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PANORAMA AUTUNNO 2018 / N. 66 Politica regionale e urbana Costruire un futuro più intelligente per la Lituania DIVENTARE GLOBALI CON LA COOPERAZIONE URBANA INTER- NAZIONALE IL PROGETTO ROAD TRIP: CHE ESPERIENZA!

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PANORAMAAUTUNNO 2018 / N. 66

Politica regionale e urbana

Costruire un futuro più intelligente per la

Lituania

DIVENTARE GLOBALI CON LA COOPERAZIONE URBANA INTER-

NAZIONALE

IL PROGETTO ROAD TRIP: CHE

ESPERIENZA!

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AUTUNNO 2018 / N. 66

PANORAMAIn questo numero...

Il numero autunnale della rivista Panorama copre una vasta gamma di argomenti, dalle questioni urbane alla cooperazione internazionale e alla politica energetica.

Questa volta ci focalizziamo sulla Lituania. Nella nostra inter-vista il ministro delle finanze Vilius Šapoka spiega come la Lituania ha utilizzato i finanziamenti dell'UE per migliorare la competitività e la produttività del suo paese attraverso investi-menti nello sviluppo commerciale, come illustreremo nei profili dettagliati di cinque nuovi progetti. La rubrica «Istantanee» esplora i progetti finanziati nella regione tedesca della Renania-Palatinato.

Daremo uno sguardo al modo in cui la politica di coesione sta sostenendo l’energia sostenibile e una società a basse emissioni di carbonio, analizzeremo i nostri partenariati strategici con città in

tutto il mondo attraverso il programma di cooperazione urbana internazionale e mostreremo i risultati di una recente relazione sul fare impresa in Croazia, Repubblica ceca, Portogallo e Slovacchia.

Riveleremo i vincitori dell'annuale concorso di blog e foto #EUinmyregion, e ci occuperemo del progetto Road trip appena concluso, raggiungendo gli otto giovani partecipanti a Berlino alla fine delle loro avventure. La rubrica progetti visita Gibilterra, Romania e Germania.

AGNÈS MONFRETCapo dell'Unità di comunicazione, Direzione generale della

Politica regionale e urbana, Commissione europea

04 12 17 28

EDITORIALE ..................................................................................................... 3

PROMUOVERE UN'UNIONE ENERGETICA PULITA ED EQUA ......4

FONDI DI COESIONE NELLA BASSA AUSTRIA ............................. 7

L'UE INVESTE NELLE CITTÀ DELLA ROMANIA ............................. 8

IL PUNTO DI VISTA DELLA GERMANIA RISPETTO AL FONDO DI COESIONE .......................................................................... 9

METTIAMOCI AL LAVORO ...................................................................... 10

DI RITORNO DAL ROAD TRIP ............................................................... 12

I VINCITORI DI #EUINMYREGION ...................................................... 16

RIFLETTORI SU YOUTH4REGIONS .................................................... 18

AGENDA URBANA PER L'UE ................................................................. 20

EUROCITIES SULLA DIMENSIONE URBANA .............................. 22

CAPITALIZZARE SUI PARTENARIATI DELLA CITTÀ .................. 24

LITHUANIA: LE MOSSE INTELLIGENTI ........................................... 28

MAPPE: ACCESSIBILITÀ ALLE UNIVERSITÀ ............................... 36

ISTANTANEE DALLA RENANIA-PALATINATO ............................ 38

DATI: DOTAZIONI FESR E FC ................................................................ 40

LA COOPERAZIONE INTERREGIONALE FUNZIONA ................. 42

PROGETTI DA REGNO UNITO, GERMANIA E ROMANIA ....... 44

Immagine di copertina: Thinkstock/ Aleh Varanishcha

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PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

Con queste parole nel suo discorso sullo stato dell'Unione di quest'anno, il Presidente Juncker ha riaffermato ancora una volta la piena validità di un impegno cruciale ma costante: mantenere la promessa della promozione della pace e della prosperità a lungo termine per tutti, indipendentemente da dove si vive o si proviene nell'UE.

In qualità di Commissario europeo per la politica regionale, sono orgogliosa di essere in prima linea nella politica dell'UE che la rende possibile ogni giorno, insieme a milioni di profes-sionisti della politica di coesione in tutta l'Unione. Questo numero di Panorama offre una serie di significativi esempi di come il loro prezioso lavoro stia facendo la differenza.

Tra pochi giorni molti di questi professionisti da tutta l'UE si riuniranno nuovamente a Bruxelles per partecipare alla Settimana europea delle regioni e delle città, por-tando la loro esperienza, le loro cono-scenze e il loro impegno per un'Europa migliore e più prospera.

Ma la Settimana europea di quest'anno sarà certamente speciale. Come ha affer-mato il presidente Juncker, attualmente esiste una «forte domanda per l'Europa» che l'UE deve rispettare. Deve rispondervi. Le proposte della Commis-sione europea per il 2021-2027, che definiscono le nostre ambizioni comuni per il nuovo periodo, sono il primo passo. Ma ora è il momento di andare avanti e alimentare queste proposte con idee e progetti che daranno forma a questa politica per il prossimo decennio. Ed è qui che i contributi dei partecipanti alla Settimana europea delle regioni e delle città possono essere così preziosi.

I partecipanti saranno invitati a condividere le loro opinioni, esperienze e pensieri su tre temi principali:

kk La necessità di una politica di coesione forte dopo il 2020, che superi le barriere strutturali, aumenti il capitale umano e migliori la qualità della vita dei cittadini dell'UE;

kk Crescita e sviluppo regionale; comprensione e gestione della dimensione regionale della globalizzazione, trasformazione digitale, cambiamenti climatici e transizione energetica;

kk Sviluppo territoriale integrato, comprese le strategie sui giovani, integrazione dei migranti ed esclusione sociale.

Attendo con impazienza le prossime discussioni e la miriade di nuove idee che emergeranno

durante l'evento. Sono certa che piante-remo i semi per un nuovo ciclo di pro-grammi della politica di coesione e quindi per gli alberi che ci daranno quell'ombra amorevole per le prossime generazioni di europei. Questa è la nostra

responsabilità e sono sicura che in futuro saranno orgogliosi delle nostre scelte e della

nostra determinazione nel proseguire nella nostra strada qualunque siano le sfide, ovunque

e in qualsiasi momento.

CORINA CREŢU Commissario europeo per la politica regionale

EDITORIALE

Gli alberi che piantiamo oggi devono fornire ombra ai nostri pronipoti, che provengano da est o da ovest, da sud o da nord, per

offrirgli ciò di cui hanno bisogno per crescere e respirare facilmente.

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Una transizione energetica pulita ed equa per tuttiLa transizione dell'Europa verso una società a basse emissioni di carbonio sta diventando la nuova realtà nei fatti. Le proposte per la politica di coesione 2021-2027 non solo accelerano il passaggio verso obiettivi climatici ed energetici, ma sostengono anche la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e di imprese, le opportunità di investimento e un accesso più equo all'energia sostenibile.

Tutta la società deve essere mobilitata per sviluppare soluzioni per un'Unione dell'energia pulita ed equa. Ogni parte interessata ha un ruolo da svolgere nel raggiun-

gimento degli obiettivi energetici e climatici concordati in Europa tra il 2020 e il 2030 e gli impegni dell'Accordo di Parigi per limitare i cambiamenti climatici.

La transizione energetica contribuisce anche alla modernizza-zione dell'economia europea. Può alimentare la crescita econo-mica, gli investimenti e la leadership tecnologica, promuovere lo sviluppo regionale, creare un ambiente più pulito e più sano e migliorare l'accesso a un'energia più pulita e più sicura.

STRATEGIA DELL'UNIONE

ENERGETICA

La creazione di un'unione energetica europea garantirà all'Europa un'energia sicura, conveniente e sostenibile. La strategia dell'Unione energetica dell'UE, presentata nel 2015, è composta da cinque dimensioni stretta-mente correlate e che si rafforzano a vicenda:

kk Sicurezza, solidarietà e fiducia

kk Un mercato interno dell'energia pienamente integrato

kk Efficienza energetica

kk Azione per il clima: decarbonizzazione dell'economia

kk Ricerca, innovazione e competitività

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2020

2030

Per il solo settore energetico, è necessario un investimento significativo di circa 400 miliardi di euro dopo il 2021-2030, principalmente in efficienza energetica, fonti energetiche rin-novabili e infrastrutture, mentre il superamento di settori tra-dizionali come il carbone avrà anche costi sociali. La politica di coesione dell'UE può aiutare le regioni e le città a sviluppare soluzioni efficaci per una transizione pulita ed equa ed effi-ciente che rifletta la diversità delle condizioni in tutta Europa.

La politica di coesione nell'attuale periodo 2014-2020 sostiene già partenariati, soluzioni dal basso verso l'alto e specializza-zioni intelligenti in tecnologie e servizi a basse emissioni di carbonio, che promuovono un uso più sostenibile dell'energia in tutti i settori, compresi i trasporti, e un maggiore accesso alle reti intelligenti. Entro la fine del 2017, circa 34,5 miliardi di euro di finanziamenti della politica di coesione, metà del finanziamento previsto per il periodo 2014-2020 di 69 miliardi di euro, erano stati impegnati in progetti a sostegno dell'U-nione energetica.

CASE AD ALTA EFFICIENZA ENERGETICA IN LITUANIA

Circa 314 milioni di euro del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020 sono investiti in Lituania per il riam-modernamento dei vecchi condomini, per una maggiore ef-ficienza energetica. Si prevede che tale riammodernamento ridurrà il consumo energetico fino al 60% per 30 000 fa-miglie. Alla fine del 2017 erano stati rinnovati 750 edifici, con un impatto su 19 000 famiglie, mentre circa 400 edifici erano in fase di ristrutturazione e 700 in programmazione.

Permettere una transizione accelerata

Le proposte per la politica di coesione 2021-2027 offrono una gamma di priorità più a breve termine e moderne, incen-trate su un'Europa intelligente, verde, a basse emissioni di carbonio, più sociale e più connessa, più vicina ai cittadini. Offrono flessibilità e opportunità per sviluppare approcci inte-grati tra le aree politiche e le regioni che possono accelerare la transizione energetica.

Concentrando gli investimenti su un numero inferiore di temi, la politica di coesione rimane mirata su ciò che è cruciale per la competitività e per gli adeguamenti strutturali alle sfide della globalizzazione e ai cambiamenti tecnologici. Allo stesso tempo, si evita la frammentazione delle risorse per concen-trarsi sulla trasformazione economica intelligente e innovativa delle regioni e su un'Europa più verde e a basse emissioni di carbonio.

A livello nazionale, la governance dell'Unione energetica obbliga gli Stati membri a elaborare un piano energetico e climatico nazionale integrato per il periodo 2021-2030. Questo piano fa ora parte delle condizioni di modernizzazione propo-ste dalla Commissione per la politica di coesione, così come a diverse altre misure collegate all'efficienza energetica e alle energie rinnovabili.

In effetti, gli aspetti di governance e riforma sono cruciali per il successo. Le raccomandazioni pertinenti nell'ambito della governance dell'Unione energetica e del semestre europeo devono essere prese in considerazione durante tutte le fasi di programmazione e attuazione.

PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

k

-20 %k kEmissioni di

gas serra

≤-40 %k kEmissioni di

gas serra

20 %k kEnergia

rinnovabile

≥32 %k Energia

rinnovabile

20 %

Efficienza energetica

=32,5 %

Efficienza energetica

OBIETTIVI CLIMATICI ED ENERGETICI

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La proposta di iniziativa urbana europea rafforza anche l'azione attuale, basandosi sull'agenda urbana per l'UE. Promuove inve-stimenti innovativi e unisce diversi strumenti di finanziamento per un nuovo approccio coerente che le città possono utilizzare per sviluppare più facilmente sistemi intelligenti a basse emis-sioni di carbonio. Nel frattempo, con Interreg, i programmi tran-sfrontalieri saranno in grado di concentrarsi più di prima sulla cooperazione istituzionale, sulla risoluzione delle questioni rela-tive ai confini e sugli investimenti in servizi comuni, tutti aspetti importanti per un sistema energetico più sostenibile.

Completare l'investimento privato

L'obiettivo politico finale è creare mercati energetici vitali. Le fonti di finanziamento private dovrebbero coprire la maggior parte degli investimenti in questo settore poiché i progetti per l'energia rinnovabile o le infrastrutture portano alla genera-zione di reddito, mentre gli investimenti in efficienza energe-tica portano a una riduzione delle bollette energetiche.

Le fonti pubbliche dovrebbero intervenire laddove i fallimenti del mercato portano a lacune nei fondi. Gli Stati membri e le regioni devono garantire che i finanziamenti pubblici non sosti-tuiscano ma integrino e sfruttino gli investimenti privati, lad-dove pertinenti, conformemente alle norme sugli aiuti di Stato.

Poiché si prevede che le risorse della politica di coesione siano minori nel periodo di programmazione 2021-2027, l'importanza complessiva degli strumenti finanziari dovrebbe aumentare. Ciò è in linea con l'obiettivo generale di innescare investimenti sul campo massimizzando al contempo gli investimenti privati. Allo stesso tempo, si mantiene la flessibilità per raggiungere gli obiettivi politici generali della coesione economica, sociale e territoriale.

Laddove parti delle attività non generano entrate o risparmi sui costi, esse potrebbero essere sostenute da una combina-zione di sovvenzioni con strumenti finanziari, ad esempio per aiutare a potenziare tecnologie innovative o per affrontare questioni sociali come la povertà energetica.

Guidare nuovi sistemi

Sono necessari sostanziali cambiamenti nelle nostre economie e società per raggiungere gli obiettivi a lungo termine dell'UE. Una transizione energetica pulita ed equa richiede soluzioni sistemiche piuttosto che l'ottimizzazione dei sistemi esistenti.

È importante sviluppare le opportune conoscenze e know-how tra i soggetti di tutti i livelli. È richiesto un buon coordinamento tra tutti i tipi di soggetti interessati, sia pubblici che privati, anche per progettare diversi strumenti di supporto.

Le misure di accompagnamento dovrebbero comprendere il sostegno alla costruzione di capacità regionali e locali per la gestione della transizione energetica pulita. Tutti i soggetti pertinenti, come le ONG, le imprese, i ricercatori e le autorità devono essere coinvolti.

In particolare, lo scambio di esperienze tra paesi può miglio-rare la capacità delle parti interessate pubbliche e private. A livello UE, la rete delle autorità di gestione e dell'energia (EMA) svolge un ruolo utile.

MAGGIORI INFORMAZIONI:https://europa.eu/!jN48TP

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«Con parole proprie» è la rubrica di Panorama in cui i soggetti locali, regionali, nazionali ed europei delineano i propri risultati per il periodo 2014-2020 e condividono il proprio punto di vista sulle importanti discussioni in

corso sulla politica di coesione post-2020.

Panorama invita i lettori a inviare contributi nella propria lingua madre, che potranno essere pubblicati nelle prossime edizioni. Scrivi all'indirizzo [email protected] per ulteriori informazioni sui criteri e sui termini da rispettare.

PANORAMA

accoglie con

favore i contributi

dei lettori!

CON PAROLE PROPRIE

La politica di coesione guida lo sviluppo nella Bassa AustriaLa Bassa Austria è la regione più grande del paese per super-ficie e la seconda per popola-zione, con 1,67 milioni di abitanti. Le sfide legate al dina-mismo economico, alle infra-strutture, alla popolazione in crescita e alla vicinanza di Vienna sono importanti, così come quelle che provengono dalla Repubblica ceca e dalla Slovacchia.

I fondi di coesione consentono alla Bassa Austria di affrontare molte di queste sfide e di attuare numerosi

progetti in materia di sviluppo spaziale, tutela e conservazione dell'ambiente, ricerca, sviluppo e nuove tecnologie. L'e-conomia della regione beneficia anche del sostegno della politica di coesione per la modernizzazione delle imprese e dei nuovi siti aziendali. Lo sviluppo eco-nomico che ne deriva ha migliorato l'oc-cupazione nella Bassa Austria. I dati sulla disoccupazione sono al minimo negli ultimi 18 anni.

Gli investimenti regionali in progetti transfrontalieri ci consentono di tra-smettere ai cittadini l'idea di un'Europa comune. Uno in particolare, «Offensiva della lingua nella Bassa Austria», pre-para i giovani linguisticamente e inter-culturalmente per il mercato economico e occupazionale comune con le confi-nanti Repubblica ceca, la Slovacchia e Ungheria. Un'altra iniziativa, «Health Across», mira al miglioramento delle prestazioni sanitarie per le persone nelle regioni di confine.

«I nostri vari progetti regionali stimolano la cooperazione transfrontaliera che sta plasmando la nostra identità europea», afferma Martin Eichtinger, membro sup-plente del Comitato europeo delle regioni e membro del governo della Bassa Austria per l'alloggio, il lavoro e le relazioni internazionali.

La Bassa Austria è stata e sarà in futuro una forza trainante per le regioni euro-pee. Il cuore pulsante dell'Europa pro-viene dalle regioni, che possiedono una posizione privilegiata per trasmettere ai cittadini l'idea di un'Europa comune.

Johanna Mikl-LeitnerMembro del Comitato europeo

delle regioni Governatore della Bassa Austria

Martin EichtingerEsperto di politica regionale

dell'UE

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Investire nelle città per potenziare lo sviluppo localeConsiderando che la politica di coesione è la principale fonte di sostegno finanziario per gli inve-stimenti nella crescita economica e nell'occupazione, i comuni rumeni sono favorevoli a una politica di coesione semplificata che adotti un approccio coerente nei confronti delle città.

La dotazione di bilancio per lo svi-luppo urbano sostenibile deve essere proporzionata all'impor-

tanza vitale delle città nella crescita e nello sviluppo dei paesi. Le autorità locali sono in grado di utilizzare le risorse disponibili in modo efficiente per ottenere i risultati desiderati, adattan-dosi, anticipando e rispondendo pronta-mente al le esigenze sempre più diversificate dei cittadini, cercando di essere accessibili ai beneficiari e respon-sabili nei loro confronti. Le autorità locali

sono coloro che si assumono l'iniziativa di trasformare le proprie città in centri competitivi e attraenti per gli abitanti.

Il quadro normativo unico e l'introdu-zione di nuovi criteri per l'assegnazione di fondi europei contribuiranno a un

migliore adattamento alle realtà, ai bisogni e alle priorità attuali delle regioni e delle città. Il consolidamento del prin-cipio di partenariato e il ruolo degli enti locali e regionali nell'attuazione della politica di coesione attraverso il loro coinvolgimento attivo e la promozione di strumenti per stimolare e sostenere lo sviluppo locale attraverso strategie integrate, possono contribuire ulterior-mente a mitigare il rischio di maggiori disparità regionali.

Per il futuro post-2020, crediamo nella semplif icazione del la pol it ica di coesione, concentrando le risorse su programmi di successo con un bilancio positivo e un impatto positivo sui cittadini e consolidando le attività di informazione e divulgazione.

Robert Sorin NegoiţăPresidente dell'Associazione

dei Comuni rumeni,Sindaco dell'Area 3 del Comune

di Bucarest

Nel 2010/2011, insieme ad altre regioni e organizzazioni, la Bassa Austria ha avviato i lavori affinché la politica di coesione dell'UE prosegua per tutte le regioni dell'UE nel periodo di finanzia-mento 2014-2020. Nel 2016, 342 par-tner regional i e provincial i , che rappresentano l'83 % della popolazione dell'UE-27, hanno aderito alla nostra richiesta di proseguire la «politica regio-nale dell'UE» dopo il 2020.

Nel gennaio 2018, ho presentato le richieste della rete al presidente della

Commissione Jean-Claude Juncker. Insieme alla #CohesionAlliance del Comitato delle regioni, siamo stati anche attivi nei negoziati per il prossimo qua-dro finanziario pluriennale.

Molte delle nostre richieste sono state incluse nelle nuove proposte della Com-missione europea per la politica di coe-sione 2021-2027. Tra queste, la messa a disposizione dei fondi di coesione per tutte le regioni, una convergenza conti-nua verso la cooperazione transfronta-liera, la concentrazione dei fondi UE in

aree con valore aggiunto UE e una gestione più semplice.

Un ulteriore passo sarà fatto nel corso del 10° Vertice europeo per l'innovazione presso il Parlamento europeo il 28 novembre. Le regioni europee dimostre-ranno che l'innovazione, in quanto prio-rità per la crescita, l'occupazione e il progresso, non può essere vista distin-tamente dalla politica di coesione. Entrambe rafforzano le regioni e le città, per garantire un'Europa comune forte e sicura per tutti i cittadini.

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PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

Politica di finanziamento dell'UE 2021-2027 – una prospettiva tedescaLe autorità locali tedesche accolgono favorevolmente le riforme del quadro finanziario pluriennale (QFP) che mirano a semplificarlo e a renderlo più trasparente, ad affrontare nuove sfide e a colmare il deficit di finanziamento creato dal ritiro del Regno Unito dall'UE.

Il QFP e le normative sui singoli pro-grammi di finanziamento rivestono particolare importanza per le auto-

rità locali. Determinano la direzione e la qualità dei finanziamenti dell'UE per sette anni. La Commissione ha dimo-strato coraggio nel proporre un bilancio che sta effettivamente crescendo in termini assoluti, nonostante le richieste di risparmi su tutta la linea.

La politica di finanziamento dell'UE ha un impatto su quasi tutti gli aspetti delle politiche locali, siano esse la promozione di soluzioni innovative di mobilità locale, il supporto per i servizi di base nelle comunità di confine scarsamente popolate, o il finanziamento di misure di integrazione per i settori più svantaggiati della popolazione. I fondi UE possono sempre fare la differenza se un progetto è implementato o meno.

La partecipazione alle decisioni sul futuro delle politiche di finanziamento è quindi della massima importanza per le autorità locali. Le organizzazioni ombrello delle autorità locali bavaresi hanno riflettuto

su quale dovrebbe essere la forma dei futuri finanziamenti. Hanno integrato questa riflessione nel loro processo di lavoro e hanno condiviso le loro opinioni con la Commissione.

Oggi la Commissione sta discutendo di queste proposte, cercando di affron-tare molte delle richieste chiave. Sono stati compiuti sforzi per ridurre la burocrazia, per consentire una mag-giore flessibilità nella definizione e attuazione degli obiettivi e per allineare meglio gli obiettivi tematici con le reali esigenze sul campo. Le autorità locali stanno anche sostenendo questi punti nel proseguimento del programma.

Tuttavia, la richiesta più importante era che il sostegno continuasse a essere reso disponibile in tutte le regioni europee, in particolare attraverso i fondi strutturali e di investimento europei.

Questo punto è stato integralmente accolto dalla Commissione. Le autorità locali hanno ricevuto anche il sostegno del Parlamento europeo a larga maggioranza. I finanziamenti dell'UE non hanno solo aggiunto valore nei paesi della coesione, ma hanno garantito una maggiore coesione in tutti gli Stati membri e permesso alla popolazione di identificarsi più facilmente con l'UE e l'idea europea.

Ora è importante che gli Stati membri, da un lato, e il Parlamento europeo, dall'altro, raggiungano un accordo il più presto possibile. Ciò che deve essere evitato a tutti i costi è una fase protratta senza possibilità di richiedere finanziamenti UE.

Maximilian KleinResponsabile dell'Ufficio,

Europabüro der Bayerischen Kommunen

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Fare impresa meglio rafforza localmente la concorrenza globale La seconda relazione «Fare impresa nell'Unione europea 2018» analizza il contesto normativo e amministrativo di cinque aree chiave in 25 città in Croazia, Repubblica ceca, Portogallo e Slovacchia.

Le città dell'UE possono svolgere un ruolo importante nel mettere

in atto le giuste condizioni affinché le imprese locali possano crescere e creare posti di lavoro. Allo stesso tempo, le dimensioni non sempre contano . D i seguito sono riportati alcuni dei punti salienti della seconda serie di relazioni, pubblicati dalla Commissione e

dalla Banca mondiale, che forni-scono un prezioso contributo su ciò che aiuta e ciò che

ostacola gli imprenditori nella creazione e nell'espansione delle imprese in tutta l'UE.

Nel complesso, l'analisi, incentrata sull'avvio di un'impresa, sulla gestione dei permessi di costruzione, sull'esecuzione di contratti,

sull'elettricità e sulla registrazione della proprietà, rivela risultati non uniformi non solo tra gli Stati membri dell'UE ma anche all'interno di ciascuno dei quattro paesi rappresentati.

Ad esempio, in Croazia gli imprenditori nelle città più piccole di Varaždin e Osijek affrontano meno ostacoli rispetto ai loro pari nelle città più grandi del paese. Avviare un'impresa è più facile a Spalato, gestire i permessi di costruzione e ottenere l'elettricità funziona meglio a Varaždin, mentre Osijek si distingue per la sua rapidità nella registrazione della proprietà e l'esecuzione dei contratti.

Nelle tre città più grandi della Repubblica ceca, Praga, Brno e Ostrava, fare impresa è molto più facile che altrove nel paese. La capitale Praga è al primo posto nell'accesso all'elet-tricità e nell'esecuzione dei contratti, mentre Brno, la seconda città più grande, supera tutti nel trattare i permessi di costru-zione. Un'altra grande città ceca, Ostrava, è la campionessa nazionale nella registrazione della proprietà.

In Portogallo la città di Porto è la prima per quanto riguarda i permessi di costruzione. Ottenere l'elettricità e rendere ese-cutivi i contratti è più facile per le aziende di Coimbra, mentre la registrazione della proprietà richiede meno burocrazia a Faro, Funchal e Ponta Delgada. A differenza degli altri tre Stati mem-bri nello studio, le singole città portoghesi tendono a guidare in diversi settori.

Comparing Business Regulation for Domestic Firms in

25 Cities in Croatia, the Czech Republic, Portugal

and Slovakia with 186 Other Economies

Doing Business in the

European Union 2018:

Croatia, the Czech Republic,

Portugal and Slovakia

Publ

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iscl

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Darko Horvat, ministro dell'Economia, Croazia Vittoria Alliata Di Villafranca, Commissione europea

Elisabetta Capannelli, Banca Mondiale

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Prešov e Žilina sono le migliori per iniziare un'at-tività in Slovacchia. Ottenere i permessi per costruire è più facile a Prešov, mentre l'accesso all'elettricità è più facile a Žilina. Trnava si distin-gue per la sua performance di registrazione di proprietà, e Kosice nell'esecuzione dei contratti. Come in Croazia, le città più piccole sono spesso più amichevoli per le imprese mentre gareggiano per competere con la capitale slovacca, Bratislava.

Identificazione delle buone pratiche

Particolarmente importante è il fatto che le differenze più marcate emergono in ogni paese in cui le autorità locali hanno la maggiore autonomia nello sviluppo e nell'attuazione di regolamenti, come i permessi di costruzione, l'accesso all'e-lettricità e l'esecuzione dei contratti. La relazione evidenzia la necessità di interventi mirati volti a cogliere le opportunità esistenti per promuovere l'efficienza e la qualità, sfruttando le economie di scala e investendo nell'ammodernamento dell'amministrazione. A tal fine, l'analisi aiuta anche i decisori nazionali e locali, identificando le buone pratiche esistenti per migliorare gli ambienti commerciali locali e far risparmiare tempo e denaro alle aziende.

«Fare impresa nell'UE» svolge un ruolo importante nel creare le giuste condizioni per politiche pubbliche di successo e attrarre investimenti nelle regioni dell'UE. La politica di coesione investe la maggior parte dei suoi finanziamenti nelle regioni e nei paesi meno sviluppati, che tendono ad avere un ambiente imprendi-toriale meno favorevole. Di conseguenza, ridurre i ritardi e i costi affrontati dalle imprese sarà fondamentale per aiutare queste regioni e paesi a raggiungere il resto dell'UE.

Sia la Settima relazione sulla coesione che la relazione della Commissione sulla competitività nelle regioni a basso reddito e a bassa crescita hanno sottolineato la necessità di migliorare la pubblica amministrazione e rendere più trasparenti ed efficienti le procedure. Ad esempio, l'introduzione di piattaforme online per

la registrazione, i servizi e l'orientamento è particolarmente importante per le piccole e medie imprese, al fine di aiutarle ad affrontare le richieste amministrative per identificare le fonti e l'accesso ai finanziamenti. Ridurre i tempi necessari per i permessi di costruzione è cruciale per le infrastrutture chiave.

Una mano d'aiuto

La Commissione sta collaborando attivamente con gli Stati membri e le regioni dell'UE per migliorare di fatto l'efficacia degli investimenti pubblici e liberare tutto il loro potenziale per generare crescita e occupazione. Insieme alla Banca mon-diale, sono state intraprese una serie di azioni comuni per aiutare le regioni a recuperare terreno, in particolare in Polonia, Slovacchia e Croazia.

Commentando i risultati, Corina Creţu, Commissario per la politica regionale, ha dichiarato: «La futura politica di coesione per il 2021-2027 continuerà a sostenere gli sforzi degli Stati membri per rendere le regioni dell'UE luoghi di lavoro più attraenti e in cui investire».

Questa relazione è la seconda di una serie di relazioni subna-zionali, finanziati dalla direzione generale della Politica regionale e urbana della Commissione La prima serie, pubblicata nel 2017, copriva città in Bulgaria, Ungheria e Romania (Panorama 62, pagina 28).

MAGGIORI INFORMAZIONIhttps://bit.ly/2zHUk77

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PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

«Fare impresa nell'UE» svolge un ruolo importante nel creare le giuste

condizioni per politiche pubbliche di successo e attrarre investimenti nelle

regioni dell'UE.

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Il progetto Road Trip: che esperienza!Otto giovani hanno concluso il viaggio della loro vita. Hanno viaggiato attraverso l'Europa grazie al progetto Road Trip per esplorare progetti e iniziative sostenuti dall'UE. Hanno scoperto che in Europa c'è più di quanto immaginassero e più cose che ci uniscono.

In quattro mesi, i viaggiatori hanno attraversato l'Europa in squadre da due seguendo quattro percorsi: attraverso il Mediterraneo, lungo la costa atlantica, attraverso i paesi

baltici e lungo il Danubio. Il ritmo era senza sosta.

Provenienti da otto paesi e da contesti diversi, i viaggiatori hanno offerto una prospettiva unica a questo viaggio di un mese. Hanno attraversato oltre 20 paesi, visitato più di 50 progetti, assaggiato

incredibili cibi locali, sperimentato nuove esperienze e stretto innumerevoli amicizie.

L'incontro finale a Berlino ha permesso a tutti loro di condivi-dere e confrontare le proprie esperienze, che si fosse trattato di ripulire i rifiuti nel Mediterraneo, di visitare un centro d'arte che attraversa due fusi orari, o di camminare tra le cime degli alberi in Lituania.

Ti piacerebbe esplorare l'Europa per conto tuo? Visita il sito web Road Trip e guarda e leggi i blog e i video che i viaggiatori hanno registrato per noi.

MAGGIORI INFORMAZIONIhttps://roadtriproject.eu/

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PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

«Quando pensavo all'Europa, pensavo a una bandiera blu con stelle gialle mentre in realtà

l'Europa non è altro che un insieme di paesi. Un mosaico di persone diverse, ma tutte uguali».

LOUIS (21, Belgio, rotta mediterranea)

«Il costante cambiamento del

paesaggio, la strada, ogni nuovo giorno, ogni

nuovo amico, sono le cose che apprezzo di più ... Sono orgoglioso di essere ecuadoriano, sono orgoglioso di vivere in Lituania e ora sono orgoglioso di essere un cittadino europeo».FABIAN (25, ecuadoriano che vive a Vilnius, Lituania, rotta atlantica)

«La cosa fondamentale che ti dà il Road Trip è

vedere come le persone possono lavorare insieme,

in che modo i diversi paesi possono cooperare. Possiamo tutti collaborare insieme e far funzionare le cose».

Achilleas (22, Grecia, rotta del Baltico)

«Ho imparato molto: sull'Europa, sul nostro ambiente, sulla natura e sulle persone. Ho raccolto ispirazioni ed

emozioni, spero che i video abbiano fatto lo stesso per voi».

YLDAU (24, Paesi Bassi, rotta atlantica)

Ho imparato tanto su me stesso, su chi sono, sui diversi paesi

e culture, sulla loro storia, su ciò che hanno vissuto e su ciò che

vogliono dal futuro».Susann (21, Estonia,

rotta del Danubio)

«Per me, il progetto Road Trip è il dialogo con le persone che abbiamo incontrato sulla strada. È anche viaggiare, scoprire cose nuove».Luna (23, Spagna, rotta baltica)

«Non dimenticheremo mai tutti questi progetti

che abbiamo visitato; provengono da persone che

vogliono cambiare la società». Luisa (26, Germania, rotta mediterranea)

«Non aver paura di parlare alle persone.

È l'unica cosa che conta, entrare in

contatto con le persone!»

Kenneth (20, Irlanda, rotta del Danubio)

k

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Ponte Rio-Antirrio, Golfo di Corinto, Grecia

Diventare veri pescatori finlandesi, Tornio, Finlandia

Gabarage:il negozio di design più cool

di Vienna, in Austria

PlantCult, Salonicco, GreciaVinovert: degustazione di vino

a Bordeaux, Francia

Nuova sala concerto a Szczecin, Polonia

Conservazione del pesce artigianale

a Burela, Spagna

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14 aprile – 12 maggio

28 luglio – 25 agosto

23 giugno – 21 luglio

19 maggio – 16 giugno

PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

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Andere Baustelle, trovare un percorso professionale alternativo a Ulm, in Germania

Yldau e Fabian

Louis e Luisa

Kenneth e Susann

Achilleas e Luna

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#EUinmyRegion ha consentito ai cittadini di scoprire migliaia di progetti finanziati dall'UE e di condividere storie su di loro tramite blog e concorsi fotografici.

Il modo migliore per diffondere informazioni sugli effetti dei progetti e dei programmi dell'UE è far scoprire ai cittadini quelli vicini a loro. Ecco di cosa si tratta #EuinmyRegion: la

possibilità di imparare, impegnarsi, partecipare e vincere.

La campagna ruota attorno a quattro iniziative: gli Open Days dei progetti dell’UE, un concorso di blog, un concorso fotogra-fico e un quiz online. Queste attività incoraggiano i cittadini a visitare e scoprire progetti finanziati dall'UE e a condividere immagini, post di blog, video ed esperienze su di loro attra-verso i social media.

Open Days e blog

Gli Open Day dei progetti dell'UE di quest'anno si sono svolti principalmente a maggio. I beneficiari dei fondi UE hanno accolto centinaia di migliaia di cittadini nei loro siti di progetto in oltre 2 000 sedi in tutta l'Unione europea.

Il concorso di blog ha incoraggiato l'invio di storie, sotto forma di post di blog o video, in qualsiasi lingua dell'UE su progetti cofi-nanziati dall'UE. Dei 120 lavori presentati, la giuria ha selezionato

tre vincitori: Radu Dumitrescu dalla Romania, per il suo resoconto personale del progetto Erasmus+ Settimana europea della gio-ventù; Amaury Bisiaux dalla Francia, che ha viaggiato in giro per l'Europa in treno e ha descritto la nuova iniziativa DiscoverEU; e Maria Giner Soler dalla Spagna, che ha raccontato delle PMI innovative sostenute da fondi regionali.

I vincitori parteciperanno ad un corso di comunicazione dell'UE di tre settimane a Bruxelles nell'ottobre 2018.

Quiz e foto

Infine, otto fortunati vincitori del quiz online sulla cultura e le tra-dizioni europee hanno ricevuto un cesto di prelibatezze europee.

Il concorso fotografico attira l'at-tenzione su investimenti cruciali realizzati nelle regioni europee grazie all'Unione europea. Per partecipare al concorso, i cittadini hanno scattato foto su un pro-

getto cofinanziato dall'UE e le hanno inviate. Fra le 530 foto presentate, la giuria ha selezionato le 30 foto vincenti in base a qualità estetica, creatività e rilevanza rispetto al tema del concorso.

Raccontare la storia di progetti finanziati dall'UE

Ospedale di Kalisz, Polonia: effetti delle opere di termovalorizzazione - Andrzej Kurzynski

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PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

I vincitori sono:

kk Florian Juritsch

kk Fabrice Serodes

kk Lyubomila Dimitrova

kk Sophie Pedroso

kk Emmanuel Lemaignen

kk Marjorie Baque

kk Adrien Staquet e Sophie Balzing

kk Michael Lamla

kk Michail Amoiridis

kk Carmela Gioia

kk Filippo Cioffi

kk Giovanni Sogari

kk Giuseppe Pignotti e Margherita Maggi

kk Aigars Ievins

kk Alex Kaousche

kk Bram Gesink

kk Adrian Krać

kk Andrzej Kurzynski

kk Karolina Nawrot e Michał Szkudlarek

kk Eduardo Ventura e Hugo Alexandre dos Santos Couto

kk Maria Gabriela Riglea e Vasile Stoica

kk Marek Vcelka

kk Susanna Včelková e Patrik Vaclavik

kk Zane Sime

Le immagini sono state inserite in una mostra itinerante in Europa. L’apertura sarà a Bruxelles durante la Settimana euro-pea delle regioni e delle città, nell'ottobre 2018.

MAGGIORI INFORMAZIONIwww.euinmyregion.eu

Star-trails dietro silos di fango disidratato presso l'impianto di trattamento delle acque reflue di Barreiro / Moita, Portogallo - Eduardo Ventura

Port de Vilanova i la Geltrù, Spagna, pescatore che pulisce le sue nasse per aragoste e la barca – Sophie Pedroso

Altiforni Belval, Lussemburgo - Alex Kaousche

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YOUTH4MEDIA

Il programma mediatico Youth4Regions supporta lo sviluppo della prossima generazione di giornalisti specializzati in politica regionale. Incoraggia questi giovani europei a comunicare su progetti finanziati dall'UE.

Una grande opportunità per le nuove generazioniDi seguito vi presentiamo il primo dei quattro testi vincitori del concorso di blog YOUTH4MEDIA per giovani giornalisti.

Con una popolazione di 437 000, Kirklees, nello Yorkshire occidentale nel nord dell'Inghilterra, ospita l'undicesimo distretto del governo locale nel Regno Unito in termini

di grandezza, L'area ha ricevuto circa 22 milioni di euro negli ultimi 10 anni, principalmente dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), per sostenere la creazione di posti di lavoro, l'innovazione e progetti per giovani imprenditori.

Il FESR ha investito 1,8 milioni di sterline per trasformare una ex fabbrica di gas in Bretton Business Park a Dewsbury che, a sua volta, ha creato circa 130 nuovi posti di lavoro e molte nuove imprese prospere.

Il progetto più popolare e di successo ha coinvolto il Kirklees Youth Enterprise Centre (KYEC), che è parzialmente finanziato attraverso il programma FESR 2007-2013. Creato nella scuola Creative and Media Studio di Huddersfield, il centro ha ricevuto oltre 4,9 milioni di sterline per offrire agli studenti di età com-presa tra i 14 e i 19 anni le competenze e il sostegno finanziario necessari per avviare le proprie imprese.

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Agli studenti è stato insegnato come scrivere un business plan e avviare la propria attività. La scuola ha anche gestito diverse attività di «test trading» per dare loro un assaggio di come trattare con clienti reali e problemi reali. Il loro obiettivo era creare un solido piano aziendale da pre-sentare a un gruppo di esperti aziendali. Se il piano era ben fatto, avevano l'oppor-tunità di ottenere una sovvenzione di 5 000 sterline per creare e gestire la pro-pria impresa, supportati da un consulente aziendale e mentore.

Ad oggi, questo programma ha aiutato 67 giovani imprenditori ad avviare un'attività nella regione di Kirklees. Uno di questi imprenditori è Zoe Ann che ha studiato fotografia all'Università di Huddersfield perché aveva sempre desiderato essere una fotografa di matrimoni. Mentre era ancora all'università, a 18 anni, ha avviato la sua attività con l'aiuto del KYEC. Si è laureata nel 2017 e si è buttata a tempo pieno nella propria azienda, utilizzando le conoscenze e la sovvenzione del programma.

Max Lockwood ha fatto scalpore sulla stampa dello Yorkshire nel 2015, quando il suo piano aziendale ha ricevuto una sov-venzione. Il giovane imprenditore con sindrome di Down ha lanciato OUR T-SHIRT con l'obiettivo di diffondere la consape-volezza sulla sua malattia genetica. Alcuni dei suoi modelli di

Maria Ward-Brennan ha 21 anni e proviene da Carrick-macross, nella contea di Monaghan, nella Repubblica d'Irlanda. Attualmente è all'ultimo anno di un corso di

giornalismo presso l'Università di Hud-dersfield nello Yorkshire occidentale, nel Regno Unito. Tra i suoi interessi, i viaggi, la lettura e la politica; si augura di tras-ferirsi in Francia in futuro.

Il FESR ha contribuito a creare posti di lavoro e imprese nell'area di Kirklees ... Tuttavia, con la Brexit incombente,

cosa riserva il futuro?

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PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

T-shirt sono costruiti attorno al tema del cromosoma 21 e una mostra una tastiera musicale con 20 tasti neri e uno rosso. Stampa anche magliette con disegni o immagini dei clienti.

Il FESR ha contribuito a creare posti di lavoro e imprese nell'area di Kirklees e in tutto il Regno Unito, offrendo un'opportunità unica per le nuove generazioni. Tuttavia, con la Brexit incombente, cosa riserva il futuro? Poiché i finan-ziamenti UE dovrebbero cessare nel marzo 2019, non è chiaro da dove arriveranno i finanziamenti per le nuove imprese.

E chi finanzierà opportunità di innovazione come quelle fornite dal programma KYEC? Nessuno sembra sapere cosa riserva il futuro alle imprese locali nella regione di Kirklees, che presto dovranno cavarsela senza finanziamenti europei.

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STORIE URBANE

Vi presentiamo l'Agenda urbana per l'UE!

1 Si veda Panorama N. 58, pagina 4: http://ec.europa.eu/!xN38Yu2 https://ec.europa.eu/futurium/en/content/pact-amsterdam3 https://ec.europa.eu/futurium/en/urban-agenda

L'Agenda urbana per l'UE è un approccio europeo integrato e coordinato verso le questioni urbane che coinvolge soggetti a livello UE, nazionale, regionale e locale.

L'Agenda1 è nata a maggio 2016 attraverso il Patto di Amsterdam2. In questo documento di base, i ministri dell'UE responsabili delle questioni urbane hanno con-

cordato di concentrarsi su tre pilastri dell'attuazione delle politiche dell'UE: miglioramento della regolamentazione, del finanziamento e della conoscenza.

L'iniziativa, basata sui principi di sussidiarietà e proporziona-lità, ha riunito le autorità urbane, regionali, nazionali ed europee e le organizzazioni delle parti interessate di tutta Europa con un unico obiettivo: trovare risposte comuni al cre-scente numero di sfide urbane.

Dal lancio dell'Agenda sono stati creati 12 partenariati3: per l'inclusione di migranti e rifugiati, qualità dell'aria, edi-lizia abitativa e povertà urbana hanno dato il via all'iniziativa nel 2016. La maggior parte sta attualmente implementando i propri piani d'azione. Quelli istituiti nel 2017, che si occu-pano di transizione digitale, economia circolare, mobilità urbana e posti di lavoro e competenze nell'economia locale, hanno anche presentato proposte concrete sotto forma di (bozze di) piani d'azione, che vengono ora attuati o perfezionati.

I partenariati più recenti, che lavorano sulla transizione energetica, l'adattamento climatico, gli appalti pubblici innovativi e responsabili e l'uso sostenibile del territorio e delle soluzioni basate sulla natura, hanno aderito alla comunità UA nell'estate 2017 e stanno attualmente lavorando a bozze di piani d'azione, che dovrebbero essere finalizzati il prossimo anno. Tutti i partenariati hanno consultato il pubblico durante la stesura di questi piani d'intervento, chiedendo un riscontro online prima del loro completamento e riconoscimento da parte degli Stati membri.

L'Agenda urbana per l'UE è ben consapevole dell'importanza di arrivare al pubblico. Quindi la comunicazione non avviene solo tramite sondaggi pubblici, ma anche attraverso un sito web dedicato, Twitter, email, una newsletter ed eventi di partnership.

La prossima Settimana europea delle regioni e delle città è un altro esempio di Agenda urbana che incontra il pubblico: All'e-vento di quest'anno i visitatori potranno saperne di più grazie all'Urban Corner, ospitato in collaborazione con EUROCITIES, il Centro comune di ricerca (JRC), URBACT, Urban Innovative Actions (UIA) e URBIS. Giochi, presentazioni, networking ed espe-rienze di realtà virtuale illustreranno alcune fra le tante idee su come migliorare la qualità della vita nelle aree urbane.

MAGGIORI INFORMAZIONIhttp://www.urbanagendaforthe.euTwitter: @EUUrbanAgendaE-mail: [email protected]

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PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

L'ACCADEMIA URBANA SULL'INTEGRAZIONE

L'Accademia urbana sull'integrazione4 è una delle prime azioni da implementare. Sviluppata dal partenariato per l'inclusione di migranti e rifugiati, punta ad agire come un ambiente di apprendimento strategico europeo per professionisti e responsabili delle politiche che lavorano all'integrazione a livello locale, regionale e nazionale e di fornire l'opportunità di creare reti di pari incentrate su problemi di integrazione simili in tutta Europa. La prima edizione, che si è svolta dal 16 al 18 aprile 2018 a Bruxelles, è stata un successo. Una seconda edizione si terrà nella primavera del 2019.

4 https://europa.eu/!qM49GV

«L'Agenda urbana è uno stru-mento inclusivo e partecipativo che mira a raggiungere un'Eu-ropa migliore. Funziona con-cretamente, dando voce alle città in modo tale che possano stabilire un dialogo diretto con gli Stati membri e la Commis-

sione europea (…) esprimendo le loro esigenze libera-mente, consapevoli di essere parte di un nuovo processo sperimentale. Ciò è interessante e stimolante allo stesso tempo perché le città medie e piccole non sono probabil-mente abituate a lavorare per l'UE (...), ma è davvero una grande opportunità per (...) essere parte di questo nuovo meccanismo, per mettere in atto iniziative che operano su una visione comune per una nuova strategia di co-pro-gettazione di una nuova area urbana, in grado di affron-tare temi prioritari con una consapevolezza più ampia».

Stefania Manca

Coordinatrice del Partenariato sull'adattamento ai cambiamenti climatici

«Raggiungiamo le città al di fuori del nostro partenariato partecipando alle riunioni dei coordinatori, alle sessioni di networking e anche ad eventi esterni come il seminario Procura+ a Oslo all'inizio di quest'anno, o il prossimo EWRC

che si terrà a ottobre a Bruxelles».

Valentina Schippers-Opejko

Coordinatore del Partenariato sugli appalti pubblici innovativi e responsabili

«Le azioni che presentiamo sono azioni concrete per real-izzare una città in cui residenti e imprenditori non pensano in termini di rifiuti, ma in termini di risorse con valore econom-ico e sociale permanente . Una città in cui i centri di risorse urbane sono centri sociali ed economici per i residenti e le imprese che si incontrano e collaborano alla gestione circolare delle risorse. La legislazione europea induce le autorità locali, le aziende e gli investitori a sfrut-tare al massimo tutti i tipi di rifiuti e anche l'acqua. (...) Esistono anche strumenti accessibili che guidano la città attraverso le diverse possibilità di finanziamento e assis-tono i finanziatori che sono interessati e indirizzano i loro fondi verso investimenti nella transizione circolare».

Håkon Jentoft

Coordinatore del Partenariato sull'economia circolare

CALENDARIO DI LAVORO PER UN PARTENARIATO (CIRCA TRE ANNI)

1.Analisi di partenza (identificazione del lavoro esistente e

delle fonti esistenti di finanziamento e

competenza)

2.Identificazione dei possibili ostacoli e delle potenzialità

3.Sviluppo di un piano d'azione (una serie di azioni concrete e

una tabella di marcia per la loro

attuazione)

4.Attuazione del piano

d'azione

5.Valutazione del

partenariato

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Sei coinvolto in diversi partenariati per l' Agenda Urbana. Quali sono i passaggi successivi cruciali per coinvolgere ulteriormente le città nella progettazione e nell'attuazione della politica urbana?

EUROCITIES si impegna a sostenere l'A-genda urbana per l'UE. È una pietra miliare cruciale verso un approccio più completo e pratico alle questioni urbane in Europa.

Per la prima volta, le città dialogano con i governi nazionali e i servizi della Com-missione europea per rendere le politi-che e i programmi più utili per le sfide urbane. I partenariati stanno elaborando proposte pratiche su come migliorare la regolamentazione, i finanziamenti e le

conoscenze sulle priorità comuni dell'UE, come la qualità dell'aria, il riutilizzo dei rifiuti, l'azione per il clima o l'integra-zione dei rifugiati.

Alla conferenza HABITAT III, l'UE si è impegnata ad attuare l'Agenda come contributo alla nuova agenda urbana delle Nazioni Unite. Riteniamo che gli Stati membri e le istituzioni dell'UE abbiano la responsabilità comune di impegnarsi e sostenere al meglio l'inizia-tiva per fornire risultati utili e tangibili.

Un passo successivo sarebbe quello di replicare il metodo di lavoro in un con-testo nazionale o regionale. Alcuni Stati membri e regioni stanno testando tali iniziative, ma il metodo di lavoro potrebbe anche essere applicato in

modo più ampio, ad esempio nella programmazione della politica di coesione.

Quali sono i principali miglioramenti nel nuovo quadro della politica di coesione in termini di promozione di un approccio realmente integrato e basato sul territorio?

Apprezziamo che le proposte della Com-missione per il nuovo quadro della poli-tica di coesione riflettano molte delle raccomandazioni del gruppo ad alto livello sulla semplificazione dei fondi strutturali e di investimento europei. Oltre a ridurre l'onere per i beneficiari, snelliscono notevolmente la gestione dei fondi, il che dovrebbe consentire un avvio e un'attuazione più rapidi.

Integrare per innovareLa rete EUROCITIES comprende oltre 140 delle più grandi città europee e oltre 40 città partner. Marton Matko, consulente politico di EUROCITIES, valuta l'ultima azione della Commissione sulla politica urbana.

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PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

Accogliamo con favore anche l'idea di una riprogrammazione intermedia per rispondere meglio alle sfide emergenti. Prevediamo inoltre che gli Stati membri apprezzeranno la flessibilità offerta dal nuovo obiettivo politico per lo sviluppo territoriale integrato. Tuttavia, siamo desi-derosi di vedere garanzie più forti per le città e le autorità locali, in modo da essere realmente coinvolte nella definizione delle priorità del programma.

Cosa manca di più dalla dimensione urbana della proposta di politica di coesione post 2020?

Siamo davvero preoccupati per alcuni cambiamenti che vanno contro un approccio integrato e basato sul territo-rio. Oltre alla fine del fondo per lo svi-luppo rurale, siamo molto delusi dal fatto che il Fondo sociale europeo Plus sembra abbandonare completamente l'approccio territoriale integrato.

Ciò renderebbe estremamente diffi-cile per le città istituire programmi complessi che coinvolgano sia strut-ture fisiche che servizi di supporto, come la promozione dell'inclusione sociale e l'integrazione in quartieri svantaggiati. EUROCITIES propone modifiche alle disposizioni comuni e ai regolamenti FSE+ che consentireb-bero una combinazione più facile di fondi, sostenendo strategie urbane e territoriali integrate.

In secondo luogo, vorremmo norme di concentrazione tematica per supportare meglio le città nell'affrontare le sfide urbane attraverso un approccio inte-grato. Proponiamo di aumentare l'atten-zione sul clima e gli investimenti verdi, che dovrebbero includere anche la mobi-lità urbana sostenibile.

Parallelamente, chiediamo maggiore flessibilità nella selezione di altri obiet-tivi strategici e una leggera riduzione delle soglie complessive. Le città utiliz-zano la politica di coesione per innovare in tutti gli obiettivi politici, ad esempio utilizzando le tecnologie digitali per migliorare l'accesso alla mobilità e ai servizi sociali.

Vorremmo vedere ancora più ambizione nell'innovare nella governance urbana. Gran parte della politica di coesione è investita in città e periferie. Tuttavia, circa l'8% del FESR è investito utiliz-zando un metodo di lavoro innovativo basato su strategie globali elaborate e attuate dalle autorità urbane insieme a un ampio spettro di parti interessate locali. Questo metodo sta già dando i suoi frutti. I funzionari comunali hanno iniziato a lavorare in team interdiparti-mentali, coinvolgendo le comunità locali, mentre le città centrali e le città vicine ora collaborano a beneficio di una regione più ampia.

Questa è probabilmente una delle più importanti innovazioni sistemiche nella politica di coesione. Pertanto, propo-niamo di aumentare l'assegnazione per lo sviluppo urbano sostenibile dal 6 al 10 % del FESR e di estenderlo all'FSE+.

La Commissione propone di offrire un sostegno coerente alle città a partire dal 2020. In che modo EUROCITIES intende contribuire all'iniziativa urbana europea? Perché è così importante che le città affrontino le loro sfide in modo integrato?

L'approccio integrato non è un concetto astratto. In realtà, le persone vivono in luoghi come quartieri urbani, città rurali o villaggi remoti, non in compartimenti

stagni. Aiutare i quartieri poveri a diven-tare più vivibili richiede una sinergia tra i diversi servizi della città, come l'e-dilizia, i servizi sociali, le infrastrutture, la mobilità e l'ambiente.

Le città stanno costantemente testando nuovi modi per collaborare e coinvolgere i residenti nelle soluzioni di co-creazione. Dobbiamo fornire ai funzionari locali le giuste competenze e sostenere la speri-mentazione per far crescere questo poten-ziale di innovazione. URBACT e Urban Innovative Actions hanno ottenuto molto in questo campo e dovrebbero essere raf-forzate. L'iniziativa urbana europea potrebbe rafforzare le sinergie tra questi programmi e creare il necessario legame con la politica di coesione tradizionale.

Vale la pena ricordare che un migliore coordinamento degli strumenti dell'UE è uno dei principali obiettivi dell'agenda urbana per l'UE. EUROCITIES è molto desiderosa di esplorare con la DG REGIO in che modo possiamo contribuire meglio a rendere l'iniziativa urbana europea più utile per le città. Sosteniamo tutti i miglioramenti pratici che aiutano la politica di coesione a portare l'Europa più vicina ai suoi cittadini.

MAGGIORI INFORMAZIONIwww.eurocities.eu

L'approccio integrato non è un concetto astratto. In realtà, le persone vivono in luoghi come quartieri urbani, città rurali o villaggi remoti,

non in compartimenti stagni.

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Roland Hall, esperto esterno d'alto livello ed ex consigliere principale della DG REGIO, esprime il suo personale punto di vista sul programma di cooperazione urbana internazionale dell'UE.

Oggi, più della metà della popolazione mondiale vive in città. I centri urbani sono fonte di crescita e sviluppo e, come tali, poli d'attrazione per gli abitanti delle

campagne alla ricerca di opportunità di guadagni più elevati, di accesso a servizi d'alta qualità come l'istruzione e l'assi-stenza sanitaria e della possibilità di garantire un futuro migliore ai loro figli.

Per il modo in cui crescono le economie, questo passaggio dalle attività a più bassa produttività ad attività dal maggior valore aggiunto nelle aree urbane, nella fabbricazione e in molti settori dei servizi, ha un'importanza chiave. È il percorso che hanno battuto nella storia tutti i paesi più sviluppati del mondo e, in quanto tale, è il modello adottato nei fatti dai paesi emergenti di tutto il pianeta.

I benefici dell'urbanizzazione, frutto in particolare del modello di sviluppo dell'ambiente urbano ad alta intensità di risorse che ha contraddistinto la crescita delle nazioni industriali nel

XX secolo, hanno un prezzo. Ha portato a un impoverimento delle risorse naturali, tra cui la stessa natura, e all'inquina-mento dell'aria, dei fiumi e degli oceani, una minaccia alla qualità di vita nelle metropoli del mondi sviluppato.

Per i paesi in via di sviluppo ed emergenti, dove l'urbanizza-zione e la crescita economica vanno di pari passo, è impor-tante comprendere appieno gli insegnamenti tratti dal mondo industriale. In questo modo, si possono inglobale nella politica urbana dei paesi emergenti le buone pratiche elaborate dalle autorità nazionali e cittadine negli ultimi decenni, e gli errori storicamente commessi.

Alla ricerca del profitto per tutti

Una cooperazione di questo genere crea un profitto per tutti. Sebbene le nazioni industriali abbiano molto da dimostrare dopo un secolo di urbanizzazione o più, è altrettanto vero che le economie emergenti, meno legate ai ceppi della tradizione, hanno molte soluzioni innovative da condividere con le eco-nomie industriali. Infatti, molti dei maggiori centri urbani del mondo si trovano nelle economie emergenti, in paesi quali la Cina e l'India, come pure l'America latina.

Costruire relazioni tra città per un futuro più sostenibile

Yokohama, Giappone

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La direzione generale della Politica regionale e urbana della Commissione europea ha ufficializzato 14 dialoghi sulla politica regionale e urbana, includendo 6 «partner strategici» dell'UE (Cina, Russia, Brasile, Messico, Giappone e India), al pari dei paesi del partenariato orientale (Ucraina, Moldova e Georgia), dei paesi latinoamericani (Argentina, Cile, Perù, Colombia) e del Sistema di integrazione centroamericano (SICA).

Anche in assenza di accordi di questo genere, è stata svi-luppata la cooperazione con altri partner strategici, come il Canada e il Sudafrica, e raggruppamenti regionali come CARICOM (comunità caraibica), ASEAN (Asia), SACU (Africa meridionale) e UEMOA (Africa occidentale).

Ma forse, il bisogno schiacciante di cooperazione e condi-visione della conoscenza viene dall'interesse a conservare lo stesso pianeta, che accomuna paesi e continenti. C'è una pressante necessità di sviluppare assieme un modello di urbanizzazione sostenibile, che conservi la natura e le risorse naturali e abbatta le emissioni che inquinano le nostre città, nuocciono alla salute dei nostri bambini e con-tribuiscono al riscaldamento globale. È questo il motivo per cui l'urbanizzazione sostenibile ha un'importanza cruciale per gli obiettivi di sviluppo sostenibile adottati dalle Nazioni Unite. A sua volta, questa ha portato tra l'altro alla nuova agenda urbana (NAU), adottata da più di 170 paesi nel 2016 a Quito (Ecuador).

L'Unione europea prende molto sul serio la sfida dell'urba-nizzazione sostenibile. Corina Creţu, il commissario alla poli-tica regionale che ha rappresentato l'UE nel 2016 a Quito, ha assunto per questa l'impegno a dedicare conoscenza e risorse al progresso della NAU. Questo presenta sia una dimensione interna all'UE, dove ha sviluppato l'agenda urbana dell'UE a guida dei suoi programmi di sviluppo urbano nei 28 Stati membri che, come indicato in seguito, una dimensione esterna mediante le sue relazioni diplomatiche con i paesi extra-UE.

Forza per lo sviluppo urbano sostenibile

Il vettore fondamentale per far avanzare oggi la dimensione esterna è il programma di cooperazione urbana inter-nazionale (IUC) (2017-2019). Questo presenta una com-ponente essenziale a sostegno delle autorità cittadine UE ed extra-UE nel lavoro comune sui temi dello sviluppo urbano

sostenibile. L'IUC si basa su cinque anni di interventi pilota, segnatamente nel quadro del progetto dell'UE Città del mondo e del progetto URBELAC.

L'IUC sta istituendo piatteforme di cooperazione urbana con la Cina, l'India, il Giappone, l'America latina e l'America settentrio-nale. Il suo programma segna l'avvento dell'era della politica UE di promozione della cooperazione internazionale tra città. Nella cooperazione IUC da città a città, circa 70 città aderenti da ambo le parti instaurano nuovi accordi di cooperazione da città a città per lo sviluppo urbano sostenibile. Questo implica l'approntamento di piani d'azione locali per lo sviluppo urbano integrato. Questi piani danno essenzialmente la priorità alla cooperazione nei settori dell'Agenda urbana dell'UE e della NAU.

Nel progetto «Città del mondo» (2015-2018), le città dell'UE hanno cooperato in un accordo di gemellaggio con interlocutori urbani in Canada, Cina, India; Giap-pone, Corea del Sud, Indonesia, Vietnam, Australia e Sudafrica. Nei gemellaggi sono avvenuti scambi di esperienze su temi come lo sviluppo di città intelligenti, l'efficienza energetica, la gestione dei rifiuti, la mobilità sostenibile, ecc. Nel quadro di URBELAC (2011-2019), che sta entrando oggi nella quarta edizione, la Com-missione europea e la Banca interamericana di sviluppo hanno sostenuto città estratte tra quelle dell'UE, lati-noamericane e caraibiche (ALC). Ha creato una rete UE-ALC che promuove lo scambio di esperienze, l'analisi comparativa e la preparazione di piani d'azione. Sia «Città del mondo» che URBELAC sono i frutti concreti del sostegno che il Parlamento europeo ha offerto alla diplomazia internazionale al livello delle città.

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Il commissario per la politica regionale, Corina Cre ţu interviene durante una recente visita in Cina

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Attingendo dall'esperienza del progetto «Città del mondo», le città impiegano un approccio multilaterale, che applica le cono-scenze delle autorità pubbliche, delle imprese, della comunità di ricerca e della società civile. Si utilizza il programma URBACT dell'UE per la creazione di reti urbane come fonte fondamen-tale di conoscenze ed esperienze per sostenere la pianifica-zione locale delle azioni.

L'IUC da città a città ha portato a sviluppare progetti pilota comuni mentre sono stati sottoscritti memoranda d'intesa per garantirne il futuro a lungo termine tra le autorità pubbliche, gli enti di ricerca e rappresentanti delle imprese da ambo le parti.

Dare il buon esempio

Nel quadro dell'IUC, ad esempio, la città di Parma è stata gemel-lata con Fredericton (Canada). Il dipartimento del Patrimonio e dell'urbanistica, della crescita e dei servizi collettivi della città canadese coopera con l'Assessorato alle pari opportunità

e l'Assessorato ai progetti europei di Parma. Nell'ottica di poten-ziare la democrazia locale, i due partner sono al lavoro per individuare le barriere che ostacolano la partecipazione politica dei gruppi emarginati e le loro cause profonde, come pure le eventuali politiche e gli eventuali meccanismi per eliminarle, creando un ambiente urbano più inclusivo.

La città di Bologna collabora con Austin (Stati Uniti) su svariate tematiche che vanno dallo sviluppo di un sistema alimentare locale più sano e il miglioramento dell'efficienza nell'uso delle risorse al potenziare la resilienza ai cambiamenti climatici. Sull'agenda hanno avuto forte rilievo le problematiche di governo delle città. Austin, ad esempio, ha concluso che il suo ufficio della Sostenibilità (Office of Sustainability) e il suo ufficio dello Sviluppo economico (Office of Economic Deve-lopment) devono sviluppare un coordinamento più stretto.

Rotterdam (Paesi Bassi) è al lavoro con Surat (India). Le città si stanno concentrando sul contrasto alle problematiche connesse alla gestione delle acque, come assicurare la qualità dell'acqua potabile, attenuare l'inquinamento delle acque da deflussi indu-striali, proteggere dalle alluvioni e trattare efficacemente le acque reflue. A Rotterdam, Surat ha trovato un partner di grande sapienza e vastissima esperienza nella gestione delle acque. A Surat, Rotterdam ha trovato una città che affronta le proble-matiche su una scala molto più ampia e ha già ispirato la città olandese a pensare in modo diverso le sfide che affronta.

MAGGIORI INFORMAZIONIhttp://europa.eu/!Pr79bvhttp://www.iuc.eu/http://world-cities.eu/

C'è una pressante necessità di sviluppare assieme un modello di urbanizzazione sostenibile, che

conservi la natura e le risorse naturali e abbatta le emissioni che

inquinano le nostre città, nuocciono alla salute dei nostri

bambini e contribuiscono al riscaldamento globale.

Medellin, Colombia Udaipur, India Zhengzhou, Cina Montreal, Canada

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Mannheim, gemellata con Chongqing sotto l'IUC Qual è stato il valore aggiunto della partecipazione di Mannheim al programma IUC? Quali sono i risultati principali per voi?

Attraverso il continuo supporto della squadra IUC e della Commissione euro-pea e lavorando insieme alla Commis-sione nazionale per lo sviluppo e la riforma (NDRC) della Repubblica popolare cinese, una cooperazione efficace, che prevedeva anche visite di scambio da entrambe le parti, ha consentito di com-piere rapidi progressi nel nostro rapporto con Chongqing. Inoltre, la IUC ha susci-tato molto interesse nelle nostre azioni con la Cina, che è stato ripreso dai media, portando Mannheim al centro dell'atten-zione internazionale. I primi risultati, come la prevista inaugurazione del col-legamento ferroviario diretto tra Man-nheim e Chongqing nell'ottobre 2018, nonché una conferenza internazionale di alto livello in collaborazione con la rivista commerciale tedesca Handelsblatt nel 2019, sono risultati importanti della coo-perazione dopo solo 16 anni mesi di attuazione del progetto.

Qual è il posto della città nella cooperazione internazionale? Crede nell'idea della «diplomazia cittadina»?

Le città sono soggetti chiave per mettere in atto nuove soluzioni e, in tal modo, migliorare la qualità della vita dei citta-dini. Lo scambio internazionale tra tali soggetti chiave consente lo sviluppo di idee innovative e agisce come un molti-plicatore di conoscenza. Quando le città sono coinvolte in strategie internazionali, le azioni intraprese tendono a diventare più pratiche, pragmatiche e orientate alla soluzione, e c'è meno probabilità di perseguire interessi puramente politici. Forse ancor di più in un momento di cre-scente sentimento anti-europeo e di un aumento delle tendenze nazionalistiche, i leader delle città e delle regioni possono svolgere un ruolo chiave nell'aiutare a costruire ponti e superare la disaffe-zione. Quindi, a mio avviso, la diplomazia cittadina dovrebbe diventare parte inte-grante delle politiche esterne dell'U-nione europea, anche quando si tratta di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Che consiglio darebbe al sindaco di una città europea interessato a entrare nel programma IUC per la prima volta?

Il programma IUC prevede un'attuazione rapida e per raggiungere questo obiettivo offre assistenza tecnica, orientamento e supporto finanziario regolari. Inoltre, nel caso di Mannheim, abbiamo riscontrato che il supporto di alto livello sia della Commissione europea che della NDRC cinese significava un accesso diretto ai principali responsabili decisionali e ai rap-presentanti delle imprese che sono molto più difficili da contattare singolarmente quando si lavora a iniziative urbane. Rac-comando quindi vivamente di partecipare al programma IUC per qualsiasi pianifi-cazione urbana impegnata fortemente nell'economia globale attraverso il poten-ziamento della cooperazione internazio-nale, in modo da fornire risultati rapidi e misurabili. Raccomando inoltre di coin-volgere le imprese locali e i partner di ricerca sin dall'inizio del processo, poiché la maggior parte delle azioni e degli obiettivi del nostro progetto IUC proven-gono da una tavola rotonda con aziende locali e partner cinesi per raggiungere i rispettivi obiettivi e interessi.

Christian Specht, primo vice sindaco della città di Mannheim

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Con una superficie di 65 300 chilometri quadrati e una popolazione di poco meno di 3 milioni di abitanti, la Lituania è la più grande e più meridionale delle tre

repubbliche baltiche. Situata nell'Europa orientale, lungo il Mar Baltico, confina con la Lettonia a nord, con la Bielorussia a sud e ad est, con la Polonia a sud e con la Russia (enclave di Kaliningrad) a sud-ovest.

Caratterizzata da molti piccoli laghi sparsi e terreno fertile nelle sue pianure, le sue risorse naturali includono terra ara-bile, torba e ambra di resina fossile. Durante gli anni di ade-sione all'UE, la Lituania ha drasticamente spostato le sue esportazioni verso i mercati dell'UE, fino al 70% nel 2017 per le merci di origine lituana. Tuttavia il suo governo sta perseguendo una campagna di alto profilo per attirare inve-stimenti esteri nel paese e sviluppare ulteriormente i mercati di esportazione.

Nel 2017 il suo prodotto interno lordo (PIL) è cresciuto del 3,9 %, mentre la crescita per il 2018 è prevista al 3,2 %. Grazie alla sua posizione geografica vantaggiosa, gode di collega-menti di trasporto altamente sviluppati, un moderno porto marittimo, una fiorente rete IT e una forza lavoro altamente istruita ma a basso costo.

L'economia imprenditoriale privata ben sviluppata della Litua-nia è orientata verso le industrie manifatturiere e dei servizi, compresa l’industria alimentare, le industrie petrolifere e chi-miche, l'informatica, i servizi finanziari, i trasporti, l'edilizia, le biotecnologie, la ricerca e lo sviluppo e il turismo.

Curva di apprendimento

Con un tasso di disoccupazione del 7 % nel 2017 e una forza lavoro di 1,467 milioni, le condizioni del mercato del lavoro continuano a migliorare. Il paese è uno dei più istruiti del continente, con la più alta percentuale di laureati tra i 30 e i 34 anni, secondo Eurostat. Studiare online è molto popolare e quasi tutti i giovani professionisti parlano inglese.

Le infrastrutture, una mentalità business-friendly, un pool di talenti in crescita e alcuni dei salari più bassi in Europa sono una grande attrazione, soprattutto per gli investimenti esteri. Ma la Lituania deve concentrarsi sul rendere le imprese più dinamiche e competitive e adattare il sistema di istruzione e formazione alle esigenze del mercato del lavoro.

Nel 2016, i settori più importanti dell'economia della Lituania erano: commercio all'ingrosso e al dettaglio, trasporti, servizi di ospitalità e di ristorazione (32,2 %); industria (22,1 %); oltre a pubblica amministrazione, difesa, istruzione, salute umana e attività sociali (14,5 %).

La sua principale esportazione è il petrolio raffinato, seguito da fertilizzanti, grano, macchinari e attrezzature, prodotti chimici, materie plastiche, tessili e alimentari. Rispetto alla media UE, il paese ha un ampio settore manifatturiero basato principalmente su industrie a bassa e media tecnologia.

Lituania: una strada più intelligente per la crescita regionaleDalla sua adesione all'UE nel 2004, la Lituania ha apportato miglioramenti significativi in tutti i suoi settori commerciali e imprenditoriali per conformarsi agli esigenti standard dell'Unione. Sebbene gli investimenti dell'UE abbiano contribuito a stimolare la crescita e l'occupazione, questo paese in transizione deve ora concentrarsi sulle imprese e sull'istruzione per aumentare la propria competitività in patria e all'estero.

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Il fiorente settore delle TIC ha già attratto alcune delle più grandi aziende tecnologiche negli Stati baltici portando l'IT, le tecno-logie laser, le biotecnologie, le nanotecnologie e le scienze dei materiali a svolgere un ruolo crescente nell'economia del paese.

Storicamente, l'agricoltura ha svolto un importante ruolo sociale ed economico in Lituania, rappresentando il secondo settore più grande nell'economia del paese. Attualmente i terreni agricoli rappresentano il 60 % della superficie totale, con il 32 % delle foreste e il 42 % della popolazione che vive nelle aree rurali.

A seguito dell'adesione all'UE nel 2004, il settore ha subito una riforma radicale per conformarsi agli elevati standard di sicurezza alimentare dell'Unione. Nel 2016, i prodotti agricoli e alimentari, tra cui grano, patate, barbabietola da zucchero, lino, verdure, carne bovina, latte, uova, maiale, formaggio e pesce, rappresentavano il 19,4 % delle esportazioni della Litua-nia. Anche l'agricoltura biologica sta crescendo e oggi è il secondo paese più importante che si dedica a questo settore tra gli Stati baltici. k

Fonti dei dati geografici: Confini NUTS: EuroGeographics Association Copertura territoriale: Agenzia europea dell'ambiente Città / città maggiori: REGIO-GIS Rete stradale: TomTom

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IMPATTO DEGLI INVESTIMENTI DELLA POLITICA DI COESIONE IN LITUANIA

RAPIDA CONVERGENZA VERSO LA MEDIA UE: nel periodo 2004-2016, la Lituania ha aumentato la scala di convergenza di 25 punti percentuali, passando da circa il 50 % della media UE del PIL pro capite nel 2004 al 75 % nel 2016. Queste cifre mostrano che il paese ha raggiunto la soglia tra le regioni meno sviluppate e in transizione. Senza gli investimenti dell'UE, il PIL pro capite sarebbe stato inferiore di quasi 4 punti percentuali.

MITIGAZIONE DELL'IMPATTO NEGATIVO DELLA CRISI FINANZIARIA ED ECONOMICA: I fondi dell'UE non solo hanno contribuito alla crescita del PIL e dell'occupazione, ma hanno anche consentito di ridurre l'impatto negativo della recente crisi economica. In quel periodo, hanno contribuito a man-tenere gli investimenti pubblici a un livello ragionevole (nel periodo 2010-2012, i fondi UE costituivano quasi l'80 % degli investimenti pubblici totali in Lituania).

POSTI DI LAVORO PIÙ NUMEROSI E MIGLIORI: nel 2015 il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni è aumentato di circa 1,4 punti percentuali, mentre il tasso di disoccupazione è stato inferiore di 2,3 punti percentuali in media. Inoltre, il 61 % dei posti di lavoro creati è considerato di qualità elevata o molto elevata (ossia lavori che richiedono qualifiche più elevate e creano più valore aggiunto). Infine, quasi la metà (47 %) dei posti di lavoro creati è considerata permanente.

ACCESSO SOSTANZIALMENTE MIGLIORATO AI FINANZIAMENTI PER LE PMI: I fondi UE hanno svolto un ruolo cruciale nel finanziamento delle PMI durante l'erosione del credito della crisi economica, aiutando molte aziende a rimanere in attività. Circa il 60 % dei prestiti è andato a sostegno del capitale circolante, mantenendo le imprese a galla. I finanziamenti dell'UE hanno inoltre mantenuto gli inves-timenti in nuove tecnologie e il miglioramento dei processi produttivi. Nel periodo di programmazione 2007-2013, 11 000 PMI hanno avuto accesso agli investimenti finanziari e 2 400 società private hanno utilizzato i fondi UE per innovare.

MIGLIORI STANDARD AMBIENTALI: un numero considerevole di discariche non conformi agli standard dell'UE sono state chiuse mentre il volume di rifiuti riciclati è aumentato di oltre 10 punti percentuali. Dal 2011 al 2015, a seguito dello sviluppo delle infrastrutture di approvvigionamento idrico e di trattamento delle acque reflue, la percentuale di persone non collegate alla rete di trat-tamento delle acque reflue è diminuita del 24 %, mentre la percentuale di persone non collegate alla rete idrica è diminuita del 15 %.

CONTRIBUTO AGLI OBIETTIVI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI, IN PARTICOLARE NEL CAMPO DELL'EFFICIENZA ENERGETICA: I fondi UE sono la principale fonte di finanziamento per le misure di efficienza energetica negli edifici condominiali. Alla fine del 2015, il 4,4 % di quelli costruiti prima del 1993 era stato rinnovato. Entro la fine del 2014, le misure di efficienza energetica attuate nel 5,4 % degli edifici pubblici hanno ridotto il consumo annuo complessivo di energia di quasi il 3 %.

ACCESSO GARANTITO A INTERNET A BANDA LARGA MOLTO VELOCE: I finanziamenti dell'UE hanno contribuito alla creazione dell'infrastruttura internet a banda larga in Lituania. Nel 2012, Internet a banda larga copriva il 97 % del territorio del paese, mentre il 35 % di tutti i servizi elettronici sono stati creati utilizzando fondi UE.

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UNA SOLUZIONE INNOVATIVA ALIMENTA IL POTENZIALE DI VISAGINAS

Visaginas è una città che ha ancora molto da offrire anche se la centrale nucleare di Ignalina, prima il principale da-tore di lavoro, non è più in funzione. Passare da una tipica città mono-industriale a un moderno centro regionale con un ambiente favorevole per gli affari è fondamentale per l'economia della città.

Nel quadro di questo processo, viene creato un nuovo parco industriale per generare soluzioni tecnologiche innovati-ve e innovazione manifatturiera. Il progetto Smart Park Visaginas mira a trasformare una ex base militare in un sito industriale innovativo.

Il progetto sta ripulendo il sito e rimuovendo o riorganiz-zando edifici e infrastrutture abbandonati. Il sito rigene-rato ospiterà piccole e medie imprese, insieme a progetti di ricerca e sviluppo sperimentali. Mira anche ad attirare importanti investimenti nell'area.

Ad esempio, il principale produttore europeo di dispositivi medici per il supporto respiratorio sta investendo 10 mi-lioni di euro per costruire il suo secondo stabilimento di produzione in Lituania. Nella prima fase dello sviluppo, la società intende assumere circa 200 specialisti in ingegneria, produzione e ricerca e sviluppo.

La filiale di Visaginas dell'azienda, che sta già sviluppando collaborazioni all'interno della città, prevede di aumentare il numero di dipendenti a 1 000 nei prossimi 10 anni. Dal 2016 offre la possibilità di effettuare apprendistati agli studenti di meccatronica provenienti dalla scuola professionale locale.

Oltre 2,9 milioni di euro sono stati stanziati per l'attuazione dei progetti, di cui quasi 1,3 milioni di euro forniti dall'UE.

INIZIATIVE SMART ALL'UNIVERSITÀ DI KLAIPĖDAIl progetto «Sviluppo del nucleo della conca marina e rinnovamento dell'infrastruttura di studio (JURA), fase II» è stato realizzato nel campus universitario di Klaipėda. La ricerca generale e tecnologica e l'infrastruttura di sviluppo e innovazione vengono perseguite in un nuovo laboratorio scientifico e supportate da attrezzature di ricerca e sviluppo, che contribuiscono al rinnovo e allo sviluppo dell'infrastruttura di ricerca e sviluppo nel set-tore della specializzazione intelligente.

L'ultima infrastruttura di ricerca e sviluppo è stata assegnata alla ricerca scientifica, alla ricerca nella commercializzazione R&S per l'ambiente marino e alla ricerca tecnologica marina nell'ambito dello svi-luppo (tecnologico) sperimentale nei settori della bio-medicina, delle scienze fisiche e dell'ingegneria, facendo buon uso dei nuovi laboratori.

I risultati del progetto comprendono la creazione di 80 posti di lavoro generali nella ricerca scientifica nell'am-bito della nuova infrastruttura di ricerca e sviluppo e la creazione di quattro laboratori scientifici, tre dei quali sono completamente attrezzati. Complessivamente, il progetto ha rafforzato le attività di ricerca, stimolando nuovi accordi di cooperazione nel settore della scienza e della ricerca con altre entità economiche, quali istituti di ricerca e imprese, rafforzando così i processi di com-mercializzazione della R&S.

Il progetto è stato finanziato dai fondi strutturali dell'UE e dal bilancio dello Stato.

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RIUNIRE LE COMPETENZE NEL CENTRO COMUNE DI SCIENZE BIOLOGICHE DI VILNIUS

Nella capitale lituana è stato allestito un centro moderno per la ricerca, gli studi e lo sviluppo tecnologico nei settori della biotecnologia e della medicina molecolare. Ogni anno fornisce strutture di ricerca per oltre 200 ricercatori, più di 160 studenti di dottorato, circa 80 tecnici e circa 300 studenti che concludono percorsi di diploma o lauree magistrali. Comprende anche un «bioincubatore» dove si raccolgono start-up che coinvolgono studenti e ricercatori.

La struttura è di-ventata un esem-

pio di un nuovo tipo di collaborazione multilivello tra istituti di istruzione e imprese. Il costo di 41 075 805 di euro, di cui 37 757 019 di euro erogati dal FESR, è destinato ad attrarre più studenti nel settore emer-gente delle biotecnologie e della medicina molecolare e a sviluppare le loro capacità pratiche in relazione alle priorità di specializzazione intelligente.

Il centro ospita anche eminenti scienziati: il professor S. Klimašauskas ha recentemente ricevuto la prestigiosa borsa di studio per ricercatori avanzati del Consiglio europeo della ricerca e, nel 2016, il professor V. Šikšnys è stato nominato per il premio Nobel per la chimica.

MAGGIORI INFORMAZIONIwww.gmc.vu.lt

LA BANDA LARGA RAGGIUNGE LE ZONE RURALIDurante la realizzazione dei progetti RAIN e RAIN-2, sono state posate linee di cavi in fibra ottica su una distanza di 9 132 chilometri. Oggi, il 98,7 % della popolazione della Lituania ha accesso ai servizi a banda larga. Le opportunità create da questi progetti sono già disponibili agli operatori di rete per fornire servizi agli utenti finali: scuole rurali, biblioteche e centri internet pubblici, amministrazioni locali, residenti rurali e imprese.

Un totale di circa 1 milione di abitanti nelle aree rurali è stato raggiunto grazie all'infrastruttura RAIN che è stata costruita per una linea temporale di 20 anni. Il FESR ha erogato 72 857 822 di euro della spesa totale di 81 696 552 di euro, che è stata assegnata alla «rete a banda larga di tecnologia dell'informazione RAIN per le aree rurali».

Questa infrastruttura ha aperto la possibilità di accedere, in base alle esigenze, non solo ai testi, ma anche a suoni e immagini, attraverso un servizio continuo, affidabile e sicuro. La rete a banda larga è progettata in modo tale che la sua velocità possa essere aumentata senza comportare costi significativi.

RAIN-2 è stato uno dei cinque vincitori dei Broadband Internet Awards 2015 della Commissione europea, in cui una giuria di esperti internazionali l'ha nominato il migliore nella categoria «Impatto sociale ed economico e disponibilità».

MAGGIORI INFORMAZIONIwww.placiajuostis.lt/en

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A TUTTA VELOCITÀ VERSO L'ORO OLIMPICO A KLAIPĖDAL'avanguardistica piscina di Klaipėda è un'altra tappa sig-nificativa nello sviluppo delle attività all'aperto e sanitarie dell'area urbana. Parte dell'ambiziosa visione della città, la costruzione della piscina olimpionica è iniziata circa un decennio fa, con il forte sostegno degli sportivi profes-sionisti della regione in risposta ai risultati conseguiti dai nuotatori lituani nelle gare internazionali.

L'amministrazione della città ha adottato un approccio più ampio e ha deciso di costruire un centro multifunzi-onale per soddisfare sia i professionisti che i residenti nella città sportiva.

Per la prima volta negli Stati baltici, la piscina è stata creata utilizzando soluzioni tecnologiche avanzate. Per la progettazione della piscina è stata data la massima priorità a soluzioni ecocompatibili: l'edificio A+ ad alta efficienza energetica ospita impianti solari che producono energia elettrica per il centro multifunzionale, nonché una stazione di ricarica per veicoli elettrici, ecc.

La piscina è conforme allo standard FINA: è lunga 50 metri, ha 10 corsie per il nuoto, blocchi di partenza, un sistema di cronometraggio e posti a sedere sopraelevati per gli spettatori.

Più che una semplice piscinaTuttavia, la missione di base del centro è quella di fornire attività di apprendimento non formale, per la salute e il tempo libero. Una delle soluzioni tecnologiche utilizzate è la possibilità di modificare la profondità e la temperatura dell'acqua in modo che la piscina possa essere facilmente adattata a lezioni di nuoto per bambini o attività sportive per donne incinte, ginnastica in acqua, persone con disabilità e anziani.

Un'altra caratteristica distintiva è una piscina di immersione profonda nove metri che sarà utilizzata come centro di formazione speciale. Qui, i membri della Forza navale lituana, gli specialisti di archeologia subacquea nazionale noti per le loro ricerche nel Mar Baltico, e i soccorritori subacquei saranno in grado di migliorare le loro competenze.

Il contratto di lavori di costruzione ammontava a 16,6 milioni di euro, con 11,6 milioni di euro stanziati dai fondi strutturali dell'UE per l'attuazione dei progetti, 4 milioni di euro designati dal comune di Klaipėda e 1 milione di euro dal bilancio dello Stato.

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Insieme, si vola in alto e veloci

Il ministro lituano delle Finanze, Vilius Šapoka, discute di come il paese sta utilizzando gli investimenti dell'UE a sostegno di produttività e competitività.

La Lituania sta facendo buon uso dei fondi dell'UE per il periodo 2014-2020. Quali sono i piatti forti e i vantaggi per i lituani?

Oggi, la nostra priorità principale è potenziare la competitività e la produt-tività a livello nazionale. Investiamo di più in ricerca e sviluppo, innovazione, PMI e sviluppo IT. Insieme agli investi-menti dell'UE, abbiamo attirato investi-menti privati pari a 463,8 milioni di euro a sostegno delle imprese nazionali.

Per merito degli investimenti nell'infra-struttura IT, la velocità della nostra rete Internet è tra le maggiori al mondo.

L'idea che ho per la Lituania, che qual-cuno già conosce come «Litechnia», è quella di farne l'ambiente fiscale più favorevole agli investimenti nell'alta tecnologia e al suo sviluppo. Questo significa posti di lavoro ben retribuiti e un ruolo di primo piano per il nostro paese nelle tecnologie finanziarie, nei laser, nell'energia rinnovabile, nelle bio-tecnologie e nello sviluppo delle società tecnofinanziarie.

Di certo, la Lituania non è troppo piccola per essere un leader di questo tipo: le dimensioni non sono importanti quanto le persone di talento, l'apertura alle nuove idee e una prospettiva chiara. In questo contesto, rammento la storia di una madre premurosa che desidera che suo figlio voli in sicurezza, basso e lento. Questo non lo vogliono né il giovane pilota né la Lituania. Se davvero si vuol volare, si deve farlo veloci e in alto.

Come la Lituania che intravedo nel futuro: un paese intrepido con un popolo intelli-gente ed istruito, che vola veloce, in alto e condivide le proprie esperienze.

Come sta raggiungendo la politica di coesione l'economia reale lituana, rafforzando la competitività delle imprese e la creazione di posti di lavoro?

Dal 2014 al 2020 stiamo stanziando 1 miliardo di euro per promuovere l'im-prenditorialità e lo sviluppo delle imprese; la produttività delle imprese; l'innovazione e la ricerca; la transnazio-nalità; l'esportazione e lo sviluppo delle

imprese nelle regioni; un minor consumo energetico nell'industria e la competiti-vità delle risorse umane. Sosteniamo anche le imprese nell'investire in nuove tecnologie di produzione, nell'innova-zione dei processi e nella digitalizza-zione, nel passaggio all'«industria 4.0».

A dispetto dei forti coinvestimenti del FESR in ricerca e innovazione, nella crescita della produttività la Lituania si trova in ritardo. Quali misure sta prendendo il governo per affrontare il problema?

Secondo i dati basilari per il 2017, il ren-dimento lituano per una sola ora effet-tivamente lavorata è cresciuto alla massima rapidità (11 %) tra tutti gli Stati membri dell'UE. Su 190 paesi della relazione della Banca mondiale «Fare impresa (Doing Business) 2018», ci clas-sifichiamo sedicesimi. La nostra riforma 2016-2017 ha migliorato le condizioni per le imprese. Dal 2019 ci sarà un nuovo regime fiscale assai favorevole alla crescita economica e ad attirare società estere in Lituania. Entro il 2021, la tassazione sulla forza lavoro sarà la

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più concorrenziale degli Stati baltici. Abbiamo creato un ambiente normativo allettante e flessibile per sviluppare tecnologie finanziarie.

A ciascuna fase del ciclo di innova-zione sono destinati investimenti dell'UE. Li utilizziamo anche per una cooperazione del settore pubblico con le imprese più attiva.

Un approccio innovativo ai fondi strutturali e di investimento europei ha comportato l'utilizzo dei fondi di rotazione e di altri strumenti dell'ingegneria finanziaria. Potrebbe farci un esempio della commistione in Lituania, vale a dire, l'utilizzo di vari fondi e varie forme di finanziamento per affrontare una specifica problematica?

Continuiamo a sviluppare i nostri stru-menti finanziari. Abbiamo stanziato 224 milioni di fondi dell'UE per aiutare le imprese ad accedere alla finanza, specie per gli investimenti nel capitale aziendale. Tra le misure per instaurare un miglior ambiente normativo rien-trano l'assistenza agli investitori esteri finanziata dal governo, il regime della Carta Blu (Blue Card), l'iniziativa dei visti per le Start-up (Start-Up Visa) e l'ultimo Codice del lavoro della Lituania, che conferiscono più flessibilità sia alle imprese che ai dipendenti. Per ammo-dernare gli alloggi ai fini di una mag-gior efficienza energetica, abbiamo emesso titoli di Stato (obbligazioni

verdi) e abbiamo stanziato 500 milioni di euro degli aiuti dell'UE attraverso strumenti finanziari.

La Lituania ha realizzato un'impres-sionante convergenza verso la media UE del PIL pro capite. Nello stesso tempo, le disparità tra le regioni lituane sono rimaste le stesse o sono addirittura aumentate rispetto alla situazione prima dell'adesione all'UE. Che opi-nioni ha in merito a questo fenomeno? Quali misure sta prendendo il governo per invertire la tendenza?

Stiamo elaborando strategie di specia-lizzazione regionale, sulla base dell'ana-lisi dei punti di forza e dei punti deboli, per attirare nelle regioni imprese e per-sone. Gli investimenti dell'UE ci hanno aiutati a creare infrastrutture di buona - qualità. Vogliamo incoraggiare i comuni a utilizzarle nel modo più efficace pos-sibile per creare nuovi posti di lavoro e attirare nuovi investimenti. Program-miamo quindi l'introduzione di un nuovo sistema di incentivi finanziari per i comuni, nonché una nuova metodologia di programmazione degli investimenti.

Come può l'amministrazione lituana contribuire all'obiettivo comune di semplificare la politica di coesione per le autorità e i beneficiari?

In primo luogo, è necessaria una revisione delle normative a livello dell'UE. A livello nazionale, rivediamo, semplifichiamo e ottimizziamo i processi amministrativi

per le istituzioni e i beneficiari. Utiliz-ziamo anche soluzioni IT avanzatissime che riducono l'onere amministrativo e semplificano l'attuazione dei progetti.

Nel guardare al prossimo periodo di finanziamento dei fondi SIE 2021-2027, come vede l'evoluzione delle priorità della politica di coesione e dei meccanismi di realizzazione?

Dobbiamo continuare ad investire sul capitale umano, ovvero in istruzione e competenze, innovazione e ricerca e sviluppo, salute, collaborazione tra imprese e settori della ricerca e altri ambiti, per conseguire una crescita inclusiva per il nostro paese e alline-arci alla media dell'UE. La politica di coesione, con idonee dotazioni finan-ziarie e un obbligo di cofinanziamento che rispecchia la realtà economica di un paese, è decisiva per realizzare questi obiettivi. È necessario poten-ziare ulteriormente l'orientamento verso i risultati, la flessibilità, la pro-porzionalità e la semplificazione della politica di coesione.

Come la Lituania che intravedo nel futuro: un paese intrepido con un popolo intelligente ed istruito, che vola veloce, in alto e condivide le

proprie esperienze.

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L'accessibilità alle università varia tra regioni e territori

Un accesso agevole all'istruzione superiore può essere un vantaggio importante per lo sviluppo e l'attrattività regionale. In generale, le università sono diffuse su

tutto il territorio europeo. Sulla base del criterio di non più di 45 minuti in auto, l'82 % della popolazione UE + EFTA (Asso-ciazione europea di libero scambio) vive vicino alla sede principale di una o più università.

Tuttavia, oltre il 22 % delle regioni NUTS-3, che rappresentano il 14 % della popolazione, ha un accesso relativamente basso alle università (meno della metà della popolazione).

Guadeloupe Martinique

Canarias

Guyane

Açores

Mayotte Réunion

Madeira

Access to a university main campus, 2014

<10

10 - 50

50 - 75

75 - 90

90 - 95

95 - 100

no data

Share of population, in %

Access to a university main campus within 45 minutes of travel byroadSources: ETER register, OpenStreetMap, TomTom, Eurostat,REGIO-GIS

© EuroGeographics Association for the administrative boundaries

0 500 km

REGIOgis

Guadeloupe Martinique

Canarias

Guyane

Açores

Mayotte Réunion

Madeira

Access to a university main campus, 2014

<10

10 - 50

50 - 75

75 - 90

90 - 95

95 - 100

no data

Share of population, in %

Access to a university main campus within 45 minutes of travel byroadSources: ETER register, OpenStreetMap, TomTom, Eurostat,REGIO-GIS

© EuroGeographics Association for the administrative boundaries

0 500 km

REGIOgisAccesso al campus principale di un'università, 2014Quota di popolazione in %

Fonte: Registro ETER, OpenstreetMap, TomTom, Eurostat, REGIO-GIS

Guyana

Mayotte Réunion

MadeiraAzzorre

Canarie

Guadalupa Martinica

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PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

Le università possono anche svolgere un ruolo importante nelle funzioni sociali ed economiche fornite dalle città. In media, gli studenti iscritti nelle università nelle città rappre-

sentano oltre il 6 % della popolazione della città. Le quote più elevate si trovano in particolare nelle città di medie dimensioni (tra 250 000 e 1 milione di abitanti). In 38 città, il numero di stu-denti universitari divisi per la popolazione delle città supera il 20 %. Molte di queste città, come Bologna (IT), Oxford (Regno Unito), Cracovia (PL) e Leuven (BE), sono sedi di università da diversi secoli.

Questa analisi combina i dati del registro europeo dell'istru-zione terziaria (ETER) con la distribuzione spaziale della popo-lazione in maglie territoriali da 1 km² e con i tempi di guida stimati sull'intera rete stradale.

MAGGIORI INFORMAZIONIETER: https://www.eter-project.com

Guadeloupe Martinique

Canarias

Guyane

Açores

Mayotte Réunion

Madeira

University students by city, 2014% of population

< 2.5

2.5 - 5

5 - 10

10 - 20

20 - 30

>= 30

No data

Urban centre population< 100000

100000 - 250000

250000 - 500000

500000 - 1000000

1000000 - 5000000

>= 5000000

Students enrolled at ISCED 5-7 level at universities having theirmain site in or nearby the city.Sources: European Tertiary Education Register ETER, Eurostat,OpenStreetMap, REGIO-GIS

© EuroGeographics Association for the administrative boundaries

0 500 km

REGIOgis

Studenti universitari per città, 2014

Guadeloupe Martinique

Canarias

Guyane

Açores

Mayotte Réunion

Madeira

University students by city, 2014% of population

< 2.5

2.5 - 5

5 - 10

10 - 20

20 - 30

>= 30

No data

Urban centre population< 100000

100000 - 250000

250000 - 500000

500000 - 1000000

1000000 - 5000000

>= 5000000

Students enrolled at ISCED 5-7 level at universities having theirmain site in or nearby the city.Sources: European Tertiary Education Register ETER, Eurostat,OpenStreetMap, REGIO-GIS

© EuroGeographics Association for the administrative boundaries

0 500 km

REGIOgis

Studenti universitari per città, 2014

% della popolazione Popolazione del centro urbano

Fonte: Registro europeo per l'istruzione terziaria ETER, Eurostat, OpenStreetMap, REGIO-GIS

Madeira

Mayotte

Guyana

Réunion

Azzorre

Canarie

Guadalupa Martinica

+ 100 000

100 000 – 250 000

250 000 – 500 000

500 000 - 1 000 000

1 000 000 - 5 000 000

> = 5 000 000

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0501

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ISTANTANEE DALLA RENANIA-PALATINATO

Grazie al FESR, nel quadro del periodo 2014-2020, la Renania-Palatinato aiuta progetti concreti con finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo, il sostegno alle PMI e misure per migliorare la protezione del clima e i progetti transfrontalieri. Il FESR è un importante pilastro della promozione dell'economia regionale della Renania-Palatinato, che include l'innovazione e consente alle imprese, ai comuni, alle strutture di ricerca e ai cittadini di beneficiare della politica di coesione dell'UE.

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11

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01 L'azienda Dr. Boy ha sviluppato uno strumento di indicizzazione modulare che consente di produrre universalmente sia parti stampate a iniezione che corpi cavi diversi.

02 Nel distretto Eifel di Bitburg-Prüm sono stati segnalati 14 percorsi escursionistici che coprono oltre 220 chilometri di paesaggi rocciosi, fitte foreste e prati in fiore.

03 Soluzioni efficaci per la saldatura compatibile con l’Industria 4.0 sono state sviluppate dalla società EWM, aiutandola a creare posti di lavoro e aumentare le vendite.

04 Fischer ha prodotto un sistema per ridurre il consumo di energia e acqua dolce e utilizzare il calore dissipato per i circuiti di riscaldamento, risparmiando oltre 80 tonnellate di CO2 all'anno.

05 Gründungsbüros ha sviluppato e istituito uffici di finanziamento congiunti per le università di Kaiserslautern, Coblenza, Landau, Magonza e Treviri.

06 Un nuovo dispositivo di radioterapia medica, sviluppato da iRT Systems GmbH, può controllare la distribuzione della dose prescritta per un paziente in «tempo reale» mentre viene sottoposto a radiazioni.

07 Schreinerei Gerlach ha sviluppato il centro di lavoro CNC (controllo numerico computerizzato) per aumentare la competitività e creare un ambiente di lavoro permanente.

08 SD Blechtechnologie ha investito nel suo sito di produzione e ha aumentato l'efficienza energetica, risparmiando almeno 40 tonnellate di CO2 all'anno.

09 Il progetto Wanderwunder Moselsteig Weinbergspfad ha costruito un percorso di 365 chilometri lungo la Mosella da Perl a Coblenza collegando siti culturali e rurali.

10 In Robotix, la cooperazione transfrontaliera sta creando sinergie nell'insegnamento e nella ricerca sulla robotica, stabilendo un cluster di ricerca permanente per la robotica industriale.

11 I partner SESAM di Lorena, Saarland, Lussemburgo, Renania-Palatinato e Belgio stanno creando opportunità per acquisire competenze chiave in un mercato del lavoro transfrontaliero.

12 Il progetto SeRaMCO sta conducendo un'analisi della chimica degli aggregati riciclati nella produzione di calcestruzzo solido, durevole e stabile.

MAGGIORI INFORMAZIONI

FESR Renania-Palatinato: www.efre.rlp.de Interreg: https://mwvlw.rlp.de/de/themen/wirtschafts-und-

innovationspolitik/interreg/

PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

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DATI:

Dati dell'attuazione degli stanziamenti FESR e FC per il periodo 2007-2013

Alla fine dell'estate 2018, la Commissione ha pubblicato il quadro finanziario aggiornato dell'attuazione 2007-2013 del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e degli stanziamenti del Fondo di coesione (FC).

Nonostante le sfide affrontate dall'Unione europea durante il periodo di programmazione 2007-2013, l'attuazione finanziaria degli stanziamenti del FESR

e del FC è pari al 97,7 % alla fine dell'estate 2018, con il processo di chiusura a velocità di crociera.

270,9 miliardi di euro sono stati messi a disposizione degli Stati membri all'inizio del quadro finanziario pluriennale (QFP) 2007-2013 attraverso il FESR e il FC, per cofinanziare progetti ad alto valore aggiunto in grado di ridurre gli squilibri tra le regioni dell'UE. Questa significativa dotazione è stata incana-lata attraverso due obiettivi principali: convergenza e compe-titività regionale e occupazione. Un terzo obiettivo è stato messo in atto per rafforzare la cooperazione transfrontaliera tra gli Stati membri.

Quanto è stato pagato e quanto è stato perso?

Nei primi tre anni del ciclo di bilancio sono stati effettuati pagamenti anticipati pari a 23,9 miliardi di euro per garantire che i programmi possano iniziare senza essere ritardati da vincoli di cassa. Inoltre, il rimborso da parte della Commissione delle domande ricevute tra il 1° gennaio 2007 e il 31 marzo 2017 (2018 per i nuovi Stati membri: Croazia) ha raggiunto la cifra di 231 miliardi di euro, con una soglia del 95 % (ad eccezione della Grecia) che ha limitato il restante 5 % della dotazione per la gestione della chiusura.

Questa riserva protegge gli interessi dei contribuenti dell'UE garantendo che gli importi irregolari erogati agli Stati membri siano debitamente recuperati. Da questo 5% limitato (o più

se i paesi non hanno chiesto rimborsi fino alla soglia), un importo di 6,1 miliardi di euro è stato versato a 19 stati mem-bri + cooperazione transfrontaliera entro la fine dell'estate 2018 e 2,6 miliardi di euro sono stati disimpegnati (persi) per 14 Stati membri + cooperazione transfrontaliera in relazione a programmi che erano già chiusi o pre-chiusi.

Questa perdita era dovuta al fallimento degli Stati membri nel richiedere il restante 5 % nella loro domanda finale o alle irregolarità rilevate dai revisori della Commissione. Laddove la riserva del 5 % non andava a coprire gli importi irregolari versati, alla fine dell'estate sono stati effettuati ulteriori recuperi di 12,3 milioni di euro per quanto riguarda due Stati membri + cooperazione transfrontaliera.

Implementazione degli stanziamenti FESR e FC per tipo di transazione

Milioni di euro FC FESR Somma totale

Stanziamento iniziale

70.075,0 200.822,2 270.897,2

Prefinanziamento 7.478,9 16.413,4 23.892,3

Pagamenti intermedi 58.730,0 172.221,9 230.951,9

Pagamenti di chiu-sura

2.204,6 3.926,4 6.131,0

Disimpegni (n+2/n+3)

209,7 809,0 1.018,6

Disimpegni alla chiusura

790,1 1.786,7 2.576,9

Recuperi alla chiusura (31/08/2018)

– 12,3 12,3

Dotazione ancora aperta (31/08/2018)

661,6 5.664,8 6.326,4

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PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

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Data la prevedibile dimensione degli investimenti e l'accento posto sulla realizzazione di risultati effettivi, la Commissione ha garantito la disciplina finanziaria e incentivato una più rapida attuazione del bilancio attraverso la regola del disimpegno «n+2 / n+3». In base a tale regola, il termine per il consumo di un impegno annuale «n» era il 31 dicembre del secondo anno, ad eccezione degli Stati membri il cui PIL tra il 2001 e il 2003 era inferiore all'85 % della media UE-25, per il quale la scadenza era il 31 dicembre del terzo anno.

Per contrastare l'impatto della crisi finanziaria, la Commissione ha concesso uno sgravio per l'impegno del 2007 dalla sud-detta regola dividendolo per sei e aggiungendo un sesto

dell'impegno di bilancio 2007 a ciascuno degli impegni di bilan-cio 2008-2013. È stata dimostrata un'ulteriore flessibilità ver-sando una maggiorazione del 10 % sui crediti rimborsati agli Stati membri più colpiti dalla crisi finanziaria, consentendo la graduale elaborazione di progetti tra periodi finanziari plurien-nali e modifiche dei programmi per adattarsi alle nuove sfide senza incidere sugli obiettivi politici. Ciononostante, 12 Stati membri + cooperazione transfrontaliera hanno perso 1 miliardo di euro in base alla regola dei disimpegni "n+2 / n+3".

Di seguito viene fornito un quadro globale, per Stato e tipo di transazione, con tutti gli importi disponibili sulla piattaforma di dati pubblica ESIF: http://europa.eu/!Pv48jv

Avete un tema che vorreste fosse discusso in futuro nella sezione di Panorama DATA POINT?

C’è una serie di dati che vorreste inserissimo nella Piatta-forma dati pubblici FEIS?

In questo caso, potete inviare un'e-mail a: [email protected]

AT BE BG CB CY CZ DE DK EE ES FI FR GR HR HU IE IT LT LU LV MT NL PL PT RO SE SI SK UK

De-commitments

6,9 0,4 4,3 2,9 3,4 1,4 0,2 0,5 0,3 12,6 0,1 0,9 0,0 8,8 2,0 2,4 1,1

Recoveries at closure

0,1 0,0 0,0

Allocation still open (31/8/2018)

0,1 5,6 0,7 0,4 1,2 1,6 5,0 3,6 0,3 4,7 5,0 6,1 7,0 5,0 1,2 1,1 2,6 3,5

Closure / Pre-closure payments

2,8 1,3 2,3 5,0 3,4 2,0 5,0 3,5 4,2 5,0 0,5 5,0 5,0 5,0 5,0 3,8 5,0 3,0 5,0 0,5

Interim payments

82,7 86,5 84,1 86,0 85,4 82,5 87,5 87,5 84,7 85,2 87,5 87,5 92,5 57,8 83,4 87,5 84,1 84,6 87,5 84,6 85,4 87,5 85,7 87,3 79,6 87,5 85,4 85,5 87,4

Pre-financing

7,5 7,5 9,6 8,3 9,6 9,5 7,5 7,5 10,3 7,5 7,5 7,5 7,5 24,6 10,4 7,5 7,5 10,4 7,5 10,4 9,6 7,5 9,3 7,7 10,5 7,5 9,6 9,5 7,5

0 %

10 %

20 %

30%

40 %

50 %

60 %

70 %

80 %

90 %

100 %

680,1990,3

5.488,2

8.090,0492,7

22.751,9

16.108,0254,8

3.011,9

26.600,4977,4

8.054,7

15.846,5723,1

21.292,1375,4

21.027,3

5.747,225,2

3.947,3728,1

830,0

57.178,2

14.558,2

15.528,9934,5

3.345,3

9.998,7

5.392,0

% d

ella

dot

azio

ne in

izia

le

Dotazione iniziale (milioni di euro)

Disimpegni

Recuperi alla chiusura

Dotazione ancora aperta (31/08/2018)

Pagamenti di chiusura/prechiusura

Pagamenti intermedi

Prefinanziamento

Fonte: Fondi strutturali e d'investimento europei - Dati

Implementazione delle dotazioni FESR e FC per tipo di transazione e Stato membro

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La cooperazione interregionale funziona!Ai primi del 2018, Interreg Europe ha deciso di gettare uno sguardo approfondito sui cambia-menti e sugli effetti delle politiche determinati dai progetti di cooperazione internazionale. In una recente relazione, sono state pubblicate abbondanti prove dei benefici.

Lavorare con i partner è vantaggioso, tanto più quando con-dividono possibili soluzioni e buone pratiche. Le soluzioni sperimentate in una parte d'Europa possono tramutarsi

in acceleratori del cambiamento in altre regioni coinvolte nei progetti di cooperazione regionale.

Interreg Europe è un programma paneuropeo di cooperazione interregionale, cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale. Nei progetti Interreg Europe, gli enti pubblici e privati senza fini di lucro di tutta l'Europa lavorano insieme sulle politiche di sviluppo regionale.

La loro è una cooperazione «morbida». Condividono esperienze e buone pratiche con i partner dei progetti e i portatori di inte-resse rilevanti per le politiche, cercando insieme soluzioni per le sfide regionali.

Dato il tempo necessario per concretizzare i risultati, le prove sono state procurate dal predecessore del programma, INTERREG IVC, che ha cofinanziato i progetti di cooperazione interregionale dal 2008 al 2014.

Un sondaggio condotto tra i partner e delle interviste con un gruppo selezionato hanno espresso esempi di cooperazione morbida trasformatisi in un vero cambiamento. Venti storie presentate nella relazione mostrano come l'ispirazione condivisa tra i progetti possa dar luogo a cambiamenti e miglioramenti.

Esempi di cooperazione vantaggiosa

Il progetto PROSESC ha aiutato un centro di sostegno all'incu-bazione nella contea di Norfolk (Regno Unito) a sviluppare la propria visione sull'innovazione, a trasferire buone pratiche nel sostegno all'innovazione della catena di approvvigionamento provenienti dalla Germania e a divenire, di conseguenza, il polo dell'innovazione della contea.

Senza Hybrid Parks non avremmo avuto progetti per questi giardini. Di norma, non si

progettano gli spazi verdi a Malta. Hybrid Parks è stata la spinta per acquisire queste competenze.

Malcolm Borg, Heritage Enterprise, Hybrid Parks

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In FIN-EN, l'istituto finanziario della Regione Lombardia ha sviluppato un nuovo insieme di strumenti finanziari e di sistemi informatici per la loro applicazione, la loro rendicontazione e il loro monitoraggio, grazie alle buone pratiche trasferite dal Regno Unito.

Attraverso il progetto MOG l'Agenzia regionale centrale tran-sdanubiana per l'innovazione ungherese ha sviluppato un regime di mobilità che collega persone, merci e servizi tra le aree rurali e le città circostanti. Questa buona pratica, trasfe-rita dalla Germania, ha contribuito a ridurre lo spopolamento rurale della regione e l'inquinamento ambientale.

In VITOUR LANDSCAPE, le buone pratiche italiane e austria-che hanno aiutato l'Associazione per il patrimonio mondiale della media e dell'alta valle del Reno (Zweckverband Welterbe

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Oberes Mittelrheintal) in Germania a sviluppare attività e iniziative per una migliore protezione e conservazione del patrimonio paesaggistico.

MAGGIORI INFORMAZIONI https://www.interregeurope.eu/projectresults

La buona pratica ha dato il via al marchio, ha fatto da catalizzatore, dimostrando che era

possibile. Gli austriaci hanno spiegato di persona come può funzionare. Senza lo scambio non

saremmo andati così lontani.

Nico Melchior, Associazione Alta Media Valle del Reno del Patrimonio Mondiale, VITOUR LANDSCAPE

PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

CONDIVIDERE LE BUONE PRATICHE… E IL SUCCESSOk In Romania, i cluster utilizzano un nuovo regime di sostegno per migliorare la loro gestione, sviluppato attorno alle

buone pratiche dei partner francesi, austriaci e ungheresi (CLUSTERIX);

k Linz, in Austria, ha un nuovo spazio di lavoro comune per le industrie culturali e creative ispirato a una buona pratica finlandese (CREA.RE);

k Oakenshaw, nel Regno Unito, ha sostenuto la costruzione di una turbina eolica per dare alla comunità introiti per altri progetti di efficienza energetica, grazie all'esperienza condivisa dal partner danese (RENERGY);

k Linköping, in Svezia, ha sviluppato un approccio fondato sul giardinaggio urbano e l'apprendimento all'aria aperta per favorire la coesione sociale nella propria comunità, con l'aiuto di un partner italiano (Hybrid Parks).

EFFETTI DELLA COOPERAZIONE INTERREGIONALE

150 Progetti INTERREG

IVC

200 risposte

al sondaggio

20 storie sui risultati

del progetto

L'80 % segnala un cambia-mento politico nella

loro regioneIl 71 % dei cambiamenti ha portato

a nuovi progetti o iniziative

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Il progetto Wave Energy Power Station ha sfruttato la sua posizione marittima sulla Rocca di Gibilterra, un territorio britannico d'oltremare, per generare e fornire elettricità alla rete locale. Oltre a contribuire alla commercializzazione dell'energia del moto ondoso in tutto il mondo, il progetto ha anche creato opportunità di lavoro per diverse industrie locali.

L'Energy Globe Award viene dato a progetti che conservano e proteggono il nostro ambiente e le nostre risorse o si concentrano sulle energie rinnovabili e sulle migliori pra-

tiche sostenibili. Con il finanziamento del Fondo europeo di sviluppo regionale, il progetto pilota ECOWAVE ha dimostrato che l'energia del moto ondoso è una soluzione efficiente ed economica per luoghi che sarebbero troppo piccoli per ospitare pannelli solari e centrali eoliche.

L'impianto ECOWAVE è stato installato in un ex molo di munizioni della Seconda Guerra Mondiale sulla Rocca di Gibilterra. Le robuste «braccia» attaccano galleggianti dalla forma unica al molo: mentre i galleggianti salgono e scendono grazie al moto ondoso, un liquido biodegradabile viene trasmesso a una centrale elettrica a riva dove viene convertito in pressione liquida. Questo fa girare un generatore per produrre elettricità pulita e trasmetterlo alla rete di Gibilterra.

Connessioni commerciali

Un'altra novità del progetto è che l'impianto pilota per l'energia del moto ondoso è stato collegato con successo alla rete di Gibilterra senza creare interruzioni o danni all'erogazione. Dopo aver superato diversi ostacoli alla commercializzazione nel settore dell'energia delle onde, ECOWAVE ha messo a frutto la sua tecnologia innova-tiva e la sua posizione a terra per sviluppare una centrale elettrica a energia rinnovabile ad un costo significativamente inferiore rispetto ai precedenti tentativi nel campo dell'energia delle onde.

Il progetto pilota ha anche ridotto gli effetti delle condizioni meteorologiche estreme in mare costruendo la maggior parte della centrale elettrica su terra dove è più facile accedere ed effettuare la manutenzione. Il sistema può anche rispondere ai dati in tempo reale dai galleggianti, e quando l'altezza delle onde è troppo elevata da gestire per il sistema, solleva auto-maticamente i galleggianti sopra il livello dell'acqua prima di riprendere le attività una volta passata la tempesta.

Energia verde

È stata inoltre investita una significativa quota di energia per garantire che ECOWAVE rispettasse i requisiti ambientali e turi-stici della regione. Installata in un frangiflutti inutilizzato, la centrale non pone alcun rischio di navigazione per le navi, è meno visibile dal litorale e dai luoghi fronte spiaggia, e non c'è inquinamento acustico.

Il sistema non disturba la vita marina locale perché galleggia in superficie ed è collegato solo al molo (che è una struttura artificiale) e non al fondo del mare. Inoltre, il liquido idraulico biodegradabile utilizzato nell'impianto non inquina.

Il turismo e il commercio di Gibilterra hanno anche beneficiato della rigenerazione del molo precedentemente chiuso, che ora è aperto ai visitatori.

Avendo già registrato 13 nuovi brevetti e superato il record mon-diale per le ore di connessione alla rete, la compagnia Eco Wave Power sta pianificando una centrale da 5 megawatt in mare aperto che fornirà al territorio britannico d'oltremare il 15 % della sua energia elettrica.

MAGGIORI INFORMAZIONIhttp://www.ecowavepower.com/

INVESTIMENTO TOTALE EUR 224 497

CONTRIBUTO DELL'UE EUR 67 349

PROGETTI

ECOWAVE VINCE IL 2018 ENERGY GLOBE AWARD PER GIBILTERRA

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Un'ex discarica è stata trasformata in un nuovo punto di riferimento per Amburgo. La Collina dell'Energia Georgswerder offre ai residenti e ai visitatori della città tedesca energia rinnovabile, un centro informazioni e spazi verdi.

Il Salone internazionale dell'edilizia di Amburgo ha ideato e realizzato numerosi progetti per lo sviluppo sostenibile, rispettosi dell'ambiente e socialmente equi rispetto alle

aree del centro città. Ciò includeva un concorso per riqualifi-care una ex discarica nel distretto di Georgswerder, sulla più grande isola fluviale d'Europa nell'Elba. Il progetto è stato completato nel 2013 utilizzando il progetto vincente.

Da discarica tossica a simbolo delle energie rinnovabili

Per decenni, i rifiuti domestici e tossici industriali sono stati scaricati nella discarica di Georgswerder. Alla fine degli anni '70, le attività della discarica sono state interrotte, ma si è sco-perto che le diossine arrivavano alle falde acquifere. Il tumulo di 40 metri di altezza e il sottosuolo dovevano essere ampia-mente protetti con una membrana di plastica impermeabile. Si è lavorato per diversi anni per mettere in sicurezza il sito e proteggere le acque sotterranee.

Il sito è stato quindi coperto di terra e ora è una collina verde con prati e arbusti. Sfruttando le eccellenti condizioni del vento, le prime turbine eoliche sono state erette sulla collina negli anni '90. Oggi turbine eoliche ad alte prestazioni e pannelli solari forniscono energia elettrica a migliaia di famiglie.

La Collina dell'Energia è stata aperta al pubblico dal 2013. Chi desidera saperne di più può visitare un centro informazioni con display multimediali interattivi per scoprire la storia del sito e come è stato trasformato.

I visitatori possono scoprire la moderna gestione dei rifiuti, i metodi di riciclaggio e altro ancora, soprattutto perché l'e-dificio consente una visione ravvicinata delle attrezzature tecniche e degli impianti per il trattamento delle acque sot-terranee e delle energie rinnovabili. Il centro è efficiente dal punto di vista energetico.

La Collina dell'Energia si aggiunge agli spazi verdi esistenti nel quartiere di Georgswerder. I visitatori possono salire sulla collina e camminare in cima a una passerella curva in cima per godersi l'aria fresca e una vista mozzafiato sul porto e sul centro città. Il percorso offre uno spazio contemporaneo per diverse attività.

Questo «Percorso orizzonte» è progettato per apparire come un anello bianco che circonda la collina e può essere visto da lontano, diventando un punto di riferimento per Amburgo. Di notte è illuminato con illuminazione a LED. Il cerchio è costru-ito con materiali riciclabili e la sua forma infinita simboleggia l'importanza del riciclaggio e dell'economia circolare.

MAGGIORI INFORMAZIONIhttps://www.facebook.com/energieberggeorgswerder/

INVESTIMENTO TOTALE EUR 9 140 000

CONTRIBUTO DELL'UE EUR 4 435 703

PROGETTI

LA «COLLINA DELL'ENERGIA» RINNOVABILE DI AMBURGO AMPLIA GLI ORIZZONTI

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PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

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Una struttura all'avanguardia per la ricerca sulla fisica fotonucleare e le sue applicazioni che utilizzano tecnologie laser diventerà operativa nella città rumena di Măgurele nel 2019.

Istituito dal progetto Extreme Light Infrastructure-Nuclear Physics (ELI-NP), fa parte di un'impresa europea più ampia che comprende anche strutture in Ungheria (ELI Attosecond

Light Pulse Source) e in Repubblica ceca (ELI-Beamlines).

Sono stati installate le apparecchiature per i due bracci del sistema laser ad alta potenza della struttura e sono stati avviati test per tre raggi laser, che hanno potenziali livelli di potenza di 100 terawatt, 1 petawatt e 10 petawatt. È in corso anche la costruzione di un sistema di trasporto del raggio laser.

Connessioni commerciali

Alcuni dei laboratori della struttura, come quelli per l'ottica e la produzione di obiettivi sperimentali, sono già operativi. Il laboratorio target dispone di una gamma di attrezzature per la produzione di strutture su scala micro e nanometrica, tra cui un sistema per la fabbricazione di nanostrutture su bersagli solidi per un migliore assorbimento degli impulsi laser, e viene continuamente aggiornato.

I ricercatori di questo laboratorio hanno iniziato a preparare obiet-tivi per gli esperimenti iniziali con i laser ad alta potenza. Il labo-ratorio è anche coinvolto in programmi educativi a livello di master e dottorato nel campo delle micro e nanotecnologie.

Anche l'installazione del sistema a raggi gamma della strut-tura e la costruzione di strumenti per esperimenti con raggi gamma stanno andando avanti, con alcuni strumenti pronti

per l'uso. Una priorità principale in questo settore è quella di creare esperimenti per i raggi gamma a bassa e ad alta ener-gia. I ricercatori di ELI-NP lavorano con un comitato scientifico internazionale al riguardo e hanno condotto un esperimento preparatorio di successo alla Duke University negli Stati Uniti. Questi studi continueranno con ELI-NP.

Gli esperimenti in fluorescenza a risonanza nucleare (NRF), un processo in cui un nucleo assorbe ed emette raggi gamma, sono una nicchia di ricerca specifica per l'impianto. Le sue apparec-chiature saranno in grado di rilevare i raggi gamma in modo efficiente in presenza di radiazioni elevate e la tecnica NRF verrà utilizzata per radiografie 3D e tomografia di precisione che consentono di visualizzare la forma interna o le sezioni trasver-sali degli oggetti. Si tratta di una tecnica attraente per l'analisi non distruttiva di un'ampia varietà di materiali.

Si sta inoltre sviluppando un dispositivo noto come un array di strisce di silicio per misurare reazioni rilevanti per eventi astronomici come il Big Bang o esplosioni di supernova.

Più di 150 ricercatori di 26 paesi lavorano presso ELI-NP e sono in corso assunzioni a livello internazionale al fine di raggiungere 300 dipendenti entro il 2020. Uno schema di accesso aperto renderà la nuova struttura accessibile alle persone dagli altri pilastri ELI, nonché agli utenti scientifici esterni.

MAGGIORI INFORMAZIONIhttp://www.eli-np.ro/

INVESTIMENTO TOTALE EUR 310 946 691

CONTRIBUTO DELL'UE EUR 255 933 558

PROGETTI

LASER ALL'AVANGUARDIA, IMPIANTO DI FISICA NUCLE-ARE DA APRIRE IN ROMANIA

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PANORAMA / AUTUNNO 2018 / N. 66

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FOTOGRAFIE (PAGINE):

Copertina: Veduta aerea di Vilnius, Lituania © Thinkstock / prosign

Pagina 3: © Unione europea

Pagina 4: © iStock /vencavolrab

Pagina 6: © iStock/ronstik

Pagina 7: Martin Eichtinger © Philipp Monihart

Pagina 8: © Comune di Bucarest, Romania

Pagina 9: © EuropaBüro der Bayerischen Kommunen

Pagine 10, 11: © World Bank

Pagine da 12 a 15: © Unione europea

Pagina 16: Ospedale a Kalisz, Polonia © Andrzej Kurzynski; Vincitore

del quiz online © Unione europea

Pagina 17: Port de Vilanova i la Geltrù, Spagna © Sophie Pedroso;

Altiforni Belval, Lussemburgo © Alex Kaousche; Startrails

dietro silos di fango disidratato, Portogallo © Eduardo

Ventura

Pagina 18: © iStock /GilesMetcalfe

Pagina 19: © Maria Ward Brennan

Pagina 21: © Stefania Manca ; © Håkon Jentoft ; © Valentina

Schippers-Opejko

Pagina 22: © Eurocities

Pagina 24: © Thinkstock /shirophoto

Pagina 25: © Unione europea

Pagina 26: Medellin © Thinkstock/jtinjaca ; Udaipur © Thinkstock/

Babul Bhatt; Zhengzhou © Thinkstock /tenglong guo;

Montreal © Thinkstock/ rabbot75_ist

Pagina 27: © Città di Mannheim

Pagina 28: © iStock/Krivinis

Pagina 31: © Smart Park Visaginas; © Jura

Pagina 32: © Life Sciences Center

Pagina 33: © Comune di Klaipėda

Pagina 34: © Ministero delle finanze, Lettonia

Pagina 38: 1 © Dr.Boy; 2 © distretto Eifel di Bitburg-Prum; 3 ©

EWM; 4 © Fischer; 5 © Grundungsburos; 6 © iRT Systems

GmbH; 7 © Schreinerei Gerlach; 8 © SD Blechtechnologie;

9 © Moselsteig Weinbergspfad; 10 © Robotix; 11 ©

SESAM; 12 © SeRamCo

Pagina 44: © Eco Wave Power Ltd

Pagina 45: Energieberg © Stadtreinigung Hamburg

Pagina 46: © ELI-NP

18-19 OTTOBRE Sofia (BG)

7° Forum annuale EUSDR

19 OTTOBREBruxelles (BE)

Politica di coesione post-2020 e transizioni di sostenibilità

20-21 NOVEMBRE Innsbruck (AT)

2° Forum annuale EUSALP

AVVISO LEGALE

Né la Commissione europea né alcuna persona operante a nome della Commissione sono responsabili dell'uso che possa essere fatto delle seguenti informazioni.

Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2018

Stampa: ISSN 1608-3911

PDF: ISSN 1725-8324

© Unione europea, 2018

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Questa rivista è stampata in inglese, francese, tedesco, bulgaro, greco, spagnolo, italiano, polacco e rumeno su carta riciclata. La pubblicazione è disponibile online in 22 lingue al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/regional_policy/it/information/publications/panorama-magazine/

I contenuti di questa edizione sono stati completati nel mese di settembre 2018.

AGENDA DEGLI EVENTI

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Commissione europea Direzione generale della Politica regionale e urbanaComunicazione – Agnès MonfretAvenue de Beaulieu/Beaulieulaan 1 – B-1160 Bruxelles/BrusselE-mail: [email protected]

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