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Seminario di Studio “Metodo Feuerstein” Il Prof.re Reuven Feuerstein: il metodo e i sistemi applicativi Dr.ssa M.Luisa Boninelli [email protected] www.unmomentostopensando.blogspot.com

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Seminario di Studio “Metodo Feuerstein”

Il Prof.re Reuven Feuerstein: il metodo e i sistemi applicativi

Dr.ssa M.Luisa Boninelli

[email protected] www.unmomentostopensando.blogspot.com

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Dr.ssa M.Luisa Boninelli: [email protected]

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Il Prof. Reuven Feuerstein Psicologo cognitivo di fama Mondiale

Presidente del Feuerstein Institute in Gerusalemme

Allievo di Jean Piaget e Rey Andrey.

Ricercatore della sindrome di Down, di pazienti con lesione traumatica del cervello, e bambini con caratteristiche autistiche.

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Obiettivo principale del Metodo:

Potenziamento delle capacità mentali a partire dal principio..

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“L’intelligenza non è un fattore predeterminato e

stabile, ma un elemento in continua evoluzione”

L’intelligenza non è un qualcosa di non modificabile. Il cervello è

plastico e può migliorarsi, recuperare funzioni danneggiate da malattie e da

elementi traumatici.

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Il Prof. Reuven Feuerstein

Reuven Feuerstein ha dedicato

tutta la sua vita per sviluppare teorie e

sistemi applicativi quali:

1) Teoria della Modificabilità Cognitiva

2) Teoria dell’Esperienza dell’Apprendimento Mediato

3) Valutazione Dinamica LPAD

4) Programma di Arricchimento Strumentale P.A.S.

5) Creazione di Ambienti Modificanti

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Teoria della Modificabilità Cognitiva

“La Teoria della Modificabilità Cognitiva definisce l’intelligenza come la propensione

dell’organismo a modificarsi nella struttura in risposta al bisogno di adattarsi a nuovi stimoli di

origine interna ed esterna”

R. Feuerstein

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L’Intelligenza è qualcosa che si può insegnare

Non esistono condizioni fisse o predisposizioni genetiche che impediscano il pensiero o

l’apprendimento

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“Ogni individuo, a partire da qualsiasi condizione e in ogni età, può

intraprendere un percorso di miglioramento”.

Reuven Feuerstein

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Teoria dell’Esperienza di Apprendimento Mediato

all’interno del percorso del Metodo Feuerstein è presente la figura del Mediatore, un adulto che si pone accanto al bambino senza sostituirsi a lui, che costituisce la garanzia dell’Esperienza di Apprendimento Mediato.

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Esperienza di Apprendimento Mediato

Gli Stimoli, vengono modificati dall’intenzione del mediatore di farne una fonte di cambiamento di chi apprende.

L’intenzione del Mediatore non è soltanto di presentarli, ma di creare dei modi in cui questi stimoli possano essere percepiti, registrati, elaborati in strutture che conferiscono loro un significato particolare e personalizzato di chi apprende.

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Come?

Non bombardando di stimoli, ma selezionandoli, controllandoli, riordinandoli, spiegandoli.

Rendendo accessibile alla mente del bambino (anche in difficoltà) ciò che lo circonda;

Ma…

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In che modo?L’applicazione del Metodo Feuerstein è come un “abito fatto da un sarto”.

Il Mediatore cuce, adatta in modo da metter in condizioni il bimbo di pensare meglio e in modo sempre più autonomo.

Il Mediatore non si sostituisce al bambino nel lavoro, ma sta accanto a lui per indirizzarlo e per abituarlo ad essere il più indipendente possibile

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I criteri di Mediazione Intenzionalità e reciprocità Trascendenza Mediazione del Significato• Senso di competenza• Regolazione e controllo del comportamento• Condivisione• Individualizzazione e differenziazione psicologica• Ricerca,scelta, conseguimento e comportamento di monitoraggio di un

obiettivo• Ricerca della novità e della complessità• Consapevolezza della modificabilità dell’essere umano• Ricerca di una alternativa ottimistica• Sentimento di appartenenza• consapevolezza

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Attraverso la mediazione

L’allievo diventa consapevole dei propri processi cognitivi e capace di elaborare in

modo autonomo i dati dell’esperienza

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Il modello dell’Esperienza di Apprendimento Mediato

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Il modello dell’Esperienza dell’Apprendimento Mediato

Il mediatore si frappone fra lo stimolo e la risposta allo stimolo stesso

Interviene facendo osservazioni o dando spiegazioni costantemente sullo stimolo

Utilizza i criteri di mediazione

Insegna al mediato “a pescarsi i pesci da solo”

Anticipa le difficoltà al mediato

Crea l’ambiente modificante

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La metafora dell'impalcatura ben focalizza il ruolo del mediatore: l'impalcatura permette la costruzione della casa, sorregge e consente la costruzione ma è distinta dalla casa ed è pensata già in partenza come un qualcosa di temporaneo.

Il Mediatore lavora fino a quando il bambino ne ha bisogno: quando sarà autonomo, in grado di scegliere, utilizzare propria “cassetta degli attrezzi”la sua mediazione sarà meno presente

Il modello dell’Esperienza dell’Apprendimento Mediato

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Valutazione Dinamica I test classici di misura dell'intelligenza non offrono le tecniche necessarie per considerare il potenziale o i processi logici.

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Valutazione Dinamica Nel corso della somministrazione dell'LPAD, l'esaminatore ricava indicazioni grazie alle quali può osservare, con tutto il rigore richiesto, la malleabilità e la plasticità dell'una o dell'altra funzione, la facilità con la quale le funzioni potenziate vengono applicate a nuovi compiti.

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Valutazione Dinamica tre fasi procedurali:

1. PRE-TEST

2. MEDIAZIONE DI APPRENDIMENTO

3. POST-TEST

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Valutazione Dinamica: Pre-test

In questa prima fase l'LPAD consiste nella somministrazione di test. Il risultato ottenuto rivela il livello di funzionamento in atto: si osserva il comportamento spontaneo del soggetto.

Rappresenta la linea di partenza.

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Valutazione Dinamica: mediazione di apprendimento

Si esplorano le condizioni alle quali si è ottenuto il livello di funzionamento manifesto.

In questa fase il valutatore indaga in che modo le funzioni cognitive sono state espresse nel corso della soluzione di un problema preciso.

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Valutazione Dinamica: post-test

Si valuta la modificabilità propriamente detta. L’esaminatore fornisce apporti supplementari, per cambiare le strutture cognitive

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Valutazione Dinamica

L’LPAD, valuta se il soggetto è modificabile, se è cambiato, come si è

verificato il cambiamento nel corso della relazione con il valutatore.

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Il Programma di Arricchimento Strumentale

è un programma di educazione cognitiva elaborato a partire dagli anni Cinquanta dal Prof. Reuven

Feuerstein.

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Il Programma di Arricchimento Strumentale: obiettivi

Accrescere la flessibilità nella soluzione dei diversi tipi di problemi Correggere le funzioni cognitive carentiSviluppare gli strumenti verbali e le operazioni logiche necessarie all’apprendimento e alla comunicazioneStimolare l’acquisizione di abitudini cognitive positiveMediare il pensiero riflessivo Produrre una motivazione intrinseca al compitoProdurre un cambiamento della propria immagine da ricevitore passivo di informazioni a generatore attivo

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Il Programma di Arricchimento Strumentale

I materiali del PAS sono organizzati in 14 eserciziari detti Strumenti, che comprendono esercizi carta-matita focalizzati su specifiche aree cognitive, come la percezione analitica, l'orientamento nello spazio e nel tempo, il comportamento comparativo, la classificazione, ecc. Gli esercizi vengono mediati da un applicatore PAS e possono essere svolti in classe o all'interno di un intervento individuale di recupero.

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Il Programma di Arricchimento Strumentale

centrato su

• Sviluppo delle potenzialità

• Gruppi di lavoro eterogenei e costruttivi

• Metacognizione

• Pari opportunità di successo

• Valutazione dinamica

Tende a creareTende a creare

• Non competitivo

• Responsabile

• Collaborativo

• Pari opportunità di successo

• Valutazione dinamica

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ORGANIZZAZIONE DI PUNTI

Obiettivo principale è quello di organizzare un sistema di individuazione delle possibili relazioni tra elementi confusi, o "proiezione di relazioni virtuali", su elementi in disordine. Tende inoltre a favorire la ricerca di strategiee principi, la loro interiorizzazione e la comunicazione delle differenti soluzioni possibili.A livello di funzioni carenti, fornisce l’opportunità di imparare a pianificare, progettare, analizzare, discriminare, classificare, formulare ipotesi.

Questo strumento focalizza l’operazione cognitiva di organizzazione. La copertina dello strumento è costituita da un gruppo di stelle nel cielo che l’umanità ha organizzato in un modello riconoscibile e distinguibile.

Organizzazione, Pianificazione, Qualità del processo percettivo

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Esempio svolto

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CONFRONTI

Il confrontare forma la base del pensiero relazio -nale ossia della capacità di determinare se oggetti, eventi, stimoli sono simili o diversi. Un confronto efficace dipende dalla rilevanza dei criteri scelti. Gli esercizi presentano modalità sia figurative che verbali con un livello di astrazione che aumenta gradualmente dal primo all’ultimo.

Questo strumento focalizza l’operazione cognitiva del confronto.

Parametri del comportamento comparativo - Essenzialità, Pertinenza, Specificità e Comprensione

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L’obiettivo è quello di sviluppare la rappresentazione mentale dello spazio. Gli esercizi previsti richiedono di lavorare con i simboli che rappresentano le relazioni spaziali fra il sé e gli oggetti e fra gli oggetti.

Questo strumento riguarda la comprensione di come gli oggetti si rapportino gli uni agli altri nello spazio. La copertina dello strumento è un incrocio, da cui partono quattro frecce in quattro direzioni diverse. I compiti mostrano come la direzione, l'orientamento e le relazioni spaziali siano relative alle posizioni individuali.

Pensiero rappresentativo, Sistemi relativi di riferimento

ORIENTAMENTO SPAZIALE 1

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PERCEZIONE ANALITICA

L'attività percettiva esercitata induce ad esaminare, organizzare e riconoscere le differenti parti di un insieme elencandole, mettendole in relazione, suddividendole in categorie e dando loro un nome.

Questo strumento focalizza la sua attenzione sulla capacità di dividere l'intero nelle sue parti (analisi) e di ricomporlo nuovamente in un intero (sintesi). La copertina dello strumento è una ellissi divisa in quattro parti uguali. Introduce la capacità di dividere un intero in parti secondo criteri rilevanti.

Apprensione equilibrata della realtà, Differenziazione, Integrazione

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IMMAGINI

Lo strumento è utilizzabile anche in caso di difficoltà con la lettura. Adopera molto il linguaggio verbale e si presta allo sviluppo del vocabolario. Tra gli obiettivi, c’è quello di analizzare il punto di vista positivo e negativo di aspetti di un comportamento;.

Questo strumento riguarda il problem-solving attraverso l’uso di immagini. Sono cartoons umoristici che mostrano come possono sorgere certi problemi e come fare per capirli e risolverli. La copertina dello strumento mostra i problemi che derivano dal fare un lavoro senza pensarci. L'uomo dipinge la parete e anche l’uomo, e l’uomo dipinto a sua volta non si rende conto della situazione

Potenziamento del pensiero riflessivo e critico

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Creazione di Ambienti ModificantiPer la riuscita del PAS è molto importante l’esistenza di un ambiente che permetta all’individuo di cambiare e che concorra alla realizzazione della modificabilità cognitiva.

E’ un ambiente che deve sapere accogliere e accompagnare il cambiamento positivo del bambino o dell’adulto.

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Creazione di Ambienti Modificanti Perché abbia la funzione di modificare il mediatore deve organizzare delle situazioni che producano “una tensione positiva tra ciò che è conosciuto e ciò che deve ancora essere appreso”.

Conoscenza ed adattamento sono strettamente correlati tra loro ed il passaggio deve avvenire in un clima sereno.

Deve incoraggiare e sostenere il bambino nel credere nelle sue potenzialità, in modo da poter tirare fuori il meglio.  

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Creazione di Ambienti Modificanti Feuerstein spesso ricorda la favola di “Ago e filo" perché essa trova un’applicazione diretta al mediatore e al metodo.

La teoria sul PAS è il filo che unisce i pezzi della trama, ma “l’ago”, è la forma in cui il programma si usa, l’ago dipende dalla mano del mediatore.

Cosa può essere il filo se l’ago non apre il cammino?

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Creazione di Ambienti Modificanti

“non è possibile raggiungere lo scopo senza che si modifichi il maestro”.

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Carta d’Identità dell’Ambiente Modificante

Aperto, senza pregiudizi, capace di garantire a tutte le persone anche a quelle con carenze funzionali, l’accesso all’intera serie di opportunità della vita

Saper creare condizioni positive verso il nuovo, diventando maggiormente flessibili e adattabili

Essere esigenti: porre richieste agli individui

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“Se un bambino non riesce ad imparare… insegnagli

tu un metodo

con il quale possa “imparare ad imparare”

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Grazie per l’attenzione

M. Luisa Boninelli e-mail: [email protected]

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