le nuove tendenze nel marketing
DESCRIPTION
Dal social media marketing all'artvertising: quanto è cambiato veramente il consumatore? Presentazione realizzata per Omniadvert nel maggio 2010. Una conferenza-evento organizzata da un’agenzia di comunicazione per coinvolgere i clienti in un’occasione di formazione e networking. Il piatto forte è una ricerca sulle nuove tendenze del marketing e della comunicazione, dal WOOM all’artvertising, dal crowdsourcing alla realtà aumentata. Dietro a molte etichette dal consueto sapore americaneggiante (e anche un po’ fatuo), la scelta di spiegare anche un po’ di “teoria”: dai meccanismi che regolano la diffusione virale delle innovazioni alla paralisi da eccesso di opportunità.TRANSCRIPT
Dal social media marketing all'artvertising: quanto è cambiato veramente il consumatore?
Valentina Durante
Una CONGIUNTURA ancora DIFFICILE…
Dicembre 2009: più della metà dei consumatori a livello globale dichiarava una situazione finanziaria peggiore rispetto a quella di 6 mesi prima (fonte: Datamonitor)
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Permane un forte orientamento al risparmio: marchi e punti vendita economici, offerte promozionali, confezioni famiglia… (fonte: Datamonitor)
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Confezioni formato famiglia Prodotti in offerta promozionale
Marchi della grande distribuzione Marchi più economici
In punti vendita economici
… un deciso taglio a lussi e sfizi e anche alla varietà dei prodotti.(fonte: Datamonitor)
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Ridotto le occasioni di shopping Tagliato le cose non essenzialiTagliato gli sfizi Minor varietà di prodotti
Il consumatore vuole… SICUREZZASEMPLICITÀ
C’è il desiderio di uno stile di vita e di una shopping experience più semplici e immediati: l’eccesso di informazioni e opportunità può portare a un sovraccarico che genera stress e inibisce la scelta…
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Ho dovuto tagliare le spese per beni di lusso
Ho dovuto ridimensionare il mio stile di vita
Non riesco a trovare il tempo per me stesso
Si evita l’incertezza: molti consumatori hanno sviluppato una forma mentis orientata all’evitamento dei rischi. Ci si rivolge verso prodotti collaudati e affidabili, che stemperano l’ansia di investire male il proprio denaro.
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Spendo con cautela Seguo una lista predeterminata
LA MOLTEPLICITÀ DI OPZIONI CI PARALIZZA, ANCHE QUANDO
QUESTE OPZIONI SONO IRRILEVANTI.
Due psicologi, Amos Tversky e Eldar Shafir, hanno testato questo
fenomeno.
LA PARALISI DA ECCESSO DI OPPORTUNITÀ
Immaginate di essere all’università e di avere appena finito il più
importante esame del corso di studi.
Vi viene offerta la possibilità di prenotare una vacanza alle Hawaii
a un prezzo vantaggioso.
Avete due opzioni:
a) Prenotare subito – non conoscete ancora i risultati dell’esame.
b) Prenotare fra due giorni a un prezzo più elevato – conoscerete i
risultati dell’esame.
LA PARALISI DA ECCESSO DI OPPORTUNITÀ
Gli studenti sottoposti al test sono stati divisi in tre gruppi:
1) Sanno di aver passato l’esame
2) Sanno di non aver passato l’esame.
3) Non conoscono il risultato dell’esame
Questi i risultati:
1) Il 57% prenota il viaggio
2) Il 54% prenota il viaggio
3) Il 61% aspetta di sapere i risultati dell’esame, pur dovendo pagare di
più.
L’INCERTEZZA – ANCHE QUANDO IRRILEVANTE – CI PARALIZZA.
LA PARALISI DA ECCESSO DI OPPORTUNITÀ
L’effetto paralizzante può essere generato non solo dall’incertezza,
ma anche dalla SCELTA.
Sempre dall’esperimento condotto da Tversky e Shafir.
Immaginate di essere all’università e dovete scegliere fra queste due
opzioni per il pomeriggio:
1) Assistere alla conferenza di un autore che ammirate molto e che difficilmente avrete occasione di
rivedere.
2) Andare in biblioteca a studiare.
Il 21% degli studenti decide di studiare in biblioteca.
LA PARALISI DA ECCESSO DI OPPORTUNITÀ
Immaginate ora di avere tre opzioni:
1) Assistere alla conferenza.
2) Andare in biblioteca a studiare.
3) Guardare un film straniero che volevate vedere da tempo.
Il 40% degli studenti decide di studiare in biblioteca!
LA PARALISI DA ECCESSO DI OPPORTUNITÀ
NOSTALGIA MARKETINGperchè il PASSATO è per definizione fonte di SICUREZZA (si conosce già)…
Svariati sono i brand che negli ultimi 2-3 anni hanno rispolverato vecchi
slogan, jingle, packaging e loghi.
Il target non è solo quello di Boomers e GenXers, ma anche i Millennials
– generazione scarsamente interessata alle rotture con il
passato e anzi assai affascinata da tutto ciò che è vintage e old style.
Esempi vanno dalla Refreshingly Retro Campaign di Pepsi…
NOSTALGIA MARKETING
…al rilancio del vecchio flacone operato dalla statunitense Fairy
Liquid per festeggiare il suo 50mo anniversario…
… allo spot che festeggia i 25 anni di Virgin Atlantic…
… e a quello che festeggia i 100 anni di Persil.
NOSTALGIA MARKETING
Il consumatore vuole… CONDIVISIONETRASPARENZA
Il WEB 2.0 offre ai consumatori possibilità prima impensate…
% di consumatori che hanno incrementato l’utilizzo di Internet (giu-dic 2009) fonte: Datamonitor
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Con la crescita dell'importanza dei social network, le aziende stanno
investendo sempre di più in una strategia di marketing volta alla
creazione di comunità online.
Secondo un recente studio ("Tribalization of Business“)
rilasciato da Deloitte, il 94% delle aziende continuerà ad aumentare
gli investimenti nelle comunità online e nei social media.
SOCIAL MEDIA MARKETING
Negli ultimi 10 anni
IL WEB 2.0 HA CAMBIATO GLI EQUILIBRI ESISTENTI
ma attenzione ai luoghi comuni…
È NATA UNA NUOVA COMUNICAZIONE FRA AZIENDE E CONSUMATORI(prima era un monologo – dell’azienda – ora è un dialogo…)
Il boom del social shopping, da community come ciao.it alle
recensioni sui siti di e-commerce ai forum ai blog ai commenti flash di
Twitter…
UN NUOVA COMUNICAZIONE FRA AZIENDE E
CONSUMATORI?
IN REALTÀ…
È UNA NUOVA COMUNICAZIONE FRA CONSUMATORI(che parlano delle aziende e dei loro prodotti…)
SIAMO DI FRONTE A UN NUOVO TIPO DI CONSUMATORE(prima era un bersaglio fermo a cui sparare…)
Un consumatore soddisfatto parla del tuo prodotto ad altre 3 persone.
Uno insoddisfatto se ne lamenta con altre 7.
I commenti negativi viaggiano più velocemente di quelli positivi:
ERA COSÌ ANCHE PRIMA DELL’AVVENTO DEL WEB 2.0.
Uno studio della Coca Cola parla di un rapporto 4-5 persone (positivi) contro 9-10 persone (negativi).
Uno studio della General Motors parla invece di un rapporto 8 a 16.
UN NUOVO TIPO DI CONSUMATORE?
IN REALTÀ…
NON È CAMBIATO IL CONSUMATORE, MA GLI STRUMENTI CHE POSSIEDE(è come se avesse acquistato dei superpoteri…)
PRIMA:
PASSAPAROLA BAR, SCUOLA, UFFICIO, FAMIGLIA, AMICI…
= DECINE DI PERSONE
ORA:
PASSAPAROLA E-MAIL, BLOG, FORUM, SOCIAL NETWORKING,
PODCAST, YOUTUBE, SHOPPING INTELLIGENCE, SITI…
= MIGLIAIA DI PERSONE
UN CONSUMATORE CON I SUPERPOTERI
Nielsen Global Online Consumer Survey (luglio 2009)
Nielsen Global Online Consumer Survey (luglio 2009)
BUZZ MARKETING E WOMM SONO LE DUE ULTIME NOVITÀ(o almeno così pare dal proliferare di libri e convegni dedicati…)
A una festa, tre gente nuova…
Al supermercato, incrociandosi fra le corsie…
In ascensore, tra sconosciuti…
Prima di iniziare un meeting di lavoro…
Alla macchinetta del caffè…
PERCHÈ FINIAMO PER PARLARE PROPRIO DI
PRODOTTI?
IN REALTÀ…
IL PASSAPAROLA ESISTE DA QUANDO ESISTE L’UOMO(ciò che è cambiato sono gli strumenti che oggi lo amplificano…)
LA COSA IMPORTANTE È
CONTAGIARE UN PO’ DI PERSONE CON IL MIO MESSAGGIO(la diffusione virale farà il resto…)
Un pezzo di storia americana ha molto da insegnarci: la cavalcata di Paul
Revere per avvisare i coloni americani ribelli dell’imminente
attacco degli inglesi…
Perché Paul Revere ha avuto successo?
E perché invece il suo collega William Daves non è stato creduto da
nessuno?
NELLA DIFFUSIONE VIRALE LE PERSONE NON SONO TUTTE
UGUALI
Alla fine degli anni ’60 lo psicologo Stanley Milgram conduce un
esperimento per risolvere quello che è noto come IL PROBLEMA
DE “IL MONDO È PICCOLO”.
La domanda che si pone è: QUANTO SONO CONNESSI GLI ESSERI
UMANI?
LA LEGGE DEI POCHI:I SEI GRADI DI SEPARAZIONE
Invia un pacco a 160 persone che vivevano in Nebraska.
Sul pacco c’è il nome di un agente di borsa che lavora a Boston e vive a
Sharon, in Massachussets.
Ogni persona deve scrivere il suo nome sul pacco e spedirlo a un
amico o un conoscente che sia più vicino possibile all’agente di
borsa.
LA MAGGIOR PARTE DI PACCHI RAGGIUNGE LA DESTINAZIONE
IN 5-6 PASSAGGI. Questo ha generato la teoria dei SEI GRADI
DI SEPARAZIONE.
LA LEGGE DEI POCHI:I SEI GRADI DI SEPARAZIONE
C’è però un altro aspetto interessante dell’esperimento di Milgram.
La metà dei pacchi era stata recapitata all’agente di borsa dalle
tre stesse persone: Mr. Jacobs, Mr. Brown e Mr. Jones.
Sei gradi di separazione non significa che ognuno è legato a una
qualsiasi altra persona in soli sei step.
Significa che UN GRUPPO RISTRETTO DI PERSONE è legato
a MOLTI ALTRI INDIVIDUI e FUNGE DA CONNETTORE PER
TUTTI GLI ALTRI.
LA LEGGE DEI POCHI:I SEI GRADI DI SEPARAZIONE
Mr. Jacobs, Mr. Brown e Mr. Jones appartengono a quel genere di
persone che CONOSCONO E SONO CONOSCIUTE DA TUTTI.
IN OGNI GRUPPO SOCIALE ci sono ALCUNI INDIVIDUI CHE
POSSIEDONO UNO STRAORDINARIO TALENTO NEL
FARSI AMICI E CONOSCENTI.
Questi individui sono CONNETTORI o NETWORK HUBS.
I NETWORK HUB:PERSONE SPECIALI
I network hub aiutano a superare un grande ostacolo alla diffusione del
passaparola: l’OMOFILIA.
Immaginate questa scena in un parco: due famiglie camminano su un
viale; entrambe sono composte da papà, mamma, un ragazzino sui 12
anni, una bambina sugli 8 anni e un cane.
Stanno per incrociarsi. Sorridono. Si vede che si conoscono. Come si
concluderà la scena?
I NETWORK HUB:PERSONE SPECIALI
Nel 1973 Mark S. Granovetter sviluppa la teoria della FORZA DEI LEGAMI
DEBOLI.
Granovetter analizzò un campione di 282 individui che avevano trovato
lavoro nell’anno precedente. La maggior parte di loro aveva
ricevuto informazioni non da amici (solo il 17%), ma da semplici
conoscenti (eterofili).
I NETWORK HUB:PERSONE SPECIALI
I LEGAMI DEBOLI SONO PIÙ UTILI DI QUELLI FORTI NEL VEICOLARE
INFORMAZIONI NUOVE. Chi fa parte del nostro stesso “giro”
possiede le stesse conoscenze che abbiamo anche noi.
Il legami deboli generano connessioni fra gruppi ristretti di individui
omofili.
La loro caratteristica di ETEROFILIA li rende CRUCIALI NEL PROCESSO
DI DIFFUSIONE DEL PASSAPAROLA.
I NETWORK HUB:PERSONE SPECIALI
Persone comuni che fungono da fonti di informazione e influenza in determinate categorie di prodotti.
Possono essere connessi a poche altre persone o anche ad alcune decine.
REGULAR HUB
Giornalisti, celebrieties, analisi, politici, atleti…
Generano link bidirezionali come i regular hub ma in aggiunta sviluppano centinaia di link
monodirezionali con coloro che recepiscono i loro messaggi tramite i
mass media.
MEGA HUB
Fungono da punto di riferimento perché dimostrano di avere conoscenza superiori alla media in aree specifiche.
EXPERT HUB
Fungono da punto di riferimento perché sono carismatici, riescono a
conquistare la fiducia delle altre persone o semplicemente perché
sono socialmente molto attivi.
SOCIAL HUB
REGULAR & EXPERT HUB
REGULAR & SOCIAL HUB
MEGA & EXPERT HUB
MEGA & SOCIAL HUB
PAUL REVERE era un connettore. Aveva un’intensa vita sociale:
andava a caccia e a pesca, giocava a carte, amava il teatro, era un uomo d’affari e un attivo
frequentatore di pub.
WILLIAM DAVES aveva una vita sociale normale. Una volta fuori da
Boston non era conosciuto da nessuno.
I NETWORK HUB:PERSONE SPECIALI
IN REALTÀ…
IL PASSAPAROLA NON È UN TELEFONO SENZA FILI(non è A B C D ma A B, C, D…)
L’esempio di marketing virale più memorabile del decennio è –
secondo un sondaggio condotto da GoViral – il celebre
esperimento Mentos / Diet Coke.
Esemplificativo del web 2.0: si trattava, infatti, di un esperimento
messo a punto da Eepybird.com che riguardava Diet Coke
Company e Mentos, ma mai commissionato da queste due
società i brand non hanno più il pieno controllo della loro
immagine.
Al secondo posto la campagna Dove Evolution.
Al terzo ‘Will it Blend’ di Blendtec.
MARKETING VIRALE
Condotto da Bryce Ryan e Neal Gross nel 1943, è considerato il “padre” e il più autorevole studio sulla diffusione
dell’innovazione.
Campione di 259 coltivatori.
1928-1933: 24 coltivatori avevano adottato i semi di mais ibrido
1934: 16 1935: 21
1936: 36 1937: 61
1938: 46 1939: 36
1940: 14 1941: 3
Nel 1941 solo 2 agricoltori non avevano ancora adottato il mais
ibrido.
LA DIFFUSIONE DEL MAIS IBRIDO NELLO IOWA (1943)
Eccezionale veramenteLA CURVA DI FREQUENZA A CAMPANA (BELL-SHAPED CURVE)
Eccezionale veramenteLA CURVA CUMULATIVA A S (S-SHAPED CURVE)
La curva a S “decolla” quando VENGONO ATTIVATI I LEGAMI
INTERPERSONALI NELLA DIFFUSIONE DELL’INNOVAZIONE.
A quel punto la diffusione peer-to-peer diviene virale e difficilmente
può essere fermata.
La sezione della curva a S considerata CRITICA perchè questo avvenga si
trova FRA IL 10 E IL 20% DEL LIVELLO DI ADOZIONE.
9. LE CINQUE CATEGORIE DI ADOPTERS: LA CURVA A S
Eccezionale veramenteLA CURVA DI FREQUENZA A CAMPANA (BELL-SHAPED CURVE)
Eccezionale veramenteLA CURVA CUMULATIVA A S (S-SHAPED CURVE)
Il concetto di MASSA CRITICA è originario della fisica: definisce la
quantità di materiale reattivo necessaria a produrre una
reazione nucleare.
UNA PILA ATOMICA DIVENTA CRITICA QUANDO LA REAZIONE
A CATENA È IN GRADO DI ALIMENTARSI DA SOLA.
MASSA CRITICA E DIFFUSIONE DI NUOVI
PRODOTTI
MASSA CRITICA E DIFFUSIONE DI NUOVI
PRODOTTI
Il concetto di MASSA CRITICA spiega un ampio spettro di
comportamenti umani perchè l’azione di un individuo spesso dipende dalla PERCEZIONE DI QUANTE ALTRE PERSONE SI
STANNO COMPORTANDO IN UNA DETERMINATA MANIERA.
Quando c’è la percezione che LO STANNO FACENDO TUTTI la
velocità di diffusione dell’innovazione aumenta e si
raggiunge la massa critica.
La massa critica è pertanto un PUNTO DI SVOLTA.
In parte un individuo adotta un’innovazione sulla base delle
ASPETTATIVE DEL COMPORTAMENTO DI ADOZIONE
DEGLI ALTRI. In sostanza fa una SCOMMESSA sul rating di
popolarità dell’innovazione.
Il concetto di OSSERVARE GLI ALTRI E NEL CONTEMPO ESSERE
OSSERVATI è fondamentale nella diffusione dell’innovazione.
MASSA CRITICA E DIFFUSIONE DI NUOVI
PRODOTTI
La massa critica opera a livello di sistema.
A livello individuale si parla invece di SOGLIA: “Quante persone devono
adottare l’innovazione prima che lo faccia anch’io?”
Gli innovators hanno un livello molto basso di soglia individuale, ecco perchè adottano un’innovazione
così in anticipo e prima di osservare il riscontro a livello
sociale.
MASSA CRITICA E SOGLIA INDIVIDUALE
IN REALTÀ…
IL CONSUMO È SPESSO IL RISULTATO DI UN PROCESSO SOCIALE(anche se purtroppo il marketing ragiona in termini di target individuale…)
SE OTTENGO UN BUON PASSAPAROLA SONO A POSTO(le vendite seguiranno a ruota)
Un film che ha scatenato un passaparola invidiabile (tutto era stato accuratamente pianificato).
Un fallimento al botteghino.
Alcuni suggeriscono che la parte più interessante dell’intera esperienza
sia stata parlare del film, non andare a vederlo.
IL BUZZ NON È TUTTO:IL CASO DI SNAKES ON A
PLANE
IN REALTÀ…
PARLARE DEL PRODOTTO NON SIGNIFICA ACQUISTARLO(il buzz aiuta, ma non è la panacea universale…)
Il consumatore è… SOVRACCARICATO DI STIMOLI
DISTRATTO
Primo problema: CONQUISTARE L’ATTENZIONE DEL
CONSUMATORE.
Soluzione: DISTRUGGERE UN MODELLO.
Il nostro cervello è programmato per essere ESTREMAMENTE
SENSIBILE AI CAMBIAMENTI.
IMPREVEDIBILITÀ:CONQUISTARE L’ATTENZIONE
I nostri schemi mentali ci aiutano a prevedere cosa succederà e
dunque a prendere delle decisioni.
Quando uno schema mentale si infrange il risultato è la
SORPRESA.
IMPREVEDIBILITÀ:CONQUISTARE L’ATTENZIONE
Qual è la funzione biologica della SOPRESA?
La sopresa CATTURA LA NOSTRA ATTENZIONE.
Poichè è scatenata dal fallimento di uno schema mentale ci STIMOLA A CAPIRE IL MOTIVO DI QUESTO
FALLIMENTO, in modo da rendere lo schema più efficace per il
futuro.
IMPREVEDIBILITÀ:CONQUISTARE L’ATTENZIONE
I messaggi inaspettati sono più memorabili perchè suscitano
SOPRESA, ATTIRANO AL NOSTRA ATTENZIONE E CI
COSTRINGONO A MEMORIZZARE NUOVE INFORMAZIONI.
IMPREVEDIBILITÀ:CONQUISTARE L’ATTENZIONE
Ma la sopresa non è abbastanza. Ci vuole anche INTUIZIONE.
Per suscitare sopresa un evento/messaggio non può essere
pre-vedibile.
Ma perchè la sorpresa generi soddisfazione deve essere “post-
vedibile”.
Una volta che ti arriva la nuova informazione devi poter dire “a
pensarci è vero!”.
È un po’ come il fattore risata che scatta alla fine di una barzelletta
riuscita.
IMPREVEDIBILITÀ:CONQUISTARE L’ATTENZIONE
SHOCKVERTISING
SHOCKVERTISING
SHOCKVERTISING
SHOCKVERTISING
SHOCKVERTISING
Un billboard interattivo ad Amsterdam e Rotterdam mette i passanti di fronte all’inattività che sempre li caratterizza quando assistono a scene di violenza per
le strade.
UNCONVENTIONAL BILLBOARDS
UNCONVENTIONAL BILLBOARDS
UNCONVENTIONAL BILLBOARDS
AMBIENT MARKETING
AMBIENT MARKETING
AMBIENT MARKETING
SMS ADVERTISING
Il consumatore vuole… RESPONSABILITÀ
INTERESSE COLLETTIVO
Pepsi ha tagliato completamente i budget tradizionalmente assegnati
al Super Bowl per focalizzarsi nel nuovo Pepsi Refresh Project.
Nell’ambito di questo progetto di cause marketing l’azienda
devolverà fondi per iniziative proposte e selezionate dai
consumatori.
Il budget stanziato per il 2010 è di 20 milioni di dollari.
CAUSE MARKETING
Un esempio: un’agenzia di marketing deve promuovere un film
educativo sulla sicurezza presso i vigili del fuoco.
I 3 bisogni a cui è stato consigliato di far riferimento sono: SESSO,
SOLDI E PAURA. L’agenzia sceglie i soldi.
Due gruppi di vigili per il test:
1) Vuoi vedere il film per valutare l’acquisto e l’inserimento nel
programma di training?
2) Stessa domanda + preferisci come ricompensa per aver visto il film
una macchina per fare i popcorn o un set di coltelli?
INTERESSE PERSONALE vs INTERESSE COLLETTIVO?
Risposte:
1) Vuoi vedere il film per valutare l’acquisto e l’inserimento nel
programma di training?
Sì, molto volentieri!
2) Stessa domanda + preferisci come ricompensa per aver visto il film
una macchina per fare i popcorn o un set di coltelli?
Pensi che noi pompieri siamo quel genere di persone che hanno bisogno di una macchina per
popcorn come premio per vedere un film che riguarda la sicurezza?
INTERESSE PERSONALE vs INTERESSE COLLETTIVO?
Non esiste solo il SELF-INTEREST, ma anche il GROUP-INTEREST e spesso il secondo è più potente
del primo.
Group-interest significa che le persone PRENDONO DECISIONI
BASANDOSI SUL SENSO DI IDENTITÀ:
Chi sono?
Che tipo di situazione è questa?
Che cosa dovrebbe fare una persona come me in una situazione di
questo tipo?
INTERESSE PERSONALE vs INTERESSE COLLETTIVO?
È come se le persone si confrontassero CON
UN’IMMAGINE CHE HANNO DI LORO STESSI ALL’INTERNO DI
UN CONTESTO SOCIALE.
Cosa ci si aspetta da una persona come me?
Questo spiega il comportamento dei pompieri.
INTERESSE PERSONALE vs INTERESSE COLLETTIVO?
Un esempio ci viene dalla campagna Don’t Mess with Texas lanciata a
metà degli anni ’80.
Problema: come convincere il texano medio a non buttare la spazzatura
per terra?
Profilo del target: 18-35 anni, maschio, guidatore di camioncino, macho, amante dello sport e della
musica country.
Su cosa puntare?
INTERESSE PERSONALE vs INTERESSE COLLETTIVO?
Convenienza personale? Cosa ha da guadagnare il macho texano dal
non gettare la spazzatura per terra?
Paura? Si corre il rischio di stimolare invece la reazione anti-autorità.
La campagna sottolinea il concetto che: le persone come lui non
buttano la spazzatura per terra.
Si usano vari testimonial, alcuni non molto noti ma riconosciuti dai
Texani come Texani.
INTERESSE PERSONALE vs INTERESSE COLLETTIVO?
Risultati:
-29% di spazzatura abbandonata dopo un anno e -72% dopo 5 anni (-81%
lattine abbandonate).
INTERESSE PERSONALE vs INTERESSE COLLETTIVO?
LOW IMPACT ADVERTISING
LOW IMPACT ADVERTISING
Il consumatore vuole… NUOVE ESPERIENZE
GRATIFICAZIONE
AUGMENTED REALITY MARKETING
Una delle scene più suggestive di Minority Report, film del 2002
girato da Steven Spielberg.
Fantasia? Certo, ma non dimentichiamo che Spielberg, tre
anni prima delle riprese, aveva convocato un gruppo di futurologi
perché immaginassero per lui un 2054 credibile. Tra costoro vi
erano esperti del MIT, del dipartimento di ricerca biomedica alla difesa, di software e di realtà
virtuale.
AUGMENTED REALITY MARKETING
L’Augmented Reality è un’estensione della realtà che avviene attraverso
un mix di tecnologie che consentono di sovrapporre una realtà percepita e vissuta da un
utente con una realtà virtuale elaborata digitalmente.
Il termine “Augmented” descrive proprio questa esperienza virtuale 3D in aggiunta alla realtà fornendo
informazioni supplementari e ausili percettivi all’ambiente reale.
AUGMENTED REALITY MARKETING
L'AR sta diventando un fenomeno sempre meno di nicchia, fra
applicazioni per iPhone e Augmented Advertising...
Il numero 76 della rivista Colors “augmenta” la copertina e alcune
pagine interne con contributi video.
Interessante l'headline "Questa rivista è incompleta", rimandando alla completezza dell'Augmented, e
dell'online...
AUGMENTED REALITY MARKETING
Anche il magazine americano Esquire esce il 9 Novembre 2009 con una
copertina e un numero interamente dedicati all’
Augmented Reality.
A “Living, breathing, moving, talking, magazine”.
AUGMENTED REALITY MARKETING
E – in relazione all’espansione dell’AR Advertising – è in corso un
dibattito fra sviluppatori, creativi e committenti: marker o
markerless?
Si discute della possibilità per le applicazioni Augmented Reality di
riconoscere non il "classico" ARmarker bianco e nero, ma
immagini di svariato tipo: foto, immagini, loghi…
Se è vero che la tecnologia già consente di far questo, è anche
vero che l'ARmarker rappresenta per gli utenti un altrettanto forte
segnale che quella copertina, quella comunicazione
pubblicitaria ha qualcosa in più…
AUGMENTED REALITY MARKETING
Un esempio: la rivista americana inStyle è uscita, con il numero di dicembre, in Augmented Reality.
Tuttavia la cover non ha nessun segnale importante per il
consumatore e rischia di non essere percepita come un oggetto
innovativo.
Il richiamo in alto a destra "This is a 3-D cover" non riesce a salvare una
comunicazione nel complesso inadeguata…
AUGMENTED REALITY MARKETING
Il packaging AR di Lego permette al consumatore di avere un’idea del giocattolo che si trova all’interno
della confezione, una volta montato: è sufficiente porre la
scatola di fronte a uno dei chioschi appositi presenti nei
negozi del brand.
AUGMENTED REALITY MARKETING
Adidas ha lanciato la linea di sneakers Adidas Originals AR Game Pack: ognuno dei cinque modelli ha un
codice AR stampato sulla linguetta che – inquadrato con una webcam
– consente l’accesso a una sezione online esclusiva.
AUGMENTED REALITY MARKETING
Un’altra declinazione affascinante è quella della sinergia fra AR e
geolocalizzazione.
Il location-based social networking è infatti uno dei trend più “caldi” nel
mercato della telefonia mobile degli ultimi anni. Un esempio è
Loopt: un servizio di Social Network che consente di
localizzare i propri amici nelle vicinanze (e ovviamente di farsi
localizzare).
AUGMENTED REALITY MARKETING
La declinazione marketing più scontata riguarda ovviamente il
settore della ristorazione.
A esempio l’applicazione per iPhone Stella Artois Le Bar Guide invia
all’utente le coordinate del bar più vicini dove servono Stella Artois.
AUGMENTED REALITY MARKETING
ARTVERTISING
L’arte come fonte di spunti nell’ambito della comunicazione e
del retail.
Un esempio…
Linz Hocker, una seduta in plastica riciclata progettata da Thomas Feichtner che viene distribuita
contestaulmente a un’installazione artistica alla Landesgalerie di Linz.
I visitatori possono prendere una delle mille sedie che costituiscono
l’opera d’arte contribuendo a un processo di disseminazione virale.
ARTVERTISING
Ma attenzione ai rischi…
Uno degli esempi più famosi – e discussi – di pubblicità ispirata
all’arte.
Si tratta del commercial dell’agenzia Wieden + Kennedy per il lancio
della Honda Accord: lo spot è andato in onda per la prima volta il
6 aprile 2003 ed era lungo due minuti (il doppio dello spazio
pubblicitario più lungo usato fino ad allora dalla televisione inglese).
ARTVERTISING
Lo spot era incredibilmente simile a un’opera di video-arte degli artisti
e filmmaker svizzeri Peter Fischli e David Weiss intitolata "Der Lauf der Dinge" ("è così che vanno le
cose") del 1987.
E infatti i due artisti minacciarono di portare in tribunale Honda per
l'evidente – a loro dire – caso di plagio.
I creativi della Wieden + Kennedy hanno alla fine dovuto ammettere
con estrema riluttanza il loro peccato originale (cioè l'aver fatto
una citazione non dichiarata di un'opera protetta dal diritto
d'autore).
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E dire che gli stessi Fischli e Weiss si erano ispirati – per il loro film – all’opera del famoso vignettista
statunitense Rube Goldberg, ma il prestito era stato apertamente riconosciuto ed esplicitato nel
sottotitolo del film.
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EXCLUSIVITY MARKETING
Anche (o forse soprattutto) in una congiuntura di contrazione dei
consumi, quello dell’esclusività può rivelarsi un asset vincente.
I consumatori vogliono sentirsi parte di un circolo ristretto ed esclusivo,
anche se si tratta solo di un’illusione temporanea.
EXCLUSIVITY MARKETING
SK66, negozio di gioielli di Scott Kay: la data e il luogo dell’apertura
vengono resi noti solo a un ristretto numero di persone e
l’ingresso è su invito.
EXCLUSIVITY MARKETING
Charlie’s Burgers, un ristorante la cui location è nascosta, il menu
cambia in continuazione e gli inviti sono top secret.
EXCLUSIVITY MARKETING
Un esempio di “hidden marketing” sviluppato da Colgate.
EXCLUSIVITY MARKETING
Il consumatore vuole… PARTECIPAREINTERAGIRE
CROWDSOURCING
Coinvolgere il consumatore nella campagna di marketing come
parte attiva.
I social media facilitano il processo.
Ad esempio Best Buy, in occasione dell’uscita di New Moon, ha
chiesto ai suoi fans su Facebook quali fossero i loro film e libri preferiti sul tema dei vampiri.
I primi 50 sono stati messi in vendita su BestBuy.com.
CROWDSOURCING
Sembra un fenomeno sempre più diffuso anche quello che vede i
consumatori in veste di artefici di campagne pubblicitarie.
Vediamo un esempio: la campagna di prevenzione contro il virus AH1N1.
Il trionfo dei dilettanti?
La fine delle agenzie?
CROWDSOURCING
Attenzione a trarre conclusioni affrettate…
Alcuni esempi di commercials creati da consumatori per Doritos e
molto graditi al pubblico secondo le rilevazioni ex post.
Doritos' "House Rules”
Doritos' "Underdog“
L’autore del primo è scrittore, produttore ed editor a Hollywood.
L’autore del secondo lavora come direttore creativo.
CROWDSOURCING
Il consumatore vuole… CREDIBILITÀ
ADERENZA AL REALE
Nel 2004 Dove lancia la campagna “Real Beauty” con i video
Evolution e Beauty Pressure.
Il successo della campagna virale lo si percepisce anche dal fioccare di
critiche e parodie.
Un esempio è quello dello spot ideato da Greenpeace, che con un video
analogo sottolinea lo sconsiderato sfruttamento delle Paradise
Forests al fine di ottenere l’olio di palma utilizzato per i prodotti
Dove.
REAL PEOPLE (CONTRO PHOTOSHOP)
Oppure quello che puntualizza come due brand con due visioni della
femminilità agli antipodi – Dove e Axe – siano entrambi di proprietà
di Uniliver.
REAL PEOPLE (CONTRO PHOTOSHOP)
Oggi il concetto di “bellezza reale” ha preso forma in una vera e propria
campagna contro Photoshop e i software di fotoritocco digitale.
Prendendo spunto dalla recente campagna realizzata da Olay con
una Twiggy pesantemente ringiovanita, il Partito
liberaldemocratico inglese chiede che vengano eliminate le immagini
ritoccate dai magazine per teenagers e che comunque venga
sempre indicato quando l’immagine è stata elaborata.
REAL PEOPLE (CONTRO PHOTOSHOP)
Il gruppo di street artist FTW-Crew ha applicato delle palette di Photoshop su un poster
pubblicitario raffigurante i volti di Britney Spears, Leona Lewis e
Christina Aguilera, sulla linea 2 di Berlino.
L’intento è quello di ricordare quanto siano ritoccate tutte le immagini
che vengono utilizzate nei messaggi pubblicitari.
REAL PEOPLE (CONTRO PHOTOSHOP)
A ribellarsi a Photoshop sono anche alcuni esponenti dello star system che rifiutano consapevolmente le
operazioni di fotoritocco sugli scatti fotografici che li ritraggono.
È il caso di Brad Pitt nel numero di febbraio di W Magazine.
REAL PEOPLE (CONTRO PHOTOSHOP)
O di Monica Bellucci, Sophie Marceau, Eva Herzigova, Inès de la
Fressange, Anne Parillaud, Karin Viard, Charlotte Rampling, e
Chiara Mastroianni ritratte nel numero di aprile di Elle France.
REAL PEOPLE (CONTRO PHOTOSHOP)
O ancora della modella Lizzie Miller per Glamour.
REAL PEOPLE (CONTRO PHOTOSHOP)
Il fashion magazine tedesco Brigitte è andato oltre, dichiarando la volontà di non utilizzare più
modelle professioniste per i propri servizi di moda.
Il direttore ha infatti lamentato la necessità di dover rimpolpare
tramite Photoshop i ritratti delle scheletriche indossatrici per farle
apparire normali. Da qui la decisione di focalizzarsi solo su
donne “vere”.
REAL PEOPLE (CONTRO PHOTOSHOP)
Una campagna che ripensa ironicamente il concetto di età e
seduzione sviluppata da Rethink Communications per Science
World.
REAL PEOPLE (CONTRO PHOTOSHOP)
Il brand giapponese Unused ha voluto utilizzare solo uomini anziani
come modelli per la collezione FW 2009.
REAL PEOPLE (CONTRO PHOTOSHOP)
Il rifiuto di utilizzare Photoshop contagia anche il mondo della
fotografia, dell’arte e della comunicazione pubblicitaria.
In questo caso la scelta dell’artista di configura come una vera e e propria sfida alla strumento
tecnico. L’obbiettivo è quello di realizzare un’opera che sembri ritoccata digitalmente, benché
ottenuta con tecniche tradizionali.
REAL PEOPLE (CONTRO PHOTOSHOP)
La campagna Colorize di Ray Ban utilizza immagini che sembrano
trattate pesantemente con i filtri di Photoshop.
I modelli sono stati invece semplicemente truccati.
REAL PEOPLE (CONTRO PHOTOSHOP)
BLOG, PODCAST, WOMM, YOUTUBE, GUERRILLA, TWITTER… VOGLIO TUTTO!(casi di bulimia da “nuovo marketing”)
SOCIAL MEDIA MARKETING
MARKETING VIRALE
SHOCKVERTISING
UNCONVENTIONAL BILLBOARDS
AMBIENT MARKETING
SMS ADVERTISING
CAUSE MARKETING
LOW IMPACT ADVERTISING
AUGMENTED REALITY MARKETING
ARTVERTISING
EXCLUSIVITY MARKETING
CROWDSOURCING
…
“NUOVO MARKETING” = BENVENUTI NEL PAESE DEI
BALOCCHI?
IN REALTÀ…
COSA È FUNZIONALE E COSA NO AL MIO POSIZIONAMENTO?(non tutto va bene per tutti…)
www.valentinadurante.com