portfolio 16/08/15

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Portfolio Pagani Maria Cristina

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Design


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PortfolioPagani Maria Cristina

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Photography was my first love, the passion that inspired me to start my studies in Design.

At first it was only digital photography, but after finding my mother’s old camera I started experimenting with analog photography, even using toy cameras, polaroids and expired film. I also started developing black and white films and printing photographs in the dark room.

photography

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Ex Cantoni Saronno, 2010

This is one of my first photography projects, a series of pictures taken in an abandoned factory near my town. I wanted to depict the fact that a place that only 10 years earlier was full of people working is now falling apart while nature it’s recovering its place, making the building dangerous for humans.

Pictures were taken with a Canon EOS 1000D.

photography

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photographyEx Cantoni

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photographyEx Cantoni

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photographyEx Cantoni

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photographyEx Cantoni

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photographyEx Cantoni

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photographyEx Cantoni

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photographyEx Cantoni

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photography

Holga

Here are some pictures I made with an Holga, a 120mm film toy camera, almost completely made of plastic, which has lots of limitations but also gives you many opportunities of experimentation: for example it makes double exposures really easy to do and with some modifications you can also use 35mm film in it.

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photographyHolga

Prague, july 2012.

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photographyHolga

Skaters in Prague, july 2012.

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photographyHolga

Summer of 2013.

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photographyHolga

Summer of 2013.Printed in darkroom.

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photographyHolga

October 2013.

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photography

Other pictures

Random photos I made both with digital and analogic cameras.

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photographyOther pictures

Skaters in Prague , july 2012.Canon EOS 1000D

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photographyOther pictures

Skaters in Prague , july 2012.Canon EOS 1000D

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photographyOther pictures

Bratislava , august 2012.Canon EOS 1000D

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photographyOther pictures

Mattia, september 2013.FED5

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Teona, september 2013.FED5

photographyOther pictures

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photographyOther pictures

Marcello, august 2011.FED5, printed in darkroom.

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photographyOther pictures

Street youth, 2014.Canon EOS 1000D

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These are some projects I made during the three years at university.I’ve decided to include only personal projects and not the group ones, which were mostly about designing mobile apps or social medias.

university projects

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university projects

Playing Cards, 2011

The aim of the project was to redesign traditional playing cards, refering to a particular scenario or topic.I chose the theme of dream and nightmare, using photography to tell 4 different stories, one for every card suit. On the back of the cards there’s a digital texture.

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university projectsPlaying Cards

I created 4 suits, each one linked to a detail present in the pictures on the cards. The nightmare cards have blue colour tones, the dream ones red/yellow tones.

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university projectsPlaying Cards

Dream cards: star

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university projectsPlaying Cards

Dream cards: cloud

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university projectsPlaying Cards

Nightmare cards: tree

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university projectsPlaying Cards

Nightmare cards: poison

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university projectsPlaying Cards

Jolly and back of cards

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university projects

Expressive Typography, 2012

In this expressive typography exercise we had to write a word related to a job, without using fonts, and then print it on a postcard.I chose the word “cartolaio” (stationer).

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university projectsExpressive Typography

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university projects

Robert Massin poster, 2013

This is a poster with a quote by the designer Robert Massin on the front and his biography and description of some works on the back.I started by looking at some of his most known works: the book designs for “La Cantatrice Chauve”, “Delire a Deux” and “L’Or”.

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university projectsRobert Massin Poster

Some images I took inspiration from

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ROBERTMASS I N

university projectsRobert Massin Poster

These are the first attempt I made.The first one is strongly influenced by the cover for “L’Or”, the other one is inspired by the typographic composition Massin made in “La Cantante Chauve” and “Delire a Deux”. I decided to use the black and white design, but I changed a bit the composition, since the name of Massin in the middle of the poster was a disturbing element for the reading of the quote.

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university projectsRobert Massin Poster

Front of the poster

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university projectsRobert Massin Poster

Tipogra�a espressiva. Che cosa vuol dire questa parola? Qual è il suo signi�cato e perché essa, ad un certo punto della storia del Novecento ha incominciato a rimbalzare e a diffondersi in lungo e in largo nel mondo artistico e soprattutto della gra�ca? Se c’è stato un uomo che su di tutti sintetizza meglio di tutti questo termine è Robert Massin, o semplicemente Massin, come preferì farsi chiamare. Egli non è il creatore di questa parola, ma quando essa viene pronunciata non si può far altro che rimandare al grandissimo maestro francese. Nato nel 1925 a Bourdinière-Saint-Loup, un comune a nord della Francia, Massin è stato uno dei pochi gra�ci a rompere con la gra�ca e la tipogra�a razionalista della scuola svizze-ra, contrastandola con la sperimentazione di �gure e metodi di espressione nuovi. La sua vena artistica risalta in quasi tutti i suoi lavori, molti dei quali gli hanno con-ferito una notorietà sia a livello europeo che mondiale. Ebbene, tornando alle prime parole di questo discorso, in che modo questo artista è riuscito quasi a monopolizza-re il termine “tipogra�a espressiva” con le sue opere? Come già detto, rompendo i rigidi schemi della cultura tradizionalista Massin apre un nuovo mondo di possibili-tà sia a livello visivo che interpretativo.

A pensiero di molti “La chantante chauve” è il lavoro di Massin che più ha contribuito, a livello di stile e di originalità, alla crescita della sua fama internazionale, e in secondo luogo perché questo riconoscimento mondiale è forse l’unico rispetto al quale si può trovare più materiale documentativo e critico, sia su piattaforme digitali che per quanto riguarda il campo editoriale, oltre al fatto che quest’opera rappresenta il sim-bolo di tutta la freschezza e la fantasia proveniente dalla mente di questo eclettico tipo-grafo francese. Parlando dell’aspetto pratico della “tipogra�a espressiva” di Massin ci si concentra maggiormente sui lavori che egli ha svolto in collaborazione con produtto-ri artisti teatrali. In questi lavori il dialogo non è più la semplice trascrizione di quello che viene detto dai protagonisti, ma è lui il vero protagonista, esso stesso diventa tanti personaggi, poiché questi non si identi�cano più con i loro nomi, ma con il loro aspetto, con la tonalità, i tempi, il loro umore e la loro personalità. Ci si potrà chiedere come è stata resa possibile questa. Ad esempio il carattere emozionale delle voci viene ripro-dotto usando effetti gra�ci particolari, oppure, in “Delire a deux” ogni personaggio possiede un proprio stile gra�co personale, e gli spari delle bombe che all’esterno di-struggono la città sono rappresentati da vistose macchie di inchiostro che si intrufolano nel testo e lo sovrastano, invadono lo spazio del testo e delle illustrazioni, schiacciando-le, quasi ad evidenziare la loro potenza distruttrice. Dopo aver argomentato in modo abbastanza generale le caratteristiche principali delle produzioni di questo autore ci si concentra ora sull’analisi della sua opera da molti considerata la più signi�cativa e rappresentativa, che è anche un modo per capire il motivo del suo successo.

Stile. I testi non sono più vincolati da una gabbia di linee che li tiene imprigio-nati, non sono più solamente una forma di comunicazione discorsiva e visivamente “invisibile” con l’unico intento di informare chi li legge. Essi sono stati trasformati da forme statiche a dinamiche, non sono più uno strumento per arricchire immagini ed artefatti, ma ne fanno parte. Massin comincia ad occuparsi di gra�ca a partire dall’età di 23 anni, prima del quale aveva un semplice ruolo di giornalista, intervi-statore, ed i suoi primi libri avevano composizioni semplici ed ordinate, in�uenzato anche dall’ambiente francese di quel periodo, caratterizzato dai canoni accademici e in particolare dai dibattiti sulla non necessità dell’ornamento riconducibili ad Au-guste Perret. Successivamente, contrariamente agli allievi della scuola accademica, egli sviluppa idee nuove che gli aprirono la strada verso un successo nell’editoria creativa e che permisero poi a Massin di diventare più tardi direttore artistico della casa editrice Gallimard. È proprio da questa collaborazione che nascono le più grandi e riuscite opere del nostro gra�co ”sperimentatore”. Durante gli anni Ses-santa egli crea lavori gra�ci in cui il è “tipo” delle lettere che deve essere un traspor-tatore del messaggio, dalla “trasparenza” di un testo rinchiuso in una prigione di linee orizzontali si passa a qualcosa di più, si arriva ad un’ ”opacità” che, oltre a dare un riscontro logico derivante dal contenuto del messaggio, restituisce una qua-lità visiva non casuale, ma �nalizzata sempre ad esprimere meglio il concetto già espresso dalla frase con un’esperienza del tutto nuova, capace di coinvolgere in modo molto più signi�cativo il destinatario. Massin sperimenta molto con i testi tea-trali, tra cui spiccano per originalità e arditezza delle soluzioni le piéce di teatro dell’assurdo dell’autore di origini rumene Eugène Ionesco, “La chantante chauve” e “Delire a deux”.

La chantante chauve. Nel 1964 viene commissionato a Massin dalla Gal- limard, di cui egli stesso è l’art director, il compito di impagi-nare la versione cartacea dell’opera teatrale di Eugene Ionesco “La chantante chauve”, in inglese “The bald soprano”. Con questo lavoro il francese cerca di rivalorizzare il testo all’interno di una com- posizione teatrale, ravvivandolo, movimentandolo, trasformandolo in qualcosa che agisce attivamente nella mente dello spettatore, come se ad un tratto lo spettacolo si trasferisse dal palco-scenico al libro, considerato �no a quel momento come una prigione priva di qualsiasi carattere e valenza visiva. Ne “La chantante chauve” le voci dei perso-naggi sono rappresentate in modo inusuale, a seconda del comportamento, della situazione e del tono di voce che sai assumono. I dialoghi si sovrappongono, si mescolano e creano anche forme geometriche ingrandiscono smisuratamente, vengono distorti, le lettere si avvicinano e si allontanano, la densità cambia. A volte questo procedimento rende del tutto compromessa la leggibilità del testo, ma garantisce una maggiore espressività, ed interagisco- no con le immagini ri-traenti i personaggi, in modo da rendere la loro identità visiva concreta, e non più basandosi solo sull’immaginazione del lettore. Un’esempio di quando la qualità prima de�nita come “opaca” prende il sopravvento su quella “traspa-rente” è quando, in alcuni punti dello spettacolo le voci(quindi le frasi) degli attori si intrecciano, parlano contemporaneamente e trasferiscono al lettore esattamente quello che percepirebbe in quella particolare situazione uno spetta-tore al teatro, cioè confusione. A ogni personaggio corrisponde uno speci�co ca-rattere tipogra�co. Alle donne spettano i corsivi, più morbidi e aggraziati, tranne per la cameriera: “mi sembrava un personaggio mascolino”, dice Massin. Questo stile di rappresentazione, sebbene si avvicini sensibilente ai grandi scrit-tori futuristi e non, come Mallarmè e su tutti Marinetti, è a suo modo unico, perché si pone a metà fra diverse categorie di libri vis- ivi, a metà fra libro illu-strato, fumetto e libro d’artista. Nella sua particolarità si può ricercare un’ulteriore caratteristica che rende questo artefatto pionieristico nel suo ambito: I personaggi raf�gurati nel libro non sono affatto disegni di inventati, ma bensì foto di attori reali che andranno poi ad esibirsi sul palco. Questi ven-nero semplicemente fotografati su uno sfondo bianco, quindi le immagini non provenivano direttamente da foto scattate durante lo spettacolo, ma scattate ap-positamente per rispettare gli spazi del libro. Dopo aver lasciato il set fotogra�-co l’immagine derivata dalla pellicola veniva contrastata per ridurla ai neri e ai bianchi, a Massin di far conferire alle immagini degli attori la stessa consistenza materiale e lo stesso peso dei caratteri tipogra�ci. Anche gli attori sono fatti di inchiostro. Coniugato a ciò, non tralasciando nemmeno un particolare dell’allegoria tra libro e teatro, il gra�co francese progetta l’intera pagina a mo di mezzo palcoscenico, gestendo gli spazi bianchi e vuoti come se gli attori si do-vessero muovere realmente su di essi, di modo che la doppia pagina del libro aperto assuma le sembianze di una vera e propria scenogra�a mettendo in gioco anche la variabile della distanza degli attori, trasformando il tutto in una vera e propria composizione prossemica (che potrebbe variare a seconda del tipo di spettacolo di cui si sta trattando). Come per quasi tutte le cose che devono ri-spettare con coerenza un �ne ben preciso, in questo caso la dinamicità di uno spettacolo trasferita su carta, oltre alla variabile dello spazio bisogna considera-re anche quella del tempo. Massin riuscì nell’obiettivo. La variabile temporale è stata rispettata interpretando il voltar di pagina come un fattore ritmico, anche se in questo caso questa caratteristica si può ritrovare anche nei libri di comune fattura.

In�uenze. Robert Massin non fu in�uenzato direttamente da alcun movi-mento, ma fu anzi lui stesso a ispirare le idee di molti altri creativi. Dal punto di vista artistico e compositivo (non ideativo) egli portebbe però aver preso spunto dai manife-sti futuristi italiani, in cui la tipogra�a, come per il francese, non era ancorata ad una gabbia all’interno della pagina, ma aveva la possibilità di espandersi, di contrarsi, di inclinarsi. La differenza tra i manifesti futuristi e la tipogra�a di Massin sta proprio nell’espressività. Mentre per i primi l’uso della tipogra�a era semplicemente legato alla riproduzione di suoni onomatopeici tramite testi e composizioni dinamiche, per l’altro la manipolazione dei segni tipogra�ci era orientata verso un’espressività coinvolgente e intuitiva e l’esempio più calzante è il progetto de “La chantante chauve”

Back of the poster

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university projects

Polarità poster, 2014

I had to create a duotone poster starting from a quote by Adrian Frutiger: “The absence is as important as the presence” using only typographic elements and blocks of colour. I designed the project around the concept of polarity (polarità): absence and presence are two complementary and necessary parts of a project.

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university projectsPolarità

The poster is fold to form a booklet: title of the project on the front, quote and biography of Adrien Frutiger inside and explanation of the title on the back.

Front of the booklet

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university projectsPolarità

Inside of the booklet

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university projectsPolarità

Back of the booklet

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university projectsPolarità

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university projectsPolarità

When the booklet is opened the poster has two sides: one with a cyan backgroound, which is the one you see when it is fold into a booklet, and one with a white background and just Frutiger’s quote on it.In the centre of both sides there’s a square: white on the cyan side and cyan on the white side. This squares symbolize the two poles of absence and presence.

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university projects

Tarots, 2014

Tarot cards based on the oniric world.The idea of these tarots comes from the fact that tarots have been and are an esoteric tool used to understand the meaning of dreams.The images are a digital collage, made by putting together old black and white pictures with flowers and other elements that have very saturated colours, creating a strange contrast which may evoke the oniric imagery.

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university projectsTarots

LA MORTE GLI AMANTI

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university projectsTarots

The Fortune and The Fool

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Death and The Lovers

university projectsTarots

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university projects

Visual Book: Gasoline by Gregory Corso, 2015

Gasoline is a volume of poetry by Gregory Corso, one of the writers of the Beat Generation: the aim of the project was to make this publication into a “visual book”. Since the poems in Gasoline are about the most diverse subjects and there isn’t a common theme in all of them, I tried to understand how Corso found the inspiration to write the book: what I discovered is that he starts from what he sees, from reality, and through this immages he investigates his inner self.

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university projectsGasoline

Photographs symbolize reality and the cuts on the page symbolize Corso’s intervention through poetry. The poems are not placed into a grid but are put on the page as if they were clippings, to make a connection with the cut-up, a technique frequently used by the beats.

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university projectsGasoline

This is the first version of the project. In the final version I’ve changed the size of the book, the cover design and the paper (using Fedrigoni Tintoretto instead of white coated paper).

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university projectsGasoline

From this first version I’ve also changed the layout, making it less static, and corrected the width of the margins.

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university projectsGasoline

Book cover

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university projectsGasoline

Cuts on the pages

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university projectsGasoline

The book inside

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university projectsGasoline

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university projectsGasoline

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university projectsGasoline

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branding

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branding

Centro Medico Lissone, 2013/2015

Logo and visual communication for a medical center. The logo is based on the snowdrop flower, which is a symbol of new beginnings.

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brandingCentro Medico Lissone

The image I’ve used as inspiration and a first study of the logo.

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brandingCentro Medico Lissone

CML Centro Medico Lissone

fisioterapia e polispecialistica

CML Centro Medico Lissone

fisioterapia e polispecialistica

CML Centro Medico Lissone

fisioterapia e polispecialistica

CML Centro Medico Lissonefisioterapia e polispecialistica

CML Centro Medico Lissone

�sioterapia e polispecialistica

CML Centro Medico Lissone

�sioterapia e polispecialistica

CML Centro Medico Lissone

�sioterapia e polispecialistica

CML Centro Medico Lissone

fisioterapia e polispecialistica

Font and colour studies

CML Centro Medico Lissonefisioterapia e polispecialistica

CML Centro Medico Lissonefisioterapia e polispecialistica

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brandingCentro Medico Lissone

CML logo

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brandingCentro Medico Lissone

Bookmark and business card

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sketches and experimentations

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sketches and experimentations

Sketchbook, marker pen and pencil, 2015

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sketches and experimentations

Sketchbook, marker pen and pencil, 2015

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sketches and experimentations

Sketchbook, pencil and marker pen, 2015

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sketches and experimentations

Potato stamps, 2015

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sketches and experimentations

Linoleum stamp, 2015

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sketches and experimentations

Linoleum stamp, 2015

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