-irdnews44-19houston person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia...

32
n° 44 News IRD International Record Distribution • www.ird.it • facebook: www.irdnews.com Richard Thompson - Bruce Cockburn JD Allen - Martin Tingvall - Dave Holland, Zakir Hussain & Chris Potter - Toronzo Cannon & The Chicago Way - Houston Person

Upload: others

Post on 31-Jul-2020

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

n° 44News

IRD International Record Distribution • www.ird.it • facebook: www.irdnews.com

Richard Thompson - Bruce CockburnJD Allen - Martin Tingvall - Dave Holland, Zakir Hussain & Chris Potter - Toronzo Cannon & The Chicago Way - Houston Person

Page 2: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

Il nuovo progetto solista del pianista e compositore Martin Tingvall “The Rocket” spicca per la sempre maggiore capacità di veicolare leggerezza senza scadere nel banale. La tradizionale suddivisione tra mano destra e sinistra si fa labile: entrambe sono ugualmente responsabili della melodia. Tingvall sfrutta l’immagine del razzo per esplorare un’orbita ignota, fluttuando tra nuovi mondi sonori. A suo agio in svariati ambiti (colonne sonore, classica, jazz e pop), Tingvall suona melodie all’apparenza semplici ma di una bellezza che cattura, evocando a tratti la classica, il folk scandinavo, o concedendosi una libertà d’improvvisazione jazz. Sfuggendo agli incasellamenti, crea un mondo sonoro inedito, ispirandosi a diverse fonti. “Il nostro mondo è governato da una rapidissima trasformazione. La digitalizzazione sta cambiando quasi tutti gli aspetti della società e della vita. Con questo album volevo fornire un’antitesi a questo, un polo opposto di tranquillità. Al contempo esploro mondi musicali nuovi anche per me.” Ennesimo nuovo centro per questo grande pianista e compositore.

Martin TingvallThe Rocket

JA

ZZ

Toronzo Cannon è il bluesman più entusiasmante a essere emerso dalla scena di Chicago negli ultimi decenni. La sua è una chitarra muscolare dalla voce rock e i suoi testi parlano al pubblico raccontando la vita con autenticità. Il suo esordio per Alligator, “The Chicago Way” del 2016, ha ricevuto ottime recensioni e gli elettrizzanti concerti dal vivo hanno fatto di Toronzo Cannon un vero ambasciatore del blues in tutto il mondo. “The Preacher, the Politician Or The Pimp” è una presentazione della moderna visione del blues di Toronzo, con 12 nuovi brani che mescolano con abilità inni arguti e osservazioni pungenti. La chitarra di Toronzo è più infuocata che mai e dà vita a brani cantati con una vivace anima soul.

Toronzo Cannon& the Chicago WayThe Preacher, the Politican or the Pimp

BL

UE

SR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

CD o LP

Page 3: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

Richard Thompson è tra i migliori chitarristi della sua generazione e ha suonato con i migliori musicisti folk e rock del mondo. Nel 1985, nel tour per l’album “Across a Crowded Room”, optò per le armonie di Clive Gregson (Any Trouble) e Christine Collister, e per una sezione ritmica che comprendeva l’ex batterista dei Fotheringay, Pentagle e Cat Stevens Gerry Conway e il bassista Rory McFarlane. Una serata del tour, quella del 10 aprile 1985 al Barrymore di Ottawa, è stata fortunatamente immortalata con una qualità da registrazione in studio. Riproposta per la prima volta in doppio CD, racconta in 20 brani la magia sprigionata da quella line up. Tra i pezzi dello show ritroviamo “Wall Of Death”, “Fire In The Engine Room”, “I Want To See The Bright Lights Tonight” e “Withered And Died”. La chitarra di Thompson è da levare il fiato, soprattutto in “Shoot Out The Lights” e “Tear-Stained Letter”.

Richard ThompsonAcross a Crowded Room (Live at Barrymore’s 1985)

RO

CK

L’ottavo disco di JD Allen su Savant, vede il sassofonista dalla creatività selvaggia tornare alla formazione in trio con sax, contrabbasso e batteria. A restare immutata è l’intensità con cui propone alcuni nuovi brani e sfida i preconcetti, senza alienare gli ascoltatori, ma al contrario riuscendo a coinvolgerli. Accanto a JD Allen in questa esplorazione in musica troviamo il contrabbassista Ian Kenselaar e il batterista Nic Cacioppo. JD Allen è stato acclamato dal New York Times come “un sassofonista tenore dallo stile enigmatico, elegante e dirompente”. Ha vinto i sondaggi di Downbeat, JazzTimes e NPR in diverse categorie, tra cui miglior jazz dell’anno, sassofonista tenore dell’anno, compositore dell’anno e stella nascente dell’anno. “Barracoon”, che segue al rivoluzionario “Americana” del 2016, racconta fin dal titolo degli alloggi in cui erano confinati gli schiavi, in memoria del 400° anniversario del primo approdo degli schiavi nei futuri Stati Uniti.

JD AllenBarracoon

JA

ZZ

Il supergruppo internazionale formato dai jazzisti Dave Holland (al contrabbasso), Zakir Hussain (al tabla) e Chris Potter (al sax), noto come Crosscurrents Trio, pubblica il proprio album d’esordio con l’etichetta britannica Edition. “Good Hope”, questo è il titolo del loro lavoro, presenta dei giganti della musica americana e indiana ed è fondato su un profondissimo sentimento di rispetto reciproco, sull’amore condiviso per la musica e sulla dedizione nel portare avanti un’integrazione musicale e culturale. Magistralmente incentrato su otto composizioni, “Good Hope” propone contibuti di ciascun membro del trio e trova il proprio punto forte in una visione musicale geniale e in un’esecuzione di assoluto prim’ordine.

Dave Holland, Zakir Hussain & Chris PotterGood Hope

JA

ZZ

Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con Arnett Cobb, Eddie Lockjaw Davis, Bullmoose Jackson e altri. Person ha sempre scelto con cura i propri compagni di strada, dal sodalizio con Etta Jones alla serie di superbe esibizioni in duo con il maestro del contrabbasso Ron Carter. “I’m Just A Lucky So And So” non fa eccezione, in quanto ritrova il suo sax tenore in compagnia di musicisti di prim’ordine: Eddie Allen alla tromba, Lafayette Harris al piano, Rodney Jones alla chitarra, Matthew Parrish al contrabbasso e Kenny Washinton alla batteria. Una band che prende sul serio il dichiarato intento di Person, secondo cui “Che la nota sia giusta o sbagliata, deve avere swing!”.

Houston PersonI’m Just a Lucky So And So

JA

ZZ

R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

2

2 CD

Page 4: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

Con il suo swing agile “This I Dig of You” promette di entrare a pieno titolo tra gli album imprescindibili della discografia del NEA jazz master Jimmy Cobb. Eppure nei suoi settant’anni di carriera il batterista ha messo una tecnica e un’esperienza senza eguali al servizio di tutti i grandi del genere, partecipando anche a uno dei dischi indimenticabili della storia del jazz, “Kind of Blue”. “This I Dig of You” si fonda su una band di collaboratori di lungo corso di Cobb: il pianista Harold Mabern, il chitarrista Peter Bernstein e il contrabbassista John Webber. Nel rendere omaggio a quello storico album dimostra che è tutt’altro che storia antica, anche grazie alla vitalità e alla profondità di Cobb nell’affrontare tanto classici quanto composizioni contemporanee con disinvoltura e swing. A fare la differenza non è tanto la scelta delle tracce, quanto la precisione e la ricchezza di sfumature con cui il leggendario batterista guida sapientemente i solisti, dialogando con loro e amplificandone la voce.

Jimmy CobbThis I Dig Of You

JAZ

Z

3

Purtroppo non capita spesso di sentire Mike LeDonne, organista Hammond B-3 di fama mondiale e leader dell’acclamato Groover Quartet, a capo di un trio di piano. E in questo caso non solo possiamo godere di questo privilegio, ma “Partners In Time” è ricco di swing, soul e intuizione. Ma non deve stupire, considerato il calibro degli artisti coinvolti, che sono due dei più cari e affermati amici di LeDonne: il contrabbassista Christian McBride e il batterista Lewis Nash. Non è dunque una coincidenza che questo inedito terzetto esprima grande affiatamento e convivialità. Con in tasca una serie di nuovi arrangiamenti, LeDonne e compagni sono entrati in studio e ne sono riemersi con un album stupefacente per spontaneità, creatività e pura gioia di suonare.

Mike LeDonnePartners in Time

JAZ

Z

“Ho avuto la fortuna di esibirmi con tantissimi musicisti splendidi in passato, ma vivo nel presente e non mi sono fermato. Di sicuro mi diverto con quello che faccio ora”. “Seven Rays”, affascinante dall’inizio alla fine, è l’ultimo di una lunga lista di successi nell’importante e prolifica carriera di Jerry Bergonzi, che qui si presenta in un quintetto completato da tromba, piano, contrabbasso e batteria. Il grande sassofonista si crogiola in fraseggi accidentati e convoluti e in remote progressioni armoniche. Riff spigolosi, silenzi inattesi e tuffi nelle basse frequenze sottolineano quanto sia personale l’approccio di Bergonzi al jazz. Eppure l’esecuzione carismatica e una genialità cristallina rendono questo artista in grado di parlare con eloquenza sia ai teorici più esoterici che agli ascoltatori più informali.

Jerry BergonziThe Seven Rays

JAZ

Z

George Cables è stato scelto come pianista dai sassofonisti Dexter Gordon e Art Pepper e quest’ultimo l’ha definito addirittura il suo pianista preferito. Ma la lista delle star del jazz con cui ha registrato continua con Joe Henderson, Freddie Hubbard, Bobby Hutcherson e Frank Morgan. Nel suo nuovo album in trio, Cables dimostra abilità però non solo strumentali, ma anche in termini di struttura dei brani e armonia: sempre consapevole delle opzioni disponibili, fa sì che le composizioni fluiscano spontanee, come se fossero create al momento. Ma non tutte le decisioni sono prese all’istante. Cables per esempio ama legare la sua mano sinistra al contrabbasso di Essiet Essiet, per rafforzare la parte dei bassi. E proprio questa fusione di piano e contrabbasso è diventata il marchio distintivo del trio, che con “I’m All Smiles” presenta una musica estremamente raffinata e, semplicemente, di ottimo gusto.

George CablesI’m All Smiles

JAZ

Z

Il trombettista e bandleader con ventuno dischi da leader e collaborazioni con McCoy Tyner, Dizzy Gillespie, Elvin Jones e Chick Corea, oltre a quanto compiuto nelle vesti di protetto di Miles Davis. Inoltre è entrato nella storia per l’appartenenza ai VSOP. “Blue Dawn – Blue Nights”, il suo nuovo disco, lo ritrova nel ruolo di mentore e guida di un vivacissimo gruppo di jazzisti di nuova generazione: Emilio Modeste (sax), Oscar Williams II (piano), Paul Cuffari (basso) e Kojo Odu Roney (batteria). A questa formazione si aggiungono il chitarrista di Philadelphia Quintin Zoto e il leggendario batterista Lenny White. Dalla bellezza puntinista di “Why Should There Be Stars” alle sonorità inedite di “New Breed” di Dave Liebman, Roney e compagni ci regalano un raro sguardo sul futuro del jazz.

Wallace RoneyBlue Dawn - Blue Nights

JAZ

ZR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

Page 5: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

4

“Stepping Back, Jumping In” è il nuovo album della trombettista e compositrice britannica Laura Jurd. Con questo nuovo lavoro l’artista dà vita a un ecosistema di contrasti sonori, stratificato e multidimensionale, in cui a composizioni rigorose si alternano spazi di improvvisazione. L’effetto che ne deriva è dinamico, vibrante e ideale per ascolti ripetuti. Affiancano Laura Jurd alcuni dei compositori e strumentisti più interessanti dell’odierno panorama jazzistico. In particolare, spiccano tra i compositori Elliot Galvin e Soosan Lolavar, mentre coautrici di un brano sono le musiciste norvegesi Anja Lauvdal e Heida K. Jóhannesdóttir.

Laura JurdStepping Back, Jumping In

JAZ

Z

“Hypermetros” è il quinto album dei finlandesi Oddarrang, musicisti a buon diritto definibili come scultori del suono e creatori di epiche d’atmosfera. Il disco è radicato da idee musicali e melodie di grande audacia e plasmato con temi schietti ed emotivi. Il titolo rimanda al termine greco che significa “oltre misura” e riflette alla perfezione l’ambizione e la visione di questa band di jazz elettronico. Più vicino stilisticamente a “In Cinema” del 2013 e a “Cathedral” del 2009 che al precedente lavoro “Agartha” del 2016, con il suo calore, la sua ricchezza e la sua capacità di risollevare gli animi,“Hypermetros” è forse l’album più coinvolgente degli Odderrang.

OddarangHypermetros

JAZ

Z

Quella sera di metà febbraio del 2011 la sala concerti dei giardini municipali di Colonia era affollata per un concerto molto speciale: il sassofonista americano Bill Evans era in città per esibirsi con la big band della WDR. L’ambiente era del tipo che Evans prediligeva e l’emozione del pubblico caricava l’aria di elettricità e aspettative. A esibirsi per l’occasione con la big band e Bill Evans c’erano poi due maestri del groove, il batterista Wolfgang Haffner e il francese di origini camerunensi Etienne Mbappé. Entrambi in possesso di una tecnica esecutiva sopraffina, Haffner e Mbappé erano in grado di fornire un denso sostrato di groove e al contempo elettrizzare le radici ritmiche di un pezzo musicale. Il risultato di queste premesse, immortalato in questa uscita (disponibile in CD e doppio LP), è l’incontro tra il variegato universo stilistico di Evans e della big band della WDR con un fremito che lo anima, rendendolo quasi un organismo vivente.

Bill EvansThe East End (Sassofonista)

JAZ

Z

CD o LP “Art In Motion” è il terzo album del pianista jazz finlandese Aki Rissanen nella formazione in trio che porta avanti da ormai lungo tempo con il contrabbassista Antti Lötjönen e il batterista Teppo Mäkynen. Un disco sublime, che costruisce un ponte tra influenze di classica europea ed estetica dance elettronica, inserendo il tutto nella cornice di un approccio distintivo al jazz nordico. Caldo, gioioso e contagioso, “Art In Motion” proietterà Aki Rissanen verso vette artistiche sempre più alte. Disponibile in CD e LP

Aki RissanenArt in Motion

JAZ

ZR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

Con il loro affascinante e gioioso esordio acustico “Hope”, il pianista Kevin Hays e il chitarrista Lionel Loueke hanno dato vita a un capolavoro. Pubblicato in origine solo in vinile nel 2017, esce ora rimasterizzato in CD con l’aggiunta di alcune nuove tracce. “Hope” si muove con agio all’interno di uno spazio jazzistico a metà tra la serenità melodica e l’interazione ritmica, diretto dall’incontro di due menti creative, di due anime generose e di due voci profondamente espressive. Un album straordinario, aperto e accogliente.

Kevin Hays & lionel LouekeHope

JAZ

Z

C D o L P

CD o 2LP

Page 6: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

5

A proposito di questo suo second album su etichetta Criss Cross, “After Life”, il magistrale sassofononista tenore Noah Preminger ha scritto che i sette brani originali, come il titolo stesso suggerisce, “riguardano un mondo che potremmo abitare quando lasciamo la terra”. Accanto a Preminger ritroviamo di nuovo, dopo il precedente lavoro su Criss Cross “Genuinity”, il geniale trombettista Jason Palmer e il virtuoso bassista Kim Cass. Ulteriori aggiunte alla formazione sono il moderno colosso della batteria Rudy Royston e il chitarrista Max Light, al debutto con l’etichetta, che contribuisce anche con assoli ispirati. Il libretto, in inglese, comprende una serie di poesie di Ruth Lepson, che nel comporle si è fatta ispirare dalla musica.

Noah PremingerAfter Life

JAZ

Z

Terzo album di Matt Brewer con Criss Cross, “Ganymede” segue due dischi in ensemble ispirati (“Mythology” e “Unspoken”), in cui il grande bassista ha radunato alcuni dei solisti di maggior successo del jazz contemporaneo per interpretare brani originali che mettevano in luce le sofisticate doti compositive, il dono lirico e la modernità di Brewer. Qui Brewer opta invece per una più ridotta formazione in trio, che lascia ampio spazio espressivo al sassofonista tenore Mark Shim e al batterista Damion Reid, oltre naturalmente a se stesso. I tre affrontano un repertorio “rivolto all’interno”, di Ron Carter (“RJ”) e Joe Henderson (“Afro-Centric”), e “rivolto all’esterno”, con Ornette Coleman (“Eos”) e Dewey Redman (“Willisee”), un brano di Shim e quattro brani originali ben scritti da Brewer.

Matt BrewerGanymede

JAZ

Z

Per il suo terzo album con Criss Cross, il pianista Misha Tsiganov presenta un programma di nove brani, articolato in quattro composizioni originali e caleidoscopici arrangiamenti di due classici di Wayne Shorter, due standard del canzoniere americano e una canzone folk russa. Come già in “Artistry of the Standard” e “Spring Feelings”, il pianista russo (ma residente negli Stati Uniti dal ’93) ha chiamato al suo fianco il trombettista Alex Sipiagin e il sassofonista tenore Seamus Blake, entrambi leader in parecchi album e illustri esponenti del proprio strumento. Per la prima volta, invece, in “Playing with the Wind”, troviamo accanto a Tsiganov il bassista Matt Brewer e il batterista Dan Weiss, che mettono il loro virtuosismo al servizio dell’eleganza di Tsiganov, trovando una chiave espressiva di apertura e poesia.

Misha TsiganovPlaying With the Wind

JAZ

Z

Il trentenne sassofonista tenore Noah Preminger esordisce per Criss Cross in un disco senza piano in cui al suo fianco troviamo il trombettista Jason Palmer e il bassista Kim Cass, che per l’occasione registrano per la prima volta con il brillante batterista Dan Weiss. Il programma, della durata di un’ora, consiste di nove brani originali firmati da Preminger. Ciascuno rievoca un’emozione e un’ambientazione diversa, con melodie forti e groove pervasivi che sfociano in improvvisazioni tematiche coesive di Preminger e Palmer. “Genuinity” è costante nella sua capacità di catturare l’orecchio e continua a farlo anche dopo diversi ascolti.

Noah PremingerGenuinity

JAZ

Z

Dal punto di vista compositivo “Terrible Animals” è forse il più ambizioso del sei album pubblicati da Lage Lund con Criss Cross, ed è forse anche quello dall’esecuzione più coraggiosa. Accompagnato da una sezione ritmica di prim’ordine, qui per la prima volta insieme (Sullivan Fortner al piano, Larry Grenadier al contrabbasso e Tyshawn Sorey alla batteria), il trentanovenne chitarrista norvegese presenta dieci brani originali che nel corso dei 68 minuti di programma dispiegano un’eccezionale creatività. Lund, che nel fluire del disco fa un uso geniale degli effetti, viene a sua volta spinto da tanta creatività a suonare in maniera dinamica e variata, offrendo una delle performance migliori di sempre da questo punto di vista.

Lage LundTerrible Animals

JAZ

ZR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

Page 7: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

6

In “Earthlings” il pianista Victor Gould è affiancato per tutta la durata dell’album dal bassista Dezron Douglas e dal batterista Eric McPherson e fanno la loro comparsa anche diversi ospiti: Tim Warfield al sax soprano, Godwin Louis al sax contralto e Khalil Kwame Bell alle percussioni. In questo lavoro, il secondo di Gould in veste di leader e il primo su etichetta Criss Cross, viene presentato un programma variegato che comprende alcuni originali e una schiera di brani scelti tra i meno frequentati del canzoniere americano. Gould si è fatto le ossa in diversi gruppi guidati da maestri dei giorni nostri, come Donald Harrison, Ralph Peterson, Terry Lyne Carrington e Wallace Roney. E la gavetta ha dato i suoi frutti, nello specifico un approccio al repertorio che è al contempo fresco ed erudito dal punto di vista armonico, oltre a uno strenuo impegno nel mantenere una prospettiva assolutamente contemporanea.

Victor GouldEarthlings

JAZ

Z

Per il suo secondo album da leader edito da Criss Cross, Will Vinson presenta uno dei lavori più audaci del lungo e illustre catalogo dell’etichetta. Accanto a Vinson e al suo sax contralto troviamo artisti di statura mondiale: Antonio Sanchez alla batteria e Gilad Hekselman alla chitarra. Insieme, affrontano quattro brani originali e quattro perle del “Great American Songbook” i cui punti salienti sono melodia, destrezza ritmica e uno spirito di apertura. Con una buona dose di genio, i tre riescono a dar vita a un disco che farà apprezzare la propria bellezza anche, o forse sarebbe meglio dire soprattutto, dopo svariati ascolti.

Will VinsonIt’s All Right With Three

JAZ

Z

Edizione in vinile 180 gr. I Cash Box Kings, autentici maestri del Chicago blues, tornano con un eccitante nuovo concentrato di sound della Città ventosa: una vocalità appassionata, un’armonica robusta, una chitarra pungente e sonorità contagiose. Non a caso i Cash Box Kings sono apprezzati in tutto il mondo per la capacità di creare un blues corposo e senza tempo. “Hail To The Kings!” è il loro decimo album, il secondo su etichetta Alligator, e propone undici brani originali nuovi di zecca e delle rinvigorenti rivisitazioni di “I’m The Man Down There” di Jimmy Reed e di “Sugar Daddy” di Mercy Dee Walton. Presta la sua arte per una delle tracce anche la compagnia di etichetta Shemekia Copeland. Un album ruvido e forte che rivitalizza l’autentico Chicago blues e che non potrà mancare nella collezione dei veri fan.

The Cash Box KingsHail To The Kings!

BL

UE

S

Nominato nel 2018 ai Blues Music Award, il quintetto di Milwaukee torna con un secondo album pubblicato da Blind Pig e intitolato “Ten Thousand Watts”. Registrato in appena quattro giorni a Nashville e prodotto dal tre volte vincitore di Grammy Tom Hambridge, raccoglie 12 tracce che sono un potente turbinare di originalità ed energia, a confermare la fama di quella che dalla rivista Blues Bytes è stata definita “la sezione ritmica più funky al di fuori di Memphis”. Ad aprire è l’infuocato boogie di “Right On, Right On”, seguito dal roadhouse rock di “Too Mad to Make Up”. La title track è una passionale dichiarazione d’amore del frontman per la sua arte, che lascia poi spazio all’audace “Mischief Man” e a “Great Minds Drink Alike”, per poi rallentare il tempo con “Don’t Rock My Blues”, dall’atmosfera più tradizionale. Il disco è una testimonianza di continua evoluzione autoriale da parte della band, cementata da un notevole affiatamento esecutivo

Altered Five Blues BandTen Thousand Watts

BL

UE

S

Rick Estrin & The Nightcats tornano con un brillante disco di blues e roots composto da brani arguti ed eseguiti con notevole destrezza. Già star del blues, hanno vinto il Blues Music Award come band dell’anno, mentre Estrin ha ricevuto lo stesso riconoscimento nelle categorie artista tradizionale uomo dell’anno, miglior strumentista all’armonica e canzone dell’anno. “Contemporary” sfrutta un blues duro e un rauco roadhouse rock come piattaforma di lancio per una musica roots originale e inebriante. Un vero concentrato di astuzia autoriale, abilità strumentale e groove profondi che si fondono in un sound blues spiccatamente moderno e trovano il proprio culmine nella title track e nel suo vertiginoso mix alla Frank Zappa di Chicago blues, raffinato funk ed energico rock.

Rick Estrin & The NightcatsContemporary

BL

UE

SR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

V I N I L E180gr

Page 8: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

Dodicesimo album, il settimo in studio, della cult band di Boston Session Americana. “North East” è un omaggio alla loro terra, il New England, una terra di frontiera, di approdi per mare dall’Europa, soprattutto dall’Inghilterra e dall’Irlanda. 14 canzoni, tutte cover firmate dai più grandi cantautori e band del North East: James Taylor, Jonathan Ritchman, Morphine, Pixies, Patty Griffin, Donna Summer, Tom Rush, Carly Simon, Bill Morrisey… Un disco che diventa il manifesto di una scena musicale e che è un grande omaggio all’essenza della folk music. Canzoni di epoche diverse eppure così attuali che esaltano le qualità dei Session Americana, uno straordinario collettivo di musicisti che sarebbe riduttivo chiamare band, che nasce nella dimensione live e sfodera strumenti originali come una chitarra Parlor dell’anteguerra, un vetusto organo Estey, un mandoloncello parente del liuto e un’armonica superstite di un incendio. Tutti strumenti che ritroviamo tra le tracce di questo nuovo grande disco che vede la partecipazioni di importanti special guest tra cui Jeffrey Faucault e Kris Delmhorst. La versione italiana pubblicata da Appaloosa contiene 3 canzoni in più rispetto alle altre edizioni che sono composte da 11 tracce anziché 14.

Session Americana North East

RO

CK

Il terzo capitolo della straordinaria saga degli Orphan Brigade è stato concepito e realizzato nei luoghi misteriosi dell’Irlanda del Nord. Tra gli ospiti del disco anche il leggendario songwriter John Prine. Joshua Britt, Ben Glover e Neilson Hubbard sono tornati nella patria irlandese di Glover per una nuova esplorazione collettiva, per un viaggio sempre a cavallo tra fiction e realtà alla ricerca di storie e ispirazioni. In linea con i precedenti lavori, il trio ha preso la sua attrezzatura e ha trascorso una settimana a scrivere le canzoni nei villaggi dei pescatori sulla costa, dentro le rovine del castello di Kinbane, dentro la chiesa francescana di San Patrizio a Glenarm, fondata nel 1465, e persino in mare, a bordo di un peschereccio. Gli impasti vocali e il sound in continuo equilibrio tra musica tradizionale e nuove sonorità sono il marchio della band che per questo nuovo disco vede la partecipazione di straordinari musicisti irlandesi oltre che del leggendario songwriter John Prine, che duetta sul brano “Captain’s song (Sorley Boy)”.

The Orphan BrigadeTo The Edge of the World

RO

CK

Si intitola “Faces” il nuovo album dei Cheap Wine che arriva a due anni di distanza dall’ultimo lavoro in studio “Dreams” uscito nel 2017. Sono spaesati i personaggi di “Faces”. Si sentono fuori posto. Non capiscono la realtà che li circonda. Si guardano intorno attoniti. Imprigionati in un ruolo che non li rappresenta, sbattuti all’interno di un copione del quale avvertono l’ipocrisia senza senso. Si nascondono dietro maschere che costituiscono un lasciapassare rassicurante per il mantenimento di rapporti sociali fittizi. Ma quelle stesse maschere finiscono per annullare la loro personalità e renderli anonimi elementi del gregge, senza riuscire a colmare gli squarci di solitudine che colorano di grigio le loro giornate. Fra saggi prezzolati e profeti di sventura, il messaggio è sempre lo stesso: vedi di stare dalla parte giusta o la pagherai. Sei solo un piccolo ingranaggio sostituibile. Ma c’è chi non si adegua. Le facce raccontano anche senza parlare. Uno sguardo ti entra dentro. E’ espressione dell’anima. Uno sguardo dice più di mille parole. Per questo ogni faccia, alla fine, ha bisogno di qualcuno che la guardi negli occhi. Un album inteso dove la voce di Marco la fa da padrone e i ragazzi suonano a dir poco magnificamente! Feat. Marco Diamantini (voce), Michele Diamantini (guitars), Alan Giannini (drums, percussion), Andrea Giaro (bass) e Alessio Raffaelli (keyboards) e Chiara Cecchini (flute).

Cheap Wine Faces

RO

CK

Real Gone continua il viaggio nei live dei Grateful Dead con il terzo volume della serie Road Trips, “Fillmore East 5-5-70”. In origine disponibile solo al pubblico online della band per il quarantennale di “Workingman’s Dead”, comprende sette delle otto tracce dell’album. In realtà però, questo triplo CD è soprattutto il perfetto accompagnamento per lo show dell’Harpur College di“Dick’s Picks Vol. 8”: offre infatti lo stesso splendido mix di performance acustiche ed elettriche, con una qualità sonora forse superiore. Tra i brani acustici, “The Ballad of Casey Jones”, “Long Black Limousine”, “She’s Mine” e “A Voice from On High” (con John “Marmaduke” Dawson e David Nelson dei New Riders), tutti all’esordio in un’uscita ufficiale della band, “Ain’t It Crazy (The Rub)”, “Silver Threads and Golden Needles” e “Cold Jordan”. In versione elettrica un’intensa “Dark Star” di 20 minuti e una versione da 24 minuti di “That’s It for the Other One”. 3 CD.

Grateful DeadRoad Trips Vol. 3 No. 3 (Fillmore East 5-5-70)

RO

CK

Tim Grimm celebra 20 anni di carriera pubblicando una nuova versione del suo straordinario album d’esordio, “Heart Land”, con un brano inedito e nuovi arrangiamenti. Esce in Italia su etichetta Appaloosa con tutte le traduzioni dei testi in italiano. Disco meraviglioso, già al suo esordio, ma ulteriormente migliorato, come la sua voce che è invecchiata come un buon vino e gli arrangiamenti che vedono il coinvolgimento dei figli Jackson e Connor. Esattamente 20 anni dopo e con una dozzina di dischi alle spalle, Tim, decide di riprendere il suo capolavoro. Aggiunge una nuova canzone, Love More, e coinvolge sua moglie Jan e i figli Jackson e Connor, che all’epoca avevano 5 e 7 anni e furono sicuramente fonte d’ispirazione per le canzoni di quel disco e per la scelta di vita che lo aveva riportato alla sua terra, lontana dalle grandi città e dalla carriera di attore che stava vivendo a Los Angeles. Il genere di Tim Grimm spazia dal folk al country, mantenendo una forte matrice rurale sia nei testi sia nell’accompagnamento delle canzoni. La sua calda voce da narratore si circonda di strumenti tradizionali e la critica lo ha spesso paragonato a Johnny Cash, Woody Guthrie, John Prine e lo Springsteen di Nebraska. Comprende le traduzioni dei testi e 1 brano in più.

Tim Grimm Heart Land Again

RO

CK

R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

APPALOOSA

7

Page 9: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

GIANANDREA NOSEDAGustav Mahler

GUSTAV MAHLER SINFONIA N. 9 IN RE MAGGIORE - 2 LP - 122 / SACD - 187

GUSTAV MAHLER SINFONIA N. 2 IN DO MINORE “RESURREZIONE”2 LP - 099 / SACD - 157

Distribuzione: www.ird.it

GIANANDREA NOSEDANIKOLAJ RIMSKY-KORSAKOV

SHÈHÈRAZADEdisponibile in formato SACD - 193

Page 10: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

“Wes’s Best: The Best of Wes Montgomery on Resonance” è una compilation che comprende dodici brani scelti del grande chitarrista jazz Wes Montgomery, per un totale di oltre 60 minuti di musica. I pezzi sono tratti da “Echoes of Indiana Avenue” (2012), “In the Beginning” (2015), “One Night in Indy” (2016), “Smokin’ in Seattle” (2017) e “Back on Indiana Avenue” (2019). Resonance Records lavora da ben nove anni con la fondazione che gestisce l’eredità del musicista per riportare alla luce i suoi preziosi inediti. Per l’occasione, Resonance ha scelto per l’uscita una veste grafica disegnata dall’illustratore giapponese Takao Fujioka, appassionato di jazz e redattore del mensile di Osaka “Way Out West”.

Wes MontgomeryWes’s Best: The Best of Wes Montgomery

JAZ

Z

“Smile With Your Heart: The Best of Bill Evans on Resonance” accompagna gli ascoltatori alla scoperta dei quattro album realizzati dall’etichetta americana dopo un lavoro di ricerca condotto con la fondazione che gestisce l’eredità del musicista, che ha consentito di riportare alla luce dei preziosi inediti del grande pianista jazz. I brani selezionati per questa compilation sono tratti da “Live at Art D’Lugoff’s Top of the Gate” (2012), “Some Other Time: The Lost Sessions from the Black Forest” (2016), “Another Time: The Hilversum Concert” (2017) e “Evans in England” (2019). Quest’ultimo è stato pubblicato per la prima volta in LP in edizione limitata in occasione del Record Store Day. Per questa uscita Resonance ha scelto una veste grafica disegnata dall’illustratore giapponese Takao Fujioka, appassionato di jazz e redattore del mensile di Osaka “Way Out West”.

Bill EvansSmile With Your Heart: The Best of on Resonance

JAZ

Z

In occasione del suo decimo anno d’attività Resonance lancia una serie di compilation che offrono agli ascoltatori uno sguardo approfondito nel suo prestigioso catalogo, che spazia da artisti più moderni a giganti di cui l’etichetta ha riscoperto brani fino a quel momento inediti. “Jazz Piano Panorama: The Best of Piano Jazz on Resonance” presenta attraverso 12 perle di virtuosi del piano come Marian Petrescu e Dado Moroni, stelle nascenti come John Beasley e Donald Vega e grandi jazzisti come Bill Evans, Tommy Flanagan Jaki Byard, e Gene Harris, proponendo un’ampia gamma di stili. Per l’occasione Resonance si è rivolta per la veste grafica a un illustratore d’eccezione: il giapponese Takao Fujioka, appassionato di jazz e redattore del mensile di Osaka “Way Out West”.

AAVVJazz Piano Panorama: The Best of Piano Jazz

JAZ

Z

Il 18 settembre la Sala Grande del Teatro Franco Parenti di Milano ha ospitato il concerto di Dino Betti Van Der Noot, a capo della sua grande orchestra che raggruppa alcuni fra i più significativi musicisti italiani. Sarebbe difficile identificare Betti semplicemente come un jazzista: nato nel jazz e in una non meno intensa conoscenza della musica accademica, è andato molto oltre, esprimendo una cifra personalissima ed elaborando un linguaggio che è sintesi di una molteplicità di linguaggi e di esperienze. Il concerto è stato l’occasione per conoscere “Two Ships In The Night” (Audyssey Records), il nuovo disco di Betti, compositore che ogni volta sa infondere emozioni senza mai rinunciare alla capacità di porsi e di porci delle domande, di descrivere il nostro mondo con ansia, affetto, partecipazione e di illustrarcelo con uno spirito poetico vigile e vivido. Senza indulgere ad altro che a una vena compositiva che si stempera in una tavolozza orchestrale estremamente ricca e originale.

Dino Betti Van Der NootTwo Ships in the Night

JAZ

Z

In occasione del suo decimo anno d’attività Resonance lancia una serie di compilation che offrono agli ascoltatori uno sguardo approfondito nel suo prestigioso catalogo, che spazia da artisti più moderni a giganti di cui l’etichetta ha riscoperto brani fino a quel momento inediti.“Sing a Song of Jazz: The Best of Vocal Jazz on Resonance” accompagna gli ascoltatori in un viaggio alla scoperta di stelle nascenti del vocal jazz, come Polly Gibbons e Aubrey Logan, e di vocalist leggendarie come Sarah Vaughan e Shirley Horn. Per l’occasione Resonance si è rivolta per la veste grafica a un illustratore d’eccezione: il giapponese Takao Fujioka, appassionato di jazz e redattore del mensile di Osaka “Way Out West”.

AAVVSing a Song of Jazz: The Best of Vocal Jazz

JAZ

Z V

OC

AL

R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

9

Page 11: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

jd allen

IRD International Record Distribution• www.ird.it• facebook: www.irdnews.com

houston personwallace roneygeorge cables

Page 12: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

International Record Distributionwww.ird.it

facebook: www.irdnews.com

Page 13: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

12

Max Arrigo è il fondatore dei Nandha Blues, un classic power trio, con sonorità che trovano le loro radici nel “profondo sud”, ben noto per il suo stile chitarristico, emerge la tecnica slide che ha come riferimento grandi axemen quali Duane Allman, e tra i più attuali Derek Trucks. Nandha è un progetto musicale internazionale fin dal 2010, include i talentuosi musicisti italiani Alberto Fiorentino al basso e Roberto Tassone alla batteria. Ciò che unisce i membri della band è il gusto per l’improvvisazione basata sul blues, sul rock e un po’ di jazz. La band nel corso degli anni si è esibita sui palchi di rinomati blues club europei ed americani, nel settembre del 2017 sono stati invitati all’Hotsprings Blues Festival in Arkansas come unica band europea. Nell’Ottobre del 2018 hanno condiviso il palco dell’Arcadium di Annecy in Francia con la Marcus King Band per il prestigioso Arca Blues Festival. Il nuovo album “Nandha Strikes Again”, registrato presso il Meat Beat Studio di Sarre (AO), vanta ospiti prestigiosi quali Eric Saylor della Steepwater Band, Joe Pitts, Big Papa Binns, Mark Johnson e Franher Joseph dei Delta Moon, Enrico Nick Benvenuti al Sax ed altri.

Nandha Blues Nandha Strikes Again

BL

UE

S

A distanza di tre anni circa dal precedente lavoro discografico, con il nuovo album “Musica Parte” si riconferma e si rinnova la peculiarità espressiva del polistrumentista e compositore Franco Olivero. Nel nuovo album le 12 tracce contenute nascono e si sviluppano a prescindere da stimoli, commistioni o commissioni di altra natura artistica. Un lavoro dunque costruito in perfetta autonomia, ma che non si stacca dal quell’abitudine ormai consolidata dell’autore di percorrere con naturalezza stimoli differenti (azz, word musica colta…) per ricongiungerli in un unico mondo espressivo che ne determina un sound quasi immediatamente riconoscibile. Delle dodici tracce contenute dieci recano la firma dell’autore, mentre altre due sono arrangiamenti e rivisitazioni di brani distanti tra loro come epoca e stile, ricompattati dalla coerenza dell’arrangiamento. Il trio che accompagna è costituito da affermati e valenti professionisti del panorama jazzistico (e non solo) italiano quali: Alberto Bellavia al piano, Francesco Bertone al contrabbasso, Paolo Franciscone alla batteria. In tre brani si esprimono, attraverso raffinate tessiture di archi, i fratelli Gianluca e Marco Allocco. Nella title track ospite al basso elettrico il figlio diciottenne del compositore, Elia Olivero.

Franco Olivero Musica Parte

JAZ

Z

Pitchtorch è una band italiana formatasi nel 2018 e composta da Mario Evangelista (voce, chitarra e composizione), Danilo Gallo (contrabbasso e basso elettrico) e Marco Biagiotti (batteria e percussioni). La loro musica è una miscela di Americana, folk, psichedelia, post rock e improvvisazione. Pitchtorch (2019) è il titolo del loro primo album. I membri di questa band hanno diviso il palco con Riserva Moac, The Gutbuckets, Radioscilla, Sousaphonix, Marc Ribot, Rob Mazurek, Guano Padano, The Vickers, L’Albero e molti altri artisti. I Pitchtorch nascono volutamente dall’unione di musicisti con background molto diversi, ma in grado di dialogare secondo un linguaggio comune. Dall’improvvisazione totale al blues, passando per l’Irish folk e la psichedelia, la band ha suonato praticamente tutto, lasciandosi contaminare senza nessun freno.

PitchtorchPitchtorch

RO

CK

Abbiamo conosciuto per la prima volta Alice Pisano un paio di anni fa al Buscadero Day e già da allora ci aveva colpito per personalità e per una voce particolarmente calda e suadente che ben si integra al soft pop d’autore che la cantautrice ci propone . Il grande pubblico l’ha conosciuta invece grazie ad alcune playlist spotify che ne hanno decretato la crescita artistica e commerciale e gli oltre due milioni di ascolti ne sono una prova concreta e tangibile. Nata in Italia ma residente a Londra dove ha maturato un sound moderno che mescola inventiva mediterranea a sonorità anglosassoni è finalmente giunta l’ora di presentarla al pubblico italiano con il suo nuovo EP “Celebrate Life”. L’EP di 4 canzoni a detta di molti contiene testi che giungono direttamente all’anima della gente grazie alla musica che ne apre la via. La produzione è di Ian Barter (Izzy Bizu, Rhys Lewis, Dermott Kennedy) e il lavoro discografico ha ottenuto il supporto tra gli altri della BBC Radio London, BBC Introducing, National Dutch Radio NPO, Radio 2, Spotify (New Music Friday UK, Soft Pop Hits, Mellow Morning...).

Alice Pisano Celebrate Life

RO

CK

Dopo l’ottimo esordio con “Deeper” (2017) Alberto De Gara presenta “Still In Time”, un album che conferma la sua crescita come autore ed interprete. L’artista di Merate si concentra su testi (sempre in inglese) che descrivono un percorso all'interno dell'amore. L'evoluzione dell'album va dalla fine di un rapporto (behind your deep eyes, blue) alla nascita di un nuovo amore (great news), alla contemplazione dell'amore (talkin about you) fino al suo consolidarsi. Musicalmente i toni sono quelli seppia che caratterizzavano l’album d’esordio, ma qui l’ulteriore salto di qualità risulta evidente nelle tessiture degli arrangiamenti e nella ulteriore consapevolezza delle potenzialità espressive della propria bella voce, pilastri che fanno da supporto a melodie riuscite all’interno di canzoni che denotano un songwriting ormai maturo. I rimandi stilistici sono quelli di matrice folk rock inglese in primis ma anche cenni di Nick Cave e, sullo sfondo, del cantautorato californiano. Ottimo il lavoro della band che vede ospiti Andres Villani al sax, Paolo Ercoli alla steel guitar e Luca Redaelli al violino.

Alberto De GaraStill in Time

JAZ

ZR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

EP

Page 14: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

13

Feat. Roberto Olzer (piano), Fabio Buonarota (tromba e filicorno), Lorenzo Cominoli (chitarra classica), il quartetto d’archi composto da: Tatiana Reout, Elisabetta Danelli, Mariella Sanvito, Marlise Goidanich. Special guest in due brani Ivan Segreto voce. Nuovo disco di Sonia Spinello, ormai conclamata protagonista della scena nazionale jazzistica. In compagnia di ospiti eccellenti con un progetto molto ricco, articolato dal punto di vista compositivo e sonoro. Un disco che è manifesto di Sonia Spinello. Un disco dal sapore profondamente intimo, autobiografico, con testi molto forti, che condensa il suo spirito artistico e compositivo confermando non solo le eccellenti doti canore ed intepretative. Qui troverete Sonia Spinello in tutte le sue componenti. La presenza del fido Roberto Olzer al pianoforte assicura eleganza, la tromba ispirata di Fabio Buonarota il lirismo struggente, l’ensemble Estro Armonico ariosità e gentilezza. Un ospite speciale, Ivan Segreto, condivide con Sonia due brani, “Neve”, brano di apertura e chiusura quasi a sottolineare l’inizio la fine di un ciclo e “Sottile”, ispirata composizione dello stesso Ivan Segreto. Sound raffinatissimo di eccellenza audiofila.

Sonia Spinello Sospesa

JAZ

Z V

OC

AL

Un quintetto d’attacco capitanato dal sassofonista Jacopo Jacopetti, con la presenza di illustri ospiti ed una cantante brasiliana dal fascino irresistibile, Heloisa Lourenco, con una voce unica e personale. Un progetto discografico che fa del ritmo il suo asse portante, con notevole varietà di strumenti a percussione e della finezza solistica e canora l’elemento distintivo. Brani di grande suggestione ed impatto immediato con alcune melodie immortali tratte dal repertorio latino americano, soprattutto brasiliano di autori come Chico Buarque, Ivan Lins, Egberto Gismonti, Harry Belafonte, Astor Piazzolla, Alfonso Lobo. Un tuffo nei sapori, colori e ritmi della civiltà musicale latinoamericana. Feat. Marco Ponchiroli (piano), Paolo Andriolo (bass), Enzo Zirilli (drum e percussion).

Jacopo JacopettiProgetto Latino

JAZ

Z

Album di debutto come band leader del contrabbassista, compositore Luca Alemanno. Originario di Alessano in provincia di Lecce, Alemanno vive attualmente negli USA tra a Los Angeles e New York, dopo tre anni a Roma e innumerevoli viaggi in svariate città e Paesi del mondo nel corso degli ultimi dieci anni. Le idee compositive sono legate a doppio filo con l’entusiasmo e la nostalgia di chi vive a migliaia di chilometri da casa, spesso circondato da una cultura ancora inesplorata. Riflettendo sui propri incontri con il familiare e lo sconosciuto, Alemanno si interroga riguardo ai concetti di identità culturale, comunità e indipendenza. Nel condividere il suo processo di ridefinizione del significato di “Casa”, Luca cerca di evocare e ispirare un desiderio di introspezione negli ascoltatori, ciascuno con i propri viaggi intorno al mondo e dentro se stessi. “Il controllo tecnico, la precisione e la facilità che Luca possiede sul suo strumento sono impressionanti. Con la sua musica, riesce a creare nuove direzioni dove la Tradizione del Jazz diventa un trampolino.” Herbie Hancock.

Luca AlemannoI Can See Home From Here

JAZ

Z

Dalla neonata Barnum presentiamo due tra i più grandi virtuosi del jazz italiano che ci offrono il nuovo album “Simul”, un progetto di brani originali e standard jazz. La sua lunga militanza nei Devil Quartet di Paolo Fresu, ha posto Bebo Ferra all’attenzione del pubblico italiano ed europeo come uno dei più interessanti e creativi chitarristi. Infinita la lista delle collaborazione con esponenti di spicco del jazz italiano e internazionale, così come l’elenco dei dischi incisi e dei concerti sia come leader che come co-leader. Andrea Dulbecco tra i più importanti vibrafonisti a livello nazionale e internazionale si è formato sotto la guida di Franco Campioni e specializzato in vibrafono con David Friedman. Come solista ha suonato con le più grandi orchestre italiane ed europee. Bebo Ferra (guitar) e Andrea Dulbecco (vibraphone & marimba).

Bebo Ferra & Andrea Dulbecco Simul

JAZ

Z

Feat. Attilio Zanchi (double bass), Fausto Beccalossi (accordion) e Oscar Del Barba (piano). “Azul” è nuovo trio creato da Attilio Zanchi e formato da tre celebri e virtuosi specialisti nei loro rispettivi strumenti. Svariati generi musicali influenzano la loro musica in una interessante e particolare fusione. Echi di jazz, di musica cubana, argentina e brasiliana formano uno stile personale che influenza le loro composizioni originali. Oltre ai loro brani nel Cd vi sono musiche provenienti da varie culture, in particolare brani appartenenti al mondo latino fra i quali i tradizionali “Historia de un Amor”, “Contigo En La Distancia, “Bachianas Brasileiras no.5” e due brani più moderni quali “Um Anjo” di Egberto Gismonti e “Amar pelos Dois”, che molti ricorderanno perché ha vinto l’Eurovision Song Contest nel 2017.

AzulGiocolieri

JAZ

ZR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

Page 15: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

14

Vito Di Modugno è tra le figure più note al pubblico non solo nazionale nell’ambito soprattutto del jazz contemporaneo segnatamente al suo ruolo di hammondista tra i più quotati a livello internazionale. Vito Di Modugno è apparso anche nella speciale classifica di Down Beat (la più autorevole rivista di jazz al mondo) tra i migliori interpreti dello strumento. Con “Songs From The Soul” Vito Di Modugno esprime al meglio questa sua potenzialità, unendo e miscelando vari sound, dal soul, al gospel, dal funk al jazz. Insieme a lui alcuni musicisti con i quali Vito ha consolidato negli anni rapporti di collaborazione, tutti di grande prestigio e fama nazionale (Feat. Massimo Manzi drums, Michele Carrabba sax, Patrizia Conte vocal in 6 brani, Pietro Condorelli guitar).

Vito Di Modugno QuartetSongs From the Soul (With Patrizia Conte)

JAZ

Z

Guido Di Leone è chitarrista la cui notorietà ha varcato le soglie nazionali. Vanta collaborazioni storiche con personaggi di grande prestigio. Una delle sue peculiarità è sempre stata quella di proporre riarrangiamenti di standards filtrando tutto grazie ad una preparazione ed ad una esperienza più che trentennale descrivendo quasi sempre parabole minimaliste con interventi solistici ed arrangiamenti di gran classe. In una formula quasi cameristica, elegante e raffinata allo stesso tempo “Parents” propone brani della tradizione ed originali. Supportato in questa avventura da un solista d’eccellenza, il trombettista Jim Rotondi, americano. Al contrabbasso Paolo Benedettini, partner ritmico solido ed elegante ed elegante al tempo stesso.

Guido Di Leone TrioParents

JAZ

ZR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

REGIONE PUGLIA - FSC 2014/2020 - Patto per la Puglia - Investiamo nel vostro futuro

PROGRAMMAZIONE PUGLIA SOUNDS RECORD 2019

IRD - International Record Distribution• www.ird.it• facebook: www.irdnews.com

Page 16: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

Giulio Cesare Ricci,

SCOTT HAMILTON & FRIENDS1LP - 129

GIOVANNI BATTISTA PERGOLESISTABAT MATER - 1LP - 130 / SACD - 200

SHADES OF CHET - RAVA, FRESU, BOLLANI, PIETROPAOLI, GATTO2LP - 127 / SACD - 194

Page 17: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

Mastro Vinilepresenta:

Signoricci Vinyl, 180gr. Virgin Vinyl Pressing, Pure Analogue Recording, Pure Analogue Cutting, Machine Wired by Signoricci, One-Stage Pressing Process, Heavy Quality Sleeves, 33rpm

OMAGGIO A HEIFETZSALVATORE ACCARDO - VIOLINO& LAURA MANZINI - PIANO1LP - 125 / SACD - 196

35TH FONÈ ANNIVERSARY JAZZ RECORDINGS

1LP - 123 / SACD - 195

RAIZ & MESOLELLA - DAGORED1LP - 117 / SACD - 188

Titoli disponibili anche in SACDDistribuzionewww.ird.itfb: www.irdnews.com

Page 18: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

Il nuovo album per la Dodicilune del musicista toscano Fabrizio Bai (chitarra classica sette corde e cori), nelle sue sette composizioni originali, è affiancato da Raffaele Toninelli (contrabbasso, cori) ed Emanuele Pellegrini (batteria, percussioni, cori). Il disco sarà presentato ufficialmente, nel giorno dell'uscita (sabato 14 settembre - ore 18:30) nel Piccolo Auditorium San Rocco di Marina di Grosseto. Le sonorità sono quelle tipiche della musica latina, con forti contaminazioni mediterranee, in particolare nell’arabeggiante brano di chiusura “Argis”. Tutto l’album vuole però raccontare un percorso ormai intrapreso da più di dieci anni da questo trio di musicisti dalle svariate esperienze artistiche, che “Comunque sia…” si ritrovano ogni tanto insieme per produrre musica e coltivare esperienze di vita comuni.

Fabrizio Bai TrioComunque Sia...

JAZ

Z

Il disco nasce dal desiderio di rileggere e sviluppare un songbook sui camei più significativi dell’immensa produzione artistica del britannico David Sylvian. L’intreccio dialettico e creativo del disco - che ospita le note di copertina di Roberto Ottaviano - è affidato alla voce elegante della cantante leccese Serena Spedicato, al pianismo sapiente e raffinato di Nicola Andrioli, pugliese d’origine ma da anni residente in Belgio, anche autore degli arrangiamenti originali appositamente scritti per questa produzione, al ricercato suono del trombettista scandinavo Kalevi Louhivuori e al profondo spessore poetico del percussionista Michele Rabbia. Attraverso la libera espressione del linguaggio dei quattro musicisti, il disco fruga e ricerca quel fil-rouge che avvicina l’opera di Sylvian alle atmosfere aperte, intime e rarefatte del jazz europeo, esalta le caratteristiche “nascoste” nei suoi viaggi sonori e le tramuta in una rilettura musicale con un sigillo personale che esalta il significato stretto e spirituale dei suoi testi, delle sue melodie e delle sue armonie. Il suono del disco è frutto del lavoro di Stefano Amerio presso Artesuono Recording Studios.

Serena Spedicato / Nicola AndrioliThe Shining of Things (Dedicato a David Sylvian)

JAZ

Z V

OC

AL

Prodotto da Dodicilune nella collana editoriale Koinè esce “Laura Avanzolini Sings Bacharach”. Il disco è dedicato a Burt Bacharach, uno dei più intriganti e geniali autori di canzoni del nostro tempo, canzoni rese immortali dall’interpretazione di voci straordinarie come Dionne Warwick, Aretha Franklin, Barbra Streisand, Luther Vandross. Nei dieci brani (Anyone Who Had a Heart, Close to You, The Look of Love, Wives and Lovers, That's What Friends Are For, I'll Never Fall in Love Again, The April Fools, I Say a Little Prayer, Raindrops Keep Fallin' on My Head, Baby It's You), con arrangiamenti originali di Michele Francesconi, la cantante è affiancata da Giacomo Uncini (tromba e flicorno), Antonangelo Giudice (sax tenore e clarinetto), Paolo Del Papa (trombone), Walter Pignotti (chitarra e banjo), Tiziano Negrello (contrabbasso), Michele Sperandio (batteria). CD….

Laura AvanzoliniSings Bacharach

JAZ

Z V

OC

AL

R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

martin tingvallTHE ROCKET

IL NUOVO SOLO ALBUM DEL PIANISTA DEI TINGVALL TRIO

www.ird.it

Page 19: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

18

Dopo anni di frequentazione, il clarinettista toscano Mirco Mariottini ed il pianista milanese Stefano Battaglia si sono finalmente incontrati in studio di registrazione, sotto l’orecchio attento di Stefano Amerio, lasciandosi trasportare da una comune attitudine alla libera improvvisazione. Da quella splendida seduta sono state scelte le dodici tracce che danno vita ad un disco dove trova mirabile e compiuta espressione quella che non è esagerato definire “the art of duo”. Ognuna delle improvvisazioni è dedicata a un musicista, sicuramente importante per la loro formazione. Brani di Jimmy Giuffre, Paul Bley, Stravinsky, Aznavour, Bruno Maderna, Komeda, Sainkho. Se Stefano Battaglianon ha certo bisogno di presentazioni, il disco ci consente di apprezzare anche il talento straordinario, specie al clarinetto basso, di Mirco Mariottini, oggi uno dei più importanti “eredi di Eric Dolphy”, secondo il flautista americano James Newton.

Stefano Battaglia & Mirco MariottiniMusic for Clarinets and Piano

JAZ

Z

A dieci anni da “Profumo d’Africa” Caligola pubblica il nuovo album da leader di Paolo Ghetti, tra i più apprezzati e richiesti contrabbassisti italiani da almeno vent’anni. Lo troviamo qui alla testa del Melody Quartet, con cui dal 2017 lavora su un repertorio formato per lo più da brani tratti dai musical di Broadway. L’approccio del jazzista romagnolo ad un repertorio che potrebbe apparire inflazionato è quanto mai fresco ed originale. Grazie ai suoi brillanti arrangiamenti ogni brano si arricchisce di nuovi colori, e viene riletto con un piglio soul–funk molto più vicino alla sensibilità dei nostri tempi. Ghetti, la cui cavata agile e profonda risplende in ogni momento della registrazione, è qui affiancato dall’esperto e raffinato pianista Massimiliano Rocchetta e dai più giovani ma altrettanto preziosi Andrea Elisei, batteria, Alessandra Abbondanza, cantante cesenate che in questo contesto ha la grande responsabilità di “dar voce” alle suggestioni americane del leader.

Melody QuartetCardinal Points

JAZ

Z

A otto anni da “Chacmools”, il contrabbassista altoatesino Norbert Dalsass torna a far parlare di sé con un altro interessante lavoro programmatico alla testa di E–volution, affiatata formazione con cui negli ultimi anni ha pensato, sviluppato e quindi realizzato “Albatros”, curandone ogni dettaglio fino al mastering finale. Come il titolo lascia immaginare siamo in presenza di una sorta di suite circolare, dove inizio e fine coincidono, suddivisa in più movimenti che hanno come filo conduttore il lirismo nostalgico di Our Aim, cantato ben quattro volte da Annika Borsetto, autrice dei disegni del booklet e protagonista anche dell’altra canzone dell’album, l’altrettanto intensa Song for Pete. L’albatro, guida gli ascoltatori nei loro mondi onirici con una musica che, come il suo volo, prende lentamente quota, a partire dal brano che gli dà il titolo e ne costituisce l’assunto programmatico. In questo suggestivo viaggio musicale si passa da momenti di quiete a sequenze ritmicamente sostenute, con contrasti timbrici esaltati dal suono alterato della chitarra (Zirmait, Ari’s) e dalle note acute della tromba (Peace Convention), nonché da un utilizzo estremamente raffinato dell’elettronica (A Fanfare Reminds Your Way Back).

Norbert Dalsass & E-VolutionAlbatros

JAZ

ZR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

Terzo album da leader del sassofonista veneziano Nagual (nome mediato dalla tradizione indigena messicana), alias Giovanni Ancorato, che viene dopo quello del debutto, “Quintessenze” e “Private Music”. Anche in questo lavoro i brani, tutti composti da Nagual, si presentano come una sintesi di vari stili, non solo jazzistici; il jazz si mescola infatti ad altre musiche etniche, latinoamericane soprattutto, ma anche africana ed indiana. È un jazz che riflette e sintetizza il vissuto del musicista veneziano, che da vari decenni naviga per il mondo incontrando quindi, in prima persona, le più diverse culture musicali. Il quintetto guidato da Nagual, a suo agio sia al tenore che al soprano, appare sufficientemente affiatato ed equilibrato per affrontare con disinvoltura ogni atmosfera ed umore, rafforzato da anni di lavoro comune, forte soprattutto delle qualità strumentali della chitarra di Dario Zennaro e della batteria di Luca Colussi. Ma non sono da meno i più giovani e meno noti Gianpaolo Prata e Marco Vavassori. È un jazz, quello di Nagual, capace non solo di evocare paesaggi lontani, ma di condurci per mano con soavità e leggerezza alla scoperta di un mondo spirituale che possiamo trovare prima di tutto dentro noi stessi.

Nagual Sketchbook

JAZ

Z

“Dada” è il disco che non ti aspetti. Il disco del debutto del pianista foggiano Roberto De Nittis, già noto agli addetti ai lavori per far parte delle formazioni di Mauro Ottolini e Roy Paci, colpisce e stupisce. Già dal primo brano, L’alchimista, il leader riesce a catturarci e farci entrare nel mondo magico e fiabesco che ha saputo creare; ed è facile lasciarsi trascinare, come Alice, in quel fantastico paese delle meraviglie. Sono al suo fianco i fedeli Glauco Benedetti, Sebastian Mannutza e Zoe Pia, che un anno fa gli ha regalato una splendida bimba (presente nel disco) – questo è anche il quartetto della clarinettista sarda che ha pubblicato con Caligola «Shardana» – ed ancora lo specialista del therenim Vincenzo Vasi, Davide Tardozzi, Marcello Benetti, che porta un gusto ed un groove affinati nell’ormai lungo esilio a New Orleans. C’è infine, come ospite speciale, Ada Montellanico, che con classe ed intelligenza è stata al gioco, fornendo un importante contributo alla riuscita del lavoro.

Roberto De NittisDada

JAZ

Z

CD o LP

Page 20: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

Lara Puglia (voce), in collaborazione con Luca Savazzi (piano) e Stefano Carrara (double bass), pubblica il suo nuovo album “My Lotte”, inciso per la Notami Jazz. Il progetto nasce da un lavoro di ricerca che attraversa l’opera del compositore tedesco Kurt Weill in un crocevia di linguaggi tra classico e popolare, jazz e contemporaneo, ispirandosi a celeberrime interpretazioni, orchestrazioni e arrangiamenti che vanno dalle prime versioni delle opere di Brecht fino alle rivisitazioni di Bruno Maderna e Laura Betti, Milva e Giorgio Strehler, Gil Evans e Miles Davis, Dee Dee Bridgewater. Fu grazie alle qualità vocali e alle doti interpretative della moglie Lotte Lenya che prese corpo il mondo poetico e musicale di Kurt Weill e proprio a questa figura è simbolicamente intitolato il CD. Un progetto dedicato ad un mondo visionario capace di concretizzare in una nuova forma teatrale e musicale la dolcezza, la sensualità, il pudore, l’irruenza di un universo femminile attraversato da cambiamenti epocali.

Lara PugliaMy Lotte (The Song of Kurt Weill)

JAZ

Z V

OC

AL

Il pianista statunitense Mike Melillo pubblica il suo nuovo album “Three For Tea”, inciso per la Notami Jazz, in trio insieme ad Elio Tatti (Bass) e Giampaolo Ascolese (Drums). Mike Melillo, pianista e compositore storico del jazz internazionale, statunitense di nascita ma italiano di adozione. Pianista di Sonny Rollins, Phil Woods (con il quale ha vinto anche un Grammy Awards), Ben Webster; un approccio alla musica profondamente intimo, personale e sempre originale nelle performance live. Proprio come in quella che si ascolta in “Three for tea” al fianco di Giampaolo Ascolese alla batteria ed Elio Tatti al contrabbasso. Le linee ritmico-melodiche dei tre si intrecciano e si integrano con consapevole maestria e saggezza musicale nei brani in scaletta che vanno da composizioni originali di Melillo fino a standard rivisti e reinterpretati dal trio. Un disco che non può mancare nelle discoteche degli appassionati di jazz.

Mike Melillo TrioThree For Tea (Live In Latina)

JAZ

Z

Alfredo Laviano e Angelo Comisso hanno unito la loro arte musicale e hanno realizzato un lavoro originale, interessante e caratterizzato da sonorità nuove e accattivanti. Nove tracce, ciascuna contraddistinte da interessanti peculiarità, si snodano attraverso un percorso di grande effetto e di profondo impatto emotivo. Il loro susseguirsi si unisce all’arte figurativa con opere ispirate da artisti in un viaggio iconografico nel tempo che comprende svariate forme espressive. La musica è variegata e d’atmosfera, e trasporta l’ascoltatore in una piacevole dimensione ricca di sensazioni che conducono in uno stato estatico di sospensione del tempo e della realtà. Angelo Comisso (batteria) Alfredo Laviano (piano).

Angelo Comisso & Alfredo LavianoMusiche Scritte con Matita Senza Punta

JAZ

ZR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

International Record Distributionwww.ird.it • fb: www.irdnews.com

HANS THEESSINK19

Page 21: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

Dopo un inizio cantando jingle pubblicitari, Janie Fricke ha iniziato il percorso per diventare una delle più grandi cantanti country degli anni ’80. Trasferitasi a Nashville, ha fatto da corista a Dolly Parton, Barbara Mandrell, Crystal Gayle, Ronnie Milsap, Lynn Anderson, Tanya Tucker, Conway Twitty, Eddie Rabbitt e altri. Ma è stata una frase cantata in “Stranger” di Johnny Duncan a regalarle la notorietà e la firma con la Columbia, nel ’77. Rilanciata come cantante di ballate, tra l’82 e l’83 ha infilato sei hits e vinto due Country Music Association Award come vocalist donna. Ora Real Gone ha raccolto per la prima volta tutte le sue hits in un doppio CD: 38 successi che coprono gli anni tra il 1977 e il 1989, più tre extra. 41 brani in 2CD.

20

Nei primi anni ’60 la compianta Keely Smith formava con Louis Prima la coppia reale di Las Vegas, ma la separazione da Prima diede il via alla sua carriera solista, i cui migliori lavori nacquero alla Reprise di Frank Sinatra. Negoziando con l’etichetta, la Smith riuscì perfino a ottenere la proprietà dei suoi master e ora i suoi eredi hanno collaborato con Real Gone per ripubblicare finalmente i classici incisi per Reprise, fuori catalogo da oltre 50 anni. Il più raro tra gli album per Reprise, “You’re Breaking my Heart” del 1965, debutta ora su CD. Si tratta di una perla salvata dall’oblio, con cover di “Crazy” di Willie Nelson e Patsy Cline e “Sunday Mornin’” di Neal Hefti. Questa edizione ampliata, rimasterizzata dai nastri originali, comprende un’altra rarità, il demo inedito di “Call Me” di Tony Hatch.

Keely SmithYou’re Breaking My Heart

JAZ

Z V

OC

AL

Real Gone continua il suo viaggio attraverso i classici anni ’70 di Johnny Mathis alla Columbia con un doppio CD. Ad essere riproposti, rimasterizzati per l’occasione, sono “The Heart of a Woman” del 1974 e “Feelings” del 1975. Si tratta di un’edizione ampliata che vanta ben nove bonus track. In “The Heart of a Woman”, al fianco di Mathis c’erano il leggendario produttore della Motown Johnny Bristol, autore dei brani del disco, e l’arrangiatore Paul Rise. Il disco comprende una sensuale cover di “Feel Like Makin’ Love” di Roberta Flack e una sorprendete versione di “Wendy”, brano tratto dalla colonna sonora del film di blaxploitation “Dinamite, agguato, pistola”. “Feelings”, prodotto da Jack Gold, ha invece presentato al mondo la suggestiva versione di Mathis di “99 Miles from L.A.” di Albert Hammond e Hal David. Tra le bonus track sono presenti due pezzi prodotti dal compositore Roger Nichols e una rara session che riuniva Johnny con il produttore e autore Jerry Fuller.

Johnny MathisThe Heart of a Woman / Feelings

RO

CK

I Rain Parade sono stati uno dei fari dei leggendario movimento rock alternativo Paisley Underground della Los Angeles di inizio anni ’80. Questo loro disco del 1983 è di sicuro uno dei migliori prodotti del movimento, nonché l’unico della band a proporre la line up originale, che comprendeva il polistrumentista Will Glenn, il batterista Eddie Kalwa, il bassista Stephen Roback e i chitarristi David Roback e Matt Piucci. Si tratta di uno di quei rari album in cui le influenze risultano evidenti ma vengono poi trascese. Real Gone lo ripropone dopo più di trent’anni in LP in edizione limitata, conservando la veste grafica originale.

The Rain ParadeEmergency Third Rail Power Trip

RO

CK

Dal catalogo anni ’70 e ’80 di Johnny Mathis alla Columbia Records due CD (acquistabili separatamente) con tre album in edizione ampliata. “I Only Have Eyes for You / Hold Me, Thrill Me, Kiss Me” presenta lavori del ’76 e del ’77 prodotti da Jack Gold e arrangiati da Gene Page (anche arrangiatore di Barry White). Nel primo figurano l’apprezzata “Yellow Roses on Her Gown” e la natalizia “When a Child Is Born”, mentre nel secondo Mathis omaggia Barbra Streisand con una romantica “Evergreen”. Tra le bonus track, “Experience” e una cover di “If It’s Magic” di Stevie Wonder. “Different Kinda Different” (di nuovo con l’accoppiata Gold/Page) propone i duetti pop/soul con Paulette McWilliams “Different Kinda Different” e “I’d Do It All for You”. Nell’edizione ampliata, ben nove bonus track, tra cui una morbida versione di “Three Times a Lady” di Lionel Richie e i nuovi brani incisi per la retrospettiva dell’81 sui venticinque anni di carriera di Mathis.

Johnny MathisDifferent Kinda Different

RO

CK

Janie FrickeIt Ain’t Easy (The Complete Hits)

JAZ

ZR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

Johnny MathisI Only Have Eyes

For You & Hold Me, Thrill Me, Kiss Me

RO

CK

LP

Page 22: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

Esce per la prima volta su etichetta M.C. Records un album dei Lee Boys. “Live On the East Coast”, prima uscita della band da “Testify” del 2012, presenta alcune performance dal vivo tratte da tre concerti del 2018: quello al Rivers Theater di Martinsville, in Virginia, quello al Suwannee Roots Festival di Live Oak, in Floridas e quello del “Thanksgathering” di Allan Law a Winston Salem, in North Carolina. L’album è un concentrato dell’esclusivo mix di soul, funk, blues e R&B che ha reso la band tanto amata anche tra una lunga lista di artisti come Bob Weir dei Grateful Dead, gli Allman Brothers, i Los Lobos, i Gov’t Mule, la Derek Trucks Band con Susan Tedeschi, i North Mississippi Allstars e molti altri che hanno voluto scrivere o esibirsi con loro. “Live On The East Coast” proietta questo marchio di fabbrica nella contemporaneità, con un fervore e un’energia che sapranno entusiasmare.

The Lee BoysLive on the East Coast

BL

UE

S

I “sei identici racconti” di Alessandro Ducoli, altrimenti detti I RACCONTI DEI CONTINENTI, raccolti in un unico volume con la “colonna lirica” SANDROPITECO in bonus CD. Il Cd contiene 22 canzoni inedite in versione Remastering, dieci musicisti allo stato brado, centinaia di immagini, suoni e suggestioni. Un “elogio alla follia” dissacrante e autodistruttivo.

Alessandro DucoliSei Identici Racconti

RO

CK

The Barbagianna’s, alias Alessandro Ducoli e Valerio Gaffurini. Un album di 8 canzoni “inedite” ripescate da disastrose giovanili avventure musicali. In una veste decisamente “adulta”, rivivono alcuni episodi di Rosso, demotape del 1994. Amori “storti”, risse notturne e strade sempre sbagliate. Ecco cosa racchiude questo “Gufi, Allocchi, Barbagianne E Altre Giovani Streghe”. Un album per “giovani streghe”, proprio perché stregaformi sono comunemente detti tutti i rapaci notturni, da quelli più sicuri, fino a quelli più chiari, strampalati e guasconi. Arrangiato e suonato da Alessandro Ducoli e Valerio Gaffurini. Registrato e mixato da Valerio Gaffurini (Cromo Studio) e Paolo Costola (Mac Wave). Grafica di Armando Bolivar con copertina di Nic Delso. In edizione remaster DELUXE EDITION con bonus live.

The Barbagianna’s ProjectGufi, Allocchi, Barbagianne e altre Giovani Streghe

RO

CK

Due stranieri si incontrano al confine della propria musica, della propria lingua e della propria umanità, per ritrovarsi catapultati a bordo di un accordo spaesato che muove le sue note altrove, senza sapere bene dove, in esplorazione, nell’ascolto e nello stupore, vibrando di storie e territori, vicini o lontani. Un incontro per costruire un ponte fatto di musica, di canto e di racconto, in cui potersi ritrovare, raccogliere note vagabonde, condividere pensieri, emozioni, sguardi, luoghi, desideri, gioia e poesia. Musica popolare abruzzese e cantautorato olandese si incontrano così in un unico accordo, anzi, in un’accordanza di suoni e canzoni. Una musica di frontiera, una musica per stranieri in patria, una musica per chi è amico del mondo, una musica per tutti. Per chi va, per chi torna e per chi resta.

Marcello Sacerdote & Mathijn Den DuijfAccordi Spaesati (Incontro Musicale Al Confine Tra Olanda e Abruzzo)

WO

RLD

MU

SIC

Una raccolta di racconti e di novelle in un continuo crescendo e discendendo di emozioni. Tutto in un unico volume con la “colonna lirica” DIAVOLI E CONTRARI in bonus CD. Diavoli e contrari, composto da 14 canzoni, si affianca alle ormai consolidate avventure donquijotesche già iniziate con Divanomachia (2016) e solo apparentemente deviate da I sigari fanno Male (2017), riuscendo a confondere ulteriormente le coordinate emotive dell’intero progetto “Ducoli”. Scritto e arrangiato dai due compari di baldoria Ducoli-Gaffurini, registrato e mixato al Cromo Studio e ai Mac Wave Studios in collaborazione con Paolo Costola, è stato suonato con Andrea Gipponi (basso), Alberto Pavesi (batteria), Vittoria De Marchi (oboe), Davide Mazzardi (pianoforte), Michele Gazich (violino), Paolo Malacarne (tromba), Titti Castrini (fisarmonica) e Dorian Rush (handpan).

Alessandro DucoliIl Naufragar m’è Dolce

RO

CK

R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

LIBRO + CD

LIBRO + CD

21

Page 23: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

22

Quinto album per questa country band tutta da ballare! I Crazy Bulls ci prendono gusto e sfornano un nuovo album particolarmente caro al gruppo perché parla di loro stessi. Questa volta hanno sentito più narratori che scrittori di canzoni da ballo. Tuttavia le loro canzoni sono danzate e questo li riempie di gioia, è un sogno che continua a diventare realtà. Vogliono anche rendere omaggio con una cover di cui si sono affezionati, che era solita aprire i loro concerti a partire dal 2013, ovvero “Play Something Country di Brooks & Dunn”. Sette brani dei dieci contenuti nell’album erano già stati pubblicati e ballati ovunque.

The Crazy Bulls BandPale Purple

CO

UN

TR

Y

Il nuovo album ora disponibile anche in CD di Gene Guglielmi realizzato in collaborazione con il gruppo Bolognese degli Avvoltoi. Un album di 10 brani che non mancheranno di entusiasmare i suoi fans, vecchi e nuovi. Disponibile in LP o in CD con 2 Bonus Track.

Gene Guglielmi e Gli AvvoltoiLa Vita è un Sogno

RO

CK

Rita Girelli nasce come cantautrice incidendo il suo primo 45 giri a 16 anni. A 23 anni inizia il suo percorso musicale come bassista, entrando nel mondo del blues. Alla fine degli anni ‘80 collabora con Antonio Grammettieri, Arthur Miles, Sergio Montaleni ed altri. Nei primi anni ‘90 si unisce alla Fandango Blues Band di Gaetano Pellino. Insieme, nel ’96, vincono il BridgetownBluesFestivaldi Perth come miglior band di blues elettrico del West Australia.Nel 2002 inizia la collaborazione con i Groove City accompagnando artisti quali Sax Gordon, Charlie Wood, Tony GreeneDaria Biancardicon cui partecipano al Porretta Soul Festival. Successivamente collabora con Vince Vallicelli e Pippo Guarnera, partecipando a Popoli Blues, Cusercoli Bluese altri blues festival. Alternandosi fra basso e chitarra, dal 2010 al 2016, con Sara Zaccarelli, partecipa a molti festival blues e incide 2 CD di musica soul e blues, fra cover e brani originali. Queste collaborazioni continuano tutt’oggi, con l’aggiunta di quella con Tolo Marton, coi Crazy Bulls e Mitch Wood. “Welcome” è la sua produzione più matura, dove torna cantautrice. Tutti i brani dell’album sono caratterizzati da un suono grezzo e un linguaggio diretto, un rock intimista con venature blues.

Rita Girelli Welcome

RO

CK

BL

UE

S

Eusebio Santiago Azpiazu (1981-1966), fratello del noto band leader Don, adottò il nome Mario Antobal quando diventò manager e produttore del fratello. Quando Don smise di suonare, Mario fondò un suo gruppo dance, Antobal’s Cubans, ottenendo grande successo durante la Grande depressione degli anni ’30. Con la moglie, l’autrice di canzoni Marion Sunshine, negli anni successivi divenne editore e nel ’59 continuò a lavorare come produttore. Lanciò una serie di album orchestrali sul mercato statunitense, collaborando con i migliori musicisti cubani. A dirigere la band era il compositore Obdulio Morales, anche arrangiatore con Chico O’Farrill, Peruchín, Gilberto Valdés e René Hernández, i migliori del campo. I quattro album di questo cofanetto, “Ay Caramba!”, “Agua! Agua!”, “Día de Reyes” e “Mango Mangué”, contengono il meglio della dance cubana con il sound della big band Antobal’s Cuban All Stars.

Antobal’s Cuban All StarsHavana Big Band Sound!

LA

TIN

JA

ZZ

Don Shirley (1927-2013) era un pianista e compositore di musica classica e jazz, considerato tra i migliori pianisti dell’epoca. Già noto nel giro dei locali, Shirley suscitò l’attenzione e in seguito il plauso della critica grazie a un’apparizione in un noto varietà televisivo. Il controverso stile di Shirley era caratterizzato dall’impiego di alcune delle forme e tecniche musicali più alte in abbinamento a quelle più popolari e jazz. Nel 1955 attirò ulteriore attenzione per aver eseguito alla Carnegie Hall di New York un concerto per piano scritto per lui da Duke Ellington, in cui ad accompagnarlo era la Symphony of the Air, orchestra scaturita da quella radiofonica della NBC. L’esibizione lo rese uno dei solisti più richiesti e a stupire i suoi ascoltatori era in particolare il modo in cui suonava il jazz, con quel “sound tranquillo” che resta ancora oggi il suo marchio di fabbrica.

Don ShirleyPiano

JAZ

ZR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

Page 24: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

23

Quando Das Stereo Phono-Festival uscì alla fine del 2015, colpì l’ascoltatore come una bomba in un ambiente di entusiasmo generale e in continua crescita per la riproduzione di musica analogica. Nato per sperimentare le prestazioni di giradischi, lettori CD e SACD di tutte le fasce di prezzo, ed è stato apprezzato da tutti. Non c'è da stupirsi che gli ascoltatori abbiano presto richiesto un secondo episodio, identico a quello del doppio LP.

AAVVDas Stereo Phono-Festival Vol. II

RO

CK

Sonorità sulla stessa lunghezza d’onda e un’idea affine di come nasca e si sviluppi la musica: è su questo terreno comune che si sono trovati Büdi Siebert e la New Inspired Ambient Orchestra ed è da qui che sono partiti per organizzare insieme un concerto a Lubecca. I tre musicisti ascoltavano, suonavano e aspettavano l’impulso successivo, che fosse un suono, uno strumento o un’emozione. E il concerto si è dispiegato con onirica sicurezza, anche se non avevano mai suonato insieme prima. Ascoltando la registrazione è poi nata l’idea di intitolare il disco “Silent Music”, la musica del silenzio. Una musica che porta l’ascoltatore in un luogo in cui il mondo sfuma, per lasciare spazio a un altro universo. Tutti i musicisti coinvolti hanno una formazione rock, blues e jazz. Per quanto aleatorie, le composizioni non sono mai superficiali: al contrario, sono dense di groove, swing, di respiro e di potenza. Le sonorità non sono mai eccessive né rarefatte, in un equilibrio perfetto in cui la musica sembra scaturire spontaneamente.

Büdi SiebertThe New Inspired Ambient Orchestra - Silent Music

NE

W A

GE

Nonostante la giovane età, Ricardo Toscano è il più importante musicista jazz del Portogallo. Nel suo sax alto si riflettono echi di Cannoball Adderley, Bird, Stitt e un messaggio che parte dal grande jazz degli anni ’50. Ma il suo atteggiamento è quello di un jazzista del terzo millennio, così come gli arrangiamenti e le composizioni, basati su una modernità in cui tecnica e lirismo sono sempre a braccetto. Nei due pezzi originali appare la tromba di Ingrid Jensen come ospite, mentre gli standard jazzistici sono riletti con un’apertura mentale e un’empatia tra i componenti del gruppo, insieme da sempre, ammirevoli. All’eterna domanda “Cosa c’è di nuovo nel jazz?”, ora possiamo dare una risposta. Feat. Joao Pedro Coelho (piano), Romeu Tristao (doublebass) e Joao Pereira (drums), guest Ingrid Jensen. Edizione limitata in vinile 180 gr.

Ricardo Toscano QuartetWhat’s New?

JAZ

Z

Rita Marcotulli e Matt Wilson suonarono a lungo durante gli anni ’90 nel quartetto di Dewey Redman. Stavolta il progetto si incentra su una serie di composizioni di Redman, già note attraverso varie formazioni (Keith Jarrett, Old and New Dreams) e su qualche standard che il sassofonista amava affrontare dal vivo o in studio di registrazione. Esempio a parte “Answer Me, My Love”, ballad stupenda resa famosa da Nat King Cole e tanti altri, fino a Joni Mitchell, che Rita interpreta come sentito e commovente omaggio al grande leader mai dimenticato. La qualità di registrazione si sposa con un affiatamento del trio stupefacente, tanto da risultare una magnifica scoperta anche per chi già conosce molto bene i musicisti coinvolti. Edizione limitata in vinile 180 gr. LP

Rita Marcotulli / Martin Wind / Matt WilsonThe Very Thought of You (Remembering Dewey Redman)

JAZ

Z

Pur essendo a un anno dalla scomparsa, qui Gianni appare in gran forma, sorretto da una formazione giovane che lo spinge e sorregge in maniera tale da evitare una prestazione di routine. Performance ben lontana dalla prevedibilità, essa appare in realtà un saggio di improvvisazione e swing su temi immortali tratti in massima parte dal repertorio di Duke Ellington, cioè la verità, quella su cui non si può mai bluffare. Uno dei più grandi jazzisti italiani di tutti i tempi, capace di coniugare cuore e cervello come pochi. Quel “Bewitched” finale per solo sassofono è un gioiello che merita la giusta ovazione di un pubblico entusiasta. Feat. Luca Pecchia (chitarra), Giordano Pietroni (contrabbasso), Alessandro Paternesi (batteria), Gianni Basso (tenor sax). Edizione limitata vinile 180gr.

Gianni Basso meetsThe Ellington TrioDon’t You Know I Care (Live At Teatrino Campana 2008)

JAZ

ZR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

S A C D

V I N I L E180gr

V I N I L E180gr

V I N I L E180gr

Page 25: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

SCOTT HAMILTON & PAOLO BIRROPURE IMAGINATION - SACD - 205

TONOLO & BIANCHETTI DUOSONGS WE LIKE - SACD - 176

FAUSTO MESOLELLA CANTA STEFANO BENNICANTO STEFANO - SACD - 149

SALVATORE ACCARDOTHE BEST OF VIOLIN - SACD - 206

CARNOVALE, KRAMER, CONTEI REMEMBER YOU - SACD - 173

BIRRO, ZUNINO, KRAMERCASTELLO NIGHTS - SACD - 150

ANDREA CASTELFRANATOANXANUM - SACD - 204

FAUSTO MESOLELLATAXIDI - SACD - 172

RITA MARCOTULLI - THE LIGHT SIDE OF THE MOONSACD - 182 / LP - 114

Distribuzionewww.ird.itfb: www.irdnews.com

Page 26: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

Il second volume di questa piacevole serie, la colonna sonora perfetta per l’estate, tra pop, rock ‘n’ roll e R&B. In 33 brani degli anni ’56 e dei primi anni ’63, il CD copre ogni aspetto della stagione più bella, tra giornate al mare, scottature, gelati, grigliate e, ovviamente, gli amori delle calde sere d’estate. Materiale raro, interessante per i nostalgici di questo periodo d’oro che comprende una delle primissime registrazioni di Herbie Alpert e la versione di “Tutti i Frutti” di Slim Gaillard & Slam Stewart nella prima versione del 1938

AAVVAnother Banana Split, Please Vol.2

RO

CK

25

34 brani, con libretto di 28 pagine. Per celebrare il cinquantesimo anniversario del primo sbarco sulla luna, Bear Family propone questa splendida raccolta. Oltre a “Fly Me To The Moon” di Anita O’Day e “The Rocket Man” con la melodia russa degli Spotnicks, comprende dei documenti audio interessani come l’annuncio del presidente USA JFK nel settembre del ’62.

AAVVDestination Moon (50 Years First Man on the Moon)

RO

CK

Da casa Bear Family, un’altra pietra miliare del rock. In questo album dedicato a Billy Lee Riley, troviamo le registrazioni più ballabili di questo musicista, che si sarebbe meritato molta più visibilità. Le registrazioni arrivano dalla SUN tra il ’56 ed il ’59 oltre a diverse altre etichette. La splendida confezione digipack, contiene un libretto di 40 pagine oltre ai 35 brani remastered.

Billy Lee RileyRocks

JAZ

Z

33 brani, 76 minuti di musica con un ricchissimo libretto di 40 pagine. Una raccolta di Del Shannon che include registrazioni su varie labels, tra le quali Big Top, Berlee e Amy. La prima raccolta di questo musicista sulla prestigiosa Bear Family.

Del ShannonTwo Silhouettes (The drugstore’s Rockin’)

RO

CK

Lp 180 gr con copertina apribile, 10 brani. Uno tra i più famosi armonicisti bianchi di L.A. prematuramente scomparso, Bear Family lo omaggia con la prima raccolta in vinile che copre quasi tutta la sua breve carriera, prodotto e note di copertina di Bob Corritore, edizione limitata.

William ClarkeHeavy Hittin’ West Coast Harp

BL

UE

SR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

C D

C D

C D

C D

V I N I L E180gr

Page 27: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

26

Un doppio CD che offre un assaggio del blues di Baton Rouge, in Louisiana. Al pari di New Orleans, Memphis o St. Louis, Baton Rouge offre terreno fertile per il blues. Per la prima volta, la storia della scena blues cittadina viene raccontata in tutte le sue sfaccettature, dalle prime incisioni commerciali del 1954 al 1971. Una storia che va oltre il sound della Excello e la musica di Lightinin’ Slim, Slim Harpo, per comprendere anche il folk di Willie B. Thomas, Robert Pete Williams e altri. Il libretto (in inglese) offre una dettagliata presentazione dell’argomento dei brani e della biografia degli artisti. Tutte le registrazioni sono state rimasterizzate con cura per questa uscita in edizione limitata.

AAVVBlues King of Baton Rouge

BL

UE

S

Primo volume di una raccolta dedicata esclusivamente a brani originali di Elvis e a rare cover dei suoi pezzi. Questo primo volume si concentra in 76 minuti su 33 pezzi incisi tra il 1954 e il 1958, tra cui rarissime registrazioni di demo, live e materiali finora inediti. Vi figurano anche artisti colleghi di Elvis alla Sun Records, come Carl Perkins, Jerry Lee Lewis, Sonny Burgess, Vernon Taylor e Mack Allen Smith. Sono inoltre incluse delle rare versioni di brani di Elvis firmate da rocker britannici e pezzi originali influenzati da Elvis, come “Tryin’ To Get To You” degli Eagles e la versione di Freddie Bell di “Hound Dog”. Tra gli inediti mai comparsi prima su CD, Carl Perkins live in televisione nel ’56 con “Blue Suede Shoes”, Mickie Most con “Paralyzed”, registrata in Sud Africa, e Dorothy Collins live al programma “Your Hit Parade”. Con libretto di 36 pagine.

AAVVThe Elvis Presley Connection Vol. 1

RO

CK

Entra a far parte della serie “Rocks!” di Bear Family anche il grande rocker Link Wray. Questo CD raccoglie registrazioni ufficiali di svariate etichette, tra cui Sony, Cadence, Cameo, Epic, Mala, Rumble, Swan e altre, che coprono il meglio di quanto pubblicato da Wray tra il 1958 e il 1966. Tra i brani, anche due rare esibizioni vocali dell’artista, “Ain’t That Lovin’ You Baby” e “Mary Ann”, oltre ad alcuni pezzi pubblicati dal fratello Vernon Wray (alias Ray Vernon) in cui Link suona la chitarra.

Link WrayLink Wray Rocks

RO

CK

Dagli anni ’50 fino alla fine degli ’80, ogni forma di cultura popolare in Mamibia era vietata, per 4 decenni la Namibia ha sofferto il razzismo e la discriminazione da parte del regime di apartheid sudafricano. L’emittente televisiva e radiofonica nazionale NBC gestiva l’unico studio di registrazione. La Bear Family riesuma queste registrazioni di Ben Molatzi, un cantante e cantautore autodidatta di Tsumeb, Namibia, che scrisse bellissime ballate senza tempo. Il CD, con uno splendido libretto di 32 pagine, è composto da 20 brani per quasi 50 minuti di musica.

Ben MolatziNo Way To Go

WO

RLD

MU

SIC

E’ uscito ad agosto 2019 per celebrare il 90° anniversario delle storiche session di Johnson City “Tell It To Me: Revisiting the Johnson City Sessions, 1928-1929”. L’uscita distilla in un unico CD le scoperte del cofanetto di 4 CD “The Johnson City Sessions: Can You Sing or Play Old-Time Music?”, pubblicato nel 2013 da Bear Family, e ne estrae 26 brani imprescindibili delle registrazioni svolte dalla Columbia Records a Johnson City, in Tennessee, nel 1928-29. Tra i brani ci sono alcune tra le registrazioni più influenti e rappresentative degli anni ’20, tra cui la versione originale di “The Coo-Coo Bird” di Clarence Ashley, “Roll On, Buddy” di Charlie Bowman, “Three Men Went A Hunting” di Byrd Moore and His Hot Shots, “Old Lady And The Devil” di Bill e Belle Reed e “Down On Penny’s Farm” dei Bentley Boys.

AAVVTell It To Me (Revisiting the Johnson City Sessions - 1928-1929)

CO

UN

TR

YR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

C D o L P

Page 28: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

APPALOOSA

APPALOOSA RECORDS

N E W R E L E A S E S 2 0 1 9

www.appaloosarecords.itDISTRIBUZIONE: I.R.D.International Record Distributionwww.ird.it • facebook: irdnews.com

THE O

RPHA

N BR

IGAD

E

FRAN

CESC

O PI

U

TIM G

RIMM

SESS

ION

AMER

ICAN

A

CHAR

LIE CI

NELL

I

Page 29: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

28

Questi due CD ripropongono quattro LP e 2 singoli della cantante jazz Lorez Alexandria. Le registrazioni provengono dagli anni in cui la jazzista, che fin da giovane cantava in chiesa a Chicago ed era poi entrata a far parte del gruppo jazz e R&B dei King Fleming Four, era diventata anche solista per l’etichetta King. “This Is Lorez” e “Lorez Sinigs Prez” (su cui sono presenti solo brani registrati da Lester Young), incisi nel 1957, sono dischi più sofisticati, in cui esprimeva tutta la sua sensibilità soul. I due album successivi, del 1959, ne dimostrano l’abilità di interagire splendidamente con basi strumentali preregistrate, in quanto l’etichetta non aveva assunto per la sessione né musicisti né un arrangiatore. Restano ad oggi alcuni tra i migliori lavori di questa leggenda del jazz quasi dimenticata. Inoltre vengono riproposte registrazioni precedenti per Blue Lake e Chess Recordings. Una raccolta che mette in luce l’opera di un’artista paragonata a Dinah Washington, Sarah Vaughan e Carmen McRae.

Lorez AlexandriaOne King 1957-1959 (Plus Her 1954-1956 Blue Lake & Chess Recordings)

JAZ

Z V

OC

AL

Fin dagli albori della sua carriera, Martial Solal ha fatto capire di essere diverso da qualsiasi altro pianista e forse è per questo che gli ci sono voluti parecchi anni per affermarsi nel mondo del jazz. Talento, una tecnica eccellente e una concezione armonica avanzata sono state le sue credenziali di pianista innovativo. Le stesse qualità che ha poi trasportato nel mondo della scrittura orchestrale, in cui ha dimostrato che le sue doti come arrangiatore andavano a braccetto con il talento pianistico. Ascoltando queste registrazioni, emergono da ogni nota l’intimità delle composizioni e la maestria dello strumentista. Risulta inoltre palese come Martial Solal si diverta a estrapolare le sue idee musicali dal piano per applicarle a una grande orchestra. Registrazioni a parigi, Feat. Roger Guerin, Barney Wilen, Lucky Thompson, Kenny Clarke, Daniel Humair, Pierre Michelot.

Martial SolalAnd His Orchestra 1956-1962

JAZ

Z

Leroy “Lee” Lovett è stato un pianista, arrangiatore e compositore dalla lunga e fortunata carriera, eppure i due album qui raccolti in CD sono gli unici che abbia registrato a suo nome, entrambi nel ’59. “Jazz Dance Party” evidenzia la versatilità di Lovett e la sua abilità come arrangiatore jazz per big band. Un R&B gridato che si trasforma in jazz alla Ellington, improvvisazioni melodiche, swing vivace e arguzia. Ma forse l’aspetto più notevole è la vitalità con cui i solisti sono sostenuti dalla band, in cui spicca lo swing di Al Hall e “Butch” Ballard. “Lee + 3” presenta invece la sessione di un quartetto coeso e versatile che mostra fin dall’attacco un ottimo swing. Il piano di Lovett è incisivo e appassionato nei brani più veloci, raffinato e sottile nelle ballate in trio. Il sax tenore di Bob Brown sembra quasi blues e il suo sax contralto è di grande eloquenza. Hall e Ballard, infine, emergono con audacia.

Leroy “Lee” LovettJazz Dance Party Lee+3

JAZ

Z

“Like Soul!” presenta la giovane cantante di grande energia e sensibilità Gloria Smyth, influenzata da Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan e Billie Holiday ma abbastanza originale da sfuggire a qualsiasi paragone. Qui è accompagnata in brani pieni di gioia e venati di jazz da quattro gruppi che comprendevano i migliori musicisti della West Coast: Teddy Edwards, Les McCann, Lennie McBrowne e il Ronnie Ball Trio. Edwards è anche arrangiatore di “Love Moods”, esordio della sua protetta Helyne Stewart, che esegue con gioia, passione e raffinatezza brani noti, accompagnata da un gruppo che comprende alla tromba Jack Sheldon, al trombone Frank Rosolino e al sax contralto Art Pepper. In altri brani Edwards impiega il suo quartetto con il pianista Phihneas Newborn, il bassista Leroy Vinnegar e il batterista Milt Turner. Registrati a Los Angeles!

Gloria Smyth / Helyne StewartLike Soul! / Love Moods

JAZ

Z V

OC

AL

I primi anni ’60 ci hanno regalato la piacevole e riuscita accoppiata di jazz moderno e bossa nova. Negli anni a venire gli intriganti ritmi brasiliani hanno offerto una base pulsante a grandi improvvisazioni. Il quartetto di George Bohanon, trombonista di prim’ordine e tra i più originali dell’epoca, veniva da Detroit, città ricca di talento jazzistico. Bohanon aveva già attirato l’attenzione per il suo approccio melodico e il suo tono sicuro, lo snello fluire delle idee e l’eccellenza tecnica, ed era passato dai Premiers alla band di Yusef Leteef e poi ad altri gruppi, per unirsi infine al quintetto di Chico Hamilton. Qui, oltre agli assoli di trombone di Bohanon, sentiamo anche quelli del pianista Kirk Lightsey, del chitarrista Joe Messina e del contrabbassista Cecil McBee, mentre ad aggiungere pepe con le sonorità della bossa nova sono Bob Cousar e Henry Cosby.

The George Bohanon QuartetBoss: Bossa Nova

JAZ

ZR I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

2 C D

Page 30: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

29

Il debutto di Gordon con “Sings” lanciò nel ’62 una cantante dalla spiccata vena jazz e dalla voce pulita e sensuale. A sostenerla, l’impeccabile sezione ritmica del chitarrista Wally Richardson, del bassista George Duvivier e del batterista Ed Shaughnessy. Il sax contralto e il flauto di Ken McIntyre e il piano di Jaki Byard, insoliti per un album vocale, garantivano ottimi assoli. Piacevolissimo il mix di jazz e classici pop.“Introducing” di Sue Childs, del ’64, è stato l’unico album della cantante, inciso con ottimi musicisti del Michigan come lei. Sue Childs era unica per stile e approccio al jazz e allo swing deciso dell’album contribuì anche il gruppo del tenorista Tony Sotos. Un disco da veri collezionisti, con la partecipazione in due brani della star del sax tenore J.R. Monterose.

Hony Gordon / Sue ChildsSings / Introducing

JAZ

Z V

OC

AL

In “A Hayes Named Martha” la cantante anni ’50 Martha Hayes risulta jazz per via dell’interpretazione, del fraseggio e dello swing, permeati di grande profondità emotiva. Aveva una voce naturale e spontanea che a tratti ricorda quella di Billie Holiday e a contribuire al carattere jazz del disco sono gli assoli e l’accompagnamento di Steve Foster e Lou Fratturo, perfetto contrappunto per la voce di Martha Hayes. Ilene Woods era Cenerentola nella versione statunitense del film Disney. Si ritirò a vita privata negli anni ’70, con un unico album all’attivo. “It’s Late”, del 1957, ne mette in luce la voce malinconica e brillante. Pieno di emozione e sicurezza, è studiato ad arte per evidenziare un approccio raffinato. Accompagnata dal pianista Bill Clifton, Ilene non è mai affettata e fa sembrare semplice tutto ciò che canta. Registrati a New York

Martha Hayes / Ilene WoodsA Hayes Named Martha / It’s Late

JAZ

Z V

OC

AL

Rocky Cole era un vocalist originale e un pianista creativo ed esuberante. Caratterizzato da un forte magnetismo, per il suo esordio con “Smooth & Rocky” fu anche abbastanza saggio da avvalersi della talentuosa orchestra dell’arrangiatore Al Cohn, cui appartenevano anche i “four brothers”, tre sax tenore e un baritono dal sound indimenticabile diventati famosi nella Woody Herman Third Herd. Un mix vincente. Deno Kannes era un giovane cantante con una dote narrativa affine a quella di Sinatra e Jackie Paris. Questa sua capacità ben si prestava a un accompagnamento jazz, rappresentato in “The Kid from Salt Lake City” dai migliori musicisti della West Coast. Spicca il convincente chitarrista Howard Roberts e sono fondamentali gli arrangiamenti di Bob Enevoldsen, modellati su misura per la vocalità di Kannes.

Rocky Cole / Deno KannesSmooth & Rocky / The Kid From Salt Lake City

JAZ

Z V

OC

AL

Doppio CD delle incisioni in trio di Martial Solal, approdato sulla scena jazz internazionale alla fine del 1953. A Parigi catturò l’attenzione del leggendario produttore jazz Charles Delaunay, che gli propose di registrare in trio con Pierre Michelot e Pierre Lemarchand, all’epoca leader rispettivamente del contrabbasso e della batteria. Queste prime registrazioni di Solal in trio lo lanciarono nell’Olimpo dei jazzisti di Francia. Successive, invece, le registrazioni del secondo CD, risalenti al periodo tra il 1960 e il 1962. In questo doppio CD si ritrova tutto ciò che fa di Solal uno dei migliori pianisti di oggi: un tocco morbido ricco di contrasti, anche nei pezzi più impegnativi, un’acuta intelligenza e uno swing fantasioso e originale.

Martial Solal TrioComplete Recordings 1953-1962

JAZ

Z

Prima dei diciott’anni Pat Thomas era già una cantante molto ricercata dai musicisti. La vocalità calda, l’intonazione impeccabile e una forte sensibilità blues le valsero l’opportunità di incidere nel ’60 il suo esordio “Jazz Patterns” con musicisti come Kenny Burrell, Tommy Flanagan, Curtis Fuller e Booker Little. Artisti in grado non solo di supportare la sua voce fresca e moderna, ma anche di regalare splendidi assoli. La carriera di Barbara Long, cantante in stile Billie Holiday e prima Sarah Vaughan, iniziò a Chicago. Nel ’59 andò a New York e incise il suo unico album, “Soul”. A sostenerla il quintetto dell’arrangiatore e trombettista Billy Howell, con l’eccellente sax tenore di Booker Ervin. La sezione ritmica è compatta e la voce lievemente roca e intima di Barbara si fonde con il quintetto come un sesto strumento.

Pat Thomas / Barbara LongJazz Patterns / Soul

JAZ

Z V

OC

AL

R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

Page 31: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

30

Edizione in vinile 180 gr. A unire il trio è un sodalizio eccezionale tra gioventù ed esperienza, nell’ambito del quale tutti suonano con lo stesso obiettivo: creare un jazz da camera classico che renda omaggio al maestro e al suo repertorio eseguendone brani cui danno un tono estroverso, frizzante, ricco di groove e swing, dinamico, appassionato e melodico.

Alvin Queen TrioOP (A Tribute to Oscar Peterson)

JAZ

Z

Edizione in vinile 180 gr. “Feels Like Home” è una pausa di riflessione, un momento di relax in cui godiamo proprio delle splendide trasposizioni di canzoni famose (per esempio “Long as I Can See the Light” dei Creedence Clearwater Revival, “When All Is Said and Done” degli Abba, o “Sittin’ On The Dock of the Bay” di Otis Redding) e di qualche brano scandinavo.

Inger MarieFeels Like Home

JAZ

Z V

OC

AL

Edizione in vinile 180 gr. “Canta” è superbo, ricco di dettagli musicali grandi e piccoli e di splendidi ospiti. È complesso, raffinato e squisitamente malinconico, con un ritmo brasiliano pari e forse superiore a quello dei nativi. Per dare voce ai brani Rasmussen ha invito vocalist come Joyce Moreno (qui anche chitarrista), Josefine Cronholm, Leo Minax, Barbara Casini (già collaboratrice di Stefano Bollani ed Enrico Rava), Mark Linn, Marie Carmen Koppel e la promettente Caroline Franceska. Un disco sensuale, melodico, malinconico e profondo.

Steen Rasmussen QuintetoCanta

JAZ

Z

Il carismatico sassofonista tenore e compositore Jan Harbeck ha già pubblicato quattro album con Stunt Records e si è aggiudicato molti riconoscimenti, tra cui il premio Ben Webster. Il suo stile espressivo ed estroverso è una prosecuzione della grande tradizione swing e pur essendo originalissimo riesce come nessun altro a infondere passione alle ballate jazz. Affine a Ben Webster, oggi gli rende finalmente omaggio. In “The Sound the Rhythm” Webster e il suo quartetto presentano tre composizioni di Webster stesso, relativamente poco note ma ricche di blues e swing, un brano di Strayhorn, “Johnny Come Lately” e una serie di omaggi scritti da Harbeck. Insieme a lui suonano Henrik Gunde al piano, Eske Nørrelykke al basso, Jan zum Vohrde al sax contralto e ben due batteristi, Anders Holm e Morten Ærø, presenti in contemporanea in alcuni brani. Il disco è seducente, ricco d’atmosfera e intimo.

Jan Harbeck QuartetThe Sound The Rhythm

JAZ

Z

Edizione in vinile 180 gr. La cantante Claire Martin e il chitarrista scozzese Jim Mullen collaborano da 30 anni e sono entrambi artisti di grande successo. Lei ha pubblicato ben 18 album e collaborato con Martin Taylor, Bill Charlap e Kenny Barron, oltre ad aver formato un intimo e apprezzato duo con il compositore e pianista Sir Richard Rodney Bennett, scomparso nel 2012. Lui ha vinto diversi premi ai British Music Awards, ha fatto parte dei Pete Brown & Piblokto!, degli Oblivion Express di Brian Auger, dell’Average White Band e della band jazz-funk Morrissey-Mullen e il suo stile, seppur personale, si ispira tra gli altri proprio a Montgomery.

Claire Martin & Jim MullenBumpin’

JAZ

Z V

OC

AL

R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E

V I N I L E180gr

V I N I L E180gr

V I N I L E180gr

V I N I L E180gr

Page 32: -IRDnews44-19Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con

IRD - International Record Distribution• www.ird.it• facebook: www.irdnews.com

dave hollandzakir hussain

chris potter

Pho

to b

y P

aul j

osep

h

good hope