ciuad mudejar, teruel y daroca

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    Cattedrale di SantaMara, veduta generaledella torre-lanterna,Teruel.

    PERCORSO IV

    Citt mudjar:dallIslam al Cristianesimo

    Gonzalo M. Borrs Guals

    IV.1 TERUELIV.1.a La citt medioevaleIV.1.b Torre del SalvadorIV.1.c Chiesa e Torre di San PedroIV.1.d Cattedrale di Santa MaraIV.1.e Torre di San Martn

    IV.2 DAROCAIV.2.a La citt medioevaleIV.2.b Abside di San Juan de la CuestaIV.2.c Torre di Santo Domingo de SilosIV.2.d Residenza di Benedetto XIII

    PERCORSO IV

    TERUEL

    DAROCA

    IV.1.d

    IV.2.a IV.2.b IV.2.c

    N

    O

    S

    E

    IV.1.e

    IV.2.d

    IV.1.a IV.1.b IV.1.c

    CHIESA

    TORRE CATTEDRALE

    CASAPERCORSOPRINCIPALE

    CITTMEDIEVALE

    Il quartiere moresco di Teruel

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    PERCORSO IV Citt mudjar: dallIslam al Cristianesimo

    Questo percorso tocca due delle grandicitt mudjar dellAragona, due citt dellafrontiera con lIslam, per confrontare irispettivi schemi urbanistici medioevalicon differente matrice: da un lato, il trac-ciato abbastanza regolare e a reticolo dellacitt di Teruel, di fondazione cristiana; dal-laltro, il tracciato irregolare della citt diDaroca, di fondazione islamica. Nel primocaso le torri mudjar delle parrocchiesono perfettamente integrate nel traccia-to viario che scorre ai loro piedi. Nelsecondo, da un lato sopravvive lirregola-rit delle strade che attraversano la medi-na, sul pendio meridionale del colle di SanCristbal, mentre presentano un traccia-to regolare quelle del quartiere costruitoattorno alla calle Mayor, sorto su un gran-de burrone dopo loccupazione cristiana.La Teruel mudjar, dichiarata PatrimoniodellUmanit dallUnesco, presenta treelementi di grande valore: il primo, laceramica mudjar di produzione locale,erede della serie califfale in verde ebruno, che oltre a servire come vasella-me di uso corrente, fu impiegata anchecome elemento ornamentale in architet-tura; il secondo dato dal carattere aper-to del mudjar di questa citt, che acco-gliendo tutte le novit artisticheprovenienti dal sud, divenne uno dei prin-cipali centri di rinnovamento del mudjararagonese; il terzo rappresentato dalladecorazione figurativa della coperturadella cattedrale di Teruel, un tratto uniconel mudjar spagnolo e splendida testi-monianza grafica della vita delle diverseclassi e ceti medioevali nobilt, clero epopolo e delle varie attivit.Nella visita a Daroca, larte mudjar sipropone come schema alternativo allar-te romanica dei vincitori, di cui restanonotevoli testimonianze, come lantica col-legiata di Santa Mara de los Corporales.

    Chiesa di San Pedro,torrette dellabside,Teruel. Schema di un alfazje.

  • La diffusione dello stile romanico in que-sta zona si scontr con serie difficolt, acausa della scarsa presenza di pietra dataglio nella valle dellEbro. Questa circo-stanza costrinse i cristiani a interrompe-re alcune costruzioni o a proseguireseguendo lo stile mudjar, come si avver-te nellabside della chiesa di San Juan dela Cuesta o nella torre di Santo Domingode Silos. La residenza di Benedetto XIII (ilpontefice che regn ad Avignone tra il1394 e il 1422 o 1423), situata sulla calleMayor, con i suoi alfarjes e gli stucchi deifinestroni del cortile interno, costituisco-no il monumento civile pi importantedellAragona, oggi di propriet privata.

    IV.1 TERUEL

    IV.1.a La citt medioevale

    Passeggiare per il centro storico della citt.Concepita inizialmente con funzione militare,fu collocata su un altopiano, per le caratteri-stiche strategiche che questo offre.

    Il nome di Teruel deriva dal toponimoTirwal, menzionato nelle fonti arabe,con il quale si alludeva a una torre divedetta o a una postazione militare, datoche non si ha attestazione di una medinavera e propria. Da ci il compiantomedioevalista Antonio Gargallo trasse lafondata conclusione che la citt di Teruelsia stata fondata ex novo da Alfonso II (redAragona dal 1162 al 1196). Dopo laconquista di queste terre alte del suddellAragona, avvenuta nel 1171, il sovra-no decise di insediare un gruppo di cri-stiani in questa zona di frontiera, unasorta di avamposto contro il potere deglialmohadi, ancora intatto nella citt di

    Valenza, e nel 1171 concesse alla popola-zione lo statuto di municipio. Le premes-se storiche di questa fondazione ebberoriflessi sia sul piano urbanistico che sullacomposizione sociale della popolazionemedioevale.La cinta medioevale, collocata su un alto-piano circondato da profondi precipizisulla riva sinistra del fiume Turia, corri-sponde al modello ideale di citt cristia-na, promosso a partire da quel momentodalla corona dAragona nel ripopolamen-to di tutto il Levante peninsulare. unacitt con disegno ippodameo e pianta ret-tangolare cinta da mura. Le quattro porteprincipali, poste al centro dei lati e orien-

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    Teruel

  • ca. Giunti da fuori, ai moriscos di Teruel sideve laver introdotto nella citt le novitformali dellarte mudjar.Nella copertura della cattedrale, le sceneraffiguranti la sfilata a cavallo, il torneo ela caccia riflettono il maggior peso politi-co e sociale che ebbero i cavalieri in que-sta citt di frontiera. Il loro ruolo fonda-mentale, decisivo nella riconquista delLevante, contribu a creare la societ mili-tarizzata descritta con orgoglio nei dipin-ti della copertura.

    IV.1.b Torre del Salvador

    Situata nella calle El Salvador (senza numerocivico). Dalla Plaza del Torico prendere la calleEl Salvador. ancora il campanile della chie-sa ed stata aperta al pubblico dopo il restau-ro del 1993.Orario: dalle 11 alle 14 e dalle 17 alle 20(prolungato durante la Settimana Santa e inestate). Vi la possibilit di concordare visitefuori orario(ad esempio in una notte di luna),tel. 978 602061.

    Alle mura medioevali della citt si accededa ovest, lungo la calle del Salvador, doveun tempo era la porta di Guadalaviar e abrevissima distanza dal luogo preciso incui questa si apriva; la via passa sotto latorre mudjar del Salvador, che la domi-na, la controlla e d il nome al percorsoche giunge alla plaza Mayor.Della costruzione medioevale della par-rocchia del Salvador conservata solo latorre mudjar, poich la chiesa attuale frutto di una ricostruzione in stile baroc-co, dopo il crollo delledificio primitivoavvenuto il 24 maggio del 1677.Per la torre del Salvador non si hannodocumenti datanti, bench in base allecaratteristiche formali, molto simili a

    tate secondo i quattro punti cardinali,erano denominate porta di Daroca (anord), di Saragozza (a est), di Valenza (asud) e di Guadalaviar (a ovest). Benchoggi sia conservata solo la prima, sappia-mo che da ognuna di esse partivano le vieprincipali, tagliandosi perpendicolar-mente al centro, dove si apre la plazaMayor o del Mercato, oggi denominataplaza del Torico.Nel disegno urbanistico non da meno ilcontributo dellarchitettura religiosamedioevale, con le sue chiese e le torri.Delle nuove parrocchie in cui fu suddivisala citt, la principale, dedicata a SantaMara, oggi cattedrale con il nome di SantaMara de Mediavilla, fu posta al centro dellacitt, mentre le altre otto furono disposteai lati, quattro a nord e quattro a sud.Una delle peculiarit dellurbanistica diTeruel consiste nel fatto che le torri dellechiese sinnalzano al di sopra di un gran-de arco acuto, che consente il passaggiodella strada al di sotto. Questo fece s chei campanili mudjar assolvessero, oltre alruolo religioso, anche a una funzione divigilanza.Non essendovi una citt musulmana pree-sistente, non vi fu neppure unaljama deimoriscos, n uno spazio chiuso per il quar-tiere moresco. Il carattere peculiare delquartiere moresco di Teruel consiste pro-prio nel fatto di essere formato da moriscosimmigrati, in primo luogo dai prigionieriprovenienti dalla riconquista di Valenza eaffrancatisi tramite il lavoro e poi, dal1285, a seguito di una campagna di ripo-polamento promossa dal re Pietro III. Perquesta ragione i mudjar non ebbero comedabitudine un quartiere chiuso, ma siinsediarono in una situazione aperta,dispersi nella citt, anche se con una mag-giore concentrazione nel settore setten-trionale, in prossimit della porta di Daro-

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    Teruel

  • quelle della torre di San Martn (1315-16), venga assegnata alla stessa epoca. Inogni caso, questa datazione non contrad-dice un documento pubblicato da Alber-to Lpez Polo, con il quale l11 aprile del1277 il vescovo di Saragozza don PedroGarcs autorizzava il prebendario dellaparrocchia del Salvador, messer PedroNavarrete, a raccogliere fondi in tutta ladiocesi allo scopo di costruire la chiesa eil campanile della stessa. Uniscrizione suiblocchi lapidei di rinforzo alla base dellatorre ci informa che questo intervento diconsolidamento fu realizzato nellanno1650. La torre stata oggetto di varirestauri nel corso del XX secolo, tra cuilultimo, del 1992, si deve agli architettiAntonio Prez e Jos Mara Sanz.La torre del Salvador, il cui interno alle-stito per la visita turistica, la pi adattaper salire fino al campanile e per esami-nare la struttura interna, simile a quelladei minareti di epoca almohade. Ledificio formato da due torri, con quella piesterna in laterizio e quella interna inmuratura di pietre grezze e gesso, tra lequali si trovano le scale. La torre interna ripartita in tre ambienti sovrapposti,con linferiore coperto da una volta a cro-ciera e i due superiori con volte ogivali.Nella parte alta vi la cella campanaria.Alcuni tratti peculiari confermano il carat-tere evoluto e tardivo di questa torre, lapi recente della citt, ad eccezione dellaormai scomparsa ed effimera torre di SanJuan, nota come la fermosa (la bella),costruita nel 1343-44 e distrutta nel 1366,durante loccupazione della citt da partedelle truppe castigliane, nel corso dellaguerra tra i due Pietri.Larco della parte bassa della torre delSalvador, che permette il passaggio dellavia, non coperto come gli altri da unavolta ogivale, bens da una volta a crocie-

    ra semplice. Una maggiore maturit arti-stica si avverte anche nello schema deco-rativo, ove i grandi pannelli ornamentalidi mattoni in risalto raggiungono une-stensione sempre maggiore. Ci avvienesia con gli scomparti di archi mistilineiincrociati che con le serie di intrecci geo-

    Torre del Salvador,sezione, Teruel.

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    Teruel

  • Pi antica dellattuale struttura della chie-sa, la torre di San Pedro sinnalza a une-stremit di questa. La sua costruzione,databile alla met del XIII secolo, pose finea una prima campagna edilizia romanicain questa parrocchia ed tutto ci che nerimane.Per la tipologia e la decorazione, la torredi San Pedro stata sempre ricollegata aquella di Santa Mara, che, secondo larelazione dei giudici della citt di Teruel,fu costruita tra il 1257 e il 1258. Le ana-lisi dendrocronologiche datano la torre diSan Pedro al 1240, e su questa base alcu-ni studiosi sostengono la sua anterioritcronologica rispetto a Santa Mara.Il vano originale delle campane di SanPedro fu murato nellanno 1795 perpotergli sovrapporre un sobrio corona-mento di tipo neoclassico. Dopo la guer-ra civile del 1936-39, larchitetto ManuelLorente Junquera elimin la terminazio-ne neoclassica, ripristinando la cella cam-panaria originale. Nel 1994 la torre stata nuovamente restaurata da AntonioPrez e Jos Mara Sanz.Questa torre, come le altre di Teruel,nella parte bassa si apre con un arco asesto acuto, qui a doppia ghiera, creandoil sottopassaggio per la strada. Con quel-la di Santa Mara ha in comune almeno trecaratteristiche: la sistemazione interna ditradizione cristiana, costituita da una solatorre divisa in pi piani; lo schema orna-mentale, dove risalta il fregio di archi atutto sesto incrociati, il cui precedenteformale risale alla facciata islamica dellamoschea dellAljafera di Saragozza, einfine lapplicazione di ceramica mudjarnella versione verde e manganese.Uno degli elementi di maggior interessenella decorazione della torre la serie dicapitelli lapidei. Mariano Navarro Aran-da gi nel 1953 richiam lattenzione su

    metrici a quattro lati che formano stellea otto punte combinate con croci. Anchele fasce a zigzag vengono potenziate rad-doppiandole. Per il resto, la ceramicaapplicata segue la tendenza formale dellatorre di San Martn, cio quella di unamaggiore variet di pezzi di formatominore e con una gamma cromatica piampia.

    IV.1.c Chiesa e torre di San Pedro

    Situata nella calle M. Abad. Dalla Plaza delTorico, prendere la calle Hartzenbusch.Linterno in corso di restauro.

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    Teruel

    Torre del Salvador,Teruel.

  • uno di questi, che riproduce una kham-sa (mano di Fatima). Questo motivo, chein sostanza simbolizza la fede dellIslam ela protezione contro i malefici, secondoJuan Antonio Souto fu introdotto daglialmohadi e si ritrova anche nella cerami-ca graffita della prima met del XIII seco-lo.Lattuale costruzione mudjar della chie-sa di San Pedro sostitu un edificio prece-dente, di epoca romanica; alla costruzio-ne superstite si devono riferire senzadubbio alcune notizie delle fonti ritrova-te da Alberto Lpez Polo, vale a direquella della costruzione, risalente al1319, lobbligo di realizzare un chiostroda parte di Francisco Snchez Muoz nel1383 e la consacrazione della chiesa nel1392.Tutte queste notizie concordano con lecaratteristiche strutturali e formali del-lattuale chiesa di San Pedro, che appar-tiene alla tipologia della chiesa-fortezzamudjar definita dalla chiesa parrocchia-le di Montalbn (Teruel), in particolarenel settore absidale. Labside a piantapoligonale a sette lati, con cappelle inse-rite tra i contrafforti e con la tipica tribu-na o andito sopra le cappelle. Allesternolabside di San Pedro ha una fitta decora-zione, con pannelli di mattoni in risalto econtrafforti a forma di piccoli torrioniottagonali, con maggiore sviluppo e pislanciati di quelli della chiesa parrocchia-le di Montalbn, cui si rifanno.Sia linterno della chiesa che il chiostrofurono oggetto di un ammodernamentonella prima decade del XX secolo, in cuiintervennero larchitetto Pablo MonguiSegura e il pittore e decoratore SalvadorGisbert. Questo intervento modificprofondamente tutto il complesso, men-tre la decorazione si conserv parzial-mente nella zona del retablo maggiore.

    Attualmente si sta lentamente lavorandoa un vasto progetto di restauro del monu-mento.

    IV.1.d Cattedrale di Santa Mara

    Situata nella Plaza de la Catedral.Orario: dalle 11 alle 14 e dalle 16 alle 20.Visite guidate che consentono di accedere allacopertura restaurata di recente.

    Santa Mara situata vicino alla plazaMayor, nel centro della citt, come indi-ca la sua antica denominazione di SantaMara de Mediavilla. Ledificio di culto

    Chiesa e torre di SanPedro, Teruel.

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    Teruel

  • dendrocronologiche datano la torre al1250, concordando con quanto noto daidocumenti.Assieme alla torre coeva di San Pedro, lesempio pi antico di torre mudjar diTeruel, con un elemento di spicco costi-tuito in primo luogo dallarco a sestoacuto nella parte inferiore. Al di sottopassa il tracciato viario, una formula chetrova diversi precedenti nellarchitetturadellepoca, inclusa quella italiana. In que-sto modo le torri campanarie si integra-no perfettamente nello schema urbanisti-co. In questa struttura si devono inoltrericordare gli aspetti ornamentali di matri-ce islamica, gi segnalati per la torre diSan Pedro, vale a dire gli archi a tuttosesto incrociati e la ceramica in verde emanganese applicata come decorazionearchitettonica nelle sue diverse forme:azulejos, dischi, piatti, fusti.Allinterno della cattedrale, la coperturadella navata centrale unopera unica del-larte mudjar, sia dal punto di vista strut-turale che decorativo. Vi confluiscono latradizione artistica islamica e quella cri-stiana, che qui si fusero in una manifesta-zione artistica nuova. stata chiamata laCappella Sistina dellarte mudjar. Ben-ch nei documenti non vi siano riferi-menti rispetto alla data di realizzazione,tutti gli indizi convergono sullultimoquarto del XIII secolo. Durante la guerracivile del 1936-39 una bomba distrusselultimo tratto verso lingresso. Successi-vamente, tra il 1943 e il 1945, tecnici deldipartimento addetto ai danni di guerrarestaurarono la copertura in maniera arbi-traria. Di recente, tra il 1996 e il 1999,sotto la direzione tecnica dell Institutodel Patrimonio Histrico Espaol, statoeffettuato un importante lavoro di studio,pulitura, consolidamento e trattamentoprotettivo della copertura.

    non ottenne il rango di cattedrale finoallanno 1587, data della creazione delladiocesi di Teruel.Come si detto, la torre di Santa Mara fucostruita tra il 1257 e il 1258. Al pari diquella di San Pedro, lelemento pi anti-co di tutto il complesso e chiuse una cam-pagna edilizia romanica realizzata nellaprima met del XIII secolo. In questo casoevidentemente le tre navate non furonodemolite ma soltanto consolidate, ridu-cendo alla met il numero degli archi chele separano e incrementando in altezza lepareti che delimitano le tre navate attuali,una delle quali quella centrale presen-ta la famosa copertura mudjar. Le analisi

    Cattedrale di SantaMara, veduta generaledella copertura,Teruel.

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    PERCORSO IV Citt mudjar: dallIslam al Cristianesimo

    Teruel

  • Dal punto di vista strutturale, costituitada unarmadura de par y nudillo, con doppitiranti, nel solco della tradizione della fale-gnameria almohade. Non accade di fre-quente che si siano conservate strutture diquesto tipo cos antiche, bench vi sianoalcuni esempi coevi nella citt di Toledo(chiesa di Santiago del Arrabal e sinagogadi Santa Mara la Blanca). Nel caso dellacattedrale di Teruel, le cui navate eranostate sopraelevate senza dotarle dei neces-sari contrafforti per uneventuale coper-tura a volta, questo tipo di copertura for-niva una soluzione particolarmente adatta,poich la sua struttura ripartisce in manie-ra uniforme il carico sulle pareti.In questa copertura ancora maggiore linteresse artistico della decorazione geo-metrica, floreale e soprattutto figurativa,che conserva un repertorio di immaginisenza confronti. Applicata a tempera sullegno e in stile gotico geometrico linea-re, tra le immagini sacre spicca il ciclodella Passione. E tuttavia non sono questele immagini predominanti, bens quelle acarattere profano, che raffigurano le varieclassi sociali della citt e le attivit chesvolgevano. Richiamano lattenzione lescene con la sfilata a cavallo, il torneo e labattuta di caccia dei cavalieri, e quelledelle arti e mestieri dei falegnami, dei pit-tori e dei musicisti. Altre immagini, acarattere allegorico o simbolico, deriva-no dalla tradizione figurativa dei bestiario forse sono legati a temi letterari. Nelladisposizione spaziale di queste immagininon si rileva un ordine coerente e tra glistudiosi ancora aperta la discussione suquale funzione e significato vada loroattribuito. Una valutazione globale di que-stopera non pu prescindere dalloriz-zonte storico che la rese possibile, vale adire lambiente e la societ di Teruelattorno al 1285.

    Schemi di unarmadura de par ynudillo.

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    Teruel

  • un raffinato intaglio nel legno di colorenaturale e collocato qui nel 1536, costrin-se a promuovere la costruzione di unnuovo cimborrio. Questo fu disegnato dalmaestro Juan Lucas, alias Botero, e rea-lizzato nel 1538 sotto la direzione diMartn de Montalbn. Questo cimborriodella cattedrale di Teruel per antichitil secondo tra quelli aragonesi, dopo quel-lo della Seo di Saragozza, di cui riprodu-ce la struttura di matrice islamica, anchese allesterno sono pi evidenti i nuovielementi formali del Rinascimento, comead esempio i busti clipeati.

    Si consiglia di prestare attenzione al pro-spetto neomudjar della Cattedrale e ad altriedifici nello stesso stile, ad esempio le scaleche conducono alla stazione.

    IV.1.e Torre di San Martn

    Situata nella Plaza Prez Prado. Dalla Catte-drale, prendere la calle de Temprado o de losAmantes.Orario: durante la Settimana Santa e dal 15maggio al 12 ottobre, dalle 11 alle 14 e dalle17 alle 20. Durante il resto dellanno contat-tare lUfficio Turistico: tel.: 978 602279.

    A nord della cattedrale, a poca distanzadalla porta di Daroca, la torre mudjar diSan Martn domina dallalto la calle deLos Amantes, una via longitudinale.Come nel caso di San Salvador, lunicoresto mudjar della parrocchia con que-sto nome, dopo la trasformazione radica-le subita dalla chiesa in epoca barocca.La torre fu costruita tra il 1315 e il 1316,secondo quanto riportato nella relazionedei giudici della citt di Teruel. Sulla basedei dati pubblicati da Jos Mara Quadra-do, fu riparata dallingegnere e architet-

    Dopo la sopraelevazione delle navate elinstallazione della copertura mudjar, ilavori nella cattedrale proseguirono finoalla testata, con la realizzazione nel 1335del transetto e delle absidi. In et moder-na, la necessit di unilluminazione pipotente per il nuovo retablo maggioredello scultore Gabriel Joly, realizzato con

    Torre di San Martin,particolare, Teruel.

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    PERCORSO IV Citt mudjar: dallIslam al Cristianesimo

    Teruel

  • to francese Quinto Pierres Vedel tra il1549 e il 1551 e dunque linterventopi antico finora noto tra tutte le chiesemudjar della citt. Si tratt in sostanzadella costruzione nella parte bassa dellatorre di un muro di scarpa in pietra dataglio, che le serviva da puntello. Furonoallora acquisite alcune case dal monaste-ro della Santissima Trinit, allo scopo diliberare la torre dalle costruzioni annessee dotarla di una piazza antistante di pro-porzioni adeguate, secondo una conce-zione urbanistica moderna. Nel XX seco-lo stata oggetto di diversi restauri, tracui risalta quello di Ricardo Garca Gue-reta nel 1926.La torre di San Martn per un verso restafedele allo schema delle torri di Teruel,che prevede lapertura di un arco nellaparte bassa per consentire il passaggiodella via, ma allo stesso tempo introduceunimportante novit strutturale, il mina-reto almohade, che abbiamo gi visto nellatorre del Salvador e che la differenziarispetto al modello antico delle torri diSanta Mara e San Pedro. Sono notevolianche le novit dal punto di vista decora-tivo, soprattutto nei mattoni in risalto,nelle cui composizioni evidente lin-flusso almohade. Inoltre, la decorazioneceramica denota un importante progres-so rispetto alla fase precedente, per lar-ricchimento della gamma cromatica e lavariet dei pezzi impiegati, riducendoneal contempo le dimensioni.Come ha ricordato Francisco Iiguez,queste torri non sono altro che un mina-reto islamico, cui stata sovrapposta unacella campanaria cristiana. Quella di SanMartn senza dubbio il modello di mag-gior successo, compreso il suo difettocongenito che consiste nel non aver risol-to adeguatamente la copertura della cellacampanaria, che in fin dei conti un ele-

    mento estraneo rispetto allo schema dilavoro mudjar.

    La Laguna di GallocantaA 23 chilometri da Daroca, situata sul fondodi una grande conca originata da uno sprofon-damento tettonico, la Laguna di Gallocanta una delle pi grandi della penisola, con i suoi1000 ettari di superficie. La zona statadichiarata Zona Umida dInteresse Interna-zionale e Zona dInteresse per lAvifauna .Tra la met di febbraio e la met di marzo sipossono osservare assembramenti di gru chesuperano i 20.000 esemplari, ma sono fre-quenti gi dallultima quindicina di ottobre.I punti migliori da cui ammirare gli uccellisono le postazioni esistenti attorno alla lagu-na. Si consiglia luso di un binocolo.Vi un Osservatorio e un Museo dellavifau-na di Gallocanta.

    IV.2 DAROCA

    IV.2.a La citt medioevale

    A 97 chilometri, prendendo la strada statale N-234. I monumenti della citt medioevale sonoindicati nella segnaletica. LUfficio Turisticoorganizza visite gratuite, tel.: 976 800725.

    La citt di Daroca posta tra il colle di SanCristbal a nord e il colle di San Jorge a suded circondata da quattro chilometri dicinta muraria, per la maggior parte in tapialfoderato di mattoni. Un profondo avvalla-mento lattuale calle Mayor la attraversada est a ovest, vale a dire dalla porta alta allaporta bassa. Fu fondata alla fine dellVIIIsecolo da arabi yemeniti, che eressero uncastello sul colle di San Cristbal. Gi nelsecolo IX si form una piccola ma popolo-sa medina, con un insediamento in pendio

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    PERCORSO IV Citt mudjar: dallIslam al Cristianesimo

    Daroca

  • Pedro, ai piedi del castello, attorno allat-tuale plaza de Barrio Nuevo; il quartieremoresco era invece a sud della calleMayor, attorno allodierna plaza del Rey,in prossimit della porta bassa.Nello spettacolare complesso del circui-to murario emerge dal punto di vistaurbanistico la porta bassa, che chiude adovest la calle Mayor. Abbastanza ben con-servata, costruita in pietra e fiancheg-giata da due torrioni delle mura, secondola tipologia tardogotica delle porte di cittnella Corona dAragona, bench il suoaspetto definitivo si debba a un rifaci-mento allepoca dellimperatore Carlo V(1516-1556).

    IV.2.b Abside di San Juan de la Cuesta

    Plaza de San Juan (senza numero civico). Nonofficiata.Orario: contattare lUfficio Turistico.

    Labside della chiesa di San Juan de laCuesta, situata nella piazza omonima, interessante per il cambio di materiali edi schemi di lavoro, avvenuto a seguito diuninterruzione del cantiere. Databile allamet del XIII secolo, labside fu iniziata instile romanico utilizzando la pietra benrifinita, di cui furono messi in opera alcu-ni filari. Dopo uninterruzione, i lavori dicostruzione ripresero, ma usando il late-rizio. Questo fenomeno non consiste inuna semplice sostituzione dei materiali,ma un cambiamento di tutto lo schemadi lavoro, come avviene in altri monu-menti peninsulari, ad esempio nella chie-sa di San Tirso di Sahagn (Len). Ineffetti, lultimo cantiere non si limit aterminare in mattoni il progetto dellab-side romanica, ma con il cambiamento di

    sul versante meridionale del colle. La strut-tura di questa medina islamica si conservaancora, con le due vie principali Grajerae Valcaliente nella parte alta e con unintreccio di viuzze a forte pendenza e concase disposte a terrazza.Come avvenne per la citt di Calatayud,Daroca fu riconquistata da Alfonso I ilBattagliero nel 1120, a seguito della bat-taglia di Cutanda, e divenne il capoluogodi un gruppo di comunit territoriali. Lasua importanza storica, oltre al miracolodei Corporali, la cui reliquia custoditanella collegiata di Santa Mara, risale al1366, anno in cui il re Pietro IV le con-cesse il titolo di citt, come riconosci-mento per il ruolo difensivo svolto dagliabitanti contro le truppe di Castigliadurante la guerra di frontiera. Da quelmomento e fino alla fine del XVI secolo,la citt fu un importante centro commer-ciale e artistico, e dunque non sorprendeche verso il 1411 il pontefice aragoneseBenedetto XIII abbia costruito qui la pro-pria dimora, con la probabile intenzionedi risiedervi, prima di optare definitiva-mente a favore di Pescola.Durante lepoca medioevale cristiana, losviluppo urbanistico di Daroca raggiunsela zona dellavvallamento. Su entrambi ilati si svilupp il quartiere detto la Fran-quera, che precede lattuale calle Mayor.Linusuale ampiezza di questa stradamedioevale si deve al fatto che spesso sitrasformava in un impetuoso torrente perlo straripamento delle acque, fino a che,a met del XVI secolo, lingegnere france-se Quinto Pierres Vedel non diresse lacostruzione di una galleria, che perfora-va il colle di San Jorge, facendo cosdeviare le acque piovane prima che potes-sero raggiungere la citt. Il quartiereebraico era a nord della calle Mayor, trala porta alta e la scomparsa chiesa di San

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    PERCORSO IV Citt mudjar: dallIslam al Cristianesimo

    Daroca

  • schema comparvero anche nuovi elementiornamentali, ad esempio le aperture adarchetti lobati, con precedenti nella tra-dizione costruttiva islamica. Si tratta di unesempio significativo, che mostra comequello mudjar sia un sistema costruttivoalternativo alle costruzioni in pietra, nelquale materiali, tecniche costruttive edelementi formali fanno parte di un insie-me indissolubile.

    IV.2.c Torre di Santo Domingo de Silos

    Plaza de Santo Domingo (senza numero civi-co). Linterno non mudjar ed chiuso alpubblico.

    Della chiesa originaria restano soltanto lab-side e questa torre, costruita in pietra nella

    parte bassa e databile alla met del XIII seco-lo. Alla stessa fase risale anche uninterru-zione nelledificazione della torre, prose-guita poi secondo il sistema di lavoromudjar. Questo esempio appare, se possi-bile, ancora pi significativo di quello pre-cedente di San Juan de la Cuesta, allo scopodi dimostrare che non si tratta soltanto diun cambiamento di materiali, bens di unatrasformazione del sistema artistico.La struttura interna della torre appartie-ne pienamente alla tradizione cristiana; laparte inferiore, in pietra, costituita sol-tanto dal nucleo interno di una scala achiocciola, mentre la parte restante, inlaterizio, presenta due piani in alzatocoperti da volte a crociera semplice, checonsentono linserimento di aperture ana-loghe nei quattro lati. La comunicazionein verticale tra i due livelli avviene trami-te una scala a chiocciola collocata in un

    Abside di San Juan dela Cuesta, vedutagenerale, Daroca.

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    Daroca

  • IV.2.d Residenza principale di Benedetto XIII

    Situata nella calle Mayor, 77. Nota come laCasa de los Luna (Casa dei Luna).Per concordare la visita, rivolgersi allufficio MSF.

    La citt di Daroca in epoca medioevalepresentava importanti esempi di architet-tura religiosa mudjar, oggi scomparsi, trai quali occorre ricordare le chiese di SanPedro, la cui porta mudjar conservataal Museo Archeologico Nazionale diMadrid, e quella di Santiago, la cui splen-dida torre fu demolita nel 1913. Metaprincipale della nostra visita, oltre al per-corso urbanistico gi analizzato, senzadubbio una costruzione unica nellarchi-tettura civile mudjar, collocata lungo lacalle Mayor, il cui interesse accresciutodal fatto che cos pochi elementi dellar-

    angolo. Dal punto di vista dei precedentiformali islamici, le aperture pi interes-santi sono quelle della parte bassa, forma-te da archi gemini mistilinei raddoppiatida archi lobati e riquadrati. Questi ultimi,come i mattoni disposti a coltello degliarchitravi ricordano soluzioni adottate nel-lambito del mudjar del Lon.A sostegno della sporgenza del tetto furo-no impiegati modiglioni lapidei a volutecilindrici, un elemento formale tradizio-nale dellarea di Cordova e molto diffusoin tutta la Penisola, ma poco frequente nelmudjar aragonese. Qui si ha anche unatestimonianza molto precoce delluso didischi o piatti in ceramica invetriata sottola gronda. Assieme alla ceramica applica-ta gi vista nelle torri di Santa Mara e diSan Pedro di Teruel, questi dischi sono trai pi antichi dellarchitettura mudjar ara-gonese.

    Torre di SantoDomingo de Silos,veduta generale,Daroca.

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    Daroca

  • chitettura civile mudjar siano giunti finonoi.Relativamente trasformata e attualmenteadattata alle esigenze di due abitazioni,questa casa mudjar di Daroca lesem-pio di maggiore interesse artistico tra tuttigli edifici civili mudjar dellAragona,essendo scomparsa la sede della Deputa-zione del Regno nella citt di Saragozza,ugualmente databile al XV secolo. La resi-denza di Daroca fu fatta edificare dal pon-tefice Benedetto XIII verso il 1411, pro-babilmente sotto la direzione del maestromudjar Mahoma Rami, e sub un rifaci-mento strutturale alla fine del XVI secolo.Fortunatamente, possiamo ricostruirneabbastanza bene la disposizione e la strut-tura originale, nonostante le trasforma-zioni e i rifacimenti subiti per adattarla airequisiti delle abitazioni attuali. La casa su tre piani: quello a livello della strada,il piano principale e un mezzanino. Alle-sterno del piano a livello stradale, di altez-za tale da consentire linserimento di unaltro livello, risalta il sostegno della partein aggetto realizzato con testate di travi inlegno. Questi servono per reggere ilpiano principale e conservano una deco-razione dipinta con diversi motivi araldi-ci, oggetto di uno studio di Mara Dolo-res Prez Gonzlez. Allinterno, il pianoinferiore ha mantenuto in uno dei lati ilsistema originale di sostegno del pianoprincipale, costituito da un triplice arco eda pilastri su cui scaricano gli alfarjes,mentre sullaltro lato questo sistema fusostituito alla fine del XVI secolo da unacolonna tortile e architrave. Fiancheggia-to da questo sistema di sostegni, sul retrodella casa si apre un piccolo cortile inter-no, in fondo al quale si dispongonoambienti coperti con volta ogivale chefurono utilizzati come scuderie e botte-ghe.

    Tra gli alfarjes che coprono il pianoterra ven uno con particolare risalto, che forsecorrispondeva ad uno spazio usato comecappella. In una parte del piano nobile glialfarjes si sono conservati abbastanza bene,tanto da permettere di ricostruire le misu-re degli ambienti principali che davano sullavia. In una delle travi si distinguono le inse-gne del pontefice, con liscrizione Bene-dictus. Nel piano principale richiamanolattenzione le rifiniture dei finestroni chesi aprono sul cortile interno, profusamen-te decorati con stucchi intagliati, nei qualigli elementi ornamentali di tradizione isla-mica si combinano con disegni del goticofiorito campiti da rosette, secondo lo stileentrato in voga grazie a Mahoma Rami nellaSeo di Saragozza, tra il 1403 e il 1411.Linteresse strutturale e ornamentale diquesta residenza mudjar del principio delXV secolo eccezionale da tutti i punti divista, e il suo recupero come monumen-to dovrebbe rappresentare un obiettivoprioritario, se si vuole ottenere per tuttoil mudjar aragonese il titolo di Patrimo-nio dellUmanit conferito dallUnesco.

    Residenza di Benedetto XIII, stucchidella finestra, Daroca.

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    Daroca

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    IL QUARTIERE MORESCO DI TERUEL

    e un proprio ordinamento legale, postesotto la diretta giurisdizione del balivo,cio il rappresentante del potere reale,che forniva loro protezione e vegliavasugli interessi della corona.A Teruel, la riconquista e il successivoripopolamento del territorio ebbero cer-tamente alcune caratteristiche particola-ri. Qui non furono sottoscritti patti diresa con i vinti e, di conseguenza, nean-che per la permanenza dellantica popo-lazione mudjar. Pertanto, a differenza diquanto avvenne abitualmente, il quartie-re moresco si form poco a poco. In unaprima fase, che ebbe come momento cul-minante la riconquista di Valenza (1238),fu costituito da moriscos prigionieri diguerra, che ottenevano il proprio riscat-to o emancipazione pagando determinatesomme. I moriscos emancipati andarono aformare la prima comunit mudjar diTeruel, la cui presenza gi attestata nelleordinanze comunali del 1258.La popolazione mudjar di Teruel andaumentando, poich il re Pietro III,seguendo la prassi gi citata, nel 1278ordin al suo balivo Aaron Abinafia di tra-sferire i mudjar in un quartiere fuoridalle mura della citt, una pretesa cui ilconsiglio di Teruel si oppose, probabil-mente per evitare spazi vuoti eccessivi dalpunto di vista urbanistico.Unimportanza decisiva nel processo diformazione del quartiere moresco diTeruel ebbe il privilegio concesso da Pie-tro III il 2 marzo 1285, che rispondevaanche alla richiesta di stabilirsi qui daparte di numerosi mudjar di fuori. Alfine di favorire linsediamento deimudjar a Teruel e stimolare il loro radi-camento, il privilegio reale li autorizzavaad acquisire fondi rustici e a pagare solomet del tributo o dellimposta stabilitaper i beni mobili.

    Quartiere moresco,Calle San Blas,Daroca.

    Gonzalo M. Borrs Guals

    Dopo la conquista cristiana delle citt del-lAndalus, a causa delle difficolt nel ripo-polarle, i sovrani cristiani usavano patteg-giare la permanenza della popolazionemudjar in questi centri. Nel caso di Sara-gozza, dopo la conquista nel 1118 daparte di Alfonso I, ai mudjar che deside-ravano restare si diede un anno di tempoper trasferirsi in un quartiere fuori dellemura e cos nacque il quartiere morescochiuso, un elemento caratteristico del-lurbanistica mudjar.Le minoranze mudjar, come quellaebraica, erano sottoposte al diretto domi-nio reale, organizzate in aljamas indipen-denti dal consiglio, con proprie autorit

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    La conseguenza di questi eventi fu chenella citt di Teruel non si form un quar-tiere moresco chiuso fuori della cintaurbana, bens linsediarsi dei mudjarsoprattutto nel settore settentrionale dellacitt, tra la porta di Daroca e la chiesa diSan Martn. Bench sia questa la zona del-linsediamento moresco, alcuni mudjarrisiedevano sparsi in altri punti della citt,occupando botteghe e case persino nellaplaza Mayor o del Mercato.Le attivit produttive della popolazionemudjar si discostavano poco da quelledel resto degli abitanti, poich i mudjarsi dedicarono prevalentemente allagri-coltura, allallevamento degli ovini eallartigianato. In questultimo settore si

    distinsero nel settore delle costruzioni,della fabbricazione di tegole e mattoni edella produzione ceramica.I moriscos immigrati dalle terre del Levan-te e dal sud furono senza dubbio coloroche introdussero le novit formali del-larte mudjar di Teruel, sia dal punto divista strutturale che ornamentale. A tito-lo esemplificativo, si segnala che l8 apri-le del 1306 il sovrano Giacomo II esentgli artigiani di Teruel Abdulhaziz deBocayren (antroponimo levantino) e suofiglio Abdomalich, produttori di azulejos,dal pagamento di qualunque tipo di impo-sta, come ricompensa per i lavori svolti eper quelli da svolgere in futuro nei can-tieri regi.