presentazione del numero 252 di trekking&outdoor

40
LA RIVISTA DEL LA RIVISTA DEL TREKKING 252 CLEMENTI EDITORE Euro 4 - Gennaio - Febbraio 2012 - Anno XXIX - Mensile Nr. 1 Clementi Editore s.r.l. - 43100 Parma Sped. in a. p. - 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA www.trekking.it 252 CLEMENTI EDITORE NEVE NEVE MERANO divertirsi d’inverno CIASPOLE 58 itinerari sulla neve ETNA grandi emozioni STELVIO autentica natura alpina FONDO l’arte degli sci stretti &OUTDOOR COP tr 252 D Outdoor Siusi.qxd 20-12-2011 16:12 Pagina 1

Upload: verde-network

Post on 05-Mar-2016

221 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

La presentazione del numero 252

TRANSCRIPT

Page 1: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

LARI

VIST

ADE

L

LA

RI

VI

ST

AD

EL

TR

EK

KI

NG

252

CLE

ME

NT

IED

ITO

RE

Euro

4-G

enna

io-F

ebbr

aio20

12-A

nno

XXIX

-Men

sileN

r.1

Clem

enti

Edito

res.r

.l.-4

3100

Parm

aSpe

d.in

a.p.

-45%

-art.

2com

ma2

0/b

Legg

e662

/96-M

ilano

ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURAww

w.tr

ekkin

g.it

252

CLEMENTI EDITORE

NEVENEVE

MERANO divertirsi d’inverno

CIASPOLE 58 itinerari sulla neve

ETNA grandi emozioni

STELVIO autentica natura alpina

FONDO l’arte degli sci stretti

&OUTDOOR

COP tr 252 D Outdoor Siusi.qxd 20-12-2011 16:12 Pagina 1

Page 2: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

NEVE

Il nuovo anno di TREKKING&Outdoor inizia all’insegna della neve, che cambia volto al paesaggioe regala la possibilità di scoprire un contesto outdoor unico, proprio in questa stagione.È il momento di preparare le ciaspole e sfogliare la rivista alla ricerca della propostapiù adatta alle proprie esigenze: in esclusiva per i nostri lettori, un’ampia scelta di itinerarisu neve e innumerevoli occasioni per conoscere il territorio in candida veste, alla ricerca delladimensione outdoor dell’inverno.

58 itinerari con le ciaspoleper scoprire lʼinverno dalle Alpi58 itinerari con le ciaspoleper scoprire lʼinverno dalle Alpi

Page 3: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

allʼAppenninoallʼAppennino

Page 4: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

Sci, snowboard e fondo non sono gli unici protagonisti del-l’inverno a Merano e nei suoi cinque comprensori sciistici.Le cime che svettano sopra le palme e i giardini sempre fio-

riti della città sulla riva del Passirio fanno intuire a chiunqueguardi quei crinali, che da oltre 3000 metri di quota sembranoarrivare al limite delle case, la forza dell’inverno vero, fatto dimontagne di neve e grandi emozioni.

Emozioni d’inverno

FAMOSA DA SEMPRE PER IL SUO CLIMA MITE, CHE DAI PAESI DEL

NORDEUROPA NEI SECOLI HA ATTIRATO DURANTE L’INVERNO

SOVRANI, ARTISTI, LETTERATI E UNA FOLLA DI PERSONE IN CERCA

DELLA SUA LEGGENDARIA “ETERNA PRIMAVERA”, MERANO OFFRE

NEI SUOI DINTORNI UNO SPETTACOLARE VENTAGLIO DI OPPORTUNITÀ

ANCHE PER GLI APPASSIONATI DI AUTENTICO INVERNO

Page 5: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

TREKKING • gennaio - febbraio 2012 • 33

rno

TESTO DI MICHELE DALLA PALMAFOTO ARCHIVIO MERANO MARKETING / FRIEDER BLICKLE,MARIO ENTERO

ALTO

ADI

GE

Page 6: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

A nche il più insaziabile degli escursionisti non potrà ri-manere deluso dalla vastissima offerta paesaggistica checaratterizza i 134.620 ettari del Parco Nazionale dello

Stelvio. Protetto da una serie di imponenti gruppi rocciosi, tra i qua-li spicca l'Ortles-Cevedale, e da numerose e particolarissimevalli note in tutto l'ambito alpino, questo ambiente spessoancora incontaminato e primordiale sorprende il visitatore,impreparato a tanta varietà di flora, fauna e natura.

Rabbi e Pejo armonia montanaTESTO DI MILENA LOMBARDO / FOTO ALBERTO PENASA, GUIDE ALPINE VAL DI SOLE E ARCHIVIO PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO / EMANUELA GASPERI, FRANCO BENETTI, BERNARDSCHOUWEY, FAUSTO CESTI, GIANFRANCO SCHIEGHI, PATRIZIA VALENZIANO, VINCENZO MARTEGANI,ALBERTO PENASA

Page 7: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

o armonia montana ALPI

RETI

CHE

MER

IDIO

NALI

Page 8: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

38 • TREKKING • gennaio - febbraio 2012

L’ Etna non si distingue solo per il fascino delle colate laviche che ne segnano e ne modificanoil territorio incessantemente. Tutta la zona del vulcano è resa unica da un universo vegetaleche compone e scompone tutti i colori della tavolozza di Madre Natura, dalle tonalità del

verde dei vigneti al giallo dei pometi, querceti e castagneti, ai colori scuri delle foreste di faggio edi betulla dove i raggi di sole penetrano incerti e flebili. Con l’aumentare della quota, la luce si ri-appropria dei suoi spazi: l’ambiente è dominato dal vulcano, lassù, dove le nuvole accarezzano ilapilli espulsi dalle viscere della Terra e la coltre di neve copre tutto.

Neve sulVulcano

un ambiente unicotra panorami imbiancati

TESTI DI GIUSEPPE AMENDOLIA E DOMENICO CACIOPPOFOTO DI GIUSEPPE AMENDOLIA

Page 9: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

e lʼazzurro del mare

ETNA

Page 10: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

42 • TREKKING • gennaio - febbraio 2012

Bormio, stazione di sport invernali oggi conosciuta in tut-to il mondo per l'eccellenza delle sue piste, vanta in real-tà un primato molto antico... già all'epoca degli impera-

tori romani, 2000 anni fa, era infatti un luogo rinomato e ri-cercato per le qualità “magiche” delle sue acque. Ancora oggi,coniugare sport e relax è una delle peculiarità che rendonounica questa località dell’Alta Valtellina.

TESTO DI SILVIA DELLA ROCCA E ITALO CLEMENTI / FOTO M. DALLA PALMA

Benessere adalta quota

Page 11: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

ALPI

RETIC

HEOR

IENTA

LI

Immersa nella grande vasca da idromas-saggio, un grande “mastello” di legnoposizionato al centro del magnificoparco del Gran Hotel Bagni Nuovi, allaperiferia di Bormio, incurante della tem-peratura di parecchi gradi sotto zero, microgiolo nel dolce abbraccio dell'acquache arriva direttamente dalle visceredella terra a una temperatura di 40 gradi,e osservo le ultime carezze di sole sfiora-re le piste da sci e le creste innevate checircondano questo magnifico borgoantico nel cuore della Valtellina. Versooccidente, Cima Piazzi, coi suoi 3440metri, domina l'orizzonte ancora inon-data di luce.Solo poche ore fa, camminavo sullestraordinarie geometrie cristalline delghiacciaio dei Forni, il più esteso delleAlpi, durante un'entusiasmante escur-sione con le ciaspole.Difficile trovare un altro luogo dove,nell'arco di una normale giornata, sipossa passare dal brivido della velocitàsulle piste da sci alle suggestioni diun'avventura ad alta quota con le ciaspo-le per poi lasciarsi catturare dalle atmo-sfere rilassanti di uno dei centri termalipiù famosi delle Alpi... questo, e moltoaltro, è una vacanza a Bormio.E per concludere, stasera mi aspetta unincontro con la miglior enogastronomiadel territorio, un concentrato di gusti esapori che sanno d'antico, arricchiti dalcarattere aspro e forte del vino più altod'Europa, quello della Valtellina.

Bagni di Bormio, una storia anticaLe fonti termali che alimentano il siste-ma termale di Bormio si trovano circadue chilometri sopra il paese. A qualeepoca risalga l’uso dei Bagni di Bormio èdifficile precisare; molti storici concor-dano nel riconoscere in una frase diPlinio “in jugis Alpium” (NaturalisHistoria, II, 103) il riferimento alleacque calde della località alpina.Il riconoscimento più importante delleloro virtù terapeutiche nel passato risaleal VI sec. d.C., in una lettera che lo scrit-tore Aurelio Cassiodoro (segretario del reostrogoto Teodorico) indirizza al conteVinosiado invitandolo a recarsi “Adaquas Burmias” per curarsi della gotta.Le acque termali scaturiscono dall’impo-nente massiccio dolomitico e calcareodel gruppo dell’Ortles, in una zona sco-scesa, racchiusa fra gli scisti del torrenteBraulio e la dolomia principaledell’Umbrail.Le acque fuoriescono da nove sorgenti -

Page 12: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

M aestosi e solitari, isole di calca-re che emergono dalla candidatrapunta di neve, gli affiora-

menti di Sasso Simone e Simoncellosono i guardiani silenziosi del Monte-feltro, incantevole paesaggio appenni-nico tra le Marche e l’Emilia Roma-gna, reso ancora più affascinante dallastagione invernale. L’abito bianco ve-ste le dolci colline dal segreto cuored’argilla, e disegna linee morbide eondulate, superfici invitanti per gliappassionati di escursionismo con leracchette da neve.

il Montefeltro

si veste di biancoTESTO DI ELISA CANEPA / FOTO ARCHIVIO PARCO SASSO SIMONE E SIMONCELLO

APPE

NNIN

OTO

SCO-

MAR

CHIG

IANO

Page 13: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

Nei mesi più freddi, i pascoli ampi e apertidiventano pianori immacolati e regalano uncontatto intimo con la natura, ricco di atmo-sfere da fiaba. Indossate le ciaspole, o in alter-nativa gli sci da fondo escursionismo, siammirano le pareti a strapiombo e i calanchiche circondano i due sassi e il monteCarpegna, dalla cima arrotondata, nel cuoredell’area protetta dei Sassi Simone eSimoncello (Tel. 0722.770073www.parcosimone.it, Centro Visite diPietrarubbia, Tel. 0722.75350, centrovisi-

[email protected]).Avanzandonell’aria tersa, seguendo le tracce dineve alla scoperta di questo ambiente inconta-minato, può capitare di intravedere resti ditorri e possenti mura che appaiono sullo sfon-do bianco come in un sogno, per conservare lamemoria dell’antichissima “città del sasso”,voluta da Cosimo dei Medici a metà del XVIsecolo.Lamagia continuaquandoci si immer-genella cerreta ai piedi dei due sassi, o tra i rica-mi di ghiaccio sulle aghifoglie della forestademaniale delmonteCarpegna fino alla solen-

Panorami invernalidal monte CarpegnaLocalità di partenzaEremo della Madonna del Faggio(m 1235)Località di arrivoCalvillano (m 900)DifficoltàEDislivello�200 metri circa�400 metri circaTempo di percorrenza4 orePunti di appoggioRifugio stazione sciistica EremoFamiglia Parlanti, Tel. 0722.78143,apertura invernale,www.eremomontecarpegna.itRifugio escursionistico FontanelleComunanza Agraria, per informazio-ni contattare il Parco, 2 posti lettoCEA, Foresteria Parco NaturaleSasso Simone e SimoncelloTel. 0721.700224 Cell. 3351230615,apertura invernale, 64 posti letto,www.lamacina.itLa coltre bianca, i raggi caldi di un sole timido,l’aria pulita e il panorama unico. Lasciatevi in-cantare dallo spettacolo delle cime innevate, dal-l’abbraccio caldo del silenzio ovattato, dall’ospi-

talità del Montefeltro nella stagione fredda.Descrizione: con questa escursione si percorre laparte alta del monte Carpegna, con coste affaccia-te su panorami mozzafiato e dolci praterie sommi-tali ricoperte da un vellutato manto nevoso, fino aterminare nei pressi della secolare faggeta di Pia-nacquadio. Si fa base presso l’eremo della Madon-na del Faggio, antico luogo di pellegrinaggio e cul-to mariano, immerso nelle praterie sommitali delmonte Carpegna dove è anche possibile fare rifor-nimento di acqua. La località è inoltre sede diun’accogliente e attrezzata stazione sciistica. Dal ri-storante/rifugio della stazione sciistica ci si dirige,attraversando i prati innevati, verso il passo delTrabocchino (m 1300), punto panoramico sul sot-tostante paese di Carpegna e sulla valle del Muti-no. Camminando sulla costa, in salita, appaionosulla sinistra i Sassi Simone e Simoncello e sulla de-stra si gode lo spettacolo dei morbidi prati sommi-tali, resi ancora più delicati dalla presenza della ne-

ve. Arrivati sulla sommità della costa (m 1406) siapre uno scorcio sul monte Canale e sull’impo-nente cerreta dei Sassi Simone e Simoncello. Daqui si continua verso Nord, in parallelo alla costa eci si ritrova al Rifugio Fontanelle, realizzato contronchi di legno e provvisto di due posti letto, ta-volo e camino. Si riprende la strada imbiancatache sale lentamente di quota e si arriva al Passo deiLadri. In questo punto si gode di uno splendidopanorama che spazia sulla Valmarecchia: sono benvisibili gli abitati sottostanti di Pennabilli e Nova-feltria, all’orizzonte il monte di Perticara e più aOvest il monte Fumaiolo. Si continua in direzionedel bosco di Pianacquadio: un’affascinante faggetaad alto fusto che ospita esemplari secolari di note-voli dimensioni. Dal bosco si scende fino all’abita-to di Calvillano (Montecopiolo) dove si trova ilCEA (Centro di educazione ambientale) del ParcoSasso Simone e Simoncello che segna il punto diarrivo dell’escursione. Presso il CEA (m 950) èpossibile degustare prodotti tipici locali in compa-gnia del caldo fuoco del camino.Come arrivare in auto: A14 Bologna – Taranto,uscita Cattolica – Gabicce. SP35 finoMorciano diRomagna, segue SP18 fino a Santa Maria del Pia-no . Da qui SP2 fino a Monte Cerignone e devia-zione per Montecopiolo, Eremo della Madonnadel Faggio.

A14 Bologna – Taranto, uscitaCattolica – Gabicce segue SP35.

CCoomm

ee aarr

rriivvaa

rree

Itinerari� sicurezza sui sentieri con

TREKKING • gennaio - febbraio 2012 • 47

Page 14: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

A cavallo fra la provincia di Bergamo e la Valtellina, a poche decine di chilometri dalle gran-di città della pianura, si snoda una catena di montagne impervie e valli dove d’inverno, an-che lungo gli itinerari più semplici, si può ancora gustare il sapore dell’avventura.

TESTI DI ITALO CLEMENTI E SERAFINO RIPAMONTI / FOTO PARCO DELLE OROBIE BERGAMASCHE

Orobie selvagge

Selvaggio è un aggettivo un po’ logoro.Noi che scriviamo di turismo e natura nonci siamo mai fatti troppi problemi adappiccicarlo a qualsiasi luogo dellaPenisola dove crescano quattro fili d’erba escorazzi un qualche animaletto di specienon proprio domestica. Per fortuna peròesistono posti dove le parole e le cose ritro-vano un po’ del loro significato. Le AlpiOrobie sono uno di questi. Non è unaquestione di geografia: l’Alta Val Seriana,dove si trovano gli itinerari che vi propo-niamo, in fondo è solo a poche decine dichilometri dal groviglio urbanistico dellapianura Padana. Forse è l’effetto di questemontagne così severe e allo stesso tempolontane dalla maestosità un po’ patinata dicerti altri luoghi arcinoti delle Alpi.Oppure sono le ombre e i silenzi d’altritempi che la neve e il freddo portano fra le

valli più impervie. Fatto sta che spessobasta mettere le ciaspole ai piedi percominciare ad assaporare un poco il gustodell’avventura. Non che fare un’escursionenel Parco delle Orobie Bergamasche (Info:Tel 035.224249 www.parcorobie.it) siaper forza roba da Tarzan: fino ad oggi nes-sun escursionista è mai venuto alle manicon grizzly, leoni o altre bestie feroci(anche se non è difficile avvistare o imbat-tersi nelle tracce dei rappresentanti piùautorevoli della fauna alpina), però qui,soprattutto nella stagione invernale, anchelungo gli itinerari più semplici, si può per-cepire quel senso sottile di oppressione einsieme di libertà che si prova solo nei luo-ghi dove resiste ancora qualcosa di selvag-gio, i luoghi dove non tutto è certo e dovenon è sempre l’uomo ad essere misura ditutte le cose.

PREA

LPIL

OMBA

RDE

48 • TREKKING • gennaio - febbraio 2012

Page 15: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

la grande varietà di lepidotteri presenti nella zo-na. Descrizione: lasciata l’auto nei pressi del la-ghetto artificiale posto dopo l’abitato di Valca-nale (m 1050), si imbocca l’ampio sentiero (Cainr 220) che porta al rifugio Alpe Corte (m1400).Questo primo tratto si sviluppa in un fitto boscodi abeti dove, con un po’ attenzione, si possonoosservare le tracce delle volpi. Giunti nei pressidel rifugio, gli alberi diminuiscono lasciando ilposto ad ampi spazi aperti. Da qui si prosegueverso il lago Branchino (sentiero Cai nr 218) edopo 30 minuti circa di cammino si raggiungonole baite del Neel, prima la bassa (m 1565) e poiquella di mezzo (m 1615). A questo punto il per-corso si fa un po’ più impegnativo ma la vista del-la Corna Piana e del Pizzo Arera rendono la salitaun vero piacere. Dopo poco più di due ore dallapartenza si raggiungono dapprima la baita alta delNeel e poi la conca del lago Branchino (m 1780).L’ultimo tratto del percorso è quello che presentapendenze maggiori e quindi deve essere affronta-to con maggior prudenza pur non presentandogrossi pericoli. Come arrivare in auto: da Berga-mo SS671 della Val Seriana fino a Ponte Nossa,poi SP49 fino ad Ardesio dove si seguono le in-dicazioni per Valcanale.

1° itinerario / Alta Val SerianaValzurio – Baitedi PegherolaLocalità di partenzaComune di Oltressenda Alta,frazione Valzurio (m 813)Località di arrivoBaita alta di Pagherola (m 1731)DifficoltàEDislivello�920 metriTempo di percorrenza4 ore circaEsposizioneSud-Est

Il percorso si sviluppa lungo la Val Valzurio, unadelle valli più integre e incontaminate del Parcodelle Orobie Bergamasche. L’itinerario misura cir-ca 9 chilometri lungo i quali non sono presenti ri-fugi o altri punti di appoggio, è quindi indispensa-bile essere ben attrezzati per l’escursionismo inver-nale ed avere con sé cibo e acqua. Descrizione: dalcentro abitato di Oltressenda Alta si segue via Pre-solana, sino a raggiungere la frazione Valzurio, do-ve si lascia l’auto, per proseguire a piedi verso la fra-zione Spinelli (m 949), raggiungibile anche in au-to in assenza di neve. Da qui si continua lungo lastrada forestale che si sviluppa all’interno di boschimisti di latifoglie e abeti che per brevi tratti, in cor-rispondenza di pianori, lasciano intravedere stu-pendi scorci sulle montagne circostanti. Dopo cir-ca un’ora si giunge alla splendida conca del Mo-schel (m 126), dove si trovano numerose baite pri-vate. Da qui si possono osservare diverse montagnetra cui il Timogno, il Vodala e l’Avert a Ovest, Fer-rante e Ferrantino a Nord e la Presolana a Est.Proseguendo lungo il sentiero Cai nr 311 rag-giungiamo la Baita bassa di Pagherola (m 1505) esuccessivamente la Baita di mezzo, dove larici eabeti diventano sempre più radi, sino a scompari-re completamente. Con un ultimo tratto più ripi-do si giunge infine alla Baita alta, meta del percor-so posta ad una quota 1731. Durante la meritatapausa si possono osservare panorami stupendi sul-la Presolana e sulle vette circostanti e, con un piz-zico di fortuna, potremo osservare qualche camo-

scio o quanto meno le numerose tracce lasciatenella neve. Come arrivare in auto: da BergamoSS671 della Val Seriana fino a Ponte Nossa, segueSP49 fino a Villa d’Ogna. Da qui indicazioni perOltressenda Alta.

2° itinerario / Alta Val SerianaValcanale – LagoBranchinoLocalità di partenzaValcanale, frazione di Ardesio(m 1050)Località di arrivoLago Branchino (m 1780)DifficoltàEDislivello�770 metriTempo di percorrenza3 ore circaEsposizioneNord-Est

L’itinerario si sviluppa lungo il Sentiero delleFarfalle, un percorso attrezzato con apposita car-tellonistica informativa dal Parco delle OrobieBergamasche per far conoscere agli escursionisti

1° e 2° itinerarioIn auto. Da Bergamo SS671della Val Seriana fino a Ponte Nossa

CCoomm

ee aarr

rriivvaa

rreeItinerari� sicurezza sui sentieri con

PREA

LPIL

OMBA

RDE

Page 16: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

L a si percepisce nei profili delle cime, nel sole che fa brillare la neve sui rami pesanti, negli oriz-zonti lontani: è una luce diversa, permeata dai toni caldi del Mediterraneo, un’atmosfera uni-ca, impensabile altrove. Come una sinuosa mano di pietra, la catena alpina, al suo limite occi-

dentale, sembra voler chiudere nel palmo le valli cuneesi, accarezzare la Liguria con le dita sottili diguglie e pinnacoli e spingersi in alto, con le sue vette già imbiancate, che amano spiare il mare.

Alpi del Sole

le cime che dominanoil Mediterraneo

50 • TREKKING • gennaio - febbraio 2012

Page 17: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

Le Alpi Liguri si congedano dall’Appenninopresso il Colle di Cadibona e da qui, grada-tamente, salgono in quota, fino a raggiun-gere i 2651 metri della punta delMarguareis, il gigante di roccia che si affac-cia sulle valli Pesio eTanaro. Un abito bian-co, elegante e distinto, veste le montagnegià dalle prime precipitazioni dell’inverno,mentre nell’aria ancora profumata diMediterraneo si alzano sbuffi di neve checoprono le grandi conche carsiche e le valliincise dai torrenti. Tutelato dal Parco delMarguareis (Tel. 0171.734021, Cell.

334.6246213, [email protected]), questo straordina-rio ambiente naturale si svela a chi sa avvi-cinarsi senza fare rumore, con il passo soffi-ce delle ciaspole, sul manto candido e invio-lato per cercare le tracce leggere della lepre,dell’ermellino, della pernice o i ricami dineve nei boschi di abete bianco, per secolicurati dai frati certosini.Oltre il colle di Tenda, fino al colle dellaMaddalena, le montagne del mare diventa-no Alpi Marittime, parte integrante dell’o-monima area protetta (Tel. 0171.97397,

TESTI DI ENRICO BOTTINO, ERIKACHIECCHIO E KATIA MUSSO /FOTO DIE. BOTTINO, E. CHIECCHIO, M. FISSORE,G. BERNARDI, A. RIVELLI, ARCHIVIOPARCO DEL MARGUAREIS E PARCODELLE ALPI MARITTIME

ALPI

LIGUR

I/AL

PIM

ARITT

IME

Page 18: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

56 • TREKKING • gennaio - febbraio 2012

Ciaspolea due passi dal mareLO SANNO IN POCHI, MA LA LIGURIA PER CHI VUOLE CIMENTARSICON LE RACCHETTE DA NEVE OFFRE INTERESSANTI ITINERARI IN UNAATMOSFERAMAGICA CHE FA GODERE APPIENO IL CONTATTO DIRETTO CON LA NATURA

Page 19: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

A pochi chilometri dal li-torale, Monesi di Triorae Santo Stefano d’Aveto

danno vita a un esclusivocomprensorio tipico per glisport invernali nordici grazieai nuovi impianti di risalita ealle piste di discesa che si di-panano dal versante setten-trionale del Saccarello, in ValTanarello, e dalle pendici delmonte Bue in Val d’Aveto, lapiù alpestre delle valli appen-niniche liguri.Non solo: l’appassionato che privilegia spaziintegri e incontaminati, può dilettarsi confuoripista, gite di sci alpinismo e, soprattut-to, in un ambiente incredibile qual è laLiguria, vivere un’esperienza unica cammi-nando sulla neve lungo l’Alta Via dei MontiLiguri, di fronte al mare blu cobalto.Strumento indispensabile sono le ciaspole,grazie alle quali non è possibile sprofondarenella coltre di neve, rendendo così il tuttomeno faticoso e più appagante. Al restopensa la natura, che peraltro può riservareall’escursionista incontri davvero speciali,soprattutto con gli ungulati come caprioli edaini. Non è necessario allontanarsi troppoda casa, si può abbandonare l’idea di rag-giungere la Valle d’Aosta o il Piemonte per-ché esiste una Liguria, quella dell’entroterra,dove le escursioni con le ciaspole riescono almeglio: l’aria frizzante mette voglia di cam-minare nelle aree protette della Val d’Aveto,dell’Antola, del Beigua e dell’alta ValBormida, dove i Centri Visita dei Parchiorganizzano passeggiate più o meno impe-gnative con la supervisione di guide abilitateche insegnano agli escursionisti comeimprovvisarsi detective della natura, vistoche la neve trasforma il suolo in un libroaperto dove leggere le orme degli abitanti deiboschi in perenne lotta per la sopravvivenza.Gli itinerari non mancano e di seguito pro-poniamo solo alcuni dei tanti percorsi pano-ramici che salgono sulle cime dello spartiac-que, con scorci suggestivi che si snodano perdiversi chilometri. Naturalmente nessunovieta di percorrere le piste secondo l’ispira-zione delmomento, tracciando da soli il pro-prio itinerario, con l’accortezza, sempre, discegliere pendii non troppo ripidi e di esseresempre vigili e attenti, perché il rischio divalanghe e slavine esiste.

TESTO DI ENRICO BOTTINO E MONICA SAETTONEFOTO DI ENRICO BOTTINO, MONICA SAETTONE,MARCO CARRARO, ARCHIVI PARCHI AVETO, ANTOLA E BEIGUA AP

PENN

INO

LIGUR

E

Page 20: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

60 • TREKKING • gennaio - febbraio 201260 • TREKKING • gennaio - febbraio 2012

T renta chilometri di gallerie, oltre novecento metri di pro-fondità, un’esplorazione che dura da secoli e che forse nonsi potrà mai dire veramente conclusa. Monte Cucco, si-

tuato nell’Appennino centrale proprio al confine tra Umbriaorientale e Marche, è un nome noto per lo più agli appassiona-ti di speleologia e, recentemente, agli amanti del volo libero,due discipline che hanno reso celebre questo massiccio.

TESTO DI MARCO FAZION E SILVIO PIORI / FOTO DI MARCO FAZION, SILVIO PIORIGO,BEATRICE GORETTI, IRMA MARCELLI

Monte Cucco

un manto di nevesopra un cuore di pietra

Assai meno nota è la magia delle sue fagge-te, quando venti gelidi, dopo aver spazzatole piane siberiane, sormontano le altureslave per riversarsi sull’Adriatico, caricando-si di vapori e donando al Parco Regionaledel Monte Cucco (Per info: tel075/9177326; sito webwww.discovermontecucco.it) imponentinevicate. Così, per alcuni mesi, cessata l’at-tività di volo libero e resosi l’avvicinamentoalle grotte difficoltoso, gli escursionisti conle ciaspole, o gli sci di fondo ai piedi, diven-tano i veri padroni della montagna.Sfruttando al massimo le poche ore di luceche offre la giornata invernale, si seguono leimpronte nella neve che raccontano mille

andirivieni notturni del “popolo di pelo epiuma” che abita il Parco da prima che l’uo-mo trovasse modo di transitare nei suoiboschi imbiancati. Non bisogna farsiingannare dalla quota non eccelsa: questamontagna distante dal mare solo una cin-quantina di chilometri nella stagione freddapuò registrare minime e venti da “grandeNord”. Soli o accompagnati da una Guidaesperta, non resta che immergersi nell’at-mosfera da fiaba della faggeta innevata cherasserena l’animo e appaga di ogni fatica,per scoprire che la vita non si ferma nem-meno quando il gelo attanaglia le fronde,l’acqua delle fonti si fa di cristallo e i fiocchiche cadono lenti regalano una indescrivibile AP

PENN

INO

UMBR

O-M

ARCH

IGIA

NO

Page 21: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

TREKKING • gennaio - febbraio 2012 • 61

Anello di Montele GrondeLocalità di partenza e arrivoPian delle Macinare(m 1135)DifficoltàEDislivello��415 metriTempo di percorrenza4 – 5 ore circaPeriodo consigliatoGennaio/febbraio

È questo l’itinerario più semplice per chi deside-ra godere dei boschi e delle viste del Parco Regio-nale del Monte Cucco con le ciaspole.Descrizione: privo di difficoltà legate all’orienta-

mento, in quanto si sviluppa al fianco della pista dasci di fondo del cosiddetto “Anello della Fragolosa”,si svolge su un ampio fondo battuto, che nei perio-di di massimo innevamento - che in queste zonenon di rado raggiunge i 200 cm - agevola non po-co la progressione. Basta quindi seguire i binari deifondisti al fianco dei quali abbiamo almeno 3 - 4metri di neve a nostra disposizione, per vivere leemozioni che riserva questo percorso. Quartier ge-nerale è il Rifugio di Pian delleMacinare (m 1135),dove si ha la possibilità di pranzare e di scaldarsi da-vanti al grande camino. Percorso in senso antiora-rio, il tracciato parte sul sentiero nr 4 (segnavia CAIbianco/rosso) in direzione della Fonte dell’AcquaPassera; dopo circa un chilometro scende all’eremodi San Girolamo, noi invece continuiamo sul sen-tiero nr 5 piegando verso Ovest. Dopo il bivio cheporta alla valle delle Prigioni, della quale si ha unasplendida vista dall’alto, la pista continua sul nr 21fino a Pian di Spilli. Da qui verso Sud, si percorre il

Da Roma SS3 Flaminia (Roma – Rimini),da Ancona SS76 della Val dʼEsino,da Perugia SS318, da Cesena E45fino a Montecorona e poi SS298per Pian dʼAssino.

CCoomm

ee aarr

rriivvaa

rreeItinerari� sicurezza sui sentieri con

APPE

NNIN

OUM

BRO-

MAR

CHIG

IANO

fianco del monte Le Gronde esposto sull’AltoChiascio, per poi ritornare verso Est, attraverso labellissima faggeta, al rifugio. Alla nostra destra, inalto, la presenza del monte Cucco, imponente ebellissimo, ci accompagna fino alla meta. Come arrivare in auto: Raggiungere Costacciaro eseguire le indicazioni per Pian delle Macinare. Perraggiungere Costacciaro: da Roma, SS3 Flaminia(Roma – Rimini); da Ancona, SS76 della Val d’E-sino; da Perugia SS318 fino a Fossato di Vico e poiSS3 Flaminia; da Cesena E45 (superstrada Raven-na - Orte) fino a Montecorona e poi SS298 perPian d’Assino.

SENTIERI DEL PARCO DEL MONTE CUCCOUna miniera di informazioni utili perogni turista/escursionista, su sentie-ri, orografia, idrografia e strutture diospitalità, punti di interesse archeo-logico, botanico o paleontologico,con descrizione in lingua italiana einglese di itinerari e tante fotografie,e la localizzazione precisa di farma-cie, punti informativi e di primo soc-corso. Scala 1 : 25000Carta a fibra lunga ad alta durevo-lezza e referenziata in diversi siste-mi (UTM 33T – Europa 50 in retico-lo, WGS84 ed ED50 in riporto sulmargine), quindi utilizzabile facil-mente con gps. Monte Meru Editrice – Euro 9

in libreria

Laboratorio del Camminare MONTE MERU

Assisi (PG)Marco FazionCell. [email protected]

notizie utili

Page 22: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

62 • TREKKING • gennaio - febbraio 2012

T ira vento inValmalenco.Un vento secco e gelido chemi costringe amuovermi a testa bassa, fissan-do la punta delle ciaspole.Ogni tantomi fermo per volgere gli occhi al cielo color cobalto e ammi-rare lo spettacolo delle vette chemi circonda: la piramide del Pizzo Scalino (m 3323) che incombe

sulla piana di Campagneda è vicinissima; poco più lontano troneggia l’elegante cima delmonteDisgra-zia (m 3678); qui il bianco della neve si confonde con le tonalità candide delle colate dei suoi ghiacciai.

Ciaspolare inTESTO E FOTO DI CESARE RE

Immersi nel silenziodella Val Ventina

Page 23: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

ALPI

RETI

CHE

OCCI

DENT

ALI

Valmalenco

Page 24: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

66 • TREKKING • gennaio - febbraio 2012

TESTI DI DORA BONUCCELLI E FABIO VIVIANI / FOTO ARCHIVIO PARCO REGIONALE ALPI APUANE,FELICIANO RAVERA, PIERO ROSSI

Le Montagne diMichelangeloL e Apuane, chiamate Alpi per la loro morfologia, fanno da sfondo alle spiagge

del Mar Tirreno, dalla foce del fiume Magra fino a quella del fiume Serchio. Lavisione della cima del Pisanino, del Pizzo d’Uccello, dell’Altissimo o della loro

regina, la Pania (l’unica montagna al femminile), sono uno spettacolo maestoso:nella stagione fredda il candore della neve si mescola con il bianco dei ravaneti del-le cave di marmo che hanno reso famose, nei secoli, queste montagne nel mondograzie alle opere di artisti come Michelangelo e Henry Moore.

ALPIAP

UANE

Il Monte Pisanino, il Pizzo d’Uccello, il Grondilice e il Rometta

Page 25: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

L’Alpe di Pruno e la Focedi MoscetaLocalità di partenzaPruno (m 468) di Stazzema (LU)Località di arrivoRifugio CAI “Del Freo” (m 1180)DifficoltàEDislivello�700 metri circaTempo di percorrenza2.30 orePunti di appoggioRifugio CAI “Del Freo” (1180 m)Tel. 0584.778007Esposizione del percorsoSud-Est fino al Passo dellʼAlpino,Sud fino alla metaCartografiaAlpi Apuane – Carta dei sentieri edei rifugiEd. Multigraphic Firenze 1:25.000

Escursione semplice, ma dal dislivello impegnati-vo, che ripercorre uno degli antichi tracciati checollegano i centri abitati dell’Alta Versilia agli al-peggi estivi e al versante interno delle Alpi Apua-ne. L’itinerario è caratterizzato dalla presenza dicase sparse e piccole maestà votive che mantengo-no tracce della vecchia architettura rurale locale.Lungo il tracciato sono presenti pannelli esplica-tivi sugli aspetti paesaggistici (flora, fauna, geo-morfologia) e sugli alpeggi. Descrizione: il percor-so inizia dal paese di Pruno (m 468), caratteristi-co borgo medievale arroccato su un colle alle pen-

dici del monte Forato (m 1223), particolarissimacima formata da due vette unite da un arco calca-reo lungo 32 metri forgiato dagli agenti erosivi(entro il quale, in certi periodi dell’anno, è possi-bile veder passare il sole all’alba o al tramonto op-pure la luna). Seguendo il sentiero CAI nr 122 siesce dal paese e si attraversano castagneti da frut-to, raggiungendo in breve una strada che condu-ce in località Colle a Iapoli (m 745). Da qui siprosegue in salita sul sentiero, in ambiente di bo-sco misto a latifoglie, fino all'Alpe di Pruno doveiniziano le praterie d'altitudine, quindi si rag-giunge il Passo dell'Alpino (m 1080), splendidopunto panoramico sulle Apuane meridionali. Si

prosegue lungo il segnavia CAI nr 9 attraversan-do un’area molto frequentata dai mufloni e, ol-trepassato un rimboschimento a conifere, si rag-giunge la Foce di Mosceta (m 1188) e quindi,con breve deviazione a sinistra, il rifugio CAI"Del Freo" (m 1180), ubicato tra il monte Cor-chia (m 1677) e la Pania della Croce (m 1858),nel cuore del Parco delle Alpi Apuane. Come ar-rivare in auto: da Seravezza seguire SP10, poiPontestazzemese e Pruno di Stazzema (LU).Per informazioni: Centri Visite Parco AlpiApuane di Seravezza (Tel. 0584/757361 [email protected]) e di Castelnuovo Garfa-gnana (Tel. 0583.644242 [email protected])

TREKKING • gennaio - febbraio 2012 • 67

1° itinerarioA12 Genova-Livorno, uscita Versilia;si prosegue verso Seravezza.

CCoomm

ee aarr

rriivvaa

rree

Itinerari� sicurezza sui sentieri con

In inverno le Apuane rappresentano un’e-sperienza unica che si realizza avanzandosulle praterie d’altura innevate, scrutandole cime aguzze dove volteggia l’aquila realeo gli stormi di gracchi corallini, per poi sci-volare con lo sguardo verso il mare che altramonto regala all’orizzonte l’immaginelattescente della Corsica o dell’Isola d’Elba.

Qui, nell’immensità della natura, dove ilsilenzio è sovrano, i rifugi e le altre struttu-re consigliate dal Parco delle Alpi Apuaneper le loro scelte sostenibili, accolgono ivisitatori con i piatti della tradizione a basedi “formenton otto file”, zuppe di farro,salumi, “necci” o “castagnacci”. Il Parcotutela e promuove le peculiarità ambienta-

li e culturali di questo territorio: un obiet-tivo che gli ha valso il riconoscimento diGeoparco, sotto l’egida dell’Unesco. Nelprogrammare una visita è importante valu-tare attentamente la situazione meteo per-ché la vicinanza al mare crea fenomeni dialta variabilità, con formazione di ghiaccioin tempi brevissimi.

Campocatino

Page 26: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

S ono linee morbide, forme di neve eleganti e gentili che si concedono solo a chi si avvicina insilenzio, con il ritmo delicato e rispettoso delle ciaspole. Sulla superficie perfetta, le orme in-confondibili delle racchette e dei bastoncini disegnano una trama leggera, in piena armonia

con l’ambiente circostante.

Orizzonti imma82 • TREKKING • gennaio - febbraio 2012

Page 27: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

colatiTESTI DI ELISA MONTORSI, RICCARDOSEDOLA E NATASCIA ZAMBONINIFOTO DI ELISA MONTORSI, RICCARDOSEDOLA, ARCHIVIO PARCO NAZIONALETOSCO-EMILIANO, ARCHIVIO PARCONATURALE CORNO ALLE SCALE

APPE

NNIN

OTOS

CO-EM

ILIAN

O

PhG.

Marc

hetti

Page 28: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

TESTO DI ALDO FREZZA E CARLO ROCCA / FOTO ARCHIVIO PARCO PREALPI GIULIE, PARCO REGIONALEDOLOMITI FRIULANE / P. PELLARINI, PARCO NAZIONALE DOLOMITI BELLUNESI / G. ZAMPIERO, D. CAMPIGOTTO, CTA - CFS

Ciaspolatecon vistaL e Alpi sudorientali presentano caratteri di assoluta unicità; aspre e selvagge nel tratto friu-

lano, ricche di foreste secolari in quello veneto.Quando la temperatura si abbassa e l’inverno arriva, gli appassionati della stagione fredda

trovano innumerevoli spunti per svolgere attività sulla neve e sul ghiaccio, il modo miglioreper immergersi nella natura, riscoprire un rapporto autentico con la montagna e lungo i sen-tieri ammirare panorami indimenticabili.

88 • TREKKING • gennaio - febbraio 2012

Page 29: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

Dolomiti bellunesi, monti importantiIn inverno, quando la neve imbianca il pro-filo delle montagne, le Dolomiti bellunesi ei borghi che le punteggiano assumono unaspetto fiabesco. Il Parco omonimo vantauna eccezionale biodiversità e specie rareche vivono indisturbate nelle zone più ele-vate, negli altipiani, nelle buse di origine gla-ciale, in ambienti impervi. Gli appassionatidell’alta quota, all’ombra delle magichecime della Marmolada, del monte Civetta edel Pelmo, avranno ben poco di cheannoiarsi. Chi ama il passo lento delle cia-spole troverà innumerevoli piste per esplora-re la montagna. Chi predilige il pattinaggiopotrà testare la meravigliosa pista del Lagodi Alleghe,mentre nel Comprensorio sciisti-co del Civetta, che dal 1993 fa parte delDolomiti Superski, toccherà agli appassio-nati di sci alpino cimentarsi con 80 chilo-metri di piste tra Zoldo Alto, Palafavera eSelva di Cadore. Ancora sci o snowboard aipiedi per il “Tour della Grande Guerra”,lungo il quale si possono percorrere più di77 chilometri nei luoghi dove si svolsero icombattimenti della Prima GuerraMondiale. I fondisti infine avranno di chedivertirsi sull’anello di Feltre, mentre aNevegal è possibile sciare in notturna nellapista di Coca Bassa.

Unʼarea naturale selvaggia:le Dolomiti friulaneLe Dolomiti friulane si ergono nel settoreoccidentale della catena montuosa chesovrasta l’alta pianura friulana racchiusa tra ilTagliamento e il Piave. L’elevato grado diwil-derness delle estese vallate del ParcoNaturaleRegionale delle Dolomiti Friulane, prive diviabilità principale e di centri abitati, con-sente agli escursionisti di allontanarsi dallaquotidianità e ritrovarsi felicemente immersitra vette e torrioni dolomitici. Le più selvag-ge montagne del gruppo delle Alpi sudo-

rientali chiudono valli lunghe e impervie,che il tempo e i ghiacciai hanno disegnatocome un’opera d’arte. Gli appassionati deglisport invernali avranno l’imbarazzo dellascelta: dal fondo alle racchette da neve, dallosci alpinismo alle scuole di arrampicata sucascate di ghiaccio, ce n’è per tutti i gusti. Ilmaggiore centro dell’attività sportiva inver-nale è quello del comprensorio intorno aForni di Sopra, con le due aree del Davost,con piste più semplici e accessibili a tutti, edel Varmost, con percorsi adatti per i piùesperti. Le piste del Varmost sono situate acirca 2000 metri di quota, le più alte dellaregione. Da non perdere poi i 13 chilometridi pista di fondo lungo il suggestivo percor-so del Tagliamento e lo Snow Park dedicatoai bambini. Gli amanti delle racchette daneve troveranno invece il loro paradiso aClaut e nella Piana di Cimolais oltreché nellevalli del Tagliamento e del Cellina.

Le Prealpi GiulieLunghe catenemontuose si succedono comequinte degradanti verso la pianura friulana.Sono le Prealpi Giulie che da Est a Ovestregistrano cime importanti, in primis ilmonte Canin con l’unico ghiacciaio dellaregione. A Sud i versanti del gruppo mon-tuoso sono scoscesi mentre a Nord veri pro-tagonisti sono i boschi di faggio, carpinonero e orniello – dove si segnala la presenzadell’orso – fino alle estese praterie in quota.Quest’area posta sotto la tutela del Parcoregionale delle Prealpi Giulie si caratterizzaper l’incontro di tre diverse aree biogeografi-che: mediterranea, illirica e alpina. Per gliescursionisti è utile sapere che il Parco offreun servizio di noleggio ciaspole presso ilCentro Visite di Resia e al Centro informati-vo di Pian dei Ciclamini a Lusevera; inoltre iCentri di Educazione Ambientale organizza-no visite guidate anche d’inverno, adatte aigruppi familiari ed alle scolaresche.AL

PISU

D-OR

IENTA

LLI

Page 30: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

92 • TREKKING • gennaio - febbraio 2012

TESTO E FOTO DI ROBERTO BERGAMINO

Alpi di LanzoA chi segue le mode o ha una conoscenza superficiale delle Alpi Occidentali, le Valli di Lanzo

sembreranno un “buco nero” sulla carta geografica, compreso tra la Val di Susa e il ParcoNa-zionale del Gran Paradiso. Per chi invece la montagna la conosce e la frequenta in cerca del-

la sua essenza più vera, questa zona rappresenta un piccolo paradiso da scoprire un po’ alla volta.

ALPI

GRAI

E

Page 31: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

Tra le oltre sessanta cime che superano itremila metri di quota, i tantissimi laghi elaghetti alpini, i selvaggi valloni che si apro-no sui fianchi delle tre vallate principali,autentici gioielli attendono l’escursionistaappassionato e attento. Naturalmente,come ogni tesoro, la conquista costa faticae qui il prezzo da pagare è costituito danotevoli dislivelli e sentieri non sempre incondizione ottimale. Nelle Valli di Lanzo,le cui riserve naturali da anni sono sotto latutela del Parco Regionale LaMandria (Perinfo: 011.4993381 www.parcomandria.it)non troverete la montagna addomesticata espogliata della sua essenza per essere tra-sformata in un luna park a duemila metridi quota. Gli impianti di risalita sonopochi e non invasivi e solo negli ultimianni una non troppo fitta rete di stradepoderali facilita l’accesso agli alpeggi da

parte di chi la montagna la vive tuttoraportando mucche, capre e pecore in quotaper la monticazione estiva (i pastori in que-ste valli si chiamano “margari”). L’invernoha molto da offrire: oltre alle medio / pic-cole stazioni sciistiche adatte alle famiglie,che in questi ultimi anni sono state rivalu-tate grazie ai costi non proibitivi, in tutte etre le valli principali (Val di Viù, Val d’Alae Val Grande) ci sono belle piste per lo scidi fondo che consentono di passare giorna-te intere a contatto con la natura. Infinesono tornate di moda le racchette da neve(da secoli utilizzate dai montanari permuoversi su terreno innevato), che quiprendono il nome di “serc” o “serquiou”poiché un tempo, prima dell’avvento delleciaspole ipertecnologiche, questi fantasticiattrezzi nati per muoversi sulla neve aveva-no una forma arrotondata, a cerchio.

TREKKING • gennaio - febbraio 2012 • 93

Tangenziale Torino Nord, uscite VenariaReale o Borgaro Torinese, segue SP1o SP2 per Lanzo e Valli di Lanzo.

CCoomm

ee aarr

rriivvaa

rree

Itinerari� sicurezza sui sentieri con

ALPI

GRAI

E

Val di Viù / PiemonteIn cima a Punta SourelaLocalità di partenza Col San Giovanni (m 1116) Località di arrivo Punta Sourela (m 1776)DifficoltàE Dislivello�660 metriTempo di percorrenza 2 ore circa

Punta Sourela non è altro che un marcato rilievodella cresta Nord–Est che scende dalla Torrettadel Prete (m 2264 – Massiccio del Civrari). In in-verno appare chiaramente dalla provinciale cherisale la Val di Viù, in particolare prima di rag-giungere il capoluogo, tra le frazioni Fubina eMondrezza. Giunti in vetta si ha un interessantepanorama su parte delle Valli di Lanzo e sul grup-po del Gran Paradiso. Come curiosità storica è dasottolineare come il paesino cui si parte, Col San

Giovanni, sia nominato in un documento del1011 con il quale il vescovo di Torino Landolfoconfermava le donazioni fatte dal suo predecesso-re ai monaci del monastero di S. Solutore. Il pic-colo borgo, in posizione favorevolissima, è quin-di molto antico e pare che abbia preso nome daiprimi coloni inviati proprio dal Vescovo di Tori-no, che teneva signoria su queste contrade (S.Giovanni è il patrono di Torino). Descrizione: sipuò partire da Col San Giovanni (m 1116) siapassando in mezzo alle case (dalla fontana) oppu-re poco avanti, dai pressi del piccolo cimitero; laseconda soluzione è forse quella preferibile. Si sa-le a monte delle case o della carrozzabile (a secon-da della scelta) per circa 200 metri su terrenoaperto, punteggiato di baite e radi alberi. Si oltre-passa una fascia di vegetazione più fitta per poipiegare verso destra, andando così a raggiungerela dorsale che scende da Punta Sourela, nei pressidi una zona caratterizzata da cespugli e bassa ve-getazione. Si sale verso sinistra per poi compiere,perso quota, una curva verso destra, sempre se-guendo l’ampia spalla. La cresta si fa più evidentementre il panorama si amplia a ogni passo: prose-guendo a moderata pendenza, si giunge final-mente alla vetta di Punta Sourela (m 1776). Il ri-

torno avviene per mezzo della strada percorsa al-l'andata. Per informazioni: Consorzio Operato-r i Tu r i s t i c i V a l l i d i L a n z owww.turismoinvaldilanzo.it, Agenzia di acco-glienza e promozione turistica del territorio dellaprovincia di Torino – Tel. 012328080 (ufficio diLanzo), Comunità montana Valli di Lanzo, Ce-ronda e Casternone www.vallidilanzo.ti.itCome arrivare in auto: dopo Lanzo e Germa-gnano (se si segue la SP1 non è necessario passareper Lanzo) si trova la deviazione per la Val di Viù.Da Viù si seguono le indicazioni per Lemie, Us-seglio e al bivio in frazione Fucine girare a sinistra(ponte) e seguire la strada principale che porta aCol San Giovanni.

Page 32: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

TESTO DI MILENA LOMBARDO / FOTO DI CESARE RE, ARCHIVIO PARCO VAL GRANDE / MASSIMO MATTIOLI, GIANCARLO PARAZZOLI;AREE PROTETTE DELL'OSSOLA / MAURO DEL PEDRO, PAOLO VAIROLI, SANDRO PIROCCHI, EGIDIO PROLETTI

Lʼeco di antichi94 • TREKKING • gennaio - febbraio 2012

Page 33: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

;

I ncamminarsi alla scopertadi sentieri interamenteimmersi nella natura, ri-

lassarsi nel silenzio e nella se-renità che solo il contattocon un ambiente estraneo al-la mano artificiale dell’uomopuò trasmettere, esplorarecon ognuno dei cinque sensila gioia che flora e fauna diun puzzle territoriale dei piùvari e colorati riescono facil-mente a infondere: l’escur-sionista che si reca in Pie-monte sulle Alpi Lepontine,nella zona nord-occidentaledella catena, potrà facilmen-te incontrare una serie inin-terrotta di meraviglie.AL

PILE

PONT

INE

percorsi

Page 34: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

TESTI DI ANDREA PERCIATO, MARIO LUCIANO E ROBERTO PELLINO / FOTO DI ANDREA PERCIATO EROBERTO PELLINO

Cilentoe Matese

I l Cilento nella stagione fredda si presenta come un mondo a sé tra vallate inac-cessibili, aspri rilievi e impenetrabili foreste. Paesini immutati nel tempo, posti aimargini delle antiche vie di comunicazione, riescono ancora oggi ad esprimersi

secondo i ritmi di una volta; cicli e stagioni che la straordinaria atmosfera invernaledel Cilento ogni anno ripropone.

atmosfere invernali

APPE

NNIN

OCA

MPA

NO

Page 35: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

TREKKING • gennaio - febbraio 2012 • 99

E se la natura selvaggia, incastonata in unambiente che sembra non essere minima-mente sfiorato dallo scorrere del tempo,costituisce la meta preferita dall’escursio-nista, i bianchi scenari offerti dai montidel Matese rappresentano un’altra sceltaazzeccata. Questa zona situata tra laCampania ed il Molise è formata da unamorfologia prevalentemente carsica, riccadi grotte, doline, inghiottitoi e laghi car-

sici. I rilievi sono ammantati di faggeteche ricoprono i versanti delle zone piùelevate, mentre in basso domina il boscomisto con castagneti e macchia mediter-ranea. La vicinanza geografica di duearee climatiche diverse, quella continen-tale delle zone elevate e la bassa tempera-ta dai venti caldi che giungono dallacosta, ne fa uno dei luoghi più ricchi dibiodiversità dell’Appennino meridionale.

1° itinerario – CilentoA3 Salerno - Reggio Calabria, uscita Battipaglia,segue SS18 Tirrenia Inferiore fino a Capaccio Scalo.2° itinerario – MateseDa Nord, A1 Roma - Napoli, uscita a Caianiello,segue SS372 Telesina direzione Benevento;da Sud, A16, uscita Benevento, segue SS372Telesina direzione Caianiello, uscita aCerreto Sannita.

CCoomm

ee aarr

rriivvaa

rree

Itinerari� sicurezza sui sentieri con

APPE

NNIN

OCA

MPA

NO

ca della Selva, frazione del comune di Cusano Mu-tri (BN), ci si incammina in direzione Sud-Ovest,verso la valle del torrente Titerno. Ad un bivio sul-la destra, prima di giungere ad un Bed&Breakfast,si prende il sentiero in terra che dopo alcuni chilo-metri giunge nel Piano di Arvaneto. L’area che si attraversa è una fitta faggeta. La pianaè di origine carsica, dovuta alla natura sedimenta-ria delle rocce carbonatiche che costituiscono l’in-tero massiccio del Matese. La salita alla cima del monte Pastonico è lieve nel-la prima parte per poi presentare una pendenzamaggiore nella seconda tratta, fino alla cresta par-ticolarmente panoramica: in direzione Sud-Ovestla vista può spaziare dalla sottostante valle del Ti-terno, fino al golfo di Napoli e al Vesuvio, in dire-zione Nord-Ovest si può guardare il lago Matese ele alte cime matesine fino ai rilievi molisani delleMainarde. Il ritorno a Bocca della Selva può essere effettuatoripercorrendo la traccia dell’andata, o, in alternati-va, dalla Piana di Arvaneto, seguendo un sentieroche inoltrandosi nella faggeta aggira il monte Por-co (m 1605). Come arrivare in auto: da Piedimonte Matese,oppure Cerreto Sannita, seguire le indicazioni perBocca della Selva.

Laboratorio del Camminare LERKA MINERKA

Roberto PellinoCell. [email protected]

Laboratorio del Camminare OFFICINAE ITINERIS

Andrea Perciato - Cell. 339.7456795Mario Luciano - Cell. [email protected]

notizie utili

1° itinerarioAppennino meridionale Il monte CervatiLocalità di partenza Fontana Caciocavalli (m 1230) Località di arrivo Rifugio monte Cervati (m 1596)Difficoltà EEA Dislivello ��350 metriTempo di percorrenza 4 ore (a/r)

Un’escursione magica sulla cima di una vetta del Par-co Nazionale Cilento e Vallo di Diano proposta dalLaboratorio del Camminare Officinae Itineris. De-scrizione: appena superata la fontana dei Caciocaval-li, s’incontra la foresta. La pista attraversa tra enormiesemplari di faggio e scoscesi pendii un inconsuetolabirinto creato da voragini e inghiottitoi nascostidal sottobosco. Si prosegue attraverso il bosco com-posto in prevalenza da faggi, castagni, carpini, leccie ontani. Salendo di quota la faggeta diventa predo-minante, con esemplari secolari, fino a guadagnareil pianoro dove alla nostra destra troviamo il rifugioForestale del monte Cervati (m 1596), in pietra, in-custodito d’inverno, ma fruibile richiedendo lechiavi al comune di Piaggine. Numerose conche,che alle prime abbondanti nevicate assumono unalivrea bianco-perlata, caratterizzano il tipico paesag-gio carsico dei piani d’altura; di notevole bellezza gli

scorci che si godono per la luminosità come per glisconfinati orizzonti. Le radure erbose del Cervati,allo sciogliersi delle prime nevi, si ravvivano nuova-mente dei muschi e delle numerose specie di orchi-dee che in quest’area fioriscono spontaneamente,creando paesaggi floreali di straordinaria bellezzacon profumatissimi cespugli di timo, lavanda e po-licromi cuscini fioriti. I rari faggi che si spingono adaltezze maggiori assumono un portamento contor-to e cespuglioso, modellati dagli agenti atmosfericiche incidono notevolmente lungo i profili di cresta.Come arrivare in auto: da Capaccio Scalo seguirela SS166 degli Alburni fino a Roccadaspide, si attra-versa il ponte sul Calore e il ponte sul Fasanella; su-perato quest’ultimo si devia a destra (seguire cartel-lonistica stradale) fino a Piaggine.

2° Itinerario MateseIl monte PastonicoLocalità di partenza e arrivoBocca della Selva (m 1400)Difficoltà EDislivello��250 metriTempo di percorrenza 5 ore circa (a/r)

Ciaspolata nel Parco Regionale del Matese propo-sta dal Laboratorio del Camminare Lerka Miner-ka. Descrizione: dalla piccola località sciistica Boc-

Page 36: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

Qualcuno potrebbe pensarenon fa per me. Il biglietto davisita di questa attività out-

door sembra essere, almeno in unprimo momento, la fatica. Unagiornata sulla neve senza impianti:tracce candide, lisce e perfette,corrono lontano ma gli sci si muo-vono grazie ad una combinazioneleggera ed elegante di spinte, senzale quali diventa impossibile scivo-lare sulla superficie compatta.

L’arte degli

TESTI DI ELISA CANEPA, MICHELA DEL TORCHIO, ALDO FREZZA ECLAUDIO TROVA / FOTO GIACOMO CANEPA, CLAUDIO TROVA,ARCHIVIO ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICASCI FONDO USSEGLIO, ARCHIVIO CENTRO FONDO MONTE PANA,ARCHIVIO CONSORZIO TURISTICO ALTA PUSTERIA,ARCHIVIO SCI CLUB CITTADUCALE

SONO TRACCE SULLA NEVE,BIANCO SU BIANCO QUASIA CONFONDERSI. SONO SCIDELICATI E SOTTILI, AFFA-SCINANTE INTERPRETAZIO-NE DELL̓ OUTDOOR INVER-NALE. TRA PICCOLE VALLI,NASCOSTE E SILENZIOSE,E IMMENSI PIANORI DOVELO SGUARDO SI PERDE, NA-SCE LA PERFETTA SINTONIATRA IL FONDISTA E LA NATU-

OUTDOORitinerari e viaggi nella natura

sci di fondo

Page 37: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

SPEC

IALE

sci strettiTREKKING • gennaio - febbraio 2012 • 101

Page 38: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

I più esperti conoscitori del territorio, che aderiscono alprogetto “Laboratori del Camminare”, sono i partners idealiper scoprire luoghi e suggestioni con la garanzia dellʼespe-rienza e competenza del marchio TREKKING&Outdoor.Con la nostra supervisione, guide alpine, escursionistiche,ambientali, organizzate in gruppi e società locali, offrono

proposte e servizi escursionistici di alto livello per indimentica-bili gite a piedi, in bicicletta o a cavallo. Non solo sport e atti-vità ricreative nella natura, ma anche e soprattutto cultura delterritorio sono le caratteristiche principali delle proposte offer-te dai “Laboratori del Camminare”, in armonia con lafilosofia che da sempre distingue TREKKING&Outdoor

Laboratorio del CamminareAVANGUARDIE

Salvatore ed Emanuela hannopreparato anche per gennaio efebbraio innumerevoli occasioniper vivere ed esplorare la Pugliaallʼaria aperta. Si comincia il 15gennaio con il trekking ad anellonel Parco Regionale Naturale Iso-la di S. Andrea e Litorale di PuntaPizzo. Il parco naturale gallipolinoconserva e tutela numerosiambienti, piante e animali di gran-de fascino e interesse come lesteppe salate di salicornia, unararissima vulneraria (Anthyllis her-manniae) e colonie nidificanti digabbiano corso (Larus audonii).Questo itinerario di trekking regalascenari naturali aperti sui coloriinfiniti con cui lo Ionio giocadavanti alla bella città, e lungo ilpercorso incontra una specchia(tumulo di pietre di probabile origi-ne preistorica), antiche masserie,strade carraie adorne di rosmarinoe una chiesa che la tradizionevuole fondata nel 1148 da un cro-ciato al ritorno dalla Terra Santa.Insomma, ce nʼè per tutti i gusti! Siprosegue il 29 gennaio con untrekking ad anello nel ParcoRegionale del Rauccio, unʼareanaturale circondata da olivetisecolari. Il parco conserva al suo

interno zone umide e boschi diquerce. Il 12 febbraio sarà la voltadella gravina di S. Biagio, sede diun antico villaggio rupestre, inprossimità del quale è stato sco-perto e studiato anche un riparopreistorico. Potete immaginarequindi che tesoro rappresenti illuogo dove si andrà a camminare,intreccio squisito tra aspetti natu-rali e culturali. Il 26 febbraio per-correremo le paludi sul Mar Ionio,lungo un itinerario circolare tra lacosta e lʼentroterra, tra lʼacqua dimare e lʼacqua dolce, tra il blu edil verde. Partendo dalla Salina deiMonaci, inclusa nella riserva regio-nale orientata “Salina e Dune diTorre Colimena”, si proseguiràentrando nella riserva naturaleregionale “Palude del Conte eDuna Costiera” e affacciandosi apiù riprese sul mare dellʼarea pro-tetta che si estende tra i comuni diNardò e Porto Cesareo si torneràal punto di partenza, tra i grandiginepri ed i piccoli limoni delSalento. Infine il 4 marzo in occa-sione della “V Giornata Nazionaledelle Ferrovie Dimenticate” ci saràun mini trekking con partenza daPoggiardo, un percorso ad anellotra ferrovia e tratturi. Si tratta diuno degli ultimi tratti delle Ferroviedel Sud Est con ancora le traversi-ne di legno, ampi scorci di campa-gna, masserie, edifici in pietra asecco e muri fatti con pietre squa-drate ed infisse verticalmente nelterreno. Unʼaria che parla la linguamegalitica accompagna quella diun poeta di questa terra, Fernan-do Rausa, di cui si leggeranno iversi.Per informazioni:Cell. 349.3788738(Emanuela Rossi)Cell. 347.9527701(Salvatore Totò Inguscio)[email protected]

www.avanguardie.netLaboratorio del CamminareCAMMINARE CON GUSTO

Gli amici del Laboratorio delCamminare con sede a Como ciaccompagnano tra il 5 e lʼ8 gen-naio e tra il 16 e il 19 febbraio allascoperta delle selvagge foresteabruzzesi per imparare a cono-scere la natura di questi luoghi egli animali che le popolano. Lʼe-vento prende il nome di “In boccaal lupo”. Non c'è niente di megliodi un paio di racchette da neveche possa aiutarci a scoprire lʼa-spetto invernale del Parco Nazio-nale dʼAbruzzo, nelle sue splendi-de faggete secolari. Seguiremo letracce dei suoi abitanti e ne sco-priremo la vita e le abitudini. APescasseroli incontreremo la gui-da per la sistemazione in albergoe la presentazione del trekking. Ilsecondo giorno vi sarà una classi-ca escursione nella faggeta deiBoschi della Difesa, seguendo letracce degli animali che la abitanoper impararne la vita e le abitudi-ni. Nel pomeriggio visiteremo ilcentro storico di Pescasseroli edegusteremo i prodotti tipici pres-so una bottega del centro. Il terzogiorno andremo alla scoperta del-la Riserva Integrale della Camo-sciara, primo nucleo del Parco dal1922 con visita alle cascate delleNinfe e delle Tre Cannelle e poiattraverseremo il bosco di Decon-

tra, per visitare l'azienda agricolaLa Grancia di S.Angelo e i labora-tori di produzione di formaggi. Ilquarto giorno incontreremo unapicoltore e degusteremo il miele,con una escursione nella splendi-da Val Fondello, habitat di nume-rose specie animali selvatiche esuccessiva visita alle sorgenti del-la Tornareccia. Il costo è di 290euro a persona comprensivi diassistenza di guida, trattamento dimezza pensione (cena, pernotta-mento e colazione) in albergo atre stelle o agriturismo, degusta-zioni, transfert, bagagli, racchetteda neve e assicurazione (sonoesclusi i trasporti da / per Pescas-seroli, i pranzi e tutti gli extra dicarattere personale).Per informazioniCell. 338.6903250Tel. [email protected]

Laboratorio del CamminareGENIUS LOCI

Elisa e Valentina non ci lascianonemmeno nella stagione fredda.Anzi, con il loro Laboratorio delCamminare Genius Loci ci porta-no alla scoperta dellʼAppenninoemiliano al culmine dellʼinverno. Il15 gennaio si cammina sulle ormedei “popoli della neve”. Dalle loca-lità Doccia di Fiumalbo e Valdarenel Parco del Frignano le nostre

A CURA DI ITALO CLEMENTI

per vivere natura e ambiente in compagniaLaboratori del

Le proposte del mese

108 • TREKKING • gennaio - febbraio 2012

Page 39: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

dei migliori professionisti

Camminareimpronte si confondono nel tempocon quelle dei Celti e dei Frinia-tes. Proveremo ad immedesimarcinelle fatiche che caratterizzavanola vita degli antichi sotto la freddacoltre bianca e impareremo anchea costruire un igloo. Il 29 gennaiosi farà invece una bella passeg-giata a Villa Sorra, per visitarne ilmeraviglioso giardino storico,magicamente vestito di bianco: ilsilenzio della neve sarà una soffi-ce coperta su una natura da sco-prire con passo leggero. Il 5 feb-braio sarà la volta del Passo delCerreto, nel Parco Nazionale del-lʼAppennino tosco-emiliano.Andremo alla scoperta delle magi-che sorgenti del fiume Secchia,che sgorgano in una incantevoleconca modellata dai ghiacciai edincastonata tra le vette del MonteAlto, dell'Alpe di Succiso e delMonte Casarola. Il 12 Febbraiosarà lʼoccasione per esplorarecon le ciaspole il Monte Falteronanel Parco Nazionale delle ForesteCasentinesi, tra le più antichedʼEuropa. Il 18 febbraio sarà inve-ce di nuovo la volta del parco delFrignano: alle luci del tramontosaremo immersi nella panoramicadel Monte Cervarola, e quando sifarà notte, lungo il cammino, sco-priremo storie e leggende, unaper ogni specie di pianta, che siacastagno o agrifoglio, faggio, rosao maggiociondolo. Il 25 e 26 feb-braio toccherà alla giornata “Sulletracce dei selvatici…forestieri!” Ilsabato saremo ai piedi del MonteCimone in cerca della tranquillitàselvaggia che si ristabilisce nelbosco quando gli sciatori lascianoil campo libero ai lupi, alle lepri eai ciaspolatori notturni mentre ladomenica percorreremo la Via deiForestieri, attraverso pendiiboscosi, seguendo le tracce timi-de degli animali e sentieri di lonta-na memoria, percorse dagli uomi-ni del passato. Infine il 4 marzotorneremo ancora al Parco delFrignano con “Passaggi celtici”.Saliremo verso il Cimone attraver-so boschi, prati e piante di mirtillidal lato meno conosciuto e piùtranquillo, dove è ancora evidentecome la storia degli antichi abitan-ti di questi luoghi sia stata forte-

mente plasmata dalla natura.Per informazioniCell. 3477418152(Valentina Parenti)Cell. 3393480730(Elisa Montorsi)[email protected]

Laboratorio del CamminareGREENTHINK

Lʼinstancabile Riccardo Sedola,un vero vulcano di idee, ci portaalla scoperta dellʼAppenino mode-nese imbiancato dalla neve, conun occhio di riguardo per i bambi-ni. Venerdì 6 gennaio si terràinfatti una ciaspolata per famiglie:bambini e genitori camminerannoinsieme alla scoperta della magiadella neve e dei segreti del boscoinnevato, mentre la sera una cia-spolata notturna con la luna pienaalla scoperta dei paesaggi lunariche il crinale innevato è in gradodi regalarci e che si ripeterà saba-to 7 gennaio e domenica 8 gen-naio. La domenica successiva, 15gennaio, saliremo invece con leciaspole e scenderemo gareg-giando con il bob a Fellicarolo diFanano (Mo). Sabato 21 si faràuna “ciaspolata con la luna nera”:senza luna il bosco sarà davverocompletamente buio, ma il cielo siillumina di stelle, regalandociun'emozione semplicemente indi-menticabile. Domenica 22 gen-naio ancora una ciaspolata perfamiglie, “Nel regno del lupo”.Sabato 28 e domenica 29 gen-naio andremo sempre con le cia-spole nelle foreste più belle d'Ita-lia, due giorni e una notte inbivacco negli splendidi boschi del-

le Foreste Casentinesi. Sabato 3e domenica 4 marzo potremopartecipare ad un corso di scialpi-nismo avanzato, mentre venerdì9 e sabato 10 marzo ancora unaciaspolata con la luna piena.Domenica 11 marzo si ripeteràl'esperienza delle ciaspole a Felli-carolo con discesa sul bob edomenica 18 la ciaspolata perfamiglie “Con passo felpato dovecacciano aquila e gufo”. Infinesabato 24 e domenica 25 marzoun interessante weekend sul cri-nale: 2 giorni con le ciaspole, pas-sando dalla Valle di Ospitale allaValle di Fellicarolo.Per informazioni:Telefono: 0536.941146Cell. 338.7848453(Riccardo Sedola)[email protected]

Laboratorio del CamminareOFFICINAE ITINERIS

Lʼinverno in Campania è unastagione bellissima, utile per sco-prire questo meraviglioso territorioin un ottica diversa. Lo sa beneAndrea Perciato, che ci guidaancora una volta alla scopertadella sua terra. Il primo appunta-mento sarà lʼ8 gennaio con unagiornata “Attraverso le Rue delDucato” in Costa dʼAmalfi. Parten-do da Atrani, uno dei comuni piùpiccoli dʼItalia, si andrà alla sco-perta dellʼantica Università deiDuchi, che offrì alla marineria ita-liana abili naviganti stimati in tuttoil Mediterraneo tra Medioevo eRinascimento. Il 15 gennaio siandrà lungo la “Via dei Francesi”

a Punta Tresino (Parco Nazionaledel Cilento, Vallo di Diano e Albur-ni). Il percorso attraversa alcunetra le località più interessanti ditutta la regione cilentana diponente. Domenica 22 gennaiosarà la volta del monte Monna(baluardo occidentale del ParcoRegionale dei monti Picentini) Lanostra meta è una di quelle parti-colari montagne del crinaleappenninico meridionale checaratterizza, con la sua formaquasi piramidale, il paesaggiodell'intero golfo e dei territori delsalernitano. Ben visibile dallecime più elevate della provincia,esso si pone come baluardooccidentale nel complesso siste-ma orografico dei monti Picenti-ni. Domenica 29 gennaio andre-mo in cammino lungo la “Via deiBenedettini” (Parco regionaledei monti Lattari). Dallʼorienteallʼoccidente, dallʼIslam al Cri-stianesimo, un panoramico itine-rario lungo i primi terrazzamentidei monti Lattari che si affaccia-no sul golfo di Salerno. Feb-braio si apre domenica 5 con“Atmosfere Boreali”, una salitaal monte Cervialto con le cia-spole (Parco Regionale deimonti Picentini). Il 12 febbraiosarà la volta di “Lassù… solinelle immensità del bianco”, unalunga ciaspolata che vi condurràa sfiorare il cielo, fino alla vettadel monte Cervati, nel cuore delParco Nazionale del Cilento.Acque sorgive, copiose forestedi faggio, cuscini di lavanda,paesaggi lunari, conche e pia-nori carsici dʼorigine glaciale, unantico santuario, una grottaappena accessibile che si apre

TREKKING • gennaio - febbraio 2012 • 109

Page 40: Presentazione del numero 252 di TREKKING&Outdoor

GRU

PPO

CLE

MEN

TIOutdo

ora 360°

Outdo

ora 360°

GRUPPO CLEMENTICorso Torino 24 / 3 - 16129 Genova

Tel. 010.5701042 - fax 010.5304378

[email protected]

ww

w.t

rekk

ing

.it

COP tr 223 SUPERESECUTIVA.qxd 25-02-2011 15:19 Pagina 1