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Anno LXIV - N. 16 - 26 agosto 2013 www.confagricolturamantova.it Periodico della Confagricoltura di Mantova in abbonamento postale Il materiale non pubblicato non si restituisce - Direz., Redaz. e Amministraz. Via Luca Fancelli, 4 - Mantova - Tel. 0376.330711 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB MANTOVA chiuso in tipografia il 23 agosto 2013 Gonzaga. «Il piano di sviluppo rurale è uno strumento fondamentale per il rilan- cio di un settore strategico come il nostro - ha spiegato Lasagna - ma è indispensa- bile lavorare nell’ottica di una semplifica- zione delle regole previste per accedere agli aiuti e a una riduzione sostanziale delle misure che la Regione adotterà per la prossima programmazione. Il compar- to sta cambiando - ha aggiunto - e dob- biamo essere in grado di fare proposte coerenti, che vadano nella direzione di un’agricoltura sempre più professionale, competitiva sui mercati internazionali, in grado di conciliare il concetto di sviluppo con quello di sostenibilità ambientale». Da qui la volontà di fare della Millenaria un’occasione di confronto con quelle Re- gioni del Nord Italia che conoscono e con- dividono peculiarità ed esigenze di un’a- gricoltura intensiva come quella manto- vana. «Sarà indubbiamente interessante ascoltare pareri e idee di una macro area con caratteristiche e problematiche simi- li - ha concluso il presidente di Confagri- coltura Mantova - e comunicarli, a tempo debito, agli organismi europei deputati alla pianificazione degli interventi e delle risorse. Gonzaga sarà il centro di un di- battito agricolo tutto italiano». Il giorno successivo, sabato 7 settembre alle 20, i riflettori dell’ex convento sa- ranno puntati invece su Dario Bressanini, chimico di fama internazionale nel pa- norama dell’informazione scientifica ali- mentare. Bressanini, che il giorno dopo sarà ospite di Festivaletteratura, dove presenterà il suo ultimo libro Le bugie nel carrello, spiegherà come leggere e interpretare le etichette dei cibi propi- nati da scaffali spesso troppo attraenti. Tra i relatori, Stefano Crippa, direttore Area Comunicazione e Ricerche di Feder- distribuzione e Claudio Truzzi, responsa- bile del Sistema qualità di Metro Italia. Modererà la serata Luigi Mastrobuono, direttore generale di Confagricoltura. Un’occasione per informarsi e scopri- re sempre più cosa realmente troviamo sugli scaffali dei supermercati, sfatando falsi miti e bugie sul cibo che compriamo ogni giorno. MILLENARIA, PSR E MARKETING ALIMENTARE SOTTO LA LENTE DI CONFAGRICOLTURA. na presenza consolidata, momen- ti di approfondimento di respiro nazionale, un vero e proprio quar- tier generale bianco - verde individuato nell’area dell’ex convento di Santa Ma- ria. Confagricoltura Mantova è pronta a giocare un ruolo ancor più determinante nell’ambito di Fiera Millenaria, in pro- gramma a Gonzaga dal 31 agosto all’8 settembre. Molte le novità in cantiere, a partire dalle due serate promosse dall’Or- ganizzazione presieduta da Matteo Lasa- gna per l’edizione 2013 della kermesse. Venerdì 6 settembre, a partire dalle 20, l’ex convento ospiterà il convegno dal titolo Rinascimento agricolo, analisi e proposte sul nuovo piano di sviluppo ru- rale. Appuntamento che vedrà la parte- cipazione del presidente nazionale Mario Guidi, ma anche degli assessori regionali all’Agricoltura di Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Modererà la serata Davide Pa- olini del Sole 24 Ore, esperto di alimen- tazione nonché autore di guide e libri enogastronomici già noto al pubblico di U

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Anno LXIV - N. 16 - 26 agosto 2013 www.confagricolturamantova.it

Periodico della Confagricoltura di Mantova in abbonamento postale

Il materiale non pubblicato non si restituisce - Direz., Redaz. e Amministraz. Via Luca Fancelli, 4 - Mantova - Tel. 0376.330711 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB MANTOVAchiuso in tipografia il 23 agosto 2013

Gonzaga. «Il piano di sviluppo rurale è uno strumento fondamentale per il rilan-cio di un settore strategico come il nostro - ha spiegato Lasagna - ma è indispensa-bile lavorare nell’ottica di una semplifica-zione delle regole previste per accedere agli aiuti e a una riduzione sostanziale delle misure che la Regione adotterà per la prossima programmazione. Il compar-to sta cambiando - ha aggiunto - e dob-biamo essere in grado di fare proposte coerenti, che vadano nella direzione di un’agricoltura sempre più professionale, competitiva sui mercati internazionali, in grado di conciliare il concetto di sviluppo con quello di sostenibilità ambientale». Da qui la volontà di fare della Millenaria un’occasione di confronto con quelle Re-gioni del Nord Italia che conoscono e con-dividono peculiarità ed esigenze di un’a-gricoltura intensiva come quella manto-vana. «Sarà indubbiamente interessante ascoltare pareri e idee di una macro area con caratteristiche e problematiche simi-li - ha concluso il presidente di Confagri-coltura Mantova - e comunicarli, a tempo

debito, agli organismi europei deputati alla pianificazione degli interventi e delle risorse. Gonzaga sarà il centro di un di-battito agricolo tutto italiano».Il giorno successivo, sabato 7 settembre alle 20, i riflettori dell’ex convento sa-ranno puntati invece su Dario Bressanini, chimico di fama internazionale nel pa-norama dell’informazione scientifica ali-mentare. Bressanini, che il giorno dopo sarà ospite di Festivaletteratura, dove presenterà il suo ultimo libro Le bugie nel carrello, spiegherà come leggere e interpretare le etichette dei cibi propi-nati da scaffali spesso troppo attraenti. Tra i relatori, Stefano Crippa, direttore Area Comunicazione e Ricerche di Feder-distribuzione e Claudio Truzzi, responsa-bile del Sistema qualità di Metro Italia. Modererà la serata Luigi Mastrobuono, direttore generale di Confagricoltura. Un’occasione per informarsi e scopri-re sempre più cosa realmente troviamo sugli scaffali dei supermercati, sfatando falsi miti e bugie sul cibo che compriamo ogni giorno.

MILLENARIA, PSR E MARKETING ALIMENTARE SOTTO LA LENTE DI CONFAGRICOLTURA.

na presenza consolidata, momen-ti di approfondimento di respiro nazionale, un vero e proprio quar-

tier generale bianco - verde individuato nell’area dell’ex convento di Santa Ma-ria. Confagricoltura Mantova è pronta a giocare un ruolo ancor più determinante nell’ambito di Fiera Millenaria, in pro-gramma a Gonzaga dal 31 agosto all’8 settembre. Molte le novità in cantiere, a partire dalle due serate promosse dall’Or-ganizzazione presieduta da Matteo Lasa-gna per l’edizione 2013 della kermesse. Venerdì 6 settembre, a partire dalle 20, l’ex convento ospiterà il convegno dal titolo Rinascimento agricolo, analisi e proposte sul nuovo piano di sviluppo ru-rale. Appuntamento che vedrà la parte-cipazione del presidente nazionale Mario Guidi, ma anche degli assessori regionali all’Agricoltura di Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Modererà la serata Davide Pa-olini del Sole 24 Ore, esperto di alimen-tazione nonché autore di guide e libri enogastronomici già noto al pubblico di

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OGM E SPESA ALIMENTARE, BRESSANINI SVELA“LE BUGIE NEL CARRELLO”.

LE BUGIE NEL CARRELLO.

CHI è DARIO BRESSANINI.

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«Aspiro a cucinare sempre meglio e mi fido molto poco di quello che leggo sui giornali».

re anni fa toccò a ‘Pane e bugie’, una sorta di guida alla sicurezza ali-mentare, alla faccia di certa stampa

tendenziosa e incline a creare allarmismi in un lettore impreparato. Questa è la volta de ‘Le bugie nel carrello’, un lavoro teso a far capire cosa sono davvero gli or-ganismi geneticamente modificati e quali e quanti vantaggi procurerebbero all’a-gricoltura e all’economia del Paese. La penna è sempre la stessa, quella di Dario Bressanini, chimico, divulgatore scientifico e scrittore che anche quest’anno sarà ospi-te di Festivaletteratura. “Ogm, il grande dubbio: pericolosi o sostenibili?”, questo il titolo dell’evento in programma al festival domenica 8 settembre, alle 14.30, al tea-tro Ariston di Mantova. La formula privile-giata è quella del dibattito fra due relatori a favore e due contro: a dare man forte a Bressanini sarà la giornalista scientifica Beatrice Mautino; mentre il filo da torce-re arriverà da Luca Ruini del Barilla Center for Food & Nutrition e da Luca Colombo, responsabile della campagna Ogm di Gre-enpeace prima di lavorare alla Fondazio-ne Diritti Genetici come dirigente di Ricer-ca. Confagricoltura, sponsor dell’evento, torna dunque a puntare i riflettori su uno dei grandi temi della sua azione sindacale: la libertà scientifica e l’innovazione come motori per il rilancio del settore. Bressani-ni sarà ospite di Confagricoltura Mantova sabato 7 settembre anche alla Fiera Mille-naria di Gonzaga, in un incontro durante il quale l’autore spiegherà il contenuto del libro, quindi un’occasione per informarsi e capirne di più di colture biotech.

Presidente Lasagna, come mai questo tema?«Confagricoltura è sempre stata in prima linea e spesso sola nella promozione della sperimentazione di Ogm, ma in Italia la paralisi della ricerca continua a discapito di un settore strategico come il nostro e dell’intera economia nazionale. Festiva-letteratura e Fiera Millenaria sono due vetrine importanti per rilanciare un argo-mento che ci sta particolarmente a cuore e di cui si sa davvero poco, la speranza è che il pubblico risponda bene perché è davve-ro ora di sfatare alcuni falsi miti sull’ali-mentazione».

Cos’è che le persone devono sapere?«Nell’immaginario collettivo, purtroppo, il concetto di organismo geneticamente modificato rimanda a figure del tutto de-vianti, si pensi alla fragola pesce e all’ef-fetto che certe rappresentazioni possono provocare. Si dicono tante di quelle scioc-chezze in materia che è davvero impos-sibile star dietro a tutto. La verità è che l’Italia importa il 70% del grano tenero, il 56% di quello duro, il 20% del mais, il 90% della soia, oltre a metà delle carni e poi pomodori, olio d’oliva e molto altro. Ragion per cui i prodotti agricoli che im-portiamo derivano in larga parte da que-

os’è esattamente il Kamut? Perché è meglio non mangiare troppo tonno? Le patate al se-lenio fanno bene alla salute? La mortadella

100% naturale esiste davvero? Dopo il successo di Pane e bugie, libro sulla disinformazione in campo alimentare, Dario Bressanini ci accompagna tra gli scaffali di un supermercato immaginario e ci aiuta a capire cosa raccontano, e cosa nascondono, le eti-chette dei prodotti che acquistiamo. Scopriremo, tra l’altro, che l’equazione “naturale = buono” è uno dei pregiudizi più radicati e usati dalla pubblicità, che un prodotto che l’etichetta descrive come a “chi-mica zero” i conservanti li contiene, che il prezzo di una bottiglia di vino ne influenza l’apprezzamento e che il tonno più buono non si taglia con un grissino. La domanda è: siamo davvero consapevoli dei cibi che acquistiamo? Oppure ci facciamo ingannare dal-le strategie di marketing comprando i prodotti senza badare troppo alle caratteristiche presenti sulle eti-chette? Partendo da questi interrogativi e basandosi su conoscenze scientifiche, l’autore e ricercatore si districa al supermercato fra i prodotti che gli italiani mettono nel carrello e passa in rassegna le storie die-tro ad alcuni cibi, cercando di rispondere alle doman-de che il consumatore consapevole si pone davanti agli scaffali. Se Pane e bugie raccontava la disinfor-mazione che circonda il cibo, Le bugie nel carrello mette sotto i riflettori gli alimenti e fornisce una gal-leria esaustiva riguardo le sciocchezze che circolano al supermercato e le leggende messe in piedi dall’in-dustria alimentare. A proposito di leggende, quella che ruota intorno al Kamut, un frumento molto in voga nei supermercati, è sicuramente accattivante: si racconta che nel 1977 una famiglia di agricoltori americani abbia scovato in uno scantinato dei semi

vecchi di quattromila anni e che li abbia poi se-minati e moltiplicati. Infine per dare un’identità riconoscibile a quel grano gli avrebbe dato un nome di origine egizio: kamut. Quindi la farina di Kamut che oggi compriamo è quella che uti-lizzavano gli antichi egizi? Assolutamente no. Innanzitutto perché, scrive Bressanini, è impro-babile che i semi possano germinare dopo quat-tromila anni e poi perché sembra che gli egizi coltivassero soprattutto farro e orzo. Ma questo è solo una dei miti che l’autore cerca di sfatare. Con rigore e metodo scientifico Bressanini svela tutti i meccanismi che circolano intorno all’indu-stria alimentare, a partire dai messaggi fuorvianti fino ad arrivare ai luoghi comuni che la pubbli-cità cerca di sfruttare. Tra questi utilizzati dalla pubblicità c’è quello del prodotto “benefico”. Ad esempio molti sono infatti convinti che gli ome-ga 3 facciano bene, ma Bressanini sostiene che è molto difficile capire la loro funzione se non si è degli esperti del settore ed è su questa ignoranza che l’industria alimentare gioca per differenziare i suoi prodotti. Un altro aspetto a cui ricorre spes-so il marketing per promuovere dei prodotti piut-tosto che altri è l’idea che questi siano “naturali”, concetto sopravvalutato secondo l’autore che scrive: «L’equazione naturale uguale proprietà salutistica sta solo nella mente del consumatore. In realtà in natura ci sono anche veleni o intossi-cazioni come il botulino o la salmonella. Non c’è legame tra naturale e benessere. Non ha senso distinguere gli alimenti tra naturali o meno». Andando avanti con il libro si potranno leggere tanti altri utili esempi per capire come le industrie alimentari si prendono gioco dei consumatori.

himico, divulgatore scientifico, insegnante all’Univer-sità dell’Insubria presso il dipartimento di Scienze Chi-miche e Ambientali. Collabora con la rivista Le Scien-

ze, dove è titolare della rubrica mensile Pentole e provette dedicata all’esplorazione scientifica del cibo e della gastro-nomia. È anche autore del popolare blog Scienza in Cuci-na, dove tratta con taglio scientifico sia temi gastronomici che altri dedicati alle biotecnologie agrarie, alla produzione agricola, alla percezione del rischio alimentare, alla chimica in cucina. Dopo il successo letterario di Pane e Bugie, libro del 2010 arrivato alla sesta edizione, Bressanini torna a far parlare di sé con Le bugie nel carrello.

gli organismi geneticamente modificati che tanto spaventano e che in Italia è vie-tato sperimentare all’aperto e coltivare in campo. Eppure, ironia della sorte, senza i milioni di tonnellate di derivati di Ogm di-stribuiti come mangimi non esisterebbero i nostri rinomati prodotti Dop ed Igp».

Come spiega tanti pregiudizi su questo genere di colture?«Alla base c’è indubbiamente un problema di cattiva informazione, un marketing anti Ogm che conviene a molte imprese e che contribuisce a rafforzare un’idea del tutto falsa sull’agricoltura e sull’alimentazione. C’è anche da dire che il pubblico non fa grandi sforzi per approfondire l’argomen-to e non c’è niente di più facile che plagia-re dei disinformati. La comunità scientifica italiana si è espressa chiaramente a favore della ricerca e della sperimentazione in campo degli Ogm e Paesi come il Brasile e l’India stanno sfruttando al massimo i van-taggi economici e alimentari dell’innova-zione, mentre noi stiamo a guardare. Per questo abbiamo deciso di invitare di nuo-vo Dario Bressanini, che al momento è uno dei maggiori esperti in materia. I suoi libri sono contributi intelligenti in un contesto in cui la confusione regna sovrana».

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FESTIVALETTERATURA

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PREZZO LATTE, ACCORDO FATTO. LASAGNA: «NON PRENDIAMO LEZIONI DA FALSI PROFESSORI, SI PENSI AL BENE DEGLI ALLEVATORI».

DANNI DA MALTEMPO, PRIME DECISIONI DEL MINISTERO.

AGRICOLTURA, SEMPRE PIÙ IMPRESE CHIUDONO I BATTENTI. CONFAGRICOLTURA: «BASTA DIRE CHE NON SENTIAMO LA CRISI».

ATTUALITÀ

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i siamo. Accordo raggiunto per il prezzo del latte alla stalla lombardo che, a partire da agosto e per i pros-

simi sei mesi, è fissato in 0,42 euro/litro più iva. Firmatari dell’intesa, le Federazioni re-gionali lombarde di Confagricoltura e CIA. Confagricoltura Mantova ha accolto molto positivamente il risultato ottenuto: «Quello del latte è un settore strategico per l’eco-nomia nazionale – ha commentato Matteo Lasagna, presidente dell’Organizzazione – che va difeso a spada tratta per mantenere una produzione nazionale essenziale per il consumatore e per le nostre eccellenze ca-searie. Non dimentichiamo che chi oggi fa del terrorismo sindacale, la Coldiretti, par-lando di cappio al collo per gli allevatori, in passato ha firmato accordi ben più deboli, che rasentavano i 31 centesimi. Per salvare un settore servono fatti, non lezioni da falsi professori. E in una situazione tanto delica-ta sarebbe stato opportuno lavorare insie-me. A mio avviso spaccare il mondo delle

n seguito all’istanza presentata al Mipaf dalla Regione Lombardia volta al riconoscimento dello stato di cala-mità naturale per le piogge intense e prolungate della

primavera scorsa, che, come richiesto da Confagricoltura dovrebbero coprire anche i danni alle colture agrarie, il ministero dell’Agricoltura ha emesso lo scorso 2 agosto una prima declaratoria di eccezionalità dell’evento, che per ora, nella nostra provincia copre solo i comuni di: Borgoforte, Pegognaga, Quistello, San Benedetto Po, Virgilio. Il provvedimento ministeriale, che sta alla base dell’eventuale riconoscimento di fondi per gli agricol-tori danneggiati, si limita a compensare danni alle sole strutture ed infrastrutture aziendali, in quanto le colture rimarrebbero escluse essendo prodotti assicurabili.Vale la pena però ricordare che la Regione ha chiesto una deroga al Piano nazionale assicurazioni, chieden-do al Ministero la proposta di declaratoria per evento calamitoso anche per le colture, vista e considerata la portata degli eventi meteorologici degli scorsi mesi. Già nel 2012 il Ministero ha riconosciuto detta deroga alla Regione Veneto, per ragioni opposte (siccità persisten-te). Pertanto, Confagricoltura Mantova seguirà insie-me alla Regione Lombardia la richiesta di indennizzo colture, considerati gli effetti negativi subiti dall’intera agricoltura mantovana e lombarda, che a livello regio-nale si stimano in non meno di un miliardo di danni.

agricoltura tiene», «Aumentano gli occupati nel settore primario», «Boom di lavoro giovanile nei cam-

pi». Facile imbattersi in titoli simili, come se la campagna fosse l’unico ammortiz-zatore sociale in un’era di crisi che sem-bra non conoscere la parola fine. Per Matteo Lasagna, presidente di Confa-gricoltura Mantova, è tempo di chiarire alcuni aspetti relativi all’andamento del comparto, soprattutto in tema di occu-pazione. Istat, Inps, Inail, Inea e Camere di Commercio sembrano vedere nell’a-gricoltura una sorta di baluardo nel de-solante quadro economico generale, un comparto in controtendenza, non scalfito dalla difficile congiuntura eco-nomica e in grado di offrire lavoro. «C’è un ritorno all’idea della campagna non solo come modello di vita – spiega Lasa-gna – ma in sostanza come motore eco-nomico. Un falso clamoroso, perché se è vero che la manodopera subordinata è in leggero aumento, come pure il numero dei lavoratori autonomi almeno negli ul-timi anni, è anche vero che sta calando, e in maniera consistente, il numero delle aziende iscritte alla Camera di Commer-cio». Negli ultimi 12 anni, ad esempio, secondo l’Istat, l’occupazione agricola (subordinata e autonoma) si è ridotta del 28%, questo nel medio periodo. Nel bre-ve, invece, cioè da quando è iniziata la crisi, il numero dei lavoratori subordinati ha mantenuto seppur di poco un segno positivo. Nel 2011, a fronte di 411 nuo-ve iscrizioni di coltivatori diretti all’Inps, risultano 330 cancellazioni. Nel 2012 la

tendenza appare ribaltata: 294 le nuove iscrizioni e 343 cancellazioni. Nei primi sei mesi del 2013 le iscrizioni sono 194 contro 120 cancellazioni. In totale, quindi, negli ultimi due anni e mezzo il saldo attivo è più del 10%. Il commento del Presiden-te di Confagricoltura non lascia spazio all’ottimismo. Trattasi, secondo Lasagna, del rientro nella famiglia diretto-coltiva-trice per motivi di copertura previden-ziale di soggetti espulsi da altri settori. Ma un dato fa discutere, il numero delle aziende agricole: nel 2012 la Camera di Commercio di Mantova denuncia un sal-do negativo di 197; nel primo trimestre di quest’anno anno le cancellazioni hanno superato di 81 le nuove iscrizioni, mentre nel secondo trimestre il saldo è di - 90. Su un numero complessivo di poco superiore alle 8mila, 368 aziende agricole in meno in un anno e mezzo rappresenta per Con-fagricoltura un preoccupante campanel-lo d’allarme. «L’aumento incontrollato dei costi di produzione e l’accanimento del fisco sono tra i principali responsabili della riduzione delle aziende – conclude Lasagna – la crisi la sentiamo, eccome. Le esportazioni dei prodotti di qualità non coprono più la diminuzione dei consumi interni. Il grido d’allarme che era partito dalle campagne mantovane a proposito delle difficoltà nel rinnovo del prezzo del latte a causa della latitanza degli in-dustriali del settore è solo il segnale più immediato e diffuso di una crisi che sta veramente sconvolgendo e destrutturan-do un comparto che avrebbe invece ne-cessità di lavorare in pace».

rappresentanze agricole per un centesimo è un gesto di irresponsabilità». Lasagna parla dunque di prezzo corretto e remunerativo al punto giusto: «Almeno fino alla fine di gennaio i nostri produttori saranno tranquilli. La sottoscrizione di que-sto accordo, raggiunto dopo una lunga e complessa trattativa, offre finalmente una prospettiva di stabilità in un contesto ge-nerale di grande difficoltà ed incertezza

economica». Da Confagricoltura un ringra-ziamento particolare al ministro De Girola-mo e all’assessore Fava, con la speranza che continuino a mantenere in piedi il tavolo di negoziazione per garantire un futuro più sereno ai nostri allevatori.I dati diffusi nei giorni scorsi da Ismea con-fermano la tendenza alla riduzione dei consumi alimentari da parte delle famiglie italiane a fronte di una situazione di impre-vedibile volatilità dei mercati. Per Confagri-coltura, quindi, la firma di un accordo che garantisce ai produttori di latte lombardi una certezza circa la retribuzione del loro prodotto, seppur per un tempo limitato, rappresenta un atto di responsabilità da parte delle organizzazioni firmatarie.

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Il prezzo del latte alla stalla lombardo a partire da agosto e per i prossimi sei mesi è fissato in 0,42 euro/litro più iva.

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di evidenziare il periodo di ferie concordato e il giorno di ripresa dell’attività lavorativa.Prevista un’integrazione salariale pari al 30% del salario contrattuale giornaliero per le operaie in maternità facoltativa; su espressa richiesta della lavoratrice l’integrazione sarà riconosciuta direttamente dal CIMI.Verrà inoltre mantenuto il pagamento in bu-sta paga dell’Assegno per il nucleo familiare anche ai lavoratori in infortunio da oltre tre mesi; in tal caso il rimborso di quanto antici-pato verrà richiesto dall’azienda direttamen-te al CIMI.Sull’incentivo riconosciuto ai mungitori per il latte munto è stato raggiunto un accordo che prevede un abbassamento del compenso per i dipendenti assunti con qualifica di “qualifi-cato super” (mungitore di prima assunzione) dal 1.8.2013.Per tale figura il pagamento viene fissato in euro 0,08 al quintale; al momento del passag-gio alla categoria superiore, di norma dopo 2 anni, il premio verrà adeguato agli attuali 0,13 euro/ql.La panoramica sulle novità previste dal rin-novo termina ovviamente con l’aspetto re-tributivo rappresentato dall’aumento delle attuali retribuzioni del 2% a partire dal mese di Agosto 2013 e di un ulteriore 3% dal mese di dicembre senza riconoscimento di alcuna somma forfetaria a copertura del periodo precedente (il vecchio contratto era scaduto il 31.12.2011).La sottoscrizione del contratto, trascorsi 19 mesi dalla scadenza del precedente, ha per-messo alle aziende agricole di contenere con-siderevolmente i costi del lavoro. È stato inol-tre concordato lo spostamento del pagamen-to del Premio provinciale annuale dal mese di gennaio a quello di giugno.L’erogazione dei nuovi importi del premio, fissati per il biennio 2014/2015 (aumento to-tale pari ad euro 50,00 lordi), è legata comun-que all’ottenimento dello sgravio contributi-vo previsto per incentivare la contrattazione di 2° livello.In tal caso le aziende otterranno uno sconto considerevole del costo del lavoro.

un’apposita tariffa oraria, già comprensiva di TFR, pari ad euro 8,20; tale tariffa verrà ade-guata ad euro 8,30 per il 2015.È stato introdotto inoltre un apposito man-sionario per il settore delle aziende agro energetiche con l’abbinamento delle qualifi-che alle diverse operazioni svolte.Altri aspetti di natura normativa affrontati e definiti all’interno del rinnovato contratto riguardano il periodo di prova previsto nelle assunzioni a tempo indeterminato che è stato leggermente incrementato sulle varie qualifi-che di assunzione; novità assoluta invece per gli operai a tempo determinato che, qualora vengano assunti per un periodo di almeno 6 mesi e 102 giornate lavorative, saranno sog-getti ad una prova pari a 15 giorni lavorativi.Solo per i lavoratori del settore agrituristico è stata poi concordata, tenuto conto della fa-scia oraria in cui viene svolta ordinariamente l’attività lavorativa, un’unica maggiorazione del 25% alla tariffa ordinaria a copertura del lavoro straordinario feriale, festivo e nottur-no.Scorrendo tra le novità si segnala la possibili-tà per le aziende di servirsi di cooperative di lavoro a patto che retribuiscano i loro dipen-denti utilizzando le tariffe salariali previste dal contratto provinciale di lavoro di catego-ria.È stato introdotto l’impegno da parte della cooperativa a sottoscrivere il contratto di ap-palto di lavori sulla base di un modello di te-sto proposto dalle parti firmatarie del CPL che tuteli al meglio le aziende agricole, responsa-bili in solido con la ditta appaltatrice qualora si dovesse verificare il mancato pagamento, ai dipendenti della stessa, delle retribuzioni e/o il versamento dei contributi dovuti agli enti previdenziali.Questo servirà a far emergere le cooperative cosiddette “virtuose” che svolgono la propria attività correttamente nel pieno rispetto di quanto previsto dalle leggi sugli appalti di lavoro.Al nuovo contratto di lavoro verrà inoltre al-legata un’apposita dichiarazione sottoscritta da datore di lavoro e dipendente allo scopo

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LAVORO IN AGRICOLTURA

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone ruraliPSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

l giorno 7 agosto 2013, tra le Organizzazio-ni datoriali di categoria e quelle sindacali provinciali, è stato sottoscritto l’accordo per

il rinnovo del Contratto Provinciale di Lavo-ro per gli operai agricoli e florovivaisti della provincia di Mantova. Tale accordo, che arri-va dopo più di un anno e mezzo di trattati-ve, esplicherà la sua efficacia per il periodo 1/1/2012 – 31/12/2015. Le novità inserite all’in-terno del rinnovo sono molteplici e legate sia all’aspetto economico che normativo.Cerchiamo quindi di soffermarci inizialmen-te sui contenuti di carattere normativo: una prima novità è rappresentata dalla nuova im-postazione del mansionario che ora vede se-parate le varie qualifiche e declaratorie su 6 settori produttivi individuati principalmente nella nostra provincia ossia aziende florovivai-stiche, aziende a indirizzo zootecnico e casei-fici aziendali, aziende agrituristiche, aziende ortofrutticole e vitivinicole, aziende con ma-nodopera addetta a lavori di campagna, in officine, mangimifici, spacci aziendali, ecc., aziende agro energetiche ed infine guardia-caccia.Con questa nuova impostazione si è cercato di semplificare la ricerca della mansioni svolte dai dipendenti ed assegnare loro il corretto inquadramento contrattuale.Nel settore florovivaistico e delle aziende or-tofrutticole e vitivinicole sono state individua-te le nuove figure del magazziniere (operaio specializzato) e del promoter (operaio qualifi-cato super o comune in base al tipo di presta-zione svolta).Per il settore agrituristico il mansionario è sta-to implementato con un’ulteriore figura di cuoco alla prima esperienza lavorativa inserita alla qualifica di “qualificato super” e di aiuto cuoco come “qualificato”.Si è provveduto inoltre a specificare che agli addetti esclusivamente a mansioni generiche in cucina (es. lavapiatti) o alla pulizia di loca-li (es. cucina, sala ristoro, camere ed alloggi) può essere attribuita la qualifica di “comune”.Un’importante innovazione è rappresenta-ta dall’inserimento nel mansionario, per le aziende ortofrutticole e vitivinicole, di una de-claratoria legata ai “lavoratori stagionali” ad-detti prevalentemente alla raccolta di meloni e cocomeri oltre che all’esecuzione di altre operazioni colturali preliminari e complemen-tari alla stessa quali, ad esempio, trapianto, semina, lavori in magazzino, ecc.Per tali lavoratori verrà adottata, dal 2014,

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RINNOVATO IL CONTRATTO DI LAVORO DEGLI OPERAI AGRICOLI E FLOROVIVAISTI. ECCO LE NOVITÁ.

Le novità inserite all’interno del rinnovo sono molteplici e legate sia all’aspetto economico che normativo.

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DECRETO DEL FAREIN ARRIVO I PRIMI INTERVENTI PER L’OCCUPAZIONE.

on il D.L. 28 giugno 2013 n. 76 recante “Primi interventi urgenti per la promo-zione dell’occupazione, in particolare

giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti”, il cosid-detto Decreto del fare, il Governo intende ri-lanciare l’occupazione, soprattutto giovanile, ritenendola una vera priorità.Tuttavia una delle misure principali del decre-to, che riconosce benefici economici ai datori di lavoro che assumono giovani, si articola in una disciplina talmente complessa da rende-re estremamente difficoltoso l’accesso agli incentivi. Ad un primo esame il provvedimen-to in questione, pur con luci ed ombre, rap-presenta comunque un primo segnale in un contesto occupazionale decisamente critico. Rivolgendo la nostra attenzione alle imprese agricole, vediamo le misure previste dal de-creto in commento.I datori di lavoro che assumono nel periodo 29/6/2013 – 30/6/2015, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, giovani di età com-presa fra i 18 e 29 anni (fino a 29 anni e 364 giorni), incrementando i livelli occupazionali in essere, hanno diritto ad un incentivo eco-nomico pari ad 1/3 della retribuzione mensile lorda, nel limite massimo di euro 650,00 men-sili per un periodo di 18 mesi (12 mesi in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto di lavoro in essere).Affinché venga applicato tale incentivo l’as-sunzione deve avvenire quindi a tempo in-determinato; in caso di trasformazione bi-sogna comunque procedere ad una nuova assunzione in quanto deve essere rispettato il principio dell’incremento di organico netto rispetto al numero dei lavoratori mediamen-te occupati nei 12 mesi precedenti la stessa. La sussistenza dell’incremento va verificata mese per mese durante l’intero periodo di fruizione del beneficio.La disposizione nulla dice circa la tipologia contrattuale della nuova assunzione, che potrebbe essere quindi anche a termine o a tempo parziale, né se debba essere contem-poranea alla trasformazione o ci sia un “lasso temporale” di tolleranza.Inoltre l’assunzione deve riguardare lavora-tori di età compresa fra i 18 e 29 anni in pos-sesso di uno dei seguenti requisiti:

a) privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;b) privi di un diploma di scuola media supe-riore o professionale;c)vivano soli con una o più persone a carico.

Va altresì detto che l’incentivo è applicabile pre-via verifica della copertura annuale prevista.Sarà l’INPS a riconoscere l’incentivo in base ad un ordine cronologico riferito alla data di assunzione.Per poter presentare all’Istituto la dichiara-zione telematica di ammissione al beneficio bisogna quindi avere già assunto; per poter-ne usufruire, mediante conguaglio nelle de-nunce contributive del periodo di riferimento (Modd. DMAG), si deve rientrare nel budget annuale di spesa previsto.

Potrebbe quindi accadere che a fronte di un’assunzione a tempo indeterminato con le caratteristiche previste dalla legge, non si ha diritto all’incentivo perché terminato.Il diritto all’incentivo non sorge qualora l’as-sunzione avvenga in attuazione di un obbli-go legale o contrattuale preesistente o se vie-ne violato il diritto di precedenza rispetto alla riassunzione di un altro lavoratore licenziato da un rapporto a tempo indeterminato o ces-sato da uno a termine.Altre cause ostative sono rappresentate da sospensioni dal lavoro in corso per crisi o ri-organizzazione aziendale o se l’assunzione avviene da parte di un datore di lavoro ap-partenente allo stesso gruppo d’impresa del datore di lavoro che aveva precedentemente licenziato il lavoratore interessato. A questo punto si può notare come l’ insieme delle condizioni richieste per accedere al beneficio sopra descritto siano tante e tali da rendere la misura difficilmente applicabile soprattut-to nel settore agricolo dove i rapporti di la-voro a tempo indeterminato rappresentano una quota minoritaria delle assunzioni.L’articolo 7 del decreto interviene poi sulla di-sciplina dei contratti di lavoro a termine di cui al D. Lgs. 368/2001 attenuando alcune rigidi-tà introdotte dalla cosiddetta Riforma Forne-ro che aveva ridotto la flessibilità di questa importante tipologia contrattuale.È importante ricordare che la disciplina del rapporto di lavoro a termine (D. Lgs, 368/2001) come modificata dalla Riforma Fornero e dal D.L. 76 del 28.6.2013 non si ap-plica ai rapporti di lavoro tra i datori di lavoro dell’agricoltura e gli operai a tempo determi-nato per espressa esclusione prevista all’art. 10 comma 2 del D. Lgs. 368/2001 che non è stata modificata.Le norme previste da tale decreto legisla-tivo trovano invece piena applicazione nei confronti delle altre categorie di lavoratori dipendenti agricoli quali impiegati, quadri e dirigenti.In estrema sintesi le nuove norme, che non si applicano ai rapporti di lavoro a tempo de-terminato con gli operai agricoli (OTD), pre-vedono che i contratti collettivi, anche azien-dali, stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali più rappresentative sul piano nazio-nale, possano stabilire ulteriori ipotesi (oltre a quella del primo rapporto a tempo deter-minato di durata non superiore a 12 mesi) in cui non è richiesta la “causale” di assunzione rappresentata da ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo.Il decreto in commento ha rivisto anche la di-sciplina degli intervalli tra successivi contrat-ti di lavoro a tempo determinato affinché il nuovo contratto a termine non venga consi-derato a tempo indeterminato.La durata minima degli intervalli viene ripor-tata a 10 giorni in caso di contratto originario di durata fino a 6 mesi e a 20 giorni in caso di contratto di durata superiore a 6 mesi.Qualora non venissero osservati tali intervalli, l’ultimo contratto di lavoro instaurato ver-rebbe trasformato a tempo indeterminato.

In merito alle collaborazioni coordinate e continuative a progetto, il decreto legge in oggetto ha puntualizzato che, per poter escludere la possibilità di instaurare un tale tipo di rapporto, debbono sussistere con-giuntamente due condizioni, ossia che i com-piti svolti dal collaboratore siano meramente esecutivi e ripetitiviSi ricorda inoltre che l’individuazione di uno specifico progetto costituisce elemento essenziale di validità del rapporto di colla-borazione coordinata e continuativa, la cui mancanza determina la costituzione di un rapporto di lavoro subordinato a tempo in-determinato.Il lavoro accessorio non viene più definito come un lavoro “di natura meramente occa-sionale” ; il requisito dell’occasionalità avrà come unico parametro di riferimento il limite di 5.000,00 euro complessivi riferiti al lavora-tore per la totalità dei committenti nell’anno solare.Si può dire che l’occasionalità del rapporto di lavoro accessorio è da ricercarsi esclusivamen-te nel limite di reddito annuo sopra indicato percepibile dal prestatore.In caso di appalto di opere o servizi la respon-sabilità solidale del committente imprendi-tore con l’appaltatore, entro i due anni dal-la cessazione dell’appalto, per trattamenti retributivi e contributivi dovuti ai lavoratori dipendenti di quest’ultimo, utilizzati nell’ese-cuzione di opere o servizi, si estende anche ai compensi e agli obblighi di natura previden-ziale e assicurativa nei confronti dei lavorato-ri con contratto di lavoro autonomo utilizzati dall’appaltatoreRiguardo alle comunicazioni obbligatorie di assunzione, trasformazione e cessazione di rapporto di lavoro effettuate in via telemati-ca al Centro per l’Impiego, queste assolvono a tutti gli obblighi di comunicazione nei con-fronti delle Direzioni Regionali e Territoriali del Lavoro, dell’INPS e degli altri enti previ-denziali, delle Prefetture e delle Province.Queste le principali novità introdotte dal D.L. n.76/2013 sulle quali ci riserviamo di torna-re alla luce dell’emanazione delle istruzioni operative da parte delle amministrazioni e degli enti competenti.

CIl Governo intende rilanciare l’occupazione, soprattutto giovanile, ritenendola una vera priorità.

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L’ELENCO CONTINUERÀ SUI PROSSIMI NUMERI

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IL MERCATO DELLA SETTIMANAMANTOVAListino n. 33Giovedì 22 agosto 2013

Direttore Responsabile: Daniele SfulciniDesign: fachiro.comStampa: Publi PaoliniAutorizzazione Tribunale MN - n. 14 del 6-6-1949

Iscrizione ROC N. 7843 - del 29 agosto 2001

FRUMENTO TENERO: Panificabile Superiore (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 80/hl; u. max. 14%; prot. 13% min.; w min. 250) - (p.s. non inferiore a Kg. 81/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 13% min.) alla ton. € 212,00 – 216,00 Superfino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 12% min.) - (p.s. non inferiore a Kg. 80/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 12% min.) alla ton. € 198,00 – 202,00Fino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 11% min.) - (p.s. non inferiore a Kg. 80/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 11% min.) alla ton. € 193,00 – 197,00Buono mercantile (p.s. non inf. a Kg. 76/hl; c.e. 1% max.; u. max. 14%) - (p.s. non inferiore a Kg. 78/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%) alla ton. € 188,00 – 192,00Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 74/hl; c.e. 3% max.; u. max. 14%) - Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 75/hl; c.e. 3% max.; umidità max. 14%) alla ton. € 185,00 – 189,00Mercantile (p.s. inf. a Kg. 73/hl; u. max. 14%) 180,00 – 184,00Tendenza:pressoché stazionario

FRUMENTO DURO NAZIONALE (Produzione Nord) (Mercato di Bologna,01 agosto 2013 €/ton.) Fino (kg/hl 80,c.e.1+1%,bianc. 20/25%) € 283,00 - 288,00 Buono mercantile alla ton. € 271,00 – 275,00 Mercantile alla ton. € non quotatoTendenza: in lieve calo

PAGLIA di frumento pressata da mietitrebbia in campo (rotoballe) alla ton. € non quotato da mietitrebbia in cascina (rotoballe) alla ton. € non quotatoTendenza: non quotato

FORAGGIO SECCOMaggengo di 1° taglio 2013 – in campo alla ton. € non quotatoMaggengo di 1° taglio 2013 – in cascina alla ton. € non quotatoFieno di 2° taglio 2013 - in campo alla ton. € non quotatoFieno di 2° taglio 2013 - in cascina alla ton. € non quotatoFieno di 3° taglio2013 - in campo alla ton. € non quotatoFieno di 3° taglio2013 - in cascina alla ton. € non quotatoFieno di 4° taglio 2013 in campo alla ton. € non quotatoFieno di 4° taglio 2013 in cascina alla ton. € non quotatoErba medica fienata di 1° taglio 2013– in campo alla ton. € non quotatoErba medica fienata di 1° taglio 2013– in cascina alla ton. € non quotatoErba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013– in campo alla ton. € 155,00 – 160,00Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013– in cascina alla ton. € non quotatoTendenza: buono

COLZA: (Mercato di Parigi, previsione di offerta €/ton.) 374,25http://commodities.euronext.if5.com/Commodi-ties.aspx

GRANOTURCO: Granoturco nazionale, a frattura farinosa (umidità

max 14%) alla ton. € 198,50 – 201,50Granoturco nazionale, a frattura farinosa, da fuori provincia (umidità max 14%) alla ton. € 205,50 – 208,50Granoturco estero,f. arrivo (camion ribaltabile) alla ton. € 236,00 – 238,00Granella verde (umidità al 25%) uso foraggero alla ton. € non quotato Trinciati di mais 1° raccolto alla ton. € non quotato 37,50 – 42,50 Tendenza:calmo

SEMI OLEOSI: Semi di soia nazionali (umidità 14% - impurità 2% max) alla ton. € non quotatoSemi di soia esteri (franco arrivo) 473,00 – 475,00Semi di soia esteri geneticamente modificati (fran-co arrivo) non quotato Tendenza: buono

CEREALI MINORI Orzo nostrano in natura: p.s. min. 55 sino a 60 (umidità max. 14 %) alla ton. € 165,00 – 180,00 Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 60 sino a 63 (umidità max. 14 %) alla ton. € 187,00 – 198,00 Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 63 sino a 65 (umidità max. 14 %) alla ton. € 197,00 – 201,00Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 65 sino a 70 (umidità max. 14 %) alla ton. € 202,00 – 207,00Orzo estero p.s. 63/64 (franco destino del compra-tore) alla ton. € 217,00 – 220,00Orzo estero p.s. oltre 66 (franco destino del com-pratore) alla ton. € 222,00 – 225,00Tendenza: buono

RISONE (prezzo al netto dei diritti spettanti all’E.N.R.): Vialone nano (resa 50 - 56) alla ton. € non quotato Arborio (resa 52 – 57) alla ton. € 405,00 – 430,00 Tendenza: stazionario

RISO: Vialone nano alla ton. € 1.250,00 – 1.300,00 Arborio alla ton. € 950,00 – 1.000,00 Tendenza:stazionario

FORMAGGIO GRANA PADANOStagionatura di 10 mesi (per merce venduta con pesatura e ritiro a 10 dieci) mesi dalla produzione al kg € 6,600 – 6,800Stagionatura da 14 a 16 mesi al kg € 7,650 – 7,850Stagionatura di 20 mesi e oltre al kg € 8,150 – 8,350 GRANA (con bollo provvisorio di origine del Grana Padano – Stagionatura tra i 60 e i 90 giorni fuori sale al Kg € 5,300 - 5,600Tendenza: buono

FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANOStagionatura di 12 mesi (per merce venduta con pesatura e ritiro a 12 dodici) mesi dalla produzione al kg € 8,350 – 8,550 Stagionatura fino a 18 mesi al kg € 9,600 – 9,800 Stagionatura fino a 24 mesi e oltre al kg € 10,300 – 10,500 Tendenza: buono

BURRO:Zangolato di creme fresche per la burrificazione al

kg. € 2,850 Burro mantovano pastorizzato al kg. € 3,050 Burro mantovano fresco classificazione CEE,al Kg. € 3,850 Tendenza: stazionario

SUINI (a peso vivo) da allevamento del peso :di 7 Kg al capo € 39,00di 15 kg. al kg. € 3,710di 25 kg. al kg. € 2,640di 30 kg. al kg. € 2,425di 40 kg. al kg. € 2,050di 50 kg. al kg. € 1,870di 65 kg. al kg. € 1,750di 80 kg. al kg. € 1,770di 100 kg. al kg. € 1,740 Tendenza: buono per i magroni

SUINI da macello: oltre 130 a 145 kg. al kg. € 1,610 oltre 145 a 160 kg. al kg. € 1,640 oltre 160 a 180 kg. al kg. € 1,690 oltre 180 kg. al kg. € 1,600Tendenza: buono

VACCHE da macello (a peso vivo): vacche 1°qualità (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. € 1,130 – 1,230vacche 2° qualità (P2 - P3) al kg. € 0,920 – 1,020 vacche 3° qualità (P1) al kg. € 0,710 – 0,810 Tendenza: calmo

VITELLONI da macello (a peso vivo): Vitelloni incroci naz. con tori Pie Blue belga al kg. € 2,080 – 2,230 Vitelloni incroci naz. con tori da carne (limousine, charolaise e piemontese) al kg. € 1,920 – 2,050 Vitelloni limousine al kg. € 2,620 – 2,800Vitelloni charolaise al kg. € 2,380 – 2,500Tendenza: adeguamento dei prezzi

Vitelli maschi pezzati neri: da 40 a 45 kg. al kg. € 0,700 – 0,900da 46 a 55 kg. al kg. € 1,500 – 1,700da 56 a 70 kg. al kg. € 1,500 – 1,700Tendenza: calmoVitelli femmine pezzate nere (a parità di peso e categoria le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg. dei maschi)

Vitelli maschi incroci con tori limousine, charolaise e piemontese:da 46 a 55 kg. al kg. € 1,900 – 2,200 da 56 a 70 kg. al kg. € 1,900 – 2,200 Tendenza: pressoché stazionario con prezzi inva-riati Vitelli femmine incroci con tori da carne (a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg dei maschi)

Vitelli maschi incroci con tori pie blue belga: da 46 a 55 kg. al kg. € 3,100 – 3,600da 56 a 70 kg. al kg. € 3,500 – 4,100Tendenza:calmo Vitelli femmine incroci con tori pie blue belga (a parità di peso e razza le femmine vengono valuta-te € 0,70 in meno al Kg dei maschi)

VACCHE da macello (a peso morto): Razze da carne oltre 340 kg. € 2,690 – 2,790 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 300 a 350 kg. € 2,560 – 2,660 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 351 kg. e oltre € 2,690 – 2,790 Pezzate nere o altre razze (P3) da 270 a 300 kg. € 2,350 – 2,450 Pezzate nere o altre razze (P3) da 301 e oltre € 2,530 – 2,630 Pezzate nere o altre razze (P2) da 240 a 270 kg € 2,260 – 2,360 Pezzate nere o altre razze (P2) da 271 e oltre € 2,310 – 2,410 Pezzate nere o altre razze (P1) fino a 210 kg. € 1,790 – 1,940 Pezzate nere o altre razze (P1)da 211 a 240 kg. € 1,960 – 2,060 Pezzate nere o altre razze (P1)da 241 kg e oltre € 2,060 – 2,160 Tendenza: calmo

VITELLONI da macello (a peso morto):

Limousine da 350 a 380 kg. al kg. € 4,390 – 4,590 da 381 a 400 kg. al kg. € 4,250 – 4,400 da 401 kg. e oltre al kg. € 4,100 – 4,250

Charolaise o incr. francesi da 380 a 420 kg. al kg. € 4,120 – 4,200da 421 a 450 kg. al kg. € 4,060 – 4,150 da 451 kg. e oltre al kg. € 4,020 – 4,100Tendenza: adeguamento prezzi

SCOTTONE da macello (a peso morto):

Limousine da 230 a 270 kg. al kg. € 4,770 – 4,870 da 271 a 300 kg. al kg. € 4,640 – 4,740 da 301 kg. e oltre al kg. € 4,640 – 4,670

Charolaise o incr. francesi da 260 a 300 kg. al kg. € 4,370 – 4,470 da 301 a 340 kg. al kg. € 4,310 – 4,410 da 341 kg. e oltre al kg. € 4,270 – 4,370Tendenza: stazionario

Uova Naz. fresche guscio colorato natura (€/Kg)Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicu-nicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 19/08/2013

Uova nat. S - meno di 53 gr.(Reg. Cee 1511/96) al Kg € 0,900 - 0,940Uova nat. M - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 1,030 - 1,070Uova nat. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 1,090 - 1,130

Uova Nazionali Fresche Colorate e Selezionate (€/100pz)Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicu-nicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 19/08/2013

Uova sel. S. - meno di 53 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 11,400 - 11,600Uova sel. M. - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 13,000 - 13,200Uova sel. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 13,600 - 13,800Uova sel. Xl - da 73 gr. e più (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 15,400 - 15,600

GASOLIO AGRICOLOPrezzi al consumo Iva esclusa consegne a destino del 31 luglio 2013 - Fino a litri 1.000 €/Lt 1,019- da litri 1.001 a 2.000 €/Lt. 1,001- da litri 2.001 a 5.000 €/Lt. 0,986- da litri 5.001 a 10.000 €/Lt. 0,975- oltre litri 10.000 €/Lt. 0,970

Prezzi medi informativi rilevati in provincia di Mantova

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UNIPEG SOC. COOP. AGRICOLA

Sede Legale - Reggio EmiliaVia Due Canali 13Tel 0522 2371

Sede Operativa - Pegognaga (Mn)Strada Chiaviche 36Tel 0376 5541Fax 0376 554200

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ANDAMENTO - PREZZI DEI BOVINI - PESO MORTO

ANNUNCI ECONOMICIVENDOPotatrice meccanica da vigneto per potatura e spollonatura verde, oltre a frustino professionale per diserbo meccanico sulla fila vigneto o frutteto.Per informazioni telefonare al n. 333/4121955.

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Page 8: MILLENARIA, PSR E MARKETING ALIMENTARE SOTTO LA LENTE … - 26... · Redaz. e Amministraz. Via Luca Fancelli, 4 - Mantova - Tel. 0376.330711 Tariffa ... a partire dai messaggi fuorvianti

FINANZIAMENTI

SR mis. 112 “Insediamento giovani agricoltori”.La Regione Lombardia ha aperto un nuovo bando inerente la misura 112 del PSR – insedia-

mento giovani agricoltori, che chiude il 15 ottobre 2013. Per accedere è necessario che il giovane si sia insediato dopo il 14 luglio 2012. Ricordiamo che il premio è di 10 mila euro, che sale a 26 mila euro, se il giovane si impegna a sostenere investimenti strut-turali di importo pari ad almeno 80 mila euro.

PSR Misura 132 “Sostegno agli agricoltori che parte-cipano ai sistemi di qualità alimentare”. Domanda di conferma impegni.Entro il 30 settembre 2013 dovrà invece essere pre-sentata la domanda di conferma impegni per il 2013, per gli agricoltori che hanno chiesto il contributo per la certificazione dei sistemi di qualità alimentare (es. Dop, Igp, Biologico, ecc.).

Ordinanza regionale n. 13 a favore delle imprese colpite dal sisma maggio 2012.Prorogato al 10 gennaio 2014 il temine per presenta-re le domande di aiuto per finanziare gli interventi di ripristino e ricostruzione dei danni alle imprese agricole derivanti dal sisma del maggio 2012. Si ri-

ra le novità del cosiddetto “Decreto del fare”, licenziato dal Governo Let-ta lo scorso 9 agosto, c’è anche una

norma tanto attesa quanto richiesta a gran voce da Confagricoltura a livello nazionale. L’art 45 recita infatti in questo modo: “…il termine per l’entrata in vigore dell’obbligo dell’abilitazione all’uso delle macchine agri-cole (…) è differito al 22 marzo 2015. …”La tanto agognata proroga, per la quale Confagricoltura si era battuta nei mesi scor-si, non vuole essere un colpo di spugna o la volontà di ridurre i livelli di sicurezza. Non si può però nemmeno pensare di “riportare a scuola” indistintamente chi non ha mai utilizzato un trattore insieme a chi li guida da 40 anni. L’attuale norma crea infatti nu-merosi buchi normativi, come la definizione di chi deve organizzare i corsi e quali pos-sano essere le “condizioni equivalenti alla specifica abilitazione” inserite nel D. lgs 81/08 dallo stesso decreto legge. Ma anche gli aspetti assicurativi e la responsabilità del datore di lavoro. Questa impostazione ha portato da una parte alla levata di scudi della Confagricoltura. Ora questa proroga ha la funzione di permettere agli enti di ri-scrivere la norma in maniera tale che garan-tisca la formazione adeguata degli addetti agricoli e non sia un inutile perdita di tem-po e di denaro per le imprese.

corda inoltre che il richiedente deve accor-darsi con una banca convenzionata con la Regione ed indicare in domanda di aiuto la ragione sociale della stessa. Si riporta di seguito la documentazione principale necessaria per l’inoltro delle domande di aiuto alla ricostruzione:

1. progetto, relazione tecnica, fotografie e computo metrico estimativo analitico; 2. perizia asseverata in tribunale da par-te di un tecnico abilitato;3. almeno 2 preventivi;4. titolo di conduzione dell’immobile;5. permesso di costruire o SCIA.

PT

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ECCO LE SCADENZE DEI PRINCIPALI CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI.

PATENTE PER I TRATTORI: RIMANDATA AL 2015.