wait n°45

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The new issue of the italian free press magazine Wait!

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PUMA È DA SEMPRE VICINA AL MONDO DELLA

MUSICA E PARTNER DEI SUOI PRINCIPALI

INTERPRETI. SABATO 4 OTTOBRE, AL LANIFICIO

25 A NAPOLI, HA PORTATO IN SCENA LA TERZA ED ULTIMA TAPPA

DELL’EVENTO ISPIRATO AL CLASSICO BLOCK

PARTY (UNA TIPICA FESTA DI STRADA NATA NEI

QUARTIERI NEWYORKESI) IN COLLABORAZIONE CON URBAN JUNGLE,

FRANCHISING PROJECT INTERNAZIONALE DI

RIFERIMENTO PER LA CULTURA STREETWEAR

NAPOLETANA E NON SOLO. LA CILIEGINA SULLA TORTA CHE HA RESO DAVVERO

IMPERDIBILE LA SERATA È STATO IL COINVOLGIMENTO ARTISTICO DI ENSI, RAPPER E MIGLIOR

FREESTYLER ITALIANO DA ANNI TESTIMONIAL

PUMA, CON CUI IL BRAND HA CREATO IL PROGETTO NUMERO UNO BATTERY.

L’OBIETTIVO DELL’EVENTO È STATO QUELLO DI PORTARE IN SCENA UN DJ SET DAL VIVO, UNICO IN ITALIA,

CHE UNISSE LA MUSICA CLUB CONTEMPORANEA CON L’INTRATTENIMENTO

AL MICROFONO DI RAP E FREESTYLE, IL TUTTO

CONDITO DA REMIX E MASH UP ESCLUSIVI. HIP–HOP, DANCEHALL

E RITMI TROPICALI

HANNO CONTAMINATO LA DINAMICA SELEZIONE MUSICALE ABBATTENDO

I CONFINI DEL GENERE, DALLA TRAP

ALL’ELECTRO PASSANDO PER LA MOOMBAHTON.IL WARM UP È STATO AFFIDATO A DJ MAD

KID AKA “THE JUGGLING MAESTRO” STORICO DJ RICONOSCIUTO COME UNO DEI PERSONAGGI

PIÙ ATTIVI E PRODUTTIVI DEL PANORAMA

REGGAE/DANCEHALL IN QUESTO PAESE. FAMOSI I SUOI MIXTAPE, VERI E PROPRI “CLASSICI” PER I CULTORI DEL GENERE,

INCREDIBILI I SUOI DJ SET CHE ACCONTENTANO

TUTTO IL DANCEFLOOR SENZA MAI RISULTARE

SCONTATO.SABATO SCORSO IL

LANIFICIO 25 IN PIAZZA ENRICO DE NICOLA 46, UNO SPAZIO DI STRAORDINARIA

BELLEZZA SITUATO IN UNO DEI QUARTIERI POPOLARI RICCHI DI

STORIA E TRADIZIONE, SI È TRASFORMATO COSÌ IN UNA VERA

LOCATION URBANA, PERSONALIZZATA DAGLI

ESAGONI, SIMBOLO DELLA TECNOLOGIA

TRINOMIC, CHE HA VISTO GLI OLTRE TRECENTO

OSPITI SCATENARSI FINO AL MATTINO AL RITMO DI

OTTIMA MUSICA.ECCO QUALCHE

IMMAGINE DELLA SERATA.

Wait! TALENTI E AVANGUARDIE

CREATIVE

Quadrimestrale illustrato di Arte, Moda, Musica e Tendenze a distribuzione

gratuita

7-8/ 2015Anno X - Numero 45

Direttore Responsabile

Maurizio ScorbatiDirettore Editoriale

Marco Bianchi [email protected]

Caporedattore e

consulente graficoAnnalisa K. Varesi

[email protected]

Pierpaolo Bironi, Iucu, Marco Goi, Luca

CeccarelliHanno collaborato

Riccardo Fano, Marta Guarnori

Pubblicità

Wait Media srl [email protected]

LA COPERTINA E’ REALIZZATA DA

MARCO LODOLAEditore

Wait Media srl, Via Capsoni 21, Pavia

Stampa

Nexive spa

Aut. del Tribunale di Pavia n. 3/2012

registro stampe cartaceo del 26/1/2012

L’EDITORIALE di Marco Bianchi

E’ UN MOMENTO DI INCREDIBILI CAMBIAMENTI NEL MERCATO DEL FASHION.

ANCHE MOLTO DOLOROSI. A TRATTI SEMBRA ARRIVARE UNA RIPRESA,

POI ARRIVA UNA STAGIONE DIFFICILISSIMA COME QUELLA DA CUI STIAMO

USCENDO. CHE MIETE TANTE VITTIME: CHIUDONO BRAND, NEGOZI E

SHOWROOM, MA NE APRONO ALTRETTANTI DI NUOVI. SI PROVA A RIPARTIRE.

A LOTTARE. A RINASCERE.

ANCHE IN WAIT È ARRIVATO UN MOMENTO IMPORTANTISSIMO.

SIAMO NATI COME UN MAGAZINE CARTACEO, ABBIAMO ABBRACCIATO SUBITO

IL WEB, CON I NOSTRI BLOG CHE SONO DIVENTATI COLONNE PORTANTI DEL

PROGETTO.

OGGI PERO’ ANDIAMO VERAMENTE OLTRE E ANNUNCIAMO UFFICIALMENTE

LA NASCITA DEL NOSTRO SHOWROOM ONLINE.

NON SIAMO PIÙ UN MAGAZINE E NEANCHE UN WEB MAGAZINE, SIAMO UNA

PIATTAFORMA INTEGRATA, A 360 GRADI, DI COMUNICAZIONE. PER LANCIARE

BRAND E PRODOTTI SUL MERCATO, PER LANCIARE NOTIZIE, PER METTERE

IN CONTATTO BRAND, BUYER E CLIENTI FINALI. SEMPRE CON IL CUORE E LA

MENTE SINTONIZZATI SUI NUOVI TALENTI E LE AVANGUARDIE CREATIVE.

OGGI WAITORDER, A POCHE SETTIMANA DAL LANCIO HA AVUTO UN

ACCOGLIENZA INCREDIBILE: CENTINAIA DI NEGOZI REGISTRATI SULLA

PIATTAFORMA, MIGLIAIA NELLA NEWSLETTER E DECINE DI BRAND CHE CI

HANNO CONTATTATO PER ENTRARE SUL PORTALE. MOLTI DI QUESTI SONO

GIÀ OPERATIVI ONLINE CON LE LORO COLLEZIONI. UN SEGNO CHIARO, CHE

C’È VOGLIA DI PROVARE E SPERIMENTARE NUOVE VIE MA C’È ANCHE IL

CORAGGIO DI FARLO.

SE SOLO 10 ANNI FA IN ITALIA IL COMMERCIO ONLINE PRATICAMENTE NON

ESISTEVA E OGGI INVECE È UNA PARTE IMPRESCINDIBILE DEL MERCATO,

NOI SCOMMETTIAMO CHE QUESTO MECCANISMO SI REPLICHERÀ ANCHE PER

IL BUSINESS TO BUSINESS., IL COSIDDETTO B2B.

ED È PER QUESTO CHE SULLA NOSTRA PIATTAFORMA I BUYER DI TUTTO IL

MONDO GIÀ POSSONO VISIONARE I MIGLIORI BRAND, SCOPRIRE IN ANTEPRIMA

LE LORO COLLEZIONI E VOLENDO POSSONO EFFETTUARE DIRETTAMENTE

I PROPRI ORDINI ONLINE. O IN ALTERNATIVA CHIEDERE, ATTRAVERSO IL

PORTALE, UN APPUNTAMENTO FISICO IN SHOWROOM. DAL VIRTUALE AL

REALE. COMUNQUE VADA SI PASSA DALLA RETE.

SCOPRITE WAIT ORDER. NON VEDIAMO L’ORA CHE VEDIATE QUANTO

ABBIAMO FATTO. WWW.WAITORDER.COM

* * *Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza

l’autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli

inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati.

WAIT! È UN MARCHIO REGISTRATOWWW.WAITMAG.COM - WWW.WAITFASHION.COM

[email protected]

Page 3: Wait n°45
Page 4: Wait n°45

Asus sta

cercando

di sfondare

nel mondo

Smartphone.

Dopo il buon

successo dello

ZenFone 1 ecco

che ha messo

sul mercato lo

ZenFone 2.

Wait ha provato

la versione da 16 GB con processore

Atom Quad Core Z3560 da 1.8 GHz

e 2 GB di Ram. Nella confezione

abbiamo trovato oltre al telefono

una dotazione standard con

alimentatore, cavo USB e auricolari.

Lo ZenFone 2 è uno smartphone

da 5 pollici molto curato in ogni

dettaglio. Il design è sottile e molto

minimale. Lo schermo è nitido e

con una risoluzione pazzesca dei

colori e delle immagini. Il retro del

telefono riporta la scritta ASUS e il

logo Intel, la superficie è di plastica

4

TECH_Tech&Design DI PIERPAOLO BIRONI

WAITVS. ASUS

ABBIAMO PROVATO IN ESCLUSIVA GLI ULTIMI

GIOIELLINI ASUS. ECCO IL NOSTRO TEST

IN QUESTO NUMERO DI WAIT VI

SVELIAMO DUE PRODOTTI ASUS MOLTO

CHIACCHIERATI IN RETE CHE ABBIAMO

AVUTO L’OPPORTUNITÀ DI PROVARE.

SONO L’ASUS ZENFONE 2 E IL FONEPAD 8.

SONO DUE STRUMENTI MOLTO SIMILI, MA

ALLO STESSO TEMPO MOLTO DIVERSI ED

ADATTI A DIVERSE TIPOLOGIE DI UTILIZZO.

QUESTI PRODOTTI SONO L’ENNESIMA

PROVA DEL BUON LAVORO CHE LA CASA

TAIWANESE STA FACENDO SUI DISPOSITIVI

MOBILE. ECCO COME LI ABBIAMO

VALUTATI.

1. ASUS ZEN

FONE 2

opaca. Sotto la fotocamera ed il

flash trovate i tasti volume, molto

comodi anche come tasti di scatto

in modalità foto. Lo ZenFone 2 è

un telefono dual sim, ma solo una

delle due schede inserite funziona

fino a 4G, per l’altra vi dovrete

accontentare solo del 2G. Se volete

più spazio per immagazzinare i

dati potrete inserire una micro

SD fino a 64 GB. La fotocamera

posteriore è da 13 megapixel ed

ha una risoluzione eccellente.

Dalle prove fatte le foto risultano

nitide e brillantissime. Secondo noi

è una delle migliori fotocamere in

circolazione. La fotocamera frontale

ha una risoluzione di 5 Megapixel ed

è altrettanto buona soprattutto in

caso di scarsa luminosità.

La batteria, non removibile, ha

una buona durata. La perfetta

ottimizzazione software fatta da

ASUS permette di gestire la durata

della carica in modo ottimale. Con

un uso veramente intensivo del

telefono siamo riusciti a resistere una

giornata senza doverlo ricaricare.

Con un uso invece normale potrete

stare quasi due giorni senza aver

bisogno di vedere una presa di

corrente.

Tutto il pacchetto software messo

a disposizione da ASUS e la qualità

dell’audio sono un po’ la ciliegina

sulla torta di questo smartphone

che ci ha davvero stupito. Se usate

il telefono per giocare vi troverete in

mano una Ferrari. Se consideriamo

il prezzo contenuto che parte dalle

179 euro del modello base a 8 GB,

249 euro per il modello provato da

noi fino ad arrivare alle 359 euro del

modello a 32 GB con 4 GB di ram

possiamo dire che questo è uno

dei migliori telefoni in circolazione in

rapporto qualità prezzo. Adesso è

disponibile anche una versione a 64

GB con 4 GB di Ram al prezzo di 399

euro. Il voto che diamo allo ZenFone

2 è un 9 pieno. La perfezione non

esiste, ma ASUS ci va molto vicino.

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garantiscono

la stessa resa

di alcuni

smartphone.

La mancanza

del flash non

vi permette

di catturare

immagini

ottimali in luoghi

chiusi. Tutto

sommato il

risultato è sufficiente, ma potrebbe

essere migliorato di molto.

Per concludere, visto il prezzo di

199 euro, è un prodotto ottimo se

siete businessman in cerca di uno

strumento che limiti i device che

ogni giorno dovete portare con

voi. La qualità e le caratteristiche

dell’Asus Fonepad 8 per noi valgono

un voto pari a 8,5. Consigliato.

tutte le impostazioni e le funzioni del

telefono migliorandone di molto le

performance e la facilità d’utilizzo.

Fino a questo punto il giudizio su

Asus Fonepad 8 è davvero ottimo.

La qualità costruttiva della scocca

ci ha davvero esaltato. Il tablet è

molto sottile e robusto e, nonostante

le dimensioni, nemmeno troppo

pesante. La scocca in materiale

plastico gli dona un certo fascino

ed è molto gradevole al tatto.

I pulsanti accensione e volume

sono facilmente raggiungibili e il

microfono riproduce i suoni modo

molto pulito e chiaro. Appoggiarlo

al viso per telefonare potrebbe

apparire un po’ strano, ma Asus

nella confezione ha inserito un paio

di auricolari che vi permetteranno di

gestire meglio il tablet.

Secondo noi la nota dolente è

la fotocamera. Pur ottenendo

delle ottime immagini i 2 MP

della camera posteriore non

TECH_Tech&Design

5

Design accattivante e qualità

dei particolari balzano da subito

all’occhio per questo dispositivo

molto particolare.

Molti di voi penseranno che questo

Fonepad 8 non è adatto per fare il

telefono viste le dimensioni, oppure

che si addice di più a un pubblico

femminile vista la possibilità di essere

trasportato nelle borsette. Secondo

me invece è uno strumento molto

utile per chi lavora. Con un unico

device si ha a disposizione un

telefono 3G dual sim e un tablet

adatto a mostrare presentazioni,

ricercare dati e altro. Chi lo

acquista con lo scopo lavorativo

può anche pensare di non portarsi

dietro il cellulare ma di utilizzare

tranquillamente il Fonepad. L’Asus

Fonepad 8 è un dispositivo potente,

è mosso da un processore Intel

Atom Dual Core da 64 bit ha fino a

2 Gb di ram e uno storage di 16 Gb.

Può essere connesso sia in WiFi che

in Bluetooth. Nei 20 giorni di prova

il dispositivo ha sempre risposto

bene alle sollecitazioni software

dimostrandosi molto affidabile.

Lo schermo da 8 pollici si adatta

bene alla luminosità e permette

una visione dei colori nitida e pulita.

Lo scorrimento del Touch Screen

è perfetto e non si verificano mai

rallentamenti. Il Fonepad 8 funziona

benissimo in tutte le condizioni. La

batteria ha una durata ottima sia

in condizioni di utilizzo massiccio

che tenendolo a risposo ed

usandolo occasionalmente.

Durante i primi giorni di test la durata

della carica arrivava anche a 7

ore. Mantenendo al minimo le

impostazioni, quindi senza Wlan

attiva e con luminosità a “0”

siamo arrivati anche a 20 di ore

di durata. Il test più probante è

stata quello di lasciarlo acceso

in zone dove il campo della rete

telefonica non era eccezionale e

continuava ad effettuare ricerche

di rete. In quel caso il tempo di

utilizzo dell’apparecchio si è ridotto

ma nemmeno di molto arrivando

ad una durata di batteria di 13

ore comode. Gli applicativi Asus

installati tengono sotto controllo

2. ASUS FONEPAD

8

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lifestyle_Food&Wine

6

ANNALISA VARESI

“WINEZONDAL PRODUTTOREAL CONSUMATORE.”ECCO QUESTO PROGETTOSPIEGATO DA UNO DEI SUOI CREATORI, GABRIELE STRINGA

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7

COME NASCE WINEZON.IT?Winezon nasce nel settembre 2014

da un’idea di Alberto Zampini,

Gabriele Stringa e Federico Migliorini

per rispondere ad un’esigenza fin qui

spesso trascurata, aiutare le cantine

a vendere online direttamente ai

loro clienti.

SPIEGACI, BREVEMENTE, COME FUNZIONA.Te la riassumo in quattro parole: dal

produttore al consumatore. Winezon

è il luogo per comprare direttamente

il vino da chi lo produce, non siamo

la solita enoteca online e neppure

un sito di flash sale; il cliente acquista

direttamente il vino dalla cantina,

con vantaggio di prezzo e di qualità.

Portiamo nelle vostre tavole il valore

che ogni cantina mette nel realizzare

il proprio vino.

QUANTE CANTINE FANNO PARTE DEL VOSTRO MARKETPLACE IN QUESTO MOMENTO?

lifestyle_Food&Wine

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8

lifestyle_Food&Wine

Attualmente su Winezon sono iscritte

circa 400 cantine senza distinzione

territoriale.

COPRITE TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE?Siamo prossimi a farlo, logisticamente

alcune regioni non sono state ancora

coinvolte ma puntiamo ad arrivare

entro fine anno a 1000 cantine.

COME È STATO ACCOLTO, ALL’INIZIO, IL PROGETTO DAI VITICOLTORI?Come qualsiasi attività legata ad

internet, con diffidenza; purtroppo

molte cantine sono rimaste scottate

da chi proponeva siti internet

performanti e super indicizzati

quando invece gli veniva creato

un sito obsoleto in flash. Stessa cosa

per chi creava un e-commerce

per il proprio sito ma si ritrovava ad

avere degli strumenti non sufficienti e

molto spesso inadeguati per quanto

necessario.

VI RIVOLGETE SOLO AL MERCATO NAZIONALE O ANCHE INTERNAZIONALE?Al momento stiamo consolidando il

mercato nazionale ma contiamo a

breve divarcare i confini nazionali.

C’È UNA CANTINA CHE VI PIACEREBBE FACESSE PARTE DEL PROGETTO?Ci fa piacere ospitare tutte le cantine

che fanno della qualità il proprio

vanto.

VENDETE SOLO ETICHETTE ITALIANE? Al momento sì anche se abbiamo

ricevuto richieste da cantine estere

per essere presenti sulla nostra

piattaforma.

C’È SPAZIO ANCHE PER LE BOLLICINE?Assolutamente sì e sono già presenti

nella loro categoria

DOVE VEDETE WINEZON DA QUI A DICIAMO 5 ANNI?Il nostro obiettivo è di consolidarci e

di diventare il punto di riferimento per

il vino online Italiano ed estero.

WWW.WINEZON.IT

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LIfestyle_Blog & Co.

DI PIERPAOLO BIRONI

LUCIADEL PASQUA “QUELLA CERTA DIPENDENZA DAL TASTO INVIO”

ESCE IN QUESTI GIORNI NELLE LIBRERIE IL PRIMO ROMANZO DI LUCIA DEL PASQUA INTITOLATO “QUELLA CERTA DIPENDENZA DAL TASTO INVIO“. LUCIA E’ UNA RAGAZZA SIMPATICA, SCHIETTA, A VOLTE PUÒ RISULTARE ANTIPATICA, MA SE LA CONOSCI CAPISCI CHE È SEMPLICEMENTE VERA, QUINDI LA ADORI. MI PIACE LEGGERE QUELLO SCRIVE E MI DIVERTO UN SACCO NELL’OSSERVARE QUELLA SUA CINICA VERITÀ CHE SI NASCONDE DIETRO OGNI PAROLA. OGGI SCRIVO QUESTO POST CON GRANDE PIACERE. “QUELLA CERTA DIPENDENZA DAL TASTO INVIO” È UN ROMANZO IN PARTE AUTOBIOGRAFICO ED IN PARTE DI FANTASIA CHE RACCOGLIE LA VITA E LE ESPERIENZA DI LUCIA FACENDOCELA CONOSCERE IN UNA VESTE CHE LE CALZA A PENNELLO: LA SCRITTRICE. IL LIBRO PARLA DI PENELOPE UNA RAGAZZA CHE LAVORA NEL MONDO DELLA MODA, DELLA COMUNICAZIONE E DEI SOCIAL MEDIA, MA CHE NON AMA PER NIENTE L’AMBIENTE IN CUI SI TROVA. SI ADATTA, PERCHÈ CI CAMPA. NON HA AVUTO MAI STORIE, MA AVVENTURE, PERCHÈ PENSA, COME DICE NEL LIBRO, CHE L’ILLUMINISMO SIA PIÙ CONVENIENTE DEL ROMANTICISMO. IL LIBRO SCRITTO CON IL LINGUAGGIO SPIRITOSO E GRAFFIANTE DI LUCIA HA TUTTE LE PREMESSE PER PIACERE AD UN AMPIO PUBBLICO. NOI NON CI SIAMO FATTI SFUGGIRE L’OCCASIONE E ABBIAMO CHIAMATO LUCIA PER FARLE QUALCHE DOMANDA.

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COME È NATA L’IDEA DI QUESTO LIBRO?Scrivo da quando sono piccola.

Pagine su pagine. Poi butto tutto e

ricomincio, questo perchè penso

sempre che non freghi nulla a

nessuno di ciò che ho da dire. Poi

ho partecipato ad un concorso

dove ho scritto un racconto davvero

assurdo, una di quelle storie estreme

alle quali non sai dare spiegazione.

In quell’occasione ho conosciuto

l’editore del mio attuale romanzo

Baldini & Castoldi. Mi ha fatto capire

che quello che volevo scrivere non

andava bene per l’editoria attuale.

Così gli ho proposto qualcosa di

diverso dal mio solito. Gli è piaciuto

ed eccomi qui con un libro in uscita.

COSA TI ASPETTI DA QUESTA AVVENTURA?

Scrivere un romanzo è sempre stato

il mio sogno. Sono una persona

assolutamente tranquilla, ma ti

giuro che questa uscita mi agita a

livelli allucinanti, sono tesa come

una corda di violino. Sono curiosa

di capire cosa diranno di me, di

sentire i commenti, soprattutto quelli

negativi, perchè so che ci saranno.

Le persone che non mi amano di

solito dicono che scrivo male, quelle

che mi amano il contrario, quindi

vediamo che succederà. Da parte

mia c’è davvero tanta curiosità.

CHE TIPO DI ROMANZO HAI SCRITTO?E’ una storia di critica nei confronti

dell’ambiente che frequento.

Metto in luce cosa vuol dire

essere una fashion blogger, una

11

“La protagonista del romanzo

mi assomiglia molto, anche

se è più estrema, più incosciente

e molto sincera”

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influencer, cosa significa farlo nel

settore della moda. A me, come

a Penelope, la protagonista,

piacciono le cose semplici,

vecchie, ma siamo costrette a

sfruttare le nuove tecnologie per

sopravvivere. Quindi ci troviamo

a cavallo tra due mentalità.

Parla dell’evoluzione e del

cambiamento che può avere una

donna quando si trova davanti a

certe situazioni, come vivere un

rapporto.

QUALI SONO I TUOI PROGETTI PER IL FUTURO? Ho già iniziato a scrivere il secondo

libro. Mi piace fare la blogger,

vorrei evolvermi e cominciare a

fare anche qualcosa con i video,

per i quali ho davvero una grande

passione e vorrei diventare una

motociclista con la giacca di

LIfestyle_Blog & Co.

pelle!

CHI È LUCIA DEL PASQUA?Sono una creativa, sportiva,

vulcanica che una ne pensa e

cento ne fa. Sono una ragazza

bipolare che vive tra Milano ed

un’isoletta solitaria. Quando stavo

con il mio fidanzato greco vivevo

tra due mondi e stavo molto bene.

Sono difficile da decifrare, mi

piace fare tutto ciò che vedo e

che mi interessa. La protagonista

del romanzo mi assomiglia molto,

anche se è molto più estrema, più

incosciente e molto sincera.

Trovate il libro di Lucia Del Pasqua

in tutte le librerie al costo di 16

euro. Se volete potete anche

scaricare la versione Ebook.

Potete invece seguire Lucia sul

suo blog

THEFASHIONPOLITAN.COM

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INTERVIEW_The Artist

14

DI MARCO BIANCHI

MARCO LODOLA

A 10 ANNI DI DISTANZA WAIT REINCONTRA IL MAESTRO DELLA LUCE

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A DISTANZA DI 10 ANNI, RITORNIAMO DA MARCO LODOLA, IL GRANDE ARTISTA PAVESE, QUELLO CHE PER PRIMO DIEDE CREDITO A WAIT E ACCETTÒDI DISEGNARE LA NOSTRA COPERTINA.DA LI SIAMO USCITI CON OLTRE 40 NUMERI, CON TANTISSIMI ARTISTI, TRA CUI MOLTI EMERGENTI (E NEL FRATTEMPO EMERSI) CHE HANNO DISEGNATO LA NOSTRA COVER.

OGGI ABBIAMO AVUTO LA VOGLIA, IL PIACERE E L’ONORE DI TORNARE NELLA ‘TANA’ DEL NOSTRO CONCITTADINO.QUELLO STUDIO DOVE IL MAESTRO NON MANCA QUASI MAI. PERCHÈ È SEMPRE LI, INCESSANTEMENTE A LAVORARE.

MI ACCOGLIE CON UN GRANDE FRATERNO ABBRACCIO. SIAMO TUTTE E DUE UN PO’ PIÙ VECCHI, QUALCHE CAPELLO BIANCO IN PIÙ ANCHE LODOLA, MA ALLA FINE DECISAMENTE IN FORMA.FORSE 10 ANNI FA NON CI AVREMMO SCOMMESSO.

ALLORA MARCO, COME VA? SEI SEMPRE QUI AL LAVORO. MA NON SMETTI MAI?

(PARTIAMO COL BOTTO N.D.R.).No. Il mio psicologo mi ha confermato questo: ho una depressione attiva.Ci sono 2 tipi di depressione. Una è la depressione passiva. In pratica ti dici: devo morire, cosa cazzo vuoi che faccia. E non fai niente, perchè niente ha senso.Poi c’è quella attiva, la mia, quella che sei sempre triste e angosciato, e allora hai quella frenesia per riempire il vuoto, In pratica non puoi smettere di darti da fare, di riempire il nulla. In fondo lo fai per scacciare il pensiero della morte. In questa maniera mi riconosco, ho un ruolo. Altrimenti se non lavorassi non saprei davvero chi sono.

DEVO DIRE CHE MI RITROVO MOLTO IN QUESTO TUO SECONDO PROFILO. INSOMMA DEVO DIRE CHE OGNI VOLTA CHE SONO PASSATO A TROVARTI, TU C’ERI.E’ vero. Qualche tempo fa ho fatto un’ osservazione. Esco solo per motivi che iniziano con la lettera S…

QUALCHE COSA POTREI INDOVINARLA...Salute. Se sto male, sono costretto a uscire.Soldi: se devo pigliare dei soldi ho un motivo validissimo per uscire. E non disdegno affatto di dire che faccio l’artista per i soldi.Di tutto il resto non me ne frega un cazzo. La poesia è nel mio cuore. Nel momento in cui diventa un’ opera prende forma e si stacca da me andando sul mercato diventa lavoro, business.E non mi interessano i soldi per andare alle vacanze alle Bahamas a fare la bella vita. Come sai non la faccio. Si tratta della mia libertà.S come Sentimenti. Ho una nipote, un amico. Se mi invita fuori, è un buon motivo per uscire, per incontrarlo.Sesso. Se una mi telefona e mi dice: vieni qui, ti aspetto. Forse esco.

MA POSSO SCRIVERLA QUESTA????Scrivi quello che vuoi!Sport. Se c’è una partita della Juve. Beh allora mi

INTERVIEW_The Artist

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INTERVIEW_The Artist

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muovo volentieri.

QUINDI NON SPORT NEL SENSO DI QUELLO PRATICATO?Praticato? No! sei matto. Mai.

INSOMMA AD INAUGURAZIONI E VERNISSAGE TI HO VISTO DIVERSE VOLTE. PER QUELLI OGNI TANTO ESCI.Li mettiamo nella categoria soldi.

IN EFFETTI SO CHE NON AMI LA MONDANITÀ…Se devo andare vado, ma se posso evitare preferisco. D’altra parte l’avvento dei social ha cambiato tutto. Non mi piace il mondo, la gente mi fa schifo e paura. Se posso sto a casa.

COME LAVORI CON I SOCIAL A PROPOSITO ?Mi aiutano a gestirli le mie figlie, e un po’ ci metto mano io.

E PERISCOPE? L’ULTIMA NOVITÀ, SO CHE IL TUO AMICO RED RONNIE È

con le sculture luminose invado

gli spazi che mi piacciono di più, spazi

all’aperto, gli spazi dei concerti. In fondo

l’egO di un artista è smisurato. E tende ad

allargarsi al massimo

SEMPRE CONNESSO A QUALSIASI ORA DEL GIORNO E DELLA NOTTE. TU LO USI? Certo.

MA ANCHE A FINI PRIVATI?No, solo per cose pubbliche, inaugurazioni. Ma adesso l’ho disinstallato perchè mi suonava un avviso ogni 5 minuti. Ma mi hanno detto che si puo’ togliere la notifica. E allora lo installero’ nuovamente. In fondo è una cosa pazzesca. Ti permette di vedere in diretta dietro le quinte. Pensiamo a Jovanotti, la cui moglie ha fatto riprese dei camerini durante i concerti. Fa sembrare la tv qualcosa di preistorico. Ti fa vedere anche quello che non potresti normalmente vedere, ti fa accedere a luoghi inaccessibili. Questi social ti tengono nella notizia, in presa diretta. Pensiamo anche ai giornali quotidiani. Io non leggo più un quotidiano ormai da 5 anni. Ormai su Twitter, se c’è un terremoto, c’è qualcuno che ti

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INTERVIEW_The Artist

racconta in diretta che gli trema la casa. Te lo dice in tempo reale. Immagino la gente che ci lavora nei quotidiani, sicuramente un dramma, ma non ne capisco più l’utilità.

SEI STATO SUL PRIMO NUMERO DEL NOSTRO MAGAZINE, SPERIAMO CHE QUESTO NON SIA L’ULTIMO A CHIUDERE IL CERCHIO.COSA È CAMBIATO IN QUESTI 10 ANNI NELLA TUA ARTE?C’è stata un’ evoluzione tecnica. Grazie anche all’uso dei led. Ma fondamentalmente è avvenuta un’ invasione diversa degli ambienti, delle location. Sempre più forte. Anni fa tutto era relegato alla galleria e al museo. Ora con le sculture luminose, invado gli spazi che mi piacciono di più, spazi all’aperto, gli spazi dei concerti. In fondo l’ego di un artista è smisurato. E tende ad allargarsi al massimo.

NON DA ULTIMO A PAVIA LA NOSTRA CITTÀ. RICORDO CHE 10 ANNI FA PARLAVAMO DELL’ASSENZA DI TUE OPERE PUBBLICHE NELLA TUA CITTA’ NATALE, TU CHE ERI DAPPERTUTTO, ED ESPONEVI IN GIRO PER IL MONDO.VEDO CHE E COSE SONO CAMBIATE.ABBIAMO INZIATO A VEDERTI DAVANTI ALLA STAZIONE PRESSO L’HOTEL MODERNO, POI NELLA STATUA NELLA ROTONDA DI PORTA GARIBALDI REALIZZATA PER LA GUARDIA DI FINANZA E NON DA ULTIMO CON PONTICINO.ECCO, RACCONTATI DELLA NASCITA DI QUESTO PROGETTO. Il Ponticino ha avuto un lunga gestazione passata per tre amministrazioni: Capitelli, Cattaneo e oggi De Paoli. Cattaneo è quello che ha fisicamente realizzato l’opera, ma è sotto De Paoli che c’è stata l’inaugurazione. E devo dire che nonostante avessi temuto che durante il cambio di amministrazione qualcosa potesse bloccare la cose, è stato molto bello vedere due sindaci di opposte fazioni, inaugurare assieme un’ opera per la città.

DOPO ANNI DI BUROCRAZIA COME SI È SBLOCCATO?Iniziamo con il dire che la sovrintendenza delle belle arti di Milano, decide tutto quanto succede anche a Pavia, in provincia di Pavia.Una cosa che trovo abbastanza assurda. Io sono per una sorta di federalismo estetico. Cosa vuoi che ne sappiano a Milano di ciò che sta a Pavia?

Alle Belle Arti all’inizio non avevano capito nulla del mio progetto: pensavano che fosse il Ponte Vecchio, non avevano neanche capito se lo volessi pitturare. E invece io volevo installare questa speciale illuminazione. Sono molto amico di Enzo Jacchetti e con lui vado spesso a mangiare all’Osteria Della Malora. Così una

sera, passando sul Ponte Vecchio gli mostrai il grigio Ponte dell’Impero e gli dissi che volevo illuminarlo con una mia opera, che c’era un progetto ma tutto era arenato.E Jacchetti mi chiese: “E che cosa te lo impedisce?” E così gli raccontai tutta la storia. Questo accadeva di giovedi. Dopo 3 anni di trafile, Jacchetti disse: mandiamogli il Gabibbo. E così il Gabibbo ha telefonato a Palazzo Marino venerdi mattina per chiedere un appuntamento. Il venerdi pomeriggio stesso mi telefonano urgentemente dalle Belle Arti per avere un appuntamento il lunedi successivo in studio da me. Vengono direttamente qui in studio. E dopo mezz’ora firmano l’autorizzazione.

UN’ IDEA GENIALE. UN MODO PER COLORARE E ACCENDERE LA CITTÀ. SENZA INTERVENTI EFFETTIVI SU UN MONUMENTO. Esatto. Di fronte all’illuminazione di un ponte non si puo’ dire nulla, perchè non si modifica nei fatti un monumento. Io non ho inventato nulla di nuovo. Ho solo reinterpretato quello che già avviene in giro per il mondo, dove le skyline sono tutte modificate, grazie alle luci.

DEVO DIRE CHE IO LA SERA SPESSO VADO A CORRERE, È BELLO NEL WEEK-END VEDERE IL PONTE ACCESO. TI CONFORTA, TI ACCOMPAGNA, TI SCALDA IL CUORE.Non entro nell’inutile polemica, per cui è stato deciso di tenerlo acceso solo nel week-end. Abbiamo fatto le verifiche con l’Enel e abbiamo scoperto che il costo dell’illuminazione è solo di 2 euro a sera.In un anno sarebbero 600-700 euro in più, per tenerlo acceso tutte le sere.

Mi dicono che in questa maniera sottolineeranno l’arrivo del weekend. Ma io che sono depresso dico: è proprio il lunedi che lo vorrei vedere acceso. Nel weekend ho già dei buoni motivi per stare allegro. Ma il lunedi proprio no.Peccato infine per le cose bruttissime che sono venute fuori: gente che ha speculato e ha cercato di recuperare delle mazzette per assegnare i lavori di illuminazione. La cosa mi ha dato molto fastidio perchè ha sporcato la cosa. Un lavoro che ho progettato per la mia città, senza chiedere un euro in cambio. Non mi stupisco, perchè sappiamo come va il mondo, ma tutto questo è davvero di uno squallore assurdo.

PERIODO DI CRISI DEL PAESE, CRISI ANCHE DELL’ARTE. EPPURE IO DI LODOLA HO SENTITO SEMPRE PARLARE ANCHE IN QUESTI ANNI.

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C’è stata una scrematura. Molti artisti che avevano raggiunto cifre sproporzionate sono stati ridimensionati dal mercato. Io non ho mai toccato queste iper-valutazioni e questo mi ha salvato. Mi ha salvato anche un’ altra cosa. Non mi sono mai dedicato al settore arte inteso come il solito circuito di mostra, galleria e pubblicazione. Io ho diversificato, mi sono contaminato e sono entrato in altri ambienti: nella televisione, nella musica e sui palchi dei concerti. Sono entrato nella cultura reale, la cultura pop del paese. Per mio puro divertimento preferisco essere sulla copertina di un disco, piuttosto che su quella di un catalogo. In fondo dimmi: tu quante mostre vai a vedere? Io credo che sia un meccanismo morto. Vedo un’opera in rete, la clicco, la ingrandisco e l’ammiro, oppure la vivo negli ambienti. Per esempio vado all’Expo e in quell’occasione ho modo di vedere delle opere. Immaginiamo l’opera di Cattelan davanti alla Borsa. Senz’altro ha ben più visibilità in un luogo pubblico come questo che nascosta in una galleria, dove pochi appassionati sarebbero costretti ad andare a cercarlo. Immagina il pubblico che va nelle gallerie, magari col terrore di chiedere quanto costa un’opera. Un meccanismo che sta morendo. Un’ arte intesa così non funziona più. E i galleristi che vanno avanti in questa maniera sono degli eroi.

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QUALCHE NOVITÀ PARTICOLARE?Sì. Sto lavorando con la Mondadori a Milano: un corner luminoso vicino a Piazza Duomo. Il tipo di opera che piace a me. A contatto con la gente, con il grande pubblico.

LA FORTUNA È CHE ANCHE LA TUA ARTE SI PRESTA PERFETTAMENTE A QUESTO TIPO DI OPERAZIONI.La mia opera sembra già un’insegna di per se’.

E ALTRE NOVITÀ CHE RIGUARDANO LA NOSTRA CITTÀ?La prossima operazione sarà quella di un salto di qualità dell’Autunno Pavese. (ndr la manifestazione dedicato al vino e ai prodotti tipici della provincia pavese). Il vecchio e fatiscente Palazzo delle Esposizioni non era più il contesto adeguato per ospitare una manifestazione di un certo livello. Così la Camera di Commercio ha chiesto la possibilità di ospitarla all’interno del Castello Visconteo.

OH, FINALMENTE!Io lo riempirò di luci e colori. Faro’ una serata spettacolare; ‘la notte rossa’ del 26 settembre dove illuminerò tutto il castello di rosso.Senza implicazioni politiche, ma pensando al vino. E le altre serate avranno altri colori.E per questa nuova manifestazione ho disegnato il nuovo logo che troveremo sulla locandina. Ho citato l’Arcimboldo interpretandolo alla mia maniera e aggiungendo alcuni elementi che non c’erano come il vino.

BEH DEVO DIRE CHE ANCHE GRAZIE A TE PAVIA SI STA ARRICCHENDO DI OPERE, VESTENDO DI COLORI E SI STA RIANIMANDO.Sì! Pensa a che paradosso! Doveva arrivare un depresso per smuovere Pavia!

WWW.LODOLAND.COM

INTERVIEW_The Artist

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INTERVIEW_L’Artista

DI PIERPAOLO BIRONI

L’OLIO SU CARTA DI

LUCA BRAY

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LUCA BRAY È UN ARTISTA CLASSE 1971 NATO A BRESCIA, MA CHE AL MOMENTO POSSIAMO DEFINIRE CITTADINO DEL MONDO. PER VIVERE DELLA SUA ARTE E PERFEZIONARSI LUCA HA COMINCIATO A VIAGGIARE TRASFERENDOSI DI CITTÀ IN CITTÀ. IN MESSICO HA COMINCIATO A DEFINIRSI, POI È PASSATO A TOKIO ED È ARRIVATO A SHANGHAI DOVE HA INCONTRATO SWATCH ED È STATO MEMBRO DELL’ART PIECE HOTEL DOVE HA REALIZZATO LE SUE ULIME OPERE. LUCA BRAY CON SWATCH È STATO PRESENTE A LA BIENNALE 2015. ABBIAMO APPREZZATO I SUOI DIPINTI, DOVE AD OCCHIO MENO ESPERTO SEMBRA CHE REGNI IL CAOS, INVECE SONO TUTTI PERFETTAMENTE ORDINATI E INCASTRATI IN OGNI LORO ELEMENTO. LUCA GOVERNA I COLORI COME UN GIOCOLIERE, NON SI AFFIDA MAI AL CASO, MA FA FARE AI SUOI COLORI CIÒ CHE VUOLE. NON ABBIAMO RESISTITO ED ABBIAMO FATTO QUALCHE DOMANDA A LUCA.

PARLACI DEL TUO PERCORSO

ARTISTICO.Appena mi sono laureato a Brera mi sono trasferito in Messico. Lì è cominciata la mia storia. Ho fatto diversi concorsi, alcuni li ho vinti. Mi sono trasferito a Tokio dove ho vissuto un anno e poi sono andato allo Swatch Art Piece Hotel per 6 mesi. Il fatto che mi abbiano invitato qua a La Biennale è un grande privilegio e mi riempie di orgoglio. Sono contento di essere uscito con questo piccolo percorso che ho fatto. Ho cercato di inserire nel mio lavoro qualcosa dell’Asia, in questo caso la parola. Premetto che non parlo ne’ cinese ne’ giapponese, ma ho una grande ammirazione per la loro scrittura. Il loro modo di scrivere è entrato così forte nel mio lavoro che a volte penso di essere asiatico anche io. Quando sono entrato nell’Art Piece Hotel ho cercato di capire la differenza tra Giappone e Cina.

PARLAMI DELLA TUA OPERA “IL MIO TOKIO” QUI A LA BIENNALE C’è il “Mio Tokio”, ma c’è anche una “Mia Cina”. Metterli tutti e due sarebbe stato impossibile, non avrei avuto abbastanza spazio (ride ndr). Il Mio Tokio è un caos ordinato, la mia Cina invece è un caos non molto ordinato. Quest’anno è stato l’anno della carta, ho fatto tutti lavori su carta. Ho cercato una connessione con Fabriano, che è venuto alla mia mostra. Adesso sto cercando di utilizzare carta coreana. Non c’è molta differenza tra un lavoro su carta e su tela. Non so dirti nemmeno cosa preferisco delle due. In questo caso stiamo parlando di olio su carta. Per me è una questione di come reagisce il colore.

COME REALIZZI I TUOI QUADRI?Dipingo per terra, non uso pennelli, ma solo le mani. Le immagini che

INTERVIEW_The Artist

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INTERVIEW_L’Artista

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INTERVIEW_L’Artista

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INTERVIEW_L’Artista

Quello che riesce a

darti l’olio non te lo da

l’acquarello e viceversa

poi produco potrebbero sembrare casuali, ma non è così. Spesso la gente lo pensa e mi dispiace molto. Non mi piace il caso. Mi piace prenderlo e gestirlo. Voglio dare un equilibrio al caos, lo voglio guidare. Questi fiumi di colore che vedi nei miei quadri vanno dove dico io e come voglio io. Questo è il mio segreto.

IN MOLTE OPERE NOTO CHE INSERISCI ELEMENTI NON SOLO DI PITTURA, SPIEGACELO.Sono collage di giornali, perchè come ti dicevo amo le lettere. Uso giornali che ho raccolto girando un po’ in tutta l’Asia e li utilizzo in molti miei lavori. Dopo due anni di passione per la scrittura orientale, anche se non la capisco, riesco a riconoscerne la provenienza. Questa differenza la vedo anche nel colore delle lettere. Tokio è molto colorata, così come Shanghai, ma non allo stesso modo. La stessa cosa la noti

anche nei giornali. COME OPERI LA SCELTA DEL COLORE PER UN TUO DIPINTO?Il colore che scelgo in ogni opera non è ciò che io vedo, ma solamente ciò che io sento. La cosa secondo me molto interessante è che sembrano tutti acquarelli, ma non lo sono. Tutto è dipino ad olio. L’olio fa molto paura per essere così pesante. Io l’ho aperto, l’ho distrutto e lho fatto diventare come acqua. Quello che riesce a darti l’olio non te lo dà l’acquarello e viceversa. Io voglio sentirmi fresco. Non voglio essere oppresso. I miei lavori rispecchiano l’amore che ho per la mia vita. Sono riuscito a realizzare il mio sogno. Vivo facendo l’artista e viaggio molto. Credo di essere sempre arrivato nel posto giusto al momento giusto. Sono molto felice.

WWW.LUCABRAY.COM

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INTERVIEW_L’Artista

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Books & Magazine_Da non perdere

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“CEREAL”TRAVEL & LIFESTYLE

Cereal Magazine è una pubblicazione inglese dedicata a due macro argomenti classici e che non passano mai di moda: il cibo e i viaggi. E’ un quadrimestrale, ed è arrivato al nono numero imponendosi come un assoluto cult per tutti gli amanti del genere. Come un altro magazine di culto (e diciamolo pure, di moda) negli ultimi mesi, Kinfolk, Cereal Magazine non ha pubblicità e punta tutto sull’estrema cura e selezione di argomenti e immagini. Ogni volume è poi finemente stampato e rilegato a mano. Ci credereste?Potete sfogliare gli arretrati (introvabili) online su readcereal.com e comprare gli ultimi numeri.WWW.READCEREAL.COM

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Games_Novità

GAMESNUOVE USCITE,

DA NON PERDERE

Questa è la serie che più amo in assoluto. Siamo al quarto capitolo e Bethesda Softworks ha lavorato maniacalmente per presentare un prodotto all’altezza del suo nome. Questa volta vedremo un mondo completamente nuovo, che nei precedenti Fallout avevamo solo potuto immaginare, ma mai visitare. Il prologo è ambientato su un pianeta terra degli anni ’50 nel mondo alternativo di Fallout. Vedremo il mondo prima di essere sconvolto dallle esplosioni atomiche, quando tutto era ancora bello e normale e le radiazioni erano una parola quasi sconosciuta. Dopo aver completato questa fase di gioco saremo sopraffatti dalle immagini delle esplosioni atomiche che cambieranno per sempre la nostra vita. A questo punto ci sveglieremo nel nostro Vault scoprendo di essere gli ultimi sopravvissuti. Dovremo equipaggiarci ed uscire allo scoperto per capire cosa è accaduto. L’ambientazione è la più grande mai realizzata da Bethesda. Ci troviamo a Boston e ragazzi non crederete mai ai vostri occhi. Una meraviglia grafica, il livello di dettaglio e di ricostruzione delle zone e dei palazzi della città è impressionante. Fallout 4 sarà probabilmente il gioco dell’anno , un nuovo capolavoro per questa software house che non smette di stupirci.

FALLOUT 4PC, PS4, XboxOne

PIERPAOLO BIRONI

SAINT SEYA: SOLDIERS’ SOUL

PC, PS4

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I Cavalieri dello Zodiaco io li adoro. Mi ricordano la mia infanzia. A settembre uscirà per PC e PS4 un nuovo capitolo di questa Saga. Siete pronti ad indossare i panni di Pegasus, Cristal, Andromeda e tutti gli altri? Non si sa ancora molto su questo gioco attesissimo dai fan della serie. Tutto è mantenuto sotto il massimo riserbo. Vi possiamo dire che è un picchiaduro classico con diverse modalità di gioco. Il multiplayer sarà sia online che offline e permetterà di personalizzare i vostri personaggi con alcune caratteristiche. La storia prevede anche diversi video e scene di intermezzo. Il gameplay dovrebbe essere simile a quello dello sfortunato predecessore, Brave Soldiers, ma molto migliorato. Per quanto mi riguarda la sola idea di sentire e poter gridare “Fulmine di Pegasus”, o di poter espendere il mio cosmo fino ai limiti estremi della galassia, non mi fa stare più nella pelle dalla voglia di vederlo. Potrete impersonare tutti i personaggi della serie vecchia, comprese le nuovissime armature Souls of Gold della serie che sta spopolando ora in Giappone. L’autunno non è così lontano, controllate le date di uscita, perchè sarà un titolo da posizionare in bella vista sul proprio scaffale.

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cinema_Recensioni

DI CANNIBAL KID

SALVASERATANUOVE USCITEFILM IMPERDIBILI E... DA EVITARE

Un altro film su un’intelligenza artificiale? Su un robot che vorrebbe essere umano? Ma non ne sono già stati fatti a decine, ma che dico? A migliaia. Ancor prima di sognare di creare un’intelligenza artificiale, credo che l’uomo abbia creato i film su questo tema. Da Blade Runner a Io, Robot, da 2001: Odissea nello Spazio a A.I. Intelligenza artificiale, l’argomento è stato raccontato in tutti i modi e sviscerato in tutte le sue declinazioni possibili. Oppure no?Se vogliamo limitarci sul piano dell’originalità, Ex Machina non dice niente di sostanzialmente nuovo. In

questo caso però la cosa importante non è tanto cosa dice, ma come lo dice. La pellicola firmata da Alex Garland, esordiente dietro la macchina da presa ma con un curriculum da sceneggiatore notevole che va da 28 giorni dopo a Non lasciarmi, è così piena di bellezza e di raffinatezza, sia estetica che a livello di contenuti, da rimanere folgorati. Questa è fantascienza che non punta quasi niente sugli effetti speciali e gioca tutto sui dialoghi, sui rapporti che si creano tra i tre protagonisti: il nerd Domhnall Gleeson che vince una settimana in compagnia del geniale imprenditore Oscar Isaac che a sua volta gli farà conoscere il suo ultimo progetto, un’intelligenza artificiale con le magnifiche sembianze dell’attrice svedese Alicia Vikander. Tutto qua? Tutto qua. Non aspettatevi inseguimenti, esplosioni, fini del mondo che devono essere evitate o altre “michaelbayate”. Ex Machina è un tipo di sci-fi intimista e detto così mi rendo conto che possa sembrare una cosa da palle mosce. Invece no. È un film ricco di tensione, un thriller capace di tenere incollati allo schermo dall’inizio alla fine. E sì, magari non avrà niente di radicalmente nuovo da raccontare, ma il modo in cui lo racconta è proprio splendido.DA VEDERE

EX MACHINADI: Alex GarlandCAST: Domhnall Gleeson, Oscar Isaac, Alicia Vikander

Un altro film tratto da una fiaba? Nel 2015 le fiabe vanno ancora forte? Davvero?

Ebbene sì. Se c’è un periodo in cui stanno andando alla grande è proprio questo. Tra il successo tv di Once Upon

a Time e i milioni di dollari incassati da Maleficent, sembra che non ci sia niente

che possa fermare la trasposizione di storie già note e stranote in nuove versioni

cinematografiche. Nuove?La Cenerentola in versione Kenneth

Branagh si limita a ricalcare la pellicola d’animazione del 1950 con uno stile in

tutto e per tutto retrò. Ci troviamo di fronte a una disneyata d’altri tempi che

non riesce ad aggiornare la storia ai nostri tempi. Nonostante Branagh nelle

conferenze stampa di presentazione della pellicola abbia tanto cercato di

vendere la sua Cenerentola come una moderna eroina femminista, le cose nel suo film non vanno proprio così.

Cenerentola per essere salvata deve sempre aspettare il suo Principe Azzurro.

Scusate per lo spoiler, ma d’altra parte vi aspettavate un finale differente?

Davvero? La mancanza di originalità non viene però sostituita da una confezione

particolarmente intrigante, come nel caso dell’Ex Machina qui a lato. I

costumi e le ambientazioni della pellicola saranno anche curatissimi, però la già ampiamente conosciuta vicenda non riesce mai a trascinare, complice una

protagonista come Lily James parecchio anonima. Persino Cate Blanchett nei

panni della perfida matrigna non riesce a risollevare più di tanto le sorti di questa

nuova, ma più che nuova inutile versione. C’era bisogno di un’altra Cenerentola?

Sì, se solo fosse stata davvero la moderna eroina femminista che Kenneth Branagh voleva farci credere di aver raccontato. A questa ennesima Cenerentola in balia

degli eventi e del destino possiamo invece augurare tutto, fuorché un happy

ending.

DA EVITARE

CENERENTOLADI: Kenneth Branagh

CAST: Lily James, Cate Blanchett, Richard Madden, Holliday Grainger,

Helena Bonham Carter

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ARt_ Illustration Time

ILLUSTRATIONTIME

RICCARDO FANOWWW.RICCARDOFANO.IT

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music_Novità

DI MARCO GOI

WHAT’SNEWNUOVE USCITE, EMERGENTI E BIG

La roscia Florence Welch dopo i primi due maestosi album “Lungs” e “Ceremonials” realizzati con i suoi The Machine si trovava davanti a un bivio. La venerazione nei suoi confronti e l’epicità della sua musica potevano essere esasperati all’estremo e portare a un album misticheggiante che rischiava di sconfinare nel culto religioso. Così, per fortuna, non è. Il terzo album di Florence va sì venerato, ma in una maniera molto laica. Florence ha i piedi ben piantati per terra e ha tirato fuori un lavoro prodotto con una cura maniacale, con ogni singola nota che appare al posto giusto, eppure dotato anche di una fisicità viscerale.Come preannuncia il titolo, si tratta di un disco grande, triste e bello, anzi bellissimo. La tristezza a dirla tutta non è nemmeno eccessiva ed è più che altro a livello di testi, visto che questo è principalmente un “album di rottura”, che affronta la fine della storia d’amore tra Florence e il suo ormai ex boyfriend. A livello di musica, più che da intristirsi

c’è di che esaltarsi, come con il giro di chitarra della potente “What Kind of Man”, che ai concerti farà faville, di che farsi trascinare con le trascinanti “Ship to Wreck”, “Queen of Peace” e “Make Up Your Mind”, e a questo giro c’è persino di che ballare grazie al ritmo sculettante e molto northern soul anni 60 di “Delilah”.Anche quando i ritmi rallentano, Florence convince in pieno e sa ancora una volta come incantare, con una title-track a cui inchinarsi, con i fantastici coretti 60s “uo uo uo” di “Third Eye” e con la sognante “St. Jude”. Oh, che meraviglia “St. Jude”! Il titolo però non inganni. Florence è da venerare come una santa per la sua musica, ma mai come in questo disco si svela in tutta la sua fragilità e in tutta la sua terrena umanità. Se fino ad ora appariva come una figura quasi religiosa, Florence ora ci ricorda che è come noi, con tutte le sue insicurezze. O almeno quasi come noi, soltanto dotata di tonnellate in più di talento compositivo, vocale e musicale. (Voto 8)

FLORENCE + THE

MACHINE“How Big, How Blue, How

Beautiful”

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Non so più perché lo faccio, ma ogni volta ci casco di nuovo. I Muse sono uno dei gruppi che più hanno segnato la mia adolescenza. Sono stati il primo concerto importante della mia vita. Hanno fatto tre primi album assolutamente degni di nota: il folgorante esordio “Showbiz”, capace di mischiare le chitarre dei Nirvana con il lirismo dei Radiohead, la bomba “Origin of Symmetry” con cui creavano un sound tutto loro e il disco della maturità definitiva “Absolution” che poi, visto o meglio ascoltato a posteriori, può essere considerato il loro ultimo lavoro davvero degno di nota. Da lì in poi i Muse hanno tirato fuori album uno più pretenzioso dell’altro, appesantiti da un’epicità eccessiva, da arrangiamenti pomposi e da un’attitudine generale che ti faceva pensare: “Sì, bravi, anzi tecnicamente mostruosi, però che due palle!”. I Muse sono come quella ragazza che al liceo ti faceva andare fuori di testa, ma che con gli anni si è inchiattita e adesso ti chiedi perché ci morissi tanto dietro. Certo, ogni volta che pensi a lei il tuo cuoricino ha ancora un sobbalzo, però poi ti rendi

conto che non è così speciale. Con i Muse è la stessa cosa. Ascoltando la prima anticipazione dell’album, “Psycho”, il pezzo più esaltante e pazzesco tirato fuori da Matthew Bellamy e compagni da parecchio tempo a questa parte, mi ero illuso che i tre questa volta sarebbero tornati a farmi sognare, a farmi avere un teenager dream dal sapore antico. Invece nel resto del programma i Muse giocano a rifare se stessi in maniera piuttosto trita e, per quanto il disco mostri qualche segnale di ripresa rispetto ai precedenti come nella fiammeggiante “Reapers”, ben presto stufano. “Dead Inside” è la nuova “Madness”, “Mercy” riecheggia “Bliss” e “Starlight”, mentre i 10 infiniti minuti di “The Globalist” con il loro citare le colonne sonore di Ennio Morricone sarebbero anche originali. Non fosse che questa cosa l’avevano già fatta con “Knights of Cydonia” e quindi, come direbbe Maccio Capatonda: “Mobbasta!”. Per non parlare dei cori da Chiesa della conclusiva “Drones”. Io i Muse li amavo, li amavo davvero, ma adesso non so proprio più il perché. (Voto 5,5)

MUSE“drones”

Per un gruppo che non riesce più a farmi emozionare come una volta come i Muse, eccone un altro per cui invece si può parlare di vero e proprio ritorno di fiamma. Non che avessi mai smesso di voler loro bene, però sono passati 12 anni dal loro ultimo “Think Tank” e ben 16 da quando i Blur non erano tutti quanti riuniti, ribelle chitarrista Graham Coxon compreso. Eppure ancora oggi, quando i miei Fab Four preferiti (sorry, Beatles) si mettono a suonare, scatta la magia di un tempo. Bastano le note iniziali di “Lonesome Street” per capire che sono sempre loro, i ragazzi di inizio anni 90 di “Modern Life Is Rubbish” e “Parklife”. Senza limitarsi a scimmiottare il loro glorioso passato, ma proponendo il loro sound in una versione nuova, freschissima, che fa tesoro delle loro esperienze separate, in particolare quelle di Damon Albarn con i Gorillaz e da solista, e allo stesso è ancora una volta tutto così tipicamente “blurriano”.Mi rendo conto di non essere obiettivo mentre parlo dei Blur però, al contrario di altre band che ho adorato da teenager e che poi non sono più

riuscite a ritornare agli antichi splendori come gli Smashing Pumpkins o i sopra menzionati Muse, Damon e soci hanno fatto uscire un album davvero ispirato, dalla prima all’ultima nota. Un disco revival che riflette sul passato, è profondamente ancorato al presente e lascia immaginare un futuro radioso. Se e quando i Blur decideranno di deliziarci con un altro lavoro. Adesso però godiamoci questo “The Magic Whip”, che di roba magica al suo interno ne contiene parecchia, dall’ipnotica “Ice Cream Man” alla contagiosissima “Ong Ong”, tre minuti di perfezione pop per quello che dovrebbe essere il vero grande tormentone dell’estate 2015, almeno in un mondo ideale. Anche se forse, a ben pensarci, quello in cui i Blur non solo ritornano, ma lo fanno con un disco tanto spettacolare, è già un mondo ideale. (Voto 9)

BLUR“The Magic Whip”

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music_Cult

DI MARCO GOI

THECULTGLI IMPERDIBILI DI IERI E DI OGGIDA RISCOPRIRE

I Rolling Stones non invecchiano

mai. È vero che le rughe sul loro

volto si vedono, eccome. Però

quelle a ben guardare ce le

hanno sempre avute, anche da

giovinetti. O almeno, il chitarrista

Keith Richards io non lo ricordo

senza rughe. Una cosa che

di certo non invecchia mai

comunque è la loro musica.

Il tempo è passato, le cose

sono molto cambiate dal loro

periodo più splendente a livello

compositivo, quello tra fine anni

60 e primi anni 70, eppure le

loro canzoni suonano ancora

dannatamente attuali. Sarà che

la musica rock’n’roll negli ultimi

tempi di soddisfazioni ne ha fornite

ben poche, ma certi loro brani

restano insuperati. Prendiamo

“(I Can’t Get No) Satisfaction”.

Si tratta di un pezzo che lo

scorso 6 giugno 2015 ha appena

compiuto 50 anni. 50! Eppure

è difficile trovare qualcosa che

esalti di più di quell’incredibile riff

di chitarra iniziale, o quel ritornello

da cantare a squarciagola. Un

inno alla perenne insoddisfazione

esistenziale in cui è facile ritrovarsi.

Se la provavano Keith Richards e

Mick Jagger che l’hanno scritta,

d’altra parte, non possiamo

provarla anche noi comuni

mortali?

Oltre a celebrare gli incredibili

ma veri 50 anni di una delle loro

canzoni più celebri, i Rolling

Stones di recente hanno avuto

ROLLINGSTONES

“Sticky Fingers”

altro di che festeggiare. Hanno

infatti ripubblicato in versione

deluxe uno dei loro album più belli

e memorabili, “Sticky Fingers”.

Quello con in copertina i jeans

iconici e super sexy (sia detto

con un tono eterosessuale ma

non troppo) indossati da Mick

Jagger. Quello con al suo interno

una delle ballate più intense

ed emozionanti mai scritte, la

splendida “Wild Horses”, che io

avrei poi scoperto grazie alla

cover realizzata dai The Sundays

suonata all’interno di Buffy

l’ammazzavampiri. Oh, ma che

volete? Sono cresciuto a cavallo

(con “Wild Horses” è proprio il

caso di dirlo) tra anni 90 e anni

zero, mica tra 60s e 70s. A me poi

le prime note di “Black Sugar”

ricordano “Bohemian Like You”

dei Dandy Warhols, ma che ci

volete fare un’altra volta se sono

(più o meno) giovane?

Quello che anche un figlio non

dei fiori ma degli anni bui del post

grunge e del post Britpop come

me è costretto ad ammettere è

che di dischi come quello “Sticky

Fingers” del 1971 nei decenni

successivi non ne sono mica

stati fatti tanti. Né negli a loro

modo mitici anni 90, né tanto

meno di recente. Dal 2000 in poi,

in particolare, quanti dischi di

musica rock’n’roll davvero degni

di nota sono usciti? Mi vengono in

mente gli esordi di Strokes e Arctic

Monkeys e il devastante “Songs

for the Deaf” dei Queens of the

Stone Age, e poi?

Poi per gustarsi un po’ di vero rock

come si deve bisogna tornare

indietro. A “Sticky Fingers”, agli

accendini accesi per “Wild

Horses”, al ritmo incalzante di

“Bitch” e scusate se ho detto

bitch ma è così che si chiama

la canzone, e ai jeans di Mick

Jagger. Quello era solo rock’n’roll,

ma ci piaceva. Diavolo, se ci

piaceva. E ci piace ancora.

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INTERVIEW_Brand & Designer

DI MARCO BIANCHI

STORIE ITALIANELAB84 E CATFISH DALL’EMILIA

ROMAGNA VERSO UN SUCCESSO ITALIANO E INTERNAZIONALE.

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DI QUESTI TEMPI RACCONTARE STORIE TUTTE ITALIANE DI GRANDE SUCCESSO NELL’ URBANWEAR È SEMPRE PIÙ RARO. IN QUESTO CASO CI TROVIAMO DI FRONTE A UN ALTRO FENOMENO ‘MADE IN EMILIA ROMAGNA’ CAPACE DI CONTAMINARE IL MERCATO CON CREATIVITÀ E COLORE E, NEL GIRO DI UN ANNO E MEZZO, RAGGIUNGERE QUASI 200 NEGOZI.IL ‘DEUS EX MACHINA’ SI CHIAMA NICOLA MASINO, FONDATORE DEL BRAND LAB84, ESPLOSO NELL’ESTATE 2014 CON UNA LINEA DI COSTUMI DA BAGNO, VERO BEST-SELLER, SEGUITO A POCHI MESI DI DISTANZA DA CATFISH, UN BRAND DI CALZE STAMPATE CHE È DIVENTATO ANCH’ESSO UN SUCCESSO FULMINANTE.ABBIAMO INCONTRATO NICOLA PER FARCI RACCONTARE LA SUA STORIA E GLI SVILUPPI DI QUESTI GIOVANI MA FORTISSIMI BRAND.

CIAO NICOLA, RACCONTAMI LA NASCITA DI LAB84. COME È NATA L’IDEA DI DAR VITA A QUESTA LINEA?Ciao Marco. Lab84 è uscito sul mercato nel 2013. E’ una linea fresca, giovane e soprattutto molto economica se pensiamo che è tutto Made in Italy. Abbiamo pensato di partire con il pantaloncino, nostro primo articolo, nel momento in cui ci siamo resi conto che tutto il beachwear mondiale ruotava

INTERVIEW_Brand & Designer

attorno a marchi dai prezzi altissimi e prodotti ormai troppo omogenei. Inoltre a livello nazionale la strada era più semplice in quanto in Italia non esistono veri e propri marchi di beachwear. La nostra scelta è stata quella di mettere sul mercato un prodotto economico ma allo stesso tempo con una qualità molto alta. Da qui è nato il primo pacchetto, un solo modello in otto varianti colore.

I COSTUMI DA BAGNO DI LAB84, DI CUI ABBIAMO GIÀ PARLATO SU WAITFASHION, SONO STATI UN GRANDE SUCCESSO DELLA SCORSA STAGIONE. DA LI IL PUNTO DI PARTENZA PER COSTRUIRE UNA LINEA SEMPRE PIÙ AMPIA E COMPLETA.RACCONTACI IL SEGRETO DEL SUCCESSO DI QUESTI COSTUMI.Per quanto riguarda il nostro costume, un vero e proprio segreto non c’è. Diciamo che il tessuto è un polycotton siliconato che dà modo alla pelle di respirare, di non sudare e soprattutto è pratico per chi frequenta spesso il mare grazie al fatto che la sabbia non rimane incastrata tra le fibre del pantaloncino.

COME SI SVILUPPERÀ IL PROGETTO LAB84? SO CHE NON SI TRATTA PIÙ SOLO DI COSTUMI DA BAGNO MA DI UNA VERA LINEA STREETWEAR.Lab84 come già detto è nata coi

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pantaloncini. La consacrazione è avvenuta con l’estate del 2014. Non vorremmo che il consumatore finale o gli shop nostri clienti intendano LAB84 come marchio puramente beachwear. Abbiamo ampliato la collezione costruendo un vero e proprio total-look per fare in modo di essere competitivi e appetibili anche nella stagione invernale, riuscendo a vestire completamente il nostro cliente tipo,dalla testa ai piedi.

COME NASCE L’ISPIRAZIONE PER CREARE I PRODOTTI? OSSERVATE LA STRADA? FATE RICERCA ALL’ESTERO? UTILIZZARE INTERNET COME FONTE?L’ispirazione segue un filone hawaiiano, sudamericano. I nostri competitors sono marchi storici dell’abbigliamento nel mondo

del surf e del beachwear. Inoltre seguiamo con molto interesse anche alcune aziende nordeuropee che negli ultimi anni hanno fatto dei buonissimi prodotti con tendenze sempre più all’avanguardia. Osserviamo molto i nostri consumatori finali e cerchiamo di creare un prodotto “popolare”. Facciamo molta ricerca all’estero, soprattutto in nord Europa (Inghilterra e Olanda) e in Spagna. Per il momento non ci siamo ancora spostati fisicamente verso l’America ma tra i nostri punti di riferimento ci sono diverse aziende statunitensi; in questo caso sfruttiamo tutti i canali a nostra disposizione sul web per tenerci aggiornati.

QUALE PENSI SIA IL VERO PUNTO DI FORZA DELLA LINEA? SE FOSSI UN COMMERCIANTE,

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PERCHÈ PUNTERESTI SU LAB84?Il punto di forza nonché core business della nostra azienda è indiscutibilmente il pantaloncino. Inizialmente lo trovavo un limite, ma poi ci siamo resi conto che grazie allo short e a tutti i suoi sviluppi (nel 2015 vantavamo 180 varianti modello/colore) abbiamo ora la potenzialità economica di poter sviluppare la nostra linea. Se fossi un commerciante sceglierei LAB84 perchè è un brand giovane e fresco, sempre al passo con le tendenze del momento, con prezzi molto vantaggiosi considerato che è un made in Italy...altro buon motivo per sceglierlo!

COME SARÀ LA PROSSIMA COLLEZIONE? CE LA DESCRIVI?La prossima collezione di LAB84 posso solo dire che sarà vivace, molto carica di colori, una collezione che segue sempre di più quello che sta diventando il nostro mood, ovvero il filone hawaii, fiori e fantasie tropicali. Per il momento non vorrei accennare di più. A breve sarà visibile in tutti i nostri showroom a disposizione di tutti i nostri clienti attuali, continuativi e spero tanti futuri.

IN QUESTI ANNI ABBIAMO VISTO L’EMILIA ROMAGNA COME LA CULLA CHE HA DATO VITA AD ALCUNE DELLE LINEE DI MAGGIOR SUCCESSO DEGLI ULTIMI ANNI. QUAL’È IL SEGRETO DI QUESTA TERRA? SONO ANCORA LE DISCOTECHE E IL MONDO DELLA NOTTE A DETTARE LE TENDENZE?Non saprei dirti qual è il segreto di questa terra. Possono essere le discoteche, le nostre spiagge che pur non avendo un mare bellissimo fanno

sì che i romagnoli si aggrappino a tutte le risorse che hanno a disposizione per dare il meglio. Siamo un popolo molto positivo, cerchiamo di trasmettere il sole e l’energia che abbiamo dentro. Personalmente non prendo ispirazione dal mondo della notte ma al contrario mi piace vivere la giornata. Infatti abbiamo creato un prodotto che si può indossare dalla mattina alla sera, spiaggia compresa.

ORA PARLACI DI CATFISH. NEGLI ULTIMI ANNI QUELLA DEI CALZINI STAMPATI CON LE FANTASIE PIÙ ORIGINALI È DIVENTATA UNA VERA E PROPRIA MODA DILAGANTE E CATFISH DEVO DIRE CHE, QUESTA STAGIONE, HA PROPOSTO ALCUNE STAMPE VERAMENTE PAZZESCHE.Catfish nasce come una piccola ”costola” di LAB84. All’interno della collezione di LAB84 erano e sono tuttora presenti come articolo i calzini, ma mentre i calzini LAB84 seguono come fantasie il mood della collezione del marchio stesso, Catfish è nato nel momento in cui ci siamo resi conto che poteva esserci un mondo vastissimo per andare ad esprimere il concetto di calza. Abbiamo pensato quindi di creare un vero e proprio marchio. L’ispirazione mi è venuta guardando il programma su MTV Catfish: false identità, seguitissimo dai giovani. Andando a vedere se il marchio era registrato in camera di commercio, abbiamo trovato il marchio libero e con un’operazione di marketing abbiamo pensato bene di sfruttare questo brand che a livello mondiale è conosciutissimo. Il programma infatti è in tv da circa 4 anni ed è quindi molto indicizzato su Facebook e internet in generale. Questo ha reso molto più facile per noi veicolarlo

INTERVIEW_Brand & Designer

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in rete.

COSA PENSI CHE LA TUA LINEA ABBIA IN PIU’ O DI DIVERSO RISPETTO ALLE ALTRE?Sul mercato ci sono tante aziende che stanno producendo calze, ma abbiamo notato che tutte queste erano un “copia e incolla” l’una dell’altra. Hanno un prodotto troppo omogeneo tra loro, poco colorato, poco fantasioso. Noi abbiamo pensato di mettere tanto colore, tanta simpatia con un pizzico di esagerazione controllata producendo grafiche spiritose, partendo dal mondo cartoon che funziona sempre tanto, passando per la pop art, la natura con fiori e piante fino ad arrivare alla grafica che ha dato

i migliori risultati: i preservativi! Non ci siamo lasciati sfuggire la foglia di marija, l’immagine più commerciale di tutti i tempi della quale abbiamo sviluppato vari pattern a colori e b&w. L’ispirazione per i calzini arriva da tutto quello che ci sta intorno: cerchiamo di notare la gente in strada, cosa chiede, cosa indossa e avendo la fortuna di essere anche proprietari di tre concept store, in base ai prodotti richiesti e che attirano maggiormente l’attenzione, andiamo a sviluppare le nuove collezioni e le nuove grafiche.

AVETE IN PROGRAMMA DI PARTECIPARE A QUALCHE FIERA IN ITALIA O ALL’ESTERO?Per il momento la nostra

“cerchiamodi notare la

gente in strada, cosa chiede, cosa

indossa ”

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ambizione è quella di riuscire ad entrare al Pitti, nel padiglione MyFactory adibito ai brand emergenti. Purtroppo per questa edizione estiva non ci siamo riusciti a causa delle numerose richieste che la fiera riceve. Speriamo di riuscire a presentare la collezione AI 15-16 e la PE 2016 come pronto/programmato nell’edizione di gennaio anche perchè siamo un’azienda di programmato ma cerchiamo di assecondare i nostri clienti con dei “flash” al pronto per introdurre costantemente quelle che sono le tendenze last minute. Vogliamo procedere a piccoli passi, cercando di coprire il mercato italiano in maniera uniforme. Ad oggi forniamo circa 180 clienti: circa un terzo sono Emilia-Romagna e dintorni. Per questo c’è ancora

tanto sviluppo da fare per il discorso nazionale. Stiamo già lavorando all’estero: abbiamo cominciato a distribuire in Sud America, precisamente ad Aruba, Panama e Venezuela grazie al mondo del beach-tennis e l’ultima novità è il Giappone con due nuovi clienti ma puntiamo con la prossima stagione estiva di arrivare almeno a una trentina di clienti per il Sud America e una quindicina per il Giappone. Nel futuro prevediamo un’apertura europea, per questo contiamo molto sul Pitti oltre che sul Bread & Butter, dove speriamo di riuscire a presentare la nostra collezione nelle prossime stagioni. Si parla molto di questa fiera che offre un panorama mondiale delle tendenze. Per il momento è solo a Berlino ma si vocifera che torni a Barcellona e ci auguriamo per quel momento di essere pronti anche per una fiera

INTERVIEW_Brand & Designer

all’estero.

QUALI ALTRE SORPRESE DOBBIAMO ASPETTARCI DALLA VOSTRA AZIENDA?In cantiere ci sono tanti progetti e tante idee che vogliamo sviluppare con cautela e precisione. Per il momento vorremmo riuscire a stupire i nostri consumatori finali con la collezione PE 2016 e con l’ AI 16/17 che stiamo già cominciando a studiare e disegnare.

WWW.LAB84.IT

WWW.CATFISHCLOTHING.IT

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FASHION_Shooting

SUPERFLY DELUXE

PROJECT i brand che hanno fatto la storia dello streetwear

e quelli che la faranno

Photo Massimiliano Cozzi

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Da sinistra:CAP: OBEY

SUNGLASSES: Vintage Frames Companyt-shirt: Minimarket

shorts: Naissneakers: Filling Pieces

T-shirt - Eleven ParisPantaloni - Fabuolous

Scarpe - Jeffrey CampbellZaino - Eastpak x Uniwax (limited edition)

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Da sinistra:Cappello: Obey

T-shrit - SatamorteShorts - Numero 00

Calze - HufSneakers - Filling Pieces

Occhiali - Super

Top - NumphShorts - Minimum

Scarpe - Jeffrey CampbellsOcchiali - Super

Vestito - SparkzScarpe - Jeffrey Campbell

Occhiali - Vintage Frames Company

T-shirt - Numero 00Shorts - Minimarket

Sneakers - NikeZaino -Jean Paul Gautier by Eastpak

(limited edition)Jewels - Pietro Ferrante

Occhiali - VIntage Frames Company

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Da sinistra:sunglasses: Super

t-shirt: Eleven Parisfelpa: Vans

jeans: Cheap Mondaysneakers: Vans

sunglasses: Vansjacket: VV by Kidz

chinos: Pedestrianshoes: Moma

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Da sinistra:sunglasses Vans

canotta: Vanschino: Basicon

cap: Obeysunglasses: Vintaga Frames Sunglasses

canotta: Obeyjeans: Cheap Monday

sneakers: Vans

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Da sinistra:T-shirt - Eleven ParisPantaloni - Fabuolous

Scarpe - Jeffrey CampbellZaino - Eastpak x Uniwax (limited edition)

Top - SparkzPantalone - Numph

Scarpe - Jeffrey Campbell

T-shirt - Numero 00Shorts - Minimarket

Sneakers - NikeZaino -Jean Paul Gautier by Eastpak

(limited edition)Jewels - Pietro Ferrante

Occhiali - VIntage Frames Company

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FOTOGRAFO: Massimiliano CozziStylist: Ileana Inveardi

Redazione e Direzione di Marco Bianchi

Modelle: Lilly Nunez Lopez & Rose-line Fataki from Teen Glam

Modello: Francesco Durantini from Teen Glam

Hair & Make Up: Andrea Verban Assistente alla Fotografia: Luca

SchiavoneLuci: Cristian Crivellari

sunglasses: Supert-shirt: Eleven Paris

felpa: Vansjeans: Cheap Monday

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FASHION_Review

DI MARCO BIANCHI

DANIEL WELLINGTON

VS. LARSSON & JENNINGS

IL NUOVO TREND DELL’OROLOGIO A CAVALLO

FRA CHEAP & LUXURY

Sottili, eleganti con un sapore

classico e un tocco di modernità.

Spesso scivolano direttamente

nel gusto dandy, in particolare

quando sfoggiano il cinturino in

nylon ‘nato’ in cordura rigata.

I due brand che si contendono

questa nuova tendenza e stanno

vivendo un grande successo sono

2: Daniel Wellington e Larsson & Jennings. In particolare il primo

sta vivendo in Italia e in Europa

un successo clamoroso, mentre il

secondo, al momento, è senz’altro

più di nicchia anche se inizia a farsi

strada.

Ora che con l’arrivo della bella

stagione le nostre braccia sono

libere da giacche, maglioni e

le camicie sono arrotolate per

lasciare liberi i polsi, anche gli

orologi hanno modo di mostrare

tutta la loro bellezza.

Questi due brand stanno

segnando una vera e propria

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FASHION_Review

fascia di mercato: tra i 150 e i 350

euro. Non uno Swatch (che, detto

tra le righe noi non abbiamo mai

smesso di amare), ma neanche un

IWC da 3000 euro.

Sono orologi per un uomo

elegante e smart, che ha il piacere

di sfoggiare un orologio ben fatto

e con un design e una qualità di

costruzione (e meccanica) non

certo di seconda fascia, senza

l’impegno di fare un investimento

in un modello luxury o, al contrario,

che trova in questi l’alternativa

elegante quando decide di

lasciare a casa la propria ‘Ferrari’.

Narra la leggenda che Filip

Tysander fondatore del brand

DW incontrò durante un suo

viaggio Daniel Wellington, un

personaggio proveniente dalle

isole britanniche, con l’innata

capacità di essere distinto e allo

stesso tempo capace di esprimere

grande rilassatezza.

E’ qui che nasce l’idea di creare

un brand che mancava all’interno

del mondo degli orologi. E si

inserisse nella fascia di mercato

tra cheap e lusso. L’orologio nasce

per l’uomo, ma oggi è decinato

anche in una serie di versioni tutte

femminili.

Larsson & Jennings, invece,

come è facilmente intuibile

dal nome, è un brand di origini

svedesi, che però nel suo gusto è

profondamente affascinato dallo

stile british. Il risultato è un connubio

di minimalismo e di eleganza

‘timeless.’

Il minimalismo di Larsson si

nota, in particolare, nei modelli

monocromatici con il cinturino

fatto di sottili maglie d’acciaio,

ed è in questi modelli che il brand

presenta un taglio più modernista

rispetto a Daniel Wellington.

Il meccanismo è al quarzo

svizzero e rispetto a DW la fascia

prezzo risulta più alta e con un

posizionamento di mercato

leggermente più luxury.

WWW.DANIELWELLINGTON.COMWWW.LARSSONANDJENNINGS.COM

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FASHION_Review

HERO’S HEROINE

Il nuovo brand cult pronto a fare il ‘crack’

DI MARCO BIANCHI

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Se parlassimo di calcio qui si potremmo dire di trovarci di fronte ad un ‘crack’. Quel giocatore che fa la differenza assoluta, che spacca la partita, che cambia il risultato in corsa con un colpo da campione, che sposta il peso della bilancia con il suo ingresso in campo.Fashion No Victim, da sempre una delle realtà capaci di cogliere al volo i migliori brand internazionali e di portarli in distribuzione in Italia, ha fatto il colpaccio assicurandosi il nuovo fenomeno.Si tratta del brand inglese Hero’s Heroine, con sede a Londra. Un nome di per se, che profuma già di leggenda.Un logo che colpisce come un pugno nello stomaco. Che si stampa bene all’interno del tuo cervelletto e non vuole uscire più.E poi il team di Hero’s Heroine, dimostra di puntare molto sul

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FASHION_Review

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FASHION_Review

nostro paese. Molti di voi avranno visto Fabri Fibra, il rapper nostrano più alternativo, geniale e pungente, anche sulle pagine di Rolling Stone, con addosso alcune maglie, sia con il logo Hero, sia con la sua faccia in dimensioni cubitali ed effetto pixellato. Uno dei marchi di fabbrica del brand.Ebbene, se vi siete chiesti quale brand fosse, ora ve lo sveliamo. Si tratta proprio di Hero’s Heroine. Da oggi un nuovo cult, distribuito per l’Italia da Fashion No Victim. Presto nuova mania collettiva italiana ma non solo. Info italia: www.fnvitaly.com Sito ufficiale:

WWW.HEROSHEROINE.COM

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FASHION_Review

GOINGUP

HANDMADELa bellezza delle fantasie dei tessuti

è uno dei marchi di fabbrica di

Going Up Handmade un giovane

brand che arriva dalla Puglia e

che si sta facendo conoscere

velocemente per la grande qualità

dei suoi prodotti. T-shirt semplici

ma con un taglio ‘giustissimo’ e

la particolarità di essere reversibili.

Felpe con stampe effetto jaquard

e joggers in equilibrio tra un

gusto sportivo ed elegante allo

stesso tempo. Non mancano gli

accessori: le pochette e le cover

porta iPad con una pioggia di

allegre e meravilgiose fantasie.

Instagram:

@GOING_UPHANDMADE

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Ecco alcuni scatti in anteprima

della collezione AI 2015-16.

Tanti i pezzi cult. Per lei felpa con

firme in stile graffiti, il parka un

capo davvero intramontabile, e in

pantaloni in felpa con maxiscritta

Bonjour.

Per lui il bomber rivisitato con

toppe applicate, pantaloni in

felpa con micro-righe e soprattutto

lil maglione da sci in stile anni 60,

il nostro pezzo preferito in assoluto.

La collezione è in arrivo da fine

agosto-inizio settembre nei migliori

street-store italiani.

WWW.SHOESHINE.IT

SHOE SHINEANTEPRIMA AW15

FASHION_Review

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FASHION_Review

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Tre pezzi gioielli top per l’estate

scelti dalla collezione del maestro

Pietro Ferrante

1) BRACCIALI CON ANCORA E CORDA NAUTICA COLORATA2) ANELLI CON MARINAI, FARO, ANCORA E TESCHIO.3) COLLANA CON BUSSOLA

Disponibili sullo shop online ufficiale

WWW.FERRANTEGIOIELLIERE.IT

e nei migliori store.

PIETRO FERRANTE

SS15 COLLECTION

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E’ UN MOMENTO DI FERMENTO STRAORDINARIO PER LA PUGLIA, ANCHE PER QUANTO RIGUARDA LA MODA.SI MOLTIPLICANO BRAND E NEGOZI, MA C’E’ UNO STORE CHE NEL CAMPO DELL’URBANWEAR E’ STATO TRA I PRIMI, SE NON IL PRIMO, A REALIZZARE UN VERO CONCEPT STORE IN QUESTA REGIONE. SI CHIAMA MAFE’ GALLERY. E NOI SIAMO ANDATI A INTERVISTARE I DUE FONDATORI, MARCO E ANNALISA. COMPAGNI NEGLI AFFARI E NELLA VITA.

Ciao Marco, ciao Annalisa.Raccontatemi come nasce la vostra storia Nella moda.A: Parto dal presupposto che il settore di cui stiamo parlando, credo rappresenti uno degli ambiti più seducenti ed entusiasmanti nel panorama lavorativo di tutti i tempi. Sia a me che Marco, ha sempre entusiasmato il mondo della moda, ma soprattutto la ricerca di capi che si distinguessero dalla massa, quelli che ti fanno sentire diverso.. e non “come gli altri”. Crediamo molto nello stile e soprattutto nell’affermare una personalità propria e non quella che dettano gli altri.

E’ vero he tu giocavi a Basket? Come ti è

FASHION_Interview

MAFE’ GALLERYIL PRIMO VERO CONCEPT STORE

URBANWEAR DELLA PUGLIA

DI MARCO BIANCHI

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FASHION_Interview

venuto in mente di aprire uno store di abbigliamento? E sulla base di quale esperienza?M: Ebbene si. Ho dedicato molti anni della mia vita al basket. Pochi credo abbiano avuto la fortuna che ho avuto io, ovvero quella di lavorare e divertirsi allo stesso tempo. E’ stata una carriera densa di sacrifici e soddisfazioni, spesso offuscata dallo stare lontano da casa e dalla famiglia . Ma credo che il sacrificio ripaghi sempre. Grazie ad esso ho realizzato molti sogni, tra cui, il più importante, quello di giocare in serie A. L’idea di aprire un negozio ed in particolare di abbigliamento, nasceva dal desiderio comune di entrambi, di lavorare per qualcosa in grado di emozionare .. qualcosa che ci facesse svegliare contenti la mattina.E così è stato. Non avevamo nessun tipo di esperienza. Credo sia stata proprio l’incoscienza a darci il coraggio di tentare e credere nel nostro progetto.

Come nasce l’incontro nella vita e poi professionale tra Marco e Annalisa?A: Io e Marco, ci siamo conosciuti nel 2006. Se ci penso faccio fatica a pensare quanto tempo effettivamente sia passato. Mi sembra ieri. Lui giocava a Corato, la mia città

natale, ed io era una sfegatata tifosa di basket. Da quel momento in poi, non ci siamo più separati, nonostante il nostro lavoro ci impegnasse reciprocamente in maniera diversa. Spesso siamo stati lontani per periodi anche piuttosto lunghetti fino a quando, abbiamo poi deciso di aprire Mafè Gallery, esperienza che sicuramente ci avrebbe avvicinato.

Il primo store di Trani. Una specie di grotta. Veramente scenografico. Come avete trovato questo spazio unico?Era già in buone condizioni o ci sono stati tanti lavori da fare?A: La ricerca di un locale che rispondesse alle nostre esigenze, è stata lunga e tediosa. Spesso ci siamo fatti prendere dallo sconforto rispetto alle richieste assurde di fitto, in assoluto contrasto alle condizioni delle strutture.Un bel giorno pero’, mi e’ capitato di notare un cartello in cui si faceva riferimento al fitto di un locale. Ho chiamato e una volta fissato l’appuntamento mi sono innamorata. Anche Marco era d’accordo e nonostante ci fossero dei lavori di ristrutturazione in preventivo, avevamo scelto. Mafè Gallery sarebbe stato lì. E finalmente la nostra

“Crediamo molto nello

stile e soprattutto

nell’affermare una

personalità propria e non

quella che dettano gli

altri”

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FASHION_Interview

avventura poteva cominciare.

Come nasce questo nome: Mafè ?M: Mafè è un acronimo. Ogni singola lettera fa riferimento alle persone più importanti della mia vita. Io, Marco appunto. A, come Annalisa, ovvero mia moglie. F, come Federico, mio fratello e la E di Elena, mia mamma, alla quale devo gran parte della realizzazione dei miei progetti. L’accento sulla e, invece richiama la forma del primo arco, visibile subito all’ingresso della nostra galleria. E’ vero che questo genere di negozio in Puglia, almeno nella tua zona, ha rappresentato qualcosa di nuovo?M: Spero di non risultare presuntuoso, ma si!!!! Ne sono assolutamente convinto. Nel bene e nel male. La nostra è una vera e propria esperienza di esplorazione. Chi accetta questa premessa, probabilmente ha la giusta sensibilità per avvicinarsi alle “cose” cercando di capire cosa ci sia dietro ad ogni singolo prodotto esposto. Storia, evoluzione e crescita. Sicuramente

il nostro non è un concetto di massa. Ma preferisco scegliere io come arrivare e soprattutto a chi.

Vi siete mai sentiti copiati nel concept e nella scelta delle linee?A: Decine di volte. E non esagero. Ci sono periodi in cui questa situazione mi gratifica emotivamente ed altri in cui provo un enorme fastidio nel pensare che tutto ciò’ per cui ci battiamo con dedizione, debba essere copiato (il più delle volte anche male) da persone che di ricerca ne sanno ben poco. Quando si parla di Concept Store, la gente crede che basti mettere una poltrona, adagiarci una t-shirt ed un libro... ed il gioco è fatto. C’è molto di più. Tanto di più. Mi piace pensare che ogni cosa nasconda un’anima.. e che tutto quello che ci spinge a far bene il nostro lavoro, provenga dalla passione e dalla dedizione che mettiamo nelle cose.

Quali sono i primi brand che avete inserito?M/A: Quando abbiamo aperto Mafe’

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FASHION_Interview

Gallery, nel 2010, eravamo consapevoli del fatto di avere a disposizione quasi 280 mq di superficie... e pochissimo prodotto da esporre. Abbiamo dovuto pensare ad un esposizione che non mettesse il cliente nella condizione di sentirsi insoddisfatto. Purtroppo i ritardi nelle consegne, hanno rischiato di rovinare l’evento d’apertura.Abbiamo iniziato (e poi continuato) con SUIT, REVOLUTION (il mio preferito Marco), ELEVEN PARIS (il mi preferito Annalisa), MINIMUM, WESC e ora abbiamo una selezione di oltre 50 marchi... Quali di questi vi hanno date le maggiori soddisfazioni?M: Se dovessi fare un bilancio, anche in questo caso mi risulterebbe difficile pensare ad un’azienda in particolare. Stiamo facendo un ottimo lavoro su tutti fronti. Abbiamo avuto un’impennata nel giro di due anni su KOMONO, la vendita dell’accessorio, occhiali, orologi e molto altro ancora ci rende completi e non focalizzati solo sull’abbigliamento. Per quanto riguarda quest’ultimo, potrei citare sicuramente REVOLUTION, SUIT, MINIMUM che non arrivano mai ai saldi. Come e quando nasce la decisione di aprire il secondo store?A: La decisione di aprire un secondo store è arrivata poco meno di due anni dopo. Su una piazza alla quale personalmente sono molto affezionata e che so ci avrebbe regalato tante soddisfazioni. Corato appunto. Temevo solo che uno store come quello di Trani, potesse cogliere impreparati i nostri potenziali clienti...invece Bottega numero 4 , si è rivelata una bomba ad orologeria. Fondamentale è stata la scelta del personale, doveva rispecchiare in pieno le nostre caratteristiche facendo sentire a casa chiunque, anche solo per curiosità decidesse di entrarci. Così è stato. E Pierantonio si è rivelato un bottegaio perfetto.

Ma è vero che oggi è nato un terzo negozio?M: Si, è verissimo. Siamo degli incoscienti, lo so. Ma crediamo fermamente nel nostro progetto e Barletta per noi è stata una grande conquista. Il cliente è molto ricettivo, al passo con le tendenze e con la voglia di distinguersi dalla massa. Abbiamo adesioni continue sia da parte dei ragazzi che da un pubblico più adulto e questo ci mette nella condizione di pensare che probabilmente, seppur commettendo tanti errori, come è giusto che sia, in realtà ci

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FASHION_Interview

stiamo muovendo più che bene, nonostante il mercato detti regole molto rigide, specie di questi tempi.

Quali sono i vostri brand principali?M: REVOLUTION, SUIT, MININUM, OBEY, WESC, ANERKJENDT sono i marchi a cui sono più legato mentre per gli accessori, sono in assoluto i migliori, KOMONO, CAYLER & SONS, HERSCHEL, imbattibili per qualità e prezzo.A: ELEVEN PARIS, JUST FEMALE, KLING, NUMPH, MINIMUM, SELECTED FEMME ci danno sempre tante tante soddisfazioni.Da quest’anno siamo anche primo Flagship store in Italia di NO PERFECT un’azienda a cui teniamo particolarmente e che da un paio d’anni si sta rivelando fenomenale per qualità, idee e concetti e con Matteo e Nicolo’ c’è un rapporto che và oltre il lavoro, come piace a noi! C’è un marchio che in qualche maniera sentite particolarmente ‘vostro’?A: Sì, Obey. Ho desiderato fortemente averlo in store. E ci tengo particolarmente considerando la grande storia artistica che caratterizza questo brand. Nel nostro piccolo anche io faccio propaganda di un concetto, di un’idea ... che si spieghi per strada e porti la gente a parlare .Quali sono i marchi che pensate di inserire per il futuro nei vostri store?M: Non ne ho idea. Per il momento non c’è nulla che mi abbia colpito in particolare modo . Questo è un po’ il bello di noi, l’effetto sorpresa è quello che ci contraddistingue. Vedremo. La ricerca continua ogni giorno e ogni notte...

Un marchio emergente su cui puntare gli occhi e da consigliare agli amici?M: NUMB. preferisco non dilungarmi troppo su questa azienda. Per scaramanzia. Ho un grosso progetto in ballo e quando avrò tutte le certezze ne sentirete

parlare.

In che modo fate ricerca? Sul web? Nelle fiere? Viaggiando?A: Viaggiando, sicuramente. E in questo includo anche le fiere, che diventano l’occasione ideale per staccare e respirare una boccata d’aria. Chiaramente prediligo le fiere all’estero.Quelle in Italia, le ritengo fiere della vanità..ed in certi contesti, un vero e proprio circo. Io odio il circo..quindi mi tengo alla larga.

Come potreste definire il vostro stile?M/A:Crediamo che lo stile sia una dote. Il più delle volte, innata. O sei o non sei. Non serve vestirsi con capi firmati e costosi. Si può essere di spicco, anche vestendosi con budget ridotti. E’ per questo che sono un’attenta osservatrice. Mi piace guardare le persone, capire in che modo curino i particolari..scarpe, accessori, mi piace mixare generi e fantasie diverse e anche una shirt bianca, se abbinata con gusto e un pizzico di estrosità , può trasformare un outfit basic, in uno un po’ più divertente.

Che cosa deve avere un MARCHIO per poter entrare nella vostra brand list?M: Una storia. Un’idea e tanti ingranaggi perfetti che esigo funzionino perfettamente. Deve saper raccontare , emozionare e convincere.Prima noi, ovviamente e noi faremo in modo di convincere il cliente a guardare le cose, provarle ed apprezzarle, secondo il nostro punto di vista.

Parliamo della Puglia. Nonostante gli anni di crisi che stiamo vivendo questa terra ci sembra più viva e vitale che mai.A: Vediamo nuove aperture, la nascita di nuovi brand, vediamo un fermento che non notiamo neanche in città come Milano.

Sapete speigarci il motivo, o il segreto di tutto questo?M/A: Non è un segreto che la Puglia, in questi ultimi anni si sia

rivelata un palcoscenico ideale in quanto a moda e tendenze. Gli influssi, si ramificano nelle maniere più disparate e la gente pare abbia un sesto senso nel portare , con un certo anticipo, tutto quello che magari in altri luoghi, anche urbanisticamente più avanzati, si immagina solo di poter raggiungere. Se da un lato, la Puglia fa ancora pensare alla terra , al sole e agli ulivi , dall’altro è davvero il luogo ideale per coltivare moda e tendenze, a volte addirittura anticipandole, nonostante la crisi purtroppo scoraggi molti giovani costringendoli a spostarsi al nord, oppure all’estero. E’ sicuramente una piazza tra le più esigenti d’Italia e questo ci classifica ai primi posti senza ombra di dubbio.

Se decideste di aprire uno store all’estero, quale paese e città scegliereste?M/A: Siamo andati molto vicino un mese fa ad aprirlo a Praga, ma se ci chiedete un posto nel mondo, è facile. New York. Questo per noi sarebbe il top, la realizzazione di un sogno, l’ultima estate nell’ennesima esperienza nella big apple, abbiamo iniziato a informarci...New York, per stile di vita e apertura mentale è il luogo perfetto per un concetto che non è classificabile sicuramente tra i più comuni. Sognare non costa niente.

MAFE’ GALLERY TRANIconcept store

Est.2010via M.Pagano, 176/178

TRANI

MAFE’ GALLERY BARLETTAconcept store

Est.2013via Nazareth, 22/24

BARLETTA

BOTTEGA #4 CORATOEst.2012

via di Monte di Pietà, 4CORATO

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FASHION_Speciale Pitti 88

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DI MARCO BIANCHI E LUCA CECCARELLI

SPECIALEPITTI ‘88

NUOVI TREND E PRODOTTI DELLA

P/E 2015

OVERHEAD (OH)L’Italia, lo sappiamo, ha una

grandissima tradizione artigianale in

fatto di cappelli. Vogliamo parlare

solo di Borsalino, icona storica in

tutto il mondo?

Bene, il brand Overhead

(abbreviazione OH) ha avuto

un’intuizione per un certo verso

geniale. Quello di andare a trovare

le migliori mani artigiane nel distretto

marchigiano di Fermo, che ha una

storia unica in fatto di cappelleria

e creare una linea con forti radici

affondate nello streetwear, ma

con una qualità e marteriali

assolutamente classici e una

produzione di tipo tradizionale.

Il risultato è originale e per certi versi

spiazzante, perchè su snapback o

sui 5 panel cap ritroviamo materiali

intrecciati dal tocco grezzo che

donano alle creazioni un sapore

unico. I ragazzi di Overhead pero’

non si sono limitati a utilizzare forme

classiche in materiali tradizionali,

ma anche a ridisegnare l’aspetto

degli stessi caps, che assumono

anche forme che si discostano

dalle tradizionaliì, come quelle

a ‘scodella’ . Un esperimento

analogo lo ritroviamo dopo alcuni

esperienza realizzate dal marchio

svizzero Le Tom e Super D, ma

dobbiamo dire che Overhead

ha presentato una collezione

così ampia e convincente che

crediamo abbia le potenzialità di

affermarsi sul mercato e diventare

un nome riconosciuto nel settore.

WWW.OVERHEADCOMPANY.IT

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SMILE SOLARE’ il momento degli accessori,

è il momento del colore: Smile

Solar unisce tutto questo in un

orologio di plastica con uno suo

spiccato senso del design e del

gioco e una caratteristica che

lo rende unico: all’interno del

quadrante è presente un piccolo

pannello solare a forma di sorriso

da cui deriva il nome. La luce del

giorno ricaricherà l’orologio la cui

pila pertanto non avrà bisogno 73

MOSESPartiamo fissando un concetto

importante: l’idea che sta dietro a

Moses è semplice ma tutt’altro che

scontata. Questo giovanissimo

brand nasce da Sarah, una

ragazza israeliana che ha pensato

di reinventare la ciabatta estiva,

dando vita ad un progetto che

potrebbe sfondare molto presto.

Le ciabatte Moses sono comode,

pratiche, sostenibili e parecchio

cool. Addirittura profumano. Sono

realizzate mediante un unico

stampo di gomma parzialmente

riciclata (e di nuovo riciclabile),

sono waterproof e facilmente

lavabili, flessibili ma resistenti e

soprattutto coloratissime, belle

da vedere e perfette per essere

sfruttate in ogni occasione.

Diventeranno un nuovo must

estivo, dopo i successi di

Havaianas, Melissa e compagnia?

E’ probabile, nel frattempo

speriamo di vederle presto anche

in Italia.

WWW.WALKMOSES.COM

FASHION_Speciale Pitti 88

di essere sostituita. Non solo:

l’orologio ha un’anima ecologica,

infatti parte dei materiali con cui è

costruito sono riciclati.

E se la plastica colorata ci riporta

ci riporta ai giocattoli per bambini,

questo non significa che questi

orologi siano un giocattolino

Gioco, colore e ironia un concetto

sottolineato perfettamente da

una collaborazione con un brand

italiano importante di cui abbiamo

spesso parlato: Leitmotiv. Un brand

decisamente ‘alto’ che tuttavia

ha sempre fatto della fantasia,

dell’ironia e delle stampe giocose

un suo marchio di fabbrica.

Il connubio con Smile Solar è

perfetto e ne nasce una capsule

collection azzeccatissima, che

potremmo ritrovare anche

all’interno di boutique dal

posizionamento molto alto.

WWW.SMILESOLAR.IT

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SATORISANSatorisan è un brand che

seguiamo da parecchio tempo

ed è riuscito in un’impresa unica:

portare un sapore artigianale

(racchiuso anche nel nome), in un

segmento di mercato non sempre

abituato a saper apprezzare

l’imperfezione di un pellame

conciato in maniera artigianale,

i cotoni grezzi, gli effetti degradè

di colore. Satorisan è un marchio

che ha saputo cullarsi a cavallo tra

sneaker e scarpa artigianale,

entrando in questa maniera in

sneaker-store evoluti e in negozi

di gamma più alta che vogliono

offrire ai loro clienti un prodotto

dal prezzo più accessibile rispetto

a quello cui sono abituati,

senza rinunciare a un tocco di

ricercatezza.

Al Pitti abbiamo apprezzato

l’interessante nuova collezione di

Satorisan. Tra i modelli più riusciti

ecco una specie di sandalo basso

in pelle con concia vegetale,

e una fibbia frontale e cuciture

a vista. Si chiama Benirras ed è

in effetti una scarpa diversa, in

equilibrio tra 2 mondi. E poi da

segnalare una sneaker femminile

in pelle perforata con un laccio

tirante attorno alla caviglia.

Un marchio sofisticato ma

accessibile. Da tenere in stretta

osservazione.

WWW.SATORISAN.COM

74

FASHION_Speciale Pitti 88

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FASHION_Speciale Pitti 88

KJOREPROJECTKjore Project si conferma un brand

in grande crescita, che si evolve

senza fare rivoluzioni, un passo

alla volta. Il pezzo forte, gli zaini

da viaggio con cinghia porta

giornali che si riconferma un must

ed è presentata in nuovi colori,

compresa la fantasia pied-de-

poule. Anche il range di calzature

si amplia e diventa ancora

più interessante con un nuovo

modello stringato dove un inserto

in denim è inserito sul lato creando

un effetto molto interessante.

Tantissimi poi gli accessori: da quelli

per la bici, a i porta ipad e iphone,

dove la tecnologia e la tradizione

troveranno un connubio perfetto.

WWW.KJOREPROJECT.COM

REINHARD PLANKLe linee sinuose dei cappelli

firmati da Reinhard Plank

non potevano certo passare

inosservate al Pitti, dove il loro

stile inconfondibile spiccava

nella sezione “Unconventional”.

I morbidi cappelli del designer

italiano vengono realizzati ai piedi

di Firenze, in una terra che vanta

una lunga tradizione in questo

campo e ha una vera e propria

specializzazione nella produzione

di copricapi in paglia.

Diversi i modelli presentati, da

quelli più classici ai più particolari,

disponibili sia da uomo che da

donna, con colori che spaziano

dal nero fino al rosa, passando per

diverse tonalità di grigio.

WWW.REINHARDPLANK.IT

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76

FASHION_Speciale Pitti 88

MOA (MASTER OF ART)MOA (ossia Master Of Arts) è un

brand che si è fatto un certo nome

nel mondo delle sneaker ed ormai

ritroviamo in contenitori importanti.

Una scarpa che ha puntato tutto

non sulle forme, ma su una estrema

forza dei disegni e delle fantasie

che rivestono le tomaie. Questa

stagione ha presentato a Pitti una

collaborazione ufficiale con Disney,

che ha dato vita a una capsule

collection dove Mickey Mouse è

l’assoluto protagonista. Topolino,

lo ritroviamo disegnato a grandi

dimensione sulle slip on, che unite,

diventano una tela unica, allover

stampato o ricamato su patch, su

scarpe che strizzano l’occhio alle

forme più classiche: punta tonda

in stile Stan Smith, slip-on in stile

Vans, running in stile Nike. Eppure

MOA riesce a ritagliarsi una propria

identità, grazie alla forza dell’impatto

grafico che è capace di imprimere

a ogni collezione. Siamo sicuri che

anche queste avranno un ottimo

impatto commerciale.

WWW.MOACONCEPT.COM

SPRINGASpringa, si è ritagliata da alcuni

anni un proprio mercato, fatto per

chi sa apprezzare un prodotto di

qualità completamente made in

Italy, anzi made in Tuscany, con

pellami di prima qualità e dove

si effettua un riciclo di vestiti e

materiali (vedi i sacchi di iuta)

dando vita a scarpe che di fatto

sono pezzi unici.

I modelli fondamentalmente sono

3: la slip-on, la stringata bassa, e la

sneaker hi top.

Guardate la bellezza di alcuni

modelli, dove gli artigiani sono stati

sapienti nella ricerca dei materiali

ma anche di giusti abbinamenti.

WWW.SPRINGA.IT

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77

FASHION_Speciale Pitti 88

BRAND WHOPrima di visitare il Pitti facciamo

una veloce analisi dei brand

presenti al padiglione Lyceum

dedicato ai giovani talenti. Tra

questi scopriamo un brand turco

che si chiama Brand Who. Il sito

è molto ben fatto, gli scatti dei

prodotti son curati e mettono in

mostra una collezione black and

white dal gusto decisamente

avanguardistico. Sembra molto

interessante ed è per questo che

ci rechiamo a visitarle lo stand.

Brand Who ci appare nella nuova

collezione totalmente trasformato.

Il gusto un po’ dark lascia spazio

a una collezione totalmente anni

90, fatta di colori e stampe in stile

Versace, un po’ Kate Haring che

fanno subito ‘Willy Il Principe di Bel

Air. Notevole la felpa con mega

ananas ricamato posteriore.

Mustafa, il sale manager ci spiega

come ogni stagione il brand ripensi

completamente il suo mondo in

una collezione ‘concept’ nuova

e totalmente unica. Il prodotto è

fatto di cotoni pregiati e micro-

ricami. La qualità è alta come ci si

aspetta da un prodotto ‘il cotone’

dove la qualità turca è sinonimo di

garanzia.

Istanbul è in fermento: una città

viva e cosmopolita, dove tanti

brand emergenti stanno dicendo

la loro, unendo qualità ad idee.

Brand Who merita senz’altro molta

attenzione.

WWW.BRANDWHO.COM

STUDSWARStudswar nasce a Bergamo,

all’interno di un’azienda a

conduzione familiare specializzata

nella fabbricazione di borchie e

bottoni in metallo. A capo c’è

Giovanni Nembrini, un uomo che

è riuscito in poche parole a farci

capire quanto siano stati importanti

lavoro, entusiasmo e creatività

nella sua storia imprenditoriale.

“Tenevo in mano queste borchie,

sentivo che potevano dare di più,

potevano essere più di un semplice

accessorio” – ci spiega con tono

raggiante – “Così ho iniziato a

cercare una via alternativa,

qualcosa che mi permettesse di

andare oltre ai soliti canoni. Ho

visto che ad un certo punto le

personalizzazioni con le borchie

tornavano di moda dopo il boom

degli anni ’70, quindi ho deciso di

non limitarmi a fornire le borchie

ai creativi, ma di realizzare in

autonomia ciò che volevo

personalizzare”. Intuizione vincente,

che ha permesso a Studswar di

vedere la luce.

WWW.STUDSWAR.COM

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78

KEPTAbbiamo già parlato di Kept.

Una scarpa a suo modo unica:

un ibrido tra una sneaker e una

espadrillas. Forse l’espadrilla del

futuro, realizzata mediante una

grande banda elastica stampata,

che si adatta perfettamente e

comodamente al piede, ancorata

a una morbida suola in gomma

vulcanizzata. Il brand al Pitti 88 ha

presentato la nuova collezione

che si candida in effetti a diventare

un best-seller. Un’esplosione

di fantasia all’over, allegre e

colorate, ma anche un range di

tinte unita e le preziose varianti in

tessuto di canvas con un effetto

‘vintage’. Alcune boutique che

segnano la moda, come Gerard

Loft a Firenze hanno già sposato il

progetto, presentato sul mercato

italiano solo 3 mesi fa. Oggi, con

la presentazione in grande stile al

Pitti, il prodotto si candida per farsi

trovare in tutte le migliori boutique.

E’ il genere di brand che cercano

i negozi ora: un mono-prodotto,

dal prezzo accessibile, dall’alto

contenuto di originalità, difficile (se

non impossibile da copiare, infatti

il metodo con cui sono realizzate

è brevettato e molto difficile se

non impossibile da replicare); un

prodotto che puo’ fare tendenza.

Il brand al Pitti ha presentato anche

il suo nuovo modello: una sneaker

alla caviglia in tela stampata, con

suola vulcanizzata, che presenta

le stesse fantasie allegre e accese

della sua ‘sorellina’. Una scarpa

comoda e leggera per l’estate,

con un prezzo concorrenziale che

soddisferà la voglia di colore che

c’è nell’aria dopo queste stagioni

dove il black and white l’hanno

fatta da padrone.

La distribuzione per l’Italia è curata

da Spider Fashion.

WWW.SPIDERFASHION.EU

FASHION_Speciale Pitti 88

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TEMPORARY KTra tanti tanti progetti di calzature,

accessori, t-shirt arriva un brand

focalizzato su una collezione

di camicie. Non si tratta della

solita collezione classica: qui la

camiceria assume un carattere di

grande innovazione, nei tagli, nei

materiali, nei particolari.

L’azienda Temporary K, che in

passato ha già stupito con le

sue collezioni mono-prodotto di

giubbini stampati in tessuto effetto

tyvec, simile alla carta, oggi

stupisce tutti con una collezione

innovativa di camiceria.

Il principi base è che Temporay K,

sia un factory creativa, in grado

di sfornare idee nuovi e oggetti

innovativi ,senza sentirsi in qualche

modo legata ad una specifica

categoria di prodotto.

E in effetti qui, le idee non

mancano affatto: a partire da un

packaging in cartone totalmente

riconoscibile e da un prodotto che

non assomiglia a nulla esistente sul

mercato: e questo è un merito e

sicuramente motivo di coraggio.

Da una parte una serie di camicie

in denim, lavorate con cuciture a

vista e costruzioni in stile patchwork,

colli alla coreana e materiali di

prim’ordine e fit curatissimo.

Poi tutta una serie di modelli dove

i dettagli rendono la camicia

un capo diverso, originale, con

contenuti artistici di un certo livello.

WWW.TEMPORARYK.IT

TEVAFino ad oggi vari brand hanno

presentato sandali maschili, soprattutto

in pelle, senza troppa convinzione, sicuri

di rivolgersi ad un pubblico piuttosto

ridotto. Invece questa potrebbe

essere l’estate giusta, soprattutto per

i sandali tecnici, quelli con la suola

in EVA e la chiusura in velcro. Come

ad esempio quelli proposti da Teva,

brand canadese con una lunga

esperienza che realizza calzature da

più di 30 anni e promette di mettere

ai piedi di uomini, donne e bambini i

suoi sandali disponibili in diversi modelli.

La loro storia inizia ai bordi del Grand

Canyon in Arizona, quando Mark

Thatcher, giovane guida di rafting,

stanco di dover cambiare scarpe

ogni volta che passava dall’acqua

alla terra ferma, applicò uno strap

in nylon a un robusto infradito per

avere una maggiore aderenza sul

terreno, rivoluzionando l’industria della

calzatura dando vita al primo saldalo

sportivo del mondo. Il nostro preferito

tra quelli visti al Pitti è sicuramente il più

classico, Original Universal, proposto

in versione monocromo, con diverse

fantasie e addirittura in una versione

in pelle.

WWW.TEVAITALIA.IT

FASHION_Speciale Pitti 88

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80

SPERRY TOP SIDERSperry Top Sider non è solo boat

shoes, l’abbiamo appurato

all’ultimo Pitti. Due modelli di

sneakers con fantasie da far

girare la testa, una slip-on e una

simil plimsolls decorate da pattern

geometrici e floreali. Chiaramente

non potevano mancare i mocassini

da barca, fiore all’occhiello del

brand statunitense, ma queste

sneakers non potevano di certo

passare inosservate.

WWW.SPERRY.COM

ROCK SPRINGL’idea di Rock Spring è semplice:

prendere una tendenza, lo stile woven

(intrecciato) fatto di elastici intrecciati -

stile che abbiamo anche visto in Nike,

si pensi alle Inneva - e farne un marchio

di fabbrica per dare vita a un’intera

collezione. Il brand con questa

tecnica innovativa ha creato una

scarpa leggera e allo stesso tempo

traspirante declinata in una serie di

modelli: si va dalle slip-on, alle sneakers

in stile running, fino alle platform che

giocando con colori e materiali

creando effetti cromatici unici.

Il prezzo di uscita delle scarpe (si parte

dai 49 euro al pubblico per le slip-

on) fino a 69 euro per le running ha

trasformato questo brand in un vero

e proprio instant-classic che nel giro

di pochi mesi ha venduto qualche

decina di migliaia di paia solo in Italia

e promette per la prossima primavera

estate di trasformarsi in best-seller

assoluto. Distribuzione:

WWW.BLACKBOARD.IT

FASHION_Speciale Pitti 88

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BRUNO BORDESESe gli “emergenti” sfruttano il

Pitti come trampolino di lancio

proponendo idee nuove e spesso

lungimiranti, capita al contrario

che i brand più affermati si rilassino

per troppo tempo, sfruttando

soltanto il proprio nome, questo

o quel modello più collaudato,

senza rischiare troppo e senza

sforzarsi per portare qualcosa di

innovativo agli occhi dei propri

clienti.

Passando davanti alle scarpe di un

nome importante come quello di

Bruno Bordese è stato invece quasi

obbligatorio fermarsi, guardare

attentamente ogni proposta e

cercare di saperne di più sulla

concept collection SS16.

Quello portato a Firenze è un

progetto molto contemporaneo

che potremmo definire

sperimentale, ispirato alle scene

del film “Mad Max: Fury Road“,

alle ambientazioni nel deserto e

al mondo militare: quest’ultimo

è molto presente, basti pensare

che alcune tomaie sono realizzate

tramite il riutilizzo di tende militari

originali e la bellissima rivisitazione

artistica di un pattern camouflage

sui toni del verde/khaki “invade”

praticamente tutti i modelli

presenti.

Una produzione eterogenea, tra

stupendi stivaletti che trasudano

artigianalità e cura del dettaglio,

loafers, desert boots e stringate

adatte a qualsiasi look. Non

possono mancare le sneakers,

fiore all’occhiello che ha regalato

un certo successo nel panorama

urban-street al designer torinese.

Presentate sia hi-top che low-top,

con doppia zip e versione senza

lacci, rendono completa una

collezione nata da una bella idea,

con un grande lavoro e un ottimo

risultato.

WWW.BRUNOBORDESE.COM

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FASHION_Speciale Pitti 88

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WIZE AND OPEQualche anno fa entrò sul mercato

un brand di orologi, si chiamavano

Wize and Ope e suscitarono un

certo interesse grazie a un design

accattivante e alla possibilità di

cambiare il cinturino.

Sono passati alcuni anni è il marchio

francese ricompare in maniera

prepotente sulla scena con un

cambio di marcia impressionante.

Innanzitutto all’interno del brand

è entrato, come socio e sponsor,

non uno qualsiasi ma un signore del

calibro di Lil Wayne.

E poi il brand ha tirato fuori dal cilindro

una perla. Come si vede dalle

immagini il marchio ha presentato

sul mercato delle sneakers con delle

luci al led integrate nella suola semi

trasparente. I led si ricaricano tramite

una prese USB, e cliccando sul lato

della scarpa si può accenderle,

spegnerle e anche cambiare i

colori che sono addirittura 6, fino a

selezionare luci a intermittenza o fisse.

Il confine tra cinesata o scarpa da

bambini tipo Bull Boys e figata totale

è sottile. Wize and Ope è riuscita

a mettersi sul lato giusto di questo

confine, grazie a un posizionamento

in boutique di lusso, testimonial

eccellenti e una fascia alta anche in

termini di prezzo (dai 160 ai 200 euro).

A chi scuote la testa di fronte al

prodotto diciamo che Wize and Ope

lo ha messo là dove Jeremy Scott per

Adidas ha messo le sneakers con le

fiamme: ai piedi di dj, personaggi

eclettici della notte, trend setter.

Sicuramente gente eccentrica, che

ama giocare e sorprendere col

proprio stile.

Sul traino di questo prodotto, ne

arrivano anche altri come occhiali

da sole, cuffie con auricolari

bluetooth integrati e una nuova serie

di orologi con cassa in gomma dal

design accattivante.

Gli ingredienti per sfondare ci sono

tutti.

Per l’Italia la distribuzione è curata da

Corona Distribution che sta facendo

un ottimo lavoro.

WWW.WIZEANDOPE.COM

FASHION_Speciale Pitti 88

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FASHION_Sneakers & Shoes

DI MARCO BIANCHI

ALLA RICERCA

DELLE EREDI DELLE NIKE

ROSHE

Con le Roshe Run, negli ultimi 3 anni Nike ha letteralmente tirato fuori dal cilindro un cosiddetto instant classic.Una scarpa che ha veramente fatto il sold-out ovunque. Una sneaker che ha un’aria retro-vintage: di fatto sembra

un modello tirato fuori dagli archivi storici di Nike e invece se indaghi…scopri che è una scarpa disegnata completamente ex-novo.La suola in un pezzo unico, decisamente più alta sul tallone le

dona un’ impostazione in stile running, fornendo la classica un’inclinazione proiettata in avanti, come se si fosse pronti a scattare.Ma non si tratta di sneaker da running in senso tecnico. Queste sono scarpe

FOTO: WWW.DEADSTOCK.IT

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NIKE HUARACELe eredi delle Roshe Run

potrebbero essere proprio loro:

le Huarache. Sono un modello

che disegntato da Tinker Hatfield

dopo il grande successo degli anni

90, e ritornato questa stagione

prepotentemente in voga. E sono

già partite le varianti più originali.

Si pensi solo alle Huarache NM:

uscite questa stagione: il design

è assolutamente originale, con

quella corda dal gusto nautico

che percorre la tomaia, e la suola

NM (Natural Motion) dal design più

spezzato rispetto alla classica suola

in un pezzo unico del modello

base.

85

FASHION_Sneakers & Shoes

che per la loro leggerezza, traspirazione, e comodità sono diventate la perfetta scarpa casual per la vita di tutti i giorni Tantissime versioni uscite in differenti colori e materiali hanno assicurato un risultato commerciale eccezionale, sicuramenteaccompagnato da un prezzo di ingresso al mercato, 99 euro nei modelli base, che le ha rese accessibili a molti. I trend setter che le hanno scoperte ormai oltre 3 anni fa, stanno tuttavia già guardando avanti. E chi pensa che il successo sia eterno ripensi solo a 6 anni fa quando ai piedi di chiunque c’erano solo le Nike Blazer, oggi quasi sparite dagli scaffali italiani.Se vogliamo giocre alla ricerca di un’ erede della Rosherun oggi ci sono 4 nomi interessanti.

1.

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NIKE SOCK DARTIl secondo modello che vi

presentiamo sono le Sock Dart

e rappresentano una di quelle

scarpe di cui Nike è maestra.

Quelle scarpe che calzano

come un guanto, estremamente

tecniche ma in fondo realizzate

per la vita di tutti giorni. La

scarpa è costruita su una suola

in stile running su cui si erge la

tomaia realizzata praticamente

con un’intera ‘calza’ di mesh

tecnico su cui un laccio in gomma

perforata trasparente che

mantiene bloccato il piede.

In occasione dell’Independence

Day sono in uscita tre colori…per

ora svelato il rosso e il blu e bianco.

FASHION_Sneakers & Shoes

2.

Page 87: Wait n°45

NIKE JUVENATEIl terzo modello da tenere in

considerazione sono le Juvenate.

Le più simili alle Rosherun nella

forma sono tuttavia dotate di

una propria personalità. I dettagli

che le contraddistinguono sono

la struttura con for esagonali sulla

tomaia rivestita che appaiono

da sotto il tessuto in mesh semi-

trasparente che le riveste. Inoltre

la caviglia e circondata da un

profilo elasticizzato che permette

di fare aderire in maniera perfetta,

la suola infine ha un’aspetto più

mosso e aerodinamico di quella

delle Roshe.

87

FASHION_Sneakers & Shoes

3.

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88

NIKE SOCFLYL’ultimo modello di cui vi parliamo,

novità di questa stagione, si

chiama Socfly.

Estremizzando il concetto di

comodità e leggerezza delle

Rosherun queste potrebbero

essere la giusta alternativa.

Si tratta di una sneaker a metà

strada fra slip-on e running-style

che riassume le silhouette proposte

finora dal brand statunitense.

La Socfly è composta da una

tomaia che richiama quella delle

Lunar Fly 306, ripulita e proposta

in versione monocromo, con un

grande strap sul collo del piede

Quale sarà allora l’erede delle Rosherun?Probabilmente nessuna di queste. Forse un modello completamente nuovo il cui disegno al momento giace nei laboratori di design Nike. E’ difficile pensare però che il pubblico, ormai abituato così bene in fatto di comodità e leggerezza sia pronto a tornare su modelli più pesanti e meno tecnici. Probabilmente l’erede delle Roshe non potrà prescindere da queste caratteristiche.

Chi vivrà vedrà e come sempre noi di Wait saremo pronti a raccontarvi questa nuova storia.

FASHION_Sneakers & Shoes

che ospita lo swoosh e garantisce

una chiusura solida. A contatto

col terreno la famosa suola Free

3.0, ormai diffusissima e molto

apprezzata per la sua leggerezza

e comodità.

La Socfly è proposta in 3 colori:

grigio chiaro e scuro con suola

bianca e una esclusiva versione

total black.

Se il modello avrà un buon

successo, possiamo pensare

che Nike decida di ampliare la

gamma, colori e varianti di questo

modello trasformandolo in un altro

successo commerciale.

4.

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90

FASHION_Sneakers & Shoes

DI MARCO BIANCHI

SNEAKERS& SHOES

ADIDAS ULTRABOOST J&D LIMITED EDITIONLe Ultra Boost sono oggi la punta

di diamante della collezione da

running di Adidas.

La tecnologia Boost, già lanciata

sul mercato nel 2013 rappresenta

una suola costituita da micro sfere

assemblate (come se fosse una

sorta di polistirolo gommoso) che

permette di assorbire l’urto del

piede e di rilanciare verso l’alto

la forza cinetica con una spinta

superiore. La nuova versione

include quindi la tecnologia

Boost, che diventa Ultra grazie a

un 20% in più di particelle Boost.

La tomaia è realizzata nel tessuto

Primeknit: letteralmente ‘tessuto’

per la massima leggerezza

e traspirazione. Nella suola è

incorporata la leggendaria

tecnologia Torsion di Adidas.

Il brand con le tre strisce tuttavia,

deve aver capito che una scarpa

pensata per grandi performance

sportive merita e puo’ dire la sua

anche dal punto di vista estetico,

trasformandosi in un oggetto

totalmente fashion.

E così sono partite le collaborazioni

speciali e le limited edition.

La prima il modello disegnato

da Stella Mc Cartney. Ora è il

turno di questa serie firmata J&D,

acronimo che riprende i nomi di

Dirk Schönberger & James Carnes,

direttori creativi di Adidas.

I modelli sono 2: la versione total

white e quella tutta nera con

suola bianca. Spiccano i materiali

pregiati, come il tessuto primeknit

mixato a dettagli in pelle con una

sottile stampa ‘snake’. Prezzo al

pubblico: 220 euro

WWW.ADIDAS.COM

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FASHION_Sneakers & Shoes

ARIEL ARIGATOAxel Arigato è un giovane brand

di calzature che definiremmo

‘cutting hedge’. L’azienda ha

sede in Svezia, mentre il design

è pariginio. Il risultato è una

collezione sofisticata che spazia

da eccentrici mocassini da uomo

con nappine, a tutta una serie

di scarpe e sneakers con suola

in gomma. Le nostre preferite

sono proprio le sneakers chukka

con suola in gomma e tomaia

in pelle con effetto ‘squame di

pesce’, disponibili in rosso, nero o

azzurro, con il sottile dettaglio del

logo inciso in oro. Sul sito ufficiale

costano 160 euro al pubblico.

AXELARIGATO.COM

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FASHION_Sneakers & Shoes

ALL STAR CHUCK TAYLOR 70S X PLAY CDGEcco la quarta collaborazione tra

Converse e il brand fondato dal

leggendario designer giapponese

Rei Kawakubo. Esattamente

come successo in passato, i cuori

di Comme des Garçons vengono

stampati sui modelli Converse

anche in questa primavera/

estate 2015, più precisamente

su All Star Chuck Taylor 70s (sia

hi-top che low-top), modello

che si distingue dagli altri per la

suola leggermente più alta e per

la punta in gomma più piccola.

Tomaia in tela rigorosamente

bianca o nera, con il cuore rosso

fuoco dell’artista newyorkese Filip

Pagowski sul fianco per un classico

intramontabile con una marcia

in più.

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AGNETTI, VIA PERANZONI 17/A, 62010 MACERATA, MARCHE AMR, VIA MARTIRI DELLA LIBERAZIONE 153 – 155, 16043 CHIAVARI, LIGURIA ANTONIA, VIA CECCARINI 61/D, 47838 RICCIONE, EMILIA ROMAGNA ANTONIOLI, VIA PAOLI 1, 20143 MILANO, LOMBARDIA BANNER, VIA SANT’ANDREA 8/A, 20121 MILANO, LOMBARDIA BASE BLU, PIAZZA PODESTA’ 1, 21100 VARESE, LOMBARDIA BERNARDELLI, C.SO UMBERTO I 27, 46100 MANTOVA, LOMBARDIA BIFFI, C.SO GENOVA 6, 20123 MILANO, LOMBARDIA

BIG BOSS, VIALE CARDUCCI 74, 44029 LIDO DEGLI ESTENSI (FE) BINI SILVIA PASSEGGIATA,V.LE MARCONI 74, 55049 VIAREGGIO, TOSCANA

BIRBA’S, C.SO GARIBALDI 3, 33170 PODERNONE, FRIULI VENEZIA GIULIA

BONVICINI, C.SO MATTEOTTI 21, 51016 MONTECATINI TERME, TOSCANA

BOUTIQUE FRANCA LEONI, VIA CERCHIA 3, 47121 FORLI’ (FC)

BRUNA ROSSO, C.SO NIZZA 36, 12100 CUNEO, PIEMONTE

CARAVAN, VIA V. EMANUELE 25/A, 12051 ALBA, PIEMONTE

CARON, C.SO CAVOUR 96, 28041 ARONA (NO)

CASTANGIA 1850, VIA MANNO 61, 09124 CAGLIARI, SARDEGNA

CENERE G.B., VIA JACOPO DA PONTE 18/20, 36061 BASSANO DEL GRAPPA, VENETO

COLLI, VIA RAFFAELLO SANZIO 10, 63039 SAN BENEDETTO DEL TRONTO, MARCHE

COLOGNESE 1882, C.SO MAZZINI 75, 31044 MONTEBELLUNA, VENETO

CORTECCI, BANCHI DI SOPRA 27, 53100 SIENA, TOSCANA

COSE, C.SO CAMPI 53, 26100 CREMONA, LOMBARDIA

CUCCUINI, VIA RICASOLI 35, 57125 LIVORNO, TOSCANA

CUMINI MODA, VIA S. DANIELE 3, 33013 GEMONA DEL FRIULI, FRIULI VENEZIA GIULIA

D’ANIELLO, VIA ANIELLO PALIMBO 50/55, 81031 NAPOLI, CAMPANIA

D’ANNA, C.SO VITTORIO EMANUELE 232/236, 84122 SALERNO, CAMPANIA

DANTE 5, VIA DANTE 50, 52,54, 70121, BARI, PUGLIA

DAVINCI, VIA F. DEL CAIRO 7/9, 21100 VARESE, LOMBARDIA

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Emilia RomagnaBOLOGNABACK DOOR P.zza Galileo 3/a, 40123 Bologna ONO ARTE CONTEMPORANEA Via Santa Margherita 10, 40123 BolognaMINIMARKET BOLOGNA Strada Maggiore 21, 40123 BolognaSETTEMETRIQUADRATI Via Malcontenti 9/a, 40126 BolognaELZAPOPPIN Via San Felice 36/A, 40122 BolognaLA FERRAMENTA Via Delle Moline 16/a, 40126 BolognaPROTEC Via Portanova 2, 40123 BolognaSCOUT Via Righi 10, 40126 BolognaROBERTO CANEDA Via Lambertini 1/M, 40026 Imola (BO)DANGER SAS Via Viviani 17, 40062 Molinella (BO)JADER JEANS Via G. Vittorio 2/a int 1, 40056 Crespellano (BO)FERRARAMINIMARKET FERRARA Via Contrari 20, 44100 FerraraABB.AVORIO ANSALONI Via Bersaglieri del Po’ 37, 44100 FerraraUFFA SNC Via Puccini 8/a, 44021 Codigoro (FE)CALIFORNIA Via Provenzali 3, 44042 Cento (FE)VANGUARD Via Bersaglieri del Po, 31/c, 44100 FerraraMARCO MOREO INDUSTRIE Via Giordano Bruno 109, 63017 Porto san Giorgio (FE)CESENAMINIMARKET CESENA C.so Sozzi 78, 47023 CesenaGLITTER Via Biondini 19, 47121 ForlìBLACK SHEEP C.so Mazzini 10, 47023 Cesena (FC)PIPPO OLIMPICO Viale Roma 28, 47016 Predappio (FC)

SCOUT Via Battisti 22, 47023 Cesena (FC)MINIMARKET DEL RICICLO Via Roverella 9, 47521 CesenaCORNER22 Via Carbonari 20, 47521 Cesena (FC)PUNTO SPORT, Viale Carducci 171, 47042 Cesenatico (FC)MODENAMINIMARKET MODENA Via Cesare Battisti 33, 41100ETTORE TARONI SHOWROOM Via Enrico Fermi 1/C, 41057 San Vito, ModenaAMARANTO C.so Adriano 13 A, 41100 ModenaEXTREME Via Sassi 1, 41100 ModenaTRAPPER DI FLORI Via Libertà 34, 41029 Sestola (MO)BLOND SRL Via Alcide Garagnani 3, 41012 Carpi (MO)YANKEE DI CATTANI Corso A.Pio 36, 41012 Carpi (MO)ALESSANDRO G Via N.sauro 34 41013 Manzolino (MO)OFICINA P.zza G.Garibaldi 84, 41049 Sassuolo (MO)PARMAWOODEN STORE Borgo Giacomo Tommasini 12 43121 ParmaBRANDO Strada della Repubblica 19, 43100 ParmaCENTRO MODA Strada Farini 3, 43121 Parma SURFIN IN PARADISE Via Emilio Lepido 31/A, 3100 ParmaVERDI PROMESSE Viale Pertini 5, 43044 Collecchio (PR)GALLERIA 70 SNC Piazza Ghiaia 25, 43100 ParmaGIAMMARIA MONTACCHINI Via Cavour 10/b, 43100 ParmaMINIMARKET PARMA, Strada Luigi Carlo Farini 52, 43121 ParmaPIACENZABACICCIA Via Dionigi Carli 7, 29100 PiacenzaMAX FASHION P.zza Duomo 12-13, 29100 PiacenzaSPEED SNC Corso Matteotti 46/c, 29015 Castel S.Giovanni (PC)TAMY E CO. Viale 20 settembre 136, 29100 PiacenzaGOLDEN SPORT C.so Vittorio Emanuele 120, 29100 PiacenzaL’ALTRO SPORT Via Felice Frasi 25/c, 29100 PiacenzaWHITE Via Mazzini 5, Castel San Giovanni (PC)RAVENNAMINIMARKET RAVENNA Via Corrado Ricci 6, 48121 RavennaSQUASH Via Maggiore 1, 48121 RavennaSQUASH V.le della Lirica 57, 48121 RavennaSQUASH V.le delle Nazioni 129, 48023 Marina di Ravenna (RA)GLUE CLOTHINGS Via Paolo Costa 16, 48121 RavennaSPACE BOUTIQUE Viale Matteotti G. 26/A, 48015 Milano Marittima (RA)MADE & USED Viale Gramsci 43, 48015 Milano Marittima (RA)RESINA Via Roma 19, 48015 Milano Marittina (RA)CALZOLERIA DEL CORSO C.so Saffi 28/C, 48018 Faenza (RA) CODICE 7D Via Pistocchi 7/d, 48018 Faenza (RA)LIMBOAZUL Via della Lirica 33, 48124 RavennaGRIFFI, Viale Matteotti 20, 48015 Milano Marittima (RA)REGGIO EMILIAMINIMARKET REGGIO EMILIA Via Migliorati 1/A, 42100 Reggio EmiliaFUTURO Via Emilia S.Pietro 42100 Reggio EmiliaMANHATTAN SNC Via Guido da Castello 8/e, 42100 Reggio EmiliaMANIA Via Calderini 4, 42100 Reggio EmiliaPIANETA UOMO Via Radici Sud 15, 42014 CastellaraSPORT SERVICE SRL Viale dei Mille 24/a, 42100 Reggio EmiliaT.LOOK Via val D’enza 176/a, 42026 Ciano d’Enza (RE)TABACCHI Via guido da castello 7/i, 42100 Reggio EmiliaSCOUT Via Crispi 3, 42100 Reggio EmiliaWEST L.T.D. via Toschi 13/D, 42100 Reggio EmiliaESPACE Via Gonzaga 4/I, 46016 Guastalla (RE)BARRIO BODEGA, Stradone Del Vescovado 1/C, 42121 Reggio Emilia RIMINI/RICCIONEBLOCK 60 Viale Milano 60, RiccioneBOP STORE P.zzale Ceccarini, 47838 RiccioneMINIMARKET RIMINI Via Sigismondo 17, 47900 RiminiCONVENIENCE MARKET Via Sigismondo 12, 47900 RiminiBAKAMAK Via Sigismondo 27, 47900 RiminiBACK STYLE Via Fratelli Cairoli 25, 47900 RiminiCALIFORNIA Via Roma 93, 47833 Morciano di Romagna (RN)KING SPORT Viale Bovio 56, 47841 Cattolica (RN)SKYWALKER Via P.Guidi 72, 47114 Bellaria (RN)MINIMARKET DEL RICICLO Via Sigismondo 12, 47923 RiminiSPACE Via Cairoli 43, 47900 RiminiCITY TANK Via Mentana 19/A, 47921Rimini AB RAPPRESENTANZE Via Salara 6/e, 48015 Cervia

LazioLATINAFRANKIE QUAKE Centro Comerciale Morbella, 04100 LatinaFLORENZANI GIORGIO Via Friuli Venezia Giulia, 04019 Terracina (LT)RIETIFREESTYLE SPORT P.zza Oberdan 16, 02100 Rieti ROMAALEXANDER Piazza di Spagna 51, 00187 RomaLEAM Via Appia Nuova 26, 00183 RomaPARIS Via di Priscilla 97/99, 00199 Roma

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LiguriaGENOVABOX 86 Piazza Della Vittoria, 86/R. 16100 GenovaKISS POLLY Strad.ne S. Agostino 26R 16123 Genova LA SPEZIAGALAX SARZANA Via Mazzini 20, 19038 Sarzana (SP) IMPERIAVICTORY MORGANA BAY C.so Trento e Trieste 16, 18038 San Remo (IM)NOMURI Via Cavour 14, 18010 San Remo (IM)PANIC SURF SHOP, Via Canepa 5, 18013 Diano Marina (IM)SAVONAHILABELA Via Milano 21, 17021 Alassio (SV)

LombardiaBERGAMOBAZAAR WEAR Via S. Alessandro 23/b, 24122 BergamoCLUB 88 Via Papa Giovanni XXIII 88, 24122 BergamoSPIN-OFF Via S. Alessandro 52, 24122 BergamoPLANET Piazzetta Santagiuliana, 24047 Treviglio (BG)BRESCIAWOODEN STORE Via L. Einaudi 21 25121 BresciaMINIMARKET BRESCIA Via Trieste 43/E, 25122 BresciaBAZAAR WEAR C.so Martiri della Libertà N.21/a, 25122 BresciaBELOTTI CALZATURE Via Tien An Men 15, Roncadelle (BS)FORBICE P.zza Vittorio Emanuele 48 25034 Orzinuovi (BS)GUALTIERO JEANS Via Francesca Nord 1, 25030 Roccafranca (BS)HANGARD Via XXVI Aprile n. 55, 25032 Chiari (BS)MAYBE Via Roma 23, 25039 Travagliato (BS)CA.ST. Distribution srl Via Palestro, 46 25034 Orzinuovi (BS) BAGLIONI JEANS Via Roma 78, 25040 Cortefranca (BS)TABO Via Nazario Sauro 5, 25015 Desenzano del Garda (BS)PUNTO ZERO Via Lungolago Marconi 18/A, 25049 Iseo (BS)COMOFRATELLI BUTTI Via Luini 1, 22100 ComoPOPCORKN SHOP & STYLING Via XX Settembre 8, 22100 ComoCREMONACLEOFE Via Trento e Trieste, 69, 26100 CremonaCHECK POINT Via Petofi 4, 26041 Casalmaggiore (CR)LECCOMARTINA STEFANO RAPRESENTANZE C/o Duplex - Contrada Improvvisata, 73046 Matino (LE)THREESIXTY Via del Pozzo 6, 23900 LeccoSCOUT Piazza Mario Cermenati 23900 LeccoMANTOVACHECK POINT Via Virgiliana 16, 46100 MantovaCHECK POINT Via Mantova 48, 46041 Asola (MN)SPORTIME Via Orefici 29/31, 46100 MantovaSPORTIME Via Bracci 53, 46100 MantovaBIG ONE SHOP Via Grossi 11, Viadana (MN)MILANOANTONIA BOUTIQUE Via Ponte Vetero 1 ang. Via Cusani, 20121 MilanoANTONIA MAN Via Ponte Vetero 9 ang. Via Sacchi, 20121 Milano247 SHOWROOM Via Pestalozzi 4, Area San Cristoforo, 20143 MilanoADVANCED STUDIO SRL Corso Plebisciti 17, 20129 Milano (MI) BLUE DISTRIBUTION Via Dionigi Bussola 9, 20143 MilanoCIRCOLO MAGNOLIA Via Circonvallazione Idroscalo, 41 20090 Segrate (MI)DICTIONARY C.so di Porta Ticinese 46, 20122 MilanoDOT Via Pietro Giannone 4, 20154 MilanoFALCONIERI Via Uberti 6, 20134 MilanoFRAV Corso di Porta Ticinese, 83 ang. Via Vetere, 20123 MilanoGIORGIO CRIPPA Via Comelico 3, 20135 MilanoGLAMOUR IN ROSE Via Solferino 12, 20121 MilanoGOA CORPORATION Via A.Sciesa 22,20135 MilanoHOOP SHOP Via Dante 18, 20017 Rho (MI)IEFFE RAPPRESENTANZE Via Morimondo 16 (Ex Richard Ginori) 20143 MilanoJ.A.T. Via Morimondo 21, 20143 MilanoJUMP Via Sciesa 2/a 20100 MilanoJUMP Via Pacini 13, 20100 Milano

LUCA ROMA Via Suzzani 295, 20162 MilanoMASCHERONI Via Prealpi 28, 20034 Giussano (MI)MINIMARKET MILANO Corso di Porta Ticinese 12, 20139 MilanoMELODY MAKER Via Tortona 5, 20144 MilanoMULINO DOKS DORA Toffetti 9 20139 MilanoOLIMPIA D. via Carlo D’Adda, MilanoPINK Via Friuli 19, 20135 MilanoSAPI C.so Plebisciti 12, 20129 MilanoSIZE MILANO Via Cascina Venina 7, 20090 Assago Milanofiori (MI)SKIPINTRO Via Donatello 2/m 20100, MilanoSOTAVENTO V.le Lecchi 7/9, 20135 MilanoSPECIAL C.so di Porta Ticinese 80, 20123 MilanoSTUDIO MILANO Via G. Bugatti 12, MilanoOFFICINE TESSILI Showroom, Centro Le Pagode s.s. 11 padana superiore n° 30, 20063 Cernusco Sul Naviglio (MI)VINICIO DONNA Piazza Monumento 3, 20025 Legnano (MI)VINICIO UOMO Corso Italia 22, 20025 Legnano (MI)VF ITALIA, Via Varesina 158, 20156 Milano PURE C.so del Popolo 50/56 20038 Seregno (MI)MONZA E BRIANZANORRGATAN Vicolo Lambro 1, 20900 MonzaPESSINA ACTIVE Via Italia 3 MonzaCARNELLI Via Italia 36, MonzaSHAPE SRL Via degli Scotti 4, 20040 Busnago (MB)BALTIMORA STUDIO Via Aliprandi 19, 20900 Monza (MB)LOLLY C.so Libertà 37, 20031 Cesano Maderno (MB)AUGUSTO VERGANI P.zza Nazionale 15, 20056 Trezzo Sull’Adda (MI)PAVIAGLAMOUR CAFE’ C.so Cavour 20 (presso Centro Poli), 27100 PaviaMINERVA BAR & LOUNGE P.zza Mierva, 27100 PaviaSAFARA’ Via Strada Nuova, 27100 PaviaSUPER*FLY DELUXE Via Parodi 3, 27100 PaviaHOSTARIA DEL MERCATO VECCHIO Via C. Battisti 9, 27029 Vigevano (PV)GLAMOURCENTER Via Mondetti, 11/A 27029 VigevanoCENTRO POLISPORTIVO SANTA MARIA Via S. Maria 80, 27029 Vigevano (PV)SONDRIOBUNKER SHOP Via Bottarola 11, 23100 SondrioTHE PRESIDENT Via Trieste 58, 23100 SondrioCONTATTO Via Vanoni 18, 23017 Morbegno (SO)VARESERANE URBANE Via Del Cairo 1, 21100 Varese REFRESH SHOP V.le Garibaldi 27/A, 21026 Gavirate (VA)PACIFIC SHOP Largo San Giuseppe 3, 21052 Busto Arsizio (VA)PACIFIC SHOP Via Daniele Crespi 1, 21052 Busto Arsizio (VA)MARCO MOREO INDUSTRIE Via Damiano Chiesa 1, 21013 Gallarate (VA)LIMITED Viale Europa 4/c, 21010 Golasecca (VA)

MarcheANCONAMINIMARKET ANCONA Corso Stamira 47, 60131 AnconaMBC Via Commercianti 7, 60019 Senigallia (AN)PHOENIX Via Albertini 36, Gross pad.12, 60131 AnconaUNDERGROUND LEGEND SRL Piazza Giuseppe Garibaldi 6, 60044 Fabriano (AN)MINIMARKET SENIGALLIA Corso 2 Giugno 50, 60019 Senigallia (AN)MINIMARKET FABRIANO, Via Beniamio Gigli 15, 60044 FabrianoSOLAZZI UOMO, C.so II Giugno 51, 60019 Senigallia (AN)ASCOLI PICENOEPTA Via Del Trivio 28, 63040 Ascoli PicenoURBAN STREET Viale Cavallotti 129, 63822 Porto San Giorgio (AP)BLAB Via Ugo Bassi 91, 63074 San Benedetto del Tronto (AP)FERMOSIX FEET UNDER, Via Mazzini 105, 63822 Porto San Giorgio (FM)MACERATAMARCO MOREO INDUSTRIE Via Ascoli 10/12, 62010 Montecosaro (MC)SNOWY SUMMIT Via C. Vanni 141, 62014 Corridonia (MC)MINIMARKET CIVITANOVA MARCHE, C.so Dalmazia 105, 62012 Civitanova Marche (MC)PESARO URBINOMINIMARKET FANO Corso Matteotti 88, 61032 Fano (PU)PESCARAT.U.B. THE URBAN BOX Via Gobetti 184/186, 65121 Pescara

MoliseCAMPOBASSOA.D. 59 Fashion Shop Via Ferrari 59, 86100 CampobassoCOCOLOCO Piazza G.Pepe 56, 86100 Campobasso

Piemonte ALESSANDRIAMINIMARKET ALESSANDRIA Via dei Martiri 31, 15100 AlessandriaASTIEHY! SHOP Interno Corso Alfieri 241, 14100 AstiBIELLASUPERSTAR Via Italia 82, 13886 Biella (BI)TORINO

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PINK NOISE Via Somalia 6, 10127 Torino FLOWER DISTRIBUTION Via Bologna 220, 10154 TorinoSPAZIO 211 Via Cigna 211, 10154 TorinoSERAFINO FERRUCCIO Via Val Prato 68, 10155 TorinoSTICKY FINGERS Via delle Orfane 24 D, 10100FRAV via Po 3, 10100 Torino FRAV Via Bonelli 11, 10100 TorinoFULL 80 Via Bologna 220, Int. 17/20, 10152 TorinoYOU YOU SHOP P.zza Vittorio Veneto 12/F, 10123 TorinoFRAV P.zza S. Marta 4, 10015 Ivrea (To)VERBANO-CUSIO-OSSOLA MINIMARKET DOMODOSSOLA, V. G. Marconi 17, 28845 Domobossola (VB)VERCELLINOVE Piazza Palazzo Vecchio 9, 13100 VercelliVALENTINO TOP Via Fratelli Laviny 15-19, 13100 Vercell

Puglia BARLETTA-ANDRIA-TRANIMAFE’ GALLERY Via Mario Pagano 176, 70059 Trani (BAT) ROOMS 18:20 Via Firenze 28, 76123 Andria (BT)BARIBANANA MOON C.so Cavour 45, 70122 BariCULP DENIM Via Sparano 101, 70121 BariCULPADO Via Sparano 85, 70121 BariI FANIZZI Via Sparano 48, 70121 BariI FANIZZI Via Melo 9/11, 70121 BariI FANIZZI C.so Benedetto Croce 195 70121 BariOLIVER STONE Corso Cavour 103, 70121 BariUNKNOWN Via Principe Amedeo 98, 70123 BariMAISON STUDIO Via isonzo 2 76011 Bisceglie (BA)VINCENZO ZAGARIA Via S. Giuseppe 5, 70014 Conversano (BA)BRINDISISUITE P.zza G.Matteotti 9, 72100 Brindisi G.M. Via Gorizia 65, 72021 Francavilla Fontana (BR)FOGGIAMANHATTAN FASHION STORE C.so Garibaldi 23, 71100 FoggiaLECCEMAKING SHOWROOM, Strada Statale Arnesano-Novoli, Uscita Tangenziale 11, Novoli Salice S. 73010MINIMARKET GALLIPOLI, C.so Roma 51, 73014 Gallpoli (LE)TARANTOSHOPPING VOGUE Via Campania 137, 74121 TarantoL’UOMO Via Acclavio 56, 74123 TarantoSANGIORGIO VITO C/O SNEAKERS FOR LIFE Via della pace 43, 74013 Ginosa (TA)

Sardegna CAGLIARIMONOMUSICSHOP, Via Eleonora d’Arborea, 09125 CagliariNEW YORK P.zza Martiri, 09100 CagliariEMANUELE VASSENA Via Bulgaria 1/a, 90045 Quartu Sant’Elena (CA)

Sicilia CATANIAIBRIDI, Corso Italia 23, 95125 CataniaMATAS C.so Umberto 239/241, 95024 Acireale (CT)DOMENICO LEOTTA Via G. Verdi 37, 95030 Nicolosi (CT)MESSINACHIRICO BOUTIQUE SRL Via Dei Mille 68-70, 98122 MessinaPALERMOMINIMARKET PALERMO Via Principe di Belmonte 61, 90123 PalermoERDAGOSTUDIOS Via F.Ferrari Orsi 78 Piano Semi interrato-1, 90123 Palermo (PA)TRAPANILOOK BOOK Via G. Amendola 10-12, 91011 Alcamo (TP)

Toscana AREZZOMINIMARKET AREZZO Via Tolletta 3, 52100 ArezzoVOGA SHOP Via De Redi 3, 52100 ArezzoMANTOVANI C.so Italia 49, 25027 San Giovanni Val d’Arno (AR)BAZAAR ABBIGLIAMENTO Via Roma 83/85, 52014 Ponte a Poppi (AR)FIRENZEGERARD LOFT Via dei Pecori 36/R, 50100 Firenze FLOW STORE Via Vecchietti 20/26, 50100 FirenzeGLUE FIRENZE ALTERNATIVE CONCEPT SPACE c/o U.S. Affrico - Viale Manfredo Fanti 20, 50100 FirenzeGOLD Via Verdi 19/R 50100 FirenzeGOLD Via Gioberti 54/R 50100 Firenze GRIFFE Via G. Ambrosoli 52-6, 50136 FirenzeSOCIETÈ ANONYME Via G.B. Niccolini 3/F 50121 FirenzeVERDE GIOIA Via Santo Stefano 102, 50013 Campi Bisenzio (FI)NAIVE Via Giuseppe del Papa 57, 50053 Empoli (FI)EMIVLAB Via F.Meucci 17/19, 50012 Bagno a Ripoli (FI)PITT UNITED Via Di Porto 99, 50018 Scandicci (FI)MAZZANTI & BANDINELLI Via Massimo D’Antona 17, 50019 Sesto Fiorentino (FI)

GROSSETOMILK Via Cavour 1, 58100 Grosseto LIMI TED Via Amorotti 21, 58022 Follonica (GR)LIVORNOCUCCUINI Via Ricasoli 35, 57125 LivornoLUCCAGIGOLO’ Via Calderia 10, 55100 Lucca LENCI Via Santa Croce 36, 55100 LuccaPIETRASANTAMINIMARKET PIETRASANTA Via Giuseppe Mazzini 50, 55045 Pietrasanta (LU)FIACCHINI Via Carducci 8/A, 55042 Forte dei Marmi (LU)PISAGIGOLÒ C.so Italia 51, 56125 PisaROYALE STORE P.zza San Paolo all’Orto 2, 56125 PisaDIVO Via Di Bientina 64, 56020 Santa Maria Monte (PI)DIVO C.so Matteotti 24, 56025 Pontedera (PI)BEAT Corso Matteotti n. 139 – Pontedera (PI)MAZZEI Via I Maggio 18, 56025 Pontedera (PI)PISTOIABONVICINI C.so Matteotti 21, 51016 Montecatini Terme (PT)SIMONE MIGLIORINI ABBIGLIAMENTO Via Del Can Bianco 8, 51100 PistoiaPRATOPOP P.zza Sant’Antonino 15, 59100 PratoLION SHOP Via Pasubio 12/30, 59100 PratoSIENAOZ SHOP Via XX Settembre 31, 53036 Poggibonsi (SI)

Trentino Alto AdigeBOLZANOA STORE Via Bottai 4, 39100 BolzanoTRENTOKOSMOS GALLERY Via Manci 75, 38122 TrentoSEVEN BEST Galleria Partigiani 7, 38122 TrentoKOSMOS Borgo S. Caterina 25, 38068 Rovereto (TN) SURF PLANET, Via Sarca Vecchio 1, 38069, Nago-Torbole(TN)

Umbria PERUGIA323 BEST, Via Anfiteatro 18/20, 06049 Spoleto (PG) SMOOTH Via Settevalli 298, 06129 PerugiaCOOLCHA SRL Via A. da Sangallo 17/F, 06034 Foligno (PG)CAVALLO PAZZO (FRIENDS) C.so Cavour 15, 06034 Foligno (PG)DODI SPORT V.le Umbria 50, 06063 Magione (PG)LO STRACCIAIO Via XXIV Maggio 35/b, 06055 Marsciano (PG)BEST, Via Firenze 36, 06083 Bastia Umbra (PG)TERNISARTORIALIST (HOTEL) Via Del Leone 2/4, 05100 Terni

Valle d’AostaAOSTAMORAMARCO 33 Via S. Anselmo 33, 11100 AostaOFFICINETESSILI - BARRADUE S.N.C. Via Hotel des Etats, 9/11, 11100 Aosta

VenetoPADOVAMINIMARKET PADOVA Corso Umberto I 6, 35127 PadovaMAGLIFICIO CIEFFE SRL Pass. Del Bottesin 15, 35028 Piove di Sacco (PD)SACO SAS Via Corsica 17, 35127 PadovaROVIGOEDWARD Via Trento 9, 45100 RovigoTREVISOPROSPECTING by Slash, Piazza della Dogana 10, 31100 Treviso (TV)VENEZIABRICK LANE man street style, Via Cairoli 106, 30031 Dolo (VE)DAVIDE SPORT di Davide Liva, P.zza Marconi 27, 30038 Spinea (VE)HOTSTUFF Via Bafile, 30016 Lido di Jesolo (VE)SPINAZZE’ Via Como 1, 30027 San Donà di Piave (VE)CENTRO TOM, Via Caltana 169, 30036 S. Maria di Sala (VE)VICENZAWOODEN STORE Piazzotto Montevecchio 30 36061 Bassano Del Grappa (VI)ATOM PLASTIC Via Schiavonetti 16, 36061 Bassano Del Grappa (VI)CLACSON Via Jacopo da Ponte 10/12, 36061 Bassano del Grappa (VI)EIGHTBALL Via Schiavonetti 22, 36061 Bassano del Grappa (VI)FREE STYLE Via B. Bizzio 4, 36050 Bolzano Vicentino (VI)VERONAHI-TEC, VIA FAPANNI 38, 30171 MESTRE (VE) WOODEN STORE Via Fama 15 37121 VeronaMINIMARKET VERONA Via Stella 10, 37121 VeronaFOLKS Via Sole 7, 37121 Verona DOUBLE FIVE SRL Via Adua 16, 37121 VeronaMR GULLIVER Via San Vitale 37/E, 37129 VeronaFASHION NO VICTIM Via Morgagni 4/a, 37135 VeronaBLUE DISTRIBUTION SRL Via Pietro Vassanelli 52, Bussolengo (VR)L’AQUILONE, Corso Garibaldi 11, 37069 Villafranca di Verona (VR)

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