trust me magazine_the number two issue

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2# the number two

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Trust me magazine episode two about the "number two" of course. A great selection of many artists from all over the world. Works of art by: Miss Kaplan, Ana Kras, Ivan Cazzola,Tian Zhuquing, Sylvain Emmanuel P. Ylenia Arca, Riccardo Bernardi,Don Brodie, Mad kime, Giancarlo Barzagli,Gabriele Galimberti, Alessandro calabrese, Manuela Costa lima, Silvia Serina,Rebecca Smith, Dario Garofalo, Filippo Brandini, Kroppslotion, Juan Zevallos, Lorenzo Pacini,Martina Giammaria,Rachel Wolfe, Massimo Faccini, Vincent Gillian, Alexander Kostinskyi,Dario Cappelli, Claudio Parentela.

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Page 1: Trust Me Magazine_the number Two Issue

2#

the number two

Page 2: Trust Me Magazine_the number Two Issue

credits:Founders: Gloria Giangrande, Susanna Luna Bellandi

Editors: Susanna Luna Bellandi,Gloria Giangrande

Photos: Dario Garofalo,Don Brodie, Filippo Brandini, Gabriele Galimberti, Giancarlo Barzagli,Juan Zevallos, Manuela Costa Lima,Martina Giammaria,Massimo Faccini, Miss Kaplan,Rachel m. Wolf,Rebecca Smith, Riccardo Bernardi,Silvia Serina, Vincent Gillian.

Illustrations and paintings:Claudio Parentela,Mad Kime,Lorenzo Pacini.

Words: Gloria Giangrande, Susanna Luna Bellandi

Cover by: Vincent Gillian.

Where:Trust Me magazine,Firenze,Italia

For Info or submission:[email protected] /www.trustmemagazine.com

Advertising/ for all advertising inquires contact: [email protected]

2#

In This and in the next page:ph.Vincent Gillian

Per la seconda uscita, Trust me raddoppia con il numero, “2” .2 come doppio, duale, opposto, parallelo.Raddoppiate la pagina, collaborate con un vostro amico, cercate il vostro sosia, riallacciate i rapporti con il vostro gemello, unite i colori complementari.

Catturate la vostra ombra, date ascolto al vostro alter-ego, po-trebbe nascondere una metà oscura, ma interessante.

Elevate al quadrato, e mettete sotto radice, ricercate le radici, saltate una generazione.

Traete ispirazione dalle cose intorno a voi, non imitate, copiate per migliorare.Impegnatevi il doppio.

Riflettete sulle cose che non vanno come dovrebbero, sui consumi che raddoppiano,sulle risorse che diventano la metà, sul doppio come sinonimo di lusso e di eccessoe su come gli opposti convivo-no: eccesso/equilibrio, ricchezza/povertà, caldo/freddo, ignoran-za/conoscenza, connettività/isolamento.Siate critici, manichei, dualisti, ma non pensiate che sia tutto o bianco o nero.Cercate simmetrie, scovate anche le incongruenze.

Perdetevi nelle antinomie della ragione, cercate paradossi da risolvere,parlate per ossimori, non siate troppo razionali. Riflettete, e non solo guardandovi allo specchio.

Cercate le differenze, fate la differenza.Chiedete il bis, pretendete di più, senza esagerare,

Ci piacciono i numeri primi, ma i multipli sono meglio.

The Number 2

Page 3: Trust Me Magazine_the number Two Issue

This pic and 3 above:ph.Manu Costa Lima

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on the left & right:ph.Silvia Serina

Double above & Below Ph.Rebecca Smith

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Alessandro Calabrese

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Lorenzo Pacini

“The images are from an artist book I made of a year-long project I did with my little sister, who lives quite far away from me. There’s a duality both the tension between a closely-collaborating subject and photographer, and also how the two images interact with each other.”

Rebecca Smith, 2009

Aposelene

The pics i’ve sent are the latest i’ve shot and were taken during a trip to bogota, in colombia. i was there to study the system of public transports they’ve created there - the transmilenio. it was a very simple solution of articu-lated buses combined with the incentive for biking and the cre-ation of many parks. the whole story about bogota interested me a lot and so went i on my sum-mer holidays. the city is really amazing and i just felt more than ever to look at it throgh calvino lenses. so every day i would just pick up an alleatory page of the book and search for that city in one shot. that was really nice and i’ll do it another time here in my city, sao paulo.

Manuela Costa Lima

Bogotà

Ph.RiccardoBernardi

PHOTOGRAPHER: Riccardo Bernardi

(riccardobernardi.com)STYLIST: Dafne KimMODEL:

Mara Mezvevere @ Future Mo-dels Milano ( www.futuremo-

dels.it )

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shirt / HAUTE/ pants / LES HOMMES / belt / TER ET BANTINE

On The Left: body / TER ET BANTINE / jacket / TER ET BANTINE / shoes / HAUTEOn The Right; bra / TER ET BANTINE / shirt / LES HOMMES /skirt / HAUTE

t-shirt / CIVIDINI / jacket / LES HOMMES

“ Le foto sono state scattate con una Mamiya 7 II, in luce naturale,circa un mese fa nella mia vecchia casa, dove vivevo con altre due persone. E sono un autoritratto di me insieme alla mia (ormai ex) coinquilina e ami-ca Marta. Tutti ci hanno sempre scambiato, pur assomigliandoci poco. Abbiamo frequentato per un po’ gli stessi ambienti, scuole di fotografia, locali, giri di amici e nessuno ha mai imparato sul serio chi si chiamasse Marta e chi Martina. Dopo un anno che ci conoscevamo abbiamo scoperto di essere nate lo stesso giorno, il 4 ottobre. Quando vivevamo insieme, sua madre telefonava a casa e mi scambiava per lei.. quando la fotografavo di spalle o senza viso tutti pensavano che fosse un autoritratto.Queste foto sono una specie di regalo alla nostra amicizia e, forse, qualcosa che ci impedisce di perderci, ora che non viviamo più insieme.” Martina Giammaria

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他们与你同在 Tian Zuquingh

Page 4: Trust Me Magazine_the number Two Issue

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Ph.Ylenia Arca

This pic and 2 below:

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ble Ph.Massimo Faccini

ODD DOLLS STORYby Don Brodie

Photographer: Don BrodieWardrobe:

Carrie WeidnerMake-up:

Natalie ThomasHair: Candice

Crawford

Models: Tara Wallace (Independent Management)

Shannon Rusbuldt (unsigned/

switching agencies)

1st, 3rd, 6th photos 6th, 7th, 8th Photo (Both models, tara with peeling face)Tara:Top: Lilli Piache/Leather Cuffs: Lucia Odescalchi/ Skirt: Free People/Shannon:Top: Loris Diran/Blazer: Zara/Neckla-ce: Vintage/Bracelet: Forever 21/Skirt: Lilli Piache/Shoes: Vintage

2nd photo (both models by lightboard)Tara:Dress: Lilli Piache/Earrings: Lucia Odescalchi/ Bracelet: Express /Gloves: Vintage/ Shoes: Eidia LushShannon:Dress: Lilli Piachez/ Nec-klace: Carrie Weidner (I made it)/Bra-celet: Forever 21/Shoes: Eidia Lush

4th photo (Yellow dress)Earrings: Ralph by Ralph Lauren/Nec-klaces: Vintage/Dress: Loris Diran/Shoes: Miu Miu5th photo(both models by lightboard)Tara:Dress: Lilli Piache/Earrings: Lucia Odescalchi/ Bracelet: Express/Gloves: Vintage/Shoes: Eidia LushShannon:Dress: Lilli Piache/ Necklace: Carrie Weidner (I made it)/Bracelet: Forever 21/Shoes: Eidia Lush

7th photo (Shannon by lightboard)Shirt: Club Monaco /Dress: Sheila Frank/Shoes: Vintage

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Mitroviza K

osovo, in due differenti m

omenti della giornata, in due diverse parte della città,una a nord, serba ed una a sud albanese.

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ad Kime

“Essere uno, essere individui soli, completi, occupanti un posto soddisfacente nella propria autostima è un progetto utopico.La solitudine è dolorosa, impegnativa, ti costringe a riflettere e rifletterti nel-lo specchio interrogandolo sul numero di capelli che diminuiscono in modo inversamente proporzionale alle rughe che appaiono su quella che una volta era una superficie liscia e imberbe e che ora ha una proliferazione di peli dieci volte superiore alla crescita dei sieropositivi dei paesi del terzo mondo.La solitudine è il tuo peggior collega invidioso che evidenzia tutti centri che non hai messo a segno nella tua vita.

La vita sedentaria ingrassa, l’ufficio ingobbisce, la palestra che usi come pal-liativo sottrae ore di luce alla tua metereopatia, la scalata sociale che dice-vi avresti fatto e con la quale rimorchiavi le sceme da adolescente, offrendo come uno strozzino interessi altissimi che sarebbero maturati insieme con te, è rallentata spaventosamente insieme al tuo metabolismo quando hai firmato il tuo primo contratto di stage.Essere da soli è triste, lo si può leggere in tutti i forum di disperati sotto xanax in crisi depressiva, negli occhi cavi di tutti i tripponi calvi dall’alito mefitico di ogni ufficio postale o sportello di banca di questo mondo, nelle unghie finte brillantinate di tutte le operaie divorziate che ti sorrideranno al corso di

merengue del villaggio Valtour sul mar rosso last minute.La solitudine è una malattia contagiosa, secondo gli ultimi studi si attacca come la suina, e di contagio in contagio la società si disintegra, nel senso let-terale del temine: dis-integra.Due è il minimo comune denominatore dell’essere umano, sotto il quale ci si riduce come dei sessantacinquenni a 25 a brontolare contro i tuoi coetanei che schiamazzano e festeggiano.

Testo di: Dario CappelliPerciò non perdere tempo a leggere le mie stronzate e guardare tutte le cose fiche di questa rivista; questa gente è in giro che fotografa, disegna, vive, fa, mentre tu ti abbruttisci come un nerd davanti a facebook e i 450 amici che in realtà per strada ti vergogni a salutare.Esci, ferquenta, partecipa. Il mondo, vedrai, sarà sempre una cloaca merdosa ma almeno non sarai solo ad affrontarla. Sarete in due.Per quanto mi costi ammetterlo, e in lina di principio odio sviluppare un con-cetto con uno spot di un gelato, davvero: “Two is megl che one ”.“Dici?” “Dico quello che vuoi, purchè ti levi dalle palle, voglio farmi una sega, esci”.

below: When Love Begins Ph.Filippo Brandini

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above: untitled illustr.Claudio Parentela

Page 5: Trust Me Magazine_the number Two Issue

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incent Gillian

Page 6: Trust Me Magazine_the number Two Issue

Reportcon foto di :

Gabriele Galimberti, Dario Garofalo

“ soggetti delle foto- che abbiamo inserito in questa doppia pagina -sono due gemelli, che ho trovato in sicilia, mentre facevo un reportagesu un vulcano spento su cui hanno impiantato pale eoliche.”Dario Garofalo

TwinsDario Garofalo

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Candido GodoiTerras des Gemeos

Candido Godoi, la città dei gemelliGabriele Galimberti

Dall’alto in senso orario:

Giovane e Gean Theisen, 16 anni/ Maira e Maiara Kotowsky, 12 anni/ Marçio e Marçelo Royer, 26 anni/ Fernanda Joung, 4 anni/ Editte Kotz,54 anni/ Elisabeth/ Irineu Thofsetz, 57 anni.

Nella pagina a fianco:

Taiana Lermen, 28 anni,/ Elisiane e Eliane Nunes, 23 anni.

Page 8: Trust Me Magazine_the number Two Issue

Ivan Cazzola

ivancazzola.co.uk/Ivan é un fotografo bravissimo.E già questo baste-rebbe. Riesce ad ar-rivare sempre un po’ più vicino alle cose, di quanto tu non potresti mai fare. Scatta foto sfronta-te, insolenti, ironi-che divertenti e di-vertite alle persone che ha incontrato da 5 minuti, (che tu non riusciresti probabil-mente a fare neanche a tua sorella o al gatto che dorme).Ci ricorda un po’ Weegee, per il tono scanzonato con cui ritrae, modelle, ar-tisti, musicisti, ma anche gipsy, prosti-tute, trans e femmes fatale. Fa fotografie di moda per brand e riviste

Rachel Wolfe

rachelwolfe.com/26 anni, laureata in arte, fotografa e poetessa,Vive intorno a Chica-go. Riflette soprat-tutto sugli spazi, sui paesaggi, su i fiumi e sulla luce.My photographic and poetic work explore polarities, dualities and juxtapositions. Dice Rachel. E a noi sembrava perfetta per il tema di questo issue.

Massimo Faccini

flickr.com/photos/fac-cini_photography/Studente d’architet-tura, ma principal-mente fotografo. Vive a Parma, realizza ritratti a ragazze timide, mentre vanno in bicicletta o cam-minano per i campi. Capelli lunghi, ric-ci, corti, vestite country, rock, retrò o semplicemente nude.Qualunque sia il con-testo, Massimo riesce a restituire ad ognu-na la propria natura-le sponteneità.

Martina Giammaria

martinagiammaria.com/Nata 34 anni, vive a Roma e fa si descrive così.“chaser and victim of dazzles, i live ad in-terim and on the wrong road. until a flash blinds me permanently.”Ha colla-borato con diverse ri-viste di fotografia on e offline. Ha realizza-to servizi di moda, ma é soprattutto l’inti-mità che le interessa imprimere sulla pel-licola. Per il nostro magazine ha realizzato dei ritratti/autori-tratti, tributo ad una lunga amicizia.

Manuela Costa lima

flickr.com/photos/ci-dades_invisiveis/Studentessa d’archi-tettura, al momento vive a San Paulo, In questo numero presenta un reportage fotografico su Bogotà. Lo spazio urbano é il suo oggetto d’ana-lisi, le sue fonti d’aspirazione sono : le città invisibili di calvino, il foto-grafo Takashi Homma e il suo rapporto con Tokio, il fotografo Mark Borthwick.Manuela ha creato un blog: around the day in eighty words, 80worlds.tumblr.com/, una “compilation” dei fotografi che ama, co-nosciuti su flickr.

Lorenzo Pacini

lorenzopacini.net/pittore iperreali-sta, con una spicca-ta vena dissacrante,più che dipingere, immagina oggetti, statue, persone, raffigurandole tut-te con la medesima forza plastica.Il dipinto che pre-sentiamo viene dalla serie, Mia casa, tua casa.“Le tracce degli esseri umani riaffio-rano qua e la, men-tre i disegni inno-centi di un bambino, attaccati al frigo ci ricordano che in mezzo ai nostri oggetti viviamo noi. O viceversa.”

Kroppslotion

kroppslotion.altervi-sta.org/é il nome di una economica crema dell’Ikea. Giovanni é un ragazzo sardo che alcuni anni fa deci-se di acquistare a 1, 94 sterline questa crema, attratto dai colori dalla boccet-ta. Ma la qualità del prodotto si manifestò in una serie infinita di macchiette rosse sul proprio corpo. Dopo aver scoperto di esserne allergi-co, Giovanni decise di trasformarla nel proprio alter-ego.Laureato in lingue, ha sempre amato la fotografia,le polaroid in particolare. Il suo progetto princi-pale é hybridization. Teste mischiate a corpi, con nomi in-comprensibili, sempre IKEA ispired.

Filippo Brandini

filippobrandini.com/Nato a Firenze 25 anni fa, Filippo ha iniziato a fotogra-fare quasi per caso. Dopo aver vinto il Viami Persona Contest ad Helsinki, ha col-laborato con la ri-vista finlandese Jade e con diversi studi italiani, dedicando-si ai suoi maggiori interessi: la foto-grafia d’architettura e le “esplorazioni urbane”.In questo momento lavora nel team nel-lo studio di Ivo Von Renner ad Amburgo, Germania.

Dario Garofalo

dariogarofalo.comfotografo di Pra-to, laureato in sociologia.E’ stato l’interesse verso il racconto sociale a spingerlo verso la fotografia e l’analisi di aree periferiche, pur non abbandonando mai un tono ironico e curioso verso i sog-getti che ritrae.La fotografia di re-portage, realizzata soprattutto sul pro-prio territorio, si unisce alla fotografia commerciale e l’orga-nizzazione di eventi e workshop. Come il progetto Relived , di due anni fa, dove una vecchia fabbrica abbandonata è diventa-ta spazio per eventi visivi e video istal-lazioni.

Don Brodie

donbrodie.com/Partendo come stu-dente di film e media production, spostan-dosi poi sulle arti visive, Don ha mante-nuto sempre vivo il suo profondo interes-se per la fotografia.Il cinema é rimasto sempre uno dei suoi riferimenti princi-pali, anche quando usava amici e parenti come soggetti.Il desiderio di se-guire le orme dei suoi fotografi pre-feriti Irvin Penn, Helmut Newton, and Guy Bourdin, tra i mostri sacri, ma anche Steven Meisel, Nick Knight, and Alix Malka, lo ha spinto a lasciare Wahington per New York. Ades-so collabora con la Parson School ed é appena all’inizio..

Miss Kaplan

flickr.com/photos/miss_kaplanNatalie “Miss” Ka-plan é una giovane fotografa Israeliana che rimane affasci-nata da qualunque cosa sia intorno a lei.Le sue foto non sono mai banali perché non riesci ad un primo sguardo a capire cosa ab-biamo di speciale, e solo guardandole attentamente scopri l’ironia, il senso di meraviglia che si nasconde in quel-li scatti. Come ad esempio negli scatti che abbiamo pubbli-cato, vi sfidiamo a trovare cose vi sia di doppio. Noi ci siamo riuscite. Su flickr ha una rac-colta sterminata di immagini e proget-ti fotografici. Non abbiamo ancora avu-to modo di vederle tutte.

Tian Zhuquing

[email protected]é una una giovane illustratrice cine-se, che dopo essersi laureata nel suo paese é venuta a Firenze a studiare nella stessa scuola che abbiamo fatto noi. Ci piacerebbe sapere di più su di lei, magari una vol-ta ci prendiamo un caffè con lei e poi aggiorniamo il suo profilo,promesso!

Ylenia Arca

flickr.com/photos/yle-nia/fotografa veneziana ed instancabile viaggia-trice. I paesaggi, l’ architettura e i colo-ri pastosi sono i suoi soggetti preferiti.Oltre ad un bel repor-tage su Tenerife, Yle-nia realizza ritratti di moda dai toni sfo-cati ed intimi.

Mad kime

myspace.com/madkimenasce 25 anni fa nella bellissima maremma.Lo si riconosce dall’inconfondibile camminatagrafico writer e bo!Madkime è alla ri-cerca di un proprio stile d’illustrazio-ne e comunicazione, adattandolo a diver-se tecniche supporti e occasioni...i suoi lavori par-tono sempre con uno sketch per svilup-parsi nei più diver-si percorsi...

Giancarlo Barzagli

40thousand.net/nato 29 anni fa, vive in un piccolo paese tra le monta-gne vicino a Firen-ze, realizzando nel frattempo reportages in giro per il mon-do.Ha seguito le ultime presidenziali negli Usa che hanno porta-to alla vittoria di Obama e negli ultimi anni è stato diver-se volte in kossovo, per documentare il delicato passaggio verso l’indipenden-za. Con altri due fotogionalisti ha creato un colletti-vo: 40thousand, per cercare sempre nuove storie da racconta-re.

Ana Kras

anakras.com/nata a Belgrado 26 anni fa, Ana é una di quelle persone che riescono sempre nelle cose che fanno. Ana, nata come illustra-trice (ha collaborato con la Kawasaki e con Vice Magazine), è in realtà anche una designer ed una foto-grafa.Ana ha uno stile delicato e riconosci-bile, ma riesce sem-pre a mettere qual-cosa in più nei suoi progetti,un signifi-cato nascosto che li rende speciali.

Sylvain Emmanuel P.

tryitillyoumakeit.com/Provaci finche non ci riesci, recita il blog di Sylvain.e Silvayn nei suoi numerosi progetti fotografico edito-riali ha unito e sperimentato questi due mezzi fino ad ot-tenere dei prodotti ibridi ed affasci-nantiNato 34 anni fa, parigino, laureato di architettura, ha deciso di coniugare nel lavoro suo le sue due passioni più grandi: lo spazio e la fotografia.

Dario Cappelli

myspace.com/victorle-opardoDario disegna. Di-segna abiti ed ac-cessori, per lavoro. Disegna fumetti aci-di e sarcastici per proprio piacere e per quello dei suoi amici.Victor scri-ve. Scrive racconti che non risparmiano nessuno, neanche lui stesso, e frammenti di vita vissuta(?) esilaranti.Dario e Victor sono la stessa persona, che uniti fanno il nostro ci-nico preferito, che però sappiamo che in fondo ci vuole bene.

Silvia Serina

flickr.com/photos/36057542@N06/é una studentessa 24enne di graphic design, fahionistas, fotografa per pas-sione, realizza autoritrat-ti e shooting visio-nari e surreali.Lavora studia blogga a Firenze.

Vincent Gillian

flickr.com/photos/vin-nygillan/Su Vincent, Vinny, Gillian non sappiamo assolutamente nulla..Vi basti sapere che lo abbiamo trovato sufficientemente intri-gante da dedicargli la 1°e la 4°copertina. E alla fine le foto sono l’unica cosa che do-vrebbe interessarci.

Riccardo Bernardi

riccardobernardi.com/E’ un fotografo di moda ed un mago nel catturare la luce, che anche in un bian-co e nero riesce a dare espressività ed intensità ai suoi ritratti.Le sue foto di moda sono così naturali da sembrare scatti rubati in un back-stage, riesce a co-gliere sempre l’ele-mento di equilibrio tra bianchi e neri, pieni e vuoti. Guar-dare gli scatti che abbiamo pubblicato, per credere.

Rebecca Smith

rebecca-smith.net/vive e lavora a Bri-sbane Australia, ed é per ora l’artista più lontana con la quale abbiamo mai collaborato.E il fatto di aver conquistato un pez-zettino di Oceania ci emoziona non poco. Tornando a Rebecca si é lau-reata in fotografia due anni fa al Que-ensland College of Art e al momento sta facendo la specia-lizzazione .Ha par-tecipato a diverse mostre collettive e pubblicato alcuni libri fotografici, tra i quali “Apose-lene” dal quale sono tratte le immagini che pubblichiamo su Trust Me.

Juan Zevallos

whiskii.com.ar/é un fotografo argen-tino, che vive e la-vora a Buenos Aires, collabora con diverse riviste, tra le quali l’interessante Yo no me immagino nada.Non si limita a scat-tare foto, ma le reinterpreta, le mixa fino a creare delle opere composite, dei collage pop. Dalle sue foto sembra anche che si diverta parec-chio.

Alexander Kostinskyi

flickr.com/photos/ alex_kostinsky/ 4470465380/Giovanissimo fotogra-fo da Kiev, Ucraina. Non abbandona mai la sua reflex analogica.Pop, grottesco, a volte ha la legge-rezza di un giovane ryan mc ginley (d’al-tra parte ha solo 22 anni) a volte la crudezza di un foto-grafo di reportage.Bellezza e decadenza si fondono in ogni sua foto a volte con ironia altre volte in maniera inquie-tante ed abbastanza indecifrabile.

Alessandro calabrese

flickr.com/photos/ztonaaka Mr.Ztona, nato a Trento al momento vive e studia a Venezia. Realizza ritratti mol-to intensi, a ragazze che non abbassano mai lo sguardo.Dice di sè:live badly photo-graph worse. Ma a noi non sembra proprio il caso di buttarsi giù!

Claudio Parentela

claudioparentela.comArtista underground, illustratore, foto-grafo, collagista e molte altro. Mixa stili,media,colori in maniera assolutamente libera facendo sostan-zialmente quello che gli pare. Ha un sito che sembra venga di-rettamente dagli anni ‘80 o da un futuro molto lontano, nel quale tutti i nostri riferimenti estetici non varranno nulla.

Gabriele Galimberti

gabrielegalimberti.it/Nato ad Arezzo 33 anni fa, ha studiato foto-grafia alla Fondazione studio marangoni di Firenze. Ha iniziato lavorando per diversi brand di moda e ri-viste del settore ma il suo interesse si é spostato sempre di più verso la fotografia di viaggio e reportage.Ha relizzato due libri uno sulTexas e uno su pechino ed le sue foto sono state pubblicate su diverse riviste in-ternazionali tra cui: Le Monde, Geo, Vanity Fair, Io Donna.

Page 9: Trust Me Magazine_the number Two Issue

Candido GodoiTerras des Gemeos

001_Taiana Lermen

28 anni, fotografata con in braccio le figlie Kiara e Yasmine, nate la vigilia di Natale del 2008. La madre è con le figlie nella cucina della sua piccola casa a San Pedro, piccolissima frazione di Candido Godoi nel Rio Grande do Sul in Brasile.

002- Elisiane e Eliane Nunes

23 anni, soprannominate rispetti-vamente Nane e Preta. Elisiane lavora come donna delle pulizie mentre Eliane è casalinga.Entrambe sono sposate ed hanno 2 figli.

003_Giovane e Gean Theisen

16 anni, fotografati a Campinas in sella alla loro moto. Sono figli di un musicista e di un’insegnante. Giovane studia farmacia e Gean invece studia informatica.

004_Maira e Maiara Kotowsky

12 anni, di origine polacca, fot-grafate con l’automobile del padre Adair, coltivatore di soia e alleva-tore di vacche da latte.Maira da grande vuole fare la mo-della, Maiara l’informatica.

007_Editte Kotz

54 anni, fotografata nella strada davanti a casa sua con in mano le foto delle figlie Renata e Regiani. Le figlie studiano amministra-zione e farmacia a Santo Angelo, una città ad 80km da Candido Godoi.

005_Marçio e Marçelo Royer

26 anni, tifosi entrambi dell’In-tarnational di Porto Alegre e fotografati nel campo di gra-noturco dietro casa. Marçelo è agricoltore insieme al padre, mentre Marçio lavora nell’unica azienda del paese, la KF Filhos.

006_Fernanda Joung

4 anni, fotografata dietro casa con in mano la foto dei due fra-tellini Karl e Otto nati da poche settimane.

008-Elisabeth

71 anni. Lei è la nonna di ben 7 coppie di gemelli. La sua è una delle famiglie con il più alto numero di parti gemellari di tutta la città.

009_Irineu Thofsetz

57 anni, da sempre agricoltore ed allevatore di vacche.Nelle sue stalle le vacche partori-scono spesso coppie di vitellini. Di Mengele non conosce molto, ma si ricorda che il padre gli parlava spesso di un bravo veteri-nario tedesco.

Didascalie alle foto:

Non é facile raggiungere Candido Godoi, nel profondo sud del Brasile: 18 ore di autobus da San Paulo, poi un taxi, perché non ci sono linee di comunicazione diretta. Candido Godoi é una perla, è un’isola felice, che non pare neanche appartenere al Brasile. A Candido Godoi sono tutti biondi con gli occhi azzurri, e sono tutti, o quasi, gemelli. Sicuramente la percentuale, rispetto alla media nazionale é abbastanza sorprendente e si aggira intorno al 1000%, ov-vero due gemelli ogni cinque parti su un totale di seimila abitanti. A Candido Godoi, città dei gemelli la duplicità si ritrova ad ogni angolo di strada. Doppio é il simbolo del paese: due volti di profilo, duplice é anche la lingua. Al porto-ghese si affianca nella vita quotidiana l’Hunsrückisch, un dialetto parlato dai primi immigrati tedeschi giunti in questa zona alla fine del 19esimo secolo e rimasto da allora sostanzialmente immutato. Fin dal suo ingresso la città si presenta nella sua doppia natura di « comunità contadina e terra di gemelli», ed al centro del paese si trova anche un museo che celebra questo legame: la casa dei gemelli.

Le motivazioni di questa peculiarità locale sono state cercate nella scienza, nelle condizioni ambientali, fino ad affondare nei capitoli più bui della storia del secolo scorso. Ed é qui che iniziano i problemi, o meglio si ri-velano gli aspetti controversi di questa twin town, che si trova nel centro del Brasile, ma assomiglia ad un paesino bavarese.Jorge Camarasa,storico argentino specializzato nella seconda guerra mondiale ha voluto capirne di più. Le sue ricerche per stabilire l’itinerario della fuga in Sud America del medico del terzo reich,effettuate in larga par-te attraverso analisi sul campo ed interviste con la popo-lazione, sono state raccolte in un libro:«Mengele, l’angelo della morte in Sudamerica»Ed é così che all’allegria da guinness dei primati si sono sostituite prospettive storiche inquietanti. «Penso che probabilmente Candido Godoi sia stato il nuovo laboratorio a cielo aperto di Joseph Mengele, dove realizzare il sogno di una razza dominatrice con occhi blu e capelli biondi” dice Camarasa.Una leggenda grottesca e terribile, tramanda-ta attraverso poche foto sbiadite, é quella della signora Schmitt, doppia anch’essa, ma perché aveva due teste nello stesso corpo. La signora Schmitt era nata con due teste. “Con una parlava, con l’altra ascoltava”con una era triste con l’altra felice”.Deformità che tuttavia non le ha impe-dito di condurre una vita perfettamente normale lavorando come sarta e trasferendosi nella grande città di Curitiba. Mengele,giunto in argentina nel 45 sotto falso nome, Ca-marasa racconta, avrebbe trovato lavoro come allevatore. Tuttavia la cattura di Adolf Eichmann, spietato gerarca nazista, da parte di agenti israeliani, lo avrebbe spinto a scappare ed a rifugiarsi nell’enclave tedesca in Paraguay di Colonias Unidas. Da li avrebbe iniziato a visitare le comunità tedesche al di là dei confini brasiliani nel pri-mo quinquennio degli anni ’60 per poi far perdere le sue

“Benvenuti a Candido Godoi, la città dei gemelli, un paese dove tutto é doppio e dove pesa la pesante eredità di Joseph Mengele, il dottor morte del nazismo.Gabriele Galimberti, fotografo e il giornalista Paolo Manzo vi hanno vissuto una settimana per cercare di scoprire di più sul mistero che gravità su questo paese di 6000 persone.”

tracce alcuni anni dopo fino alla sua morte avvenuta nel 79 a Bertioga, Brasile.Una volta arrivato in Brasile, secondo lo storico argentino, avrebbe iniziato ad effettuare esperimenti genetici sui bo-vini riscuotendo un discreto successo tra cittadini di Can-dido Godoi in quanto era riuscito ad incrementare rapidamen-te il numero di animali presenti negli allevamenti locali. Da li agli esperimenti sugli esseri umani il passo sarebbe stato breve. I gemelli d’altro canto erano sempre state una delle ossessioni del dottore sin dagli anni dell’università durante i quali era diventato fermo sostenitore delle teorie del suo professore Otmar von Verschuer che sosteneva che la chiave per la creazione della razza ariana andasse cercata nel sistema biologico dei gemelli.E la relazione tra esperimenti genetici ed il Brasile aveva già avuto un precedente al libro di Camarasa, nel 1978 su-

scitò infatti clamore il film “I ragazzi venuti dal Brasile”, di Franklin J. Schaffner e tratto dal romanzo omonimo di Ira Levin che parlava proprio della fuga di Josef Mengele (Gre-gory Peck) e del suo inseguimento da parte del protagonista Ezra (Lawrence Olivier). Secondo la storia Mengele, avrebbe continuato le proprie ricerche sulla razza ariana, interotte in Germania proprio dal paese sudamericano, giungendovi con un lembo di pelle e alcuni campioni di sangue di Adolf Hit-ler, da cui partire per clonare tanti ragazzini identici al fuhrer.Un film terribile che ha un suo corrispondente reale e drammatico negli esperimenti che Mengele aveva condotto fino al ’45.A Candido Godoi nessuno parla volentieri di Mengele, i gemelli,molti di essi dizigoti e non-identici, rifiutano la loro connessione col nazismo e le spiegazioni, anzi le non spiegazioni date dalla scienza appaiono estremamente più

plausibili.E’ stato proprio il paese desideroso di liberarsi di questa connotazione scomoda a chiedere al governo di effettuare delle ricerche sull’argomento.La ricerca é stata condotta dalla genetista Lavinia Schuler-Faccini della Universidade Federal do Rio Grande do Sul. La ricerca ha affondato nel passato della comunità cercan-do di costruire un database genetico tramite l’analisi dei certificati di battesimo a partire dal 1927, fonte che in un paese cattolico come Candido Godoi permettono di monitorare oltre il 75% delle nascite.La forte incidenza di gemel-li appare un dato trasversale alla presenza di Mengele,la gemellarità era presente fin dai primi decenni del secolo anni e non presenta picchi di crescita durante la permanenza dell’angelo della morte. E secondo Faccini neppure adesso si nota una sensibile tendenza alla diminuzione (dato tuttavia confutato da alcuni scienziati che evidenziano una progres-siva diminuzione delle nascite gemellari), cosa che invece sarebbe inevitabile, sostiene Gary Steinmann, esperto di parti gememllari al Long Island Jewish Medical Center:“Anche se Mengele avesse avuto un farmaco che induceva l’ovulazio-ne, avrebbe avuto effetto solo per una generazione” e tra l’altro “non è ancora noto di qualcuno che in quel perio-do storico fosse a conoscenza del codice genetico, né che

Ph.1_La residenza di Mengele durante il periodo trascorso a Can-dido Godoi, 2_ la camera da letto, 3_ i bambini della scuola di san Pedro

avesse le capacità di alterare i geni per poter rendere ereditari alcuni caratteri genetici, come quello della “ge-mellarità”.

Le cause potrebbero altrimenti essere ricercate in fattori ambientali: la presenza di acido folico nelle sorgenti d’ac-qua della zona, l’individuazione di particolari minerali nel terreno o la dieta degli abitanti, nella quale é frequente il consumo di latte e latticini. Un’altra causa potrebbe essere semplicemente insita nella chiusura all’esterno della comunità del villaggio, o il cosiddetto “Founder effect” come lo definisce Bruno Reversade, esperto di gemellarità all’università di Singapore, che ha studiato casi analo-ghi, ma non così famosi, in Nigeria e Romania. A conferma di questa teoria vi é la maggiore concentrazione di parti doppi registrata nel distretto di Linha São Pedro a circa 10

km dal centro da Candido Godoi, dove nelle 80 abitazioni del paese, abitano 44 coppie di gemelli.La predisposizione ai parti gemellare dei primi abitanti del-la zona unita al totale isolamento nel quale questi abitanti hanno vissuto, unendosi per lo più tra consanguinei, ha fatto si che il fattore gemellare non andasse a scomparire.

Le ipotesi sono svariate, ma per ora rimangono tutte ipotesi e, come assicura Anencir Flores da Silva, ex sindaco e medico della città “anche questa volta non arriveranno a nulla”.Il primo ad analizzare a fondo la questione, prima ancora di Camarasa é proprio Da Silva. Scavando nella memoria dei con-cittadini l’ex sindaco si è imbattuto più volte in quel medi-co itinerante ricordato come il gentile e rispettato dottor Weiss. “Nella memoria di tante donne – racconta De Silva a Camarasa - era un medico condotto che girava di casa in casa, curava le vene varicose e distribuiva bottiglie di pozioni e pastiglie... a volte faceva anche il dentista e quasi sempre prelevava sangue ai pazienti”.Alcuni dicono che si sia presentato anonimamente, altri che avesse al suo seguito un’equipe medica. Si dice girasse per i paesi della zona alla ricerca di famiglie ariane, come quella di Jair, padre di Kitana e Tahuana,gemelle di 5 anni origina-ri della Saar,regione al confine tra Francia e Germania. Le voci su questo personaggio sono tante quanti sono gli abi-tanti del paese, ognuno, specie quelli più anziani, hanno la propria storia da raccontare.“Ci chiedeva che malattie avessero le nostre bestie e ci diceva di non preoccuparci perché lui poteva curarle tutte, ci sembrava rispettabile e molto colto”, ricorda l’anziano Aloisi Finkler.Leonard Boufler, un altro allevatore solo oggi si stupisce al ricordo delle promesse di Weiss.“Diceva di garantire l’inseminazione artificiale per uomini e animali e noi l’ascoltavamo. Solo oggi mi rendo conto che era l’unico a quell’epoca a sostenere di saperlo fare”.Questa e molte altre voci confermano l’originaria identità di veterinario con sui Mengeleera solito presentarsi.E resta tuttora un mistero se l’eccezionale numero di parti gemellari delle vacche nella regione sia da collegare al medesimo fenomeno tra gli esseri umani.“Joseph Mengele qui passò più di una notte”, racconta Wilson Schwerner, sempre sotto lo pseudonimo di Rudolph Weiss. Altri nei paesi vicini raccontano di lui come un signore strano, sempre chiuso in una sorta di casa-laboratorio.Differenti nomi, ma un volto inequivocabile. In ogni sua intervista, mostrato il ritratto di mengele, ha ottenuto una risposta univoca: é lui.Altri parlano di un curandero, figura tra scienza e super-stizione, che faceva bere thé misterioso alle popolazioni locali, donne comprese, assieme ad una cura per le ferite da taglio. Altre testimonianze dicono di un venditore ambulante di vestiti, altri ancora un dentista che girava la regione con tanto di pulmino, facendo prelievi di sangue e trasfusio-ni. Si dice che questo medico abbia insegnato alle popolazio-ni locali la tecnica dell’autotrasfusione, ancora praticata in questa zona.

Insomma lo spettro di Mengele continua ad aggirarsi tra le vie e le fattorie di questo piccolo paese ed è una presenza difficile sia da gestire che da tramandare.Il presente appare estremamente più accattivante per i giovani di Candido Godoi che preferiscono pensare al loro futuro, alla squadra locale, a diventare chimici o modelle, a trasferirsi in una grande città,rispetto a confrontarsi con un passato lontano nel tempo e nello spazio, ma che riaffio-ra continuamente nei lineamenti del viso, nella lingua nelle tradizioni della comunità.

Il tasso di parti gemellari e diminuito dicono le statisti-che, così come si sta affievolendo la memoria e l’interesse per la propria storia e le proprie origini.

Per saperne di più:

_I gemelli di Mengele di Paolo Manzo, foto di Gabriele Galimberti blog.panorama.it/mondo/tag/candido-godoi/ 3 Febbraio 2010_Nazi angel of death Josef Mengele ‘created twin town in Brazil’ di Nick Evans Telegraph_21 Jan 2009_“Nazi Twins” a Myth: Mengele Not Behind Brazil Boom? di Brian Handwerk National Geographic News November 25, 2009

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Cazzolaretrospettiva

Una selezione di scatti dal portfolio di Ivan Cazzola, su coppie, simmetrie, doppie identità.

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4 Marzo2010

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4 Marzo2010

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14 Febbraio 2010

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9 Febbraio 2010

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27 Novembre2009

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26 Novembre 2009

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15 Novembre2009

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20 Gennaio2010

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19 Gennaio2010

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Ana Kras é un’artista, illustratrice, designer…Sylvain Emmanuel P. é un fotografo.Ana viene da Belgrado, Serbia. Sylvain vive a Parigi.

PING PONG é un gioco di scambi fotografici tra loro.

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