io come autore 27

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autore www.iocome.it 27 numero Anno 1 N. 27 / NOVEMBRE 2011 - Periodico settimanale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011. o Il socialnetwork per la cultura è già on-line raggiungici ora! 100% free 100% free Congratulazioni Angela Maurizi DOG addicted Una vita da sceneggiatore SCRITTURA e motivazione

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Rivista dedicata agli autori

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Congratulazioni Angela Maurizi

DOG addicted

Una vita da sceneggiatoreSCRITTURA e motivazione

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som

mar

iorubricheSocial Network Medeo | 4Consigli di lettura | 8Intervista ad Angela Maurizi | 10Mi ero innamorata

Libri con la D maiuscola | 20Patrizia Bellinelli

Book to movie | 14Una vita da sceneggiatore

Appuntamenti | 24Scrittura e motivazione

Claudio Roberti | 18Il sapere come arma

Fernanda Spagnuolo | 22Dog addicted

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editoriale

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Social Network Medeo | 4Consigli di lettura | 8Intervista ad Angela Maurizi | 10Mi ero innamorata

Libri con la D maiuscola | 20Patrizia Bellinelli

Book to movie | 14Una vita da sceneggiatore

Appuntamenti | 24Scrittura e motivazione

Un sogno che diventa realtà. Questa volta pare proprio di sì, nel caso di Angela Maurizi.

Da una semplice passeggiata con un amico prende avvio l’inizio di un binario parallelo di cui non è ancora consape-vole, quello della scrittura.

È così che un sogno nel cassetto, un manoscritto, prende vita partecipando al concorso letterario PAGINA UNO in-detto dalla Ded’A edizioni.

La sua proposta passa le selezioni ed entra nella rosa dei finalisti. Due mesi e mezzo e 730 voti dopo, Angela si vede catapultata di diritto nel mondo editoriale con il suo roman-zo Le Fiabole di A. che vedrà la luce in occasione della fiera PIÙ LIBRI Più LIBERI che si terrà a Roma il prossimo di-cembre. Nell’augurio che Le Fiabole di A. diventi un best seller, in questo numero vi presentiamo il nuovo talento let-terario scovato dalla Ded’A.

Buona Lettura!M. B.

Marika Barbanti

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ero27consigli di lettura

ERRATA CORRIGEREquIEm pER un sOGnO dI HubERT sElby JR.Selby Jr. narra la storia di Tyrone, Marion, Harry e Sara, madre di quest’ultimo. Sara, vedova ormai rimasta sola si nutre di te-levisione e della considerazione delle ami-che; decide di dimagrire assumendo pillo-le, in realtà sono anfetamine. I tre ragazzi progettano di procurarsi grandi quantità di eroina e arricchirsi spacciandola. Le quattro vite si aggrovigliano intorno al filo dell’illusione. Essa alimenta progetti fria-bili come castelli di sabbia, infonde scintil-le nelle vite spente dei personaggi del ro-manzo. Crudele li culla reggendoli su una mano, li adagia su una stella destinata a precipitare, a fracassarsi sul suolo fangoso della realtà dove ognuno è solo, perduto e non più contare nemmeno su sé stesso.

Deborah SchillaciLa Redazione si scusa con l’interessata e con i lettori

“pOEsIE” dI CEsARE pAvEsE

Esistono libri che si dimentica di possedere e ne esistono degli al-tri che ti possederanno per sem-pre. Così è per questa raccolta di poesie di Cesare Pavese. Per mol-to tempo questo libro è stato il mio vademecum, lo portavo con me dovunque. Riaprirlo è come ritrovare un vecchio amico. Ne conosco ogni pagina, ogni nota. Sapevo quali poesie leggere se mi sentivo sola e quali non leg-gere se invece mi sentivo felice. Spiegarvi perché è sempre stato così sin dalla prima lettura non è un’impresa semplice. So che per sempre ringrazierò quello spirito che qualche volta tra gli scaffali dei libri ti fa scegliere qualcosa di veramente speciale...(continua su www.medeo.it)

Laura Caponetti

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ero l’intervista

ANGELA MAURIZI vincitrice del Concorso PAGINA UNO di DEd’A

mI ERO InnAmORATA E vOlEvO dIRGlIElO COn lE mIE pAROlE

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ad Angela Maurizi

11www.iocome.it

Come hai iniziato a scrivere?La passione per la scrittura nella sua for-ma più articolata si è manifestata duran-te gli anni del liceo. La formazione clas-sica ha influenzato le mie letture prima, e l’approccio allo scrivere poi. Come ho già spiegato nella precedente intervista, sono diventata scrittrice per ritrovare un dialogo con me stessa. Divertente è inve-ce il come, o meglio, il perché ho iniziato a scrivere Le Fiabole di A. L’incontro con un uomo meraviglioso, la voglia di cul-larlo con la mia voce prima che si addor-mentasse. Mi ero innamorata e volevo dirglielo con le mie parole.

Perché hai scelto di trattare proprio quest'argomento nel tuo libro?Ho tentato di realizzare un “esercizio di stile” servendomi della mitologia, nella stessa misura in cui lo fecero gli antichi greci. Il mio intento non era tuttavia ri-volto a spiegare le origini del mondo o la vita di personaggi più o meno deificati, bensì all’analisi della società contempo-ranea.Le motivazioni dell’argomento, inclusa la scelta della tecnica narrativa, sono mol-teplici, ma tutte riconducibili al desiderio di trovare un canale comunicativo che non fosse eccessivamente criptico e che

mI ERO InnAmORATA E vOlEvO dIRGlIElO COn lE mIE pAROlE

anzi lasciasse spazio a riflessioni o evoca-zioni personali.

Cosa ti ha spinto ad aderire al con-corso Pagina Uno, piuttosto che a un altro?Non ho scelto di partecipare con cogni-zione di causa a nessun concorso. Duran-te un’esposizione a San Giovanni in Late-rano, camminavo davanti lo stand della DEd’A Edizioni. Mi sono fermata a sbir-ciare e ho preso in mano un paio di libri. Per il mio scritto avevo ricevuto qualche proposta di pubblicazione, ma non ero in grado di prendere alcuna decisione in merito alle case editrici e alle loro moda-lità di pubblicazione. Quella sera mi sono ritrovata con questi due libri in mano, toccavo la copertina, sfogliavo le pagine. Ero con Marco, un mio carissimo ami-co. L’ho guardato e ho esclamato che Le Fiabole di A. sarebbero state ben liete di avere un involucro del genere, mostran-dogli i due testi che avevo in mano. Sono tornata a casa e ho inviato il manoscritto. Quello che sarebbe successo poi lo igno-ravo.

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ero l’intervista

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Cosa hai provato quando hai saputo di essere nella rosa dei candidati?Felicità. La stessa che provo ancora oggi. Inaspettata e gradita sorpresa a pochi giorni dalla partenza per le mie lunghe vacanze estive. È stato un ulteriore sti-molo per terminare la stesura del mio nuovo romanzo.

Secondo te, perché sei piaciuta di più al pubblico?Alcuni dei lettori mi hanno contattato su Facebook manifestando apprezzamenti circa l’originalità di quello che immagi-navano potesse essere l’opera. Non rie-sco a dare spiegazioni articolate, le mo-tivazioni per le quali sono stata votata potrebbero essere molteplici. Vedremo se questi voti sono stati ben ri-posti quando i lettori avranno la possibili-tà di sfogliare il testo per intero.

La vittoria di questo concorso, segna per te l'entrata di diritto nel novero degli scrittori. Quali sono i tuoi pros-simi obiettivi?Innanzitutto rendere presentabile il ro-manzo che ho appena terminato. E poi sottoporlo alle attenzioni degli addetti ai lavori. Differente nel genere e nella tecnica narrativa, e un po’ più articola-to, stando ai pareri di chi l’ha già letto, con un interrogativo come colonna por-

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ad Angela Maurizi

tante che troverà spiegazione solo al ter-mine della storia, chi è la vittima e chi il carnefice? Questo per quanto riguarda l’ambito letterario. Perfezionarmi nel mio settore, l’Urologia, rimane senza dubbio un obiettivo primario nella mia vita. At-tualmente sto per avviare uno studio su un farmaco ancora non utilizzato in Italia per il trattamento dei tumori superficiali della vescica. Ci lavoro da oltre un anno e la notizia dell’esito del concorso e dell’ap-provazione dello studio sono arrivate in contemporanea. Tutto ciò mi riempie di energie per continuare con maggior de-terminazione in entrambe le direzioni.

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ero

Fare lo scrittore è fondamentalmen-te un bel lavoro. La paga non è si-cura, ma quando i soldi arrivano

– anche se non sono valanghe di bigliet-toni – ti senti in cima al mondo. Ancor di più se oltre a fare lo scrittore riesci a diventare sceneggiatore.Gli sceneggiatori sono quei tizi in grado di trasformare una brutta opera lette-raria in un capolavoro cinematografico; sono anche quelli che hanno il potere di impoverire un’opera letteraria e tra-sferirla in un film mediocre. La storia del cinema è zeppa di esempi di uno e dell’altro. Se sei uno sceneggiatore del primo tipo è possibile che tu soffra di una sindrome da affaticamento per il troppo lavoro. Quelli del secondo gene-re, alla lunga, a stento trovano compa-gnia per il sabato sera.Ci sono esempi di scrittori che passano la loro vita, o l’hanno passata, tra un romanzo e una sceneggiatura. Mi piace ricordare autori italiani come Pasqua-le Festa Campanile, Tonino Guerra e Mario Soldati, oltre ad autori stranieri come ad esempio Ray Bradbury, Nor-

Una vita da

sceneggiatore

man Mailer, Truman Capote e molti al-tri. Per nessuno un vero lavoro, a volte solo un evento sporadico, una sorta di comparsata. Ma c’è anche chi, invece, ne ha fatto una significativa parte della propria attività, come ad esempio Ri-chard Matheson, un autore america-no che potrebbe incarnare il sogno di ogni scrittore.Classe 1926, scrittore da sempre, ha subito gli orrori della guerra, è stato giornalista, editore, operaio, per di-ventare negli anni ‘50 anche soggetti-sta, con un’elenco impressionante di contributi, che vanno da serie tv, film e cartoni animati; non si è fatto man-care niente, nemmeno apparizioni in film di cui è stato sia autore che sce-neggiatore, oppure come cammeo in

book to movie

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di Giorgio Ginelliopere di altri. La forza di Matheson sta nella sua naturale capacità di scrivere storie originali, in bilico tra lirica e av-ventura. Non si può non citarne alcune: Io sono leggenda (I am Legend, 1954), Tre millimetri al giorno (The Shrinking Man, 1956), Duel (Duel, 1971), Appun-tamento nel tempo (Bid Time Return, 1975), Al di là dei sogni (What Dreams May Come, 1978). Tutte sue opere let-terarie che sono divenute pellicole cine-matografica, che in molti caso lo hanno visto anche tra gli sceneggiatori.L’elenco delle sceneggiature di Richard Matheson è impressionante, al quale bi-sogna poi aggiungere i numerosi con-tributi a famose serie televisive, come ad esempio Ai confini della realtà (The Twilight Zone, 1959), oppure contribu-ti per famosi registi, come Robert Cor-man (Oscar alla carriera nel 2010) e Steven Spielberg (che va be’, chi non lo conoscere non è neanche il caso che si interessi di cinema…).Il vantaggio di essere lo sceneggiatore di se stesso è indubbio, anche se co-munque rimangono sempre le incogni-te legate al pensiero dei produttori. Ad esempio: Io sono leggenda, romanzo del 1954 di cui nel 1957 un produttore britannico ne acquista i diritti cinema-tografici e chiede a Matheson di firma-re la sceneggiatura; già a quel punto aveva firmato numerose sceneggiature, alcune delle quali da altre sue opere. Ma stavolta la sceneggiatura non piace, e la produzione rimane ferma all’idea.Per vedere il suo romanzo portato sullo schermo Matheson deve così aspettare il 1964, con un progetto che vede uni-ti l’Italia e gli USA: L’ultimo uomo sulla Terra. La sceneggiatura è di Furio Mo-

netti e la regia di Ubaldo Ragona, tra i protagonisti spicca il nome di Vincet Price. È la prima volta che il romanzo viene portato sullo schermo nella sua interezza, e all’opera risulta anche l’in-tervento attivo dell’autore alla sceneg-giatura; cosa che invece non avviene nel 1971. In quell’anno gli USA produ-cono 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra (The Omega Man), regia di Boris Segal, che si avvale quali sceneggiatori dei fratelli Corrington. Indimenticabile protagonista della pellicola è l’altletico Charlton Heston. Ma anche il nuovo mil-lennio non si fa sfuggire l’occasione di dare una nuova lettura cinematografica al romanzo; ci pensa Francis Lawrence che nel 2007 firma la regia di Io sono leggenda (I Am Legend), una produzio-ne americana in cui il protagonista è l’onnipresente Will Smith.Richard Matheson è uno scrittore del-la cosiddetta letteratura di genere. Nelle sue storie deve accadere sempre qualcosa, che sia legato all’azione pura (come nelle storie di genere western) oppure all’insolito (come nella sue va-sta produzione legata al mistero e alla science-fiction); in ogni caso tutte le sue storie sono ricoperte da uno smalto durevole che le sanno far riconoscere al primo sguardo.

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book to movie

54 anni di opere di Matheson in pellicolaAnno Titolo italiano Titolo originale Tratto da

1957 Radiazioni BX: distruzione uomo The Incredible Shrinking Man dal romanzo Tre millimetri al giorno

1962 L’ultimo uomo della Terra The Last Man on Earth dal romanzo Io sono leggenda

1967 Angeli nell’inferno The Young Warriors dal romanzo I ragazzi della morte

1970 L’uomo dalle due ombre De la part des copains dal romanzo Cavalca l’incubo

1971 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra The Omega Man dal romanzo Io sono leggenda

1973 Dopo la vita The Legend of Hell House dal romanzo La casa d’inferno

1973 Duel Duel dal racconto Duel

1975 Trilogia del terrore Trilogy of Terror dal romanzo La Preda

1980 Ovunque nel tempo Somewhere in Time dal romanzo Appuntamento nel tempo

1991 Nient’altro che guai Nothing But Trouble liberamente tratto da I figli di Noè

1998 Al di là dei sogni What Dreams May Come dal romanzo omonimo

1999 Echi mortali Stir of Echoes dal romanzo Io sono Helen Driscoll

2007 Io sono leggenda I Am Legend dal romanzo omonimo

2009 The Box The Box dal racconto Button, Button

2011 Real Steel Real Steel dal racconto Steel

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di Giorgio Ginelli

54 anni di opere di Matheson in pellicolaAnno Titolo italiano Titolo originale Tratto da

1957 Radiazioni BX: distruzione uomo The Incredible Shrinking Man dal romanzo Tre millimetri al giorno

1962 L’ultimo uomo della Terra The Last Man on Earth dal romanzo Io sono leggenda

1967 Angeli nell’inferno The Young Warriors dal romanzo I ragazzi della morte

1970 L’uomo dalle due ombre De la part des copains dal romanzo Cavalca l’incubo

1971 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra The Omega Man dal romanzo Io sono leggenda

1973 Dopo la vita The Legend of Hell House dal romanzo La casa d’inferno

1973 Duel Duel dal racconto Duel

1975 Trilogia del terrore Trilogy of Terror dal romanzo La Preda

1980 Ovunque nel tempo Somewhere in Time dal romanzo Appuntamento nel tempo

1991 Nient’altro che guai Nothing But Trouble liberamente tratto da I figli di Noè

1998 Al di là dei sogni What Dreams May Come dal romanzo omonimo

1999 Echi mortali Stir of Echoes dal romanzo Io sono Helen Driscoll

2007 Io sono leggenda I Am Legend dal romanzo omonimo

2009 The Box The Box dal racconto Button, Button

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Matheson anche in edicolaGuarda caso il mito Matheson non tra-monta mai, nemmeno nel nostro Paese. In edicola nel mese di ottobre potete trovare il n.57 di Millemondi (Arnol-do Mondadori Editore) (link: http://blog.librimondadori.it/blogs/ura-nia/2011/10/30/lui-e-leggenda-57/), coraggioso omaggio di numerosi scrit-tori internazionali al genio di Richard Matheson. Il coraggio è legato al fatto che gli scrittori sono stati chiamati dal curatore Christopher Conlon a dare un seguito o un prequel alle storie più famose di Matheson. Ci potete trovare racconti del calibro di scrittori come Stephen King, per intenderci.

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La descrizione della mia persona, non può prescindere dal fatto di es-sere a-vitruviano dalla nascita. Le

ragioni dirette di questo vincolo sono nel contesto sociale, fortemente radi-cate negli altri, i vitruviani e quindi in me stesso. Tra ciò che è una persona nel ruolo di autore e il suo libro esiste sem-pre una data dose di continuità e per questo spesso ci si innamora di ciò che si scrive. Questo tratto è riferibile agli autori di narrativa, ma concerne an-che quelli di saggistica. Se da un verso ho la certezza di essere nato a-vitruviano, dall’altro ho la forte sensazione di essere nato sociologo... perché sin da bambino tendevo a porre domande/dare risposte inclini al pensa-re sociologicamente. Chi mi conosce sa bene che per me le scienze umane non hanno significati meramente profes-sionali, bensì sono degli indispensabili strumenti per fare del bene e/o del male. Per me il sapere costituisce un au-silio, un’arma. Il liceo classico e in particolare la mia laurea in sociologia, rappresentano due fasi per un “porto d’armi”.

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Autori

Il sApERE COmE ARmALa cultura come strumento di potere

L’uomo a-vitruviano si dimostra impegnando i saperi in forma contestuale e sistematica con un iter antropologico-storico-sociologico world system. Si disegnano tratti, linee, cattività e potenzialità fra le “normalità” e disabilità; decodificandole in termini di uomo vitruviano e a-vitruviano. Ecco un grande laboratorio scientifico dove l’impegno interdisciplinare a cornice unica è forte, incluso da contaminazioni di genere. È ben altro... occorreva da tempo, ma nessuno ha saputo o voluto scriverlo! Il libro ende senso pieno a quel famoso aforisma caro a Socrate: “Conosci te stesso”.

l’uOmO A-vITRuvIAnOIs

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Pagine 332 • € 19,00

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Claudio Roberti

L’arma in questione è dotata di un raggio illimitato nello spazio e nel tempo. Gra-zie a questo armamentario posso dare e ricevere. Con la sociologia estrinseco personalità e carisma, si tratta di un au-tomatismo profondo perché ricorrente nel quotidiano, come nei sogni... Il sapere per i vitruviani è molto impor-tante, per noi altri a-vitruviani rappre-senta un tratto imprescindibile, decisi-vo rispetto a ogni ordine di relazioni. Sin da bambino questo mi fu ben chia-ro, grazie a contesti favorevoli.Nella mia rappresentazione quotidiana spesso devo impegnare del tempo a di-mostrare che la diversità e l’inferio-rità sono due concetti ben distinti per motivi naturali e culturali. L’impegno assume i caratteri di un ruo-lo da adattare di volta in volta nei vari campi dove mi rappresento, prescin-dendo se si tratti di condizioni scelte o meno. In genere assumo tutto ciò serenamente in termini di una strategia pedagogica finalizzata ad acculturare; attribuisco significati ideologici di cambiamento generale e/o specifico-prossimo. Non sempre sono ben disposto verso questa missione e quando sono mal di-sposto l’operazione assume caratteri di provocazione, sfida e rottura. Qui metto in gioco la mia forza, mano-vrando anche sul terreno consono all’al-

tro e sulle sue debolezze. Parto da quelle visibili, magari andando a scavare oltre. Questa cattiveria scatta perché su que-sti terreni la disputa più grande attiene un antico e radicato preconcetto vitru-viano; quello di ridurci in una dimen-sione dove l’elemento disabilità reca un carattere pervasivo, totalizzante. Qui si possono riscontrare quegli stereotipi socioculturali che nel quotidiano produ-cono grandi e piccole discriminazioni a raggiera su di noi.A fronte di tutto ciò sono fermamente avverso, producendo controtendenza in vari sensi. Rispetto a tale obiettivo sono facilitato dal fatto di essere libe-ro da quel grave limite contraddittorio che pervade molti intellettuali: dico-no una cosa, fanno ben altra... In-fatti, io credo di essere brutto e bello, detestabile e amabile, indisponibile, disponibile,cattivo e buono. Però questo necessita forme di capacità in decodifi-cazione da parte di chi mi è di fronte. Sono incline verso la propensione a non essere ripiegato su me stesso, aperto a vicende e problematiche diver-se e magari anche lontane dalle mie. Questo vuol dire socializzare, restituire; creando in tal modo le condizioni dell integrazione. In un modo o nell’altro di-sincanto gli altri, li muto.

Claudio Roberti

“Vincitore del Premio Franz Kafka Italia 2011 sezione saggistica”. Saggio patrocinato dalla Facoltà di Sociologia e dal Centro SInAPSi dell’Ateneo “Federico II” di Napoli.

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ero27libri con la

D maiuscola.

Il segnalibro rosa di Open AR.S.

pATRIzIA bEllInEllINata a Torino nel 1976, Laureata in Giurisprudenza all’Università di Tori-no, dopo quasi 10 anni come pratican-te avvocato in studi legali, grazie ad un uomo speciale, ha deciso di ascoltare il richiamo di alcune sue grandi passioni: la lettura e la scrittura. Ha fondato il blog Open AR.S.-A spasso tra i libri, in cui le emozioni della parola si fondo-no con quelle della fotografia: perché i libri si leggono, si recensiscono, si ascoltano e si osservano con profondo rispetto. Organizza e cura eventi cultu-rali ed un canale web tematico dedica-to a libri e lettori.

Approfondimento e recensione sul blog: http://www.openars.it/?p=2973 sezione Osservato speciale. www.aspassotrailibri.it

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di Patrizia Bellinelli

Il libro di questa settimana racchiude i pro-fumi dell’India. Cuccette per signora, di Anita Nair, racchiude il calore di uno scom-partimento ferroviario riservato a sole don-ne e il calore dei racconti che in una notte di viaggio si susseguono narrando le vite delle donne che lo occupano.Generazioni e storie a confronto per sugge-rire ad Akhila la risposta alla domanda più ardua della sua vita (e non solo della sua!): qual è e che cos’è la felicità? In che cosa e in chi risiede questo seme raro? Akhila, donna votata per anni alla propria famiglia di ori-gine, prima per colmare la perdita del padre poi per far fronte al vuoto lasciato dalla ma-dre, si ritrova a 40anni a rispondere a quel-la domanda in grado di cambiarti la vita, a cercare se stessa tra le varie Akhila con cui ha dovuto convivere negli anni.Lei, “padre” prima ancora che sorella, “ma-rito” prima ancora che figlia, infine madre di figli non suoi ma di fratelli per i quali non è mai stata donna, compagna, sorella e figlia alla pari, ma colei che teneva e avrebbe do-vuto tenere senza esitazioni le redini di una famiglia ormai matura per camminare da sola. I colori dei sari, i profumi delle spezie, gli odori delle stazioni e dei treni, i paesaggi delle terre indiane, si mescolano con i ricor-di, con la ricerca di una nuova esistenza e di nuovi rapporti. Ognuno, ogni donna, nel mondo sembra aver trovato il proprio spazio e tessuto le trame della propria esistenza, al contrario di Akhila che ancora deve impara-re l’arte del tessere la vita.In questo viaggio che porta dal caos della città all’orizzonte libero che si osserva dalla costa, il binario riveste la metafora dell’e-mancipazione: un percorso di liberazione dell’animo e della mente. Dalla costrizione dei pensieri che si snodano tra il traffico di Bangalore e la routine quotidiana di casa-

lavoro-casa si giunge alla freschezza del-la salsedine sulla pelle, allo sguardo perso all’orizzonte, rapito dal mare e lasciato libe-ro di scoprire il mondo. La stessa scoperta che deve intraprendere Akhila per trovare le risposte di cui ha bisogno.

InCIpITÈ stato così da sempre; l’odore di un binario di notte invade Akhila con un senso di fuga.Il lungo marciapiede di cemento che si pro-ietta nella notte, segmentato dai cartelli e dalle luci a intermittenza delle insegne lumi-nose della stazione. Le lancette in movimen-to di un orologio che segna il tempo al ritmo pressante del baccano degli schermi televi-sivi sospesi in alto, degli scricchiolii dei car-relli carichi di ceste e sacchi. Il gracchiare degli altoparlanti per il pubblico e i sibili che ne escono all’esordire dei loro annunci di ar-rivi e partenze odor di gelsomino aleggiante nell’aria, sudore e olio per capelli, borotalco e cibo stantio, borse di iuta umidicce e l’o-dore verde asprigno delle ceste di bambù. Akhila inala tutto questo e ripensa ancora una volta alla fuga.

Cuccette per signora di Anita Nair

Isbn 978-88-6559-008-9

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Èun piacere parlare di me in pubbli-co per tutti i miei lettori e per quelli che non mi conoscono ancora. Sono

Fernanda Spagnuolo, una giovane scrit-trice di 32 anni. Sono nata ad Avellino dove vivo con i miei genitori e un cane di nome Kevin che ho avuto il piacere di farmi questo magnifico regalo il giorno di San Valentino di molti anni fa.

L’amore per gli animali è tanto e in-fatti possiedo altri due cani, Jimmy e Willy che adoro tantissimo e sono i figli di Kevin, del mio primo adorato cane. La passione per la scrittura l’ho avuta da sempre. Sin da quando ho imparato a leggere e a scrivere. Infatti, numerosi sono stati i premi sin da piccola, alle ele-mentari del Convitto Nazionale di Avel-lino in riferimento alla scrittura.

Scrivere per me equivale a dire i miei sentimenti, le mie emozioni. Di solito scrivo senza mai correggere perché la purezza e la veridicità del mio pensie-ro non deve subire eccessive correzioni. Anche perché mi dicono che scrivo bene per cui il racconto c’è, la sintassi pure.

Scrivere fa bene alla mente, al quo-tidiano e anche nelle relazioni con

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Autori

dOG AddICTEdIl fantastico all’italiana

Romanzo fantasy, un po’ alla Harry Potter italiano e con protagonista un cane, Kevin, che vive a Fiesole. In una notte qualunque, Kevin dalla poltrona di casa sua sente una luce misteriosa che gli parla. Dice che viene da lontano ed è una luce parlante di nome Mirna e proviene dalla Groenlandia, dal regno della signora Burkley che ama tutti i cani special modo quelli più buoni, belli e intelligenti. Ed è così che ha inizio il romanzo...Kevin riceve tutti i doni che la dea Mirna gli conferisce: il dono dell’immortalità, di prevedere il futuro, di parlare con gli umani, di trasformare le cose...

Il mAGICO dOnO dI KEvIn

Isbn

978

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Pagine 53 • € 10,62

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Fernanda Spagnuolo

gli altri. Il mio primo romanzo risale al 2008. Ed è stato proprio il mio cane Kevin a darmi un suggerimento, un po-meriggio di inizio primavera del 2006.

Prendo foglio e penna e incomincio a raccontare la storia di un cane che poi ho trasformato qualche anno dopo, vi-sto la brevità del romanzo, in Il magico dono di Kevin.

Il magico dono di Kevin è un roman-zo fantasy. Racconta di un cane Kevin che in una notte riceve dei poteri dalla dea Mirna e insieme a 46 cani riusci-ranno a compiere cose eccezionali. A prevedere il futuro, a parlare con gli umani.

Scrivere fa bene alla mente, al quotidiano e anche nelle relazioni con gli altri.

Fernanda Spagnuolo

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Martedì 8 novembre alle ore 11.00, presso la libreria Feltri-nelli Express di Stazione Porta

Nuova a Torino, avrà luogo la con-ferenza stampa di presentazione dei seminari di Talent Coaching, or-ganizzati, per la prima volta in Ita-lia, dall’agenzia letteraria Contrap-punto Literary Management con la collaborazione di Elisabetta Garba-rini di Comunicazione Circolare: 4 appuntamenti da 18 ore ciascuno nei qual la parola e la persona sono i protagonisti assoluti. Dal 25 al 27 novembre 2011, presso la sede dell’agenzia letteraria in via Berto-lotti 7 a Torino, avrà luogo il primo seminario di Talent Coaching dal titolo ‘Il talento e i suoi inganni e abilità: il potere della scrittura e la parola che crea’. Nati dal lungo la-voro che Contrappunto porta avanti con scrittori e saggisti, editori e im-prese culturali di tutta Italia e sol-lecitati negli anni dagli stessi au-tori, i seminari di Talent Coaching applicano le tecniche motivazionali alla sfera artistica, per una forma-zione integrata della persona come scrittore, e dello scrittore come persona, intersecando le frontiere della comunicazione a quelle della motivazione, al servizio della scrit-tura, in una visione olistica di ciò che l’uomo sa creare attorno a sé.Partendo da un’approfondita defi-

Scrittura e motivazione: il Coaching in campo editoriale

Conferenza stampa: Seminari di Talent Coaching

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8NO-VEM-BRE

Natascia Pane

Elisabetta Garbarini

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Scrittura e motivazione: il Coaching in campo editoriale

Conferenza stampa: Seminari di Talent Coaching

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InformazioniUFFICIO STAMPA CONTRAPPUNTO LI-TERARY MANAGEMENTLaura Fanucci, Cell.: +39 3479739390Alfonsa Sabatino, Cell.: +39 [email protected]

presso Contrappunto Literary Manage-ment, Via Bertolotti 7,- 10121 Torino,Tel.: +39 011 19719829Fax: +39 011 19719843www.agenziacontrappunto.com

nizione di Talento, il primo semina-rio percorrerà, attraverso momenti teorici e di laboratorio pratico, le domande che ogni autore si pone di fronte alle pagine scritte: se il ta-lento esista davvero, se sia un’at-titudine, un’abilità, una dote inna-ta, da dove provenga l’ispirazione, quali siano le fonti di affinamento del talento. Verranno presentati il Coaching in applicazione alla sfera del Talento letterario, la motivazio-ne come onda che sostiene l’artista, le tecniche motivazionali e alcuni approcci pratici di esse, ricercan-do quell’identità fra l’“essere” e il “fare” che può condurre al “bello”.Quattro i seminari organizzati du-rante l’anno: il primo (dal 25 al 27 novembre) e il secondo (dal 17 al 19 febbraio) si svolgeranno a Torino; il terzo e il quarto (primavera 2012, date in via di definizione) avran-no luogo in Toscana e toccheranno temi diversi, per un percorso com-pleto della persona-scrittore.I seminari sono aperti a tutti/e colo-ro che amano, apprezzano, lavorano con la parola; sono previste facili-tazioni per gli studenti e saranno invitati a partecipare gratuitamen-te alle lezioni 20 giornalisti inte-ressati al tema. Per informazioni e modulistica d’iscrizione consultare la sezione TALENT COACHING del sito www.agenziacontrappunto.com

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Si ringrazia per la collaborazione alle rubriche: Patrizia Bellinelli; Elisa Visconti, La Bottega Editoriale, Elena Ossella.

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