engage - contemporary marketing & media n.12-2015

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N°12 | 13 OTTOBRE 2015 LA NUOVA SHINY PUNTA SUL VIDEO P16 DOSSIER: VOGLIO UNA VITA MOBILE P21 ARRIVA NETFLIX. CAMBIERà LA TV? P50 PROGRAMMATIC: IL TOP IN ITALIA P26 coverstory P8 LA COMPANY è RIUSCITA AD ATTRAVERSARE CON SUCCESSO DIVERSE ERE DI INTERNET GRAZIE ALLA SUA CAPACITà DI RINNOVARSI. COME ACCADE OGGI CON LA SEDE ITALIANA GUIDATA DA LORENZO MONTAGNA, IMPEGNATA A TRAINARE IL MERCATO NELL'EPOCA DEL MOBILE FIRST E DEI NUOVI TREND COME NATIVE E PROGRAMMATIC DA VENT'ANNI UN FARO NELLA RETE

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News, approfondimenti e rubriche sui principali temi della comunicazione pubblicitaria

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n°12

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la nuova shiny punta sul video

P16

dossier: voglio una vita mobile

P21 arriva netflix. cambierà la tv?

P50

programmatic: il top in italia

P26

coverstory p8

La company è riuscita ad attraversare con successo diverse ere di internet grazie aLLa sua capacità di rinnovarsi. come accade oggi con La sede itaLiana guidata da Lorenzo montagna, impegnata a trainare iL mercato neLL'epoca deL mobiLe first e dei nuovi trend come native e programmatic

Da vent'anniun faro nella rete

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Ulteriori informazioni sono all'indirizzo millennialmedia.com/exchange

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da vent'anni un faro nella rete#(coverstory)

08-11

3enGaGe | n.12 | 13 ottobre 2015

in questo numeroanno II n°12 | 13 ottobre 2015

4 - STARTdi Simone freddi

6 - PEOPLEManager in movimento

12 - CAMPAGNESan Carlo, gusto e passione alla tornatore

16 - IL PLAYERShiny, know how e dati per il video advertising

21 - DOSSIERvoglio una vita... mobile

46 - NUMBERSPubblicità online:cifre in crescita che danno fiducia

50 - NEW MEDIAnetflix arriva in italia: saprà cambiare la televisione?

54 - TRENDfood in digital: ecco i 7 ingredienti per una ricetta di successo

f o c u s

26-45

l'avanzata dell'ad-techprogrammatic tra presente e futuro

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4 enGaGe | n.12 | 13 ottobre 2015

startdi simone freddi

#140

marta valsecchi@martavalsecchi

Lavori in corso per il dimensionamento dell'Internet Advertising in vista di IAB Forum @Osserv_Digital @IABItalia

giuseppe stigliano@stigliano_g

The Web is switching from pull to push. It'll let us know what is relevant, rather than us having to find out.

paolo madron@paolomadron

#Grom Non riusciamo a mantenere italiani nemmeno i gelati

hi ha incastrato AdBlock? Sembra il titolo di un film, ma è la domanda su cui si

sta scervellando il mondo della comu-nicazione digitale. E non per nulla, vi-sto che quello dei software che blocca-no le pubblicità è uno dei temi caldi del momento, e grandi interessi si muovo-no attorno ad esso.E’ notizia di questi giorni che AdBlock, il più noto tra i "filtri anti-pubblicità", ha effettuato un cambiamento sostanziale della propria linea operativa: non bloc-cherà più indistintamente tutti gli an-nunci pubblicitari, ma solo quelli ritenu-ti “fastidiosi”. Sullo sfondo del cambio di policy, una strana acquisizione dello stesso Ad-Block da parte di un misterioso acqui-rente. E qui sono partite le speculazioni tra gli esperti: potrebbe essere un’azien-da coinvolta nel business della pubbli-cità, oppure un inserzionista interessato

a favorire i propri annunci, in ogni caso la sensazione di una "distorsione" delle normali logiche di mercato è forte e non lascia indifferenti. Di certo il fenomeno degli ad blocker, nuovo e allo stesso già arrivato a dimen-sioni critiche (di fatto, in Europa quasi un utente su tre blocca gli annunci men-tre è in rete, e quindi fino a un terzo del-la pubblicità online non viene erogata: un danno enorme per gli editori) spin-ge tutto il mercato nella direzione che non può che essere quella di un com-promesso per un advertising di migliore qualità: una sfida che investe tutti gli at-tori della filiera e che dovrà portare ne-cessariamente a riconsiderare sotto una luce diversa e più multisfaccettata an-che concetti oggi forse esasperati, come la viewability e la ricerca di performan-ce quantitative a tutti costi che, di fatto, contribiscono a far diventare la pubbli-cità online sempre più invasiva.

C

Ad blocker, unA sfidA per tutti

pensieri da twitter

Engage è una pubblicazione

di Edimaker srl

Sede LegaleCorso Lodi, 6520139 - Milano

Sede Operativavia A. M. Ampère, 30

20131 - Milano

tel.+39.389 4428400www.engage.it

La testata Engage è registrata al Tribunale di Milano al n° 349 del 10 dicembre 2013. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. Il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di Corso Lodi 65, 20139 - Milano, gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 DLGS 196/2003

Direttore responsabileSimone [email protected]

[email protected] La [email protected] Nappi [email protected] [email protected] Mosciatti, Roberta Simeoni, Rosa Guerrieri [email protected]. +39.389 4428400

Grafica e [email protected]

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Diffusione e [email protected]

Pubblicità e iniziative specialiVania [email protected]@engage.ittel. +39.335 5653522

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peoplemanager in movimento

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Diego Ricchiuti j Lowe Pirella Diego Ricchiuti è il nuovo Presi-

dente e Ceo di Lowe Pirella. Nel nuo-vo ruolo, riporterà direttamente a Je-remy Hine, Presidente di MullenLowe Group Emea. In oltre 25 anni di car-riera nell’ambito della comunicazione, Diego Ricchiuti ha ricoperto posizioni

di rilievo alla guida di agenzie locali e internazionali. Arriva in Lowe Pirella da due esperienze all’interno dell’Interpu-blic Group of Companies (IPG), dove è stato prima Execu-tive Vice President di FCB Milan e dopo Managing Direc-tor di Golin Italia, lavorando, tra gli altri, con clienti quali Allianz, BNP Paribas, Lufthansa, Costa Crociere, Gruppo FILA, Bacardi, Meridiana, Metro Group e Il Sole 24 Ore.

Sara Andreani j Warner Music Italy Sara Andreani è il nuovo Head

of Marketing and Promotion di War-ner Music Italy. Andreani, forte del-la sua esperienza passata come A&R and Marketing Dance and Strate-gic, avrà ora la responsabilità di ge-stire le risorse e il team frontline sia

per il repertorio domestic sia per quello international, coordinando le attività di marketing e promozione. La sua nomina si inserisce in una fase di riposizionamento dell’azienda e di sviluppo delle attività, inaugurata due anni fa dall’arrivo nella società di Marco Alboni come Chairman e Ceo.

Fabio Pedroni j Leagas Delaney Leagas Delaney punta sulla crea-

tività in internet, inaugurando la po-sizione di Direttore Creativo Digital. Il primo a ricoprire questo ruolo all'in-terno dell'agenzia è Fabio Pedroni. Appena entrato nella struttura, sarà responsabile per i progetti relativi alle campagne integrate e social. Pedro-

ni, precedentemente Deputy Creative Director in M&C Sa-atchi, rientra da un'esperienza lavorativa in Australia. Con-testualmente, la sigla ha ufficializzato anche la nomina di tre nuovi Direttori Creativi Associati: Cinzia Pallaoro, ex Senior Art Director, e la coppia Marco d’Alfonso ed Eusta-chio Ruggieri, già Vicedirettori Creativi dell’agenzia.

Filippo Marchio j Shiny Filippo Marchio è entrato in Shiny in

qualità di Head of Sales, con il compito di contribuire all'evoluzione del business dell'azienda che ha appena lanciato un set di soluzioni data-driven per il video advertising (vedi servizio a pagina 16). Prima dell’approdo in Shiny, Marchio ha

ricoperto il ruolo di ADV Media Sales Responsible in Casa.it. Tra le esperienze precedenti, è stato Direttore Commerciale Digital Division di Wish Days e Business Development di eDreams. Durante il suo percorso professionale, ha ricoper-to diverse posizioni di leadership nell’area commerciale di brand noti come Autoscout24 e Virgin Active.

Agenzie Davide Scodeggio a.d. di Bootique, il nuovo player della comunicazione digitale

Davide Scodeggio è il nuovo Amministratore Delegato di Bootique, il nuovo player del mercato della comunicazione digitale nato in seguito all'acquisizione da parte di Triboo Digitale dell'agenzia di Zodiak Active (gruppo De Agostini) specia-lizzata in Branded content, Digital marketing e Social media marketing, e attiva su prestigiosi clienti quali Ferrero, Lavazza, Jack Daniel’s, Lottomatica e Sky. Scodeg-gio, che arriva proprio da Zodiak Active dove era Senior Vice President, sarà alla guida di un team di 70 professionisti "al servizio del consumatore del futuro" in cui l’expertise in campo ecommerce di Triboo Digitale si unisce alle competenze nel mondo della strategia marketing, del-la creatività di comunicazione, della produzione di contenuto di marca di Zodiak Active. Il manager ha commentato così l'inizio della nuova avventura: «E’ una sfida nuova e importante per me e per le persone che mi hanno accompagnato in questi anni. Bootique non è un re-branding ma un nuovo concetto di agenzia per rispondere ai mutamenti del mercato. Con Bootique manteniamo la promessa di essere architetti del contenuto per creare valore di business».

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la internet company è riuscita ad attraversare con successo le diverse ere della rete grazie alla costante capacità di innovare e rinnovarsi. Come accade oggi con la sede italiana guidata da lorenzo Montagna, impegnata a trainare il mercato nell'epoca del mobile first e dei nuovi trend come native e Programmaticdi teresa nappi

Ilweb è evoluzione. Lo sa bene Yahoo, una delle company più longeve di inter-net, che proprio quest’anno ha festeg-giato 20 anni di storia. Un traguardo

che Yahoo ha raggiunto grazie alla sua capa-cità di rinnovarsi, fattore che le ha reso possi-bile attraversare con successo almeno tre delle ere del web - quella dei portali, quella del 2.0, quella del mobile - non senza alti e bassi, ma sempre da protagonista. Di questo e di molto altro abbiamo avuto l’opportunità di parlare con Lorenzo Montagna, Amministratore Dele-gato di Yahoo Italia, con il quale individuiamo i punti forti su cui la company punta a costru-ire il proprio business nel nostro Paese, busi-ness che non trascura la continua ricerca del-la qualità dei contenuti.

Cosa ha caratterizzato maggiormente i 20 anni di storia di Yahoo? Yahoo è nata come guida del web e continua oggi a essere la guida per informare, connet-tere e intrattenere gli utenti in modo persona-lizzato e su qualsiasi dispositivo. Allo stesso tempo Yahoo è la guida per i brand che vo-gliono raggiungere i consumatori con messag-gi pubblicitari, offrendo soluzioni e consulen-za a 360 gradi sulla comunicazione online più efficace. Una mission che, in 20 anni di storia che hanno fatto la storia del web, non è mai cambiata, focalizzandosi sempre di più sull’in-novazione degli strumenti, dei servizi e dei contenuti da offrire a utenti e brand. La spinta all’innovazione ha visto una forte accelerata con Marissa Mayer, che ha da subito imposta-to la rotta dell’azienda sul mobile trasforman-dola in mobile first company - ogni prodotto viene sviluppato per una fruizione da mobile e poi adattato al pc - e assicurando know how e tecnologia d’avanguardia con una serie di ac-

quisizioni strategiche come Tumblr, Flurry e BrightRoll solo per citarne alcune.

Spostiamoci in Italia: quali sono i tratti che caratterizzano la sede tricolore della società oggi?Yahoo offre agli utenti una suite di servizi e contenuti ampi e differenti: dalle notizie alla finanza, dal meteo al lifestyle, dal cinema alle auto incluso un canale video, il tutto fruibile dai 3 screen. Aggreghiamo contenuti di part-ner ognuno specializzato sul proprio tema di interesse, e investiamo costantemente in con-tenuti originali grazie al lavoro del nostro team editoriale che è riuscito a coinvolgere in programmi esclusivi personaggi come Simo-na Ventura, Roberto Saviano, il Trio Medusa, Vaporidis e Selvaggia Lucarelli. Lato business, vantiamo l’offerta più ampia di servizi di co-municazione gestita da un unico player: di-splay, performance, native, content marketing, programmatic, formati video, interazione so-cial, il tutto in modalità multiscreen. Grazie al team di research e di marketing siamo sempre molto attivi nell’offrire al mercato dati e in-sight sul mondo della comunicazione web: or-ganizziamo almeno due volte a quarter eventi educational o in cui presentiamo i risultati di ricerche condotte a livello EMEA e locale sul-lo scenario digitale come, per citare gli ultimi due, lo studio sui Millennials a Roma e uno sul content marketing a Milano.

Il nostro Paese che posizione occupa nei piani di sviluppo della company?Il team italiano è sempre stato riconosciuto dal management internazionale una squadra effi-ciente, agile e caratterizzato da un’esperienza forte e una produttività elevata. Di conseguen-za abbiamo sempre beneficiato dell’appoggio internazionale per scelte editoriali che hanno richiesto investimenti importanti, come quel-le a cui ho accennato precedentemente, così come la possibilità di costruire proposte com-merciali appropriate al tessuto economico ita-liano. Naturalmente la roadmap dei prodot-ti parte in US e a volte coinvolge subito le country europee e altre volte il rilascio a li-vello locale avviene nei mesi successivi se-guendo la logica di scala rispetto al nume-ro di utenti che impatta, ma le principali app sono disponibili anche in lingua italiana come Yahoo Meteo, Flickr e Livetext, l’app di instant messagging lanciata questa estate, l’unica sul

La StOrIaYahoo ha com-piuto nel marzo 2015 vent'anni. E' di fatto tra le più longeve in-ternet company. In Italia è gui-data da Lorenzo Montagna (in foto nella pagi-na a sinistra)

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la novitàil native di yahoo cresce e si rafforza con il video

Il native advertising è una forma di pubblicità online sempre più ap-prezzata dai professionisti del mar-keting, che vedono in esso un modo più naturale e più efficace per en-trare in contatto con il proprio tar-get. Yahoo, entrata in questo mer-cato circa un anno fa, registra già ottime performance (+30%). An-che a fronte di questo, Yahoo ha recentemente arricchito la propria offerta native con il formato video. La disponibilità di video native ads e video app install ads consente in-fatti agli inserzionisti di combinare le potenzialità in termini di intera-zione e coinvolgimento del target

proprie dei video con quelle del na-tive. Grazie ai native video ads, in-fatti, il contenuto del brand acqui-sta tutta la forza di un video e viene integrato nel modo più fluido nella homepage di Yahoo, nei suoi ma-gazine digitali e nelle app, come ac-cade tradizionalmente con tutto il suo native advertising. Un approc-cio vincente come conferma una recente case history, da cui si evin-ce che un native video ad su Yahoo ha aumentato il sentiment positivo nei confronti del brand del 50%. Inoltre, il formato video, secondo una ricerca condotta da Yahoo, ha ripercussioni dirette anche sull'in-

tenzione d’acquisto facendole au-mentare del 28%. Lo stesso discorso vale per il nuo-vo prodotto Gemini Video app In-stall: le ricerche di Yahoo mostrano infatti che i consumatori che sca-ricano una app tramite Gemini Vi-deo app Install, la utilizzano in se-guito con una frequenza maggiore del 40% e per un tempo superiore del 20% ogni volta, rispetto a quan-to accade con le normali install ads. Oggi gli utenti amano interagire con i video su tutti i loro dispositi-vi e veicolare informazioni pubbli-citarie tramite video, integrando-si con il contenuto editoriale di cui sta fruendo l’utente, rappresenta per i brand un’enorme opportuni-tà e uno stimolo a creare contenuti di maggiore qualità e impatto, ca-paci di coinvolgere sempre di più il consumatore moltiplicando così le possibilità di generare conversazio-ni attorno alla marca.

mercato a includere il video nelle chat di testo. Comunque, a livello EMEA, l’Italia si conferma una delle country più performanti.

Il vantaggio di una company come Yahoo è il presidio di diverse aree e la possibilità di avere a disposizione una gran mole di dati. Come processate e utilizzate l’”oro nero” dei nostri tempi?Abbiamo a disposizione un’enorme quantità di dati che ci consente di adattare in tempo reale l’offerta editoriale e pubblicitaria ai cambiamen-ti del target di riferimento. Sono dati anonimi di comportamento degli utenti sul web così come di effectiveness delle campagne di comunica-zione segmentati per età, genere, appartenen-za geografica, culturale e sociale resi disponibi-li grazie al continuo lavoro del team di research. E poi ci sono i Big Data utilizzati nel completo rispetto della privacy e della legislazione vigen-te, e che sono di fondamentale importanza per

l’efficacia delle campagne di comunicazione, in particolare per i servizi di targeting e per l’offer-ta programmatic di Yahoo, che rendono la no-stra piattaforma unica proprio per la completez-za dei dati, poiché integra quelli di Yahoo con i dati delle terze parti e degli advertiser.

Diverse sono state le acquisizioni che l’era “Mayer” ha messo a segno. Che senso hanno avuto e quali sono state a suo parere le più significative?Da quando Marissa Mayer (in foto nella pagi-na successiva, ndr) è ceo di Yahoo sono state acquisite 53 aziende in linea con il business e la strategia dell’azienda. Acquisizioni che han-no come denominatore il mobile, la rilevan-za dei contenuti e dell’advertising. Tra le più importanti senza dubbio l’acquisizione della piattaforma di blogging Tumblr; l’app di Nick D’Aloisio che organizza le notizie che si tro-vano online; Aviate che consente di rendere

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più semplice l’utilizzo dello smartphone pro-ponendo, di volta in volta, le app più utili a seconda del luogo e del momento della gior-nata in cui ci si trova; Flurry, la piattaforma di analytics più usata al mondo dagli sviluppa-tori di mobile app, che ci ha permesso di en-trare in contatto con i dati di oltre mezzo mi-lione di app. E BrightRoll, la piattaforma di video advertising che permette agli inserzio-nisti di inviare pubblicità a tutti gli utilizzato-ri di smartphone, tablet e pc e che, come an-nunciato da Marissa durante l’Ad Week di New York, da oggi ingloba tutta la nostra offerta di Programmatic (vedi box dedicato, ndr).

In termini di risultati, cosa vi aspettate da questo 2015?Manca l’ultimo quarter che è statisticamente significativo dal punto di vista del fatturato, ma comunque prevediamo di chiudere con un segno positivo a una cifra; un buon risultato se consideriamo che il mercato della pubbli-cità online ha subito un forte rallentamento. Mentre registriamo una decrescita della pub-blicità Premium, il Programmatic e il Native compensano con una crescita a due cifre che ci consente di raggiungere gli obiettivi della country per l’anno in corso.

la strategiatutta l’offerta programmatic si sposta sotto BrightrollSecondo una ricerca di eMarketer, gli investimenti in programma-tic display raggiungeranno quest’anno negli Stati Uniti 14,43 mi-liardi di dollari, facendo registrare una crescita del 49,5% rispetto ai livelli di spesa del 2014, mentre in Italia, secondo l’Osservato-rio New Media & New Internet del Politecnico di Milano, la com-pravendita automatizzata degli spazi adv sarà tra i principali fat-tori che contribuiranno alla crescita dell’adv online quest’anno. In particolare, si prevede per il programmatic advertising un incre-mento di circa il 90%, passando dal 10% a quasi il 20% del Display Advertising. Questo trend rispecchia anche l’andamento del bu-siness di Yahoo, la cui piattaforma di advertising buying gene-ra oltre il 50% delle revenue display, confermando la leadership dell’azienda nel settore e la sua capacità di innovare risponden-do in maniera efficace alle esigenze di un mercato sempre più dinamico. Dopo essersi focalizzata negli ultimi anni sullo svilup-po di prodotto, Yahoo ha recentemente annunciato di aver unifi-cato tutta la sua tecnologia di programmatic advertising sotto il brand di BrightRoll, la società acquisita a fine 2014, per semplifi-care e rendere ancora più completa la proposta ad advertiser, pu-blisher e partner offrendo maggiore controllo e più trasparenza per risultati migliori e sempre misurabili. La tecnologia BrightRoll si integra con la capacità unica di Yahoo di acquistare audience in target, potendo contare su un miliardo di utenti unici comples-sivi e 165 miliardi di informazioni fresche processate ogni gior-no. Proprio la conoscenza sempre più approfondita degli utenti sarà il fattore su cui si giocheranno le campagne di maggior suc-cesso e, a questo fine, il patrimonio dei dati disponibili e il modo in cui vengono elaborati è ciò che davvero può fare la differen-za. Yahoo sta costruendo un portfolio di soluzioni per aiutare chi crea campagne a connettersi e interagire con i propri clienti at-traverso una combinazione vincente di dati e tecnologia che uti-lizza sia una DSP proprietaria sia l’exchange. In particolare, la DSP di BrightRoll facilita l’acquisto in modalità programmatic di adv video, display e native, grazie all’accesso esclusivo di Yahoo alla sua enorme base dati che facilita la targettizzazione dell’audien-ce. Brightroll Exchange, invece, connette in maniera fluida acqui-renti e venditori di inventory video e display premium. Exchange è integrato con 100 DSP e permette di accedere a migliaia di siti e app attraverso RTB, private marketplace e programmatic direct.

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Contemporary marketing

San Carlo guSto e paSSionetornatore alla regia, lanCio a reti unifiCate e oltre 150 attori Coinvolti: l’azienDa MilaneSe ha fatto le CoSe in granDe Per il lanCio Delle Patatine “1936 antiCa riCetta”, Con la CoMPliCità Di JWt e vizeuM

di rosa guerrieri

Arricciate e croccanti, cot-te lentamente e spolverate con un pizzico di sale mari-no. Sono le nuove “1936 An-tica Ricetta” di San Carlo, le patatine che riprendono la ri-cetta originale della rinomata Rosticceria San Carlo di Mila-no, che il fondatore France-sco Vitaloni aprì proprio nel 1936.Ora l’azienda le ripropone in grande stile, e per farlo ha

scelto un celeberrimo re-gista, Giuseppe Tornato-re, chiamato a dirigere lo spot che ha esordito “a reti unificate” dome-nica 4 ottobre – il pri-mo passaggio è andato in onda alle 21 sui ca-nali Mediaset e Rai -. Una campagna, firmata da JWT Italia, che va a ritroso nel tempo e che, partendo proprio da-gli anni Trenta, riper-corre 80 anni di storia

del nostro Paese attraverso le mode e gli stili che hanno ca-ratterizzato le diverse epoche.

Una StOrIa DI PaSSIOnEIl plot ci riporta nel 1936. Due giovanissimi innamo-rati sgranocchiano le pata-

tine tra sorrisi ed effusio-ni. Sono alla stazione e lei

sta per partire. Ma, men-tre il treno inizia la sua marcia, la ragazza con un gesto rapido e ag-graziato sottrae il sac-chetto di patatine al fidanzato e scompa-re all’orizzonte salu-tando dal finestrino. Lui resta lì, con l’aria malinconica: il suo grande amore è par-tito, a lui non resta che aspettare. Mentre la canzone “Torne-rai” riempie di note struggenti la scena,

La traMaAmbientata nel 1936, la storia racconta di due giovani innamorati. Il loro futuro sarà segnato da un pacchetto di patatine

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Contemporary marketing

vediamo il ragazzo, fermo al suo posto, invecchiare in una lunga, surreale e speranzosa attesa. Un orologio scandisce il tempo, passano stagioni, anni e decenni. Lui è sempre lì. Cambia tutto intorno: gen-te, abiti, atteggiamenti, cam-biano i treni. Siamo nel pre-sente. Adesso lui è un signore molto, molto anziano. Arri-va un modernissimo Freccia-rossa e dal treno scende una giovane, sta pescando patati-ne da un sacchetto su cui leg-giamo “1936”. Il vecchio si-gnore si illumina: sembra lei, l’amore della sua vita, è forse tornata? Una storia di passio-ne, di partenza, di attesa, con un finale a sorpresa.

IL PLannIng DaLLa tv aL DIgItaLLo spot, girato a luglio alla Stazione Centrale di Mila-no, ha coinvolto più di 150 tra attori e comparse e non si esaurisce in tv: la piani-ficazione, a cura di Vizeum, coinvolgerà fino a metà di-cembre anche cinema a li-vello nazionale, affissione a Milano e stampa quotidiana, settimanale e mensile. Per il digital, la campagna vede in-vece una divertente galle-ria di personaggi degli anni Trenta come protagonista, con in più numerosi contri-buti e curiosità dal set che vi-vono su un sito dedicato.

Fiat ProFessional quando il lavoro è donna“Dietro un grande paese ci sono sempre grandi don-ne”: questo il claim scelto da Fiat Professional per la sua nuova campagna, dedicata all’imprenditoria fem-minile. Volto dell’iniziativa, che dal primo ottobre coin-volge alcune importanti testate giornalistiche e il web attraverso campagne social e display, è Carolina Ver-gnano, membro del cda di Caffè Vergnano. «Essere il volto di questa iniziativa è stato per me un grande pia-

cere», ha dichiarato l’imprenditrice. «Il messaggio di questa campagna si sposa con i valori della nostra azienda, fatta da sempre di grande impe-gno e professionalità che crede fortemente nelle donne». Fiat Professio-nal ha dedicato alle imprenditrici italiane un’offerta esclusiva, sviluppata in collaborazione con Leasys, la società di noleggio a lungo termine di FCA Bank. Dal 1 ottobre, infatti, acquistando o noleggiando con Leasys un furgone della gamma Fiat Professional, si avrà la possibilità di guidare per un anno gratuitamente la Nuova Fiat 500 usufruendo dei servizi Leasys.

Gillette a oGni uomo i suoi “Bond monents”Mentre cresce l’attesa per l’uscita di Spectre, il ventiquattresimo film di Ja-mes Bond (nelle sale italiane il 5 novembre) anche Gillette celebra 007 con la campagna Bond Moments, i momenti nella vita in cui ogni uomo si sen-te irresistibile e sicuro di sé. Le citazioni di Ian Fleming, autore e creatore del famoso personaggio cinematografico, sono al centro dell’iniziativa, dif-fusa dal 1 ottobre su tv, stampa, online e in-store. La creatività è di Grey. La campagna è partita con uno spot televisivo che unisce l’iconica azione ispi-rata al mondo di James Bond e gli strumenti di precisione di Gillette che, insieme, preparano gli uomini a vivere i loro personali Momenti da James Bond. Tra le iniziative che coinvolgono il web, particolarmente interessante la collaborazione tra l’azienda Jany Temime, la costumista pluripremiata di Skyfall e Spectre, che il 10 ottobre si è messa a disposizione per fornire via Twitter, dall’account di Gillette, i suoi “consigli di stile” per aiutare gli uomi-ni di tutto il mondo a sentirsi più sicuri di sé e apparire al meglio.

video valentino Punta sul diGitalValentino punta sul digital e sui social network per il lancio del suo ul-timo profumo femminile, Valentino Donna. La campagna video, che vede protagonista la nuova testimonial della casa Astrid Bergès-Fri-sbey, è infatti online sulle piattaforme Facebook, Instagram e Twitter, oltre che su diversi blog francesi, inglesi e del nostro Paese. Lo spot è ambientato a Roma ed è ispirato al cinema italiano degli anni Settanta e ai suoi protagonisti, come Federico Fellini, Michelangelo Antonioni e Monica Vitti. L’atmosfera, spirituale ed emotiva, prende corpo dalla te-stimonial, ripresa mentre cammina a tarda notte a Piazza Navona.

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Contemporary marketing

Shiny Know how e dati per il video advla SoCietà, ConoSCiuta Per il SiSteMa Di rilevazione ShinyStat, allarga il ProPrio buSineSS al Data Driven e al viDeo aDvertiSing. tre le nuove unit DeDiCate, Che Potranno avvalerSi tra l’altro Della DMP ShinySenSe. a fabiano lazzarini, noMinato general Manager, il CoMPito Di guiDare l’aSCeSa Della realtà in italia e in euroPa

Il mercato del video advertising italiano data driven ha registrato di recente l’esordio di un attore inedito. Si tratta di Shiny, che ha deci-so di capitalizzare tutto il proprio know how e lanciare un proprio network dedicato a questo segmento pubblicitario. La società, nata nel 1995 e conosciuta per il sistema di rilevazione web analytics ShinyStat, ha infatti ampliato il proprio raggio d’azione attraverso lo sviluppo di tecnologie e formati innovativi per il video advertising con l’obiettivo di offrire ad adver-tiser e publisher sistemi di erogazione pubbli-citaria intelligente basati su formati “less in-trusive” e ad “high viewability”. Contestualmente al suo debutto in un merca-to del tutto nuovo, Shiny ha scelto di affida-re a Fabiano Lazzarini - già General Manager di IAB Italia e board member di IAB Europe e, negli ultimi due anni, Media and Strategy Manager di Casa.it - il ruolo di General Ma-nager della società, con il compito di contri-buire all’affermazione dell’azienda tra i prin-cipali player del mercato del video advertising in Italia e creare le basi per una sua cresci-ta europea. Un compito che appare meno ar-duo considerando i forti asset tecnologici con cui Shiny affronta la sfida, che includono piat-taforme SSP e DMP proprietarie. A spiegar-lo a Engage è lo stesso Lazzarini, intervista-to a qualche giorno dall’ufficializzazione del suo incarico.

Fabiano Lazzarini e Shiny: un’accoppiata che già di per sé fa notizia. Come si concretizza questo nuovo rapporto?Tutti hanno conosciuto fino ad oggi Shiny attra-verso il suo prodotto più noto, ShinyStat, che da vent’anni è il sistema di rilevazione browser-ba-sed di riferimento per oltre 200.000 siti partner in Italia. Ora Shiny amplia il proprio raggio d’azione e diventa una realtà in grado di offrire una serie di soluzioni per advertiser e publisher con tre nuo-ve business unit che si affiancano a ShinyStat. In questo contesto di rinnovamento e che prevede un processo di espansione all’estero, io entro a far parte del team come general manager.

Quindi siamo difronte a un’evoluzione e a un nuovo posizionamento per Shiny?Sicuramente possiamo parlare di evoluzione. Tutti gli operatori di questo mercato ricono-scono oggi l’estrema importanza dei dati: po-ter disporre dei big data e avere la tecnologia capace di interpretarli e in grado di dare pre-cise indicazioni su come raggiungere i diver-si cluster di utenti, diventa un processo sem-pre più fondamentale nelle strategie di digital marketing. Shiny è da sempre all’avanguardia su questo fronte con ShinyStat che negli anni si è evoluto fino ad affermarsi come potente strumento per processare e aggregare i dati in tempo reale per web, video, mobile e app. Ma Shiny oggi offre molto di più: partendo da-gli analytics, l’azienda si è dotata di tecnolo-gie all’avanguardia capaci di offrire ai propri

FabIanO LazzarInI

di teresa nappi

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17enGaGe | n.12 | 13 ottobre 2015

clienti sistemi di erogazione pubblicitaria in-telligente che garantiscono una forte target-tizzazione. A ciò si aggiungono formati pub-blicitari non intrusivi, ma capaci di garantire un’alta viewability.

In sostanza come si configura oggi Shiny?Oggi Shiny si presenta come una realtà più completa che ruota attorno a 3 business unit che vanno ad affiancarsi a ShinyStat: Shin-yAdv, l’offerta agli advertiser che sfrutta tut-ti gli asset di Shiny come i nuovi formati di video adv e la DMP ShinySense che, grazie all’algoritmo proprietario, ottimizza la deli-very a target delle campagne sui siti affilia-ti; ShynyTech, la business unit che propone al mercato i formati pubblicitari video più inno-vativi, tra i quali spicca AdCast (di cui Shiny è licenziataria in esclusiva). Tutti i nostri forma-ti garantiscono un’alta viewabiltity, con ero-gazione supportata da DMP e DSP proprieta-rie. E, infine, ShinyNetwork, che consente di raggiungere oggi una rete con un potenziale di oltre 200 mila siti.

In questo quadro la tecnologia ShinyStat come si integra?ShinyStat è il nostro fiore all'occhiello e con-tinuerà ad essere parte integrante della nostra offerta: la piattaforma è in continua evoluzio-ne e deve il suo successo all’affidabilità, alla precisione e alla facilità di utilizzo. ShinyStat è ancora oggi il secondo operatore di analytics per numero di Tag installati sul mercato, quin-di rimane un perno fondamentale di Shiny.

In uno scenario che vede le concessionarie accusare i colpi della crisi, Shinyadv come intende posizionarsi sul mercato?Shiny ha lavorato per proporre al mercato ciò che più chiede in questo momento, ossia sistemi di erogazione pubblicitaria innovativi e perfor-manti che fanno leva su tecnologie e algorit-mi proprietari. Il team tecnologico ha sviluppa-to una Data Management Platform proprietaria che si chiama ShinySense che analizza in tem-po reale un'enorme mole di informazioni e che sfrutta metodologie di “machine learning” sul-la base di sequenze storiche con l’obiettivo di erogare campagne pubblicitarie su target spe-cifici e di finalizzarle con i nuovi formati di vi-deo advertising che offriamo: full size video, social video, pre roll, branded pre roll, leads generator video, rich media. Puntiamo sul pro-dotto per raggiungere i nostri obiettivi.

Cosa pensate del Programmatic?Il programmatic per noi è molto importan-te e siamo già attivi sulle principali piattafor-me. Abbiamo già alcuni private deal operativi e stiamo presentando le nostre novità ai tra-ding desk.

In generale, cosa caratterizzerà la vostra offerta al mercato?Video advertising d’alta qualità con posizio-namenti che garantiscono un’ottima viewabi-lity senza essere fastidiosamente invasivi. Pre-dictive analytics e real time per le analisi e la creazione di modelli comportamentali capa-ci di creare un robusto sistema predittivo in grado di raggiungere gli utenti più predisposti a recepire il messaggio pubblicitario. E infine big data: il nostro patrimonio da sempre, che sarà ancora più potente e diventerà ancora più determinante per gli advertiser.

IL nUOvO SItOIn contempora-nea con la pre-sentazione della nuova Shiny è andato online il sito Shiny.net realizzato da Rubberduck

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Contemporary marketing

viralize video Senza limitila SoCietà, nata Due anni fa all’interno Dell’eCoSiSteMa Dello StartuP StuDio nana bianCa a firenze, CreSCe grazie alle Sue teCnologie Per il viDeo aDvertiSing e lanCia il teaM CoMMerCiale interno. alla Sua guiDa, arriva Stefano PreMoli

Il nome è nuovo ma c’è da scommettere che d’ora in avanti lo sentiremo spesso: parliamo di Viralize, società specializzata in video adv gui-data da Marco Paolieri (a.d.) e nata due anni fa all’interno dell’ecosistema dello startup studio Nana Bianca a Firenze, ottenendo nel corso della sua giovane storia finanziamenti dai fondi di investimento Club Italia Investimenti 2, Club Di-gitale e P101. Già ben presente sul mercato con clienti come TIM, Sam-sung, Aruba, Fineco, Sky e Mini, Viralize fino ad oggi si è concentrata soprattutto sul-lo sviluppo dei prodotti, che col tempo hanno raggiun-to alti livelli di innovazione. Basti pensare che già qualche mese fa la società ha lancia-to una tecnologia player che permette di erogare conte-

nuti video in autoplay, sen-za restrizioni, all’interno del-le pagine mobile web su tutti i browser tablet e mobile dif-fusi oggi sul mercato.L’elevato interesse catalizzato da Viralize sul mercato ha con-vinto il suo management che il momento fosse maturo per un passo in più, ossia la costitu-

zione di un team commerciale interno. Alla sua guida è stato chiamato Stefano Premoli, ar-rivato da The Outplay, dove era General Manager, come nuovo Direttore Commerciale. «Sono molto contento e orgo-glioso di salire a bordo di Vira-lize – ci ha confidato Premoli -. Prediligo, come già accadu-to in esperienze passate, realtà di questo tipo, già consolida-te e con degli asset importan-ti lato tecnologico ma dove bi-sogna strutturare e sviluppare le divisioni marketing e com-merciale. Fin dai primi contat-ti mi hanno colpito fortemen-te la preparazione, la passione e la dedizione del team di Vi-ralize e oggi grazie a ciò ho l’opportunità di avere a dispo-sizione da proporre al merca-to dei prodotti e delle soluzioni multidevice unici e altamen-te performanti. Sono convinto ci siano tutte le carte in regola per fare un ottimo lavoro».

La nEw EntrYStefano Premoli (in foto) è il nuovo direttore commerciale di Viralize, società specializzata in video adv

nuovi uFFici WeBrankinG aPre una sede a milanoA quasi un anno dell’inaugurazione del centro direzionale nella sede principa-le di Correggio, un progetto innovativo sia per i contenuti ecologico-ambienta-li che per il suo design, Webranking ha ampliato la sua presenza “territoriale” con l’apertura di un nuovo ufficio a Milano. La società, tra le maggiori agenzie indipen-denti di search marketing in Italia e oggi attore importante nel mondo program-matic, per la nuova sede ha scelto un palazzo Liberty in fondo a corso Como. Una posizione strategica che permette, grazie alla vicinanza dello snodo ferroviario di Porta Garibaldi, di collegare le due sedi dell’agenzia in meno di un’ora.«Abbiamo deciso di aprire una sede a Milano per accedere a un mercato del la-

voro interessante, mettendo i talenti milanesi nelle condizioni di poter lavorare per noi senza doversi spostare. I due uffici, quello milanese e quello di Correggio, saranno comunque in continuo contatto», ha spiegato a Enga-ge Nereo Sciutto, Presidente di Webranking. Per la società, l’apertura del nuovo ufficio costituisce peraltro una prova generale di una ulteriore, più grande, espansione, che la porterà l’anno prossimo a valicare i confini nazionali con una sede all’estero.

di alessandra la rosa

nErEO SCIUttO

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NEXT Le soluzioni di misurazione dell'efficacia delle

campagne digital di GfK a breve includeranno anche gli annunci mobile e i Facebook ads. La società ha annunciato che, grazie all'integrazione di una serie di nuove soluzioni, sarà possibile identificare quando un utente è esposto a una campagna su molteplici device e unificare l'espo-sizione a browser e app. Inoltre, all'interno delle nuove soluzioni sarà incorporata anche l'osservazione degli annunci su Facebook. Le novi-tà, da novembre attive in una serie di mercati pilota, arriveranno in Italia nel 2016.

 In occasione dell’Advertising Week di New York, Facebook ha annunciato una serie di novità per i suoi insezio-nisti. Tra queste, ci sono nuove pos-sibilità di ottimizzazione della Brand Awareness delle campagne, attraverso

il cosiddetto Brand Awareness Bidding. Invece di comprare click su una base di CPM, questo tipo di asta è volto all’acquisto di spazi che possano contribuire ad accrescere la notorietà di un marchio. La novità de-butterà ad ottobre come rilascio limitato, mentre sarà totalmente disponibile nel corso dei prossimi mesi.

 Il 22 ottobre. Sarà questa, con ogni probabilità, la data che segnerà la nascita del primo servizio a paga-mento di YouTube (ad eccezione di Music Key). Si chiamerà YouTube Red e il suo costo si aggirerà attorno ai

10 dollari, comprendendo anche i vantaggi di Google Play Music Unlimited. Google ha già mandato una email ad alcuni creatori di contenuti per avvisarli della novità ed invitarli a firmare le variazioni dei termini di servizio. In caso contrario i video verranno resi privati fino a quando il nuovo accordo non sarà confermato.

Per Lancia il 2016 sarà l’anno di Nuova Ypsilon. La quinta versione della city-car femminile per eccellen-za, presentata al Salone di Francoforte, è in commer-cio da settembre, mese in cui è stata oggetto di una campagna con la nuova testimonial Kasia Smutniak. L’attrice sarà protagonista di una serie di altri spot per Ypsilon. Il primo sarà un sequel di quello già andato in onda e sarà pianificato alla fine di quest’an-no o all’inizio del 2016. Gli altri due, invece, saranno dedicati a special edition della vettura e verranno lanciati anch'essi l'anno prossimo.

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DossierVoglio una Vita… mobile

A fronte dell’alto numero di utenti che sceglie smartphone e tablet come device per essere always on, gli spender destinano quote sempre più importanti di budget ai new media. Ai publisher, e alle concessionarie che li rappresentano, il compito di rispondere a questa esigenza. Vediamo come con Alberto Zilli, ceo di Triboo Media

di Teresa Nappi

l a tecnologia mobile sta trasfor-mando rapidamente il modo in cui i consumatori di tutto il mondo vivono le proprie vite e sta avendo un effetto dirompente sui modelli

di business in tutti i settori”. a dirlo è stato steve King, ceo di Zenithoptimedia Worldwi-de, azienda a cui si devono gli advertising expenditure Forecasts. l’ultima release dell’analisi ha rivelato che il prossimo anno il mobile internet supererà in investi-menti pubblicitari i quoti-diani, pesando per il 12,4% della spesa pubblicitaria globale, mentre la stampa quotidiana peserà per l’11,9%. il sostanziale spostamento di budget da parte degli spender sui new device, trova in effetti ragione nel desiderio di chi investe di prendere parte il prima possibile al modo di vivere mobile sposato dai consumatori. entro i nostri confini, secondo una delle ultime ricerche del Politecnico di milano, i mobile surfer giornalieri sono circa 15 milioni, numero che cresce di circa il 10% se oltre agli smartphone si considerano anche i tablet users. «se a questo poi aggiungiamo che l’audience tricolore dedica moltissimo tempo alla navigazione da smartphone, alternandola a quella da pc, le prospettive cambiano ulteriormente, a maggior ragione se si parla dei più giovani, under 18 in testa, il cui tempo di navigazione da mobile è notevolmente alto, essendo lo smartpho-ne il medium con cui, di fatto, sono nati e cresciuti», commenta alberto Zilli, Ceo di triboo media, con il quale analizziamo il fenomeno che, tra l’altro, ha spinto il

in collaborazione con

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gruppo a dedicare al business sui new device una struttura ad hoc: moboo aDV.

alberto, come si coniuga la necessità degli spender di voler raggiungere un’utenza sempre più mobile first con la necessità di rispettare le caratteristiche del mezzo?Creatività, tecnologia e capacità di comprendere, se non anticipare, le modalità di fruizione del mezzo mobile sono i punti cardine che ci permettono di soddisfare le neces-sità di planning dei nostri clienti. il rispetto delle caratteristiche del mezzo e di come l’utenza lo sfrutta non devono mai venire meno. Partendo dalle considerazioni sui numeri succitati, in triboo media abbiamo puntato sulle nostre ca-pacità di essere innovatori digitali e sulle possibilità di poter profilare la nostra audience attraverso la nostra tecnologia proprietaria. tutto questo ci ha permesso di svi-luppare, attraverso le nostre unit interne, formati e pianificazioni ad hoc che incontrassero le esigenze di tutti: clienti e audience.

L’utenza mobile come detto è costantemente in crescita. Come si cattura l’attenzione di quanti navigano spesso più da mobile

che da desktop?Citando e parafrasando bolter e grusin, attraverso il mobile stiamo vivendo appieno una vera e propria fase di “rimediazione” in chiave mobile. ma questa volta il tutto si svolge all’interno di dispositivi na-tivi dell’ecosistema digitale. Quindi come sostenuto da mcluhan, se è vero che da un lato “i mezzi di co-municazione hanno bisogno l’uno dell’altro per poter funzionare e operano attraverso un con-tinuo processo di riproduzione e sostituzione reciproca”, dall’altro non è possibile pensare che sia sufficiente trasmigrare in toto contenuti e creatività dall’uni-verso desktop a quello mobile affinché vi sia la stessa resa sia in termini di audience sia di perfor-mance. e’ essenziale fare in modo che le creatività siano chiare, di-vertenti e immediatamente accat-tivanti con call to action visibili e agganciate a landing page di facile e veloce consultazione. Questo vale specialmente per gli investimenti

legati agli obiettivi di performance e lead generation. Principi che restano comunque validi anche per le campagne con obiettivi di bran-ding, trend del mobile advertising che si sta affermando sempre più: il formato di elezione per questa tipologia di soluzioni è il video che ha inaugurato un nuovo importante KPi da tenere presente durante le pianificazioni: il Vtr ossia view trough rate, la percentuale di complete view. lato nostro, la-voriamo senza sosta ogni giorno per tradurre il tutto in soluzioni di advertising originali e tailor-made, dove roi e visibilità siano sempre al primo posto.

Tutto questo poi ha portato Triboo Media al lancio della nuova concessionaria MOBOO aDV, di fatto la terza del gruppo. Che mission ha la neonata sigla e quali obiettivi intende raggiungere?moboo aDV è in effetti la terza anima commerciale del nostro gruppo. nasce in un momento ma-turo sia per noi sia per il mercato stesso che, a fronte di quanto ci siamo detti finora, è pronto a rece-pire e a cogliere le opportunità del mobile. la nostra neonata, ma già performante, concessionaria, to-talmente focalizzata sulle strategie di comunicazione e pianificazione su smartphone e tablet, può conta-re da un lato su tutto il background professionale e sulla struttura di

triboo media e, dall’altro, su un team di lavoro dedi-

cato fortemente “skil-lato” che include

esperti in marke-ting, sviluppo e vendita. il team, che può trarre vantaggio dalla pluriennale esperienza del suo leader, Pa-

olo Velluto, a due mesi dalla nascita

ha già conquistato clienti del calibro di

eni, Walt Disney, toyo-ta, Kia e mazda. già questo

assegna a moboo aDV un vantag-gio competitivo straordinario. il no-stro obiettivo è di diventare a breve una vera e propria farm mobile che sappia soddisfare ogni esigenza dei nostri clienti e che sia in grado di fornire soluzioni sempre più performanti su tale segmento.

“Approcciare al mobile

significa rispetto delle caratteristiche

del mezzo e di come l’utenza lo

sfrutta”

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La nuova società del gruppo, guidata da Paolo Velluto, è focalizzata sulle strategie di comunicazione e pianificazione digitale sui nuovi device, gestendo in autonomia gli spazi pubblicitari del network e i formati adv dedicati

moboo aDVl’aDV on the go si Fa PerFormante

Dallo scorso luglio triboo media ha presentato al mercato la terza concessionaria del gruppo focalizzata esclusivamente sulla comunicazione e sulla pianificazione pubblicitaria su device mobili. Parliamo di moboo aDV, la struttura commerciale che ha l’obiettivo di valorizzare l’audience mobile di triboo media, che vanta fra i suoi asset leonardo.it, portale che si posiziona nel panorama media come aggregatore di riferimento dei siti web verticali, e il network edito-riale di html.it, una delle principali realtà web italiane. Potendo contare anche sul forte know how tecnolo-gico del gruppo, moboo aDV è in grado di offrire soluzioni ideali per interpretare al meglio le esigenze di comunicazione e pianificazione dei propri clienti, traducendole in campagne pubblicitarie dove roi e visibilità sono sempre al primo posto. le soluzioni adv proposte da moboo aDV rispondono a obiettivi di bran-ding, Performance, lead generation, engagement attraverso rich media, native advertising e Programmatic. opzioni che hanno già convinto brand della portata di eni, Walt Disney, to-yota, Kia e mazda, che ad appena due mesi dal lancio, erano già in portafo-glio di moboo aDV.

i numeri Di moboo aDVCONTeNuTi speCifiCi e Di quaLiTà perMeTTONO a MOBOO aDV Di raggiuNgere:

6,8 MiLiONi uNique auDieNCe(DaTi MeNsiLi auDiweB View MOBiLe giugNO 2015]

120 MiLiONi page Views(DaTi MeNsiLi auDiweB View MOBiLe giugNO 2015)

34% aCTiVe reaCh(DaTi MeNsiLi auDiweB View MOBiLe giugNO 2015)

Chi è Paolo VellutoNOME: PaoloCOGNOME: VellutoRUOLO ATTUALE: Managing Director di MOBOO ADVETA’: Maturo al punto giusto ma smart come un telefono di ultima generazioneESPERIENZA: Dal MicroTac all’Iphone 6 Plus... Fate voi i contiSEGNO ZODIACALE: Pianeta MobileLE SUE CREATURE: Filippo, Andrea e... MOBOO ADVNON SOPPORTA: “Sentir dire ogni anno che è quello del Mobile”IL SUO MOTTO: “Senza passione non c’è evoluzione”LA SUA MISSIONE: “Convertire tutti al Mobile First”

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i Formati Di moboo aDV Focus sull’offerta dedicata agli advertiser che puntano ai nuovi device

intro ViDeo mobile

interstitial video full screen per comunicazioni total branding da alti tassi di Ctr. al termine, il formato si richiude in una strip mobile e si posiziona in primo piano sul fondo della schermata

intro ViDeo mobile html5

grazie alla tecnologia html5, il formato permette di visualizzare video con partenza in autoplay, oltre che in-app anche da mobile browsing, per adv ad alto impatto e dai grandi volumi

striPmobile

e’ un formato che appare in primo piano sul fondo della schermata fino alla sua chiusura. grazie al suo posizionamento premium, può raggiungere elevati tassi di Ctr

intro mobile(no ViDeo)

e’ come l’intro Video mobile, ma presenta un’immagine e non un filmato. e’ un formato responsive, che adatta la creatività in base all’orientamento del device

interstitialViDeo in-aPP

interstitial di grande impatto con video full screen autoplay e audio on. e’ ideale per massimizzare il coinvolgimento dell’utente grazie all’inserimento di link di approfondimento

interstitial in-aPP (no ViDeo)

Formato interstitial con creatività full screen interamente cliccabile, ideale per una comunicazione ad alto impatto visivo e che punta a una grande visibilità del brand

sKinmobile

la skin mobile è un formato posizionato on top page e che segue l’utente durante lo scorrimento della pagina, fino alla sua chiusura. garantisce alta visibilità al brand

stanDarD banner

e’ il classico formato banner che risponde agli standard dell’interactive advertising bureau. e’ l’ideale per una pianificazione dai grandi volumi

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01 01 01 01 01 11 01 0101 00 01 01 00 01 01 01BIG DATA

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egli ultimissimi anni, l’acce-lerazione impressa dallo svi-luppo tecnologico ha porta-to all’affermarsi di una serie

di nuovi fenomeni che stanno rivolu-zionando il mondo della comunicazione digitale a una velocità mai conosciuta prima. Tra questi spicca il programma-tic, arrivato nel nostro mercato non più di due anni fa e già protagonista asso-luto: questo insieme di tecnologie, har-dware e software, è entrato nei processi

di gestione della pubblicità principal-mente online sia per la display che per il video ed infine anche per i for-mati native.

Il complesso delle attività e delle tec-nologie che compongono il program-matic advertising lavorano sostanzial-mente in funzione della possibilità di

automatizzare la vendita, l'acquisto e l'ot-timizzazione degli spazi pubblicitari in

un’evoluzione moderna dei mercati adv che

l'avanzata dell'ad-techprogrammatic tra presente e futuro

N

di simone freddi

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27enGaGe | n.12 | 13 ottobre 2015

si contraddistinguono per una maggior liqui-dità dell'inventory e un approccio alla piani-ficazione di tipo audience-based.Sebbene non ancora forte come l’esperienza degli Stati Uniti, dove il programmatic è nato nel 2010 ed ha raggiunto oggi una quota di oltre il 50% del mercato del display e video, il mercato italiano è molto promettente e sta vi-vendo un periodo di forte crescita. Quanto vale quindi il programmatic in Ita-lia? I numeri ufficiali li avremo a IAB Forum, quando IAB Italia rilascerà, in collaborazio-ne con gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, la prima release della nuova ricerca qualitativa e quantitativa sul mercato del digital advertising in Italia, inclu-sa una rappresentazione dettagliata anche del programmatic. Lo scorso anno, in un primo calcolo, sempre IAB Italia e Politecnico ave-vano fissato in 110 milioni di euro il perime-tro del mercato dell’automated advertising in Italia, spingendosi poi più avanti nell’anno a proiettare una crescita al limite delle tre cifre

percentuali per il settore, che sarebbe così ar-rivato quest’anno alla soglia dei 200 milioni di euro, pari a circa il 20% degli investimenti in pubblicità display e video su internet. In realtà, questa stima potrebbe essere anche “prudente”: un forecast molto recente dell’au-torevole Magna Global, per esempio, si spin-ge ad affermare che la spesa pubblicitaria in programmatic nel nostro Paese si attesterà quest’anno a 320 milioni di euro.I dati diffusi da Magna Global mettono in evi-denza l’evoluzione del mercato: mentre at-tualmente è la desktop banner display a do-minare lo spending, entro il 2019 i formati mobile rappresenteranno il 44% della spesa complessiva, e il video coprirà il 52%.Lo studio offre inoltre un’analisi qualitativa che mette in luce alcune particolarità dell’ap-proccio al programmatic nel nostro Paese, che su alcuni temi si mostra persino all’avanguar-dia, come nello sviluppo di settori specifici come i private marketplace e le aste "invita-tion-only". La preferenza verso le forme più “controllate” di programmatic adv rispecchia l’attenzione che sia le aziende sia gli editori ripongono sui temi di sicurezza e trasparenza, confermata anche da un focus sulla viewabili-ty e sulle metriche di audience in-target mol-to forte rispetto al resto dell’Europa. Svariate campagne includono infatti servizi di misura-zione terzi come comScore VCE, Nielsen OCR, Integral AdScience o servizi analoghi.Il mercato è quindi in forte evoluzione e - come confermano i protagoinisti del settore nel servizio che i lettori troveranno nelle pa-gine a venire - ricco di opportunità, ma anche di temi ancora aperti, che si legano in gene-rale a una operazione culturale di “evangeliz-zazione” di tutti gli attori della filiera, dalle aziende agli editori, non ancora ultimata. Ri-spetto a un anno fa, i passi in avanti sono co-munque notevoli anche sotto questo profilo.

110 20% 52%il mercato è in forte evoluzione, con opportunità e temi ancora aperti, che si legano in generale a una operazione culturale di “evangelizzazione” di tutti gli attori della filiera, dalle aziende agli editori. rispetto a un anno fa, i passi in avanti sono comunque notevoli

il valore del mercato 2014In una prima stima sul valore del programma-tic adv in Italia, IAB Italia e Politecnico han-no fissato a 110 milioni di euro gli investimenti nel 2014

I dati ufficiali verranno comunicati a IAB Forum. Le attuali stime prevedono che il Programmatic varrà quest'an-no circa il 20% della display

Oggi la display "tradizionale" fa la parte del leo-ne. Ma il settore si trasforma: Magna Global prevede che nel 2019 il 52% del video adv sarà programmatico

l'evoluzione nel 2015

che succederà nel futuro

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28 enGaGe | n.12 | 13 ottobre 2015

f o c u s

next 14

Il know how che apre nuove frontIereobiettivo del gruppo guidato da Marco ferrari,di cui sono parte le società turbo, Sting Media e zero Studios, è quello di portare trasparenza e chiarezza in un mercato nato «un po’ troppo opaco». un impegno che sta dando i suoi fruttiIl programmatic è uno dei trend più rilevanti dell’ad-vertising online. Ma ancora il nostro mercato è ad-ditato come “giovane” da questo punto di vista. E’ probabilmente vero per certi aspetti, ma è altrettan-to vero il fatto che la crescita dell’Italia in questo seg-mento sta correndo a grande velocità: «Che il mer-cato italiano del Programmatic si sia definitivamente affermato, lo dimostrano i numeri», afferma Marco Ferrari, co-Founder & Ceo del gruppo Next 14 di cui fanno parte il trading desk indipendente Turbo e la piattaforma di programmatic tv Sting Media e Zero Studios, attiva nel data-driven brand entertainment. Secondo il manager: «Le previsioni di una crescita ancora a tripla cifra, da 100 a 200 milioni, dovreb-bero trovare conferma ufficiale nelle prossime setti-mane. E, considerate le dimensioni totali del mercato italiano dell’advertising online, direi che la domanda non è più “se” ma “come” le aziende italiane spen-dono in programmatic advertising».

Con turbo avete dato vita al primo trading desk italiano indipendente. E' stata una scelta vincente? Quando abbiamo fondato Turbo, abbiamo chiarito sin da subito che ci saremmo focalizzati esclusivamente sul programmatic. Non perché era il trend del momen-to, ma perché si trattava e si tratta di una vera svolta nel mondo dell’advertising. Come per tutte le cose, il mercato ha bisogno di un po’ di tempo per assestar-si e le aziende devono essere messe in condizione di comprendere i veri vantaggi apportati dall’automazio-ne. Sono nati tanti nuovi attori, nuovi ambiti e figure professionali. Il ruolo di aziende come la nostra con-siste anche nel dimostrare con i fatti che il program-matic, se gestito correttamente, può portare sia effi-cienza che efficacia alla comunicazione. Una cosa di cui siamo particolarmente soddisfatti è che il mercato ci riconosce come interlocutori di qualità che portano valore. Contribuire a rendere trasparente e comprensi-bile un mercato nato un po’ troppo “opaco” è stata, ed

è, una sfida che riteniamo fondamentale per la cresci-ta nostra e dell’intero rinnovato ecosistema digitale.

Parliamo di mobile: il programmatic può contribuire allo sviluppo del mercato? Potenzialmente, il mobile è il canale perfetto per gli acquisti in programmatic, visto che rispetto alle tra-dizionali campagne display, potrebbe utilizzare anche dati aggiuntivi (sistema operativo, posizione geografi-ca e così via, ndr). E’ un canale che sta crescendo mol-to rapidamente e credo si stiano facendo passi avanti importanti per la definitiva affermazione del canale.

voi come rispondete alle necessità di tracciamento a fronte della frammentazione tra device diversi? Il tracciamento cross-device, che attualmente è nel suo stadio iniziale, continuerà a evolversi di pari passo con l’ingresso sul mercato di nuovi gadget tecnologici quali le tecnologie “indossabili”. Al fianco del traccia-mento cross-device “deterministico”, oggi garantito solo dalle grandi piattaforme come Google, Facebook o Twitter che attraverso il login possono garantire una tracciabilità certa degli utenti cross, non ci sono alter-native che utilizzare tecniche di tracciamento “proba-bilistiche”. Lo sviluppo di una soluzione di fingerprint per la nostra Turbo DMP, va in questa direzione e ci permette di utilizzare modelli statistici complessi per decodificare tutti i dati a nostra disposizione.

Dunque, il ruolo dei dati nella comunicazione del presente e del futuro è importante… E’ assolutamente centrale. Marketing e advertising saranno sempre più data-driven nei prossimi anni. Per questo tutte le aziende sviluppate all’interno di Next 14 - oltre a Turbo, Zero Studios, che si occupa di brand entertainment, e Sting Media, piattaforma di programmatic tv -, hanno in comune, al di là dello specifico ambito di attività, la cultura della raccolta, analisi e attivazione dei dati.

FOCUS OnIl gruppo gui-dato da Marco Ferrari (in foto) e a cui fanno capo il trading desk Turbo e la giovane Sting Media, è diven-tato velocemen-te riferimento italiano per il programmatic

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prime real time

prIvate Market place: Il Mercato è prontoSecondo la Country Manager del PMP Prime, nel mercato italiano ci sono tutti i presupposti per virare in modo deciso e convinto verso il programmatic. una costatazione che spiega la scelta della realtà di irrobustire la propria offertaIl mercato italiano è decisamente pronto ad affron-tare la sfida del programmatic. Lo afferma Cristi-na Pianura, Country Manager per l’Italia di Prime Real Time, primo Private Market Place trasversa-le presente sul mercato italiano. Secondo la mana-ger: «I presupposti per virare in modo più deciso e convinto verso il programmatic advertising ci sono tutti: c'è la tecnologia, c'è il know-how, e ci sono ora tutti gli attori in campo. Questo significa che la filiera potrebbe assorbire senza particolare proble-mi oltre il 50% del budget advertising in modalità programmatica, considerando ovviamente tutte le modalità del programmatic buying: il guaranteed, il private deal e l'open market».

Secondo molti però ci sono ancora delle cose che andrebbero sistemate per far sì che questo mercato decolli davvero…In effetti, per tradurre questo in realtà occorre che i clienti comprendano meglio i vantaggi del pro-grammatic buying e le logiche di remunerazione dell'intera filiera senza pigiare il tasto solo sul sa-ving dei prezzi, poiché non è sul pricing che il pro-grammatic risulta vincente. Questo errore, già fat-to in passato, rischia paradossalmente di rallentare l'ingresso dell'inventory premium sulle piattafor-me, poiché la certificazione e l'adozione di metri-che per la qualità, nel mondo del programmatic selling, comportano costi ulteriori per i publisher.

Prime real time come si posiziona in questo mercato?Prime Real Time è il più grande Private Market Pla-ce trasversale oggi presente nel mercato italiano: una soluzione estremamente flessibile sul piano commerciale e tecnologico da poter essere utilizza-ta "on demand" dalla domanda e dall'offerta, per la Display, il Mobile e il Video programmatic. Prime è oggi il primo e unico abilitatore per il programmatic selling legato ai Rich Media ad alto impatto, ovvero

Rich Media non convenzionali quasi sempre lega-ti a una videostrategy. Gli editori che entrano a far parte del PMP Prime garantiscono qualità e priorità e si affidano a un operatore capace di garantire alti standard e opportunità di vendita.

Quali sono le novità della vostra offerta?Negli ultimi mesi Prime Real Time ha irrobustito sia il ventaglio dei formati Rich Media disponibili per i Trading Desk su implementazione Adform sia Vi-deo. Ma ovviamente questo non ci basta: abbiamo studiato soluzioni combinate di delivery e PMP per la gestione delle "Domination" su ben tre formati. Vogliamo sviluppare nuovi Rich Media impattanti utilizzando tecnologia Sizmek e Appnexus. In pra-tica vogliamo essere sempre all'avanguardia e un passo avanti nella creazione di soluzioni speciali da offrire agli editori e ai trading desk, fedeli alla nostra mission di rendere facili le cose difficili. Con la stes-sa logica ci presentiamo al mercato come la prima soluzione di "Data Collector" ovvero come il primo Data Market Place basato esclusivamente su First Party Data provenienti da editori molto verticali e dunque dotati di utenti veri e strategici per i buyer. Tali dati vengono messi a disposizione su DMP Ad-form, e consentono a chi compra di accedere a seg-menti di nicchia consistenti, affidabili e IT based.

Siete soddisfatti dei risultati finora ottenuti?Prime Real Time è di fatto centrale nello sviluppo del programmatic selling nell'industry italiana, sia-mo partner a 360° di ogni player focalizzato sul programmatic. Di questo siamo molto soddisfatti. I dati di crescita non li valutiamo solo sui numeri, che sono comunque in netta crescita di quarter in quar-ter, ma soprattutto sulla nostra capacità di generare valore aggiunto per gli editori e per i trading desk.

La SOLUzIOnEIl Private Market Place Prime Real Time, è uno strumento estremamente flessibile sul piano commer-ciale e tecno-logico da poter essere utilizzato "on demand" dalla domanda e dall'offerta. A spiegarlo la Country Mana-ger per l'Italia Cristina Pianura (in foto)

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f o c u s

weborama

tutta l’effIcacIa dI datI, algorItMI e targetIngCon un approccio integrato al programmatic fondato sul dato, l’azienda guidata in italia da roberto Carnazza svolge un ruolo importante per lo sviluppo del mercato, al quale propone strumenti di ad-tech avanzati come la sua DMP

Utilizzo ancora limitato dei dati e una persistente prevalenza dei private deal troppo uguali alle tran-sazioni “vecchio stile”. Sono questi i limiti, da un punto di vista qualitativo, alla vera affermazione del programmatic nel nostro mercato secondo Rober-to Carnazza, Country Manager per l’Italia di Webo-rama. «E’ altresì vero – precisa poi il manager - che il settore sta crescendo a doppia cifra, motivo per il quale ci aspettiamo che la maturazione arrivi abba-stanza in fretta. Tra i driver di questa forte crescita del comparto, accanto all’inserimento della possibi-lità di pianificazione anche su mobile e video, è si-gnificativa anche l’ascesa dei marketplace privati».

weborama come si posiziona in questo mercato?Weborama offre un valore aggiunto che quasi nes-sun altro può dare nell’ambito del data driven ad-vertising: coniugare una base dati esclusiva con la tecnologia in grado di renderla rilevante. Questo av-viene fondendo una rilevazione dinamica dei profi-li degli utenti e delle loro caratteristiche con logi-che di acquisto automatizzate, guidate dalla scelta dei profili idonei al targeting, massimizzando così i risultati. Tutto ciò sempre nel massimo rispetto della privacy dell’utente e dei valori del brand. Un approccio integrato al Programmatic, che unisce efficacemente dati, algoritmi e targeting.

Dati e pubblicità: siamo di fronte, dunque, a un binomio importante…Il binomio dati-pubblicità in ambito digitale avreb-be dovuto rivestire da sempre quell’importanza che forse solo ora comincia a conquistarsi grazie all’av-vento del programmatic. Il vero discrimine, infat-ti, al di là dell’automatizzazione di processi, risiede nell’utilizzo del dato come criterio di scelta e ac-quisto delle impression. Inoltre, con una tecnologia di behavioural targeting avanzato come quella di

Weborama, è possibile rendere i messaggi pubbli-citari più rilevanti per gli utenti, riducendo conte-stualmente le dispersioni e rendendo più efficaci le soluzioni di branding e performance integrate con il contenuto.

a livello di prodotto, quali sono le novità della vostra offerta?Da oltre 17 anni, Weborama sviluppa tecnologie e servizi all’avanguardia nel campo della data scien-ce. In Italia l’azienda combina questa intelligen-za con una base dati di circa 60 milioni di cookie unici, classificati in base a variabili comportamen-tali, di interesse e socio-demografiche. Questa so-lidissima base di partenza quest’anno si sta raffor-zando con una serie di partnership strategiche che allargheranno ancora di più il nostro bacino d’azio-ne. Inoltre negli Stati Uniti diversi clienti stanno già testando la nuova versione della nostra Audience Driven Advertising Platform, potenziata con l’inte-grazione dei canali social e di tool in grado di velo-cizzare l’elaborazione dei dati, portandoci più vicini al real time in termini di definizione del profilo de-gli utenti. Per il futuro, puntiamo sempre più ad ac-crescere l’offerta di dati e di strumenti tecnologici per utilizzarli al meglio, come la nostra Data Mana-gement Platform, per offrire ai nostri clienti un ser-vizio completo e consulenziale.

Come va il mercato italiano per weborama, anche in rapporto all’andamento estero?Weborama continua a crescere in Italia e nel mon-do. Il 2015 sta vedendo un’ulteriore crescita nel no-stro Paese – dove prevediamo di chiudere il quinto anno di attività con un incremento di fatturato vici-no al 40% rispetto all’anno precedente - oltre che un’espansione a livello globale: al di là del consoli-damento della nostra presenza in Europa, Webora-ma si sta aprendo ai mercati extra-europei come gli Stati Uniti e l’America Latina, estendendo quindi la propria attività a 17 mercati.

kEY POIntConiugare una base dati esclusiva con la tecnologia in grado di renderla rile-vante. Questo, secondo Rober-to Carnazza, è tra i principali punti di forza di Weborama

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rubicon project

guaranteed orders e natIve a tutto vantaggIo deI publIsheril momento del programmatic è arrivato in italia, Paese che secondo Sara buluggiu di rubicon Project è ormai in prima linea in questo mercato. un’affermazione che trova ragione nel recente accordo stretto con rai e nel successo registrato dalle soluzioni del player

L'Italia è in prima linea per quanto riguarda la rivo-luzione programmatica. E’ questa l’opinione di Sara Buluggiu, Country Manager per l’Italia e Sales Di-rector per il Sud Europa di Rubicon Project. «Tut-ti i maggiori player italiani hanno deciso di inizia-re a sfruttare le potenzialità del programmatic. Non per nulla abbiamo deciso di aprire il nostro ufficio a Milano quest’anno, aumentandone anche l’organi-co, e non siamo gli unici. Ormai tutti i maggiori at-tori del settore hanno scelto di investire in questo mercato che dimostra di avere le giuste potenzia-lità e skills».

Quali sono i valori chiave che distinguono il posizionamento di rubicon Project nel nostro mercato?Il team italiano di Rubicon Project offre a editori di alto livello e sviluppatori di app la propria consu-lenza per sfruttare al meglio i marketplace privati e l'automated guaranteed a fronte di una doman-da da parte degli acquirenti italiani sempre più fo-calizzata sulle inventory di qualità. Rubicon Project in Italia, infatti, collabora da tempo con i principali editori e brand, nonché con i maggiori operatori di pubblicità europei e leader mondiali.

gli editori a volte sono un po' timorosi nei confronti del programmatic, perché hanno paura di deteriorare il valore della propria inventory. Qual è il vostro consiglio?Alcuni credono ancora che il program-matic si limiti a monetizzare la cosid-detta “remnant inventory”. In realtà quello è solo stato il punto di parten-

za. Da allora la tecnologia si è evoluta con lo sco-po finale di aiutare gli editori a ottenere la migliore monetizzazione possibile per ogni singola impres-sion a disposizione. Oggi gli editori possono sfrut-tare ad esempio i nostri prodotti Native e Guarante-ed Orders. Il native infatti fornisce una soluzione al problema legato allo spostamento degli utenti dal desktop al mobile. Allo stesso tempo aiuta gli ac-quirenti a superare una certa riluttanza nei confron-ti della pubblicità mobile e a migliorare l’esperienza dell’utente nel suo complesso. Guaranteed Orders è un ulteriore passo avanti che permette di pianifi-care programmaticamente le campagne, partendo da volumi e prezzi concordati in anticipo, renden-do così il processo molto più efficiente e immedia-to. Guaranteed Orders permette di raggiungere un pubblico mirato, inoltre libera tempo e risorse che acquirenti e venditori possono impiegare per creare campagne più efficaci e creative.

recentemente avete siglato una partnership con raI: cosa rappresenta questo accordo per il Programmatic in Italia?La Tv pubblica italiana è solo l’ultimo editore in or-dine di tempo ad avere scelto di adottare il pro-grammatic per la vendita degli spazi pubblicitari. La collaborazione prevede che le inventory Rai di alta qualità, Rai.tv, Rai.it e le varie proprie app e sito mo-bile, siano messi a disposizione degli inserzionisti italiani tramite la piattaforma tecnologica di Rubi-con Project per rendere più efficace e automatizza-to l’accesso ai loro spazi pubblicitari. Questa part-nership dimostra che il momento del programmatic è arrivato in Italia e che fa ormai parte dell’equazio-ne di ogni campagna pubblicitaria. La collaborazio-ne nasce dalla crescita costante dell'automazione della pubblicità sul mercato italiano e conferma la rapida adozione di tecnologie che stanno rivoluzio-

nando l'acquisto e la vendita da parte dei media.

In generale, come va il business di rubicon Project in Italia, anche in rapporto ai riscontri che avete all'estero?

In quanto azienda quotata non possiamo fornire dati e comparazioni con gli altri mercati, ma

posso confermare che i nostri risultati in Italia sono molto positivi come dimo-stra la decisione dell’azienda di apri-re un ufficio qui ed espandere il team. Continueremo a investire in questo mercato per mantenere la posizio-ne di leader che abbiamo ottenuto grazie ai nostri prodotti all’avan-guardia e alla strategia commer-ciale che ci hanno premiati finora.

FOCUS OnSecondo Sara Buluggiu, Native e Guaranteed Orders consen-tono di facilitare i processi di tra-ding, miglioran-do al contempo l'esperienza degli utenti

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f o c u s

Zodiak advertising

occhI puntatI sulla MonetIzzazIone dell’Inventorytestando tecnologie e sviluppando funzionalità proprietarie uniche, la società guidata da nicola Drago offre ai publisher un ambiente sicuro per poter beneficiare dei vantaggi del programmatic

Seppure con ritmi più lenti rispetto a Usa e UK, il programmatic si è diffuso abbastanza in anticipo in Italia rispetto ad altri mercati del sud Europa. Ne è convinto Nicola Drago, Ceo di Zodiak Adverti-sing, la società fondata nel 2011 per offrire servizi di Programmatic Buying, Private Market Place e Real Time Bidding a editori italiani ed europei. «Rispet-to a qualche anno fa, il mercato è maturato mol-to», continua il manager. In pratica, secondo Dra-go, tutti gli editori, così come i centri media, hanno compreso la portata del fenomeno e «hanno intu-ito che non si tratta di una “moda”, ma di una tra-sformazione irreversibile e strutturale della manie-ra di comprare e vendere spazi pubblicitari. La gran parte degli attori coinvolti ha sviluppato una stra-tegia in merito, ha creato dei team dedicati e si sta preparando a un futuro in cui il programmatic sarà sempre più rilevante».

Ma c’è un reale vantaggio nel programmatic?I vantaggi sono innegabili, sia per la domanda sia per l’offerta. La differenza è che la domanda ha co-minciato ad approfondire il fenomeno prima, mentre gli editori l’hanno un po’ subita. Inoltre, la differenza di risorse investite in tecnologia, ha fatto sì che fino ad ora siano stati gli inserzionisti a beneficiare mag-giormente dalla diffusione del programmatic.

In effetti i publisher sono quelli più timorosi. Cosa si può fare per tutelarli? Come dicevo prima, la maniera in cui il program-matic è stato originato, i suoi sviluppi successivi, e le enormi risorse finanziarie che, soprattutto negli Stati Uniti, sono state investite, hanno fatto sì che fosse la domanda a godere dei maggiori benefici. Basti pensare ad esempio alle piattaforme per la raccolta e lo sfruttamento dei dati e a quanto sia-no per il momento più evolute e maggiormente uti-lizzate dagli advertiser piuttosto che dai publisher. Per questa ragione gli editori a volte vedono con diffidenza la diffusione del programmatic e delle tecnologie accessorie. Ma è altresì vero che se i pu-blisher non si adopereranno per evitare l’erosione dei valori unitari e per limitare il rischio di ridurre la propria inventory a una commodity, i loro ricavi pubblicitari nel medio-lungo termine si contrarran-no significativamente. Una solida strategia sui dati, alleanze e supporto nella gestione del programma-tic sono secondo noi le possibili soluzioni.

Come si struttura ora la vostra offerta in questo particolare mercato?Il settore del programmatic è popolato da centinaia di aziende e startup le cui funzioni ed efficacia sono spesso da comprovare. Zodiak Advertising suppor-ta i publisher nella monetizzazione del loro inven-tory in programmatic, selezionando e testando le migliori tecnologie disponibili sul mercato e svilup-pando funzionalità proprietarie uniche. Una filoso-fia tecnologicamente agnostica e indipendente che garantisce la massimizzazione dei ricavi dei publi-sher in ogni momento.

Infine, quali risultati avete raggiunto? Fino ad ora abbiamo registrato ottimi risultati sia in Italia sia in Spagna, grazie al fatto che gli edito-ri stanno mostrando sempre più consapevolezza ri-spetto a quanto sfidante sia lo sviluppo di una stra-tegia programmatic. Inoltre, in alcuni casi, come per esempio con Il Sole 24 Ore, abbiamo costruito in-sieme un vero e proprio Private Marketplace sul-la base di tutte le loro property, chiamato Premio, interamente supportato dalla nostra tecnologia e dove, lavorando a quattro mani, assicuriamo il mas-simo dei rendimenti per l’editore e la concessiona-ria, in un ambiente sicuro e trasparente.

La StratEgIaSecondo il Ceo di Zodiak Advertising, una buona strategia per un editore passa per una giusta valoriz-zazione dei dati in suo possesso, alleanze e nell'accettare il supporto per la gestione di dinamiche del tutto nuove

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payclick

nel segno deI bIg datala media agency guidata da luca formicola vende da circa un anno gli spazi degli editori del proprio network in programmatic. una scelta che punta a massimizzare il valore delle inventory e a ottimizzare la spesa degli spender attraverso l'utilizzo dei datiTra chi è già più che operativo e sempre più interes-sato a capire come poter sfruttare al meglio le pos-sibilità offerte dal programmatic troviamo anche PayClick, media agency indipendente con un net-work che conta oltre 500 siti premium ed un bacino di circa 10 milioni di email Business & Consumer in concessione esclusiva. «Crediamo molto nelle po-tenzialità del Programmatic», afferma Luca Formi-cola, Ceo di PayClick. «E’ una vera e propria rivolu-zione nel panorama del digital advertising. Infatti, da circa un anno gli spazi dei nostri migliori editori sono venduti anche in modalità programmatic, gra-zie alla collaborazione con un'importante SSP. Nel nostro settore, ottimizzare il budget di spesa con investimenti mirati è fondamentale e il program-matic ci offre la possibilità di intercettare il pubbli-co con una precisione prima impensabile». Un plus che l’agenzia sta mettendo grandemente a frutto, riconoscendo in primis ai dati un grande valore.

In effetti l’avvento del Programmatic nel nostro mercato ha ulteriormente sottolineato l’importanza del binomio dati e pubblicità…Assolutamente sì. Si tratta di un binomio ormai in-dissolubile. I big data consentono infatti di focaliz-zare sempre più le campagne verso un target ben definito. Questo permette agli inserzionisti di non disperdere gli investimenti pubblicitari e di rag-giungere gli obiettivi prefissati. È proprio in virtù della strategicità dei big data che abbiamo di re-cente firmato una partnership con l’Università di Trieste per la realizzazione di una piattaforma che ci permetterà di profilare utenti anonimi sulla base dell’osservazione del loro comportamento. Grazie a questo strumento saremo in grado di realizzare campagne ancor più focalizzate, offrendo la possi-bilità ai nostri clienti di ottimizzare il budget di spe-sa con investimenti mirati.

In generale, come giudica l’avvento dell’era del programmatic nel nostro mercato?In Italia il programmatic è un trend che va conside-

rato ancora come relativamente nuovo e giovane, anche se sta registrando già ottimi risultati. Attual-mente vale il 10% della spesa pubblicitaria e, come dichiarato recentemente da IAB Italia, a fine 2015 il suo valore dovrebbe raggiungere la soglia dei 200 milioni di euro. Con questi volumi e ritmi non si può non considerarlo una realtà significativa.

a livello di prodotto, quali sono le specificità della vostra offerta relative a questo particolare settore?La pianificazione in programmatic consente ai no-stri clienti di selezionare con maggiore precisio-ne il target da intercettare, ottimizzando l’investi-mento pubblicitario. Molto importante in questo senso è l’accordo con Nugg.ad che ci permetterà a brevissimo di beneficiare della soluzione di Mul-tichannel Audience Targeting per rendere possibi-le ai nostri clienti di selezionare volta per volta il target group più appropriato rispetto agli obietti-vi della campagna.

anche a fronte di quanto detto, che peso ha il programmatic sul business di PayClick?Oggi in programmatic viene venduta buona par-te del nostro traffico display tradizionale. Stiamo lavorando per offrire ai clienti la possibilità di ac-quistare in programmatic anche formati speciali, come le skin, che hanno problematiche oggettive derivanti dall’assenza di standard. Il peso stimato, in termini di fatturato, nel 2015 è di poco inferiore al 10%, con un trend in forte crescita.

I rISCOntrIPayClick, l'agen-zia guidata da Luca Formicola, vende da un anno gli spazi degli editori del proprio network in programma-tic, un business che nel 2015 varrà già il 10% del fatturato totale

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dotandmedia

tecnologIe avanzate per MonetIzzare l’audIencela società ha lanciato circa un anno fa la DMP Made in italy Dot&insight, oggi pienamente integrata nel complesso delle soluzioni offerte dal player, che consentono di sfruttare i dati a disposizione di ciascun brand e di analizzare i risultati ottenuti in tempo reale

Mentre il mercato del programmatic nel nostro Pa-ese comincia a prendere forma, è già attiva da cir-ca un anno la DMP Made in Italy Dot&Insight. Lo strumento, sviluppato da DotAndMedia - società che ha l’obiettivo di offrire software complessi per l’amministrazione, l’erogazione e l’analisi di servi-zi online da utilizzare in maniera semplice, integra-ta e personalizzata in base a modelli di business locali -, aggrega fonti terze che l’editore può in-serire (per esempio Audiweb), dati di behavioral forniti da DotAndMedia, dati di analisi semantica (Admantix) e di registrazione dell’editore stesso, «per poi tradurre il tutto in cluster definiti attraver-so un complesso algoritmo in grado di aggregare e analizzare i dati a disposizione, caratterizzandoli per genere, età, livello di istruzione, area geogra-fica, professione, interessi, abitudini di navigazio-ne, e non ultimo, attitudine all’acquisto, profilando in questo modo l’audience sulla base delle diverse esigenze di comunicazione dei clienti», spiega An-drea Fiore, Managing Director di DotAndMedia.

Dal suo osservatorio il programmatic vede il mercato italiano pronto ad accogliere le sue innovazioni?Nel mercato digitale si parla spesso di innova-zione, ma, concretamente, serve tempo affin-

ché nuove dinamiche di lavoro si consolidino e diventino prassi. Negli ultimi due anni abbiamo assistito all’affermarsi del programmatic nel no-stro Paese, fatto che, sia dal punto di vista tec-nologico sia strategico, significa a mio parere adeguare e potenziare gli applicativi usati quo-tidianamente a nuove forme di business. Il no-stro obiettivo come azienda è quello di permet-tere ai nostri clienti di innovarsi senza subire il cambiamento, ma padroneggiandolo con solu-zioni tecnologiche avanzate, costruite su misura per ognuno di loro.

In questo quadro rientra il lancio di DotandMedia della DMP Dot&Insight. Qual è il valore aggiunto di potersi avvalere di tale strumento nel sistema programmatic?La DMP Dot&Insight è stata sviluppata, e co-stantemente aggiornata, proprio con l’obiettivo di fornire a ognuno dei nostri clienti un “insight” personalizzato sulla propria audience. Le infor-mazioni non si basano su un panel di utenti co-mune a tutti i clienti, come propongono alcu-ni player internazionali, ma vengono ricavate da quelli che sono i caratteri distintivi del business di ciascuno. Solo in questo modo i nostri clienti possono a loro volta distinguersi sul mercato.

DotandMedia non è solo una DMP, però. Come si caratterizza la vostra offerta in questo mercato?Per creare una strategia unificata che includa il programmatic, i nostri clienti si possono avvale-re anche degli altri strumenti che compongono la nostra offerta. Ad esempio, il sistema gestio-nale Dot&Sales, sviluppato per gestire specifi-catamente il business della pubblicità online, consente di analizzare i ricavi provenienti dal programmatic a 360 gradi e confrontarli in tem-po reale con le altre fonti di guadagno.

Di fatto, siete uno dei pochi player italiani indipendenti a contribuire allo sviluppo di questo mercato entro i nostri confini. Quali sono i vostri obiettivi? Come dicevo prima, in un mercato sempre più controllato dalle multinazionali straniere, ma che cerca di mantenere la propria identità, riteniamo ancora più caratterizzante la presenza della no-stra azienda. Anche con l’arrivo del programma-tic continuiamo a offrire supporto tecnologico, operativo e strategico attraverso strumenti tec-nologici semplici da usare e perfettamente inte-grati nell’ecosistema digitale che permettono ai nostri clienti la sofisticazione del business.

L'ObIEttIvOLa società gui-data da Andrea Fiore punta a offrire software complessi per l’amministrazio-ne, l’erogazione e l’analisi di servizi online da utilizzare in ma-niera semplice e personalizzata

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4w marketplace

un ponte tra publIsher e prograMMatIcCome ad-network, il ruolo di 4w è di agevolare gli editori nell’affrontare la sfida dell’automazione. una promessa che si concretizza anche in iniziative di formazione e in un impegno istituzionale con fCPIl programmatic è un mondo ancora tutto da scopri-re. Come per tutte le innovazioni, specialmente quel-le ad alto potenziale, «occorre imparare a utilizzar-lo in maniera adeguata, prestando molta attenzione alle possibili conseguenze e guardando un po’ più in là del brevissimo termine». Ad affermarlo è Rober-to Barberis, ceo di 4w MarketPlace, ad-network che attraverso tecnologie proprietarie riesce a gestire il rapporto con i publisher e a connetterli a diverse SSP e DSP. «La premessa fatta – continua il Ceo – è dove-rosa quando si tratta del mercato italiano che, rispet-to a quello anglosassone, per esempio, vive le novi-tà in maniera un po’ schizofrenica, mantenendo però metodi e consuetudini che appartengono a sistemi diversi, e che quindi risultano spesso inadeguati».

Ci può fare un esempio di quanto afferma?Un’importante caratteristica del programmatic è si-curamente la propensione verso l’audience: gli al-goritmi dovrebbero inseguire l’utente su qualsiasi sito egli stia navigando, il che dovrebbe escludere una pianificazione su brand editoriali specifici. Que-sto spesso non succede. La tendenza da parte dei brand è quella di posizionarsi su pacchetti di traffi-co predefiniti, andando a inficiare i vantaggi propri

degli automatismi del programmatic. Aggiungo poi un altro aspetto tipicamente italiano che riguarda le relazioni storiche tra le parti, difficilmente adattabi-li all’automazione.

voi come vi posizionate in questo mercato?Il nostro posizionamento è esattamente quello di un ad-network, la nostra mission è portare traffico raf-finato secondo le esigenze della domanda. Il nostro ruolo è di agevolare gli editori nell’affrontare il mon-do del programmatic evitando loro la complicazione di relazionarsi con le numerose piattaforme del mer-cato. Inoltre, per ottenere la maggior efficienza del programmatic, è necessario uno sforzo formativo im-ponente e anche in questo ambito 4w è particolar-mente attiva, per esempio con eventi e un tavolo di lavoro FCP che raduna sia la domanda sia l’offerta.

Dati e pubblicità: quanto sta diventando importante questo binomio?Mi pare che si stia attraversando una fase di profon-da riflessione intorno a questo tema. In linea genera-le, costruire infrastrutture complesse è molto onero-so e potrebbe risultare insostenibile rispetto al valore che il mercato è disposto a riconoscere attualmente al dato. Per quanto riguarda 4w, utilizziamo già stru-menti di qualificazione del dato estremamente effi-cienti e insieme ad alcuni partner stiamo studiando delle soluzioni che permettano un utilizzo dell’enor-me mole di dati a nostra disposizione sempre più ef-ficace e in linea con gli strumenti di misurazione ri-conosciuti dagli advertiser.

a livello di prodotto, quali sono le novità della vostra offerta nell'area programmatic?Grazie all’operazione di integrazione con Simply, oggi abbiamo un importante posizionamento sul vi-deo: oltre a editori che utilizzano i loro contenuti per propagare i nostri pre-roll, siamo in grado di fornire contenuti a player ed editori che non hanno questa possibilità. Abbiamo inoltre una solida presenza sul-la display standard e siamo in costante crescita sul segmento rich media.

Prima l'integrazione con Simply, poi la nuova brand image. Come va il 2015 di 4w MarketPlace?Abbiamo affrontato l’operazione societaria con gran-de entusiasmo mettendo a fuoco tutte le possibili si-nergie e in questa fase, nella quale l’integrazione tra le due realtà, soprattutto delle rispettive piattaforme tecnologiche, è quasi completata, cominciamo a regi-strare ottimi risultati. Mi piace pensare a 4w come una macchina con enormi potenzialità. Il nostro intento da qui alla fine dell’anno è far andare a regime l'insieme per raggiungere il massimo della prestazione.

La MISSIOn4w MarketPlace, società guidata da Roberto Barberis (in foto), ha come focus quello di mettere a disposizione della domanda traffico raffinato

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shaa

l’InterazIone che vInce anche In prograMMatIcCon uno spiccato Dna tecnologico, la sigla guarda all’automazione del processo di compravendita dell’adv come a uno dei canali attraverso cui veicolare i propri formati. ecco come il processo diventa stimolo di evoluzione del prodotto

In un mercato che vede il programmatic diventare un trend forte e determinante nel futuro del digital adv, anche chi realizza formati si trova a confrontarsi con necessità diverse. E’ il caso di SHAA, società che offre soluzioni pubblicitarie innovative mobile first, che in-terpreta il fenomeno programmatic con la forza di un grande know how tecnologico. Ne parliamo con Pietro D'Ettorre, Strategic Marketing Manager della società.

SHaa come sta approcciando i cambiamenti legati all’esplosione del programmatic?SHAA, per il Dna tecnologico che la contraddistin-gue, si focalizza sull’evoluzione del prodotto più che sul processo in sé. Noi guardiamo al programmatic come uno dei possibili canali di distribuzione dei no-stri prodotti interattivi ed è con questo approccio che stiamo dialogando con i diversi attori del mercato: i nostri prodotti di photo&video interaction, grazie alle loro caratteristiche distintive, quali la responsività e l’HTML5, possono essere veicolati in qualsiasi formato transato in via programmatica.

Spesso si ha la percezione che programmatic e creatività non vadano proprio d'accordo. E’ così?La risposta è no, ma bisogna avere ben chiaro il flusso e la disponibilità dei giusti strumenti. Noi stiamo lavo-

rando ormai da diversi mesi per standardizzare pro-dotti come l’intro-page interattiva o il masthead con video e foto interattive, declinando le diverse soluzio-ni per ogni settore. Attraverso la nostra piattaforma, i materiali vengono caricati in pochi minuti ed eroga-ti nei formati e negli spazi selezionati dal cliente, indi-pendentemente dal fatto che siano stati acquistati in contrattazione diretta o in via programmatica.

Parliamo di mobile: qual è il potenziale delle vostre soluzioni sui nuovi device?Non è un segreto che con una migliore e più “ingag-giante” esperienza di navigazione, l’attenzione e le interazioni dell’utente siano maggiori, e questo para-digma è più evidente sui dispositivi mobile. Il nostro lavoro sulla creazione di prodotti advertising per i de-vice mobili, che sia poi possibile erogare nello stesso modo su desktop o su smart-tv, ci ha portato a svi-luppare, attraverso la nostra piattaforma tecnologica, soluzioni che raggiungono indici di interazione supe-riori al 30% con performance legate al ctr del 10%. Tuttavia, la vera sfida risiede nella standardizzazio-ne dei prodotti per riuscire a renderli scalabili. Allo stesso tempo, è fondamentale offrire all’advertiser la possibilità di orientare la propria comunicazione ver-so gli obiettivi prefissati, per esempio utilizzando ele-menti multimediali interattivi.

Come va il mercato italiano per SHaa e che risposte avete dall’estero?Il mercato italiano continua a rimanere un banco di prova impegnativo, soprattutto per player con un alto grado di innovazione come il nostro. I riscontri sono molto positivi, anche se in un contesto in cui il mer-cato pubblicitario è ancora fortemente orientato ver-so la Tv. E anche all’interno dei segmento web e mobi-le, tenendo fuori big player come Google e Facebook, i trend degli ultimi anni non possono certo essere re-putati entusiasmanti. Differente, invece, la riposta che abbiamo avuto dal mercato tedesco: in pochi mesi ab-biamo rafforzato i contatti con interlocutori non solo del mercato advertising, ma anche con player di al-tri settori interessati alla nostra tecnologia. Per questo siamo stati invitati all’ultimo Dmexco e in quella sede abbiamo avuto l’occasione di interagire con diversi big player, con i quali stiamo studiando possibili accordi.

knOw HOwL'alto grado di innovazione e la propensione al costante svilup-po tecnologico, hanno portato SHAA a supera-re con successo anche la sfida del programma-tic, come spiega Pietro D'Ettorre, Strategic Marke-ting Manager

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37enGaGe | n.12 | 13 ottobre 2015

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f o c u s

gruppo digitouch

la coMpany ItalIana che sfIda le bIg del Mercato ad-techDa sempre in prima linea nell'innovazione digital, la società guidata da Paolo Mardegan dopo le acquisizioni di Performedia ed e3 è ancora più forte. l'accento è sulla tecnologia, come dimostra il lancio della società di data-profiling audiens

Tra i player che hanno da subito colto le opportunità del programmatic c’è anche Gruppo DigiTouch, che in seguito a una serie di investimenti in tecnologia e competenze è oggi in grado di competere con le più grandi realtà del mercato. Ci spiega tutto nel detta-glio Paolo Mardegan, Ceo del Gruppo.

Paolo, a tuo giudizio il mercato italiano è pronto per il programmatic?Sicuramente è pronto per quel che riguarda la do-tazione tecnologica. Esiste però un tema cultura-le di education e di trasmissione della conoscenza, specie verso le aziende investitrici, circa le specifi-che, le potenzialità e i vantaggi del programmatic. Nel nostro piccolo, portiamo avanti questa mission di evangelizzazione illustrando e spiegando a clienti e prospect questo nuovo modello di pianificazione e acquisto dell’advertising digitale che ha rivoluziona-to le precedenti logiche di media buying e planning,

passando da un approccio di site targeting a un ap-proccio di audience targeting. Ci auguriamo che an-che IAB Italia, il Politecnico di Milano e gli altri player della filiera possano dare un forte contributo in que-sta direzione.

gruppo Digitouch come si posiziona in questo mercato?Posizionandoci come Ad-Tech Group, abbiamo fatto della tecnologia e dell’innovazione la nostra ragion d’essere e abbiamo colto sin da subito la sfida del programmatic. Dapprima grazie a DigiTouch Agen-cy e successivamente grazie anche a Performedia ed E3, le altre due agenzie del Gruppo acquisite rispet-tivamente ad agosto 2014 e a luglio 2015, abbiamo aumentato e rinforzato le nostre competenze. A tut-ti gli effetti oggi siamo in grado di competere con re-altà internazionali più grandi in termini di fatturato. Tutte le tre agenzie, pur nelle loro differenze legate alle proprie specificità, sono pronte a vincere la sfida del programmatic.

Dati e pubblicità: quanto sta diventando importante questo binomio?Sta acquisendo un’importanza enorme. Da un lato i brand vogliono investire avendo la certezza di rag-giungere il proprio target, dall’altra i consumatori vogliono ricevere solo messaggi di valore, pertinen-ti con i loro interessi e bisogni del momento. Asso-ciare alla pianificazione media una strategia di data profiling è diventato quindi fondamentale e i player si stanno attrezzando per far fronte a questa sfida. Il nostro Gruppo, oltre a specializzarsi nelle pianifica-zioni in programmatic, ha sviluppato al proprio in-terno una società, Audiens, che ha creato la prima piattaforma tecnologica di gestione e profilazione dei dati delle Telco per la loro valorizzazione a fini pubblicitari.

veniamo al mobile: il programmatic può contribuire allo sviluppo dell’adv sui nuovi device?Secondo noi sì. Questo perché dal punto di vista tec-nologico non ci sono diversità. E anche se riguardo alle competenze il mobile si presenta ancora un pas-so indietro nel programmatic, crediamo che presto questo gap verrà ridotto.

Infine: quali sono le novità della vostra offerta nell’area del programmatic?Abbiamo diverse novità in pipeline di cui daremo a breve notizia e che interessano diverse realtà del nostro gruppo: sia il mobile solution provider Digi-Mob, che la mobile DMP Audiens, che le nostre tre agenzie. Keep in touch!

aL vErtICEPaolo Mar-degan, Ceo di Gruppo DigiTouch. La società si è quotata all'Aim Italia nel marzo di quest'anno

G R U P P O

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Zanox

prograMMatIc e affIlIatIon? squadra vIncentead affermarlo è la Country Manager italia di zanox Sheyla biasini, che in questa intervista non manca di sottolineare quanto lo sviluppo del mercato adv “automatizzato” vada sostenuto con la formazione. intanto, annunciate importanti novità per il 2016

Nonostante la forte crescita, il programmatic porta con sé una grande complessità che chiama gli opera-tori a uno sforzo importante anche in termini di com-petenze e di formazione degli spender. Ne è convinta Sheyla Biasini, Country Manager Italia di zanox, so-cietà attiva nel mercato del programmatic dal 2013: «L’interesse su questo tema è molto alto e coinvolge ormai molti canali - web, mobile, tv -, formati e diver-si aspetti della filiera», dice Biasini che ancora precisa: «Ma non sempre nelle aziende ci sono le competen-ze sufficienti per operare strategicamente su questo tema. Penso che in molti casi, soprattutto per gli in-serzionisti medi o medio-piccoli, ci sia ancora molto da fare, in termini di formazione. Noi per primi, che siamo operatori, dobbiamo sempre tenerci aggiorna-ti sulle novità di mercato. Anche per questa ragione, diamo molto peso ai servizi collaterali legati al lancio di una campagna in programmatic in modo da as-sistere in ogni momento i nostri clienti e rispondere alle loro esigenze».

Cosa distingue l’impegno di zanox in questo mercato?Trasparenza e condivisione degli obiettivi con i clien-ti. Negli anni, abbiamo anche dimostrato come il pro-grammatic e l’affiliazione formino un binomio di suc-cesso, una squadra vincente: il programmatic lavora maggiormente nella fase iniziale del funnel di acqui-

sizione, mentre l’affiliazione è decisamente più effi-ciente alla fine della transazione.

Dati e pubblicità: quanto sta diventando importante, questo binomio?Sta sicuramente diventando sempre più importante. I dati permettono alla pubblicità di essere più efficien-te ed efficace e di avere immediati benefici non solo per gli inserzionisti, ma anche per gli utenti. Per i pri-mi perché i dati, a parità di investimento pubblicita-rio, permettono di raggiungere meglio, prima e a mi-nor costo, gli obiettivi della campagna. Per gli utenti, invece, perché fruiscono di un messaggio pubblicita-rio più pertinente. Al di là dei dati che vengono rac-colti e utilizzati dalle tecnologie in uso, ci sono tutti quei dati che sono a disposizione dei decision makers, come i responsabili vendite o comunicazione, e che possono servire a valutare l’operato e le performan-ce delle attività in atto. In questo caso, il problema ora risiede nella grande quantità di dati ai quali si ha ac-cesso. Anche per questo stiamo cercando di sviluppa-re un sistema di reportistica dei dati semplice e intuiti-vo, che permetta non solo di avere una visione chiara dell’andamento delle performance di un programma o una campagna, ma anche di prendere le decisioni in modo facile e veloce.

a livello di prodotto, quali sono le ultime novità della vostra offerta?Il 2016 sarà per noi un anno molto importante in ter-mini di offerta. Quest’anno sono stati già lanciati al-cuni prodotti di rilievo, come report di insight spe-cifici sul mobile. Nel corso del prossimo anno sono attese molte altre novità di prodotto sostanziali, che porteranno la nostra tecnologia a essere un punto di riferimento nel marcato delle performance e un sup-porto concreto ai decision makers per quanto riguar-da strategie e azioni da implementare.

Come va il mercato italiano per zanox, anche in rapporto con l’andamento della società all'estero?Il mercato italiano è molto performante, anche se ri-mane ancora piccolo se comparato alle altre real-tà europee. Per quello che riguarda il nostro model-lo di business, ci sono dei limiti legati allo sviluppo dell’ecommerce in quanto siamo molto focalizzati sulle performance e quindi sull’aumento di sale e di lead per i nostri clienti. In generale comunque l’Italia è, insieme a Francia e Germania, uno dei paesi che ha maggiormente sviluppato competenze legate al pro-grammatic e dove le opportunità sono più fiorenti.

L'OPInIOnEShyla Biasini, Country Manager Italia di zanox, sottoli-nea l'importanza della formazione per affrontare al meglio la sfida del programma-tic e contribuire così allo svilup-po del mercato

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f o c u s

rocket fuel

bIg data e advertIsIng, bInoMIo perforManteCon soluzioni in grado di applicare l’efficienza della tecnologia e della scienza al mondo pubblicitario, la società è tra i principali promotori dello sviluppo del programmatic in italia. uno sviluppo condizionato dal valore dei dati, vera chiave per assicurarsi un più elevato roi Il programmatic – per quanto fenomeno giova-ne – ha già vissuto tante evoluzioni legate prin-cipalmente alla tecnologia che ne è alla base. Un’evoluzione possibile soprattutto grazie agli attori che si muovono in questo mondo, che ogni giorno sono impegnati nell’adeguare le proprie piattaforme e, più in generale, la pro-pria offerta a un universo dove il rinnovamento è all’ordine del giorno.Tra queste c’è Rocket Fuel, azienda leader nell’offerta di soluzioni di advertising basa-te sull’intelligenza artificiale che ha portato la precisione e l’efficienza della scienza nel mon-do del marketing con la promessa di un ROI più elevato. Ma non solo. Oggi Rocket Fuel è una full programmatic marketing platform, pensata per sviluppare ulteriormente il concetto di mar-keting 1to1, dotandosi di una tecnologia in gra-do di definire quali sono le azioni di marketing da attuare in relazione a una data persona in un particolare momento della sua giornata.Siamo dunque davanti a un attore importante nel mondo del programmatic advertising, che non a caso compare tra i Platinum Sponsor di IAB Seminar “The New Programmatic e Data Fusion”. Alla vigilia dell’evento, abbiamo incon-trato Enrico Quaroni, Country Manager di Ro-cket Fuel Italia dal 2013, anno in cui la società è sbarcata in Italia, che oltre a offrirci il suo punto di vista sul mercato italiano del programmatic, annuncia alcune importanti novità.

Enrico, il programmatic è uno dei trend più rilevanti dell’advertising online in questo momento. a tuo giudizio, il mercato italiano è pronto?Il nostro mercato, per quanto molto ricettivo, è ancora agli inizi quando si parla di programma-tic advertising. Da qui deriva quell’inesorabile e sempre più sostanziale spostamento di budget

da pianificazioni tradizionali a quelle gestite in programmatic, anche se siamo ancora di fronte a quelli che potremmo definire “early adopter”. Il che significa, allo stesso tempo, grandi margi-ni di crescita.

rocket Fuel ha puntato sull’intelligenza

aI vErtICIAlla guida della branch italiana di Rocket Fuel c'è il Country Manager Enrico Quaroni, ritratto nella foto posta in basso

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L'anDaMEntOLa branch ita-liana di Rocket Fuel si sta dimo-strando solidis-sima. A dirlo è Enrico Quaroni che preannuncia novità in arrivo

artificiale come elemento distintivo sul mercato. Questo posizionamento si sta rivelando vincente?Il nostro posizionamento è sempre stato quel-lo di puntare sulla tecnologia. L’intelligenza ar-tificiale è per noi uno strumento tecnologico che mettiamo al servizio del marketing al fine di rendere sempre più efficaci ed efficienti le comunicazioni pubblicitarie dei nostri clienti. Un approccio che piace al mercato italiano vi-sto che i risultati che stiamo registrando in que-sto mercato sono molto positivi e incoraggianti, ma soprattutto in costante crescita. Quindi non possiamo essere che felici di come l’Italia ab-bia accolto Rocket Fuel nel mercato della pub-blicità.

Dati e pubblicità: è un binomio sempre più saldo. Ma come si evolverà nel prossimo futuro? Nel prossimo futuro possiamo aspettarci un sempre più alto grado di consapevolezza da parte degli interlocutori di questo mercato, in particolare lato advertiser, che sempre di più avranno coscienza di quanta importanza rive-stono i dati a loro disposizione e di quanto pos-sano aumentare la profittabilità delle loro attivi-tà di comunicazione. Quindi mi aspetto in futuro un aumento di adozione di soluzioni tecnologi-che capaci di abilitare all’analisi e all’utilizzo dei dati e un conseguente incremento in termini di soluzioni offerte ai clienti, fatto che aumenterà sempre di più la competitività di questo parti-colare settore.

Spesso si ha la percezione che il programmatic sia nemico della creatività. E’ così?In realtà è vero il contrario. Il programmatic è al servizio della creatività. Il creativo può trarre innumerevoli vantaggi da questo mondo e da quanto la tecnologia mette a disposizione del-la comunicazione. A tale scopo, e proprio per sottolineare quanto la cura del design di un an-nuncio concorra alla performance, Rocket Fuel ha realizzato e messo a disposizione di tutti la “Guida per l’ottimizzazione della creatività”, di-sponibile sul nostro sito. Ovvio che i vantaggi

che la tecnologia può garantire ai creativi è le-gata alla disponibilità di questi ultimi di met-tersi in gioco e di mettersi in condizione di po-ter fare, predisponendosi in maniera positiva a quanto la stessa tecnologia fa emergere in ter-mini di evidenze.

Parliamo di mobile: il programmatic può costituire un driver di crescita per il mercato adv sui nuovi device?Assolutamente sì. Si tratta semplicemente di mettere a disposizione dei clienti/player un si-stema che permetta loro di misurare corretta-mente l’impatto dell'attività mobile program-matica, che oggi è di fatto la principale causa di rallentamento dello sviluppo dell'adv mobi-le automatizzata.

Come rispondete a questa particolare necessità?Più di un anno fa Rocket Fuel ha acquistato una soluzione DMP (Data Management Platform, ndr), che è il connubio vincente tra gestione di dati e tool di analytics, attraverso la quale ga-rantiamo vantaggi sostanziali in risposta a que-sto tipo di necessità.

I centri media sono partner o competitor?Degli ottimi partner, imprescindibili.

a livello di prodotto, quali saranno le novità della vostra offerta?Le principali novità saranno la presentazione di una soluzione di creatività dinamiche, pensa-ta per attività non solo di retargeting, ma an-che in prospecting, quindi volta a incentivare new business e che implementeremo all’inizio del prossimo anno; sicuramente poi puntere-mo a spingere sempre di più la nostra DMP. In-fine, presenteremo in maniera più estesa la no-stra soluzione video come driver di crescita in programmatic per le attività di brand.

Come va l’attività italiana per rocket Fuel, anche in rapporto all’andamento della società all’estero?Come già sottolineato, la branch italiana di Ro-cket Fuel si sta dimostrando solidissima. Stiamo costantemente raggiungendo i nostri obiettivi e siamo molto felici di come il mercato stia intera-gendo con le nostre soluzioni e di come ci abbia accolto. E soprattutto ci aspettiamo che, con il passare del tempo, si possano rafforzare e con-solidare le nostre relazioni con tutti gli operato-ri del settore.

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f o c u s

millennial media

tutto quello che c'è da sapere sul MobIle prograMMatIcintervista a Marino Cipolletta, head of international Sales eMea di Millennial Media, società tra le più affermate nel segmento della pubblicità su smartphone e tablet, al quale chiediamo di fare un po’ di chiarezza su un argomento che desta grande interesseMillennial Media, che AOL di recente ha annun-ciato di voler acquisire, è tra le società più af-fermate del mercato pubblicitario mobile. Pre-sente in Italia dal 2014, sta già conquistandosi un ruolo di primissimo piano soprattutto in re-lazione al tema del mobile adv gestito in mo-dalità programmatica. Marino Cipolletta, Head of International Sales EMEA di Millennial Media, ha risposto ad alcune domande chiave su que-sto discusso argomento, condividendo parte del know how acquisito dalla società.

Cos'è il programmatic su mobile? In poche parole, si tratta di utilizzare la tecnolo-gia al fine di automatizzare l'acquisto e la vendita di spazi pubblicitari su mobile a livello di singola impression. Inizialmente, l'acquisto programma-tic si è sviluppato per consentire ai publisher di smaltire l'invenduto e agli acquirenti di aggiudi-carsi facilmente uno spazio pubblicitario mirato a basso costo. Con l'evoluzione della tecnologia, il settore mobile è ormai giunto a un punto in cui l'automazione è in grado di soddisfare le esigen-ze più avanzate di acquirenti e venditori riguar-do l'inventory pubblicitaria di alta qualità. Uno dei principali vantaggi dell'acquisto in modali-tà programmatica è la flessibilità che offre, gra-zie all'ampia disponibilità di dati a disposizione degli esperti di marketing, che consente loro di visualizzare rapidamente le performance e spo-stare facilmente il loro budget per massimizza-re le interazioni e le conversioni. Tale flessibilità consentirà agli acquirenti di media di compiere notevoli progressi al fine di raggiungere i consu-matori in modo più mirato attraverso una serie di formati pubblicitari, dal semplice banner ai vi-deo, fino ad arrivare agli annunci nativi.

Quali sono i principali vantaggi per chi acquista? Per gli acquirenti, uno dei maggiori vantaggi è la possibilità di identificare ogni singola impres-

sion tramite una piattaforma dedicata alla do-manda (Demand-Side Platform - DSP). La DSP è collegata a un "Ad Exchange" che consente agli inserzionisti di fare un'offerta e acquistare le im-pression in una serie di siti di publisher, ma in modo mirato su utenti specifici in base a infor-mazioni quali la posizione e il comportamento di navigazione precedentemente adottato. In pas-sato, i metodi utilizzati implicavano l'acquisto di blocchi garantiti di inventory a un prezzo con-cordato, in un processo non automatizzato, di-rettamente da ad network o publisher.

E per i publisher?Per i publisher e gli sviluppatori di app, i vantag-gi sono identificabili negli strumenti sell-side in modalità programmatica mobile quali la piatta-forma lato offerta (Supply-Side Platform - SSP) o l'Ad Exchange, in grado di mostrare l’invento-ry a fonti di domanda incrementale, altrimen-ti non raggiungibili dal team di vendita diretta. In tal modo è possibile sfruttare e confeziona-re i dati di prima parte e condividerli con acqui-renti disposti a pagare un extra per raggiungere queste fasce di pubblico a livello di impression. Alcuni publisher stanno sfruttando la tecnologia programmatica sell-side anche per creare mer-cati privati (Private Marketplaces - PMP). La dif-fusione di PMP nelle trattative programmatiche su mobile fornisce agli inserzionisti un accesso prioritario all'inventory, dati potenziati a livello di impression e, spesso, maggiori probabilità di vincita visto che la concorrenza nelle aste priva-te è generalmente minore.

In che modo il programmatic su mobile differisce da quello desktop?L'ecosistema del desktop utilizza i cookie per

La DEFInIzIOnELa differenza per il mobile programmatic è, secondo Marino Cipolletta di Mil-lennial Media, tutta basata sulla tecnologia full-stack per automatizza-re l'acquisto e la vendita degli spazi pubblicitari sui nuovi device a livello di singola impression

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IL ManagErMarino Cipol-letta è Head of International Sales EMEA di Millennial Me-dia, società tra le più affermate nel mercato pubblicitario mobile

l'identificazione, il targeting e il retargeting dei singoli consumatori. È un sistema collau-dato ed efficiente per gestire campagne pub-blicitarie digitali. Tuttavia, questo non può av-venire nello stesso modo nel mobile. Perché? Il cookie non è un ID persistente nel mondo mobile, in quanto alcuni browser supporta-no cookie di terze parti e alcuni li bloccano di default. Inoltre, gli utenti dedicano sempre più tempo all'utilizzo delle app e i cookie non sono supportati nelle app. Gli ID di disposi-tivi conformi ai requisiti delle PII (personal-ly identifiable information), quali l'IDFA della Apple e l’Android ID, sono le forme più comu-ni di identificazione nelle app, e sono gli ID che gli esperti di marketing stanno attualmen-te utilizzando per gestire l'attribuzione e il tar-geting nel sempre crescente ecosistema delle app. Ma comunque, al di là delle differenze, i dati generati dai dispositivi mobili sono molto più completi rispetto a quelli desktop. Se uti-lizzati in conformità con le PII, tali dati consen-tono agli esperti di marketing orientati a una strategia basata su dati di incentrare il proprio piano media programmatico su segnali di in-tenzione e dati di contesto importanti, quali la

posizione, che rappresenta un vero fattore di differenziazione sul mobile.

Quali sono le differenze tra mercato aperto e mercato privato?La principale differenza tra un mercato aperto e un mercato privato è il controllo. Se un publisher espone l'inventory in uno scambio aperto, que-sta risulterà visibile a tutti gli acquirenti collegati a quella piattaforma di scambio. Sebbene il publi-sher possa controllare la base di prezzo del pro-prio inventario e gestire i filtri base, quali ad esem-pio una "lista di blocchi" per nome e categoria di inserzionisti, si tratta sempre di un'asta pubblica, aperta a tutti. Un mercato privato, o PMP come viene definito, offre al publisher il pieno control-lo, la possibilità di immettere i propri preziosi dati di prima parte e costruire un ambiente riserva-to a Vip. Un PMP offre agli acquirenti un acces-so diretto e preferenziale all'inventory di un pu-blisher specifico o di un gruppo di publisher, con una densità di offerte inferiore rispetto allo scam-bio aperto. Piuttosto che raccogliere I/O, si sfrut-tano flussi di lavoro automatizzati per procedere all'acquisto dell'inventory arricchito con dati sulla base di singole impression.

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f o c u s

xaxis italia

More than ads More than tech

a tu per tu con giovanna loi, Managing Director della branch tricolore della programmatic media company di WPP, che oltre a un’analisi della veloce evoluzione del mercato, sottolinea come programmatic e big Data siano intrinsecamente interconnessi e come l’approccio data driven abbia trasformato il modo di affrontare l’acquisto degli spazi media

Se il 2013 in Italia è stato l’anno della novi-tà e il 2014 quello del progresso tecnologico e dell’adeguamento di processi da parte dei prin-cipali publishers e delle media agency, sicura-mente il 2015 è l’anno in cui il programmatic si sta affermando come uno dei principali dri-ver di crescita del digital advertising. Ad affer-marlo è Giovanna Loi, Managing Director di Xa-xis Italia, società di WPP ad oggi considerata la più grande programmatic media company at-tiva a livello mondiale. Secondo la manager, il programmatic «ha cambiato la meccanica del-le transazioni media in un modo che non è mai stato possibile prima: il valore dello spazio non dipende più dalla sola qualità editoriale, ma so-prattutto dalla bontà dei dati che si hanno per

definire e raggiungere l’utente corretto, raffi-nando i criteri di esposizione mediante un pro-cesso Learn Then Buy piuttosto che di Buy Then Learn. Mai come ora, abbiamo potuto rendere efficiente il piano media evitando ogni spreco, diminuendo il costo e andando a colpire solo utenti realmente affini».

Dal suo punto di vista cos’è il programmatic?Il programmatic, per sua definizione, compren-de una serie di tecnologie che automatizzano l’acquisto, il posizionamento e l’ottimizzazione degli spazi pubblicitari multiscreen/multime-dia, sostituendosi a metodi basati su sole capa-cità umane. Il programmatic, di cui il Real Time Bidding (RTB) ne è solo una declinazione, è uti-lizzato sempre più per la vendita/acquisto di spazi premium ed è ormai riconosciuto come soluzione di pianificazione votata all'efficien-za, attraverso la gestione della reach & frequen-cy cross piano, l’ottimizzazione delle campagne contestualmente al delivery e l’uso dei dati per raggiungere il target.

gli spender stanno approcciando con reale coscienza questo nuovo modo di gestire la compravendita degli spazi? L’adozione del programmatic da parte degli ad-vertiser in principio è stata spinta dalla curiosità, ma è ormai apprezzata da un numero crescen-te di aziende ed è una scelta sempre più diffusa tra le campagne di marketing integrato. Diversi clienti del gruppo hanno già lanciato campagne di branding 100% programmatic e alcuni di que-sti hanno già integrato dati di prima parte nelle

La vISIOnSecondo Gio-vanna Loi, Ma-naging Director di Xaxis Italia, il programma-tic cambia la meccanica delle transazioni me-dia qualificando gli spazi in base alla bontà dei dati disponibili

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La COMPanYXaxis è la programmatic media agency parte di WPP Group. Fondata nel 2011, ha lan-ciato lo scorso anno Turbine, la DMP proprieta-ria che ha dalla sua vantaggi come l'essere real-time e cu-stomizzabile

campagne di re-engagement, sfruttando questo immenso potenziale per attività ad hoc su clu-ster di utenti specifici, per aumentarne la reten-tion e il valore in ottica up e cross selling, o per acquisirne di nuovi. Gli advertiser hanno svilup-pato la consapevolezza che è possibile determi-nare il valore degli annunci e degli utenti, e quin-di ottimizzare gli investimenti: attraverso i test e la raccolta di insight evoluti, possono individuare più facilmente che cosa stimola gli utenti e mo-dellare il messaggio pubblicitario di conseguen-za, sia che si tratti di obiettivi di branding sia di direct response.

Dati e tecnologia sono dunque alla base di tutto il processo. Da questo punto di vista come si sta sviluppando la vostra piattaforma?Nel 2011, WPP Group ha lanciato Xaxis, che è divenuta negli anni la più grande programma-tic media company nel mondo. La tecnologia sottostante consente di targettizzare tramite una combinazione di dati e algoritmi un preciso messaggio a cluster di utenti secondo logiche di audience targeting, da indicazioni socio-de-mo a profilazioni sofisticate. Il programmatic e i Big Data sono per Xaxis intrinsecamente in-terconnessi: i dati sono al centro dell’ecosiste-ma e permettono di includere o di escludere segmenti di audience per la corretta targetiz-zazione delle campagne. Nel 2014 è stata lan-ciata Turbine, la Data Management Platform proprietaria, che ha i vantaggi di essere re-al-time e customizzabile. I dati utilizzati sono fondamentalmente i 1st party data (dati relati-vi al sito web aziendale o altre properties on-line, utilizzati solo per le campagne della stes-sa azienda, ndr) e i 2nd party data, vero valore aggiunto dell’offerta, che solo in Italia conta più di 40 milioni di cookie giornalieri, classi-ficati su più di 300 categorie di interesse, ad uso esclusivo dei nostri clienti. A giugno 2015 Xaxis ha inoltre lanciato Light Reaction, la so-luzione mobile-first di performance adverti-sing. Xaxis quindi mette a disposizione anche in ottica direct response la propria consolida-ta expertise sull’audience targeting, con solu-zioni innovative ed integrate di upper funnel per generare awareness ed engagement e di lower funnel per acquisire clienti e fidelizzarli, con particolare attenzione al mobile.

Parliamo di mobile: il programmatic può contribuire allo sviluppo del mercato?Per Xaxis il mobile è parte integrante del pro-

grammatic. Infatti, i prodotti di brand aware-ness e di performance di Xaxis stanno diven-tando sempre più multicanale. E’ noto che il mobile, rispetto ai dispositivi desktop, permet-te non solo una più accurata segmentazione, ma anche più opportunità di interazione tra dati comportamentali e dati di geo-localizza-zione. Questo si traduce da una parte in campa-gne con target “evoluti” e dall’altra in messag-gi e formati più funzionali alle abitudini degli utenti e alla loro posizione. Sul mobile sono in-fatti possibili campagne su target individuati incrociando dati provenienti da molteplici fon-ti come la profilazione su base interesse; la ge-olocalizzazione; le abitudini di navigazione e/o la “storia” delle applicazioni utilizzate. A ga-ranzia di una maggiore cross medialità, l’ade-guamento dei sistemi di navigazione ha velo-cizzato l’adozione da parte degli advertiser di creatività in HTML5 erogabili indiscriminata-mente dal device utilizzato dall’utente.

Infine, come rispondete alla necessità di tracciare gli utenti di fronte alla frammentazione tra device diversi?Le abitudini di consumo si sono evolute velo-cemente e prevedono sempre più l'uso di di-versi device nel customer journey. L’utente di oggi utilizza un portatile, un tablet e uno smar-tphone. È sempre meno comune che la deci-sione di acquisto avvenga su un solo disposi-tivo e da un solo "touch point". Per questo, è essenziale per gli advertiser avere una strate-gia efficace su più device e individuare il me-dia mix più adatto alle loro esigenze. Le tecno-logie per l’adserving degli spazi pubblicitari si stanno adeguando velocemente con soluzioni che aggirano il tema della tracciabilità del coo-kie. I modelli di attribuzione stanno lavorando in logica full funnel, per raggiungere gli utenti lungo tutto il ciclo di vita, da prospect a clien-ti, non focalizzandosi più solo sulla parte bassa del funnel. Il loro perfezionamento consentirà a breve di attribuire le conversioni cross-devi-ce in maniera più puntuale, includendo e va-lutando il peso di tutti i canali a cui l’utente è stato esposto. Come Xaxis stiamo lavoran-do al rilascio di nuove funzionalità che saran-no presto parte della nostra Data Management Platform facendo leva su partnership tecnolo-giche che in US sono già realtà e che ci per-metteranno prestissimo di targettizzare non solo device e browser, ma persone, ovviamen-te anonime, in accordo con le normative vi-genti in materia di privacy.

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numb3r5

media in cifre FCP-Assointernet PubbliCità online, tornA il segno Più◆ SCONTATO L’”EFFETTO MONDIALI”, GLI INVESTIMENTI IN ADVERTISING IN RETE TORNANO A MOSTRARE UNA VARIAZIONE POSITIVA RISPETTO ALLO SCORSO ANNOScontato l’”effetto mondiali”, la pubblicità online ha ricominciato a correre. FCP-Assointernet, che rileva i fatturati online delle principali concessionarie (escluse alcune big internazionali come Google e Facebook) per il mese di agosto parla di un signifi-cativo +6,4% rispetto allo stesso mese del 2014.Trova quindi una prima conferma l’ipotesi di una ac-celerazione degli investimenti adv nell’ultima parte dell’anno. Il tutto in attesa dei dati autunnali, ben più significativi in termini assoluti anche per quanto riguarda internet. In dettaglio, per il mese di agosto 2015 FCP-Assointernet comunica i seguenti dati: Web -0,6; Mobile +53,9%; Tablet +100,9%; Smart TV/Console +2,7%. In totale, +6,4%. «Relativamente al periodo estivo, le rilevazioni dell’Osservatorio FCP-Assointernet mostrano un

dato positivo per il mezzo. Il bimestre luglio-agosto registra infatti nel suo complesso un incremento rispetto al 2014 del +1,6%», sottolinea Giorgio Ga-lantis, presidente di FCP-Assointernet, che afferma inoltre: «Il mobile, la cui incidenza sul fatturato com-plessivo è in aumento, incrementa di oltre il +50% rispetto allo scorso anno. A chiusura del secondo quadrimestre si riduce così la flessione verso l’anno precedente, avendo “scontato l’effetto mondiali” sui mesi di giugno e luglio».Complessivamente, il buon risultato di agosto non è sufficiente a colmare il gap che l’online adv aveva accumulato nei primi 7 mesi dell’anno (in gran parte a giugno) rispetto all’anno passato, e attualmente il raffronto progressivo sui primi otto mesi dell’anno segna -2,1% sul 2014.

Audiweb A luglio oltre 20 milioni di itAliAni online su mobileNel mese di luglio, sono stati 28,3 milioni di italiani, il 51,3% della popolazione dai due anni in su, che hanno navigato al-meno una volta su internet. A dirlo sono i nuovi dati Audiweb, secondo cui gli internauti del Bel paese hanno speso in rete un tempo mensile di 44 ore e 20 minuti per persona. Nel giorno medio l’audience totale ha raggiunto 21,3 milioni di utenti collegati in media per 1 ora e 54 minuti.Quanto alla ripartizione tra mobile e pc, sono stati 20,5 milioni gli utenti unici mensili connessi da dispositivi smartphone e tablet, il 46,4% degli italiani di 18-74 anni, e 17 milioni nel giorno medio. L’audience online da pc a luglio, invece, è rap-presentata da 26,2 milioni di utenti (dai due anni in su) e 11,5 nel giorno medio.Per quanto riguarda i dati sulla distribuzione del tempo trascorso online attraverso i device rilevati, nel mese di luglio risulta che il 71% del tempo totale speso online è generato dalla fruizione di internet da mobile e, più in dettaglio, il 60,6% del tempo totale è generato dalla fruizione tramite mobile application.

Fatturato per mese per DeVICe/strumeNto CoN totale progressIVo a NoVembre 2014 e Delta perCeNtuale sull'aNNo preCeDeNteFonte: Osservatorio FCP Assointernet

web mobile tAblet smArt tV/Console

totAle

2013 2014 diFF% 2013 2014 diFF% 2013 2014 diFF% 2013 2014 diFF% 2013 2014 diFF%

gennAio 26.727 24.086 -9,9% 1.226 1.146 -6,5% 135 139 3,1% 72 48 -33,6% 28.160 25.419 -9,7%

FebbrAio 32.539 32.134 -1,2% 1.176 1.279 8,7% 136 243 78,6% 57 68 18,9% 33.908 33.723 -0,5%

mArzo 40.936 41.252 0,8% 1.523 1.822 19,6% 107 234 117,8% 217 95 -55,9% 42.783 43.403 1,4%

APrile 36.345 35.057 -3,5% 1.873 1.652 -11,8% 127 308 142,0% 161 183 13,8% 38.506 37.200 -3,4%

mAggio 41.697 41.110 -1,4% 1.980 2.337 18,0% 115 287 149,6% 139 145 4,1% 43.931 43.879 -0,1%

giugno 45.342 42.249 -6,8% 2.304 2.253 -2,2% 210 269 28,1% 175 202 15,5% 48.032 44.973 -6,4%

luglio 28.965 28.427 -1,9% 1.925 2.357 22,5% 193 158 -18,2% 280 138 -50,7% 31.362 31.080 -0,9%

Agosto 14.009 13.923 -0,6% 1.834 2.823 53,9% 120 241 100,9% 122 126 2,7% 16.085 17.113 6,4%

settembre 36.579 - N/A 1.646 - N/A 123 - N/A 63 - N/A 38.411 - N/A

ottobre 43.942 - N/A 2.090 - N/A 229 - N/A 160 - N/A 46.421 - N/A

noVembre 43.957 - N/A 1.912 - N/A 223 - N/A 148 - N/A 46.239 - N/A

diCembre 50.478 - N/A 2.244 - N/A 234 - N/A 82 - N/A 53.038 - N/A

tot. prog. 266.559 258.238 -3,1% 13.842 15.669 13,2% 1.143 1.878 64,3% 1.223 1.005 -17,8% 282.767 276.790 -2,1%

totale 441.515 N/A N/A 21.733 N/A N/A 1.952 N/A N/A 1.676 N/A N/A 466.876 N/A N/A

Di seguito riportiamo alcune definizioni, che possono essere utili per una più facile lettura del rapporto. DEVICE/STRUMENTO: si intende generalmente lo strumento/piattaforma su cui viene veicolato un contenuto e rappresenta lo strumento tecnolo-gico effettivamente contrattualizzato al cliente, a prescindere dalla piattaforma con cui la campagna viene poi effettivamente visualizzata. Le voci di DEVICE/STRUMENTO sono Web, navigazione da browser su tutti i device; Mobile, msite, App, SMS, MMS; Tablet, app; Smart TV/Console, APP, DAL, Ingame ADV NOTE: I valori rappresentano i fatturati pubblicitari delle Aziende che dichiarano i propri dati all'Osservatorio FCP Assointernet. Sono esclusi dalla presente Tavola i dati relativi alla "Keywords/Search adv"

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L'AUTOMOTIVE FULL OPTIONALda 11 anni, tutti i giorni

PROFESSIONISTI OLTRE CHE APPASSIONATIpiù di un milione di utenti unici al mese

*Fonte Audiweb Aprile 2015

MOTORI

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48 enGaGe | n.12 | 13 ottobre 2015

Contemporary media

il futuro dei magazine digitali è quiDe agoStini PubliShing lanCia la PiattaforMa De agoStini Digital eDitionS, Che uniSCe Contenuti Di tenDenza a Star Del Web e a una Struttura eDitoriale Snella. Si Parte Con quattro teState a PagaMento, Ma Si PenSa già al futuro, Con nuovi ProDotti, native aDv eD eCoMMerCe

di alessandra la rosa

La capacità di generare contenuti interessanti e autorevoli di De Agostini Publishing, la popola-rità di personaggi, talenti e brand nati dal web e dai social e una piattaforma editoriale snella che consente di produrre contenuti programmando e pubblicando direttamente in html. Mettete insie-me questi ingredienti e il risultato sarà De Agosti-ni Digital Editions, la nuova piattaforma di casa De Agostini pensata per lo sviluppo e la fruizione di prodotti editoriali verticali attraverso i dispo-sitivi digitali (pc, tablet, smartphone). Una novi-tà che il gruppo editoriale ha lanciato per rispon-dere a una specifica esigenza: quella di contenuti verticali, soprattutto da parte di quel target di 25-45enni che con sempre maggiore difficoltà tro-va informazioni nel mare magnum di internet, ma che d’altro canto è sensibile ai nuovi trend e alle nuove star che proprio dal mondo della rete e dei social traggono il loro successo. Ci spiega come funziona Lorenzo Manfredi, global digital director di De Agostini e ceo di Mutado, agenzia digitale milanese acquisita da De Agostini nel 2012. «Con questa piattaforma intendiamo mettere a disposi-zione dei team editoriali uno strumento innova-tivo, che permetterà loro di lavorare direttamen-te in digitale superando il tradizionale concetto di impaginazione. L’obiettivo è quello di offrire agli utenti dei veri e propri format digitali, dei magazi-ne che vanno incontro alle nuove modalità di fru-izione e che quindi possono vivere tanto nella for-ma di app nativa che in quella web».

trE MODELLI DI bUSInESSI primi magazine ad essere lanciati sono Beau-ty Mag, Wine Mag, Nail Design Mag e Fashion Style Mag. «L’offerta di De Agostini Digital Edi-tions è sostanzialmente riconducibile a tre tipolo-

gie – ci spiega Manfredi -. La prima è quella del-le web star, con magazine centrati sull’identità di personaggi popolari della rete, come ClioMakeUp o Morena D.. Poi c’è quella dei brand, che prevede la creazione di strumenti editoriali che le aziende possono usare per comunicare con i propri con-sumatori: è l’esempio di Nail Design Mag, spon-sorizzato da deBBY, brand di Deborah Group. E poi c’è quello dei trend, con prodotti, come Wine Mag, dedicati a temi di tendenza capaci di inter-cettare ampie audience». Tutto questo in un’uni-ca piattaforma.

wOrk In PrOgrESSAttualmente De Agostini Digital Editions non ospita pubblicità (i ricavi vengono dagli abbona-menti ai prodotti, eccezion fatta per i magazine brandizzati), ma non è escluso che le cose possano cambiare. Anzi, a tal proposito Manfredi ci dice: «Il progetto ha due possibili evoluzioni in termi-ni di business model. La prima è l’inserimento di pubblicità, per lo più nativa ma anche con pre-roll video e display tradizionale, che però avverrà non prima di avere costruito un’audience cospicua e ben segmentata. La seconda è l’ecommerce, per esempio dando la possibilità di acquistare dei pro-dotti direttamente dal magazine o di includere nel costo dell’abbonamento anche prodotti fisici».

InnOvazIOnE«L'obiettivo è quello di offrire dei veri e propri format digi-tali che vanno incontro alle nuove modalità di fruizione», spiega Lorenzo Manfredi, global digital director di De Agostini. In alto, i quattro magazine

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49enGaGe | n.12 | 13 ottobre 2015

linKieSta, Spazio al nativeil quotiDiano online Di franCeSCo CanCellato ha rinnovato il ProPrio look, e Con la nuova ConCeSSionaria WebaDS ha riviSto anChe la ProPria Strategia PubbliCitaria, ora MaggiorMente in linea Con le tenDenze Più MoDerne Della CoMuniCazione in rete

“Per un giornale online, il sito è mol-to più di un semplice spazio web in cui raccogliere i propri contenuti”: con queste parole Francesco Can-cellato, direttore de Linkiesta, apre l’editoriale con cui veniva spiega-to il restyling del quotidiano online, lanciato da alcuni giorni. Un cam-biamento nato dall’esigenza di avere uno strumento che aiutasse la real-tà editoriale a incrementare ulterior-mente lettori e ricavi.Tanti i cambiamenti: dalla grafica full responsive, a un maggiore spa-zio e valore alle immagini, a una ri-organizzazione dei contenuti per affinità tematica. E poi una nuova newsletter e nuove versioni stampa-bili degli articoli.“Quel che ci serviva – ha scritto Can-cellato – era uno strumento che ci aiutasse a crescere ancora. Più velo-ce, più versatile, più moderno nella grafica, in grado di adattarsi rapida-mente all’istantaneità dei cambia-menti su internet. Che rispondes-se meglio a ciò che siamo, al nostro modello di business, all’evoluzione

del mondo della pubblicità”. Per quanto riguarda l’ultimo pun-to, la strategia commerciale sarà sempre più votata a native e bran-ded content con l’aiuto di WebAds, la concessionaria a cui appena un mese prima il quotidiano si è affida-ta per la raccolta adv.«Oltre alla display - ci ha spiegato Jacopo Bagni, publisher manager di WebAds -, nel rispetto dei nuovi pa-rametri di viewability che il mercato richiede, abbiamo lavorato con l’edi-tore per potenziale i progetti di nati-ve e le sponsorizzazioni con posizio-namenti fissi in home page e nelle sezioni del sito. La versione mobile è di tipo responsive e sono già dispo-nibili sia formati display standard e rich media che video». Non solo: «Stiamo lavorando affinché gli in-serzionisti che oggi scelgono Linkie-sta per la propria comunicazione, lo facciano anche attraverso approfon-dimenti tematici e inchieste multi-media che possano portare un valore aggiunto al lettore, pur in un conte-sto di informazione pubblicitaria».

la stamPa l’oFFerta editoriale e PuBBlicitaria si allarGa con le neWsletter

La Stampa amplia la sua offer-ta digitale di contenuti con un nuovo strumento: le Newslet-ter. La novità risponde a una specifica esigenza del pubbli-co di lettori: quella di reperi-re e approfondire le informa-zioni che interessano davvero nel mondo variegato e fram-mentato della rete.Così, in aggiunta alla comple-tezza dei contenuti delle edi-zioni cartacee e online, arriva ora, nella galassia di prodotti de La Stampa, anche un’am-pia gamma di newsletter gra-tuite, tagliate su misura per specifici interessi. E’ sufficien-te registrarsi alla pagina web dedicata e selezionare le pro-prie preferite. Non manca nul-la: ci sono le Breaking News con le notizie principali, Qui Juve e Qui Toro dedicate alle squadre della città, Meteo, TorinoSette, TuttoLibri e così via. Fiore all’occhiello è La Cu-cina della Stampa, la newslet-ter in cui dal lunedì al vener-dì il direttore Mario Calabresi dialoga con i lettori, renden-doli partecipi della vita e delle scelte quotidiane della reda-zione. Ovviamente, i prodotti amplieranno anche l’invento-ry pubblicitaria della testata, dal momento che ospiteran-no pubblicità. Gli annunci sul-le varie newsletter saranno targettizzati in base al pubbli-co di riferimento.

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50 enGaGe | n.12 | 13 ottobre 2015

Contemporary media

In questi giorni sta crescen-do molto l'attesa per l'arrivo in Italia di Netflix, fissato per il 22 ottobre, ma, per molti, agognato da anni. L’annuncio è stato dato dal colosso della tv online su Twitter e poi con

la campagna di lancio, carat-terizzata dal claim “Non sarà più la stessa storia”. La comu-nicazione di Netflix nel nostro Paese è Gestita da GroupM, che ha attivato una unit dedicata. Il servizio nato negli Stati Uni-

Con netflix, l'internet tv fa Sul Seriol’atteSa è giunta al terMine: il 22 ottobre eSorDiSCe in italia la tv in StreaMing Più faMoSa al MonDo. e “non Sarà Più la SteSSa Storia”, avviSa la CoMPagnia nel ProMo Di lanCio

il comPetitor cuBik.tv, quando lo streaminG vuole Parlare anche italianoLa sfida italiana a Netflix potrebbe essere rappresentata da Cubik.tv, piat-taforma che integra tv on-demand e tv lineare pensata per essere acces-sibile da qualsiasi dispositivo che vedrà la luce ufficialmente entro la fine dell’anno (si parla di metà novembre). Alle spalle dell’editore Cubik Media Group, start up con sede fiscale ad Aosta ed operativa a Portogruaro, c’è Sinet Italia Group, solida società attiva nel campo della comunicazione e

dell’innovazione tecnologica che da sempre guarda al mercato statunitense e ha le sue sedi principali a Los Angeles e New York, di cui sono azionisti l’ingegnere Alberto Baldanello, (a.d. anche di Cubik Media Group), e Francesco Zaccheo. Proprio il cinema, con titoli importanti, sarà quindi una colonna portante dell’offerta di Cubik.tv, divisa in 12 canali tematici e che conterà anche su produzioni originali che includeranno web serie, documentari inediti, sport e eventi live. Grande importanza, in linea con il posizionamento annunciato di “So-cial Internet Television“, sarà data al mondo dei social e all’interazione tra utente e contenuti.In una prima fase, “sperimentale”, Cubik.tv era già stata in grado di arrivare sui device di 3 milioni di utenti re-gistrati, per la metà italiani. Ora però, dopo un periodo di switch off, si prepara a fare un importante salto di qualità guardando con interesse, a differenza di Netflix, al mercato pubblicitario: la piattaforma punta infatti a conquistare un’utenza allargata, con un modello di business free o più probabilmente freemium. La conces-sionaria sarà Websystem, con cui l’accordo dovrebbe essere ufficializzato a breve.

ti metterà a disposizione del pubblico italiano una ricca of-ferta di contenuti fatta tra l’al-tro di documentari, programmi per bambini e serie tv, anche originali: fa già molto parla-re l’adattamento per la tv del film Suburra, che sarà realiz-zato per Netflix da Cattleya e arriverà nel 2017. Netflix potrà essere guardata con il doppiag-gio in Italia o in lingua origi-nale con sottotitoli su pc, smart tv, tablet, smartphone e diverse console per videogiochi, rigo-rosamente in streaming.I costi sono competitivi. L’of-ferta base costerà 7,99 euro al mese, ma sono stati predispo-sti anche un piano Standard con due sessioni di streaming contemporanee e alta defini-zione a 9,99 euro al mese e un piano Premium che consentirà quattro sessioni di streaming alla volta e la visione in Ul-tra HD 4K a 11,99 euro. Inol-tre, Netflix ha siglato partner-ship con Vodafone e TIM per proporre pacchetti promozio-nali con le due realtà della te-lecomunicazione.

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VEECINOESSERE MOLTO

AI NOSTRI CLIENTI

PER COLPIRE IL TARGET?

IL MODO VEE DI VEDERE LE COSE

CREDIAMO CHE IL SEGRETO DI UNA COMUNICAZIONE PERFETTA

STIA, PRIMA DI TUTTO, NELLA CAPACITÀ DI SAPER ASCOLTARE I CLIENTI,

DI LAVORARE FIANCO A FIANCO CON LORO, CONDIVIDENDO DESIDERI,

SFUMATURE E OBIETTIVI. PER QUESTO, UNA VOLTA COLTE TUTTE LE

ESIGENZE, SAPPIAMO SVILUPPARE PROGETTI SU MISURA E RISPOSTE

DIVERSIFICATE E VINCENTI, GRAZIE AD UNA GRANDE TRADIZIONE E AD

UNA CONTINUA RICERCA DI INNOVAZIONE E TECNOLOGIA.

SIAMO VEESIBLE E QUESTO È IL NOSTRO MODO DI VEDERE LE COSE.

Page 52: Engage - Contemporary marketing & media n.12-2015

52

MillenniAls unA generAzione A portAtA di sMArtphone

di simone freddi

dalle tendenze del momento; gli esibi-zionisti (15%), che privilegiano la quan-tità alla qualità cercando di distinguer-si dagli altri attraverso lo shopping e infine i conformisti (11%) che preferi-scono poter comprare più prodotti a discapito della qualità.Pochi, 1 su 4, sono fedeli alle mar-che ma si lasciano persuadere dalle promozioni o dalla voglia di provare le novità. Il 59% dichiara che la mar-ca è ancora spesso sinonimo di qua-lità ma non è più determinante per le loro scelte di acquisto. In partico-lare è una generazione che si defini-

sce in qualche modo “confusa” da una sovrabbondanza di brand e messaggi nei quali in pochi riescono veramente a distinguersi. Per tutti loro, Internet è comunque uno strumento fondamen-tale per la ricerca di informazioni che orientino le decisioni d’acquisto. Innovazione e comunicazione sono le parole chiave per raggiungere e coin-volgerli: il 79% dichiara infatti di esse-re d’accordo sul fatto che i brand do-vrebbero costantemente innovare i loro prodotti e il 49% concorda che la pubblicità è determinante per l’aware-ness del brand o del prodotto.

Sempre connessi, mobile-first, con un’alta propensio-ne al consumo e attratti dai

brand innovativi. I Millennials italiani non sono diversi dai loro coetanei a stelle e strisce, come dimostra una ric-ca ricerca commissionata da Yahoo a Nielsen, che ha intervistato un cam-pione di 1.510 utenti tra i 18 e 34 anni. Dallo studio è emerso che il 74% di loro (8,3 milioni) è abitualmente con-nesso. Ogni mese, infatti, trascorrono online ben 66 ore. Il device per eccel-lenza è naturalmente lo smartphone, sul quale trascorrono mediamente 2 ore e 22 minuti al giorno. Attraverso il telefonino rimangono connessi a In-ternet il 70% del tempo. L’utilizzo del-le funzioni telefoniche rappresenta or-mai solo il 13% del tempo passato con il proprio smartphone.Cresciuti nell’era del consumismo, i giovani hanno un’alta propensione alla spesa: la maggior parte di loro (69%) sceglie in autonomia i prodotti da ac-quistare. Per quanto riguarda le spe-se quotidiane, la ricerca ha identifica-to 4 tipologie diverse di Millennials: gli elitari (51%) che scelgono prodotti di qualità e attraverso i quali si possa-no distinguere dagli altri; gli imitato-ri (22%) che, pur scegliendo prodotti di qualità sono fortemente influenzati

un'analisi sui giovani italiani indaga il loro rapporto con il consumo e con il mondo digitale, a cui accedono privilegiando i nuovi device

mobilemedia on the go

arena waterinStinCt appLanciata in occasione dei Campionati mondiali di nuoto di Kazan, la WaterInstinct App progettata da A-Tono per Arena Italia è un originale strumento informativo ideato con lo scopo di creare una community affiatata di appassionati della disciplina. In una sola applicazione, disponibile per Android e IOS, gli utenti possono trovare le ultime novità del settore, eventi, consigli e suggerimen-ti, dispensati direttamente dagli allenatori e nuotatori più famo-si del mondo, per migliorare la loro tecnica. La app è costituita da quattro sezioni: Notizie, Eventi, (che consente di consultare tut-ti i calendari delle gare e partecipanti agli eventi più importanti e prestigiosi del mondo); Arena Elite Team e Social Wall.

144tAnti sono i minuti Che i millenniAls itAliAni

trAsCorrono usAndo lo smArtPhone. il 70%

di questo temPo è utilizzAto Per

AttiVità online

51%CirCA lA metà dei

millenniAls itAliAni hA un ProFilo di Consumo

“elitArio”. lA sCeltA riCAde su Prodotti

di quAlità Per distinguersi

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79%otto millenniAls

itAliAni su 10 si diCono d’ACCordo

Con l’ideA Che i brAnd doVrebbero

CostAntemente innoVAre i loro

Prodotti

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La piattaforma di TheOutplay è il primo Content & Audience Exchange del mondo digitale. Grazie a una tecnologia semplice da integrare con i siti online, la piattaforma consente

la distribuzione e lo scambio di video tra editori con un modello di revenue share vincente per tutte le realtà coinvolte.

Con Audience Reach i content owners ottengono un’audience aggiuntiva per

i propri video e guadagnano ogni volta che un utente guarda uno spot pubblicitario associato

ad un proprio video.

Con Content Integration i publishers online ottengono

immediatamente migliaia di video editoriali da pubblicare

sulle proprie pagine e da sfruttare commercialmente

per una vendita pubblicitaria immediata.

PLAYLIST

INTEXT

SVP

SOCIALPOD

THUMBNAIL

Widget di vari formati permettono il caricamento dei video in modo nativo e sulla base della rilevanza con il contenuto presente in pagina.

JAPANESE CUISINE

www.theoutplay.com

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54 enGaGe | n.12 | 13 ottobre 2015

Contemporary trend

Sette ConSigli per un food a prova di digitall’inDuStria aliMentare ha aCCuMulato un Certo ritarDo nell’uSo Dei Mezzi online nella ProPria CoMuniCazione. Per aiutare le azienDe a ColMare queSto gaP, MeC e grouPM Con la riCerCa fooDfWD hanno Stilato un elenCo Di inSightS utili a Sfruttare al Meglio il Potenziale Del Mezzodi lorenZo mosciatti

Il comparto del food ha imboccato la strada del-la ripresa. Lo dicono i numeri: gli indicatori macro-economici prevedono per il 2015 una crescita dello +0,3% sui consumi, dell’+1,1% sulla produzione, e del +5,5% sull’export. Anche i livelli di spesa pub-blicitaria lo confermano, con Nielsen che certifica tra gennaio e giugno 2015 il primato assoluto de-gli inserzionisti food rispetto a tutti gli altri mercati e la leadership nel tasso di crescita tra i big spender con un +4%. Se ci fermassimo a queste evidenze generali, le imprese del comparto figurerebbero tra le più innovative sia dal punto di vista economico, sia a livello sociale. Tuttavia, un’analisi più appro-fondita rileva che il food ha accumulato un ritar-

do rilevante sulla leva più innovativa della spesa in comunicazione, con una quota di investi-menti sui media digitali pari al 10%, rispet-to al 17% del valore medio del mercato e al 23% della GDO (Fonte: GroupM). Il gap sugli

investimenti digitali potrebbe essere il segnale di un’opportunità non ancora del tutto colta ver-

so la piena ripresa, oltre che di un modello strate-gico ancora poco orientato verso l’innovazione. Per aiutare le aziende del food ad accrescere, attraverso

le leve del media e della comunicazione, il valo-re di marca sul digital, MEC e GroupM hanno

dato vita a FoodFWD, un cantiere di ricerca aperto 2 anni fa per offrire alle aziende food & beverage insight strategici e linee-guida per le attività di marketing e di comunica-zione dei propri brand. L’edizione 2015 del-la ricerca, che ha coinvolto anche Google e

Giallozafferano (attraverso un panel di 1.400 food blogger), ha identificato i 7 "ingredienti"

chiave di una ricetta digital vincente.

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55enGaGe | n.12 | 13 ottobre 2015

#1 l’inGrediente di Base: video-comunicazione

Il cammino nel percorso d’acquisto inizia con il video, ingre-diente di base di ogni dieta mediatica. L’importanza strate-gica e tattica dell’uso combinato di tutte le diverse forme di audiovisivo (video-strategy) per la costruzione di una co-municazione di marca efficace è confermato dalle blogger di Giallozafferano, coinvolte nella survey. Tra i cinque touch point che impattano maggiormente sulla costruzione della notorietà di marca nell’ambito del food, quattro sono rap-presentati dal video nelle sue varie declinazioni: spot tv, pro-grammi tv, video tutorial online, web video.

#4 dalla ricettazione alla co-creazione: #FoodBloGGer

Se la ricetta è un punto cardine, è anche vero che l’argomen-to è talmente sfruttato che risulta difficile inventare qualco-sa di realmente nuovo e distintivo. Per superare questa im-passe, FoodFWD ha ideato #foodblogger, un vero e proprio prodotto consulenziale in logica 2.0. #foodblogger è anche una piattaforma di ricerca di GroupM e MEC che, in collabo-razione con Banzai, rende accessibile in forma di panel la co-munità delle blogger di Giallozafferano per mettere a dispo-sizione delle aziende le risorse delle blogger, dalla prova di prodotti in lancio (o da rilanciare), ai test su temi di comuni-cazione e ai laboratori di co-creazione.

#5 aGGiunGi un Posto a tavola: social netWork

Il legame tra cibo e piacere di stare assie-me designa i social network, il quinto in-grediente, come territorio ideale per le attività di ingaggio del consumatore. L’in-tegrazione tra tutte le principali piattafor-me social permette alle marche di amplifi-care sinergicamente i propri messaggi ben oltre i confini di un singolo social network, combinare linguaggi testuali e visivi e va-lutare le attività di comunicazione social anche sui KPI di business con analisi eco-nometriche.

# 6 shoPPinG reloaded: da routine a esPerienza

coinvolGenteIn un futuro sempre più vicino bisognerà ri-pensare l’esperienza della spesa nell’epo-ca dei device mobili. Nel frattempo, per rigenerare lo shopping, tra la spesa tradi-zionale che tende verso l’inerzia della rou-tine e quella digitale che soddisfa soprat-tutto benefici funzionali, conviene puntare sull’ibridazione, il sesto ingrediente. È una tendenza che carica l’acquisto di una for-te componente d’ispirazione attraverso la mescolanza di luoghi e attività in passato rigorosamente separati grazie alla ‘phygi-talizzazione’ che trasforma i punti vendita e permette ai consumatori dotati di devi-ce mobili gratificazioni e vantaggi aggiun-tivi (contenuti speciali, coupon, etc.).

#7 search & data

Internet non è un medium, ma un ambien-te e le tracce che lasciano i consumatori non sono materiale per report ma mappa-ture per ripensare l’intero processo d’ac-quisto dal punto di vista del search e dei data analytics, settimo e ultimo ingredien-te. Questi due temi emergenti del marke-ting digitale permettono di ottenere livelli di conoscenza e segmentazione del pub-blico finora impensabili e diventano fon-te strategica cui attingere per innumerevo-li attività, dal presidio dei mercati di nicchia via e-commerce alla stima del potenzia-le dei mercati internazionali per progetti di export.

#2 innovazione e Fiducia: storytellinG 3.0

Lo Storytelling approfondisce il tema dei contenuti alla luce di branded content e native advertising, forme che rispon-dono al bisogno di recuperare una maggiore attenzione da parte dei consumatori in contesti di comunicazione sovraf-follati. Le leve chiave dell’innovazione e del vantaggio com-petitivo vanno cercate nei temi di origine e tradizione: la tra-sparenza sulla filiera dell’innovazione, in particolare, spicca tra le aspettative che i consumatori nutrono verso un’azien-da considerata innovativa.

#3 l’aBBinamento ideale: il testimonial

Le storie funzionano, e possono funzionare ancora meglio se vengono presentate dal volto riconoscibile di un testimonial, il terzo ingrediente. Il mondo del food è stato uno dei primi ad ampliare al di là dello star system il bacino di ricerca dei nuo-vi testimonial: ora conviene che punti a persone con una forte credibilità e con un carattere funzionale alle necessità della ca-tegoria specifica. Per il vino, per esempio, va valutata la compe-tenza tecnica (Davide Oldani, ma anche Federica Gelso Giuliani appaiono come profili ideali), mentre testimonial dal carattere gioviale si abbinano bene a una categoria come gli yogurt.

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56 enGaGe | n.12 | 13 ottobre 2015

Contemporary trend

la camPaGna zalando Punta sul Wom con trndSfruttare l’efficacia del passaparola per sconfiggere le residue diffidenze sull’ecommerce: è questa la finalità della nuova campagna di “marketing collaborativo” organizzata da Zalando, il noto ecommerce di prodotti di ab-bigliamento, e l’agenzia specializzata Trnd. L’ìdea è quella di “convertire” gli utenti scettici in autentici ambassador del brand, consigliando parenti e amici e spingendoli a provare i servizi Zalando. Trnd ha selezionato 4.000 partecipanti alla campagna (i “trndr”) a cui reca-pitare uno “Starter Kit” contenente coupon di sconto da 25€ per se stessi e 25 coupon con il 15% di sconto e materiali informativi per amici, parenti e col-leghi che ancora non hanno mai sperimentato il servizio di Zalando.Proprio in questi giorni, i trnder non solo distribuiranno i coupon nelle pro-prie cerchie di amici, ma agiranno come dei veri e propri collaboratori di Zalando, facendo compilare dei questionari ad amici e conoscenti per ca-pire quali sono le cause di maggior ostacolo all’acquisto online di prodot-ti presenti sul sito Zalando, così come invece i punti di forza e le opportu-nità da sfruttare.

paSSaparola, queStione di fiduCiain un MonDo SeMPre Più Pieno Di Canali aDv, le oPinioni Dei ProPri “Pari”, raCColte DirettaMente o Sui SoCial, Diventano la fonte a Cui i ConSuMatori Danno Più CreDito Per farSi un’iDea Su ProDotti e branDMentre la quantità e la varietà di canali informativi aumen-ta, i consumatori tendono ad affidarsi sempre di più al pas-saparola per scegliere brand e prodotti. Lo conferma l’ultima ricerca “Global Survey Trust in Advertising” realizzata da Nielsen.In Europa, il word of mouth si rivela come lo strumen-to promozionale che riscuote

più fiducia da parte dei con-sumatori. Il 78% e il 60% de-gli intervistati (oltre 30.000 persone), infatti, considera ri-spettivamente i consigli di co-noscenti diretti e i commenti online come molto o abba-stanza credibili.Seguono i siti internet delle aziende, di cui si fida il 54% degli intervistati in Europa, mentre il 52% del campione

dice di ritenere credibili i con-tenuti editoriali pubblicati su quotidiani e periodici. Piuttosto distanziata – e quin-di considerata maggiormen-te parziale – la pubblicità: gli spot veicolati dalla televisione risultano credibili per il 45% del campione, mentre in una fascia di credibilità compresa tra il 41 e il 44% si collocano gli altri mezzi classici (adv su giornali, riviste e al cinema) e le sponsorizzazioni. Chiude la classifica dei dieci mezzi ri-tenuti più credibili in Europa l’email marketing (41%).Cosa ci dice tutto questo? Se-condo Giovanni Fantasia, Amministratore Delegato di Nielsen Italia, una strategia di marca vincente deve mette-re al centro, oltre alla comu-nicazione, anche l’esperienza del consumatore: «L’impor-tanza del passaparola risul-ta decisiva nella generazio-ne della preferenza di servizi e prodotti. Per questo risulta strategico garantire al cliente una customer experience po-sitiva, grazie alla quale è pos-sibile sviluppare quel flusso di opinioni che si rivela poi essere lo strumento più effi-cace per condurre alla deci-sione di acquisto».

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Nella fascia preserale diCanale Cinque tiene bancola quinta stagione di“Avanti un altro!”, l’irresistibilegame show condotto daPaolo Bonolis, con Luca Laurenti.La simpatia del cast,l’adrenalina del gioco e lesorti dei concorrenti sono gliingredienti che appassionanogli spettatori.Pianifica per assicurartitutta la loro attenzione.

PIANIFICARE È LARISPOSTA GIUSTA

tutti i giorni alle 18.45

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instAgrAm il Futuro è roseo. Trecento milioni di utenti raggiunti a dicembre 2014, oggi sono già 100 milioni in più e la crescita del social fotografico sembra inarrestabile. Intanto, il 30 settembre i servizi pubblicitari sono stati resi disponibili in tutto il mondo e c’è chi, come eMarketer, scommette che i ricavi arriveranno a sfiorare i 3 miliardi di dollari già nel 2017. Di colpo, i 700 milioni di dollari spesi nel

2012 da Facebook per acquisire la società fondata da Kevin Systrom

e i suoi 12 dipendenti non sem-brano più una cifra così esorbitante.

twitter Presto l’Addio Ai 140 CArAtteri? Diversi indizi fanno pensare che il social network possa

rinunciare alla caratteristica che da sempre rende inconfondibili i

cinguettii, tra cui il ritorno al timone dell’azienda di Jack Dorsey, uno dei suoi creatori, che non fa mistero di avere in mente una versione di Twitter meno “ingessata” sugli schemi consolidati per farne crescere l’utenza. Secondo indiscrezioni, una nuova versione di Twitter che offrirà la possibilità di supe-rare la soglia di caratteri attuale sarebbe già in fase di test. L'evoluzione sarebbe di portata epocale, ma i tempi cambiano (e Instagram preme…)

saVe tHe date

1-2 diCembre, milAnoIAB FoRuMIAB Italia, dopo il grande successo dell’edizione 2014 con oltre 12.000 partecipanti, lancia la 13esima edizione di IAB Forum, l’evento di riferi-mento per tutta la industry, grazie alla presenza di speaker di alto livello in grado di ispirare i leader dei media digitali, gli imprenditori e le start-up, e il luogo ideale dove confrontarsi e raccogliere gli strumenti ne-cessari per muoversi in maniera sempre più competitiva nel panorama della comunicazione digitale. Appuntamento al MiCo – Milano Congressi (Ala Sud).www.iabforum.it

29 ottobre, milAnoMARketIng ReSeARch FoRuM 2015Assirm, l’Associazione delle aziende di ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale, organizza il Marketing Research Forum 2015. Il titolo della nuova edizione è “Persone, Dati, Aziende: la convergenza possibile”. A partire dalle 9:00 al MiCo – Milano Congressi.www.assirmforum.it/

12-13 noVembre, milAnoSMX MILAn 2015Oltre 50 tra i massimi esperti a livello mondiale di Search Marketing, Social Media, Mobile, CRM, Customer Experience, Content Marketing, Storytelling e tanto altro ancora si incontreranno il 12 e 13 novembre a Mi-lano in occasione di SMX Milan 2015, uno dei più attesi e innovativi eventi internazionali nel campo del digital marketing. www.smxmilan.it

nAtionAl geogrAPhiC e il desiderio di miss itAliA

 “Mi sarebbe piaciuto vivere nel ’42 per vede-re realmente la Seconda Guerra Mondiale. Tanto sono donna e il servizio militare non devo farlo”. La frase pronunciata dalla nuova Miss Italia ha fat-to il giro dei social, provocando la nascita di una valanga di post ironici. National Geographic Chan-nel, dovendo lanciare la sua nuova serie “La veri-tà sulla Seconda Guerra Mondiale”, ha pubblica-to sul suo profilo Facebook il post “Dall’8 ottobre esaudiremo i desideri di Miss Italia”, accompagna-to dalla locandina della nuova serie su cui troneg-gia il quote della miss.

Ford eCosPort lo striPteAse "Al mAsChile" si FA trAmite twitter

 Spogliare via Twitter un bel ragazzo, per sco-prire dove tiene le chiavi. E’ la nuova, piccante, ini-ziativa di marketing realizzata da Ford Italia per la EcoSport nella stazione di Milano Porta Garibaldi. I passanti, direttamente con il loro smartphone e tramite Twitter connect, hanno potuto spogliare il protagonista dello spot per indovinare in quale in-dumento nascondesse le chiavi. Una volta trovate, sono stati invitati a loro volta a metterle nei po-sti più impensabili per aprire la Ford EcoSport in esposizione alla Stazione. Il bel ragazzo nello spe-cifico è il giovane attore Gabriele Rossi, interprete di svariate serie televisive.

heineken Per lA CAmPAgnA Con 007 sPedi 100 milioni di dollAri

 E’ sui social, in tv e al cinema la campagna interna-zionale di Heineken dal budget di 100 milioni di dol-lari. Un investimento stellare che fa seguito alla spon-sorizzazione del nuovo film di James Bond, Spectre. Il commercial, che vede protagonista proprio Daniel Craig, è stato creato da Wieden & Kennedy Amster-dam e punta sulle scene di azione tipiche della serie, ma interpretate con ironia dai protagonisti.

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