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2011/2012 concerti Orquesta Sinfónica de Venezuela Simón Bolívar Diego Matheuz

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2011/2012 concerti Orquesta Sinfónica de Venezuela Simón BolívarDiego Matheuz

Hilti. Passione.Performance.

­Orchestra­Sinfonica­del­VenezuelaSimón­Bolívar

www.hiltifoundation.org

www.hilti.it

Project3-bis:Layout 1 16/11/11 14:22 Page 1

Hilti. Passione.Performance.

­Orchestra­Sinfonica­del­VenezuelaSimón­Bolívar

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Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, 2011A cura dell’Area ComunicazioneCoincidenze e citazioni a cura di Giulia BassiFonti delle citazioni: Andrew Porter, Hector Berlioz, Musica in fiamme, in www.sapere.it; Fran-co Pulcini, Il sorriso del naufrago, in “Amadeus” n.171, Rizzoli De Agostini, febbraio 2004; Gian-franco Vinay, Stravinsky, in “Musica e Dossier” n. 27 marzo 1989, Giunti.

L’editore si dichiara pienamente disponibile a regolare le eventuali spettanze relative a diritti di riproduzione per le immagini e i testi di cui non sia stato possibile reperire la fonte.

2 dicembre 2011, ore 20.30Teatro Municipale Valli

Evencio Castellanos Santa Cruz de Pacairigua suite sinfonica

Igor Stravinskij L’uccello di fuoco suite (1919)

Introduzione; Danza dell’uccello di fuoco; Variazione dell’uccello di fuoco; Danza delle principesse; Danza infernale del re Koščej; Berceuse; Finale

Hector Berlioz Sinfonia fantastica op. 14

Sogni, passioni (Largo - Allegro agitato ed appassionato assai)Un ballo (Valse: Allegro non troppo)Scene nei campi (Adagio)Marcia al supplizio (Allegretto non troppo)Sogno di una notte di Sabba (Larghetto - Allegro)

Orquesta Sinfónica de Venezuela Simón BolívarDiego Matheuz direttore

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Ho voluto insegnare la musica ai bambini perchè sono un musicista, e non mi piaceva che la musica fosse ridotta a un passatempo per le minoranze, fosse diventata qualcosa d’élite. All’inizio il mio era soltanto un progetto sociale per i bambini poveri, ma l’entusiasmo con il quale è stato accolto mi ha spinto a farlo diventare un vero e proprio progetto musicale.

La musica permette di crescere spiritualmente e mentalmente. È l’arte che riesce a riconciliare la volontà e l’anima. Il giovane diventa artista ed ottie-ne un riconoscimento sociale, diventa l’orgoglio della famiglia e ha il suo riscatto. José Antonio Abreufondatore del Sistema musicale venezuelano, Fundación del Estado para el Sistema Nacional de las Orquestas Juveniles e Infantiles de Venezuela (FESNOJIV)

Berio

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Un saggiodi Roberto Favaro

La suite sinfonica Santa Cruz de Pacairigua, composta nel 1954 da Evencio Castellanos (1915-1984, massima figura della sto-ria musicale venezuelana non solo del XX secolo), è una vera e propria pietra miliare della musica colta latinoamericana o, più precisamente, della musica ibero-americana dell’intero XX se-colo. In questa composizione si manifestano infatti, magnifica-mente condensate e realizzate, alcune delle principali traiettorie dell’originale estetica musicale maturata nei Paesi dell’Ameri-ca latina non solo nel ‘900 ma più estesamente nel corso della sincretica maturazione culturale sviluppata nel corso di alcuni secoli. Ed è proprio il carattere sincretico, in fondo, a rappre-sentare la prima notevolissima evidenza non solo della musica ibero-americana più originale e convincente ma proprio di que-sto lavoro così rappresentativo e influente. Sincretica è infatti la complice coabitazione nello stesso spazio compositivo di tre diverse traiettorie stilistiche, linguistiche ed espressive: in pri-mo luogo la traiettoria e il segno della tradizione musicale autoc-tona, precolombiana, caratterizzata da elementi melodici e tim-brici oltre che ritmici e intonativi inconfondibili con le matrici pervenute in America latina e in Venezuela dopo le conquiste spagnole e portoghesi; in secondo luogo proprio la traiettoria musicale importata dai colonizzatori, il ricco e articolatissimo bagaglio etnico e comunicativo della tradizione spagnola e por-toghese; infine, la traiettoria della musica colta, mediata co-munque dal veicolo dell’importazione iberica, appartenente alla tradizione europea così come si sviluppa lungo diversi secoli di storia musicale. La suite Santa Cruz de Pacairigua, dedicata alla piccola località di Guatire, paese natale di Viciente Emilio Sojo, maestro di Castellanos e fondamentale elemento di stimolo per la nascita di una musica nazionale venezuelana, condensa questi diversi fattori di caratterizzazione e offre all’ascoltatore di oggi

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l’ulteriore connessione con alcuni, seppure non troppo spinti ma pur tuttavia presenti, stimoli provenienti dalle linee della nuova musica del ‘900. In questo senso, anzi, Santa Cruz de Pacai-rigua appare come esempio paradigmatico della fusione, della coabitazione e della messinscena delle diverse anime della mu-sica ibero-americana. Le diverse parti di cui è formata offrono infatti una sorta di viaggio, di incursione, persino, nella vita, nei caratteri umani peculiari e nell’atmosfera paesaggistico sonora di questo territorio. La suite inizia con una esplosione di ritmi e di danze tipiche della tradizione autoctona, descrivendo l’at-mosfera della festa popolare di San Pedro dove ai tipici caratteri etnici si accompagnano poi elementi più elaborati o afferenti alla tradizione iberica, oltre a una esplicita citazione del brano Blan-do Suspiro, del musicista Hernandez de Léon, come Castellanos allievo di Sojo. La parte centrale riprende con le inflessioni della tradizione nera, autoctona, inserisce elementi riferibili alla festa popolare di San Juan, proseguendo poi con il Salve e la proces-sione del Corpus, nonché con espliciti riferimenti nazionalistici. La parte conclusiva propone una sorta di catartica e frenetica convergenza di tutti gli elementi finora apparsi, sia di provenien-za colta, sia di inclinazione arcaica.

La composizione da parte di Igor Stravinskij dell’Uccello di fuo-co, così come del pressoché coevo balletto Petruška, si lega sal-damente e potremmo dire inesorabilmente alla figura di Sergej Diaghilev, figura composita ed eclettica di mecenate, impresa-rio, scopritore di talenti che in quegli anni a cavallo del 1910 pro-muove a Parigi la produzione di spettacoli innovativi di musica e di balletto. In particolare, Diaghilev fonda nel 1909 i celebri Balletti Russi, compagnia destinata a segnare profondamente la storia della coreografia moderna e in buona parte anche a condi-zionare felicemente alcuni tra i più radicali sviluppi della storia musicale del ‘900. I migliori, giovani artefici del balletto russo di quegli anni, provenienti quasi tutti dal Teatro Mariinskij di Pietroburgo e dal Bolshoj di Mosca, legano il proprio nome alla compagnia di Diaghilev: tra questi, in particolare, Anna Pavlova, Vaslav Nijinskij, Mathilde Kschessinska, Tamara Karsavina. Ma il gruppo si arricchisce subito di altri protagonisti assoluti del

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balletto, tra cui, in particolare, Michel Fokine primo ballerino e coreografo principale dei Balletti tra il 1909 e il 1912. Non bi-sogna poi dimenticare la straordinaria capacità di Diaghilev di coinvolgere e stimolare l’incontro tra le diverse arti, promuoven-do una fitta rete di collaborazioni tra coreografi, appunto, e pit-tori (alcuni dei quali tra le massime figure della prima avanguar-dia artistica: Leon Baskt, George Braque, Pablo Picasso, e poi ancora, negli anni, Nathalia Goncharova, André Derain, Henri Matisse, Giorgio De Chirico, Maurice Utrillo) oltre naturalmente a musicisti (insieme a Stravinskij, che vedremo ora, anche pro-tagonisti massimi della scena contemporanea come Claude De-bussy, Maurice Ravel, Eric Satie, Darius Milhaud, Francis Pou-lenc, Sergej Prokov’ev, Richard Strauss). È in questo contesto di fermento e di intrecci artistici che matura e repentinamente deflagra il fenomeno Stravinskij: notato da Diaghilev, il quale aveva potuto sentire i suoi Fuochi d’artificio, il musicista russo viene invitato dall’impresario a cimentarsi prima con una prova interlocutoria (l’orchestrazione di due brani di Chopin – Nottur-no in la bemolle e Valzer brillante in mi bemolle – da inserire nel balletto Le silfidi), quindi con un incarico ben più impegna-tivo e, per la storia della musica, decisivo: la composizione di musiche originali per un nuovo balletto. Stravinskij, impegnato allora nella realizzazione dell’opera Le rossignol, abbandona im-mediatamente questo progetto e si dedica alla stesura del nuovo lavoro, incentrato, su scelta di Fokine, sull’antica fiaba popolare russa dell’Uccello di fuoco: è la storia di un uccello dorato e ma-gico che aiuta lo zarevič Ivan a sconfiggere il malvagio Koščej l’Immortale e a conquistare l’amore di una delle tredici fanciulle tenute prigioniere nel suo giardino incantato. La prima rappre-sentazione va in scena all’Opéra di Parigi la sera del 25 giugno 1910, con le coreografie dello stesso Fokine, scene di Alexandre Golovine, costumi di Leon Bakst e direzione di Gabriel Pierné. Stravinskij appronterà, nel 1911 e poi ancora nel ’19 e nel ’45, tre diverse Suite tratte dalla musica per il balletto.È innegabile, come dicevo, che da questa circostanza contestua-le e da questa composizione, cui seguirà immediatamente dopo la realizzazione di Petruška e poi, di lì a poco, nel 1913, della rivoluzionaria Sagra della primavera, inizi un capitolo nuovo,

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Stravinskij

Un uomo ha un solo luogo di nascita, una sola patria, un solo paese – e non può avere che un solo paese – e il luogo in cui è nato è il fatto più impor-tante della sua vita.

Io non provo mai. O compongo o non compongo.

Dodici note in ogni ottava e la varietà del ritmo mi offrono delle opportuni-tà che tutto il genio umano non esaurirà mai.

Se, come quasi sempre accade, la musica sembra esprimere qualcosa, que-sta è soltanto un’illusione.

Un buon compositore non imita: ruba.

I film musicali devono avere lo stesso rapporto con i film drammatici, di chi sta suonando il piano nel mio soggiorno con il libro che sto leggendo.

Stravinskij

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influente su tutto il XX secolo, per la storia della musica oltre che della coreografia, del balletto, e della realizzazione scenica. “Osservalo bene – dirà Diaghilev alla Karsavina, sua prima bal-lerina, durante una prova del balletto, indicando Stravinskij – quello è un uomo all’alba della sua celebrità”. I motivi di novità nell’Uccello di fuoco sono innumerevoli e anticipano e prepara-no le esplosioni compositive imminenti: le scelte intonative già protese verso il prossimo, futuro modalismo, le ricercate solu-zioni timbriche, la pronuncia ritmica ed espressiva, qui invitate a prendere la via delle asimmetrie e delle complessità definiti-vamente conquistate poi con la partitura della Sagra. Al tempo stesso, la stretta connessione della musica con l’azione scenica e drammaturgica, fanno trapelare anche i numerosi rinvii ai ba-samenti della poetica stravinskiana, agli influssi che gli vengono dal passato e anche dal presente musicale: le sofisticate ricerche timbriche di Debussy, la ritmica tagliente di Ravel, certe costru-zioni melodiche riferibili a Musorgskij o a Rimskij-Korsakov. Indubbiamente però, dal ricco e preziosissimo tessuto rappre-sentativo di questa musica, le parti più dirompenti e già definiti-vamente stravinskiane sono quelle dedicate a Koščej l’Immorta-le, e tra queste, su tutte, certamente la notissima e meravigliosa “Danza infernale”.

Scritta nel corso del 1830, rapidamente, in soli quattro mesi da gennaio ad aprile, ed eseguita per la prima volta in pubblico a Parigi la sera del 5 dicembre di quello stesso anno, la Sinfonia fantastica op. 14 è forse l’opera più rappresentativa della poetica e del pensiero musicale generale di Hector Berlioz. La fisiono-mia di questo lavoro si inscrive in quel genere musicale che solo qualche decennio più tardi, grazie soprattutto alle elaborazioni teoriche e compositive di Franz Liszt, avrebbe assunto il nome di poema sinfonico. È innegabile infatti l’appartenenze della Sin-fonia fantastica all’ambito, pure variegato e composito, della musica a programma: una vicenda, un soggetto, una narrazio-ne, forse anche un piano raffigurativo ben delineato, fanno da sponda esterna o da superficie riflettente al tracciato di suoni che in modo libero e soprattutto autosufficiente, restituiscono all’ascoltatore la sostanza contenutistica del programma stesso.

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Ma il poema (o il quadro, e allora si chiamerà Tonmalerei, pittu-ra sonora) è sinfonico proprio per il suo essere una vicenda ben articolata, perfino dettagliata in certi passaggi particolari, rac-contata però esclusivamente per mezzo dei suoni, senza l’ausilio della parola o dell’immagine visiva, cioè dei veicoli semantici e iconici tradizionalmente preposti alla raffigurazione descrittiva. Un testo, una traccia, un titolo, una trama, esterni e indipenden-ti dall’opera, prestano alla musica la direzione da seguire, fanno da segnaletica stradale, come la chiamerebbe Gustav Mahler, per l’elaborazione di un tracciato sonoro che resta però alla fine autonomo, irriducibile veramente al recinto del racconto utiliz-zato. In altre parole, ed è bene considerare queste premesse pro-prio parlando della Sinfonia fantastica, quel che rimane palese all’ascoltatore del poema sinfonico è l’incolmabile diaframma che si apre inevitabilmente e positivamente tra programma e realizzazione sonora: è lì, in quello spazio profondo e oscuro di separazione tra due modi diversi di significare, che si annida-no le lacune inesplicabili, i margini indeterminati e latenti della ricostruzione o restituzione musicale della trama stessa. Il che, occorre aggiungere, è il vero valore aggiunto della narrazione (o pittura, raffigurazione) condotta per mezzo del linguaggio musi-cale e del poema sinfonico in modo specifico. Perché è proprio dall’accettazione consapevole delle lacune, delle incompletezze, delle indeterminazioni del racconto sonoro rispetto alla traccia del “programma”, che si aprono le possibilità più estese e profi-cue di un “vedere” nel modo della fantasia, di un costruire mondi che si lasciano liberamente edificare dal nostro più intimo pro-getto immaginativo e di ascolto. Si tratta infatti di un mondo, quello veicolato dai suoni, che si apre alla nostra “vista” – cioè alla nostra conoscenza, all’afferramento dei significati e al no-stro godimento estetico, emozionale, passionale – edificandosi liberamente ogni volta che l’orecchio permette ai suoni stessi di “farsi spazio” dentro di noi. Quest’avvertenza è d’altra par-te indispensabile proprio nel caso della Sinfonia fantastica di Berlioz: tanto più, infatti, la trama è ben definita dal testo e dal racconto programmatico, tanto meno i suoni e le straordinarie, modernissime invenzioni musicali si lasciano contenere nello spazio angusto della vicenda, in parte autobiografica in parte

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fantasiosa, che costituisce il pretesto drammatico di questo ca-polavoro sinfonico. I cinque movimenti della Fantastica – e questa scansione ano-mala rispetto ai canonici, classici quattro tempi è già un ele-mento di innovazione distintiva – ritraggono dunque altrettanti episodi di una tragica vicenda amorosa, deformati e trasfigurati nell’incubo vissuto dal protagonista dopo aver tentato di avve-lenarsi per disperazione con l’oppio. Gelosia e tradimento fan-no dunque da sfondo al gesto disperato che trascina l’uomo in un viaggio onirico che evolve progressivamente dal sogno fino all’incubo patologico più allucinato e perturbante. Serve ripetere che gelosia, tradimento, disperazione della Fantastica trovano combustibile nella vita privata e nell’esperienza autobiografi-ca dello stesso Berlioz: l’oggetto delle pene d’amore racconta-te nell’opera avrebbe infatti le sembianze dell’attrice irlandese Harriet Smithson, futura moglie, nel 1833, del musicista france-se. Le cinque stazioni, le cinque isole del sogno perturbante, rac-contano rispettivamente, attraverso i titoli scelti da Berlioz, di I. Sogni, Passioni, II. Un ballo, III. Scena campestre, IV. Marcia al supplizio, V. Sogno di una notte di Sabba. Ma conviene, come detto, mantenere sullo sfondo questi dati descrittivi e prescrittivi, proprio per non mettere in ombra, ridi-mensionandole o perfino declassandole ad aspetto secondario, le modernissime innovazioni estetiche e di linguaggio condensa-te in questa musica. Tra queste, innegabilmente e in primo luo-go, la strategia orchestrativa e la capacità da parte del musicista di esplorare le potenzialità timbriche degli strumenti sia nella loro singola e peculiare identità fonica, perlustrata in nuove e scabrose espressività, sia nelle variegate formule alchemiche e associative, di contrasti deflagranti, di volumetrie e spazialità quasi novecentesche, di addensamenti e rarefazioni del “pae-saggio sonoro” dell’incubo, di energia e mobilità fraseologica e melodica tra le diverse famiglie. In secondo luogo la destruttu-razione di un ordine discorsivo formalmente lineare – benché assestato, come analizzerà più tardi Schumann, sullo schema, in controluce, della forma-sonata –, complice evidentemente pro-prio la guida del testo programmatico che impone, come fosse la trama di un film, un tragitto sconnesso, discontinuo, assogget-

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Senza alcun dubbio il nostro tempo non ha prodotto un’altra opera in cui, come in questa, le relazioni simili di battuta e di ritmo siano state più libe-ramente unite e usate colle dissimili. La fine della frase non corrisponde quasi mai al principio, né la risposta alla domanda. Tutto ciò è così caratte-ristico di Berlioz, così naturale al suo carattere meridionale e così straniero a noialtri del Nord, che son ben da scusare e da spiegare la spiacevole im-pressione del primo momento e l’accusa d’oscurità.

Sebbene Berlioz trascuri il particolare e lo sacrifichi al tutto, egli attende però con molta cura a renderlo ingegnoso e finemente lavorato. Ma non spreme i suoi temi fino all’ultima goccia e non ci toglie, come spesso fanno gli altri, il piacere d’una bella idea con una noiosa modulazione tematica; egli s’accontenta di accennare che saprebbe compiere un lavoro più rigoro-so, s’egli volesse, e al momento opportuno, schizzi brevi e ricchi di spirito. Egli esprime le sue più belle idee una volta sola, per lo più, e quasi come di passata.Schumann sulla Fantastica

Berlioz

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tato ai fatti narrati e ai vari colpi di scena vissuti durante il so-gno psicopatico. Ed è su questa trama instabile di drammaticità sonora che si insinua e intreccia, apparendo e risprofondando di continuo, l’idée fixe, l’idea fissa (uno di quei temi “che spesso non si riesce a cacciare via dalla testa per un’intera giornata”, dirà Schumann), altra sostanziale innovazione o anticipazione berlioziana, un tema scolpito e facilmente memorizzabile che si identifica con il personaggio di lei, usato dunque come vestito connotativo in grado di guidare il corso della “rappresentazio-ne” sonora, con evidenti rimandi al futuro Leitmotiv wagneria-no. Ancora, la tramatura dell’opera evidenzia una serie di inne-sti rilevantissimi di “oggetti sonori” per così dire preesistenti, che partecipano in quanto “vocaboli” musicali, paradigmatici di “modi di dire” attraverso i suoni: è il caso, per esempio, del ranz de vaches nel III movimento, che assume il carattere di una musica dentro la musica o, per dirla in altro modo, di musica al quadrato; o ancora è il caso delle campane nel Sabba satanico, fatte suonare alla mezzanotte nel quinto movimento e che rea-listicamente raffigurano il suono di se stesse e di ciò che sono realmente. E poi, forse soprattutto o come esito di queste altre e molte linee di innovazione, occorre sottolineare ciò che l’ascol-tatore noterà facilmente. La densità drammatica che la musica genera procedendo lungo il margine di questa raffigurazione so-nora spinge l’atmosfera psicologica della Sinfonia fantastica a conoscere territori estetici nuovissimi per il XIX secolo, antici-pati solo parzialmente da alcuni annunci filosofici sul “caratte-ristico” di Friedrich Schlegel o dedicati al sublime, nel secondo ‘700 da Edmund Burke e Immanuel Kant: irrompe per la prima volta sulla scena musicale la categoria del “brutto”, con le sue va-rianti del deforme, del triviale, del grottesco, in particolare con-centrate nel quarto e nel quinto movimento, promuovendo una visione dell’arte che, analogamente ai romanzi di Edgar Allan Poe, punta diritto agli scenari perturbanti del primo ‘900 e delle visioni deformate dell’Espressionismo.

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1830 Berlioz, Sinfonia fantastica

Mendelssohn, Concerto per pianoforte e orchestra n.1 in sol minore op. 25; Hebrides, ouverture da concerto; Sinfonia n. 5 “La riforma”.Auber, Frà Diavolo.Paganini, Concerti per violino n. 4 e n. 5; Moto Perpetuo, per violino e orchestra.Donizetti, Anna Bolena. Bellini, I Capuleti e i Montecchi.Glinka, Quartetto. Chopin, Concerto per pianoforte n. 1; Nove Mazurke per pianoforte (1830-1831); Notturno n. 16 per pianoforte.Schumann, Tema e Variazioni sul tema Abegg per pianoforte. Viene concessa la grazia a Silvio Pellico e Pietro Maroncelli che lasciano lo Spielberg e rientrano in Lombardia.Muore il re Francesco I di Borbone, sale sul trono di Napoli il figlio Ferdinando II. Giuseppe Mazzini viene arrestato dalla polizia sabauda sotto l’accusa di cospirazione carbonara; dopo essere stato incarcerato a Savona, è costretto all’esilio.Scissione degli Stati Uniti di Colombia in tre stati: Ecuador, Colombia e Venezuela. Viene presentato a Carlo X di Francia l’indirizzo dei 221, per chiedere le dimissioni del ministero e l’introduzione in Francia di un regime parlamentare. L’esercito francese sbarca a Sidi Ferruj vicino ad Algeri e dà il via alla conquista dell’Algeria. A Parigi la Rivoluzione di Luglio costringe all’esilio Carlo X, sostituito con Luigi Filippo. Il Belgio proclama la sua indipendenza dai Paesi Bassi.

Rivolta di Novembre: i polacchi chiedono l’indipendenza dall’Impero russo.La Grecia diviene indipendente dall’Impero Ottomano.

Comte, Corso di filosofia positiva (primo di sei volumi)Delacroix, La libertà che guida il popoloCorot, La cattedrale di Chartres. Stendhal, Il rosso e il nero.Tommaseo, Dizionario dei sinonimi.

Coincidenze

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Balbo, Storia d’Italia sotto i Barbari.

Istituita la prima linea ferroviaria Liverpool-Manchester, nel Regno Unito, lunga 14 km. In Inghilterra John Walker inventa i fiammiferi a sfregamento. In Scozia Andrei Ure inventa il termostato.In Germania Karl von Reichenbach produce per la prima volta la paraffina.

1910 Stravinskij, L’uccello di fuoco (25 giugno 1910: prima rappresentazione del balletto)

Debussy, Trois ballades de François Villon.Nasce Barber. Muore Balakirev. Massenet, Don Quixote.Humperdinck, Konigskinder. Puccini, La fanciulla del west. Mahler, Sinfonia n. 10. Giordano, Mese Mariano.Rachmaninov, La campana sinfonia corale; 12 Preludi per pianoforte. Ives, Sinfonia n. 4.Schönberg, Die Gluckliche Hand.Respighi, Semirama.Malipiero, Sinfonia del Silenzio e della Morte. Casella, Barcarola, per pianoforte. Webern, Sei pezzi per grande orchestra. Inizio della rivoluzione messicana con i fratelli Serdan nel villaggio di Puebla. Viene creata l’Unione Panamericana. L’Impero giapponese annette l’Impero coreano. Viene proclamato il Regno del Montenegro.In Portogallo viene instaurata la Repubblica. Il casato dei Braganza-Coburgo finisce con Manuel II. Giorgio V d’Inghilterra diventa Re dopo la morte di suo padre, Edoardo VII. All’Arena di Milano la Nazionale di calcio dell’Italia disputa, vincendo, la sua prima partita della storia: Italia-Francia 6-2. In giugno nasce la casa automobilistica Alfa Romeo.Albert Einstein e Marian Smoluchowski propongono la formula di

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Einstein-Smoluchowski per stabilire il coefficiente di attenuazione dovuto alle fluttuazioni di densità in un gas. Lo scienziato tedesco Theodor Wulf porta sulla Torre Eiffel un elettrometro e scopre la prima evidenza dell’esistenza dei raggi cosmici. In giugno si registra il primo volo del dirigibile Zeppelin. Viene messo in onda il primo programma musicale in radiodiffusione. Lee De Forest trasmette in diretta la voce del tenore Enrico Caruso dal Metropolitan Opera. A Buenos Aires Dorando Pietri corre la sua ultima maratona in 2.38’48”, suo primato personale. Nel primo ‘grande match’ di boxe del secolo, Jack Johnson mette k.o. la grande speranza bianca James J. Jeffries al 15° round ed in questo modo mantiene il titolo dei pesi massimi.

1954 Castellanos, Santa Cruz de Pacairigua

Muore Ives.Stravinskij, In Memoriam Dylan Thomas, per voce, trombone e quartetto d’archi; Two Poems of Balmont, per orchestra. Poulenc, Bucolique e Matelote provençale per orchestra. Copland, The Tender Land. Walton, Troilus and Cressida.Chačaturjan, Spartacus, balletto. Dallapiccola, Piccola musica notturna, per orchestra.Carter, Sinfonia n.1; Variations per orchestra. Menotti, The Saint of Bleecker Street.Cage, 34’ 46.776 per pianoforte preparato. Françaix, Paris à nous deux; Concerto per violino.Britten, The Turn of the Screw; Canticle n. 3, ‘Still Falls the Rain’ per tenore, coro e pianoforte. Lutosławski, Dance Preludes, prima versione per clarinetto e pianoforte.Bernstein, Serenade per violino, archi e percussioni; On the Waterfront, musica da film. Nono, Il mantello rosso, balletto; Liebeslied, per coro e strumenti; La Victoire de Guernica, per coro e orchestra; Canti per 13 strumenti (1954-5). Berio, Nones, per orchestra; Variazioni per orchestra da camera; Mutations, musica elettronica.Boulez, Le marteau sans maître, per viola, voce e sei strumenti.Kurtág, Concerto per viola. Stockhausen, Elektronische Studie II, musica elettronica; Klavierstücke V-X.

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Crumb, Quartetto d’archi. Vietnam, inizia la battaglia di Dien Bien Phu. Si concluderà con la sconfitta dei francesi.Papa Pio XII pubblica la sua ventisettesima enciclica, la Sacra virginitas.A Ribolla, nel comune di Roccastrada (GR), avviene la più grave tragedia mineraria italiana del secondo dopoguerra: perdono la vita 43 persone.Aja: viene firmata, sotto l’egida dell’UNESCO, la convenzione per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato.Stati Uniti, la Corte Suprema dichiara incostituzionale la segregazione razziale nelle scuole.Con la firma del cessate il fuoco, si conclude, dopo nove anni di combattimenti fra l’esercito coloniale francese e i Viet Minh, la guerra d’Indocina.Memorandum di Londra: Trieste sarà italiana dal 26 ottobre.La Repubblica Federale Tedesca entra a far parte della NATO.Nella notte tra il 25 e il 26 ottobre, un’alluvione danneggia gravemente le città di Cava de’ Tirreni, Vietri sul Mare, Salerno, Maiori, Minori, Tramonti, e spazza via il villaggio di Molina provocando complessivamente la morte di 318 persone e circa 5.500 senzatetto.Algeria: i guerriglieri del Front de Libération Nationale (FLN) eseguono molteplici attacchi in varie zone del paese: inizia la guerra d’Algeria per l’indipendenza dalla Francia.Egitto, il presidente, generale Muhammad Nagīb, viene destituito, gli succederà Gamal Abd el-Nasser nuovo ‘uomo forte’ del regime.

Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, con il decisivo contributo di Walter Bonatti, conquistano la vetta del K2, nel Karakorum. La spedizione alpinistica italiana è guidata da Ardito Desio.Viene firmata da dodici stati, tra cui l’Italia, la convenzione che istituisce il Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire (CERN).Il settimanale “Oggi” pubblica il Rapporto Kinsey sui costumi sessuali degli americani.In Italia iniziano ufficialmente le trasmissioni televisive diffuse solo in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia, Toscana, Umbria e Lazio su un unico canale, della Rai - Radio Audizioni Italiane. Marilyn Monroe sposa il campione di baseball Joe Di Maggio.Pittsburgh: con il vaccino di Jonas Salk contro la poliomielite ha luogo la prima vaccinazione di massa.

Fonti: Cronologia universale, Roma, Newton Compton, 1996. Dizionario della musica e dei musicisti, Utet, 1994. www.musicweb-international.com/Classpedia/A-Zindex. htm

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Diego MatheuzIl ventisettenne direttore e violinista Diego Matheuz è cresciuto mu-sicalmente all’interno del Sistema venezuelano ed è già ampiamente conosciuto come uno dei talenti più promettenti del Sud America.Ormai radicato in Italia, nell’ottobre del 2008 Diego Matheuz ha de-buttato con l’Orchestra Mozart di Claudio Abbado a Bologna. Un anno dopo è stato nominato il loro Direttore Principale Ospite. Nel settem-bre 2009 con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Interpreti

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sostituisce Antonio Pappano in tournée a Milano, Torino e Lucerna. Continua un rapporto stretto con entrambe le orchestre con regolari esibizioni nelle stagioni successive a Roma, Bologna, Ferrara e in altri teatri in Italia. Altri debutti italiani hanno incluso l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, il Maggio Musicale Fiorentino, Orche-stra Filarmonica della Scala e il concerto finale del Festival di Spoleto nel luglio 2010.Nell’ottobre 2010 Diego Matheuz ha fatto il suo debutto professionale operistico nel Rigoletto al Teatro La Fenice di Venezia. Nel settembre 2011 è stato nominato Direttore Principale del teatro veneziano e diri-gerà due opere liriche e concerti vari per stagione a Venezia a partire da La Traviata e La Bohème.Fuori d’Italia, la stagione 2010-11 per Diego Matheuz comprende con-certi a Londra con la Royal Philharmonic Orchestra, a Berlino con l’Or-chestra Filarmonica della Scala in tour e con la Radio di Francoforte, la Stockholm Philharmonic, Israel Philharmonic e la Mahler Chamber Orchestra. Nell’estate 2011 ha diretto la Saito Kinen Orchestra di Seiji Ozawa in Giappone e in tour in Cina.Durante la stagione 2011/12 Diego Matheuz debutta a Londra, Vienna, Parigi, Amsterdam, Germania, Spagna, Australia e Canada con orche-stre quali la Philharmonia, Orchestra da Camera di Vienna, Filarmo-nica della Radio olandese, la Filarmonica di Amburgo, Radio di Fran-coforte, Orchestre Philharmonique de Radio France, Melbourne Sym-phony e la National Arts Centre Orchestra di Ottawa. In Italia, ritorna con l’Orchestra Filarmonica della Scala, il Maggio Musicale Fiorentino e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, oltre a conti-nuare i suoi impegni regolari con l’Orchestra Mozart. Nel novembre 2011 è in tour con l’Orchestra Simon Bolivar del Venezuela in Italia e il 1 gennaio 2012 dirigerà il prestigioso concerto di Capodanno al Teatro La Fenice, trasmesso in diretta televisiva RAI.Nato nel 1984, Matheuz ha iniziato lo studio del violino nella sua città di Barquisimeto prima di trasferirsi a Caracas. Il suo debutto interna-zionale come direttore d’orchestra ha avuto luogo con l’Orchestra Gio-vanile Simón Bolívar del Venezuela il 14 marzo 2008 nel prestigioso Festival Casals di Puerto Rico.

La Simón Bolívar Orchestra Sinfonica del Venezuela (SBSOV) è stata fondata da José Antonio Abreu e un gruppo di amici musicisti, che sono stati ispirati dagli ideali di Simón Bolivar. L’orchestra è com-

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posta da oltre 200 giovani musicisti di età compresa tra i 17 e i 26 anni, ed è il fiore all’occhiello del programma accademico orchestrale della Fondazione dello Stato per il Sistema venezuelano della Orchestre Gio-vanili e dei Bambini (o FESNOJIV).FESNOJIV coinvolge circa 250.000 membri in tutto il paese in un si-stema di orchestre pre-scuola (dai 4 a 6 anni), più di 90 orchestre di bambini (dai 7 ai 16 anni), oltre 130 orchestre giovanili (dai 16 ai 20 anni) e oltre 30 orchestre sinfoniche di adulti professionisti. Il 75 per cento di questi bambini vive sotto la soglia di povertà. “Per i bambini con cui lavoriamo, la musica è praticamente l’unico mezzo per un destino sociale dignitoso. Povertà significa solitudine, tristezza, l’anonimato. Un’orchestra significa gioia, la motivazione, il lavoro di squadra, l’aspirazione al successo.” (José Antonio Abreu) FESNOJIV impiega oltre 15.000 insegnanti di musica, e comprende anche la formazione per liutai, per l’amministrazione artistica e i nuovi media.Il programma accademico orchestrale di FESNOJIV permette ai mu-sicisti di SBSOV di esplorare un repertorio impegnativo, attraverso masterclass e concerti che coinvolgono solisti delle più importanti or-chestre e istituzioni artistiche, tra cui i membri dei Berliner Philhar-moniker, l’Accademia Sibelius in Finlandia, Bachakademie Stuttgart e il New England Conservatory di Boston. Hanno anche collaborato con direttori d’orchestra internazionali, tra cui Sir Simon Rattle e Claudio Abbado, e lavorano per sei mesi all’anno con Gustavo Dudamel, il loro direttore musicale e ‘prodotto’ di FESNOJIV.La SBSOV ha girato più volte in Germania, esibendosi in sedi impor-tanti, tra cui la Filarmonica di Berlino e la Essen Philharmonie. Si è anche esibita al Parco della Musica di Roma, al Teatro Massimo di Pa-lermo e al Festival di Pasqua di Lucerna. Nell’estate del 2007, è apparsa ai BBC Proms, al Festival di Edimburgo e in tour in Germania, tra cui il Festival dello Schleswig Holstein e la Semperoper di Dresda. Nell’au-tunno 2007 l’orchestra ha intrapreso un grande tour con concerti sold-out in Messico, Los Angeles, San Francisco, Boston, e anche alla Carne-gie Hall di New York, dove l’orchestra era diretta da Gustavo Dudamel e Sir Simon Rattle, nell’ambito del Festival “Berlin in Lights”, seguito da un tour molto applaudito in Spagna. Nell’estate 2008 l’Orchestra ha suonato nei festival più importanti e nelle grandi città europee, tra cui Berlino, Francoforte, Lucerna, Baden-Baden, Helsinki, e ha avuto una residenza di straordinario successo al Festival di Salisburgo. Nel dicembre 2008, la SBSOV ha fatto il suo debutto in Asia con concerti a

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Pechino, Seul e Tokyo. Il tour più recente della SBSOV, in aprile, ha vi-sto l’orchestra in residenza a Houston, Washington, Chicago e Londra, alla Royal Festival Hall.La SBSOV e Gustavo Dudamel incidono per la Deutsche Grammophon, e hanno pubblicato le registrazioni delle sinfonie di Beethoven n. 5 e 7, di Mahler la Sinfonia n. 5, “Fiesta”, con opere di compositori latino-americani, e un disco dedicato a Tschaikovsky con la Sinfonia n. 5 e Francesca da Rimini.

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Violini IAlejandro CarreñoBoris SuárezCarlos VegasJesús PintoEduardo SalazarDouglas IsasisAnna GonzálezDaniela BecerraEbert CeballosEmirzeth HenriquezGregory CarreñoHéctor RoblesJaneth SapienzaJosé SilvaLuis BarazarteLuis GonzálezLuis NavarroMaría Oviedo

Nicole RodriguezOriana SuárezRubén LópezVerónica BaldaJorge Velásquez

Violini IIMoisés MedinaAlirio VegasWilliam GonzálezGregory MataAnderson BriceñoAdriana Von BurenCarlos PerdomoDaniel HerreraDaniel MarínDaniel SánchezDaniela DíazEduardo Gómes

Simón Bolívar Symphony Orchestra of VenezuelaEUROPE TOUR 2011

Direttore FondatoreJosé Antonio Abreu

Direttore esecutivoEduardo Méndez

Direttore esecutivo associatoValdemar Rodríguez

Direttore Musicale Gustavo Dudamel

Direttore ospiteDiego Matheuz

General ManagerVíctor Rojas

Manager associatoManuel Moya

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Enrique CarrilloGleirys GómezImanuel SandovalIsrael MéndezJosé GuedezJuan PérezOswaldo MartínezPatricio MeriñoRonnie MoralesWilliam LópezAlessandro Lugo

VioleIsmel CamposLuis AguilarCarlos CoralesCarmen GragirenaFabiana ÁlvarezLuis FernándezGreymar MendozaJhoanna SierraltaJuan ChacónLuis VelásquezLuz CadenasMary AlvaradoMiguel JerézOriana LoaizaPedro GonzálezSamuel Jiménez

VioloncelliEdgar CalderónAimon MataCarlos EreúAbner PadrinoBenito LiendoJean CoronadoCesar GiulianiEnn DíazJhonn RujanoLeandro BandresLuis MataMaricmar PérezMónica FríasRicardo CornielYackson Sánchez

ContrabbassiClaudio HernándezFreddy AdriánHecmary Barroso

Jorge MorenoAntonio CamachoLuis PeraltaOscar LuqueVanessa MatamorosYholmer YépezZahira Guaramatos

FlautiKatherine RivasGabriel CanoAron GarcíaDiego HernándezEngels GómezMariaceli NavarroYaritzy CabreraEtni Molletones

OboiFrank GiraldoElly GuerreroEly MolletonesHairin ColinaNestor PardoLuis GonzálezDaniel Vielma

Corno ingleseElvis Romero

ClarinettiDavid MedinaRanieri ChacónCarlos EscalonaEster RománRebeca AscanioVíctor MendozaIván SantaellaSamuel Aparicio

FagottiGonzalo HidalgoDaniel GarcíaEdgar MonrroyMowgli BelloJuan RuizJesús Díaz

Controfagotto Aquiles Delgado

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CorniRafael PayareDaniel GraterolJosé GiménezReinaldo AlbornozJosé MelgarejoDanny GutiérrezEdgar AragónKaylet TorrezLuis CastroFavio Giraldo

TrombeTomás MedinaGaudy SánchezAndrés AscanioAndrés GonzálezArsenio MorenoDavid PérezGerald ChacónJonathan RivasLeafar RiobuenoRomán GrandaLuis SánchezMiguel AlbornozMiguel TagliaficoOscar LópezVíctor CalderaWerlink CasanovaWilfrido GalarragaAntonio D´Addona

TromboniPedro CarreroAlejandro DíazEdgar GarcíaAlexander MedinaFrancisco BlancoLisandro Laya

TubeLeswi PantojaRomaing Poleo

PercussioniFélix MendozaRamón GrandaAcuarius ZambranoEdgardo AcostaJuan Silva

Luis TrejoLuzbel JiménezMatías AzpúruaSergio LópezSimón GonzálezVíctor VillarroelJuan Pérez

ArpeGalaxia ZambranoRodolfo SarabiaAdel SolórzanoJesús Rosales

PianofortiVilma SánchezPablo Castellanos

Tour ManagerArlette Dávila

Staff amministrativoCésar MarvalVanesa Calanche

PalcoscenicoLuis VelásquezCoordinatore

Edgar CamachoDanny CastilloJosé CampuzanoEmmanuel MéndezLuis Avilán

GRUPPO BPER

Vanna Belfiore, Deanna Ferretti Veroni, Primo Montanari, Corrado Spaggiari, Gianni Toschi, Vando Veroni

Le attività di spettacolo e tutte le iniziative per i giovani e le scuole sono realizzate con il contributo e la collaborazione della Fondazione Manodori

Paola Benedetti Spaggiari, Enea Bergianti, Bluezone Piscine, Franco Boni, Gemma Siria Bottazzi, Gabriella Catellani Lusetti, Achille Corradini, Donata Davoli Barbieri, Anna Fontana Boni, Mirella Gualerzi, Insieme per il Teatro, Umbra Manghi, Paola Scaltriti, Corrado Tirelli, Gigliola Zecchi Balsamo

Annalisa Pellini

Francesca Azzali, Nicola Azzali, Gianni Borghi, Andrea Capelli, Classic Hotel, Francesca Codeluppi, Andrea Corradini, Ennio Ferrarini, Milva Fornaciari, Giovanni Fracasso, Alessandro Gherpelli, Alice Gherpelli, Marica Gherpelli, Silvia Grandi, Hotel Saint Lorenz, Claudio Iemmi, Luigi Lanzi, Franca Manenti Valli, Graziano Mazza, Ramona Perrone, Francesca Procaccia, Teresa Salvino, Viviana Sassi, Paola Torelli Azzali, Alberto Vaccari

Stampa: Grafiche San Benedetto, Castrocielo (FR)

Stampa: Grafiche San Benedetto, Castrocielo (FR)

Si ringrazia per la collaborazione:

La Musica come opportunitá per una vita migliore - aiutare giovani musicisti di talento é il nostro contributo per uno sviluppo sostenibile della cultura e della societá.

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