union apostlica el clero notitiae - uac-int.org filen. 530/2005 del 29.12.2005 stampato in...

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Tariffa Associazioni senz fine di lucro: “Poste Italiane S.p.a.Spedizione in Abbonamento Postale-D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 -DRCB- Marzo - Septiembre 2012 N° 125 - 126 SPA NOTITIAE UNIONIS APOSTOLICAE CLERI La Vita e Servizio nell’Unione Apostolica del Clero

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Marzo - Septiembre 2012 N° 125 - 126SPA

NOTITIAEUNIONIS APOSTOLICAE CLERI

La Vita e Servizionell’Unione Apostolica del Clero

U N I O N A P O S T Ó L I C A D E L C L E R O U N I O N A P O S T Ó L I C A D E L C L E R O

NOTITIAE Unionis Apostolicae Cleri Via Alberico II n. 4 00193 ROMA No 125 MAR. - SET. 2012

Direttore Julio Daniel Botia Aponte

Direttore responsabileJuan de Dios Rojas Pajuelo

Procuratore specialeVittorio Peri

Redazione Julio Daniel Botia Aponte Joseph de Metz-NoblatJuan de Dios Rojas PajueloJosé Antonio Varela Vidal

ImpaginazioneGermán Salgar VHumberto Díaz V

Spedizione in abbonamento postale* art. comma * L. 662/96 Poste di Roma Autorizzazione del Tribunale di Roma

n. 530/2005 del 29.12.2005

STAMPATO IN PROPRIO

RESPONSABILI DELLE TRADUZIONI

Mons. Juan De Dios Rojas, per lo spag-nolo; P. Joseph de Metz Noblat per il

francese, Sr. Mary Loegering, SFm, per l’inglese, P. Virgilio, per il portoghese.

EditorialeIn questo numero 125-126

Editoriale ......................... 3

•Bella e utile, la vita nell’UAC

Riflettiamo ....................... 5

•L’UAC e la Diocesi•L’importante servizio dell’

Unione Apostolica del Clero nel presbiterio diocesano

La nostra esperienza nell’UAC. Testimonianze ................. 17

•Dall’Africa: Il P. Jean Claude Kombede ci condivide

•Dall’America: Ci riuniamo tutti i lunedi

•Dall’Asia: Nell’UAC, servitori per gli altri

•Dall’Europa: L’UAC vicina a tutti

Famiglia UAC ................. 24 •Auguri•Corrispondenza e visite ANIMAZIONE UAC•In Potogallo•Assemblea nazionali UAC in

Colombia e Messico•Incontro sulla spiritualità del

clero diocesano in Honduras•Assemblea nazionale UAC in

Porto Rico Verso la nostra Assemblea Internazionale ................ 30•Passi verso l’Assemblea•Informativa generale•Programma assemblea •Riunito a Roma il Consiglio

Internazionale dell’UAC•Memoria storica dell’UAC

Semi di Vita .................... 42

•L’anno della Fede•Lettera ai Sacerdoti

BELLA E UTILE, LA VITA NELL’UAC

Te proponiamo ........... 46- A tutti piace ricevere un regalo

Per far viver l’UAC ..... 50

Dall’Unione Apostolica del Clero (UAC), ti salutiamo frater-namente e ti auguriamo una vita piena, felice, con il Buon Pastore, in Lui, come Lui e per Lui.

A volte ci chiedono “Che ha di speciale la vita che voi vi pro-ponete di condividere nell’UAC? Che cosa apporta l’UAC alla vostra vita?” Certamente, a tutti i pastori interessa la propria vita, conservarla, migliorarla, vivere felici. L’UAC possiede elementi speciali che ci aiutano a conseguirlo.

Qualcosa di speciale nella vita dell’UAC è l’ideale e il mo-dello che seguiamo, che apporta molto in noi. Il cammino di accompagnamento radicale nella comunione fraterna lo percorsero gli Apostoli con Gesù ed ebbero il miglior frutto. E’ il cammino che è raccomandato a tutti i pasto-ri. Nell’UAC, da 150 anni, mille tra confratelli presbiteri, diaconi e Vescovi diocesani seguiamo percorrendo questo cammino: vivere come gli Apostoli con Gesù. Ci proponia-mo di vivere la forma di vita apostolica, intera e con tutta la generosità evangelica, per conseguire di essere buoni pastori, pastori santi.

Altro elemento speciale della vita UAC è lo stile, il cam-mino e i mezzi che utilizziamo, che sono quelli della spiri-tualità propria dei ministri ordinati diocesani. Nell’UAC ci proponiamo di aiutarci fraternamente a viverli:

1. Aiutarci a seguire Cristo Pastore, Capo e Sposo della Chiesa, a configurarci progressivamente con lui, ad essere suoi intimi amici e ad essere segni personali del suo amore salvifico. Ci proponiamo di aiutarci a vivere come Gesù,

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L’UAC E LA DIOCESI

Riflettiamocon il suo amore o carità di Buon Pastore, il quale ci porta ad assumere con gaudio ed entusiasmo una vita povera, casta e obbediente.

2. Il mezzo di cui abbiamo bisogno nell’UAC per realizzare questi ideali è l’esperienza dell’intima fraternità sacramen-tale (cf P.O. 8), prioritariamente nel presbiterio diocesano e, al suo interno e al suo servizio, nel piccolo gruppo o fra-ternità UAC. Così ci aiutiamo a superare le difficoltà, ad utilizzare meglio i nostri valori e a realizzare pienamente gli ideali che ci appartengono.

3. Nella vita UAC è anche speciale l’appoggio che vogliamo darci nella nostra formazione permanente e nella comu-nione pastorale, con il quale ci aiutiamo a preparare e a realizzare bene il ministero pastorale, in modo che ci san-tifichi realmente e santifichi i nostri fratelli.

4. Altro elemento speciale della vita UAC è la consapevolez-za e l’impegno crescente del vivere la spiritualità diocesa-na. Vivere con gaudio la nostra appartenenza alla Chiesa particolare, assumendo con entusiasmo la nostra dedizio-ne al servizio pastorale di Essa e vivere in piena sinto-nia con i cammini e i mezzi di santificazione che la nostra Chiesa particolare assume. Vivere e servire a Lei, con Lei e per Lei, in comunione con la Chiesa universale.

La vita dell’UAC è molto bella e utile. Vivendola bene, è casa e scuola di discepolato, di comunione fraterna, di ca-rità pastorale e di santità.

Condividiamo, in questo numero del nostro Bollettino, in-teressanti riflessioni, orientamenti, testimonianze e pro-poste di vita UAC. Viviamola e aiutiamo gli altri a viverla.

Julio Botia

L’Unione Apostolica del Clero è un’Unione diocesana. Lo spirito che sostiene la nostra associazione è uno spirito diocesano, come confermano gli Statuti internazionali (n. 1), in conformità con la volontà dei fondatori. Ora, la dio-cesi è la prima cellula della Chiesa: essa è il luogo natu-rale in cui i fedeli di Cristo imparano a vivere come i primi cristiani, uniti “nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle pre-ghiere” (At 2, 42). In una diocesi, i membri dell’UAC hanno un ruolo partico-lare come testimoni di: fraternità sacerdotale, universa-lità della Chiesa, amore di Cristo.

Testimoni della fraternità sacerdotale

I ministri ordinati che aderiscono all’UAC hanno il partico-lare dovere di esprimere, tra loro, la fraternità sacerdotale. Questa non è un’idea astratta, ma si rende concreta attra-verso atteggiamenti e gesti. In primo luogo c’è la riunio-

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ne del gruppo diocesano che si svolge, quando possibile, una volta il mese. Quest’incontro è un’opportunità per il sostegno reciproco: la preghiera in comune, la riflessione teologica e pastorale e la convivialità sono i mezzi utilizza-ti per vivere questa forma di aiuto. Se un confratello vive in uno stato di debolezza, qui ritrova fiducia. Se un altro si trova di fronte a un fallimento pastorale, l’esperienza dei suoi fratelli lo conforta mediante preziosi consigli. Ma quest’aiuto reciproco non si limita solo alle riunioni; è bene ricorrere ad altri mezzi mediante i quali i membri dell’UAC esprimano il loro essere solidali: una visita ai confratelli, una telefonata, un messaggio per posta ordinaria o elet-tronica. E perché poi non ricorrere anche al ricordo nella preghiera da farsi, per esempio, ogni giovedì?

La solidarietà vissuta in seno all’UAC si riversa sul pres-biterio diocesano. La nostra abitudine di essere attenti ai confratelli dell’associazione ci permette poi di essere attenti agli altri! L’unità del presbiterio è una sfida continua. Da-vvero grande è la tentazione, qualunque sia la ragione, di ripiegarsi su se stessi, sulle proprie attività pastorali, an-che, talvolta, sulle proprie difficoltà. Il gruppo dell’UAC do-vrebbe essere una punta di diamante per costruire l’unità in comunione con il Vescovo. I suoi membri sono i primi a partecipare alle iniziative comuni: alla Messa Crismale, agli incontri diocesani per i sacerdoti. E stimolare coloro che vorrebbero farsi da parte per incoraggiarli a partecipa-re... Giustamente i nostri Statuti ci invitano a essere dis-ponibili all’accompagnamento spirituale dei confratelli (n. 29), al sostegno per le vocazioni sacerdotali e religiose, alla partecipazione alla formazione del clero.

Una volta, in alcuni paesi, i membri dell’UAC inviavano mensilmente al direttore diocesano la “schedula”, una scheda sulla quale dovevano scrivere se avessero svolto i doveri del ministero nello spirito dell’Unione. Ciascuno di noi potrebbe stendere una lista di confratelli della nostra diocesi da visitare o da incoraggiare!

Testimoni della dimensione universale della Chiesa

I confini di una diocesi non sono delle frontiere a tenuta stagna. Naturalmente, l’incardinazione ci rende degli uo-mini legati al servizio di un territorio, più precisamente dei fedeli che vi abitano. Ma questo legame non limita i nostri orizzonti; la Chiesa è cattolica, deve annunciare il Vangelo a ogni uomo, come ci ricorda il Vangelo di Matteo: “Anda-te dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnan-do loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.” (Mt 28, 19-20).

Questo interesse per la dimensione universale della Chie-sa si manifesta innanzitutto nella preghiera frequente per tutte le comunità cristiane, e specialmente per quelle che vivono nella persecuzione e nella prova. A livello personale si esprime nella solidarietà economica per le opere mis-sionarie e mediante il rispetto per il Santo Padre, garante dell’unità della Chiesa.

Inoltre “L’UAC incoraggia i suoi membri a proporsi ai loro Vescovi per un servizio extradiocesano, soprattutto nei te-rritori di missione e nelle diocesi povere di clero” (n. 26). Questa disponibilità può risultare faticosa, ma è un segno di carità. L’invio di sacerdoti “Fidei Donum” diventa una condivisione di ricchezze spirituali. E’ importante, poi, che questa condivisione sia fatta nella concertazione, cioè con un accordo tra i Vescovi. Poiché il sacerdote dell’UAC è membro di un presbiterio e solidale con il Vescovo dioce-sano, egli esercita la sua missione (compresa quella svolta al di fuori della propria diocesi) in un confronto continuo con il Vescovo stesso. A questo proposito è bene ricordare il monito di S. Ignazio di Antiochia: “Alcuni hanno sempre il nome del Vescovo sulla bocca, ma fanno tutto senza di lui” (Ai cristiani di Magnesia, 4).

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Testimoni di amore verso il Cristo

L’insistenza dell’UAC affinché i suoi membri siano dei santi pastori è espressione di una necessità: il ministero sacer-dotale non è un mestiere che si esercita per vivere, ma un servizio svolto per la crescita del Regno di Dio. “Non sono più Io che vivo, ma Cristo vive in me”, dice S. Paolo (Gal 2, 20). La santità consiste nell’essere sempre più strumenti dell’azione di Cristo stesso nel suo Spirito. La fedeltà alle raccomandazioni della Chiesa nell’esercizio del ministero, nella celebrazione dei sacramenti, nella meditazione della Parola, nella preghiera quotidiana, nella pratica dei consi-gli evangelici, si rivela essere un modo utile per rafforzare questo attaccamento, per crescere nella santità.

Un tale amore ha delle implicazioni sul modo di essere presente nel mondo. Il sacerdote vive “alla maniera degli Apostoli”, i quali vivono alla maniera di Gesù Cristo! E la presenza di Gesù tra il suo popolo è caratterizzata dalla carità pastorale. Questa carità richiede ascolto, benevolen-za, pazienza, dolcezza, bontà... in breve, i frutti dello Spiri-to (cfr. Gal 5, 22-23). L’intimità con Cristo passa attraverso l’amore per la Chiesa; perché, come diceva S. Giovanna d’Arco, di cui ricordiamo quest’anno il 600° anniversario della nascita, “a mio parere Cristo e la Chiesa sono un tutt’uno.” Membri dell’UAC, restiamo strettamente uniti al Signore, Capo e Corpo.

Vivere nell’Unione Apostolica del Clero all’interno di una diocesi vuol dire vivere pienamente la spiritualità diocesa-na come ministri, cioè come servitori del Vangelo. Il nostro Vescovo può contare su di noi? La presenza dell’UAC è un’opportunità per la nostra diocesi? Sì, spero, per la glo-ria di Dio!

P. Joseph de Metz-Noblat1° Consigliere internazionale

L’IMPORTANTE SERVIZIO DELL’UNIONE APOSTOLICA DEL CLE-RO NEL PRESBITERIO DIOCESANO

Il “lavarci i piedi gli uni agli altri” (Cf Gv 13, 14-15) è un imperativo evangelico per tutti nella nostra vita e missione pastorale nel presbiterio. Nell’Unione Apostolica del Clero (UAC) il “aiutarci e aiutare” è uno degli obiettivi fondamen-tali: “L’Unione Apostolica del Clero è un’associazione aper-ta a ministri ordinati diocesani che s’impegnano nell’aiuto vicendevole per realizzare in pienezza la vita secondo lo Spirito, mediante l’esercizio del ministero. (Statuti UAC, 1)

E’ utile l’UAC al Presbiterio diocesano? Quali sono i servizi che i Vescovi, i Presbiteri e i diaconi possono ricevere da essa? Quali di questi servizi possiamo aiutare a prestare? Approfondiamo, quindi, la grande e onorevole missione che l’UAC ha nella Chiesa. Analizziamo i servizi che dob-biamo realizzare nell’UAC e facciamo un discernimento su come migliorarli nella Chiesa oggi.

Secondo i servitori e i livelli, nell’UAC possiamo distingue-re vari tipi di servizi, complementari tra loro: i servizi per-sonali, i servizi del Gruppo e i servizi istituzionali del livello diocesano, nazionale o internazionale.

I principali sono i servizi UAC che ogni membro dell’UAC fa per i suoi confratelli del gruppo e per altri fratelli (tes-timonianza, condivisione di beni, visite di appoggio, colla-borazione pastorale, edificazione spirituale, condivisione fraterna, revisione della vita, scambio di esperienze, ecc). Sono servizi di base, a persona a persona, a porta a por-ta, per iniziativa privata, mossi dalla carità pastorale e dall’intima fraternità sacramentale. Sono servizi continui, che rimangono nel silenzio umile del “la-vare i piedi” al fratello. Sono i servizi primari dell’UAC.

In secondo luogo, sono importanti i servizi che il gruppo UAC fa per i suoi Membri, per il Presbiterio diocesano e per

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alcuni confratelli in maggior bisogno. Questi servizi (in-contri, edificazione spirituale, condivisione fraterna, revi-sione della vita, scambio di esperienze, mutuo aiuto, ecc.), si realizzano per iniziativa dello stesso gruppo e mossi per la spiritualità diocesana che porta i suoi membri a farsi “Servitori” dei confratelli. La maggior parte di questi servizi si fa alla base. In molti casi le decisioni si eseguono comu-nitariamente in favore degli altri fratelli.

In terzo luogo, ci sono i servizi che si prestano dall’Unione diocesana, dall’Unione nazionale e dall’Unione internazio-nale. Sono servizi complementari e secondari. Alcuni di essi sono servizi generali di animazione e appoggio a tutti i Membri dell’UAC (incontri, ritiri spirituali, pubblicazio-ni, comunicazioni, riunioni UAC, ecc.). Altri sono servizi ai confratelli (collaborazione nelle attività di formazione permanente, altri servizi), che conviene realizzare sempre in coordinazione e collaborazione con i Responsabili della Pastorale del Clero.

Noi membri dell’UAC ci proponiamo di servire “vivendo” e “aiutando a vivere” la nostra spiritualità di clero diocesano in ognuno dei suoi tre elementi fondamentali. Ci aiutiamo tra noi e aiutiamo agli altri fratelli affinché tutti siamo buo-ni pastori, pastori santi.

Nell’UAC ci aiutiamo tra di noi e aiutiamo gli altri confratelli nella “Sequela” di Cristo. Per farlo in maniera completa e con generosità evangelica, secondo la nostra identità di Pastori e conforme alla grazia della nostra Chie-sa particolare.

Noi Membri UAC ci proponiamo, perciò, di vivere alcune applicazioni particolari:

• Aiutarci a vivere la radicalità evangelica, testimoniata in particolare con i “consigli evangelici”, che Gesù pro-pone nel discorso della montagna (Statuti, 15).

• Sforzarci nel vivere il Vangelo, noi stessi in primo luogo, per trasmetterlo poi adeguatamente al Popolo di Dio, lasciandoci modellare dalla Parola di Dio, celebrando ogni giorno la liturgia delle Ore, se è possibile in modo comunitario. Praticare la meditazione, alimentandola preferibilmente con le stesse letture della Liturgia delle Ore e della Messa (Statuti, 11).

• Considerare la celebrazione dell’Eucaristia come cen-tro della nostra vita e della vita della Chiesa. Incon-trare nella celebrazione quotidiana, la nostra più alta realizzazione e il sostegno della nostra carità pastorale (Statuti, 12).

• Maturare l’attitudine alla contemplazione, riservan-do un tempo speciale all’ascolto, all’accoglienza e all’adorazione, per quanto è possibile dinanzi al San-tissimo Sacramento dell’Eucaristia (Statuti, 13).

• Fare un cammino di revisione della vita esaminando frequentemente la propria coscienza. Frequentare il sacramento della Riconciliazione come occasione per recuperare il progetto di Dio. Dare grande importanza alla direzione spirituale e all’esercizio della virtù della penitenza, dedicare del tempo necessario, ogni anno, agli Esercizi Spirituali.

Per aiutare gli altri confratelli in questa “sequela” di Gesù, nell’UAC ci proponiamo di offrire servizi, che richiedono una speciale generosità:

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• Lavorare in comunione con il Vescovo al servizio del ministero ordinato (Statuti, 23).

• Aiutare a raggiungere una più profonda compren-sione del sacramento dell’Ordine e valorizzare me-glio i diversi ministeri e la ricchezza della comunione nell’edificazione della Chiesa (Statuti, 24).

• Sostenere la formazione permanente – umana, spiri-tuale, intellettuale e pastorale – del clero della propria diocesi, animandola se sollecitati (Statuti, 25).

• Incoraggiare la necessità di un tempo prolungato alla preghiera quotidiana (Statuti, 29).

• Promuovere la partecipazione al sacramento della Ri-conciliazione (Statuti, 29).

• Rendersi disponibili alla collaborazione nella direzione spirituale ai fratelli pastori e a quanti stanno nella ri-cerca del proprio progetto di vita (Statuti 29).

• Animare o, se è necessario, promuovere i ritiri, gli Esercizi Spirituali e gli incontri d’aggiornamento, av-vicinando e invitando chi tende a trascurarli (Statuti, 29).

• Consigliare e diffondere pubblicazioni e riviste sulla spiritualità del clero (Statuti, 29).

L’UAC E’ un cammino e un aiuto per vivere comunitaria-mente la “vita apostolica” e per aiutarci a crescere come discepoli e pastori santi. Si converte in casa di discepolato missionario, di comunione fraterna, di carità pastorale e in scuola di santità.

Riguardo al vivere la comunione fraterna, che è il se-condo elemento fondamentale della nostra spiritualità, l’UAC presta un servizio molto importante.

Tra i suoi Membri, l’UAC:

• Cerca di vivere l’intima fraternità sacramentale e pro-muovere la comunione e l’aiuto fraterno tra i ministri ordinati.

• La nota caratteristica dell’UAC consiste nel promuovere

la fraternità che promana dal Sacramento dell’Ordine, per favorire nel clero e nella Chiesa, una vita di comu-nione ispirata al modello della vita degli Apostoli con Cristo, fondata nella comunione Trinitaria e testimo-niata nella carità pastorale (Statuti, 1).

• Per sviluppare la carità pastorale, i membri dell’UAC si uniscono pienamente a Cristo e alla sua Chiesa, aiu-tandosi reciprocamente, e con tutti i fratelli, in modo che la vita di comunione si manifesti in una vera fra-ternità sacramentale e pastorale (Statuti, 8).

• Il gruppo UAC aiuta a costruire il presbiterio diocesano e vive la comunione e collaborazione con i confratelli della diocesi e del mondo intero.

• Possiamo vivere l’UAC nelle vicarie foranee, nei gruppi d’amicizia sacerdotale e in altre forme di comunione fraterna all’interno del clero diocesano.

In questo campo della comunione fraterna, l’UAC si propo-ne alcuni servizi specifici ai confratelli: • Sostenere e aiutare il fratello in crisi, in situazioni di

scoraggiamento, o in difficoltà economica (Statuti, 30).• Mantenere rapporti aperti nel servire tutti i ministri

ordinati diocesani (Vescovi, Presbiteri e Diaconi).• Apprezzare, stimolare e promuovere le nuove forme di

comunione (gruppi di preghiera, di riflessione, di dia-logo, d’amicizia e di condivisione della vita) che rispon-dono alle esigenze attuali di tanti ministri ordinati dio-cesani (Statuti, 28).

• Promuovere esperienze reciproche d’ospitalità e aperti a nuove forme di comunione che lo Spirito Santo an-drà suggerendo, anche con ministri d’altre confessioni (Statuti, 30).

• Coltivare la comunione ecclesiale, sia sul piano dioce-sano promuovendo un clima di fiducia reciproca fra i fratelli e di confidenza e obbedienza verso il Vescovo; sia sul piano universale dimostrando fedeltà al Santo Padre (Statuti, 3) e comunione di servizio a tutta la Chiesa.

• Valorizzare la ricchezza della diversità ministeriale e

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della comunione nell’edificazione della Chiesa (Statuti, 24) e favorire lo spirito di comunione e di fraternità (Statuti, 30).

La santificazione personale e il servizio al clero hanno bisogno di questi “segni” e di questi “servitori”. L’Unione Apostolica del Clero, con molti di questi “Fratelli e Servi-tori”, fa un servizio molto importante ai confratelli; si pro-pone di vivere il presbiterio diocesano e di mettersi piena-mente al suo servizio, con gli elementi della spiritualità della propria Chiesa particolare, in piena comunione con la Chiesa universale; serve per promuovere e canalizzare l’aiuto fraterno tra i pastori; anima le diverse espressioni di comunione tra i ministri ordinati e alle altre Istituzioni di servizio al clero.

3. L’UAC aiuta affinché i suoi Membri si santifichino nell’esercizio del loro ministero pastorale. Essa aiuta:

• A essere fedeli “discepoli”.• Ad apprezzare il nostro ministero pastorale per il quale

siamo stati consacrati e inviati al servizio del popolo di Dio (Statuti, quattro).

• A vivere la carità pastorale, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo, nutrendosi degli stessi sentimenti di Cristo verso il Padre e verso gli uomini, e assimilando la fede umile e disponibile di Maria (Statuti, 7, 27).

• A vivere il sacramento dell’Ordine per mezzo della spi-ritualità della Chiesa particolare, nella quale si è in-cardinati, convinti che nell’appartenenza e dedicazione alla propria comunità diocesana, si trova una fonte per comprendere e crescere nella nostra vita e ministero (Cf. Statuti, 5).

• A realizzare la pienezza di vita secondo lo Spirito (san-tificazione) mediante l’esercizio del proprio ministero (Statuti, 1), inserendosi bene nella pastorale diocesa-na.

• A collaborare ai confratelli nelle attività pastorali, se-condo le possibilità.

• A vivere con generosità evangelica la dimensione ecu-

menica e lo spirito missionario universale (Statuti, 6). • A esercitare in maniera santificante il nostro ministero

pastorale, integrati nella pastorale diocesana.

Nell’UAC cerchiamo di aiutare fraternamente, pure, i con-fratelli perché realizzino meglio il loro ministero pastorale (Cf. PO 12, 13), per questo ci proponiamo questi speciali servizi:

• Servire il vescovo, i presbiteri e i diaconi, collaborando nella pastorale diocesana del clero.

• Visitare i confratelli, specialmente quelli che, maggior-mente hanno bisogno di compagnia, aiuto o amici-zia, come mezzo privilegiato per manifestare lo spirito dell’associazione (Statuti 18).

• Collaborare con le Istituzioni e Associazioni impegnate nel servizio della vita del ministero dei Vescovi, dei Presbiteri e dei Diaconi (Cf. Statuti 30).

• Partecipare con creatività nella pastorale d’insieme e promuovere l’incremento della qualità e quantità delle vocazioni al ministero ordinato (Statuti, 27).

• Animare e offrirsi con disponibilità al proprio Vescovo per un servizio extra diocesano, specialmente nelle te-rre di missione, nelle diocesi carenti di clero e, se fos-se necessario, nella formazione nei seminari (Statuti, ventisei).

• Assumere una sensibilità nuova nel procurare l’unità dei cristiani, la comunione dei pastori e l’annuncio del Vangelo a tutti i popoli (Statuti, 6).

• Condividere le fatiche e le speranze del mondo, susci-tando e incrementando la partecipazione responsabile dei laici nella comune e unica missione di Cristo, in quanto protagonisti della nuova evangelizzazione (Sta-tuti, 4).

L’Unione Apostolica del Clero (UAC) è un buono strumen-to per aiutare il clero diocesano a vivere la sua propria spiritualità, in sintonia con la spiritualità della propria Chiesa particolare e a servire agli altri fratelli affinché pos-siamo essere pastori santi. Essa non è un movimento, ma un’Associazione che vive e serve, soprattutto, a livello dio-

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cesano. Essa fa amare e servire meglio la propria Diocesi; aiuta a crescere in quantità e qualità il clero diocesano; aiuta a promuovere il benessere integrale dei Ministri or-dinati; collabora nei servizi della formazione permanente ai Pastori. L’UAC aiuta i Pastori a crescere nello spirito e servizio “missionario universale”.

L’UAC quindi, ha un’importanza speciale nel presbiterio diocesano per ciò che essa è, per ciò che essa vive e per i suoi servizi. In essa i suoi membri, individualmente e collettivamente, sono “segni” di vita apostolica e “servito-ri” dei Pastori. In particolare, l’UAC si giustifica per tutti in quanto in essa “ci aiutiamo” a santificarci e in quanto “aiutiamo” in questo campo ai confratelli. Con Gesù nella Chiesa, camminiamo uniti per essere pastori buoni, pas-tori santi.

Mons. Julio Daniel Botia A.

TESTIMONIANZE

DALL’AFRICA: il P. Jean Claude Kombede ci condivide.

La nostra esperienzanell’UAC

• Come e quando fate i vostri incontri UAC?

I nostri incontri sono preparati un mese prima; cioè i con-fratelli sanno tutti al termine dell’ultimo incontro che dob-biamo incontrarci fra un mese. Ci mettiamo d’accordo per il luogo e per gli orari. Due giorni prima dell’incontro man-diamo un messaggio per telefonino a ciascuno dei confra-telli. Iniziamo l’incontro all’orario esatto fissato. Condivi-diamo il verbale dell’ultimo incontro. Lo leggiamo insieme poi proseguiamo con le riflessioni che ci paiono urgenti soprattutto sul piano pastorale.Facciamo anche le visite ai genitori dei confratelli in modo da conoscerli prima della loro partenza da questo mondo a quello di Dio.

• In quali aspetti è stata utile l’UAC per voi?

Per noi l’UAC è stata molto utile. Abbiamo sperimentato che nella fratellanza che esisteva prima dell’UAC ci man-cava qualcosa. Questo lo troviamo nell’UAC; per esempio

PER AMORE A DIO, PER L’UAC E PER TE STESSO

Come hanno fatto tanti, tu puoi dedicare un anno, o due, o tre, di servizio gratuito all’UAC nella tua diocesi, nella tua nazione, o con l’UAC internazio-nale.

Puoi fare ciò:

• Se Dio te lo chiede e il tuo Vescovo ti autorizza.• Perché l’UAC ha bisogno con urgenza di colla-

boratori volontari e perché tu vuoi partecipare nell’importante servizio che l’UAC si propone di prestare al clero delle nostre diocesi e di tutto il mondo.

• Per ricevere le più grandi benedizioni nella tua vita e nel tuo ministero pastorale.

Questo 150° anniversario dell’UAC è un momento provvidenziale per dare, dall’UAC, questo servizio al clero del mondo. Se sei disposto, avvisa i corris-pondenti Responsabili dell’UAC, a seconda se vuoi prestare questo servizio a livello nazionale o internazionale.

Fin da adesso, ti ringraziamo.Mons. Julio Botia A.

Presidente internazionale UAC

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lo spirito di apertura tra noi, lo spirito di gratuità che è il contrario dell’individualismo . Con l’UAC da noi il legame tra sacerdoti anziani e più gio-vani si vive con facilità e con un certo calore cristiano. Con l’UAC stiamo vedendo con piacere che sarebbe facile aprirsi tra sacerdoti di diverse diocesi in Africa e nel mon-do. Si direbbe che noi viviamo una nuova libertà nell’unico ministero sacerdotale.

A mio parere, l’UAC è un bellissimo regalo del cielo per chi lo trova sul cammino del sacerdozio.

• Qual è il vostro servizio UAC ai confratelli?

Finora noi sacerdoti dell’UAC facciamo un bollettino men-sile che non esisteva prima. Questo bollettino è dato gra-tuitamente ai vescovi tutti, ai formatori del seminario ma-ggiore, ai seminaristi diaconi che fanno l’ultimo anno nel seminario. Essi sono 40 quest’anno: abbiamo mandato ogni mese ai diaconi 40 bollettini. Il bollettino è molto ap-prezzato. Anche i laici che lo leggono trovano che è buono

• Vuoi fare alcuna proposta ai gruppi di amicizia sacerdotale che sono in tante nazioni?

Ai gruppi di amicizia sacerdotale che esistono in tante na-zioni, vorrei dire tre cose:

a-Bisogna avvicinare i seminaristi e amarli prima dell’ordinazione sacerdotale. Hanno bisogno del sostegno dei sacerdoti per crescere nella gioia di donarsi totalmente a Dio. Cosi immediatamente dopo l’ordinazione, si sentono parte di una famiglia di sacerdoti che li amano. Cosi si affi-dano senza difficoltà.

b-La nostra vita di santità parla di più ai confratelli che ci vedono.

c. A causa della nostra debolezza umana, è molto impor-tante essere insieme, pensare insieme e fare insieme.

DALL’AMERICA: ci riuniamo tutti i lunedì

A Medellin, Colombia, tutti i lunedì nell’ufficio dove il servo di Dio Antonio Gomez fondò l’UAC per la Nazione, dalle 11.30 alle 12.30, ci riuniamo da 15 e 19 sacerdoti. Leg-giamo le letture della domenica seguente e dopo una bre-ve riflessione personale le commentiamo facendoci questa domanda: Cosa comunica la Parola di Dio a noi sacerdoti?

Beviamo un bicchierino di vino, dopo andiamo a pranzare alla Casa Sacerdotale “San Giovanni Eudes”. Dalle 13 alle 14 del pomeriggio, continuiamo i nostri dialoghi di amici-zia sacerdotale. Qui ci aggiorniamo sui cambiamenti, sui sacerdoti malati e su altre notizie d’interesse sacerdotale. In seguito ritorniamo ai nostri lavori.

Ogni mese, il primo lunedì facciamo l’esposizione del San-tissimo Sacramento dalle 11.30 alle 12.00. Uno di noi si prepara prima, ci offre una riflessione sacerdotale e ce da la Benedizione con il Santissimo. Il primo lunedì di Pasqua facciamo una gita di un giorno intero a qualche tenuta. A dicembre celebriamo il nostro Natale in qualche tenuta per un giorno intero, ognuno porta un regalo senza biglietto. Si mette un numero a ogni regalo, e si sorteggia tra tut-ti. Ogni mese si consegnano gli opuscoli “Gesù Eucares-tia”, che contengono la Santa Messa con i commenti per il mese.

Qualche volta coloro che sono parroci ci invitano alle loro 18 19

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parrocchie dove facciamo la riunione e pranziamo (queste riunioni ci piacciono molto).Nella riunione settimanale ci richiediamo alcuni servizi come la Confessione. Quando qualcuno ha bisogno nella sua parrocchia dell’aiuto sacerdotale, lo concediamo con piacere.Da oltre 35 anni facciamo le nostre riunioni, senza la ne-cessità di dirlo e ricordarlo. Credo che fare la riunione ogni settimana allo stesso giorno e alla stessa ora, facilita il ricordo della riunione.

Monsignor Macario Botero Jaramillo

DALL’ASIA: nell’UAC, servitori per gli altri

Mons. Franco Mulakkal, Vescovo ausi-liare di Nuova Delhi, India, ci condivide la sua esperienza UAC e ci fa interessan-ti proposte, che ringraziamo di cuore.

• Come hai conosciuto UAC?

Nel 2002 venne Don Giuseppe Magrin in India per organizzare meglio l’UAC nella nostra nazione. Prima l’UAC esis-

teva come un’associazione di preti diocesani che hanno studiato nel Seminario Pontificio a Puna. Era guidata da un Sacerdote gesuita (SJ). Una volta Don Magrin, presi-dente internazionale di quell’epoca, incontrò Mons. Freddi D’Souza, vescovo di Jhansi, che era stato membro dell’UAC e gli chiese di aiutarlo nell’organizzazione secondo gli sta-tuti approvati dalla Congregazione del Clero. Così essi pia-nificarono un incontro a Puna nel 2002, dove ho parteci-pato per la prima volta come rappresentante della regione di Delhi e in quell’incontro sono stato nominato Presidente Nazionale. Così ho partecipato all’Assemblea Generale a Roma nel 2004. Da allora ho studiato molto l’UAC e la sua spiritualità. Nel 2007 per la seconda volta ho partecipato all’Assemblea Internazionale, nella quale sono stato eletto Tesoriere Internazionale. Considero come una grande gra-zia aver conosciuto l’UAC e la sua spiritualità diocesana.

• Che cosa hai ricevuto dell’UAC per la vita e il mi-nistero?

L’UAC mi ha fatto convincere molto profondamente di una realtà, cioè, solo un prete può aiutare un altro prete. Da questo punto di vista ho capito che per fortificare e soste-nere la diocesi bisogna prima farlo in primo luogo con i sa-cerdoti. Come filosofia pratica i principi che seguono sono:

a) Arrivare primab) Partire dopoc) Animare duranted) Cercare chi manca

Questi quattro principi facilmente si capiscono in una riu-nione.

Per esempio in una riunione ci sono persone che arrivano tardi, ma i membri dell’Unione Apostolica del Clero devono arrivare prima. Alcuni partono dalla riunione prima della chiusura. I membri dell’UAC devono partire dopo. Alcuni sono presenti tutto il tempo della riunione ma partecipano come spettatori senza parlare, senza dare nessun contri-buto. Invece i membri dell’UAC partecipano attivamente nella discussione e contribuiscono sostanzialmente duran-te la riunione. Ci sono alcuni sacerdoti che non vengano mai per nessuna riunione, ma i membri UAC andranno a cercare quelli che mancano. Positivamente cercano questi amici, li persuadono a venire alla prossima riunione. Questi quattro principi si possono applicare per qualsia-si iniziativa della Diocesi così i membri dell’UAC possono diventare luce e sale per i presbiteri. Ho imparato a vivere questi principi dell’UAC, nella mia vita quotidiana.

Ho imparato anche a lavorare nell’UAC come equipe o squadra, Se tutti i giocatori giocano come squadra, essa diventa vincente, In una squadra se un gioccatore è un po’ debole, altri bravi giocatori cercano di coprire quando è necessario. Cosi nella diocesi i sacerdoti aiutano ugual-mente gli altri nella loro vita e nel ministero e insieme cer-cano la gloria di Dio. Adesso come Vescovo mi trovo bene nel praticare tutto ciò.20 21

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• Altri suggerimenti a Presbiteri e Vescovi?

Come Sacerdoti e come Vescovi siamo chiamati a vivere come servitori degli altri. Nell’UAC Gesù è il buon pastore e il nostro modello. Riguardo a questo punto vorrei su-ggerire che tutti noi dovremmo sottolineare i punti che ho indicato nella mia risposta alla seconda domanda che mi avete fatto.

In secondo luogo vorrei dire che l’UAC certamen-te aiuta ad alzare la qualità della vita dei sacerdoti. Più noi cerchiamo la profondità della spiritualità dio-cesana, più grandi e numerosi saranno i frutti del mi-nistero presbiterale. Non vorrei dire di più e augu-ro un bel cammino nell’anno della fede. Ciao Amici.

Bishop Franco Mulakkal

DALL’EUROPA: L’UAC vicina a tutti

L’esperienza UAC a Napoli, Italia, viene descritta dal P. Giorgio Cozzolino, che ringraziamo molto per il suo grande servizio UAC.

• Come sono i vostri incontri UAC e cosa fate in essi?

Molti sono gli incontri UAC divenuti eventi diocesani (Gior-nata Suffragio, Giornata Santificazione del Clero, Raduno Sacerdoti Anziani, ecc). Gli incontri propri tipici dell’UAC sono aperti a vescovi, presbiteri e diaconi. L’UAC fa parte della Commissione per il Clero ed ha sede propria in Curia, tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.00 con due diaconi collaboratori, un addetto al Facebook, ecc.;

• Quali sono i contributi dell’UAC che i preti apprez-zano di più?

I preti e i diaconi apprezzano la presenza vicina in eventi personali, oltre i siti; gli incontri pure sono apprezzati;

• Ricordi alcuna esperienza particolare di servizio UAC ai confratelli?

L’esperienza più bella è il Pellegrinaggio al Beato Vincenzo Romano, poi anche gli Esercizi e gli eventi celebrativi;

• Vuoi dare qualche messaggio particolare ai molti gruppi sacerdotali del mondo intero?

L’UAC ha il grande vantaggio di avere un’apertura al mon-do intero; proprio per questo potrebbe organizzare delle esperienze di vita pastorale e/o missionaria come i viaggi Internazionali a suo tempo tenuti dalla Congregazione per il Clero.

P. Giorgio Cozzolino

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Salutiamo di cuore Mons. Elkin Fernando Alvarez Botero, che ha ricevuto la sua ordinazione episcopale il 4 Agosto 2012, come vescovo ausiliare di Mede-llin, Colombia. Lo ringraziamo di tutto ciò che ha condiviso come Membro e Segretario nazionale dell’UAC e Le auguriamo un mi-nistero pastorale santo e molto fecondo. Auguri, Mons. Elkin.

NUOVO VESCOVO DALL’UAC

Famiglia

BENVENUTO, MONS. JUAN DE DIOS

UAC

Dio ci ha dato un regalo molto grande, dall’inizio di Aprile 2012, con la venuta di Mons. Juan de Dios Rojas Pajuelo, Consiglie-re internazionale, per lavorare a tempo completo nella sede inter-nazionale UAC. In risposta alla nostra richiesta, il suo Vescovo lo ha autorizzato a prestare questo servizio, per un anno prorogabile.

Qui ci aiuterà nell’abbondante lavoro che abbiamo e con-tinuerà il suo servizio di animazione UAC per l’America. Tante grazie, Mons. Juan de Dios e le auguriamo di rice-vere molti frutti in questa bella missione che Dio le affida.

AUGURI A PADRE GUINART

Tantissimi auguri di cuore al P. Rafael Guinart, Presidente nazionale UAC in Spagna, per i suoi 50 anni di ministero sacerdotale. Che il Buon Pastore le conceda molti anni an-cora pieni di benedizioni in questo cammino. Auguri!

AI PRESIDENTI E REFERENTI NAZIONALI UAC

Ringraziamo di cuore ai vari presidenti o referenti UAC che hanno terminato il loro generoso servizio e gli augu-riamo una ricompensa con molte benedizioni dal Signore. Continuiamo a contare con la loro amicizia e collabora-zione: Padre STANISLAUS FERRY SUTRISNA W. (Indo-nesia); Padre RAMON GUSTAVO CARRIZO (Argentina); Mons. JUSTIN KAYITANA (Ruanda); Padre JOSÉ RAUL BONNAFOUX GOMEZ (Messico); Mons. JUAN DE DIOS ROJAS PAJUELO (Perù), che adesso svolge a tempo pieno il suo servizio come animatore per l’America, e grande co-llaboratore nella sede internazionale.

Diamo il benvenuto e gli auguri ai seguenti nuovi presi-denti nazionali UAC:

Padre DOMINIKUS GUSTI BAGUS per Indonesia; Padre RUBEN ANTONIO PAPALEO per Argentina; Padre JOHN BAYTISTA GICHUHE per Kenya; Padre ATHANASE GA-TANAZI per Ruanda; Padre JEAN CLAUDE KOMBEDE per Togo; Padre RAFAEL INDAVE per Venezuela; Padre DANIEL MILLAN per Messico; Padre JOSÉ A. RODRÍ-GUEZ REYES per Porto Rico; Padre RONY ELBER REYES CORTEZ per Perù; Padre CARLOS RUBIO per Honduras. Gli auguriamo di ricevere molti frutti in questo importante servizio al clero. Gli assicuriamo la nostra disponibilità per collaborare sempre con loro come fratelli ed amici.

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DAI VESCOVI E PRESBITERI

Abbiamo ricevuto con molta gioia comunicazioni da molti fratelli Vescovi e Presbiteri. Li ringraziamo del loro stimolo fraterno e apprezziamo molto i suggerimenti e le richies-te con i quali sostengono il nostro servizio. In particolare, ringraziamo ai Vescovi che ci stanno inviando gli indirizzi di posta elettronica dei loro sacerdoti per iscriverli a ques-to Bollettino. Tantissime grazie e contino sulla nostra pre-ghiera e servizio UAC.

In special modo, ringraziamo le comunicazioni ricevute dall’arcidiocesi di Nyeri (Kenya), dall’arcidiocesi di Tabo-ra (Tanzania), dall’arcidiocesi di Juba (Sudan del Sud), dall’arcidiocesi di Esztergom (Ungheria), dalla dioce-si di Ruhengeri (Ruanda), dall’arcidiocesi di Bhopal (In-dia), dalla diocesi di Dori (Burkina Faso), dall’arcidiocesi di Arequipa (Perù), dalla diocesi di Hai Phòng (Vietnam), dall’arcidiocesi di Dublino (Irlanda), dall’arcidiocesi di Co-tonou (Benin), dalla diocesi di Mpika (Zambia), dall’ ar-cieparchia di Addis Abeba (Etiopia), dalla diocesi di Chin-hoyi (Zimbabwe) e dalla diocesi di Sunyani (Ghana).

Ringraziamo a Mons. Andrés Arteaga, Vescovo ausiliare di Santiago del Chile e ai sacerdoti anziani e malati della Casa Sacerdotale “Santo Cura de Ars”, che si sono im-pegnati a pregare per il buon esito del 150° anniversario dell’UAC, come segno di fraternità per essere “doppiamen-te fratelli” in verità nell’unico sacerdozio di Gesù Cristo. Facciamo gli auguri e preghiamo per S.E. Rev. Mons. Ge-rald. T. Walsh, Vescovo ausiliare di New York affinché il Buon Pastore benedica abbondantemente il suo nuovo ser-

vizio come Vicario del Clero e lo ringraziamo per l’apertura data all’UAC.

VISITE alla SEDE INTERNAZIONALE UAC

Durante quest’anno 2012 sono venuti alla nostra Sede In-ternazionale molti nostri fratelli da varie nazioni che sono stati accolti con molta gioia e gratitudine per i loro servizi dati all’UAC.

ITALIA: P. Vittorio Peri, Presidente Nazionale dell’UAC, P. Giuseppe Zito, P. Giuseppe Magrín, P. Stefano da Parma e P. Giorgio Cozzolino da Napoli.

ECUADOR: S.E.Rev. Mons. Victoriano Naranjo, Vescovo di Latacunga e Presidente nazionale dell’UAC, e anche il se-gretario nazionale, P. Estiven Vallejo Realpe.

COLOMBIA: S.E. Rev. Mons. Fidel Cadavid, Direttore delle Opere Missionarie Pontificie.

PERU: P. Rony, Primo Consigliere nazionale y il Segretario Diacono Roberto Tarazona.

INDIA: S.E. Rev. Mons. Franco Mulakkal, Vescovo ausilia-re di Dheli.

TOGO: P. Jean-Claude Kombede, ci visitò e prestò servizio presso la nostra Sede per un mese.

BANGLADESH: P. Tapan Camilus De Rozario.

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IN PORTOGALLO

Dal 7 al 9 Maggio del 2012, con un audiovisivo, il Presiden-te internazionale UAC ha fatto una presentazione dell’UAC a Viana do Castelo, Portogallo. Hanno partecipato il Ves-covo, gli Arcipreti e il P. Manuel Pereira. Quest’animazione è stata ricevuta con molto interesse e augura una crescita dell’UAC nella diocesi e nel Paese. Hanno richiesto un’altra visita più ampia e con la partecipazione di tutto il clero, inoltre, si sono iscritti per ricevere il Bollettino UAC. Og-nuno ha ricevuto gli Statuti e l’opuscolo Fratelli e Servitori. Inoltre abbiamo preso contatto con altri Vescovi e sacer-doti, con i quali condivideremo la nostra prossima visita.Auguriamo a questi cari fratelli di ricevere molti e buoni frutti nei passi che danno per promuovere e animare l’UAC a favore del clero portoghese.

ASSEMBLEE NAZIONALI UAC IN COLOMBIA E MESSICO

Il 27-28 di Giugno 2012, a Medellin (Colombia), i delegati di otto diocesi parteciparono all’assemblea nazionale, nella quale approfondiamo argomenti per la nostra condivisio-ne e il nostro servizio. E’ stata eletta la nuova Direzione nazionale e sono state definite le linee d’azione per questo triennio. E’ stato rieletto come Presidente il P. Jose’ Igna-cio Capador Tinjaca’, insieme ai nuovi Consiglieri e Tes-oriere nazionali. Complimenti a tutti e avanti con la grazia del Signore.

A Toluca (Messico), il 12 – 13 Luglio 2012, fu realizzata la prima assemblea nazionale UAC per il Messico, che rap-presenta parecchi confratelli che vivono l’UAC nella na-zione e che cercano di vivere questa fratellanza e servizio nei presbiteri diocesani. Il P. Daniel Millan è stato eletto presidente, insieme a due Consiglieri, Tesoriere e Segre-tario, nazionali. Con questo si aprono grandi orizzonti per servire il clero messicano. Complimenti.

INCONTRO SULLA SPIRITUALITA’ DEL CLERO DIOCE-SANO IN HONDURAS

Un saluto molto cordiale ai confratelli di Honduras, che da tutte le diocesi si sono riuniti in un incontro sulla Spiritua-lità del Clero diocesano, a Tegucigalpa, dal 16 – 20 Luglio 2012. La partecipazione di tutti è stata entusiasmante e, per bontà di Dio, ci sono stati tanti e grandi frutti. Andia-mo avanti nelle applicazioni dei nostri progetti personali di vita e negli altri impegni presi.

Grazie anche ai diciannove confratelli con i quali ci sia-mo riuniti l’ultimo giorno per fare passi importanti nella promozione dell’UAC nella nazione. Un saluto speciale a P. Carlos Rubio e agli altri membri del gruppo animatore nazionale.

ASSEMBLEA NAZIONALE UAC IN PORTO RICO

Dal 18 al 20 luglio 2012, si è svolta l’Assemblea Nazionale dell’UAC, con la partecipazione di S.E. Rev. Mons. Rubén Antonio González Medina, CMF, Presidente della Confe-renza Episcopale di Porto Rico – Vescovo di Caguas, di 12 sacerdoti e di un diacono permanente. In quest’Assemblea è stato eletto P. José A. Rodríguez Reyes come Presidente della Direzione Nazionale e P. Alberto López come Primo Consigliere Nazionale, al quale è stato dato un meritato riconoscimento e ringraziamento per il servizio di Anima-tore nazionale dell’UAC in Porto Rico durante questi anni. Il nuovo Presidente e tutti i membri hanno manifestato la loro disponibilità a realizzare con entusiasmo il loro servi-zio al clero portorichegno.

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ANIMAZIONE UAC

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VERSO LA NOSTRA ASSEMBLEA INTERNAZIONALE

PASSI VERSO L’ASSEMBLEA

Chi è chiamato a partecipare all’assemblea Internazionale?

• I Presidenti delle Unioni nazionali di tutto il mondo.• I Referenti nazionali UAC.• In più, altre tre membri dell’UAC di ogni nazione, di

preferenza Direttori diocesani.• I membri UAC diventati Vescovi, e il Vescovo che sia

principale promotore dell’UAC nella nazione. Se siete a conoscenza di qualcuno che non ha ricevuto l’invito, per cortesia avvisateci, indicando il suo nome e indi-rizzo.

• Per il giorno conclusivo della celebrazione del 150° Anniversario potranno partecipare, inoltre, tutti i ministri ordinati che lo vo-rranno.

Abbiamo ricevuto risposte da 19 nazioni con i nomi e i dati dei partecipanti. Ad alcune manca da completare la dele-gazione UAC. Inoltre da altre nazioni stiamo ancora as-pettando con urgenza tutti i dati.

Ogni Direzione nazionale UAC sta inviando il proprio rap-porto scritto sulla vita e i servizi dell’UAC nazionale in questo quinquennio. Inoltre bisogna preparare una pre-sentazione breve per l’assemblea internazionale sui risul-tati del lavoro UAC in questo quinquennio.

Tutti ci prepariamo e prepariamo l’assemblea con la pre-ghiera e la comunione fraterna. Benché alcuni preparano riflessioni particolari, ciascuno porterà delle proposte con-crete per far crescere l’UAC in qualità e quantità al servi-zio della chiesa oggi. Tutti coloro che non potranno venire all’Assemblea, saranno in grado di seguirne le attività tra-

mite Facebook e altre reti sociali.

Alcuni confratelli stanno preparando una relazione sui Bisogni, prospettive e priorità dell’UAC oggi. Altri stanno preparano proposte per la formazione dei Responsabi-li diocesani e nazionali UAC e per l’animazione UAC nei Seminari maggiori. E’ anche in preparazione il rapporto del Presidente internazionale e del Tesoriere internaziona-le sullo svolgimento generale della vita e servizio dell’UAC internazionale.

Sono già state gestite altre necessità: la casa è pron-ta per accoglierci; l’Eucaristia del 24 Ottobre nella Basi-lica di S. Pietro è stata autorizzata; verrà offerta anche un’accoglienza speciale nell’Udienza con il Santo Padre.

Con la grazia del Signore, saremo fedeli nel discernere e nell’impegnarci a migliorare la nostra vita e il nostro servi-zio UAC nella Chiesa oggi.

Andiamo avanti verso questo grande momento di grazia e di crescita: la nostra assemblea.

Julio Botia

UNIONE APOSTOLICA DEL CLEROASSEMBLEA INTERNAZIONALI UAC 2012

E CELEBRAZIONI DEL 150 ANNIVERSARIO UAC

L’assemblea internazionale del 2012 si fa coincidere con la celebrazione internazionale del 150 anniversario UAC.

• Tema: “L’UAC a servizio della Chiesa oggi”.• Quest’assemblea internazionale UAC del 2012 ha un

significato speciale in quanto sarà l’occasione propizia per fare una verifica della situazione dell’UAC nel mon-do, fare la programmazione per il nuovo quinquennio e rinnovare le cariche elettive della Confederazione in-ternazionale.

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U N I O N A P O S T Ó L I C A D E L C L E R O U N I O N A P O S T Ó L I C A D E L C L E R O

• Programma: avrà il suo momento culminante durante i lavori della stessa Assemblea, e precisamente merco-ledì 24 ottobre 2012, con una solenne concelebrazione nella Basilica di San Pietro e un’Udienza con il Santo Padre nella stessa data. Questa sarà la celebrazione internazionale del 150° UAC. Quando sarà stabilito il programma dettagliato dell’Assemblea, nonché delle celebrazioni del 150° Anniversario dell’UAC, si comu-nicherà a tutti i Presidenti e Referenti nazionali UAC.

• Data: da lunedì 22 al venerdì 26 ottobre 2012, consi-gliando che gli arrivi siano nella mattinata del lunedì 22 ottobre.

• Luogo: Roma, presso il Salesianum (Centro Ospitalità e Congressi Via della Pisana, 1111 00163 Roma tel. 06-65875006; fax 06-65875617).

• Partecipanti: in conformità con gli Statuti UAC e con gli orientamenti dell’Assemblea internazionale 2007, del Consiglio internazionale e della Direzione interna-zionale, partecipano a quest’Assemblea internazionale: • Presidenti delle Unioni nazionali di tutto il mondo

(Statuti n. 57). • Il Consiglio internazionale, composto dal Presiden-

te internazionale, dai Consiglieri internazionali, dal Tesoriere internazionale e dal Segretario interna-zionale (Statuti n. 64).

• I Referenti nazionali UAC che siano invitati all’Assemblea.

• In più, altri tre membri dell’UAC di ogni Nazione, di preferenza Direttori diocesani.

• I membri UAC diventati Vescovi, e il Vescovo che sia principale promotore dell’UAC nella nazione.

• Altri invitati dalla Direzione internazionale.• Per il giorno conclusivo della celebrazione del 150°

Anniversario potranno partecipare, inoltre, tutti i ministri ordinati che lo vorranno.

• Per l’elezione della Direzione e dei membri del Con-siglio internazionale, avranno diritto di voto tutti i membri del Consiglio internazionale uscente e i Presidenti nazionali o i loro delegati, che nella pro-pria nazione possano contare su almeno 15 mem-

bri effettivi, distribuiti in più di una Unione dioce-sana, e abbiano regolato la quota annuale dei soci con l’Unione Apostolica del Clero internazionale (Statuti, Regolamento per le elezioni, n. 2).

• Potranno ricevere incarichi nell’Unione Apostoli-ca tutti, e soltanto, i membri regolarmente iscritti (Statuti, Regolamento per le elezioni, n. 3).

• Spese:

Per i Presidenti e Referenti nazionali il vitto e l’alloggio saranno gratuiti. Tuttavia si chiede a coloro che possono di soddisfare le spese. Chi non potrà pa-gare verrà aiutato. Per le spese del viaggio si suggerisce alle Unioni na-zionali di promuovere delle attività per un autofinan-ziamento. Prenotare con la debita anticipazione, il bi-glietto aereo, per assicurarsi una tariffa quanto più possibile economica. Come nell’Assemblea precedente tutti - i Consiglie-ri, Presidenti e Referenti nazionali- faremo lo sforzo di contribuire fraternamente alle spese di trasporto e alloggio con la celebrazione di SS. Messe.

Sollecitiamo cortesemente i Presidenti e Referenti na-zionali di aiutarci con la celebrazione di almeno 50 Sante Messe, per coprire la metà dei costi del biglietto aereo (solo tariffa economica). Per questo è necessario che ci si comunichi la propria disponibilità per indica-re l’intenzione particolare e la quantità di celebrazioni che possiamo autorizzare. Attendiamo questa informa-zione.

Dall’UAC si aiuterà con una parte del costo del bi-glietto i Presidenti e i Referenti nazionali che stiano facendo un buon lavoro d’animazione UAC, abbia in-viato le quote UAC della propria nazione, e partecipino a tempo pieno per tutto il tempo dell’assemblea.

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U N I O N A P O S T Ó L I C A D E L C L E R O U N I O N A P O S T Ó L I C A D E L C L E R O

• Per il finanziamento degli altri partecipanti della pro-pria nazione occorre far altre attività e cercare altre fonti, con cui si possano pagare le spese di viaggio, alloggio e vitto (nella casa prenotata il soggiorno per i quattro giorni dell’assemblea costa 260 Euro).

• Inoltre sollecitiamo cortesemente tutti i partecipanti a celebrare 20 Eucaristie a intenzione dell’UAC interna-zionale e collaborare con una quota d’iscrizione di euro 50, con cui collaboreranno al finanziamento generale dell’assemblea e alla celebrazione del 150 anniversario UAC.

• Abbiamo a disposizione 150 posti, che saranno per i Responsabili nazionali e internazionali e per i primi Delegati che lo sollecitano.

I Presidenti e Referenti nazionali, e gli altri Delegati all’Assemblea internazionale UAC, che si trovano nei con-tinenti dell’Africa, dell’America, dell’Asia e dell’Oceania, sono pregati di fornire al più presto il numero di passapor-to con l’indicazione del nome e cognome (come risulta dallo stesso passaporto), nazionalità e la data di emissione e di scadenza dello stesso passaporto, luogo e data di nascita, luogo di residenza, indirizzo postale completo, diocesi, la lettera del Vescovo con l’autorizzazione per il viaggio, in modo che si possa inoltrare la lettera d’invito per il visto d’ingresso in Italia. In alcune nazioni chiedono il passa-porto vigente per sei mesi.

Come è stato proposto l’anno scorso, con occasione di questo 150 anniversario, sarebbe molto importante for-mare gruppi di “Amici dell’UAC” (individui e gruppi) che collaborino con la loro preghiera, servizi personali e contri-buto economico, al finanziamento dei servizi UAC a livello diocesano, nazionale e internazionale. Nell’assemblea internazionale si potrà rendere testimo-nianza di questo.

Mons. Julio Daniel Botia A.Presidente internazionale UAC

RIUNITO A ROMA IL CONSIGLIO INTER-NAZIONALE DELL’UAC

Il buon Pastore ci ha guidati per tutto il tempo e siamo pie-namente contenti!

Il Padre Jean-Claude Kombede ha proclamato all’assemblea il Vangelo riguardante il Buon Pastore, e noi Consiglieri internazionali sotto la presidenza di Monsignor Julio Bo-tia, Presidente internazionale, abbiamo iniziato la riunione nella Sede UAC di Roma la mattina del 4 giugno del 2012 proseguendofinoagiovedì7Giugno. Ritrovarci, godere dell’ambiente di amicizia fraterna dell’incontro è stata una grande gioia per tutti i membri; eravamo realmente tutti fratelli, condividendo un sentire unico e ciò ci incoraggiava a continuare il cammino insieme.

Dopo la lettura degli Atti dell’Assemblea precedente da par-te del padre Donald Souza, è stato nominato il padre Jean-Claude Kombede, Consigliere Internazionale per l’Africa, fino all’Assemblea Internazionale dell’Ottobre 2012, visto che Monsignor Kayitana ha chiesto di lasciare l’incarico per poter realizzare un suo progetto d’aggiornamento per-sonale.

Il Presidente ha riferito al Consiglio Internazionale riguar-do ai Servitori nella Sede Internazionale, all’animazione

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UAC alle nazioni, ai passi fatti nella preparazione dell’Assemblea Internazionale e alla celebrazione del 150° anniversario UAC.

Il Consiglio ha ringraziato di cuore il gran lavoro che il nostro Presidente ha fatto nel presentare un piano sul come portare avanti “la memoria storica dell’UAC”.

Riguardo ai rapporti di servizio dei consiglieri: Il padre Juan de Dios Rojas, consigliere per l’America, ha infor-mato che a volte occorre qualche anno per continuare ad animare alcune nazioni dell’America. Il Padre Jean-Clau-de, consigliere per l’Africa, ha menzionato vari problemi che caratterizzano le nazioni dell’Africa, come la lingua, la distanza e i materiali. Il Padre Donald, consigliere per l’Asia e l’Oceania, ha parlato, tra i vari argomenti, della stampa in inglese del libro “Discepoli Pastori” che serve come materiale per gli incontri dei sacerdoti, e che è sta-to distribuito a 165 diocesi in India. Ha sottolineato che c’è bisogno di una maggiore animazione nelle Filippine. Nel rapporto sull’Europa, il P. Joseph de Metz-Noblat ha riferito che si è messo in contatto con i Presidenti di va-rie nazioni dell’Europa, ma, ancora non ha ricevuto molte risposte e ha anche comunicato che ci sarà un incontro zonale UAC delle nazioni europee a Parigi.

Il Tesoriere internazionale, padre Antony Thuruthiyil, ha presentato al Consiglio il bilancio dell’anno 2011 e il bi-lancio provvisorio fino al mese di Maggio 2012, che è stato apprezzato e approvato da tutti. Ci ha riferito che la dimi-nuzione delle quote è preoccupante e il 150° anniversario deve spingerci ad aiutare l’UAC.

Accordi

Il tema riguardante il “Discernimento della vita, servizio e organizzazione dell’UAC nella Chiesa di oggi”, è un tema su cui il Consiglio ha riflettuto, con il fine di rafforzare e consolidare l’UAC a livello internazionale, nazionale e dio-cesano. Siamo consci della nostra responsabilità nel pro-porre e far comprendere meglio la Spiritualità del Clero

Diocesano, dimostrare l’utilità dell’UAC, impegnarci affin-ché si fortifichi l’entusiasmo nei Presidenti e Referenti na-zionali, incoraggiare i seminaristi affinché dalla formazione iniziale del Seminario, apprendano a vivere l’UAC.

Il 5 Giugno è stato con noi il padre Vittorio Peri, Presidente UAC per l’Italia e rappresentante della Commissione per la preparazione del 150° anniversario, al fine di discutere e decidere sulla celebrazione del medesimo. Si è concor-dato che la Santa Messa dell’Anniversario si celebrerà il 24 Ottobre alle ore 8.00 a.m. nella Basilica di San Pietro; alle ore 10.00 a.m. vi sarà l’Udienza con il Santo Padre e, lo stesso giorno, la Serata Culturale. Si è auspicato che i partecipanti provvedano a presentare un numero culturale del proprio continente.

A continuazione il Presidente Internazionale ha consegna-to un documento storico riguardante l’UAC al caro padre Peri.

Il Consiglio Internazionale ha avuto poi un incontro con il Segretario Arcivescovo della Congregazione per il Clero, S.E. Monsignor Celso Morga, che ci ha ricevuto con gioia, ci ha dato segni di affetto e incoraggiamento per proseguire nei passi già fatti per la preparazione all’anniversario dei 150 anni. Ha confermato di partecipare con noi alla Santa Messa e ad altre attività.

Messaggiofinale

A conclusione del Consiglio Monsignor Julio Botía si è con-gratulato e ha ringraziato i Consiglieri internazionali e il Tesoriere, che mossi dall’amore per la “Famiglia dei Pasto-ri”, continuano a servirla instancabilmente.

In quest’anno giubilare dell’UAC ci affidiamo alla nostra Madre, Regina dei Sacerdoti, che ci ispiri come discepoli pastori nell’annuncio e nella sequela di Gesù suo Figlio, nostro Buon Pastore.

Mons. Juan de Dios Rojas P.

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MEMORIA STORICA DELL’UAC

Riguardo alla giustificazione di questa Memoria storica si riconosce che essa:• Servirebbe per valorizzare i membri dell’UAC, i passi di

vita e servizio fatti e i doni ricevuti.• La lettura globale della Memoria offrirebbe luci per

l’avvenire dell’UAC.• Sarebbe una buona occasione per raccogliere la docu-

mentazione storica e per custodire le fonti.• L’esperienza di 150 anni si può utilizzare nell’animazione

dell’UAC; insegnare l’esperienza.

Risulta, quindi, conveniente fare due tipi di lavoro riguar-do alla Memoria UAC:1. Uno parziale per l’assemblea.2. Altro lavoro che sarebbe accademico completo, e pren-

derebbe due o tre anni.

Ringraziamo di cuore a tutti coloro che, in seguito alla nos-tra richiesta, hanno inviato la memoria storica nazionale dell’UAC, testimonianza importante della storia dell’UAC nei vari paesi del mondo. Questa raccolta di memorie ci aiuterà di ricostruire una memoria storica dettagliata e completa dell’UAC internazionale per il 150° anniversario della sua fondazione. Vogliamo ringraziare in particolar modo le sedi UAC di Italia, Libano, Madagascar, Messi-co, Polonia, Repubblica Dominicana, Spagna e Togo, e i loro corrispettivi responsabili per averci mandato le me-morie storiche dell’UAC ei loro paesi. Al fine di poter com-pletare questo importante lavoro per l’Assemblea di Otto-bre, rinnoviamo l’invito a tutte le sedi nazionali UAC che non abbiano ancora mandato la propria memoria storica, a inviarcela al più presto per posta elettronica.

Riguardo al Progetto completo per la Memoria dell’UAC internazionale, proposto e approvato dal Consiglio inter-nazionale, abbiamo considerato un Itinerario a seguire, che comporterà tappe e passi in cui partecipiamo tutti:

1. Tappa di pianificazione.2. Tappa della raccolta d’informazioni. 3. Tappa della Redazione della memoria internazionale

generale.4. Tappa della revisione e approvazione del testo.5. Tappa di pubblicazione e diffusione. 6. Tappa della valutazione generale del lavoro e dei suoi

frutti.7. Tappa di utilizzazione del lavoro fatto nell’animazione

dell’UAC e nel servizio generale al clero.

I PRIMI PASSI:

• Utilizzare ciò che è stato già fatto e andare avanti.• Seguire il piano di lavoro descritto in questo documen-

to, che si ritiene giusto e che è garanzia di lavoro serio e possibile.

• Ricevere la collaborazione di alcuni Confratelli che la-vorano in questo campo. In particolare:• Il P. Rosati accetta di collaborare a presentare una

relazione che riguarda la storia dell’UAC dalle ori-gini fino al periodo del P. Magrin.

• Le Unioni nazionali inviano la Memoria con le infor-mazioni chieste. Mons. Juan de Dios Rojas accetta di elaborare la sintesi delle Memorie nazionali UAC.

• Chiederemo al P. Kombede di aiutarci a catalogare i documenti dell’archivio storico francese.

• Mons. Botia elabora il rapporto finale di questa tappa preparatoria e lo presenta al Consiglio in-ternazionale; sollecita collaborazioni per recupera-re i documenti mancanti; sistema il lavoro iniziale e trova risorse umane per il lavoro da presentare all’assemblea.

• Fare un’incontro, a settembre 2012, con i principali Collaboratori con il quale si arriverà a precisare i criteri per il lavoro accademico completo.

Julio Botia

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U N I O N A P O S T Ó L I C A D E L C L E R O U N I O N A P O S T Ó L I C A D E L C L E R OSEMI

DI VITA

L’ANNO DELLA FEDE

Si avvicina l’Anno della Fede che il Santo Padre Benedetto XVI ha proclamato con grande intuizione dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013. L’iniziativa si unisce con il 50° anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II, bussola nel cammino della Chiesa, e il 20° anniver-sario della pubblicazione del Catechis-

mo della Chiesa Cattolica, uno dei frutti del Concilio più cari al beato Giovanni Paolo II, nel quale l’allora cardinale Ratzinger ha avuto un ruolo determinante.

La finalità dell’anno santo della fede, è quella di accendere in noi il desiderio di “un’autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo” (1), “avendo sem-pre lo sguardo fisso su Gesù, autore e perfezionatore della fede” (Eb 12,2). Noi sacerdoti, per poter vivere ed amare la nostra fede, dobbiamo stare sempre abbracciati a Gesù Cristo e non lasciare mai che niente e nessuno ci separi dal suo amore. La fede è decidersi a stare con il Signore per vivere con Lui, e questo “stare con Lui” ci porta a com-prendere la ragione per la quale si crede.

Non si può essere fedele ministro di Gesù senza essere amico di Gesù e sentire che egli ha fiducia in noi e noi abbiamo fiducia in Lui, dunque, abbiamo bisogno di imi-tarlo nella nostra vita. Essere amico di Gesù non è solo conoscerlo, ma amarlo, seguirlo. Ancora di più, non solo conoscerlo, amarlo, seguirlo, ma anche annunciarlo nei tempi attuali, che presentano molte sfide per la fede e la Chiesa Cattolica, che vive in un ambiente che tende a un vuoto di valori. È urgente, dunque, mettersi in cammino

verso una nuova evangelizzazione, per riscoprire la gioia di crescere e ritrovare l’entusiasmo di comunicare la fede. “Caritas Christi urget nos (2Cor 5, 14): è l’amore di Cristo che riempie i nostri cuori e ci obbliga ad evangelizzare” (2).

Fede e amore hanno bisogno l’una dell’altro, in modo che l’uno permette all’altra di camminare sulla propria strada. E ‘ impossibile avere fede se non siamo amici di Gesù e non si può essere suoi amici senza essere uniti a Lui e alla sua Chiesa. Essere uniti a Cristo implica per la Chiesa particolare vivere la responsabilità della famiglia dei Pas-tori con fraternità, amicizia, servizio e santificazione. E’ in-dispensabile rimanere sempre uniti a Gesù e dipendere da Lui, perché senza di Lui non possiamo fare nulla. Ciò di cui il mondo ha bisogno oggi è di testimoni credibili illumi-nati nella mente e nel cuore dalla Parola di Dio, in grado di aprire il cuore e le menti di molti al desiderio di Dio e alla vera vita, che non ha fine.

Tra le indicazioni pastorali per l’Anno della Fede, si chie-de: “ I Sacerdoti potranno dedicare una maggiore atten-zione allo studio dei documenti del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica, raccogliendo i loro frutti per la pastorale parrocchiale - catechesi, predicazio-ne, preparazione ai sacramenti, ecc. – e proponendo cicli di omelie riguardanti la fede o alcuni degli aspetti specifi-ci, come per esempio, «l’incontro con Cristo», «i contenuti fondamentali del Credo» e «la fede e la Chiesa»” (3), e “la formazione permanente del Clero potrà concentrarsi, par-ticolarmente in questo Anno della fede, nei documenti del Concilio Vaticano II e il Catechismo della Chiesa Cattolica, trattando, per esempio, temi come «l’annuncio di Cristo re-suscitato», «la Chiesa sacramento di salvezza », «la missio-ne evangelizzatrice nel mondo d’oggi», «fede e incredulità », «fede, ecumenismo e dialogo interreligioso », «fede e vita eterna», «ermeneutica della riforma nella continuità » e «il Catechismo nell’attenzione pastorale ordinaria »” (4).

“Che questo Anno della Fede renda sempre più forte la nostra relazione con Cristo”(5). Il Curato d’Ars non era un intellettuale, ma proclamando la Parola ha toccato il cuore della gente, perché lui stesso è stato toccato nel cuore e 42 43

U N I O N A P O S T Ó L I C A D E L C L E R O U N I O N A P O S T Ó L I C A D E L C L E R O

questo esempio deve essere per noi sacerdoti un motivo per ANNUNCIARE il messaggio della fede, della quale noi siamo servitori, con nuovo slancio e nuova gioia, perché la nostra ragione e i nostri cuori siano toccati dalla sua Parola.

Mons. Juan de Dios Rojas

(1) BENEDETTO XVI, Lettera apostolica Porta Fidei, n.6(2) IDEM, n.7(3) CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Nota con indicazioni pas-torali per l’Anno della Fede, n. IV, 3(4)IDEM, n.III,6(5)Benedetto XVI, Carta apostolica Porta Fidei, n.15

LETTERA AI SACERDOTITesti selezionati dal messaggio dalla Congregazione per il Clero.

Cari Sacerdoti,

L’espressione della Scrittura «Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione!» (1Tess 4,3), pur essendo rivolta a tutti i cristiani, riguarda in modo particolare noi sacerdoti che abbiamo accolto non solo l’invito a “santificarci”, ma anche quello a diventare “ministri di santificazione” per i nostri fratelli.

Questa “volontà di Dio”, nel nostro caso, si è, per così dire, raddoppia-ta e moltiplicata all’infinito, tanto che ad essa possiamo e dobbiamo obbedire ad ogni azione ministeriale che compiamo.

È questo il nostro stupendo destino: non possiamo santificarci senza lavorare alla santità dei nostri fratelli, e non possiamo lavorare alla san-tità dei nostri fratelli senza che abbiamo prima lavorato e lavoriamo alla nostra santità.

Come ministri della misericordia di Dio, noi sappiamo, dunque, che la ricerca della santità può sempre ricominciare dal pentimento e dal perdono. Ma sentiamo anche il bisogno di chiederlo, come singoli sa-cerdoti, a nome di tutti i sacerdoti e per tutti i sacerdoti ( 1).

La nostra fiducia viene poi ulteriormente rafforzata dall’invito che la 1- CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Il sacerdote ministro della Misericordia Divina. Sussidio per Confessori e

Direttori spirituali, 9 marzo 2011, 14-18; 74-76; 110-116 (sacerdote come penitente e discepolo spirituale).

Chiesa stessa ci rivolge a oltrepassare nuovamente la Porta fidei, ac-compagnando tutti i nostri fedeli. Sappiamo che questo è il titolo della Lettera Apostolica con la quale il Santo Padre Benedetto XVI ha indetto l’Anno della Fede che avrà inizio il prossimo 12 ottobre 2012.

Ci sarà chiesto, dunque, di lavorare in profondità su ognuno di questi “capitoli”:

• sul Concilio Vaticano II, affinché sia nuovamente accolto come «la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX»: “Una sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre”, “una grande forza per il sempre necessario rinnovamento della Chiesa” ( 1);

• sul Catechismo della Chiesa Cattolica, perché sia davvero accol-to e utilizzato «come uno strumento valido e legittimo al servi-zio della comunione ecclesiale e come una norma sicura per l’insegnamento della fede» ( 2);

• sulla preparazione del prossimo Sinodo dei Vescovi perché sia da-vvero «un’occasione propizia per introdurre l’intera compagine ecclesiale a un tempo di particolare riflessione e riscoperta della fede» ( 3).

“Credere in un solo Dio che è Amore”: nessuna nuova evangelizzazione sarà davvero possibile se noi cristiani non saremo in grado di stupi-re e commuovere nuovamente il mondo con l’annuncio della Natura d’Amore del Nostro Dio, nelle Tre Divine Persone che la esprimono e che ci coinvolgono nella loro stessa vita… Il mondo di oggi, con le sue lacerazioni sempre più dolorose e preoccupanti, ha bisogno di Dio-Tri-nità, e annunciarlo è il compito della Chiesa.

La Chiesa, per poter adempiere questo compito, deve restare indis-solubilmente abbracciata a Cristo e non lasciarsene mai separare: ha bisogno di Santi che abitino “nel cuore di Gesù” e siano testimoni felici dell’Amore Trinitario di Dio.

E i Sacerdoti, per servire la Chiesa e il Mondo, hanno bisogno di essere Santi!

Dal Vaticano, 26 marzo 2012Solennità dell’Annunciazione della B.V.

Mauro Card. PiacenzaPrefetto

+ Celso Morga IruzubietaArciv. tit. di Alba Marittima

Segretario1- Cfr. Porta fidei, n.5

2- Cfr. Ivi, n. 11.

3- Ivi, n. 5.

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U N I O N A P O S T Ó L I C A D E L C L E R O U N I O N A P O S T Ó L I C A D E L C L E R OProponiamoTi

A TUTTI PIACE RICEVERE UN REGALO

Quando andiamo a una festa di compleanno, sempre sa-lutiamo il festeggiato, gli diamo la mano, lo abbracciamo e gli regaliamo qualcosa. Questi gesti sono segno di affetto e riconoscimento. Agli amici piace che li ricordiamo ne-lle loro celebrazioni importanti, perché a tutti ci piace ri-cordare la data del nostro compleanno, dell’onomastico o della laurea. Ci sono altri anniversari importanti come l’ordinazione sacerdotale o diaconale, i primi voti nel caso dei religiosi, la prima Messa…

Diciamo che nella misura che ricordiamo le celebrazioni dei nostri amici o familiari, ci sentiamo meglio e facciamo sentire bene gli altri.

Il mio regalo speciale

Poche persone nel mondo hanno il privilegio di apparte-nere a istituzioni con prestigio come lo è l’Unione Aposto-lica del Clero (UAC), con tradizione e obiettivi elevati, che ci permettono di crescere come persone e di proiettare i nostri ideali d’identità sacerdotale, di animazione e di vita insieme.

Quest’anno celebreremo i 150 anni dell’UAC e lei anche si merita un buon regalo. Attualmente, dalla sede inter-nazionale, si stanno facendo tutti gli sforzi affinché sia un anniversario memorabile, e si offrano i migliori servizi con il lancio dei nuovi progetti e attività nel mondo intero.

Per questo, vogliamo invitare ogni membro o simpatizzante dell’UAC a dare un regalo speciale alla nostra istituzione, che ci permetta tra tutti di creare un fondo unico per i pro-getti che sono in attesa di essere realizzati, così come per gli altri accordi in favore del Clero del mondo intero.

Ciò è, invitiamo tutti i membri UAC, a fare un regalo spe-ciale all’UAC attraverso un contributo straordinario, indi-pendentemente dalla quota ordinaria annuale di € 8 (otto euro). Questo potrà essere convogliato tramite i Direttori diocesani UAC e i Presidenti nazionali UAC. Si può an-che fare direttamente attraverso il conto Banca Intesa Bci, Filiale N° 2767 RM Borgo Pio I-00103 ROMA. Confedera-zione Unione Apostolica del Clero, IBAN: IT72 A030 6905 0691 0000 0003 474. BIC BCITITMM

Il nome del Presidente, come referente nazionale per rea-lizzare questa generosità dei sacerdoti, si può trovare nel nostro sito www.unioapostolicacleri.org

I progetti

Per quest’anno dell’anniversario UAC, vogliamo realizzare alcuni progetti che non si sono realizzati per mancanza di fondi e altri nuovi che sono delle vere necessità per i nostri membri, specialmente nei paesi meno sviluppati.

1. L’edizione e la distribuzione in tutti i paesi dei 3.000 libri “Discepoli Pastori” (guide per Incontri del Cle-ro, orientate al rinnovamento della loro vita e del loro ministero, in 3 lingue), pubblicato dall’UAC e che non si è potuto spedire, dato che abbiamo bi-

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sogno della somma di € 12.000 per coprire le spese.

2. Seminari di formazione di Animatori del Clero – UAC, nei quali ci proponiamo di formare 1200 Animato-ri dell’Unione Apostolica del Clero dei diversi conti-nenti, per il servizio ai sacerdoti, tramite seminari di 4 giorni in 30 paesi, per il costo totale di € 192.000

3. La creazione di un Fondo Solidale iniziale di € 100.000, per realizzare 20 progetti annuali urgenti per il Clero, presentati dalle Direzioni nazionali dell’UAC, a favo-re dei sacerdoti che soffrono particolari necessità per persecuzione, malattia o emergenze d’infrastruttura.

4. Pubblicazione di materiali, animazione e accompagna-mento per i Membri UAC e per promuovere nelle nazio-ni gruppi di “Amici dell’UAC”, formati principalmente da laici, che s’impegnino con attività di accompag-namento e di sostegno materiale e spirituale del Clero. Per organizzare l’iniziativa e per compiere gli obiettivi dei primi anni, occorrono € 8.000.

Ibenefici

Attraverso la realizzazione di queste attività, ognuno di noi ricaverà beneficio, sia con i materiali e le pubblicazioni, i seminari e le altre iniziative di solidarietà e l’animazione che potremo realizzare. E’ un fatto che riceveremo di più di quello che possiamo dare.

Un altro aspetto sarà la soddisfazione di aver contribuito affinché altri sacerdoti, di luoghi più lontani e in difficoltà, sentano la vicinanza della loro istituzione e la fratellanza di chi vive un po’ meglio e può fare la sua parte.

Con il contributo, ogni membro sarà iscritto come bene-fattore nel “Libro d’Oro” commemorativo del 150° anniver-sario dell’UAC: rimarrà come un segno palpabile di solida-rietà e generosità verso la nostra istituzione.

Allo stesso modo, tutti quelli che contribuiranno come be-nefattori, saranno inclusi nelle intenzioni della celebrazio-ne eucaristica settimanale che si celebrerà dal mese di set-tembre 2012, nella sede internazionale dell’UAC a Roma. Il 30% di quanto si sarà riscosso con le quote associative dei paesi con maggior difficoltà, si destinerà a coprire loro spese d’animazione UAC, a seconda di quanto venga ri-chiesto.

Un regalo straordinario

L’importante è che tutti aiutiamo l’UAC a servire di più e meglio i sacerdoti. Così, potremo darle un regalo speciale e simbolico che ci permetta di raggiungere la somma di € 312.000 per gl’importanti progetti da realizzare in occasio-ne del suo 150° anniversario.

Il regalo “straordinario” che siamo chiamati a dare i mem-bri che sono registrati, o che sono in contatto con l’UAC attraverso i suoi diversi servizi, consiste in un contributo volontario, al meno dii 100 euro (o 120 dollari USA). Sia-mo molto grati a coloro che offriranno un’offerta maggiore, secondo le loro possibilità reali e secondo il grande amore che Dio mette nel loro cuore.

Questo sarà un prezioso regalo alla nostra amata UAC, che le permetterà di crescere qualitativamente e di rinfor-zare la presenza e servizio ai ministri ordinati di oggi e di domani.

Aspettiamo il tuo regalo all’UAC!Tante grazie!

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U N I O N A P O S T Ó L I C A D E L C L E R O U N I O N A P O S T Ó L I C A D E L C L E R O

Vale la pena far conoscere da tutti l’UAC e aiutare i confra-telli affinché la vivano e ricevano i suoi servizi.Ci sono parecchie forme di promuovere l’UAC e di animare i passi già fatti. Condividiamo alcuni molto utili.

Come farla conoscere e vivere? Fare sempre una comunicazione “personale”ai confra-telli, sia per e-mail, o per telefono, ma soprattutto con una visita personale

Con chi condividere l’esperienza dell’UAC?• Con il Vescovo diocesano.• Con i Responsabili diocesani della pastorale del Clero:

Delegato, Vicario, ecc.• Con i sacerdoti interessati all’UAC, o con altri che vo-

rremmo motivare per il loro speciale spirito di servizio ai sacerdoti.

Vivere l’UACPer far• Con il Seminario maggiore, per dare motivazioni ai For-

matori e ai Seminaristi più avanzati. • Invitarli a vincolarsi come “Amici” dell’UAC e, dal dia-

conato, a vincolarsi come “Membri”.• Se è possibile, avere un Incontro nel quale partecipino

alcuni fratelli membri dell’UAC.

Che cosa condividiamo in questi dialoghi e incontri?• Cominciamo dando un’accoglienza calda e fraterna.• Incoraggiamo a vivere l’intima fraternità sacramentale,

soprattutto nel presbiterio diocesano.• Presentiamo l’UAC come un’esperienza di fraternità

sacerdotale “per aiutarci e per aiutare” i fratelli del Cle-ro diocesano. Mostriamo la sua utilità per il presbite-rio e per ognuno dei pastori, per il bene che riceviamo noi membri delle fraternità per essere buoni e santi pastori. Mettiamo in evidenza il proposito di vivere la spiritualità propria del Clero diocesano, in maniera che, senza essere un altro Movimento, lavoriamo con spiritualità diocesana per il nostro presbiterio e per la comunità che ci viene affidata.

• Incoraggiamo a comprendere l’utilità dell’UAC nella diocesi e invitiamo a chi lo desidera ad avviarla o for-tificarla. Concretiamo insieme i passi UAC che voglia-mo fare in diocesi e l’appoggio che vogliamo richiedere all’UAC nazionale o all’UAC internazionale.

• Prendiamo i dati (nome, indirizzo, telefono, e-mail) dei confratelli interessati e di quelli che richiedono di es-sere iscritti per ricevere il Bollettino UAC o altri servizi.

• Informiamo riguardo all’Animatore UAC con il quale i confratelli possono continuare a comunicare a livello nazionale e internazionale.

• Invitiamo a partecipare alle attività interdiocesane pro-grammate dall’UAC.

• Preghiamo per ringraziare l’amore del Buon Pastore sopra di noi e per chiedergli che ci aiuti a compiere i buoni propositi che abbiamo fatto.

Mons Julio Daniel Botia A.

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U N I O N A P O S T Ó L I C A D E L C L E R O

Questo Bollettino è stato stampato in lingua italiana, francese, inglese e spagnola e portoghese

CONFEDERAZIONE INTERNAZIONALE UNIONE APOSTOLICA DEL CLEROVia Alberico II, 4-1-00193 Italia. Tel.: 0039.06.6880.3737 Fax: 06.6880.3183

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