science diplomacy: la diplomazia nucleare
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SCIENCE DIPLOMACY
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ROBERTO PAURA
ITALIAN INSTITUTE FOR THE FUTURE
16 APRILE 2015
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI
BOMBA ALL’URANIO
Core: uranio-235 purificato
Tipo: Little Boy (15 chilotoni)
BOMBA AL PLUTONIO
Core: plutonio-239
Tipo: Fat Man (25 chilotoni)
BOMBA ALL’IDROGENO
Core: bomba A + deuterio e trizio
Modello: MK17 (25 megatoni)
TIPOLOGIE DI ARMI NUCLEARI
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI
FISSIONE NUCLEARE
Energia liberata per atomo = 20 milioni di volte tritolo
1 atomo di uranio = 1 molecola di tritolo
0,5 kg uranio = 10.000 tonnellate tritolo
Fissione: rottura del nucleo atomico tramite 1 neutrone
Risultato: energia liberata (prodotta dalla rottura dei legami atomici) + 2
neutroni
Reazione a catena: ogni nuovo neutrone provoca una nuova fissione
(«generazione»). In 81 passaggi si ottengono
2.000.000.000.000.000.000.000.000 neutroni
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI
FUSIONE NUCLEARE
Regolata dall’equazione E=MC2
Fusione: unione di due nuclei atomici
Reazione: deuterio + trizio = elio
Detonatore: bomba A per produrre energia necessaria alla fusione
Risultato: energia liberata (prodotta dalla differenza di massa rispetto
agli atomi di partenza) + 1 neutrone
Complicazione: innescare la fusione prima dell’esplosione dell’idrogeno
(tramite emissione di raggi X)
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI
ELEMENTI ESSENZIALI DI UNA BOMBA ALL’URANIO
- Detonatore convenzionale per riunire le masse sub-critiche
- Massa critica di uranio-235 (almeno 15 kg)
- Tamper per riflettere i neutroni
- :
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI
IL PROBLEMA DELL’ARRICCHIMENTO
Contaminante: uranio-238 (non emette neutroni in eccesso al termine della fissione)
Uranio comune: 99,3% uranio-238 e 0,7% uranio-235
Arricchimento dell’uranio: separazione dell’uranio-235
Livello di arricchimento necessario per i reattori: 3-4%
Livello di arricchimento necessario per la bomba: +90%
Residuo: uranio impoverito
TECNICHE DI ARRICCHIMENTO
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI
CALUTRONE
Uranio vaporizzato viene accelerato in un campo magnetico per la separazione
(usato per le prime bombe, ma procedimento molto lento)
DIFFUSIONE GASSOSA
Uranio+fluoro = esafluoruro di uranio pompato attraverso materiale poroso per
separare le molecole leggere di uranio-235 (numerose fasi richieste, impianti
molto grandi)
CENTRIFUGA
Centrifugazione dell’esafluoruro di uranio, concentrazione di uranio-235 al
centro e raccolta (necessarie migliaia di centrifughe per arricchimento al livello
d’arma)
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI
ELEMENTI ESSENZIALI DI UNA BOMBA AL
PLUTONIO
- Detonatori per l’implosione del nucleo
- Massa critica di plutonio-239 (almeno 5 kg)
- Problema del plutonio-240 e rischio di fissione
anticipata (predetonazione
- :
IL RIPROCESSAMENTO DEL PLUTONIO
Plutonio-239: prodotto di scarto dei reattori nucleari
neutrone lento assorbito da uranio-238 uranio-239 nettunio plutonio-239 (entro 3 giorni)
Riprocessamento: separazione del plutonio-239 dalle altre scorie nucleari
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI
ELEMENTI ESSENZIALI DI UNA BOMBA ALL’IDROGENO
- Detonatore a fissione nucleare (uranio o plutonio)
- Tamper di uranio per riflettere i raggi X prodotti dal detonatore
primario
- Nucleo di deuterio e trizio
- Alternativa al trizio: litio-6 (deuterio di litio) trizio
- Uranio impoverito per foderare il nucleo
- Fissione aggiuntiva dell’uranio-238
- Rischio di pioggia radioattiva (fallout)
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI STRATEGICI E INTERNAZIONALISTICI
MISSILI BALISTICI
ICBM
Missile balistico intercontinentale
Gittata: > 5.500 km
Modello Russia: SS-27 (Topol)
Modello USA: LGM-30G (Minuteman III)
Altri paesi: Cina, India, Israele, Nord Corea
MBRM e IRBM
Missile balistico a medio raggio
Gittata: 1.000-3.000 km
Missile balistico a raggio intermedio
Gittata: 3.000-5.000 km
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI STRATEGICI E INTERNAZIONALISTICI
ALTRI VETTORI DI ARMI NUCLEARI STRATEGICHE
Bombardiere strategico
Raggio d’azione minimo: 19.000 km
Modelli: B-52, B1-Lancer (fino a 24 bombe
nucleari), Tupolev Tu-160 (fino a 12 missili
a testata nucleare)
Sottomarino lanciamissili balistici
Dotazione: SLBM
Fondamentali per rappresaglia
Modelli: Polaris, Poseidon, Trident
(triade nucleare)
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI STRATEGICI E INTERNAZIONALISTICI
ALTRE TIPOLOGIE DI ARMI NUCLEARI
Artiglieria nucleare
Potenza: > 1 chilotone
Dismessa dopo il 1992
SADM
c.d. bomba atomica da zaino
Impiego per la demolizione di
infrastrutture
Potenza: > 1 chilotone
RNEP
Impiego per la distruzione di bunker
Potenza: B61 fino a 300 kt, nuove
bombe (mai sviluppate) fino a 1 mt
ENW
c.d. bomba al neutrone
Produzione di raggi gamma
letali ma strutture intatte
Armi radiologiche
c.d. bomba sporca
Impiego di scorie grezze e
radioisotopi per fini
terroristici
Bomba al cobalto
Impiego di un tamper di
cobalto con fallout
radioattivo di lungo periodo
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI STRATEGICI E INTERNAZIONALISTICI
LA STRATEGIA NUCLEARE AMERICANA 1945-1970
- Consapevolezza della peculiarità degli armamenti nucleari
- La bomba atomica come «arma di ultima istanza»
- Problema del «first strike»
- Ipotesi dell’attacco «preemtive» (non «preventivo»)
- Teoria della deterrenza negativa (NSC-68 1950, Truman)
- Teoria della deterrenza positiva (NSC-162/2 1953, Eisenhower)
- Credibilità della rappresaglia massiccia
- Maggiori investimenti nelle armi nucleari tattiche
- Teoria della deterrenza bilanciata (Kennedy-Johnson)
- Consapevolezza della possibilità di un «second strike»
- Ipotesi della guerra nucleare limitata
- MAD: distruzione reciproca assicurata
- Problema della deterrenza allargata
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI STRATEGICI E INTERNAZIONALISTICI
LA STRATEGIA NUCLEARE SOVIETICA 1945-1970
- Assenza di una strategia ad hoc sotto Stalin
- Problema dello svantaggio militare iniziale (missile gap)
- Dottrina della riduzione del rischio di guerra
- Minaccia europea come leva di pressione
- Caso della crisi dei missili cubani (1962)
- Versione sovietica della deterrenza estesa
- Kennedy frena l’ipotesi di invasione anche in presenza di
prove certe di siti missilistici sull’isola
- Prima proposta di Kruscev: rimozione delle armi in cambio
della fine della quarantena e impegno a non invadere
Cuba
- Seconda proposta di Kruscev: rimozione dei missili tattici
installati in Turchia
- Evidenza della reciproca volontà di evitare un’escalation
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI STRATEGICI E INTERNAZIONALISTICI
LE STRATEGIE NUCLEARI DEGLI ANNI 1970-1980
- Fallimento degli accordi SALT II
- Ricerca della war-winning capability
- Parità di armamenti ma maggiore potenza di fuoco sovietica
- Limiti della teoria dell’attacco di «controforza»
- Dibattito sulla bomba al neutrone per la deterrenza europea
- L’opzione zero di Reagan sulle armi tattiche in Europa
- La strategia dell’Iniziativa di Difesa Strategica (SDI)
- Nuove tecnologie MIRV per intercettare gli ICBM e
neutralizzare la minaccia di rappresaglia
- Concetto di MAS: mutual assured survival
- Rischio di una nuova escalation nella corsa agli armamenti
- Irrealizzabilità tecnica delle «guerre stellari»
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI STRATEGICI E INTERNAZIONALISTICI
IL TRATTATO DI NON PROLIFERAZIONE (NPT)
1968
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI STRATEGICI E INTERNAZIONALISTICI
IL TRATTATO DI NON PROLIFERAZIONE (NPT)
Primo pilastro
NON PROLIFERAZIONE
Secondo pilastro
DISARMO
Terzo pilastro
IMPIEGO PACIFICO DELL’ENERGIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI STRATEGICI E INTERNAZIONALISTICI
ALTRI TRATTATI MULTILATERALI
PARTIAL TEST BAN TREATY (1963)
Divieto di test atmosferici, solo test
sotterranei.
No Cina e Francia (ma moratoria)
COMPREHENSIVE TEST BAN
TREATY (1996 – non in vigore)
Divieto di tutti i test, anche sotterranei
Congelamento virtuale dello sviluppo
di nuove armi
No di USA, Cina, Israele, Iran, India,
Pakistan, Egitto, Corea del Nord
SEABED TREATY (1972)
Divieto di dislocare armi
nucleari sotto il fondale
marino od oceanico
OUTER SPACE TREATY
(1967)
Divieto di dislocare armi
nucleari sulla Luna, su altri
corpi celesti e in orbita
terrestre
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
ASPETTI STRATEGICI E INTERNAZIONALISTICI
AIEA - IAEA Istituita nel 1957 – attualmente 164 paesi membri
Non agenzia ONU ma ente indipendente, riporta però
all’Assemblea generale e al Consiglio di Sicurezza ONU
Tre compiti:
Utilizzo pacifico del nucleare: assistenza tecnica e
scientifica ai paesi membri per lo sviluppo pacifico
dell’energia nucleare
Salvaguardia: attività di controllo per impedire la
proliferazione di armi nucleari, incluse ispezioni a centrali e
siti di riprocessamento e arricchimento
Sicurezza nucleare: monitoraggio delle centrali atomiche e
controlli dei reattori per prevenire incidenti
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DELLA DETERRENZA
GLI ACCORDI BILATERALI USA-URSS/RUSSIA
SALT I (1972)
Limite massimo di ICBM (1054 USA, 1610 URSS), SLBM
(656 USA, 740 URSS), Bombardieri strategici (455 USA,
140 URSS)
SALT II (1979)
Limite massimo di 2.250 armi strategiche schierate per parte
Non entrato in vigore a seguito dell’invasione dell’Afghanistan
START I (1991)
Limite massimo di testate nucleari (6000 per parte) e di
ICBM, SLBM e bombardieri dispiegati (1600 per parte)
START II (1993)
Divieto di impiego dei MIRV
Non entrato in vigore per protesta dei Russi contro interventi
in Iraq e Kosovo e per volontà degli USA di ritirarsi dall’ABM
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DELLA DETERRENZA
L’ACCORDO NEW START (2010)
- Limite massimo di testate nucleari strategiche dispiegate
(1550 per parte, 2/3 in meno di START I)
- Possibilità di superamento di qualche centinaio di testate
perché viene contata una testata per bombardiere
- Limite massimo di ICBM, SLBM e bombardieri (800 per
parte complessivamente)
- Limite massimo di ICBM, SLBM e bombardieri dispiegati
(700 per parte complessivamente)
- Bando delle MIRV
- Monitoraggio remoto e via satellite
- Fino a 18 ispezioni in sito l’anno
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DELLA DETERRENZA
IL PROBLEMA DELLO SCUDO ANTIMISSILE
- Project for the New American Century (1997): priorità lo
sviluppo di un sistema di difesa missilistico globale
- Piano di Bush per uno scudo in Europa orientale contro la
minaccia dell’Iran (2001)
- Ritiro degli USA dal trattato ABM che impediva la
costruzione di un sistema di difesa missilistico (2002)
- Piano di Obama con dispiegamento di navi Aegis con
missili intercettori nel Mediterraneo, poi installazione di
missili in Turchia (2011)
- Installazione dei primi missili SM-3 in Romania e Bulgaria
(2012)
- Russia installa SRBM a Kaliningrad puntati contro
postazioni antimissilistiche in Europa (2013)
- Completamento dell’installazione SM-3 in Polonia (2018)
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DELLA DETERRENZA
UNA NUOVA CORSA AGLI ARMAMENTI?
- Ottobre 2014: testate nucleari dispiegate pari a 1642 per parte
- Programma USA da 348 miliardi per modernizzare l’arsenale nucleare
- Programma Russia per destinare un terzo del bilancio militare al
programma nucleare
- Costruzione di 12 nuovi sottomarini strategici e progettazione di una
nuova squadra di bombardieri USA
- Progetto di nuovo ICBM e test nuovo IRBM in Russia
- Ripresa dei voli dei bombardieri strategici sui confini tra USA e Russia
- Sviluppo di un sistema antimissile russo a partire dal 2016 con
cacciatorpedinieri intercettori
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DEL DISARMO
PAESI CHE HANNO DISARMATO
Libia
Programma atomico dal 1977 al 2003
Solo sviluppo reattori e centrifughe (distrutte nel 2004)
Consegna uranio arricchito nel 2009
Iraq
Programma atomico dal 1970 al 1990
Reattore Osiraq distrutto nell’Operazione Babilonia
(1981)
Calutroni distrutti dopo il 1991
Ex CSI (Kazakistan, Bielorussia e Ucraina)
Armi dislocate dall’URSS
Rientro di tutte le testate in Russia entro il 1996
Ruolo decisivo degli USA
Sudafrica
Programma atomico dal 1974 al 1990
Sviluppo di sei testate atomiche e missili balistici
Smantellamento totale dopo la fine dell’apartheid
(1994)
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DEL DISARMO
TESTATE ATOMICHE NEI PAESI EX CSI
Ucraina
4000 armi nucleari, di cui 1500 strategiche
Siti di lancio ICBM e basi bombardieri strategici
Kazakistan
1300 testate strategiche e 650 armi tattiche
Due siti di lancio ICBM e base bombardieri strategici
Bielorussia
54 testate strategiche e 650 armi tattiche
Missili ICBM mobili SS-25
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DEL DISARMO
IL DISARMO DELL’UCRAINA
- Accordo per il trasferimento di tutte le testate in Russia
entro il 1994
- Trasferimento di tutte le armi tattiche nel 1992
- Rifiuto del riconoscimento della giurisdizione russa
sulle armi da teatro rimaste in Ucraina
- Problema del possesso dei codici di lancio
- Firma dell’accordo START I nel 1993 (ma riduzione
solo del 42% delle testate)
- Accoro trilaterale Ucraina-USA-Russia nel 1994:
smantellamento ICBM entro 10 mesi e rientro testate
nucleari entro 7 anni
- Contropartita: compensazione per il materiale fissile
trasferito e assistenza tecnica per le centrali nucleari
- Rientro di tutte le testate nel 1996
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DEL DISARMO
IL DISARMO DEL KAZAKISTAN
- Chiusura del poligono di Semipalatinsk nel 1991
- Proposta di Nazarbayev di un comando congiunto
delle armi nucleari
- Ratifica del TNP nel dicembre 1993 (visita di Al Gore)
- Rientro di tutte le testate e smantellamento di tutti gli
ICBM nel1996
- Contropartita: più di 70 aerei militari di ultima
generazione forniti al Kazakistan negli anni successivi
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DEL DISARMO
IL DISARMO DELLA BIELORUSSIA
- Nessuna richiesta di compensazione per firma trattati
START-1 e NTP
- Accordo bilaterale per il rientro delle testate entro il
1996
- Contropartita: compensazioni economiche e
assistenza finanziaria
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DEL DISARMO
IL PROGRAMMA NUCLEARE DEL SUDAFRICA
- Condizioni positive per la riuscita del programma:
- Presenza di abbondanti riserve di uranio
- Assistenza tecnica nell’ambito di Atoms for Peace
- Assistenza tedesca per l’arricchimento dell’uranio
- Assistenza militare di Israele
- Avvio del programma nucleare pacifico: 1958
- Primo reattore sperimentale SAFARI-1: 1965
- Avvio del progetto Peaceful Nuclear Explosion: 1969
- Acquisizione della capacità di arricchimento: 1970
- Apertura dello stabilimento di arricchimento di Velindaba: 1973
- Annuncio della possibilità di fabbricare la bomba: 1974
- Possibile test segreto di Vastrap: 1977
- Possibile test segreto nell’Atlantico meridionale: 1979
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DEL DISARMO
L’ARSENALE NUCLEARE SUDAFRICANO
- Prototipo «Mostro» (1977): da testare a Vastrap
- Prototipo «Melba» (1979): 55 kg di uranio
- Bomba «Cabot» (1982): prima bomba avio-trasportabile
- Sei testate nucleari entro il 1990 con stoccaggio separato dei
componenti
- Modello a detonazione a proiettile con potenza 15-18 chilotoni
- Quantitativo di trizio acquisito da Israele nel 1977
- Missili IRBM (gittata 1100-1900 km) per armi nucleari tattiche
- RSA-3 primo missile ICBM ma con payload massimo di 400 kg
(bombe sudafrica 700 kg)
- Modello basato sullo Shavit israeliano
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DEL DISARMO
LE CONDIZIONI POLITICHE PER IL DISARMO
- Vittoria di De Klerk nel 1989
- Caduta del Muro di Berlino e collasso dell’URSS
- Firma del cessate il fuoco in Angola e ritiro delle 50.000 truppe
cubane dal paese
- Indipendenza della Namibia
- Difficoltà economiche derivanti dalle sanzioni internazionali
- Legami dell’ANC con Libia e OLP
- Avviso di nazione ostile da USA e Israele nel gennaio 1990
- Rischio di ispezioni dell’AIEA
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DEL DISARMO
IL PROCESSO DI DISARMO DEL SUDAFRICA
- Ratifica del TNP: 10 luglio 1991
- Smantellamento delle bombe e accordo con l’AIEA:
settembre 1991
- Smantellamento dei missili: primavera 1994
- Pressioni USA per la ratifica del Regime di controllo
missilistico e abbandono dei programmi commerciali
- Contrarietà degli USA alla vendita di uranio arricchito
- Mandela conferma volontà antinucleare dell’ANC e fuga le
paure di una «bomba nera»
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DELLA NON PROLIFERAZIONE
IL FALLIMENTO DELLA DIPLOMAZIA IN COREA DEL NORD / 1
- Pressioni USA su Corea del Sud per l’abbandono del suo
programma nucleare (1975)
- Inaugurazione del reattore sperimentale nordcoreano di
Yongbyon (1980)
- Installazione di un sito di riprocessamento del plutonio (1986)
- Accordo quadro con gli USA: cessazione del programma
atomico in cambio di aiuti e installazione di un reattore ad
acqua leggere americano (1994)
- Ripresa del programma atomico nordocreano (2002)
- Ritiro dal TNP (2003)
- Primo test atomico sotterraneo con bomba al plutonio < 1
chilotone (2006)
- Six-party talks portano alla decisione di smantellare il sito di
Yongbyon (2007)
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DELLA NON PROLIFERAZIONE
IL FALLIMENTO DELLA DIPLOMAZIA IN COREA DEL NORD / 2
- Secondo test atomico sotterraneo con potenza 5 chilotoni e
ritiro della Corea del Nord dai Six-party talks (2009)
- Installazione di 2.000 centrifughe per l’arricchimento
dell’uranio a Yongbyon (2011)
- Primo lancio di un satellite con tecnologia ICBM (2013)
- Nuovo test nucleare con bomba all’uranio da 10 chilotoni
(2013)
- Sviluppo di testate installabili su ICBM Taepodong-2 con
gittata fino a 10.000 km
- Arsenale probabile di 10-20 bombe atomiche
- Entro il 2020 missili ICBM mobili in grado di sopravvivere al
first strike
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DELLA NON PROLIFERAZIONE
IL PROGRAMMA NUCLEARE DELL’IRAN / 1
- Avvio del programma nucleare sotto l’egida di Atoms for
Peace (1957)
- L’Iran firma il TNP (1968)
- Avvio della costruzione della centrale di Bushehr e progetto
di costruzione di 23 centrali nucleari (1974)
- Rivoluzione islamica e interruzione del programma (1979)
- La centrale di Bushehr è praticamente distrutta dai
bombardamenti iracheni (1980-1988)
- Accordi con Russia e Cina per riattivare la centrale di
Bushehr (1990)
- Fuga di notizie sul sito di arricchimento di Natanz e sul
reattore ad acqua pesante di Arak (2002)
- Visita degli ispettori AIEA ai siti di Natanz e Arak (2003)
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DELLA NON PROLIFERAZIONE
IL PROGRAMMA NUCLEARE DELL’IRAN / 2
- Elezione di Ahmadinejad a presidente dell’Iran (2005)
- Installazione di 1000 centrifughe a Natanz e avvio
dell’arricchimento dell’uranio al 3% (2006)
- Cyberattacco da parte di Israele alle centrifughe di Natanz
(2009)
- Installazione di 3000 centrifughe nel sito sotterraneo di
Fordow (2009)
- Avvio dell’arricchimento dell’uranio al 20% ufficialmente per
obiettivi di ricerca (2010)
- Inaugurazione del reattore di Bushehr (2011)
- Elezione di Rohani a presidente dell’Iran (2013)
- L’Iran può dotarsi della bomba atomica in 2-3 mesi (2015)
LA DIPLOMAZIA NUCLEARELA DIPLOMAZIA DELLA NON PROLIFERAZIONE
LE RAGIONI STRATEGICHE DEL NUCLEARE IRANIANO
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DELLA NON PROLIFERAZIONE
I NEGOZIATI DIPLOMATICI SUL NUCLEARE IRANIANO
- Dichiarazione congiunta dei G8 a Evian contro il nucleare
iraniano: Teheran accetta di sospendere temporaneamente
l’arricchimento e firmare i protocolli addizionali del TNP (2003)
- Firma dell’Accordo di Parigi tra gli EU3 ma assenza di incentivi
sufficienti all’Iran (2004)
- Il dossier nucleare iraniano è deferito al Consiglio di sicurezza
ONU (2005)
- Avvio della dual-track strategy: sanzioni e trattative (2006)
- L’Iran accetta la proposta dei P5+1 di arricchire l’uranio fuori
dall’Iran in cambio di combustibile per il reattore di ricerca di
Teheran (2009)
- Gli USA aprono all’arricchimento dell’uranio fino al 5% (2011)
- Firma del Joint Plan of Action tra Iran e P5+1 e avvio del nuovo
round di negoziati (2013)
LA DIPLOMAZIA NUCLEARE
LA DIPLOMAZIA DELLA NON PROLIFERAZIONE
L’ACCORDO QUADRO DI LOSANNA DEL 2 APRILE 2015
- Logica: tempo di breakout di 1 anno
- Riduzione del numero di centrifughe operative per 10 anni (da
9000 a 6000)
- Tetto massimo di arricchimento dell’uranio al 3,67%
- Riduzione della quantità di uranio arricchito da 10.000 a 300 kg
- Conversione dell’impianto di Fordow e del reattore di Arak,
mantenimento del solo sito di Natanz
- Ispezioni AIEA senza preavviso a tutti i siti
- Sospensione delle sanzioni UE e USA a seguito di conferma
del rispetto dei termini negoziati, sospensione delle sanzioni
ONU con nuova risoluzione ad hoc
- Assistenza tecnica e finanziaria per far avanzare il programma
nucleare per usi civili
- 30 giugno termine ultimo per la firma dell’accordo
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