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UNSTABLE SOLUTION -Caution : AUTOMATIC TRASHCHUTE&DEIECTION AREA!- Atto unico di Nazario Malandrino ----------------------------------------------------------------------- ----- SCENA I: I L D IARIO DEL SEDUTTORE – S. K IERKEGAARD , 1843 OMBRE,TUONI LEI È BENDATA; SI SPAVENTA, SI ALZA TERRORIZZATA LASCIA ALLA SUA DESTRA QUALCOSA O QUALCUNO FUGGE IN UN ANGOLO STRINGENDO UNA LETTERA LA LEGGE QUASI PER ESORCIZZARE LE OMBRE VOGLIOSE: MUSICA: BRANO 1- SPARROWFALL (B.ENO) Cordelia mia, che cosa temi?! Se ci stringeremo l’uno all’altra saremo forti, forti più del mondo, forti più degli stessi dèi. Tu sai che una volta visse sulla terra una stirpe, erano certo uomini, ma di essi ognuno bastava a se stesso,e non conosceva gli intimi legami dell’amore. Eppure erano forti,tanto forti che vollero dare l’assalto al cielo. Temendoli, Giove li divise in modo che da ognuno ne derivassero due, un uomo e una donna. Ora talvolta accade che ciò che una volta era stato unito di nuovo torni a congiungersi nell’amore, ed è allora una tale unione più forte di Giove, forte non solo quanto quell’essere unico originario, ma ancora più forte, giacché ancora più possente è il legame dell’ amore. Tuo Giovanni. BUIO MUSICA: SCHERMO SPLENDENTE – BRANO 1 SFUMA A 1.30’’ CA. (USTMAMO’ DA 1:56) LE OMBRE LA RIAVVOLGONO SULLA MUSICA MUGUGNANDO: Juan-Giovè/Juan le clown! 1

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UNSTABLE SOLUTION -Caution: AUTOMATIC

TRASHCHUTE&DEIECTION AREA!-

Atto unicodi

Nazario Malandrino----------------------------------------------------------------------------

S C E N A I : I L D I A R I O D E L S E D U T T O R E – S . K I E R K E G A A R D , 1 8 4 3OMBRE,TUONI

LEI È BENDATA; SI SPAVENTA, SI ALZA TERRORIZZATA LASCIA ALLA SUA DESTRA QUALCOSA O QUALCUNOFUGGE IN UN ANGOLO STRINGENDO UNA LETTERA

LA LEGGE QUASI PER ESORCIZZARE LE OMBRE VOGLIOSE:MUSICA: BRANO 1- SPARROWFALL (B.ENO)

Cordelia mia,che cosa temi?! Se ci stringeremo l’uno all’altra saremo forti,

forti più del mondo, forti più degli stessi dèi.Tu sai che una volta visse sulla terra una stirpe, erano certo uomini,

ma di essi ognuno bastava a se stesso,e non conosceva gli intimi legami dell’amore.Eppure erano forti,tanto forti che vollero dare l’assalto al cielo.

Temendoli, Giove li divise in modo che da ognuno ne derivassero due,un uomo e una donna.

Ora talvolta accade che ciò che una volta era stato unito di nuovo torni a congiungersi nell’amore,ed è allora una tale unione più forte di Giove, forte non solo quanto quell’essere unico originario,

ma ancora più forte, giacché ancora più possente è il legame dell’ amore.Tuo Giovanni.

BUIO

MUSICA: SCHERMO SPLENDENTE – BRANO 1 SFUMA A 1.30’’ CA. (USTMAMO’ DA 1:56)

LE OMBRE LA RIAVVOLGONO SULLA MUSICAMUGUGNANDO: Juan-Giovè/Juan le clown!

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-PROLOGO FIGURATIVO: “La Caverna... ogni inizio è magico!”- S C E N A I I : F A U S T – W . G O E T H E , 1 8 0 8

SCENA: LABORATORIOnel senso medioevale della parola.

Ingombranti e goffi apparecchi per esperienze fantastiche-QUESTI SARANNO DIETRO LA TENDA-

WAGNER:(al fornello) La campana rintocca:terribile penetra col suo brivido i muri coperti di caligine.

L’incertezza non può durare a lungo di fronte alla mia gravissima attesa.Già le tenebre si rischiarano; già nel più intimo

della fiala arde come una viva brace,anzi come il più splendido dei carboncini.

Raggia lampi nell’ oscurità:ecco luce viva e bianca!

Che questa volta non la perda!...Mio Dio! Ma cos’è che fa strepito alla porta?

MEFISTOFELE:(entrando) Bentrovato! Gente bene intenzionata!

WAGNER:(con angoscia)Benvenuto sotto la stella di quest’ora!

(a bassa voce )Trattenete però parola e respiro:un’opera stupenda sarà tra poco compiuta.

MEFISTOFELE:(ancora più piano)Che mai sta succedendo?

WAGNER:(ancora più piano) Si sta fabbricando un uomo.

MEFISTOFELE:Un uomo? E quale coppia d’innamorati avete mai chiuso nel vuoto del camino?

WAGNER: Dio mi guardi! La moda in uso in altri tempi per generare,noi la dichiariamo semplicemente roba da ridere.(…)Se le bestie ancora ci potranno trovar gusto,

l’uomo con le sue grandi doti dovrà ottenere, almeno per l’avvenire, origine più nobile.

(volto al fornello)Brilla! Guardate!...Ora si può realmente sperare,

che se da cento sostanze differenti,mediante miscela, -poichè la miscela è quel che importa!-

noi combiniamo lentamente la sostanza umana;e poi ermeticamente saldata entro una storta,

la distilliamo con la cura dovuta, l’opera verrà a compiersi nel silenzio, (volto al fornello)Riesce! La massa si muove più chiara;

la convinzione si fa più forte, più forte.Quel che si celebra come alto mistero di natura, ecco

che noi osiamo tentarlo per via d’intelletto;

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e quel che in altri tempi la natura cresceva in organismo, noi riusciamo a cristallizzare.

MEFISTOFELE: Chi vive a lungo acquista molta esperienza.Niente di nuovo in questo mondo gli può succedere.

Per conto mio, nei miei anni di vagabondaggio, ho veduto di certo parecchia gente cristallizzata!

WAGNER:(finora sempre attento alla fiala)Monta, lampeggia,s’addensa; in un momento sarà fatto.

I grandi propositi da principio sembran follie...Ma nell’avvenire n’avremo da ridere sul Caso!

Nei tempi nuovi, un cervello destinato a pensar bene,dovrà pur esser fabbricato da un pensatore!

(contemplando la fiala inebriato) Suona il cristallo forte e soave insieme.Che vogliamo noi, che vuole di più il mondo?

Il segreto è ormai in piena luce.Ora porgete ascolto a questo suono!

Eccolo voce ed eccolo linguaggio!

HOMUNCULUS: (dentro la fiala a Wagner) Dunque,babbino, come va? Non era uno scherzo! Vieni, stringimial cuore proprio con tenerezza! Però non troppo forte,che il cristallo non vada in pezzi! Ecco la proprietà delle cose:a quel ch’è naturale basta appena l’universo Tutto;ma a quel che e artificiale, occorre lo spazio chiuso.( a Mefistofele) E tu beffardo, signor cugino, sei qui? Grazie! Proprio nel momento giusto; una buona sorteti porta a noi qua dentro.Da poi che esisto, debbo pure agire! Vorrei accingermi al lavorosenza perder tempo. Sei abbastanza esperto per accocciarmi la strada!

WAGNER: Una parola ancora!Finora ho dovuto vergognarmi, perchè vecchi e giovani

m’assaltan coi problemi. Tanto per darti un esempio: nessuno ancora ha potuto capire come anima e corpo

s’adattino così bene l’una con l’altro,e si tengono così stretti, come per non separarsi mai,

mentre continuamente si rendono amara la via. E poi...

MEFISTOFELE: Fermati! Domanderei più volentieri: perchè uomo e donna vanno così male d’accordo?

Ma su questo argomento, amico mio, non ne verrai mai a capo di nulla.

Qui c’è da fare. E questo appunto vuole il piccolo!

HOMUNCULUS:Che c’è da fare?

MEFISTOFELE:(accennando ad una porta laterale) Mostra qui le tue doti!

WAGNER: (guardando sempre nella fiala) ???

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LA PORTA LATERALE SI APRE CON RUMORE D’INGRANAGGIE HOMUNCULUS VEDE QUALCUNO

MUSICA: INLAND SEA (B. Eno) + film NIRVANA (G. Salvatores)File audiovideo: BRANO 3 nirvana scena per laboratorio Heli.wmv

HOMUNCULUS:(stupito)Che sogno singolare:c’è un uomo,quest’uomo ha dinanzi a se il ritratto di una donna,io posso leggere chiaramente quali sono i suoi sentimenti per la donna lei lo ha lasciato da molto tempoma lui non sa pensare ad altro... forse non ha mai avuto altro!d’improvviso, una scatola sul tavolo s’illumina l’uomo ne è distratto, è distratto dal suo gioco...ma il gioco è ancora suo?Nella scatola infatti c’è un altro, alle prese con un mondo,con molti altri uomini...lui è diverso!Conosce qualcosa che lo differenzia,un segreto...lui l’ha scoperto,tutto adesso è per lui semplice ripetizione.L’uomo nella stanza cercherà di fare qualcosa per aiutarlo:in fondo è il suo gioco... un gioco più bello della sua stanza buia ed incolore...D’un tratto si alza un vapore e copre col suo fitto velo la più singolare delle scene!

MEFISTOFELE: Quante mai cose non hai da raccontare!

Quanto piccolo di statura, tanto sei grande di fantasia.Io non vedo niente!...

HOMUNCULUS: Lo credo bene:quel sogno si muove tra gli ingranaggi della mentedi chi già prima formò questo stesso ambiente!Ma tu del settentrione, venuto su nei tempi brumosi,tra il ciarpame della cavalleria e del chiericato,quale libertà di sguardo potresti mai avere?Allo scuro soltanto ti senti in casa tua! (osservando intorno) Pietre annerite coperte di muffa, tutto ripugnante, a ogive, a volute, meschino...Se quella mente magnifica ci si sveglia sarà un nuovo guaio:morirà sul colpo! Luci,colori, sentimenti, questo era il suo sogno presago.Come potrebbe mai adattarsi a questo ambiente?Io, il più adattabile di tutti, lo sopporto a stento...Ma ora via, insieme con lui!

MEFISTOFELE: La via d’uscita non può non far piacere...Cosa suggerisci?

HOMUNCULUS: Qui si domanda come costui nella scatola possa guarire...

MEFISTOFELE: Orsù, piccolino, rivelami i tuoi scopi....

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HOMUNCULUS: Oh io, volteggio così da un luogo all’altroe vorrei nascere nel miglior senso della parola,impazientissimo di spezzare il mio cristallo.Ma per quel che ho veduto finora, in codesto ginepraionon mi ci vorrei arrischiare. Solo che, per dirtela in confidenza,sono sulle tracce di quei due filosofi. Ho prestato ascolto. Vociavano: Scelta! Coscienza!...sapere...Da loro non mi voglio separare: debbono pur conoscere la sostanza umana.E alla fine verrò bene a sapere da che parte sarà più savio che io mi volti.

MEFISTOFELE:Agisci in questo di tua propria mano.

Perchè dove hanno preso posto i fantasmi,anche il filosofo è sempre il benvenuto.

Perchè tu goda della sua arte e del suo favore,te ne crea subito, di nuovi spettri, una dozzina!

Se non sbagli, a giudizio non verrai.Se vuoi nascere, nasci di tua propria mano!

HOMUNCULUS: Ma neppure un buon consiglio non è da disprezzare!

MEFISTOFELE: Quand’è così, buon viaggio!Vedremo la cosa come si metterà.

WAGNER:(angosciato) Ed io ?HOMUNCULUS: Eh! Tu rimani a casa a far la cosa più importante.Svolgi le tue antiche pergamene, raccogli secondo le regole gli elementi della vita; e li congiungi l’uno con l’altro cautamente. Rifletti al che e ancora maggiormente al come.Mentre me n’andrò passeggiando per un pezzettino di mondo,finirò bene con lo scoprire il punto sull’i! Allora il grande scopo sarà raggiunto.Tanto sforzo merita bene tanto premio: oro, onore, gloria, vita lunga e sana e...chi sa? fors’anche scienza e virtù! Addio!

WAGNER:(accorato)Addio! mi si stringe il cuore!

Ho già paura, che non ti rivedrò mai piùMi stavo abituando alla tua presenza,

avevo già tolto dall’ampolla la tua etichetta sub genere et sub specie

non più Homunculus Elixantropou...“Heli” ti chiamerei!ma dacchè lo vuoi...

verserò nella tua ampolla questo potente narcotico:alchemicamente è definito Somnium Dilutum...la Soluzione dei Sogni.

Ma attento acchè il suo oppio buon pro ti facciae non, piuttosto, obliar di dove vieni!

Se così fosse non potresti più tornare da noie resteresti bloccato in aeterno...

ma ora dormi piccolino,avvolgiti su te stesso e dormi...

e svegliati lì dove hai scelto di essere...dormi...

MEFISTOFELE: Ed ora, svelti, laggiù in platea!Codesto signor cugino non è poi da disprezzare.(Ad spectatores) Dopotutto, dipendiamo sempre

dalle creature a cui abbiamo dato la vita!

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INGRESSO CORO OMBREMUSICA: BRANO2 ENTER SANDMAN – Metallica (durata 1.10’’)

CORO (le parti ripetute prima donne poi maschi): Now I lay me down to sleep (x2) I pray the lord my soul to keep (x2)

If i die before i wake (x2) I pray the lord my soul to take (x2)

(SOLO MASCHI)-------------- hush little baby, don't say a word never mind that noise you heard

it's just the beasts under your bed in your closet, in your head

TUTTI------------------------------------------Exit, light Enter, Night

Take my hand we're off to never-never land

-----------------------------------------------------------------------------------------I° movimento: . . . un uccello passa in volo (e la sua ombra)

---------------------------------------------------------------------------------------------

LUCE SU HELI CHE SPUNTA FUORI (DAL SACCO DI CORDELIA?)

HELI:Why?...why was I born? born in this world... “followin’ words...”

Si dipone il CORO GIOCANDO A MORRA:Forstello: Why? ----Why! (x10)

PARUSIO e MIMESI: “How do you know but every birdthat cuts the airy way

is an immense world of delight,closed by your senses five...” (W. Blake)

...why?...five... why? why...

HELI:I sogni...qualcuno pensa che rivelino qualcosa,che siano da interpretare,che possano ispirare, consolare...proprio a me, -creato tra la polvere e gli alambicchi,alla fine di sforzi lunghi e disciplinati-è stato chiesto dei sogni!quasi che non fossi venuto al mondo se non per questo:

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per permetterne la fuga...e questa è stata l’accoglienza!io esule dall’irrealtà sono stato accoltodai miei signori cuginicome un parente straneroa cui viene servito un piatto delle sue parti:all’estero mi si mostrava la parentela con l’estero...nel laboratorio della disciplina e dell’applicazione,del travaglio e della fatica, tutto sembrava indicarmila porta per un altro laboratorio, segreto...eh, forte è per tutti la tentazione di abbandonarsiall’ebbrezza, all’estasi, all’automatismoper procurare in un attimo, senza sforzo e senza fatica,in maniera facile, infallibile e miracolosaciò che desideri...

ENTRANO LE OMBRE:(ieratico)(da Cielo e Inferno di W. Blake)

“Quelli che imbrigliano i desideri li hanno abbastanza deboli per domarli”(DARSTELLO)“allora il domatore”(FORSTELLO) “cioè la ragione”(PARUSIO)

“ne usurpa il regno e governa gli incerti.”(MIMESI)“Ma una volta imbrigliati, i desideri lentamente appassiscono fino a diventare” (METESSI)

“…ombra di se stessi!” (DARSTELLO)Chiedetemi (ALLE OMBRE)“ebbene cosa desideravi tu così fortemente da farti arrischiare allaschiavitù assoluta prendendola per la libertà suprema, cosa...?”Ben poca cosa in fondo...:...“nascere”... semplicemente...chiunque è capace di farloe senza dover compiere sforzi inimmaginabilied io invece, untore per la realtà,mi sono detto “ma la vita è un sogno e tu ne sarai ben degno!scegli la via veloce e fai della tua vita un capolavoro, seduci e sii sedotto,scegli tutto ciò che è libertà e velocità, vivi... il resto vien dopo!”

ma ora...ora mi aspetto che questo gioco incosciente e automatico mi possa anche perdere...

Devo premunirmi,devo trovare un modo per non perdermici dentroun filo d’arianna per questo dedalo senza storiasoprattutto devo ricordare di avere qualcosa da ricordare...poichè è facile dimenticare ciò che si sa,...più difficile sarebbe dimenticare ciò che non si sae portare il peso tragico di un non sapere...lucido-lucido, devo essere lucido!(riflettendo)Ora: a sentire il babbino,

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il mio maggior rischio è l’oblio,la perdita di coscienza,ma se essa è solo la sintesi di un conflitto,mi basta far vacillare il suo campo d’azione per far scattare i suoi meccanismi di difesa,che i sintomi rivelerebbero subito e costantemente;sì, sì,... l’angoscia è la mia salvezza, il mio richiamo...l’angoscia! l’angoscia!ah babbino, tu mi hai dato solo questa misera ampollaio invece posso addirittura agire sulla mia coscienza,modificarla...crearmene una adatta ai miei giochi e isolare il resto...infinite combinazioni mi si aprono davanti agli occhi...essenziale è solo suggestionarsi e suggestionare,sedurre ed essere sedotti,avere un Credo con cui farsi credibileun Rito... -perchè il rito và capito!-sì! sarò un fedele di me stesso e delle mie parole,Pascal sarà il mio profeta, il mio Verbo

LE OMBRE:- io senza il mio Pascal sarei come un cerbiatto all’Autogrill (MIMESI)

il credo che ho da simulare... “il credo che ho da simulare”(PARUSIO)

“dal quale come attore non dovrei essere contagiato,(FORSTELLO)ma che a me stesso -come pubblico di me stesso- deve sembrare credibile!”(DARSTELLO)

allora... più fingo come me stesso, più sono vero come attore...”(FORSTELLO)“e più sono vero come attore di una verità che non è la mia”(PARUSIO)

più mantengo la mia verità che dal punto di vista di me come attore sarebbe una non- verità”(DARSTELLO)“mentre dal punto di vista di me come pubblico...”(METESSI)

“...?”(TUTTI)“ma che angoscia!!!”(METESSI)

S C E N A I I I : P E N S I E R I – B . P A S C A L , 1 6 7 0(qui comincia l’esodo dall’ampolla: ...di quanta repressione abbiamo bisogno per sentirci liberati?)

MUSICA: KOYANISQATSI, (P. GLASS) + FILM INCEPTION (C. NOLAN)File Audiovideo: BRANO 4 pascal.wmv

“io non so chi mi abbia messo al mondo, nè che cosa sia mondo, nè che cosa io stesso.Sono in un ignoranza spaventosa di tutto, non so che sia il mio corpoi miei sensi, l’anima mia, e questa stessa parte di me,che pensa ciò che io dico, che cerca di ragionar su tutto,e su sè stessa, e non riesce, tuttavia, a conoscer sè,più di quanto non conosca il resto.Vedo gli spazi spaventevoli dell’universo,

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che mi rinchiudono, e mi trovo attaccatoad un angolo di questa immensa distesa, senza sapere perchè sia situato in questo luogo, piuttosto che in quello, perchè questo po' di tempo,che m’è dato di vivere, mi sia assegnato in questo,piuttosto che in un altro punto di tutta l’eternità che mi ha preceduto,e di quella che mi seguirà.Non vedo che infiniti, da ogni parte;i quali mi racchiudono come un atomo e come un’ombra,che dura un istante, e scompare per sempre.Tutto quello che so, è di dover presto morire,ma quel che meno conosco è, appunto, questa morte,che non posso evitare.Come non so donde vengo, così non so dove vado;sol m’è noto, che, uscendo da questo mondo,cadrò per sempre nel nulla, o nelle mani di un Dio sdegnato, ma non so quale delle due condizioni mi toccherà in sorte per l’eternità.Ecco il mio stato, fatto di impotenza e di incertezza.” (ivi)

fine MUSICA “avrebbe potuto benissimo farlo prima”(DARSTELLO)

“ma è chiaro che tutti abbiamo bisogno di riti,”(FORSTELLO)“di credibiltà...”(PARUSIO)“e se sta lì”(FORSTELLO)

“è solo uno che gioca e danza con le ombre,” (PARUSIO)“un folle, un vanesio...”(MIMESI)

“di qua invece...”(METESSI)“ sacro: un monstrum per il pubblico!”(DARSTELLO)

“ci mostrerà”(MIMESI) “eh?”(METESSI)

“tutto!”(TUTTI)

S C E N A I V : S I M P O S I O – P L A T O N E , 3 8 7 - 3 6 7 A . C .*alterazione in chiave: da adesso in poi, ogni volta che l’organismo-coro

espellerà una cellula solista con funzioni narrative, saluterà la sua e-videnza con un gesto cerimoniale.

BUIO DIETRO LA TENDAIL CORO SI TRASFORMA IN DOPPI AVVINGHIATI

MUSICA: USTMAMÒ, SCHERMO SPLENDENTE SU FILMATO ANDROGINOFile Audiovideo: BRANO 5 aristofane.wmv

ARISTOFANE: : Comunque, caro Erissimaco, io mi propongo di parlare in modo diverso...Io penso che gli uomini non abbiano sentito nè punto nè poco la potenza di Eros, perchè se la sentissero gli dedicherebbero i maggiori templi ed altari e gli offrirebbero i maggiori sacrifici, cose che ora non fanno per nulla, mentre è ciò che si dovrebbe fare a preferenza di tutto. Eros è infatti tra gli dei il più amico degli uomini, perchè è il loro protettore e il medico di quei mali, la cui guarigione sarebbe per il genere umano la maggiore delle felicità. Io dunque mi studierò d’esporvi la potenza di lui, e voi ne sarete maestri agli altri.

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Ma, innanzitutto, occorre che impariate quale sia la natura umana e le sue vicende non liete. Giacchè la nostra natura non era un tempo la stessa di oggi, ma tutt’altra. In origine c’erano tre sessi umani, non due, maschi e femmina soltanto come ora,ma ce n’era un terzo, l’androgino, che di fatto e di nome aveva del maschio e della femmina, e questo non esiste più, fuorchè nel nome che suona un oltraggio. Inoltre ogni uomo aveva una figura rotonda, dorso e fianchi tutto intorno, quattro braccia, gambe di numero pari alle braccia, su un collo cilindrico due visi perfettamente simili, un’unica testa su questi due visi, posto l’uno in senso contrario dell’altro, quattro orecchie e tutto il resto come si può supporre da ciò che s’è detto. I sessi poi erano tre e così fatti per questa ragione: che il senso maschile traeva origine dal sole, il femminile dalla terra, e l’androgino dalla luna, perchè anche questa partecipa del sole e della terra. Avevano vigore e gagliardia terribili e animo grande, e però se la presero con gli Dei: tentarono la scalata del cielo per dare addosso ai numi....ma è evidente che c’è qualche altra cosa che l’anima di ciascuno di loro desidera, qualche altra cosa che non sa esprimere, ma che sente vagamente e a cui accenna per vie coperte: di sentirsi unico e fuso con l’amato, e divenire di due un essere solo. E la ragione è appunto questa: che tale era in origine la nostra natura, e che eravamo interi; ma ora per la nostra nequizia siamo stati separati di casa dalla mano di Dio. E c’è paura che a non essere ossequienti verso gli dei si vada incontro a venir segati daccapo, e a dover camminare su una gamba sola a saltelloni. Ma perciò conviene che ognuno esorti ogni altro alla pietà verso gli dei, affinchè si evitino i mali e si conseguano i beni, tenendo presente che Eros è nostra guida e nostro duce. A lui nessuno vada contro -e gli va contro chiunque venga in ombra agli dei- perchè divenuti amici del dio e vivendo in buoni termini con lui, troveremo e incontreremo i nostri propri amati, il che ora capita a pochi...

DURANTE LA DANZA DEGLI SPECCHI, AL MOMENTO OPPORTUNOCIASCUNO PERDERA’ LA SUA META’.

VOCE F.C.=il poeta di così parlò bellavista (METESSI rimasta sola, invita Heli)“professò permettete un pensiero poetico:

siamo angeli con un ala solae per volare dobbiamo restare abbracciati...”

HELI (RIFIUTANDO L’INVITO)“no…Non volo più, Jimmy”

LE OMBRE DIMEZZANDOSI:(rimarranno sole senza metà)“Ebbene Giove dove sei?”(DARSTELLO)

“dio scaglia il tuo fulmine”(MIMESI)“separami”(FORSTELLO) “dividimi”(PARUSIO)

HELI: “io già sono uno scisso”

“un frammentato”(DARSTELLO)“un brano sbranato”(MIMESI)

“la metà di me stesso”(METESSI)“e chi è me...?”(FORSTELLO)“...e chi è stesso?”(PARUSIO)

“io già saltello” TUTTI SALTELLERANNOCOMPONENDO UN RITMO

“saltello e cammino”(DARSTELLO)“mi trascino”(FORSTELLO)

“avanti e indietro”(PARUSIO)“...e di lato”(METESSI)

“io sono...”(DARSTELLO) “PECCATO”(METESSI)

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“...caduto, sì dal cielo”(MIMESI) “dal cielo!” (tutti)

io non voglio una santa vergine!

ANGELO FEMMINELLO (il senso comune):-no,no nun dicere accussì ca faj peccato

e’ veré quanti sò ca’ stanno peggio ‘e tegente ca’ nun sape addo’ adda j’

tu staj int’’a na’ storta... per lo meno può dicere“io sto in un’ampolla umile ma onesta”

...e no, e no nun fa acussì(guardando in alto)

o’bbi’, l’è fatt chiagner...chillo mò ci ha arraggione

e a verità prop’...pur’je so d’accordo

-nun s’ po' sta’ bbon’ a nisciuna partej-pur-io me n’aggia avuta j’

------------TUONO------------- O’ ma tu c’ bbuò... sta mezza femmena

...voless’ berè a iss’...a zumpà a ccà e a llà

miez’ ’e nnuvl’...eppò a gerarchia:

l’angeli, e’ santi..no no, m’aggio pigliat’o cungedo

e me ne so’ gghiutaj’ aggia stà sol’j

nun pozz’stà suggett’ a nisciunome ne so’ gghiuta

me ne so’ fujuta“non ero tagliata per quella vita”

MUSICA: BRANO 6 LITFIBA, SUONA FRATELLO...

HELI: Dov’è, dov’è... (la cerca ripetendo preoccupato)Dov’è, dov’è... (poi angosciato)Dov’è, dov’è... orrendo presagio...o Giove, tu non puoi aver fatto questo,non puoi mica avermi separato dalla mia ombra,tu sei un morto e i morti non possono toccare i vivi:è vero!... o quanto meno ne sono convinto!...basta convincersene in fondo: (ripete per autosuggestionarsi)dio è morto- dio è morto- dio è morto- dio è morto-“Lascia attico ammobiliato con tavolini in stile” dio è morto- dio è morto- dio è morto- dio è morto-...d’io è morto, ma cosa di Io è morto? è evidente che io ho perso qualcosa,ma cosa? mi trovo mancante, è innegabile, ontologicoeppure... (cerca nelle tasche; trova il calcolo: la pietra per giocare!)

S’ILLUMINA UNA PORTA

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S C E N A V : M E T A M O R F O S I – O V I D I O , 8 D . C . Orfeo negli inferi: (Ade e Proserpina saranno dopo Leonte e Paolina)

MUSICA: BRANO 7 STARLESS AND BIBLE BLACK (KING CRIMSON)ENTRA IL CORO FUNEBRE GUIDATO DA HELI, PRENDERA’ PAROLA SOLO DOPO IL

CANTATO (sundown dazzling day/gold through my eyes/but my eyes turned within/only see/starless and bible black >trad. Il tramonto abbaglia il giorno/Oro tra i miei occhi/Ma i miei occhi ruotati

all’interno/Vedono solo/Senza stelle e bibbia nera)

CORO1 (OMBRE1-MIMESI-METESSI): ...poichè vagandosu l’erba a caso la novella sposacolle Naiadi ninfe, estinta caddepunta nel piè da velenosa serpe.

Piansela prima sulla terra invano il tracio vate, e finalmente a Stigescendere osò per le tenarie porte,e fra gli estinti popoli passando, e i simulacri pallidi ed esangui,

a Proserpina innanzi, ed al severore dell’Erebo ei giunse, e della cetra

il dolce suono accompagnando al cantoin tal guisa parlò:

LE PARTI DI ORFEO SARANNO INTERPRETATE DALLO STESSO HELI, CHE SUL CANTATO,(old friend charity/cruel twisted smile/and the smile signals emptiness/for me/starless and bible black Trad. Ghiaccio azzurro cielo d’argento/Sbiadisce in grigio/Per una grigia speranza che oh gli anni per

essere/ Senza stelle e bibbia neraINGINOCCHIANDOSI E TASTANDO CON LE MANI LA TERRA DIRA’:

“Se a voi mi lice schietto il vero scoprir, non io qua venniper van desio di contemplar l’opaco Tartaro, ne del Cerbero trifauce il collo a incatenar. Sola cagionedel mio cammin fu la consorte in cui calcata serpe e non veduta infuse mortal veleno ed i crescenti giornine recise sul fior. Volli, e tentail’acerba doglia a superar, ma vinse Amor, possente e noto nume in terra;se il sia qui pur, nol so, l’auguro almeno;e se verace non mentì la fama la storia a noi della rapina antica.voi pur congiunse Amor. Ma deh!per questi luoghi, vi priego, di timor ripieni,pel vasto Caos, pel taciturno impero,dell’immatura accelerata vita ad Euridice ritessete il filo.Tutti a voi siam già destinati, e dopo breve dimora di vital soggiorno,più presto o tardi ad un istessa sede tutti affrettiam; l’ultima casa è questaa noi prefissa, e dopo morte eternoè sul genere umano il vostro regno.Ed Euridice ancor, compiuto il giusto corso degli anni suoi, di vostro dritto esser dovrà; della sua vita il solo uso le chiedo in don: che se dal Fato vietasi il suo ritorno, ah senza lei solo non tornerò; deciso anch’io son di restar in questi luoghi, e voi della sua morte e della mia godrete.”

CORO1: Dalle man di Proserpina riceveOrfeo la sposa, ma severa legge

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s’ode a un tempo intimar, che il guardo addietronon volga pria, che dalla stigia vallefuori non esca; e se il divieto obblia,

irrito il don sarà. Per l’erto, e ingombrodi silenzioso orror sentiero solingo,

e d’oscura caligine ripieno,s’avvian taciti e soli: e già vicini

erano all’orlo della terra estremo,e cominciava a luccicar fra l’ombre

qualche raggio del dì

CORO2 (OMBRE FORSTELLO-PARUSIO): dididi di di

diiiiiiiiiidì di (sulla musica dei K.C.)

UNA VOCE SOLISTA GRIDERA’ PER FINIRELA CITAZIONE MA VERRA’ CENSURATO

FORTUNATAMENTE ALLA FINE:(METESSI) quando temendo

Orfeo che sul più ripido pendiomancar potesse alla consorte il piede,

e desideroso di vederla, incautogli occhi rivolse, e nel momento stesso

ella giù cadde, ed allungò le bracciaper afferrarsi a lui, ma l’aria strinsemisera invan; già rimorir si sente,nè del consorte lagnasi, non reo

che di soverchio amor; l’estremo addiodisse con voce appena udita, e ratta

precipitò 1 nell’Erebo profondo.1: delay2: a 7.413: a 1.45

SFUMA LA MUSICA2 PER POI RISALIRE CON MUSICA: BRANO 8 Pruit Igoe3 di P. Glass

UN’ALTRA VOCE SOLISTA PRENDERA’ IL SUO POSTOCON UN ALTRO FINALE

VOCE SOLISTA (DARSTELLO):“ ...ma alle prime luci dell’esternoil Suo cuore non seppe più resistere

Si voltò,e lei

fu ricacciata nella Notte della coscienza...

il Suo amore era stato troppo grande:...indicibile!

CORO 1 SOTTOVOCE :( Quando lo spirito trema le sue vibrazioni

Ogniogni

spiata copiata

sono Musica = Suoni + Confusi, che attraverso

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Piccolipiccoli

lottano e (FORSTELLO) fori gaudenti

(PARUSIO) toccanti e generosigemono

(FORSTELLO) si fa attendere sospirano e

CORO 1 SOTTOVOCE : ogniogni

spiata copiata

gridano,rubata

attraversopiccolipiccoli

alzano la voce per urlare i loro significati più nascosti...occhi: -le ferite dell’io- (FORSTELLO)

-specchio di toccante generosità- (PARUSIO)Svelata !sì...

si! (FORSTELLO-PARUSIO)canto ora: “ qualcosa di nuovo...”,

(CORO1)Donadona

Consapevolezza attesa e divenuta all’Esserci:

ogniOgni

una P a r o l a !(FORSTELLO)-parola parola-

(PARUSIO) PA-RO-LA- làlàlallà. è una melàe m’ingiunge di non tradirla... (FORSTELLO)

PA-RO-LA & NOBODY KNOWS WHAT DOES IT MEAN

tradurla...(PARUSIO)...NOBODY KNOWS YOU

WHEN YOU’RE DOWN & OUTrivelarla...

(SPUNTA WAGNER)-una parola ancora !

MEFISTOFELETu avverti nella musicalità delle pa-ro-lè e nelle loro cadenzè

la possibilità originaria di alludere|accennare piuttosto cheeeeesprimere alcunchè

dì de-te-rmi-na-tòCORO1: Dona

donaogni

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Ognipiccolopiccolo

desiderio WAGNER

CAnto se voglio immergere e mu tarelascia ndomi càcco la (Vitiello)

-Non cantiamo più, per favore!- ) min. 6:02CORO 1 RESPIRATO:

DonadonaogniOgni

piccolopiccolo

JIMMY desiderioSvolo da un luogo all’altro cosììììììì

vorrei invece ve-ra-me-ntèNASCERE!!!!

WAGNER RESPIRATOE non sei mai stato così

vero-Non cantiamo più, (LA MUSICA SFUMA)

(QUALCUNO SCRIVERA’ SULLA LAVAGNA):“.. ed Orfeo tacque...”

MEFISTOFELE SENTENZIOSO:WIR JETZ ALLEIN IST

WIRD ES LANGE BLEIBEN (R.M. Rilke)

-BUIO-

S C E N A V I : A M O R E D I F F E R E N Z A M O N D O – S . M A R I N O | G . F E R R A R O , 2 0 0 9

JIAMMY: Io sono qui. Ti attendo dove sei, non ti aspetterò dalla mia parte, non verrò a cercarti, non volgerò indietro il mio sguardo pensando a quello che siamo stati. Tu mi sei sconosciuta:un presente puro.Un’altra è la conoscenza che ci aspetta in questo tempo, ed è davvero senza spiegazioni. La tua voce non sarà una risonanza della mia, te lo promettoma un’altra,segreta... dall’altra parte di quel che voglio dire. pensa pure di me ciò che vuoi:e vivi anche quando non ci sonoanch’io ci voglio così: separati, nell’intimità di quel che ci diciamo. "Come devo trattenere la mia anima, così che non sfiori la tua? “ (Rilke).

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----------------------------------------------------------------II° movimento: “il leone, la statua e infine la sfinge”

( ovvero qual è quell’animale che avrebbe saputo approfittare di una statua nel breve tempo dell’intimità scandito all’ombra di un fioco fuoco se non avesse subito l’intervento di Diotima? )

--------------------------------------------------------------------------

HELI TENTERA’ DI PARLARERIUSCIRA’ SOLO DOPO AVER CANCELLATO

LA LAVAGNA: LUI E’ IL TRADITORE, LA PAROLA...LA SUA VOCE VIENE DALL’ESTERNO

Sono andato a cercarla nell’Ade ma la mia ombra non c’era!lì nel popolo delle ombrenon c’era...-come se uno potesse “saltare via dallo spirito del popolo” (Filosofia dello Spirito, G.W.F.Hegel) -eppure non c’era…ma dov’è? Un attimo fa era qui e l’istante dopo puff! Volata via

PASSA VELOCE DA UN LATO ALL’ALTRO L’ANGELO FEMMINELLO:“Non volo più, Jimmy”

HELI: Rido, rido del tuo tempo povera ombraio ti volevo un po' più misticaumanisticamente metafisicadialetticamente decisafermama tu non dici mai quello che pensinon pensi mai quello che dicinon hai ri-ce-zione...ma io ti plasmeròarriverai a brillare di luce propriae rispondere di ragion sufficienteah che Essere magnificoDiventa ciò che sei!sottratta a questo Tempo ti condurrò dove il tempo finisce tutto nello spazio di un solo giorno( cadenza tedesca ) “in giorno scpirituhale di presenzialitàt” e sarai tutto spazio elucida si!lucida gettiamo ogni opacitàbisogna essere trasparenti!ah che intimità ci aspetta...

MUSICA: BRANO 9 – IL DOPPIO VOLO (Nicolai Duo)

CORO: che intimità, ah che intimitàche intimità shh! che intimitàFiochi orologi battono le ore,

son come l’eco di giorni lontani

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che intimità, ah che intimitàche intimità shh! che intimità

F.C.= martello da scultore

S C E N A V I I : M E T A M O R F O S I – O V I D I O , 8 D . C . PIGMALIONE e la Statua RECITATA DAL CORO.

HELI E LA STATUALA RAPPRESENTERANNO DA DIETRO LA TENDA (?)

CORO 1:Pigmalione, che viste la veva menare corrotta vita,

sdegnato de’ vizi che diede natura alle donne,senza consorte viveva e da tempo incurante di nozze.

Scolpì frattanto con arte mirabile felicementecandido avorio, a cui diede figura perfetta di donna,

e s’invaghì del lavoro. La faccia è di vergine vera,e tu diresti che vive, diresti che muoversi vuole,

se la vergogna non gliel impedisse: così seppe benel’arte con l’arte celare.

HELI SCRIVE:Amore mio, non avresti occhi così bellise non ti lagrimasse il cuore...-

“Era spuntato il dì (-dìdididi-didì-)” (FORSTELLO)sacro per Venere...” (PARUSIO)

“Allorchè Pigmalione”, (DARSTELLO)il sacrificio compiuto,” (MIMESI)

ristè presso l’ara pregando timidamente: (DARSTELLO)“Se, numi, potete concedere tutto,

vorrei la moglie simile all’eburnea fanciulla”. (METESSI) chino sul letto la bacia e gli pare che tiepida sia; (DARSTELLO)

e nuovamente le accosta la bocca, (FORSTELLO) le palpa anche il seno: (PARUSIO) si rammollisce l’avorio toccato, che più non è sodo e sotto il dito cedendo s’imprime... (OMBRA )

Mentre stupisce e perplesso gioisce temendo ingannarsi, (DARSTELLO)tocca e ritocca con mano l’oggetto dè’ suoi desideri: (PARUSIO)

era di carne! (FORSTELLO)Ora l’eroe di Pafo con gioia ringrazia la dea

e finalmente col labbro comprime la bocca non falsa: (DARSTELLO)sente la vergine i baci scoccati e arrossisce e, levando

timidi gli occhi alla luce, (MIMESI)contempla l’amante

e il cielo... (METESSI)SCENA DEL SONNO DI LUI: coro soffiato, che intimità, ah, che intimità... che intimità, shh!, che intimità...

STATUA.: “ piano sottovoce.Si è aperta, non so dove,

altrove una porta tra i fioriLa sera dai vetri ci ascolta.

Restiamo in silenzio:là fuori... nessuno sa di noi...” (R.M. Rilke)

POI CANTA: “sono nata ieri nei pensieri tuoi, eppure adesso siamo insiemenon ti chiedo sai quanto resterai, dura un giorno la mia vita

io saprò che l’ho vissuta anche solo un giorno ma l’avrò fermata insieme a tea te, a te, che ormai sei mio, tu l’amore ed io insieme, insieme.... la la la la

S C E N A V I I I : I L R A C C O N T O D ’ I N V E R N O – W . S H A K E S P E A R E , 1 6 1 1

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ATTO V, SCENA III - PERSONAGGI: LEONTE, PAOLINA, PERDITA, POLISSENEPaolina

...la tengo isolata, a parte. Ma eccola qui: preparatevia vedere la vita così da vicino imitata come mai

l’immobile sonno imitò la morte: guardate ed ammirate.(Paolina tira la porta-tenda e scopre Ermione in piedi come una statua) -pausa-

Mi piace il vostro silenzio, prova di piùla vostra meraviglia: ma tuttavia parlate, voi, per primo, mio signore.

E’ somigliante, vero?

LeonteChe posa naturale!

Rimproverami, cara pietra, ch’io possa dire inveroche sei Ermione. Però, Paolina,

Ermione non era così rugosa, non così avantinegli anni come appare qui.

PolisseneOh, no davvero.

PaolinaTanto più grande l’arte del nostro scultore,

che mostra il passaggio di circa sedici anni e la rappresenta come se fosse viva adesso.

LeonteE se lo fosse, tanto sarebbe il mio conforto, quanto essa

ora mi trafigge il cuore. Oh, così stava,con questa stessa viva maestà, calda vita,

lasciate che vi baci la mano.Paolina

Oh, aspettate! (!) La statua è stata appena dipinta, il colore non s’è ancora asciugato...

LeonteNon tirate la tenda.

...C’è movimento nell’occhio che ci fissa,tanto ci inganna l’arte.

PaolinaIo tiro la tenda:

il mio signore è ora tanto rapido che presto penserà che sia viva.

LeonteOh dolce Paolina,

Non c’è senso pacato a questo mondo che valgail piacere di questa follia. Lasciala stare così.

PaolinaMi spiace, sire, d’avervi turbato a tal punto: ma

potrei affliggervi di più.

LeonteFallo, Paolina;

perchè quest’afflizione ha un sapore dolce quanto ogni conforto del cuore. Eppure mi sembrache un respiro venga da lei. Quale scalpello sopraffino potè mai scolpire anche il fiato?

Nessuno si burli di me, ma io la voglio baciare.

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PaolinaMio buon signore, fermatevi: il rosso delle labbra è umido ancora;se lo baciate, lo rovinerete, e voi vi sporcherete con olio di pittura.

Posso tirare la tenda?

LeonteNo...

PaolinaO desistete adesso

e subito lasciate la cappella, o siate prontiad altre meraviglie...se potrete tollerarlo!farò davvero muovere la statua; scendere

e prendervi per mano. E adesso tutti fermi e svegliate in voi la fede

o - chi pensa che sia illecitociò che sto per fare, esca.

LeonteVa’ pure avanti:

nessuno oserà muoversi.

PaolinaMusica, destala; comincia!

MUSICA: BRANO 10 ENTICER, PRESENCELA STATUA SI MUOVE. TENDE LE BRACCIA

PolisseneElla l’abbraccia!

PerditaE gli stringe al collo.

Se è tra i vivi, fate che anche parli!

PolisseneSì, e che riveli come fu rapita ai morti!

PaolinaChe è vivente, se vi fosse detto, verrebbe canzonato come una vecchia fiaba: ma sembra viva,

anche se non parla ancora. Ma aspettate un momento.

...vi prego bella signora, intervenite, inginocchiatevi... bla bla

DURANTE LA RECITAZIONE HELIX SI SVEGLIERA’TENTERA’ TRATTENUTO DAGLI STRACCI DI RAGGIUNGERE LA STATUA.

LA CONSEGNA E’ CHE SALTELLI SU UN PIEDE SOLORIMANDANDO ALLA FIGURA INIZIALE;

GRIDERA’:“aspettate, aspettate un momento...”

INUTILMENTE, TUTTO SI BLOCCHERA’ SOLO QUANDO ANCHE PAOLINA

AVRÀ PRONUNCIATO LE STESSE PAROLEMUSICA: PRESENCE, Rigoletto (fino ad Ahimè)

File audio video - BRANO 11 matrix + rigoletto.wmv

NELLO SQUARCIO APERTO DALLA COINCIDENZA DEI DUE PIANI

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HELI ENTRERA’ E LOTTERA’ CON GLI ATTORI (brain storm)QUESTI GLI PORTERANNO VIA LA STATUA LASCIANDOLO IN LACRIMEDURANTE LA LOTTA QUALCUNO SCRIVERA’ SULLA LAVAGNA:HELI PIANGERA’ LA PERDITA, GLI ALTRI COMPORRANNO UN CERCHIO:

MUSICA: INLAND SEA (B.ENO)File audio video - BRANO 12 trasch chute.wmv

VOCE DONNA GUIDA.=“c’è un uomo...sa di essere bloccato tra due dimensioni,tra 7 minuti staccheranno la spina.

l’uomo si trova al 19esimo piano di un palazzodifronte a lui una porta

luceuna finestra di metallo sulla parete

c’è scritto -TRASHCHUTE -la finestra può essere aperta

il fondo è buiouna finestra di metallo sulla parete

c’è scritto -TRASHCHUTE -la finestra rappresenta il tunnel della vita

l’uomo deve gettarvisi

S C E N A I X : C O S Ì P A R L Ò Z A R A T H U S T R A – F . N I E T Z S C H E , 1 8 8 3 MUSICA: SEGMENTI TRE - DEMETRIO STRATOS +VEER - PRESENCE,

BRANO 13 - SCENA PENSIERO ABISSALE

( COME IN UN RITO SATANICO): “Sorgi, pensiero abissale, dalla mia profondità!Io sono il tuo gallo e la tua alba, o verme addormentato!Su, svegliati! Il mio canto dovrà ben risvegliarti!Apri gli orecchi: ascolta ! Poichè io voglio udirti!Su! Su! Qui il tuono è talmente forte che potranno udirlo anche le tombe!E scaccia dai tuoi occhi il sonno e ogni torpore e ogni cecità!Odimi anche con gli occhi: la mia voce è una medicina anche per i ciechi natiE una volta che tu sia sveglio, resterai sveglio eternamente.Non è di mio genio svegliare lontanissimi antenati, per dir loro di continuare a dormire!Ti muovi, stiri le braccia, mugoli? Su, su! Niente mugolii -parlare mi devi!-io ti chiamo, o mio profondissimo pensiero!Salute a me! Tu vieni, -ti sento! Il mio abisso parla, la mia ultima profondità ho riportato alla luce!Salute a me! Vieni!Dammi la mano...ah lascia! ah! ah!schifo,schifo,schifo!...Guai a me!

CORO: ah lascia! ah! ah!schifo,schifo,

schifo!...Guai a me!

20

PROCESSIONE DELLE OMBRELUCE IN SCENA SU CORDELIA,

INCINTA -nasconde Heli sotto il vestito-DISINCANTATA E DISGUSTATA:

(in napoletano)

o’ schif p’tutt l’uommn,-oì, me steva a struzzà

e o ‘ffoco che me scijulea n’canna: ...Mercurio(dovrà far capire che serve ad abortire)

-e mò o criaturo nun c’è cchiù-

ah, e Mercurio era pure l’indovino nella scatola che tanto ce piaceva all’omuncolo: “Tutt cos’ è o’ stesso, di nulla val a’ pena, il sapere soffoca”

perdonami, peronami...(si preparerà a partire, lei è stanca,

Ha un sacchetto dell’immondizia al centro della scena, esposto..)

HELI: Ah, schifo, schifo, schifo!generarmi così... o Madre!o Padre!

S C E N A X : C O S Ì P A R L Ò Z A R A T H U S T R A + D I A R I O D E L S E D U T T O R E ALLA FINE DEL DIALOGO SOLO L’OMBRA TORNERA’

ALLA PSEUDO-REALTA’ DEL LABORATORIO DI WAGNER

Jiammy f.C.+CORDELIA: Perdonami d’essere io la tua ombrae se a te non piaccio, benissimo, Mana leòn!

con questo io lodo te e il tuo buon gusto.Io sono un viandante, che già da molto tempo corse dietro i tuoi calcagni,

e senza una meta e anche senza sosta, sicchè poco manca che io sia l’ebreo eternamente errante,

quantunque io non sia eterno e nè ebreo, nè forse padre.

CORDELIA: Come polvere stanca ho dormito sugli specchi e sui vetri delle finestre:ogni cosa prende da me e nessuna mi da nulla,

io mi assottiglio, -mi faccio quasi un ombra.Ma tu, Mana e leone, sei colui che ho più a lungo seguito e rincorso,

e quantunque mi sia nascosta da te,sono stata tuttavia la tua ombra migliore:

sono corso dietro a tutti i desideri più pericolosi non c’è delitto attraverso il quale io non sia passato almeno una volta.

“Niente è O’vero, tutt cos’ è lecito”: così mi son detto.Troppe cose si sono rivelate ai miei occhi:

ora non m’importa più di nulla.Non vive più nulla, di quello che amo -come potrei ancora amare me stesso?

“Vivere come mi piace, o non vivere più”: ma, ahimè! di che cosa ho ancora voglia?

Ho ancora una meta?

-MUSICA: BRANO 14 GIBRALTAR (WHEATHER REPORT-)JIAMMY: o Mana Leòn

“Dov’è la mia casa?”Io la chiedo, la cerco...

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CORDELIA VA IN CIELO (COME DA EURIDICE TORNAVA ALLATERRA)IL SUO CORTEO FUNEBRE SIA DI UCCELLI, MA ANCHE DI SERPENTI

MUSICA: BRANO 1- SPARROWFALL (B.ENO)

HELI: Tu sei la mia ombra...Il pericolo che tu corri non è piccolo,spirito libero e pellegrino!Tu hai avuto una cattiva giornata:guarda che non ti tocchi una sera ancora peggiore!Agli irrequieti come te finisce per sembrare dimora feliceanche una prigione.Hai mai visto come dormono i delinquenti incarcerati?Dormono tranquilli, godono della loro nuova sicurezza.Guardati dal diventare alla fine prigioniero di una fede angusta!Ormai per te è una tentazione e una seduzione tutto ciò che è ristretto e solido.Tu hai perso la meta: o, come potrai consolarti e compensarti di questa perdita?Con essa tu hai perduto anche la strada!Povero vagabondo, sognatore, stanca farfalla!Vuoi avere questa sera riposo e ricovero?*...Sali alla mia ampollalà quella porta conduce alla mia ampolla,basta seguire la scritta e gettarsi dalla finestra...

LUCE TENUE DA ENTRAMBI I LATI DELLA TENDA.DALLE OMBRE TUTTE

-CHE RITORNANDO NEL LORO MONDO INTONERANNO:ego sum livido profilo/ ci legano contrari di rapido/errare in sprechi miserandi/ duplichiamo in relitti inebetiti/ in barattoli/ e

stiamo volti febbrili di lucide follie/ mò tutto è futile e rancido/a quest’esule carnato (V. Vitiello)VERRA’ SCRITTO SULLA LAVAGNA:

n.d.a.: Wendy non ricucì mail’ombra di Peter Pan...

Il legame è infranto; appassionata, forte, ardita, divina, Cordelia s’innalza a volo come un uccello a cui ora, per la prima volta, sia consentito di spiegare le ali. Vola, uccello, vola! (S. Kierkegaard) In verità, se questo volo regale fosse una separazione da me, illimitato e profondo sarebbe il mio dolore. Come se l’amata di Pigmalione di nuovo fosse tramutata in sasso, così sarebbe per me. Io l’ho resa lieve, lieve come un pensiero: e ora questo pensiero non dovrebbe appartenermi più! Ci sarebbe da impazzire. Un attimo prima, non me ne sarei preoccupato; ma ora... quest’attimo è per me un’eternità! Ma ella non vola lontano da me. E allora: vola, uccello, vola! levati altiero sulle tue ali attraverso il morbido cielo, presto io sarò da te, presto mi nasconderò insieme con te nella profonda solitudine! ..ma adesso io voglio di nuovo fuggire.Già sento come un’ombra sopra di me.Voglio correre solo, perchè di nuovo si faccia luce intorno a me. Per me io debbo ancora essere allegro e in gamba Questa sera da me si ballerà! (F. Nietzsche)

------------------------------------------------------------III° movimento: dei fanciulli e il sole

(Knaben, o werft den Mut nicht in die Schnelligkeit, nicht in den Flugversuch.)S C E N A X I E P I L O G O : C O S Ì P A R L Ò Z A R A T H U S T R A – F . N I E T Z S C H E , 1 8 8 3

SFUMA LA LUCE; DOPO LA VOCE F.C. S’ILLUMINERA’ LENTAMENTE DIETRO LA TENDAMUSICA: Tutti giù per terra (CSI)+Tà pedià (Manos Hadjidakis)+ “Laborintus II” (L. Berio)

BRANO 15 - FINALE BAMBINI(nel frattempo gli animali continueranno a danzare il sirtaki dietro la tenda

e girare su se stessi in un girotondo individuale, di pianeti...)

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CORO: Vieni,vieni a giocare con noi,

vieni...già da 7 giorni tu giaci con le palpebre abbassate: (FORSTELLO)

non ti rimetterai finalmente in piedi? (PARUSIO)esci dalla caverna: il mondo , come un giardino ti aspetta. (METESSI)

Il mondo gioca con profumi gravi, che vogliono giungere a te; (DARSTELLO)e tutti i ruscelli vorrebbero scorrere verso di te. (MIMESI)

Tutte le cose ti desiderano, poichè 7 giorni sei rimasto solo, (DARSTELLO) -esci dalla tua caverna! (FORSTELLO)

Ogni cosa vuol essere tuo medico! (PARUSIO)Vieni,

vieni a giocare con noi,vieni...

HELI: Oh si! continuate, continuate il vostro chiacchierioe lasciate che vi ascolti. Il vostro chiacchierio mi è di gran conforto:quando sento chiacchierare, il mondo mi si stende davanti come un giardino.Qual delizia in queste parole e in questi suoni: le parole e i suoni non sono come arcobaleni e ponti gettati dal miraggio, fra esseri separati in eterno?A ogni anima appartiene un altro mondo; per ogni anima ogni altra anima è un mondo di là.Proprio fra i più simili il miraggio interpone le sue più belle menzogne;poichè gli abissi più stretti sono i più difficili da attraversare.Quanto a me -come potrebbe esistere un “fuori di me”?Non esiste nessun “al di fuori”!Ma i suoni fanno sì che ce ne dimentichiamo:delizioso è per l’appunto che ce ne dimentichiamo!

I BAMBINI GIRANO, SI ABBRACCIANO, SI DISTENDONO SONNOLENTI L’UNO SULL’ALTROHELI LI BENEDIRA’ COL LIQUIDO DELL’AMPOLLA: E’ LA SOLUZIONE DEI SOGNI!

POI SI UNIRA’ A LORO.-o no?- LE OMBRE BENEVOLE ORADA DIETRO LA TENDA INVITERANNO AL SILENZIO MIMANDO LA MUSICA

“qui nell’antica radura della mia incoscienzaaspetterò il tempo della tragedia”perchè ho lasciato tuttoper un giorno di senso

Personaggi e interpreti:Cordelia>Teresa Borrelli, IV HWagner> Antonio Griffa, IVBMefistotele> Antonio Russo V EHEli> Luigi Torvino V DOmbre > Arianna Vaccaro, Fabio Lucignano, Manuela Mignola, IV B

Pippo Pollio, V G Salvatore De Luca, IV E

Aristofane> Sara De Falco, V FAngelo Femminello> Nunzio NapolitanoLeonte> Antonio Lanciano IV BPaolina> Sabrina Sacco IV BPerdita> Martina Birra IV B

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Polissene> Francesca Salomone III IDonna Guida> Alessia Di Matola IV BJiammy > Pippo Pollio V G

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