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La Madonna del Divino Amore Anno 85 - N. 1 Marzo 2018 ROC (ex 20/B legge 662) - Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/2/2004 n. 46) art. 1, comma 1, C

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La Madonnadel Divino AmoreAnno 85 - N. 1 Marzo 2018

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2 BOLLETTINO N. 1 - MARZO 2018

SANTUARIO DELLA MADONNA DEL DIVINO AMOREWWW.SANTUARIODIVINOAMORE.IT

VIA DEL SANTUARIO, 10 [KM 12 DELLA VIA ARDEATINA) - 00134 ROMA - ITALY

LETTERA DEL RETTORE 3

TOCCARE CRISTO CON LA FEDE 4

TUTTI SOTTO INCHIESTA 6

ACCOMPAGNA UN SEMINARISTA 8

È ACCADUTO 10

SEGUIMI... VOCAZIONE CRISTIANA E VOCAZIONI 12

S’INCARNÒ NEL SENO DI MARIA... 14

AVVISI 15Som

mar

io LA MADONNADEL DIVINO AMORE

Direttore responsabileGiuseppe DaminelliAutorizzazione del Tribunale di Roma n. 56 del 17.2.19B7

EditriceParrocchia S. Maria del Divino AmoreVia del Santuario, 10 - 00134 RomaTel. 06 713518 - Fax 06 71353304C/C Postale N. 721001

Redazione / Sacerdoti ObIati e Suore“Figli della Madonna del Divino Amore”Stampa / Mancini Edizioni srl - RomaGrafica / Bruno ApostoliFoto / Fotostudio Roma di Piero ZabeoAbbonamento / Spedizione gratuita ai soci

SANTUARIOTel. 06.713518 Fax 06.71353304www.divinoamoreroma.itwww.santuariodivinoamore.itinfo@santuariodivinoamore.itsegreteria@santuariodivinoamore.itSegreteria ore 9.00-12.00 e 16.00-19.00Oggetti religiosi ore 8.30-12.30 e 15.30-19.00

PARROCCHIATel. 06.71351156 Chiesa S. Famiglia06.713518 - Fax [email protected] Parrocchiale ore 9.00-12.00 e 16.00-19.00

CORO MATER DIVINI AMORISwww.corodivinoamore.it [email protected]

HOTEL DIVINO AMORE(CASA DEL PELLEGRINO)Tel. 06.713519 Fax 06.71351515www.hoteldivinoamoreroma.itamministrazione@hoteldivinoamoreroma.it

SUORECongregazione delle Figlie della Madonnadel Divino Amore - Tel. 06.71355121

SEMINARIO OBLATITel. e Fax 06.71351244www.divinoamoreroma.it

COMUNITÀ ALLOGGIO PER ANZIANITel. 06.71351627 Fax 06.71351628

PER RAGGIUNGERE IL DIVINO AMOREUscita 24 del G.R.A.Autobus:218 da P.zza S. Giovanni in Laterano702 dalla Metro B, Stazione Laurentina044 dalla Metro B, Eur Fermi

RECAPITI DEL SANTUARIO IN CITTÀVicolo del Divino Amore, 12Tel. 06.6873640Piazza S. Giovanni in Laterano, 4Tel. 06.69886313

PER OFFERTE (ss. Messe, opere di carità)Santuario Divino Amore:C/C Postale n. 721001BANCA DI CREDITO COOPERATIVODI ROMA AGENZIA 119IBAN: IT 16 B083 2703 2410 0000 0003243

I N F O

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3BOLLETTINO N. 1 - MARZO 2018

Cari amici del Santuario della Madonna del Divino Amo-re, eccoci riprendendo il cammino pieni di fiducia esperanza per iscrivere una nuova pagina della nostra

storia con il Signore. Presi per mano dalla Madre Santa vo-gliamo continuare a credere e sognare in un mondo migliore.Certamente guardando i tanti segnali negativi in ogni ango-lo del pianeta, tra guerre e carestie e tanti disagi umani, civiene un certo scoraggiamento guardando lo sviluppo dellesituazioni, anche in prospettiva. A questo proposito la letteradi Papa Francesco per la giornata mondiale per la pace del2018, insiste veementemente sulla grave situazione dei 250milioni di migranti nel mondo, dei quali 22 milioni e mezzosono rifugiati. Un fenomeno prevedibile e inarrestabile, unasfida per l’umanità che certamente ha le risorse per affronta-re la situazione, la lettera si conclude con le parole di SanGiovanni Paolo II: «Se il “sogno” di un mondo in pace è con-diviso da tanti, se si valorizza l’apporto dei migranti e dei ri-fugiati, l’umanità può divenire sempre più famiglia di tutti ela nostra terra una reale “casa comune”». Molti nella storiahanno creduto in questo “sogno” e quanto hanno compiutotestimonia che non si tratta di una utopia irrealizzabile.Allora da dove partire? Partiamo sempre dal “Signore che hafatto il cielo e la terra”, sì, non ci scoraggiamo, il cristiano te-stimonia nella speranza, costruisce sulla roccia che è Cristo,per cui non teme il cattivo tempo, ma piuttosto si impegna acambiare la realtà in cui si trova illuminato dalla fede in co-lui che tutto può. Lungo l’anno liturgico avremo occasione di meditare nei van-geli i vari incontri di Gesù o con le folle o con singoli perso-naggi. Un aspetto comune è lo sguardo misericordioso del Fi-glio verso tutti. Sintomatica la guarigione della figlia di Giài-ro, capo della sinagoga. “Tua figlia è morta. Perché disturbiancora il maestro? Nella logica umana tutto si conclude ine-sorabilmente con un drammatico fine, non c’è più niente dafare le cose vanno così. Invece nella logica della grazia sicambia registro e Gesù dice a quel papà e lo dice anche a noioggi “Non temere, continua solo ad avere fede” e alla bambi-na “Talità cum” Alzati. Ecco l’augurio a tutti noi devoti della Madre di Dio, Madon-na del Divino Amore: in mezzo alle tempeste della vita nonvenga mai meno la nostra fede e “sub tuum praesidium” sal-ga incessante dai nostri cuori lungo il cammino della nostratestimonianza verso il Signore.Ave Maria!

Don LucianoLett

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4 BOLLETTINO N. 1 - MARZO 2018

Ci interessa scoprirecome mai il SignoreGesù Cristo, a quella

donna fedele che cercavadi arrivare al corpo del Si-gnore, che non poté ritro-vare al suo posto nel sepol-cro, abbia detto: Non mitoccare, perché non sonoancora salito al Padre mio(Gv. 20, 17). Perché se nonvoleva essere toccato pri-ma di esser risalito al Padre,non era risalito certamenteancora al Padre quandodisse ai discepoli: Guardate

le mie mani e i miei piedi;palpatemi e guardate (Lc24, 39). Non voleva esseretoccato, mentre qui volevaessere palpato. E allora chesignifica: Non mi toccare,perché non sono ancorasalito al Padre? Cristo lo sitocca meglio con la fedeche con la carne. ToccareCristo con la fede! Questo ètoccarlo veramente. Pensa-te a quella donna che sof-friva di emorragie: con fe-de si accostò, con la manotoccò la veste, con la fede

l’onnipotenza. Ecco checosa vuol dire toccare. Inquel momento il Signoreveniva compresso dalla fol-la, ma da una sola era toc-cato. Perciò disse: Chi miha toccato? I discepoli,stupefatti perché da ogniparte la folla lo comprime-va, dissero: La folla ti strin-ge da ogni parte, e tu dici:Chi mi ha toccato? Ed egli:Sì, qualcuno mi ha toccato(Cf. Lc8, 43-48). Ecco, lafolla ti schiaccia ma non titocca. Chi ti ha toccato?Solo colei che ha creduto.E adesso, fratelli miei, Gesùè in cielo. Quando era coni suoi discepoli nella suacarne visibile, nella sua so-stanza corporale toccabile,fu visto e fu toccato: maora che siede alla destradel Padre, chi di noi lo puòtoccare? E tuttavia guai anoi se con la fede non lotocchiamo! Tutti lo toc-chiamo, se crediamo. Cer-to, egli è in cielo, certo èlontano, certo non si puòimmaginare per quali infi-niti spazi disti da noi. Mase credi, lo tocchi. Che di-co, lo tocchi? Proprio per-ché credi, presso di te haicolui nel quale credi.

TOCCARE CRISTO CON LA FEDE

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5BOLLETTINO N. 1 - MARZO 2018

Ma allora, se credere è toc-care, anzi se toccare è cre-dere, come si spiega: Nonmi toccare, perché non so-no ancora salito al Padremio (Io. 20, 17)? Che vuoldire? Perché vai cercandola mia carne se ancora noncomprendi la mia divinità?Volete sapere come questadonna lo voleva toccare?Essa stava cercando unmorto, non credeva cheegli sarebbe risorto. Hannoportato via il mio Signoredal sepolcro (Gv. 20, 2); elo piange come uomo. Oh!Toccarlo! Ed egli, vedendo-la tutta preoccupata neiriguardi della sua condi-zione di servo e che anco-ra non sapeva né gustare,né credere, né comprende-

re quella condizione di Dioper la quale è uguale al Pa-dre, differisce il toccare,perché sia un toccare piùcompleto. Non mi toccare,dice, perché non sono an-cora salito al Padre mio. Tumi tocchi prima che io ri-salga al Padre e mi credisolo uomo: che ti giovaquel che credi? Fammidunque risalire al Padre.Lassù da dove mai mi sonoallontanato, è per te che io

salgo, se mi crederai ugua-le al Padre. Difatti il Signo-re nostro Gesù Cristo non èdisceso dal Padre lasciandoil Padre; e anche nel risali-re via da noi non si è allon-tanato da noi. Infattiquando stava per risalire esedere alla destra del Pa-dre, disse in anticipo aisuoi discepoli: Ecco, io so-no con voi sino alla finedel mondo (Mt 28, 20).

Agostino d’Ippona

In breve...Ora noi non abbiamo nessuna possibilità di toccarequalche parte del corpo di Cristo, ma abbiamo la pos-sibilità di leggere quello che di Lui si dice. Tutto nelleScritture parla di Cristo; purché ci siano orecchie adascoltare. (In Io. Ep. tr. 2, 1)

IL TABOR E IL GETSEMANI

Quanto più la preghiera diventa preghiera del cuore tanto più si ama e si soffre,si vedono più luce e più tenebre, più grazia e più peccato, più Dio e più uma-nità. Quanto più si scende nel profondo del cuore estendendosi di laggiù fino aDio, tanto più la solitudine parlerà alla solitudine, l'abisso all'abisso, il cuore alcuore. Laggiù amore e dolore si fondono.Per due volte Gesù invitò gli amici più cari, Pietro, Giovanni e Giacomo, a condi-videre la sua preghiera più segreta. La prima volta li portò sulla vetta del monteTabor e lassù essi videro il suo volto brillare come il sole e le sue vesti divenirecandide come la luce (Mt 17,2). La seconda volta egli li condusse nel giardino diGetsemani dove essi videro il suo volto angosciato e il sudore fluire come goccedi sangue che cadevano a terra (Lc 22,44). La preghiera del cuore conduce al Ta-bor ma anche al Getsemani. Dopo aver visto Dio nella gloria lo si vedrà anchenel tormento e dopo aver sentito l'abiezione della sua umiliazione si sperimen-terà la bellezza della sua trasfigurazione. (Henri J.M. NOWEN, Viaggio spirituale per l’uomo contemporaneo, Brescia, 1980, 140).

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6 BOLLETTINO N. 1 - MARZO 2018

Igiornali grondano dinotizie allarmanti: cor-ruzione, illeciti ammi-

nistrativi, giunte che ca-dono, funzionari travoltida bufere scandalistiche,inossidabili istituzioni cor-rose dalla ruggine del so-spetto. Di che tipo di va-lenza sono questi segni?Stiamo vivendo la sindro-me dello sfascio? Stiamoannegando nel pantano diun irreversibile degradomorale? Ci troviamo difronte a una tragica se-quenza di corruttele chesta visibilmente inquinan-do il nostro costume? Non

voglio sembrare ingenuo.Ma se mi è lecito direqualcosa controcorrente,mi sembra di leggere, inqueste vicende, un segnoin positivo: la crescita diuna coscienza popolare,che giudica, che controlla,che vuol rendersi conto,che non delega in bianco,che desidera chiarezza,che vuole pulizia e che,giustamente, assolve ocondanna.Passiamo ora sul nostroversante di credenti. Se ilSignore aprisse un proces-so a carico nostro e cimettesse tutti sotto in-

chiesta, quanti si salvereb-bero? Eppure il giudizio diDio incombe sempre su dinoi. Ma noi, forse, non cene preoccupiamo più ditanto. Fanno più paura leinchieste della magistra-tura sugli uomini politici osugli amministratori deglienti locali, di quanto nonfaccia paura su di noi cre-denti il giudizio di Dio. Fapiù presa sugli uomini esui partiti il controllo delpopolo, di quanto nonfaccia su di noi credenti lasorveglianza del Signore.Da che cosa dipende? Dalfatto che la conversione

TUTTI SOTTO INCHIESTA

Battistero di Firenze – Giudizio universale di Coppo di Marcovaldo (1260 – 1270)

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7BOLLETTINO N. 1 - MARZO 2018

non è ancora entrata nelnostro stile. La novità divita a cui ci provoca la Pa-rola di Dio è rimasta nien-te di più che una frase aeffetto. Il pentimento è unvocabolo che i brigatisti cistanno espropriando, forseproprio perché non sap-piamo più cosa farcene.Carissimi fratelli […], tor-niamo a casa: il Padre ciaspetta. Lasciamo la dop-pia vita, le disonestà pri-vate, gli intrallazzi occulti.Abbandoniamo gli intri-ghi, le manipolazioni dellaverità, le ipocrisie di unperbenismo di facciata.Torniamo a essere uominilimpidi. Innamoriamocidelle trasparenze. Rinno-viamoci interiormente condecisioni radicali, profon-de, che diano cadenzenuove alla nostra poveravita e non solo emozionipasseggere. Non bastanole cadenze di una proces-sione a farci evitare il giu-dizio negativo di Dio e nonè sufficiente l’emozione diun rito a esorcizzare la no-stra cattiveria. Cambiamorotta. È già tardi. Il temposi è fatto breve. Diversa-mente, Dio aprirà a nostrocarico un’inchiesta ineso-rabile. E saremo tutti pro-cessati per direttissima.Senza attenuanti.

Tonino Bello

SIGNORE RISORTO

O Signore risorto,donaci di fare l’esperienza delle donneil mattino di Pasqua.Esse hanno visto il trionfo del vincitore,ma non hanno sperimentato la sconfittadell’avversario.

Solo tu puoi assicurareche la morte è stata vinta davvero.Donaci la certezzache la morte non avrà più presa su di noi.

Che le ingiustizie dei popolihanno i giorni contati.Che le lacrime di tutte le vittime della violenzae del dolore saranno prosciugatecome la brina dal sole della primavera.

Strappaci dal volto,ti preghiamo, o dolce Risorto,il sudario della disperazionee arrotola per sempre,in un angolo, le bende del nostro peccato.

Donaci un po’ di pace.Preservaci dall’egoismo.Accresci le nostre riserve di coraggio.Raddoppia le nostre provviste di amore.

Spogliaci, Signore,da ogni ombra di arroganza. Rivestici dei panni della misericordia,e della dolcezza.

Donaci un futuro pieno di grazia e di lucee di incontenibile amore per la vita.

Aiutaci a spendere per tetutto quello che abbiamo e che siamoper stabilire sulla terrala civiltà della verità e dell’amoresecondo il desiderio di Dio. Amen.

Tonino Bello

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8 BOLLETTINO N. 1 - MARZO 2018

Momentidell’Ordinazionedei tre Diaconiincamminativerso ilSacerdozio

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Sentiamoci corresponsabili nel promuovere e sostenere le vocazioni; ogni fe-dele può dare il suo contributo alle spese necessarie per lo studio e i bisognimateriali dei seminaristi. Proponiamo agli amici ed ai devoti del Santuario diprendersi a cuore un seminarista ed accompagnarlo con la preghiera e con unaiuto materiale fino all'ordinazione sacerdotale.

Per un contributo si può usare: Banca di Credito Cooperativo di Roma Ag. 119IBAN: IT73 Z08327 03241 0000 0000 0550Per ulteriori informazioni 06.713511 23E-mail: [email protected]

ACCOMPAGNA UN SEMINARISTA

9BOLLETTINO N. 1 - MARZO 2018

I nostri Seminaristi Francesco Phan DuyKhuong, Jean Pierre Carlo, Giuseppe Nguyén Thán Nhán il 7 dicembre 2017

sono stati ordinati Diaconi da S.E. Mons, Paolo Lojudice, VescovoAusiliario del settore Sud di Roma

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10 BOLLETTINO N. 1 - MARZO 2018

È ACCADUTO

Santa Messa nella ricorrenza dellaCanonizzazione di Santa MadreTeresa di Calcutta

Ottobre 2017 Madonna di Fatima al Santuario della Madonnadel Divino Amore nella ricorrenza del centenario delle apparizioni

Commemorazione della salvezza di Roma

4 giugno 1944-2017

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11BOLLETTINO N. 1 - MARZO 2018

Pellegrinaggio notturno inoccasione della Festa

dell’Assunta 15 agosto

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“Seguimi. Ed egli si alzò e lo seguì...”(Mt 9,9-13) comincia così la nostrariflessione.

La parola “vocazione“ troppo spesso viene ri-petuta, ma raramente ci si ferma a precisarneil contenuto. Il soggetto della chiamata è Dio. Si tratta pe-rò di capire perché Dio chiama, quale inten-zione lo muove, da quale volontà è animato.La nostra chiamata viene da lontano: la no-stra esistenza ha la sua radice nel cuore di Dioche dall’eternità ci ha voluti come “figli adot-tivi”, ad immagine del suo Figlio Gesù. All’ori-gine dell’uomo c’è la volontà buona di Dio checrea ogni uomo come suo figlio, sul modello diGesù Cristo. La volontà di Dio è, quindi, volon-tà di comunione, di vita, di salvezza.

E il Nuovo Testamento ci presenta la morte e larisurrezione di Gesù come il centro del piano di-vino pensato dall’eternità, come il momento incui più luminosamente risplende la volontàbuona di Dio nei confronti dell’uomo. Nel mo-mento del massimo peccato, del massimo rifiu-to nei confronti di Dio, il Figlio di Dio dice la pa-rola del perdono, la parola dell’amore offerto fi-no all’ultimo: solo queste sono le parole che sadire, perché la volontà di Dio nei confronti del-l’uomo rimane buona, in maniera irreversibile.Il dono del Figlio non viene inghiottito dallamorte: la risurrezione di Gesù rivela che Dio èil Dio della vita in modo definitivo: chiama ilFiglio Gesù alla vita per sempre e, nello Spiri-to santo, lo costituisce Signore, fonte di vitaper tutti coloro che credono in Lui.

SEGUIMI... VOCAZIONE CRISTIANA

E VOCAZIONI

BOLLETTINO N. 1 - MARZO 2018

“...E lasciate le reti lo seguirono” (Mc 1,18)

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13BOLLETTINO N. 1 - MARZO 2018

La vocazione cristiana è anzitutto chiamataad un rapporto con Gesù Cristo, per cui Eglidiventa il punto di riferimento ultimo dellamia vita, Colui dal quale mi lascio misurare; loaccolgo come il “Maestro” e sottometto a luiil mio cuore, il mio modo di ragionare, dì sce-gliere, dì vivere; imparo a guardare il sensodell’esistenza, il bene e il male, la vita e lamorte… lasciandomi guidare e formare da Ge-sù. Il riferimento a Gesù Cristo, il rapporto conLui si attua attraverso alcune mediazioni: iSacramenti, la Parola, la preghiera. Attraversoqueste realtà, il Signore Gesù si fa presenteoggi e con il suo Spirito plasma e modella lavita del credente che lo accoglie nella fede.Il riferimento assoluto e radicale a Gesù Cristosi realizza in una comunità storica concreta dicredenti, la comunità della Chiesa.. Non hasenso dire: “Cristo sì, la Chiesa no”, perché sicrede a Gesù Cristo “nella Chiesa”, e il sensodella Chiesa è una dimensione fondamentaledella vocazione cristiana: il cristiano è un “uo-mo di Chiesa”, accetta la chiesa come comuni-tà visibile e gerarchica, nella quale in forzadello Spirito santo, si attua/realizza il rapportotra il Signore Gesù e l’umanità credente.Proprio perché il credente è memoria creativa diCristo, sì apre lo spazio per le diverse vocazioni;(matrimoniale, sacerdotale, religiosa, missiona-ria, laicale...) che sono determinazioni/modalitàconcrete attraverso cui ogni cristiano, a modosuo, diventa memoria creativa di Gesù.È quindi importante che, alla luce di quella fi-sionomia generale della vita cristiana, ogni cri-stiano riconosca come lui, oggi, viene educatoda Dio a diventare memoria di Gesù Cristo. Sitratta, cioè, di capire quali sono le ispirazioni ele tensioni autentiche che Dio mette nella no-stra vita e che progressivamente ci spingono adiventare memoria sempre più nitida di Cristonell’oggi. La scelta fondamentale è quella diassumere personalmente la figura della voca-zione cristiana. Si tratta di scegliere di seguireil Signore, di lasciare che la vita sia determina-ta da Lui per diventare memoria di Lui.In altre parole: si tratta di cercare la volontàdi Dio come il proprio tesoro, la perla prezio-

sa che sa rendere piena di senso la nostra esi-stenza. La scelta di servire il Signore è la baseper ogni cammino.Possiamo anche dire che il discernimento ne èlo strumento, esso è l’ascolto della parola diDio non scritta che risuona ancora oggi nellacoscienza di ognuno. Questa parola non èscritta in un libro: è una parola personalissimadi Dio per me, che io colgo anche attraverso laScrittura, ma che non trovo tale e quale neltesto sacro. È evidente che non la si conoscedi colpo, ma viene percepita nel corso di uncammino di ricerca e di preghiera, vissuto nel-la docilità allo Spirito Santo. Attraverso questo cammino di discernimento sigiunge ad una scelta che non è forzata né vo-lontaristica (“devo fare questo”, “voglio farequesto”); la persona, invece, avverte che c’è pro-porzione fra ciò che essa è e la scelta che fa, tro-va pace in questa scelta e si conferma in essa. Attraverso il cammino del discernimento nonsi arriva ad una scelta che ha un’esattezza ditipo matematico; la sicurezza della scelta è lasicurezza di una decisione presa nell’affida-mento e nella speranza.Il tempo della ricerca della propria vocazionenon è tempo perso: cercare il modo in cui ilSignore ci invita a diventare memoria di Lui ègià un modo di dirgli di sì. La ricerca della pro-pria vocazione continua anche una voltacompiuta la scelta definitiva; ogni giorno ilSignore ci dice una parola personalissima persostenere la nostra creativa fedeltà al cammi-no sul quale Lui ci sta conducendo. “Segui-mi...” . Quale fortuna ebbe Matteo il pubblica-no, che fu chiamato da Gesù. A quella chia-mata, si tolse di dosso i suoi indumenti di al-bergatore, prese il suo miglior mantello e se-guì il Signore. Così deve fare chiunque vogliaSeguirLo! Egli deve morire del tutto per le co-se di questo mondo e non deve più pensare al-le sue condizioni della sua vita terrena, altri-menti egli non è adatto al Regno di Dio, né adentrare nello stesso! Infatti colui che mettemano all’aratro e volge gli occhi indietro nonè adatto al Regno di Dio.

C.S.

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Nella Solennità del-l’Annunciazione delSignore ricordiamo il

momento in cui nella città diNazareth l’angelo del Signo-re ha dato l’annuncio a Ma-ria: «Ecco, concepirai un fi-glio, lo darai alla luce e ver-rà chiamato Figlio dell’Altis-simo», e Maria rispondendoha detto: «Ecco la serva delSignore; avvenga per me se-condo la tua parola». E così,

compiutasi la pienezza deitempi, Colui che era primadei secoli, l’Unigenito Figliodi Dio, «per noi uomini e perla nostra salvezza si incarnònel seno di Maria Vergine peropera dello Spirito Santo e siè fatto uomo», come si recitanel Credo.Sotto il profilo biblico l’An-nunciazione è interpretatadagli esegeti secondo alcunischemi che ne evidenziano ilsignificato teologico: 1. An-nuncio di una nascita mera-vigliosa che evidenzia il si-gnificato cristologico del-l’annuncio a Maria. 2. An-

nuncio di vocazione, inquanto contiene gli elementistrutturali dei racconti dimissione a favore del popolodi Dio e mette in rilievo lapersona di Maria chiamata aentrare nel dialogo tra Dio el’umanità mediante una ri-sposta di fede esemplare. 3.Schema d’alleanza, avanzatodall’esegeta P. Aristide Serra,in quanto il racconto si sno-da secondo il modello lette-

rario dell’alleanza conclusatra Dio e Israele sul MonteSinai. Infatti nella risposta diMaria “Sono la serva del Si-gnore: si faccia di me secon-do la tua parola” (Luca 1, 38),si avverte l’eco della formulacon cui il popolo dava il suoassenso all’alleanza nell’An-tico Testamento: “Serviremoil Signore” e “faremo tuttoquello che Jahvè ci ha detto”.L’Annunciazione è legata al-l’Incarnazione, che costitui-sce uno dei due misteri prin-cipali della fede cristiana in-sieme a quello della Trinità.E’ in questa festa che i Figli

e la figlie della Madonna delDivino Amore rinnovano pro-messe, voti e ripetono, con-fermandolo, il Voto d’amorealla Madonna. Perché DonUmberto Terenzi, il PadreFondatore scelse proprioquesta ricorrenza? Lo spiegaparlando alle Figlie, ma è ri-volta nel suo più profondo si-gnificato anche ai Figli:“...L’Annunciazione è una fe-sta di famiglia, una festa tut-ta nostra, perché è festagrande [...] nella Messa po-c’anzi ho chiesto [...], averetanti Figli di più per la gran-de missione che (ci) è riserva-ta, nella diffusione dell’amoredi Maria e del Divino Amore[…]. E la preghiera che io hodetto appunto per questoscopo è questa, ve la ripeto:riguarda benevolo, te ne pre-ghiamo, o Signore (e questapreghiera la ripeterò ancora ...per chiedere e aiutare le vo-cazioni religiose): riguardabenevolo, te ne preghiamo, oSignore, questa tua famiglia,e accrescila con nuovi mem-bri, affinché possa condurre isuoi figli alla santità prescrit-ta, ed attendere efficacemen-te alla santità degli altri. Ec-co, in poche parole è delinea-ta la nostra vocazione e la vo-stra missione.” Auguri ad ogni Figlio e adogni Figlia! (cfr.Predica delRev. mo Padre a Casa Madon-na nella Vestizione Religiosadi 6 Aspiranti 24-3-61)

S.K.

14 BOLLETTINO N. 1 - MARZO 2018

S’INCARNÒ NEL SENO DI MARIA...

Rinnovo di voti e promesse dei Figli e Figlie della Madonna del Divino Amore

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Santuario della Madonna del Divino Amore - RomaA V V I S O

Ogni giorno dalle 8.00 alle 22.00Adorazione continuata presso

la Cappella del Santissimo nel Nuovo Santuario

Per iscriversi compilare la scheda.Per informazioni: D. Sijo Kuttikkattil 3342972345E-mail: [email protected]

Il 25 marzo, domenica delle Palmealle ore 21.00 si terrà

la Sacra rappresentazione della Via Crucis

ispirata alla Sindone, che verrà replicata

il 30 marzo, Venerdì Santo, alla stessa ora

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