presentazione del numero 244 di trekking&outdoor

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LA RIVISTA DEL LA RIVISTA DEL TREKKING 244 CLEMENTI EDITORE Euro 4 - Aprile 2011 - Anno XXVIII - Mensile Nr. 3 Clementi Editore s.r.l. - 43100 Parma Sped. in a. p. - 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano &OUTDOOR www.trekking.it ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA 244 CLEMENTI EDITORE Outdoor a 360 gradi ALTO ADIGE Ospitalità, sport e benessere Ospitalità, sport e benessere CANOA Avventure sull’acqua Avventure sull’acqua CANYONING Emozioni verticali Emozioni verticali

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La presentazione del numero di aprile 2011 di TREKKING&Outdoor

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Page 1: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

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ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA 244

CLEMENTI EDITORE

Outdoora 360 gradi

ALTO

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Ospitalità, sport ebenessere

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COP tr 244aprile.qxd 24-03-2011 17:58 Pagina 1

Page 2: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

I l numero di aprile invita a “uscire di casa”, indossando gli inseparabili scarponi o scegliendo tre le innumerevoli opportunità che offre il mondo outdoor come la libertà di una

bella pedalata, il fascino di un’uscita a cavallo o l’emozione delle“vie d’acqua”. Palestra ideale per le nostre attività outdoor è l’Alto Adige, terra che rappresenta l’eccellenza dell’escursionismo,in grado di stupire con la sua ospitalità unica, incontro perfettotra una cultura antica e i più elevati standard di qualità.

OUTDOOR a 360 gradiOUTDOOR a 360 gradi

Page 3: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

360 gradi 360 gradi

Alpe di Siusi, uno degli spettacolari scenari dell’Alto Adige, straordinaria palestra per gli appassionati di outdoor (Ph Alpe di Siusi Marketing / Laurin Moser)

Page 4: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

P uò capitare di pedalare lungo un piccolo canale d’acqua, circondati daun ambiente dolce e bucolico e di incamminarsi, il giorno dopo, tracime spettacolari sulle alte vie. Può capitare di rimanere incantati dal-

l’eleganza delle forme liberty per poi scoprire il fascino della montagna nellegno scuro di un antico maso, o di sorseggiare uno sciroppo di frutta eascoltare il sovrapporsi di lingue profondamente diverse, come l’italiano eil tedesco, che qui convivono e raccontano storia e cultura del territorio.

Merano

il valore delle differenzeil valore delle differenzeTESTI DI MICHELE DALLA PALMA E ELISA CANEPA / FOTO UFFICIO TURISTICO VAL SENALES E MERANO MARKETING / MARIO ENTERO, FRIEDER BLICKLE, MICHAEL MÜLLER, MARION GELMINI

Page 5: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

ALTO

ADIG

EPASSEGGIARE IN UN GRANDE GIARDINO TRA FIORI E PIANTE MEDITERRANEE, FERMARSI A OSSERVARE LE PALME MOSSE DAL VENTO E RIMANERE ABBAGLIATIDALLA NEVE CANDIDA E DAL GHIACCIO CHE BRILLA SU UNO SFONDOINCREDIBILMENTE VICINO, DOVE GLI ALBERI DA FRUTTO SEMBRANO TOCCARELE VETTE ALPINE. BENVENUTI A MERANO, DOVE LA VACANZA È UN’ESPERIENZAMULTISENSORIALE E L’OSPITE È DA SEMPRE AL CENTRO DELL’ATTENZIONE

e differenzedifferenze

Page 6: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

UN VERDE INTENSO RAPISCELO SGUARDO E LO INDUCEA PERDERSI TRA LE LINEE MORBIDEDEI PASCOLI, OSTAGGIO DI UNABELLEZZA CHE CONFONDE

Alpe di SIUSI

altipiano outdoor

Page 7: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

U n mondo a parte, un luogo che non assomiglia a nessun al-tro luogo. Nel cuore delle Dolomiti, in provincia di Bolza-no, l’Alpe di Siusi è corteggiata dai suoi “monti pallidi”,

simbolo inconfondibile del territorio. La commissione dell’UNESCO, toccata dal fascino delle Dolomiti, ha ufficialmenteinserito queste montagne tra i patrimoni dell’umanità: una ve-ra e propria ricchezza che ospita scenari unici, dall’incredibilevalore paesaggistico e ambientale. Il Sassolungo, gigante buonoche si affaccia sull’alpe da Nord-Est, il Sassopiatto dalla caratte-ristica forma distesa, lo Sciliar, nel Parco Naturale Sciliar-Cate-naccio, a Sud-Est.

SI

TESTO DI ELISA CANEPAFOTO DI ALPE DI SIUSI MARKETING /PIERLUIGI BENINI, GUNNAR DIEPENBRUCK, KLAUS MELLENTHIN,LAURIN MOSER

ALTO

ADI

GE

Page 8: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

LE PERCEPISCI APPENA ENTRATO IN UNA DELLE ACCOGLIENTI STRUTTURE

AFFACCIATE SUGLI SPETTACOLARI PANORAMI DOLOMITICI.PROFUMI DI LEGNO E ANTICHE TRADIZIONI, CHE RENDONO UNICA

UNA VACANZA TRA LE MONTAGNE PIÙ AFFASCINANTI DEL MONDO

Vitalpina atmosfere di mon tagna

Page 9: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

L e atmosfere autentiche di montagna, dove si possono ancora vivere le tradizioni di un tempo, l’in-contro di culture differenti – tedesca, ladina e italiana – ancora legate alle influenze dell’imperoaustro-ungarico e ai saperi atavici delle genti di montagna, le suggestioni di antichi borghi, chie-

se, abbazie e castelli che raccontano storie di cavalieri e dame, battaglie e conquiste, nella straordi-naria cornice del mondo alpino.

ALTO

ADI

GE tagna

TESTO DI SILVIA DELLA ROCCAFOTO ARCHIVIO ALTO ADIGEMARKETING

Ph B

ella

Vista

Hot

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ma

Page 10: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

in sicurezza

Vie ferrateVie ferrate

TESTO E FOTO DI MICHELE DALLA PALMA

emozioni in sicurezza

48 • TREKKING • aprile 2011

Page 11: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

a

SPEC

IALE R

OCCIA

L e vie ferrate rappresentano il punto di congiunzionetra l’escursionismo e l’arrampicata in montagna; al-cuni le considerano il punto massimo di arrivo per

un camminatore, io preferisco invece pensarle come ilprimo approccio all’alpinismo.

OUTDOORitinerari e viaggi nella natura

arrampicataa

Page 12: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

OUTDOORitinerari e viaggi nella natura

mountain bike

SCENARI MONTANID’INCOMPARABILEBELLEZZA IN UNA NATURAFORTE E ASPRA, NONANCORA DOMATA DAIGRANDI FLUSSI TURISTICI.E ALL’ORIZZONTEIL MARE

FORTIFORTIIl tour dei

TESTI E FOTO DI MASSIMO CIVALLERI,SIMONE FERRARIS E ERIK ROLANDO

Il forte centrale nei pressi del Colle di Tenda

Pedalando lungo lo spartiacque si apre il panorama sulla Rocca dell’Abisso

Page 13: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

Osservando la cartina e le curve di livello nasce il so-spetto che le tappe siano troppo ardite: proviamo-ci. Ce n’è per tutti. Un sellino e due ruote possono

essere sufficienti per scoprire questa terra di confine po-sta tra Piemonte, Liguria e Francia. Tutti o quasi possono cimentarsi con la mountain bikee scoprire le valli che si distendono ai piedi delle AlpiLiguri e Marittime.

TITI

PIEM

ONTE

Page 14: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

Verso l’abisso OUTDOORitinerari e viaggi nella natura

canyoning

L ungo i fianchi delle montagne,vorticosi ruscelli scendonoverso valle scavando forre

strette e incassate che regalano spe-ricolate discese di canyoning. Tuf-farsi, saltare, scivolare, calarsi aiu-tandosi con la corda nei punti piùcritici sono alcune delle prerogativedel torrentismo.

Page 15: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

o l’abisso TESTI DI FABRIO FERRARO EDOMENICO CACIOPPO / FOTO DIEUGENIO ANDRIGHETTO,LABORATORIO DEL CAMMINARETRA TERRA E CIELO, VERTES SENSATIONS

SPEC

IALE

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Page 16: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

G li sport nelle “acque vive”, quelle spumeggianti di fiumi e torrenti, sono ancora lontani, nel nostro pae-se, dal diventare attività sportive di massa. In fondo, che non lo diventino se lo augurano gli stessipraticanti. Il loro maggior pregio, lo si capisce subito, è quello di essere pratiche ecologiche. Il loro

diffondersi, oltre un certo limite, comporterebbe un’inevitabile violenza sulla natura, e gli appassionativogliono conservare la purezza dei loro rodei acquatici. Tuttavia la voglia di scoprire sempre nuovi itine-rari, porta spesso ad affrontare percorsi senza avere delle informazioni sicure circa i pericoli e le difficol-tà presenti lungo il corso d’acqua.

ACQUAEmozioni sull’ ACQUATESTO AUGUSTO FORTIS / FOTO AUGUSTO FORTIS, MAURIZIO PATTOGLIO E MICHELE DALLA PALMA

Page 17: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

ACQUAl’ ACQUA

OUTDOORitinerari e viaggi nella natura

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IULI/

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Page 18: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

LaMarem ma delle caleTESTO DI MARIO MATTEUCCI / FOTO DI ENRICO BOTTINO E MARIO MATTEUCCI

Page 19: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

m ma delle cale

TOSC

ANA

R icca di risorse naturali eappena sfiorata dallapresenza del progresso,

la Maremma si estende lungograndi spazi aperti, un tem-po impervi e paludosi, oggitestimonianza di un’attivitàumana tradizionale, quelladei butteri, che purtroppo ri-schia di scomparire al paridella razza maremmana.

Le scogliere nei pressi di Cala Violina

Page 20: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

L’IPPOTURISMO CONTAUN NUMERO SEMPREMAGGIORE DI APPASSIONATI,ALLETTATI DA ITINERARI POCOTRAFFICATI NEGLI AMBIENTINATURALI E STORICI DEIMONTI ERNICI

Apochi chilometri da Veroli, Prato diCampoli con le sue faggete, dove trova-no spazio pregiate colonie di agrifoglio,

è una porta d’accesso privilegiata per entrarenel mondo magico della montagna appenni-nica. In primavera questa zona è un’autenticaesplosione di colori, con ricche fioriture dispecie spontanee, tra cui spicca l’orchidea; unmosaico di corolle che si prolunga fino adestate inoltrata, quando sui pascoli d’altaquota pascolano mandrie di bovini e ovini al-lo stato semibrado.

Monti ErniciOUTDOORitinerari e viaggi nella natura

trekking a cavalloil senso della libertà

70 • TREKKING • aprile 2011

Page 21: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

i Ernici

LAZIO

libertà

TESTO DI STEFANO GAETANIFOTO DI MASSIMO TULLIO E PAOLO MARINI

Page 22: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

Studiosi, ricercatori e appassionati di archeologia rupestre hanno messo in luce la cultura figurati-va dei popoli primitivi indagando montagne e valli alpine dove petroglifi e dipinti furono realiz-zati fin dal paleolitico superiore da sconosciuti artisti che eseguirono le loro opere in grotte, ripa-

ri e sulle rocce levigate dai ghiacciai.

DOSS

IERPRIMA DELLA

scrittura

Page 23: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

TESTI DI ENRICO BOTTINO E CLAUDIO TROVA / FOTO DI ENRICO BOTTINO E MICHELEDALLA PALMA

DALLE MISTERIOSE COPPELLE DEL ROCCERÈAI RAFFINATI GRAFFITI DI FONTANALBE E DELLAVAL CAMONICA, LE TESTIMONIANZE DELL’UOMOPREISTORICO SI DISTRIBUISCONO LUNGO LE VIE DICOMUNICAZIONE DELLE ALPI E ATTORNO A CIME RESESACRE DAL FREQUENTE IMPERVERSARE DI EVENTIMETEOROLOGICI ESTREMI

La Val Camonica ospita una grande quantità e eterogeneità di incisioni rupestri; all’Archeopark di Boario Termitti è possibile rivivere il fascino e lesuggestioni delle antiche culture; nella Valle delleMeraviglie la roccia racconta la primordiale preghiera dei Liguri.

Page 24: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

M aria Efisia come sempre è molto gentile, mi accoglie nella sua casa di Laconi per scambiarequalche parola; si parla del tempo che fa i capricci, delle ragazze che non hanno più voglia distare ai fornelli e dei nipoti, tanti, che spesso la vengono a trovare, del mio lavoro di fotografo

e del mio viso, che a parer suo “è davvero da birichino...” Un’indimenticabile stretta di mano mi con-geda da una bella chiacchierata con una persona straordinaria, anche perché Maria Efisia ha 103 anni!

lunga vitaTESTO E FOTO DI MASSIMO PIACENTINO

Il segreto della SA

RDEG

NA

Page 25: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

a vita

Panorama presso Laconi; in questa zona vive una parte della popolazione centenaria sarda che per numero e densità è considerata unica dalla comunità scientifica internazionale

Page 26: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

Cicloviaggio in GallesCicloviaggio in GallesTESTO E FOTO DI CARLO FERRARI

DIARIO DI UNA BREVE PEDALATA, FACILE E SUGGESTIVA, NELL’ANGOLO PIÙ

AUSTERO DELLE BRITISH ISLANDS, UN LEMBO DI TERRA, RISERVA DI CICLOTURISTI

ED ESCURSIONISTI, SCENARIO DI GRANDI AMBIENTI E PERSONE SEMPLICI.

Page 27: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

n Gallesn Galles

Cercate una destinazione adun paio di ore scarse di ae-reo “low-cost”, in mezzo al

verde, vocata al turismo ecoso-stenibile, con sistemazioni piùche competitive in ambientesempre ben disposto sia comeservizi sia come educazione versoi ciclo-viaggiatori? Il Regno Uni-to è servito, ed il Galles è d’obbli-go, tanto diverso dal resto dell’i-sola pur condividendone il pae-saggio e lo stile di vita.

GRAN

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A

OUTDOORitinerari e viaggi nella natura

cicloturismo

Page 28: Presentazione del numero 244 di TREKKING&Outdoor

LA REGOLA AUREA DEL PESO “MASSIMO”L’errore più frequente di un“apprendista trekker” èsovraccaricare lo zaino,riempiendolo di materiali eattrezzature inutili; a prescinde-re però dal tipo di bagaglioscelto, esiste un parametroabbastanza preciso su quantodeve pesare lo zaino: dal 15 al25% del peso di chi lo porta, aseconda dell’allenamento. Un uomo di 80 chili in buonaforma fisica può trasportare inmodo continuativo uno zaino dicirca 20 chili; lo stesso indivi-duo, poco allenato e con qual-che chilo di troppo, dovràaccontentarsi di una quindicinadi chili per non “soffrire” più delnecessario.

“LITRI”, QUESTI SCONOSCIUTI… Il volume (cioè la capienza)di uno zaino si misura in“litri”; si passa dai micro zainida corsa che hanno un volu-me interno di 10/12 litri, aigiganti da carico che posso-no superare i 100 litri.Il peso rappresenta un’altracaratteristica fondamentale perquesto attrezzo: più pesantesarà la struttura “a vuoto” dellozaino, minore sarà il peso delmateriale che potremo stivarcidentro senza renderlo troppopesante!Il peso di uno zaino è determi-nato dai materiali impiegati, dalnumero di tasche, dalle imbotti-ture di spallacci e fascia ventra-le, ma anche dagli accessori:

copri zaino, fondo, cerniere,fettucce, ganci, etc. Ecco per-ché più sobrio e “spartano”sarà il vostro zaino da carico, epiù saranno le soddisfazioniche vi darà nei lunghi trekkingsui sentieri del mondo.Non esistono “regole” precise,tuttavia è possibile stabilire unasorta di “tabella” tra volume epeso di uno zaino tecnico datrekking (vedi tabella in basso)

QUALE ZAINO?Lo zaino altro non è che un“sacco” fissato a un telaio; lagrande differenza, a parità dipeso e caratteristiche, la fa lastruttura del basto e delloschienale. I prodotti tecnici peril trekking e l’alpinismo dispon-gono di utili accorgimenti permigliorare il comfort e la distri-buzione del carico sulla schie-na; strutture interne o esterne,rigide o semirigide, consentonodi distribuire il peso in modoomogeneo dalle spalle al baci-no, sfruttando l’ergonomia dispallacci sagomati e dellafascia ventrale, ben imbottiti ein materiali traspiranti.

L’IMPORTANZA DEL DORSO Nelle ultime stagioni, le azien-de all’avanguardia si sonoconcentrate soprattutto suidorsi, che sono la “cerniera”tra la nostra schiena e il con-tenitore col carico.Realizzati in materiali ipertra-spiranti, solitamente a cellulachiusa che non assorbe sudo-re e umidità, i dorsi si differen-

ziano in base alla capacità dicarico dello zaino; in quellileggeri e per escursioni gior-naliere il dorso è solitamentein pezzo unico, curvato inmodo da creare una zonalibera tra corpo e zaino, ingrado di garantire la massimaareazione. Negli zaini pertrekking plurigiornalieri, chedevono sopportare carichidecisamente più impegnativi,la caratteristica principale è ladisposizione di zone diappoggio e ammortizzanti dis-tribuite in base alla fisiologia

della schiena, e tra queste sicreano delle zone libere dovel’aria può circolare liberamen-te, evitando il ristagno delsudore.Un altro dettaglio fondamenta-le riguarda le dimensioni delloschienale: un marcantonio didue metri ha esigenze diverseda una ragazza alta un metroe sessanta. Gli zaini migliorivengono ormai proposti indiverse misure e con moltepossibilità di adattamento allaschiena.In commercio si trovano

Alcuni lettori, molto attenti, mi “accusano”, a volte, di essereripetitivo nelle indicazioni fornite in questa rubrica… è par-zialmente vero, perché le informazioni tecniche non cambia-no così rapidamente, e la mia attenzione, innanzitutto, èfocalizzata su chi, per la prima volta, si avvicina al mondo ealle attrezzature outdoor. In secondo luogo, ritengo che

“ripetere” indicazioni, informazioni, consigli e “piccoli segreti”non sia mai sbagliato, neppure nei confronti di chi, a ragionveduta ma a volte anche un po’ presuntuosamente, si ritieneun “esperto”.Perciò ecco, ancora una volta, i miei consigli per la sceltadel vostro più importante compagno di viaggio!

A CURA DI MICHELE DALLA PALMA

Provati per voiZaini, la casa sulle spalle

Volume Peso a vuoto

zaino per escursione facile 25/35 litri meno di gr 1.200

zaino per escursione giornaliera 35/50 litri gr 1.400/1.700

zaino per trekking plurigiornaliero 60/80 litri gr 2.000/2.500

Lo schienale regolabile e la canalizzazione dell’aria tra le sezioni ammortizzanti caratterizza gli zaini da carico; negli zaini più leggeri, invece, è spesso presente una rete ipertraspirante, tensionata in modo da distanziare la schiena dal contenitore

Alcuni zaini di grandi dimensioni – come il mod. Cervino della Marsupio, da 90 litri – sono “scomponibili”: il cappuccio si trasforma in uno zainetto e la fascia ventrale in un comodo marsupio

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anche zaini “modulari”, con ilcorpo centrale di ampiedimensioni (sempre superioriai 70 litri) e una parte (solita-mente il cappuccio o la tascacentrale) “estraibile” chediventa a sua volta un piccolozaino da 10/12 litri. Utilizzaticome zaini di viaggio, nonsono molto pratici per il trek-king anche per il peso ecces-sivo.

ISTRUZIONI PER L’USOCome per tanti altri prodottitecnici, spesso i costruttori ten-dono ad “arricchire” eccessiva-mente i modelli, dotandoli didettagli e accessori che spessovanno poi eliminati per rendere“perfetto” il proprio zaino.In particolare cinghie, fettuccee altri particolari esterni e spor-genti sono quasi sempre unfastidio; evitate di trasformarelo zaino in un “albero di natale”addobbato all’esterno di oggettie orpelli vari. Il carico va sempre e solo com-pattato all’interno, e nulla deve“penzolare” al di fuori di esso. Molto più utile, in fase di acqui-sto, verificare la qualità deimateriali impiegati e dei parti-colari (cerniere, ganci, imbotti-ture, telaio, etc); la solidità dellecuciture, soprattutto sull’attaccodegli spallacci; tutti gli zaini dimarca presenti sul mercatooffrono buone garanzie, e aquel punto si potrà anche dedi-carsi a scegliere il… colorepreferito. Mai esagerare col volume delletasche esterne, che se nonperfettamente equilibrate pos-sono sbilanciare il carico;meglio quelle a scomparsa,comprimibili, che seguono lasagoma dello zaino. A mio parere l’unico accessorioimportante, strategico in casodi pioggia, è il coprisacco intessuto impermeabile, di solito integrato in una tascasul fondo nei modelli di fasciamedio/alta. Molto utile, soprattutto per trek-king lunghi ma anche per gitedi qualche ora, la separazionedella parte superiore da quellainferiore, e la possibilità diaccedere ad entrambe dall’e-sterno; di solito, nello scom-parto inferiore vengono messiindumenti e saccoletto, esopra i viveri, le cose di piùfrequente utilizzo e l’attrezza-tura fotografica. Per i grossi zaini da carico,

utile ma senza esagerare il“prolungamento” che permet-te un aumento di una decinadi litri del volume interno;ricordarsi tuttavia che unozaino troppo “alto” oltre lalinea delle spalle sbilancia erende più faticosa la progres-sione, costringendo il bustoad una postura innaturale.

IL DILEMMA DEL VOLUMENon esiste uno zaino “univer-sale”, che possa andare beneper tutti e in ogni situazione;meglio poter disporre di alme-no due zaini, uno da 40/50 litriper escursioni brevi, e uno da70/90 litri per i trekking pluri-giornalieri. Utilizzare infatti ununico zaino, di grande volume,anche per escursioni brevi,magari semivuoto, può intral-ciare i movimenti e la progres-sione.E anche se si prevede di faremolta strada, diffidare deglizaini enormi, con una miriadedi tasche esterne, scomparti,asole, fettucce, e macchinettadel caffè inclusa… così bellida ammirare adagiati nel bau-le dell’auto, ma impossibili daportare!

ZAINI PER ESCURSIONIGIORNALIEREIdeali per contenere le pochecose che servono per un’e-scursione giornaliera: una bor-raccia d’acqua, qualche ciba-ria di conforto, una magliettadi ricambio e una giacca anti-pioggia/vento.Più è essenziale, più ce logodremo; niente cinghie efronzoli esterni, inutili le tascheesterne, deve sembrare un“prolungamento” del nostrocorpo e consentire di muover-si con la massima agilità,camminando dovremmo addi-rittura dimenticarci di averloaddosso!Importante, in ogni caso, ildorso che deve permettereuna buona areazione allaschiena.Il volume può variare da 20 a40 litri, e il peso a vuoto nondovrebbe superare i1.000/1.300 grammi.

SALEWA ASCENT 3636 litri per 1.350 grammi, èdisponibile anche in versionedonna. Il nuovo sistema di tra-sporto MotionFit crea una sim-biosi perfetta tra il corpo e lo

zaino. Doppio fondo separato,tasca anteriore, copri zaino.Dorso con tecnologia TorsionFrame e l’innovativo Motion Fit.

MARSUPIO STELVIODa 20 (gr 520) a 40 litri (gr1140), la linea STELVIO, estre-mamente leggera e altrettantorobusta, è caratterizzata daldorso ipertraspirante FreedomAir, tre tasche esterne e tascasul cappuccio, con copri zainoinserito sul fondo.

MAMMUT TRION LIGHT 40Un 40 litri leggerissimo, pre-senta innovative soluzionicome lo schienale Motion But-terfly (telaio in alluminio a for-ma di farfalla che asseconda imovimenti del corpo), il saccointerno waterproof fissato conuna zip allo zaino (removibile),l’ampia patella regolabile(removibile), la chiusura consistema RollTop, il cinturone invita (anch’esso removibile). IlTrion Light, già di per sè moltoleggero (1.290 gr), può arrivareal peso piuma di appena 720gr rimuovendo alcuni elementi.

FJÄLLRÄVEN FRILUFT 351290 grammi per 35 litri, ha undorso Airvent realizzato conmaglia a rete che favorisce ilgiro d’aria sulla schiena. Dotatodi uno spazio principale benorganizzato e di tasche lateraliespandibili ed elastiche chepossono contenere bottiglie da1 litro.

FERRINO TRANSALP 50 WomanUn 50 litri strutturato anche perescursioni di più giorni, qui inversione donna, con dorsosuper traspirante in tessutoreticolare, regolazione superio-re degli spallacci, doppia tascasul cappuccio e laterali a sof-fietto, taschini sulla fascia ven-trale e organizer interno, dop-pio fondo con accesso frontale,copri zaino.

DEUTER FUTURA 321600 grammi, 32+4 litri, condorso Aircomfort, morbido cin-

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LA POSSIBILITÀ DI QUESTA FOTOCAMERA DI REALIZZARE VIDEO DIQUALITÀ PROFESSIONALEAPRE NUOVE FRONTIEREANCHE NEL MONDO DEIFOTOAMATORICON LA D7000 SCOPRIAMO LA MAGIADELLE IMMAGINI IN MOVIMENTONella rubrica di marzo abbia-mo analizzato la D7000 sottoil profilo “fotografico”, adessoscopriamo le capacità di que-sto gioiellino nell’approcciocon le immagini in movimento,con una premessa, fonda-mentale: non stiamo parlandodi un giocattolo per fare il filmi-no della festicciola in giardino,ma di un apparecchio in gradodi realizzare video in formatoFull HD, cioè lo stato dell’arteper quanto riguarda trasmis-sioni televisive e quant’altrolegato alla moderna cinemato-grafia professionale. La mia esperienza come fil-maker, anche se recente, cre-do sia abbastanza solida: nel-le ultime due stagioni ho rea-lizzato, per la rete satellitareSky, un format tv chiamato“Sentieri d’Italia” dove ho potu-to mettere duramente alla pro-va le capacità video delle mieNikon, dalla D3S alla prodigio-sa D7000, sui sentieri di tuttaItalia.

FOTOGRAFO O FILMAKER?Partiamo dalla base: abbiamoin mano una fotocamera, inostri “terminali” tattili sono abi-tuati all’ergonomia di un corpoverticale e di un obiettivo “sbi-lanciato in avanti”, tasti e rotelledi controllo sono dove ci aspet-tiamo che siano. Perché siamofotografi. Molto più impegnativo

risulta l’approccio per chi è abi-tuato a maneggiare una teleca-mera: in questo caso, ci vorràtempo e buona volontà per“adattare” i propri automatismiai controlli di una macchinafotografica. Partiamo subitodagli apparenti “difetti” che per-cepisce chi è abituato a unostrumento “orizzontale” comegli apparecchi video: l’impugna-

tura non è a “bazooka” ma a“fucile”, nel senso che la manosinistra deve sostenere da sot-to l’apparecchio e, la primanegativa impressione per ilvideoperatore, è la ovvia man-canza del controllo zoom, soli-tamente pilotato con indice emedio della mano sinistra. Ledifferenze strutturali si fermanoqui. Ma noi siamo fotografi…

A CURA DI MICHELE DALLA PALMA

Cogli l’attimo!NIKON D7000, il genio della lampada /2

La mia Nikon in “grande spolvero” nelle mani dell’operatore Giuseppe Tedeschi, durante le riprese di “Sentieri d’Italia”, un format tv che produco per Sky. Si può notare la struttura di supporto, il microfono esterno e il grande paraluce cinematografico. In realtà, basta molto meno per realizzare magnifici video professionali con la D7000.

Immagini dell’impugnatura video e foto:l’impugnatura a “bazooka” che caratterizza l’utilizzo di una telecamera (sopra);l’impugnatura a “fucile” per sotenere e controllare la macchina fotografica (a lato)

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LE IMPOSTAZIONI PER IL VIDEOPrima di cominciare a catturareimmagini in movimento dobbia-mo settare la nostra fotocame-ra in base ai risultati che voglia-mo ottenere.I controlli si trovano nella sezio-ne “Menù di Ripresa” – dopol’attivazione col tasto Menù(primo pulsante in alto nellabarra dei pulsanti di controllosul fianco sinistro del visore)corrisponde all’icona verde cheraffigura la fotocamera – einnanzitutto va definita la quali-tà del video che vogliamo otte-nere: andare su Impostazionifilmato e poi su Qualità Fil-mato.Abbiamo numerose imposta-zioni, che si possono raggrup-pare in due opzioni fondamen-tali: dimensioni del fotogrammae qualità di ripresa.Le dimensioni del fotogrammasono: 1920x1080 che corrispondealla definizione HD, cioè lamassima qualità oggi disponibi-le nella ripresa video digitale, ecostituisce lo standard per leriprese in alta definizione.1280x720 che corrisponde alladefinizione HD ready deimoderni televisori e offre anco-ra una eccellente qualità diripresa.640x424 permette di ottenereuna qualità video utilizzabileper pubblicare filmati sul web.Per tutte le opzioni, è disponi-bile la selezione di qualità:

Alta e Normale. Per i formati 1280 e 640 èdisponibile anche l’opzione24 e 25 fotogrammi (una“finezza” che consente ottimeriprese in slowmotion, ma ègià un argomento da cinea-matore “evoluto” che analiz-zeremo più avanti).

L’AUDIOComponente essenziale di unfilmato, oltre alle immagini, è ilsonoro; la D7000 dispone di unmicrofono incorporato, capacedi “captare” suoni e rumoriambientale, e di una presamicro jack (alloggiata nelloscomparto inferiore sul fiancosinistro del corpo macchina)per microfono esterno.Il consiglio – se si vogliono otte-nere prodotti di buona qualità -è di usare sempre e in ognicaso un microfono esterno. Esi-stono modelli che si possonoinserire nella scina del flash,ma è possibile anche usare iclassici radiomicrofoni utilizzatiper le videocamere semplice-mente utilizzando un cavoadattatore micro jack/cannon.L’audio viene registrato diretta-mente sulla clip.La soluzione che ho adottato ioè la seguente: registrazionedell’audio ambiente direttamen-te dalla fotocamera, tramitemicrofono esterno collocatodirettamente sul corpo macchi-na. Registrazione di voci einterviste su un registratore digi-tale esterno (tipo Zoom, stannocomodamente in tasca). La sin-cronizzazione è molto facile,basta dare un “ciak” con lavoce o con un battito di maniall’inizio della ripresa, poi infase di montaggio ci sono unamiriade di programmini che sin-cronizzano automaticamente lepiste audio.

MAGAZZINO IMMAGINILa D7000 dispone di due slotper card SD, e questo consen-te di immagazzinare una quan-tità consistente di videoclip; incaso di utilizzo ibrido della foto-camera (foto e video in con-temporanea) è possibile asse-gnare foto e video a card sepa-rate (slot 1 o 2) mediante laselezione Destinazione sem-pre dal menù Impostazioni fil-mato. Questo ci permetterà, infase di scarico delle card, diavere già foto e video divisi.

CONTROLLO MANUALEIl modo più corretto di utilizzarela D7000 per riprese video è ilcontrollo manuale, selezionan-do l’opzione M sulla ghiera sini-stra, che consente di definiredirettamente sensibilità, tempodi otturazione e diaframma.La sensibilità, concetto cheequivale alla scala ISO in foto-grafia, è il minimo livello diluce che è necessario per otte-nere una buona immaginevideo; nelle videocamere, tantominore è il numero che indicala sensibilità (in Lux) tantomaggiore sarà la qualità del-l’immagine a bassi livelli diluminosità: una telecamera consensibilità 1 Lux sarà più sensi-bile rispetto a un’altra con sen-sibilità 3 Lux. A noi fotografi èpiù chiaro il concetto di ISO,che potremo definire diretta-mente o lasciare in automaticoselezionando – sempre dalmenù Impostazioni filmato –l’opzione On o Off alla voceImpostazione filmato manua-li.Ovviamente, la qualità del fil-mato è inversamente propor-zionale alla sensibilità; in condi-zioni di luce normali, la straor-dinaria sensibilità ISO 100 dellaD7000 ci offre la miglior qualitàpossibile, ma anche girare nel-la penombra di un ambientechiuso a ISO 3200 darà altret-tante soddisfazioni, tenendosempre presente che piùaumentiamo gli ISO e maggio-re sarà il “rumore” nella qualitàdella ripresa. Esattamentecome negli scatti fotografici.

LO SHUTTER, QUESTOSCONOSCIUTOLo Shutter, nel gergo video, èla funzione che regola la velo-cità di movimento dell’otturato-re elettronico per compensarela luce che colpisce il sensore.Minore è questo valore(espresso in frazioni di secon-do) e migliore sarà il segnalevideo. Nel nostro caso, lo Shut-ter è equivalente alla velocità diotturazione e viene controllata,in manuale, dalla ghiera poste-riore destra controllata dal polli-ce destro. Nella ripresa video,la velocità di otturazione stan-dard è compresa tra 1/50 e1/125; velocità superiori di ottu-razione, da usare solo in casiparticolari, ci permetteranno di“congelare” i singoli fotogram-mi, creando l’effetto caratteristi-co della ripresa “in progressivo”

– ad esempio gli schizzi d’ac-qua risulteranno più nitidi e“scattosi” – valori minori, fino a1/25, daranno invece l’effetto di“scivolata” come l’effetto di uncorso d’acqua ripreso, in foto-grafia, con valori inferiori a 1/8di secondo, che “impasta”, conun effetto molto suggestivo, loscorrere dell’acqua rendendolo“denso”. In questo caso, tuttala ripresa risulterà “strisciata”.Alcuni sostengono, ad esem-pio, che l’utilizzo di un’ottura-zione a 1/30 consente di elimi-nare, nell’esecuzione di unapanoramica, l’effetto “scattato”derivato dalla sequenza pro-gressiva dei fotogrammi; è tut-tavia un esercizio di bravuraconcesso solo a chi ha lamano ferma e sicura nell’usodelle teste girevoli dei cavallettivideo. Lo shutter, in ripresa,viene utilizzato anche per dimi-nuire il livello della luce, quan-do è troppo intensa o abba-gliante; valori fino a 1/400 sonotollerati bene dalla ripresavideo, e ci permettono di gioca-re con la profondità di campo,una delle tante opzioni che gliutilizzatori di telecamere ci invi-diano! Ad esempio se voglioriprendere un ragno nella suatela, isolandolo tramite la sfuo-catura da tutto il contesto,dovrò usare un diaframma 2.8e probabilmente aumentare loshutter (cioè il tempo di ottura-zione) per compensare la lumi-nosità.

LA MESSA A FUOCO La nostra abitudine a mettere afuoco manualmente (con buo-na pace degli autofocus) ci per-metterà di familiarizzare imme-diatamente con l’operatività delvideo.Fondamentale, nell’utilizzo diquesta funzione, la messa afuoco “millimetrica”: una voltaattivata la modalità video, ruo-tando verso destra, col pollicedestro, la leva che si trova adestra nella parte alta del dor-so (con l’indicazione Lv chesignifica Live View), si vedrà ilfotogramma sul monitor dellafotocamera. Al centro, un qua-drato rosso definisce l’area dimessa a fuoco; aumentando ladimensione tramite il pulsantein basso a sinistra (quello conla lente di ingrandimento e sim-bolo +) si ottiene una visioneravvicinata del soggetto dafocalizzare, con possibilità diuna messa a fuoco precisa e

Il dorso della D7000, con tutti i comandi a portata di polpastrello. In alto a destra del monitor la leva Lvche attiva la funzione video; in basso a sinistra il pulsante con la lente + che permette la regolazione micrometrica della messa a fuoco;nel monitor, la pagina di menù cheaccede alle opzioni video.

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Il Lago Miage e ilRifugio ElisabettaLocalità di partenza parcheggio dopo LaVessaille (m 1700)Località di arrivoRifugio Elisabetta (m 2195)DifficoltàE (prestare attenzione nellazona del Lago Miage)Dislivelloññ600 metriTempo di percorrenza4 oreCartografiaL’Escursionista Editore,Carta dei sentieri 1, MonteBianco CourmayeurPunti di appoggioRifugio Elisabetta (m 2195),80 posti letto, localeinvernale Tel. 0165.844080/251657

Da Courmayeur, si proseguein auto per la Val Veny. DopoLa Vessaille, oltre un ponte eil ristoro Chalet du Miage (finqui arriva il bus), convieneparcheggiare a 1700 metri(limitazioni al traffico neiperiodi d’affollamento). Oltreuna sbarra, si percorre lastrada asfaltata che si svilup-pa a tornanti. Superato unpezzo in terra battuta, si

intravedono le guglie dellePyramides Calcares, mentresulla sinistra il torrente rega-la un’ansa dalle colorazioniparticolari, frutto del mesco-lamento dell’acqua di fusionedei ghiacciai con quella dellesorgenti. Si giunge, così, al ponte sul-la Dora di Veny (1 ora),all’altezza del bacino Com-bal, che per il momento sitrascura. I cartelli, invece,segnalano sulla destra il lagoMiage lontano solo 20 minutie, poco dopo, ci si trova difronte al bar Combal. Eccoun nuovo bivio, e, a destra,su un breve sentiero in partesistemato e senza eccessivedifficoltà, si conquista la cre-sta (m 2040). Da qui, si vedeil lago Miage (m 2020), origi-nato da uno sbarramento ditipo glaciale e morenico. Ipannelli segnalano il pericolodi onde anomale (attenzione

ai massi in bilico sul bordodel pendio) ed è bene osser-vare i piccoli iceberg in sicu-rezza. In ogni caso, la vistadel ghiacciaio che finiscenello specchio d’acqua èaffascinante. Dopo, si perde

quota, tornando sui propripassi e superando il pontevicino al lago Combal (m1950). Ignorati altri tracciatisulla sinistra, la pista sterratasi snoda sul pianoro verso ilrifugio Elisabetta, costeg-giando la Dora di Veny. Tren-ta minuti e incomincia unasalita che, con una serie disvolte porta, prima, al bivioper il colle de La Seigne, neipressi dei ruderi di una vec-chia caserma e, infine, allastruttura (40 minuti) intitolataa Elisabetta Soldini Monta-naro (m 2195). Il fabbricatosi trova ai piedi del ghiac-ciaio Lex Blanche ed è statocostruito nel 1953. Il rientro,percorrendo la strada del-l’andata, esclusa la deviazio-ne per il lago Miage, richiedecirca 90 minuti.

Abito a Genova e pratico l’escursionismo fin dagli anni Ottanta.Questa passione si è unita a quella della fotografia che mi haconsentito, sia pur ad un livello amatoriale, di raccoglieremigliaia di scatti. Nel 2000, presso il cral dell’Ospedale Galliera,dove lavoro nel settore amministrativo, ho fondato la locale“sezione escursionismo” che, nel corso del 2002, si è affiliataalla FIE Liguria. Da allora, ho condotto, come capogita, più di100 gite sociali, con oltre 2000 presenze in totale. In prevalen-za, prediligo organizzare escursioni adatte a famiglie con bam-bini e gli orari di partenza tengono sempre conto dei piccoliescursionisti. In questa attività, sono supportato da mia mogliee da mio figlio, che condividono la mia passione. In particolare,ho scelto di portare in gita il mio bambino fin da quando aveva6 mesi – ovviamente nello zaino porta bimbi – e, successiva-

mente, a partire dai 4 anni circa, ha iniziato a camminare sullesue gambe. Possiedo un’approfondita conoscenza del territorioligure, ma anche della piemontese Val Tanaro e di varie zonedel Trentino Alto Adige e della Valle d’Aosta. Proprio in Valled’Aosta, ho scelto di proporre l’itinerario che trovate descritto,nel cuore delle più belle montagne delle Alpi e dell’intera Euro-pa. Ogni anno, questa regione attrae, nei periodi di vacanze,numerosi appassionati di escursionismo. La Val Veny è un terri-torio alpino d’incomparabile fascino, sotto il massiccio delMonte Bianco; la comodità dell’autostrada A5 fino a Courma-yeur, con numerose e lunghe gallerie, ne facilita l’accesso. Hointrapreso la gita che vi propongo in una giornata con condi-zioni meteo particolarmente favorevoli ed il cielo quasi limpidofino al tramonto.

LL’’ iittiinneerraarriioo

TESTO E FOTO DI MAURIZIO LO CONTI

Sentieri dei lettori/1Maurizio e il fascino del lago Miage

Vuoi proporre il tuo itinerario?

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Al lago Capezzonetra villaggi e cimeLocalità di partenza e arrivoCampello MontiDifficoltàEDislivelloññòò800 metriTempo di percorrenza5 oreSegnaviabianco / rosso – sentieroZ17CartografiaKompass fg. 97 Omegna –Varallo – Lago d’Orta

Posteggiamo nell’ampio spa-zio che chiude la strada cheda Omegna porta a CampelloMonti e imbocchiamo il sentie-ro che dalla chiesa sale indirezione Est. Abbandonatoun piccolo nucleo di case ilsentiero prende velocementequota attraversando spazi

tenuti a pascolo e con pocavegetazione, ma solo all’ “AlpeSaas da Mür” incontriamo leprime mucche. Proseguiamolungo il sentiero esposto alsole sino alla Alpe Piana a1715 metri. Siamo quasi ametà della salita ed è circaun’ora che camminiamo.

Ci dissetiamo ad una fontanacostruita in prossimità dell’alpee riprendiamo la traccia versoil lago. Superiamo uno staccodi circa 100 metri e giungiamoin prossimità dell’Alpe Capez-zone dove è possibile incon-trare il figlio dell’alpigiano checustodisce le sue mucche e lesue greggi di pecore e capre.Attraversato un tratto quasi inpiano in cui la ricca presenzadi acqua favorisce la crescitadella vegetazione ci troviamoad affrontare l’ultimo staccoverso la meta. Il sentieroriprende a salire con regolaritàe raggiungiamo il bivaccoposto all’inizio del lago delCapezzone. Da qui, dopoquasi 3 ore dalla partenza, èpossibile salire alle diversecime che ci circondano (la piùalta è la Cima Capezzone a2400 metri e viene indicata a50 minuti). Durante la discesaci concediamo l’ultima sostaall’Alpe Capezzone, dove pos-siamo acquistare dell’ottimoformaggio prodotto localmen-te. Giungiamo in paese al ter-mine del nostro giro e scrutia-mo tra le poche case e i pochisegni di vita presenti, è unpaese abitato per soli tre mesiall’anno, quelli estivi, e che peril resto delle stagioni vive nelpassaggio di qualche turista edi qualche avventuriero, mache, sino a qualche decenniofa, poteva raccontare di averedei ragazzi che frequentavanola scuola elementare costruitaal centro del paese.

Da quando ero una ragazzina e seguivo mio padre nelle sueescursioni sui fiumi, ho iniziato ad amare i boschi e a cammi-nare per scoprirne i segreti, un po’ alla ricerca di strabiliantianimali, formiche, scoiattoli, magari fate e folletti, un po’ perraccogliere straordinari trofei: conservo ancora pigne secchee sassi dalle strane forme e colori. Sono cresciuta con lavoglia di vedere al di là o anche solo di scoprire quel vec-chio cascinale abbandonato e quella chiesetta in cima allacollina, forse ancora con la speranza di qualche magicoincontro, fosse stato anche solo con me stessa. Un giocoche è diventato passione, una passione che è ancora ungioco. Con i lettori di TREKKING&Outdoor desidero condivi-dere uno splendido itinerario in Valle Strona. Terra di villaggiWalser, racconta la storia e la tradizione di questo affasci-

nante popolo. L’escursione parte dal piccolo centro di Cam-pello Monti, risalente al 1300. Siamo in uno dei più remotiinsediamenti Walser e, guardando le cartine descrittive,sembra di capire che nei secoli passati questo nucleo di abi-tazioni dovesse essere il più piccolo e isolato, apparendocome un distaccamento del centro di Rimella. I contadini delluogo svilupparono, nel corso del tempo, una spiccata intra-prendenza divenendo abili artigiani e sapienti commerciantisenza mai dimenticare il loro luogo d’origine. Il monteCapezzone è inserito in un contesto paesaggistico intatto eselvaggio: dalla sua cima si gode un meraviglioso panoramaa 360 gradi dallo splendido massiccio del Rosa, alle PrealpiVaresotte e Comasche, dalla piana dell’Oltrepò ed il Piacen-tino ai Laghi Lombardi.

LL’’ iittiinneerraarriioo

TESTO E FOTO DI PAOLA NASONI

Sentieri dei lettori/2Con Paola nel regno dei Walser

Visita il nostro sito www.trekking.it o contattaci con una mail a [email protected]

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I più esperti conoscitori del territorio, che aderiscono al progetto “Laboratori del Camminare”, sono i partners idealiper scoprire luoghi e suggestioni con la garanzia dell’espe-rienza e competenza del marchio TREKKING&Outdoor.Con la nostra supervisione, guide alpine, escursionistiche,ambientali, organizzate in gruppi e società locali, offrono

proposte e servizi escursionistici di alto livello per indimentica-bili gite a piedi, in bicicletta o a cavallo. Non solo sport e attivi-tà ricreative nella natura, ma anche e soprattutto cultura delterritorio sono le caratteristiche principali delle proposte offer-te dai “Laboratori del Camminare”, in armonia con la filosofia che da sempre distingue TREKKING&Outdoor

Laboratorio del CamminareTHESAN

Per la bella stagione Giovanni,Pietro e Luca hanno preparatoun trekking speciale, della dura-ta di quattro giorni, che consen-tirà agli escursionisti di compierea piedi il cammino tra Bolsena,la città del miracolo del corpusdomini, e Roma, la città santa.In occasione della beatificazionedi Papa Woitjla, il Laboratoriodel Camminare Thesan ripercor-re la Via Francigena nel trattopiù interessante dal punto divista storico-ambientale. L’anticoitinerario è stato intrapreso persecoli da genti provenienti datutta Europa per raggiungereRoma. Dal 27 aprile al 1 maggiogli escursionisti di Thesan cam-mineranno sulle orme dei vian-danti di un tempo lungo i trac-ciati che collegano Bolsena eCapranica, per poi utilizzare iltreno e arrivare fino a Roma,evitando così il caos della gran-de metropoli. Ogni tappa avràuna lunghezza media di circaventi chilometri e, ad attendere iviandanti di oggi, ci sarannoospitali conventi e bed&break-fast ma anche gustose cene abase di prodotti locali tra cui ilvino Est Est Est e Aleatico, ifagioli del purgatorio e il pescedel lago di Bolsena, il pecorino ei tozzetti con le nocciole deicimini. Nella prima tappa si saleal colle Falisco partendo dallago di Bolsena, si incontrano lebellissime chiese di San Flavia-no e Santa Margherita e, unavolta in cima, si ammira il pano-rama sulla Tuscia. Il giorno dopoci si incammina nei pressi diMontefiascone e, a piedi, si arri-va fino all’affascinante Viterbo,la città dei Papi. Dopo il meritato

riposo inizia l’interessante tappacaratterizzata dalle antiche vieetrusche intagliate direttamentenella roccia. Infine si discendedai monti Cimini lasciandosi allespalle Vetralla e inoltrandosi inselve ombrose tra mastodonticimausolei romani. Il bel borgo diCapranica accoglie i viandanticon le sue acque minerali. L’ulti-mo tratto viene percorso in tre-no, portando gli escursionisti neipressi di monte Mario: qui appa-re, inaspettata, la bellezza dellacittà eterna... ancora pochi passie il gruppo avrà la soddisfazionedi arrivare a San Pietro. Pranzial sacco, cene in locali tipici oconventi. È necessario un ade-guato equipaggiamento da trek-king, contattare le guide perulteriori dettagli.Per informazioni:Cell. 349.4409855 (Pietro)Cell. 328.4689226 (Giovanni)[email protected]

Laboratorio del CamminareGENIUS LOCI

In primavera Genius Loci pre-senta un calendario particolar-mente ampio e vario, ricco diinteressanti proposte per escur-sionisti dalle esigenze diverse. Il17 aprile si parte per un itinera-rio facile e adatto a tutti, allascoperta delle cascate dell’Ac-quacheta, nel Parco Nazionaledelle Foreste Casentinesi. Lecascate presentano un meravi-glioso effetto scenico con il lorosalto che supera i settanta metri.Il gruppo percorrerà la rive cir-condate dalla splendida fiorituraprimaverile. Il primo maggio ilLaboratorio del Camminareorganizza una passeggiata conlaboratorio naturalistico dal titolo

A CURA DI ITALO CLEMENTI

LA VIASOLADA, GIORNATADEL CAMMINARELa Compagnia del Birun, in col-laborazione con il nostro Labo-ratorio del Camminare Orizzon-te Outdoor, dedica il primo mag-gio alla settima edizione dellaViasolada (dal peveragnese “via-sola”: strada sterrata), un’escur-sione guidata a piedi o in moun-tain bike. La camminata porterà ipartecipanti a scoprire i dintornidi Peveragno, alla ricerca di anti-che vestigia ed angoli nascostidei paesi ai piedi della Bisalta.Quest’anno l’itinerario pensatoandrà a toccare i comuni limitrofidi Beinette e Chiusa Pesio, con

una tappa al cosiddetto lago diBeinette, una particolare risorgi-va, e un’altra nell’area del Mom-brisone, dove sorge una graziosapalazzina di caccia del XIX seco-lo circondata da alberi secolari.Come già lo scorso anno, questamanifestazione rappresenterà,per Orizzonte Outdoor, la “Gior-nata dei Laboratori del Cammi-nare 2011” e sarà una validaopportunità per far conoscere aipartecipanti le iniziative per l’estate.Per informazioni:Cell. 338.9479171(Massimo Civalleri)[email protected]

per vivere natura e ambiente in compagnia dei migliori professionistiLaboratori del Camminare

L’evento del mese Le proposte del mese

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dei migliori professionisti

Camminare“Un’ape al giorno e arriva la pri-mavera tutt’intorno”. Nell’ambitodella Riserva Naturale di Sasso-guidano si va alla scoperta delrisveglio della natura, cercandodi comprenderne i meccanismi,studiando l’affascinante mondodei fiori con tutti i suoi segreti. Ilfine settimana del 7 e dell’8maggio si cammina tra rocche eforti di straordinaria bellezza.Siamo nei pressi di Rimini mabasta percorrere alcuni chilome-tri, verso l’entroterra, ed eccoche appare, in magnifica posi-zione nella Valle del Marecchia,sopra un enorme masso calca-reo, il forte di San Leo, conside-rato uno dei luoghi più importan-ti e pittoreschi del MontefeltroRomagnolo. Il suo ospite piùcelebre fu Giuseppe Balsamo,noto come conte di Cagliostro,alchimista e guaritore, mago daimille trucchi, che vi morì dopo 4anni di prigionia. Gli sportivi tro-veranno invece interessante ilcorso di nordik walking, attivitàfisica ricreativa adatta a tutti,incentrata su una tecnica cheprevede l’ausilio di bastoniappositamente studiati e con-sente l’utilizzo del 90 per centodei muscoli del corpo, garanten-do un notevole benessere fisico.Il corso base si svolge il 30 apri-le alle ore 15 presso l’Oasi dellaPartecipanza Agraria di Nonan-tola, mentre il corso avanzato èprevisto per sabato 7 maggio,al Centro Parco dei Sassi diRoccamalatina Fontanazzo,sempre alle ore 14. Occorre presentarsi 15 minutiprima dell’orario stabilito.

Per informazioni:Cell. 334.3799202347.7418152 (Valentina Parenti)339.3480730 (Elisa Montorsi)[email protected]

Laboratorio del CamminareGREENTHINK

Il nostro Riccardo Sedola ha datovita, nel 2011, ad un vero e pro-prio corso di escursionismo rivol-to ai giovani e meno giovani chevogliono scoprire per la primavolta questa fantastica realtà intutte le sue forme ed a coloroche, pur frequentando già l’am-biente montano, vogliono appro-fondire tutte le tematiche che loriguardano. Durante il corso siavrà modo di conoscere tutti glielementi che rendono una sem-plice escursione un momentosicuro e piacevole. Ci si concen-trerà sulla preparazione deimateriali, la scelta degli itinerari,la meteorologia e le tecniche diorientamento, nonchè sulle misu-re di buon senso e sicurezza checonsentono di poter passare iltempo libero in natura con asso-luta tranquillità. Le prime lezionisi terranno il 20 aprile (lezioneteorica presso l’agriturismo LaBacelliera a Modena con presen-tazione, abbigliamento e attrez-zatura) e il 4 maggio (lezione teo-rica nuovamente all’agriturismo,inerente lo studio del meteo).Iscrizioni entro il 13 aprile. Altrointeressante corso si svolge dal 9al 10 aprile e consente di cono-scere la tecnica dell’orienteering,per imparare a orientarsi con effi-

cacia in ogni ambiente. Durante ilcorso saranno affrontati argo-menti come la topografia, la lettu-ra delle carte, l’utilizzo della bus-sola, i programmi cartografici el’utilizzo del gps. Grande avven-tura nel periodo che va dal 24aprile al 1 maggio in cui gli escur-sionisti di Riccardo sarannoimpegnati in un trekking in Tur-chia lungo la Lycian Way, la ViaLicia. Si tratta di un trekking chedi volta in volta attraversa monta-gne, antiche rovine, città som-merse, splendide spiagge doveuna delle più antiche civiltà medi-terranee ha raggiunto l’apice delproprio sviluppo. Castelli e fortini,antichi acquedotti, porti e sarco-fagi di ieri si mischiano continua-mente con pascoli ed uliveti dioggi in una commistione tra sto-ria antica e tradizioni moderneche fanno della Via Lycia un per-corso di emozioni e non solo unsentiero.Per informazioni:Cell. 338.7848453 (Riccardo Sedola)[email protected]

Laboratorio del CamminareCAMMINARE CON GUSTO

Subito attivo il nostro nuovoLaboratorio che ha in calendarioun’invitante proposta, dal 15 al17 aprile, alla scoperta della ValTaleggio. Il primo giorno si incon-tra la guida presso Sottochiesa esi visita l’ecomuseo con il suppor-to della coinvolgente audioguida“Vaccanza in Val Taleggio” eun’interessante degustazione diformaggi. Si cena e si pernotta aVedeseta. Il giorno seguente sivisita il Caseificio S. Antonio aReggetto con degustazione diformaggi e si prosegue alla sco-perta delle particolarità architetto-niche dei borghi della valle:Madonna di Salzana, Fraggio,Mulino del Bragolegia, Cà Corvi-glio, Borgo S. Rosa. Il pranzo èal sacco. L’ultimo giorno è dedi-cato all’escursionismo e prevedeun percorso di circa 4/5 ore al fiu-me Latte e alle sorgenti dell’En-na. Nel pomeriggio visita all’eco-

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GRUPPO CLEMENTICorso Torino 24/3 - 16129 GenovaTel. 010.5701042 - fax 010.5304378

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