giuseppe amoruso metodologie di analisi e rappresentazione dei centri storici

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Historic centers, traditional architecture, measured drawing, color design

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  • METODOLOGIE DI ANALISI E RAPPRESENTAZIONE DEI CENTRI STORICI

    Giuseppe AMORUSOFacolt di Architettura - Universit di Bologna

    The European cities historic centre is the best settlement of the urban comple-xity. Its image needs to be maintained through guidelines for the urban surveyand architectural documentation. A code-based representation for the traditio-nal city and its conservation areas (concerning the urban morphology and therelated typological issues) introduces a necessary innovation about the state ofthe art improving quality in the forthcoming plans for architectural composition,faade technology and colour palette.An urban code allows to manage with great efficiency the whole interventions. Itis necessary to define a scientific process from survey (and representation) tothe rehabilitation master plan.

    Language does not just describe, it creates.Archibishop Desmond Tutu

    La tutela dei centri storici (1) si fonda sullart. 9, comma 2 della CostituzioneItaliana che obbliga la Repubblica a tutelare il paesaggio e il patrimonio stori-co e artistico della Nazione.Il centro storico il luogo della complessit (2), non solo dal punto di vista dellaforma urbana ma anche del sistema di funzioni e relazioni che si sviluppano e siradicano proprio all'interno del suo tessuto.Lo stato di sofferenza sociale e funzionale in cui versano gi da molti anni anche legato al degrado diffuso delle periferie caratterizzate da una segrega-zione delle funzioni e che amplificano sempre pi lo squilibrio urbano basato su

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  • un modello monocentrico (3). Lo scenario suburbano oggi ha violato anche i ter-ritori ed i paesaggi della citt storica, ancora oggi lunica vera citt, fatta diquartieri, strade ed isolati.In questo scenario globalizzato occorre definire una rappresentazione codifica-ta della forma urbana e delle sue componenti tipologiche (architettura e tecno-logia delle facciate, materiali e colore) per sollecitare linnovazione dello statodellarte e concertare gli interventi di recupero e manutenzione sul patrimoniourbano diffuso.Tale processo di lettura e rappresentazione si deve configurare come imprescin-dibile supporto tecnico-operativo ai necessari e successivi piani di recupero. A tal fine si propongono alcune metodologie di rilevamento della citt storica inlinea con la redazione di piani di recupero e del colore e al fine di superare

    Figura 1 - Il taccuino di viaggio, da Architettura del mediterraneo negli schizzi di Albert Laprade, Priuli & Verlucca Editori, 198436

  • alcuni nodi sostanziali come la mancanza di unadeguata regolamentazione (nonsolamente i riferimenti dati dallart. 31 della legge 457/78) che garantisca latutela dellesistente come risorsa fisica comune e la promozione della qualitprogettuale (4). Inoltre si registra la mancanza di procedure codificate (capitolato) per il rileva-mento urbano dei centri storici che siano finalizzate alla conservazione attivadel costruito e che si raccordino con i regolamenti urbanistici integrandoli concodici prescrittivi e repertori tipologici. Alla codifica dellanalisi e della rappre-sentazione si affida la conoscenza, la comunicazione e la gestione dellinforma-zione progettuale potendo altres gestire e rendere tra loro strettamente cor-relate le varie fasi del rilevamento.La conoscenza e la descrizione codificata del tessuto storico, opportunamente

    Figura 2 - La citt tradizionale. Variet e complessit di architettura, materiali e colore

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  • individuato per caratteristiche morfologiche, tipologiche e strutturali, neces-saria per indirizzare il rilevamento urbano. Il processo si struttura a partire dalrilievo degli elementi varianti ed invarianti sino alla schedatura informativa del-ledificato e poi alla definizione di una normativa specifica mirata alla tutela,allintervento di conservazione e di recupero del costruito urbano in situazioniordinarie e/o di calamit naturali.La situazione attuale inquietante, gli interventi (aberranti, banali e distorti) suicentri storici disattendono la conservazione, il recupero delle volumetrie pree-sistenti e la successiva rivitalizzazione finalizzata a renderli ancora vivibili eabitabili mantenendo per inalterati gli aspetti singolari che li caratterizzano.C ancora un problema irrisolto: gli interventi, che assicurano la permanenzadelle classi sociali e delle attivit produttive, commerciali ed artigianali, sonomolto rari, forse inesistenti (5).Le innovazioni proposte in questa sede riguardano tanto il metodo di approccioalle problematiche relative allintervento sullesistente che la gestione dei daticonoscitivi e dello stesso progetto dintervento, rendendo tra loro comunicanti idiversi livelli di conoscenza, dalla scala architettonica del singolo manufatto aquella pi urbana. Lanalisi dello stato dellarte nel campo degli interventi neitessuti storici indica che il progetto di conservazione non oggi regolamentatoe che il processo conoscitivo non sufficientemente rigoroso.Lacquisizione di informazioni storiche, geometriche, fisicomateriche, struttu-rali e delle patologie di degrado lasciata alla coscienza e conoscenza del sin-golo, e quindi passibile di gravi lacune, cattiva interpretazione, manipolazioni,oltre che di eccessiva soggettivit procedurale che rende non confrontabili idati sui vari edifici. Si rende quindi necessario un approfondimento sulla fasepreventiva al progetto di conservazione che consenta, normandone il flussoinformativo dei dati, di acquisire le informazioni relative alla geometria e allastruttura del manufatto evidenziando le incongruit pi significative e seguendoun iter completo, uniformato e veloce.

    Il rilevamento urbano dei centri storiciIl rilevamento urbano dei centri storici (6) si fonda su metodi e strumenti oggifortemente correlati e si indirizza alla definizione degli obiettivi conoscitivi deirilievi specialistici e della loro rappresentazione e comunicazione.

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  • Figure 3 e 4 - Alcuni esempi di incongruit tipologica di edifici di un centro storico

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    Il processo si basa sulla ripetizione di azioni e sullorganizzazione per fasi chevanno inizialmente dal sopralluogo (con la verifica delle condizioni di agibilit,sicurezza e operabilit) al progetto di rilievo basato su una precisa previsione eprogrammazione delle operazioni di rilievo ed unefficiente organizzazione logi-stica.Questultima fase permette di preparare le schede per la raccolta dei dati, lascelta e il reperimento degli strumenti di rilievo (strumentazione topografica,software di misura, macchina fotografica calibrata, ecc.), la preparazione delmateriale accessorio (tavolette, segnali artificiali, chiodi, cavalletti, ecc.), ilreperimento di eventuali attrezzature d'appoggio (scale, ponteggi, ecc. ), lorga-nizzazione delle squadre di lavoro e la stesura dei primi eidotipi tramite il dise-gno a mano libera e dal vero.Ultimate tali operazioni si passa alla campagna di rilievo che, dopo la verifica eleventuale modifica del progetto di rilevamento, consente lo svolgimento delleoperazioni preliminari alla fase di misura (es. livellazione e segnalizzazione deicapisaldi).In questa fase si procede allacquisizione delle misure attraverso la battutadei punti di controllo necessari per la fotogrammetria; dapprima la misura della

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    rete di inquadramento poligonale e poi le misure per la fotogrammetria diretta-mente sulla facciata ed in numero sufficiente per le successive elaborazioni peril raddrizzamento e la mosaicatura.Ulteriori indagini possono riguardare lacquisizione di immagini fotografichestereoscopiche, lelaborazioni di filmati a tecnologia QTVR (panorami cilindrici osferici) (7) e lutilizzo di sistemi laser di scansione (8).La fase di rappresentazione del rilievo ha inizio dalla preparazione dei dati perutilizzo dei softwares di fotogrammetria e dalle successive elaborazioni e finoalla scelta dei piani di proiezione che costituiscono loutput finale.La rappresentazione si produce su piani orizzontali (restituzione dei sistemi diinquadramento, delle trilaterazioni e degli eventuali elementi di dettaglio) e supiani verticali tramite la restituzione dei prospetti (interni od esterni) in relazio-ne al piano di riferimento per la fotogrammetria digitale. Ancora la rappresentazione pu avvalersi di modelli digitali raster (i citatimodelli fotografici panoramici QTVR) ovvero pi efficacemente vettoriali (basatisulla modellazione di solidi e superfici).Lutilizzo di tecniche di fotogrammetria digitale consente la produzione di foto-piani e fotomosaici da singoli fotogrammi, di restituzioni da software di foto-grammetria stereoscopica ovvero integrando linformazione data dai modellivettoriali introducendo textures mappate sulle facce.Esistono forme ibride di restituzione basate sullimpiego correlato di rappre-sentazioni raster-vettoriale, sulla redazione di documenti di sintesi ipertestualie multimediali e sullutilizzo di banche dati digitali.

    Il rilievo fotogrammetrico dei fronti urbaniLa fotogrammetria (9) costituisce oggi un metodo moderno di misura dellarchi-tettura e dei tessuti urbani. I principi della fotogrammetria rendono questo tipodi misura ancor pi accurata e scientifica; attraverso la gestione delle linee edei punti di un oggetto fotografato e conoscendo la loro esatta posizione e suc-cessione in uno spazio riferito ed orientato, permettono di trasformare immagi-ni in prospettiva di oggetti reali in una proiezione parallela, corrispondente adun raddrizzamento in scala (fotopiano).In passato (10) le procedure fotogrammetriche sono sempre state valutate conpregiudizio, a causa della complessit intrinseca delle operazioni di trasforma-

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    Figure 5a e 5b - I fotopiani come strumento di rappresentazione dellimmagine urbana, centro storico diBologna

    zione, che necessitavano di specifiche conoscenze nell'ambito della geometriadescrittiva e di lunghi tempi di elaborazione legati anche a strumentazioni com-plesse e costose.Oggi, invece, grazie alla disponibilit di workstations a costi contenuti, si giuntialla contrazione dei tempi di gestione del processo e al raggiungimento di unaprecisione sempre pi spiccata, la fotogrammetria digitale fornisce una metodolo-gia indispensabile per la corretta e scientifica restituzione di un'entit rilevata.Naturalmente tutto il processo parte dall'elaborazione dei dati raccolti durante

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    Figura 6 - Il rilievo fotogrammetrico documenta la banalizzazione delle tipologie di finituradei fronti

    la fase di rilievo geometrico. Diventano, quindi, indispensabili l'accuratezza nellaredazione degli eidotipi di rilievo a vista e la precisione nella rilevazione deipunti caratteristici necessari per il calcolo fotogrammetrico.Le procedure di utilizzo e i metodi di elaborazione delle informazioni, sia docu-mentali che misurate, sono in fase continua di assestamento dopo che nel rilie-vo sono entrati con forza gli strumenti digitali per l'acquisizione dei dati, per laloro elaborazione, per la loro rappresentazione e per l'archiviazione e interpre-tazione finale. Per tali innovazioni ancora in via di definizione una procedurastandard di utilizzo che definisca il compromesso tra qualit delle misure e cor-rettezza della rappresentazione.Attualmente, in relazione alle necessit specifiche del rilievo di architettura, i siste-mi in uso sono basati sulla rettifica delle immagini digitali (11) attraverso la misuradi singoli fotogrammi o di coppie di immagini riprese con il metodo stereoscopico;a tali sistemi si aggiunge un metodo speditivo di misura basato sull'impiego di piimmagini monoscopiche sulle quali vengono individuati una serie di punti omologhi.La comparazione delle tecniche di rilievo e di elaborazione dei dati pu esserecondotta sulla base di alcuni passaggi chiave: l'aspetto gestionale del progettodi rilievo, la flessibilit del sistema di misura in relazione alle conoscenze foto-grammetriche richieste, i parametri di trattamento dei dati (formati, qualit,trasmissione e controllo attraverso programmi CAD), le procedure di orienta-mento interno e esterno (ove applicabili), la ricostruzione vettoriale e graficadell'oggetto in relazione alla topologia, alla accuratezza geometrica e alla coe-renza con il modello dei dati.

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    L'utilizzo di software per la rettifica di singole immagini si basa sul principio chemolte superfici dei fabbricati sono riconducibili a dei piani e perci le immaginifotografiche possono essere rettificate sfruttando la conoscenza dei parametriprospettici di un'unica prospettiva calcolata tramite l'indicazione di quattropunti di controllo. Il prodotto di rilievo costituito da un fotopiano ossia un'im-magine raster rettificata e scalata utilizzabile dai software CAD per le successi-ve tematizzazioni e/o restituzioni.Nei sistemi di misura basati sulla ripresa stereoscopica i punti omologhi possonoessere misurati in maniera monoscopica; attraverso la visione stereoscopica, cheimpiega particolari occhiali attivi a frequenza ovvero passivi polarizzati, possibi-le arrivare alla misurazione tridimensionale degli oggetti. In questo caso i diffe-renti sistemi offrono procedure automatiche di misura ovvero di correlazione trale immagini sfruttando il riconoscimento delle caratteristiche di textures dei pixel.In questa maniera si producono elaborati grafici vettoriali a filo di ferro a partiredalle basi fotografiche orientate.I sistemi di fotogrammetria a pi fotogrammi sono progettati per misurare ogget-ti a partire da due o pi fotografie sovrapposte prese da differenti punti di vista. La differenza sostanziale che questi sistemi sfruttano l'individuazione sulleimmagini di punti omologhi e linee marcando gli elementi geometrici significati-vi degli oggetti da rilevare e producono al termine dell'elaborazione un oggetto3D vettoriale. Le immagini raster di partenza sono perci trasformate in super-fici orientate e proiettate, come textures, sulle facce del modello tridimensiona-le. In questa maniera si introduce un nuovo modo di misurare e disegnare ilrilievo d'architettura presentando come prodotto diretto del rilevamento unmodello geometrico vettoriale pi o meno raffinato in relazione agli obbiettivi ealla scala di rappresentazione di progetto.Nel rilevamento di un centro storico si utilizzano softwares fotogrammetrici checonsentono la produzione di modelli 3d orientati e mappati e, successivamente,lestrazione di proiezioni piane, denominate fotopiani (12). Il programma combinale possibilit dell'elaborazione digitale dell'immagine costruendo un mosaico difotogrammi riferiti ad uno o pi piani di proiezione.Tali sistemi permettono anche la produzione speditiva di immagini raddrizzate ingrado di integrare o perfino di sostituire in molti casi, la costosa generazione di undisegno vettoriale tramite sistemi CAD.

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    I programmi di raddrizzamento permettono di trasformare immagini in prospettivadi oggetti piani ridisegnandoli tramite una proiezione ortogonale corrispondente adun raddrizzamento in scala (ortofoto).La trasformazione di un'immagine prospettica in una proiezione ortogonale sifonda sullapplicazione pratica delle leggi dell'omografia e perci richiede laconoscenza di almeno 8 parametri (13); a tale scopo, elaborando immagini rife-rite a superfici piane, sufficiente conoscere le coordinate di 4 punti di control-lo o le distanze tra i vertici di una rete.L'utilizzo della moderna tecnologia fotografica permette l'uso economico ed effi-ciente dell'elaborazione digitale dell'immagine singola nell'operativit quotidiana.I vantaggi nell'impiego sono: la speditivit, la necessit di lavorare con costicontenuti (rispetto alla fotogrammetria stereoscopica) e una precisione suffi-ciente per il rilievo architettonico; i limiti di utilizzo stanno nella applicazione aoggetti o facciate piane o riconducibili a singole porzioni complanari e nellaminore precisione assoluta (rispetto alla fotogrammetria architettonica).A partire dalla restituzione fotogrammetrica tradotta in fotopiani si procede allarappresentazione del rilievo critico (vettoriale) dei fronti urbani che descrive lecomponenti di facciata oggetto del successivo piano di recupero. Il rilievo criti-co dello stato di fatto, procedendo nella preparazione di un piano del colore,verr poi corredato dalle prescrizioni di piano codificate a mezzo di simboli ecolori in riferimento alle categorie prescrittive e a quelle di incongruit.

    Il rilievo critico e delle opere incongrueIn relazione ai contenuti della recente L.R. 16 del 2002 che ha introdotto il ter-mine di opera incongrua (14) come punto di partenza per un processo di promo-zione della qualit urbana e ricostruzione del paesaggio; un elemento incongruosi pu definire come un oggetto privo di coerenza logica e non proporzionato,pertanto non congruo significa che non corrisponde alle necessit e alle aspet-tative poich sconveniente, secondo la sensibilit comune del luogo. Il comma 1 dellarticolo 10 della citata legge cita limpatto visivo, le dimensioni, lecaratteristiche tipologiche e funzionali delle cosiddette opere incongrue: incon-gruit estetica legata a dimensioni, disegno-composizione, colore, stile; incon-gruit funzionale per dimensione, incompatibilit con il contesto/il tessuto, perusi impropri; e poi incongruit economica, per leccesso di costi di gestione o di

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    conservazione, che si lega ad un altro concetto assai importante che la soste-nibilit per la comunit.E necessario oggi intervenire, anche con demolizioni parziali, per mitigare glieffetti di "disturbo" portati da edifici sulla identit storica, culturale e paesaggi-stica dei luoghi. La parola identit costituisce un concetto centrale, nella enun-ciazione della legge, poich lidentit di una citt strettamente collegata allariconoscibilit stessa dei suoi caratteri che esprimono fattori di unicit chespesso costituiscono una delle risorse dellintero territorio.Lidentit dei luoghi, come elemento a cui riferirsi per stabilire cos incongruoe cosa no, non un concetto astratto poich, allinterno di una citt, si manife-sta attraverso le molteplici stratificazioni prodotto di contaminazioni e culture.

    Figura 7 - Scheda di rilievo degli indicatori di qualit urbana per il centro storico di Sasso Marconi, Bologna

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    Non si pu negare la peculiarit dei centri storici che risultano autentiche zoneomogenee urbane che ancora oggi, nellera della cultura suburbana, riescono adesprimere una propria "identit" che va tutelata. Il rilievo critico classifica le componenti di facciata secondo quattro categoriedi incongruit, ordinate in base alla gravit che progressivamente decrescen-te: Incongruit tipologica, Scarsa qualit progettuale, Degrado materiale e per-dita di identit e Degrado materiale.Tale rilievo consente di classificare larchitettura, i materiali e i colori di unafacciata in un lessico articolato in categorie critiche e omogenee di elementimorfologici, compositivi, tecnologici, nonch impianti ed arredi.Le categorie omogenee evidenziate, con la loro articolazione in elementi e com-ponenti, sono di seguito elencate: Coperture (Manto di Copertura, Comignoli,Gronde e pluviali, Abbaini e lucernari, Terrazze piane, Volumi incongrui),Apparato decorativo di facciata (Fondo basamento, Fondo elevazione,Zoccolatura, Marcapiano/Cornici, Cornicione, Lesena, Portali (foro, cornice),Finestra (foro, cornice), Bancale, Mensole e Modiglioni, Balconi, Soglie),Apparato decorativo del portico (Zoccolatura Portico, Pilastri e colonne,Intradosso portico, Pavimentazione portico, Serramenti (Vetrina,Porta/Portone, Saracinesche, Finestra (telai), Oscuramento), Ferri(Cancelli/Inferriate, Parapetti finestre, Parapetti balconi, Roste), Impianti tec-nologici (Tubazioni e cassette Gas, Tubazioni e cassette Acqua, Cavi elettrici etelefonici, Citofoni e campanelli, Buche delle lettere, Condizionatori, Parabole eantenne, Corpi Illuminanti privati), Elementi di arredo (Targhe toponomastiche,Numeri civici, Segnali stradali, Epigrafi votive e storiche, Targhe arti e mestieri,Insegne pubblicitarie, Bacheca, Contenitori espositivi, Contenitori distributivi,Tende).

    Il rilievo tipologico dei fronti urbani: la classificazione delle facciateLe diverse tecniche di finitura delle facciate rendono necessaria una classifica-zione tipologica dei fronti, allo scopo di indicare per ciascuna classe le piopportune norme prescrittive e di raccomandazione in relazione alle finiture difacciata, alla presenza di apparati decorativi e pittorici, agli intonaci ed al colo-re. Lindagine tipologica di un centro storico consente di individuare 7 tipologiedi facciata (15) definite come Classi di facciata; tale classificazione supporta