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AUTHOR DIRK HOFFMANN-BECKING Executive Director BRUNO PAULSON Managing Director WILLIAM LOCK Head of International Equity Team ACTIVE FUNDAMENTAL EQUITY | INTERNATIONAL EQUITY TEAM | INVESTMENT INSIGHT | AUGUST 2017 Com’è spesso accaduto negli anni passati, nel 2016 i mercati sono stati trainati dalle generali fluttuazioni del clima di fiducia. Il primo semestre dell’anno è stato chiaramente caratterizzato da una fase di avversione al rischio mentre una forte ripresa della propensione al rischio ha marcato la seconda parte dell’anno, con relativa compensazione delle performance settoriali. Il 2017 ha, in una certa misura, capovolto le tendenze settoriali della seconda metà del 2016, facendo ritrovare, negli ultimi otto mesi, alcuni dei settori che nel secondo semestre del 2016 avevano registrato i risultati migliori, come il settore dell’energia, il settore finanziario e quello automobilistico, decisamente in coda, mentre sono tornati alla ribalta i settori della salute e dei servizi di pubblica utilità. Al contempo, i settori relativamente ciclici dell’informatica, dei materiali e quello industriale sono riusciti a sovraperformare in entrambi i periodi. Intravediamo inoltre un certo indebolimento della complementarietà di lungo corso tra propensione e avversione al rischio, come la connessione tra il tasso di cambio USD/yen e il Topix. Siamo portati a non dedicare troppo tempo a cercare di capire cosa interessa, o meno, al mercato nel breve termine, poiché il nostro orizzonte temporale è sempre più lungo di quello dell’operatore di mercato medio. Ma esistono alcuni cambiamenti radicali nel clima di fiducia del mercato difficili da ignorare: • nell’ultimo biennio, l’opinione degli investitori è stata catalizzata dalle banche centrali e dalla politica. Nonostante la politica internazionale sia quanto meno “interessante” e “…il nostro orizzonte tempo- rale è sempre più lungo di quello dell’operatore di mercato medio” Riflessione sui merca- ti azionari

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AUTHOR

DIRK HOFFMANN-BECKINGExecutive Director

BRUNO PAULSONManaging Director

WILLIAM LOCKHead of International Equity Team

ACTIVE FUNDAMENTAL EQUITY | INTERNATIONAL EQUITY TEAM | INVESTMENT INSIGHT | AUGUST 2017

Com’è spesso accaduto negli anni passati, nel 2016 i mercati sono stati trainati dalle generali fluttuazioni del clima di fiducia. Il primo semestre dell’anno è stato chiaramente caratterizzato da una fase di avversione al rischio mentre una forte ripresa della propensione al rischio ha marcato la seconda parte dell’anno, con relativa compensazione delle performance settoriali.

Il 2017 ha, in una certa misura, capovolto le tendenze settoriali della seconda metà del 2016, facendo ritrovare, negli ultimi otto mesi, alcuni dei settori che nel secondo semestre del 2016 avevano registrato i risultati migliori, come il settore dell’energia, il settore finanziario e quello automobilistico, decisamente in coda, mentre sono tornati alla ribalta i settori della salute e dei servizi di pubblica utilità. Al contempo, i settori relativamente ciclici dell’informatica, dei materiali e quello industriale sono riusciti a sovraperformare in entrambi i periodi. Intravediamo inoltre un certo indebolimento della complementarietà di lungo corso tra propensione e avversione al rischio, come la connessione tra il tasso di cambio USD/yen e il Topix.

Siamo portati a non dedicare troppo tempo a cercare di capire cosa interessa, o meno, al mercato nel breve termine, poiché il nostro orizzonte temporale è sempre più lungo di quello dell’operatore di mercato medio. Ma esistono alcuni cambiamenti radicali nel clima di fiducia del mercato difficili da ignorare:

• nell’ultimo biennio, l’opinione degli investitori è stata catalizzata dalle banche centrali e dalla politica. Nonostante la politica internazionale sia quanto meno “interessante” e

“…il nostro orizzonte tempo-rale è sempre più lungo di quello dell’operatore di mercato medio”

Riflessione sui merca-ti azionari

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INVESTMENT INSIGHT

MORGAN STANLEY INVESTMENT MANAGEMENT | SOLUTIONS & MULTI ASSET

imminente all’orizzonte lo spiegarsi delle misure di alleggerimento monetario quantitativo, sembra che il mercato attualmente non ne prenda nemmeno nota.

• Dopo cinque anni di risultati migliori registrati dall’economia e dal mercato azionario statunitensi rispetto all’Europa, si è consolidata l’opinione secondo la quale l’Europa potrebbe infine ritornare a una fase di crescita forte, battendo gli Stati Uniti. Mentre nei mercati valutari l’euro si è notevolmente rafforzato rispetto all’USD, la sovraperformance del mercato azionario in Europa non si è ancora pienamente concretizzata. Vedremo se alla fine si realizzerà, ma la percezione del mercato è chiaramente mutata.

• Un cambiamento radicale si sta spostando al primo posto nei pensieri degli investitori, tentando di valutare l’impatto nei loro portafogli in primis di Fintech, automobili elettriche e autonome, AI ed e-commerce.

Sfruttare i lati positivi e negativi dell’alternarsi tra propensione e avversione al rischio sembra non funzionare più. Investire in una qualunque delle reali svolte è difficile e supera l’orizzonte temporale della maggior parte delle persone. Sembra invece che il mercato ponga molta enfasi sulle sorprese positive e negative degli utili di breve termine. Persino nei nostri portafogli più stabili, abbiamo osservato come cresca l’interesse del mercato di fronte a buone notizie di breve termine, e come si irrigidisca di fronte a leggere delusioni o addirittura moderi l’orientamento a breve termine. Ciò ha portato ai minimi storici la volatilità dei mercati azionari nel loro complesso, come risulta dall’indice VIX, mentre la singola volatilità azionaria può essere notevolmente marcata.

A livello azionario, le preoccupazioni possono essere guidate dalle valutazioni. Il valore mediano del rapporto prezzo/utili (P/E) a 12M dell’indice MSCI World è pari a 15,6x, ben al di sopra dei precedenti picchi del 2007 (13,4x) e del 2000 (12,2x)1. I multipli più elevati sono attualmente distribuiti in maniera di gran lunga più omogenea rispetto a quelli dei picchi precedenti. Nel 2000 i primi 40 titoli principali per capitalizzazione di mercato rappresentavano il 38% dell’indice ma solo il 24% degli utili di tutte le società presenti nell’indice nel suo complesso, implicando per il mercato in generale un premio superiore al 50%. Oggi il rapporto è del 26% di capitalizzazione di mercato per il 23% di utili,1 comportando un premio trascurabile. In altre parole, esiste un divario valutativo minore nel mercato e

“…vi è minore disparità tra le valutazioni di mer-cato e i multipli sono elevati, per cuile speranze insite nelle scelte di investimento poggiano più saldamente sul miglioramento a breve termine nelle prospettive per gli utili”

“…la volatilità dei prezzi a breve termine potrebbe offrirci possibili opportunità nel lungo periodo”

i multipli sono elevati, ciò significa che le speranze di investimenti restano più saldamente fissate sul miglioramento a breve termine nelle prospettive per gli utili. Con molti settori con margini pari o superiori ai picchi storici, sostenuti a loro volta da livelli salariali bassi e bassi tassi d’interesse, queste speranze sono difficili da sostenere nell’intero mercato, salvo qualche significativo aumento della crescita ciclica.

In questo mondo costoso e volatile continuiamo a concentrarci su un apprezzamento sostenibile del capitale nel lungo termine, facendo affidamento su una crescita costante degli utili che ci protegga nel periodo medio-lungo. Nel frattempo la volatilità dei prezzi a breve termine potrebbe offrirci possibili opportunità nel lungo periodo.

1 Fonte: FactSet, 31 agosto 2017.

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RIFLESSIONE SUI MERCATI AZIONARI

SOLUTIONS & MULTI ASSET | MORGAN STANLEY INVESTMENT MANAGEMENT

Il presente materiale è destinato ai soli clienti professionali.Le opinioni espresse sono quelle dell ’autore alla data di pubblicazione, possono variare in qualsiasi momento a causa di cambiamenti delle condizioni economiche o di mercato e potrebbero non realizzarsi. Inoltre, le opinioni non saranno aggiornate né altrimenti riviste per riflettere informazioni resesi disponibili in seguito, circostanze esistenti o modifiche verificatesi dopo la data di pubblicazione. Le opinioni espresse non riflettono i giudizi di tutti i gestori di portafoglio di Morgan Stanley Investment Management (MSIM) né le opinioni dell ’azienda nel suo complesso e potrebbero non trovare riscontro in tutte le strategie e in tutti i prodotti offerti dalla Società.

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AVVERTENZE SUI RISCHINon vi è alcuna garanzia che l ’obiettivo d’investimento del portafoglio sarà raggiunto. I portafogli sono esposti al rischio di mercato, ovvero la possibilità che il valore di mercato dei titoli detenuti dal portafoglio diminuisca. Di conseguenza l’investimento in questa strategia può compor-tare una perdita per l ’investitore. Inoltre la strategia può essere esposta a determinati rischi aggiuntivi. I mutamenti che investono l ’economia mondiale, la spesa al consumo, la concorrenza, i fattori demografici, le preferenze dei consumatori, le norme varate dai governi e le condizioni economiche possono influire negativamente sulle società che operano su scala globale e produrre sulla strategia un impatto negativo maggiore rispetto a quello che si sarebbe avuto se il patrimonio fosse stato investito in un più ampio ventaglio di società. Le valutazioni dei titoli azionari tendono in genere a oscillare anche in risposta ad eventi specifici in seno a una determinata società. Gli investimenti nei mercati esteri comportano rischi specifici, quali rischi di cambio, politici, economici e di mercato. I titoli delle società a bassa capitalizzazione comportano rischi particolari, come l ’esiguità delle linee di prodotto, dei mercati e delle risorse finanziarie, e possono registrare una maggiore volatilità di mercato rispetto a quelli di società più consolidate e di dimensioni maggiori. I rischi associati agli investimenti nei mercati emergenti sono maggiori di quelli associati agli investimenti nei mercati esteri sviluppati. I portafogli non diversificati spesso investono in un numero più ristretto di emittenti. Pertanto le variazioni della situazione finanziaria o del valore di mercato di un singolo emittente possono causare una maggiore volatilità.

La presente pubblicazione non è stata redatta dal Dipartimento di ricerca di Morgan Stanley e non va intesa quale raccomandazione di ricerca. Le informazioni contenute in questa pubblicazione non sono state predisposte in conformità a requisiti di legge finalizzati a promuovere l ’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non sono soggette ad alcun divieto di negoziazione prima della diffusione dei risultati di tali ricerche.

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Poiché non è possibile garantire che le strategie d’investimento risultino efficaci in tutte le condizioni di mercato, ciascun investitore deve valutare la propria capacità di mantenere l ’investimento nel lungo termine e in particolare durante le fasi di ribasso dei mercati. Prima di investire, si raccomanda agli investitori di esaminare attentamente i documenti d’offerta relativi alla strategia/al prodotto. Vi sono importanti differenze nel modo in cui la strategia viene realizzata nei singoli veicoli d’investimento.

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INVESTMENT INSIGHT

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