iicentinicentini · 2018-02-03 · nel mondo iicentinicentini gemellaggi il patto d'amicizia...

28
www.vicentininelmondo.it NEL MONDO ICENTINI ICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI Giovani donne elette Presidenti 06 Periodico bimestrale dell’Ente Vicentini nel Mondo Direzione, Redazione, Amministrazione via E. Montale, 27 - 36100 Vicenza | Tel. 0444 325000 | M. 340.8837741 | [email protected] POSTEITALIANE S.p.a. Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1, comma 1, NE/VI Tassa Pagata/Taxe Perçue/Economy MANOSCRITTI E FOTOGRAFIE NON SI RESTITUISCONO N. 6 I DICEMBRE 2017 I ANNO 64 BUON 2018!

Upload: others

Post on 28-Jul-2020

3 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

www.vicentininelmondo.it

NEL MONDOICENTINIICENTINI

GEMELLAGGIIl Patto d'amiciziafra Nova Veneza e Malo

PROGETTIVicentini nel Mondopiù uniti da Intercomunico

CIRCOLIGiovani donneelette Presidenti

06

Periodico bimestrale dell’Ente Vicentini nel Mondo Direzione, Redazione, Amministrazione via E. Montale, 27 - 36100 Vicenza | Tel. 0444 325000 | M. 340.8837741 | [email protected]

POSTEITALIANE S.p.a. Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1, comma 1, NE/VI Tassa Pagata/Taxe Perçue/Economy MANOSCRITTI E FOTOGRAFIE NON SI RESTITUISCONO

N. 6 I D ICEMBRE 2017 I ANNO 64

BUON 2018!

Page 2: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

NEL MONDOICENTININEL MN IC

DO D OCEN

DNICENNT

ONDONTINI

NE

Rinnova il tuo abbonamento a:

Ricordiamo che il giornaleviene inviato solo a coloro che verseranno il contributosecondo la seguente tabella.Gli associati ai circoli possonoversare la quota alla segreteria del circolo di appartenenza cheprovvederà in seguito a fare un unico versamento alla sededell’Ente Vicentini.

Si prega di inviare tale contributo all’attenzione di:Ente Vicentini nel MondoVia E. Montale, 27 (c/oCamera di Commercio)36100 Vicenza - Italy

TARIFFE

EUR 10,00

CAD 15,00 (dollari canadesi)

USD 15,00 (dollari americani)

AUD 17,00 (dollari australiani)

CHF 15,00 (franco svizzero)

MODALITÀ DI PAGAMENTOdall’ITALIA tramite vaglia postale o bonifico bancario, dall’ESTERO solo con bonifico bancario (spese a carico del mittente), sul c/c con leseguenti coordinate:

BANCA INTESAFiliale Via Fermi 130 – 36100 Vicenza

IBAN: IT 35 M 03069 11885 100000001570

Codice Swift: BCITITMM

NON INVIARE ASSEGNI BANCARI O DENARO CONTANTE

INDICARE SEMPRE NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’ABBONAMENTO, IL NUMERO DI SCADENZA DELL'ABBONAMENTO È RIPORTATO SULL'ETICHETTA/INDIRIZZO DEL GIORNALE

INVIARE LA RIVISTA VICENTINI NEL MONDO A:

NOME................................. COGNOME..................................................................................

NATO A *..........................IL*.......................RESIDENTE A .....................................................

INDIRIZZO.......................................................................... CAP..............................................

CITTÀ................................. PAESE................................e-mail................................................

Per i nati all’estero eventuale comune di origine dei genitori..................................................................

(*) Dati facoltativi. Data ....................... Firma.....................................

Page 3: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

SOMMARIO

ATTIVITÀ VICENTINI NEL MONDOVicenza, una provincia che fa sport celebrata nel calendario del 2018

06

IL DIRETTORE A cena con Brooke di “Beautiful” a Schioe fare l’alba rileggendo i Tre Moschettieri

04

IL PRESIDENTEFacebook, ma anche il passaparolaper migliorare la comunicazione

05

ATTIVITÀ VICENTINI NEL MONDOIntercomunico, la app che moltiplica le comunicazioni fra i Vicentini nel Mondo

07

REGIONE VENETOL’autonomia del Veneto ora è un disegno di legge

08

CRONACHE VICENTINEMalo stringe il Patto con Nova Veneza fondata con il sudore dei suoi migranti

09

CRONACHE VICENTINEMezzo secolo di “Ricordi” nelle foto del coro El Vajo

10

CRONACHE VENETESvizzera, i giovani “expat” danno linfa al Caves dei migranti

11

COVER STORYBeretta, orologi centenari festeggiati a Caxias do Sul

12

RADICIDal Neolitico a Lina Bauce la millenaria storia di Brendola

RADICIViaggio Brasile-Valstagna per ritrovare la casa del bisnonno

16

RADICIQuel dizionario pubblicato nel 1876 perché i vicentini diventassero italiani

19

I CIRCOLI NEL MONDO20

DIALETTANDODa tre macchinette e un pezzo di vetro nasceva una corriera per i giochi dell’Epifania

26

06 I DICEMBRE I 2017

Direttore Responsabile: Stefano FerrioProgetto grafico: Lucia Campiello - WORKIN STUDIOSegreteria di redazione: Patrizia BombiUfficio Postale - Vicenza Ferrovia (Italy) - Tassa riscossa / Taxe perçueReg. del Trib. di Vicenza N. 206 - 26 gennaio 1967 - Numero di iscrizione al ROC: 340 29/08/2001Stampa: Tipografia UTVI - Via Zamenhof, 687 - Vicenza

PAG.

07PAG.

16

PAG.

10

PAG.

12

14

NUOVA PAGINA FACEBOOKE NUOVO SITO WEB

Si comunica che la pagina FB ufficiale dell'ente è: https://www.facebook.com/Associazione-Vicentini-nel-Mondo-134022967321820/

Il nuovo sito èwww.vicentininelmondo.it

Page 4: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

Molto strombazzato il passaggio prenatalizio per Schio dell’attrice americana Katherine Kelly Long,

56 anni compiuti lo scorso luglio. Qualcosa che suscita più di una considerazione.

L’evento assurge infatti a “imperdibile” per i tanti, e incrollabili, fans della soap opera americana

“Beautiful”, in onda dal 1987; da quando cioè una ventiseienne Katherine Kelly appariva per la prima

volta nei panni della platinata e avvampante Brooke Logan, protagonista di intrecci sentimentali-affa-

ristici nel mondo della moda così turbinosi e perversi, da averla fatta “finora” sposare ben diciotto

volte, e sovente con un medesimo sposo.

Sulla scia di una tale notorietà, Katherine-Brooke è stata ospite di una cena organizzata al ristoran-

te-podere La Torre di Schio, secondo la formula “Meet & Greet”, da tempo in voga nello star system:

60 euro a coperto per cenare assieme a lei, e altri 20 per accedere all’area riservata dove incontrarla

più da vicino, con immancabile possibilità di un selfie poi incorniciabile.

Generando questi eventi, la globalizzazione televisiva in cui tutti siamo assorbiti rende universale un

argomento come “Beautiful”, serie televisiva trasmessa in 100 Paesi e seguita da circa 300 milioni

di telespettatori, ovvero cinque volte gli abitanti dell’Italia. Che si viva a Vicenza, Marostica, Poiana

Maggiore, Belo Horizonte, Sydney o Ginevra, siamo tutti “vicentini nel mondo” accomunati, volenti

o nolenti, dalla conoscenza di Beautiful. Anche se ci rifiutiamo di guardarlo, troveremo sempre un

cognato, una vicina o una nonna dal fruttivendolo pronti ad aggiornare l’uditorio a noi circostante

sulle ultime news riguardanti la famiglia Forrester, o gli acerrimi concorrenti della Spectra Couture.

Ognuno è libero di pensare tutto il bene o il male possibile di un fenomeno del genere. Ma, a pre-

scindere dai convincimenti, si evince un dato di fatto: il successo trentennale di Beautiful lascia affio-

rare quanto vitale, profondo e inespresso sia il nostro bisogno di storie, intrecci, enigmi. Di un qual-

cosa che, come i bei romanzi a puntate dell’800, ci possa rispecchiare, emozionare, accompagna-

re, far riconoscere.

Certo, gli autori di quei “feuilleton” potevano chiamarsi Alexandre Dumas e Charles Dickens, inven-

tori di irripetibili Romanzi, rimasti bene che vada sui comodini degli onesti, e a loro modo fantasiosi,

sceneggiatori di “Beautiful”. Ma dagli uni e dagli altri ci giungono narrazioni che scorrono e si dipa-

nano assieme al tran tran di tutti i dì. Una lezione che nel nostro piccolo anche noi di Vicentini nel

Mondo cerchiamo di tradurre in tante pagine dedicate a storie di nostri conterranei di ogni età e

generazione, non importa se viventi o andati avanti.

Magari ispirati più dal D’Artagnan dei Tre Moschettieri che da Brooke Logan, ma consapevoli che

l’uno e l’altra suscitano l’innocente, umanissimo desiderio di abolire la parola “fine” dalle nostre vite.

A cena con Brooke di “Beautiful” a Schioe fare l’alba rileggendo i Tre Moschettieri

04

Il direttoreStefano Ferrio

Page 5: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

05

In questo numero le informazioni presenti nelle prime pagine sono da leggere con attenzione e da

memorizzare nelle vostre agende. Vi trovate, infatti, i nuovi indirizzi web sia del sito sia di facebook:

entrambi sostituiscono quelli precedenti. Non è solo una notizia amministrativa, bensì un primo cam-

biamento che andrà ad aggiungersi ad altri in arrivo. In primo luogo scompare la parola “ente” che

ha accompagnato per decenni la nostra attività rivolta all’emigrazione. Il nuovo statuto ha trasfor-

mato i” vicentini nel mondo” in un’associazione no profit. I motivi sono formali, ma anche concreti.

Se da un lato la nuova legislazione richiede maggiore chiarezza sul piano giuridico, dall’altro il venire

meno di alcuni soci fondatori principali (Provincia e Camera di Commercio di Vicenza) ci ha obbligati

a una trasformazione dello statuto originario, assieme anche alle mutate esigenze di rappresentanza

sia all’interno del nostro territorio sia nei circoli presenti nel mondo.

Pur proseguendo le azioni tradizionali, il lavoro delicato e complesso di sostegno all’emigrazione

dovrà sempre più tenere conto dei rilevanti fattori di trasformazione che investono tutte le associa-

zioni italiane che si occupano d’italiani all’estero. In primo luogo, la naturale sostituzione generazio-

nale dei dirigenti dei circoli; poi, l’arrivo di giovani che esprimono altre identità sociali e nuove aggre-

gazioni che non sempre passano attraverso le nostre strutture tradizionali; infine, gli effetti della glo-

balizzazione che fanno emergere nuove domande d’identità e di appartenenza. Sono argomenti che

più volte abbiamo trattato anche negli articoli della rivista, dando consapevolezza dell’urgenza di

rappresentare, in modo moderno e adeguato ai tempi, gli interessi dell’associazione. L’hanno com-

preso benissimo i giovani che hanno partecipato alla Consulta Regionale dell’Emigrazione, così

come quelli che, selezionati nei circoli veneti all’estero, hanno vissuto con entusiasmo la recente

esperienza formativa rivolta a una progettazione innovativa principalmente nel campo della comuni-

cazione e del turismo delle radici.

Ora, la priorità è creare una rete attendibile, di persone e di scambio costante delle azioni e dei pro-

getti, utilizzando i tre servizi che sono a disposizione di tutti: la pagina facebook, il sito rinnovato e

più accessibile, e la rivista, incrementando gli abbonamenti, che rimangono con le identiche e modi-

che quote. Il nostro compito sarà anche quello di allargare i servizi. Si tratta in particolare dell’ap-

plicazione “Oonion”, scaricabile su smartphone o tablet, la piattaforma digitale, attualmente in fase

sperimentale per alcuni circoli, ma con la prospettiva di coprire tutte le nostre realtà. Siamo convinti,

tuttavia, che il mezzo più efficace per farci conoscere e per fornire i contenuti che troviamo sul sito,

su facebook e sulla rivista, sia il passaparola di quanti leggono le notizie pubblicate. Vi chiediamo di

diventare testimoni delle attività dei “Vicentini nel mondo”, segnalando quanto vedete realizzato nel

lavoro, nelle attività dei gruppi di emigrati, nelle eccellenze professionali e culturali, ma anche avvici-

nando persone interessate a sottoscrivere un abbonamento o a segnalare a loro volta originali e inte-

ressanti notizie.

Mi auguro che lungo questo percorso nel 2018 assieme a tutti voi si riesca a traghettare

l’"Associazione Vicentini nel Mondo" verso ulteriori e innovativi traguardi. Con l’aiuto di tutti.

Facebook, ma anche il passaparolaper migliorare la comunicazione

Il presidenteMarco Appoggi

N.4.2017

Page 6: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

ATTIVITÀVICENTINI NEL MONDO

Dopo i mezzi di trasporto pubblicid’epoca e, l’anno scorso, le imma-gini di alcune città in cui sono attivisignificativi circoli di “vicentini nelmondo”, quest’anno il calendariomette sotto i riflettori l’associazioni-smo sportivo presente a Vicenza ein provincia.E’ bene ricordare che il capoluogovicentino ha ottenuto per il 2017 ilriconoscimento di “Città Europeadello Sport”, attribuito ogni annodall'ACES Italia alle città che si con-traddistinguono nella promozionedell'attività sportiva. L’Aces è unaONG sostenuta dalle istituzionieuropee che valuta le politiche delleamministrazioni locali, dagli investi-menti in strutture sportive al coin-volgimento dei cittadini. Le asso-ciazioni sportive sono le “verescuole fuori dalle scuole” comescrive il Censis nel suo rapporto diquest’anno, fatte per completarel’educazione dei giovani. Ma anchesono luoghi di aggregazione, volon-tariato e di partecipazione per gliadulti. E’ talmente importante, ed è cosìlargamente rappresentato, lo sportnel Vicentino, che, al di fuori del-l’amatissimo e oggi un po’ derelittoVicenza Calcio, sprofondato neibassifondi della Serie C, diventafacile dimenticare nomi, numeri,luoghi ed eventi che hanno inveceun ruolo di rilievo nella storia sporti-va, italiana e internazionale. ComeGiovanni Battaglin da Marostica,vincitore del Giro d’Italia 1981.Come gli scudetti del basket fem-minile spartiti fra i dodici di Vicenzae gli otto di Schio, per un totale diventi che non ha uguali in Italia.

Come Gelindo Bordin da Longare,primo azzurro a vincere l’oro dellamaratona, a Seoul 1988, nella storiadelle Olimpiadi, iniziate per l’Italiadall’oro di Parigi ‘900 conquistatonell’equitazione dal vicentinoGiangiorgio Trissino. Come CarloLievore, nato a Carrè nel 1937 emorto a Torino nel 2002, divenutorecordman mondiale nel lancio delgiavellotto il primo giugno 1961 conla misura di 86 metri e 74 centime-tri. Come la tradizione sovranadell’hockey su pista, rappresentatada ben quattro squadre scudettatefra il 1978 e oggi: in ordine di tempoTrissino, Breganze, Bassano eValdagno. Come quelle disciplinereligiosamente coltivate in partico-lari territori della provincia: le sab-

biose piste motociclistiche di spe-edway a Lonigo e dintorni, le rapidedel Brenta per la canoa fluviale pra-ticata dalle parti di Valstagna.Passato, presente e futuro dellosport che convivono nel calendario2018 di Vicentini nel Mondo. Doveimbattersi, da gennaio a dicembre,nelle foto di: Vicenza Calcio,Tramarossa Vicenza Basket, VolleyTorri di Quartesolo, Volley SanPaolo Vicenza, Circolo della Spadadi Vicenza, Altair Calcio Vicenza,Unione Volley MontecchioMaggiore, Città di Thiene Calcio a5, Atletica Vimar Marostica,Rangers Rugby Vicenza, VicenzaBaseball & Softball Club, PallamanoMalo.

L’ANNUALE OMAGGIO DESTINATO A COMPONENTI E AMICI DEI CIRCOLI DIVICENTINI NEL MONDO HA COME TEMA FOTOGRAFICO SQUADRE CHE CONTRI-BUISCONO ALLA GRANDEZZA “AGONISTICA” E AMATORIALE DELLA TERRABERICA”

Vicenza, una provincia che fa sportcelebrata nel calendario del 2018

06

Le ragazze dell’Unione Volley Montecchio Maggiore

Page 7: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

07 N.6.2017

ATTIVITÀVICENTINI NEL MONDO

Una volta si chiamavano filò, avveni-vano nottetempo dentro stalle dovele vacche facevano da stufe con laloro massa ruminante, e dove i “veci”del paese raccontavano storie occu-pando il posto che sarebbe poi statodella tv.Che un filò sia in qualche modo pos-sibile anche nel XXI secolo deglismartphone e dei talent show è unadelle sfide più entusiasmanti diIntercomunico, piattaforma digitaledestinata a mettere costantemente incontatto via computer e telefonino,con Vicenza e fra di loro, gli emigrantisparsi per i 43 circoli dei Vicentini nelMondo, distribuiti fra dodici Paesi equattro continenti. Un primo saggio di questa potenziali-tà affiora alla Camera di Commerciodi Vicenza, durante la presentazionedel progetto curato dall’associazioneVicentini nel Mondo, finanziato dal-l’assessorato regionale ai flussimigratori, e tecnologicamente sup-portato dalla società di servizi Eolnet.Succede infatti che, sullo schermoapprontato nell’aula dell’incontro,compare dall'Uruguay il volto di LiviaMaria Boschiero, consultrice per ilVeneto, oltre a quelli di tre presidenti:Gabriel Caliaro, raggiunto durante unviaggio in auto dalle parti di Charleroi,in Belgio; Luca De Biasio, mattinieroimprenditore di Buenos Aires, metro-poli argentina dove sono appenascoccate le sette; e infine DuilioStocchero, che a Melbourne intrattie-ne migliaia di australiani con almenouna decina di feste vicentine all’anno. Ben presto ci si accorge che i quattro,a cui si aggiungerà più tardi IlarioBroccardo, italo-sudafricano diJohannesburg, non sono interessati

solo a rispondere a chi si è collegatoda Vicenza, ma anche a conoscersifra loro, perché consapevoli di condi-videre lo stesso destino di emigrantiglobalizzati, accomunati da tante,simili esperienze vissute nei più lonta-ni angoli del pianeta. Magari, la prossima volta, farannoentrambi la conoscenza di vicentiniemigrati a Nova Veneza, in Brasile, oa Montreal, in Canada, che sono lealtre due delle sette sedi di circolicoinvolte in questa prima fase diIntercomunico. Il cui obbiettivo, viva-mente caldeggiato da MarcoAppoggi, presidente di Vicentini nelMondo, è quello di mettere in retetutte e quarantadue le location dei“magnagati globali” per creare oppor-tunità non solo di socializzazione, maanche di scambi culturali e relazionieconomiche coordinate dal capoluo-go d’origine. Un occhio di riguardo

verrà ovviamente rivolto a viaggi“per” Vicenza, ma anche “da”Vicenza, lungo le nuove rotte del turi-smo sostenibile.Il progetto si inserisce nel piano diriorganizzazione delle attività diinformazione, come richiesto anchedall’assessorato regionale ai flussimigratori. Lo strumento dell’appli-cazione web facilita così continuicontatti con tutti i nostri soci senzacosti per la sua utilizzazione. Per Intercomunico Vicentini nelMondo ha individuato un’applicazio-ne unica nel suo genere, Oonion,che permette di costruire una reteapplicativa con uso gratuito dellecomunicazioni a livello internaziona-le; sono comunicazioni che possie-dono la caratteristica di poter esseregeolocalizzate e quindi di appariresoltanto nell’area geografica sceltaper quel genere di comunicazione.

IL PROGETTO, FINANZIATO DALLA REGIONE VENETO, E REALIZZATO TECNOLO-GICAMENTE DALLA SOCIETÀ DI SERVIZI EOLNET, HA GIÀ COMPIUTO I SUOIPRIMI, EMOZIONANTI PASSI. A COMINCIARE DAL FILÒ VIA SKYPE CHE HACREATO IL CONTATTO CON CINQUE CIRCOLI SPARSI PER IL PIANETA

Intercomunico, la app che moltiplicale comunicazioni fra i Vicentini nel Mondo

I dieci partecipanti a Intercomunico

Page 8: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

Il titolo è lungo, come si conviene perun atto che potrebbe entrare nella sto-ria. La giunta regionale, riunita in sedu-ta straordinaria dopo l’esito favorevoledel referendum del 22 ottobre per l’au-tonomia del Veneto, su proposta delpresidente Luca Zaia, ha approvatoall’unanimità il “Disegno di legge d’ini-ziativa della giunta regionale concer-nente proposta di legge statale da tra-smettere al parlamento nazionale aisensi dell’articolo 121 dellaCostituzione relativa a iniziativa regio-nale contenente, ai sensi dell’articolo 2,comma 2, della legge regionale 19 giu-gno 2014 nr. 15, percorsi e contenutiper il riconoscimento di ulteriori e spe-cifiche forme di autonomia per laRegione Veneto, in attuazione dell’arti-colo 116, terzo comma, dellaCostituzione”.Con questo atto, in estrema sintesi, laRegione Veneto indica le 23 materiedell’autonomia e, sul piano finanziario,richiede i nove decimi del gettito fiscaledi Irpef, Ires e Iva per gestirle (il federa-lismo fiscale). Il governo veneto, nella stessa seduta,ha approvato anche un disegno dilegge concernente “Proposta di leggestatale da trasmettere al parlamentonazionale ai sensi dell’articolo 121della Costituzione, relativa a ‘modificadell’articolo 116, primo comma dellaCostituzione”, con la quale si chiede ilriconoscimento del Veneto comeRegione a statuto speciale. Si tratta di un solo articolo: “nel primocomma dell’articolo 116 dellaCostituzione, dopo le parole “la Valled’Aosta” sono aggiunte le seguenti: “eil Veneto”. E’ stata infine approvata con deliberal’attivazione della “Consulta del Venetoper l’autonomia”, un tavolo al qualesiederanno tutte le rappresentanze

DOPO LA VITTORIA DEI SÌ NEL REFERENDUM DEL 22 OTTOBRE, LA GIUNTA REGIONALEHA INVIATO AL PARLAMENTO LA PROPOSTA DI SPOSTARE DALLO STATO E DA ALTRIENTI A VENEZIA LE COMPETENZE IN MERITO A VENTITRÉ MATERIE

Regione Veneto

della società civile della Regione(Comuni, Province, enti locali divario livello, organizzazioni imprendi-toriali e di categoria, sindacati, rap-presentanze del sociale e del terzosettore), per condividere i contenutidel disegno di legge e raccogliere leindicazioni e suggerimenti degliinterlocutori.“I veneti – ha detto il governatore delVeneto, Luca Zaia, presentando iprovvedimenti di fronte a una selvadi giornalisti e telecamere e affianca-to da tutti gli assessori regionali –hanno parlato forte e chiaro, andan-do a votare in 2 milioni 328 mila 949sotto la pioggia, in una giornata diffi-cile. Oggi era nostro dovere, varandogli atti conseguenti, dare una rispo-sta immediata all’impegno preso conognuno dei cittadini”.“Sia chiaro – ha tenuto a precisare ilgovernatore – che la nostra non èuna dichiarazione di guerra a nessu-no. Anzi, è l’offerta di un camminocompletamente rispettoso dellaCostituzione per fare dal basso quel-le riforme in senso autonomista efederale che dall’alto non sono riu-sciti a realizzare, indicate a chiare let-tere anche dai padri costituenti all’ar-ticolo 5 della Carta”. Il disegno di legge per l’autonomiaapprovato elenca le 23 materie per lequali si chiedono forme e condizioniparticolari di autonomia. Tre sono attualmente di esclusivacompetenza statale: “Norme generalisull’Istruzione”; “Tutela dell’Ambiente,dell’Ecosistema e dei Beni culturali”;Organizzazione della Giustizia diPace”.Le altre 20 materie sono attualmentedi competenza concorrente. Si trattadi “Tutela della Salute”; “Istruzione”;Ricerca Scientifica e Tecnologica e

Sostegno all’Innovazione per i settoriproduttivi”; “Governo del Territorio”;“Valorizzazione dei Beni Culturali eAmbientali e Promozione eOrganizzazione di Attività Culturali”;“Rapporti Internazionali e conl’Unione Europea” della Regione;“Protezione Civile”; Coordinamentodella Finanza Pubblica e del SistemaTributario”; “Commercio con l’Estero”;“Tutela e Sicurezza del Lavoro”;“Profess ion i” ;“A l imentaz ione”;“Ordinamento Sportivo”; “Porti eAeroporti Civili”; “Grandi Reti diTrasporto e Navigazione”; “Casse diRisparmio, Casse Rurali, Aziende diCredito a Carattere Regionale”; “Entidi Credito Fondiario e Agrario a carat-tere Regionale”; “Ordinamento dellaComunicazione”; “Produzione, Trasportoe Distribuzione Nazionale dell’Energia”;“Previdenza Complementare eIntegrativa”.

L’autonomia del Venetoora è un disegno di legge

08

Il governatore Luca Zaia

Page 9: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

09 N.6.2017

La sindaca di Malo, Paola Lain, e ilsindaco della cittadina brasiliana diNova Veneza, Rogerio Frigo, alla pre-senza della senatrice italiana ErikaStefani e della deputata italo-brasilia-na Renata Bueno, hanno firmato nelComune di Malo il Patto di amiciziafra le due comunità, secondo e con-clusivo atto del virtuoso processo ini-ziato un anno fa in Brasile. Una ceri-monia semplice, quanto sentita, vistol’importanza attribuita a questo patto,come testimoniato dalla calorosaaccoglienza tributata alla delegazioneproveniente dal Brasile, ricevuta insettimana anche in Regione, aVenezia, e al Comune di Vicenza.“E’ qualcosa di più di un gemellaggio– spiega la sindaca Lain – noi quiinfatti vi consideriamo come fratelli esorelle, discendendo voi da emigranticostretti dalla fame e dalla povertà alasciare la terra dove ora vi trovate.Uomini e donne maladensi che hannoavuto un ruolo fondamentale nellacostruzione di Nova Veneza, cittàdello stato di Santa Catarina ufficial-mente fondata nel 1891”. La firma è avvenuta a un anno dalviaggio in Brasile compiuto dalladelegazione maladense, inviata lag-giù con il compito di sottoscrivere unpatto di amicizia con la città di NovaVeneza, luogo dove la “vicentinità” èstata tramandata come un bene pre-zioso da preservare e passare, inte-gro, di generazione in generazione.A recarsi in Brasile nel 2016 eranostati gli assessori Irene Salata eRoberto Sette, oltre al consiglierecomunale Maurizio Cogo, a corona-mento dei precedenti contatti avuticon Nova Veneza, promossi fin daglianni ’90 dall’associazione Vicentininel Mondo. Queste relazioni avevanodato come risultato un primo incontro

ufficiale delle due amministrazioni,avvenuto a Malo nel 2003 - occasio-ne in cui i sindaci di allora GildoZaccaria e, per Nova Veneza,Genesio Spillere, avevano sottoscrit-to un protocollo di intesa – e la nasci-ta in Brasile del circolo Vicentini nelMondo di Nova Veneza e Criciúma.

Quel protocollo veniva confermatopochi mesi dopo anche in Brasile,occasione in cui fu eretto un monu-mento in Piazza Italia e fu donato allacittà un simbolico leone di SanMarco.

Nonostante i buoni propositi espressida ambo le parti, per ragioni dovutecon molta probabilità a priorità detta-te dalle contingenze, i contatti tra idue comuni si erano in seguito allen-tati. Fortunatamente non è successolo stesso ai legami consolidati da rap-porti di amicizia subito intrecciatisi tral’Associazione Vicentini nel Mondo eil Circolo Vicentino di Nova Veneza.Così, ora come allora, per riannodarei fili con la città brasiliana, si è potutocontare sull’entusiasmo, e sui contat-ti, del maladense Maurizio Romagnadi Vicentini nel Mondo. Sua “spalla”in terra brasiliana si è rivelato AroldoFrigo Junior, consigliere comunale diNova Veneza, regista del fitto pro-grammi di incontri e manifestazionisvoltesi in occasione della visita delladelegazione di Malo, culminata con lasessione solenne del consiglio comu-nale tenutasi a Nova Veneza il 16novembre 2016 per sottoscrivere ilprimo atto del Patto di Amicizia tra ledue città.

SEMPLICE E TOCCANTE CERIMONIA NEL COMUNE VICENTINO, A UN ANNO DAQUELLA CELEBRATASI NELLA CITTADINA BRASILIANA COSTRUITA A FINE ‘800PER ACCOGLIERE SOPRATTUTTO LAVORATORI VENETI. LA SINDACA PAOLALAIN AL SUO COLLEGA ROGERIO FRIGO: “E’ QUALCOSA DI PIÙ DI UN GEMEL-LAGGIO, NOI QUI VI CONSIDERIAMO FRATELLI E SORELLE”

Malo stringe il Patto con Nova Venezafondata con il sudore dei suoi migranti

Il gran giorno della firma al Comune di Malo

... La firma è avvenuta a unanno dal viaggio in Brasilecompiuto dalla delegazionemaladense, inviata laggiù con ilcompito di sottoscrivere unpatto di amicizia con la città diNova Veneza, luogo dove la“vicentinità” è stata tramanda-ta...

CRONACHEVICENTINE

Page 10: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

10

Coro El Vajo, cinquant’anni di attivitàdivisi fra cinque direttori. Li ripercorreil libro “Ricordi”, album fotograficoprezioso e struggente, pubblicatocon il concorso della Sicit di ChiampoEra una fredda serata dell’autunno1967. Gli alpini si erano trovati per lacena del tesseramento e alla fine simisero a intonare i canti della “naia”,i canti alpini che accompagnavanole lunghe marcie durante il militare.Qualcuno aveva fatto parte deldisciolto coro “La Falda”. Quantoera bello cantare, unire le proprievoci per ricordare fatti ed emozionivissute.“Che ne dite ragazzi se proviamo afar rinascere un coro a Chiampo”dissero Gin Castegnaro e MoretoBevilacqua, supportati dalla presen-za di Abramo Fracaro che, avendostudiato un po’ di musica, potevadirigere i primi concerti. Così nacque“El Vajo”, che nel primo anno avevapreso il nome di “Coro AlpinoValchiampo”. Il Grande UfficialeBortolo Purgato accettò la presiden-za, Gianni Peranzani la segreteria eMariano Zanconato la tesoreria.Queste sono le radici di un gruppoche mai avrebbe pensato di percor-rere tanta strada nel mondo dellacoralità. Nel 1978 assunse la presi-denza l’ingegner Ferruccio Zecchinche aprì nuovi orizzonti, legandoparte dell’attività al mondo dei nostriemigranti e loro discendenti. Con unrepertorio di canti popolari, ispiran-dosi alla SAT di Trento e alle compo-sizioni di Bepi De Marzi, il corocominciò a crescere, sotto la guidaultraventennale di Candido Lucato,subentrato a Fracaro. I crescentisuccessi hanno portato all’incisionedi ben 10 tra dischi e CD. Oltre mil-lecinquecento le rassegne e concerti

in ambito nazionale e quarantasei letournée all’estero, toccando quattrodei cinque continenti.Le comunità italiane, spesso vicenti-ne in terra straniera, hanno avutomodo di apprezzare El Vajo, che por-tava una ventata di vita popolare,cantando brani conosciuti, inmomenti di grande nostalgia e divelata sofferenza per una patria chetroppo in fretta li aveva dimenticati.Stare in mezzo a loro, ascoltare i lororicordi, commentare insieme luoghiconosciuti nella loro giovinezza, sco-prire legami di parentela sconosciutie conoscenze comuni è stato fanta-stico.Mario Marchesi, Paolo Gioco,Francesco Grigolo i maestri che sisono succeduti dopo Lucato. Nonsolo canto ma tanta umanità hasegnato la vita di questo gruppo,divenuto l’emblema del canto popo-lare dell’intera vallata del Chiampo.

Veicolo culturale, ha curato ben diecipubblicazioni che narrano la storiadella comunità chiampese, tra que-ste “El Vajo, frammenti di storia ericordi”, uscita aggiornata nel 2010 ecurata del Presidente FerruccioZecchin. Da molti anni El Vajo parte-cipa alle attività dell’Ente Vicentininel Mondo, di cui fa parte da moltotempo, per contribuire al manteni-mento dei rapporti culturali con inostri “fratelli” sparsi nel pianeta.

FRA IL 1967 E OGGI CINQUE DIRETTORI, DIECI INCISIONI, OLTRE MILLECIN-QUECENTO FRA RASSEGNE E CONCERTI. SONO I NUMERI DEL COMPLESSOVOCALE DI CHIAMPO, PARTICOLARMENTE CARO ALLE COMUNITÀ DEGLI EMI-GRANTI VICENTINI CHE LO HANNO SPESSO ACCOLTO DURANTE I SUOI TOUR

Mezzo secolo di “Ricordi”nelle foto del coro El Vajo

Il coro El Vajo e (sotto) i Paesi del mondo dove ha cantato

CRONACHEVICENTINE

Page 11: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

11 N.6.2017

Si è svolta alla Casa d’Italia di Zurigol’annuale assemblea generale dellaConfederazione delle AssociazioneVenete in Svizzera (CAVES), unappuntamento particolarmenteimportante avendo all’ordine del gior-no l’elezione del nuovo consigliodirettivo. Ma non solo, vista la pre-senza di un illustre ospite, per altroveneto e presidente di una grandeassociazione (la Bellunesi nelMondo), l’ex assessore alla RegioneVeneto con delega all’emigrazioneOscar De Bona, accolto assieme aFranco Narducci portavoce del FAIM(Forum delle associazioni italiane nelmondo).I cinquanta delegati delle associazio-ni venete operanti in Svizzera chia-mati ad eleggere il nuovo consigliodirettivo, dopo avere ascoltato conattenzione la relazione del presidenteuscente Luciano Alban – centratasulle politiche regionali per i venetiall’estero, sull’attività svolta dallaCAVES e sull’attualità politica inSvizzera, con particolare riferimentoalla votazione referendaria per la cit-tadinanza agevolata – hanno animatoil dibattito mettendo sotto i riflettori ilfuturo dell’associazionismo veneto ela transizione verso nuove generazio-ni e nuove forme organizzative.Il processo di globalizzazione chemuta continuamente, senza per que-sto arrestarsi, ha modificato enorme-mente le forme di aggregazione e dicomunicazione, dilatando a dismisu-ra il ruolo del social network, comeper altro sottolineato da PaoloMartinazzo responsabile dei giovaniveneti nella CAVES. Giovani che,peraltro, risultavano presenti in buonnumero all’assemblea, rappresentantidi quel nuovo flusso migratoriodall’Italia verso il mondo che si distin-

gue dalle precedenti emigrazioni percaratteristiche largamente discusse:questi “expat”, come vengono chia-mati, risultano molto qualificati (sonotanti i laureati), parlano in tanti casi lelingue, hanno idee chiare sul propriofuturo professionale e non provengo-no in larghissima parte dal meridionedell’Italia come accadeva nel secoloscorso. Dall’ultimo rapporto dellaFondazione Migrantes – come harimarcato Luciano Alban – si evinceche il flusso migratorio dalla RegioneVeneto negli ultimi nove anni ha avutoun incremento del 67%, con oltre125mila nuovi espatriati. Siamo evi-dentemente di fronte ad uno scenariocompletamente diverso dal passato.Ma, nonostante qualifiche e compe-tenze, i nuovi emigrati devono affron-tare, così come era accaduto ai loropadri e nonni, difficoltà oggettivenell’inserimento e ricerca del posto dilavoro, con rischi notevoli di precipi-tare in situazioni di precariato difficilida superare. Anche per questo c’è

bisogno delle energie e della qualifi-cata presenza dell’associazionismodegli italiani all’estero, che non haesaurito il proprio ruolo e oltretuttoassicura un contributo considerevoleall’economia italiana. Un dato confer-mato anche da Marco Chiarello, gio-vane neodirettore di una grandeassociazione veneta con terminali inogni parte del mondo, l’associazioneinternazionale Trevisani nel Mondo,che ha stabilito vari accordi con lalocale Camera di Commercio per pro-muovere il sistema Treviso.Uno degli obiettivi principali delnuovo Consiglio Direttivo – formatoda nove persone, cinque delle qualigiovani di recente immigrazione –sarà sicuramente diretto a garantire ilpassaggio generazionale e a darsiun’impostazione organizzativa e ope-rativa che tenga conto dei grandicambiamenti intervenuti nella societàe nelle forme di comunicazione.

(dal Corriere degli Italiani, Zurigo)

ALL’ASSEMBLEA DELLA CONFEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI VENETE SI FAIL PUNTO SUI NUOVI ARRIVI DALL’ITALIA, CARATTERIZZATI DA ALTA SCOLARIZ-ZAZIONE E PROVENIENZA DA OGNI PARTE DEL PAESE

Svizzera, i giovani “expat”danno linfa al Caves dei migranti

Il tavolo di presidenza all’assemblea del Caves

CRONACHEVENETE

Page 12: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

12

COVER STORydi Valeria Mancinie Stefano Beretta

Era il 1917 quando Anselmo Beretta,nato a Sandrigo e originario di Schio,arrivava (dopo lunghe peregrinazionida New York a Buenos Aires e a PortoAlegre) a Caxias do Sul, una cittadinadi circa 30mila abitanti nell’internodello stato di Rio Grande do Sul, il piùmeridionale del Brasile.Questa città, che oggi conta 479milaabitanti, fu fondata da emigrati veneti,inizialmente attivi nelle attività agricolee successivamente fondatori di impre-se industriali nel settore meccanico.Anselmo Beretta, di professione oro-logiaio, aveva conoscenze anche nelcampo dell’oreficeria, in cui operava-no anche alcuni dei fratelli rimasti aVicenza. Tra questi, Giulio e i figliGiuseppe e Luigi, che furono titolaridella FROV (Fabbriche RiuniteOreficerie Vicentine), una della piùantiche aziende del settore diVicenza, che continuò la sua attivitàfino agli scorsi anni ‘80.L’attività commerciale iniziata daAnselmo, la “Relojoaria Anselmo”,specializzata in orologeria e ottica, fucontinuata dopo la sua prematura

morte (avvenuta nel 1925 in un inci-dente d’auto) dalla moglie Augusta,dal figlio Júlio e ora dal nipote ValterBeretta che dirige l’azienda insieme aifigli Leonardo, Adriano e Júlio, nei trenegozi in Avenida Júlio de Castilhos,Shopping Iguatemi e Shopping SãoPelegrino.Quest’anno, in occasione del cente-nario della fondazione dell’azienda,siamo stati invitati come rappresen-tanti della famiglia d’origine a parteci-pare alla cerimonia di festeggiamentosvoltasi il 31 ottobre in un grandecentro commerciale dove è presenteuno dei tre punti vendita “BerettaJoias”.Accompagnati da un quartetto d’ar-chi e alla presenza delle maggioriautorità locali e dello stato del RioGrande, abbiamo avuto il piacere diconsegnare a Valter Beretta e a suamoglie Beatriz, che fin dall’inizio col-labora con lui alla gestione dei negozie dell’attività, un attestato rilasciatodall’Ente Vicentini nel Mondo, che liha resi particolarmente orgogliosi.Per l’occasione la famiglia aveva

commissionato alla docente universi-taria Véra Stedile Zattera la pubblica-zione di una monografia aziendaleche ripercorre la storia del marchiodal 1917 ad oggi, realizzata in edizio-ne limitata, e omaggiata ai 300 invitati.I Beretta del Brasile hanno mantenutoun forte legame ideale e affettivo conla loro terra di provenienza e con iparenti italiani, frutto delle numerosevisite a Vicenza, che abbiamo final-mente potuto ricambiare quest’annoper una settimana tra ottobre enovembre. Beatrice e Leonardohanno studiato italiano, e Adriano haconseguito la cittadinanza, a seguitodi un periodo di studio a Perugia.La comunità veneta a Caxias è moltoattiva e stimata, tanto che le maggioriattività nel settore industriale ed agri-colo, principalmente vitivinicolo, sonotuttora in mano a famiglie di origineveneta. Prova del successo ottenutodai veneti nella regione di Rio Grandedo Sul è il grande “Monumentonazionale per l’Immigrato”, conannesso museo, eretto a cura delgoverno brasiliano nel 1954 e inaugu-

Beretta, orologi centenarifesteggiati a Caxias do SulEra il 1917 quando il sandricense Anselmo fondava in questa città del Brasile un’aziendaorafa e ottica tuttora fiorente. Anche un suo discendente nato a Vicenza è stato invitato acelebrare il secolo di vita assieme alla moglie. Ecco il loro racconto

Page 13: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

rato alla presenza dell’alloraPresidente della Repubblica,Giovanni Gronchi. Anche il mo-numento eretto nel 1933 nella piazzadel Duomo celebra i “pionieri dell’in-dustria vitivinicola della regione colo-niale italiana”.Tutti i veneti brasiliani che abbiamoincontrato ci hanno accolto con gran-de calore e curiosità di avere notiziedella terra di origine. Pochi ormai par-lano ancora l’italiano, in quanto neglianni ’50 il governo brasiliano proibìl’uso di tutte le lingue straniere; tutta-via, soprattutto nelle campagne, èsopravvissuto l’uso del dialetto percui ancora oggi, in particolare con lepersone meno giovani, ci è stato pos-sibile dialogare in dialetto veneto, lin-gua appresa dai nonni e di cui moltiricordano antichi proverbi e modi didire.Le principali tradizioni che si sonomantenute nel tempo dalla terra d’ori-gine sono quelle gastronomica e viti-vinicola, tanto che le maggiori azien-de vinicole brasiliane, come Miolo,Valduga, Tonet, sono state fondateda veneti e trentini. Nella regione siproducono ottimi vini rossi, principal-mente Merlot e Cabernet, e spumantida uve Chardonnay.La polenta (anche in versione “poentafrita”) non manca mai sulle tavole, e ilpiù popolare piatto locale è il gallettoarrosto “di primo canto” (in italiano);

ma non mancano le trippe, i “radici”,la “minestra de fegatini”, il “bacalá”e i “crostoli”. Tra i dolci caratteristiciil “Sagu de vinho tinto”, fatto conmosto di vino rosso fermentato epalline di manioca, accompagnatoda crema.La regione consiste in un altipianocon ampie zone boschive dallavegetazione lussureggiante e da unapeculiare abbondanza d’acqua. Ècaratterizzata da un clima tempera-to, con inverni freschi (che raramen-te vedono l’arrivo della neve) edestati temperate in cui a stento siraggiungono i 30 gradi.L’albero nazionale è una bellissimaconifera detta araucaria, a cui i primimigranti dovettero molto in quanto,durante i difficili inizi di messa acoltura dei terreni boscosi, unaimportante fonte di sostentamentoera costituita dai “piñones”, grossisemi dal sapore di castagna chevenivano consumati bolliti o arrosti-ti. Oggi l’araucaria è una pianta pro-tetta, ma la tradizione di consumarei piñones è testimoniata dai nume-rosi baracchini che si incontranolungo le strade al di fuori delle cittàdove è possibile gustare un cartoc-cio di piñones con pochi reais(moneta locale).In questa regione alcune città elocalità hanno mantenuto i nomiimposti dai fondatori veneti, per cui

si possono incontrare Nova Padua eGaribaldi, e alle porte di Caxias per-fino un Monteberico. Interessante lacittà di Bento Gonçalves (rivoluzio-nario che combatté con Garibaldi)che si apre alla Vale dos Vinhedos,una vallata fatta di ordinati vigneti,fattorie di pietra e legno e chiesedagli aguzzi campanili.Nella Serra Gaùcha ci hanno colpitola bellezza e ricchezza della natura.Ci si può infatti imbattere, ancheappena fuori dalle grandi città, inuna sorprendente ricchezza di florae di fauna. Alberi maestosi, conifere,palme, banani, liane; colline punteg-giate di laghetti, con fiori coloratissi-mi e nuvole di grandi farfalle vario-pinte.Anche in città al mattino si vienesvegliati dal canto di una grandevarietà di uccelli e, alzando gli occhi,è facile vedere roteare gli urubù dallatesta nera, dei piccoli avvoltoi chetalvolta giungono persino ad entrarenelle case, come ci ha raccontatoBeatriz che una mattina ne ha trova-to uno in salotto. A dire il vero, nep-pure questa regione è stata rispar-miata dalla crisi economica mondia-le, ma in generale si ha l’impressionedi un buon tenore di vita medio, deri-vato dall’operosità e dall’intrapren-denza dei discendenti dei nostriconterranei, che hanno saputo trarreprofitto dalle grandi opportunità cheoffre una terra ricca di risorse.Lo stato è occupato in gran partedalle Pampas, immense pianureerbose utilizzate in passato per l’al-levamento e ora prevalentementecoltivate a soia. Forse per questo lepopolazioni locali si sentono “gau-chos”, appartenenti a quei primicoloni e allevatori di bestiame che siinsediarono in quelle terre lottandoper l’indipendenza. Una condizionetrasversale che condividono con glistati confinanti della zona, Paraguay,Argentina e Uruguay.In quest’area di massiccia immigra-zione italiana, tedesca e svizzera èpossibile respirare un’integrazionefelicemente realizzata, unitamente auna fierezza delle proprie radici checi ha portato a tornare con la consa-pevolezza che i veneti hanno lascia-to un segno indelebile in territori cosìlontani dalla propria terra.

I NUOVI VICENTINIGLOBALI I BRASILE

COVERSTORY

Valter Beretta ha appena ricevuto l’attestato di Vicentini nel Mondo

13 N.6.2017

Page 14: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

RADICI

Dal Neolitico a Lina Baucela millenaria storia di Brendola RISuLtA dI gRAndE SuggEStIonE RICoStRuIRE IL dEStIno dEL pAESE BERICo,

fIoREntE In EpoCA RoMAnA E oggI popoLAto dA SEttEMILA ABItAntI, fRA CuI I

pAREntI dI quEStA SIgnoRA, EMIgRAtA pER AMoRE In BELgIo nEgLI AnnI ’60.

ALtRI dELLA StESSA fAMIgLIA SI Sono InVECE InSEdIAtI nEgLI StAtI unItI, dA CuI

hA fAtto RItoRno In VISItA VICtoRIA, nIpotE dI pIEtRo BAuCE, CLASSE 1888. VIVE

InVECE In AuStRALIA ARtEMIo nAndApI, InContRAto un Anno fA A LuSIAnA

terra da cui è partita la sua storiafamiliare. Il sindaco le ha consegnatouna copia del volume “Brendola con-temporanea”, nonché una targa, atestimonianza di una legge del cuorepiù forte dello scorrere degli anni.Ma con i Bauce non finisce qui. Il 14novembre scorso, sempre inComune, si è celebrata la festosaaccoglienza di una “brendolana nelmondo” in visita, la compaesana LinaBauce. Nata a Brendola 84 anni fa,negli anni ‘60 Lina si reca in Belgioper fare da madrina alla figlia del fra-tello Giuseppe, emigrato in Valloniaanni prima. Il Belgio però le rapisce ilcuore, letteralmente. Infatti in occa-sione di questo viaggio al nord, Linaconosce colui che diventerà il suofuturo marito, Giovanni Roth. I due sisposano e vanno quindi a stabilirsinei dintorni di Liegi, precisamente nelvillaggio di Cheratte, dove Giovannilavora per anni come minatore nellalocale miniera di carbone, ora abban-donata e diventata, grazie alle sueparticolari architetture, interessantemeta per il turismo fotografico.Giovanni, purtroppo, è venuto a man-care di recente, ma Lina continua adessere una testimone della “brendo-lanità” nel mondo, sostenuta in que-sto dai legami stretti con la partedella famiglia residente in Italia. E,proprio in occasione di una visita nelnostro Paese, Lina Bauce è stataaccolta, insieme con i suoi parenti, tracui il fratello Giancarlo, originario diVo’ di Brendola ma residente adAltavilla, nella sala consiliare del

comune di Brendola dal sindacoRenato Ceron, unitamente ai consi-glieri Gaetano Rizzotto e DaniloCracco.“Come sindaco – ha dichiarato nel-l’occasione Ceron – sono orgogliosodi aver accolto la visita di una cittadi-na che risiede all’estero. Il suo, comequello di tutti gli altri brendolani nelmondo tornati a visitare il nostroamato paese, è l’esempio del legameindissolubile che lega questi uomini edonne alla terra dei loro padri”.Sempre in teme di “brendolanità,ricordiamo che nel 2016 la tradiziona-le Giornata dell’Emigrante, svoltasi aLusiana, è stata caratterizzata dalla

La storia dei Bauce, famiglia emigratada Brendola negli Stati Uniti durante ilsecolo scorso, ha avuto una felicenarrazione nei paese berico, dove iBauce attuali si sono ritrovati grazie alprodigarsi di Arcangela Murzio.Risalire indietro nel tempo, alla cacciadei legami della propria famiglia persinell’intricato labirinto dei più diversidestini di vita: questa la missioneintrapresa dalla professoressaArcangela Murzio, donna di cultura estudiosa appassionata che, sullaspinta della madre Cecilia Bauce, si èmessa in moto alla ricerca dei legamicon quel ramo della famiglia emigratoin America ancora negli anni ’20 delsecolo scorso. Un lavoro che le haconsentito di entrare in contatto conVictoria De Michiel, nipote di nonnoPietro, nonché fratello di CarmelaBauce.Pietro Bauce nacque nel 1888 a Vo’di Brendola, nella stessa casa ancoraoggi di proprietà di Maria BericaBauce. Sua nipote Victoria vieneinvece da Torrington, nelConnecticut, e con lei a Brendola ègiunto il marito Francis Patrick, di cuiporta il cognome. Victoria, Arcangela,Maria Berica, e tutti gli altri: l’alberogenealogico, contando quanto si èallargata la famiglia al di qua e al di làdell’oceano, conta oggi quasi 140caselle. Non poche in una Brendola icui attuali abitanti sono settemila.Victoria Patrick in paese è stata rice-vuta dal sindaco Renato Ceron, nelcorso di una cerimonia in cui ha potu-to accogliere tutto l’abbraccio della

14

Artemio Nandapi e signora assieme al consi-gliere Danilo Cracco

Page 15: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

rinvenimenti di materiale archeologi-co, alcuni dei quali sono esposti nellasala consigliare del palazzo munici-pale.La scoperta più importante, comun-que, risale al 1995 quando, in localitàSoastene, venne rinvenuta una stradarisalente al Neolitico, epoca preistori-ca in cui Brendola era già abitata.Allo sviluppo demografico del territo-rio diede molto impulso la costruzio-ne, nel 148 a.C., della Via Postumia,che per di qua transitava. Tra il 49 e42 a.C. Vicenza divenne Municipiume la zona di Brendola venne concessain premio ai soldati veterani, il checomportò, anche grazie ad interventidi bonifica, l'ampliamento della zonaabitativa nella zona bassa della pia-nura. Con la fine dell'impero romanole zone pianeggianti pian piano ven-gono a spopolarsi e gli insediamentiabitativi rimangono solamente nellezone più elevate. Solamente con l'ini-zio del Medioevo riprenderanno ilavori di bonifica che consentirannol'utilizzo delle aree pianeggianti. La storia di Brendola, tuttavia, siaccentra attorno al suo castello (oRocca dei Vescovi), che per moltisecoli rappresentò la struttura delpotere, nonché il centro di una giuri-sdizione civile e vescovile. Il primoaccenno storico al Castello lo si hanel 983 in un privilegio concesso daOttone III al vescovo di Vicenza. Nellaseconda metà del XI secolo, durantele lotte per le investiture tra il papa el'imperatore, numerose furono le lottetra nobili e vescovo che, avendoBrendola come teatro, si protrasserosino al XII secolo.Dal Neolitico alle famiglie di LinaBauce e Artemio Nandapi: una sola,millenaria e “brendolana” storia.

15

partecipazione di una rappresentanzadel Comune di Brendola, comune chenei secoli scorsi, come tutto ilVicentino e il Veneto più in generale, èstata terra di emigrazione. A rappre-sentare il Comune c’era il consigliereDanilo Cracco, tra l’altro componentedel consiglio di amministrazionedell’ente Vicentini nel Mondo, presie-duto da Marco Appoggi.Ad accompagnare il consigliereCracco spiccava la presenza diArtemio Nandapi, emigrato daBrendola per l’Australia, destinazioneMelbourne, nell’ormai lontano 1967.Artemio Nandapi, in Australia haconosciuto la moglie Lina, donna daigenitori di origini siciliane, anch’essainnamorata dell’Italia e di Brendolacome del resto lo sono i loro due figli.Nandapi, insieme alla sua famiglia,frequenta da sempre il circoloVicentini nel Mondo di Melbourne, dicui è socio.“Ora che sono in pensione e in salute– diceva nell’occasione Artemio –almeno ogni tre anni torno con miamoglie a Brendola e trascorro nelpaese della mia infanzia tutta l’estate.Quando sono qui in vacanza mi sem-bra di ritornare giovane e incontrosempre molto volentieri tanti mieivecchi amici. Con mia moglie poigiriamo il Veneto e l’Italia”.“Anche quest’anno prima di ripartire– ci confidava Nandapi - devo ritorna-re a Longarone; nell’ottobre del 1963,infatti, ero alpino a Belluno e la nottedella tragedia del Vajont giunsi sulposto insieme a tutti gli altri alpini persoccorrere i sopravvissuti”. “Rimasi

sul luogo del disastro per due setti-mane – conclude – e quel ricordoterribile si è come stampato nellamia coscienza”.La Giornata di Lusiana, alla qualeerano presenti molti sindaci e autori-tà locali, si era aperta con il conve-gno sul tema “Emigrazione, oppor-tunità di relazioni”, dove risaltaval’ intervento del l ’ambasciatoreAdriano Benedetti, originario diVicenza. Presenti con lui, oltre al sin-daco di Lusiana Antonella Corradin,il presidente del consiglio regionaleRoberto Ciambetti, l’assessoreregionale con delega ai flussi migra-tori e veneti nel mondo ManuelaLanzarin, e i senatori RosannaFilippin e Giorgio Santini.Nella chiesetta Dell’Emigrante diVelo di Lusiana il delegato per lapastorale dei migranti della Diocesidi Padova, mons. Elia Dal Ferro,celebrava la rituale essa, al terminedel quale si svolgeva il tradizionalepranzo, in un clima misto di festa enostalgia che sempre permea di unfascino particolare le iniziative ispi-rate dalle vicende dell’emigrazione.L’effetto “amarcord” diventa ancorapiù suggestivo in un paese dalla sto-ria millenaria come Brendola, che haun lontano passato, testimoniatoanche da numerosi reperti archeolo-gici rinvenuti in diverse località delsuo territorio. La prima segnalazionedi ritrovamenti di epoca romana risa-le al 1682, quando venne rinvenutauna tomba intatta con corredo com-posto di vasi di terracotta. Dal 1946in poi si sono succeduti numerosi

N.6.2017

Lina Bauce assieme al sindaco di Brendola, Renato Ceron

Lina festeggiata dai compaesani nel giorno delsuo ricevimento in Comune

RADICI

Page 16: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

RADICI

Viaggio Brasile-Valstagnaper ritrovare la casa del bisnonno L’AntEnAto In quEStIonE è L’EMIgRAntE pIEtRo LAzzARottI, SALpAto BAMBInodA gEnoVA nEL 1892 ASSIEME AI gEnItoRI E AI SEI fRAtELLI pER CERCARE foRtu-nA nELLA CoLonIA ItALIAnA dI MARIAnA pIMEntEL. fRA IL 1994 E IL 2010, un BISnI-potE CoMpIE A RItRoSo IL Suo VIAggIo In CERCA dI unA CIttAdInAnzA ItALIAnA,MA AnChE dI un’IdEntItà fAMILIARE. nEL pAESE AffACCIAto SuL BREntA RIn-tRACCIA L’ABItAzIonE dEgLI AVI, oLtRE A SCopRIRE I SEgnI dI un pASSAto ChE gLIAppARtIEnE: I CAdutI In guERRA, LA CoLtIVAzIonE dEL tABACCo, LE RApIdE dELfIuME

erano poche. Al vice-consolato mihanno orientato a iscrivermi in unalista d'attesa per la richiesta della cit-tadinanza italiana, nel mentre tentavodi trovare il certificato di nascita dimio bisnonno in Italia. A questoscopo ho scritto a tutte le parrocchiedi Bassano, dato che questo avo eral'unico riferimento presente nei docu-menti e di lui avevano dato notizia imembri più anziani della famiglia.Anche se non ho avuto risposta dalleparrocchie, ho proseguito con la rac-colta di documenti della famiglia.Anche facendo ricerche su internet,non appariva nessuna nuova pista.Nel mentre, nel 1998, mi sono trasfe-rito nella città di Goiânia, nell'altopia-no centrale del Brasile, e lì, nel 2004,ho conosciuto un italiano, GiancarloChimetto, che giocava a tennis nelgruppo di cui facevo parte. Dopomolte partite e molte chiacchiere, miha detto che con molta probabilità lamia famiglia sarebbe stata oriundadel Veneto, regione del nord d'Italia, eche poteva esserci stato un cambiodella 'o' per la 'i' nel momento di farei certificati in Brasile, pratica comunein quel periodo. Giancarlo Chimettomi ha anche detto che a Valstagna, inval Brenta, il cognome Lazzarotto èmolto comune. Quando gli ho spiega-to tutti i miei sforzi per trovare il certi-ficato di nascita di mio bisnonno inItalia, e i miei insuccessi, mi ha chie-sto di dargli i documenti, prometten-domi che nel successivo viaggio in

Italia sarebbe andato in cerca del cer-tificato del mio bisnonno. Gli ho con-segnato i documenti senza moltesperanze, dato che per più di diecianni avevo continuato la ricercasenza aver mai trovato nulla.Invece, dopo due mesi, ho ricevutouna chiamata dall'Italia, dalla città diValstagna, da dove GiancarloChimetto mi informava che aveva inmano il certificato di nascita di miobisnonno e che io ero un Lazzarotto enon Lazzarotti. Sono rimasto com-mosso, ma allo stesso tempo pru-dente, principalmente perché Pietro èun nome comune. Ma non appenaChimetto è arrivato a Goiânia, sono

Nel 1994, quando ho deciso di anda-re in cerca di informazioni sulla miaascendenza italiana, con l'obiettivo diottenere la doppia cittadinanza, nonpotevo immaginare come la storiadella mia famiglia fosse stata oscura-ta o, più semplicemente, trascurata.Tanto per rendere l’idea, lo stessonome Lazzarotti, così noto in Brasile,in Italia, in verità, era Lazzarotto, stor-piatura per cui si possono ipotizzarevarie cause, come il camuffamento diun’italianità non gradita ai tempi delfascismo, l'isolamento delle famiglienelle colonie, nonché il loro continuospostamento per città e uffici anagra-fici.Dopo tanti anni di intense ricerche escoperte, posso dire che conoscereun poco della mia storia e delle mieradici mi ha lasciato più sereno, piùfiducioso nel futuro, anche se il per-corso di ricostruzione di questo puz-zle non è stato facile. Pur tuttavia, inmezzo a tante imprecisioni, incertez-ze e lentezze burocratiche, sonodivenuti più forti certi legami familiarie, al tempo stesso, ho incontrato per-sone che mi hanno aiutato, diventan-do parte anche loro del mio camminoe della storia della famiglia Lazzarotti.Tutto è cominciato quando nel 1994,alle soglie della laureaall'Universidade Federal de SantaCatarina, a Sud del Brasile, ho decisodi recarmi al vice-consolato italiano diFlorianópolis. Le informazioni cheavevo sull'origine della mia famiglia

16

di Ari Lazzarotti*

Ari riceve un libro in omaggio dal sindaco diValstagna, Angelo Moro

Page 17: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

nello stato brasiliano di São Paulo.Da lì si sono diretti a Porto Alegre,nello stato brasiliano del Rio Grandedo Sul e si sono insediati nellaColonia Italiana di Mariana Pimentel,territorio di Porto Alegre. Qui ilcognome Lazzarotto è diventatoLazzarotti.Nel novembre del 2010, centotrentaanni dopo, ritorna in Italia il primodiscendente diretto di Pio. Io, AriLazzarotti Filho, vicentino di quartagenerazione di Pio, bisnipote diPietro Lazzarotto, arrivo al paese incerca delle mie origini. Il viaggio èpiuttosto personale e introspettivosenza nessuna pretesa, voglio soltan-to conoscere e vedere da dove è par-tito il mio bisnonno. Sono arrivato dasolo, mi sono sistemato in un piccolo

17

andato da lui a prendere il documen-to per avere la certezza che era pro-prio quello che da tanto tempo cerca-vo. Ho controllato nome del padre,nome della madre, data di nascita, edera tutto quanto corretto.Avevo in mano un documento, dovesi leggeva che all'origine non erava-mo Lazzarotti ma Lazzarotto, perciòho contattato il consolato italiano persapere se le pratiche di cittadinanzapotevano essere avviate da questanuova prova a disposizione. Dopodue mesi mi hanno chiesto di conse-gnare tutti i documenti per formaliz-zare la richiesta di cittadinanza. A quel punto ho coinvolto mio padre,che ama fare delle ricerche su parentie documenti sin da quando era inse-gnante in un paesino dello stato bra-siliano di Santa Catarina dove moltidei suoi allievi non avevano certifica-to di nascita, di battesimo o di matri-monio, per cui, quando morivano,non avevano nemmeno quello dimorte: persone mai esistite ufficial-mente per lo stato brasiliano. Ricordoche mio padre, quando è stato mini-stro, in un unico giorno aveva dovutofare il certificato di nascita e di matri-monio di un tale, e subito dopo gli ètoccato firmare quello di morte per-ché intanto il tipo era deceduto.A quasi due anni dall’inizio delle pro-cedure, abbiamo ricevuto una letteradel Comune di Valstagna dove siapprendeva che mio padre, miamadre, io, mio fratello e mia sorella

eravamo tutti e cinque cittadini italiani.Con in mano i dati del paese di origi-ne e la storia del vero cognomeLazzarotto, in Brasile mio cuginoAndré Lazzarotti e mio zio AiresLazzarotti hanno fatto una bella rico-struzione di tutta la famiglia, organiz-zando una parte di questa storia in trelibri. Nell’anno 1892 i miei trisavoli PioLazzarotto e Angela Cavalli assiemeai loro sette figli - Giacomo, Antonio,Antonia, Domenico, Corona,Margherita e Pietro - si sono spostatida Valstagna, piccolo paese in pro-vincia di Vicenza, fino al porto diGenova e da lì si sono imbarcati inuna nave diretta al Brasile, inSudamerica. Dopo un mese di viag-gio sono sbarcati nel porto di Santo,

N.6.2017

Una veduta di Valstagna

Monumento ai caduti di Valstagna nella PrimaGuerra Mondiale

RADICI

Page 18: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

18

RADICI

albergo e, dopo un breve riposo,comincio a girare e a osservare lecase, le persone, la montagna, ilfiume. Valstagna, duemila abitanti, sitrova nella provincia di Vicenza, nelVeneto, Nord d'Italia, localizzata inuna valle, tra due alte montagne chedelimitano il suo territorio, nel cuicentro scorre virtuoso il fiume Brenta,creando un paesaggio accogliente,bello e allo stesso tempo pittoresco.Le abitazioni si susseguono lungo ilfiume una attaccata all'altra, a ridos-so delle montagne quasi fino a con-fondersi con esse, dando origine adun suggestivo paesaggio naturale-urbanizzato. Ci sono alcune immagini che mi col-piscono a fondo. Come il monumentoai caduti costruito lungo la rivieraGaribaldi. E' lì che provo la primaforte emozione nel vedere la lista deicaduti della Prima Guerra Mondiale:leggo molti cognomi, trovandovinumerosi Lazzarotto e Cavalli ... icognomi dei miei antenati. Questomonumento è resistito integro anchedopo la disastrosa alluvione del 1966.Quel terribile Brenta, che all’epoca hadevastato gran parte del paese, ora sipresenta con i suoi colori e le sue lim-pide e impetuose acque, diventatepalestra per molte attività sportive: lapesca, il rafting, e la canoa, disciplinache ha fatto emergere molti campionicome Pierpaolo Ferrazzi che ha con-quistato la medaglia d'oro alle olim-piadi di Barcellona del 1992 .Visitando il Museo Etnografico delCanal di Brenta, ospitato nell'anticopalazzo Perli, provo la seconda emo-zione forte. Qui trovo la risposta aun'incognita che mi ha sempreaccompagnato: da sempre non rie-sco a comprendere come mai lanostra famiglia in Brasile abbia colti-vato il tabacco per due generazioni.Ora a Valstagna ho trovato la più

esauriente spiegazione. Ho visto nelmuseo la storia della locale produzio-ne di tabacco, e vi ho riconosciutomolti attrezzi, tecniche e pratiche diuna lavorazione agricola non moltocomune in Brasile, ma presente nellastoria di tre generazioni della nostrafamiglia.Intanto, la notizia del mio arrivo inpaese si è diffusa velocemente. Dibuon mattino, mentre ammiro il pae-saggio lungo la riviera, un signore,avvicinandosi e guardandomi fissoesclama: “Questa è una fisionomiatipica di un Lazzarotto”. E’ BenitoSasso, ex sindaco del paese. Con luiinizio un’intensa e interessante con-versazione. Gli riferisco il motivo dellamia visita e subito capisco che nonsolo conosce la storia dell'emigrazio-ne italiana in Brasile, ma addirittura èstato nello Stato di Santa Caterina, eper la precisione a Concordia, ilpaese dove io sono nato. Là ha avutol'opportunità di sostare con alcunicolleghi, facendo visita agli ammini-stratori di quella municipalità assiemea una nutrita presenza di emigranti diorigine italiana. In occasione di un secondo ritorno aValstagna spero di trovare il luogo eforse anche l'abitazione del bisnonnoPietro. Dopo una breve ricerca in par-rocchia, nel registro delle nascite rin-vengo, con grande emozione, l'indi-rizzo: Via San Gaetano n. 274.Accompagnato dal mio amico refe-

rente raggiungo subito la contrada einizio le ricerche interpellando glianziani del posto. Trovo grandedisponibilità e collaborazione, anchese non mancano difficoltà nell'indivi-duazione dell’edificio, dato che, dopola seconda guerra mondiale, è statavariata la numerazione civica. Allafine vengo premiato, perché la miatenacia favorisce un dialogo cosìapprofondito con i presenti da far rie-mergere il ricordo dell'esistenza, nellepropaggini del Sasso Rosso, delbosco di proprietà del mio antenato.Da qui i ricordi menano in breve allacasa che i Lazzarotto abitarono primadi emigrare in Brasile con i loro settefigli. Nello stesso giorno vengo rice-vuto dal sindaco di Valstagna e inter-vistato da un giornalista del posto. Questi sono i primi contatti con il mioantico paese. Sono fermamente con-vinto di dover tornare con più calma epiù tempo a Valstagna, per conversa-re con gli abitanti e per conosceremeglio questi suggestivi agglomeratidi case, attorniati da vecchie e solide“masiere”, caratteristici muri sassosicarichi di storia e di significato per lanostra famiglia, perché è proprio daqui che il mio saggio e coraggiosoantenato ha deciso di emigrare inBrasile, e lì di costruire una nuovastoria.

*Vicentino di quarta generazione in Brasile (hacollaborato Benito Sasso)

Qui forse abitavano i LazzarottoBenito Sasso (a destra) mostra ad Ari dovepoteva trovarsi il bosco del trisavolo Pio

Museo Etnografico Canal di Brenta

Page 19: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

19 N.6.2017

RADICI

La segnalazione di un cultore di storialocale ha consentito di recuperare inun archivio privato l’originale del“Dizionario Vicentino-Italiano” scrittoda Giulio Nazari per le scuole ele-mentari del nostro territorio, stampa-to nel 1876 dalla Tipografia Bianchi.Nazari ha “confezionato” analoghepubblicazioni per gli scolari venezianie del Bellunese, un manuale per lapubblica Istruzione Primaria (1878),un saggio storico-critico sulla“Tragedia Italiana” (1885) e sulleopere di Cesare Lombroso (1887),nonché altri scritti , tra cui un opusco-lo per le nozze del marcheseGiacomo Gonzati con Francesca DaPorto (Vicenza, Paroni, 1855).L’edizione anastatica, che ha conser-vato il fascino antico dell’originario“Dizionario Vicentino-Italiano conregole di grammatica” a uso dellescuole elementari, comincia con l’or-tografia, si conclude con la coniuga-zione dei verbi, e contiene un corpo-so campionario di 5850 voci e 2470frasi proprie del dialetto vivo di queglianni lontani.La ristampa avviene dopo centotredi-ci anni dalla prima edizione. Essa illu-stra un metodo che, ancor oggi, con-serva originali pregi e che ottenne unpremio al IX Congresso Nazionale diPedagogia in quel di Bologna. Essa è stata accolta con particolareinteresse da coloro -e sono molti-che hanno il culto delle tradizioninostrane e un occhio di riguardo alproblema di non far scomparire,come si tende, il dialetto, parte dellastoria civile di uomini e di comunitàche espressero non poca saggezza eferma rassegnazione di fronte alle dif-ficoltà di un mondo in mutamento.

La prima segnalazione del dizionarioci venne dall’amico Giorgio Lanza,personaggio che in fatto di tradizioniculturali vicentine non ha molti con-correnti e che è in possesso di unarchivio personale con parecchiomateriale inedito. Lanza aveva notatoil dizionario in casa del generale NiloRossi, il quale l’aveva a sua volta ere-ditato con altri volumi dal padre, notosocialista riformista di vaga tendenzasansimoniana ed editore di pubblica-zioni varie e di giornali, tra cui il diffu-so quotidiano “La Provincia diVicenza” dei primi decenni del ‘900,soppresso nel 1927 dai fascisti.Tutto sarebbe rimasto allo stato disemplice scoperta, se il giovane edi-tore Gilberto Padovan non avessedeciso di impegnarsi nella riedizionedel volumetto che ha presentato, agiugno, con il linguista ManlioCortellazzo nei chiostri di SantaCorona. L’editore Padovan ha colto ilvalore della pubblicazione senzatroppa opera di convincimento daparte di chi scrive e dell’amicoAntonio Stefani. Segno di entusiasmoe di una editoria emergente che siaffida alla bravura e all’intuizione pro-fessionale.L’opera del Nazari si colloca nelprimo periodo post-unitario quando,è risaputo, “Fatta l’Italia occorrevafare gli Italiani”...

… Al censimento del 1871, 37milaerano gli abitanti di Vicenza: su18mila uomini soltanto 7mila sapeva-no leggere e scrivere, 840 soltantoleggere. Delle 18mila donne, 10milasapevano leggere e scrivere e 390solo leggere. Per il prefetto di Vicenzal’istruzione seguiva un andamento

perfettamente regolare. La percen-tuale degli analfabeti in tutto il Venetoera molto alta, nell’area vicentina arri-vava al 50%. I miglioramenti neglianni che seguirono all’annessionenon furono apprezzabili, anche seuna modificazione in meglio si eraavuta perché nel 1866, all’atto del-l’unificazione, l’analfabetismo rag-giungeva il 69% dei ragazzi in etàscolare, a cui si aggiungevano gliadulti nella stragrande maggioranzasenza un minimo di istruzione. Eranole ragazze, in particolare, a non fre-quentare le scuole anche perché, perloro, non ne esistevano. Tra il 1876 eil 1877 erano oltre 9mila gli alunni nonfrequentanti l’anno scolastico, conqueste motivazioni: 2600 per l’ecces-siva lontananza della scuola dalla loroabitazione; 1200 per l’estrema pover-tà delle loro famiglie; 4500 per l’indo-lenza dei loro genitori; 640 per causedi malattia e 364 per mancanza discuole femminili. La metà dei ragazziin età scolare, dunque, non frequen-tava per cause non dipendenti dallapropria volontà.

E’ STATO DI RECENTE RISTAMPATO DALL'EDITORE GILBERTO PADOVAN IL“DIZIONARIO VICENTINO-ITALIANO E REGOLE DI GRAMMATICA” (PREZZO DICOPERTINA EURO 35), EDITO NEL 1876 DA GIULIO NAZARI. NE RIPORTIAMOPARTE DELL’INTRODUZIONE CHE NEVIO FUREGON, INDIMENTICATO GIORNALI-STA DEL GAZZETTINO DI VICENZA, SCRISSE PER LA PRIMA RISTAMPA, EDITADA PADOVAN NEL 1989.

Quel dizionario pubblicato nel 1876perché i vicentini diventassero italiani

di nevio furegon

Page 20: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

GRIFFITH/ Melbourne / wollongong

FLORES DA CUNHA / SERRA GAUCHA / NOVA VENEZA

toronto / Ottawa

MONDELANGE

Losanna

ICIR

COLI

NEL

MON

DO

20

Page 21: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

CIRCOLO DI Flores da Cunha

BRASILE

Noi, giovani brasilianefiere di essere anche vicentineCosì recita il senso del bellissimo messaggio ricevuto per l’anno nuovo dalla neopresi-dente di questo circolo del Rio grande do Sul, motivata a perpetuare le radici beriche diun’intera comunità assieme alle altre componenti di un direttivo molto “rosa”. primoobbiettivo: promuovere la cucina e le ricette dei propri avi

nizzare rassegne di film ed eventi cul-turali ispirati dal nostro Paese.E’ la scia che hanno tracciato i mieipredecessori alla presidenza: il “fon-datore” Pedro Ferrari e via via i suoisuccessori Floriano Molon, GisselyLovatto e Denise Demoliner. Ho ogniintenzione di svilupparla, puntando suiniziative importanti come i corsi dicucina vicentina, e promuovendo rap-porti più intensivi con gli altri circoli diemigranti del Rio Grande do Sul.Quest’ultimo intento viene favoritodall’adesione di Flores da Cunha alComitato Veneto del Rio Grande doSul, noto come COMVERS, promotorenegli ultimi anni di un qualificante pro-getto come l’installazione di cinquevenetissimi leoni alati, scolpiti con ilconcorso della Regione Veneto. pertrovare posto nelle piazze di AntonioPrado, Ilopolis, Santa Tereza,Sobradinho e, per l’appunto, Flores.Adesione molto convinta, la nostra diFlores da Cunha, tanto che io e altriabbiamo rappresentato il circolo aSanta Tereza, dove era in programma

la cerimonia di consegna dei cinqueleoni da parte del governatore delVeneto, Luca Zaia.A rafforzare nel modo più coerente epromettente il direttivo altre giovanidonne, motivate quanto me: la vice-presidente Beatriz Molon Andreazza,psicologa, figlia di Geraldino e RosaliaMolon da Arzignano, la segretariaGissely Lovatto Vailatti, professoressadi storia, brasiliana di quarta genera-zione da parte paterna, e addirittura diquinta da parte materna, oltre alle giàcitate Demoliner e Schiavenin.Completano il quadro delle cariche iltesoriere Darci Dani, enologo con ori-gini a Quargnenta, il consigliere AlexEberle, e i revisori dei conti PedroFerrari, Floriano Molon e MichaelMolon.A nome mio, di tutti i miei colleghi didirettivo, e di tutta la bellissima comu-nità vicentina di Flores da Cunha imigliori auguri di uno splendido 2018 atutti i lettori di Vicentini nel Mondo.

• Presidente del circolo di Flores da Cunha

di graziela Mazzarotto*

Il 7 novembre scorso sono stata elettapresidente del circolo Vicentini nelMondo di Flores da Cunha; un grandeonore debuttare in questo ruolo, cheassumo sapendo che sarò affiancatada altre giovani donne: la vicepresi-dente Beatriz Molon Andreazza, lasegretaria Gissely Lovatto Vailatti (expresidente), le consigliere DeniseDemoliner (ex presidente pure lei) eVivian Schiavenin.Non trovo che sia un caso la nostragioventù anagrafica se guardo allastoria e alla genesi del nostro circolo,nato il 18 febbraio 2002 con un preci-so intento: salvaguardare e diffonderei valori delle tradizioni del Paese d’ori-gine delle nostre famiglie, l’Italia, ado-perandosi perché restino sempre vivi,calati nell’attualità, in grado di rafforza-re la nostra identità di brasiliani di ori-gini italiane.Io, figlia primogenita di ArcizioMazzarotto e Rosalina Biondo, sonovicentina di terza generazione ancoramolto legata alla terra dei miei avi, alfascino esercitato dal suo richiamo.Ne sono consapevole anche nella miavita quotidiana di insegnante di storiaalla scuola media, docente quindi diuna materia che è come se ce l’avessinel sangue, talmente sono gelosacustode delle mie radici venete, le cuidiramazioni portano nel Vicentino, aSan Vito di Leguzzano, ma anche nelTrevigiano, a Ponzano. Paesi che sonoorgogliosa di rappresentare qui inBrasile.Questo senso di appartenenza allaterra degli antenati è condiviso damolti giovani di origini venete che vivo-no a Flores da Cunha, cittadina del RioGrande do Sul, i cui trentamila abitantisono abituati quasi a “parlare italiano”grazie all’attivismo del nostro circolodei Vicentini nel Mondo, che promuo-ve corsi di lingua italiana, oltre a orga-

Veduta di Flores da CunhaGraziela Mazzarotto

21 N.6.2017

Page 22: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

22

CIRCOLO DI Griffith

AUSTRALIA

Mary, vent’anni da segretariauna premiazione piena di ricordi

ritrovarsi con amici vicentini, inun’epoca in cui i circoli d’Australiaerano guidati da presidenti qualiPiergiorgio Cappellotto a Melbourne,Joe Rosa a Sydney e SebastianoRevrenna a Myrtleford. Sempre gradi-tissime anche le occasioni di incontrocon il compianto Danilo Longhi, chepiù volte si faceva vedere in Australiain veste di presidente dell’EnteVicentini nel Mondo. Mary ha ricoperto il ruolo di segreta-ria anche dell’attuale presidenteBeniamino Fabris, per cui, durante lacerimonia, ha ricordato tutte le voltein cui si è messa in auto con lui e suamoglie Rosina, compreso un memo-rabile viaggio a Canberra quando(ancora non esisteva il navigatore) sisono persi, riuscendo ad arrivare alconvegno giusto in tempo per l’iniziodella seduta.La storica segretaria ha infine ricordatoil suo viaggio in Italia compiuto nel1996, assieme a Bruno, per ritirarel’attestato di immigrazione vicentina:Mary è nata infatti in Australia e quella

è stata la prima volta in cui ha viag-giato oltreoceano. Affettuosa e bellis-sima l’accoglienza ricevuta dai suoiospiti vicentini durante quel viaggioalla scoperta delle proprie radici.Ringraziando per il riconoscimentoricevuto, Mary Beroldo ha auguratoogni bene alla sua sostituta, la nuovasegretaria, Marisa Martinello.

Mary riceve la targa dal PresidenteBeniamino Fabris

Mary Bertoldo, premiata a Griffith peril ruolo di segretaria che ha ricopertoper vent’anni.L’attuale presidente del circolo,Beniamino Fabris, ha consegnato aMary una targa durante una parteci-pata cerimonia, alla presenza di tutti imembri del comitato direttivo.L’incontro è stato molto toccante, adimostrazione della riconoscenza perquanto questa vicentina d’Australiaha fatto nei suoi anni di servizio.Mary ha iniziato come segretaria disuo marito Bruno, che è stato il presi-dente fondatore del circolo dal 1993fino alla sua scomparsa, avvenuta nel2004, quando gli è succeduto l’attua-le presidente, Beniamino Fabris.Mary ha viaggiato sempre assieme aBruno per partecipare a iniziative deicircoli vicentini d’Australia, terra in cuii viaggi sono piuttosto impegnativi:un tragitto via terra da Sydney aWollongong può richiedere sette ore,sei ce ne vogliono per Melbourne,dodici per Adelaide. Ma erano viaggifelici, sempre coronati dalla gioia di

CIRCOLO DI MELBOURNE

AUSTRALIA

Il pranzo annuale con gli amici del Veneto Clubapprontato dai cuochi del VenetoClub. Fra una portata e l’altra è statopossibile apprezzare l’alta qualità el’eleganza degli ospiti, fra cui membridi spicco del Veneto Club comeEugenio Brazzale e Paola Girardi. Oltrea loro il consultore della RegioneVeneto per lo stato del Victoria, FabioSandonà, e quella figura apprezzatis-sima da tutti i vicentini di Melbourneche è il “ragioniere” per antonomasia,Giuseppe Coronica.A coronamento di un pranzo così lautoe partecipato Duilio Stocchero ha reci-tato una sua composizione poetica, “Ilmio pensiero”, mentre il pranzo si con-

cludeva con una ricca lotteria salutatada ripetuti cin cin a base di caffè cor-retto.

In posa al Veneto Club

Domenica 16 luglio è stato il grangiorno del pranzo annuale del circoloVicentini nel Mondo di Melbourne. Perl’occasione si è scelto di ritrovarsinella capiente e bellissima SalaVenezia del Veneto Club, dove, in uncontinuo profluvio di musiche e balli, ilpresidente del circolo di Melbourne,Duilio Stocchero, ha dato il benvenutoai graditi ospiti d’onore, nonché a tuttii 210 partecipanti alla festa, un numeroelevato, che dà ragione della bontàdell’iniziativa.Il divertimento non è mancato, acominciare dalle gioie del palato a cuiha provveduto il saporito e ricco menù

Page 23: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

23 N.6.2017

CIRCOLO DI wollongong

AUSTRALIA

I meravigliosi 90 anni di Angelinada tre secolila sua famiglia gira il mondo

Madonna di Monte Berico patrona cit-tadina. La devozione alla Verginecaratterizza la religiosità vicentina sindal XIII secolo, quando gli ordini men-dicanti, particolarmente sensibiliall'apostolato mariano, contribuirono adiffondere un culto così intimamenteconnesso al mistero dell'incarnazionedi Cristo. È però con la nascita delsantuario di Monte Berico, e con ilsuccessivo insediamento dei servi diMaria, che si delinea la fioritura di unadevozione capace di catalizzare ognianno grandi masse di fedeli.In quel di Wollongong, nel corso deifesteggiamenti tributati alla signoraAngelina, tra un piatto e l’altro dell’ot-timo buffet (a base di antipasti vari,gamberetti, calamari fritti, rigatoni alsugo, ravioloni alla panna, cotechino epolenta, arrosto di manzo, porchetta,pollo in umido, saltimbocca alla roma-na, dolci a volontà, frutta di stagione etanta alta grazia di Dio), si è parlato alungo di Vicenza città mariana pereccellenza e del maestoso santuariodella Madonna di monte Berico che

domina dall’alto l’intera città, quasi avolerne rappresentare e delimitare iconfini, fisici e spirituali: simbolo dellareligiosità di una città e di un’intera provincia. Fra gli invitati si facevasimpaticamente notare una coppia disposini Paolo Soldà e MichelaZanotto. I due, provenient i daCornedo in viaggio di nozze, si sonodetti sorpresi del modo in cui i loro“concittadini australiani” riescono aportare avanti le tradizioni e la culturadella terra d’origine. Una fedeltà alleradici di cui Angelina Mendo è esem-pio magnificamente longevo, e dolce-mente invidiabile.

Angelina Mendo, 90 anni portati alla grande

Nei locali del Fraternity Club di FairyMeadow ha avuto luogo l’annualefesta dell’associazione Vicentini nelMondo di Wollongong. L’evento èstato occasione di celebrare il 90°compleanno di Angelina Mendo, nataa Wollongong il 12 settembre 1927 dagenitori a loro volta nati negli StatiUniti. Si pensi inoltre che gli antenatidel padre della festeggiata, esube-rante e bellissima signora dalla chio-ma rosso fuoco, erano emigrati inAmerica nel XVIII secolo partendo daPedescala, frazione del Comune diValdastico. Un meraviglioso “monu-mento” vivente della vicentinità, lasignora Angelina, la cui famiglia hacircumnavigato l’orbe terrestre quasisulle orme ideali del concittadinoAntonio Pigafetta, primo uomo nellastoria a narrare ai suoi simili un interogiro del mondo. In quest’atmosfera così suggestiva, ilpresidente Sergio Dalla Pozza, dopol’esecuzione degli inni nazionali daparte del dj Adriano Lemme, in uncontinuo rincorrersi di suoni di ognitempo, ha ricordato che la festa 2017del circolo è stata dedicata allaMadonna di Monte Berico protettricedella città di Vicenza e di tutti i suoicittadini sparsi in ogni angolo delglobo. I vicentini di Wollongongseguono con dedizione la tradizionereligiosa e spirituale della loro città diorigine, tanto che anni fa hanno fattoarrivare in Australia una copia dellastatua della Vergine Maria che si puòammirare nel santuario di MonteBerico; quest’opera è gelosamentecustodita nella chiesetta del SacroCuore di Wollongong, dove ogniprimo sabato del mese viene celebra-ta una messa con la recita della sup-plica alla Madonna. L’8 settembre è a Vicenza festa perantonomasia, attesa e amata da tuttii vicentini, non solo i residenti in città,ma anche quelli che vivono in provin-cia, ed è festa patronale dal 1978,quando Papa Paolo VI proclamò la

Paolo Soldà e Michela Zanotto (ultimi a destrain piedi), sposi di Cornedo ospiti a Wollongong

Page 24: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

24

CIRCOLO DI nova veneza

BRASILE

In posa dopo l’elezione del nuovo direttivo

CIRCOLO di LOSANNA

Si è spento il 5 ottobre scorso, all’etàdi 79 anni, Giuseppe Billato,Presidente del circolo Vicentini nelMondo di Losanna, carica che rico-priva con grande passione e dedizio-ne dal 2003. Billato era un vicentinodi Pozzoleone, paese dove avevavisto la luce il 12 marzo 1938. La suascomparsa è stata annunciata daicomponenti di una numerosa fami-glia, mentre la sepoltura è avvenutanella città svizzera in cui abitava, edove è stato per molti anni gestore diun importante parcheggio. Quella di Giuseppe Billato è stata unafigura attiva e stimata all’interno diVicentini nel Mondo, associazioneper la quale molto si è prodigato,nonostante la difficoltà di coinvolgervigli emigranti dalla seconda genera-zione in poi, ovviamente sempre piùintegrati nella società e nelle tradizio-ni della Svizzera natia.

Di questo e di altri temi legati all’emi-grazione, Giuseppe amava conversa-re nelle occasioni in cui si faceva rive-dere nel Vicentino, in particolare aLusiana, dove, in estate, la sua erauna delle presenze più frequentiall’annuale Festa dell’Emigrante, cosìcome si faceva amabilmente notare aimportanti ricorrenze quali sono stateil 50° e 60° anniversario della fonda-zione di Vicentini nel Mondo.Giuseppe Billato è stato il quinto pre-sidente del circolo di Losanna, fonda-to nel 1983, e al cui vertice è succe-duto a Giuseppe Albieri, BortoloPoletto, Gianfranco Contri e FredianoLazzarotto. Dopo i quattordici annilegati alla sua propositiva e coinvol-gente figura, i vicentini della bellacittà elvetica affacciata sul lago diLemano sono ora chiamati a trovargliun successore in grado di continuarela sua attività, caratterizzata in parti-

Addio Giuseppe Billato, appassionato Presidente

Secondo una tendenza già vista aFlores da Cunha, in un’altra cittadinabrasiliana, Nova Veneza, il circoloVicentini nel Mondo abbraccia la viadel rinnovamento con imprinting gio-vane e femminile. Si chiama infattiFabiana Duarte Spillere la Presidenteeletta lo scorso 15 settembre 2017dagli oltre sessanta soci del circolo.Nella stessa assemblea sono statinominati anche gli altri membri deldirettivo: il vicepresidente AroldoFrigo junior, i componenti della segre-teria Gessi Maria Damiani e MarleneDamiani Romagna, i tesorieri NivaldoGava Romagna e Marco Spillere.Cognomi ricorrenti, che non devonostupire, questi del direttivo, conside-rando la particolare storia di NovaVeneza, città dello stato brasiliano diSanta Catarina fondata alla finedell’800 da migranti italiani di variaprovenienza, una buona parte deiquali appartenenti ad alcune famiglievenete. Tutti partecipi, compresi moltivicentini, della nascita di questo spic-chio d’Italia in territorio carioca, forte-mente voluta dal “pioniere” Michele

Napoli, a cui si devono le prime stra-de e un’importante segheria per lanascente industria del legname, eBartolomeo Dal Moro.Le radici etniche e culturali sono alcentro del programma attorno a cui siè costituito il nuovo direttivo del cir-colo, i cui primi obbiettivi sono la

costruzione di un sito battezzatoVincenziana House e l'introduzionedell'insegnamento della lingua italia-na nelle scuole pubbliche.

Il nuovo direttivo promuove l’italiano nelle scuole

SVIZZERA

colare da un’adesione convinta alleattività del Caves, la confederazionedelle associazioni venete che hannosede in Svizzera.Nel cordoglio per la scomparsa diGiuseppe, il Presidente di Vicentininel Mondo, Marco Appoggi, la segre-taria Patrizia Bombi, aderenti e sim-patizzanti dell’associazione rivolgonoun affettuoso saluto a tutti i suoi cari.

Giuseppe Billato (terzo da sinistra), durante unincontro di immigranti in Svizzera.

Page 25: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

25 N.6.2017

Circolo di Serra Gaucha (Brasile): presentazion

e del libro

“Cantando in ‘talian”, di Giorgia Miazzo

Circolo di Toronto (Canada): Gianfranco Bicego il giorno della

visita del Presidente Mattarella

Circolo di Ottawa (Canada): tradizionale

festa della Madonna di Monte Berico

Circolo di M

ondelange

(Francia):

tutti assie

me dopo il

pranzo so

ciale (foto di Lui

gi Bicego)

Immagini dai Circoli

Page 26: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

Da tre macchinette e un pezzo di vetronasceva una corriera per i giochi dell’Epifania

26

Caro Periodico, Tanti ani xe pasà da cuando ca jera vegnù in Australia elvescovo Onisto, el sindaco de Vicenza Corazzin, col pre-sidente Longhi e el signor Mosele. ‘Lora, a Sydney, gave-vo conossù on vicentin da le parti de Velo d’Astico.Ciacolando de na roba e de l’altra, se jerimo inacorti cavedivimo le robe a la stessa maniera. Cussì, ogni volta case vedivimo, fasevimo la nostra ciacolada. Cuando caghe jera le feste dei Vicentini, a Sydney, a Wollongong, aMyrtleford .....parfin a Adelaide! Col me ga visto l’ultimavolta, el me gadito bravo par cuel ca scrivo sol Periodico,e dopo, el m ga dimandà sa gavaria scrito na storia ca elme gavaria contà lu. Mi ghe go dito sì ca la gavaria scrita,bastava ca el me disesse che storia ca la jera. E lu el mega dito ca la jera roba da Befana, zugatoli, e come ca i“Shopping Centre” cua in Australia i scominziasse a fareel reclan par Nadale xa da prima ca rivasse l’Avvento!Eco la storia!“L’Epifania cua` in Australia, no la xe gnanca festa depreceto. Però, a mi, me xe vegnu` a mente come ca jerale robe cuando ca jero on toseto, e spetavo senpre devedare cossa ca me gavaria portà la Befana! Zugatoli, desicuro, gnanca uno! Me popà el jera in Svissara, e elprimo ano ch’el jera là, a Nadale, nol jera gnanca vegnùcasa! Drento sol scalzaroto, tacà sora al fogolare, catavoon paro de mandarini, sie sete carobole, e on poche destracaganasse. Dopo ‘ver spelà i mandarini, e dopo verlimagnà, magnavo anca e scorse. Sì, e scorse dei manda-

rini! Ma jero contento i stesso!”.“Zugavo co chi altri tusiti ca vignea a l’asilo insieme –continua la storia - e luri i gavea sì i zugatoli: machinete,trenini, e parfin le pistole par zugare a indiani e cao-boi…Na volta, jero drio zugare co Zorzeto, ca ‘l gavea tremachinete, e jerimo drio zugare drento in te la cusina decasa sua, sora la tola da magnare. Se vede ca fasivimomassa bacan, cussì so mama la nega disesto de ‘narfora! Nialtri du, vhrum–vhrum, no ghemo dito ninte. Forajera fredo ma, zugando, chi sentia fredo? Mi, però, ghego dito a Zorzeto de tor su on vaseto de vero sagomàbislungo e de color verde. Lu el me dimanda parché, emi ghe digo: ‘Te vedarè!”.“Fora, vizin a la strada – va vanti a storia de sto vicentin– ghe jera on mureto che ‘l gavea par sora dele piere, unatacà l’altra, ca a nialtri du el ne someiava on stradon‘sfaltà, fato aposta par far le Mile Milia! Zorzeto el medise: ‘Lino, sa ghin ‘femo del vaseto de vero?’. Mi ghedigo: ‘Gheto mai visto ‘na coriera zugatolo?’. Lu el medise: ‘Mi no, e ti?’”. “‘Varda, la femo subito’ ghe rispondo. Go ciapà le tremachinete sue, le go messe in fila una drio chel’altra…Dopo go ciapà l’afareto bislungo fato de vero. Ghe lo gomesso sora le tre machinete, e se vegnù fora la coriera!Zorzeto el me ga varà a boca verta, e dopo el me ga dito:‘Prima ti’. Saria sta come che ‘l gavesse dito: ‘Le machi-nete xe mie, ma la coriera la xe prima par ti’. Vhrum-vhrum”, e chi sentia fredo! Zorzeto el gavea anca on can.

(13^ parte)

di Lino Timillero

Page 27: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI

‘l fusse tirà da on tratore”.“Cuando ca rivava la penultima domenega de Avento, elcapelan, don Francesco, el ne disea a nialtri tusiti ca jeraora de scomiziare a catar su il muschio par fare el prese-pio. Alora se metivimo dacordo, in du tri ca ‘ndavimo ascola insieme, e se caminava fin sui taraji del Cianpo. Dala parte de drento, ‘ndove ca ghe jera el muroparche`covignea xo tanta acua no la portasse via el tara-jo, là ghe jera tanto muschio! Inpienavimo on paro dezestei, e l iportavimo in ciesa, de fianco a l’altare delaDeposizione”.“El presepio – concludeva l’amico vicentin - el vigneafato là ogni ano e ghe volea tanto muschio parché el jeraon presepio bastansa grandeto, no robete come quei deZarmeghedo o de Montorso. La matina de l’Epifania, ghejera i re Magi, come ogni ano. Co jera finia la Messa, e elPrete el gavea dito ite missa est, nialtri tusiti ‘ndavimotuti a vedere el presepio. Fofo, el sagrestan, el gaveameso sol presepio i re magi co scomiziava la Messaprima. Un dei re Magi, el jera `ncora sentà sol so camelo!Al Bambin Gesù i ghe portava oro, incenso e mirra.Cuando ca mi jero in Australia da on puchi de ani, xevignesta fora na bela canson fresca dall’Italia, cantà daituristi, e me ricordo on poche de parole ‘ncora desso:caro Gesù Bambino, tu che sei tanto buono, lascia unavolta il cielo. E vieni a giocare, a giocare con me. Tu saiche il babbo è povero e io non ho giocattoli. Co la gòsentia la prima volta, me so sconto da na parte e me someso a pianzere”.Come ca lu el me la ga contà, mi go zercà de scrivarla.Speremo ca la ghe piasa!

Sol’ Internet, de ‘Giuliano dei Notturni’ se pol savere detuto, ma sta storieta no la ghe xe…. Ghe xe parfin elnome de la strada ‘ndove ca desso el ga la so casa. E sepol anca sentirlo cantare metendose sol ’You Tube’Co son partio mi, là, ‘ndove ca lu el ga la so casa, ghejera ‘ncora le visele de ua e i canpi de Ganba, ca prima ijera de Belini, el fatore dela Contessa Veneziana. Ma sepol vedare anca desso, che Giuliano el fa` el pensionato.Come mi.Lu a Montebelo, e mi a Wollongong, Australia.

27

El se ciamava Reno! El gavea le ganbe curte e, col coreasbajandote drio, te podevi ‘ndare fin in piassa, prima che‘l te ciapasse! Parò, el jera on can bon: co gavivimo lebroze sui zanoci, o sui gunbi dei brazi, navimovizin a lu, Reno, e lu el ne dava on par de lecà so lebroze, e jerimo sicuri ca sarissimo guarii suito”.“L’ inverno de l’ano prima – continua sta storia - jerimoa l’asilo, e on di gavea scominzià a nevegare. Da la mati-na fin ca xe sta ora de nar casa, semo sta drento ‘ntelcameron ndove ca se magnava. Suor Albina la jera driodiventar mata. La volea ca stissimo fermi e no la voleasentirne zigare! Pi che la disea de star chieti, e pi ca nial-tri sbraitavimo! Co xe sta ora de nar casa, suor Albina lajera so la porta, dove la fasea nar fora i tusiti e le tosetedrio man ca la vedea calchedun ca vignea a turli. A mi,cuela volta, xe vegnù torme me popà. El gavea su eltabaro parché el jera drio nevegare bastansa forte. El mega ciapà par man, alsando el tabaro da la man zanca, elme ga messo tacà a la so ganba, el me ga cuerto coltabaro e, sempre tegnendome par man, el me ga dito:‘Tiente tacà a la me man e camineme drio’”.“Lu el fasea on paso e mi me tocava farghene du, e zertevolte tri, de pasi! Jera tuto scuro, soto al tabaro, podevovedare i me pie, co le sgalmare, e i pie de me popà, malu el gavea i scarpuni co le broche sui tachi e anca so lesole. La neve la jera xa tanta, ma me popà el caminava‘ndove ca i spazini del comune i gavea xa netà el mar-ciapie col trajon piccolo tirà a man. Par netar la strada,se dovea doparare on trajon pi grando, e bisognava che

N.6.2017

DIALETTANDO

““L’Epifania cua` in Australia, no

la xe gnanca festa de preceto.

Però, a mi, me xe vegnu` a mente

come ca jera le robe cuando ca

jero on toseto, e spetavo senpre

de vedare cossa ca me gavaria

portà la Befana! Zugatoli, de sicu-

ro, gnanca uno! Me popà el jera

in Svissara, e el primo ano ch’el

jera là, a Nadale, nol jera gnanca

vegnù casa! ”

“”

Go ciapà le tre machinete

sue, le go messe in fila una drio

chel’altra…

Page 28: IICENTINICENTINI · 2018-02-03 · NEL MONDO IICENTINICENTINI GEMELLAGGI Il Patto d'amicizia fra Nova Veneza e Malo PROGETTI Vicentini nel Mondo più uniti da Intercomunico CIRCOLI