report on operations authorized and carried out concerning the
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CAMERA DEI DEPUTATIDoc. LXVII
n. 1
R E L A Z I O N ESULLE OPERAZIONI AUTORIZZATE ESVOLTE PER IL CONTROLLO DELLESPOR-TAZIONE, IMPORTAZIONE E TRANSITO
DEI MATERIALI DI ARMAMENTO(Anno 2012)
(Articolo 5, comma 1, della legge 9 luglio 1990, n. 185)
Presentata dal Presidente del Consiglio dei ministri
(LETTA)
Trasmessa alla Presidenza il 17 giugno 2013
VOLUME III
STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO
ATTI PARLAMENTARI
XVII LEGISLATURA
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I N D I C E
Volume I
RELAZIONE AL PARLAMENTO AI SENSI DELLART. 5 DELLALEGGE 9 LUGLIO 1990, N. 185 ............................................... Pag. 5
Ministero degli affari esteri ............................................................ 7
Ministero della difesa ...................................................................... 8
Ministero dellinterno ....................................................................... 9
Ministero delleconomia e delle finanze ....................................... 9
Ministero dello sviluppo economico .............................................. 10
MINISTERO DELLA DIFESA:
Contributo dello stato maggiore difesa ........................................ 13
Introduzione ...................................................................................... 16
Attivit autorizzatorie ...................................................................... 19
Annesso 1 .......................................................................................... 23
Annesso 2 .......................................................................................... 67
Annesso 3 .......................................................................................... 70
Annesso 4 .......................................................................................... 73
MINISTERO DELLINTERNO:
Prospetto riepilogativo ..................................................................... 79
MINISTERO DELLECONOMIA E DELLE FINANZE:
Relazione sullattivit del Ministero delleconomia e dellefinanze ........................................................................................... 83
Volume II
MINISTERO DELLECONOMIA E DELLE FINANZE:
Segue relazione sullattivit del Ministero delleconomia e dellefinanze ............................................................................................ 5
Relazione sullattivit dellAgenzia delle dogane e dei monopoli .. 795
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO:
Relazione al Parlamento in materia di esportazione, importa-zione e transito dei materiali di armamento .......................... 1255
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Volume III
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI:
Considerazioni generali ................................................................... Pag. 7
Tabella A1 ......................................................................................... 23
Tabelle A2-A3-A4-B1-B2-B3-B4-B5 ............................................... 211
Grafici ................................................................................................ 301
Tabella C1 ......................................................................................... 309
Tabelle C2-D-E-Valore ..................................................................... 467
Tabelle F1-F2-G-G2 ......................................................................... 495
Tabelle H1-H2-I-L ............................................................................ 537
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MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
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CONSIDERAZIONI GENERALI
1. Quadro normativo
Nel 2012 il Ministero degli Affari Esteri, attraverso PUnit per le Autorizzazioni di Materiali di Armamento (UAMA) presso la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, ha svolto le funzioni attribuite dalla Legge 9 luglio 1990 n. 185 in materia di controllo dello Stato sulle importazioni, esportazioni e transiti di materiali di armamento. Nel quadro normativo rappresentato dalla citata Legge (poi modificata con Legge n. 148 del 17 giugno 2003 per recepire i contenuti dell Accordo Quadro di Famborough del 27.07.2000) e dal relativo Regolamento di attuazione, il Ministero degli Affari Esteri ha operato facendo altres riferimento, entro i limiti di seguito precisati, alle direttive di carattere generale contenute nelle delibere a suo tempo adottate dal CISD (Comitato Interministeriale per gli Scambi di materiali di armamento per la Difesa) e successivamente dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Politica Economica). Nel 1999 le competenze del CIPE nel settore sono state attribuite al Ministero degli Affari Esteri, sentite le altre Amministrazioni.
Nel corso del 2012, il quadro normativo di riferimento per il settore stato modificato con la finalizzazione da parte del Governo della riforma della Legge 185/90, tramite ladozione del decreto legislativo n. 105 del 22 giugno 2012. Con tale riforma stato possibile procedere al recepimento nella legislazione nazionale italiana delle disposizioni comunitarie previste dalla Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 2009/43/CE, entrata in vigore il 6 luglio 2009 e relativa ai trasferimenti allinterno delle Comunit di prodotti per la Difesa.
Lattivit autorizzativa orientata dalle valutazioni delle competenti Direzioni Generali, geografiche e tematiche, che assicurano un costante monitoraggio della situazione geo-politica e strategica dei Paesi e delle aree regionali interessate dalle forniture dei materiali di armamento. In tale attivit si fatto altres riferimento agli orientamenti ed agli sviluppi registrati nei pertinenti fori internazionali (Nazioni Unite, OSCE, Intesa di Wassenaar), nel contesto delPUnione Europea, nonch alle relative implicazioni di tali decisioni sulla Legge 185/90 (come lattuazione e la revoca di embarghi militari e l applicazione di restrizioni allesportazione verso Paesi responsabili di accertate gravi violazioni dei diritti umani).
Nellambito dellUnione Europea, gli impegni politici assunti nel quadro della Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) hanno una
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diretta incidenza sulla materia; in primo luogo quelli che derivano dalla Posizione Comune 2008/944/PESC, atto di indirizzo che ha sostituito e rafforzato il preesistente Codice di Condotta Europeo sulle esportazioni di armi.
Nei dieci anni di vigenza di tale Codice si creato un corpus di dinieghi allesportazione di materiali darmamento emessi dagli Stati membri dellUE, che vengono notificati agli altri Stati. Linsieme di queste notifiche rappresenta un prezioso strumento di verifica in sede di istruttoria delle istanze, anche in relazione alleventuale avvio di opportune consultazioni intergovernative.
La Posizione Comune 2008/944/PESC (8 dicembre 2008), che definisce le norme comuni per il controllo delle esportazioni di tecnologia ed attrezzature militari, rappresenta una versione aggiornata e pi articolata del Codice di Condotta e riveste carattere pi vincolante sotto il profilo dellattuazione da parte degli Stati Membri, che ad essa devono uniformarsi in sede di applicazione dei controlli nazionali.
Nellaprile 2009 poi entrato in funzione il Manuale dUso, relativo alla citata Posizione Comune, che stabilisce procedure di comportamento tra gli Stati membri in questa delicata materia.
2. Attivit Interministeriali e di informazione
Lattivit del Ministero degli Affali Esteri nel settore autorizzativo si svolge in stretto raccordo con le altre competenti Amministrazioni, in particolare con lAgenzia delle Dogane e dei Monopoli ed il Ministero della Difesa, al quale la Legge 185/90 conferisce specifiche prerogative nella fase istruttoria e di delibera.
Il sistema previsto dalla legge 185/90 attribuisce un ruolo significativo ai pareri che la Difesa tenuta ad esprimere nelle varie fasi dei procedimenti amministrativi condotti dallUAMA. Tale concertazione trova la sua espressione ultima nellattivit espletata dal Comitato Consultivo interministeriale previsto dallart. 7 della medesima legge 185/90. Tale Comitato, la cui presidenza spetta al Direttore dellUAMA e al quale partecipano i Ministeri della Difesa, dellIntemo, dello Sviluppo Economico, dellAmbiente e lAgenzia delle Dogane e dei Monopoli, incaricato di fornire valutazioni obbligatorie sulle richieste di autorizzazione con Paesi extra NATO ed extra UE. Nel 2012 il Comitato Consultivo si riunito mensilmente.
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Il concerto interministeriale si altres concretato in altri specifici esercizi previsti dalla Legge 185/90. Cos, nel corso del 2012, il Ministero degli Affari Esteri (UAMA e competenti Direzioni Generali geografiche) ha proceduto, congiuntamente con il Ministero della Difesa, alla periodica valutazione della congruit delle spese militari dei Paesi che ricevono dallItalia aiuti allo sviluppo. Lesercizio congiunto Esteri - Difesa ha condotto allaggi ornamento della valutazione della congruit delle spese militari di 7 Paesi beneficiari di aiuti pubblici allo sviluppo, ai fini delleventuale applicazione deHart.1, comma 6, lettera e) della Legge 185/90. Nel corso dellarmo, grazie alla collaborazione della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero Affari Esteri, stato inoltre possibile procedere allaggiornamento del quadro dei Paesi beneficiari di aiuti per le prossime riunioni del Tavolo congiunto.
Il Ministero degli Affari Esteri, attraverso lUAMA, ha partecipato attivamente alle riunioni della Commissione alla quale affidata la tenuta del Registro Nazionale delle imprese e consorzi di imprese operanti nel settore dei materiali di armamento (RNI), previsto dalla legge 185/90 e istituito presso il Ministero della Difesa, Segretariato Generale/Direzione Nazionale degli Armamenti. Solo le imprese iscritte al Registro possono essere destinatarie di autorizzazioni relative ad operazioni di importazione, esportazione e transito di materiali di armamento. Inoltre, ha operato in stretto raccordo con lAgenzia delle Dogane e dei Monopoli per la realizzazione dello Sportello Unico Doganale, progetto che ha consentito la piena integrazione informatica tra le due Amministrazioni e che gradualmente interesser tutta la Pubblica Amministrazione.
In relazione alle competenze in materia di armi comuni da sparo, disciplinate dalla Legge 110/75 e attribuite al Ministero dellinterno, il Ministero degli Affari Esteri partecipa al procedimento amministrativo con propri pareri (ove richiesti). Tali armi sono comprese nellElenco Comune dei materiali di armamento annesso alla Direttiva della Commissione Europea n. 2012/10/UE e sono soggette alla disciplina del citato Codice, ai cui criteri ogni Stato membro deve far riferimento nel decidere se rilasciare una licenza di esportazione. Nel 2012 il Ministero dellInterno ha chiesto pareri in merito ad istanze di esportazione di armi comuni da sparo, allo scopo di verificare l'esistenza di dinieghi opposti da altri Stati deirUnione Europea ad operazioni sostanzialmente identiche e di accertare la rispondenza delle progettate operazioni di esportazione agli orientamenti della politica estera nazionale ed ai principi della PESC.
Data la .particolare delicatezza di questa materia (specialmente in ragione della meno agevole tracciabilit delle armi leggere rispetto ai
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sistemi darma pi complessi), PUAMA ha posto la massima attenzione nel vagliare ogni richiesta di parere. A tal fine ha proceduto, laddove ritenuto necessario, ad ulteriori approfondimenti e articolate forme di concertazione in ambito MAE (con le Direzioni geografiche competenti e la rete diplomatica allestero) e interministeriali, nonch attivando, non solo nei casi prescritti dalla Posizione Comune 2008/944/PESC, ma anche ogni qualvolta ritenuto opportuno, apposite consultazioni con gli altri Stati membri delPUnione Europea.
Il Ministero degli Affari Esteri ha inoltre:
a) continuato ad agire in raccordo con lUffici Coordinamento Produzione Materiali di Armamento (UCPMA) della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Grazie allessenziale azione di coordinamento interministeriale svolta dallUCPMA, stato possibile tra le altre cose risolvere appropriatamente diverse problematiche di carattere interpretativo/operativo interessanti le Amministrazioni pi direttamente coinvolte nellapplicazione della Legge 185/90;
b) partecipato allesercizio di concertazione interministeriale promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche Europee e con la partecipazione dellUCPMA in vista delPaggiomamento della Legge 185/90 ed al suo adeguamento allevoluzione delle politiche europee nel settore degli armamenti (Posizione Comune 2008/944/PESC, Posizione Comune sulPintermediazione, Direttiva sulle movimentazioni intracomunitarie di materiali di armamento 2009/43/PESC di cui si dir pi avanti);
c) partecipato, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero della Difesa e al Ministero dellinterno e nellambito del coordinamento della Presidenza del Consiglio - UCPMA, ai lavori interministeriali volti allelaborazione della posizione nazionale nel contesto della Task Force on Defence Industry and Market della Commissione Europea, che ha per finalit quella di garantire un migliore coordinamento delle politiche nazionali europee nellottica del rafforzamento della competitivit del mercato e dellindustria europea della difesa.
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3. Attivit a livello internazionale e coordinamento comunitario
Sul piano intemazionale - con specifico riferimento al profilo della presente relazione - il Ministero degli Affari Esteri nel suo insieme ha continuato a dedicare particolare attenzione allattivit condotta dai regimi multilaterali di controllo delle esportazioni, ai problemi inerenti alla ristrutturazione dellindustria europea della difesa, agli esercizi di concertazione in ambito UE ed allazione svolta dalla comunit intemazionale per contrastare il traffico illecito di armi leggere e di piccolo calibro.
Regimi multilaterali di controllo delle esportazioni. Nel 2012 il controllo delle esportazioni di materiali di armamento stato una delle priorit della Comunit Intemazionale e le relative problematiche sono state oggetto di'accresciuta attenzione nei pertinenti fori multilaterali.
In questo contesto, il Ministero degli Affari Esteri ha continuato a guidare la partecipazione italiana agli esercizi condotti nellambito del principale organismo di coordinamento dei controlli all'esportazione di armamenti convenzionali, beni e tecnologie a duplice uso necessari alla loro produzione (Intesa di Wassenaar). Le complesse attivit tecnicodiplomatiche di questo organismo (che ha la sua sede a Vienna ed al quale aderiscono 41 Paesi) mirano ad armonizzare ed a rendere sempre pi trasparenti le politiche desportazione e di controllo degli Stati aderenti a tale regime, con il precipuo obbiettivo di limitare laccumulo destabilizzante di armamenti convenzionali in determinate aree considerate a rischio.
Analogamente, nel 2012 il Ministero degli Affari Esteri ha guidato le delegazioni italiane partecipanti ai tre regimi intemazionali che armonizzano le politiche di controllo alle esportazioni di beni e tecnologie duali al fine di prevenirne la diversione verso impieghi diretti allo sviluppo di armi di distruzione di massa di natura nucleare (Gruppo dei Fornitori Nucleari), chimica o batteriologica (Australia Group) o dei loro vettori (Missile Technology Control Regime). In tale ambito il Ministero degli Affari Esteri ha curato il necessario coordinamento interministeriale volto a contribuire, in seno a tali regimi, alla crescente efficacia delle Linee Guida e al relativo equilibrio tra le esigenze relative alle transazioni in materia di beni e tecnologie per uso civile e la necessaria azione di contrasto alla proliferazione. Anche nella sua funzione di Presidenza del Comitato Consultivo interministeriale per i beni duali, il Ministero degli Affari Esteri ha inoltre svolto unintensa attivit di coordinamento con le altre Amministrazioni competenti ai fini di una rigorosa applicazione della
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vigente nonnativa delFUnione Europea. Nella Plenaria 2012 del Mssile Technology Control Regime, infine, lItalia stata consensualmente designata ad esercitare la Presidenza annuale del foro multilaterale a decorrere dallottobre 2013.
Industria europea della difesa. L Accordo Quadro sottoscritto a Famborough il 27 luglio 2000 da 6 Stati dellUnione Europea (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Svezia) ha come obiettivo quello di definire comuni misure intese a facilitare la ristrutturazione e le attivit deHindustria europea della difesa, armonizzando di conseguenza le rispettive legislazioni nazionali. Dopo lapprovazione del relativo provvedimento di ratifica (Legge n. 148 del 17 giugno 2003) lattivit del Ministero Affari Esteri si focalizzata sulla definizione e messa a punto delle specifiche fattispecie autorizzative introdotte dalla Legge 148/03 e dal relativo Regolamento, entrato in vigore nel 2005.
Il sottocomitato istituito dallAccordo Quadro per le procedure di trasferimento ed esportazione di materiali per la difesa, alle cui riunioni il Ministero degli Affari Esteri ha attivamente partecipato, ha completato nel 2009 la messa a punto di una nuova tipologia di autorizzazione per la movimentazione della componentistica tra i 6 Stati partecipanti, denominata Licenza per Componenti (LC).
Nel 2009 il Comitato Esecutivo deHAccordo Quadro ha deciso di adottare tale nuova tipologia di autorizzazione e di emendare conseguentemente larticolo 16 dellAccordo stesso. Questo emendamento gi stato recepito dalla Svezia ed in fase di recepimento dagli altri partner europei che prendono parte allesercizio. Per parte italiana si recepita tale tipologia di licenza nellambito delle previsioni di cui al Decreto Legislativo n. 105/2012.
Gruppo di Lavoro CQARM. Nellambito dellUnione Europea il Ministero degli Affari Esteri ha istituzionalmente assicurato la partecipazione italiana nellambito del Consiglio dellUnione al gruppo di lavoro PESC dedicato al controllo degli armamenti convenzionali (COARM). Tale gruppo di lavoro diventato il principale strumento di coordinamento e armonizzazione delle politiche nazionali degli Stati membri in materia di controllo delle esportazioni di materiali strategici.
Il sistema di notifica dei dinieghi e il non meno importante scambio diretto di informazioni in seno al Gruppo di Lavoro COARM sugli orientamenti degli Stati membri in tema di forniture militari a Stati terzi e sulla situazione di Paesi e aree di pi accentuata sensibilit o instabilit, hanno gi fatto compiere passi significativi in tale direzione. Il costante scambio di informazioni tra gli Stati membri ha contribuito altres a ridurre
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e tendenzialmente ad annullare gli effetti distorsivi provocati in passato da atteggiamenti difformi rispetto a fattispecie desportazione sostanzialmente analoghe, suscettibili di danneggiare gli esportatori di quegli Stati che - come lItalia, con la Legge 185/90 - avevano adottato severe politiche di controllo ben prima dellentrata in vigore del Codice Europeo di Condotta.
Nel lambito del Programma di Lavoro per lanno 2012, stata avviata da parte del gruppo di lavoro una riflessione sulla Posizione Comune 2008/944/PESC, al fine di procedere ad un adeguamento delle disposizioni del testo alle previsioni in materia di controllo e monitoraggio disciplinate dalle norme comunitarie.
Nel medesimo contesto, un ulteriore fattore di trasparenza rappresentato, dal Rapporto Annuale sulle esportazioni di armamenti predisposto dal Segretariato COARM in coordinamento con la Presidenza di turno del Consiglio UE. II quattordicesimo Rapporto Annuale relativo alle esportazioni europee effettuate nel 2011, stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale delPUnione Europea 2012/C386/01 del 14 dicembre 2012.
Direttiva sul Transito Intracomunitario (TCT)
La Direttiva 2009/43/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio sui trasferimenti intra-comunitari di materiale di armamento entrata in vigore il 6 maggio 2009.
Questo strumento individua comuni linee guida per ladozione a livello nazionale di specifiche discipline che armonizzino quanto pi possibile le movimentazioni di materiali di armamento al principio della libera circolazione dei beni allinterno dellUnione. La Direttiva prevede tre tipi di autorizzazione: generale, globale e individuale. Lautorizzazione generale consentir il trasferimento dei prodotti selezionati da ogni Stato membro a ciascun altro a condizione che siano destinati a imprese certificate dal proprio Governo o a Forze Armate (questo tipo di licenza riguarder fondamentalmente i materiali meno sensibili).Lautorizzazione globale consentir il trasferimento di uno specifico elenco di prodotti tra aziende appartenenti allo stesso gruppo industriale o partecipanti ad un programma intergovernativo.Lautorizzazione individuale, simile a quella attualmente in uso disciplinata dalla Legge 185/90, rester limitata ad operazioni singole, in particolare quelle che coinvolgono prodotti sensibili, ovvero nei casi in cui sia necessario tutelare gli interessi sensibili della sicurezza o lordine pubblico.
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La Direttiva stata recepita con il citato Decreto Legislativo nu 105 del 22 giugno 2012.
4. Armi leggere e di piccolo calibro
Nel corso del 2012 la tradizionale attenzione riservata dal Ministero degli Affari Esteri al tema della lotta al traffico illecito delle armi leggere e di piccolo calibro si caratterizzata per unattiva partecipazione agli esercizi sullargomento nei fori negoziali multilaterali.
Sul piano intemazionale, nellambito dellAssemblea Generale delle Nazioni Unite, lItalia ha co-sponsorizzato la Risoluzione n. 67/58 sul commercio illecito di armi leggere e di piccolo calibro e la Risoluzione n. 67/41 sullassistenza agli Stati nel combattere il traffico illecito di armi leggere e di piccolo calibro.
LItalia ha partecipato, concertando la propria posizione con i partner dellUnione Europea, alla II Conferenza di Riesame del Programma dAzione delle Nazioni Unite contro il traffico illecito di armi leggere e di piccolo calibro, che si svolta a New York dal 27 agosto al 7 settembre 2012. Il Documento finale adottato dalla Conferenza costituisce un significativo passo in avanti nel campo dei negoziati sulla regolamentazione degli armamenti convenzionali. Sono state rafforzate le disposizioni relative alle misure per il contrasto dei traffici illeciti "cross- b o r d e r rafforzato lobiettivo della ratifica della Convenzione di Palermo contro la criminalit organizzata transnazionale e dei relativi Protocolli Aggiuntivi e si incoraggia la costituzione di un "voluntary multi-donor facilty" per offrire assistenza ai Paesi che ne facciano richiesta. Si infine richiesto al Segretario Generale delle Nazioni Unite di fornire un rapporto sugli sviluppi in materia di "manufacturing, technology and design" e sulle misure per assicurare un efficace "national marking, record keeping and tracing system" Da un punto di vista nazionale, lItalia ha offerto proposte costruttive e finalizzate al buon esito dell'esercizio, sia in ambito UE che nelle varie fasi negoziali.
In seno alla UE, lItalia continua ad impegnarsi affinch negli accordi fra lUnione e i Paesi terzi venga inserito un esplicito riferimento alla necessit di combattere il traffico illecito di armi leggere e di piccolo calibro. Da parte italiana viene prestata particolare attenzione allattuazione della Strategia europea per combattere laccumulazione ed il traffico illecito di armi leggere e di piccolo calibro del 2005.
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LItalia ha presentato, in ambito OSCE e UE, rapporti contenenti i progressi realizzati in ambito nazionale in materia di lotta al traffico illecito di armi leggere e di piccolo calibro, in ottemperanza agli impegni intemazionali ed in attuazione dell Azione Comune dellUnione Europea in materia.
Sul piano interno, il Ministero degli Affari Esteri ha promosso un regolare coordinamento interministeriale.
5. Trattato sul commercio internazionale di armi convenzionali
LItalia partecipa daH'inizio al processo intemazionale per l'adozione di un Trattato sul Commercio delle Aimi (Arms Trade Treaty - ATT) ed stata tra i suoi principali sostenitori in ambito intemazionale, di concerto con i partner dell'Unione Europea. Il Trattato si propone di colmare un evidente vuoto normativo a livello intemazionale tramite ladozione di standard di controllo comuni sulla movimentazione intemazionale di armi convenzionali.
Dal 2 al 27 luglio 2012 si svolta a New York una prima Conferenza delle Nazioni Unite per negoziare il testo del Trattato, conclusasi con la presentazione di un progetto di testo (c.d. Testo Moritn) che costituir la base di partenza per la ripresa dei negoziati durante la Conferenza prevista a.New York dal 18 al 28 marzo 2013. LItalia ha attivamente preso parte ai lavori, puntando da un lato a rafforzare il sistema intemazionale di protezione dei diritti umani e le norme di diritto intemazionale umanitario e dallaltro a rendere pi trasparente il commercio intemazionale degli armamenti convenzionali attraverso una cornice giuridica vincolante.
In linea con i partner europei, l'Italia auspica un Trattato robusto, efficace e giuridicamente vincolante, sulla base degli standard comuni pi elevati possibile, in grado di contrastare il traffico illecito di anni a livello globale e contribuire cos alla promozione della pace e della sicurezza intemazionale. Tali posizioni sono state espresse negli interventi a titolo nazionale durante il negoziato e in dichiarazioni ufficiali del Ministro Terzi, in coordinamento con i principali partner europei, e sono state valorizzate in occasione di incontri con esponenti delle istituzioni, della societ civile, dellindustria di settore e delle organizzazioni non governative.
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Camera dei Deputati - 16 - Senato della Repubblica
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PATI STATISTICI RELATIVI ALLINDUSTRIA ITALIANA DELLA DIFESA
Nel 2012 il valore globale delle licenze di esportazione e di importazione autorizzate stato di 4.967.160.744, facendo registrare un decremento del 17,5% ( 6.022.403.555) rispetto al 2011.
1. Autorizzazioni alle esportazioni
Nel 2012 il valore globale delle licenze di esportazione definitiva stato di 4.160.155.096. Il confronto con il 2011 evidenzia un decremento del valore globale delle esportazioni del 20,9% (nel 2011, 5.261.720.872) e del numero di autorizzazioni definitive allexport del 5,1%. In tale contesto, sono state rilasciate complessivamente 2.095 autorizzazioni per lesportazione di materiali darmamento, delle quali 1.533 relative ad esportazioni definitive, 436 ad esportazioni temporanee e 126 a proroghe.
Nel corso del 2012 si pertanto registrata una flessione del settore della Difesa a livello intemazionale, dopo la fase di espansione dello scoreo anno. Landamento decrescente del settore della Difesa nel 2012 stato inoltre influenzato dai dati inerenti i programmi governativi di cooperazione: il valore delle esportazioni stato di 1.434.598.587,73 pari al 34,48% del totale dellexport, contro il 41,85% del 2011.
I settori pi rappresentativi dellattivit desportazione sono stati laeronautica, lelicotteristica, la cantieristica navale, lelettronica per la difesa (avionica, radar, comunicazioni, apparati di guerra elettronica) ed i sistemi darma (missili, artiglierie), che hanno visto, nellordine, Alenia Aermacchi, Agusta Westland, Selex Galileo, MBDA Italia, Consorzio SIGEN, Oto Melara, AVIO, Selex Elsag, Piaggio Aero Industries, Fincantieri Cantieri Navali Italiani ai primi dieci posti per valore contrattuale delle operazioni autorizzate. La maggior parte di queste aziende sono possedute o in varia misura partecipate dal Gruppo Finmeccanica.
L elenco delle autorizzazioni per ditte esportatrici riportato nellallegata tabella Al e nei quadri riepilogativi nelle tabelle A2 e A3.
Si riporta qui di seguito (estrapolato dalla tabella A3) lelenco delle prime 10 aziende destinatarie di autorizzazioni allesportazione definitiva rilasciate nellanno in esame:
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Camera dei Deputati - 17 - Senato della Repubblica
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ALENIA AERMACCHI S.P.A 1.323.666.331,34 31,82%
AGUSTAWESTLAND S.pA.
SELEX GALILEO S.P.A.
755.216.097,60 18,15%
419.358.820,17 10,08%
MBDA ITALIA S.p.A.
CONSORZIO SIGEN
359.270.902,10 8,64%
209.539.348,00 5,04%
OTO MELARA S.p.A. 153.070.794,85 3,68%
AVIO S.P.A. 115.696.555,69 2,78%
82.914.582,52 1,99%SELEX ELSAG S.P.A.
PIAGGIO AERO INDUSTRIES S.p.A. 71.174.645,66 1,71%
FINCANTIERI CANTIERI NAVALI ITALIANI S.p.A. 68.479.800,50 1,65%
Ai sensi dellart. 5, comma 3 bis della Legge 185/90 si comunica che, nel corso dellanno 2012, stata rilasciata una licenza globale di progetto, la cui relazione analitica allegata al presente testo, unitamente alle relazioni relative alle licenze globali rilasciate a partire dal 2011.
Per quanto riguarda la ripartizione geo-politica delle autorizzazioni, dai dati complessivi si pu evincere che nel 2012, nonostante la generale flessione registrata, lindustria italiana per la difesa ha dimostrato una persstente capacit di posizionarsi efficacemente sui mercati altamente sviluppati come quelli NATO/UE, con unofferta qualificata in termini di standard tecnologici, innovazione e valore aggiunto, nonch una crescente competitivit sui mercati terzi.
I principali acquirenti sono stati i Paesi UE/NATO, con il 52,4% del valore totale e, pi precisamente, come principali partner s sono registrati il Regno Unito (27,9% del totale esportato), gli Stati Uniti dAmerica (19,97%), la Francia (12,50%) e la Germania (9,10%), Il dato complessivo delle esportazioni NATO/UE rimane di particolare interesse e rilevanza, dimostrando come, pur nella flessione registrata rispetto allo scorso anno, le industrie nazionali rimangano competitive nel contesto di mercati altamente specializzati, anche in funzione della presenza nazionale in una serie di accordi intergovernativi.
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Camera dei Deputati - 18 - Senato della Repubblica
XVII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI
Per lanno 2012, si rilevato anche un maggiore flusso delle attivit delle aziende nazionali verso alcuni Paesi Terzi. Tra questi si elencano Israele, che, come si evince dalla Tabella B l, con 1*11,37% del totale esportato, stato il primo partner commerciale della fascia extra NATO/UE ed il secondo in assoluto per esportazioni (aeromobili); lAlgeria (6,32%, principalmente aeromobili e componentistica); lArabia Saudita (5,89% aeromobili ed elettronica); il Turkmenistan (5,19%, sistemi darma).
Sotto il profilo della ripartizione geo-politica, i flussi esportativi si sono pertanto orientati principalmente verso lEuropa ed i Paesi NATO (dal 61,1% del 2011 al 52,4% del 2012) e, in minor misura, verso lAfrica Settentrionale e il Vicino e Medio Oriente (23,1% contro il 14% del 2011). Sono al contrario diminuiti rispetto al 2011 i volumi verso l Asia, che hanno fatto registrare un sensibile decremento (dal 13,3% del 2011 al 5,9% nel 2012) e verso lAmerica Centro - Meridionale, dove si passati dal 5,7% del 2011 allattuale 1,2% (soprattutto in Brasile e Messico).
In merito alla politica di rilascio delle autorizzazioni, la presenza su questi mercati rimane condizionata in primo luogo dalla necessit di un costante riscontro delle situazioni locali, dagli imperativi di sicurezza regionale e di rispetto dei diritti umani da parte dei Governi riceventi (conformemente alle specifiche norme della nostra legislazione), e dallosservanza dei pertinenti impegni intemazionali (prescrizioni ed embarghi ONU) ed europei (applicazione della Posizione Comune sulla vendita di materiale militare), assunti dallItalia.
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Camera dei Deputati - 19 - Senato della Repubblica
XVII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI
I primi dieci Paesi destinatari per valore complessivo (arrotondato per difetto allunit) di autorizzazioni airesportazione definitiva di armamenti rilasciate nel 2012 (estrapolati dalla tabella Bl), e le rispettive percentuali sul totale, sono riportati di seguito (fra parentesi il numero di autorizzazioni):
Paese Valore (euro) Autoriz.Incidenza su valore
totale1 Regno Unito 608.093.754,49 167 14,62 %2 Israele 472.910.249,74 5 ' 11,37%
Stati Uniti d America 434.998.388,02 107 . 10,46%4 Francia 272.307.982,95 87 ; 6,55%5 Algeria 262.857.946,72 6,32%6 Arabia Saudita 244.925.280,15 58' 5,89%7 Turkmenistan 215.821.893,40 13 ; 5,19%8 Germania 198.228.729,75 r 188 : 4,76%9 Emirati Arabi Uniti 149.490.988,80 27 3,59%
10 Belgio 123.938.614,55 44.. 2,98%
Pi in dettaglio, si esaminano di seguito le principali operazioni e le tendenze registrate allinterno di ciascun raggruppamento.
Paesi NATO/UEGli Stati membri dellUnione Europea e dellAlleanza Atlantica
rappresentano storicamente uno sbocco di primaria importanza per le esportazioni italiane di materiali per la difesa. Come sopra indicato, nel 2012 le operazioni verso tali destinazioni hanno rappresentato il 52,4% del valore totale delle esportazioni autorizzate (vedi grafico 1).
Il valore complessivo nellanno preso in considerazione ammonta a 2.397.306.469,00, per un totale di 1.040 autorizzazioni. Il numero delle autorizzazioni rilasciate pertanto pari a circa la met del totale globale autorizzato.
Dal grafico 2 si evince come Regno Unito, Stati Uniti dAmerica, Francia, Germania e Belgio siano state le principali destinazioni delle forniture autorizzate nel 2012.
Paesi dellAsiaLe operazioni dirette verso PEstremo Oriente hanno registrato nel
2012 un valore complessivo delle transazioni autorizzate di 309.066.862,
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Camera dei Deputati - 20 - Senato della Repubblica
XVII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI
pari al 5,9% del totale, in forte diminuzione rispetto ai dati fatti registrare nel corso dellanno 2011.
Paesi dell*America Centro - MeridionaleAnche nei confronti di tale area si registrata una sensibile flessione
delle nostre esportazioni (dal 5,7% del 2011 allattuale 1,2% ), Il principale acquirente stato il Brasile con circa 54 milioni di Euro su un totale verso Parea di 63,9 milioni.
Paesi dellAfrica Settentrionale e Vicino e Medio OrienteLItalia ha rigorosamente applicato rigida disciplina nazionale
sulle movimentazioni dei materiali di armamento, nonch le ulteriori misure restrittive decise in ambito intemazionale ed europeo verso alcuni Paesi della regione (embargo verso la Libia), attraversata dalla primavera araba. Si conferma la presenza dellindustria italiana per la difesa nellarea, soprattutto in alcuni mercati, fra cui lArabia Saudita e lAlgeria.Il valore delle operazioni autorizzate verso i Paesi dellarea ha registrato un incremento rispetto allo scorso anno ( 1.217.578.943 nel 2012, a fronte di 735.501.070 del 2011).
Paesi dellAfrica Centrale e MeridionaleQuestarea si confermata marginale per le nostre esportazioni di
materiali per la difesa, sia a causa delle limitate disponibilit economiche dei Paesi dellAfrica Sub-Sahariana, sia a ragione delle restrizioni imposte da situazioni di latenti conflittualit e instabilit inteme e regionali. Si pertanto continuato ad osservare una linea di generale prudenza. Il valore complessivo delle autorizzazioni allesportazione definitiva rilasciate nel 2012 verso i Paesi dellAfrica Sub-Sahariana stato di 90.630.315 pari all1,70% del totale delle esportazioni nazionali, rispetto allo 0,80% del 2011.
Paesi delPOceaniaRispetto allanno precedente sono state registrate esportazioni per un
totale di 61.707.192, pari all 1,20% del totale.
Tali dati sono contenuti nelle tabelle e nei grafici allegati, che sono stati elaborati sulla base di tre criteri. Il primo quello del valore complessivo per destinatario, che vede nella tabella 1 lelenco dei Paesi acquirenti ordinati per volumi decrescenti di acquisti. Il secondo suddivide le esportazioni autorizzate fra quelle destinate a Stati membri della NATO e delPUnione Europea e quelle destinate a Paesi terzi (grafico l . Il terzo le suddivide per area geografica di destinazione, con i seguenti
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Camera dei Deputati - 21 - Senato della Repubblica
XVII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI
raggruppamenti: Africa Centro-Meridionale, Africa Settentrionale e Vicino e Medio Oriente, America Centro-Meridionale America Settentrionale, Europa 1 (Stati membri della NATO e/o dellUnione Europea), Europa 2 (restanti Stati Europei membri dellOSCE), Oceania - tab. B4 e grafico 4. La tabella B2 ed il grafico 2 riportano rarticolazione delle esportazioni internamente al gruppo NATO/UE, mentre la tabella B3 ed il grafico 3 riportano quella interna al gruppo dei paesi NON NATO/UE.
Il controllo sulle operazioni d esportazione sia definitive che temporanee avviene sulla base della normativa italiana e, per i destinatari all* interno delPUnione Europea, anche sulla base delle pertinenti intese intergovernative e delle regolamentazioni stabilite in sede comunitaria. Nel caso di destinazione extracomunitaria, oltre ai controlli sulla partenza e suHarrivo a destinazione dei materiali, viene svolto anche un controllo sulluscita dei citati materiali dal territorio nazionale. L arrivo a destinazione viene certificato dal destinatario finale, che a norma della legge deve essere un ente governativo o riconosciuto dal locale Governo.
Lacquisizione e i riscontri di queste certificazioni e dichiarazioni di arrivo a destino rappresentano la fase finale e d chiusura di ogni procedura autorizzativa e richiedono attenzione e impegno particolari, anche perch il notevole rigore nei requisiti e negli adempimenti a tale proposito previsti dalla Legge 185/90, come modificata dal Decreto legislativo n. 105 del 22 giugno 2012, va in alcuni casi a confrontarsi con una non sempre univoca rispondenza delle Autorit locali (per sensibilizzare le quali risulta prezioso il contributo fornito dalla nostra Rete diplomatica).
Nel 2012 sono state ulteriormente intensificate anche le iniziative di sensibilizzazione rivolte alle aziende esportatrici, attuate mediante la sistematica organizzazione presso lUAMA di incontri con i responsabili aziendali su tematiche di puntuale interesse in materia di controlli suHarrivo a destino dei materiali di armamento. La collaborazione in merito prestata dalle aziende apparsa generalmente soddisfacente. Non si mancato di evocare che in caso di ritardi vi la possibilit di inviare segnalazioni al Ministero dellTntemo ai fini del rinnovo delle licenze ex art. 28 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza e (se d accertata responsabilit dello Stato ricevente) e del rilascio di nuove autorizzazioni alla esportazione verso il medesimo destinatario estero.
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Camera dei Deputati 22 Senato della Repubblica
XVII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI
2. Autorizzazioni alle importazioni
Nel 2012 il valore globale delle licenze di importazione definitiva stato di 806.897.667,37. Il confronto con il 2011 evidenzia un incremento del valore globale delle importazioni del 6% (nel 2011, 760.682.682), a fronte d una diminuzione del numero di autorizzazioni definitive airmport del 19%. In tale contesto, sono state rilasciate complessivamente 907 autorizzazioni (1.018 nel 2011), di cui 404 a titolo definitivo (495 nel 2011), 309 a titolo temporaneo (352 nel 2011) e 194 proroghe (171 nel 2011).
A conferma della tendenza degli anni scorsi, i materiali di cui stata autorizzata limportazione definitiva provengono quasi esclusivamente da Stati membri della UE e/o della NATO (83,4% delle licenze nel 2012 a fronte dell83,8% del 2011). I principali fornitori europei e/o NATO sono risultati essere la Bulgaria, gli Stati Uniti dAmerica, il Regno Unito e la Francia. Le importazioni da Paesi extra NATO ed extra UE sono principalmente derivate da Israele e dallindia.
La tabella FI fornisce i dati analitici relativi alle importazioni definitive autorizzate (riferite ad acquisizioni aziendali e non a quelle operate dallo Stato per i bisogni delle Forze Armate), raggruppate per impresa importatrice. La tabella F2 offre un riepilogo complessivo per operatore e la tabella G per area geografica e Paese di provenienza dei flussi di materiale per la difesa autorizzato allimportazione definitiva in Italia.
IL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI Giulio Terzi
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Camera dei Deputati - 23 - Senato della Repubblica
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