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Rivista fondata da don Paolo Liggeri nel 1941
Vivere in coppia:una sfida difficile
Tempo ed educazione
Confessione di una mamma
pentita
I nostri progetti
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Sommario
Editoriale 3AliceCalori
Chegioia!«OgniuomovedràlasalvezzadiDio» 5DagliscrittididonPaoloLiggeri
Auguri!…perunNataleveramentebuono 6donCarlo
Vivereincoppia:unasfidadifficile 8GiuseppeTessera
Tempoededucazione 12MarisaTampellini
Massaggioinfantileeadozione 16VivianaRossetti
Laragazzaeilfiume 19acuradiMercedesIndriDeCarli
“UnfratellinoperJennifereCaterina” 21Rossella,Gabriele,Jennifer,CaterinaeNelsonBorsari
Confessionediunamammapentita 24Ildolorepiùgrande 25MariaCarlaCalicchia
Viaggiodisolidarietàinunpaese 27chenonsipuòdimenticareChiaraRecupero
Inostriprogetti 29
dicembre 2008 - anno 10 - n° 4
L a c a s afondata da don Paolo Lig-gerinel 1941
Trimestrale di cultura familiare e di informazione dei servizi per la famiglia dell’Istituto La Casa
direttore responsabileGigi De Fabiani
Hanno collaboratoFam. Borsari, Maria Carla Calicchia, Alice Calori, don Carlo, Mercedes Indri De Carli, Chiara Recupero, Viviana Rossetti, Marisa Tampellini, Giuseppe Tessera.
redazione e amministrazioneIstituto La CasaVia Lattuada, 1420135 - MilanoTel 02.55.18.92.02Fax 02.54.65.168E-mail: [email protected]/c n° 13191200
Registro Tribunale di Milanodel 28/10/1998Sped. in abb. post.art. 2 comma 20/C legge 662/96
StampaSady Francinetti - Milanotel 02.64.57.329
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editoriale
Un Natale… per tutti
Dopo un autunno caldo, i mezzi dicomunicazione,giornodopogiorno,noncidannotreguaconnotiziechepreoccupanolavitadellefamiglie.Larecessioneeconomicasembraanchedanoiundatodirealtà,tantodaprospettarescenari cupi per l’economia mondiale.Eppurenoisiamotentatidipensarecheleconseguenzetoccherannosoloadaltri,nonanoi,cresciutiinunasocietàconsumistica,ancheseinostripoliticisembranoavvertircidella necessità di assumere misure checonsentano alle famiglie “di arrivare allafine del mese” e alle piccole aziende dimantenereipostidilavoro.L’Assemblea dell’Onu ci ha detto che “gliindicidisvilupposonoincaloelaprevisionedeiconflittirestainadeguata”,ilchesignificapovertà inaumentoe impotenzadi frontealleguerre.Se allarghiamo lo sguardo oltre i nostriconfini,cirendiamocontocheinalcuniPaesidell’Africaedelsuddelmondolafameelamalnutrizionesonounarealtàchecolpiscesoprattutto i bambini, uno su cinque nonriesceasuperareicinqueannidietà.Crisifinanziaria,energetica,alimentare…Nessunosembraaverericetteperrisolverleelericette,semai,toccherebberoqueldeficitdiumanitàchecicoinvolge tuttiecheharadicinellacrisirelazionale.Sì,ancheanoièrichiestounostiledivitapiùsobrioeunatteggiamentodisolidarietà
verso coloro che ci vivonoaccanto e cheforseignoriamoediquantisonolontaniifiglideiqualinonriesconoasopravvivere.Unostiledivitapiùsobrioepiùsolidaleinunpercorsodivitaconsapevoledeirischi,maancheapertoallasperanza,quellachecivienedalmessaggiodelNatale,cheapparecosìlontanodaglieventichecicoinvolgono,ma che può ancora avere una risonanzaprofondadentrodinoi.Viene Natale ed è il Signore che ci visitacome “sole dall’alto”, “luce da luce” arischiarareilnostrobuio,aridareforzaallanostrasperanza.Ha voluto aiutarci a cogliere questomessaggio“LaFestadiNatale”chel’Hogaregli operatori dell’Istituto LaCasahannoorganizzatoaMilanoil30novembre.Unafesta tra famiglie per aiutare i bambini asognare ancora. Sono stati i genitori apreparare i giochidei loro figli, adestarelostuporedeibimbiconl’attesadelNataleediunmondonelqualesipuòesseretuttipiùbuoni.Ma Gesù Bambino (…perché chiamarlosolo Babbo Natale?) ha altri bambini aiqualipensare,meno fortunatidi loro,chehannopapàemammae tantecosebelle(forsetroppe!).Edalloraibambinifortunati,inostri,sonostatiaiutatiadapriregliocchisuquellimenofortunati di loro, a rinunciare a qualchedesiderio,perchéabbianopane,medicineescuolaibambinidellaperiferiadiLaPaz,
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inBolivia.Unprogettochecontinuadatempo,quelloperibambinidi Munaypata, che nonpretende di risolvere tutti imali del mondo, pretendesolo di aiutare chi è piùfortunato ad assumere unostile di vita più sobrio, peraltronecessariooggianoi,e ad essere più solidale,perchétuttiibambinipossanosognare ilNatalechevienee gli adulti credere che unfuturodiversoèpossibile.Abbiamo dato voce, inquestepagine,com’ènostraabitudine, ad operatori e afamiglie,senzalapretesaditrasmettere cose nuove, semaiconquelladicondividereuntrattodistradanellavitadituttiigiorni,cheèfattadifatica,di ricerca,maanchediscambioedidono.EdoraBuonNataleatutti!E un augurio particolare aquellecoppiediconiugichestannovivendoilloroNatale,cioè stanno diventandogenitori adottivi, nel suddelmondo: a PuntaArena,Temuco, a Salvador, a LaPaz.Alorochecitrasmettonounmessaggiodi speranzaediumanità e ai loro bambini,che hanno accolto il donopiùgrandediGesùBambino,quellodidiventarefigli…BuonNataledatuttinoi…
AliceCalori
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dagli scritti di don paolo
Che gioia! «Ogni uomo
L’aveva già annunciato il profeta Isaia; loripeterà,conlemedesimeparole,GiovanniBattista sulle sponde del fiume Giordano.“Ogni uomo”. Ricco o povero, dotto oignorante,sanooinfermo,belloobrutto,forteo debole, potente o oppresso, prestigiosoo ignorato. “Ogni uomo”, purchédesideriveramente d’incontrarsi conDio, di esseresalvato da Dio. Per questo, Dio non havolutorimanereinaccessibilefralenubidellasuaonnipotenzaedellasuagloriaimmensa,masièfattouomopervenireincontroagliuomini;cicerca–comenotavaSant’Agostino– perché noi lo cerchiamo, distaccandocidafalseeallettantipromessedifelicitàedisalvezzaeprotendendociversodiLui,Uomo-Dio,ilsolochecipossasicuramentesalvare,Gesù,chevuoldire“Salvatore”.Eglièvenutosullaterrainunaprecisaepocastorica,cheglievangelistihannodiligentementeannotata;e continua soprannaturalmente a venire;- l’Avvento e ilNatale, nella liturgia dellaChiesa,nonsonosoltantounarievocazionestorica, ma una sottolineatura del suoincessante“venire”inmezzoagliuomini,inattesadellasuavenutadefinitivainpotenzaegloria,allafinedelmondo.Sipuòrimaneresgomenti e smarriti, riascoltando le paroledi Isaia e del Battista:Comeprepareremola viaal Signore che viene, raddrizzando isentieri, riempiendo i burroni, spianandoognimonteeognicolle,eliminandoipassitortuosieogniimpervietà?.SaràDiostesso,saràilSalvatorechepotenzieràecompleterài nostri incerti e poveri tentativi di andareincontroaLuichenonsistancadiveniree
rivenire,tantaèveraeimmensalasuavolontàdisalvarci.Facciamoquantocièpossibile,quantociriescedi fare, ilrestolofaràLui,comedicevailprofetaBaruc,preannunciandoalpopolod’Israeleilritornodall’esilio.SanPaolocisuggerisceunaprecisadisposizionedall’anima,nell’attesadellavenutadelCristo:“Fratelli, è ormai tempo di svegliarvi dalsonno”.Esoggiunge:“Lanotteèavanzata,il giorno è vicino, gettiamo via perciò leopere delle tenebre e indossiamo le armidellaluce”.E’quasiincredibilelasonnolenzaspiritualeallaqualesiabbandonafacilmentela nostra anima; la nostra pietà rischia didiventare una consuetudine fiacca, unaspeciedidormivegliasbadigliante,comeselavenutadelSignorefosseunfattoipotetico,origuardassesoltantolafinedeitempi.InrealtàlanascitadiGesùfragliuomini,oltrecheungrandiosofattostorico,ècomeunsimboloditantealtrevenutemisterioseconlequaliilSignore,primadellasuavenutaconclusivaallafinedelmondo,vieneatrovarci lungoilcorsodellanostraesistenzaterrena.Mainmodoparticolarenonpossiamosonnecchiaredi fronte all’evento finale della nostra vitasu questa terra che un giorno o l’altro,ineluttabilmente, si dovrà verificare. E’ ilCristocheciavverte:“Vegliate,perchénonsapeteinqualegiornoilSignorevostroverrà”.Vegliate, dunque, come suggerisce SanPaolo,“conlearmidellaluce”;combattendo“comeinpienogiorno”,permeritarediessereimmersinellaluceincreataebeatificantedelCristocheviene.Inqualunquemomentoeinqualunquemodovenga.
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Auguri! ...per un Natale veramente
Un parroco a colloQUio con le FaMigle
Natale sembra vicino; ma non è così aportatadimanocomesipossapensare.Bi-sognamettersiincercadelNatale.Devonoaverloseppellitosottocumuli,tonnellatedicoseinutili.E,dunque,bisognaesseredellarazzadeiminatorioggipertrovareiltesorodiunNatalevero.ForseilNataleèstatounpo’invisibilefindall’inizio.Noncosìsbandierato,nonallalucedelsole,nonesibitonellaformasedu-cente(cheoradomina)deisegnireligiosi.Nascostonellanotte.IlVangeloè scarnodinotiziee forseperquesto ci fa sognare.Di sicuro, nel Van-gelodellanascitacisonolanotte,il“fuoriluogo”, la non casa, la mangiatoia, lefasce.(Semprelefasce,dall’inizioallafine:nellamangiatoiadellagrottaenel sepol-cro spalancato della risurrezione). Pochecose,comunque.Malepochecosefannosognare, lasciano spiragli. Le molte cosecoprono,pesano,nascondono.E’cosìcheilNataleoggiètuttodascovaresottocumulidiesteriorità.Lestatisticheraccontanocheoggi,inInghilter-ra,moltomenodelventipercentodeiragazzi,fragliottoeisedicianni,connetteilNataleconlafiguradiGesùCristo.UnNatalesenzafaccia. Salvopoi gridare che è inpericolola fedecristianaper sospetta invasionedeimusulmani.Laveritàèbenaltra,anchedanoi.SiamostatiinvasiperannidabenaltrochehaerosoilNatale:mitodeldenaro,ma-terialismo, individualismosfrenato, idolatriadelbenessere…Conquestainvasioneilpe-ricolosucuioggidobbiamovigilareèquello
diunNatalesenzaGesù,diuncristianesimosenzaVangelo.Perchénonavvengadall’internolosvuota-mentodelNatale,ci rimanecomestradaprivilegiata,strada,osereidire,obbligata,ilritornoalleScritture,alVangelo.Ritornare,dunque,aleggereilNatalesecondoMat-teo,secondoLuca,secondoGiovanni.Leg-gereilraccontocosìcomesuona,ripulendoilNatale,comesifapergliaffreschi.Ma, accanto alla strada obbligata dellaParoladiDio,stradache rimarràsempreprioritariaalfinediritrovareilveroNata-le,potremmo forseaggiungerneun’altra,certamente più povera, ma ugualmenteemozionante:quelladiascoltareracconti.Racconti del Natale di un tempo, di untempomenoconsumatodelnostrodalmitodelsuccesso,dell’apparire,delpotere:tuttiiluoghidovenonsuccedeilNatale.Raccontare iNatali di un tempononperrimpiangereilpassato,maperraccoglierequalche luce e una spinta alla immagi-nazione per l’oggi, una immaginazioneevangelica.LodicoperchémiècapitatodileggerelaletteradiunadonnachevorreichiamareManuela,nomevicinoalNatale:Emma-nuele, Dio con noi. Mi limito a qualchepasso.“…Honostalgia–scriveManuela–diqueisentimentiforticheimieigenitorimihannodonato,quandoeropiccola.SentivocheogniregalodiNatale,ognipacchettinoeravera-menteuna“grazia”diGesùchehaaiutatoi
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mieigenitoriarenderefelicemeeimieifra-tellini.Questa“grazia”nonl’hannoricevutaimieifigli,nonostanteimieisforzi…RicordoquelNataleincuiavevoscrittoaGesùchevolevounorsettoapile,chesimuovevaecamminava.Nonloricevetti.Imieigenitorinonpotevanotanto.Mamiamadremisesottol’alberounaletterinadiGesù:
‘Non ho potuto portarti l’orsetto a pile, perché ne avevo solo uno, e me l’aveva chiesto un altro bambino che vive in un orfanotrofio ed è molto povero. Ho preferito darlo a lui. Spero che non ti arrabbi troppo. Gesù.’
Erocontentaperchépensavoallafelicitàdiquelbambinoeallamiafortunadiavereunafamiglia.Evidentementeimieigenitorinon avevano i soldi sufficienti per quel-l’orsetto.Peròl’ideadimiamadreèstatamoltobella.L’apprezzoancora.Imieifigli,
invece, non crescono come vorrei. Sonosolaalottare.Ancheinparrocchiac’èunaariditàeunvuotoincredibile…”Ilfattoèchelecose,allora,eranopocheederanoleggere,marivelavanoilvoltoverodelSignore.Oggisonotante,forsetroppeepesanti;eilsuovoltoècomecopertoesoffocato…Restanelcuorequella“LetterinadiGesù”comeuncondensatodiVangelo,lasapienzadeipoveri.Lemammediogginonhannomenocuore,malemoltecosestannoloroprosciugandomenteedenergie.Comeatuttinoi.Sonocerto, però, che anche oggi è possibilesognareunNatalevero;e,soprattutto,cheilSignorecipuòcambiareilcuore,perchécivuoletroppobene.
DonCarlo
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Vivere in coppia: una sfida difficile
Nella coppia coesistono il desiderio di condividere la vita e la necessità di avere spazi propri. Una sfida difficile o impossibile?
dal consUltorio
Seesisteunimpulsocheguidaeaccompa-gnacostantemente l’uomonelcorsodellasuavita,apartiredalsuoconcepimentoeviaviarisalendopertuttelefasichecarat-terizzanoquestaesistenza,volentionolenti,dobbiamofareiconticonl’egoismo...Dettocosìpotrebbesuonareunpo’cinico,maabenpensarciancheilmondoviventechecicirconda,nellasuainterezza,nonsisottraeaquestoprincipio.Unesempio?Pensateperunistanteaidocumentarinaturalisticisullavitadeglianimalieprovateperunattimoaconcentrarvisuqualisonogliargomenticardine attorno a cui ruota ogni serviziotelevisivo ad essi dedicato. Alimentazioneeriproduzione,ladescrizionedituttiimodiincuicisiprocuradamangiareedituttiimodiincuisiriesceariprodursieacurarelaprole...contuttigliannessieconnessidelcaso,ilchesignifica,perdirlainmodopiùpreciso,chetuttonelmondoanimalesembramuoversisoloattornoaquestiduecardini:lasopravvivenzadell’individuoequelladellaspecie. Eccoallora che il cuoredi questoarticolovuole indagarecomesiapossibileperunuomoedunadonna,all’internodiquesto scenario naturale permeato da unineliminabile egoismo di fondo, riuscire avivere insieme all’interno di una coppia,luogoincuilavicinanzapiùancoraemotivachefisica,costringeafareicontiinmodo
drasticoconquestaspintauniversaleal“pen-sareasestessi”.Sipotrebbeesseretentatiditrovaredellecomodescorciatoie,come,peresempio,rifugiandosinellaconvinzionechebastaesercitarelacapacitàdiaccoglierel’altroedinonpensaresoloasestessi;oall’opposto,sostenendochelafunzionedel“geneegoista”chemiraallasuariproduzio-nevincolaalmantenimentodellarelazionedicoppia,nellamisuraincuiessapermetteilconcepimentoel’allevamentodellaprole.Maiodesideroinsiemeavoiandareariflet-tereunpo’piùafondosuquestotema,pervederesenonnepossaemergerequalcosadi più interessante e, perché no, magarianche utilizzabile all’interno della propriaesperienzadicoppia.Innanzituttopartendoda una considerazione: l’essere umano,sebbenesipossapercertiversiconsiderareallastreguadiognialtroanimale,hadallasua il fatto di essere dotato dell’autoco-scienza, il che lo porta a occuparsi di sécon una consapevolezza unica della suaindividualità.Questocispiega,peresem-pio,leragionipercuilealtrespecieanimalisacrificanospontaneamentesenzaproblemilapropriavitaperilbenedellaspecie.Anzi,diciamochenonsitrovanonemmenonellasituazionedidoversceglieretra lapropriasopravvivenza e quella della loro specie,visto che rispondono inmodoautomatico
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alle leggidell’istinto,checodificanocomecomportamento migliore da tenere in talicasi,quellodifarsopravviverelaspecie.E,badate bene, non si tratta di altruismo, èsemplicementeistinto.Tuttavia,nonmirisultachelastessapredisposizioneadanteporrelasopravvivenzadellaspecieallapropria,siacosìfrequentetranoiuomini!Daquestopuntodivistal’essereumanoèdunquemoltopiùliberodiunanimalenelperseguireisuoifiniegoistici,comenesonolampantedimostrazioneleferociguerrein-traspeciechenoicontinuiamoacombattere,echeinquestaformasonoinvecepressochésconosciute tra gli altri animali. Possiamodunqueaffermareconunacertasicurezzachel’uomoètuttosommatopotenzialmenteilpiùegoistadi tutte le specieviventi,maparadossalmente è proprio per lui che lavitaincoppiaassumevaloriesignificaticosìprofondi edifferenti danonpotere esserenemmenoparagonati a quelli che si pos-sono trovare,per esempio, inunacoppiadi scimpanzè. Soli o mal accompagnati.L’essereumano,infatti,grazieallasuanaturacheglipermettediessereoggettodellasuastessariflessione,sitrovaafareiconticonlanecessitàdidareunsignificatosimbolicoa tutto ciò che vive, e conseguentementeanche a se stesso, condannandosi cosìall’esigenzadicercareunapropriarealizza-zioneegoisticamentepersonale,quellachealcunistudiosihannoinaltriterminidefinitocomela“vitacreativa”dell’individuo.E’benverochespessoevolentierianchelasceltadicoppiarientranellarealizzazionepersonalecheuominiedonnecercanospintidallorostraripanteenaturaleegoismo,masida’ilcasoche,nellacoppial’altro,(perfortuna)nonsiamaiunriflessofedelediquellocheognunodeiduepartnervorrebbechefosse.Edèquichecomincianoiguaipiùgrossi!All’inizio di ogni nuovo rapporto tra duepartner,l’attrazionesessuale,lanovitàdel-
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l’incontro,ilprevaleredell’immaginechecisiècostruitidell’altrorispettoallasuaverapersona,funzionanotutticomemeccanismiprotettivi rispettoalpercepire le limitazionichel’altroimponeallapropriarealizzazione.Conilpassaredeglianniinvece,piùomenorapidamente,cominciaaprofilarsiquellacheèstatachiamatalasensazionediundecli-no dell’iniziativa, che trova le sue ragioninell’inevitabile urto tra l’impulso creativopersonale(egoistico)eicompromessicon-nessi a qualunque relazione che implichiaffidabilità. Il grosso rischio che corronole coppie in cuiunooentrambi ipartner,peramoredicoppia,rinuncianoalproprioimpulsocreativo(che,loricordo,haunaco-lorituraegoistica)èquellodifinirepervivereinunmondodepotenziatocreatodall’altro,perdendoilpropriomondoprivato.Questopuòaccaderealmenointremodi:quandol’iniziativadientrambimuoreinfavorediunaroutinerassicurante,madiunanoiamortalechesiprotraeall’infinito(ofinoacheunodeiduenonscoppia);quandounodeiduepartnerutilizzal’altrocomeserbatoiodacuiattingereperlapropriavitacreativa,senzatuttaviaoffrireall’altrolastessapossibilità.C’èpoiunterzotipodicoppia,chesige-neraquandoentrambi,presidallapauradiallontanarsitroppounodall’altro,sisforzanodiaccontentareunpo’l’unoeunpo’l’altrosecondoilvecchioadagio“unavoltaate,el’altraame”.Cosìfacendononsolosconten-tanoentrambi,mamostranoun’immaginefalsatadi sé, comequelle coppie cheperanni continuano a farsi l’un l’altro regalichenonpiacciono,perchélaprimavolta,pernonfardispiacerealpartner,hannofattofintadigradire…Vicini,manontroppo.Maesisteancheun’altravia,checontemplainprimopianounsemplicedatodirealtà:nonèsemprepossibilecondivideredirettamentetutto ciò che ci piace con la persona cheamiamo, così comenonè sempre saggio
sopportarepazientementetuttelecosedell’“altro” che non ci vannogiù. Spesso si èportatiapensarecheperamoredelpartnerbisognerebbefarequestoequell’altro,eperamoredellacoppiaodeifiglibisognerebbeessere disposti ad ogni sorta di rinunce.Sebbene sul piano etico e teorico questeconsiderazionisianoineccepibili,soffronodiungraveviziodiforma:nontengonocontodellanaturaessenzialmenteegoisticadell’uo-modicuihofinoradiffusamenteparlato,einparticolarenonconsideranoilfattochetalenatura,cheincertesuemanifestazionitantocidisturbaepreoccupa,hatuttaviailpregiodi permettere la realizzazione di una vitacreativaepienadisignificato.Senzacontarechespessochitroppodrasticamentesacrificasestessosull’altaredellafamiglia,sitrovapoisenzaaccorgersenearivalersisudiessainaltrimodi,peresempioconlacreazionediun’atmosferainsopportabilmentepesante,oconlaviolenzapsicologica,perchéchitroppotoglieasestesso,nonènemmenoingradodidareaglialtri.E’unpo’comenellafamosa“storiadeiporcospini”diSchopenhauer,chedevonomediaretraildesideriodiriscaldarsistandovicinie ilpericolodipungersi,sesiavvicinanotroppo,maconl’aggiuntadiunparticolare importante. A differenza dellesimpatichebestiole,noiuomini,oltreascal-darciabbiamobisognoanchedimuoverciedandareadesplorareilnostromondorealeesimbolico,operazionecheriescetantomeglioquanto più nessun altro cimette troppo ilnaso.E’questalaragionepercuidueper-sonechenonabbianopauradistarelontanehanno solomolto daguadagnare,mentrecolorochetemonolaseparazionefinisconoinveceperannoiarsiamorte.Nonc’èinfattialcunaesperienzavissutasingolarmentechenonsipossaimparareacondividereconilpartner,mentre è invece un enorme limitesentirsicostrettiadovervivereperforzatuttoassieme.Stessa spiaggia, stessomare?Ne
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sonountipicoesempiolevacanzeestive,incuiilvincoloditrascorrerlesemprecontuttalafamigliaunitapotrebbecominciareadesseremessoindiscussione,siaperquantoriguar-daiduepartner,cheneiconfrontideifigli.Nullavietainfatticheunapiccolaporzionedivacanzapossaesserevissutaseparatamentedai due coniugi, permettendo loro di fareesperienzediverseda soli, in cuiarricchirsiindipendentementedall’altroperinserirenelrapportonuovalinfavitaleecreativa.Lostes-soprincipiosipuò,perestensioneapplicareancheallaregolazionereciprocatragenitoriefigli,permettendoadentrambelegenerazionidiricavaredeglispazidivuotorelazionaledapoterriempire,inmodocheognunoabbialapossibilitàdiesercitareliberamentelapropriacreatività.Sequestispazidovesseroesseredeltuttoassenti, l’impossibilitàdisoddisfaregliimpulsiegoisti,econessilapropriapersona-lità,potrebbeportarefacilmente,inunaformaonell’altra,aunaprofondainsoddisfazione
e sensodi derealizzazione.Quello chemiinteressasottolinearequièche,anchenellarelazionedicoppiaenellacostruzionedellefamiglie,sitrattadiimparareacrearedegliequilibriproporzionati,chenonescludanolapossibilitàdiviverecondividendo,maman-tenganoliberoquelpiccolospaziopersonale,privatoedegoistico,senzailqualelanostranatura finisce per soffocare o ammalarsi.Perché in ogni caso, qualsiasi coppia chevogliafunzionare,devetrovareunasoluzioneaquestoproblema,magariricordandosidiquellamadrecheperinsegnarealsuobimboa conservare intatta la sabbia raccolta nelsuopugno,gliconsigliavadinonstringerlaconvulsamente,madilasciarefiduciosamenteilpalmoaperto,rivoltoversol’alto.
GiuseppeTessera
I nostri bambini:
BENVENUTI TRA NOI!Sono giunti in Italia:
Dalla BoliviaAna, Juan Carlos
Dalla Colombia:Michell Alejandra e Ana Carina, Lisseth, Catalina
Dalla BulgariaIsus Giorgio, Yordan
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tempo ed educazioneL’uso del tempo nella vita quotidiana e nella comunicazione educativa
Cheiltempofuggaèunfattoindubitabile.Checisilamentidelpocotempoconcessoper vivere eper realizzare tutto ciò che sivorrebbe, è una considerazione comune.Quello che più difficilmente riusciamo adammettereeadaccettareèlaconstatazionechespessosperperiamoilnostrotemponel-l’incapacitàdiafferrarloedidarglisignifica-to.Ilproblemasembrerebbeconsisterealloranonnellaquantità,manellaqualitàdell’usochenefacciamo.Capirequalesiailmodomiglioreperutilizzareiltempochecièdatoe, soprattutto,perutilizzarlobene,diventaquindiunimpegnodicarattereetico.C’èunaScuolapsicologica,laScuoladiAnalisiTransazionale,natainAmericaat-tornoaglianni’50che,inmodopragma-tico,harivoltolasuaattenzioneaquestogrande tema. Secondo uno studioso diquestaScuola,ThomasH.Harris,“un’in-daginesull’utilizzazionedelnostrotempoèpiùimportanteedrammaticadell’esplo-razione dello spazio”. E’ urgente, dice,rivolgerel’attenzioneadatidiinteressepiùimmediatochenonquellofilosofico.Nonal tempoche infinitamente trascorre,maaquellobrevedellenostregiornateeal-l’usochefacciamodiquellocheabbiamosemplicementeaportatadimano:lasetti-manaprossima,domani,l’orasuccessiva,questaorastessa.Inrisposta,laScuolahaelaboratouna“tabelladistrutturazionedeltempo”nellaqualevengonodistintiseimodi
diorganizzareilnostrotempoinrapportoa noi stessi, agli altri e alla realizzazionedicompitieobiettivi.Seimodichevannodall’“isolamento”,ossiadalviveretempiemomenti destinati al recuperodi energie,soliconsestessi,nell’assenzadirelazioneconglialtri,all’”intimità”o“prossimità”,laformapiùcoinvolgenteerischiosadivivereil tempoperchéciscopresulversantedelnucleopiùprofondodellapersonalitàeciesponealrapportoconglialtrinellatotaleautenticità di intenzioni e di sentimenti.Traquestidueestremisicollocanoquattromodiintermedidistrutturazionedeltempochevengonodistintiin:rituali, passatempi, attività egiochi psicologici.Irituali,secondolalorostessadefinizione,consistonoinsempliciestereotipateformedirelazioneinterpersonaleesonoespressionedel nostrodesiderio edel nostrobisognodientrareincontattoconglialtri,siapuresuperficialmente.“Buongiorno,comesta?”“Bene, grazie” è la più diffusa forma dirituale.Ipassatempicorrispondonoaformesemi-ri-tualistichediorganizzazionedeltempo.Per-mettonoconversazionipiùlunghedeirituali,su argomenti delimitati, di natura moltovaria,senzaeccessivoapprofondimentoepartecipazioneemotiva.Sonocaratteristiciperessere‘discorsicu,condottipiùperin-trattenerecheperagirerispettoaciòdicuisiparla.Possonocoinvolgerepiùpersone
la ricerca
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contemporaneamente,darel’opportunitàdiconoscersiavicenda,permettereadalcunidiassumernenelgrupporuolispecifici.Le attività riguardano tutti quei comporta-menti orientati verso un fine operativo etendentiasoddisfaresoprattuttoibisognidisopravvivenzaedisicurezza.Sitrattad’or-ganizzazioneditempodedicatoallaprofes-sione,allavoro,allaconduzionedellacasa,aciòcheciascunovuoleodevefareohabisognodifaredasolooconaltri.Iltempodelle“attività”’èattraversatodamomentiincuicisipuòrifugiarenell’”isolamento”fisicoopsicologicoperunrecuperopersonaleonei“rituali”onei“passatempi”perunbre-vealleggerimentodelpesodellavoroodisituazionidifficili.Giochipsicologicicorrispondonoa tempoorganizzatoinmanieranegativaperséeperglialtri.Laparola“giochi”nonimplicadiver-
timentoeserenità.Alcontrario,lamaggiorpartedeigiochièfontedidifficoltà,rendeproblematici i rapporti personali, provocainfelicità.LaScuoladiAnalisiTransazionalenehain-dividuatounacinquantina,didiversadurataegradodiintensità.Haassegnatoloronomiche hanno una origine colloquiale e chemettonoafuoco,conprecisionesemantica,lecaratteristichefondamentalidiciascuno.Ognunodinoihailsuo“gioco”preferito.Pur procurando stati emotivi anche moltointensi,igiochipsicologicinonconsentononélarisoluzionedeiprobleminélapossibilitàdifarevolverelesituazioni.Sonopiuttostoespedienti e difese intesi a proteggere dasensazionipiùomenodolorosederivantidastatidiinadeguatezza.AltristudiosidellaScuolad’AnalisiTransazio-nalesostengonoancorachenoidividiamoil
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nostrotemposulle“carezze”psicologiche,definitecome“qualsiasiattocheimplichiilriconoscimento della presenza dell’altro”.Avendonoituttifamediesserericonosciuticomepersone,cerchiamo“carezze”attra-verso“rituali, passatempi, attività, intimità”;maavoltecerchiamoanche,benpiùtriste-mente,dievitare“carezze”:cirinchiudiamoinnoistessi inun“isolamento”sterileocirendiamoinfeliciconl’usodeiGiochi psico-logici”.Ildiventareconsapevoledelmodoincuiognunodinoiutilizzailpropriotempo,puòaiutarciadavviareunlentomagradualeprocessodi cambiamento taledaportarciamodificare,all’occorrenza, ilnostroper-sonaleschemadistrutturazione.Èpossibileimparareviaviaatrarremaggiorprofittodaimomentid’”isolamento”utiliallariflessionee al recupero, ad affinare –arricchendolidi contenuti- i “rituali” e i “passatempi”,ad aumentare i tempi dedicati alla “pros-simità”,a rafforzare lepropriecapacitàdideclinaresenzascontrigli“inviti”adentrarenei“giochi psicologici”.Questeconsidera-zioni ci permettono di introdurre il temponelladimensioneeducativa,riconoscendogliuna valenza capacedi esercitareuna suainfluenzasianell’ambitodiunprocessodiautoeducazionechenellapraticaeducativaveraepropria.
IL tempo NeLLa comUNIcazIoNe edUcatIva
Entrandosubitonelvivodeltema,èimpor-tanteaiutareinostrifigliabuoneabitudinidiorganizzazionedellorotempo:momentidi “isolamento” in cui rinchiudersi in sestessiperriflettereefantasticareemomentidi“rituali”e“passatempi”attraversoiqualiesercitarsi nelle prime forme di rapportosociale,devonoopportunamentealternarsiamomentidi“attività”edigioconeiqualiconoscereemisuraresestessieleproprierisorsemomentidi“intimità”conigenitori
e i familiari in cui esprimere l’offerta e lacondivisionedellemanifestazionidiaffetto.È da tenere presente che il tempo per ilbambino,equestovalequantopiùèpiccolo,nondipendedallasuaduratarealemisurataoggettivamenteinoreegiorni,madipendesoprattuttodallesoggettiverelazioniinternechesistabilisconotrailsuomondocoscienteeilsuoinconscio;relazionicheglifarannoapparireiltempopiùomenolungo,aldilàdellasuaeffettivadurata.Incapaceinoltre,pertuttigliannidell’infanzia,diabbraccia-reilfuturo,èportatoavivereilpresenteinmodoassoluto,comel’unicoorizzonteentroil qualegli è possibile concepire la vita eattornoalqualegiornopergiornodevonoconcentrarsil’interessamentoel’affettodeigenitori.Eglihabisognodiessere,quieora,alcentrodellorotempo,digoderemomentiditempoesclusivosgombrodaaltreoccupa-zioni.TornaallamemoriaComenio,unodeimaestridellapedagogiamoderna,quandoscrive che “la prima scuola del bambinoè sulle ginocchia della madre” evocandocon questa espressione momenti di lungaepazientedisponibilità,tempodedicatoal-l’ascolto.EancheRousseaueilsuofamosoparadosso“conibambinibisognacercarenondiguadagnaretempomadiperderne”.E’inutileaverefretta,“ognidilazioneèunvantaggio”perchél’attesaconsentelama-turazionespontaneaedautenticadituttelepotenzialicapacità.LaScuoladiAnalisiTran-sazionaleoffreancoraun’altraprospettiva.Ognunodinoihaunsuostilepersonalediusodeltempo.Possiamoviverlocome“tem-po di meta”ocome“tempo situazione”.Viviamountemposituazionequandonelco-municareonell’agirecollochiamoalcentronontantol’obiettivodaraggiungerequantolapersona, i suoibisogni, lasituazione incuisi trova:“Haibisognodidormiremol-to…perciò…nonpuoirestarealzatoalungoperstudiare”.
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Viviamo invece un tempo-meta, quandoponiamo al centro la realizzazione di uncompitooilraggiungimentodiunobiettivo,lasciandoinsecondopianolapersonaeisuoibisogni:“studiareèimportante…per-ciò…nonpuoiandareadormiresenonhaifinito”.L’unool’altrostiled’usodeltempononèpreferibilepersestesso.Preferirel’unool’altroèpiuttostoilrisultatodiunavalutazioneediunascelta taledarispondereinmanieraflessibileedadeguataalleesigenzedelcontesto.Ilnostrorapportodi fondoconil tempoèreso inoltre evidente dall’uso più o menofrequenteeripetitivodialcuneaffermazionichehannounadimensionetemporaleecheappartengonoal“copione”dellanostravita.Affermazioniquali:mai,poi,sempre,finché,quasi ed altre simili, associate dall’AnalisiTransazionaleaimiticlassiciciaiutano,setenute in considerazione, a comprenderei meccanismi nascosti che condizionanoilnostroparticolaremododivalutareediutilizzare il tempo, limitano l’espressionepiena della nostra personalità, influisconosulnostrostessostileeducativo.E,perfinire,ognunodinoiinstauraconiltempounrapportopiùgeneraleeindirettocheincidecomunquesullanostravita.Potremmoadesempiochiederci:◗ quanto tempo viviamo nello sforzo di
appagareilnostrobisognodipossedere,nelcercare,scegliere,comperareoggettineiquali investire inostridesideridi ri-conoscimentoediprestigio,quasicheilnostrovaloredipersonesiaproporzionaleaglioggettichepossediamo;
◗ quanto tempo viviamo nel tentativo dirimandaredecisioni importanti.Adottareunostiledecisionaleefficace,stabiliredelleprioritàedelleprecedenzeciaiuterebberoanonsprecareenergieeavivereilpre-senteconsensodiresponsabilità;
◗ quanto tempo necessario al benessere
nostro e della nostra famiglia sacrifi-chiamo a favore di impegni che nonsappiamo rifiutare, a richieste cui nonsappiamodiredino.Tenercideltempociconsentirebbeunrecuperodienergieeunavitaemotivapiùstabile;
◗ quanto tempo ci lasciamo sottrarre daattivitàpocosignificative,subendonellapassivitàloscorreredelleoreol’eccessivainvadenzadellaTV.Unapiùequilibrataeconsapevolestrutturazionedeltempocipermetterebberounmigliorutilizzodellenostrerisorsepersonali;
◗ quanto tempo sa destinare, in modoopportunamentedisciplinato,allasoddi-sfazionedeinecessariritmibiologici–ildormire,ilnutrirsi,illavorare,ildivertirsi,ilprendersicuradisé–chesottintendonoecomportanolaconoscenzael’accetta-zionedeinostrilimitifisici,intellettualiepsicologici;
◗ quantotempopernoisappiamosalvareall’internodi tempi“vuoti” inmododaimparareaviverecostruttivamenteicon-trattempieleattese.
Questiealtriinterrogativiciponeiltempocon il suo inarrestabile fluire, mettendocicomunque sempre di fronte al problemaestremamenteseriodelsensodellavita.Perognunodinoi il temposcorre traduelimiti,lanascitaelamorte.Nélanascitanélamortesononellenostremani:nonabbia-mosceltodinasceree,normalmente,nonpossiamosceglieredimorire.Iltempodellavitacivienedonato.Ciòchesolopossiamofareèviverloconsaggezzaoconstoltezzae, se abbiamo responsabilità educative,aiutarealtriadesserneconsapevoli,finchécièconcessofarlo.
MarisaTampellini
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DALSERVIZIOADOZIONI
Massaggio infantile eadozione
Il massaggio infantile può costituire unpercorso di avicinamento e facilitazioneallarelazionecheaiutaasuperarel’inizialeestraneitàcorporeae favorire l’instaturarsidel legame di attaccamento nella coppiamadre-bambino. Il massaggio infantile èmoltopiùdiciòchepotremmodedurredalnome,cioèunatecnicadimassaggiorivoltaaibambini,maèunmododistareinsiemealpropriobambinocreandounrapportointimoe speciale che permette una condivisionecorporeaeaffettiva.Ilcorpoèinfattiunluogodoveconvergonoemozioniesentimenti,paure,gioie,sensa-zionimentreiltoccarerappresentaunmododiconoscereilmondoedicomunicare.Eccoallorachelecarezze,ilcontatto,iltoccodellemaniparlanoalbambinounlinguag-giochepassadalcorpoeregalaemozionipiacevoliedicura.Duranteilmomentodelmassaggio,chevienesempreeffettuatodalgenitore (inizialmente
sottolaguidadiuninsegnantequalificatochespieghiimovimentieaccompagnineiprimipassidiquestoviaggio),sicreaun’atmosferaparticolarediintimitàecondivisionecheac-compagnalacrescitadelbambinoattraversounaseriedibenefici.Se, infatti, ilmassaggio infantile costituisceuna forma di comunicazione fra genitoreebambinocheoltrepassa leparoleecreaquellarelazionediconoscenzareciprocachepassaattraverso il riconoscersi (riconoscereilcorpo,l’odore,iltocco),accantoaquestoaspettovièunimportanteaspettodistimo-lazionedeisistemicircolatorio,respiratorio,muscolare,immunitarioegastro-intestinale.Ibeneficidelmassaggioinfantilesonomol-tepliciecomprendonoancheilrilassamento(èstatodimostratocheilcontattocorporeotramiteunastimolazioneepidermicafavori-sceilrilasciodiendorfineesostanzechere-golanol’umore),losviluppodiunadeguatoschemacorporeo (favorendounamiglioreconoscenza e integrazione delle parti delproprio corpo) e il rafforzare il legamediattaccamento fra genitore e bambino (fa-vorendouncontattoaffettivoprofondoedintimo).Trasmettendoemozionipiacevoliegiocandoconilcorpoilmassaggioaiutaarilassarsi,calmarsieallontanarelepaure.Conibambinipiùgrandicelli(di3o4anni)ilmassaggiodiventaunmomentoincuisi
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puògiocare a scoprire il proprio corpo eaprendersicuradisé,oltrecheun’attivitàchefacilitalacomunicazionediemozioniesensazioni.
Ilmassaggiopuòcostituireunatappaimpor-tanteanchenelcontribuirearafforzareunlegameincostruzione,comenelcasodellefamiglieadottive.L’incontro con il bambino tanto atteso,spessoperanni,rappresentaunmomentomoltodelicatonellacostruzionedellanuovafamiglia.Cosìcomeilbambinohabisognoditempoperdiventarefiglioanchel’adultodeveef-fettuareunpercorsoperdiventaregenitore,elaborandolasterilitàinmododacreareunospaziodiaccoglienzaperilnuovoarrivato.Non sempre, però, questo spazio viene“riempito” in modo immediato dalla pre-senza del bambino: molti genitori adottiviraccontanocheilsensodiestraneità(spessoaccentuatodaevidentidifferenzesomatiche)prevaleeneiprimitempisifafaticaasentirsigenitoridi“quel”piccolo.Siaperigenitori,postidifronteadunbam-binorealespessodiversorispettoaquelloimmaginato,siasoprattuttoperilbambino,cheinpochiistantiacquistal’affettodiunafamigliamalopagaconlaperditadiPaese,lingua,cultura,storiapersonaleepuntidiriferimentoprecedenti.Nei genitori adottivi si attivano frequen-temente sensi di inadeguatezza e a volteuno stato depressivo che ricorda quellopost parto, anche se in questo caso nonsonocoinvoltigliormonimasololaparteemotivache,difronteallaresponsabilitàeall’impegnorichiestidalnuovoruolo,siattivaaumentandoilivellidiansiaeconvogliandoleproprierisorsesulbambinoesullacostru-zionedellegame.Ilmassaggio infantilepuòalloracostituireunpercorsodiavvicinamentoefacilitazione
allarelazione,cheaiutaasuperarel’inizia-le estraneità corporea tramite esperienzecorporee e tattili, favorendo l’instaurarsidel legame di attaccamento nella coppiamadre-bambino.Leesperienzetattiliecorporeepermettono,infatti, di connotare la relazione in modopiù intimo in quanto si tratta di situazionidi condivisione uniche, proprie solo dellarelazionegenitore-figlio.Ilmassaggiofacilitatramiteilcontattocuta-neol’instaurarsidilegamidiattaccamento,unamaggioreconoscenzareciprocaeper-metteunacomunicazionetramitecanalinonverbali(fondamentaleneicasidiadozioneinternazionale). È infatti uno strumento diconoscenza reciproca che a prescinderedall’età, la lingua,la cultura, il vissuto diciascuno,mettea contattodirettogenitoriebambiniconleproprieemozioni,permet-tendodisentirsiinsintonia.Ilgenitoreimparaaconoscereilcorpodelproprio bambino e a sentirlo “familiare”permettendo di superare l’iniziale sensa-zionediestraneità,acuitadallamancanzadell’esperienza della gravidanza e dallaconsapevolezzadinonavergeneratoquelbambino.
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Poichéfrequentementeibambiniabbando-natipresentanoattaccamentiindifferenziati,permettereesperienzeintimeedunichecongliadultidiriferimento(igenitori)permettedaunlatocheilpiccoloimpariadifferen-ziarelerelazioniinbasealmaggiorominorgradodicontattoedintimità,dall’altrocheilgenitorevivamomentiincuipossasentirsipartnerprivilegiatodellarelazione.Gli attaccamenti indifferenziati (in cui ilbimbonondistinguefrapersonefamiliarienon,mostrando una socievolezza indiscri-minata)infatti,oltrecheessererischiosiperlosviluppoaffettivoerelazionale,sirivelanomoltodolorosiper ilgenitoreche si sentecontinuamenteposto sullo stessopianodiqualsiasiadultochevengaacontattoconilfiglio.Massaggiareilpropriopiccolopermet-terà,inoltre,disuperarel’inizialeestraneitàfavorendo una conoscenza reciproca piùintima e profonda: la mamma potrà im-parareadascoltareiritmicomunicatividelsuobambino,aconoscereilsuocorpoelesuereazioni,asentirsiingradodiprocurarebenesserealfiglio.Per quanto riguarda i vantaggi legati allastimolazione,ènecessario tenerepresentechespessoibambiniinstatodiabbandonoprovengono da realtà molto disagiate epovere,incuiallamancanzadistimolazionimaterialisiaggiungonogravicarenzeaffet-tiveerelazionali.Pensiamoaibambiniinistituticonpocoper-sonale,lasciatiperoreneilorolettiniperchénonvisonoadultidisponibiliperprenderliinbraccioogiocareconloro:spessoaquestibimbimancanoesperienzedicontenimentoeabbraccio,stimolazionitattiliecinestesicheadeguate.Sitrattadibambinichehannopersotroppoprecocementel’esperienzadicontenimentoeregolazioneoffertadallarelazionematernaeche,quindi,possonoaverbisognodirecu-perarlatramiteunpercorsodistimolazione
corporeaetattile.GlistudidiHarlow,infatti,hannodimostratol’importanzadelcontattoper lo sviluppo psicologico e affettivo delneonato,lacuiesigenzadirelazioneecon-tattosièdimostrata(neicucciolidiscimmia)piùfortedelbisognodicibo.Anchegli studidegli effetti delmassaggionei bambini prematuri dimostrano i suoibenefici, in terminidiacquistodipeso,disvilupponeurologicoedemotivo.Sepensiamoalbambinoadottatocomeadunbambinocheèstatoprematuramentepri-vatodelsuoambiente“uterino-psicologico”,intesocomespaziomentaleerelazionaleacontatto con la figura materna, possiamoutilizzaretaliricercheperipotizzareanaloghibeneficinelbimboadottato.Ilmassaggiopuòoffrire,inoltre,lapossibilitàdiimparareapercepireeconosceredipiùil proprio corpo, favorendo l’acquisizionediunoschemacorporeopiùintegratoeso-stenendolamaturazioneneurologicagrazieallastimolazionedeicinquesensi.Perilbambinocostituisce,inoltre,unamo-dalità di recuperare esperienze precoci dicura e accudimento fisico che sono statemancanti o inadeguate, facilitando anchemomentiregressivifondamentaliperilsuosviluppo.
VivianaRossetti
Perinforamzionisull’organizzazionedicorsidimassaggioinfantile,poteteconsultareilsitodiAIMI-AssociazioneItalianaMassaggioInfantile-www.aimionline.it,dovetrovereteinominatividegliinsegnantiedellesediavoipiùvicini.
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C’eraunavoltaunpiccolopaese,conleca-settebianchedaltettorosso,tantigiardinettifioriti,unapiccolapiazzaconlachiesaeilcampanileaguzzo.Gli abitanti vivevano serenamente, capacidi goderedi quellaarmonia cheavevanosapientemente costruito e che il villaggionellasuastrutturarispecchiava.Avevanounsolograndissimoproblema:ilfiumechescorrevalìvicino.Conleacquescureeprofonde,spessotumultuoseeconquelnomeorrendo:sichiamavaDolore.Invanogliabitantiavevanocercatodimo-dificarloconcoloranti,schiumineprofuma-te, galleggianti con lampioncini luminosi.Niente.Lacorrenteportavaviaognicosa.Qualcunoavevaanchecercatodimodificarelatarghet-tasegnaleticaalpostodiDoloreavevascrittoGioia.Nienteda fare.Unospruzzoavevaripristinatoilvecchionome.Unaltro,piùingamba,avevamodificatosolounpezzetto:nonDOL...OREmaDOL...CEZZAnellasperanzadiingannarlo.Mailfiumeeraine-sorabile.Elatarghettarimaseimmutata.Quandounbimbettocominciavaacammi-nare,subitoglivenivainsegnatoadevitareconcuraquelle sponde infide. I saggidelpaese avevano costruito delle palizzate,piantatodeglialberi.Tutto inutile. Il fiumesembrava ingovernabile. Così decisero dicrearedellesquadredivigilanzaedipronto
la ragazza e il fiumec’era una volta…la nostra storia e, come tutte le storie, se ascoltate, ha molto da insegnare anche a noi. L’ha raccontata una psicoterapeuta.
il sale della Vita
soccorso.Poiché,purtroppo,malgradoleraccoman-dazioni,lecautele,leleggi,qualcunodegliabitantiprimaopoi,nonsisabenesedasolo,orapitodalfiumestesso,cadevadentroaquelleacqueterribili.Alloratuttoilpaesesimobilitava.Ilpoverettocadutoannaspava,sidibatteva,dallariva,conaltrettantaangoscia,partiva-no i tentatividi salvataggio.Funipertiche,salvagenti,gommoncini.Ilfiumeinesorabileportavaviaognicosa,enellamaggioranzadeicasiilmalcapitatomorivatraiflutti,ar-rabbiatissimopernonesserestatoaiutato,lasciandotutticonungranvuotoeungransensodicolpa.Eisagginonriuscivanonemmenoacoordi-nareitentatividisalvataggioanchequandofacevano le esercitazioni nella piscina delSindaco,tantograndeeralapauraelaiden-tificazione.Tuttiinfattipensavano:esestessiiodentroalfiume?Eperdevanolatesta.Ungiorno,perl’ennesimavolta,gliabitantistavano tentando di salvare una ragazza.Eracadutadentroalfiumeperchéessendomolto innamorata, fantasticavae sognavaconlatestatralenuvolepensandoalsuoamatobene,epluffOrasidibattevadisperataeormaistavaperesseresopraffattadaiflutti.Percasopassavadilìunostraniero,untipopocorassicurante
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perilsuovestitostrano.Maavevaunaspettoimponenteeunabellissimavoce.Siavvicinòconsicurezzaalfiumeedisseallaragazza:“Non avere paura. Apri le braccia e lasciati andare, non opporre resistenza e il fiume ti sosterrà. Il suo nome è DOLORE, non MORTE. Se vuoi, sono qui per te. Se me lo chiederai posso buttarmi, ma non ti salve-rò. Posso solo condividere con te la stessa acqua, e sfiorando la tua mano con la mia, farti sentire meno sola. Oppure posso seguirti dalla riva, con il mio canto. Oppure stando zitto, pensarti con amore. Ma prima di chie-dere aiuto pensaci bene. Forse puoi scoprire che dentro di te, una volta che non sprechi tutte le tue energie ad opporti al dolore, hai tante risorse e capacità che nemmeno pensi
di possedere e non hai bisogno di me.”Dall’arginedelfiumeisaggiinsorserocontrolostraniero:“Ma che sistemi!”Sicuramente la ragazza sarebbe mortacosì.Eriprovaronoconlelorofunieilloroangosciatoeangoscianteincitamento:“Fai qualcosa, fai qualcosa. Prendi questo, afferra quest’altro. Non devi fare così, fai piuttosto colì. Sbrigati, altrimenti morirai”.Malaragazzanonvolleascoltarlipiù.Qualcosadentrodiséledissechelostranie-roavevaragione.Sololasuavoceleavevafattopassarelapauraepianopiano,anchesel’acquaerafredda,dolciastraeschifosaeognimomentorischiavadirisucchiarlasotto,avevarisvegliatolafiducia.Allargòlebracciaerimaseferma,lascian-dositrasportaredallacorrente,anzi,pianopiano,siaccorseanchediassecondarla.Epiùloassecondava,ilDolore,eramenotumultuosoemenobruciante.Epianopianoleacquedelfiume,scendendo,siplacava-no.E lepermettevanodivedere ilmondocircostantedaun’altravisuale.Nonpiùsololineediritte,maancheondu-late,nonpiùsolocoloriaccesiedefiniti,maanchenomisfumatiefusiunonell’altro.Cominciòapensarechestavaacquistandoqualcosa.Equi il fiumeDolore,chenelfrattemposieradefinitivamenteacquietatoeaddolcitolaportò con sé e insieme si tuffarononelmare.InquelleacqueimmenseilDoloresisciolseelaragazzascoprìchel’acquachelaso-stenevanonerapiùlastessa.Avevaunaltrosapore.Erasalata.PerchénelmareèscioltoilSALEDELLAVITA.
acuradiMercedesIndriDeCarli
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Un fratellino per Jennifer ecaterina
spaZio FaMiglie adottiVe
Solo da pochi giorni siamo ritornati dallaColombia,per l’adozionedelnostro terzobimbo: ildolcissimoevivacissimoNelson,di 8 anni. Sono stati 40 giorni in cui sisono alternate tutte le gioie, le tensioni elepreoccupazionicheunanuovaadozioneportaconsé.Ilnuovopiccolodicasahagià“prepotente-mente”presoilsuopostoinfamiglia,nellavita e nel cuore dei genitori, delle sorelleJennifer eCaterina, adottate inColombianel2001,deinonni, degli zii, degli amici e nei registridell’anagrafedelnostrocomune.Anchelascuolaoralostaaspettandoe…AUGURI!JennifereCaterinasonostatepernoiunagrandegioiaechiedevanounfratellino!Rispettoal2001,oralaconsapevolezzadiciòacuiandavamoincontroeramaggiore,ma avevamo ugualmente preoccupazionideltipo:“Qualiproblemi;fisici,diadattamento,psi-cologici,avrebbepotutoavereNelson?“Lenostrebimbe,avrebberosaputoaccoglierloosarebberonatedifficoltà?”Nelmomentodidecideredadovesarebbearrivatoilnostroterzobimbo,entrambiera-vamodecisiaritornareinColombia.Questosignificavaperòuncostononindifferentediviaggioedipermanenza.Eravamocertiche,ritornare nel paese di origine delle nostrefiglie,conlapossibilitàdirivederepersoneeluoghi,riviveresentimentiedemozioni,sa-
rebbestatomoltoimportanteperloroenonvolevamopernientealmondorinunciarvi.
Adifferenzadi sette anni fa, ci ritroviamooracon inostrigenitoripiùanzianieconmaggiori problemi. Pensando al tempodellanostrapermanenzainColombia,nonci sentivamo tranquilli per la loro salute.Lapartenza,fissataperil26giugno,eraaridossodell’iniziodellevacanzeperifratellieifamiliariche,inquestomodo,avrebbero
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dovutoorganizzarsipergarantirelacuraelapresenzaai nonni.Questoperiodoerainvece favorevole per Jennifer e Caterinapoiché,essendoinvacanza,nonavrebberopersonessungiornodiscuola.AncheperNelson,ilfattodipotergiungereinItalianontroppoaridossodell’iniziodellascuola,erapositivo,perchéavrebbeavutocosì un periododi adattamento al paese,allalinguaealleabitudini.
A differenza del 2001, abbiamo, questavolta,vissutoapiùstrettocontattoconaltrecoppie,conosciute inColombia, lanostraadozione e anche la loro, le varie tappedell’iterburocratico,iproblemieicostidel-lapermanenza,ilrapportocongliuffici,leistituzionieireferenti,l’organizzareilritornoealtroancora.
Quandosiritornaacasa,sirelativizzatut-toesidesideradimenticareildisagioeledifficoltàsubitema,perchénonparlarnedopo?Per-chénonrifletterciunpocosuevederesecisonoaspettichesipossonomigliorare?PochigiornifaunafamigliadiamicidiBer-gamoconillorobimbodi10anni,amicodiNelsoneconiqualiabbiamocondivisogranpartedeltempoaBogotà,èvenutaatrovarcieinsiemeabbiamoricordatoimomentibelliequellidimaggiorpreoccupazionevissutiinColombia.Maicomeinquestigiorni,noiealtrecoppie,sentiamoilbisognodicondividerele“nostrestorie”conchisappiamopuòcapire,maan-cheesoprattuttoconchivorremmo“capissedipiù”eavessemaggioresensibilità.Anche
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inquestasecondaadozioneabbiamocon-feritoilmandatoall’Istituto“LaCasa”.Nel2001,quandocioèsigiravaperlediverseprovinceincercadiunEnteAutorizzatonelqualericonoscersiealqualedarefiducia,nellepersonede“LaCasa”diBolognatro-vammo quella preparazione e sensibilità,cheauspicavamo.Ildisbrigoel’inviovelocediognidocumento,leinformazionipuntualiepreciseelagrandedisponi-bilità,anchetelefonica,nonsonomaimancati,nédallasedecentralediMilano,nédaglioperatoridellasedelocale.Durante igiorni trascorsiaBogotà,piùdiunavolta,inattesiecomelampidisereno,giungevanogliSMSdiCatiadaImola.Eranoinformazioni,sempre“condite”dipremuraedidolcezza.AnchePilarCorzo,lareferentecolombianacihaaccompagnaticonlasuacompetenzaerassicurantepresenza.Conunpo’diimbarazzoabbiamoaccoltoilsuoinvitoacenaacasasua….maèstatobello.Tantechiacchiereinsiemeperscoprirsimoltosimili,preoccupatiperlestessecose,premurosi verso i figli, inapprensioneperil loro futuro epoi…pensi che siagiustoebellocheunreferente trovi il tempoperquestimomenti,nonsoloperoccuparsidifaccendeburocratiche.Pilarcihaparlatoanchedibambiniper iqualinonsitrovaunafamiglia,perchésonograndiositrattadigruppidifratelli.Condividiamoconleilatristezzaperilfuturodiquestibimbi.Chihaadottatosae ricordaquantoè im-portanteessere informati sucomeprocedel’iterburocratico,suitempidellasentenzadiadozione,sulvistod’ingressoinItaliaealtroancora.Ognicoppiacheparteperadottaresachepotrannoessercidellesituazionichecreeran-nodisagieritardi:nonsiècertidirientrareilgiornoprogrammato,ecc.
Tuttiperòsiaspettanodiavereunreferenteattento,discreto,rispettosoepresente.Nonsempreècosì…Nellosfogodidiversecoppiediamiciab-biamo sentito la frustrazionedi chi non sisentecompresoeseguito.Nonèfacilepernoiraccontarel’amarezzadiunamico(unpapà)che,aBogotàdapiùdi50giorniconduebimbipiccoli,stavaperdendoilpostodilavoroeilreferentenonrispondevaaltelefo-noocomunquenonerarintracciabile.QuandolapermanenzanelPaesestranieroperdurapermoltotempo,anchel’impegnoeconomicochevienechiestoalla famigliadiventapesanteedifficilmentesostenibile.Spessosonolerisposte“secche”oisilenzichefannopiùmaledeiritardiodelleman-canze.Eraabbastanzanormaleenaturaleparlare,con le coppie compagni di adozione, deinostriEnti.Abbiamoascoltatostoriemoltodiverseenoi,conrispettoediscrezioneabbiamovolentieritestimoniatol’impegnoseriodelnostroEntee l’ accompagnamento, mai mancato, inognitappadeinostridueiteradottivi.Pensiamo sia giusto e corretto, al terminedi un cammino, “riflettere” e forse anche“misurare” quel servizio che i nostri Entioffrono.E’unservizioallepersone,unser-vizioallavita,equantodibuonosifadeveesseredivulgatoeconosciuto,mentrequantoancoraè“critico”,assolutamentecorrettoemigliorato.E allora grazie a tutti quelli che hanno acuoreinostribimbi,lelorofamiglie,achipensanuoviprogettiepercorsipermiglio-rarne lavitaeperché tutti trovino“la loroCASA”persempre.
Rossella,Gabriele,Jennifer,CaterinaeNelsonBorsari
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Chevidevodire?Propriononriescoasmette-rediurlare…quando?conimieifigli…Giàilmiotonodivoceèalto,giàlacasaègrandeeperfarmisentiredevoalzarelavoce,giàloro(imieifigli)quandoparloiopropriononcisentono…inpiùsesonoinansia,nervosa,preoccupataurlo…cioé:semprequandolequestioniriguardanoloro.Socheèsbagliato,socheinquestomodocausoimmediatamen-te una reazione esagerata anchedaparteloro(leggirispostemaleducateestizzite)….mapropriononciriesco!!Anullavaleilra-gionamentoafreddo,l’autocritica,iconsiglidelpadre (cioèmiomarito,cheriesceconladolcezzael’ironiadoveiononriescoconle urla)…continuoadurlare. Invecedovreiproprioimparareacontarefinoa10(oforse100???)primadidirequalsiasicosaeprimadirispondereallelorocontinueprovocazioni,siperchéc’èdamettere incontoanche leloroprovocazioni,sannochefacilmentemi“infervoro”efannodituttoedipiùperpro-vocarmi.Sepoiconsideratecheal90%dellagiornatasirivolgonoameperqualsiasicosa,lostudio,ilmangiare,ilvestire,lerichieste,igiochi,ipermessi…sempre“mamma,mam-ma”qualsiasicosamamma…epapàriesceanchealeggeretranquilloilgiornalesedutosul divano!!!!! Forse sonounpo’ esaurita,masoloforse!!!!!!Esognounavacanzadaquesto impegno costante che comporta ilruolodimammae,perchéno,anchedallemieurla(comenasconderecheanchelemieorecchienonnepossonopiù!)…chissàforseilSignoreavràpietàdimeemifaràperderelavoceperunpo’…Certopotreisciorinaremilleattenuantialmiocomportamento(sonomammaditreragazzi
solodacinqueanni,sonoragazziparticolar-mentepolemiciavvezziacombattereper illorovissuto,ancheiosonoparticolarmentepolemica, sonomolto dura conme stessaequindinonriescoafarescontineanchealoro…)marimaneilfattochespessolaman-canzadiserenitàacasanostraèsolocolpamiaedilsorrisotornasoloquando,magariperunapiccolacosariescoasorridere,an-chearidereconloroeasmetterediurlare.Inoltre,tratutti,quellachecistapiùmaleallafinesonoioperchéliamomoltissimoefareiqualunquecosaperloro,perillorobeneededicotuttalamiagiornataailorobisogniedalleloronecessità,cercodiesseresempre
confessione di una mamma
La casa- ��
Provatea immedesimarvi inunesserechevengapiùvolteabbandonato,chenonab-biamaitrovatoaffettosinceroneglialtriecheabbiasperimentatosullapropriapelleilfreddo,lafame,l’incomprensione,laso-litudine…Manonpensateadunessereadultoche,innegativooinpositivo,abbiagiàmetabo-lizzato lesueesperienze,cercatedicapirecomesipuòsentireunbimbointalesitua-zione e forse riuscirete a percepire quelloche un bimbo abbandonato e dichiaratoadottabilehagiàpassato.Nevoinealtripotràmaisaperequaliespe-rienzehaveramentevissutoperchélastessanaturaumanahainséildonodicancellaredallamemorialecosepiùdolorose…maforseriuscireteacapirelesuepaureelesuetitubanzeadaffidarsidinuovoaqualcuno.Questoèsicuramentelostatod’animodelbambinoalmomentodell’adozione,quandocioèglipresentanodueestraneichesonoandatiaprenderlo,magaridaunpaesestra-niero,perportarlolontanodaquellepochecertezzechefinoraèriuscitoadaccumularecon tanta fatica, dichiarandogli amore edisponibilità.Questo è lo stato d’animo contro cui il
genitoreadottivodevecombatterequotidia-namentecercandodiaumentarenel figliolafiducianeglialtri (esistonoaltrichenondeludono)edinsestesso(nonèstatacolpatuamatumerititantodipiù).Tuttalaformazionedelgenitoreadottivoruo-taintornoadunsoloenunciato“accoglien-za”econunsolo intento“fardimenticareilrifiutoefarsentireilbambinopartediuninsiemeamorevoleedisponibile”.Tuttiigenitoriadottivisannochequestoèloscogliopiùduroperchécomportagestirepa-role,gestiepensieriinognimomentodellagiornata,gestirelapropriaimpazienza,lapropria intolleranzaedanche il sentirsiapropria volta rifiutati quando il bambinovolgecontrodeigenitori le stesseaccuseche lo feriscono:“ tunonseimiopadre,mia madre, io non sono italiano, voglioandareviadavoi”.
Conilpassaredeltempoecontantoamoreloscogliosisupera,maènecessarioessereadultidentro,fermamenteconsapevolicheunfiglioèunasceltaperlavita,comunqueentriinfamigliaecheilsuobenedeveessereprioritario.Eccoperchéquandounodeiduegenitori
il dolore più grande
presenteperò forse ilmiomododi essercinonèquellocorretto,forseanzichélacasainordine,anzichéilmenùsucculento,anzichégliabitiinordineepulitilorovorrebberounamammache rida,giochi, scherzi con loro,unamammachesappiaridereanchedellestupidaggini,unamammachesappiasdram-matizzareenonfaredituttounaquestionedi principio. Eccoallora ilmotivo delmio
sfogoo,sevolete,dellamiaconfessione:daoggihodecisodiimpegnarmiedicambiareperloro,perquestitreesseristupendichelaProvvidenzadivinahamessosulmiocammi-no,chemisonostaticonsegnatidaldestinoecheiodevoconservareecrescereperchéabbianoefaccianounmondomigliore,perloromiimpegneròadiventareunamammamigliore,perloro,imieistupendifigli.
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adottivinonriesceadaccettareilbambinocomesuo figlioenonriesceasuperare ilconfinetral’averdatovitagenerandoedareunasperanzadivitaaccogliendo,l’equilibriosiperdeinunmaredidolorechecolpisceilbimboadottatomoltopiùdiundolorefisicoegliriapreunaferitacosìprofondadari-schiaredicomprometterequalsiasiprogressogiàraggiunto,richiamandonellasuamenteilsoloverograndeetemibilepericolo“essereabbandonatodinuovo”.
Aquestigenitoririvolgolamiapreghiera,imparateaguardarvidentro,cononestàesinceritàesestatepercorrendoilcamminoverso l’adozione rinunciate adessoperchépoi sarà troppo tardi per un bambino, seavetegiàadottatofateviaiutareasuperareognipiùpiccolodubbioesepropriononci
riuscitefatevidapartelasciandoilbambinoall’altrocheloamaelohaaccettato.
Ricordatechedavoidipendeilsuofuturoechenonpuòessercifuturoneldoloreenellarabbiamasolonell’amoreenellaconsape-volezzadell’essereamati.Accettateunavostrasconfittapernonscon-figgerelasperanzanelfuturoinchinonhaavutopassato.
MariaCarlaCalicchia
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Eral’estatedel2004quando,insiemea4amicheeadunaSorellaFigliadell’Oratorio,miapprestavoavivereunadelleesperienzechehannosegnatolamiavita:unamissioneinEcuador!Ricordoancora,appenaatterrataall’aero-portodiGuayaquil, ildisorientamentoe ilforteodoredibenzinagrezzachealeggiavanell’aria.Nonostantelastanchezzadelvolo,nonave-vonessunaintenzionedichiuderegliocchidall’aeroportoallacasadellesuore,checihannoospitato.Tutto così diverso e contraddittorio: casesenzafinestreeporte,macongranditelevi-soriallorointerno;animalichecircolavanoliberi per la strada; interi palazzi pitturaticon icolorideipartitipolitici (più tardimiavrebbero infatti spiegato che durante lecampagnepolitiche ipartitipromettonola
Viaggio di solidarietà in un paese che non si può dimenticare
spaZio gioVani
costruzioneoilmiglioramentodipaesiecittàperottenerepiùvoti).Laprimasettimanaèstatadifficileehari-chiestomolterisorseperpoterciadattarealclima(caldoesfiancante),alfuso(7oredidifferenzadall’Italia)eallepersonechecon-tinuamentebussavanoallaportadellesuoreperportareindonoilpococheavevano:Toronjas–grandipompelmidalsuccoasproevivo-ananas,banane,fruttidaigustiedaicolorimaiprovatievisti.Questagenerositàhastravoltolamiamentedominatadalpensierooccidentale:◗ Nonsipuòriceveresenzaricambiare;◗ Sonovenutaquiconl’ideadidare/offrire
enondiricevere.Lagratuità che tante volte avevo letto nelVangelolastavorealmentevivendo,proprioinquestopaese-dall’altrapartedelmon-do-hofattol’esperienzadisentirmiamataa365gradi.Dopounaprimasettimanadeputataall’am-bientamentoeallapossibilitàdiorientarciinuncontestocompletamentediversodaquel-loincuiviviamo,insiemeadalcuniragazzidelpostoabbiamocominciatoagiraretrarecintos(villaggi)escuole.Lanostramissioneeraquelladianimarelegiornatedeibambinidistradaedeglialunnidellescuolematerne/elementari.Nonpensatechesiastatotantodifficiletro-varegiochiadeguatiecapacidicoinvolgerebambinidai3ai13anni.Qualsiasigioco,
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dalnascondinoallastaffetta,venivavissutocongioiaedentusiasmodatutti.Per dare coerenza all’animazione, soprat-tutto nelle scuole, avevamo scelto cometema:lapace.Oltreagiochiinerentiquestoargomentoavevamochiestoaibambinididisegnareciòcheperlorononerapace.Ilorodisegnihannoportatoallalucelareal-tàchevivevanoevedevanoper lastrada:risse,accoltellamentietantoaltro.Succes-sivamenteilorolavorisonostaticopertidatantebandieredellapace,tenuteinmanodatuttiadimostrarecheinsiemeèpossibilecostruireunmondosenzaconflittio,perlomeno,sipossonomitigareeventididiscordiaediostilitàcheostacolanoilconfronto.La mia missione in Ecuador è durata unmese,31giornichesonovolati,machepor-todentroalcuoreunoperuno.InEcuador,possoaffermareconcertezza,hofattouna
veraepropriaindigestionedisorrisi,bacieabbraccieancoraoggineportonelcuoreunapiccolaquantitàallaqualericorroneimomentipiùdifficili.
ChiaraRecupero
1000 grazie x il 5 x 1000 grazie, amici, per la solidarietà!
Sono699lefamiglie,lecoppieeibenefattorichehannosceltodidevolvereil5x1000nel2007afavoredeiprogettidisolidarietàdell’AssociazioneHogarOnlus-IstitutoLa
Casa.L’importototalenonèancoraresonoto,mailnumerodegliamicisì,è“generosamente”aumentato:da513nel2006a699nel2007.
Aciascunoungraziedicuore,perchéconunsemplicegestodisolidarietàpossiamocontinuareadaiutareibambinielefamiglieindifficoltà.
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In Bolivia “Por l’hospital JUAN XXIII”
L’Ospedale “Juan XXIII” della Caritas di LaPaz è l’unica struttura a fornire gratuitamentel’assistenzadibaseaipoveri.Ilnostrocontributoserveadappoggiare economicamente le curemediche e la somministrazione di medicinalichel’HospitalJuanXXIIIoffreallefamigliesenzamezzi.Il sostegno a distanza si articola nei seguentiinterventi:
i nostri progettiL’ Istituto “La casa” e l’associazione HoGaR onlus insieme nella solidarietà per i bambini nel mondo
a) “por un Niño Sano - per un bambino sano”: ha come obiettivo ilcontrollomedicopediatricoedieducazionealimentareallefamiglieconbambiniinetàprescolare.b) “La Salud: un derecho de todos - La Salute: un diritto di tutti”: hacomeobiettivolaprevenzionedellemalattielatenti,comeinfezionirespiratorie,diarree,tubercolosiedanemie.c) “atençion dental - attenzione dentale”:hacomeobiettivoilcontrolloe
cooperaZione
La casa- �0
lacuradentaledicirca4.000bambini,perprevenire alcune gravi malattie intestinali,causate principalmente da una cattivamasticazione.
IlprogettoèpromossodallaCaritasdiLaPazemonitoratodaSuorDomitillaPagani.Adogniofferenteèrichiestouncontributodi€ 80,00. o € 160,00. o € 320,00. all’anno(inunaoduesoluzionisemestrali).
Scuola MunaypataSostenereadistanza lascuolanelquartierediMunaypatahacomeobiettivogarantire la fre-quenzascolasticaabambinieadolescentinellazonapiùpoveradiLaPaz.Il nostro contributo permette di fornire:
a) tuttoilmaterialescolasticoaglialunnib) l’assistenza sanitaria di base tramitel’HospitalJuanXXIIIc) unpastoalgiornoaipiùbisognosid) uncapitalediprimolavoroaipiùmeritevoliallafinedellescuoleprofessionali
IlprogettoèpromossodallaParrocchiaApostoldiMunaypataedallaCaritasdiLaPaz.ÈgestitodasuorDomitillaPaganiedaSuorMarthaArnesnell’ambitodiuninterventopastoralerelativoaiproblemi sociali. Ad ogni offerente è richiestoun contributo di € 80,00. o € 160,00. o € 320,00. all’anno (inunaoduesoluzionisemestrali).
Progetto “Amistad”Il Progetto AMISTAD consiste nell’aiutare unbambinoeisuoigenitori, inmodoparticolaremadriconprolenumerosa,mediante iniziativediretteafornirestrumentiidoneialmiglioramentodel livello sociale ed economico dell’interafamiglia. Tali iniziativeprevedonoun sostegnoeconomico di emergenza, la formazioneculturale e professionale del nucleo familiarefino all’inserimento delle madri in cooperativedi lavoro o commerciali e dei bambini nellascuola.IlprogettoèpromossodallaCaritasdiLaPazemonitoratodaSuorDomitillaPagani.L’adesione al progetto richiede un doppioimpegno:uncontributoeconomicodi€360,00. all’anno(inunaoduesoluzionisemestrali)euna corrispondenza annuale tra l’adottante el’adottato.
In cileAdottiamo una famiglia in Cile
L’obiettivoèaiutareunafamigliaincondizionidigravedisagiosocialeaprendersicuradelpropriofiglio, anche se malato, evitando l’istituziona-lizzazione, allevandolo ed educandolo fino alraggiungimentodellasuaautonomia.Ilprogetto,elaboratosumisuraperlafamigliaeilminorechesiintendeadottare,comprendealcuneini-ziativevoltea favorire l’autonomiaeconomicae la capacità educativa della famiglia perchépossacrescereilpropriofiglioeconsentirgliunfuturolavorativocheloliberidall’emarginazione.Prevedeuncontributodi€360,00. all’anno (inunaoduesoluzionisemestrali).Responsabiledelprogettoè:NataliaPizarro,educatrice(San-tiagodelCile).
Casa Famiglia AricaLaCasafamigliaARICAèun’iniziativapromossadalla Fondazione “Hogar de Cristo” che“accoglie”inCileipiùpoveritraipoveri.LaCasafamigliasi trovaaSantiagodelCileedèunacomunitàditipofamiliarecheaccogliebambineinviate dal tribunale dei minori cileno c chevivonoinsituazionedidifficoltà.L’accoglienzahacaratteretemporaneo:hal’obiettivodiprevenireildisagiominorileeaccompagnalaminoreinunasanaevoluzione:rafforzarelafiduciainsestessa, ricuperare emigliorare il rapporto conla sua famiglia, disporla ad affrontare la vitain autonomia e serenità. – Il contributo è libero.Responsabile della Casa famiglia Aricadell’“HogardeCristo”deiPadriGesuitièilsig.FelipeGross.
In Brasile Sol Nascente
NelloStatodiSanPaoloinBrasileaGuaratinguetàla Casa famiglia “Sol Nascente” ospita 12bambinida1a12anniorfanidigenitorimortiper AIDS ed essi stessi portatori di HIV. Nonhannopiùfamigliaelamalattiarendedifficileun’adozione sia in Brasile che all’estero. Allaprimacasa-famigliasenesonoaggiuntealtre,
La casa- ��
HoGaR oNLUS
carissimi amici e collaboratori dell’Istituto La casa e dell’associazione Hogar onlus,
perchéildisagiosièdiffuso.Lecuremedicheilsostegnopsicologicoeilloromantenimentonellecasefamigliahauncostochepuòesseresoloinpartecopertoconilsostegnoadistanza,cheèugualmenteunpreziosoenecessarioaiuto.Perognibambinosostenutoadistanzailcontributorichiestoèdi€360,00. all’anno (inunaoduesoluzionisemestrali).Deibambinivengonoinviate notizie e foto con regolarità. Referentiper il progetto “SolNascente” in Brasile sonoiconiugiRosendo-GiovanellidiGuaratinguetà(statodiSanPaolo).
In RomaniaCase-famiglia
‘Casa del sorriso’ e ‘Centro diurno di Copacelu’
I l proget to s i propone la prevenzionedell’abbandonodeiminori,delladescolarizzazioneedievitarel’inserimentoin“istitutispeciali”deiminoriindifficoltà,promuovendoilmodellodicuraditipofamiliare.La‘CasadelSorriso’ospitacirca 12 bambini provenienti per la maggiorparteda“IstitutiSpeciali”.Nel‘CentroDiurno’sirealizzanoprogrammidiintegrazionesocialeedieducazione scolasticaeprofessionaleperbambini,adolescentiegiovaniperuninserimentoautonomo nella vita familiare, laddove esiste,e nella vita sociale. Il progetto è sostenuto
dall’AssociazionediDonGinoRigoldi“BambiniinRomania”-associataallafondazioneromena“INIMAPETRUINIMA”cheoperaincollaborazionecon la Chiesa Ortodossa Romena. Ad ogniofferenteèrichiestouncontributosemestraledi€360,00. all’anno (inunaoduesoluzionisemestrali).
In tanzaniaPer una maternità sicura
Nel “villaggio della Speranza” allaperiferiadiDodoma,lacapitaledellaTanzaniasonoospitatedonnesieropositiveincinte,neitremesiprimadelpartoeneiprimimesisuccessiviallanascitadelbambino.Ilprogettomaternitàsicurasiestendeprimadelpartoecuralemalattiecausatedalladeficienzaimmunitariaconuntrattamentoanti-Aidscorrettoedopo lanascitaper fornirealbambinounanutrizione adeguata.Dopo il parto, è previstaun’assistenza alla funzione materna e l’avvioallo svezzamento del bambino, dal momentoche il latte materno è veicolo di contagio delvirusHIV.Il contributo per l’ospitalità e il trattamentosanitariodellamadreprimaedopoilpartoèdi€200,00.-Ilcontributoperl’alimentazionediunbambinoeperifarmacirichiestièdi€400,00.-peril
come contribuire ai progetti di cooperazione e sostegno a distanza
Icontributisegnalatisonoindicativiperunminimo,èovviamentesemprepossibileilcontributoliberoel’importopuòesseresuddivisotrapiùofferenti.Perilversamentoèpossibileutilizzareleseguentimodalità,indicandonellacausaledeiversamentiilprogettosceltoeipropridati(nome,cognomeeindirizzoe,perchil’avesse,anchel’indirizzoE-mail),chesarannoprotettiaisensidellanormativaD.Lgs.196/03sultrattamentodeidatipersonali:
ilc/cpostalen.13191200intestatoaIstituto“LaCasa”–Solidarietà
ilc/cbancariointestatoa‘Istituto“LaCasa”Progetti’n.6120060776/24BANCAINTESA-Filiale2111PiazzaleMedaglied’Oro–Milano
Cod.IBAN:IT02N0306909471612006077624Coordinate:CINN-ABI03069–CAB09471
ilc/cbancariointestatoa“AssociazioneHOGAROnlus”n.913
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Coordinate:CINR-ABI05428–CAB01609Laricevutadellabancaèvalidaalfinedelleagevolazionifiscaliperledonazionieffettualeafavoredelle