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GERUSALEMME NOTIZIARIO INFORMATIVO AMARE LA TERRA SANTA E FARLA AMARE NUMERO 28 DICEMBRE 2013 Editoriale Patriarcato Latino di Gerusalemme www.lpj.org P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel : +972 2 628 23 23 Fax : +972 2 627 16 52 Media office: [email protected] Il Patriarcato Latino di Gerusalemme è su: STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO BEIT JALA — 2013 La carità del donare Questa è la storia di “Rita”, una filippina che ha lavorato per 15 anni in Israele come badante a domicilio. A prezzo di sacrifici enormi, lontano dal marito, dai suoi quattro figli, dalla sua patria, Rita ha risparmiato nel corso degli anni quanto necessario per permettersi una casa nelle Filip- pine. Aveva previsto di tornare a casa il prossi- mo mese di marzo, per ritrovare la sua famiglia e assistere alla consegna del diploma di laurea alla figlia minore. Dopo il tifone Haiyan, questo sogno si è infranto. Tutto ciò che rimane della sua casa sono le pareti e il pavimento. Ha per- so tutto. Non può tornare a casa, dovrà lavora- re ancora qualche anno per poter ricostruire la sua casa. Una vera desolazione. Come non soffrire per i Filippini? Come non sentirsi vicino a coloro che lavorano nella nostra diocesi? Sono 40.000 in Israele e circa 30.000 in Giordania. Si tratta, in gran parte, di cattolici emigrati in Medio Oriente per sostenere le pro- prie famiglie. Due anni fa l’Arcivescovo di Manila, allo- ra appena nominato, S.E. Mons. Luis Antonio Tagle (oggi Cardinale) giunse in pellegrinaggio ai Luoghi Santi di Gerusalemme con 100 pel- legrini, tra cui diversi Cavalieri dell’Ordine del Santo Sepolcro. Fu un’occasione per parlare della questione dei molti immigrati filippini pre- senti a Gerusalemme. Dal Sinodo del 2010 per il Medio Oriente, seguendo le linee delle propo- sizioni 14 e 15, si è gradualmente sviluppata una pastorale dei migranti attraverso l’operato della Commissione diocesana per la Pastorale dei Migranti, impegnata a garantire loro l’assistenza spirituale necessaria, come segno di ospitalità cristiana e di comunione ecclesiale. Oggi, la comunione ecclesiale si rivolge, insieme alla nostra preghiera, all’arcipelago asiatico così provato, paese di provenienza di tanti migranti. Il 12 novembre, parlando ai microfoni della Radio Vaticana, il Card. Tagle ha lanciato un vi- brante appello, di fronte allo choc per i 5.500 morti, le 1.600 persone scomparse e i 4 milio- ni di senzatetto causati dal tifone, che lasciano senza parole: “È il momento di consolare e di prendere per mano il nostro prossimo. È il mo- mento di mostrare che l’amore è più forte dei terremoti o dei tifoni “. E possiamo aggiungere con decisione: più forte della carestia in Afri- ca, della crisi finanziaria globale, più forte dei conflitti in Medio Oriente, in Siria, Iraq, Egitto, Libano e Israele - Palestina, lì dove è nato il Sal- vatore. Prepararsi diversamente al Natale Lo spirito del Natale non deve rimanere se- polto tra le macerie. Numerose sono le organiz- zazioni umanitarie già all’opera per la ricostru- zione del “paese dei sorrisi”. A Roma, in Piazza S. Pietro, è stata recentemente organizzata, do- menica 24 novembre, prima della Messa con- clusiva dell’Anno della fede, una colletta per le Filippine. Un “gesto significativo di solidarietà” voluto da Papa Francesco, e a lui consegnato durante la processione dell’offertorio. Questa colletta era stata annunciata pochi giorni pri- ma dal Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, l’arcivescovo Rino Fisichella. “Questo gesto di carità” è apparso come “il contributo dei pellegrini dell’Anno della fede per tanti fratelli e sorelle colpiti da calami- tà”, perché “la fede senza le opere è morta”. Il 27 novembre 2013, durante la tradizionale “Ca- techesi del Mercoledì”, il Papa ha ricordato che per preparare l’altra vita in questo mondo “una via sicura è recuperare il senso della carità cri- stiana e della condivisione fraterna, prenderci cura delle piaghe corporali e spirituali del nostro prossimo”. I danni causati dal tifone Haiyan nel- le Filippine potrebbero richiedere un tempo di ricostruzione di dieci anni, secondo gli esperti. Pregare per tutte le persone colpite da calamità in tutto il mondo e impegnarsi a far pervenire loro un aiuto concreto sono un modo per pre- pararsi diversamente al Natale. Christophe Lafontaine

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GERUSALEMMEn ot i z i a r i o i n F o r M at i V o

a M a r e l a t e r r a s a n t a e F a r l a a M a r e

Numero 28Dicembre 2013 EditorialePatriarcato Latinodi Gerusalemme

www.lpj.org

P.O.B. 14152

Gerusalemme 91141

Tel : +972 2 628 23 23

Fax : +972 2 627 16 52

Media office:

[email protected]

Il Patriarcato Latino

di Gerusalemme è su:

STAMPA DEL PATRIARCATO LATINOBEIT JALA — 2013

La carità del donare

Questa è la storia di “Rita”, una filippina che ha lavorato per 15 anni in Israele come badante a domicilio. A prezzo di sacrifici enormi, lontano dal marito, dai suoi quattro figli, dalla sua patria, Rita ha risparmiato nel corso degli anni quanto necessario per permettersi una casa nelle Filip-pine. Aveva previsto di tornare a casa il prossi-mo mese di marzo, per ritrovare la sua famiglia e assistere alla consegna del diploma di laurea alla figlia minore. Dopo il tifone Haiyan, questo sogno si è infranto. Tutto ciò che rimane della sua casa sono le pareti e il pavimento. Ha per-so tutto. Non può tornare a casa, dovrà lavora-re ancora qualche anno per poter ricostruire la sua casa. Una vera desolazione.

Come non soffrire per i Filippini? Come non sentirsi vicino a coloro che lavorano nella nostra diocesi? Sono 40.000 in Israele e circa 30.000 in Giordania. Si tratta, in gran parte, di cattolici emigrati in Medio Oriente per sostenere le pro-prie famiglie.

Due anni fa l’Arcivescovo di Manila, allo-ra appena nominato, S.E. Mons. Luis Antonio Tagle (oggi Cardinale) giunse in pellegrinaggio ai Luoghi Santi di Gerusalemme con 100 pel-legrini, tra cui diversi Cavalieri dell’Ordine del Santo Sepolcro. Fu un’occasione per parlare della questione dei molti immigrati filippini pre-senti a Gerusalemme. Dal Sinodo del 2010 per il Medio Oriente, seguendo le linee delle propo-sizioni 14 e 15, si è gradualmente sviluppata una pastorale dei migranti attraverso l’operato della Commissione diocesana per la Pastorale dei Migranti, impegnata a garantire loro l’assistenza spirituale necessaria, come segno di ospitalità cristiana e di comunione ecclesiale. Oggi, la comunione ecclesiale si rivolge, insieme alla nostra preghiera, all’arcipelago asiatico così provato, paese di provenienza di tanti migranti.

Il 12 novembre, parlando ai microfoni della Radio Vaticana, il Card. Tagle ha lanciato un vi-brante appello, di fronte allo choc per i 5.500 morti, le 1.600 persone scomparse e i 4 milio-ni di senzatetto causati dal tifone, che lasciano senza parole: “È il momento di consolare e di prendere per mano il nostro prossimo. È il mo-mento di mostrare che l’amore è più forte dei terremoti o dei tifoni “. E possiamo aggiungere

con decisione: più forte della carestia in Afri-ca, della crisi finanziaria globale, più forte dei conflitti in Medio Oriente, in Siria, Iraq, Egitto, Libano e Israele - Palestina, lì dove è nato il Sal-vatore.

Prepararsi diversamenteal Natale

Lo spirito del Natale non deve rimanere se-polto tra le macerie. Numerose sono le organiz-zazioni umanitarie già all’opera per la ricostru-zione del “paese dei sorrisi”. A Roma, in Piazza S. Pietro, è stata recentemente organizzata, do-menica 24 novembre, prima della Messa con-clusiva dell’Anno della fede, una colletta per le Filippine. Un “gesto significativo di solidarietà” voluto da Papa Francesco, e a lui consegnato durante la processione dell’offertorio. Questa colletta era stata annunciata pochi giorni pri-ma dal Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, l’arcivescovo Rino Fisichella. “Questo gesto di carità” è apparso come “il contributo dei pellegrini dell’Anno della fede per tanti fratelli e sorelle colpiti da calami-tà”, perché “la fede senza le opere è morta”. Il 27 novembre 2013, durante la tradizionale “Ca-techesi del Mercoledì”, il Papa ha ricordato che per preparare l’altra vita in questo mondo “una via sicura è recuperare il senso della carità cri-stiana e della condivisione fraterna, prenderci cura delle piaghe corporali e spirituali del nostro prossimo”. I danni causati dal tifone Haiyan nel-le Filippine potrebbero richiedere un tempo di ricostruzione di dieci anni, secondo gli esperti. Pregare per tutte le persone colpite da calamità in tutto il mondo e impegnarsi a far pervenire loro un aiuto concreto sono un modo per pre-pararsi diversamente al Natale.

Christophe Lafontaine

P a G . 2 n ot i z i a r i o i n F o r M at i V o — GERUSALEMME

Diocesi: Attualità inTerra Santa

Il nuovo Console generale di Francia ha fatto il suo ingresso al Santo Sepolcro

La Chiesa cattolica protesta contro la demolizionedi una delle sue proprietà da parte di Israele

GERUSALEMME, 5 novembre (AFP) – Il Patriarca Latino di Geru-salemme, Mons. Fouad Twal, ha fortemente protestato contro la demo-lizione da parte delle forze israeliane di una delle proprietà del Patriar-cato latino, che ospitava una famiglia palestinese a Gerusalemme Est. Un caso senza precedenti, secondo lui. “Questo atto è contro la leg-ge, la giustizia e l’umanità, è contro ogni intenzione di costruire la pace. Esso acuisce la separazione e l’odio”, ha detto Mons. Twal, la più alta autorità cattolica in Terra Santa, che si è recato sul posto, insie-me ai religiosi di tutte le confessioni cristiane locali, nei pressi del posto di blocco che controlla l’accesso alla città palestinese di Betlemme.

Le forze di sicurezza israeliane, accompagnate da bulldozer, han-no eseguito la demolizione all’alba di lunedi affermando che la casa era stata costruita senza la licenza edilizia, come riferiscono i residenti, una famiglia musulmana di 14 persone. La famiglia, cacciata via, ha trovato riparo sotto una tenda.

Mons. Twal ha detto che la proprietà era legale e che il Patriarcato latino non aveva ricevuto alcun ordine di demolizione da parte delle autorità israeliane.

“Si tratta di un terreno della Chiesa e rimarrà tale. Il Ministero dell’Interno israeliano e il comune di Gerusalemme sa-pevano molto bene che questo terreno apparteneva al Patriarcato”, si lamenta il prelato che intende tirare in causa la giustizia israeliana e internazionale.

Il Ministero dell’Interno e la municipalità di Gerusalemme hanno rifiutato di commentare l’episodio.La demolizione dell’abitazione si è verificata 48 ore prima di una nuova visita del Segretario di Stato americano John Kerry

per rilanciare il precario processo di pace. Egli dovrebbe incontrare il presidente palestinese Mahmoud Abbas a Betlemme (Ci-sgiordania).

In una dichiarazione rilasciata martedì, l’Associazione israeliana per i Diritti Civili in Israele (ACRI) ha avvertito che la municipa-lità di Gerusalemme aveva notificato in questi giorni a centinaia di famiglie palestinesi di Gerusalemme Est l’ordine di demolizione per il fatto che le loro case erano state costruite senza licenza.

L’area di Gerusalemme Est, a maggioranza araba, è stata occupata e annessa da Israele dal giugno del 1967. Questa annes-sione non è riconosciuta dalla comunità internazionale. AFP - Photo : Andrea Krogmann

Martedì 5 novembre, Mons. William Shomali e il Cancellie-re del Patriarcato, il Rev. Don George Ayoub, sono venuti a sa-lutare alla Porta di Giaffa il nuovo Console Generale di Francia a Gerusalemme Ecc. Hervé Magro e sua moglie, prima della loro visita ufficiale al Santo Sepolcro. Né l’uno né l’altro pote-vano poi accompagnarli, visto che a Betlemme la distruzione di una proprietà del Patriarcato da parte dell’esercito israelia-no stava occupando tutte le forze e le autorità della diocesi. Molti altri religiosi, in rappresentanza della Chiesa locale, si sono uniti alla processione dei Francescani accompagnando il nuovo Console Generale e il suo seguito alla Basilica del-la Risurrezione. Dopo aver salutato i superiori delle comunità francescana, greca e armena, il Console Hervé Magro è sta-to accolto davanti alla tomba vuota dalle calorose parole del Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa. Dopo aver sottolineato il carattere locale e universale della Città Santa, il Custode si è rallegrato che la comunità internazionale, e in particolare la Francia, continuino a preservare il carattere uni-co di questa città.

Dopo la lettura del Vangelo e la benedizione del Padre Custode, il Console Generale ha fatto una breve visita alla Ba-silica del Santo Sepolcro, guidata da P. Stéphane Milovtich,

discreto per il gruppo franco-tedesco della Custodia di Terra Santa. In seguito il corteo in processione si è diretto alla basili-ca di Sant’Anna, proprietà nazionale francese gestita dai Padri Bianchi Missionari d’Africa, dove si è cantato il Te Deum. È là che S.E. Mons. Michael Fitzgerald, padre bianco, ex Presi-dente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ed ex-Nunzio in Egitto, ha pronunciato il discorso di benvenuto a nome della comunità. Il Console Hervé Magro ha risposto esprimendo la propria personale emozione per gli onori riser-vatigli, che ha accolto come un invito a vivere le responsabilità affidategli in spirito di dedizione e umiltà. Egli ha anche assicu-rato la volontà della Francia di voler continuare ad impegnarsi a favore delle comunità cristiane locali. “La continuità del ruolo di protezione da parte della Francia non è cosa retorica. Si tratta di una memoria viva nel presente. Se siamo stati ten-tati di dimenticarlo, gli eventi accaduti in questa regione, le cui comunità cristiane soffrono in maniera particolare, ci impongono un impegno costante nella missione di soste-nere i cristiani d’Oriente”, ha detto il Console francese. La mattinata si è conclusa con un rinfresco presso il giardino di Sant’Anna.

La redazione

a M a r e l a t e r r a s a n t a e F a r l a a M a r e P a G . 3

Diocesi: Attualità inTerra Santa

7000 fedeli di Terra Santaa Nazareth rinnovano la loro fedePiù di 7.000 cattolici hanno canta-to, pregato e confessato la propria fede sul Monte del Precipizio, di fronte a Nazareth, nello stesso luo-go in cui Papa Benedetto XVI, nel 2009, celebrò la messa davanti a una grande folla. Fu lo stesso Papa ad aprire, nel 2012, l’Anno della Fede, dando avvio ad “un pelle-grinaggio nei deserti del mondo contemporaneo in cui dobbiamo prendere solo ciò che è essenzia-le: il Vangelo e la fede della Chiesa di cui i documenti del Concilio Vaticano II ne sono espressione luminosa, come lo è anche il Catechismo della Chiesa Cattolica, pubblicato ormai 20 anni fa“. Mentre questo Anno della Fede si conclude ufficialmente per tutta la Chiesa il 24 Novembre 2013, gli Ordinari Cattolici di Terra Santa hanno visto onorato il loro invito dai fedeli giunti dalla Giordania, da Israele e dalla Palestina. C’erano però anche fedeli provenienti da diversi paesi del mondo, alcuni dei quali residenti in Terra Santa, oppure semplici pellegrini di passaggio. La presenza di un gran numero di giornalisti stranieri ha rafforzato la dimensione globale dell’evento. Maroniti, armeni, greco-cattolici, siro-cattolici e latini hanno insieme professato la loro fede nel corso del-la Messa celebrata da Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme. Erano presenti i Vicari patriarcali, il Nunzio e delegato apostolico, S.E. Mons. Giuseppe Lazzarotto, e diversi altri vescovi delle altre comunità cattoliche in Terra Santa. Lo Stato di Israele era rappresentato dal suo Ministro del Turismo, Dr. Uzi Landau, che ha con-tribuito a coprire le spese relative alla giornata, in particolare relative alle infrastrutture e a mobilitare le forze di sicurezza. Durante la sua omelia, il Patriarca ha ripreso i temi sviluppati nella sua lettera pastorale recentemente pubblicata. Sottolineando l’importan-za della fede, ha ricordato le figure di Abramo e di Maria, esempi per ogni cristiano. Il ricordo della Vergine Maria aveva ancora più senso visto che i fedeli avevano i loro occhi rivolti alla Basilica dell’Annunciazione, dove Maria, alle parole dell’angelo, fece un atto decisivo di fede. “La fede non è un semplice assenso intellettuale alla verità di Dio, ma una libera adesione, con piena fiducia, come un bambino si affida ai suoi geni-tori che lo amano e si prendono cura di lui”.Evidenziando la relazione molto importante tra la vita di fede e la ricerca della pace, Mons. Fouad Twal ha ugualmente rinnovato il suo appello alla preghiera per la pace in Medio Oriente, in special modo in Egitto, Iraq, Siria e soprattutto in Terra Santa. I cristia-ni mantengono viva la presenza credente in Medio Oriente, ha detto, “la fine dell’anno della fede non significa quindi la fine della fede”.

Pierre Loup de Raucourt

Il Premio del « Monte Sion » attribuito a due donne: ad un’israeliana e ad una palestineseDomenica 27 Ottobre 2013, presso l’Abbazia bene-dettina della Dormizione è stato consegnato il premio del Monte Sion. Questo riconoscimento, assegnato quest’anno a due donne, Yisca Harani e Margaret Karram, rende omaggio ogni due anni agli uomini e donne che, tramite il loro impegno, contribuiscono a far avanzare il dialogo interreligioso per la pace, in par-ticolare tra gli ebrei, i cristiani ed i musulmani.I numerosi invitati si sono riuniti domenica 27 Ottobre presso l’Abbazia della Dormizione, sul Monte Sion a Ge-rusalemme, per omaggiare le due vincitrici del premio del « Monte Sion ». Oltre a Mons. Shomali, Vicario patriarcale di Gerusalemme e a Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, erano presenti anche diversi rappresentanti delle Chiese ortodosse, ed un pubblico misto, di ebrei, cristiani e musulmani. Il premio è stato conferito da Verena Lenzen, direttrice dell’Istituto per la ricerca ebraico-cristiana, e da Padre Gregory Col-

lins, Abate dell’Abbazia della Dormizione. Pierre Loup de Raucourt

Una veglia di preghiera per la Giornata Missionaria MondialeSabato 19 ottobre 2013, la Parrocchia lati-na di Gerusalemme ha tenuto una veglia di preghiera in occasione della Giornata Mis-sionaria Mondiale, in collaborazione con l’Ufficio della Pontifical Mission in Terra Santa. La veglia è stata presieduta da Mons. William Shomali, Vescovo ausiliare e Vicario Patriarcale per Gerusalemme

Dies academicus comunetra francescani e domenicaniIl 15 novembre 2013, i domenicani dell’Eco-le Biblique con i loro confratelli e colleghi francescani dello Studium Biblicum Franci-scanum di Gerusalemme si sono riuniti per il primo dies academicus comune. Questo giorno si terrà ogni due anni, il 15 novem-bre, in occasione della festa di Sant’Alberto Magno, presso l’Ecole Biblique, mentre l’an-no seguente il 7 novembre, festa del bea-to Duns Scoto, presso lo Studium Biblicum Franciscanum.

Riunione dei Direttori delle Scuoledel Patriarcato ll 6 novembre scorso, i Direttori delle scuole del Patriarcato latino in Palestina e Israele si sono riuniti nella scuola di Bir Zeit.Padre Faisal Hijazen, Direttore generale delle scuole, si è soffermato sulla formazio-ne del corpo docente e sui relativi corsi per insegnanti. Dall’inizio dell’anno scolastico, ci sono stati diverse giornate di incontri, di riflessione e di lavoro: per insegnanti di fran-cese, inglese, religione, educazione fisica e per consulenti scolastici.

Nazareth: Convegno nazionalesul tema “Religione, pace e mezzidi comunicazione”Un importante convegno si è tenuto pres-so il Golden Crown Hotel a Nazareth, il 7 e l’8 novembre 2013 sul tema: “La religione, la pace e i media”. È stato organizzato dal Comitato Internazionale Cristiani in Israele (ICCI). Mons. Marcuzzo, Vicario patriarcale latino per Israele, ha partecipato alla confe-renza e in un colloquio con i giornalisti locali ha detto tra l’altro: “È il momento opportuno per presentare l’esempio della recente ini-ziativa di grande successo di preghiera e di digiuno promossa da Papa Francesco per la pace in Siria”.

Tabgha: festa al Santuario della“Moltiplicazione dei pani e dei pesci” È ormai diventata una tradizione: il secon-do sabato di novembre, i Benedettini e la comunità cristiana locale di Terra Santa ce-lebrano la Festa del Santuario della ”Molti-plicazione dei pani e dei pesci” a Tabgha (Tiberiade). Si tratta di una bella eredità del periodo del Sinodo Pastorale Diocesano, quando le Chiese cattoliche si sono impe-gnate a sviluppare la specificità della teo-logia della Chiesa locale e ad avvicinare i fedeli ai Luoghi Santi, a vantaggio di tutti.

Diocesi: Attività pastorali e vita liturgica

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modo unanime e unificato una presenza nei luoghi santi.Così, Mons. Shomali e Mons. Marcuzzo, vicari patriarcali per Ge-

rusalemme e Nazareth, hanno evocato la situazione religiosa e geopo-litica nel paese per informare e allertare sulle difficoltà affrontate dalla Chiesa e dalla popolazione. Il congresso ha ricevuto anche la visita del Patriarca greco ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III, che si è felicita-to del fatto che il congresso si svolga nella città santa, ricordando che si tratta “anche di un solido sostegno per noi, perché chiaro segno che non siamo dimenticati. Voi non avete parlato solo di dialogo, ma siete un dialogo vivente”.

Al di là del dialogo ecumenico, i vescovi si sono rivolti a prospet-tive interreligiose durante un incontro presso l’Istituto ecumenico di Tantur, il 21 Novembre 2013, per condividere esperienze o iniziative promosse da loro stessi o da dei laici nei loro paesi al fine di promuo-vere e far progredire gli incontri tra le diverse religioni, soprattutto nei paesi dove il cristianesimo non è maggioritario.

Proprio perché la Chiesa in Medio Oriente non è unica, molti progetti di partenariato sono stati presentati, con la collaborazione di associazioni europee come la Comunità di Sant’Egidio, Young Men’s Christian Association, o Syndesmos (movimento giovanile ortodosso). Questi progetti vengono portati avanti perché, attraverso l’aiuto e la solida amicizia dei vescovi e delle chiese, i cristiani si incontrino e formino una comunità sempre più universale.

Pierre Loup de Raucourt

Dal 18 al 22 Novembre 2013, diversi vescovi amici del Movimento dei Focolari si sono riuniti per la prima volta a Gerusalemme per il 32° incontro ecumenico organizzato da questo movimento. Questo incontro ha avuto come tema “la reciprocità dell’ amore tra i discepoli di Cristo”.

Abitualmente gli incontri ecumenici del Movimento dei Focolari si svolgono al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo, vicino alla residenza estiva e di riposo del Papa. Ma per il 2013, i responsabili del movimen-to hanno deciso di fare diverse riunioni regionali in Medio Oriente, e questo per due motivi. Il primo è il loro desiderio di farsi vicini ai cristiani delle zone indebolite dai conflitti. Il secondo è quello di per-mettere ai vescovi provenienti dai cinque continenti che non possono recarsi in Italia di scoprire questi incontri e di parteciparvi. Questi due argomenti fanno da eco all’incoraggiamento e all’insegnamento di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI di moltiplicare le esperienze di comunione nel mondo e contribuire sempre più alla realizzazione della “collegialità effettiva ed affettiva” tra i vescovi (cfr. Lettera ai vescovi del 9 Aprile 1979, Giovanni Paolo II).

Così, tre incontri si sono svolti in Medio Oriente: uno al Cairo, in Egitto, dal 3 al 7 settembre 2012, e in Libano, dal 4 al 6 giugno 2013. Un incontro a Gerusalemme, dal 18 al 22 novembre, si è appena concluso. Non meno di 33 vescovi si sono riuniti, provenienti dalle Chiese orientali ortodosse e cattoliche, Anglicani, Luterani e Metodi-sti. Questo incontro ha permesso a diversi vescovi di scoprire la Terra Santa, ma ad altri che vi vivono, di reincontrarsi e di prendere coscien-za del dialogo ecumenico e della sua importanza per mantenere in

Medio Oriente: i vescovi riuniti attorno ai focolari

Il Patriarca chiede ai fedeli di pregare per la pioggiaIl 28 Novembre 2013, in una lettera in arabo indirizzata ai fedeli

della diocesi di Terra Santa, il Patriarca latino Mons. Fouad Twal ha invitato i fedeli a pregare per la pioggia. Il Patriarca chiede alle par-rocchie di pregare per la pioggia in particolare la prima Domenica di Avvento, fissata quest’anno per Domenica 1° Dicembre.

La lettera dice: “La pioggia è in ritardo nella nostra Terra Santa e la minaccia della siccità incombe su di noi. In tempo di siccità, dobbiamo pregare affinché Dio ci benedica, abbia pietà di noi e provveda ai nostri bisogni – in particolare l’ acqua – e liberi la no-stra terra dal male della siccità. Per questo invitiamo tutti a pregare Dio Onnipotente affinché allontani la piaga dell’aridità dalla nostra

Ordinazioni diaconali in GalileaVenerdì 8 novembre 2013 la Chiesa di Terra Santa ha avuto la gioia di accogliere quattro nuovi diaconi, ordinati per il Patriarcato Latino di Gerusalemme. I nuovi diaconi, provenienti dal Seminario Missionario “Redemptoris Mater “ di Galilea, sono Paolo Alfieri e Davide Meli, italiani, Juan David Aragon Bueno, dalla Colombia, e Le-andro Setuval, dal Brasile.

A Gerusalemme, una serata dedicataai migranti La serata annuale in memoria di Daniel Rossing ha avuto luogo martedì 26 novembre 2013, e ha avuto come tema i migranti in Israele e la loro vita religiosa. A partire dal 2010 la serata viene organizzata dal Centro di Gerusalemme per le relazioni tra cristiani ed ebrei (JCJCR) in colla-borazione con l’Istituto di Gerusalemme per gli studi israeliani.

Quattro nuovi Canonici Onorari del Santo SepolcroIl Patriarca latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, ha nominato quattro nuovi canonici del Santo Sepolcro: Don Faisal Hijazin, Direttore generale delle scuo-le del Patriarcato latino in Palestina e Israele; Don Elias Odeh, parroco latino di Reineh; P. Michael McDonagh, incardinato nel Patriarcato latino; Mons. Orlando Sbicca, sacerdote dell’Arcidiocesi di Perugia.

Ricordo di Sr. Rima scomparsa in SiriaDomenica 10 novembre 2013, nel corso della messa presieduta dal Custode di Terra Santa, le Suore di Santa Dorotea hanno festeggiato il giubileo per i 50, 10 e 5 anni di vita religiosa di alcune suore, circondate dall’affetto di parecchi amici. Si è fatta memoria anche di Sr. Rima Nasri, dispesa in Siria il 10 maggio scorso.

Grande pellegrinaggio nazionale della Chiesa cecaLa Chiesa cattolica ceca ha appena compiuto un importante pellegrinaggio nazio-nale in Terra Santa in occasione dell’Anno della Fede. Questo è il primo, dopo una lunga pausa di 76 anni. Il pellegrinaggio ha visto riunite 1.100 persone: 10 vescovi, 72 sacerdoti e più di 1.000 fedeli provenienti dalle cinque diocesi della provincia della Repubblica ceca, ed è stato presieduto dall’Arcivescovo di Praga, Cardinal Domenik Duka, e dalle tre diocesi della provincia di Moravia-Slesia, guidate dal metropolita di Olomouc, l’Arcivescovo Mons. Jan Graubner.

terra e si ricordi di noi nelle nostre difficoltà, allevi la siccità e ci accordi la pioggia e resusciti la nostra terra, le piante, gli animali e tutto ciò che possediamo. Prima di noi, abbiamo l’esempio del profeta Elia che pregò nel momento della siccità e la sua preghiera fu esaudita (1 Re 18, 41-45)”.

Chiediamo che la prima Domenica di Avvento, che cade il 1 di-cembre 2013, sia consacrata alla preghiera per questa intenzione. Che il Signore risponda alla nostra preghiera e accolga la nostra de-vozione, il nostro digiuno, la nostra sottomissione, e ci copra con le sue benedizioni.

La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo

a M a r e l a t e r r a s a n t a e F a r l a a M a r e P a G . 5

Mons. Shomali: “Sì, ho paura”.

La riunione dei patriarchi cattolici d’Oriente in Vaticano coincide con una escalation di violenza in Libano e in Egitto. Mons. Shomali, vicario patriarcale a Gerusalemme, confida i suoi timori e chiede con urgenza una soluzione in Siria per evitare una conflagrazione regionale irreversibile.

Iraq, Siria, Libano ed Egitto farannoesplodere il Medio Oriente?

La situazione, assai complessa e sempre più drammatica, presenta degli allineamenti confes-sionali tra religiosi e secolari e tra sunniti e sciiti.

In Iraq, la situazione è ancora pericolosa. In Siria, non vedo segni precursori di pace. Anzi, gli scontri continuano inesorabilmente. In Egitto, i re-centi attentati al Cairo e nel Sinai gettano il paese in una spirale di violenza. Quanto al Libano, si è rivelato instabile negli ultimi anni. Il suo equilibrio è precario perché basato sul confessionalismo. D’altronde la Siria era un elemento di stabilità poi-ché prima della Primavera araba, la sua parola era rispettata in Libano. Oggi, tra la popolazione libanese, non vi sono forze che si impongono. Sicuramente la pacifica-zione della Siria, che desideriamo più di ogni altra cosa, si rifletterebbe positivamente sul Libano, che oltre ad essere geograficamente vicino, presenta delle componenti sociali, religiose e demografiche analoghe alla Siria.

Allora, mi unisco ai Patriarchi riuniti a Roma, attorno al Santo Padre, per rilanciare un appello perché la guerra in Siria finisca il più presto possibile. Bisogna fermare i massacri e gli scontri assurdi che fino ad oggi non hanno determinato alcun vincitore. Tutti sono perdenti.

Ha paura?

Sì. Ho paura. Gli stessi scenari che sono accaduti in Siria e in Iraq possono ripetersi altrove e sarà peggio. Ho l’im-pressione che il Medio Oriente sia come una foresta in fiamme. Chi può fermare questo incendio? Tutte le componenti del Medio Oriente sono terribilmente colpite e soprattutto le più deboli, compresi noi cristiani.

In quanto cristiani, cosa fare?

Le nostre preghiere devono costantemente accompagnare gli uomini di buona volontà – sono numerosi – che lavorano per la pace.

In questo periodo che precede l’Avvento, le letture e i Vangeli descrivono gli eventi apocalittici che precederanno il ritorno di Cristo. Testi prevedono i segni precursori della fine dei tempi: guerre, scontri, carestie, persecuzioni … Molti di questi segni si trovano oggi nel nostro Medio Oriente. Annunciandoli, Cristo aggiunge: “Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina” (Lc 21,28). Noi non compren-diamo tutto, ma sappiamo che l’attuale silenzio del Signore non sarà tale per molto tempo ancora. Dobbiamo crederci anche se noi stessi oggi non sappiamo come e quando quel giorno arriverà.

Intervista di Christophe Lafontaine

P a G . 6 n ot i z i a r i o i n F o r M at i V o — GERUSALEMME

Progetti del Patriarcato LatinoLa commissione per la Terra Santa visita i cantieri del Patriarcato

Dal 5 al 12 novembre 2013, la Commissione per la Terra Santa del Gran Magistero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro si è recata in Terra Santa per visitare i vari cantieri in corso del Patriarcato Latino e per discutere i potenziali progetti previsti per il 2014. La delegazione, composta dalla dr. Christa von Siemens, Presidente della Commissione per la Terra Santa e dal prof. Thomas McKiernan, con l’assenza del compianto Dr. Michael Whelan, tornato alla casa del Padre la scorsa estate, è stata accompagnata da Don Humam Khzouz, amministratore ge-nerale del Patriarcato latino di Gerusalemme.

La Commissione di Terra Santa del Gran Magistero dell’OESSJ si reca regolarmente in Palestina, Israele e Giorda-nia per valutare la necessità dei progetti proposti dal Patriarcato Latino. Una volta studiati i progetti, i documenti detta-gliati vengono presentati al Gran Magistero che, dopo averli analizzati, prende la decisione di sostenere questo o quel progetto particolare a seconda delle priorità del Patriarcato. A ciò fanno seguito dei rendiconti precisi, visite regolari di monitoraggio dei lavori, con l’accompagnamento di Don Humam Khzouz, economo generale del Patriarcato latino. Poi, due volte all’anno, i membri della Commissione del Gran Magistero si recano di persona sul posto per visitare i progetti finanziati dall’Ordine: progetti a venire, in corso o completati.

Per questa visita, la delegazione era composta dalla dr. Christa von Siemens, Presidente della Commissione per la Terra Santa e dal prof. Thomas McKiernan. Da parte del Patriarcato, il Rev. Don Humam Khzouz, economo del Pa-triarcato, è stato accompagnato da Habib Sleibi e da Adib Ibrahim, entrambi ingegneri, e dal Rev. Don Bashir Bader, vice-economo, per la parte del programma delle visite in Giordania.

Progetti in corso e da realizzare

Questi sette giorni di visita hanno permesso da un lato di controllare i progetti del 2013 e dall’altro di studiare e pianificare quelli per il 2014. Per i progetti dell’anno in corso, la Commissione Terra Santa ha potuto rendersi conto dello stato di avanzamento o del completamento di progetti quali quello della scuola materna di Birzeit (per la quale c’è stata anche l’occasione di una benedizione in presenza di Don Fayzal Hijazeen, direttore delle scuole del Patriarcato in Israele e Palestina). Da notare anche, per l’anno 2013, i lavori a Naur (due conventi, uno per i sacerdoti, l’altro per le suore), ad Amman (Notre-Dame Peace Center), a Fuheis (il presbiterio), a Wahadneh (la nuova canonica) e ad Ajloun (il restauro della chiesa parrocchiale).

Per l’anno a venire, i progetti riguardano invece le parrocchie di Jenin (la canonica, la chiesa e la sala parrocchia-le), di Weibdeh (il convento delle suore), di Wassieh Smakieh (la manutenzione della canonica, della scuola e della sala parrocchiale), di Rabbah (la manutenzione della cappella), di Madaba (la sala polivalente della parrocchia), di Ma-fraq (il rialzamento degli edifici scolasti-ci), di Irbid (il restauro della canonica), di Zarqa (il restauro degli uffici parrocchiali e dell’ampio soggiorno) di Ashrafieh-Amman (il restauro di una parte della scuola).

Si prevedono inoltre lavori a Gerusa-lemme riguardanti la ristrutturazione del Tribunale ecclesiastico e a Nazareth; il Vicariato potrebbe anche beneficiare di qualche rinnovamento.

In conclusione, in pochi giorni sono stati visitati più di una quindicina di siti; ne è scaturita un’immagine della Chiesa di Terra Santa viva grazie al continuo so-stegno del Gran Magistero.

Christophe Lafontaine

a M a r e l a t e r r a s a n t a e F a r l a a M a r e P a G . 7

Per saperne di più, visitate il sito www.lpj.org :

•“Gerusalemme,làdovetuttisiamospiritualmentenati”,PapaFrancesco(22novembre2013)

•IlPapainvitaanonrassegnarsiadun“Orientesenzacristiani”(21novembre2013)

•MedioOriente:LaChiesaprendeposizione(20novembre2013)

•FrançoisHollandehaincontratoidignitaricristianiaGerusalemme(18novembre2013)

•LetteraPastorale:«Signore,aumentalanostrafede»(18novembre2013)

•DiciottomesidilavorielaBasilicadelGetsemaniècomenuova(14novembre2013)

•Ritornosulcongressodell’UMOFC:unsuccessoperlaTerraSanta(12novembre2013)

I Cavalieri del Santo Sepolcro di Inghilterrae Galles in pellegrinaggio in Terra Santa

AMMAN – Una delegazione di Cavalieri dell’Ordine del Santo Sepolcro di Inghilterra e Galles è giunta in pellegri-naggio in Terra Santa ed in Giordania, per prendere coscienza della realtà della Chiesa locale, delle sue aspira-zioni e delle sue difficoltà. Il primo giorno ha visitato alcuni centri socio-educativi della Chiesa.

Giunta a Gerusalemme il 28 ottobre, la delegazione si è prima recata in visita di cortesia al Patriarcato latino, ed in seguito è ripartita verso la Basilica del Santo Se-polcro per la preghiera e l’adorazione. Più tardi i Cavalieri hanno ripreso il cammino verso la Giordania, poiché il programma prevedeva la visita al Monte Nebo e alle rive del Giordano, luogo dove Nostro Si-gnore fu battezzato.

Ad Amman la delegazione è stata rice-vuta dal Vicario patriarcale in Giordania, Mons. Maroun Lahham, che ha cercato di spiegare la situazione dei cristiani in Gior-dania. Ha anche illustrato loro quelle realtà politiche che sono causa di sofferenza per la regione e le conseguenze, soprattutto per la Giordania, causate dal massiccio esodo di rifugiati siriani in Giordania.

Nella Chiesa della Vergine di Nazaret a Suweifiyeh, Mons. Lahham ha presieduto una Messa alla quale hanno partecipato il cappellano del gruppo, il Rev. Don John De Haan, e Don Rifat Bader, alla presenza dei membri della delegazione e dei Cavalieri giordani. Uno dei Cavalieri di Giordania, Said Sawalha, ha offerto un ricevimento in onore della delegazione al Regency Hotel; ha pronunciato un caloroso discorso di benvenuto, al quale ha risposto il Tenente inglese David Smith con grande gratitudine.

La delegazione consacrerà parte del suo tempo a visitare i campi profughi siriani in Giordania. Sono in programma visite a Mafraq e Zarka, e incontri con la Caritas in Giordania, che presenterà alcuni dei servizi offerti per alleviare l’angoscia dei rifugiati, in particolare durante la prossima stagione invernale.

Source : abouna.org

Ordine del Santo Sepolcro

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Ordine del Santo Sepolcro4600kminbiciclettadaBruxellesaGerusalemme

7 pellegrini belgi, partiti da Bruxelles all’inizio di agosto, per raggiungere Gerusalemme in biciclet-ta, sono stati ricevuti in Patriarcato.

Dopo quasi tre mesi di impegno e più di 4.600 chilometri percorsi, i sette pellegrini belgi partiti dalla chiesa ca-pitolare dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme di Bruxelles, hanno raggiunto l’obiettivo e hanno offerto le donazioni raccolte, 77.000 € all’orfanotrofio di Betlemme.

L’iniziativa è partita da uno dei suoi membri, Daniel van Steenberghe, e la Luogotenenza belga dell’Ordine del Santo Sepolcro ha organizzato questo pellegrinaggio veramente eccezionale. Oltre ai due membri dell’Ordine, Mi-chel Duponcheele, che aveva già fatto il pellegrinaggio a Gerusalemme a piedi – e Ghislain della Faille, altri cinque pellegrini hanno intrapreso questo viaggio. Un blog ha permesso di seguire il loro viaggio giorno dopo giorno. Arrivati a Betlemme e poi a Gerusalemme, sono stati ricevuti in Patriarcato da Mons. Wil-liam Shomali, alla presenza del Console Generale del Belgio, il signor Bruno Jans e da suor Elisabeth Noirot, che gestisce l’orfanotrofio di Betlemme. Mons. Shomali ha sottolineato i meriti eccezionali di questi pellegrini che non hanno esitato ad anda-re oltre i propri limiti per i più poveri della Terra Santa. Va notato che la loro età va-riava dai 61 ai 72 anni! Il più anziano dei pellegrini, Jean-Claude Gourcy, nei giorni successivi al loro arrivo, ha addirittura par-tecipato alla raccolta delle olive per aiutare l’orfanotrofio!

La redazione