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ConTe.itIL SEGRETO DI UN’IMPRESACONTENTA. INTERVISTA AMILENA MONDINI DE FOCATIISChief Executive Officer
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IN QUESTO NUMERO• Responsabilità e libertà
• 12 principi di architettura delle applicazioniper il digital business e l’IoT
• Le barriere al modello bimodale,le soluzioni per superarle
• Più agili con processi intelligenti che si adattano• Il punto sulle strategie di analisi
• La trasformazione della gestione progetti• L’evoluzione del business digitale grazie agli algoritmi
• Ripensare l’innovazione
14 gennaio-febbraio 2016
Giovane e dinamica società in crescita grazie al digitale ConTe.it è il branch italiano del Gruppo Admiral, azienda operativa nel settore assicurativo nel Regno Unito. Un valore che nasce prima di tutto dalle persone. Come ci racconta la giovane e dinamica Ceo della società.
MILENA MONDINI DE FOCATIIS
gennaio-febbraio 2016 15
INTERVISTA DI COPERTINA A CURA DI GIANMARCO NEBBIAI
IL SEGRETO
DI UN’IMPRESACONTENTAIl modo migliore per fare bene un lavoro è essere Contenti di farlo. Questa semplice convinzione è il filo conduttore
dell’incontro di Executive.IT con Milena Mondini de Focatiis Ceo di ConTe.it, ed è il motivo per cui questa giovane
manager descrive come un “colpo di fulmine professionale” il momento in cui decise di lasciare l’ambito della consu-
lenza strategica per entrare nel settore assicurativo.
Nel Gruppo Admiral aveva trovato in ConTe.it un’impresa per cui la soddisfazione del cliente va di pari passo con la
soddisfazione delle risorse. Portare in Italia questo approccio al mercato è stata la sua sfida, lanciando questa compa-
gnia ‘diretta’ che, in otto anni, si è solidamente inserita tra le più significative del settore, diventando una realtà da oltre
seicento dipendenti, con fatturati in crescita ed un clima lavorativo che l’ha portata a classificarsi al secondo posto nel
ranking italiano di Great place to work realizzato da Best workplaces.
Questa intervista arriva dopo la pubblicazione della classifica italiana 2016 curata da Best workplaces. Siete al
secondo posto tra le grandi imprese, cosa si prova?
È un riconoscimento che ci riempie tutti di orgoglio ma, ha evidenziato anche Roger Abravanel in un articolo sul Corriere
Economia, occorre cominciare ad interrogarsi sul fatto che tra le imprese registrate nella classifica Best workplaces in
Italia la stragrande maggioranza siano aziende straniere.
Il fatto che alla guida ci siano italiani, anche giovani, è in parte consolatorio ma, forse, è anche indice di un modo diffuso
di intendere il lavoro nel nostro Paese che dovrebbe essere rivisto.
Crede che sia anche il segno della difficoltà italiana di adattarsi ai nuovi modelli di business, al di fuori delle nostre
tipiche nicchie di eccellenza?
Credo che facciamo fatica ad aumentare il livello di professionalizzazione, a tenere il passo del cambiamento. Le im-
prese italiane spesso rimangono piccole perché vengono gestite come una piccola compagnia, c’è un forte attacca-
mento al territorio, non si affronta adeguatamente il cambio generazionale e, quindi, non si mettono in campo manager
al passo con i tempi ed il mercato. Credo che una delle iniziative migliori prese dai nostri governi negli ultimi 10 anni
sia stata il rimpatrio dei talenti che, con forti incentivi fiscali, ha riportato in Italia persone che avevano fatto importanti
esperienze all’estero. Abbiamo avuto una forte iniezione di competenze e capacità.
Qual è la posizione di ConTe.it all’interno del panorama assicurativo italiano?
ConTe.it è il branch italiano del Gruppo Admiral, azienda leader del settore assicurativo nel Regno Unito. Il gruppo è
quotato alla borsa di Londra, fa parte del Ftse 100, ed ha un valore di circa 5 miliardi di sterline. Admiral Group è nella
posizione di vertice per quanto riguarda le assicurazioni auto e moto ed ha un modello di business da sempre conside-
previsioni, nel 2014. È un risultato che consideriamo
eccezionale. In Europa sono state poche le compagnie
assicurative dirette in grado di lanciare iniziative in nuovi
Paesi raggiungendo il punto di pareggio in sei anni. Pe-
raltro, ConTe.it è la realtà più grande del Gruppo dopo
il Regno Unito.
Quali obiettivi vi ponete per il mercato italiano?
La nostra ambizione è quella di replicare il successo
avuto dalla casa madre nel Regno Unito dove, in meno
di venti anni, Admiral è diventata la prima realtà per
profitti e detiene un vantaggio competitivo persistente
rispetto a tutti i competitor sia per quanto riguarda la
capacità di crescita sia sui risultati generali.
In quali altri Paesi siete presenti?
Admiral è presente in cinque nazioni: Regno Unito,
Francia, Spagna, Stati Uniti e Italia e siamo leader mon-
diali nel settore dei comparatori di prezzo. In realtà, è
giusto segnalare che Admiral ha letteralmente inventato
questo servizio, lanciando il primo grande comparatore
di prezzi per le assicurazioni auto: confused.com.
Si è trattato di un’idea che ha aperto una nuova mo-
dalità di ricerca e confronto tra i servizi assicurativi
raccogliendo un grande successo tra il pubblico, ma
quali risultati vi ha portato?
È stato un grandissimo successo, tanto da finire sotto
l’occhio di molti investitori e private equity che hanno
poi replicato il modello di business, tanto nel Regno
Unito quanto nel resto del mondo, alimentando molto la
competitività del settore. Come comparatori di prezzo
siamo leader anche in Francia e Spagna e siamo stati
i primi a lanciare questo servizio negli Stati Uniti, un
mercato gigantesco che da solo vale tanti veicoli quanti
l’intera Europa.
Google, in questo settore, è arrivato molto dopo con
‘Google Compare’ ottenendo risultati più limitati, tanto
da aver annunciato di volersi ritirare da questo mercato
nelle scorse settimane.
Lei è entrata in Admiral quando la compagnia non era
ancora presente in Italia. Da quanto segue ConTe.it?
Dalla fondazione, da quando avevamo come punto di
riferimento soltanto il nostro business plan ed eravamo
in cinque, in una stanza senza computer, ad oggi, in cui
mi occupo anche del mercato francese. È stata un’av-
ventura splendida, vissuta insieme a compagni eccezio-
nali. Una cosa che ci ha sempre caratterizzato è stata
sempre quella di affrontare le difficoltà con grandissimo
spirito di squadra e molta voglia di divertirci mentre la-
voriamo.
rato distintivo. Si tratta di una società giovane, dinamica
e in crescita, con un basso tasso di rischio in quanto è
in grado di far leva abilmente sui contratti di riassicura-
zione. Altro tratto distintivo di Admiral è l’agilità che l’ha
resa protagonista di molte innovazioni nel settore assi-
curativo, prima sul mercato inglese e poi su quello in-
ternazionale. In Italia abbiamo esordito nel 2008, siamo
stati quindi tra le ultime compagnie ‘dirette’ ad entrare
nel mercato italiano.
Questo, tuttavia, non ha impedito la nostra crescita.
Oggi abbiamo più di 300.000 clienti per polizze auto e
moto, che mi piace chiamare Contenti, seguiti da circa
600 dipendenti. La nostra è un’azienda Contenta e mo-
tivata.
Come avete raggiunto questi risultati?
Una delle nostre caratteristiche è quella di poter con-
tare su un core business molto chiaro: sono le polizze
assicurative per auto e moto con tutte le garanzie ac-
cessorie previste. Rispetto a molti competitor siamo,
quindi, decisamente focalizzati sul settore privato e dei
motori. Al momento, abbiamo raggiunto un fatturato di
circa 100 milioni. Siamo andati a profitto negli ultimi due
anni raggiungendo il break even, in anticipo sulle ultime
Chi è Milena Mondini de Focatiis
Laureata in Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l’Univer-
sità Federico II di Napoli, ha conseguito un MBA all’Insead in
Francia.
Milena Mondini de Focatiis è alla guida di ConTe.it come Ceo
dal settembre 2007, dopo aver ricoperto il ruolo di Business
Development Manager nella sede della casa madre del Gruppo
Admiral a Cardiff.
Attualmente è responsabile anche dell’assicurazione francese
del Gruppo Admiral. Precedentemente si è occupata di consu-
lenza strategica presso Bain & Co. e Accenture.
IL SEGRETO DI UN’IMPRESA CONTENTA
16 gennaio-febbraio 2016
È uno spirito che sente ancora oggi, dopo la crescita
che avete avuto?
Assolutamente. La felicità è un’aspirazione che appar-
tiene alla vita in tutti i suoi aspetti, non è legata soltanto
alla sfera familiare o a quella più intima. Trascorriamo
lavorando gran parte della nostra esistenza e per que-
sto dobbiamo cercare di farlo creando adeguati spazi di
soddisfazione e coinvolgimento. In realtà, questo è uno
dei valori distintivi del Gruppo Admiral ed anche uno dei
motivi per cui ho scelto a suo tempo di lanciarmi in que-
sta avventura. Nell’assumermi la responsabilità di far
crescere ConTe.it, ho cercato di curare con attenzione
questa cultura. Anche oggi, che siamo più di seicento,
cerco di mantenere quello spirito nel quale si incentiva
la collaborazione e l’allegria tra le persone, conciliando
ritmi serrati e produttività ma anche gusto per il diverti-
mento, l’apertura alle novità e l’attenzione agli altri.
Qualche esempio?
Per una scelta precisa, per esempio, abbiamo deciso
di condividere tutti gli stessi spazi. Senior manager e
impiegati vivono nello stesso ambiente, fianco a fianco,
incrementando fiducia e trasparenza.
È incoraggiata ogni forma di osservazione e iniziativa
personale se rispetta i principi di cooperazione e condi-
visione che ci siamo dati. Se questo avviene, il possibile
errore, è vissuto come un momento di maturazione.
Cerchiamo di offrire possibilità di crescita interna e di
formazione a chi lavora in ConTe.it e, soprattutto, in-
centiviamo il senso di appartenenza e lo spirito impren-
ditoriale dando ad ogni dipendente un pacchetto azioni
del valore di 3.000 sterline al momento dell’assunzione.
Ognuna delle nostre risorse deve sentirsi coinvolta e
necessaria alla crescita di questa azienda, possederne
una piccola parte è il modo migliore di farlo.
Diamo spazio ad iniziative di tipo sociale, dell’impresa
e dei dipendenti, e creiamo regolarmente occasioni di
svago condiviso, anche goliardiche. Ogni mese un di-
partimento a rotazione viene nominato un Ministro del
divertimento che ha l’incarico di escogitare trovate che
facciano divertire tutti. Mi è capitato di vedere manager
di questa impresa partecipare alle riunioni travestiti da
poliziotto o da cardinale e ricordo ancora quando a me
e ai senior manager è toccato l’ice bucket.
Sono questi gli ingredienti che vi hanno portato al
secondo posto tra le grandi imprese italiane nella
classifica di Best workplaces 2016?
Non solo, ma ne sono parte integrante. Questo è stato il
primo anno in cui siamo entrati in classifica tra le grandi
imprese, quelle sopra i 500 dipendenti. È stata una
grande gioia perché risponde in pieno ai nostri valori
aziendali. Tre mesi fa, disegnando la nostra strategia,
avevamo puntato al podio entro il 2020. Invece il premio
è arrivato subito. Si tratta di un risultato che ci premia
tutti, perché tutti lo hanno reso possibile. Non si tratta
di immagine, ma di un vero vantaggio competitivo che
porta i suoi frutti anche in relazione al mercato.
Per quale motivo?
Perché il settore assicurativo è un business molto ‘com-
modizzato’ dove i processi e i prodotti sono abbastanza
standardizzati. Il mercato è molto competitivo ed i
margini ridotti. Quello che veramente fa la differenza,
a questo punto, è creare una competenza relativa più
marcata rispetto agli altri; essenzialmente nella capacità
di servire i clienti in modo eccellente, nell’agilità di indivi-
duare le soluzioni più adatte e le tariffe più competitive.
Tutto questo, si ottiene soltanto attraverso persone che
lavorano insieme in modo coeso e veloce e per que-
sto occorre passione, entusiasmo e amore per i clienti.
gennaio-febbraio 2016 17
Sono ingredienti che vanno coltivati e stimolati, creando
l’ambiente giusto.
In altre parole, serve un ambiente sereno per affron-
tare un mercato complicato con le adeguate capacità.
Bisogna saper seguire il cliente e personalizzare l’offerta
nel modo idoneo, arrivare a fornire un prezzo più com-
petitivo perché si è riusciti a profilare il cliente nel modo
giusto. In sintesi, la centralità del cliente è la chiave di
questo settore. Non è facile lanciare sul mercato un ser-
vizio che possa spiccare sugli altri in questo particolare
comparto, la differenza devi farla sulla competenza e
la cura del cliente. Esiste la concezione diffusa che le
assicurazioni siano un settore piuttosto statico. In re-
altà, è una visione poco chiara dell’ambiente, specie in
riferimento agli ultimi anni.
Quali cambiamenti hanno influito in misura maggiore
sul settore?
Il comparto assicurativo sta vivendo una rivoluzione im-
pressionante soprattutto per quanto riguarda i canali di
distribuzione.
Faccio un piccolo esempio. Nel Regno Unito Admiral è
stata lanciata quando internet non esisteva. Si trattava
di una compagnia diretta e telefonica, un’idea già abba-
stanza sfidante rispetto ai modelli tradizionali ma, dopo
pochi anni l’avvento di internet ha cambiato di nuovo gli
equilibri. Nel 2000 abbiamo lanciato “Elephant.co.uk”,
un brand SOLO online che in pochissimo tempo ha sor-
passato il brand “Admiral” come numero di clienti.
I comparatori di prezzo risalgono al 2003 e ormai da un
paio d’anni il 70% delle polizze in Inghilterra viene scelto
attraverso questo strumento.
IL SEGRETO DI UN’IMPRESA CONTENTA
18 gennaio-febbraio 2016
Le logiche che guidano la strategia digitale e informatica di
ConTe.it sono quelle di un’azienda che nasce basando il suo
business sull’informazione e le potenzialità di contatto offerte
dalle nuove tecnologie. L’evoluzione dell’IT è, qui, un’esigenza
avvertita in modo assolutamente trasversale, così come la
consapevolezza di dover gestire questa risorsa in una logica
bimodale, assicurando efficacia e solidità a quanto sostiene il
business e preparando, al tempo stesso, i nuovi percorsi della
competitività. Lo spiegano Costantino Moretti, Claims and IT
Director, e Stefano Manili, Cfo & Business Development Head
di ConTe.it.
Moretti. Stiamo affrontando una fase di reinterpretazione digi-
tale che nasce dalla volontà di poter dare al cliente la massima
libertà di scelta tra i canali con i quali interagire con noi.
Per fare questo stiamo curando il rinnovamento di tutti i sistemi
legacy sottostanti all’esposizione dei servizi verso il cliente ed i
canali digitali. In secondo luogo abbiamo avviato un programma
di ammodernamento di tutto il sistema di gestione delle polizze
e della contabilità, attraverso un progetto di collaborazione con
Guidewire, con il quale abbiamo già affrontato questo cam-
biamento in altri Paesi. Il terzo importante aspetto che stiamo
curando è la modalità con cui ci apprestiamo a gestire questo
cambiamento. Si tratta di un approccio bimodale nel quale ci
sostiene Gartner, in corso da oltre un anno. A tal fine stiamo
creando un’unità dedicata allo sviluppo dei nuovi canali web
e stiamo consolidando questa visione con il passaggio ad un
approccio Agile.
Si tratta di un modello che ben si adatta alla necessità di as-
sicurare la solidità delle fondamenta informatiche del nostro
business, ma che consente al tempo stesso di essere dinamici
ed innovativi nel rispondere alle esigenze emergenti del cliente.
Quali sono le componenti di cui occorre assicurare la tenuta e
quelle su cui serve sperimentare in una realtà come questa?
Manili. Come assicurazione diretta viviamo il momento del con-
tatto con il cliente come una fase critica e decisiva. La maggior
parte delle volte è molto breve e difficilmente ripetibile. Quindi,
deve funzionare nel modo giusto. Altri modelli di business pos-
sono prevedere una soluzione di scorta, ma per noi una fase
di blocco del sistema informativo significa perdere clienti. È
un aspetto che va ad impattare direttamente sul nostro conto
economico. L’innovazione, invece, è quella fase che ci aiuta a
trattenere il cliente, dargli il supporto necessario, magari nei
pochi secondi nei quali decide di sceglierci.
L’Approccio bimodale all’ITnell’organizzazione
Costantino Moretti, Claims and IT Director di ConTe.it
Rispetto allo scenario tradizionale, si tratta di trasforma-
zioni totali, soprattutto dal punto di vista commerciale e
di rapporto con il cliente, che cambiano gli equilibri nel
settore e la cui portata non è ancora esaurita.
La trasformazione digitale, nel settore assicurativo,
significa crescita delle compagnie dirette?
La nostra scommessa si basa proprio sulla capacità di
muoverci in questo scenario.
Noi crediamo che la possibilità di crescere ed espan-
derci su mercati come la Francia, la Spagna e l’Italia,
creando business e valore, sia legata tanto alla validità
della nostra offerta e alle soluzioni che siamo in grado
di offrire quanto al fatto che la crescita sottostante del
mercato diretto abbia sul consumatore una forza di at-
trazione irresistibile.
Vede tramontare il ruolo delle agenzie tradizionali?
È in corso una transizione non arrestabile. I ragazzi
usano internet per tutto, non posso pensare che
quando avranno una macchina non compreranno la
polizza on line. Fino a quindici anni fa tutti acquistavano
i propri viaggi in agenzia, poi tutti sono passati a farlo
tramite le compagnie e oggi tutti lo fanno attraverso i
sistemi di comparazione. Tutto può cambiare ma, di
fatto, in agenzia per un biglietto aereo ormai va soltanto
una percentuale residuale di consumatori.
Tra gli italiani cresce, oltre all’e-commerce, il livello di
fiducia nella consulenza online?
Credo di sì. Le motivazioni dei nostri clienti, dal 2008 in
qua sono cambiate notevolmente. All’inizio dell’offerta
diretta di servizi assicurativi, i clienti erano interessati
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La nostra compagnia investe sostanzialmente in tre voci per-
sone, marketing e tecnologia, che sono gli elementi chiave
del nostro modello. Questo, sta cambiando anche la moda-
lità di interazione con chi opera nell’IT. L’ambito finanziario
vi è intimamente connesso. Abbiamo un financial controller
completamente dedicato ai progetti IT, che ne conosce tutti
gli aspetti e collabora da vicino ai progetti. Gli investimenti in
questo campo sono ormai una voce variabile, che ogni anno
vede progetti nuovi con opportunità di efficientamento o di
investimento sull’innovazione.
Parlando di infrastrutture, quale ruolo ha il cloud in questo
percorso di adeguamento?
Moretti. Avrà un ruolo sempre più importante. Siamo nati
quando ancora queste tecnologie non erano predominanti.
Per rendere sostenibili i nostri forti investimenti iniziali nel 2008
abbiamo fatto scelte più tradizionali ma stanno esaurendo il
loro ciclo. Da qui al prossimo anno andremo a rinnovare in-
teramente la nostra infrastruttura. Ovviamente, terremo nella
dovuta considerazione tutte le possibilità ed i servizi che il
mercato oggi offre a partire dal cloud. In questo senso stiamo
osservando in questa chiave anche tutte le nostre soluzioni
applicative, comprese, per esempio, quelle per il contact
center. Si tratta di aspetti che solo qualche anno fa sarebbe
stato difficile pensare.
Tornando invece all’informazione, quale importanza ha la data
analysis nella vostra organizzazione?
Manili. La nostra organizzazione è data driven al 100%. Abbia-
mo una squadra dedicata di quindici persone, il Bit, business
intelligence team, il cui obiettivo è sia sostenere il business
nel quotidiano, attraverso analisi e reporting, sia supportare,
dati alla mano, le nuove iniziative di sviluppo. Come compagnia
diretta viviamo dei dati che ci forniscono i clienti.
Moretti. Stiamo lavorando al nuovo data warehouse. È un’ini-
ziativa che ci vede impegnati da qualche mese e ci consen-
tirà di vivere il rapporto con i dati in maniera più semplice e
accessibile a tutti.
Che spazio ha la sperimentazione, in tutto questo?
Manili. È quello che ci prepara a immaginare i nuovi scenari, i
nuovi bisogni dei futuri clienti. Admiral, in partecipazione con
altre aziende assicurative, si è fatta promotrice di una mani-
festazione, a Londra, chiamata Insurance Hackathon. Con il
meccanismo ormai classico della maratona di sviluppo, vengo-
no chiamati a raccolta sviluppatori e programmatori sfidandoli
a proporre soluzioni innovative per questo settore. Per l’Italia
ho partecipato personalmente portando un buon set di idee e
sfide nate al nostro interno.
Stefano Manili, Cfo & Business Development Head di ConTe.it
essenzialmente alla possibilità di risparmiare, anche a
costo di un sacrificio in termini di qualità, perché la per-
cezione diffusa era quella di perdere in questo modo
il contatto ed il rapporto diretto con il proprio agente.
Oggi, invece, è molto più diffusa la convinzione che
l’acquisto on line serva a scegliere meglio, più veloce-
mente, in real time. Le aspettative sono cambiate e non
è banale stargli dietro. È per questo che abbiamo inve-
stito, e dovremo continuare a farlo, in un gran numero
di progetti di digitalizzazione, di automazione e di custo-
mizzazione. Il risparmio rimane una leva importante, ma
è data per acquisita. A quello scopo le persone ormai
utilizzano i comparatori. Quando il cliente arriva sul tuo
sito, o chiama l’ufficio vendite, la differenza è fatta da
altro, dalla sicurezza di aver trovato, consapevolmente,
la compagnia e la polizza più giusta.
Quali sono quindi gli elementi più importanti per il
successo sui canali diretti come internet?
Se dovessi stilare una classifica dei fattori trainanti le
scelte della clientela, direi che al primo posto, a parte
l’esigenza di risparmio, cresce l’interesse per l’espe-
rienza in real time.
È fondamentale la totale trasparenza e la chiarezza
delle informazioni, che devono essere esaustive. Biso-
gna garantire un’esperienza d’uso perfetta, un prodotto
definito su misura e, per alcuni, è diventato molto im-
portante essere in grado di servirsi autonomamente on
line. Si tratta di un percorso in divenire ma che marca
una differenza forte con l’idea di mercato tradizionale
del settore assicurativo.
Oggi dobbiamo essere al fianco del cliente, quando e
come gli occorre, attraverso i device che preferisce.
Quanto conta, a questo proposito, oggi il mobile tra i
canali d’accesso al vostro sito?
La navigazione è il canale attraverso cui praticamente
tutti i nostri clienti ci contattano. Il preventivo si fa on line
e l’accesso da smartphone e tablet è diffusissimo. La
definizione del prodotto e l’acquisto è spesso ancora
legata ad un approfondimento diretto con l’operatore
che prevede il contatto telefonico con il consulente. I
Clienti sono abituati ad un comportamento multicanale
che cambia a seconda dei momenti e delle esigenze, la
sfida è assicurare gli stessi livelli di efficacia ed affidabi-
lità puntando tanto sull’innovazione quanto sulla solidità
delle nostre soluzioni IT.
A questo proposito, su quale criteri si fonda la vostra
strategia tecnologica?
Come assicurazione diretta ConTe.it ha nella tecnologia
e nell’informazione la principale risorsa di accesso e di
misura del mercato. Oggi stiamo affrontando il rinno-
vamento di tutti i canali digitali. Il sito Internet, il pre-
ventivatore interno al sito che per noi è chiaramente
uno strumento fondamentale e l’area personale che è
la casa del nostro cliente. Tutto viene riesaminato in
ottica di user experience, adattandola al mobile. L’in-
novazione di prodotto, di servizio e delle modalità con
cui possiamo erogarli sono il terreno delle nostre spe-
rimentazioni. Ci interessano i punti di contatto con il
cliente: quelli digitali ma anche quelli telefonici per i quali
stiamo disegnando una rivoluzione. Parte significativa
della sfida innovativa, infatti, riguarda anche le nostre
infrastrutture ed il contact management, che non è più il
semplice sistema di gestione delle telefonate ma di vero
e proprio punto di contatto con il cliente.
Questa pervasività dell’IT nel business aziendale
come viene vissuta all’interno dell’organizzazione?
Credo che sia una componente essenziale ormai nel
modo di vivere all’interno dell’azienda da parte di tutti.
Abbiamo sempre cercato di mantenere vivo lo spirito
della start up, dove c’è sempre grande attenzione ai si-
stemi e, poiché condividono l’impiego di certi strumenti,
anche i consulenti che seguono i clienti, mantengono
viva l’attenzione sulle performance del sistema. Questo
offre spunti, segnalazioni e suggerimenti. È tutto molto
vissuto e partecipato. Per il nostro business, tenere
il passo della trasformazione digitale e poter contare
sull’affidabilità del contact center attivo 24 H, sette
giorni su sette, ha la stessa rilevanza, perché il pro-
cesso di cambiamento del mercato non si arresta ed
il futuro, dall’internet delle cose alle auto senza condu-
cente, prospetta possibilità di cambiamento ancora più
radicali per tutto il settore. Occorre gestire il presente e
guardare al futuro.
In tutto questo, il mio obiettivo è ‘semplice’: crescere,
cercando di fare contenti i clienti, gli azionisti e chi la-
vora in ConTe.it”.
20 gennaio-febbraio 2016
IL SEGRETO DI UN’IMPRESA CONTENTA