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Presentazioni d’impatto

Parlare in pubblico in modo autorevole e persuasivo

© 2018 Allison Shapira - Il diritto di Allison Shapira di essere identificato come l’autore di questo lavoro in conformità con il Copyright, Designs and Patents

Act 1988. L’opera Speak with impact è stata pubblicata per la prima volta negli Stati Uniti da HarperCollins Leadership, an imprint of HarperCollins.

Titolo dell’opera originale in lingua originale: Speak with impact

Titolo della versione italiana dell’opera


Sottotitolo

Parlare in pubblico in modo autorevole e persuasivo

Pubblicato in Italia

Polo Didattico srl - Via degli Anziati, 17

03100 Frosinone (FR) – Italy

www.speakingtolife.it - [email protected]

Speaking to life è un marchio di Polo Didattico srl

Copyright © Polo Didattico srl 2019

ISBN 9788832044034

Traduzione dall’inglese Michele Cardone

Revisione Luciano Tiberi, Federica Cortina, Albino Ruberti

Questo libro non può essere copiato, trasmesso o riprodotto in alcun formato o mezzo senza specifica autorizzazione da parte dell’editore.

Proprietà letteraria riservata.

Allison Shapira

Presentazioni d’impattoParlare in pubblico in modo autorevole

e persuasivo

Hanno detto di

“Presentazioni d’impatto”

“Allison Shapira è ad oggi non solo un’eccellenza nel public spe-aking ma anche una delle migliori coach in questo ambito negli USA. In questo nuovo libro propone un percorso chiaro e pratico per coloro che vogliano avere un impatto nel caotico mondo di oggi. Se vuoi eccellere quando parli in pubblico, leggi il libro, tie-nilo con te e rileggilo”.

David Gergen,Analista politico senior della CNN,

Harvard Kennedy School professor of public service, già consulente della Casa Bianca per quattro presidenti

“Allison può dimostrare, e lo ha dimostrato, che chiunque può im-parare ad essere autorevole; tutto inizia dalla voce”.

Jordan Hewson,fondatore di Speakable

“Se vuoi migliorare il tuo public speaking, dedica qualche ora al libro di Allison. È ricco di buoni consigli e trucchi del mestiere che ti aiuteranno ad essere efficace”.

Dan Heath, co autore di Made to Stick e di The Power of Moments

“La brillantezza di Presentazioni d’impatto sta nella sua semplice genialità. Le lezioni di Allison sono specifiche, pratiche e trasferi-bili. Con l’aiuto di Allison sono stato in grado di dotare il mio team degli strumenti necessari per elevare le loro capacità di presenta-zione e la fiducia in se stessi nell’ambito del public speaking”.

Deborah Dugan, CEO, (RED)

“Allison ha scritto una guida pratica e profonda al public speaking, che fornisce al lettore un efficace insieme di strumenti applicabili ad ogni tipo di presentazione o a qualsiasi occasione di public spe-aking. Allison fonde efficacemente la sua narrativa con strumenti di pronto impiego che ho trovato decisivi ed incredibilmente utili”.

Bruce Soll,Vicepresidente Senior, L Brands

“Il nuovo libro di Allison Shapira tratta in egual misura la leader-ship e il public speaking. Ci fa porre importanti domande: cosa vo-gliamo ottenere, chi è la nostra audience, perché dovrebbero darci ascolto? E poi ci induce a riflettere su noi stessi e a testare i nostri messaggi con un pubblico. Avrei voluto incontrarla anni fa”.

Geraldine Laybourne,Imprenditrice nel campo di media,

Presidente Onorario di Nickelodeon, Cofondatrice di Oxygen

“Leggere Presentazioni d’impatto è come avere una sessione dal vero con un master trainer di public speaking. I consigli pratici e le intuizioni di Allison Shapira sono presenti in ogni pagina e porta-no agli speaker meno esperti la sicurezza e la voce dei veterani in questo campo”.

Jeffrey Seglin,direttore e docente senior,

Harvard Kennedy School Communications Program

“Allison richiama in modo abile l’attenzione di chi l’ascolta con professionalità, delicatezza, umorismo e profondità. Attraverso Presentazioni d’impatto, fornisce strumenti pragmatici, consigli pratici ed esempi che aiutano i lettori a costruire solide capacità di public speaking”.

Zoë Dean-Smith,vice presidente, economic empowerment & entrepreneurship,

Vital Voices Global Partnership

Complimenti per aver acquistatoil libro:


Con questo libro avrai nuovi strumenti da poter usare nella tua vita come spea-ker e come comunicatore strategico.

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Buona lettura

Speaking to Life

www.speakingtolife.it

[email protected]

Indice

RingRaziamenti ...........................................................................13

nota dell’autRice ...................................................................... 15

intRoduzione degli editoRi ..........................................................17

intRoduzione

Confessioni di una ex cantante di opera .....................................19

capitolo 1 - pRima di paRlaRe

Cos’è il Public Speaking e in quali occasioni lo facciamo? .......29Utilizzare al meglio questo libro ................................................. 29Visualizza il tuo obiettivo ...........................................................30Definiamo cos’è il public speaking .............................................31Trovare opportunità per parlare in pubblico ...............................36Imparare da altri speaker ............................................................. 40

capitolo 2 - paRti dalla StRategia

Le tre più importanti domande da porsi prima di uno speecho di una presentazione ................................................................43Prepararsi a parlare ..................................................................... 431. Chi è il tuo pubblico? .............................................................. 452. Qual è il tuo obiettivo? ............................................................ 513. Perché proprio tu? ................................................................... 55Definisci il tuo messaggio principale .......................................... 59

capitolo 3 - ScRivi lo Speech

Un processo per scrivere qualsiasi speech o presentazione .......61Trova il momento giusto .............................................................61Fare brainstorming sul contenuto ................................................ 64

Aggiungere un’apertura e una chiusura ...................................... 71Come scrivere uno speech in trenta minuti .................................80

capitolo 4 - potenziaRe la tua audience

Strumenti decisivi per connetterti con la tua audience ...............81Il potere della persuasione ..........................................................81Il potere delle storie .................................................................... 85Il potere dell’umorismo ............................................................... 92

capitolo 5 - RifiniRe lo Speech

I passi finali che la maggior parte di noi rifiuta .........................97Rifinire lo speech ........................................................................ 97Rendi il tuo speech più conciso ................................................100Coinvolgere la tua audience ......................................................103Allenarsi a eseguire lo speech ................................................... 104

capitolo 6 - moStRa ciò che dici

I tre movimenti che fanno prendere vita al tuo speech ............. 111Pensa all’esecuzione ................................................................. 1111. Contatto oculare .................................................................... 1122. Linguaggio del corpo ............................................................ 1173. Voce .......................................................................................122Superare insidie comuni: riempitivi, diminutivi, uptalk,voce aspra ..................................................................................128

capitolo 7 - pauSa e ReSpiRo

Calma i tuoi nervi e rafforza la tua voce ..................................135Superare l’ansia da speech ........................................................ 135Imparare a respirare .................................................................. 140Consolidiamo la sicurezza ........................................................ 144

capitolo 8 - fai il tuo Speech

Tutti quei dettagli dell’ultimo minuto .......................................149Preparazione .............................................................................. 149Gestire la logistica ..................................................................... 149Come vestirsi ............................................................................ 151Prenditi cura del tuo corpo ........................................................ 153

Il mio rituale pre-speech ........................................................... 156Sul palco .................................................................................... 157Leggere la sala .......................................................................... 159Dopo lo speech ..........................................................................161

capitolo 9 - illuStRaRe lo Speech

Come usare gli audiovisivi e la tecnologia ...............................163Il ruolo dei supporti visuali .......................................................163Utilizzare supporti fisici ............................................................ 165Utilizzare la tecnologia negli speech ........................................ 167Usare le slide nel modo giusto .................................................. 169Intervista con Sidd Chopra ........................................................ 175Usare un microfono ................................................................... 176

capitolo 10 - pRepaRati peR gli impReviSti

Come parlare a braccio e rispondere alle domande.................179Accetta di poter parlare a braccio ............................................. 179Rispondere alle domande dell’audience ................................... 187

capitolo 11 - paRlaRe in Situazioni diffeRenti

Conference call, tavole rotonde, all’estero ...............................195Gestire conference call, web conference e videoconferenze .... 195Partecipare o moderare una tavola rotonda ...............................200Parlare oltre confine .................................................................. 207Parlare in una lingua straniera ................................................... 211

capitolo 12 - cReaRe la tua pReSenza autoRevole

Cinque fattori per tirare fuori Autorevolezza e Autenticità ......215Definiamo la presenza autorevole ............................................. 2151. Contenuto: conosci ciò di cui parli .......................................2182. Sicurezza ...............................................................................2203. Non verbale ...........................................................................2224. Voce e Tono ...........................................................................2235. Capacità di interazione .......................................................... 225

capitolo 13 - tRova il coRaggio di paRlaRe

Come utilizzare questo libro ..................................................... 229

Usare questo libro ..................................................................... 229Luoghi comuni da sottolineare ..................................................231Creare alleati a favore delle tue idee .........................................232Ascoltare gli altri ....................................................................... 234Chiudere con un invito all’azione ............................................. 235

note ..........................................................................................237

libRi del polo didattico ..........................................................244

chi Siamo ...................................................................................245

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Ringraziamenti

Scrivere può essere un processo individuale, ma per pubblicare un libro ci vuole una squadra. Da chi ha condotto ricerche a chi ha elargito consigli fino a chi ha dato feedback, un grande numero di persone possono essere viste, sentite ed ascoltate in questo volume.

Grazie a Anthony Mattero di CAA, la cui consulenza esperta mi ha guidato nel processo e ad Ellen Kadin, che ha riconosciuto la necessità di un libro come questo e ha scommesso su un’autrice emergente.

Grazie a Jeff Farr di Neuwirth & Associates, a Timothy Burgard e al team di HarperCollins Leadership per la loro collaborazione e per il loro supporto ricco di entusiasmo.

Le amiche e colleghe autrici Diane Mulcahy e Jennefer Witter mi hanno preparato per il processo di scrittura e continuano ad esse-re un esempio. Emily Adams ha setacciato le pagine di volumi-nosi scritti accademici e non ha esitato a verificare statistiche e a semplificare concetti. Jeffrey Seglin è stato una fonte costante di saggezza e pazienza a fronte delle mie infinite domande. L’attività di David Gergen come mentore ha reso possibili molte delle espe-rienze riportate in questo libro. Arthur e Barbara Bushkin sono stati incredibili sostenitori di questo libro e della mia carriera.

Amici, colleghi e mentori hanno trascorso ore nella lettura e nella revisione del manoscritto e mi hanno dato feedback pratici e one-sti: Paul Anghinetti, Margaux Bergen, Trudi Bresner, Marie Danzi-ger, Timothy Patrick McCarthy, e Jeanine Turner.

Dozzine di persone hanno accettato di essere intervistate o citate, molte di queste sono amici o colleghi e alcuni di essi non li ho mai incontrati:

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Sidd Chopra, Roger Courville, Jacki Coyle, Glenn Croston, Mar-shall Ganz, Hadas Golan, Kristi Hedges, Stephen Krupin, Timothy Moffett, Helen Moses, Tim Murphey, Scott Perlo, Mike Rayburn, Matthew Rees, Tamara Elliott Rogers, Olivia Schofield, Annette Simmons, Patrick Pendleton Smith, Bruce Turkel, David Wells, e Gordon Whitman.

Molti altri hanno fornito un inestimabile supporto durante questo percorso: Morra Aarons-Mele, Sedrick Banks, Kimberly Berger, Bill Cates, Barbara Day, Zoë Dean-Smith, Greg Dinkin, Deborah Dugan, Rob Eager, Gregg Gregory, Dan Heath, Jordan Hewson, Sabra Horne, Dara Iserson, Jinnyn Jacob, Marcus Johnson, Geral-dine Laybourne, Brian Mandell, Raegan Moya-Jones, Arnold Sa-now, e Bruce Soll.

Al team stellare di Global Public Speaking e in special modo a Meghan Gonzalez e Brittan Stockert: grazie per aver condotto il nostro business così bene mentre ero sequestrata dalla scrittura.

Ai miei genitori, Betty e Richard Greenspan, e ai miei fratelli Shaun, Peter, e Scott: grazie per aver avuto fiducia in me quando, sei anni fa, ho fatto un enorme atto di fede.

Alle migliaia di donne e uomini con i quali ho lavorato negli ultimi quindici anni, grazie per aver condiviso con me le vostre sfide e i vostri obiettivi, le vostre paure e le insicurezze, le vostre speran-ze ed aspirazioni. La vostra disponibilità ad essere vulnerabili mi ha mostrato quanto siamo tutti simili, e le vostre esperienze sono diventate potenti insegnamenti che contribuiranno a rafforzare per-sone in tutto il mondo.

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Nota dell’Autrice

Benvenuti a Presentazioni d’impatto!

La traduzione italiana di questo libro ha un significato speciale per me, perché l’Italia è stata parte della mia vita per oltre venticinque anni. Alla Boston University ero iscritta ai corsi di italiano e viag-giavo in Italia quasi ogni estate. Al campus abitavo in un piccolo edificio in pietra arenaria chiamato La Casa Italiana, dove era ri-chiesta la conoscenza della lingua italiana.

Per un semestre ho frequentato il Consolato Generale d’Italia a Bo-ston come praticante, mi occupavo di archiviare documenti ufficia-li. Per me l’italiano è presto diventato più di una lingua straniera. Più il mio italiano era fluente, più sviluppavo una nuova identità, separata da quella americana.

Fortunatamente la Boston University Luckily, ha un incredibile programma di studio a Padova e proprio qui dal 1998 ho trascorso il mio ultimo anno accademico. L’esperienza ha ampliato defini-tivamente la mia visione del mondo e ha avuto un effetto trasfor-mativo in quello che è diventato il mio metodo d’insegnamento, basato sull’incrollabile convinzione che siamo tutti interconnessi. Nel comunicare in italiano, ho compreso che il public speaking è universale; è qualcosa di cui abbiamo bisogno in tutti i paesi del mondo perché è parte della necessità di connessione tra gli uomini.

L’Italia divenne e rimane la mia seconda casa e la mia identità ita-liana rimane parte integrale di chi sono. Ecco perché sono così gra-ta agli amici di Speaking to Life per avere pubblicato la traduzione italiana di questo libro.

Sia che tu parli italiano, inglese o qualsiasi altra lingua, hai quoti-dianamente l’opportunità di usare la tua voce per avere un impatto potente e positivo sugli altri. Questo libro ti guiderà durante questa

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opportunità quotidiana e ti preparerà anche per alcune delle più importanti occasioni della tua vita nel public speaking.

Ho scritto questo libro per un pubblico multiculturale; il risultato è che troverai nel libro, quindi, informazioni che potrai adattare ad un pubblico di lingua italiana. Come speaker, abbiamo un costante bisogno di pensare al nostro pubblico e alle norme culturali mentre progettiamo la nostra presentazione. Mediante la nostra comunica-zione, creiamo un legame con il nostro uditorio e siamo in grado di portarlo all’azione, non importa in che lingua.

Spero che ti piacerà il libro e che lo troverai utile ogni giorno. Il mondo ha bisogno di ascoltare la tua voce!

Cordialmente,

Allison ShapiraWaShington, dc uSaluglio 2019

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Introduzione degli editori

Allison ci ha regalato un manuale sul public speaking, frutto di anni di ricerche ed esperienze personali nell’arte di parlare in pub-blico. Perché di “Arte” si parla. L’Arte di apprendere nuove com-petenze e l’Arte di imparare a parlare in pubblico con maestria. Come lei ci dice “il public speaking è una capacità, non un talen-to”, ognuno di noi dopo aver letto questo libro può avere una serie di indicazioni, consigli utili ed esercizi per allenarsi e da applicare immediatamente.

Come Allison ci racconta, ognuno di noi prova emozioni quando ci accingiamo a parlare in pubblico, sta a noi capire che abbiamo la scelta: evitare le occasioni, entrando nel vortice di una sorta di profezia auto-avverante che ci porterà sempre più in una direzione controversa; oppure sfidare la nostra convinzione di non avere la capacità di farlo, questa di fatto può essere imparata. La più grande soddisfazione è scoprire che nel momento in cui ci concederemo la scelta di metterci in gioco, imparare, allenarci a parlare in pub-blico, diventeremo carismatici e sembrerà che siamo stati speaker eccellenti da sempre; questo è quello che percepiranno le persone che ci ascolteranno. Ora sta a te scegliere, spero che sceglierai di metterti alla prova e sfidare le tue paure, te lo auguro. Il nostro me-todo STL è allineato agli insegnamenti di Allison.

Luciano Tiberi

Più che un libro mi piace definire il libro “Presentazioni d’impatto” una guida vera e propria in cui Allison ci accompagna nell’affa-scinante mondo del parlare in pubblico. Ci guida passo passo nei segreti, nelle tecniche, negli accorgimenti che possono rendere uno speech davvero emozionante e impattante. Oggi, più che mai, par-

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lare in pubblico è una competenza indispensabile, non basta più essere bravi professionisti per distinguersi bisogna diventare anche degli abili comunicatori, dei veri maestri nell’arte del public spe-aking. Possiamo avere idee brillanti ma se non siamo in grado di comunicarle, queste resteranno solo delle idee nella nostra testa! Essere in grado di comunicare in modo convincente ed entusia-smante il nostro valore: quello che sappiamo fare e che amiamo fare è fondamentale. In questa guida Allison parte da un presuppo-sto fondamentale: mettere l’audience al centro dello speech. Farli sentire importanti, parte attiva, e ascoltare (oltre le parole) le loro esigenze. Solo così si possiamo farci percepire come professioni-sti altamente empatici. Perché il successo di ogni forma di comu-nicazione nasce dall’ascolto e dalla capacità di porci le domande giuste e in particolare quella che Allison suggerisce: “Perché tu?”. Questo ci riconnette alla nostra mission di Speaker e tutto diventa più semplice.

Federica Cortina

Un manuale enciclopedico per la completezza di argomenti che ri-guardano il Public Speaking e un racconto personale appassionato e scritto con quella che Calvino definiva “leggerezza”. Piacere di lettura e utili check list per chi parla in pubblico. Allison ha messo a disposizione dei lettori le sue competenze internazionali e pre-stigiose del Public Speaking con la sua esperienza di vita, di viag-giatrice, cantante e persona speciale. Il libro più completo sull’arte del Public Speaking. Si legge velocemente e, grazie alla sua scor-revolezza, con divertimento; rappresenta anche, se si praticano tutti gli esercizi, un lungo articolato percorso di leadership personale e strutturazione del proprio tone of voice. È il compagno ideale per coloro che frequentano o frequenteranno i Corsi di SPEAKING TO LIFE.

Albino Ruberti

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Introduzione

Confessioni di una ex cantante di opera

Era il 1996. Ero una studentessa di musica all’Università di Boston; una giovane acerba studentessa nella classe di canto. Stavo per avere una difficile conversazione con la mia insegnante. Ancora non me ne rendevo conto. Eravamo nel suo ufficio durante una delle nostre lezioni settimanali: era seduta al suo gran piano in miniatura, una mano appoggiata sui tasti e l’altra che sfogliava distrattamente la rivista People, come faceva a volte durante le nostre lezioni. Ero in piedi davanti a lei, a poca distanza, nella curva del piano, aspettando che lei suonasse una scala. Una volta suonata una di quelle scale, nel mezzo della lezione, la mia insegnante di punto in bianco disse qualcosa che fece cadere il mio cuore a terra. “Sai, potresti consi-derare altri percorsi in una carriera musicale piuttosto che cantare”. Sognavo di essere una cantante d’opera fin dall’età di tredici anni. Avevo studiato nel Visual and Performing Arts program della Bo-oker High School di Sarasota, in Florida e avevo trascorso gli anni della mia adolescenza da brillante giovane cantante, partecipando a concorsi, cantando, studiando ed esibendomi. Mi ero formata nel Programma Tanglewood Young Artists Vocal a Lenox, Massachu-setts, e mi apprestavo a trascorrere l’estate successiva in Italia con il prestigioso Curtis Institute of Music. Ero lì, un’aspirante cantante d’opera all’Università di Boston, con la mia mentore ed insegnante – una delle persone più influenti nella mia vita – che mi diceva che non ero abbastanza brava per diventare una professionista.

Per dirvi la verità, una parte di me era cosciente di ciò che stava per accadere. Fino a quel momento avevo concentrato tutta la mia vita sul canto ma, una volta arrivata al college, qualcosa era cambiato: avevo iniziato a perdere la mia passione per questa forma di arte.

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I miei insegnanti di musica dicevano che ero “distratta” da realtà come le relazioni internazionali, l’astrofisica e le lingue straniere. Giorno dopo giorno mi sentivo come segregata, in uno scantinato delle dimensioni di un armadio, a suonare il piano o a cantare men-tre sognavo di viaggiare intorno al mondo. La mia mente si trovava ovunque tranne che in quella stanzetta; il canto era diventato un compitino da eseguire.

Quando la mia insegnante di canto mi disse che secondo lei non sarei stata una brava cantante di opera, sì, ne fui devastata. Ma mi ero anche liberata dai rigidi canoni della musica classica, potevo scegliere di essere qualsiasi cosa volessi nella vita. Il problema era che non avevo idea di cosa scegliere. Cambiai specializzazione e smisi di cantare per oltre un decennio. Ci volle tutto quel tempo per trovare la mia voce.

Da cantare a parlare

Mi sono laureata in lingua e letteratura italiana. “Che titolo di stu-dio pratico”, fu il commento di mio padre in modo secco ma af-fettuoso. A quel tempo, non avrei mai pensato di utilizzare la mia formazione come cantante. Pensavo che sarebbe rimasta relegata a un “divertimento” durante le riunioni aziendali, o che sarebbe stata la mia arma segreta nei karaoke. Presto compresi che sbagliavo.

Uno dei miei primi lavori dopo il college fu presso il Consolato Generale di Israele a Boston. Ero un’impiegata americana nella divisione delle relazioni esterne di un governo straniero. Presto mi resi conto che avrei dovuto parlare in pubblico – e parlare in nome di un governo straniero durante un periodo molto turbolento in Me-dio Oriente.

Ero terrorizzata. Non avevo mai parlato in pubblico in vita mia – o, per esser più corretta, il mio primo ed unico speech era stato durante il mio Bat Mitzvah, più o meno alla stessa età in cui iniziai a cantare.

Fu un contrasto sorprendente: ero capace di cantare un’aria di Mo-zart davanti a duemila persone, indossando un abito da ballo verde

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tempestato di gemme, ma il pensiero di essere su un palco indos-sando un tailleur, senza sottofondo musicale, parlando di qualcosa che avevo scritto, mi terrorizzava.

Chiedendo in giro, mi fu detto di Toastmasters International, un’organizzazione a livello mondiale i cui membri si ritrovano per praticare le loro abilità di public speaking e di leadership in un ambiente sicuro e confortevole1. Mi iscrissi al Toastmaster Club di Boston e iniziai con incontri bimestrali. Una volta studia-te alcune tecniche di public speaking – contatto oculare, linguag-gio del corpo e variazioni della voce – mi resi conto che già ero in possesso di queste capacità. Grazie alla mia formazione di tipo operistico sapevo come stare serenamente su un palco. Sapevo come creare una connessione emozionale con l’uditorio, come usare la mia voce per mostrare potenza, sicurezza e autorità. Ave-vo la presenza da palco: dovevo solo convertirla in un ambito funzionale al business.

Cosa forse ancora più importante, sapevo come affiancare gli al-tri. Da aspiranti cantanti di opera si passa molto tempo facendo coaching a vicenda con altri allievi su aspetti come la pronuncia, la postura e la respirazione. Nel corso degli anni avevo sviluppato occhio e orecchio nell’osservare gli altri e un modo molto diplo-matico di dare feedback. Sapevo come ascoltare con pazienza, con un focus “laser”, di precisione, e sapevo cogliere i minimi cambia-menti nella voce e nella postura sia migliorativi, sia peggiorativi della performance.

C’erano, ovviamente, grandi differenze tra parlare e cantare. Quan-do cantavo stavo interpretando musica di altri: Mozart, Puccini e Schubert. C’era la musica di sottofondo che mi guidava e un diret-tore che in qualche modo interpretava quello che era il messaggio del compositore.

Al consolato di Israele, dovevo scrivere e proporre i miei discorsi e prendermi la responsabilità di ciò che dicevo. E farlo per un go-verno straniero, in tempo di conflitto, in Medio Oriente, a ventitré anni. Non avevo mai lavorato nel campo delle relazioni interna-zionali ed ero impreparata per le reazioni profonde – sia positive

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che negative – ai miei discorsi. Ero nervosa prima di ogni speech e preparata al peggio.

Ho dovuto imparare a padroneggiare strumenti di preparazione di uno speech, come le tecniche di scrittura, la struttura e la persuasio-ne. Avevo la necessità di prepararmi a far fronte a domande difficili provenienti da un uditorio ostile.

Potevo essere una persona “predisposta” nel public speaking, ma avevo la necessità di superare la ripida curva di apprendimento del-la creazione dei contenuti.

Attraverso Toastmasters e la pratica per prove ed errori (molti er-rori), le mie capacità sono migliorate rapidamente. In breve tempo mi sono trovata a scrivere discorsi per i diplomatici e ad affiancarli come coach, per supportarli nello sviluppo delle capacità di public speaking. Quando un imprevisto impediva loro di tenere un discor-so, lo tenevo io al loro posto. Diventai presidente del Toastmaster Club di Boston.

Un giorno ricevetti una email che avrebbe cambiato la traiettoria della mia carriera professionale. Una donna mi contattò dicendo che il suo capo – un medico responsabile di un’organizzazione no profit – a breve avrebbe dovuto tenere un’importante presentazio-ne. Chiese: “Toastmasters può essergli d’aiuto?”.

Le risposi: “Certo!” e incoraggiai il suo capo ad iscriversi al club, a venire ai meeting e fare i suoi speech ogni mese. “Col tempo”, dissi con entusiasmo, “farà grandi passi avanti!”.

Lei rispose: “No, non ha capito. Deve tenere questo discorso mar-tedì prossimo. Conosce qualcuno che può venire nel suo ufficio e aiutarlo a prepararsi?”. Dopo aver riflettuto un minuto risposi: “Per un piccolo compenso orario, penso di poter venire ad aiutarlo a preparare lo speech. Ma non sarà tramite Toastmasters”.

Una settimana più tardi, mentre tenevo in mano il mio primo as-segno guadagnato facendo coaching, presi coscienza di una cosa molto importante come imprenditrice: avevo una competenza di grande valore, che altre persone sarebbero state disposte a pagare

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per impararla. Quella notte, ordinai i miei biglietti da visita. Avrei lentamente costruito quel business nell’arco dei successivi quindici anni.

Trovare la mia voce

Per oltre un decennio, cantare divenne un momento simpatico negli eventi aziendali e la mia arma segreta al karaoke. Cantai persino l’Inno Nazionale Americano per i Boston Red Sox a Fenway Park nel 2004, ma volevo andare oltre.

Mi mancava cantare ed esibirmi. Quello che volevo cantare, in re-altà, non era l’opera, era la musica folk del periodo revival degli anni 60 che i miei genitori ascoltavano quando ero bambina: Joan Baez, Bob Dylan e Judy Collins. Quando mi sono lasciata andare, ho cantato la musica folk.

Così nel 2011, poco dopo aver conseguito un master in pubblica amministrazione alla Harvard Kennedy School, ho iniziato a can-tare canzoni folk nelle serate “open mic” (serate in cui in locali at-trezzati per ospitare musicisti si dà la possibilità a chi voglia, tra il pubblico, di esibirsi, n.d.t.) nei dintorni di Boston e Cambridge nel Massachussets. Chiesi in prestito una chitarra a un amico e presi lezioni online per acquisire un livello che mi consentisse almeno di suonare un accompagnamento.

Mettere insieme voce e chitarra è stata una combinazione magica: di colpo potevo suonare e cantare più o meno qualunque canzone al mondo. E fui libera. La musica folk non era l’opera, un genere strutturato, perfezionista, che tutti pensavano che avrei dovuto can-tare. Un genere dove dovevi seguire il direttore d’orchestra o pa-gare un tributo al compositore. Un genere dove eri valutato per la perfetta intonazione di una singola nota o per la corretta pronuncia italiana di una vocale.

Nella musica folk, potevo cantare qualunque canzone volessi, po-tevo suonarla in ogni modo e non c’era bisogno di essere perfetta. Non sarebbe importato a nessuno se avessi mancato qui o lì una consonante: al pubblico della musica folk non interessava affatto

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di capire le parole. Quello che voleva era autenticità, non perfezio-ne. Mi sentivo potenziata e ispirata. Liberata dagli stretti vincoli dell’opera, iniziai a scrivere le mie canzoni. Un anno dopo aver imparato a suonare la chitarra realizzai il mio primo album, di mu-sica composta da me. Avevo trovato la mia voce.

Aiutare gli altri a trovare la loro voce

Quella che pensavo potesse essere una carriera parallela, nella mu-sica folk, in realtà ebbe un effetto determinante sulla mia attività nel campo del public speaking.

Una volta trovata la mia voce desideravo aiutare gli altri a trovare la loro, quando parlavano in pubblico. Invece di creare un falso stereotipo di speaker basato su chi pensavano di dover essere, vo-levo aiutare le persone a connettersi con ciò che interiormente li guidava ed equipaggiare questo impulso di energia e autenticità. Sapevo che questo era il modo per far sì che avessero un impatto sugli altri.

Nel 2012 ho fatto il grande passo. Dopo dieci anni di insegnamento di public speaking come attività collaterale, ho deciso di andare da Boston a Washington DC e intraprendere questa attività a tempo pieno. Mi sono trasferita senza avere nessun cliente ma con una rete solidale di amici, ex compagni di studi e colleghi. Nel primo anno ho avuto oltre trenta clienti. Il business cresceva così veloce-mente che decisi di ingaggiare un team di coach e trainer in modo da poter supportare ancora più persone.

Negli anni ho avuto incredibili opportunità di insegnare public spe-aking e tecniche di presentazione: alla Harvard Kennedy School come alla Georgetown University, per il governo degli Stati Uniti e per governi di altri stati, oltre che a livello mondiale per società presenti nella Fortune 500. Ho avuto l’onore di lavorare con l’or-ganizzazione no profit Vital Voices Global Partnership, grazie alla quale ho avuto modo di girare il mondo migliorando le capacità di comunicazione di imprenditrici, candidate a ruoli pubblici o di donne che stavano costituendo organizzazioni no profit.

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Ho lavorato con gruppi e singole persone in Africa, Europa, Asia, Sud America e Medio Oriente e insegnato a gruppi composti da persone di venti diverse nazionalità. Ho verificato con persone di ogni parte del mondo che tutti combattiamo le stesse paure: la pau-ra di essere davanti a un pubblico, la paura di dimenticare il nostro messaggio e la paura di essere non adeguati. Parallelamente ho sentito le stesse persone esprimere gli stessi desideri: il desiderio di essere sicuri davanti a un pubblico, il desiderio di parlare dal cuore e il desiderio di indurre le persone all’azione. Mentre il contesto è diverso, da paese a paese, il processo necessario per prepararsi a parlare in pubblico è lo stesso. Il tuo tono di voce può cambiare a seconda della lingua che parli, la tua gestualità può essere in-fluenzata dalla cultura di chi ti ascolta, ma tutti abbiamo bisogno di tempo per prepararci e per provare. In tutte le imprese di ogni settore, a qualunque livello di esperienza, c’è un immenso bisogno di capacità di parlare in pubblico. Abbiamo la necessità di connet-terci agli altri perché la connessione è ciò che ci fa sentire umani.

Ogni persona con la quale ho lavorato aveva un bisogno di autenti-cità e di autorealizzazione. Facendo coaching in questo campo, non stavo solo insegnando come scrivere uno speech sintetico o ad usa-re il linguaggio del corpo in modo efficace. Questa esperienza di coaching e di training è diventata per queste persone un modo per scoprire chi fossero veramente, perché dovevano parlare e come potevano avere un impatto sul mondo intorno a loro.

Moltissime persone hanno qualcosa da dire ma non sono in posses-so delle capacità o del coraggio di dirle. Il public speaking, dunque, è qualcosa che va oltre il miglioramento di queste capacità; è una componente fondamentale dello sviluppo della leadership.

Più si assumono posizioni di responsabilità, più aumentano le oc-casioni di comunicare con gli altri, per varie finalità: supportare, motivare, negoziare e rappresentare un modello per le persone. All’interno del proprio contesto e più in generale in ogni occasio-ne, quando si riveste un ruolo di responsabilità, è necessario sa-per gestire pressioni sociali, ambientali, economiche e politiche. Ci troviamo a fronteggiare un sempre maggior numero di crisi nel

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mondo intorno a noi e inevitabilmente ci troviamo a pensare: “cosa posso fare per avere un impatto?”. Se la leadership è tenere unite le persone per raggiungere un obiettivo comune, senza dubbio pos-siamo metterla in atto al lavoro, nelle nostre comunità o nel mondo intero. Il primo passo è parlare.

Presentazioni d’impatto: Parlare in pubblico in modo autorevo-le e persuasivo è una raccolta di strumenti per migliorare la tua sicurezza e trovare la tua voce. Una serie di strategie, storie ed esercitazioni che ti accompagnano nel processo di scrittura, pro-va ed esecuzione di uno speech o di una presentazione o di una conversazione particolarmente importante. Svela alcune delle so-luzioni più innovative prese dalla musica, dal mondo accademico e dal business internazionale. Contiene sequenze pratiche ed appli-cabili che anche il più impegnato dei professionisti può utilizzare per migliorare le sue abilità comunicative, attraverso strumenti e suggerimenti per massimizzare l’utilizzo del suo tempo, e crea-re un messaggio potente e impattante, capace di ispirare e indurre all’azione chi lo ascolta.

Da “Come scrivere uno speech in trenta minuti” fino a un più det-tagliato processo, descritto per i discorsi più importanti della car-riera professionale, questo libro è la sintesi della mia esperienza con uomini e donne in diverse fasi della loro vita e in dozzine di diversi paesi e settori a livello mondiale. Non sono l’unica fonte delle competenze contenute in questo libro: esso è arricchito dalle opinioni di altri esperti, non solo del campo del public speaking, e riporta le tante lezioni che ho avuto dai miei allievi. Ci sono anche gli insegnamenti che io e il mio team abbiamo avuto dai nostri clienti e leggerai il pronome “noi” quando intenderò includere gli altri talentuosi trainer e coach di Global Public Speaking.

Questo libro ti aiuterà anche a costruire la tua presenza autorevo-le (quello che nel mondo anglosassone viene definito “executive presence”), utile sia al fine di mantenere la tua attuale posizione, sia per arrivare ai livelli più alti della tua realtà lavorativa. Non è importante che lavoro fai, quanti anni o quanta esperienza hai. Le tue abilità di parlare in modo efficace mentre sei sotto pressione

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e costruire relazioni basate sulla fiducia con chi ti circonda sono componenti decisive per qualunque tipo di leadership.

Nella prima metà del libro, troverai un percorso per connetterti con ciò che è dentro di te e ti spinge a comunicare, per costrui-re contenuti autentici e genuini. Ti accompagnerò nel processo di scrittura, rifinitura e di pratica del tuo speech. Ti fornirò strumenti per coinvolgere la tua audience e per essere sicuro che il tuo corpo sia allineato con ciò che stai dicendo. Ti insegnerò le tecniche di respirazione dei cantanti di opera, utili per calmare i tuoi nervi e rafforzare la tua voce. Nella seconda parte del libro, esporrò diver-se situazioni di public speaking che potresti trovarti ad affrontare, dalla tavola rotonda alla videoconferenza, e ti fornirò specifiche tecniche per eccellere in queste situazioni. Chiuderò con uno spun-to su come andare oltre, utilizzando queste abilità.

Ci sono ulteriori risorse disponibili nel mio sito web. All’interno del libro, l’icona indica che ci sono ulteriori informazioni su www.speakingtolife.it e dei video su www.speakwithimpactbook.com; l’icona indica quali esercizi puoi utilizzare per far pratica.

Tieni questo libro sulla tua scrivania o a casa e consultalo in qua-lunque occasione tu voglia utilizzare la tua voce per avere un im-patto nel mondo che ti circonda. Che tu debba fare una presentazio-ne nell’ambito del tuo primo impiego da neo laureato o indirizzare l’intera azienda come nuovo amministratore delegato, questo libro ti guiderà nel processo.

Il public speaking non è leggere un discorso, è guardare profonda-mente dentro noi stessi per chiederci cosa vogliamo dire e chi ha bisogno di queste cose. Una volta capito questo si tratta di costruire la nostra sicurezza e la capacità di parlare con efficacia, abilità e autenticità. E successivamente, significa mettere in azione quanto è stato ideato.

Public speaking è esercitare la propria leadership con la propria voce – parlando in modo sicuro delle proprie idee, della propria vision, della propria organizzazione o comunità – e persuadere gli altri ad unirsi a noi per raggiungere uno scopo comune.

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Non importa dove vivi, cosa fai o a quale livello della tua carriera sei arrivato. Di sicuro hai qualcosa di importante da dire e hai il diritto di dirlo.

Quando ci connettiamo con quello che veramente ci ispira, quan-do troviamo il coraggio di parlare davanti a un pubblico e quando agiamo in coerenza con le nostre parole, abbiamo un impatto posi-tivo e potente sul mondo intorno a noi.

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CAPITOLO 1

Prima di parlare

Cos’è il Public Speakinge in quali occasioni lo facciamo?

UTILIZZARE AL MEGLIO QUESTO LIBRO

Questo libro è progettato per accompagnarti nel processo di scrittu-ra, pratica ed esecuzione di uno speech o una presentazione davanti a qualunque uditorio. La prima metà del volume descrive il proces-so che ho sviluppato negli ultimi quindici anni. La seconda parte è pensata per fornirti la preparazione per gestire diverse situazioni di public speaking, dalla moderazione di una tavola rotonda al parlare a braccio.

Individua una possibilità di parlare in pubblico e usa questo libro per prepararti. Se non ne hai una a breve, la sezione “Trova oppor-tunità per parlare” ti sarà di aiuto.

Trova un partner per allenarti, una persona con cui praticare le cose che impari in questo libro. Deve essere preferibilmente una perso-na di tua fiducia, che può darti un feedback autentico: un amico, un familiare o un collega. Parla dei tuoi obiettivi e anche dei tuoi timori sul public speaking a questa persona e pratica il tuo spee-ch mentre applichi le cose apprese nel libro. L’efficacia del public speaking è data dall’impatto che noi abbiamo sugli altri quando parliamo, quindi è importante praticare con altre persone, che ci possano assicurare che stiamo avendo l’effetto desiderato.

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Presentazioni d’imPatto

Un’altra possibilità è quella di formare un gruppo con altre persone impegnate nella lettura di questo libro, come una community. Pri-ma di ogni meeting potreste leggere un capitolo, per poi riunirvi e praticare ciò che state imparando e applicarlo al successivo speech e, aspetto importante, celebrare i vostri progressi e i vostri successi, insieme.

Usa questo libro come un manuale pratico di miglioramento di ca-pacità. Scrivici sopra, evidenzia i passaggi che ti interessano e pie-ga le pagine per ritrovarle o scrivi delle note sulla versione digitale. È pensato per aiutarti di continuo. Molte sezioni si chiudono con un esercizio da applicare direttamente al tuo speech o alla tua pre-sentazione. Ogni volta che stai per fare uno speech, puoi ritornare su questi esercizi per prepararti.

L’idea non è quella di leggere il libro tutto d’un fiato. Come vedrai nel Capitolo 3, scrivere è un processo interattivo. Dedica del tem-po a leggere e scrivere, poi prenditi una pausa. Imparerai il potere di “Pausa e Respiro” nel Capitolo 7; al di là di essere una tecnica pratica, che ti aiuterà ad evitare espressioni di riempimento e a dare alla tua audience il tempo di assorbire il messaggio, Pausa e Respi-ro è una filosofia per calmare i tuoi nervi, oltre che di vita.

VISUALIZZA IL TUO OBIETTIVO

Se stai ascoltando questo libro come audiolibro, chiudi gli occhi ed ascolta questo paragrafo. Se lo stai leggendo, appena termini que-sto paragrafo, chiudi i tuoi occhi e visualizzalo: stai per parlare in pubblico. Sei nervoso, ma ti senti eccitato e pronto. Sali sul palco con sicurezza e con un senso di chiarezza del tuo scopo. Stabilisci un contatto oculare con il tuo pubblico, prendi una pausa e respiri. Apri con una frase che cattura l’attenzione delle persone. Trasfe-risci il messaggio centrale del tuo discorso in modo avvincente, che risuona in chi ti sta ascoltando e modifica il loro pensiero sul mondo. Vedi persone annuire ed altre che prendono appunti. Parli con un tono autentico e caldo, che dà alle persone l’impressione

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Prima di Parlare

che stiano avendo una conversazione con loro, come se non fossi su quel palco. Usi esempi tratti dalla tua vita che illustrano il tuo messaggio chiave e includono un invito all’azione che sottolinea l’urgenza del tuo messaggio. Chiudi ottenendo un forte applauso e un sentimento di eccitazione e soddisfazione. Ce l’hai fatta!

Come ti senti? Immagino che se quello che è descritto sopra ti ac-cadesse ti sentiresti elettrizzato, eccitato e determinato. Questo è esattamente come io voglio che tu ti senta, che tu stia su un palco o procedendo con sicurezza nel tuo discorso in una sala per confe-renze. Questo è il motivo per il quale ho scritto questo libro.

DEFINIAMO COS’È IL PUBLIC SPEAKING

Qual è la differenza tra public speaking e capacità di presentazione?

“Non parlo in pubblico, ma faccio presentazioni ogni giorno”. Ri-cordo con quale sguardo ironico guardai la donna che mi disse que-sta frase molti anni fa. In quel momento mi resi conto che possiamo definire in modo diverso lo stesso concetto.

Chiudi gli occhi e immagina qualcuno che sta parlando in pubbli-co, cioè sta facendo “public speaking”. Dov’è? Cosa sta facendo? È possibile che tu stia immaginando qualcuno che è su un podio, con lo sguardo rivolto verso un’ampia platea. Potresti sentire cade-re uno spillo nella sala quando la persona si schiarisce la voce e si prepara a parlare. Forse ha un copione, forse utilizza un microfono. Nulla è lasciato al caso, è uno speech ufficiale, professionale.

Uno speech professionale è certamente un esempio di public spea-king. Fare una presentazione è un altro esempio, la tipica situazio-ne di quando trasferiamo informazioni a un pubblico. Sicuramente si tratta di un ambiente più piccolo, una sala riunioni, è possibile che vengano usati supporti visivi o manuali e il focus è più infor-mativo che di motivazione. Ci può anche essere sovrapposizione tra i due tipi di speech. Una presentazione può essere molto evo-cativa e ispirare le persone. Uno speech da palco può essere pura-

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mente informativo. Ogni volta che comunichi hai l’opportunità di influenzare gli altri e avere un impatto.

Dal mio punto di vista, il public speaking è ogni occasione in cui parliamo con un uditorio di una o più persone con uno scopo. È qualcosa che facciamo ogni giorno, al lavoro come a casa. È un discorso, una presentazione o una conversazione e può avvenire di persona, al telefono o in video. Perché una così ampia definizione? Perché se circoscriviamo il public speaking ai soli discorsi da pal-co con un tono formale e un’audience attenta, stiamo escludendo opportunità quotidiane per connetterci con gli altri, esercitando la nostra influenza, ed ispirarli.

Prenditi un minuto e pensa a quale tipo di situazioni ti portano a tenere discorsi davanti a una o più persone, con un qualsivoglia obiettivo: stai facendo un colloquio per il lavoro dei tuoi sogni o facendo una trattativa con un cliente oppure con un investitore, per ottenere una donazione. Stai facendo un colloquio delicato con un collaboratore o trasmettendo direttive a tutta l’azienda su differenti fusi orari. Stai parlando ad una teleconferenza o presentando un webinar. Ti stai candidando a una carica politica o cercando di ag-gregare la tua comunità per far sì che agisca per un fine comune. Stai parlando a una conferenza o ad un evento promozionale per ampliare i contatti per il tuo business. In ciascuna di queste situa-zioni, stai parlando con un’audience di una o più persone con uno scopo. Stai parlando in pubblico e hai l’opportunità di avere un impatto, di raggiungere un risultato.

Dal giorno in cui quella donna mi disse “Non parlo in pubblico, ma faccio presentazioni ogni giorno”, ho usato le due frasi insieme. Non perché io creda che siano separate, ma perché tu potresti pen-sare che esse possano esserlo. E una delle prime lezioni di public speaking è conoscere il tuo pubblico e le sue presupposizioni. Se stai facendo riferimento alla frase “capacità di presentazione” allo-ra utilizzerò questa per catturare la tua attenzione invece di provare a convincerti che la mia frase è più inclusiva. Questo libro le vuole comprendere tutte.

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Prima di Parlare

Facciamo questo in tutto il mondo

Non importa in quale paese viviamo, quale lingua parliamo, in qua-le settore lavoriamo o a quale punto della carriera siamo. Ognuno di noi parla in pubblico. Il public speaking è una delle più potenti e antiche modalità che utilizziamo per connetterci con gli altri.

Ho lavorato con economisti armeni, banchieri britannici, diplo-matici israeliani, imprenditori giapponesi, investitori palestinesi e imprenditrici dall’Argentina al Rwanda fino all’Afghanistan. In questo libro parleremo di cos’è universale nel public speaking e di cosa è legato alla cultura di appartenenza, in modo che tu possa fare speech efficaci in inglese, arabo, spagnolo o kinyarwanda.

Parlare alle persone o parlare con le persone?

A molti non piace il public speaking perché odiano essere al centro dell’attenzione, o forse perché non amano fare lezioni ad altre per-sone. La buona notizia è che non si tratta di essere al centro dell’at-tenzione, uno speech efficace è quello che viene percepito come una conversazione tra te ed ogni singola persona che ti ascolta, non importa quanto ampia sia la platea.

Come vedremo in seguito, quando ti focalizzi sul messaggio, inve-ce che su chi veicola il messaggio, i tuoi nervi si sciolgono e non ti senti più il centro dell’attenzione: la tua idea diventa il centro dell’attenzione e la tua audience diventa il focus.

Il public speaking è un’abilità o un talento?

Molte persone sono convinte che il public speaking sia un talento col quale non sono nate. La mia esperienza e l’esperienza dei miei clienti mi ha insegnato che il public speaking è un’abilità. È la convinzione profonda su cui ho costruito la mia società. Alcune persone possono essere migliori di altre, per predisposizione, ma è qualcosa che ogni singola persona può imparare attraverso la prati-ca e il feedback. È una capacità che si può imparare e in cui si può eccellere. È un’abilità che questo libro ti aiuterà a costruire.

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Il public speaking è sostanza o solo una questione di stile?

Il public speaking non è “vestire bene” un messaggio noioso con una gestualità brillante e un sorriso affascinante. È, prima di tutto, costruire un messaggio avvincente che risuoni tra te e la tua au-dience, per poi interpretare il medesimo messaggio in un modo che coinvolga l’attenzione di chi ti ascolta, utilizzando il linguaggio del corpo e un contatto oculare che coinvolga. Public speaking è sostanza e stile, contenuto ed esecuzione, è entrambi.

Immagina uno speaker con tutta sostanza e nessuno stile. Conosce tutto ciò che c’è da sapere sul tema che sta trattando e ha costruito un discorso bellissimo.

Pur con tutto questo lavoro alle spalle, questo speaker è continua-mente con il naso tra i suoi appunti, legge parola per parola, parla con un tono di voce piatto e senza enfasi. Catturerà la tua attenzio-ne? Ascolterai tutto ciò che ha da dire? O la tua mente comincerà a vagare tra le cose che non hai terminato al lavoro o all’ora in cui dovrai andare a riprendere i bambini a scuola?

Immagina ora uno speaker tutto stile e nessuna sostanza. Sorride alla platea, si muove sul palco con maestria e parla con una voce calma è intensa. Stabilisce un contatto oculare con il pubblico e fa le giuste pause perché tutti abbiano il tempo di acquisire il messag-gio. Il problema è che non c’è un messaggio – propone una serie di luoghi comuni, cose già sentite e non arriva a un punto. E ti chiedi che cosa voglia dire veramente. Un divertente esempio di questa situazione è su www.speakwithimpactbook.com .

In una sala riunioni, o su un palco, se riesci a combinare un mes-saggio potente con uno stile di comunicazione autentico e coinvol-gente, catturi l’attenzione e induci la tua audience all’ascolto. Ti connetti a un livello quasi personale, tanto da apparire ai loro oc-chi per ciò che sei come essere umano. Questo costruisce fiducia, perché fa percepire quanto avete in comune. Quando riesci a fare questo le tue parole hanno il massimo impatto.

Alcune persone sminuiranno l’importanza della comunicazione non verbale; gli esperti ti diranno che è solo questione di forza de-

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Prima di Parlare

gli argomenti proposti e di veridicità dei dati. Non sono d’accordo. Il professor Alex “Sandy” Pentland del Laboratorio Human Dyna-mics del MIT (Massachussets Institute of Technology di Boston) spiega che i segnali non verbali sovrastano il linguaggio umano. Comprendiamo questi “segnali veritieri” in modo estremamente più veloce del linguaggio. Quindi anche se pensiamo che è solo una questione di contenuto, stiamo leggendo certi segnali prima che lo speaker dica una sola parola1.

Perché è importante il public speaking?

Se hai acquistato questo libro hai già un’idea del perché il public speaking è importante. Forse sei ancora spaventato dal ricordo del-la prima volta in cui hai parlato davanti a tutti, alle scuole medie, o forse da qualcosa che è accaduto la scorsa settimana durante uno staff meeting, o ti è stato appena detto che dovrai fare un discorso per il brindisi al matrimonio del tuo migliore amico.

Perché fare tutto questo lavoro per imparare a parlare in pubblico? Non sarebbe più facile nascondersi dietro le email o strategicamen-te delegare la presentazione a qualcun altro?

Parlare in pubblico è uno degli strumenti più potenti che abbiamo come esseri umani. Uno dei modi con cui costruiamo fiducia: se vuoi conoscere qualcuno, ci parli. Nell’ambito dello studio di team altamente performanti, il professor Pentland ha evidenziato che la comunicazione faccia a faccia è la più efficace forma di comuni-cazione2. Pur se oggi abbiamo innumerevoli canali digitali, non c’è forma di comunicazione così potente come la conversazione di persona per risolvere una controversia, informare su una nuova procedura o invitare all’azione una squadra. C’è un’energia parti-colare, un’elettricità, un legame che si forma quando un gruppo di persone siede nella stessa sala e vive la stessa esperienza. Quando sei tu a guidare questa esperienza, ti connetti con le persone in modo diverso.

Questo libro ti aiuterà a costruire fiducia con clienti e potenziali clienti e ad avanzare nella tua carriera. Ti aiuterà a gestire conver-

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sazioni difficili e a guidare un team o un’organizzazione. Ti aiuterà a costruire sicurezza in te stesso e a connetterti con gli altri a un livello più profondo. Ti aiuterà a trasferire le tue conoscenze alla generazione successiva e a diventare un efficace sostenitore di ciò in cui credi.

TROVARE OPPORTUNITÀ PER PARLARE IN PUBBLICO

Ogni giorno abbiamo la possibilità di praticare il public speaking. Se sei un nuovo assunto, parlare in pubblico è un modo per aumen-tare la tua visibilità e costruire la tua reputazione nell’organizza-zione. Se sei un top manager che per paura di solito delega strate-gicamente una presentazione ad altri, le opportunità di cui ti sto per parlare ti daranno modo di ritornare ad un ruolo attivo di speaker.

Opportunità in campo professionale

Parlare in un meeting: La più facile e rapida possibilità di parlare in pubblico è quella di farlo in una riunione o in una conference call. Un’alta dirigente in ambito bancario con cui ho lavorato mi disse che, agli inizi della sua carriera, si presentava ad ogni riunio-ne pronta per prendere la parola. Preparava prima i punti chiave del suo discorso in modo che, quando avrebbe parlato, apparen-temente a braccio, avrebbe dato l’impressione di essere sicura. Quella dirigente bancaria è ora un modello come speaker nella sua organizzazione. Sempre di più, quando i manager inviano i loro diretti collaboratori ai nostri programmi di formazione, mi dicono: “Se sono in una sala riunioni, per un meeting, ci aspettiamo che parlino. Non che stiano lì seduti in silenzio”, confermando il fatto che se sei in una di queste situazioni è importante che tu parli. Che succede se qualcuno anticipa i contenuti di cui avresti voluto parla-re? In questo caso puoi richiamare quanto detto da quella persona e approfondire. Lo chiamo “fare i complimenti e approfondire”, ed è una tattica utile per interrompere le persone prolisse. Attendi il

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Prima di Parlare

momento in cui la persona prende fiato e inserisciti con un com-plimento, costruisci su ciò che ha detto, approfondiscilo e porta la conversazione in una nuova direzione.

Parlare in una riunione di lavoro: Non importa in quale settore lavori, le riunioni danno opportunità di presentare informazioni ad altre persone. Può essere più o meno facile, in funzione della cul-tura lavorativa in cui si vive, parlare di fronte ai propri colleghi. Molti professionisti dicono: “Non ho problemi a parlare ai clienti; ho costruito la mia carriera facendolo. Ma sono terrorizzato a par-lare davanti ai miei capi”. E i loro capi ci dicono: “Hai visto quanto era nervoso mentre parlava all’ultimo meeting? Parla così anche con i clienti?”. Non importa chi sia nel meeting, fare una presenta-zione è una immensa opportunità per costruire e dimostrare la tua competenza. Se sei nuovo nel ruolo, fai sapere al tuo capo che ti piacerebbe fare una presentazione a una prossima riunione. Se sei più esperto, un manager o un alto dirigente, tramite una presenta-zione hai l’opportunità di trasferire ai tuoi collaboratori lo stile che ti aspetti da loro in una presentazione. Parlando in questi meeting, esprimerai un tono, uno stile, oltre che il messaggio che vorresti che loro esprimessero.

Parlare in eventi di altre organizzazioni: Molte aziende, con cui collaboriamo, incoraggiano i propri collaboratori a partecipare a vari contesti organizzativi in rappresentanza della società. È un’ot-tima opportunità per queste persone di promuovere una buona causa e di aumentare il consenso verso il proprio datore di lavo-ro. Parlare in queste situazioni rappresentando la tua azienda ti dà l’opportunità di parlare di qualcosa in cui credi veramente e di far sì che la tua società abbia un volto umano.

Parlare in un congresso: In qualunque campo tu lavori, dalle neuro-scienze alla logistica, parlare in un congresso o a una conferenza è un modo per elevare il tuo valore professionale e allo stesso tempo per rappresentare la tua azienda. Non devi essere lo speaker principale! Puoi far parte di una tavola rotonda o gestire un sottogruppo.

Interagire in un congresso: Preparati a porre domande durante un congresso, o una conferenza. È una grande opportunità di praticare

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le tue abilità di comunicazione e allo stesso tempo di aumentare la tua visibilità. Preparati alcune domande sullo speaker o sul tema trat-tato e, a seconda di come procede la presentazione, scegli il momen-to giusto per porne una. Qualcuno potrebbe dirti: “Hai fatto una bel-la domanda. Potrei chiederti alcune cose su questo tema?” oppure: “Vorrei proporti di collaborare con la mia compagnia, è possibile?”.

Tenere un webinar: Se la tua azienda non ha budget per viaggi e spostamenti, un webinar può essere un’ottima possibilità di pra-ticare il public speaking. Chiedere di poter parlare di un recente progetto o di un nuovo scenario nel vostro settore.

Parlare con i clienti: Se svolgi un ruolo più interno a un’organiz-zazione, cerca l’opportunità di andare verso altri tipi di incarico, a contatto con la clientela. In alternativa, puoi unirti ai tuoi colleghi nelle chiamate ai clienti? Puoi aumentare la possibilità di parteci-pare a eventi esterni di sviluppo del business? I tuoi appuntamenti con clienti o potenziali clienti ti forniscono grandi opportunità di parlare in pubblico.

Partecipare ad eventi: Una delle più semplici e sicure opportuni-tà di parlare in pubblico è quella di partecipare a eventi fuori dal lavoro. Presentarti e parlare di cosa fai è una grande possibilità di praticare public speaking. Questi eventi sono anche una grande occasione per praticare un’altra importantissima abilità: l’ascolto. Molte persone detestano gli eventi mondani perché pensano che ci siano venditori insistenti pronti a venderti qualcosa o lobbysti che promuovono il loro programma. In ogni caso eventi in cui si socializza sono una grande opportunità per conoscere altre persone ed essere curiosi di sapere di cosa si occupano.

Associazioni professionali: Di quali associazioni fai parte? Que-ste realtà sono grandi organizzatori di eventi, come quelli appena citati, a livello locale e nazionale. Quando raggiungi un ruolo di rilievo in queste comunità, magari facendo parte di un direttivo o di una commissione, hai l’opportunità di parlare moderando una tavola rotonda o presentando uno speaker. Se sei all’inizio della tua carriera, le associazioni forniscono grandi possibilità di costruire la tua rete di contatti con altre persone del tuo campo.

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Prima di Parlare

Occasioni nella sfera personale

Fuori dal lavoro ci sono innumerevoli opportunità di parlare in pubblico.

In politica: Se non sei soddisfatto di chi gestisce l’amministrazione nel luogo in cui vivi o la direzione del paese in cui vivi, inizia ad occuparti di politica e candidati. Oltre a rappresentare attivamente la tua comunità troverai infinite possibilità di parlare in pubblico.

Nella comunità religiosa: Chiedi di poter leggere un sermone o una parte delle sacre scritture in incontri di preghiera. Può essere un modo significativo di praticare le tue capacità e allo stesso tempo di connetterti alla tua spiritualità.

Nel tuo gruppo di ex compagni di studi: Non importa dove hai compiuto i tuoi studi, la tua alma mater ha probabilmente un’asso-ciazione di ex alunni che organizza eventi. Unisciti a questa asso-ciazione o vai agli eventi e avrai opportunità di parlare in pubblico. Quando mi trasferii a Washington, mi sono unita al Consiglio degli ex alunni della Harvard Kennedy School DC e ne sono stata pre-sidente per due anni. Ho tenuto discorsi di apertura ad ogni singo-lo evento dell’associazione, dalla colazione informale al National Press Club fino alla tavola rotonda di alto livello presso i National Archives. È stato un modo incredibilmente efficace di costruire la mia reputazione a Washington, di allenare le mie capacità e di crea-re relazioni a lungo termine con amici, colleghi e potenziali clienti.

A sostegno di una causa: Hai un bambino con bisogni speciali o provieni da una comunità poco rappresentata? Sei da anni membro di un’associazione che persegue uno scopo? Aderire o essere un membro del direttivo di un’organizzazione a sostegno di una causa ti dà opportunità di parlare e contribuire a qualcosa in cui credi.

Iscriviti a Toastmasters3: Fondata nel 1924, Toastmasters Inter-national è tutt’ora una delle migliori realtà per praticare il public speaking4. Durante gli incontri periodici tenuti in tutto il mondo, Toastmasters fornisce uno spazio protetto per praticare e ottenere feedback in un ambiente rassicurante e stimolante. Aderire al club e partecipare agli incontri oppure, meglio ancora, candidarsi a un

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ruolo di leadership significa avere l’opportunità di parlare ad ogni singolo incontro. Entrare a far parte di Toastmasters è stata la prima cosa che ho fatto quando ho iniziato a lavorare in un ambito che richiedeva capacità di public speaking e continuo a raccomandarlo a clienti ed amici.

Fare uno speech ad un evento TEDx: Parleremo in seguito di come gli eventi TED hanno cambiato il mondo del public speaking. Per ora ti dico che se hai un messaggio che ti piacerebbe condividere, trova un evento TEDx organizzato nella tua zona e contatta chi lo organizza5. Il solo processo di selezione a cui andrai incontro ti aiuterà ad affinare le tue abilità e la qualità del tuo messaggio. La mia opportunità di partecipare a un TEDx arrivò nel 2014 e rappresentò una fantastica occasione di rafforzamento della mia re-putazione professionale. In pratica fu la prima volta che misi insie-me argomenti musicali e public speaking, dando avvio a un nuovo percorso per il mio business e fu un messaggio di grande impatto per il pubblico.

Puoi vederlo nel mio sito www.speakwithimpactbook.com .

IMPARARE DA ALTRI SPEAKER

Inizia a seguire altri speaker. Chi pensi che sia un grande speaker e perché? Il suo messaggio ti fa vibrare? Ti appare genuino e autenti-co? Il suo senso dell’umorismo ti fa ridere e ti coinvolge allo stesso tempo? Prendi nota di ciò che apprezzi in questa persona. Noterai anche che ci sono molti oratori mediocri in giro. Mentre li ascolti, prendi nota degli aspetti negativi. Che cosa ti disturba? Ti sembra noioso e disinteressato? Ti sembra non sicuro di sé e della propria esperienza? Guarda il pavimento invece che il pubblico? Puoi im-parare molto da uno speaker che non vuoi emulare. È inevitabile che spesso possiamo assumere stili di comunicazione dalle persone che ci circondano, in positivo come in negativo. Un uomo a cui feci coaching parlava con una voce piatta e monotona. Quando gli chie-si perché, disse: “Beh, questo è il modo di parlare del mio capo”.

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Prima di Parlare

Quando si rese conto di questa cosa, fu capace di liberare il natura-le potenziale espressivo della sua voce. Osserva gli esperti nel tuo settore, i tuoi leader religiosi e politici, o le personalità della TV, e valuta perché sono efficaci o non efficaci nel loro public speaking. Alla fine del mio workshop, fornisco blocchi alle persone che vo-gliano prendere appunti. Possono inoltre usare i medesimi blocchi per ottenere feedback dai colleghi quando fanno uno speech. Scari-ca un esempio da www.speakingtolife.it (in italiano) oppure www.speakwithimpactbook.com (in inglese) .

Il fenomeno dei TED Talks

Iniziato nel 1984, orientato soprattutto su tecnologia, istruzione e design, TED è divenuto una conferenza annuale che espone gli speaker e le idee più innovative da tutto il mondo6. Nel 2006 TED ha iniziato a pubblicare i suoi talk online e ciò ha aumentato in modo esponenziale il numero di persone che possono vedere e im-parare da questi speaker. Nel 2009 TEDx è divenuto un veicolo per eventi organizzati in modo indipendente sotto l’ombrello TED, dif-fondendo una nuova ondata di talk e rendendo più semplice la par-tecipazione a questi eventi, sia per gli speaker che per il pubblico.

Non mi addentrerò nella spiegazione di cosa occorre per un buon TED talk, esistono già ottimi libri sul tema. Uno dei miei preferiti, che ho usato nel mio corso alla Harvard Kennedy School, è Talk Like TED (Parla come TED) di Carmine Gallo7.

Cito TED per due ragioni. La prima è che si tratta di una fonte inesauribile di speech disponibili online, che danno la possibilità di imparare dai vari speaker. Vuoi qualcosa da fare durante una rapida pausa al lavoro? Guarda o ascolta un TED Talk. Secondo, TED ha cambiato il modo in cui le persone ascoltano uno speech. I TED Talks hanno dimostrato che si può trasmettere un potente messag-gio in diciotto minuti o meno (e questo ha un senso, dato che il tempo medio di attenzione di un adulto è intorno ai venti minuti)8; questo è un tema rilevante sia ai fini di una presentazione di lavoro, che per un qualsiasi altro evento.

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I TED Talks ci hanno mostrato il potere delle storie personali nel far comprendere al pubblico un argomento. I TED Talk ci hanno consentito di parlare come le persone normali: in un tono conver-sazionale, personale e non facendo ricorso a un gergo professionale e a terminologie complesse. In sintesi, gli elementi di un buon TED Talk sono semplicemente le best practice nell’ambito del public speaking.

TED ha fatto comprendere al pubblico che uno speech può essere istruttivo e piacevole allo stesso tempo. Non vogliamo più lezioni noiose; vogliamo speech che ci coinvolgano mentre ci informano. Credo che i TED Talks abbiano cambiato le aspettative del pubbli-co in tutto il mondo.

presentazioni d’impatto · “se vuoi migliorare il tuo public speaking, dedica qualche ora al...

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