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Linee guida del Corso di
formazione e
Raccomandazioni politiche
Erasmus+ - KA2 –
ID 2016-1-DE02-KA202-003336
Attribution-NonCommercial 4.0 International (CC BY-NC 4.0)
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Sommario
1. Prefazione .................................................................................................................................................. 3
2. L’importanza della Competenza Interculturale ......................................................................................... 4
Qual è la differenza tra multiculturalismo e interculturalismo? ............................................................... 4
Qual è il beneficio della competenza interculturale per le organizzazioni, i sistemi sanitari, ecc.? ......... 5
3. BICAS: l’ideazione del corso di formazione e l’APP di supporto ................................................................ 6
3.1. L’ideazione del corso BICAS ................................................................................................................ 6
3.2. L’App BICAS........................................................................................................................................ 8
4. Lezioni apprese dalle esperienze pilota nazionali ................................................................................... 10
5. Raccomandazioni per la realizzazione del corso di formazione .............................................................. 12
6. Struttura generale del corso .................................................................................................................... 14
6.1. Risultati dell’apprendimento ........................................................................................................... 14
6.2. Unità ................................................................................................................................................ 16
6.3. Punti ECVET ..................................................................................................................................... 18
7. ECVET e EQF ............................................................................................................................................. 21
8. Contatti dei partner di progetto .............................................................................................................. 23
9. Appendice: Siti Web ................................................................................................................................ 24
Clausola di esonero da responsabilità
Questo progetto è stato finanziato con il sostegno della Commissione Europea. Il supporto della Commissione
europea per la produzione di questa pubblicazione non costituisce un'approvazione dei contenuti che riflette
solo le opinioni degli autori e la Commissione non può essere ritenuta responsabile per qualsiasi uso che
possa essere fatto delle informazioni in essa contenute.
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1. Prefazione
BICAS - Building Intercultural Competencies for Ambulance Services è un progetto europeo
transnazionale, cofinanziato dal Programma Erasmus+ della Commissione Europea, che
comprende partner dall’Austria, Germania, Italia, Polonia e Spagna.
L'obiettivo principale di questo progetto consiste nel rispondere alla crescente necessità di
competenze interculturali da parte degli operatori dei servizi di ambulanza in tutta Europa, necessità
dovuta alla presenza di una maggiore diversità culturale nelle società europee e in particolare
all'aumento del flusso di migranti e rifugiati. L'integrazione europea in corso, così come il numero
crescente di rifugiati e migranti, rendono le competenze interculturali una necessità per i servizi di
emergenza. Infatti, i servizi di ambulanza e i paramedici, così come in generale il personale medico
e di emergenza, si trovano di fronte a situazioni in cui è prerequisito fondamentale il know-how
interculturale. A causa dei tempi sempre più contingentati, i servizi di emergenza sono sempre più
sovraccarichi, il che porta a una comunicazione inadeguata con i pazienti, forti difficoltà a causa
delle differenze culturali / religiose, sfide psicosociali e alti livelli di stress sia per gli operatori sia per
i pazienti. Il risultato sono complicazioni durante le situazioni di emergenza, che potrebbero invece
essere evitate.
Per favorire la promozione di maggiori competenze interculturali tra gli operatori dei servizi di
emergenza, il consorzio di BICAS ha progettato e realizzato un corso di formazione interculturale
per i servizi di ambulanza, che mira ad aumentare le conoscenze e le abilità interculturali tra i
paramedici. La struttura del corso si basa sull'apprendimento misto (“blended”), costituito da un
percorso di e-learning e una formazione in classe. Inoltre, il progetto ha sviluppato e testato un'App
che riassume informazioni importanti e può essere utilizzata sul posto di lavoro per supportare fli
operatori dei servizi di ambulanza nell'adempimento dei loro compiti.
Come consorzio, sottolineiamo che l'obiettivo del corso di formazione consiste nell’acquisire una
maggiore consapevolezza e nell’essere in grado di cambiare prospettiva e mettersi al posto delle
persone provenienti da contesti migratori, relativizzando le proprie opinioni ed ampliando le proprie
abilità e competenze sociali in modo da poter operare in maniera più efficiente. Acquisire
competenze interculturali è un processo che richiede tempo e il cui risultato è difficile da misurare o
da valutare, poiché dipende dalla volontà della persona di includere questa conoscenza nel suo
modo di pensare e agire. Nondimeno, grazie a ciò, i paramedici saranno in grado di gestire con
maggior competenza le situazioni di emergenza in un contesto interculturale.
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2. L’importanza della Competenza Interculturale
La competenza interculturale è semplicemente la capacità di comunicare e comportarsi in maniera
efficace e appropriata con persone di altre culture.
Tuttavia, la cultura deve essere intesa in senso lato. Diverse organizzazioni all'interno di un paese
hanno diverse culture organizzative, così come la cooperazione tra diverse organizzazioni può
comportare potenziali conflitti.
La competenza interculturale è multidimensionale.
Le competenze necessarie per una gestione costruttiva dei conflitti in situazioni interculturali sono
le seguenti:
Conoscenza specifica della cultura: conoscenza delle peculiarità socio-culturali riguardanti
la comunicazione, i valori e la comprensione dei ruoli;
Competenze sociali di tipo generale: rispetto, capacità di empatia e controllo delle emozioni,
riflessione sui propri stereotipi, problem-solving;
Competenze specifiche relative al conflitto: conoscenze e abilità per raggiungere sicurezza
in se stessi (“self-assurance”), diminuzione dei conflitti (“de-escalation”), tecniche di difesa
per sé e per i colleghi;
Competenze tecniche: esperienza e routine come elementi di base per la percezione del
proprio ruolo.
Qual è la differenza tra multiculturalismo e interculturalismo?
L'interculturalismo comporta il superamento della semplice accettazione passiva di un fatto
multiculturale rappresentato da più culture effettivamente esistenti in una società e promuove invece
il dialogo e l'interazione tra culture.
Figura 1. Visione d’insieme dei culturalismi.
Fonte: http://museumtwo.blogspot.com/2014/10/from-multicultural-to-intercultural.html
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La competenza interculturale è una competenza chiave del XXI° secolo
in una società sempre più differenziata e in un mondo sempre più
interconnesso!!!
Qual è il beneficio della competenza interculturale per le organizzazioni, i sistemi sanitari, ecc.?
La competenza culturale è di vitale importanza in tanti settori tra cui l’assistenza sanitaria,
l’istruzione, i servizi pubblici, le forze dell'ordine, le biblioteche, i servizi clienti e altre funzioni
aziendali.
Le culture dei pazienti influenzano il modo con cui concepiscono la salute e la malattia, con cui
accedono ai servizi sanitari e con cui rispondono agli interventi sanitari. Una maggiore competenza
interculturale migliora la qualità dei servizi sanitari e i risultati per i pazienti.
Benefici sociali
Aumenta il rispetto e la comprensione reciproca tra paziente e organizzazione
Aumenta la fiducia
Favorisce l'inclusione di tutti i membri della comunità
Accresce la soddisfazione del paziente
Assiste i pazienti e le famiglie che si stanno prendendo cura di loro
Promuove le responsabilità del paziente e della famiglia nel campo della salute
Benefici sanitari
Migliora la raccolta dei dati sui pazienti
Incrementa la conformità dei trattamenti e garantisce risultati migliori per il paziente
Riduce le disparità di cura nella popolazione dei pazienti
Aumenta i risparmi sui costi grazie alla riduzione degli errori medici, del numero di trattamenti e
dei costi legali
Benefici aziendali
Riduce lo stress del personale nelle situazioni di emergenza
Riduce le barriere che rallentano i processi
Si avvicina al rispetto delle linee guida legali e normative
Migliora l'efficienza e l'economicità dei servizi di assistenza sanitaria
Aumenta la quota di mercato dell'organizzazione
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3. BICAS: l’ideazione del corso di formazione e l’APP di
supporto
3.1. L’ideazione del corso BICAS
Figure 2. La pagina di apertura del corso BICAS in modalità e-learning.
Il corso di formazione BICAS è stato pianificato come un’attività di apprendimento mista (“blended”)
e flessibile suddivisa in 2/3 di e-learning e 1/3 di formazione in classe. Questa struttura è stata scelta
perché si è voluto un corso a bassa soglia per gli operatori dei team di ambulanze, che da un lato
hanno poco tempo per aggiornarsi e dall’altra hanno spesso molto tempo da impiegare tra una
chiamata di servizio e l’altra. Pertanto, è stato creato un corso di e-learning con una formazione
complementare in classe. Il contenuto del corso di e-learning può essere seguito anche senza la
formazione in classe. Tuttavia, si consigliano vivamente almeno due sessioni in classe: una all'inizio
per introdurre all'argomento e una alla fine per un momento finale di riflessione comune.
Non esiste una procedura ideale per la formazione interculturale. Pertanto, il manuale del corso
include diversi esercizi a seconda degli obiettivi di apprendimento definiti. Sulla base della tipologia
del gruppo, degli obiettivi formativi e del livello di approfondimento dei contenuti, nonché della durata
del seminario, il formatore può scegliere tra una varietà di esercizi.
Il curriculum include I risultati di apprendimento del corso BICAS e il manuale di formazione per la
sessione in classe, che può essere scaricato gratuitamente al seguente link http://bicas-
online.eu/en/outputs/
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Il corso di formazione BICAS online si basa sul sistema "moodle". Si compone di tre moduli online
di diversa lunghezza ciascuno.
I moduli sono:
1) Competenze interculturali
2) Migranti e Salute
3) Sviluppare competenze professionali - metodi, strumenti e strategie
Il modulo di formazione in classe è denominato "Riconoscimento e definizione dei limiti". Il suo scopo
è una riflessione di gruppo su come agire in maniera diversa in situazioni difficili future sulla base
delle conoscenze acquisite nel corso di e-learning.
Il curriculum è stato formulato sulla base dei risultati di apprendimento in linea con I criteri ECVET
(vedi Capitolo 7). Di seguito la struttura di massima.
MODULO RISULTATI DI APPRENDIMENTO
Competenze
interculturali Comprendere il significato e l'importanza della competenza interculturale in generale, nel settore sanitario, e nella propria vita lavorativa.
Capire come e da quali fattori è costituita l’identità e riflettere in maniera critica sulla propria identità e consapevolezza culturale. Cambiare prospettiva culturale ed essere consapevole dei propri pregiudizi.
Aumentare la consapevolezza sulla relatività della propria visione del mondo e prospettiva. Essere in grado di cambiare la prospettiva culturale e di applicare la competenza interculturale nella propria vita professionale.
Migranti e Salute – I
differenti gruppi di
migranti, le
minoranze etniche
rilevanti, la loro
comprensione della
salute e l'utilizzo dei
servizi sanitari
Conoscenza delle fasi della migrazione e dei relativi rischio psicosociali. Conoscenza della situazione specifica dei richiedenti asilo, dei richiedenti asilo e dei gruppi vulnerabili, come le vittime della tratta.
Conoscere i gruppi di migranti più significativi per il proprio lavoro, il loro accesso e utilizzo dei servizi sanitari.
Riconoscere le diverse concezioni culturali riguardanti la salute e la malattia, che si basano su strategie di azione. Affrontare con fiducia i tipici fraintendimenti e conflitti.
Sviluppare abilità
professionali -
Metodi, strumenti e
strategie
Miglioramento delle abilità comunicative inter- e intrapersonali e delle abilità di interazione collegate alle situazioni interculturali nel lavoro quotidiano.
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Acquisire una maggiore consapevolezza delle dimensioni interculturali nelle situazioni professionali e una maggiore capacità nel scegliere di conseguenza le azioni più appropriate.
Selezionare tra i diversi metodi di analisi delle situazioni, traendo conclusioni e azioni riguardanti situazioni interculturali difficili.
Riconoscimento e
definizione dei limiti Metodologia interculturale integrata, conoscenza di strategie di de-escalation, conseguenti abilità nel gestire le diversità in maniera accorta.
3.2. L’App BICAS
L'app BICAS è un elemento aggiuntivo del corso di formazione BICAS, che funziona anche
separatamente.
L’idea è che l'APP BICAS possa supportare gli operatori dei servizi di ambulanza nel loro lavoro
quotidiano sul posto di lavoro. Contiene informazioni facilmente accessibili sulle diverse culture, così
come indicazioni per aiutare a ridurre i livelli di stress degli operatori e migliorare la qualità dei servizi
di primo e pronto soccorso.
L’interfaccia dell’App (la lingua per gli utenti) è tradotta in cinque lingue: Inglese, Tedesco, Polacco,
Spagnolo e Italiano.
L’App comprende quattro sezioni principali: Supporto di Emergenza, Cosa fare e Cosa non fare,
Per approfondire e Come gestire un CIA (Critical Incident Analysis).
L’App contiene:
o Supporto di Emergenza - un dizionario di parole chiave e frasi utili, corredate di pittogrammi,
per favorire la comprensione reciproca. Il Supporto di Emergenza è progettato per colmare
il divario linguistico tra il personale dell'ambulanza e il paziente. Aiuta a comunicare ed
esprimersi su argomenti di tipo medico con persone che parlano una lingua diversa. Contiene
domande, istruzioni e comandi tradotti nelle diverse lingue e associati ad una immagine
esplicativa. Le istruzioni sono tradotte in undici lingue: inglese, tedesco, polacco, spagnolo,
italiano, francese, ungherese, finlandese, svedese, arabo e persiano.
o The Do’s and don’ts section contains information about various key aspects of life in other
cultures. It helps with understanding different views on medical understanding, death, family,
religion, vaccinations and interactions.
o La sezione Cosa fare e Cosa non fare contiene informazioni su aspetti fondamentali della
del modo di vivere in altre culture. Aiuta a comprendere i diversi punti di vista esistenti
riguardanti la medicina, la morte, la famiglia, la religione, le vaccinazioni e i rapporti
interpersonali.
o La sezione Per approfondire presenta una sitografia di risorse Internet, quali video, articoli,
siti web, con informazioni interessanti.
o Come gestire un CIA (Critical Incident Analysis). Un’introduzione passo passo su come
eseguire un CIA (Critical Incident Analysis).
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L'app è disponibile per dispositivi iOS e sistemi Android e può essere scaricata dall'App Store di
Apple e da Google Play.
La versione iOS è al seguente link: https://apps.apple.com/app/id1457031160
La versione Android è al seguente link:
https://play.google.com/store/apps/details?id=eu.dcnet.bicas
Figura 3. La struttura dell’App BICAS.
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4. Lezioni apprese dalle esperienze pilota nazionali
Compromesso tra accreditamento e utilizzazione
Una lezione fondamentale che abbiamo appreso sin dall’inizio è stata che l’obiettivo previsto
di 80 unità didattiche era troppo ambizioso. La possibilità di prendere parte a percorsi di
formazione continua da parte dei professionisti è fortemente limitata dal tempo a loro
disposizione e dai loro interessi personali. Pertanto, si impegnano solo in percorsi formativi
ritenuti vantaggiosi o obbligatori. La competenza interculturale come soft skill non è vista
come una necessità. Pertanto, abbiamo dovuto ridimensionare il corso per soddisfare le
esigenze del gruppo target e renderlo più accattivante. Abbiamo tralasciato soprattutto la
letteratura di riferimento anche perché è difficile rendere disponibile tale documentazione ai
partecipanti sia per restrizioni sul copyright sia per una mancanza di omogeneità tra i Paesi.
Il ridimensionamento ha interessato anche il sistema ECVET in quanto il corso è troppo breve
per ottenere i punti ECVET (maggiori informazioni sul sistema ECVET al Capitolo 6).
Tuttavia, abbiamo mantenuto la struttura basata sui risultati di apprendimento secondo i
criteri ECVET.
La competenza interculturale non può essere forzata
La competenza interculturale è associata a comportamenti generali, ad azioni di tipo valoriale
e alle cosiddette virtù secondarie. Ciononostante, la concezione del corso di formazione si
basa sulla competenza interculturale come un costrutto multidimensionale, che lo rende
anche un obiettivo formativo (continuo), che può essere descritto e classificato usando i
principi ECVET o NQF. Tuttavia, ciò non significa che la formazione sia in grado, sempre e
comunque, di trasmettere le competenze descritte o di modificare facilmente i comportamenti
principali dei partecipanti (ad esempio la xenofobia).
Necessità di informazioni specifiche sulle peculiarità culturali contro il rischio di stereotipi
I partecipanti, che erano già interessati all'argomento, avevano ottime competenze
interculturali. Quello che si aspettavano era un input specifico su come la cultura e la religione
modellano il comportamento, ad es. le regole comportamentali nel contesto islamico.
Gli esempi utilizzati nei casi di studio o negli esercizi dovrebbero essere il più neutrali
possibile per concentrarsi sulle competenze interculturali nel senso più ampio, tenendo
presente che gli stessi partecipanti possono provenire da un contesto migratorio.
Formazione più efficace con esercizi relative al contesto professionale
Il corso di formazione pilota è stato richiesto anche da un altro dipartimento: il dipartimento
dei servizi di primo e pronto soccorso. La struttura generale del corso è stata mantenuta,
sono stati modificati solo gli esercizi. Inoltre, il dipartimento ha fornito preventivamente gli
esercizi su cui lavorare. Questi esercizi sono stati utilizzati molto dai partecipanti. Attraverso
il processo di analisi multifattoriale, i corsisti hanno sviluppato soluzioni corrette per ogni
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situazione. È da sottolineare che è accresciuta la loro consapevolezza sulle tematiche
culturali e che il corso è stato considerato molto coerente con il proprio contesto
professionale. Lezione imparata: l’utilizzo di metodi consolidati e il potere del gruppo – i
corsisti sono in grado di trovare la corretta soluzione in quanto professionista e necessitano
solo di alcuni suggerimenti per tenere o meno in conto anche gli aspetti culturali.
In generale si raccomanda di utilizzare gli esercizi fin dall'inizio e di spiegare i diversi input o
temi durante il percorso di formazione interculturale parallelamente agli esercizi. In questo
modo, la formazione è molto efficace dal punto di vista pratico.
Il gruppo target della formazione dovrebbe essere flessibile in accordo con i sistemi sanitari
nazionali
Per quanto riguarda il gruppo target, si deve tenere in considerazione il fatto che in alcuni
Paesi europei i paramedici non sono una professione retribuita e che questo ruolo non esiste
nel settore medico sanitario. Per quanto riguarda gli interventi di pronto soccorso, la funzione
dei paramedici è svolta da volontari che fanno parte di ONG che operano su ambulanze.
Pertanto, i gruppi target comprendono non solo il personale che lavora sulle ambulanze, ma
abbracciano un gruppo più ampio composto da medici, infermieri, assistenti sociali e
mediatori culturali.
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5. Raccomandazioni per la realizzazione del corso di
formazione
ll corso necessita di una soglia bassa per garantire interesse e coinvolgimento.
Raccomandiamo di adattare la formazione in termini di lunghezza del percorso e argomenti
da trattare in base alle esigenze e alla composizione del gruppo target.
La combinazione tra esercizi provenienti dal contesto professionale del gruppo target e input
teorici rende il percorso formativo più efficace dal punto di vista pratico e quindi più
soddisfacente. Ciò significa lavorare in maniera molta partecipativa con il gruppo, trattando
argomenti ritenuti interessati dagli stessi corsisti.
Consapevolezza che sono necessarie azioni di sensibilizzazione per coinvolgere il
personale sanitario nella formazione e sottolineare il vantaggio di tale formazione per il loro
ruolo professionale. Enfasi sull'approccio di riduzione dello stress per superare la
resistenza al percorso proposto.
È necessario stabilire modalità di collaborazione con il sistema di formazione continua
del personale sanitario al fine di inserire tale percorso nel sistema formale di istruzione
come formazione continua.
Integrazione dell'argomento nella formazione professionale iniziale dei paramedici e di
altre professioni del sistema sanitario con almeno 4 unità didattiche.
Per quanto riguarda i sistemi ECVET ed EQF, è importante considerare che il trasferimento,
il riconoscimento e l'accumulazione dei risultati di apprendimento valutati/convalidati delle
persone che mirano a conseguire una qualifica è possibile solo se esiste una qualificazione
comune all'interno degli Stati membri. Ad esempio, alcune professioni sanitarie, come
paramedici e infermieri, sono qualifiche professionali in alcuni Paesi (ad esempio la
Germania), mentre in altre Nazioni (come l'Italia), i paramedici sono volontari e la loro
formazione si basa su contesti di apprendimento non formali, mentre gli infermieri devono
frequentare l'università e conseguire la laurea.
È necessario proporre tale formazione al personale che opera nei punti chiave di accesso
dei migranti ai servizi del sistema sanitario, come gli assistenti sociali e gli operatori dei
centri di assistenza sanitaria ecc. Questo personale è quello che offre le informazioni
principali ai migranti sul loro diritto di accesso al sistema sanitario (in tutte le sue declinazioni,
non solo per i servizi di emergenza). Se queste persone non dispongono di informazioni
corrette, sono portati a ritenere che i migranti non abbiano il diritto di accedere ai servizi
sanitari o ritengono che i migranti abbiano il diritto di accedere solo ai servizi di emergenza.
Ne consegue disinformazione e paura di utilizzare i servizi sanitari.
Relativamente alle qualifiche e alle competenze necessarie dei formatori, occorre tenere in
conto che le competenze interculturali e i servizi di assistenza sanitaria e di primo e pronto
soccorso sono aree complesse nelle quali i formatori devono essere competenti almeno
dal punto di vista settoriale al fine di garantire la qualità teorica e trasferire l’esperienza
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professionale ai partecipanti. Se il formatore non possiede entrambe le competenze, si
consiglia un "tandem" o un "gruppo di formatori".
Le lezioni frontali sono necessarie! Sebbene alcune persone abbiano affermato di
preferire solo la formazione online (per poter seguire la formazione ovunque), riteniamo che
siano necessarie anche le lezioni frontali.
Organizzazione: max. 20 partecipanti, una sala sufficientemente ampia con videoproiettore,
lavagna a fogli mobili e pareti metaplan, altoparlanti con capacità e qualità del suono
sufficienti per la proiezione di film, sale aggiuntive per il lavoro di gruppo.
Correttezza politica: esiste una linea sottile tra stereotipi e informazioni oggettive sulle
peculiarità culturali. Da un lato, è necessario, quando si parla di peculiarità culturali,
sottolineare che questa non è una generalizzazione. Dall'altro lato, è importante che la
formazione sia considerata rilevante per il gruppo target. I partecipanti vogliono capire le
ragioni di determinati comportamenti da parte di persone con diversi background culturali,
comportamenti che non comprendono. Una volta che è chiaro cosa c'è dietro, è più facile da
capire e accettare.
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6. Struttura generale del corso
6.1. Risultati dell’apprendimento
Cosa sono i risultati dell’apprendimento?
I risultati dell’apprendimento sono la descrizione di ciò che un discente conosce, capisce ed
è in grado di realizzare al termine di un processo d'apprendimento. I risultati sono definiti in
termini di conoscenze, abilità e competenze (cfr. la Raccomandazione EQF 2008).
Di solito, i quadri delle qualifiche indicano il livello complessivo dei risultati dell'apprendimento di una
qualifica. Ai fini ECVET, il Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF)
viene utilizzato come riferimento per i diversi livelli.
I risultati dell’apprendimento possono essere utilizzati per vari scopi, ad esempio per stabilire i
descrittori dei quadri delle qualifiche, definire le qualifiche, i programmi di studio, la valutazione, ecc.
I risultati dell’apprendimento sono definiti secondo vari livelli di dettaglio a seconda del loro scopo e
contesto.
I risultati dell'apprendimento sono sviluppati nel processo di progettazione delle qualifiche. Esistono
diversi approcci per identificare e descrivere i risultati dell'apprendimento a seconda del sistema
nazionale delle qualifiche.
I risultati dell’apprendimento possono essere acquisiti attraverso diversi percorsi, modalità di
svolgimento (in classe, in azienda, presso i luoghi di lavoro ecc.), contesti di apprendimento (formale,
non formale e informale) o situazioni (ad esempio il paese, il sistema di istruzione e formazione).
Come sono descritti i risultati dell’apprendimento?
I risultati dell'apprendimento sono descritti usando la terminologia e i descrittori esistenti nei diversi
sistemi di qualifiche.
La definizione europea di risultati dell'apprendimento, che utilizza i termini di conoscenze, abilità
e competenze (cfr. la Raccomandazione EQF), è il denominatore comune che si adatta ai diversi
approcci utilizzati per descrivere i risultati dell’apprendimento.
ECVET non fornisce un modello o una tassonomia relativa al formato delle descrizioni dei risultati
dell’apprendimento. Tali modelli o classificazioni possono esistere a livello nazionale, regionale o di
sistema (ad esempio come parte di un quadro nazionale di qualifiche).
Tuttavia, è essenziale, nell'attuazione dell’ECVET, garantire che i risultati dell’apprendimento
riguardanti le qualifiche e le unità siano chiaramente identificati e descritti per consentire la
comprensione reciproca delle qualifiche e la valutazione relativa ai seguenti punti:
se le qualifiche rientranti nel quadro di un partenariato per la mobilità permettano la stessa
qualifica o un’occupazione similare;
se i risultati dell’apprendimento descritti in un determinato contesto o situazione siano
paragonabili a quelli di altri contesti/situazioni.
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Per i partenariati che utilizzano l’ECVET nell'ambito della mobilità transnazionale può essere utile
ideare strumenti come griglie o modelli per identificare i risultati dell’apprendimento che possono
essere oggetto della mobilità e per descriverli in maniera coerente al fine di:
confrontare le qualifiche tra i diversi sistemi nazionali;
evidenziare le somiglianze tra le qualifiche e i risultati dell’apprendimento tra le istituzioni
partner;
individuare quali risultati dell’apprendimento non sono previsti nell'ambito delle qualifiche
rilasciate dalle istituzioni partner.
Tuttavia, l'uso di tali strumenti dipende dalle esigenze del partenariato.
Come sono usati i risultati dell’apprendimento nell’ECVET?
Per implementare l’ECVET è necessario che le qualifiche siano descritte in termini di risultati
dell’apprendimento. I risultati dell’apprendimento sono raggruppati per creare unità.
I risultati dell’apprendimento valutati costituiscono dei crediti. Il credito è la base per permettere
il trasferimento tra contesti di apprendimento e per l’accumulazione dei risultati
dell’apprendimento.
Nell’ECVET, i risultati dell’apprendimento sono utilizzati come base per il trasferimento e
l'accumulazione dei crediti. I risultati dell'apprendimento non dipendono dal processo o dal contesto
di apprendimento in cui sono stati raggiunti; pertanto è possibile utilizzarli per identificare se ciò che
il discente ha raggiunto in un contesto di apprendimento è paragonabile a ciò che egli/ella si
aspettava di raggiungere in un altro contesto.
Figura 4. Risultati dell’apprendimento (Learning Outcomes).
1 KNOWLEDGE
risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio.
2 SKILLS
capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi.
3 COMPETENCE
comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale.
RISULTATI DELL’APPRENDIMENTO
descrizione di ciò che un discente conosce, capisce ed è in grado di realizzare al termine di un processo d'apprendimento. I risultati sono definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze.
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6.2. Unità
Cos’è un’unità e come si rapporta alla qualifica?
Un'unità è un elemento della qualifica costituito da un complesso coerente di conoscenze, abilità e
competenze che possono essere valutate e convalidate (cfr. la ECVET Raccomandazione ECVET
2009).
Le unità consentono il raggiungimento progressivo delle qualifiche attraverso il
trasferimento e l'accumulazione dei risultati dell’apprendimento. Sono soggette a valutazione
e validazione, che verificano e convalidano i risultati dell’apprendimento raggiunti dallo studente.
A seconda delle normative esistenti, le unità possono essere comuni a diverse qualifiche oppure
possono essere specifiche di una determinata qualifica. Le unità sono accumulate in base ai requisiti
necessari per ottenere le qualifiche. Questi requisiti possono essere più o meno restrittivi a seconda
della tradizione e della pratica del sistema delle qualifiche e del modo in cui sono gli standard delle
qualifiche sono progettati.
Le unità possono essere utilizzate anche per strutturare programmi formali di istruzione e
formazione.
Come si può utilizzare l’ECVET in un sistema delle qualifiche che non usa le unità?
Nei Paesi in cui le qualifiche non sono progettate in termini di unità o in cui non è consentito
l'accumulazione delle unità, è possibile utilizzare l’ECVET a fini della mobilità creando unità utilizzate
solo per la mobilità. Il credito ottenuto per queste unità può quindi essere trasferito. I risultati
dell'apprendimento saranno convalidati esonerando il discente dalla parte corrispondente del
percorso di istruzione e formazione nell'istituto di origine (il che significa che non dovrà sottoporsi
nuovamente al processo di apprendimento). Tuttavia, questi risultati dell’apprendimento saranno
riconosciuti solo quando lo studente avrà superato con successo la valutazione finale, fondamentale
per il conseguimento della qualifica.
Come possono essere raggruppati in risultati dell’apprendimento in unità?
Le unità dovrebbero essere costruite e organizzate in modo coerente per quanto riguarda la qualifica
generale.
Per raggruppare i risultati dell’apprendimento in unità è necessario identificare quei risultati che si
relazionano tra loro. Esistono diversi criteri in base ai quali i risultati dell'apprendimento possono
essere raggruppati in unità e la scelta dei criteri da utilizzare dipende dal sistema delle qualifiche.
Alcuni esempi includono:
il fatto che i risultati dell’apprendimento si riferiscono allo stesso insieme di attività / compiti
professionali (ad esempio i risultati dell’apprendimento in un'unità intitolata "shampoo e
trattamento dei capelli");
Il fatto che siano correlati allo stesso prodotto o alla stessa tecnica di produzione (come i
risultati dell’apprendimento nell'unità intitolata "preparare piatti alla griglia");
Il fatto che possono anche essere raggruppati in base alle fasi del processo di produzione
o del processo di esecuzione di un servizio (ad esempio i risultati di apprendimento in un'unità
denominata "informare il cliente sulla natura dell'intervento di manutenzione"); o
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Il fatto che possono essere raggruppati in un'unità perché si riferiscono allo stesso campo
di conoscenze, abilità o competenze (ad esempio la competenza in lingua straniera può
formare un'unità separata).
Le qualifiche dell'IFP possono contenere risultati dell’apprendimento chiaramente collegati alla
capacità di una persona di svolgere un'attività specifica sul luogo di lavoro, ma spesso contengono
anche risultati dell’apprendimento riferiti alle competenze chiave. Spetta al sistema di qualifica
decidere se i risultati dell'apprendimento direttamente correlati a una specifica attività professionale
sono raggruppati in unità insieme alle competenze chiave o se (alcuni) risultati dell'apprendimento
relativi alle competenze chiave formano unità separate.
Infine, come regola generale, i risultati dell’apprendimento di una qualifica dovrebbero essere valutati
una sola volta (a meno che il livello atteso del rendimento del discente non sia più elevato). Pertanto
lo stesso risultato dell’apprendimento non è normalmente inserito in più unità. Tuttavia, in alcuni casi
potrebbe essere necessario definire alcune conoscenze, abilità e competenze correlate a tutte o ad
un gruppo di unità, ad esempio quelle relative alla salute e alla sicurezza; la protezione ambientale;
l’igiene; o in alcuni casi quelle relative a competenze chiave. Anche se questi risultati
dell’apprendimento sono comuni o trasversali all'intera qualifica, dovrebbero essere chiaramente
identificati nella descrizione dell'unità.
Come dovrebbero essere descritte le unità in caso di utilizzo dell’ECVET?
Le unità dovrebbero essere descritte in termini leggibili e comprensibili facendo riferimento alle
conoscenze, abilità e competenze in esse contenute.
Le descrizioni delle unità sono cruciali per il successo dei processi ECVET perché sono la
base per la trasparenza delle qualifiche. La descrizione dell'unità consente alle istituzioni
competenti e ai fornitori di IFP dei diversi sistemi di qualifiche, nonché ai datori di lavoro, di
comprendere le caratteristiche delle unità e della valutazione realizzata in un altro contesto. Due
aspetti sono importanti: la chiarezza della terminologia utilizzata e il modo in cui il testo è organizzato
in modo intuitivo.
Le specifiche dell'unità dovrebbero includere:
il titolo generico dell'unità;
Nel caso di unità riguardanti i risultati dell’apprendimento direttamente correlati all'esercizio di
specifiche attività/compiti o processi sul luogo di lavoro, il titolo dovrebbe essere significativo dal
punto di vista del mercato del lavoro. Dovrebbe inoltre indicare l'approccio basato sui risultati
dell'apprendimento, in altre parole includere conoscenze, abilità e competenze (piuttosto che essere
correlato a una materia).
La chiarezza dei titoli delle unità è particolarmente cruciale per la comunicazione ai datori di lavoro.
il titolo generico della qualifica (o qualifiche) a cui l'unità si riferisce, ove applicabile,
il riferimento della qualifica secondo il livello EQF e, se possibile, il livello del sistema
nazionale delle qualifiche, con crediti ECVET associati alla qualifica,
i risultati dell’apprendimento contenuti nell'unità,
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La quantità di dettagli contenuti nella descrizione dell'unità dovrebbe adattarsi allo scopo per cui la
descrizione è utilizzata e destinata. Se la descrizione viene utilizzata per comunicare il contenuto ai
discenti o ai datori di lavoro, saranno necessari meno dettagli rispetto a quando la stessa descrizione
sarà utilizzata anche per guidare il processo di valutazione.
Si può prevedere che una descrizione di unità abbia due livelli: una sintesi (usata per la
comunicazione generale) e una descrizione dettagliata (usata dal personale docente, dai valutatori,
ecc.):
le procedure e i criteri di valutazione dei risultati dell’apprendimento,
i punti ECVET associati all'unità (per ulteriori informazioni consultare la sezione relativa ai
punti ECVET),
la validità nel tempo dell'unità, se rilevante.
Se le norme nazionali specificano requisiti supplementari per le unità e la loro descrizione, ad
esempio la validità limitata nel tempo, queste devono essere presenti nelle specifiche dell'unità.
Figura 5. Unità.
6.3. Punti ECVET
Cosa sono i punti ECVET?
I punti ECVET sono la rappresentazione numerica del peso complessivo dei risultati
dell’apprendimento in una qualifica e del peso relativo delle unità in relazione a tale qualifica (cfr.
la Raccomandazione ECVET 2009).
Insieme alle unità, alla descrizione dei risultati dell’apprendimento e alle informazioni sul livello delle
qualifiche, i punti ECVET possono supportare la comprensione di una qualifica. Il numero dei punti
ECVET assegnati a una qualifica, insieme ad altre specifiche, può indicare, ad esempio, se la portata
della qualifica è limitata o ampia.
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Il numero dei punti ECVET assegnati a un'unità fornisce al discente informazioni relative a ciò che
ha già accumulato. Fornisce inoltre allo studente informazioni sui risultati che deve ancora
conseguire.
Quanti punti ECVET sono allocati per una qualifica e in che modo?
L'assegnazione dei punti ECVET di una qualifica si basa su una convenzione in base alla quale 60
punti sono allocati ai risultati dell’apprendimento che si prevede di raggiungere in un anno di IFP
formale a tempo pieno (cfr. la Raccomandazione ECVET 2009).
Per una determinata qualifica, è preso come riferimento un contesto di apprendimento formale e,
sulla base dei 60 punti all'anno di IFP formale a tempo pieno, il numero totale di punti viene
assegnato a tale qualifica.
In un certo numero di Paesi europei le descrizioni delle qualifiche sono indipendenti dal programma
di istruzione e formazione realizzato per tali qualifiche. Inoltre, è possibile che la stessa qualifica
possa essere raggiunta tramite programmi diversi. Per tale motivo, l’ECVET assegna i punti alle
qualifiche e non ai programmi di istruzione e formazione. Tuttavia, al fine di decidere il numero dei
punti ECVET assegnati a una qualifica, si sceglie un programma di apprendimento formale come
punto di riferimento. Spetta alle istituzioni competenti incaricate di progettare le qualifiche decidere
quale programma specifico sarà scelto come punto di riferimento (ad esempio l'IFP iniziale o il
programma più comune). La durata del programma di riferimento selezionato insieme alla
convenzione ECVET sui punti ECVET fornirà il numero di punti ECVET assegnati alla qualifica.
Qual è la differenza tra i punti ECVET e i crediti?
I punti ECVET non devono essere confusi con i crediti. Mentre il credito designa i risultati
dell’apprendimento raggiunti dal discente, i punti ECVET forniscono informazioni sulla qualifica e
sulle unità (cfr. la Raccomandazione ECVET 2009). In altre parole, mentre il credito è relative alla
persona e al suo personale raggiungimento dei risultati dell’apprendimento (il credito non esiste in
quanto tale senza che qualcuno l'abbia conseguito), i punti ECVET sono collegati alla struttura e alla
descrizione della qualifica (indipendentemente dal fatto che qualcuno abbia conseguito la qualifica
o meno).
Il credito può essere trasferito e accumulato se l'istituzione competente riconosce che il credito
ottenuto dal discente è rilevante e può essere preso in considerazione come parte della qualifica
che il discente sta conseguendo (o cerca il riconoscimento per). I punti ECVET forniscono
informazioni sul credito che lo studente ha trasferito e accumulato (ad es. qual è il peso relativo delle
unità che lo studente ha già raggiunto.
Figura 6. Unità. Modello di una Unità con i punti ECVET.
Titolo dell’unità:
Titolo della qualifica:
Livello EQF della qualifica:
Livello NQF della qualifica:
Punti ECVET (associate all’unità):
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Risultato Apprendimento n. 1 Conoscenze Abilità Competenze
Risultato Apprendimento n. 2 Conoscenze Abilità Competenze
Risultato Apprendimento n. ... Conoscenze Abilità Competenze
Procedure e criteri per la valutazione Risultato
Apprendimento n. 1
Procedure e criteri per la valutazione Risultato
Apprendimento n. 2
Procedure e criteri per la valutazione Risultato
Apprendimento n…
Durata dell’unità
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7. ECVET e EQF
Il sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale (ECVET) – adottato
dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio dell'UE nel 2009 - è uno dei più
importanti strumenti europei comuni per sostenere il trasferimento, il riconoscimento e
l'accumulazione dei risultati di apprendimento comprovati delle persone interessate a conseguire
una qualifica e promuovere l'apprendimento lungo tutto l’arco della vita attraverso percorsi di
apprendimento flessibili e personalizzati.
La creazione e l'attuazione dei principali principi dell’ECVET dovrebbero portare a una migliore
comprensione dei risultati dell’apprendimento (LO), della loro trasparenza, della loro mobilità e
trasferibilità transnazionali attraverso e, se del caso, all'interno degli Stati membri, in un'area di
apprendimento permanente senza barriere. Dovrebbero inoltre migliorare la mobilità e la portabilità
delle qualifiche a livello nazionale tra i vari settori dell'economia e nel mercato del lavoro. Inoltre,
ECVET contribuirà a sviluppare e potenziare la cooperazione europea in materia di istruzione e
formazione.
ECVET è un sistema tecnico per il trasferimento, il riconoscimento e l'accumulo dei risultati
comprovati dell'apprendimento delle persone interessate ad acquisire una qualifica.
(Raccomandazione ECVET, 2009).
ECVET fa parte dello sviluppo di strumenti europei comuni per l'istruzione e la formazione: il Quadro
europeo delle qualifiche e i relativi Sistemi nazionali delle qualifiche, il Quadro di riferimento
europeo per la garanzia di qualità dell’istruzione e formazione professionale (EQAVET) e
Europass. È inoltre collegato all'applicazione del Sistema europeo per l’accumulazione e il
trasferimento dei crediti nell'istruzione superiore (ECTS).
ECVET è applicabile a tutti i risultati dell’apprendimento che in linea di principio dovrebbero essere
conseguiti attraverso una varietà di percorsi di istruzione e apprendimento in tutti i livelli del Quadro
europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (EQF), e quindi essere trasferiti e
riconosciuti (Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla
costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente).
ECVET è infatti uno dei numerosi strumenti e meccanismi che possono supportare il riconoscimento
dei risultati dell’apprendimento e di conseguenza supportare l'apprendimento permanente. Per
consentire il riconoscimento dei risultati dell'apprendimento, l’ECVET può integrare ed essere
integrato nello sviluppo di quadri delle qualifiche; nell'uso di approcci per la validazione e il
riconoscimento dell'apprendimento non formale e informale; nell'uso di un sistema di crediti
nell'istruzione superiore (ECTS); nei documenti Europass che attestano le qualifiche, i crediti e i
risultati dell’apprendimento di una persona.
Il Quadro europeo delle qualifiche (EQF) è un quadro di riferimento europeo comune il cui scopo
è rendere le qualifiche più leggibili e comprensibili nei diversi paesi e sistemi.
L'EQF è stato adottato dal Consiglio dell'UE e dal Parlamento europeo nella Raccomandazione del
23 aprile 2008. Sulla base del successo nell'attuazione della Raccomandazione del 2008, è stata
adottata una Raccomandazione rivista e rafforzata sull'EQF il 22 maggio 2017 dal Consiglio
dell’Istruzione, Gioventù, Cultura e Sport. Lo scopo di questa raccomandazione è assicurare la
continuità e un ulteriore approfondimento dell'EQF.
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Lo scopo principale dell'EQF è rendere le qualifiche più leggibili e comprensibili in tutti i paesi e
sistemi. Ciò è importante per sostenere la mobilità transfrontaliera dei discenti e dei lavoratori, così
come l'apprendimento permanente in tutta Europa. Coprendo le qualifiche a tutti i livelli e in tutti i
sotto-sistemi di istruzione e formazione, l'EQF offre una panoramica completa delle qualifiche nei 39
Il nucleo dell'EQF sono otto livelli di riferimento europei comuni, che sono descritti nei risultati
dell’apprendimento: conoscenze, abilità e competenze. Questo permette di rendere più
comprensibile ciò che un discente con una qualifica relativa all'EQF sa, capisce ed è in grado di fare.
Questo approccio consente inoltre di confrontare le qualifiche rilasciate in tutti i tipi di istruzione,
formazione e qualifiche, dall'istruzione scolastica a quella accademica, professionale in ciascuno dei
suoi livelli.
L'EQF aiuta a confrontare i sistemi nazionali delle qualifiche e consente la comunicazione tra di loro.
I Paesi sviluppano i Sistemi nazionali delle qualifiche (NQF) per attuare l'EQF. L'EQF è stato il
catalizzatore per lo sviluppo di una serie di sistemi nazionali delle qualifiche basati sui risultati
dell'apprendimento.
Tutti i Paesi impegnati nell'EQF considerano tali sistemi nazionali necessari per rendere comparabili
le loro qualifiche tra i diversi settori e paesi. Ciò avviene attraverso un processo di referenziazione
nazionale, che si basa su una serie di criteri concordati a livello europeo. In seguito ad ampie
consultazioni nazionali con le parti interessate, i Paesi presentano i risultati di questo processo di
referenziazione al Gruppo Consultivo EQF e pubblicano il loro rapporto di referenziazione.
Una volta che i livelli nazionali delle qualifiche sono collegati/referenziati in riferimento all'EQF, sarà
molto più facile confrontare e valutare le qualifiche nazionali nel processo di riconoscimento delle
qualifiche straniere nelle situazioni in cui le persone si trasferiscono in un altro paese. L'obiettivo è
che tutte le nuove qualifiche, diplomi, certificati e supplementi Europass possano recare un
riferimento a un livello EQF adeguato.
Un Punto di Coordinamento Nazionale EQF è istituito in ogni paese che partecipa all’EQF. Essoche
coordina l'attuazione dell’EQF a livello nazionale e fornisce informazioni su come l’EQF si collega ai
livelli nazionali delle qualifiche e su come è implementato.
A livello europeo, il Gruppo Consultivo EQF garantisce che l'EQF sia attuato in modo trasparente,
affidabile e coerente in tutta Europa. Riunisce rappresentanti delle autorità nazionali nei paesi ET
2020, rappresentanti europei delle parti sociali e altre parti interessate europee.
Ad Aprile 2017, 32 Paesi avevano collegato ("referenziato") i loro livelli di qualifiche nazionali all'EQF
(26 nel 2015): Austria, Belgio (Fiandre e Vallonia), Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca,
Danimarca, Estonia, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria,
Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Lichtenstein, Lituania, Lussemburgo, Kosovo, Malta, Montenegro, i
Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovenia, Svezia, Svizzera, Turchia e Gran Bretagna
(Inghilterra, Scozia, Galles). Altri due Paesi (Slovacchia e Romania) stanno attualmente discutendo
il loro report di referenziazione con Gruppo Consultivo EQF.
Si prevede che nel 2018-2018 si aggiungeranno i restanti Paesi, il che significa che la prima fase
della referenziazione dell'EQF è quasi terminata. Per ulteriori informazioni sul Quadro europeo delle
qualifiche, consultare i collegamenti in appendice.
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8. Contatti dei partner di progetto
Se sei interessato a utilizzare e/o ad adottare il corso di formazione e/o l'app mobile, visita il nostro
sito web all'indirizzo www.bicas-online.eu e contatta una delle nostre organizzazioni partner.
Austria
Johanniter Österreich
Ausbildung und Forschung gGmbH
Contatto: [email protected]
Italia
Euro Project Lab S.r.l.s.
Contatto: [email protected]
Germania
Johanniter Akademie Mitteldeutschland
Contatto: [email protected]
Wisamar Bildungsgesellschaft gGmbH
Contatto: [email protected]
Polonia
Danmar Computers LLC
Contatto: [email protected]
Spain
Federacion Andalucia Acoge
Contatto: [email protected]
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9. Appendice: Siti Web
Commissione Europea
DG istruzione e Formazione
http://ec.europa.eu/education/
ECVET sito interno
http://ec.europa.eu/education/lifelong-learningpolicy/ecvet_en.htm
EQF sito interno
http://ec.europa.eu/education/policy/strategic-framework/skills-qualifications_en
EQF sito web
https://ec.europa.eu/ploteus/search/site?f[0]=im_field_entity_type%3A97#
EUROPASS sito web
http://europass.cedefop.europa.eu/
EQAVET sito interno
http://ec.europa.eu/education/policy/vocational-policy/eqavet_en
EQAVET sito web
http://www.eqavet.eu/gns/home.aspx
Education, Audiovisual and Culture Executive Agency (EACEA)
http://eacea.ec.europa.eu
Cedefop
Sito web sugli strumenti europei
http://www.cedefop.europa.eu/it/events-and-projects/projects/european-credit-system-vocational-
education-and-training-ecvet
In collaborazione con la Commissione europea, il Cedefop fornisce supporto tecnico in attuazione
della Raccomandazione ECVET a livello UE, nazionale e settoriale.
ECVET Network
http://www.ecvet-secretariat.eu/en
Il segretariato ECVET funge da supporto dell’ECVET European Network. Le sue attività
comprendono seminari e seminari per il gruppo di utenti ECVET, i membri della rete europea ECVET
e i membri del forum annuale ECVET. Il suo sito web informa sui nuovi sviluppi della rete e fornisce
documentazione come guide (interattive o in download), rivista ECVET, ecc. È finanziata dall'Unione
Europea.
ECVET pilot projects
http://www.ecvet-projects.eu
Questo sito Web offre una panoramica delle attività, dei risultati preliminari e finali dei progetti
europei centralizzati ECVET. È finanziato dall'Unione Europea.