seminario formativo sui bes c.m. 8 /2012 a cura della prof.ssa patrizia di fresco i.i.s.s. e. medi...
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Seminario formativo sui BESC.M. 8 /2012
A cura della prof.ssa Patrizia Di Fresco
I.I.S.S. E. Medi Palermo
a.sc. 2013-14
La prospettiva bio-psico-sociale
Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si fonda su una visione globale della persona
che fa riferimento al modello della International Classification of Functioning,
disability and health - ICFRedatto dall’OMS nel 2001
3
ICDIH OMS 1980Classificaz intern
di menomaz disab ed handicap
MENOMAZIONE Perdita o anomalia
nel sistema strutturale,
anatomico o funzionale
DISABILITA’Perdita o ridotta capacità
a svolgere una azione nei modi e usi ritenuti normali
HANDICAPSituazione di svantaggio
che impedisce di svolgere la vitanelle modalità
che sono proprie della persona, in base a sesso, età,
condizione sociale
I parametri diagnostici secondo
LA PRECEDENTE CLASSIFICAZIONE
I parametri dell’ATTUALE CLASSIFICAZIONE internazionale delle funzionalità e disabilità della persona
• ICF non è una classificazione delle “conseguenze delle malattie” è una classificazione delle “componenti della salute”, identifica gli elementi costitutivi della salute.
• ICF riguarda non solo le persone con malattia, ma tutte le persone, proprio perché fornisce informazioni che descrivono il funzionamento umano e le sue restrizioni.
LE BARRIERE
ARCHITETTONICHE SOCIALI PERSONALI
Per ridurre l’handicap occorre ridurre gli ostacoli che si pongono dinanzi al percorso di crescita personale e culturale della persona
OSTACOLI E BARRIERE Secondo il modello proposto dalle due Classificazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (ICF e ICF-CY), le «barriere» sono dei fattori nell'ambiente di una persona che, limitano il funzionamento e creano disabilità.
Essi includono aspetti come un ambiente fisico inaccessibile, la mancanza di tecnologia d'assistenza, gli atteggiamenti negativi delle persone verso la disabilità, e anche servizi, sistemi e politiche inesistentiLe barriere posso essere fonte di:
danno alla salute (affaticamento, pericolo, lesioni, ecc.);
danno esistenziale (in quanto rappresentano impedimenti che la persona subisce)
danno sociale ( poiché incidono sul diritto ad un pieno inserimento sociale in autonomia e sicurezza)
I FACILITATORI
ARCHITETTONICI SOCIALI PERSONALI
Per favorire lo sviluppo pieno e armonico della persona che presenta bisogni educativi speciali occorre aumentare i supporti e gli aiuti
FACILITATORI E SUPPORTI
Secondo il modello proposto dalle due Classificazioni dell’OMS (ICF e ICF-CY), i «facilitatori» sono dei fattori che migliorano il funzionamento e riducono la disabilità.
Essi includono aspetti come un ambiente fisico accessibile, la disponibilità di tecnologia o di ausili e gli atteggiamenti positivi delle persone verso la disabilità, e includono anche servizi, sistemi e politiche che sono rivolti ad incrementare il coinvolgimento di tutte le persone con una condizione di salute in tutte le aree di vita.
L’assenza di un fattore può anche essere facilitante, come ad esempio, l’assenza di stigmatizzazione o di atteggiamenti negativi.
I facilitatori possono evitare che una menomazione o una limitazione dell’attività divengano una restrizione della partecipazione, dato che migliorano la performance di un’azione, nonostante il problema di capacità della persona.
Un efficace intervento inizia da un attento profilo dello studente e segue un
piano di lavoro personalizzato che tiene conto anche del
progetto di vita
La stesura del profilo dinamico funzionale
• E’ un atto successivo alla diagnosi funzionale e indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell'alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona
• Descrive in modo analitico i diversi livelli di risposta
dell’alunno in situazione di handicap, in relazione allo sviluppo potenziale e alle difficoltà che dimostra.
• Costituisce una guida per la progettazione degli interventi, evidenziando le potenzialità e i bisogni dell’alunno
IL PIANO PERSONALIZZATO progetto di vita sul modello ICF
• OBIETTIVI E ATTIVITÀ (lt,mt,bt)• AREA COGNITIVA• AREA LINGUISTICO-COMUNICATIVA• AREA DELL’APPREND. SCOLASTICO E APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE• AREA NEUROPSICOLOGICA• AREA PSICOMOTORIA• AREA PERSONALE E DELL’AUTONOMIA • AREA SOCIO-AFFETTIVA• PARTECIPAZIONE ALLA VITA COMUNITARIA • FATTORI CONTESTUALI: AMBIENTALI,CULTURALI, SOCIALI • PROSPETTIVE FUTURE
• ITINERARI E STRATEGIE DI INTERVENTO (lt,mt,bt)• INTERVENTI DELLA SCUOLA • INTERVENTI DELL’ASL• INTERVENTI DELLA FAMIGLIA• INTERVENTI DI ALTRE RETI • STRUMENTI E CRITERI DI VERIFICA
• SCADENZA TEMPORALE PER LA REALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI
PARTECIPAZIONE ALLA VITA COMUNITARIA • vita di relazione e di comunità sociale, civica, culturale (a scuola, con gli amici,
presso enti, per il volontariato….)• uso del tempo libero
FATTORI CONTESTUALI: AMBIENTALI,CULTURALI, SOCIALI• Ambiente di vita naturale • Facilitatori e barriere (personali, sociali, materiali)• Sussidi e tecnologia• Servizi alla persona (trasporto, assistenza, attività riabilitative educative,
ricreative, inserimento in centri socio-educativi…)
PROSPETTIVE FUTURE• attitudini e interessi• conoscenza delle opportunità socio-lavorative• inserimento in stage e tirocini
INTERVENTI DI ALTRE RETI • - gruppo familiare, amicale, del vicinato, del territorio e dei servizi
SCADENZA TEMPORALE PER LA REALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI • - annuale - biennale - triennale
La rete sociale da coinvolgere nei progetti di vita
Obiettivo fondamentale del progetto di vita: “riconoscimento e valorizzazionedelle risorse del soggetto emiglioramento delle sue capacità di azione”
Nella definizione di un progetto di vita è necessario: - considerare la rete sociale del ragazzo - scegliere obiettivi orientati alla vita adulta- usare modalità “adulte” di lavorare verso gli obiettivi
Nella programmazione degli interventi a breve, medio e lungo termine, vanno tenuti in conto i SERVIZI DI SUPPORTO educativo e socio-sanitario in ambito scolastico ed extra scolastico, nonché le prospettive di inserimento formativo dopo la scuola
ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA
ResidenzaProtetta
CentriDiurni
CasaFamiglia
Centriper
gravi
Centri salute mentale
centri riabilitativi
Centri socio educativi
AssistentePersonale
AssistenzaDomiciliare
TrasportoTutor
accompagnatore
SERVIZI ALLA PERSONA
Pass e posti riservati
Assist alla autonomia Assit alla
comunicaz
Accessibilità e tecnol assistite
Assistenza economica
DOPO LA SCUOLA SUPERIORE
Per un ragazzo con disabilità
ServizioCivile
IscrizioneCollocamento
Speciale
Rinnovo Lg 104/92
CorsiProfessionali
PercorsoUniversitario
Tirocini
Rinnovo
InvaliditàCivile
Agevolazioni fiscali
Volontariato
Cooperativesociali di tipo b
Attività per il tempo libero
Enti di orientamento professionale COTe CUD
associazionismo
I compiti del CDC -Aggiornare il profilo dinamico funzionale
-Stendere il piano didattico educativo personalizzato
-Ridurre le barriere, aumentare i facilitatori, attivare risorse
-Verificare la programmazione
-Stendere il piano personalizzato per l’anno scolastico successivo
Il capo di istituto ogni anno costituisce il
GLI di istituto ed i gruppi di lavoro operativi
GRUPPO DI LAVORO
PER L’INCLUSIONE
GRUPPI DI LAVORO
OPERATIVI PER LA DISABILITA’
GRUPPI DI LAVORO OPERATIVI
PER DSA E BES CERTIFICATI
GRUPPI DI LAVORO OPERATIVIPER BES
IL GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE SVOLGE LE SEGUENTI FUNZIONI:
- rilevazione dei BES presenti nella scuola; - focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; - rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; - raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze; - elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico e convalidare a settembre in base alle esigenze confermate dai cdc - stipula di accordi con i Centri territoriali per l’inclusione
I COMPONENTI GLI
Figure di sistemaDoc sostegno
GenitoriAlunni
Referenti esterniRef ASP
GLOhFigura di sistemaDoc di sostegnoCoord di classe
Genitori e Tutor Specialisti ASPAss. personali
GLO dsaFigura di sistemaCoord di classe
GenitoriSpecialisti ASP
GLO bes
Consigli di classeGenitori
- definire le modalità di accoglienza degli alunni provenienti dalla scuola media
-predisporre i piani di intervento didattico-educativi personalizzati, le misure dispensative e compensative, le strategie individualizzate, le forme di valutazione
-aggiornare i Profili dinamico-funzionali e redigere i progetti per le ore di sostegno in deroga in caso di alunni con disabilità grave
-vigilare sull’attuazione della progettualità interdisciplinare
-indicare le ore di sostegno dove sono inseriti alunni diversamente abili e le risorse necessarie all’inclusione di alunni con Bisogni educativi speciali
-vigilare sulla corretta tenuta della documentazione
I GRUPPI DI LAVORO OPERATIVI “GLO” HANNO I SEGUENTI COMPITI
A giugno viene redatto un piano annuale
per l’inclusione da confermare a settembre
AREA DELA FORMAZIONE
AREA DI SUPPORTO
AREA DEGLI INTERVENTI
PAIper il successo formativo ed il
benesserebio-psico-sociale
• AREA DELLA FORMAZIONE 2013-14
• Formazione sui BES per i coordinatori e i docenti di sostegno • laboratori metodologici in materia di BES (docente di sostegno ove
presente o in mancanza docente curriculare su scelta dei CDC) • laboratori esperenziali no barriere per docenti di sostegno • laboratori pro socialità per alunni tutor dell’integrazione
AREA DEGLI INTERVENTI 2013-14
• interventi meta cognitivi e motivazionali in aula a cura di esperto in DSA (6-8 ore per classe)
• interventi fuori aula per le intelligenze multiple, di aiuto allo studio e per l’autonomia per piccoli gruppi di alunni ( alunno hh e compagni di classe ) a cura dei docenti di sostegno ( 1-2 ore a settimana)
• laboratori no barriere per l’intero gruppo classe a cura dei docenti di sostegno ( 6 ore)
• laboratorio di musicoterapia per alunni con programma differenziato e compagni tutor ( 20 ore)
AREA DI SUPPORTO 2013-14
• piano di accoglienza BES • consulenza psicopedagogica a cura di FS alunni ed esperto
esterno • sportelli di informazione e consulenza per alunni , docenti e
genitori a cura delle FS • sportelli di ascolto volontario o su segnalazione • educazione alla salute • tutoria alunni • volontariato e solidarietà• prevenzione del bullismo • monitoraggio e valutazione sull’ inclusione
la qualità dell’inclusione presuppone un attento monitoraggio da effettuare in base ai seguenti
INDICI DI INCLUSIONE -CREARE CULTURE INCLUSIVE - costruire comunità. - affermare valori inclusivi
-PRODURRE POLITICHE INCLUSIVE-sviluppare la scuola per tutti-organizzare il sostegno alla diversita’
-SVILUPPARE PRATICHE INCLUSIVE-Coordinare l’apprendimento-Mobilitare le risorse