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LUGANO 28.06 — 22.07.2012 INTERNATIONAL FESTIVAL CLASSIC PART OF LONGLAKE FESTIVAL LUGANO www.longlake.ch FREE EVENTS!

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LONGLAKE 2012 LUGANO International festival Classic

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Page 1: LONGLAKE INTERNATIONAL FESTIVAL CLASSIC

LUGANO

28.06 — 22.07.2012

INTERNATIONAL FESTIVALCLASSIC

PART OF

LONGLAKE

FESTIVAL

LUGANO

www.longlake.ch

FREE

EVENTS!

Page 2: LONGLAKE INTERNATIONAL FESTIVAL CLASSIC

Giovedì 28.06, ore 20:30, Teatro Foce

Martha Argerich Presents ProjectMartha Argerich da molti anni “presenta”: presenta musicisti con i quali condivide momenti di vita arti-stica e musicale; presenta giovani e non più giovani talenti; presenta al mondo il suo modo di intendere la musica, che è più che altro condivisione, collabo-razione, scambio umano e culturale. Questo pro-getto, che è portato avanti da musicisti a lei vicini, vuole prima di tutto riproporre il suo stile di fare musica, e quindi cercare collaborazioni musicali ma anche umane tra gli artisti, dare spazi ai compo-sitori, proporre programmi in cui dare valore alla musica colta e popolare argentina, ma più di tutto vuole essere una risorsa utile ai giovani e offrire loro delle occasioni di crescita musicale, e di visibilità.Il Martha Argerich Presents Project (8–30 giugno 2012), con il contributo di Living Classic (Zurigo) e del Ministero degli esteri della Repubblica Argentina, in collaborazione con l’Ambasciata Svizzera a Buenos Aires e il Dicastero Giovani ed Eventi della Città di Lugano, organizza, per la seconda volta, una selezione per l’assegnazione di tre borse di stu-dio dedicata a giovani pianisti di talento residenti in Argentina. I vincitori (Bolognese Yanina, Manzanelli Mariano Nicolas, Suriano Natalia) parteciperanno così

alle Masterclass di pianoforte che si terranno presso il Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano dal 18 giugno al 27 luglio e potranno inoltre assistere ai con-certi dei grandi artisti invitati alla undicesima edizione Progetto Martha Argerich. I cinque professori che quest’anno terranno le Masterclass sono Gabriele Baldocci, Lilya Zilberstein, Lyda Chen, Alan Weiss e Jura Margulis. Questa sera i cinque giovani pianisti si esibiranno davanti al pubblico del Teatro Foce.

> www.marthaargerichpresents.com

Gi 28.06 20:30 Martha Argerich Presents Project Teatro Foce

Ve 29.06 20:30 Tytus Miecznikowski e Márta Gulyás Teatro Foce

Sa 30.06 20:30 Pavel Runov Teatro Foce

Do 01.07 11:00 Quintetto Bibiena Parco Ciani

Lu 02.07 21:00 Michel Tirabosco Trio Parco Ciani

Ma 03.07 21:00 Domingo Porteño Parco Ciani

Me 04.07 20:30 F.M. Ormezowski e Barbara Lunetta Ex Municipio di Castagnola

Gi 05.07 20:30 Oleksandr Semchuk e Leonardo Zunica Teatro Foce

Ve 06.07 20:30 Cyprien Katsaris Teatro Foce

Sa 07.07 20:30 Christian Bellisario Teatro Foce

Do 08.07 11:00 BrassBand 96 Parco Ciani

Do 08.07 20:30 Edgar Moreau e Andrea Carcano Teatro Foce

Lu 09.07 20:30 Igor Levit Teatro Foce

Ma 10.07 20:30 Giora Feidman Teatro Foce

Me 11.07 20:30 HAHN-BIN e John Blacklow Palazzo dei Congressi, Sala A

Gi 12.07 20:30 Brake Drum Percussion e Marco Dalpane Teatro Foce

Ve 13.07 18:30 Film - L’ombrello di Beatocello Ex Macello Pubblico

Ve 13.07 21:00 Non Sense (Note al tramonto) Teatro Foce

Sa 14.07 20:30 Christine Walevska e Andrea Carcano Teatro Foce

Sa 14.07 21:00 Il canto delle muse (Note al tramonto) Parco Ciani

Do 15.07 11:00 Quartetto Arquà Parco Ciani

Do 15.07 21:00 Virtuosistiche follie (Note al tramonto) Parco Ciani

Lu 16.07 18:30 Film - Kinshasa Symphony Ex Macello Pubblico

Lu 16.07 20:30 Wieland Kuijken Teatro Foce

Ma 17.07 21:00 Beppe Gambetta Trio Parco Ciani

Me 18.07 20:30 Igudesman & Joo Palazzo dei Congressi, Sala A

Gi 19.07 20:30 Quartetto Ulisse e Christian Bellisario Ex Municipio di Castagnola

Ve 20.07 20:30 Suzanne Ramon e Jean Dubé Teatro Foce

Sa 21.07 10:00-13:00/15:00-18:00 Suzanne Ramon - Masterclass Ex Municipio di Castagnola

Sa 21.07 20:30 Asasello Quartett e Edna Stern Teatro Foce

Do 22.07 11:00 Italian Saxophone Quartet Parco Ciani

Do 22.07 20:30 Hephzibah Trio Teatro Foce

Classic CALEnDArio

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Venerdì 29.06, ore 20:30, Teatro Foce

Tytus Miecznikowski, violoncelloMárta Gulyás, pianoforte

Il recital violoncellistico di questa sera prevede un pro-gramma incentrato sulla musica ungherese del nove-cento. Nell’interpretazione di Tytus Miecznikowski (violoncello) e Márta Gulyás (pianoforte), ascolteremo di Zoltán Kodály (1882–1967) la Sonatine, la Sonata op. 4 e il Rondo ungherese, la Melodia di Pál Járdányi (1922–1966), e la Prima Rapsodia (1928)di Béla Bartók (1881-1945); il programma comprenderà inoltre il Recitativo e preghiera (1999) e l’Adagio ricordamente (2001) del compositore polacco Marek Stachowski (1936 - 2004) nella versione per violoncello e pianoforte dell’autore.Nato a Cracovia nel 1964, Tytus Miecznikowski ha intrapreso a sei anni lo studio del violino, vin-cendo a Lublino nel 1976 il Primo Premio al Concorso Internazionale H. Wieniawski. Nel 1980 avviene la decisione di proseguire gli studi musicali dedican-dosi al violoncello con Krzysztof Okon, ed in seguito con il grande violoncellista ungherese Miklós Perényi, ottenendo il diploma all’Accademia Ferenc Liszt di Budapest. Completa poi la sua formazione a Berna studiando con Johannes Bühler e Walther Grimmer. Ha inciso per la Radio DRS, la Südwestfunk e la Magyar Radio; la sua incisione delle Suites di Bach, realizzata nel 1999, è stata ristampata nel 2010.Già allieva di Istvan Lantos alla Ferenc Liszt Academy of Music Budapest e di Dmitry Bashkirov al Conservatorio Tchaikovsky di Mosca, Márta Gulyás ha dato concerti e tenuto masterclass in diversi paesi Europei, negli Stati Uniti e in Giappone. È insegnante di musica da camera alla Ferenc Liszt Academy di Budapest e all’ Escuela Superior de Musica Reina Sofia in Madrid.

PROGRAMMA Zoltán Kodály (1882–1967)Sonatina per  violoncello e pianoforte

Pál Járdányi (1922–1966)Melodia per violoncello e pianoforte

Zoltán KodálySonata op. 4 per violoncello e pianoforte

Marek Stachowski (1936 - 2004)Adagio ricordamente (2001)

Marek Stachowski Recitativo e preghiera (1999)

Zoltán KodályRondò ungherese, violoncello e pianoforte

Béla Bartók (1881-1945)Prima rapsodia per violoncello e pianoforte (1928)

> www.cellolove.ch

Sabato 30.06, ore 20:30, Teatro Foce

Pavel RunovPavel Runov, fisarmonica

Nato il 12 luglio 1976 nella città di Uzhgorod (regione Transcarpatica dell’Ucraina), Pavel Runov può essere definito figlio d’arte: il suono magico della fisarmo-nica del padre, musicista diplomato a Leopoli (alla Lviv National Musical Academy M. Lysenko), lo affa-scina molto. Nel 1983 comincia così il suo percorso di studi che viene presto affiancato da riconosci-menti a vari concorsi nazionali ed internazionali: nel 1992 ottiene il Secondo premio all’Internationale Akkordeonwettbewerb Klingenthal (Germania) e nel 1995 a Kherson vince il Primo premio al Concorso panu-craino di armonisti su 45 pretendenti. Decide allora di proseguire la sua formazione presso l’Accademia di Donetsk (Donetsk State Music Academy S.S. Prokofiev), nella classe del professore V.V. Vojevodin, personalità emerita di arte e cultura dell’Ucraina.Durante gli studi all’Accademia, si perfeziona nell’in-terpretazione di brani di diverse epoche: musica di J.S. Bach, F. List, A. Vivaldi, W. A. Mozart, J. Brahms trascritta per fisarmonica, così come quella composta espressa-mente per fisarmonica da V. Zubitski, A. Kusyakov, S. Gubajdulina. Pavel ottiene presto il primo premio in molti altri concorsi nazionali ed internazionali: a Khmelnitski e a Krivoj Rog (Ucraina, 1995, 1998 e 2001), a Dunajska Streda (Slovacchia, 1996), a Klingental (Germania, 1998). Termina infine gli studi nel 2000, ottenendo anche il diploma pedagogico. Nel concerto di questa sera, Pavel interpreterà brani di J.S. Bach, L.V. Beethoven, A. Vivaldi, W.A. Mozart, Paganini-Liszt (“La campanella”), G. Rossini e (poteva mancare?) di A. Piazzolla (“Libertango”).

> www.pavelrunov.com

PROGRAMMA

J.S. BachFantasia e fuga in sol minore (per organo) - BWV 565Toccata e fuga in re minore (per organo) - BWV 542 Fuga in do minore (per organo) dalla passacagliae fuga - BWV 582

L.V. BeethovenSonata Patetique - (1a parte)

A. VivaldiInverno ed Estate da Le quattro stagioni

W.A. MozartPiccola serenada Overture da Le nozze di Figaro

N. Paganini-F. Liszt La campanella

G. Rossini Cavatina di Figaro

A. PiazzollaLibertango

Tytus Miecznikowskie Márta Gulyás

Cellolove

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Domenica 01.07, ore 11:00, Parco Ciani, Teatro Foce

Giampaolo Pretto, flautoPaolo Grazia, oboeAlessandro Carbonare, clarinettoRoberto Giaccaglia, fagottoStefano Pignatelli, corno

Nato nel 1993 e affermatosi negli anni come uno degli ensemble cameristici più innovativi d’Europa,il Quintetto Bibiena è celebre per la sua estrema atten-zione e cura del suono e per considerare l’aspetto tea-trale come parte integrante della performance.Dopo un concerto alla Società del Quartetto di Milano nel 2006, il critico Angelo Foletto scrive: «Non è nor-male essere un’orchestra di cinque strumenti.Non è facile essere uno strumento fatto di cinque ese-cutori; ancor meno se si è fiati. Da molti anni il Quintetto Bibiena ci riesce». Ecco la migliore fotografia dell’ecce-zionale Quintetto Bibiena che ascolteremo oggi!

> web.tiscali.it/bibiena

PROGRAMMA

W. A. MozartAndante in fa magg. K.V. 616“per l’organo meccanico”

F. Zappa/A. ChennaAsteroid Zappafrank 3834

L. ShifrinLa nouvelle Orlèans

S. ProkofievPierino e il lupoFiaba sinfonica op. 67Versione per quintetto a fiati recitante di Andrea Chenna

Lunedì 02.07, ore 21:00, Parco Ciani, Teatro Foce

Michel Tirabosco, flauto di PanFranck Cottet-Dumoulin, contrabbassoJean-Marie Rebou, pianoforte

Nato a Roma, Michel Tirabosco è cresciuto in una famiglia di artisti e ha cominciato all’età di sette anni a suonare il flauto di Pan, strumento antichissimo le cui origini si perdono nella mitologia. Si narra infatti che la bellissima ninfa Siringa, figlia della divinità fluviale Ladone, della quale il dio Pan si era innamorato per-dutamente, nel desiderio di sfuggirgli, pregò il padre che la trasformò in una canna: afflitto Pan recise la canna, la tagliò e legò i piccoli pezzi creando un flauto che chiamò Syrinx. A soli 20 anni Michel ottiene con il suo Flauto di Pan il Certificat de Flûte Traversière, avec félicitations du jury, il Diplôme de Culture Musicale (armonia, orchestrazione, composizione), ed il Prix du Conseil d’Etat presso il Conservatoire Supérieur de Genève. La carriera di Michel si sviluppa presto sulla scena internazionale: suona in Germania, in Turchia (il Concerto di Mozart per flauto e arpa con l’Orchestra della Comunità Europea), negli Stati Uniti, al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, a Parigi (Théâtre du Châtelet) ecc. Viene invitato regolarmente al Castello di Bourglinster (Luxembourg) per suonare alla presenza del Duca e nominato all’unanimità Talent D’or de l’année 2007 dal Rotary Club francese. Hanno composto un concerto espressamente per lui Bernard Schulé, David Chappuis, Dominique Gesseney e Antonio Dominguez.In trio con Franck Cottet-Dumoulin al contrabbasso e Jean-Marie Reboul al pianoforte, Michel Tirabosco interpreterà questa sera brani di Richard Galliano, Astor Piazzolla, Joaquìn Nin, Johannes Brahms, e Béla Bartòk.

> www.micheltirabosco.com

PROGRAMMA

Richard GallianoTango pour Claude

Celso MachadoSuite brésilienne: Quebra Queixo, Pe de Moleque, Piazza Vittorio

Astor PiazzollaSuite argentine: Oblivion, Adios Nonino, Preparense, Melodia, Libertango

Joaquìn NinSuite espagnole: Murciana, Asturiana, Andaluza

Alberto GismontiAqua y Vinho

Franck Cottet Dumoulin“La Vieille Dame”

Johannes BrahmsDeux Danses hongroises ( N°2 et N°12)

Béla BartòkSix danses roumaines: Danse des bâtons, Danse des garçons, Danse sur place, Danse montagnarde, Danse des couples, Danses des petits

Traditionnel de HongrieBeka Roka

Quintetto Bibiena Michel Tirabosco Trio

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Martedì 03.07, ore 21:00, Parco Ciani, Metrò Club

Irina Roukavitsina, violino Thomas Guggia, bandoneonGioacchino Balistreri, pianoforte Andrea Bregonzio, contrabbassoThomas Egli, batteria e percussioni

Rifacendosi al quintetto “originale” di Astor Piazzolla, nel 2010 Irina Roukavitsina (Violino/Svizzera - Russia), Thomas Guggia (Bandoneon/Svizzera - Ticino), Gioacchino Balistreri (Pianoforte/Italia), Andrea Bregonzio (Contrabbasso/Svizzera - Ticino), Thomas Egli (Batteria e Percussioni/Svizzera – Lucerna) decidono di fondare i Domingo Porteño. Ed è proprio questa ricerca di “autenticità” che contraddistingue l’ensemble che, prima di ri-interpretare i brani classici del Tango argentino (e non solo quelli del sommo Piazzolla), approfondisce con attenzione la ricerca sulle partiture e le incisioni originali. Le esperienze dei cinque musicisti nei diversi generi musicali (Classico, Jazz, e Pop) si fondono quindi dando vita ad un mix unico, ad una musicalità frizzante, libera, dove un’aria latina con aromi di Tango rimane sempre legata al desiderio di autenticità originario. Il gruppo vanta preziose esibizioni per Estiva Lugano ed il Festival del Film di Locarno (RSI). Ultimamente i Domingo Porteño hanno collaborato anche con ballerini professionisti ideando diversi spettacoli tra i quali l’Omaggio Astor Piazzolla offerto al Teatro Dimitri.

PROGRAMMA

Astor Piazzolla Primavera PorteñaVerano PorteñoMilonga Del ÁngelUndertangoAdiós NoninoOblivionEsqualo

Otoño PorteñoInverno PorteñoLa Muerte Del ÁngelChiquilin de BachinCité Tango Libertango

Mercoledì 04.07, ore 20:30, Ex Municipio di Castagnola

Franco Maggio Ormezowski, violoncelloBarbara Lunetta, pianoforte

Violoncellista dal suono straordinario e dalla tec-nica impeccabile, Franco Maggio Ormezowski, nato in Italia da madre polacca, ha iniziato giovanissimo lo studio del violoncello diplomandosi all’Istituto Boccherini di Lucca e successivamente seguendo i corsi di perfezionamento con Gaspar Cassadò e Andrè Navarra all’Accademia Musicale di Siena.Dalla conquista del primo premio, a 14 anni, del Concorso Nazionale per giovani concertisti dell’Ac-cademia di Musica Santa Cecilia di Roma, la sua carriera è stata un susseguirsi di successi stra-ordinari. Ha partecipato ai Festival di Spoleto, Atene, Beirut, Plovdiv, alle celebrazioni spagnole a un secolo e mezzo dalla morte di Boccherini e a quelle tenute a Caracas in Omaggio a Casals.Ha tenuto concerti (e masterclasses) a Parigi, Londra, Madrid, Vienna, Amburgo, Bruxelles, Mosca, Varsavia, negli Stati Uniti, in Canada e Sud America. Ha collabo-rato con direttori quali Wolfgang Sawallisch, Leonard Bernstein, Lawrence Foster, Franco Caracciolo, Ferruccio Scaglia, Aldo Ceccato e pianisti quali Martha Argerich, Tamàs Vàsary, Jean Bernard Pommier, Daniel Levy, Alexandre Rabinovitch, Alexandre Hintchev, ecc. Ha suonato con il violinista Salvatore Accardo e attualmente suona in quartetto (e come solista) con Uto Ughi. Ha tenuto concerti per la TV Francese, la BBC di Londra, la RAI Italiana e per emit-tenti di diversi altri paesi; ha inciso per le case disco-grafiche Dynamic di Genova, A.D.E.S. e Erato di Parigi.

PROGRAMMA

L. Boccherini (1743-1805)Sonata 6° in La maggioreAdagio, Allegro

L.V. Beethoven (1770-1827)Sonata in Do maggiore Op. 102 N. 1Andante - Allegro Vivace, Adagio - Tempo d’Andante - Allegro vivace

D. Shostakovich (1906-1975)Sonata Op. 40Moderato, Moderato con moto, Largo, Allegretto J. Nin (1879-1949) Canti di SpagnaMontanesa, Tonada Marciana, Saeta, Granadina

> www.cellolove.ch> harmoniaconcerts.com

Domingo Porteño Franco Maggio Ormezowski e Barbara Lunetta

Cellolove

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Giovedì 05.07, ore 20:30, Teatro Foce

Oleksandr Semchuk, violinoLeonardo Zunica, pianoforte

Nato a Ivano-Frankivsk (Ucraina), Oleksandr Semchuk viene indirizzato (all’età di quattro anni) dai geni-tori musicisti, allo studio del violino sotto la guida del M° Ihor Pylatiuk; prosegue poi gli studi presso la Kyiv Music Special School “Mykola Lysenko” dove si diploma con il M° Bohodar Kotorovych. Oleksandr si è perfezionato poi presso la International Menuhin Music Academy di Gstaad, la P. I. Tchaikovsky National Music Academy of Ukraine di Kyiv, il Conservatoire National Supérieur Musique et Danse di Lione e il Konservatorium der Stadt di Vienna seguendo gli insegnamenti di Yehudi Menuhin, Tibor Varga, Viktor Tretiakov e Alberto Lysy. E’ stato quindi premiato in diversi concorsi internazionali (Kloster Schöntal/ Wettbeverb, Menuhin International Competition, Youth Assembly of Art Moscow, Concertino Praga, Mykola Lysenko International Competition Kyiv, Premio Città di Gubbio) ed ha intrapreso una brillante carriera concer-tistica. Il suo vigoroso virtuosismo temperato da una profonda liricità di matrice slava è stato apprezzato dal Seoul Art Center, alla St. John’s Hall di Londra, dalla Great Pillar Hall della National Philharmonic of Ukraine alla Bolshoi Hall del Conservatorio di Mosca. Inoltre, il grande impegno profuso nell’insegnamento del vio-lino è stato ripagato dagli oltre quaranta premi vinti dai suoi allievi in importanti competizioni internazionali.

PROGRAMMA

Olivier MessiaenFantasia in SolVif – A tempo – Un peu moins vif mais très passionné – Vif – Même mouvement – Au mouvement – Un peu moins vif mais très passionné – Vif – Un peu moins vif mais très passionné – Plus vif – Vif Franz Schubert Fantasia in do maggiore, op.159, D.934Andante molto  –  Allegretto  –  Andantino  –  Tempo I  –  Allegro vivace  –  Allegretto  –  Presto.

Karol SzymanowskyTre capricci di Paganini, op.40N°20 in re maggioreN°21 in mi maggioreN°24 in la minore Olivier MessiaenTema con variazioneTheme: Modéré;1re variazion: Modéré (berceur);2e variation: Modéré, un peu vif;3e variation: Modéré, avec èclat;4e variation: Vif et passionné;5e variation: Très lent.

Venerdì 06.07, ore 20:30, Teatro Foce

Cyprien Katsaris Cyprien Katsaris, pianoforte

Di origine franco-cipriota, il pianista e com-positore Cyprien Katsaris nasce a Marsiglia il 5 maggio 1951. Inizia lo studio del piano-forte a quattro anni in Camerun, paese a cui è legato e dove ha trascorso l’infanzia.Diplomato al Conservatorio di Parigi, ha studiato pianoforte con Aline van Barentzen e Monique de la Bruchollerie, e musica da camera con René Leroy e Jean Hubeau. Nel 1977 ha trionfato nel Concorso internazionale per giovani interpreti Rostrum - Unesco di Bratislava, ha vinto il Primo premio al Concorso internazionale Cziffra di Versailles nel 1974, ed è stato l’unico europeo premiato al Concorso inter-nazionale Regina Elisabetta del Belgio nel 1972.La sua carriera internazionale vanta esecuzioni con le più importanti orchestre del mondo, tra cui la Filarmonica di Berlino, le Orchestre sinfoniche di Filadefia, Cleveland, Washington, Detroit, Montreal, Toronto e la Philarmonia di Londra, solo per citarne alcune. Ha collaborato con direttori d’orchestra del calibro di Leonard Bernstein, Kurt Masur, Myung Whun Chung, Sir Simon Rattle, Mstslav Rostropovich, Charles Dutoit, Nikolaus Harnoncourt, Christoph von Dohnányi e Karl Münchinger il quale, durante il suo concerto d’addio nel 1986 con la Stuttgart Chamber Orchestra, ha personalmente voluto Katsaris nell’esi-bizione del concerto di Haydn in Re maggiore.Prima di fondare la propria etichetta discogra-fica chiamata Piano 21, ha registrato musica per svariate case discografiche tra cui Teldec (Grand Prix du Disque Frédéric Chopin, Warsaw 1985; Grand Prix du Disque Franz Liszt, Budapest 1984 and 1989; British Music Retailer’s Association’s Award 1986; Record of the Year 1984, Germany, for the 9th Symphony of Beethoven/Liszt) EMI, Sony Classical, Deutsche Grammophon.

In aggiunta al suo repertorio classico, come i Concerti di Mozart, registrati dal vivo e suonati a Salisburgo e Vienna con Yoon K. Lee e la Salzburger Kammerphilharmonie, ha ridato vita ad opere dimen-ticate come il Concerto in stile ungherese di Liszt/Tchaikovsky che ha inciso con Eugene Ormandy e la Philadelphia Orchestra. Il 17 ottobre 1999, dopo il suo concerto per celebrare il 150° anniversario della morte di Chopin alla Carnegie Hall di New York, il pubblico lo ha premiato con una lunga standing-ovation.Nel marzo 2006, Cyprien Katsaris è stato il primo pianista in assoluto a proporre delle master-class nella casa di Franz Liszt a Weimar, dove lo stesso Liszt ha insegnato fino al giorno della sua morte nel 1886. Nell’agosto 2008, è stato invi-tato a tenere due concerti in occasione dei gio-chi olimpici di Pechino al National Center for the Performing Arts. È stato membro della giuria di concorsi internazionali come il Chopin (Warsaw 1990), Liszt (Utrecht 1996), Vendôme Prize (Paris 2000), Marguerite Long-Jacques Thibaud – Ville de Paris (2001) e Beethoven (Bonn 2005). Inoltre, è stato designato direttore artistico del Echternach International Festival (Luxembourg) dal 1977 al 2007.

PROGRAMMA

CARTE BLANCHE AU PIANISTECYPRIEN KATSARIS. Programme surprise annoncé par Cyprien Katsaris depuis la scène. Musique de Chopin, Liszt, Schubert, Bach, etc.

Oleksandr Semchuk e Leonardo Zunica

> www.cyprienkatsaris.net Pho

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Sabato 07.07, ore 20:30, Teatro Foce

Christian Bellisario, violoncello

Strumento sorprendente il violoncello. Nato più di 4 secoli or sono, non dimostra affatto i segni del tempo, anzi, ha dimostrato di avere una versatilità eccezio-nale. Certo, il re degli strumenti a corda, il violino, spicca per la sua agilità e la sua brillantezza, ine-guagliabili sicuramente, ma è il violoncello che si è conquistato il titolo di strumento dalla voce umana.L’alchimia è sicuramente quella del rapporto per-fetto tra la dimensione della cassa armonica, quindi del volume della colonna d’aria che viene messa in vibrazione, con la sua tessitura sonora (l’altezza dei suoni), che deriva dalla sua accordatura. Ma non è stato facile arrivare a questa alchimia! L’accordatura del violoncello ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli e la dimensione ottimale dello strumento venne  individuata grazie a costruttori geniali che cercarono di coniugare la migliore resa sonora con la comodità che l’esecutore deve avere per suo-nare. Antonio Stradivari sperimentò diverse taglie di violoncello, creò violoncelli grandi (“ritagliati” poi nei secoli seguenti) e piccoli, per poi arrivare alla meravigliosa “forma B”, modello ancora attuale di riferimento, così come la personale forma rea-lizzata a Venezia da Domenico Montagnana.Con la sua profonda personalità il violoncello ha saputo esprimere al meglio l’anima musicale di ogni epoca: questa sera Christian Bellisario inter-preterà con la voce intima del suo violoncello rare pagine composte tra il 1850 e i nostri giorni.

> www.cellolove.ch> www.bellisario.info

PROGRAMMA

ASSOLO PER L’ULTIMO SECOLO

Programma a sorpresa annunciato dall’artista. Musica di P. Tortelier, E. Ysaÿe, A. Bellisario, ecc.

Domenica 08.07, ore 11:00, Parco Ciani, Teatro Foce

Brass Band 96 Ensemble di ottoni BrassBand 96Direttore, Gianmario Bonino

L’Associazione Musicale Brass Band 96 si è ufficialmente costituita a Bergamo nel 1996 con lo scopo di incenti-vare la cultura e lo studio degli strumenti di ottone.Il complesso si ispira ad analoghe formazioni anglosas-soni pur sviluppando una propria identità attraverso proposte musicali che spesso coinvolgono attori, testi letterari ed anche strumenti fuori organico. A dimostra-zione di tale originalità sono stati realizzati due DVD per voce recitante e brassband dal titolo Sotto le stelle del Jazz (musiche storiche dei Jazz) e L’incredibile storia del sottotenente Kije (musiche di S.Prokofieff). Già Prima Tromba presso le Orchestra dei “Pomeriggi Musicali” e dell’Angelicum di Milano ed autore di impor-tanti pubblicazioni didattiche e composizioni originali, Gianmario Bonino è direttore artistico della Brass Band 96 per la quale cura personalmente la trascrizione dei brani e la redazione dei testi degli spettacoli proposti. Dal 2005 l’Associazione ha attivato una collabora-zione con il Conservatorio “G. Verdi” di Milano che ha dato vita a varie esibizioni spettacolari, come quella del 21 aprile 2012 con un concerto al quale hanno parte-cipato oltre cento esecutori e denominato, appunto CentOttoni in Concerto. Il programma offerto al LongLake Festival 2012 intende presentare una car-rellata su i più diversi generi musicali, dall’opera lirica al balletto, dalla musica jazz alle colonne sonore.

PROGRAMMA

G. BoninoGente allegra...

G. VerdiMarcia trionfale dall’Aida

N. RotaOuverture e Marcia del circo da La strada

S. ProkofievMarcia op. 99

T. TurpinHarlem Rag March

D. EllingtonSongs

E. MorriconeThe Mission (soundtracks del film)

J. WilliamsOlimpyc Fanfare and theme

> www.brassband96.it> www.gianmariobonino.it

Christian Bellisario Cellolove

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Domenica 08.07, ore 20:30, Teatro Foce

Edgar Moreau, violoncelloAndrea Carcano, pianoforte

Secondo Premio, a 17 anni, al Concorso Tchaikovsky 2011 sotto la presidenza di Valery Gergiev, e pre-mio per la migliore interpretazione del brano con-temporaneo, il giovane violoncellista francese Edgar Moreau nel 2009 aveva già vinto il Prix du Jeune Soliste al Concorso Rostropovich.Nato nel 1994 a Parigi, Edgar ha iniziato lo studio del violoncello all’età di quattro anni con Carlos Beyris (e anche quello del pianoforte, terminando gli studi nel 2010 presso il Conservatoire de Boulogne-Billancourt). Si è perfezionato con Xavier Gagnepain, e, presso il Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris, nella classe di Philippe Muller. Ha parte-cipato a masterclass di Mario Brunello, Miklos Perenyi, Gary Hoffman, Frans Helmerson, David Geringas, e a lezioni presso l’Académie Verbier, la Kronberg Academy, ecc. Nel 2006, a undici anni, si è esibito con l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestre de l’Opera de Massy, l’Orchestre de Douai, la Musica Viva Orchestra, The Russian Svetlanov Symphonic Orchestra e Sinfonia Iuventus Orchestra (sotto la direzione di Krzysztof Penderecki). Nel 2011 Edgar Moreau è stato invitato a tenere un recital alla Concert Hall del Teatro Mariinsky (San Pietroburgo), e nel 2012 è stato ospite del Festival Beethoven di Varsavia, e dei Festivals di Deauville, di Radio France, di Montpellier, di Saint-Denis, dell’Orangerie de Sceaux , alle Flâneries de Reims, ecc. Premiato dall’Académie Maurice Ravel e lauréat 2011 della Fondation Banque Populaire, Edgar Moreau suona un violoncello costruito da David Tecchler nel 1711.

> www.cellolove.ch

PROGRAMMA

L. v BeethovenSonata n°2 in sol minore op. 5 n°2Adagio sostenuto e espressivo - Allegro molto più tosto presto, Rondo. Allegro

C. DebussySonate pour violoncelle et piano en ré mineur Prologue: Lent, sostenuto e molto risolutoSérénade: Modérément animéFinal: Animé, léger et nerveux

R. SchumannAdagio e Allegro in la bemolle maggiore op. 70

B. BrittenSonata in do maggiore op. 65Dialogo: AllegroScherzo: PizzicatoElegia: LentoMarcia: EnergicoMoto Perpetuo: Presto

Lunedì 09.07, ore 20:30, Teatro Foce

Igor Levit Igor Levit, pianoforte

Il giovane pianista russo-tedesco Igor Levit è stato recentemente nominato New Generation Artist dalla BBC, ed è stato scelto come artista ECHO Rising Stars per la stagione 2012/13. Laureatosi con il punteggio più alto mai assegnato nella storia nella Hochschule für Musik di Hannover, Igor Levit ha studiato con Karl-Heinz Kämmerling, Matti Raekallio, Bernd Goetzke, Lajos Rovatkay e Hans Leygraf. Ha vinto premi all’In-ternational Arthur Rubinstein Competition, all’Interna-tional Maria Callas Grand Prix di Atene, all’International Hamamatsu Competition in Giappone. Ha suonato con la Luzerner Sinfonieorchester, la NDR Sinfonieorchester, la Israel Philharmonic Orchestra, la National Philharmonic of Russia con Vladimir Spivakov, alla Beethovenfest Bonn, la Schumannfest Düsseldorf, la  Musikfest Stuttgart, ecc. Ha collaborato in concerti di musica da camera con Lisa Batiashvili, François Leleux, Renaud e Gautier Capuçon, Mischa Maisky, Maxim Vengerov, Valeriy Sokolov e Maximilian Hornung. Di particolare impegno è il programma che presenterà al LongLake Festival: alle famose Variazioni op.120 (1819-23), com-poste da L.v. Beethoven su un walzer del composi-tore austriaco Anton Diabelli (1781 - 1858), seguiranno le 36 Variazioni del compositore-pianista ameri-cano Frederic Rzewski (1938) The People United Will Never Be Defeated (1975) composte sulla canzone ¡El pueblo unido, jamás será vencido! (1973) del com-positore cileno Sergio Ortega (1938 - 2003), a sua volta ispirato dalle parole pronunciate in un famoso discorso del leader colombiano Jorge Eliécer Gaitán.

> www.igorlevit.com

PROGRAMMA

Ludwig van BEETHOVEN Diabelli Variations op. 120

Frederic RZEWSKIThe People United Will Never Be Defeated!    

Edgar Moreaue Andrea Carcano

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Martedì 10.07, ore 20:30, Teatro Foce

Giora Feidman, clarinettoKonstantin Ischenko, fisarmonicaChristoph Peters, chitarra Simon Ackermann, contrabbasso

Da oltre 40 anni dalla sua prima apparizione sulla scena mondiale, il clarinettista Giora Feidman è un artista unico: con la sua presenza scenica affascinante è un instancabile ambasciatore della Tradizione alla quale dà nuova vitaÈ difficile descrivere quello che Feidman porta sul palco con il suo clarinetto: ride, piange e narra, sorprendendo costantemente i suoi ascoltatori. È un artista versatile tanto che le sue innovative interpretazioni del tango, del jazz, della musica classica e del klezmer (genere musicale di tradizione ebraica), si fondono per diventare un’unica opera completa. I tours con i suoi gruppi, le numerose performance come solista e la partecipazione a diversi progetti cinematografici, teatrali e musicali, dimostrano che Giora Feidman può davvero essere considerato un artista a tutto tondo. La sua eccellenza proviene da uno stile personale, formato dalle sue radici culturali, religiose e musicali. Figlio di genitori ebrei emigrati in Argentina, Giora Feidman nasce a Buenos Aires nel 1936. La tradi-zione della musica klezmer -  suonata dal padre, dal nonno e dal bisnonno - caratterizzerà tutta la sua giovinezza.  A 18 anni, dopo aver studiato approfonditamente la basi della musica classica, viene ammesso come membro della Teatro Colón Symphony and Opera Orchestra di Buenos Aires. Due anni dopo emigra in Israele, diventando il più giovane clarinettista ad aver suonato nella prestigiosa Israel Philharmonic Orchestra, di cui farà parte per oltre 20 anni. Durante questo periodo, Feidman ha lavorato con i più prestigiosi direttori d’orchestra e questo gli ha permesso di vivere la musica come «il linguaggio dell’es-sere più intimo», un mezzo di comunicazione che supera ogni confine. All’inizio degli anni settanta, Feidman lascia la Israel Philharmonic Orchestra e comincia un nuovo progetto che prevede la diffusione nel mondo della tradizione antica del Klezmer, che lui arricchisce attra-verso la sua preparazione classica nonchè la pratica della musica moderna. Da New York, dove è celebrato come il “Re del Klezmer”, Feidman apre la strada per la “Jewish Soul” sui palchi più importanti. Insieme al quartetto, che lo accompagna durante le sue esibizioni mondiali, Giora Feidman unisce generi musicali differenti, abbracciando le sue origini argentine e rendendo il Tango una parte essenziale della sua musica. Con le ultime “Spirit of Music”, “Tango Klezmer”, “Dance of Joy” e “Two Religions – One Language: Music”, il clarinettista crea uno straordina-rio ponte fra le due diverse culture. Allo stesso tempo, Feidman rimane fedele al suo background legato alla musica classica, collaborando con numerose orchestre e gruppi come il Kronos Quartet o la Polish Chamber Philharmonic e producendo dischi con, fra gli altri, la Berlin Symphonikern e la  Philharmonischen Kammer-orchester München.

Nel luglio 2002, durante il tour con la Rundfunkorchester, partecipa ad un evento a lungo atteso, il Giora Feidman plays Mozart’s Concert for Clarinets.Oltre alle collaborazioni in campo musicale, nel 1993 è stato voluto da Steven Spielberg come musicista nella colonna sonora del film “Schindler’s List”, vincitrice di un Oscar, un BAFTA e un BMI Film Music Award.Il sogno di una musica che superi le barriere e che diventi mezzo per un nuovo dialogo, è diventato realtà per Giora Feidman, che nel 2001 è stato onorato con la Großen Bundesverdienstkreuz am Bande, l’unica onorificenza federale della Germania. Nel 2005 viene premiato con il Brückepreis della città di Görlitz/Zgorzelec. Nell’estate del 2005 in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù tenuta a Colonia, è stato invitato personalmente dal Papa a suonare sul palco come solista di fronte a più di mezzo milione di persone.Questa sera a Lugano suonerà accompagnato dal suo quartetto Giora Feidman Quartet in un concerto dal titolo “The Spirit of Klezmer”.

> www.giorafeidman-online.com

HAHN-BIN, violinoJohn Blacklow, pianoforte

Nei due anni successivi al suo debutto alla Carnegie Hall, l’avant-pop violinista HAHN-BIN è divenuto una forza rivoluzionaria nel pano-rama musicale classico con il suo modo «estroso e provocatorio di trasformare la musica classica in esibizione artistica» (The New York Times).“Talento prodigioso” (The New Yorker), il giovane vio-linista è riuscito, a soli 24 anni, a trasformare il genere della musica classica in un fenomeno di tendenza grazie al suo progetto The Renaissance of Classical Music. Il pubblico è “semplicemente stregato” (The Huffington Post), “in delirio” (Time Out New York) e “incantato” (Artforum.com) dalle “straordinarie e stupende” esibizioni di HAHN-BIN e dai suoi pro-grammi “ispirati ed innovativi” (The New York Times).Nel marzo 2011, HAHN-BIN – che ha debuttato ai Grammy Awards a soli 12 anni, strappando una stan-ding ovation anche al leggendario Isaac Stern – è stato il primo solista classico ad essersi esibito più volte al MoMA (The Museum of Modern Art) con il suo Soliloquio per Andy Warhol (Soliloquy for Andy Warhol). Il suo debutto alla Carnegie Hall, avve-nuto lo stesso mese, è stato salutato da un servi-zio del Today Show e dalla prima pagina di MSNBC.com. Nella primavera del 2012, dopo la première del suo Tchaikovsky Violin Concert con la Seattle Symphony alla Benaroya Hall e il suo debutto alla Elgar Room della Royal Albert Hall a Londra, HAHN-BIN è il primo musicista classico ad apparire sulla copertina del celeberrimo fashion magazine i-D.Le esibizioni “audaci e personali” (The Washington Post) che, come scrive il New York Times, “evocano sentimenti simili a quelli che devono aver suscitato i concerti estremamente laboriosi e di una sensualità esasperata di Listz”, hanno sedotto illustri persona-lità della musica, tra cui Madonna e gli Scissor Sisters – che hanno collaborato con lo stesso HAHN-BIN nei loro ultimi album – così come Lou Reed e Laurie Anderson, che hanno presentato il violinista nella sua prima esibizione a New York nel febbraio 2011.Nato nel 1987 a Seoul, Korea, HAHN-BIN (nome che in coreano significa “stella splendente”) inizia a suonare il violino all’età di 5 anni. Dopo essersi diplomato alla Juilliard School e dopo aver studiato dieci anni con l’illustre Itzhak Perlman nel Perlman Music Program, HAHN-BIN debutta alla Carnegie Hall di New York all’età di 22 anni quale vincitore del prestigioso pre-mio YCA Peter Marino Concert Prize at Carnegie.

PROGRAMMA

TILL DAWN SUNDAY presenta molti dei più grandi successi del genere classico e non solo, intrecciando musica di oltre 20 compositori. Nell’ultimo caleidoscopio musicale di HAHN-BIN sono inclusi la Danse Macabre di Saint-Saëns, il capolavoro virtuosistico di Sarasate Gypsy Airs, la frizzante Sabre Dance di Khachaturian, ecc., così come alcune colonne sonore suggestive da Schindler’ s List, Il mago di Oz, e Il giovane Frankenstein.

> www.hahn-bin.com> www.tilldawnsunday.com

Giora FeidmanMercoledì 11.07, ore 20:30, Palazzo dei Congressi, Sala A

HAHN-BIN e John Blacklow

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Giovedì 12.07, ore 20:30, Teatro Foce

Pietro Bertelli, percussioniEnrico Bertelli, percussioniLuca Carrara, percussioniMarco Dalpane, pianoforte, pianoforte preparato, toy piano, percussioni

Simona Bertozzi e Marta Capaccioli, danzaSimona Bertozzi e Fabrizio Favale, coreografie

I Brake Drum Percussion propongono il reper-torio di un grande compositore del novecento nell’anno in cui si celebra il centenario della sua nascita: John Cage. Fu uno dei più influenti musi-cisti del secolo scorso e quello presentato sarà uno spettacolo di musica e danza basato sullo stile dell’happening, di cui Cage fu pioniere.Dal 1935 fino alle fine degli anni ’40 l’attività di John Cage si è concentrata in modo particolare sugli stru-menti a percussione e il pianoforte preparato (stru-mento il cui suono è modificato grazie all’inserimento di vari oggetti tra le corde), spesso inserito negli organici di sole percussioni. Questi lavori sono nati principalmente su commissione di prestigiose com-pagnie di danza come quella di Merce Cunningham, col quale Cage ha stabilito un sodalizio artistico e di vita destinato a rimanere. Il suono indeterminato degli strumenti a percussione e l’espansione tim-brica del pianoforte preparato hanno permesso a Cage di inoltrarsi nel mondo del suono attraverso una strada inesplorata, analogamente ad altri com-positori americani del Novecento come Edgar Varèse e Harry Partch. L’affrancamento dall’idea tradizio-nale di armonia permette a John Cage di organiz-zare le composizioni secondo strutture ritmiche che determinano la forma, mettendo al centro dell’opera del compositore il parametro considerato come elemento unificatore e basilare della pratica musi-cale, il tempo, dove il suono e il silenzio acquisi-scono pari valore unificati dal comune denominatore della durata. Queste intuizioni saranno alla base di tutta l’opera successiva di Cage, rendendo il lavoro degli anni ’40 fondamentale anche per la compren-sione delle composizioni dei decenni successivi.L’ensemble presenta brani che l’artista ha scritto dal 1940 al 1990. Da Suite for Toy Piano, con-siderata una delle opere più vitali e allegre del compositore, a Credo in US la cui partitura pre-vede l’impiego di un giradischi o di una radio.

> www.marcodalpane.com> www.brakedrumpercussion.com> www.simonabertozzi.it

PROGRAMMA

John CageAmores (1943) I. Solo (pianoforte preparato) II. Trio (9 tom-toms, pod rattle) III. Trio (7 woodblooks) IV. Solo (pianoforte preparato)

One 4 (1990)

Second Construction (1940)

Credo in US (1942)

Giacinto ScelsiI riti: Marcia rituale I funerali d’Achille (1962)

John CageSuite for Toy Piano (1948)

John CageBut what about the noise of crumpling paper (1985)

13.07, ore 18:30, Ex Macello PubblicoL’ombrello di Beatocello di Georges GachotSvizzera – 2012 – 82’ – VO tedesco, svizzero tedesco, francese, inglese, khmer, st. francese  

È dal 1996 che il regista Georges Gachot segue la storia del medico/violoncellista Beat Richner e dei suoi ospedali pediatrici in Cambogia. Questo film traccia il percorso umanitario e artistico fuori dal comune di questo particolare svizzero che oggi ha 64 anni. La storia di un medico, del suo incontro con un paese uscito da una guerra, della sua passione per la musica. Impressa nella memoria rimane un’im-magine: nella corte interna di un ospedale, un uomo suona al violoncello un’aria che invita alla serenità, un’immagine che riassume questa incredibile vita.Proiezione alla presenza del regista.

> www.beat-richner.ch

16.07, ore 18:30, Ex Macello PubblicoKinshasa Symphony di Claus Wischmann e Martin BaerGermania - 2010 – 95’ – VO francese e lingala,st. francese

Presentato alla 60esima Berlinale e premiato in numerosi festival in tutto il mondo, Kinshasa Symphony è un film che percorre la storia della straordinaria orchestra sinfonica nata nella città capitale del Repubblica Democratica del Congo. In quindici anni l’orchestra è sopravvis-suta a due colpi di stato e una guerra civile.

> www.kinshasa-symphony.com

Brake Drum Percussion e Marco Dalpane

Venerdì 13.07, ore 18:30, Ex MacelloLunedì 16.07, ore 18:30, Ex Macello

Cinema: la musica nel cuore

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L’Associazione Aurofonie propone per l’estate 2012 un ciclo di appuntamenti dedicati al tema de “La Follia nella Musica”, che accomunerà i quattro concerti proposti, ognuno di un genere musicale diverso, dal classico al jazz, attraversola teatralità, l’umorismo e la musica popolare.La Follia avrà nella rassegna il significato di virtuo-sismo estremo, metterà in luce come possano andare d’accordo creatività e metodo, amerà giocare con parole e suono, e porterà l’ascoltatore indietro nel tempo, a quando si credeva che il morso della tarantola potesse portare fuori di senno la donna. Oltre ai tre concerti elencati in questa pagina ricordiamo il concerto del gruppo Officina Zoè che si esibirà in Piazza Manzoni giovedì 12 luglio alle ore 22:00.

Aurofonie è un’associazione musicale culturale senza scopo di lucro nata nel 1997 a Lugano, con la volontà di creare un organismo capace di promuovere, coordinare e gestire molteplici attività legate alla diffusione capillare della cultura musicale. Le proposte sono finalizzate alla promozione di concerti, incontri, conferenze legati al mondo musicale, nell’intento di diventare un punto di riferimento sul territorio. Nel corso di questi anni di attività, l’Associazione ha presentato più di 50 concerti, nei quali sono stati presentati generi, linguaggi, stili ed organici diversi tra quelli più rappresentativi della storia della musica.

> www.aurofonie.ch

Venerdì 13.07, ore 21:00, Teatro Foce

Non Sense

Luigi Maio, attoreEnsemble Borromini

Spettacolo di musica e teatro

Un programma che unisce due autori apparente-mente distanti come Marcello Panni e William Walton. Ambedue hanno amato giocare con le parole, con il nonsense, il calembour. Ecco allora Panni nelle Sei Canzonette su bellissimi e divertentissimi testi di Toti Scialoia, e I Tre Hayku, che sono fulminanti e intensi poemi giapponesi, in cui la parola gioca con le note. Ed ecco ancora la stupenda Suite Facade sui testi graffianti di Edith Sitwell, poetessa inglese che amò ironizzare su vizi, virtù e luoghi comuni dell’Inghilterra vittoriana, che ricerca una fusione tra parola e musica, fatta di onomatopee, di asso-nanze, di scherzi e stimolazioni, in un rap ante litte-ram tra attore e un complesso a metà tra il classico e il jazz. Luigi Maio è attore, compositore, autore, regista e scenografo. Per la sua inimitabile polie-dricità, che gli consente sul palco di amalgamare parole, note e gestualità in un unico, avvincente e divertentissimo agire scenico, Maio è unanime-mente riconosciuto quale re inventore del Teatro Musicale da Camera - per cui ha ricevuto l’ambito “Premio dei Critici di Teatro 2004/2005”. Maio ha vinto anche il “Premio Arte e Cultura Ettore Petrolini” ricevendo l’importante riconoscimento dall’UNICEF - di cui è ora Ambasciatore - per aver avvicinato al Teatro e alla Musica ‘colta’ un pubblico trasversale.

Sabato 14.07, ore 21:00, Parco Ciani Ex Municipio di Castagnola

Il canto delle muse

Emanuele Ferrari, pianoforte

Lezione-concerto tra poesia e arti figurative

R. SchumannVariazioni Abegg op. 1

Il Canto delle Muse è un nuovo modo di proporre la musica che unisce l’emozione del concerto, il fascino della scoperta e il ritmo di uno spettacolo. Un pezzo viene eseguito all’inizio della serata al pianoforte, dopo di che comincia una “visita gui-data” che ne mette in luce il senso e l’espressione, la bellezza e i misteri. Al termine, il pezzo viene nuovamente eseguito da capo a fondo, risultando pienamente comprensibile e arricchito nei suoi significati. In questo caso l’artista condurrà il pub-blico alla scoperta delle Variazioni Abegg op. 1 di Schumann. “Sarà pazzia, ma c’è del metodo” dice Polonio nell’Amleto di Shakespeare, e lo stesso vale per le  Variazioni sul nome Abegg: visiona-rie, sfavillanti e solo apparentemente incoerenti, sono un viaggio musicale nell’immaginario.

Emanuele Ferrari è ricercatore di musicologia e sto-ria della musica presso la facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Milano-Bicocca, dove insegna Musica e didattica della musica. Si è diplo-mato in pianoforte al Conservatorio di Verona sotto la guida di Renato Grossi e si è poi perfezio-nato con R. Zadra, S. Fiorentino, A. Lonquich, P.N. Masi e T. Poli,  affiancando all’attività concertistica gli studi di composizione e la laurea in filosofia.  

Domenica 15.07, ore 21:00, Parco Ciani Teatro Foce

Virtuosistiche follie

Davide Cabassi, pianoforteEnrico Fagone, contrabbassoMarco Pierobon, tromba

Un viaggio musicale da Bottesini a Piazzolla, passando per Stravinskij, tra brani che esaltano le caratteristiche musicali dei tre interpreti.

Davide Cabassi debutta con l’Orchestra Sinfonica della RAI di Milano all’età di 13 anni. Da allora ha intrapreso una brillante carriera internazionale che l’ha portato ad esibirsi in veste di solista con orchestre internazionali.Enrico Fagone, stimato e passionale interprete, è tra i rarissimi contrabbassisti che viene regolarmente invitato ad esibirsi come solista in tutto il mondo. Ha vinto importanti concorsi per contrabbasso solista fra cui il prestigioso concorso nazionale Werther Benzi di Alessandria, il concorso per contrabbasso indetto dal Teatro Regio di Torino e il concorso per primo con-trabbasso solista dell’Orchestra della Svizzera Italiana. Nell’estate 2007 gli è stato assegnato il premio Carlo Capriata dedicato a giovani contrabbassisti di talento.Primo Premio nei concorsi internazionali di Passau, Imperia ed Aqui Terme, Marco Pierobon è stato per quasi dieci anni Prima Tromba delle Orchestre del Maggio Musicale Fiorentino e dell’Accademia di S. Cecilia, ed ha collaborato con lo stesso ruolo con la Chicago Symphony Orchestra e l’Orchestra Filarmonica della Scala.

Note al Tramonto

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Sabato 14.07, ore 20:30, Teatro Foce

Christine Walevska, violoncelloAndrea Carcano, pianoforte

Già graditissima ospite della scorsa edizione, torna sul palcoscenico del LongLake Festival la grande violoncellista americana Christine Walevska per uno straordinario recital, accompagnata da Andrea Carcano al pianoforte. Il programma che si apre con la Sonata Quinta in mi minore di Antonio Vivaldi (1678 – 1741), prosegue con la Sonata Op. 99 in fa mag-giore (1886) di Johannes Brahms (1833 – 1897), com-pletando così il ciclo delle due sonate brahmsiane cominciato lo scorso luglio. Dedicata al violoncellista tedesco Robert Hausmann, che fu protagonista della prima esecuzione, la Sonata rappresenta indubbia-mente uno dei massimi capolavori della letteratura per violoncello e pianoforte. Ispirata invece alla data odierna: le Quatorze Juillet, festa nazionale francese (nella quale si ricorda la presa della Bastiglia, primo atto della Rivoluzione del 1789) la seconda parte del programma prevede solo musica francese. Il mera-viglioso violoncello di Christine costruito da Carlo Bergonzi a Cremona nel 1740, darà voce alla Sonate di Claude Debussy (1862 – 1918) composta nel 1915, come prima della serie di  Six sonates pour divers instruments che Debussy non completò, lascian-doci solamente altre due Sonate, quella per flauto, viola e arpa, e quella per violino e pianoforte (1917). Concluderà il concerto la Sonate (1886) di Cesar Franck (1822 – 1890), concepita originariamente per violino e pianoforte, e trascritta per violoncello con l’approvazione del compositore dal violoncellista francese Jules Delsart.

> www.cellolove.ch> www.christinewalevska.com

PROGRAMMA

A. Vivaldi Sonata n. 5 in mi minore RV 40Largo, Allegro, Largo, Allegro

J. Brahms Sonata no. 2 op. 99 in F majorAllegro vivaceAdagio affettuosoAllegro passionatoAllegro molto

C. DebussySonate pour violoncelle et piano en ré mineur Prologue: Lent, sostenuto e molto risolutoSérénade: Modérément animéFinal: Animé, léger et nerveux

M. Ravel Pièce en forme de Habanera

C. Franck Sonata in la maggiore (trascr. Jules Delsart)Allegretto ben moderato Allegro Ben moderato: Recitative-Fantasia Allegretto poco mosso

Enrico Filippo Maligno, violinoGiacomo Catana, violinoMarco Nason, violaIrene Zatta, violoncello

Nel 2011 il Quartetto Arquà ha vinto il 1° Premio Assoluto al Concorso Internazionale Nuovi Orizzonti di Arezzo e il 1° Premio Assoluto al Concorso Internazionale Arte Musicale e Talento di Montecchio Maggiore. Recentemente gli è stata assegnata la borsa di studio Amici della Scuola di Musica di Fiesole. È presso la Scuola di Musica di Fiesole (FI) infatti che, anni fa, nacque il Quartetto Arquà, allorché Enrico Filippo Maligno (Violino I), Giacomo Catana (Violino II), Marco Nason (Viola) e Irene Zatta (Violoncello), decisero di unire la propria passione per la Musica da Camera e di seguire il corso di quartetto di Antonello Farulli.Il Quartetto si è perfezionato poi con G. Turconi e A. Repetto, V. Martinez Mehner e all’Accade-mia Europea del Quartetto (ECMA) con J. Meissl, A. Farulli, C. Giovaninetti e  C. Schuster.Si è esibito per il Festival dei due Mondi di Spoleto, il Festival Dino Ciani di Cortina d’Ampezzo, il Festival del Quartetto d’Archi, il Festival Sesto Rocchi in Quintetto con A. Farulli, l’Associazione Veneta Amici della Musica, l’Asociaciòn cultural Arriaga, la Fondazione Bruschi, il Contempoartensamble, l’Associazione Amici del Quartetto Guido A. Borciani, ecc. Ha suo-nato inoltre in diretta RAI Radio3 a “I Concerti del Quirinale”, al Teatro Olimpico di Vicenza, al Teatro Comunale di Ferrara, al Teatro “Caio Melisso” di Spoleto, presso la Galleria dell’Accademia di Firenze.

> facebook.com/quartettoarqua

PROGRAMMA

I. StravinskyConcertino

W. A. MozartQuartetto in Sol maggiore K387Allegro vivace assaiMenuettoAndante cantabile Molto allegro

F. MendelssohnQuartetto in Mi minore op 44 n°2Allegro assai appassionato Scherzo:Allegro di moltoAndantePresto agitato

Christine Walevska e Andrea Carcano

Domenica 15.07, ore 11:00, Parco Ciani, Teatro Foce

Quartetto ArquàCellolove

Page 13: LONGLAKE INTERNATIONAL FESTIVAL CLASSIC

Lunedì 16.07, ore 20:30, Teatro Foce

Wieland Kuijken, violoncello e violoncello piccolo

Questa sera Wieland Kuijken completerà il progetto iniziato sabato 30 luglio 2011, nella prima edizione del LongLake Festival. Le famose (Sei) Suites à Violoncello Solo senza basso composèes par Johann Sebastian Bach Maitre de Chapelle, vennero com-poste, molto probabilmente, a Köthen intorno agli anni venti del 1700. Innanzitutto va osservato che, rispetto alle Partite e Sonate per violino solo com-poste presumibilmente nello stesso periodo, Bach è più essenziale nella scrittura: cosciente della minore agilità dello strumento sa dare però il giusto rilievo alle peculiarità timbriche ed evocative del violoncello. È evidente poi che il percorso creativo di Bach vada in crescendo, aggiungendo via via elementi nuovi. Dalla prima Suite in sol maggiore semplice, imme-diata e solare, con la seconda Suite in re minore, la terza in do maggiore e la quarta in mi bemolle mag-giore, le dimensioni del Prelude e delle diverse danze aumentano. La quinta Suite in do minore prevede la scordatura della prima corda che conferisce un colore più oscuro e dolente all’intera Suite, mentre la sesta Suite è composta per violoncello a cinque corde (con il Mi cantino, in aggiunta alle altre quattro corde). Con tutte le peculiari accentuazioni e nuances dell’arco “alla gamba”, (cioè tenuto come sappiamo con il palmo della mano destra rivolto verso l’alto), Wieland Kuijken interpreterà la terza Suite, la quarta Suite ed infine la famosa sesta Suite in re maggiore eseguita con il violoncello piccolo “a cinq cordes”.

> www.cellolove.ch

PROGRAMMA

J.S. Bach

Suite n. 3 in do maggiore BWV 1009Prélude, Allemande, Courante, Sarabande, Bourrée I /II, Gigue

Suite n.4 in mi bemolle maggiore BWV 1010Prélude, Allemande, Courante, Sarabande, Bourrée I /II, Gigue

Suite n.6 in re maggiore BWV 1012Prélude, Allemande, Courante, Sarabande, Gavotte I /II, Gigue

Beppe Gambetta, chitarra e voceRiccardo Barbera, contrabbassoMarco Fadda, percussioni

Beppe Gambetta porta sul palcoscenico del LongLake Festival il racconto della sua esperienza musicale vis-suta on the road negli Stati Uniti e in Europa da più di 20 anni. Il viaggio, l’incontro, la ricerca e la risco-perta di momenti importanti del passato sono la fonte di ispirazione costante del musicista genovese.Il racconto inizia dal primo incontro con i vecchi mae-stri tradizionali della chitarra acustica americana che ha generato il primo importante progetto “Dialogs”, realizzato on the road con un registratore portatile e via via si snoda lungo il filo conduttore delle sue esperienze, dai primi tour ai primi Festivals, inclusi i grandi festival “oltre cortina” nella Cecoslovacchia degli anni Ottanta. Continua poi con le collaborazioni con grandi artisti nordamericani, all’incontro con le diverse scene musicali, da quella californiana a quella del folk revival sulla costa est a quella delle mino-ranze francofone in Louisiana, a quella canadese.Il concerto toccherà anche i progetti di ricerca sull’ere-dità italiana dei nostri emigranti, i contatti con chi cerca di rendere il mondo migliore tramite la musica come Pete Seeger, Utah Phillips e la famiglia di Woody Guthrie: un itinerario musicale che è anche un rac-conto di vita dal palcoscenico della scena acustica.

> www.beppegambetta.com

Wieland KuijkenMartedì 17.07, ore 21:00, Parco Ciani, Teatro Foce

Beppe Gambetta TrioCellolove

Page 14: LONGLAKE INTERNATIONAL FESTIVAL CLASSIC

Aleksey Igudesman, violinoHyung-ki Joo, pianoforte

La classica non è più la stessa da quando il russo Aleksey Igudesman e l’anglo-coreano Hyung-ki Joo hanno avviato il loro progetto artistico. Un’amicizia nata da piccoli sui ban-chi della prestigiosa Yehudi Menuhin School che li ha por-tati presto a diventare partner di composizione e a coltivare il sogno di rendere la musica classica orecchiabile e accessi-bile a un pubblico sempre più giovane e ampio.Da allora è iniziata la loro “convivenza musicale” che ha “trovato casa” praticamente in ogni paese del globo. E dove non sono arrivati di persona, è arrivato Youtube, che ha visto le performances dei due toccare la soglia dei 28 milioni di contatti. Oltre ai consensi riscossi sul web, si trovano perfettamente a loro agio in una classica sala da concerti, in uno studio televisivo come anche in mezzo ad uno stadio gremito da 18’000 fan. Nel 2004, seguendo le tracce di maestri come Victor Borge e Dudley Moore, creano la piccola rivoluzione chiamata “A Little Nightmare Music“, quello che poi diventerà il loro show di culto e che porteranno in scena a Lugano. Da lì in poi, Igudesman & Joo hanno suonato con le maggiori orchestre sinfoniche del mondo e in alcuni dei più importanti festival e palcosce-nici internazionali. I grandi nomi della musica classica, da Emanuel Ax a Janine Jansen, Gidon Kremer, Mischa Maisky, Viktoria Mullova fino a Julian Rachlin hanno fatto irruzione nei loro pazzi sketch musicali. Oltre ad andare in tournée con “A Little Nightmare Music”, si esibiscono anche in “BIG Nightmare Music” con orchestre sinfoniche, e presentano il seminario “8 To 88 – Educazione Musicale per Bambini di Tutte le Età” nelle università e nelle scuole musicali in giro per il mondo, lasciando gli studenti ispirati e fiduciosi di poter aprire nuove strade per i loro viaggi musicali. La sera di Capodanno 2011, alla Konzerthaus di Vienna, con l‘aiuto di 100 violinisti provenienti da tutto il mondo Igudesman & Joo hanno stabilito il record del mondo del maggior numero di “Violinisti Danzanti” insieme sul palcoscenico. Questo record mondiale è stato ideato e prodotto dal duo

a sostegno dell’UNICEF. Aleksey Igudesman ha poi suo-nato individualmente con il premio Oscar Hans Zimmer e il pluri-premiato ai Grammy Bobby McFerrin. Mentre Hyung-ki Joo ha lavorato con Vangelis, una statuetta a Hollywood, ed è stato scelto dalla leggenda Billy Joel per arrangiare e registrare le sue composizioni classiche per un CD che ha poi scalato le classifiche musicali. Come mai tanto interesse e tanta curiosità nei loro confronti? Principalmente per-ché sono originali ed inimitabili. Abbattono le frontiere della musica classica e ne sovvertono le regole. Addio alla “buona etichetta” che vuole i musicisti classici composti sul palco completamente assorti nella loro esibizione e superata anche l’idea di contemplazione, rigorosamente silenziosa, da parte del pubblico. Sul palco prende vita un’esilarante miscela di musica classica da repertorio, commedia e cultura popolare che in ogni posto del mondo si è lasciata dietro una scia di risate. Un’unicità di genere, pressoché impossibile da definire a parole, che si esprime attraverso una reinterpretazione ironica della concezione canonica della classica. In scena può davvero succedere di tutto: melodie che diventano strana-mente trilli di cellulare, o che si mischiano inspiegabilmente a famose colonne sonore, danze del ventre abbozzate con in sottofondo la Marcia turca di Mozart, pulizie estemporanee, che vedono Joo ramazzare il palco con la scopa, costrin-gendo i musicisti dell’orchestra d’accompagnamento a zampettare su ritmi irlandesi, fino all’esecuzione classica del famoso brano I will survive interpretato e reso noto da Gloria Gaynor nel 1978. Chissà cosa succederà tra i due virtuosi-umoristi sul palco del Palazzo dei Congressi di Lugano...

PROGRAMMA

A LITTLE NIGHTMARE MUSIC

> www.igudesmanandjoo.com

Igudesman & JooMercoledì 18.07, ore 20:30, Palazzo dei Congressi, Sala A Giovedì 19.07, ore 20:30, Ex Municipio di Castagnola

Fiore Weidmann, violinoVito Gatto, violinoSusanna Tognella, violaChiara Torselli, violoncello

Christian Bellisario, violoncello

Terminato nel settembre del 1828, pochi mesi prima della scomparsa del trentunenne compositore, il Quintetto in do maggiore op. 163 (D. 956) di Franz Schubert (1797 – 1828) venne eseguito per la prima volta solo venti-due anni dopo la morte del suo autore, il 17 novembre 1850 al Musikverein di Vienna da parte del Quartetto Hellmesberger e del violoncellista Josef Stransky, e venne pubblicato in prima edizione dall’editore Spina nel 1853. L’eminente musicologo, compositore e direttore d’or-chestra Bernhard Paumgartner (1887 – 1971) ha scritto: «Come la “Grande” in do maggiore chiude la serie delle Sinfonie in un clima di ottimistico tripudio, un simile ter-mine pone, alla serie dei Quartetti per archi, il Quintetto in do maggiore per due violini, viola e due violoncelli. Il raddoppio del violoncello conferisce all’opera un rilievo e un timbro particolari, di grande pienezza e forza melodica. L’opera è semplicemente perfetta: perfetta in bellezza, ma anche nel senso formale e organico, frutto divino di una comunione mistica del principio formale classico e romantico, inesplicabile nella sua unicità e incomparabile. Come i veri grandi sentimenti in noi, il Quintetto appar-tiene a due sfere: la terra e il cielo. Esso ci fa perdere ogni conoscenza. Rimaniamo come sospesi nel vuoto. Eppure, sentiamo la forza immediata della terra. Così ci congeda, dopo la sublime cantilena del primo movimento, dopo la bruckneriana tenerezza dell’Adagio, dopo l’ardore dello Scherzo e la calma del paesaggio del suo Trio, il vorticoso finale: Zelész o Grinzing, Dionisio o l’Elisio?».

PROGRAMMA

F. SchubertQuintetto per Archi in do maggiore , D. 956, op. postuma 163

Allegro ma non troppoAdagioScherzo. Presto – Trio. Andante sostenutoAllegretto

Quartetto Ulissee Christian Bellisario

Page 15: LONGLAKE INTERNATIONAL FESTIVAL CLASSIC

Rostislav Kozhevnikov, violinoBarbara Kuster, violinoJustyna Sliwa, violaWolfgang Zamastil, violoncello

Edna Stern, pianoforte Piermario Murelli, contrabbasso

Non è un caso che l’Asasello Quartett e Edna Stern abbiano riunito in un unico programma tre grandi compositori come Bach, Mendelssohn e Brahms.J.S. Bach (1685-1750), è probabilmente il più rispet-tato compositore di tutti i tempi. Anche se Bach non venne mai dimenticato dai compositori e i musicisti delle epoche successive, la sua musica però non era nota al pubblico. La grande riscoperta di Bach e dei suoi capolavori è dovuta in gran parte a Mendelssohn: nel 1829, appena ventenne, arrangiò e diresse a Belino la Passione di S. Matteo. E nel 1837, Mendelssohn eseguì proprio il Concerto in re minore BWV 1052 alla Leipzig Gewandhaus: Schumann, nella sua recensione, deplorò il fatto che un concerto di questa bellezza fosse rimasto non pubblicato. Composto nel 1827, il quartetto d’archi op. 13 di Mendelssohn, nonostante il numero d’opera, fu in realtà il suo primo quartetto d’archi. Mendelssohn fu molto affascinato dai quartetti per archi di Beethoven: Lucy Miller dichiarò che «questo quartetto [op. 13], si rifà profondamente alle tecniche compositive dell’ul-timo Beethoven, e lega la forma classica all’espressione romantica». Brahms (1833-1897) è spesso considerato sia un tradizionalista che un innovatore. Fu un maestro nel contrappunto, e i temi di alcune delle sue opere sono modellate proprio su temi musicali di Bach, come quello dell’Arte della Fuga, nel finale della Sonata per violoncello n °1, o nella Cantata n ° 150, e nel tema della Passacaglia dell’ultimo tempo della 4a sinfonia. Pubblicato nel 1865, il quintetto con pianoforte op.34 è un brano della maturità, uno dei grandi capolavori di musica da camera del com-positore: si caratterizza per il grande equilibrio formale e quello tra i ruoli del pianoforte e del quartetto d’archi.

PROGRAMMA

J. S. BachConcerto in re minore per cembalo e archie continuo, BWV 1052AllegroAdagioAllegro

F. Mendessohn BartholdyQuartetto per archi in la minore op. 13Adagio – Allegro vivace Adagio non lentoIntermezzo: Allegretto con moto – Allegro di moltoPresto – Adagio non lento

J. BrahmsQuintetto con pianoforte in fa minore op. 34Allegro non troppo Andante, un poco adagio Scherzo: AllegroFinale: Poco sostenuto - Allegro non troppo – Presto, non troppo

> www.ednastern.com> www.asasello-quartett.ch

Suzanne Ramon, violoncelloJean Dubé, pianoforte

Suzanne Ramon è il frutto speciale dell’incontro di tre straordinarie culture musicali: quella che potremmo definire austro-ungarica, quella israeliana e quella fran-cese. Nata a Budapest, all’età di otto anni, con un per-messo speciale, viene ammessa a studiare presso la Ferenc Liszt Academy, e dopo due anni vince il  premio Béla Bartok. Nel 1956 la sua famiglia decide di emigrare in Israele, e all’età di 13 anni Shoshana debutta a Tel-Aviv interpretando il Concerto op.129 di R. Schumann.Nel 1962 prosegue gli studi al Conservatorie National Supérieur de Musique di Parigi con il grande André Navarra: al suo arrivo nella capitale francese, il piani-sta ungherese George Cziffra, impressionato dal suo talento straordinario, la prende sotto la sua prote-zione offrendole alloggio e trattandola come una figlia. Nel 1964, Suzanne Ramon ottiene il Premier Prix de Violoncelle al Conservatorio di Parigi e viene premiata al Concorso Internazionale di Ginevra. L’anno seguente consegue anche il Premier Prix de Musique de cham-bre al Conservatorio di Parigi, con Catherine Collard al pianoforte. Intraprende quindi una carriera internazio-nale (suonando in Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Francia, Italia, Ungheria, Germania, Svezia, Danimarca, Belgio, ecc.), che la porta a contatto con eminenti personalità che avranno per lei una grande influenza: Pablo Casals, Isaac Stern, Yehudi Menuhin, e, in partico-lare, Mstislav Rostropovitch. Con il suo superbo violon-cello Guarneri del 1690, Suzanne ha inciso per la Arkes Records tutto il principale repertorio del violoncello.Suzanne Ramon possiede uno straordinario tempera-mento e la capacità di creare subito un clima di intimità con chi la ascolta.

PROGRAMMA

E. GriegSonate in la minore op. 36 (1883)Allegro agitatoAndante molto tranquilloAllegro molto e marcato R. SchumannPhantasiestücke op. 73 (1849) Zart und mit AusdruckLebhaft, leicht Rasch und mit Feuer

G. Faure Elégie op. 24 (1883) 

S. Kaufmann Suite Yiddish Chant – Psalmodie et Prière

Sabato 21.07, ore 10:00, Ex Municipio di CastagnolaMasterclass con Suzanne Ramon

Nel 1964 la giovane Suzanne Ramon ottenne il Premier Prix de Violoncelle al Conservatorio di Parigi al termine dei suoi studi con uno tra i più grandi didatti del vio-loncello, André Navarra. Aperta al pubblico, Suzanne Ramon terrà oggi una Masterclass rivolta a sei giovani violoncellisti iscritti all’Higher Education Project della Nicolò Paganini Legacy Performance High School.

10:00 Nicola Tallone: Debussy, Cello Sonata11:00 Antonio Testa: Brahms, Cello Sonata op. 3812:00 Claudia Stercal: Schubert, Sonata Arpeggione

15:00 Fabrizio Scilla: Lalo, Cello Concerto, primo e secondo movimento16:00 Marta Masini: Schostakovich, Cello Sonata op. 40, primo movimento17:00 Issei Watanabe: Bruch, Kol Nidrei op.47

> www.cellolove.ch> www.paganinilegacy.com> www.suzanneramon.com

Concerto: venerdì 20.07, ore 20:30, Teatro FoceMasterclass: sabato 21.07, ore 10:00, Ex Municipio di Castagnola

Suzanne Ramon e Jean DubéSabato 21.07, ore 20:30, Teatro Foce

Asasello Quartett e Edna SternCellolove

Page 16: LONGLAKE INTERNATIONAL FESTIVAL CLASSIC

Federico Mondelci, sassofono sopranoMarco Gerboni, sassofono contraltoMario Marzi, sassofono tenoreMassimo Mazzoni, sassofono baritono

Nel 1982, Federico Mondelci (Sassofono Soprano), Marco Gerboni (Sassofono Contralto), Mario Marzi (Sassofono Tenore) e Massimo Mazzoni (Sassofono Baritono) deci-dono di fondare l’Ensemble Italiano di Sassofoni. Un paio di anni dopo il gruppo si distingue vincendo il Primo Premio assoluto al Concorso Internazionale Premio Ancona presieduto da Goffredo Petrassi, riportando anche il premio speciale per la musica contemporanea. L’Ensemble comincia così un’attività artistica che lo porta a esibirsi in Francia, Germania, Svezia, Slovenia, Spagna, Grecia, Libano, Russia, Giappone e Stati Uniti, propo-nendo la letteratura del sassofono del ‘900 in oltre 800 concerti. Appuntamenti di particolare rilievo sono stati l’esibizione con l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano nell’esecuzione dell’opera Outis di Luciano Berio, e la col-laborazione con il quartetto d’archi Fonè per la realizza-zione di un’inedita elaborazione dell’Arte della Fuga di J. S. Bach per doppio quartetto, presentata al XXII° Festival Internazionale di Asolo. L’Ensemble Italiano di Sassofoni / Italian Saxophone Quartet ha sviluppato negli anni una intensa attività artistica negli Stati Uniti che lo porta a suonare oggi regolarmente nelle più importanti sale da concerto e Università della California, Florida, Arizona, Montana, Minnesota, Colorado, Idaho, Texas e Alaska.

> www.italiansaxophonequartet.com

PROGRAMMA

«Saxfollia»

J. S. Bach Aria

D. Scarlatti / G. Pierne’ Tre pezzi Presto giocoso, Andante, Scherzo

W. A. Mozart / S. Sciarrino Adagio from Serenade in si bemolle maggiore, K.361

J. FrançaixPetit QuatuorGaguenardise, Cantilene, Serenade Comique

S. BarberAdagio

M. NymanTony’s Song

P. Iturralde Suite Hellénique Kalamatianos, Valze, Kritis

S. Joplin The Easy Winners

P. Ros Cycles

G. Gershwin Blues from An American in Paris

J. Girotto Morronga la Milonga

A.Troilo   Contrabajeando

A. Piazzolla Oblivion – Libertango

Domenica 22.07, ore 11:00, Parco Ciani, Teatro Foce

Italian Saxophone QuartetGeorge Butusina, violinoChristian Bellisario, violoncelloStefano Ligoratti, pianoforte

Nell’interpretazione dell’Hephzibah Trio, ascolteremo questa sera il Trio in mi bemolle maggiore op. 100 (D.929) di Franz Schubert (1797 – 1828), ed il Trio in sol minore op.15 di Bedrik Smetana (1824 - 1884). Terminato nel novembre del 1827, il Trio in mi bemolle maggiore op. 100 venne eseguito per la prima volta in forma privata nel gennaio del 1828 da Karl Maria von Bocklet al pia-noforte, Ignaz Schuppanzigh al violino e Josef Linke al violoncello. Mettendo a confronto i Trii con piano-forte op. 99 e op. 100, Robert Schumann ne rilevò con la consueta nitidezza la diversità di carattere pur nella unità di stile sostanziale: «Il primo movimento, che nel Trio in mi bemolle [op. 100] vibra di un furore represso e di una appassionata nostalgia, è qui [nell’op.99, in si bemolle] verginale, pieno di grazia, di intimità; l’Ada-gio, là percorso da un sospiro che tradisce alla fine un’angoscia profonda, ha nel secondo la qualità visio-naria di un sogno di beatitudine...[…] Riassumendo, mentre il Trio in mi bemolle è attivo, virile, dramma-tico, quello in si bemolle è passivo, femminile, lirico».Composto nel 1855 in memoria della giovane figlia Betriska, scomparsa all’età di quattro anni, il Trio in sol minore fu completato da B. Smetana in due mesi ed ese-guito per la prima volta a Praga nel dicembre del 1855, dallo stesso Smetana al pianoforte, Antonin Bennewitz al violino e Julius Goltermann al violoncello. Apprezzato da Franz Liszt, il Trio si avvale di una scrittura rapso-dica, appassionata, ma sempre composta  e nobile.

PROGRAMMA

F. Schubert Trio in mi bemolle maggiore op. 100, D.929 AllegroAndante con motoScherzando. Allegro moderatoAllegro moderato

B. SmetanaTrio in sol minore op.15 Moderato assaiAllegro, ma non agitato - Alternativo I. Andante - Alternativo II. MaestosoFinale. Presto

Domenica 22.07, ore 20:30, Teatro Foce

Hephzibah Trio

Page 17: LONGLAKE INTERNATIONAL FESTIVAL CLASSIC

Tel: +41 (0)58 866 48 00Email: [email protected]: www.longlake.ch

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