabili da “piccole imprese” o individui---- fino all’importo minore tra il

doppio del dei danni compensativi accordati ed il 10% del patrimonio netto del datore di lavoro o dell’individuo, o fino a 350.000 US$.

“Piccola impresa“ significa, per un produttore, un’impresa che impiega non più di 500 lavoratori a tempo pieno su base permanente; e per un non produttore, 100 tali dipendenti. “Grande impresa” significa un’impresa che supera i limiti indicati per la “piccola impresa”.

Viene escluso un limite al risarcimento dei danni punitivi solo se un determinato convenuto ha agito intenzionalmente o consapevolmente nella commissione di un delitto (un reato particolarmente grave) quando tale stato soggettivo integra i requisiti previsti per il reato in questione.

Per ottenere la condanna ai danni punitivi l’attore deve dimostrare in modo “chiaro e convincente” che l’attore ha subito “danni effettivi” poiché il convenuto ha agito con dolo o frode aggravata o madornale (viene eliminata il requisito dell’oppressione o dell’offesa).

I fabbricanti di prodotti soggetti a prescrizione medica e di presidi medici non possono essere ritenuti responsabili per danni punitivi se li hanno prodotti ed etichettati rispettando le norme, licenze ed autorizzazione della FDA americana (Food & Drug Administration) a meno che l’attore non provi che il produttore ha frodato la FDA. A certe condizioni una simile eccezione esiste per i prodotti da banco (non soggetti a prescrizione medica).

Per produttori e venditori di prodotti diversi da farmaci e presidi medici, una regola simile esiste per l’osservanza delle norme, licenze ed autorizzazioni delle agenzie governative.

• Riforma dei danni non economici (Risarcimento per il dolore e la sofferenza, per l’angoscia e per il pregiudizio alla vita di relazione)

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{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}45

Vengono limitati per le “lesioni non catastrofiche” all’importo maggiore tra 250.000 US$ ed il triplo dei danni economici accordati fino ad un massimo di 350.000 US$ per ciascun attore e a 500.000 US$ per ciascun evento. Una lesione “non-catastrofica” è una lesione che non comporti una deformazione permanente o sostanziale oppure non riguardi una lesione permanente ad una funzione vitale che impedisca all’attore di accudire a se stesso e esercitare di compiere le attività necessarie alla sopravvivenza, né una ipotesi di omicidio colposo, etc…

Esiste un apposito giudizio per la revisione e la possibile riduzione dei danni non economici.

• Riforma dei termini di decadenza

Viene fissato un termine di decadenza di 10 anni per iniziare la causa per responsabilità da prodotto contro produttori e fornitori; e per le cause relative a costruzione, analogamente 10 anni dall’effettivo completamento dell’opera. Viene vietato al potenziale attore di iniziare l’azione in Ohio se nello stato di residenza dell’attore è già spirato il termine per proporre l’azione.

• Riforma sulle cause per difettosa progettazione

Vengono resi più restrittivi i requisiti legali per l’attore che intenti una causa per difettosa progettazione.

• Riforme sulle cause per obesità Prevede la non imputabilità per i produttori, venditori di cibo ed altri per le azioni di risarcimento badate sul consumo di cibo o bevande per aver causato un aumento di peso od obesità.

• Riforma sulla responsabilità solidale

Per i danni non patrimoniali: nessuna responsabilità solidale per i convenuti. Per i danni patrimoniali: la responsabilità solidale è ammessa solo per un grado di corresponsabilità maggiore o uguale al 50%. Nel caso di comportamenti intenzionalmente illeciti (intentional torts) questa regola del 50% non si applica.

• Riforma sulla fase giudiziaria

In Ohio sono state emanate anche altre disposizioni a favore delle imprese applicabili alla fase del giudizio.

(Riforme legislative del 2005 e 2003).

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Oklahoma

• Riforma dei danni punitivi

Se la giuria ritiene sulla base di una prova “chiara e convincente” che il convenuto - ha agito in modo avventato con noncuranza dei diritti altrui i danni punitivi sono limitati ad un massimo di 100.000 US$ oppure all’ammontare dei danni effettivi concessi; - ha agito intenzionalmente e con dolo, i danni punitivi sono limitati ad un massimo di 500.000 US$ o a 2 volte il danno effettivo concesso o all’incremento economico effettivo derivato al convenuto (o all’assicuratore) dalla condotta lesiva. Questi limiti non si applicano se la giuria decide, oltre ogni ragionevole dubbio, che la condotta del convenuto è stata intenzionale e maliziosa, ed ha minacciato la vita umana.

• Riforma sulla responsabilità solidale

La responsabilità solidale può essere imposta solo ad un convenuto corresponsabile in misura maggiore al 50%; tranne nel caso in cui uno dei convenuti non abbia agito intenzionalmente e con temeraria o con noncuranza arbitraria dei diritti altrui. In questo caso tutti i convenuti sono ritenuti solidalmente responsabili. Ma questa regola si applica solo quando l’attore risulta non avere alcuna percentuale di colpa.

(Riforme legislative del 1995 e del 2004)

Oregon

• Riforma dei danni punitivi

Per ottenere il risarcimento per danni punitivi l’attore deve dimostrare con prove chiare e convincenti che il convenuto ha agito con dolo o con una indifferenza riprovevole e senza alcun riguardo per il rischio di lesioni altrui o con consapevole indifferenza per la saluta, sicurezza o benessere altrui.

Il tribunale può riesaminare ed eventualmente ridurre il risarcimento per danni punitivi riconosciuto dalla giuria.

L’attore nella sua domanda iniziale non può avanzare pretese per danni punitivi. Solo quando l’attore può dimostrare in generale „prima facie“ i presupposti della responsabiltà per danni punitivi, può modificare la domanda iniziale inserendovi la richiesta al risarcimento per danni puntivi.

Il rispetto degli standard fissati dalla FDA nel caso di medicinali e apparecchiature

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mediche approvati dalla FDA, costituisce una difesa contro il riconoscimento dei danni punitivi. La FDA = Food and Drug Administration, è l’ente federale per il controllo dei prodotti alimentari e farmaceutici

Riforma sulla responsabilità solidale

Non vi è responsabilità solidale dei convenuti per il risarcimento dei danni. Una regola speciale (eccezione) riguarda i casi in cui entro un anno dalla sentenza uno dei convenuti diviene insolvente.

(Riforme legislative del 1995 e del 1987)

Pennsylvania

• Riforma dei danni punitivi

Il tetto massimo per il risarcimento dei danni punitivi è di 2 volte l’importo del risarcimento normale (compensativo).

Per il risarcimento dei danni puntivi l’attore deve dimostrare che la violazione è stata commessa intenzionalmente, dolosamente o con colposa non considerazione dei diritti altrui.

Per l’ottenimento dei danni punitivi è necessario un separato procedimento.

• Riforma sulla responsabilità solidale.

Con poche eccezioni (Es. quando il convenuto ha un grado di responsabiltà superiore al 60% o nel caso di comportamenti intenzionalemente dolosi = intentional torts) non c’è responsabilità solidale dei convenuti per il risarcimento dei danni.

(Riforme legislative del 2002 e del 1996)

South Carolina

• Riforma sulla responsabilità solidale; distribuzione della colpa tra convenuti

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Le riforme del 2005 eliminano la responsabilità solidale per risarcimenti da illecito (compresa la responsabilità da prodotto) per danni economici e non economici non divisibili che siano causati da più di un convenuto, quando un convenuto sia ritenuto corresponsabile in misura inferiore al 50% rispetto alla colpa determinata complessivamente (100%). Se la percentuale di colpa di un determinato convenuto è tra l’1% ed il 49%, egli è ritenuto responsabile solo tale % dei danni non divisibili. Chi esamina i fatti (normalmente una giuria) applica la regola della colpa comparata. Si determina la % di colpa di ciascun convenuto per il danno non divisibile, e la percentuale di colpa di ciascun convenuto ritenuto responsabile per i danno non divisibile e la percentuale di colpa dell’attore (se esistente). Quanto sopra no si applica se la condotta di un determinato convenuto è stata volontaria, arbitraria, avventata, intenzionale o gravemente negligente o legata all’uso alla vendita od al possesso di alcool e droghe.

• Azioni, richieste ed argomenti “frivoli”

Le riforme del 2005 impongono dei rigidi requisiti e delle penalità, in particolare agli avvocati, contro la proposizione di azioni o richieste frivole, di istanze o di documenti a supporto di una difesa frivola o contro azioni intentate meramente per bersagliare o danneggiare la controparte o a fini dilatori.

• Regole di competenza territoriale

Le riforme del 2005 (i) restringono le regole per determinare le contee della South Carolina nelle quali la causa può essere instaurata; e (ii) indirettamente, rendono può difficile instaurare la causa in South Carolina a meno che non vi sia una connessione molto diretta con quello Stato, ed esempio se la maggior parte delle condotte asseritamene illecite si sono verificate lì; o se l’attore risiedeva o la società convenuta avevano lì la sede principale di affari al tempo in cui la pretesa è sorta. Nota: gli avvocati dell’attore spesso scelgono una particolare corte entro lo Stato (es. South Carolina) o in qualche altro Stato americano che storicamente è stato particolarmente favorevole agli attori e largo nei risarcimenti accordati. La riforma della competenza per territorio è stata progettata per combattere ciò. A esempio, l’Associazione americana per la riforma dell’illecito civile (American Tort Reform Association) ha descritto la contea del South Carolina di Greenwood come un buco dell’inferno giudiziario (“judicial hellhole”) nel 2004, ritenendola come oltremodo “pro-attore” e quindi, una attorno alla quale gravitavano gli avvocati degli attori.

• Controllo delle riduzioni dei premi di assicurazione

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Il Dipartimento per le Assicurazioni della South Carolina terrà sotto controllo le dichiarazioni annuali degli assicuratori per responsabilità per determinare i risparmi ottenuti (ad es. diminuzione dei premi) dalla diminuzione delle controversie e delle richieste di risarcimento pagate a seguito della riforma legislativa del 2005.

• Danni punitivi

L’attore deve dimostrare il diritto ad essi attraverso una prova “chiara e convincente”.

(Quasi tutto è contenuto nella riforma legislativa del 2005)

Texas • Riforma dei danni punitivi

Viene limitato il risarcimento dei danni punitivi fino ad un massimo di 200.000 US$; o di 2 volte l’ammontare dei danni economici accordati più i danni non economici accordati ma fino ad un massimo di 750.000 US$.

Si richiede all’attore di dimostrare attraverso una prova “chiara e convincente” che il convenuto ha agito con dolo o la consapevole noncuranza dei diritti, della sicurezza o del benessere altrui. Si richiede il voto unanime della giuria per accordare i danni punitivi; e che il Giudice informi in anticipo che è richiesta l’unanimità.

• Riforma dei termini di decadenza

Le cause per responsabilità da prodotto devono essere iniziate entro 15 anni. Per i difetti occulti, l’attore deve stato esposto al danno entro 15 anni dalla vendita del prodotto e deve mostrarne i sintomi oltre i 15 anni dalla vendita.

• Riforma sulla responsabilità e sui mezzi difesa

Per la maggior parte delle cause per progettazione difettosa, l’attore deve dimostrare che vi era una alternativa più sicura economicamente e tecnologicamente possibile disponibile al momento della fabbricazione del prodotto.

Ai produttori e venditori di beni intrinsecamente non sicuri e che si sanno non essere sicuri è offerta per legge una difesa.

Se il prodotto rispetta gli standard governativi obbligatori o è stato approvato ed autorizzato dalla FDA vi è una presunzione relativa che esso non è difettoso.

• Riforma a difesa del venditore non produttore incolpevole

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Viene proibita l’azione contro i venditori non produttori tranne che in determinate circostanze, ad es. se il particolare venditore ha partecipato alla progettazione del prodotto o sapeva del difetto al momento della vendita del prodotto.

• Riforma sulla responsabilità solidale

A meno che il convenuto specifico sia responsabile nella misura del 50% od oltre per il danno sofferto dall’attore, la sua responsabilità per il pagamento del risarcimento è limitata alla percentuale assegnata alla sua colpa.

• Riforma sul foro non appropriato; riforma sulla competenza territoriale

Viene richiesto alle corti del Texas di rifiutare di trattare le cause se vi è un foro più appropriato o per l’azione; e si permette alle corti del Texas di rifiutare una causa per lesioni personali o per morte colposa che è sorta fuori dal Texas. Sono state rese più restrittive le regole sulla competenza territoriale.

• Riforma sull’offerta transattivi e sugli onorari degli avvocati

Se un convenuto fa un’offerta transattiva che l’attore rigetta e l’attore non ottiene una sentenza per almeno l’80% dell’ammontare offerto, l’attore deve pagare le spese degli avvocati ed i costi sostenuti dal convenuto dopo il rifiuto. Se l’attore fa un’offerta transattiva che il convenuto rigetta, e la condanna al risarcimento supera del 120% l’offerta rifiutata, il convenuto deve pagare le spese degli avvocati ed i costi sostenuti dall’attore dopo il rifiuto. Tuttavia, gli onorari ed i costi così stabiliti non possono eccedere la somma dei danni non economici, dei danni punitivi e del 50% dei danni economici accordati.

(Le riforme suddette sono state emanate principalmente nel 2003, alcune nel 1995 ed ancor prima).

Utah

• Riforma dei danni punitivi

Per ottenere il risarcimento dei danni punitivi, l’attore deve fornire prove „chiare e convincenti“ che il convenuto ha agito „in modo consapevole“ e „senza riguardo“

Il rispetto degli standard fissati dalla FDA nel caso di prodotti farmaceutici approvati dalla FDA, costituisce una difesa contro il riconoscimento dei danni punitivi La FDA = Food and Drug Administration, è l’ente federale per il controllo dei prodotti alimentari e farmaceutici

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Su richiesta dell’attore è necessario un procedimento separato per l’accertamento dei danni punitivi.

• Riforma sulla responsabilità solidale

Sostanzialmente non c’è nessuna responsabilità solidale dei convenuti per i danni. (Riforme legislative del 1999, 1989 e del 1986)

Virginia • Riforma dei danni punitivi

Viene limitato il risarcimento dei danni punitivi fino ad un massimo di 350.000 US$.

• Riforma sulla responsabilità solidale

Vieta l’imposizione della responsabilità solidale per il risarcimento dei danni.

(Riforma legislativa del 1987).

• Riforma sulla responsabilità solidale

La responsabilità solidale può essere imposta solo se il convenuto è responsabile in misura superiore al 50%, e laddove abbia agito volontariamente ed ingiustificatamente o con avventatezza e noncuranza dei diritti altrui o non viene attribuita alcuna colpa all’attore. (Riforme legislative del 1995 e del 2004) Wisconsin

• Riforma dei danni punitivi

Per ottenere il risarcimento dei danni punitivi l’attore deve fornire prove „chiare e convincenti“ che il convenuto ha agito dolosamente o con consapevole noncuranza dei diritti altrui.

• Riforma sulla responsabilità solidale

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Non c’è responsabilità solidale per i convenuti che abbiano un grado di corresponsabilità inferiore al 51%.

(Giurisprudenza e riforma legislativa del 1995)

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APPENDICE B: SPIEGAZIONE PRATICA DEGLI ARGOMENTI DI DIFESA SULLA MANCANZA DI “GIURISIDIZIONE PERSONALE” CONTRO I COVENUTI NON RESIDENTI:

UNA CORTE STATUNITENSE AVRÀ GIURISDIZIONE SU UN PRODUTTORE. ESPORTATORE, PROGETTISTA DEL PRODOTTO, O LICENZIANTE DEL PRODOTTO O DEL COMPONENTE CHE NON SIA RESIDENTE?

Una corte americana sarà legalmente competente a decidere e ad emettere una condanna al risarcimento in una causa per responsabilità da prodotto contro un soggetto non residente nel suo Stato? O la parte avrà almeno a disposizione degli argomenti giuridici convincenti per opporsi all’esercizio della “giurisdizione personale” della corte americana su di essa? La risposta è: in molte occasioni la corte nello Stato americano in cui è stata instaurata la causa da parte dal soggetto asseritamene danneggiato non avrà giurisdizione personale su una persona od una ditta non residente in quello stato. O, almeno, il “non residente” avrà un buon argomento giuridico in questo senso in molte situazioni. Questo è un punto principale, di importanza decisiva per le imprese americane e non, ed anche per gli individui. Molte società ed anche molti avvocati non sono pienamente consapevoli delle regole di diritto a questo proposito. Naturalmente, dipende dai particolari fatti e circostanze del caso concreto. In alcuni casi il “non residente” dello Stato in cui è stata intentata l’azione può offrire buoni e ragionevoli argomenti giuridici per contestare la giurisdizione della corte americana e può vedere accolta la sua eccezione in tal senso. In altri casi, potrà avere degli argomenti relativamente deboli e la sua contestazione della giurisdizione potrà essere respinta. La questione principale verterà per lo più sul fatto se il “non residente” abbia un “sufficiente contatto” con lo Stato americano nel quale la causa è instaurata per poter giustificare l’esercizio da parte della corte di quello stato americano della giurisdizione personale su di esso. “Non residente” significa non solo società che compiono operazioni solamente al di fuori degli U.S.A. --- società “straniere” ed individui che operano nel loro paese. Comprende anche società americane ed individui che non sono residenti nel particolare Stato americano nel quale la causa per responsabilità da prodotto è stata o può essere instaurata. La “vecchia” regola: teoria del “traffico commerciale” Fino ad un periodo relativamente recente, la regola giuridica, affermata in modo molto generalizzato e senza sfumature, sembrava essere la seguente: se un “non residente” dello Stato in questione, compresa una impresa non americana operante al di fuori degli Stati, immette i suoi prodotti, parti o componenti con la ragionevole aspettativa che qualcuno di essi verrò acquistato od utilizzato nello Stato americano in cui la causa è instaurata, le corti di quello Stato americano avranno giurisdizione personale sulla parte non residente, anche se la parte non ha altri contatti con lo Stato americano in questione. Oltre a ciò, alcuni altri criteri dovrebbero essere rispettati. In base alla teoria del “traffico commerciale” l’”aspettativa” che il prodotto possa essere acquistato od utilizzato nel particolare Stato americano è di solito interpretata in modo piuttosto sfavorevole alla parte non residente. Chiamiamo pure questa la “teoria del traffico commerciale”.

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La regola generalmente accolta attualmente: uno o più atti del non residente intenzionalmente mirati allo Stato americano in questione Le direttive della Suprema Corte degli Stati Uniti ed un numero importante di decisioni delle corti federali e statali americani tendono a richiedere più di una “aspettativa” o “consapevolezza” che il prodotto, componente e parte possa entrare nello stato americano del foro attraverso il “traffico commerciale”. Questo orientamento delle decisioni delle corti – ora generalmente accettato- richiede una condotta del convenuto non residente stesso mirata intenzionalemente verso lo stato americano nel quale è instaurata la causa (lo Stato americano del foro). Esempi ne possono essere: (i) progettare il prodotto per il mercato dello Stato marciano del foro; (ii) fare pubblicità nello Stato del foro; (iii) creare dei canali per fornire informazioni, consulenza o servizi ai clienti nello Stato americano del foro; (iv) commercializzare i prodotti attraverso un distributore od un agente che ha lo Stato del foro come parte del territorio contrattualmente assegnatogli (in altre parole creare, controllare od impiegare il sistema di distribuzione che ha fatto entrare il prodotto nello Stato americano del foro); (v) avere un ufficio, dipendenti, agenti o proprietà nello Stato americano del foro. Ci riferiremo nel seguito a questa teoria come “Teoria del collegamento finalizzato con lo Stato”. La questione viene volutamente semplificata. Tecnicamente, supponendo che la legge sulla giurisdizione del particolare Stato sia ampia abbastanza da permettergli di decidere la cause, vi sono due criteri di valutazione che la corte applica normalmente: (i) se i contatti del non residente con lo Stato sono stati piuttosto effettivi (ad esempio, ha un ufficio nello Stato, è registrato per esercitare affari in quello Stato, ha uno o più dipendenti stabiliti in quello Stato) – questo è il “criterio generale di giurisdizione”. Se questo criterio è soddisfatto la corte normalmente avrà la giurisdizione personale sul non residente. Se tale criterio non è soddisfatto allora la corte applica il criterio del “collegamento finalizzato” assieme ad alcuni altri fattori (“il criterio di giurisdizione speciale”). Se nessuno dei due criteri è soddisfatto, allora la causa contro il non residente non prosegue. Lo scrivente avvocato americano nella sua esperienza ha lavorato per un certo numero di cause di questo genere, per più riguardanti società situate al di fuori degli U.S.A. Una di esse, nella quale la causa fu instaurata nello Stato del Colorado, riguardava un produttore/venditore (il cliente) straniero (non americano). Questa causa viene trattata di seguito. Leggendo il caso pratico è opportuno tenere a mente la “teoria del traffico commerciale” e la “teoria del collegamento finalizzato con lo Stato”.

Caso pratico Un produttore straniero (non americano) di panchine metalliche per i parchi pubblici, centri commerciali etc. (in seguito “PS”) aveva venduto le sue panchine per oltre vent’anni solamente ad una società americana distributrice situata in Massachusetts, U.S.A. (in seguito "MassCo"), la quale a sua volta le rivendeva ai propri clienti in varie parti degli Stati Uniti. Non ci fu mai un contratto scritto tra PS e MassCo in base al quale PS avesse nominato MassCo suo distributore esclusivo o non esclusivo per gli Stati Uniti o per una parte di essi, o che avesse in altre maniera definito il loro rapporto.

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MassCo aveva rivenduto un certo numero di panchine di PS ad una società situata nello Stato de Colorado (in seguito “ColoCo”), e ColoCo le aveva installate in un centro commerciale del Colorado. Mr. Jones, l’attore ("Jones") lamentò di aver subito gravi danni fisici oltre a danni economici allorché, a suo dire, Jones si era seduto su una delle panchine e questa aveva ceduto. Jones chiamò in giudizio tre parti per danni davanti ad una corte dello Stato del Colorado: MassCo; ColoCo; e PS, il produttore straniero (non americano) il quale aveva venduto la panchina in questiona a MassCo. Sebbene PS avesse un’assicurazione che copriva in certa misura i risarcimenti per responsabilità da prodotto relativi a cause negli Stati Uniti, PS ed il suo assicuratore decisero di contestare la giurisdizione della corte del Colorado nei confronti di PS. PS ed il suo assicuratore incaricarono lo studio legale dello scrivente americano. Il problema principale che si poneva per il nostro studio era di convincere la corte del Colorado di non applicare la “teoria del traffico commerciale” sopra esposta. In particolare, la Corte Suprema del Colorado applicò la “Teoria del traffico commerciale” nel ben noto caso Michelin. Era abbastanza chiaro che con l’applicazione della Teoria del traffico commerciale la corte, nel nostro caso, avrebbe deciso che essa aveva giurisdizione su PS tale da permettere di emettere una decisione contro PS riguardo alle pretese per responsabilità da prodotto di Jones. Il nostro compito principale era:

--- persuadere la corte del Colorado di non applicare la “Teoria del traffico commerciale”, ma piuttosto di applicare la “Teoria del collegamento finalizzato con lo Stato”; e --- provare che PS non aveva il necessario “collegamento finalizzato” con lo Stato del Colorado tale da giustificare l’esercizio della sua giurisdizione personale su di PS.

Evidenziammo che:

1. PS non aveva mai avuto né aveva tuttora un ufficio, dipendenti, agenti,

conti bancari od altri collegamenti con lo Stato del Colorado;

2. PS non aveva mai avuto e non aveva tuttora alcun canale per fornire consulenza continuativa o servizi clienti destinati ai clienti del Colorado;

3. PS non aveva mai progettato od adattato le sue panchine metalliche (o

qualsiasi altro prodotto) in modo specifico per il mercato dello Stato del Colorado;

4. PS non aveva mai fatto pubblicità di alcuno dei suoi prodotti, incluse le

panchine, nel Colorado;

5. al tempo in cui la panchina metallica in questione fu prodotta o venduta a MassCo, al tempo dell’”incidente” di Jones, ed al tempo in cui Jones iniziò la causa contro PS, PS non aveva un distributore esclusivo o non esclusivo

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od un agente che avesse, come proprio territorio di competenza, gli Stati Uniti o lo Stato del Colorado medesimo. Nello specifico, si evidenziò che non c’era stato ne c’era tuttora, al tempo dei fatti, alcun contratto tra PS e MassCo. Sostenemmo che MassCo era sempre stata solamente un acquirente occasionale delle panchine di PS, che venivano vendute da MassCo a chiunque e dovunque MassCo desiderasse; che MassCo faceva la propria pubblicità e promozione delle panchine negli Stati Uniti; e che MassCo aveva i propri clienti e canali di distribuzione negli Stati Uniti. Enfatizzammo inoltre il fatto che PS aveva sempre consegnato le sue panchine direttamente a MassCo nel Massachusetts. E che PS non aveva mai avuto conoscenza dei clienti di MassCo e della sua rete di distribuzione e di vendita. Da quanto appena descritto, concludemmo che PS non aveva creato, controllato od utilizzato un sistema di distribuzione che avesse introdotto la panchina in questione nello Stato del Colorado causando i danni lamentati da Jones.

I legali di Jones, nelle loro ben formulate e ricercate memorie di replica e nel dibattimento orale, replicarono in modo deciso che: 1. andava applicata la “Teoria del traffico commerciale”; 2. in base alla sua applicazione, la corte del Colorado aveva giurisdizione su PS. La loro argomentazione, in breve, era che quando PS aveva venduto e consegnato la panchina in questione a MassCo, era prevedibile che MassCo l’avrebbe rivenduta a qualcuno che l’avrebbe installata o l’avrebbe fatta installare nel Colorado, considerato che MassCo vendeva e consegnava le panchine in molte zone degli Stati Uniti. Di conseguenza, concluse l’avvocato di Jones, la corte del Colorado poteva e doveva esercitare la giurisdizione personale su PS. La corte del Colorado decise che non aveva giurisdizione personale su PS. In altre parole, PS vinse la causa sulla questione della giurisdizione personale. ---La corte del Colorado non avrebbe deciso la questione della responsabilità di PS verso Jones. La corte fondò la sua decisione principalmente sulla “Teoria del collegamento finalizzato con lo Stato” (senza nominare specificamente la Teoria), concludendo che PS non aveva il requisito del “collegamento finalizzato con lo Stato del Colorado". Jones, invece, non cedette. Gli avvocati di Jones presentarono due domande, per far riesaminare nuovamente la decisione sulla base di nuove prove. Il Tribunale del Colorado, tuttavia, rigettò entrambe le domande. PS sfuggì così al giudizio del Tribunale del Colorado. Jones rinunciò allora a presentare impugnazione davanti ad una Corte superiore.

Il lettore non dove trarre, da questo caso - esempio, la conclusione che ogni tribunale americano in una simile fattispecie e con circostanze simili sarebbe giunto alla medesima conclusione. Tanto meno il lettore dovrebbe concludere che in presenza di circostanze per certi aspetti diverse un Tribunale sarebbe giunto al medesimo risultato anche se fosse stata applicata la teoria della "Purposeful Connection with the State“

La cosa più importante è che sussiste per lo meno la possibilità che un determinato produttore, venditore, progettista, licenziatario, etc. che non sia “residente” dispone di una teoria

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giuridica (appunto la teoria della "Purposeful Connection with the State“), in base alla quale è possibile contestare la competenza giurisdizionale di un Tribunale statunitense.

La maggior parte degli avvocati americani che difendono le parti attrici nelle cause di responsabilità da prodotto lavorano con sulla base di onorari legati al successo, cioè ricevono il loro compenso in base all’importo della sentenza o della transazione. Questi avvocati normalmente non sono interessati ad un confronto preprocessuale lungo e difficile e dispendioso sulla questione se il tribunale sia competente nei confronti di un convenuto straniero (non americano) o in alcuni casi anche statunitense ma non residente, a meno che il diritto al risarcimento del cliente non raggiunga determinati ordini di grandezza. Ciò vale in particolare quando altri convenuti americani possono essere raggiunti facilmente (come MassCo e ColoCo nella causa presentata sopra), i quali abbiano “tasche capienti” e/o abbiano una assicurazione per responsabilità da prodotto sufficiente a coprire i danni. Noi stessi eravamo stupiti di come gli avvocati di Jones fossero determinati ad investire tanto tempo ed impegno nel cercare di perseguire in giudizio PS.

Anche quando un’impresa straniera possiede una società affiliata od una filiale statunitense, può sussistere la possibilità di trarre giovamento dalla teoria della "Purposeful Connection with the State". Se la società affiliata o la filiale si trovano completamente al di fuori dello Stato degli Stati Uniti nel quale l’azione viene o fu iniziata, essa è considerata non residente in quello Stato e – a seconda che sussistano le circostanze sopra esposte -, può accadere, o quanto meno sussistono dei fondati argomenti giuridici in tal senso, che né la ditta straniera né la sua società affiliata o filiale americana risultino giuridicamente attaccabili nello Stato in cui è stata avviata la causa per responsabilità da prodotto.

L’ottenimento di una pronuncia di incompetenza di un Tribunale statunitense, come sopra esposto, richiede un considerevole dispendio dal punto di vista legale e pratico e può essere tutt’altro che economico in termini di onorari. Se si dovesse perdere sulla questione della competenza davanti ad un Tribunale inferiore, rimane la possibilità di chiedere un riesame allo stesso Tribunale o di proporre impugnazione (appello presso un Tribunale superiore), per far riesaminare la questione. Sussiste la possibilità di vincere, nel caso di un riesame od impugnazione; sussiste inoltre la possibilità che la controversia finisca con un accordo transattivo ragionevole, se l’attore viene a sapere che sono stati proposti dei mezzi di impugnazione.

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APPENDICE C: ELENCO DI ALTRE PUBBLICAZIONI DELL’AUTORE DISPONIBILI GRATUITAMENTE

(Tranne ove indicato, l’autore di queste pubblicazioni è il co-autore di questa Guida, Aaron N. Wise) Condurre Affari Negli USA: Una Guida per le Imprese Italiane “What Form of American. Legal Entity Should I Use for My U.S. Business Operation?” A Guide for the Foreign Business Person American Product Liability: “Good News for Business!” Recent Trends and Developments: A Guide for Foreign Companies General Terms of Sale for Exports to the USA, the Western Hemisphere Generally, and Worldwide: A Guide for the Foreign (Non-US) Exporter Placing Your Goods “On Consignment” with Your American Business Partner: What the Foreign Exporter and its Financing Bank or Factor Should Know Will United States Courts Recognize and Enforce Foreign Country Judgments? A Practical Guide for the Foreign Lawyer and Business Person (With Particular Reference to New York State Law and Practice as to Foreign Country Money Judgments) Purchase and Leasing of Real Property in the United States. L’autore David Berkey, Esq. Partner di Gallet Dreyer & Berkey, LLP, New York City, appartiene allo stesso studio legale di Mr. Wise. -