madre teresa 2

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1947 MOTIJHIL1952 KALIGHAT - “NIRMAL HIRIDAY”1954 CENTRO PER BAMBINI ABBANDONATI1957 LEBBROSI1958 TIGARAH1961 SHANTI NAGAR… Impegno antiabortista… Malati di AIDS… Impegno per emarginazione/solitudine/nuove

povertà …

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ASSISTENZA AI MORENTI

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1952196119801987

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The Lancet e il British Medical Journal hanno criticato l’approccio antimaterialista che impediva delle diagnosi sistematiche.

Nel 1991 il direttore di The Lancet, il dottor Robin Fox, dopo aver visitato la clinica di Calcutta, la descrisse disorganizzata e in mano a suore e volontari senza esperienza medica, senza medici e senza distinzioni fra malati inguaribili e malati con possibilità di guarigione, che comunque rischiavano sempre più la morte per le infezioni e la mancanza di cure. 

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“Le cure sono grottescamente elementari: rudimentali, antiscientifiche, lontane anni luce da ogni moderna concezione della scienza medica. Molto appropriatamente, è stato detto che lei preferisce i moribondi perché, quando ti trovi di fronte a uno che non può fare altro che morire, non hai bisogno di offrire molto altro. (…) Sorgono interrogativi sull’enorme flusso di denaro donato al suo Ordine. Non abbiamo potuto indagare su questo aspetto, nessuno ha mai chiesto un rendiconto di tutto il denaro affluitole. Ma con quei soldi avrebbe potuto costruire almeno un fiammante e moderno ospedale a Calcutta senza nemmeno rendersi conto del suo costo.Le cure che offre sono primitive, tali e quali quelle di prima che divenisse una celebrità. Si è visto che non solo i suoi servizi non erano tutto questo granché, ma che addirittura non erano neppure affatto servizi medici.” (C. Hitchens)

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ROMA – 1981 – UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

«A AGNESE GONXHA BOJAXHIU (madre Teresa di Calcutta), donna di una fede in Cristo semplice e irresistibile, alimentatrice della ricchezza delle sue alte doti spirituali e umane, ha fatto della sua vita dono al servizio dei più poveri tra i poveri, dei lebbrosi, degli indigenti moribondi, dei bambini colpiti dalla malattia o distrutti dalla fame e di quanti non hanno speranza di guarigione. Sublime esempio di cristiana dedizione all’uomo, tradotto in una creativa intraprendenza per l’attuazione di grandiosi piani rivolti al servizio dei più sofferenti e abbandonati conferiamo “honoris causa” il titolo e i diritti di Dottore in Medicina e Chirurgia».

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Il prof. Lazzati poi, aggiunse: …

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Come interpretare questi opposti???

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MEDICINA OCCIDENTALE

Scienza che si basa sullo studio oggettivo (dunque sempre verificabile) delle cause delle malattie e dei sintomi di queste, sempre riferibili a processi consequenziali in qualche modo controllabili (nel loro divenire o nelle manifestazioni ultime) attraverso esami diagnostici sempre più sofisticati.

Approccio meccanicistico, riparativo, riferito alle parti, superspecialistico.

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primato dell’oggettività estromissione del soggetto-persona

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RIVOLUZIONELa rivoluzione di madre Teresa fu prima di tutto culturale. Nell’India degli intoccabili accolse gli agonizzanti delle strade perché potessero

morire come persone umane.

Madre Teresa scrive: “ al Nirmal Hriday nessuno è morto disperato … Diamo ai poveri ciò che chiedono secondo la loro fede. Alcuni chiedono acqua del Gange, altri acqua benedetta, altri una parola o un preghiera …”

I lebbrosi erano i più intoccabili degli intoccabili! Contro il tabù della lebbra che suscita ripugnanza, madre Teresa inventò il moto:

“Tocca il lebbroso con la tua compassione”

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Separazione tra:- aver cura “prendersi cura” (to care) -curare (to cure).Questa differenza sul significato della cura mostra la frattura tra: i vissuti delle trasformazioni fisiche ed emotive della malattia e dell’esistenza ferita, e le modalità delle istituzioni sanitarie dove la cura può avvenire anche in assenza di un “aver cura” della persona.

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In una prospettiva in cui lo sguardo medico non incontra il malato ma la sua malattia, e nel suo corpo non legge una biografia ma una patologia, la soggettività scompare dietro l’oggettività dei “segni sintomatici”, il mondo - della vita si frammenta per far posto al quadro clinico più consono al territorio ospedaliero.

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E’ apparso ineludibile interrogarsi sul significato,

sui fondamenti e sul senso di ogni procedimento delle scienze

PRIVILEGIARE LA PERSONA E l’etica del prendersi cura

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1952 Nirmal Hiriday1961 St. Christopher’s Hospice1980 Cleveland Clinic and Medical College of Wisconsin1987 Domus Salutis

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Antesignana dello spirito delle cure palliative …

PRINCIPI BASE DELLE CURE PALLIATIVE• Affermano la vita• Guardano la morte come un processo normale• Non accelerano né pospongono la morte• Controllano il dolore e gli altri sintomi• Fondano sulla globalità delle cure (bisogni fisici, psicologici, sociali,spirituali)• Offrono un sostegno a malato e famiglia

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END OF LIFE CARE

1. gestione olistica dei sintomi fisici e psichici.

2. attenzione agli aspetti spirituali della sofferenza.

3. rispetto dell’autonomia e delle differenze culturali e antropologiche

4. attenzione ai problemi della comunicazione ( al malato e alla famiglia)

5. gestione dei problemi etici

6. arte della leggerezza e discrezione

7. aiuto nell’elaborazione del lutto

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UMANIZZAZIONE DELLE CURE

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PIANO SANITARIO NAZIONALE 2006 – 2008

3.9 Il dolore e la sofferenza nei percorsi di cura

Vanno attivati gli interventi volti a promuovere l’umanizzazione delle cure, nella consapevolezza che il fulcro del Servizio Sanitario è rappresentato dalla persona malata, nella garanzia del rispetto della sua dignità, identità e autonomia.

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Umanizzare il sistema sanitario significa entrare sempre più nell’ottica di una cura della persona che non si riduca solamente a terapia, ma che si apra a un più esteso ed ampio “prendersi cura” della persona.

Quale ruolo per il medico?• Sapere ascoltare• Sapere comunicare• Sapere condividere( Mario Melazzini)

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Dignity and the essence of medicine: the A, B, C and D of dignity conserving care.

Kindness, humanity, and respect – the core values of medical professionalism – are too being overlooked in the time pressured culture of modern health care, and the A B C D of dignity conserving care can reinstate them.

A: AttitudesB: BehavioursC: CompassionD: Dialogue

Harvey Max Chochinov BMJ 2007

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"E voi giovani, domani sarete dei medici. La professione del medico non è soltanto una professione, ma una vocazione, una missione.Avete appena sentito il Vangelo dove Gesù dice: «Qualunque cosa voi facciate al più piccolo dei miei fratelli voi lo fate a me». Qualunque cosa facciate per il malato, per la persona che soffre, voi lo fate a Gesù. Ed è davvero meraviglioso pensare che voi potete essere dei contemplativi veri e propri, nel vostro lavoro di medici, perché voi, nel malato toccate Lui, Gesù. Ecco perché voi avete bisogno di un cuore puro. Avete pure sentito che Gesù ha detto: «Beati i puri di cuore perché vedranno Dio». Voi, nel vostro ruolo di medici, dovete avere un cuore puro, per vedere Dio nei malati che voi toccate, e che si rivolgono a voi con grande speranza e con tanta fiducia. Di che dono stupendo godete voi, ciascuno di voi, nell’essere stati chiamati ad essere dei medici. Ecco perché la vostra professione è una vocazione, il vostro lavoro è sacro, è lavoro santo".

1985 – Università Cattolica del Sacro Cuore – Roma Lezione tenuta al Policlinico Gemelli.

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GRAZIE