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69Biblioteche oggi – settembre 2008

Understanding FRBR.What it is and how it willaffect our retrieval toolsArlene G. Taylor (ed.), Westport,London, Libraries Unlimited,2007, p. VIII, 174

Il volume si presenta comeuna raccolta di contributiche intendono favorire unariflessione intorno al model-lo concettuale di FunctionalRequirement for Bibliogra-phic Records (FRBR).Tale modello nasce dal bi-sogno di ripensare e rifor-mulare, laddove necessario,le definizioni e i concetti sucui fondare le regole di ca-talogazione e la costruzionedei cataloghi attraverso iquali gli utenti possono re-perire le informazioni e lo-calizzare i documenti di lo-ro interesse. È “un modello concettualeche ha come scopo princi-pale quello di migliorare irecord catalografici (un pro-dotto), la catalogazione (unprocesso), e i cataloghi (unatecnologia)” (p. 5).Come sappiamo, furono i“principi di Parigi” a fissare lebasi teoriche della cataloga-zione. Su quell’impianto, chedefiniva i principi catalografi-ci attraverso la concettualiz-zazione di opera, autore ecc.,si è proceduto via via alla co-struzione di regole di catalo-gazione e di standard chehanno guidato il lavoro deicatalogatori e hanno dato vi-ta agli strumenti primari diorganizzazione del materialedocumentario presente nellebiblioteche ed alla sua fruibi-lità da parte del pubblico.Nel corso del tempo abbia-mo assistito a un’evoluzionedei cataloghi, dovuta sia allaproduzione di documenti susupporti diversi dal libro informato cartaceo, sia all’av-vento dell’informatica e, suc-cessivamente, di Internet.La rivoluzione operata dal-

l’informatica ha riguardatodapprima solo la parte hard-ware e software per costrui-re i cataloghi e poterne con-dividere la compilazione ol’utilizzo come strumenti diricerca, ma in seguito le tec-nologie dell’informazione –e si potrebbe riflettere suquesta dicitura – hanno mo-dificato anche la produzionee il supporto del materialedocumentario. Le bibliotechenon hanno più avuto a chefare solo con i libri fatti dicarta; la definizione di libroo di rivista si è modificata esi è resa necessaria la speci-fica del supporto: formatocartaceo, risorsa elettronica,materiale audiovisivo ecc.Queste considerazioni, con-tenute nel contributo di Ed-ward T. O’Neill dedicato al-l’impatto della ricerca sullosviluppo di FRBR, servono aspiegare come mai, oggi, si èreso necessario non solo a-vere nuove regole e standarddi catalogazione, ma soprat-tutto ripensare alcuni concettinon più così univoci e scon-tati. Come sottolinea O’Neill,l’impatto di questi cambia-menti, determinati dall’avven-to dell’informatica, è spessosottovalutato; le bibliotechesono passate da una situa-zione in cui i patrimoni do-cumentari erano locali e re-peribili solo sul posto, alla si-tuazione che le vede prota-goniste nella predisposizionedi accessi a patrimoni docu-mentari virtuali. Invece deipatrimoni locali composti daqualche migliaio di volumi,si sono sviluppati cataloghidi patrimoni virtuali comeOCLC’s WorldCat che forniscel’accesso a più di un miliardodi volumi. O’Neill riesce asintetizzare con molta chia-rezza l’evoluzione di FRBR apartire dalla forma embrio-nale risalente al 1990 (inconcomitanza con lo Stock-holm Seminar BibliographicRecords), il ruolo avuto dal-

l’IFLA e l’impatto che questomodello concettuale ha avutosui cataloghi. Secondo l’au-tore, FRBR inciderà moltosulle regole di catalogazione,tanto che uno dei riflessi èstato proprio sul gruppoJoint Steering Committee forrevision of Anglo-AmericanCataloguing Rules (AACR) acui è stato affidato il compi-to di recepire i benefici chepossono derivare da FRBRall’interno del codice di cata-logazione.Nel contributo di WilliamDenton troviamo, invece,una ricca analisi storica del-la catalogazione e interes-santi connessioni con lo svi-luppo di FRBR.Non possiamo soffermarcicerto sulla storia delle biblio-teche e sulla loro evoluzionee differenziazione – bibliote-che nazionali, biblioteche dipubblica lettura, emerote-che, biblioteche universita-rie, biblioteche specializzatein ambiti differenti della ri-cerca – né possiamo riporta-re la ricca analisi storica diDenton, a cui rimandiamo illettore, limitandoci a segnala-re che l’autore mira a dimo-strare come il divenire dellasocietà e l’avvento delle nuovetecnologie abbiano influen-zato e influenzino il mondodinamico delle biblioteche edella produzione di opered’ingegno.Appare chiaro, dai vari stu-di che compongono il volu-me, che FRBR è un modelloconcettuale nato proprioper rispondere a questa e-voluzione. Si è reso neces-sario per recepire e adegua-re il catalogo, la cataloga-zione e gli strumenti di ri-cerca alla odierna produzio-ne artistica e intellettuale,alla diversa tipologia di u-tenza, sempre più specializ-zata, e alle sue esigenze.Come noto, alcune impor-tanti innovazioni introdotteda FRBR riguardano la defi-

nizione di opera, la strutturabasata sul concetto di entitàe soprattutto la chiara affer-mazione che il suo fine ulti-mo è l’utente e il soddisfaci-mento della sua richiesta at-traverso strumenti di ricercastrutturati proprio in base aquesta esigenza.Understanding FRBR non èun manuale che spiega il mo-dello concettuale, ma unaraccolta di saggi e studi cheintendono discuterlo, valu-tandone le implicazioni e fa-cendo emergere le proble-maticità. A parte il saggio i-niziale di Arlan G. Taylor, checostituisce un’introduzione aFRBR corredata di numerosiesempi, i contributi successi-vi pongono, invece, l’accen-to sul “passato, presente efuturo di FRBR”, sulle sue re-lazioni con altri modelli con-cettuali, quali quelli relativiall’authority data, o alle clas-sificazioni e soggetti, le sueimplicazioni per l’utente cheutilizzerà gli strumenti di ri-cerca (retrieval tools) in variambienti (musicale, carto-grafico, archivistico ecc.) e lericadute sul trattamento daparte dei catalogatori di al-cune tipologie di materiale(cinematografico, seriali ecc.).Ciascuno di essi si sofferma,in particolare, sulla defini-zione di opera di FRBR; de-finizione che ha conseguen-ze differenti, a seconda delmateriale da catalogare edell’ambito di riferimento.Secondo FRBR vi è l’idea pri-mordiale, entità astratta in-tellettuale, che si manifestae prende corpo attraverso lasua evoluzione esposta nellevarie entità che compongonoil Gruppo 1, ossia la realiz-zazione intellettuale (work),che si traduce e prendeforma (expression) e vienepoi portata a conoscenza, simanifesta (manifestation) inun oggetto, in un esemplarefisico (item), che può essereun libro, un cd musicale, una

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sceneggiatura, un film ecc.Quest’approccio è rivoluzio-nario perché sposta l’accen-to dalla tradizionale identifi-cazione di opera con la suamanifestazione, come sotto-linea Denton, all’idea, al“product of intellectual orartistic endeavor” (p. 4) chesolo dopo diversi passaggi simaterializza.Come dicevamo, i vari auto-ri si soffermano sulle com-plicazioni o sulle agevolazio-ni che ha la concettualizza-zione di “opera”, in partico-lare sul Gruppo 1 di FRBR,rispetto ai differenti materia-li. La maggior parte di essiconcorda sul fatto che FRBRcontinua ad essere un mo-dello concettuale che nellasua formulazione si adattamolto bene alle manifesta-zioni che si materializzanoin monografie, ma non risol-ve alcuni problemi che i ca-talogatori devono affrontarenel trattare il materiale musi-cale, i documenti di un ar-chivio, le cartografie e i se-riali impiegando gli standardattuali di catalogazione.Anche il Gruppo 2 delle en-tità di FRBR che riguarda“entities responsible for theexistence and/or care of theGroup 1 entities: persons –an individual, living or de-cessed; corporate body – anorganization or group of in-dividuals and/or organiza-tion acting as a unit” (p. 8)pone, secondo la maggiorparte degli autori dei saggi,alcuni problemi applicativie viene auspicato che le pro-blematiche sollevate da FRBRnell’ambito delle responsa-bilità siano recepite e risoltenella compilazione del mo-dello concettuale specificoriguardante gli authority data,il FRAD (Functional Require-ments for Authority Data).Un giudizio positivo di FRBRviene formulato da Martha M.Yee nel suo contributo FRBRand moving image material:

content (work and expres-sion) versus carriere (mani-festation) rispetto alla catalo-gazione di materiale cinema-tografico. Secondo l’autrice,finalmente, il film Romeo eGiulietta o Il flauto magicopotranno essere considerati,facendo proprie le definizioniconcettuali di FRBR, nuoveopere e non un’edizione dif-ferente di Romeo e Giuliettadi Shakespeare o del Flau-to magico di Mozart, comespesso sono stati consideratiin precedenza.Nel complesso tutti gli auto-ri che analizzano l’impattoche FRBR ha sulla cataloga-zione e sui diversi cataloghiconcordano sulla necessitàdi rivedere il modello con-cettuale in alcuni punti po-co chiari e che danno luogoa problemi in fase di appli-cazione. Le critiche che emergononei vari saggi non intendonodemolire il modello FRBR,ma al contrario offrire uncontributo positivo per unarevisione o precisazione diciò che può apparire confu-so o di difficile traduzionepratica, o non agevole perl’organizzazione del catalo-go ad uso dell’utenza; loscopo è quindi quello di of-frire un contributo costrutti-vo all’interno del dibattitointorno a FRBR.Proprio nello spirito di FRBRpensato come guida concet-tuale, come “strumento”teorico flessibile e modifica-bile e non come un insiemedi regole rigide di cataloga-zione, gli autori dei vari ca-pitoli mettono a disposizio-ne la loro esperienza e le lo-ro riflessioni. Questo volu-me risulta quindi utile siaper i bibliotecari sia per co-loro che lavorano all’internodelle varie commissioni dilavoro su FRBR, nonché pergli studiosi e gli studenti deicorsi di laurea in biblioteco-nomia, che possono trovare

qui una visione d’insieme diFRBR e della catalogazione.

Angela Colombo

Università Carlo Cattaneo – LIUCCastellanza

colomboa@liuc.it

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