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Development Assessment Center
La metodologia applicata
in Banca Monte Paschi di Siena
Bardolino, 25-26 Settembre 2014
Giunti O.S. Organizzazioni Speciali nasce a Firenze nel 1950 e da allora è un riferimento nel settore dell’assessment psicologico.
In Italia conta circa 60 dipendenti e dispone di una ampia e stabile rete di collaboratori per assicurare il contributo più qualificato per ogni esigenza dei nostri clienti ed in qualunque regione d’Italia.
Negli ultimi anni ha sviluppato una rete di consociate estere (Bucarest – Budapest– Istanbul – Kiev – Mosca – Parigi – Shanghai – Sofia), che, con lo stesso rigore scientifico e la stessa passione della sede italiana, operano in molte realtà internazionali.
L’azienda Giunti O.S. è membro fondatore di ETPG – European Test Publishers Group, prestigioso network che riunisce le più importanti aziende di settore in Europa, e fa parte dell’ITC – International Testing Committee, l’istituzione competente a livello di associazioni scientifiche internazionali in materia di testing psicologico.
La “HDU - Human Development Unit” è la divisione Giunti O.S. dedicata alla consulenza HR.
Si occupa di progetti di selezione e grandi selezioni, valutazione delle competenze, valutazione e sviluppo del potenziale, formazione e percorsi di coaching per grandi Organizzazioni Private e Pubbliche Amministrazioni.
Il nostro approccio si basa su un know how consolidato e scientificamente fondato che poggia le premesse in studi ed esperienze applicative presso aziende ed organizzazioni pubbliche e private, in particolare legate allo specifico contesto italiano oltre che internazionale.
Tale approccio risulta essere trasversale, versatile, e strettamente ancorato alle situazioni lavorative e quindi può essere impiegato nelle singole e specifiche realtà organizzative.
I nostri test dedicati all’ambito organizzativo consentono di rilevare le seguenti dimensioni:
• Personalità
• Motivazione
• Leadership
• Intelligenza Emotiva
• Valori professionali
• Attitudini
• Orientamento commerciale
• Clima organizzativo
16 PF-5 (test di personalità)
ACS - Assessment Center System
ALQ - Agentic Leadership Questionnaire
ASK - Test di Pensiero Inferenziale e Creativo
BFA - Big Five Adjectives (test di personalità)
BFQ-2 - Big Five Questionnaire-2 (test di personalità)
CLAVES - Test di valutazione delle abilità intellettive superiori
CRT - Critical Reasoning Tests
DAT-5 - Differential Aptitude Tests
EQ-i - Emotional Quotient Inventory
GAT-2 - General Ability Test
GMA - Graduate and Managerial Assessment
GPP-I - Gordon Personal Profile-Inventory
HPSCS - Health Professions Stress and Coping Scale
LBQ - Link Burnout Questionnaire
LJI - Leadership Judgement Indicator
M_DOQ10 - Majer_D'Amato Organizational Questionnaire 10
MSCEIT - Mayer-Salovey-Caruso Emotional Intelligence Test
OCS - Organizational Checkup System
OPRA - Organizational and Psychological risk Assessment
Org-EIQ - Organizational-Emotional Intelligence Questionnaire
OSI - Occupational Stress Indicator
PASAT - Poppleton Allen Sales Aptitude Test
TOM - Test di Orientamento Motivazionale
WIS/SVP - Scala dei Valori Professionali
WOMI - Work and Organizational Motivation Inventory
I nostri test dedicati all’ambito organizzativo:
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Nasce MPS. La Banca, conosciuta come Monte di
Pietà, in origine è stata fondata dalla Repubblica di
Siena con la finalità di fornire fonte “controllata” di
finanziamento per la comunità locale e per
combattere l’usura
Diventa Società per Azioni. Un decreto del Ministro del Tesoro,
da vita a due entità: la Fondazione Monte dei Paschi di Siena
e la Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.
La Banca cambia nome in Monte dei Paschi di
Siena. Diventa l'erede ideale di prestigiose tradizioni
mercantili e bancarie medievali di Siena, sviluppando
un sistema efficace di credito a vantaggio
dell'economia locale
La Banca viene dichiarata Istituto di Credito di Diritto
Pubblico con un organizzazione che rimane in forza fino al 1995
BMPS viene quotata nella Borsa di Milano, segnando una
tappa fondamentale nel processo di rafforzamento della
dimensione e la competitività del Gruppo
1472
1936
1995
1624
1999
9
2000/ 2005
2007
2008
2009/2010
2012
Jonit Venture con AXA nella bancassurance
Acquisizione di Banca Antonveneta
Acquisizione di Biverbanca
Joint Venture con Clessidra e integrazione della
produzione e distribuzione tramite alleanze
strategiche tra Prima Sgr e Anima
dismissione della partecipazione in Biverbanca
The restoration project carried
out by architect Pierluigi Spadolini in
1972
Acquisizione di partecipazione in alcune banche regionali con profonde radici nel proprio territorio, come Banca Toscana e Banca Agricola Mantovana
Rafforzamento delle strutture di produzione in segmenti di mercato strategici attraverso lo sviluppo delle società prodotto: Consum.it nel credito al consumo, MPS Leasing and Factoring nel settore parabancario, MPS Finance nel investment banking, MP Asset Management SGR nel risparmio gestito, MPS Banca Personale nella promozione finanziaria
2013 Fusione per incorporazione di Banca Antonveneta completata in
Aprile e di Mps Gestione Crediti Banca in Maggio
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Evolution of intermediation More intermediated products, for a leaner balance sheet
Strengthening of operating efficiency More productive, more digital, leaner with less wastage
Target distribution model More accessible and richer for customers, less expensive for the bank
Evoluzione del capitale umano e DNA risorse Per uno sviluppo professioanle, più meritocratico e produttivo
Redditività
Nuova proposizione per il cliente:
qualità, servizio e
soddisfazione
1
Focus su meritocrazia e
orientamento ai risultati
Cultura del miglioramento
continuo
Sistema incentivante sempre più orientato verso obiettivi di team e individuali
Nuovo processo di T&PM
Programmazione strategica delle esigenze implementata mediante Programmi di Job Rotation e Job Posting
Nuovo sistema di training: MPS Academy
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La vera sfida del nuovo Piano su cui tutti saremo impegnati è creare un nuovo
modello di Banca avendo a disposizione un organico progressivamente ridotto in
arco piano
Cambierà radicalmente la nostra Banca
Nuovo modello di servizio al
cliente
Nuovo modello distributivo
Nuovo paradigma di efficienza
Nuovo modo di gestire le
Risorse Umane
Driver manageriali: Aumentare la qualità Aumentare la produttività
~700
~2.900
~1.700
~1.800
~900
~23.200
2017 Turnover Uscite
nette
2012
Cessioni e
altre uscite Fondo
esuberi
2011
~31.200
~5.300
( -
2012
~30.300
Valori in numero di risorse
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In un contesto, come quello bancario, segnato da rapidi e significativi mutamenti, Banca MPS ha
avvertito l’esigenza di valorizzare e dare attenzione ad una delle popolazioni aziendali strategiche e più
significative per lo sviluppo del business, al fine di:
• creare i presupposti affinché le persone possano esprimere al massimo le loro potenzialità;
• “ingaggiare” le persone verso l’organizzazione;
• trasferire il “senso dell’urgenza” di questo momento storico del mercato, al fine di favorire una
maggiore attivazione delle persone verso il proprio lavoro e l’azienda.
L’esigenza di Banca MPS
La metodologia utilizzata: i Development Assessment Center
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Per rispondere all’esigenza avanzata da MPS, la HDU ha messo a punto la metodologia dei Development
Assessment Center in cui l’aspetto valutativo si integra con quello formativo e di sviluppo, prevedendo,
rispetto alla tradizionale metodologia degli Assessment Center, una maggiore enfasi sul feedback, sulla
consapevolezza delle proprie competenze e sulla formulazione di un piano di crescita professionale.
L’idea progettuale si basa sul principio (mutuato dalla psicologia positiva) di creare un “circolo virtuoso”
che, a partire dall’essere consapevoli delle proprie competenze, dei punti di forza e delle aree di
miglioramento, faciliti la motivazione all'incremento di risorse e potenzialità positive, consolidi la
percezione dell’auto efficacia e consenta un approccio proattivo alla crescita professionale, fino a
diventare “imprenditori di se stessi” in modo congruente con i valori e gli obiettivi aziendali.
La metodologia si inscrive dunque all’interno di un percorso di crescita e formazione e si caratterizza per
l’ancoraggio a strumenti scientificamente fondati che, utilizzati in auto ed eterovalutazione, rappresentano
per i partecipanti delle importanti occasioni di riflessione e sviluppo.
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L’autovalutazione consente di raccogliere una serie di informazioni sul valutato: l’idea che ha di sé, la
rappresentazione che ha elaborato delle sue caratteristiche personali, le convinzioni sul possesso di
determinate capacità. L’autovalutazione dà la possibilità al valutato, di riflettere sui propri punti di forza e di
debolezza e, al valutatore, di prendere in considerazione un diverso punto di vista.
Permette il confronto tra due dati di realtà (autovalutazione ed eterovalutazione), e può dunque diventare
una pratica molto utile per allenare le persone ad un confronto dialettico e costruttivo ed essere di grande
efficacia in quanto rappresenta una sorta di “formazione indiretta”.
Con questa metodologia, dunque, la persona oltre ad acquisire maggiore consapevolezza di sè, apprende ed
interiorizza modelli, teorie e comportamenti necessari per sviluppare concretamente il cambiamento, volto
a potenziare i punti di forza e a migliorare le aree di debolezza che ha avuto modo di verificare.
La metodologia utilizzata: i Development Assessment Center
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Se la persona si è resa consapevole di dover migliorare il proprio modo di presentare le idee, perché lo ha
constato durante le prove di gruppo, sia con l’autovalutazione che con la valutazione degli assessor, non è
sufficiente la consapevolezza del problema da parte del soggetto ma è consequenziale che gli vengano
offerti nella seconda giornata, da parte del formatore , gli elementi essenziali di una presentazione efficace
che saranno poi ripresi ed approfonditi in successivi corsi di formazione.
Infine, l’enfasi sullo sviluppo è ancora più marcata, presumendo una maggiore responsabilizzazione del
valutato sia nella preparazione che nell’implementazione del piano di sviluppo.
L’assessor e il formatore assumono il ruolo di osservatori e facilitatori: restituiscono un feedback immediato
e forniscono modelli e tecniche di riferimento per applicare l’esperienza formativa nella propria attività
lavorativa.
La metodologia utilizzata: i Development Assessment Center
I Development Assessment Center _ i plus
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Gli elementi distintivi della metodologia proposta dalla HDU possono essere così riassunti:
• una batteria di strumenti scientifici e validati che consentono di identificare le caratteristiche distintive
delle risorse coinvolte con maggiore accuratezza ed obiettività, riducendo così i margini di errore;
l’impiego integrato di più strumenti è fondamentale in quanto consente di approfondire eventuali
elementi contradditori e quindi formulare ipotesi più articolate ed accurate;
• un’attenzione non solo al comportamento agito ma anche alle dimensioni che sottendono l’azione,
come la personalità, la motivazione, gli aspetti cognitivi, che spiegano e danno senso ai comportamenti
umani; la sola osservazione del comportamento, pur essendo capace di offrire spunti interessanti ai fini
della valutazione, non offre sufficienti indicazioni sul modo in cui la persona vive e dà significato
all’esperienza, sul perché agisca o meno in un determinato modo.
Ad esempio, in un processo di valutazione delle competenze e delle potenzialità di un leader, oltre ad
osservare il comportamento messo in atto dalla persona durante le prove situazionali, è fondamentale
indagare anche i tratti di personalità, in particolare la “dominanza” che sottende le competenze legate
alla leadership, come l’influenza interpersonale, la delega, lo sviluppo dei collaboratori.
I Development Assessment Center _ i plus
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• integrazione del momento valutativo e di un percorso di sviluppo: alla valutazione segue un percorso di
sviluppo della consapevolezza e di acquisizione di tecniche/strumenti di auto-sviluppo; le persone sono
incoraggiate ad una autovalutazione delle risorse, energie e motivazioni personali, in modo da
identificare, con più incisività, gli obiettivi di sviluppo e impostare/chiarire il proprio piano di sviluppo in
azienda. Attraverso un percorso formativo integrato, infatti, le persone vengono allenate alla presa di
consapevolezza delle proprie competenze e alla formulazione di un piano di crescita professionale,
attraverso lo sviluppo delle competenze e risorse che talvolta sono sottovalutate dalle persone stesse, o
che è difficile esprimere a causa di abitudini radicate, credenze limitanti o pregiudizi dell’ambiente
organizzativo. Si ipotizza che ciascuno, nell’ambito del lavoro, abbia peculiarità, motivazioni, capacità
che, laddove ben focalizzate ed evidenziate, possono consentire un salto notevole nella propria
produttività, nella crescita di ruolo e nella gratificazione professionale.
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Articolazione dell’intervento
L’intervento è stato orientato allo sviluppo delle potenzialità di una specifica popolazione aziendale
(Responsabili di Settore, facenti parte delle Direzione Generale) ed è stato così articolato:
Identificazione delle competenze core del ruolo _ sono state realizzate delle interviste alla Direzione HR
al fine di rilevare le competenze distintive del ruolo; per la mappatura delle competenze è stata utilizzata
la Big Five Competencies Map, un dizionario delle competenze validato scientificamente nel contesto
italiano.
Progettazione delle prove da somministrare. In particolare sono state selezionate le seguenti prove:
• Test e questionari scientificamente fondati.
Il Big Five Questionnaire (BFQ-2), per l’indagine delle caratteristiche personali.
Ogni tratto di personalità identificato dallo strumento (Energia, Amicalità, Coscienziosità, Gestione
delle Emozioni, Apertura Mentale), consente di fare una previsione rispetto al set di competenze che
la persona potrà sviluppare con maggiore probabilità, visto che la personalità è il fattore più predittivo
del comportamento umano.
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Articolazione dell’intervento
Il Test di Orientamento Motivazionale (TOM), che indaga 4 orientamenti motivazionali prevalenti, per
valutare la motivazione intrinseca della persona per diverse attività e situazioni lavorative.
Alla luce della specifica popolazione aziendale coinvolta nei DAC, la conoscenza degli orientamenti
motivazionali più significativi per ciascuno dei partecipanti ha assunto un ruolo centrale per
comprendere come indirizzare i percorsi di sviluppo e agire sulle giuste leve per attivare il
cambiamento e l’auto-sviluppo.
• Prove situazionali (in-basket; dinamica di gruppo; role-playing) progettate o scelte ad hoc e coerenti
con il contesto organizzativo, che consentono l’osservazione dei comportamenti messi in atto ed il
confronto incrociato tra i valutatori.
• Griglie di osservazione che utilizzano come riferimento la Big Five Competencies Map, che integra le
competenze con il principale modello di descrizione della personalità, quello dei Big Five, consentendo
agli assessor di utilizzare un’unica lente di lettura dei comportamenti osservati.
• Colloquio individuale tra assessor e partecipante.
Realizzazione del DAC _ due giornate che prevedono il coinvolgimento di due assessor, un formatore ed
8 partecipanti.
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La prima giornata ha un obiettivo prettamente diagnostico e valutativo attraverso la somministrazione della
batteria di strumenti sopra descritta. Gli stessi valutati sono chiamati ad un momento di autoriflessione e
autovalutazione delle proprie competenze. Tale attività di auto ed etero valutazione da parte dei
partecipanti svolge la funzione di preparazione al feedback, cioè di predisposizione del terreno ad una
maggiore accettazione delle osservazioni.
La seconda giornata ha un obiettivo prettamente di sviluppo; in particolare, mentre gli assessor si riuniscono
nel comitato di valutazione per definire i punti di forza e le aree di miglioramento di ciascuna persona, i
partecipanti vengono coinvolti in un’attività di formazione che prende in esame le competenze oggetto di
valutazione; si tratta di un’attività altamente esperienziale che ha come obiettivo quello di rendere i valutati i
protagonisti attivi del loro sviluppo.
È per tale ragione che i partecipanti nel pomeriggio, dopo aver effettuato il colloquio di feedback con
l’assessor, sono chiamati a scrivere non solo il loro piano di azione, ma anche il piano di sabotaggio, un
documento che contiene tutti gli eventuali ostacoli che la persona potrebbe incontrare nella messa in atto
del piano di sviluppo e le possibili soluzioni.
Articolazione dell’intervento
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L’intervento ha permesso ai partecipanti di autodefinire un progetto personale che è stato dunque
pienamente accettato e perseguito. Le azioni di sviluppo sono state ancorate alle competenze identificate in
fase di progettazione.
Al termine del Development Assessment Center, il piano di sviluppo è stato condiviso con il proprio
responsabile al fine di impostare un piano di monitoraggio che ha consentito di verificare puntualmente il
raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Misurare e lavorare sulle competenze e sui relativi comportamenti, piuttosto che su altre dimensioni stabili e
difficili da modificare, rappresenta infatti un indubbio vantaggio in un’ottica di programmi di formazione e
coaching, poiché le competenze possono essere sviluppate e potenziate.
Articolazione dell’intervento
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Gli interventi realizzati, secondo la metodologia dei DAC, si sono rivelati efficaci per le loro implicazioni
pratiche, sia per la Direzione HR nell’ottica di impostare azioni di gestione e sviluppo coerenti con le
caratteristiche dei partecipanti, sia per i partecipanti stessi che hanno vissuto l’opportunità di lavorare su se
stessi e di ricevere feedback funzionali al miglioramento personale e professionale. In sintesi i DAC hanno
consentito di:
• Disporre di una mappatura delle potenzialità delle popolazioni coinvolte nel progetto, e di definire
coerentemente azioni gestionali e di sviluppo per valorizzarle appieno.
• Accrescere la consapevolezza dei partecipanti sul proprio “profilo” di competenze, risorse, punti di forza
ed aree di miglioramento grazie ai momenti esperienziali vissuti, ai feedback ricevuti dal gruppo e dagli
assessor/docenti, agli approfondimenti teorici collegati alle attività svolte in aula.
• Costruire dei piani di miglioramento e sviluppo coerenti rispetto alle spinte motivazionali e alla
valutazione delle competenze, grazie al feedback che rappresenta un momento incisivo e prezioso sul
piano dell’auto apprendimento.
Risultati dell’intervento
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• Aumentare “l’ingaggio” delle persone verso l’organizzazione e attivarle verso una maggiore tensione al
miglioramento continuo.
Risultati dell’intervento
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La BFCmap
La BFCmap è composta da una lista di
competenze accorpate in 5 + 1 aree di
competenza riconducibili ai Big Five.
Ogni macroarea si compone di un numero
variabile di competenze (da 3 a 8), per un
totale di 28 competenze.
Ogni competenza presenta al suo interno un
numero variabile di indicatori
comportamentali specifici, osservabili e riferiti
all’attività lavorativa (da un minimo di 3 a un
massimo di 15, per un totale di 131
comportamenti) che definiscono la
competenza.
Energia*
Amicalità
Coscienziosità
Stabilità Emotiva
Proattività
Socialità
Qualità Lavoro
Gestione Emozioni
Leadership
Big Five Macroaree
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La BFCmap: l’articolazione
• PROATTIVITA’: comprende le competenze legate agli aspetti dell’iniziativa, della capacità di lavoro e
dell’influenza interpersonale (es. efficienza, capitale sociale, ecc).
• LEADERSHIP: comprende gli aspetti della gestione e lo sviluppo degli altri (es. sviluppo collaboratori,
project management, ecc).
• SOCIALITA’: comprende tutte le competenze legate alla gestione delle relazioni, alla comunicazione ed
al lavoro di squadra (es. teamwork, negoziazione win-win, ecc).
• QUALITA’ DEL LAVORO: include tutte quelle competenze che si riferiscono alla gestione efficace delle
attività, alla programmazione ed al raggiungimento degli obiettivi (monitoraggio, attenzione al cliente,
ecc).
• GESTIONE DELLE EMOZIONI: comprende le competenze nel far fronte efficacemente agli stressors
interni ed esterni (es. tolleranza dello stress, controllo delle reazioni, ecc).
• CHANGE MANAGEMENT: riferita alla gestione del cambiamento e alla soluzione dei problemi (es.
innovazione, approccio al cambiamento, ecc).
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Il TOM
Uno strumento per la rilevazione della motivazione che si fonda sulla teoria dei bisogni di McClelland e sugli
studi di Berlyne sul pensiero creativo.
Lo strumento rileva le scelte che le persone tendono a compiere, le loro preferenze e ciò che indirizza i loro
comportamenti nelle organizzazioni.
Misura 4 orientamenti motivazionali
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Il BFQ-2
Il BFQ-2 individua le cinque dimensioni fondamentali per la descrizione e la valutazione della personalità:
Energia, Amicalità, Coscienziosità, Stabilità emotiva, Apertura mentale.
L’uso dei Big Five nelle organizzazioni trova giustificazione in numerose ricerche che hanno dimostrato
come alcuni dei 5 fattori siano strettamente correlati alla performance lavorativa; ad esempio la
coscienziosità è risultato un valido predittore del successo nelle organizzazioni produttive a prescindere
dall’attività svolta dalla persona.
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I contenuti della formazione
La formazione è stata realizzata secondo una metodologia che ha permesso di acquisire le nozioni e i
modelli teorici e di applicarli concretamente subito dopo in modo esperenziale. Le macro-tematiche
affrontate durante la formazione sono state:
• Self empowerment - percezione di sé e delle proprie capacità di gestire e sviluppare le risorse.
All’interno di questo modulo sono stati affrontati temi come: self-efficacy; self-employability; fiducia in se
stessi; locus of control; self-responsability.
• La delega efficace.
• La costruzione del piano di sviluppo. All’interno di questo modulo sono stati affrontati temi come: la
differenza teorica tra obiettivo e “sogno”; gli indicatori di buona formulazione dell’obiettivo; la spiegazione
e la consegna del piano di sviluppo.
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Il piano di azione_ un esempio
Competenze che dall’analisi del Development Assessment Center ho
valutato siano da sviluppare:
Scadenza entro cui acquisire la competenza
….
Azioni che posso intraprendere
Quotidianamente (almeno una)
Settimanalmente (almeno una)
Mensilmente (almeno una)
Conoscenze che posso acquisire e in che modalità (letture,
formazioni, affiancamenti, …):
Scadenza entro cui acquisire le
diverse conoscenze
….
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Il piano di azione_ un esempio
Persone a cui riconosco la competenza da sviluppare: Azioni per modellare la
competenza (osservazioni,
colloqui, affiancamenti):
….
Persone a cui rivolgermi per avere feedback periodici del mio
miglioramento circa l’esito del mio piano di sviluppo:
Cadenza del feedback (date ed
esiti):
….
Resistenze al Piano di Sviluppo (cosa potrà impedire il suo
perseguimento; situazioni e valori personali con cui collide; vincoli,
costi di tempo, emotivi, relazionali; reazioni altrui che possono
scoraggiarmi):
Contromisure da adottare per
contrastare le resistenze e le
interferenze al Piano di Sviluppo:
….
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Il piano di azione_ un esempio
Cosa vedranno gli altri dal momento in cui applicherò il Piano di Sviluppo? …. Cosa vedranno gli altri nel momento in cui maturo la competenza? …. La competenza è già mia (la mia chiusura della giornata agendo già la competenza: come saluto, come commento, come mi congedo ecc … comunicando, comportandomi come se avessi già la competenza): ….