movimento di superfici: approccio intrinseco
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Mario Miranda
Universith di Trento
M O V I M E N T O D I S U P E R F I C I "
A P P R O C C I O I N T R I N S E C O
Conferenza tenuta il 29 settembre 1992
Dedicated to prof. L. Amerio
Sia I2 un aperto di ]R n+1 e
v : n ---, {x �9 n"+l [ [x[ = 1}.
Supponiamo c h e l a applicazione v sia regolare, di classe C 2 al-
meno, ed n-dimensionalmente integrabile. Intendiamo con ci6,
che per ogni punto x di f~ esista una superficie n- dimensionale
S passante per x, senza bordo in f~, e ortogonale a u in ogni suo
punto.
La condizione necessaria e sufficiente per l ' integrabilitg del
campo u pu6 darsi mediante semplici relazioni differenziali del
primo ordine, che sono
61ui(x ) = 6 jv i ( x ) , x �9 f~, i , j = 1 , 2 , . . . , n + 1
dove gli operatori differenziali ai sono esprimibili mediante le
ordinarie derivazioni Dh in l:t "+1
n + l
6i = Di -- ui Z vhDh. h = l
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Ovviamente il carnpo u ~ sempre 1-dimensionalmente inte-
grabile, nel senso the per ogni punto x di f~ passa una curva,
senza bordo in 12, parallela a u in ogni suo punto.
Nelle ipotesi fat te 12 pu6 essere visto come l 'unione di su-
perfici n-dimensionali , a due a due disgiunte, e come l 'unione di
curve a due a due disgiunte. Curve e superfici sono mutua lmen te
ortogonali.
Fra le parametr izzazioni della curva passante per il punto
x E 12, supponiamo che vc ne sia una
x = x ( x , O
tale che
X , = - H ( X ) u ( X )
dove H 6 la curvatura media della superficie passante per X, cio6
n + l n + l
h = l h = l
L'esistenza di una tale parametr izzazione 6 facilmente di-
mostrabi le sc la H non si annulla in alcun punto della curva.
Supponiamo infine che esista una superficie integrale S e un
intervallo I di R, contcnente lo zero, tali che tu t tc le curve pas-
santi per i punt i di S siano parametrizzabil i nel modo sopra de t to
c o n
t E I e X ( x , O ) = x E S .
Supponiamo inoltre the per ogni t E I la superficie
s, = { x l x = x ( x , t ) , x e s}
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sia una supel~cie integrale del campo v. Diremo allora che ~ d
descritto dal movimento della superficie S secondo la curvatura media.
Esempio:
~(x) : xlxl -~,
s = {~llxl = p}, p > 0 ~ssato.
I = ( - ~ , p ~ / 2 . ) ,
i 2nt X ( x , t ) = x 1 p2 "
1. Non siamo in grado di prescntare altri esempi analitici
elcmcntari di movimento di supcrfici sccondo la curvatura me-
dia. Molti matematici diversi, geometri differenziali, csperti di
equazioni differcnzi~i e di calcolo dcUc variazioni, hanno consid-
erato formulazioni generalizzate del problema del moto a partire
da una superficie data e hanno cercato di dimostrare l'esistenza
della soluzione. Notevole importanz a hanno i contributi degli
analisti numerici, che hanno fornito rappresentazioni numeriche
e grafiche di tali movimenti.
Quello che intendiamo qui illustrare ~ l'approccio di duc ma-
tematici tedeschi K. Ecker e G. Huisken, i quali utilizzano con-
temporanealncnte gli strumenti della tcoria delle cquazioni dif-
fercnziali alle derivate parziali e quelli del calcolo differenziale
sulle varietA. In questa presentazione il calcolo differenziale clas-
sico verrA rimpiazzato dal pid elcmentare ~-calcolo (cfr. [1] o
[21).
I1 metodo di Ecker-Huisken pu5 applicarsi ad ogni superficie
regolare di codimensione uno in ]R n+l , ma pcr poterne prescntare
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un risultato signifieativo considereremo il easo di superfici grafieo
di funzioni reali d i n variabili reali
s , = { x . + l = u(u,t) lu e R"} ,
dove u : R" x I ---* ]R 4 una funzione reale di classe C 2 nelle
variabili spaziali e temporale.
Perch~ la superficie St sia l'evoluzione della superficie So oc-
corre e basra ehe sia verificata la relazione differenziale
Dyu(y,t)
che pu6 scriversi neUa forrna
n 71
Dtu(y, t) = E D h D h u ( y ' t ) - h = l h , k - ~ l
dove
DhuDku ,,, D " t), 1 Jr" IDyu] 2 l")h ku(,y,
n
0 --,0 ID:.I2 _- ~ iDhul2" Dt = "~, Dh --" C~y h h=l
Ecker e Huisken in [3] provano l'esistenza per ogni t 6 (0, +co)
di una funzione u(y, t), verificante l'equazione differenziale pifi
sopra scritta, e la condizione iniziale
lira u(y, t )= g@), Vy e R", t.---*O-F
dove g : JR" ---, ]R $ una data funzione regolare e Lipsehitziana
su R " , eio~
sup ]D,g(y)[ < +co. Y
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Ecker e Huisken rinviano alia teoria deUe equazioni differen-
ziali di tipo parabolico per la dimostrazione dell'esistenza di
T > 0 e
u x[O,T] t t
continua e regolare in ~t n x (0, T), verificante l'equazione dif-
ferenziale, la condizione iniziale e
sup IDyu(y,t)] < +c~, Vt E (O,T). yE ~. n
Per una siffatta u Ecker e Huisken dimostrano, ci6 che noi
ripeteremo in questa nora che vale
sup ]Dyu(y,t)] < sup ]Dyg(y)], Yt e (O,T). yE~'* y E ~q,"
Da cui seguirs facilmente la possibilits di estendere la u a
T = +oo.
2. Se f ~ una funzione del punto x E ft C I~, '*+1 e del
parametro temporale t E I. Se f~ ~ descritto dal movimento
di una superficie, porremo
d f ( x , t ) = - H ( x ) . ( x ) . D ~ f ( x , t ) + D t f ( x , t ) .
Supposto che le superfici siano date come insiemi degli zeri
di una funzione
r
che supporremo di classe C 2 e con gradiente spaziale
t) # O,
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nei punti r t) = 0; la condizione necessaria e sufficiente perch$
si tratti di movimento secondo la curvatura media 6
D x r t) D t r = IDxr162 = HIDxr
nei punti r t) = 0. Ci6 equivale infatti alla implicazione
r t) = 0 =~ r - Hvdt , t + dr) = O.
Avremo allora, come facilmente si verifica:
d v j ( x ) = d D i r ) " _ 9 i r dt ID:r t)[ -- - H E VhVh ~ - ~ +
h = l
D i e +D,(]-~-~,r = ~5iH , (j = 1 , 2 , . . . , n + 1).
Nel caso di superfici grafici di funzioni avremo
1 v,,+l - x/1 + ]Dyu(y, t)12"
Pertanto la stima del modulo del gradiente spaziale della fun-
zione u(y, t), equivale a stimare la flmzione
w = ~ = l + l D y u ( y , t ) ] 2. ~ n + 1
Per questa avremo
. d dWdt = - w 2 " ~ v"+ l = - w 2 ~5,+1H.
x-'n+] ~h ricordiamo Per l'espressione di ~,,+IH = ~ n + l Z..ah=l Vh,
l'espressione del commutatore degli operatori ~Sh:
n + l
6h6 k -- ~k6h = ~_j ( l . /h~kl / j -- Vk~h l / j )~ j . j----1
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Da questa si ricava
n+ l n + l
~n+l n = ~n+l ~ ~h~h = --W2 ~ ~h~hVn+l -- wC2 h= l h=l
x"~ n-] -1 t~ dove abbiamo scritto c 2 per ?_-,h,j=l~, hvJ) 2 = somma dei quadrati
delle curvature principali; ed abbiamo utilizzato la simmetria
della matrice (6hu.i). Calcoliamo ora l 'operatore di Laplace-Beltrami
n + l
A = ~ 6hSh h=l
sulla funzione w. Avremo:
n + l
mw -~ ~ ~h(--W2~hVn.+l) = 2w16wl ~ - h= l
W 2 A/In-4-1.
Avremo allora
(~d _ ~x) w = - 2 w l ~ w l ~ - w c ~ ~ 0.
Questa diseguaglianza insieme con w > 0, pcrmetters di di-
mostrare la identits
sup w = s u p w . tE[0,T) t=0
Questa dimostrazione sars una facile conseguenza di alcune
propriets notevoli della soluzione fondamentale dell'equazione
del calore. Dimostreremo questc propriets ncl seguente para-
grafo.
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3. Per x E JR, n+i, to E JR, t < to consideriamo la funzione
p(x, t) = [47r(t0 - t ) ] -~ exp -Ix~ - x12 4(t0 - t)
Osserviamo che nella definizione di p usiamo responente n,
nonostante che le variabili spaziali siano n + l . questo ~ dovuto al
fatto che applicheremo alla p l 'operatore di Laplace-Beltrami che
dipende dalla restrizione della funzione p alle superfici integrali,
che sono n-dimensionali.
d~
Un calcolo elementare che tenga conto delle formule
d n + l n + l
d---~ = Dt - H Z vhDh, A = ~-~ ~h6h, h = l h----1
d +A)p=-p{H v ' ( x~ + llv'(x~ (-- }. "dr to - t 4 (to - t) 2
Vogliamo ora, utilizzando questa formula esprimere
. .
A questo proposito ricordiamo un 'al t ra propriets della de-
L (6ha)dH" = is aHvhdH" t r
rivazione 6h:
per ogni funzione a che sia sommabile su St insieme con le sue
derivate prime.
Dall 'ultima relazione ricaviamo
n + l n + l
h = l t h = l JSt
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Abbiamo perci6
L -~ pdH" = {(~--~ + A ) p - H2p}dH n, t t
quindi anche
-~ pdg" = - p{H + 2(-~o -~ti }2dH" < O. t t
Pifi in generale, se f 6 una funzione regolare di x e t, che sia,
insieme con le sue derivate prime e seconde non troppo crescente
per (x) ~ cr poich~ vale
is { p A y - fAp}dH" = O, t
8 , v r e m o
-dr f P d g n = - pf{H + 2(~o'-:-t) } 2 d g " + t t
4. Pdtorniamo fmMmente alla funzione w del paragrafo 9. ehe
sappiamo essere positiva, l imitata e verifieante la diseguaglianza
(~--~d-Alw<0_ in a n x ( 0 , T ) .
Posto
L = ~up w(v, o) Y
indiehiamo con f la funzione
f = [ m ~ ( ~ , L) - L] ~.
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Avremo per essa
d (~--~ - A) f < O,
da cui, per quanto visto alla fine del paragrafo 3, possiamo dire
che
d i s fpdH" < 0 in (0, T). dt ,
Essendo poi fso fpdH" = 0 e fs, f p d g " > 0 dovrs neces-
sariamente essere
. f p d H " = O in (0, T) t
eio6 f = 0 in (0, T) e, in maniera equivalente
w ~ L ill (0, T).
Bibliografia
[1] M. Miranda: Una maggiorazione integrale per le curvature
delle ipersuperficie minimali. Rend. Sem. Mat. Univ. Pado-
va 38 (1967), 91-102.
[2] U. Massari, M. Miranda: Minimal surfaces of eodimension
one. Notas de Matemdtica, North Holland, Amsterdam,1984.
[3] Ir Ecker, G. Huisken: Mean curvature evolution of entire
graphs, Ann. of Mathematics 130 (1989), 453-471.
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