io come autore

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Anno 2 N. 52 / GIUGNO 2012 - Periodico settimanale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011. autore 52 numero o Il socialnetwork per la cultura è già on-line raggiungici ora! Terremoto dell’Emilia: patrimonio distrutto Storie e intrecci ai tempi della Notte di San Bartolomeo…. La donna in televisione L’oroscopo dell’amore

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Rivista dedicata agli autori

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www.iocome.it

Anno

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oIl socialnetworkper la cultura

è già on-line

raggiungici ora!

Terremoto dell’Emilia:patrimonio distrutto

● Storie e intrecci ai tempi della Notte di San Bartolomeo…. ● La donna in televisione ● L’oroscopo dell’amore

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mar

io rubriche

Daniela Brancati | 4Donne e televisioneTanya D’Antoni | 10Il vento dell’illusione

52autori

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Pennellate di Parole | 8di Giovanna Vannini

L’angolo della poesia | 12di Rossana de GrisantisLetture in semibreve | 14di Laura e Paola CaponettiLa Bottega Editoriale | 18di Claudia CapogrecoNon solo pietre | 20di Natale BarcaPenne e tulipani | 24di Giuseppe RaudinoPollicino | 26di Pina VarrialeBook To Movie | 28di Giorgio GinelliTra le righe degli autori | 32di Michela LaiL’oroscopo dell’amore | 36di Federica Farini

Eventi | 32Eventi per i vostri cinque sensi

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www.iocome.it

editoriale

Il dovere dei giornalisti è quello di fare cronaca, di mostrare, do-cumentare, approfondire, sviscerare gli argomenti e fornire punti

di vista molteplici. Ma si tratta di racconti dettati dall’urgenza. Quella di un avvenimento tragico, come il terremoto in Emilia

Romagna, che ci lascia ammutoliti, addolorati, perché non siamo più abituati agli eventi che non possiamo controllare. Un terre-

moto che ci fa capire quanto siamo inermi di fronte alla forza della natura, impotenti e poco preparati.

La prospettiva ce la fornisce il tempo. Ci abbiamo messo anni per metabolizzare, diciamo così, il terremoto dell’Aquila, a far

emergere le storie e intrecci. Quel terremoto è divenuto musica, è divenuto iniziativa, è divenuto romanzo. Questo no, è una ferita

profonda che ci lacera. Sono giornalista, ma in casi come questi condanno chi aspetta un evento tragico per specularci su, e ammiro lo sguardo in prospet-

tiva dello storico, del pensatore e di voi scrittori. Perché dietro agli eventi ci sono sempre e di nuovo gli uomini. Quelli che voi

sapete raccontare.

Sabrina Carrozza

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Page 4: Io Come Autore

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Cosa ti ha portata a scrivere?Sono giornalista: dal giornalismo alla saggistica il passo è breve. Nell’articolo come nel saggio ne-cessità e piacere convivono in pro-porzione che varia secondo l’argo-mento, la fretta, l’editore. Invece scrivo un racconto o un roman-zo per me stessa, perché ne sento l’urgenza. Il desiderio di vederlo in libreria viene a lavoro finito.

Quando hai deciso di scrivere il tuo primo libro?Come tutti, da adolescente. Però, per scriverlo veramente, ho aspet-tato i quaranta.

È stato facile trovare un Edito-re, ti sei affidata ad un agente letterario? Descrivi il tuo per-corso per arrivare alla pubbli-cazione.L’editoria è il mio ambiente: non è stato difficile trovare da sola un editore per nessuno dei miei la-vori. Ora però ritengo che l’agen-te sia un valore aggiunto. La crisi economica colpisce il libro come gli altri consumi. Ma il colpo ferale viene dai libri di ‘cassetta’. E non mi riferisco ai romanzi popolari o alle opere divulgative, che hanno un ruolo importante. Penso alle cataste di libri senz’anima che

invadono le librerie solo perché l’autore è un volto noto della tv. Un tempo bisognava aver scritto dei libri per arrivare in televisione. Oggi, al contrario, bisogna fare televisione per pubblicare dei libri. Spesso inu-tili, pagine e pagine senza un’idea, a volte mal scritte, o già pubblica-te, riassemblate, appena spolvera-te e rimesse in circolo. Un autore qualunque non può concorrere con uno che alza il telefono e s’impone in ogni contenitore tv e radio per presentare il suo libro! D’altra par-

Donne e televisione

Autrice

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numero

52Daniela Brancatiè giornalista professionista e dirigente d’azienda nel settore della comunicazione, saggista e scrittrice. Prima donna direttore di un telegiornale nazionale in Italia, nel 1991 ha creato il Tg di Videomusic e nel 1994 ha diretto il Tg3.

te il libraio non è un missionario: espone ciò che di sicuro vende. E vende ciò che espone. A scapito di opere interessanti, che restano, ignorate, negli scaffali o addirittu-ra nei pacchi. E allora si deve la-vorare diversamente, di promozio-ne intelligente. L’agente dovrebbe condividere con l’autore la passio-ne per il libro, esserne il secondo padre/madre, curarlo e accompa-gnarlo come si accompagna un figlio alla maggiore età. L’agente con l’autore, per non combattere da soli per la sopravvivenza della qualità.

Come nascono i tuoi libri?I saggi sono legati all’attualità. Prendiamo l’ultimo: Occhi di ma-schio, uscito a settembre dello scorso anno, è alla sua seconda edizione. L’ho presentato in oltre sessanta iniziative, spesso affolla-tissime, sempre interessanti. Se-gno che il tema – la prima storia della televisione italiana dal punto di vista delle donne - è all’attenzio-ne di tanti. Il romanzo invece, qua-lunque sia l’ambiente, la storia, i protagonisti, parla sempre di me, delle mie emozioni e gioie e soffe-renze. Perciò ha una lunghissima gestazione. Parte da dentro ma per uscire cerca la storia giusta e il modo di raccontarla.

Come ti descriveresti?Non mi descrivo: è rischioso. Ho ri-coperto ruoli che mi hanno esposto al giudizio di colleghi e del pubblico, perciò moltissime persone mi odia-vano senza conoscermi e altrettante mi amavano. Non si amministra un potere piccolo o grande restando indifferenti al mondo. Ma capisco che i giudizi su di me siano tanto di-versi: non tollero l’arroganza, in presenza della quale ho reazioni anche eccessive. Per il resto ho un carattere mite. Amo la generosità e detesto la tirchieria di animo come di tasca, che non sono mai in rap-porto con la ricchezza. A ogni situa-zione reagisco in modo differente e mostro un diverso aspetto di me.

Il tuo motto personale?È male non averne uno?

Vivi per…Per il bello: nell’arte, nella musica, nelle persone. Per i miei figli. Per le mie rose. Per un tramonto imperdi-bile. Per il mare. Per l’equilibrio nel-lo stare al mondo. Per la giustizia.

Perché acquistare la tua opera?Chiedilo a chi l’ha già letta, te lo spiega meglio di quanto potrei fare io. ●

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Titolo: Occhi di MaschioAutore: Daniela BrancatiEditore: Donzelli Editore ISBN: 9788860366344 Euro: 18,50Pagine: 230Anno: 2011

numero

52Daniela Brancati Autrice

Occhio di maschio

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dalle ore 21,15 alle ore 22,30.

Dedicati a tre grandi Autori della Musica Classica:

Durante i tre Sabati d’Autore, la tradizionale visita al Ninfeo con i suoi giochi d’acqua, alle Grotte e parte del Giardino, verrà dedicata a tre grandi Autori della musica classica:

Minkus, Strauss e Tchaikovsky.

Tale visita sarà allietata dalle allieve della Scuola di Danza “Music Dance and Mimic Art” di Desirèe Motta che interpreteranno alcuni balletti coreografati sulle musiche dell’Autore. Le serate saranno così strutturate:

Sabato 16 giugno: Minkus Sabato 21 luglio: Strauss

Sabato 22 settembre: Tchaikovsky

All’interno del Ninfeo, nelle serate del 16 giugno e 22 settembre, si potrà anche ascoltare l’esibizione delle pianiste Sonia Vettorato e Estella Noris, e della flautista Mimma La Monica, le quali interpreteranno dei brani a tema.

Foto by Marilù Giussani – FOTOINFUGA

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8

Quella sera, un crepuscolo limpido e l’a-ria più mite, gli avrebbero dato una mano nel suo solito sbirciare. Come ogni sera da almeno mezz’ora, Lui aveva preso po-sto in fondo alla piazza sul lato sinistro, dove le fronde rigogliose di due lecci an-tichi, si toccavano, facendo dell’ombra una macchia ancora più scura. In testa un Borsalino nero, il trench sbottonato, le mani affondate nelle tasche, gli occhi guardinghi, che in direzione della fine-stra di Lei e l’angolo destro opposto del-la piazza, alternavano il loro osservare...

Ignara di quella costante presenza, Lei, come ogni sera, trascorreva quei minuti in affaccio, immersa nel mormorio sotto-stante di vita altrui e la luce calante del giorno.

Ancora pochi istanti, poi come ogni sera, il respiro di Lui si sarebbe fatto corto e i battiti del cuore avrebbero preso a pul-sargli nel collo. Presagio quello, della solita emozione in arrivo. Non appena lo scarmigliato fanciullo avrebbe fatto ingresso nello sguardo di Lei, la finestra si sarebbe chiusa, la luce della stanza spenta e il serale quotidiano fatto spazio. Come ogni sera.

Quella sera Lui, sarebbe voluto uscire dall’ombra, dalla macchia scura delle fronde e lasciare che la luce del lampio-ne vicino, lo illuminasse, agitare con una mano il Borsalino nero per farsi vedere e

pennellate di paroleCome ogni sera…

Giovanna è nata a Firenze e residente a Montespertoli, dopo una par-tecipazione ad un antolo-gia, ha intra-preso l’attività di scrittrice e recensore. Qui la cono-scerete grazie alla capacità di interpretare a suo modo molti capola-vori di varie correnti arti-stiche.

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con l’altra affondare dolcemente le dita in quella chioma scarmigliata, non appena gli fosse stato vicino.

E insieme tutti e tre riempire, lo spazio quotidiano della sera. Con un lungo respiro raccolse l’e-mozione, con un sorriso sulle lab-bra e sull’anima se ne andò.

Come, ogni, sera…

Giovanna Vannini

Giovanna Vannininu

mero

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Edward Hopper 1935Casa al crepuscolo olio su telaCollezione privata

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Tanya D’Antoni nasce il 28 set-tembre del 1970 a Messina. Fin

da bambina ha sempre avuto una fervida immaginazione, le passioni per la lettura e il teatro le vengono trasmesse dalla madre. In partico-lare ama le opere di William Sha-kespeare.

A 16 anni inizia a scrivere poesie. Dopo la scuola nel 1990 cerca la-voro come promotrice per varie ditte. Nel 1991 un grosso inciden-te le cambierà la vita, entrando nel vortice della depressione, che du-rerà anni. Ne esce completamen-te nel 2009 iniziando a lavorare a Lipari dove diventa Volontaria del Soccorso della Croce Rossa Italia-na. Nel 2010 intraprende la stra-da nell’assistenza all’infanzia, ma la passione per la scrittura anco-ra c’è, decidendo in quello stesso anno d’intraprendere quella via. Effettua ricerche dei luoghi, even-ti storici e date da collegare, tutto ciò durerà circa un anno e mezzo e finalmente ha il primo romanzo tra le mani, dal titolo “Il vento dell’il-lusione” edito dalla casa editrice il 20 novembre 2011 “La Riflessio-ne” di Davide Zedda.

Adoravo sin da bambina scrivere, iniziando con le poesie per poi im-battermi in qualcosa che mi dava

più soddisfazione, entrare in mon-di diversi, con personaggi diver-si, andando avanti e indietro nel tempo e in mondi completamente differenti; è bello scrivere perchè la fantasia ti catapulta in mondi dove tu non puoi arrivare. Ho ini-ziato a scrivere il mio primo libro nel 2010, ma per collegare le date ai personaggi e alla storia c’è volu-to un anno. I miei libri nascono tutti per la passione su un pe-riodo, su delle curiosità o pren-dono spunto da una leggenda.

Poi appena finita l’opera ho inizia-to a mandare a diverse case edi-trici, purtroppo sono stata presa in giro da una in particolare, ma non mi sono abbattuta e ho continuato a cercare finchè non mi è arrivato un contratto da una casa editrice. Non ci credevo, avevano accettato il mio primo romanzo, ho telefona-to ed era proprio vero! Decido di pubblicare con loro La Riflessione di Davide Zedda.

Mi descrivo come una persona so-lare, romantica, impulsiva, un po’

Autrice

Il vento dell’illusione Storie e intrecci ai tempi della

Notte di San Bartolomeo

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numero

52Tanya D’Antoni

ribelle e un po’ sognatrice. Il mio motto è una frase mia: l’amore è come la tempesta ti porta via anche il cuore. Vivo per la voglia di vivere e per scrivere. Per questo motivo non mi piace convincere qualcuno a comprare, vorrei solo fornire alle persone uno spunto di riflessione, proprio perchè scrivo per passione e non certo per di-ventare qualcuno. ♥

Nel corso della storia reale le not-ti sono purtroppo legate ad avve-nimenti tragici che hanno segna-to inevitabilmente e tristemente il cammino dell’umanità. Con “Il vento dell’illusione” si narrano le vicende di Chantal, che, immersa in una vita agiata, si scontra all’im-provviso con la realtà degli eventi di quell’epoca.Attraverso le peripezie della pro-tagonista, il lettore giungerà fino all’epilogo con la strage della not-te di San Bartolomeo. In un con-testo reale sono stati inseriti dei personaggi di fantasia, cercando di rendere piacevole e stimolante la lettura, narrando con dovizia di particolari gli avvenimenti e le cause che portarono al massacro.

Il vENTO DEll’IlluSIONEAutore: Tanya D’AntoniEditore: la RiflessioneISBN: 8862117132ISBN-13: 9788862117135Anno: 2011 Pagine: 106

Blog:http://ilventodellillusione.blogspot.com/http://romannticland.jimdo.com/

Sinosse

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Rossana De Grisantis

LIBERTA’Cospargi il tuo semesulla terra aridaarsa e pietrificatadove i sogni son calpestati…Cospargi il tuo semedi piena Libertànella terrache fu originedi uominimacchiati di omertà…Cospargi il tuo semeed il fruttosolo Amorediffonderà!

Rossana De Grisantis nasce il 28 Giugno 1969 in un piccolo centro della provincia di Bari, Turi. Cresce in una famiglia in cui saldi sono i valori di sacrifi-cio, onestà e lealtà. Bimba sen-sibile e ricettiva, assorbe nel bene e nel male ogni sfumatu-ra dell’ambiente in cui vive.

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l’angolo della poesia

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di Laura Caponetti

“Il libro di Blanche e Marie” è un libro appassionato e appassionante in cui la

capacità d’amare delle donne è la vera protagonista. Blan-che è la paziente preferita del dottor Charcot, trascorse qua-si vent’anni nella clinica Salpe-triere a Parigi. In questa clinica si cercava di curare una malat-tia che allora veniva chiamata “isteria”, una via di mezzo tra la depressione e l’esaurimento nervoso. Alla Salpetriere però, ci finivano solo le donne, perché l’isteria era considerata una ma-lattia prettamente femminile, e ci finivano per i più svariati mo-tivi, dalla semplice malinconia al reale mal di vivere. Le donne venivano ricoverate e studiate, il Dottore Charcot fu il precur-sore della moderna neurologia, tra i metodi da lui utilizzati alla Salpetriere ci fu anche l’ipnosi, e a questa sottoponeva Blanche in sedute pubbliche alle quali

Letture in Semibreve...il giusto mix di parole e musica

“Il libro di Blanche e Marie” di Per Olov Enquist

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partecipavano eminenti nomi del-la medicina, tra i quali lo stesso Freud. Marie è invece Marie Curie, la pri-ma donna a ricevere un premio No-bel e la prima a riceverne due e in due ambiti distinti, la fisica e la chi-mica. Scoprì il radio e ne intuì l’u-tilizzo in medicina. Passò la vita a studiare, finchè non s’innamorò. Ma, andiamo con ordine.

Blanche va via dalla Salpetriere perché Charcot è morto e lui era stato il suo amante per molti anni. Una volta uscita dalla clinica Blan-che diventa assistente di Marie. Tra loro nascerà una profonda amicizia che durerà fino alla loro morte. Marie rimane vedova e dopo qual-che anno intraprenderà una rela-zione con un uomo sposato, Paul Langevin, un collega, come del re-sto lo era stato suo marito con il quale condivise il primo Nobel.

Per Olov Enquist traccia in questo romanzo il ritratto di due donne straordinarie per intelligenza e ca-rattere, e scatta anche una fotogra-fia di quel tempo - il primo decennio del Novecento - in cui era a dir poco difficile avere problemi di salute ed essere donna, essere innamorate ed essere donna, essere intelligenti ed essere donna. Lo spettacolo del-le isteriche alla Salpêtrière e delle cure loro riservate è sconvolgente, così come esagerata è la reazione

Letture in Semibreve

“Il libro di Blanche e Marie” di Per Olov Enquist

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pubblica alla relazione tra Paul Langevin e Marie Curie: una donna ebrea che ruba il mari-to di un’altra, la straniera che rovina una famiglia. La Svezia invita Marie a non presentarsi a ritirare il Nobel (lei ci andrà ugualmente).

Le due donne passeranno gli ul-timi anni della loro vita a pren-dersi cura l’una dell’altra, gli effetti delle radiazioni sui loro corpi è stato devastante e le co-stringe a subire orribili muti-lazioni. Con il loro vissuto con-futeranno l’antica tesi secondo cui l’amore vince sempre. Non è stato così per loro, anche se hanno lottato e certe volte han-no pure vinto. Nell’intensa postfazione di Da-cia Maraini si legge: “Non sap-piamo che cos’abbia inventato Enquist in questa storia basata su personaggi realmente esisti-ti, ma non ci importa, importan-te è che lo stile così personale e plastico dell’autore ci prenda per mano e ci accompagni du-rante tutto il racconto senza mai allentare la presa”. ●

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paola4quARTI

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eroLetture in Semibreve

questa settimana consiglia l’ascolto di

Charles Aznavour, album Mes Amours,

(1998)

Autore: Per Olov EnquistTitolo:Il libro di Blanche e Marie Editore: IperboreaIsbn: 9788870911459Pag.: 251Prezzo: € 15,00

...il giusto mix di parole e musica

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La Bottega Editoriale

Un’Agenzia letteraria che offre servizi per l’editoria, la

comunicazione e il giornalismo.

Supporta gli autori per approdare alla pubblicazione (attraverso la

valutazione degli inediti, l’editing, la rappresentanza presso gli

editori, ecc.) e alla sua successiva diffusione (attraverso il

marketing editoriale: promozione stampa, organizzazioni di eventi

letterari, ecc.).

Collabora, inoltre, con le case editrici nell’affrontare i serrati ritmi del mercato editoriale.

È anche editore di due riviste on-line: Bottega Scriptamanent e Direfarescrivere, mensili dedicati

a recensioni librarie, articoli e approfondimenti culturali e

di attualità.

In Un libro da raccontare diamo spazio ai migliori libri scelti per

Io come autore.Il direttore di, la bottega editoriale, è

il giornalista e saggista Fulvio Mazza.

Giovanna Moscato nel suo primo romanzo racconta una storia di gran-de coraggio.Nel suo “Ritratto in bianco e nero” (Aracne editrice, pp. 196, € 9,00) sono le donne ad avere un ruolo de-cisivo, molto diverse tra loro, ma tut-te determinanti nello sviluppo degli eventi. La storia è ambientata in un piccolo paese immaginario: Citrone. Le vicende narrate sono quelle del-la famiglia Molello, poveri contadini dediti al lavoro, la cui vita s’intreccia con quella di Donna Franceschina Giannoni, ricca proprietaria terrie-ra, divenuta nobile per aver sposato un marchese. L’incontro-scontro che coinvolgerà i protagonisti ha origine con l’amore tra Paolo e Maria. Il pri-mo è il rampollo della famiglia Gian-noni, Maria invece è la quinta di nove figli nati e cresciuti in un contesto di estrema povertà e miseria. Il loro de-stino segnato dalle scelte fatte da al-tri al loro posto, non impedirà a que-sti due giovani di amarsi per sempre, tra mille ostacoli e difficoltà.Non mancano i colpi di scena quando Maria scopre di essere rimasta incin-ta, la voce si sparge in paese, il suo è considerato un atto spregiudicato, il disonore ricopre la giovane ragaz-za proprio perché i suoi l’avevano promessa in matrimonio e da questo momento non sarà più considerata rispettabile da nessun altro uomo e

Donne divise tra coraggio e amore

Consigliato da

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sarà destinata a rimanere sola. Maria è costretta per il bene della sua famiglia e del suo amato ad ab-bandonare il paese. Questa decisio-ne viene anche caldeggiata da Donna Franceschina che, da sempre ostile a quell’amore illegittimo, non desidera altro che liberarsi di Maria, questo anche contro la volontà di suo figlio. L’amore e l’odio sono i sentimen-ti predominanti di questo racconto, il primo permette ai protagonisti di cancellare le barriere sociali ed eco-nomiche, il secondo invece è frutto di pregiudizi che non consentono di an-dare oltre le apparenze e compren-dere a fondo la realtà delle cose. Lo sfondo su cui si sviluppano le vi-cende appartiene a un tempo remo-to, ormai passato, in cui si lasciava poco spazio alle scelte personali, le decisioni prese da altri s’imponevano a tal punto da diventare un ostacolo alla felicità personale. La scrittrice assegna alla protagoni-sta il compito di riscattarsi, un atto di rivalsa che arriva dritto al cuore del lettore, che si ribella alle ingiustizie e ai pregiudizi decidendo di portare avanti la sua gravidanza.Si tratta di una storia appassionan-te che si fa leggere tutta d’un fiato; tra mille peripezie, solo il finale ri-porta la pace, sia per i protagonisti sia per il lettore, e solo a questo pun-to ogni cosa assume la giusta dimen-sione.

Claudia Capogreco

Titolo: Ritratto in bianco e neroAutore: Giovanna Moscato Editore: Aracne editrice Data di Pubblicazione: 2009 ISBN-13: 9788854828711 Pagine: 196 Euro: 9,00

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Su Saliagos e sul perche’ insisto sulla GreciaNei numeri scorsi di questa rubrica ho parlato più volte della Gre-cia, prendendo spunto, via via, dai Greci in Occidente, dal Cammi-no di Samarià (Creta occidentale), dalla bella Età del Bronzo e dal suo sconvolgente epilogo, dalla diffusione della civiltà Minoica al di fuori della sua zona d’origine (sito archeologico di Akrotiri a Thera-Santorini). 

L’ultima volta ho citato incidentalmente il volume “Excavations at Sa-liagos near Antiparos”, di John D. Evans e Colin Renfrew, pubblicato da Thames & Hudson nel 1968 (ultima edizione: 1990). Si tratta di un libro che dà conto dell’attività di ricerca sul terreno svolta dagli Inglesi a Saliagos, un isolotto situato nel canale fra Paros e Antipa-

ros (Isole Cicladi, Mar Egeo meridionale). 

A Saliagos è stato sca-vato un villaggio di pescatori che risale all’Età Neolitica, con la scoperta di strutture, figurine antropomorfe in marmo, strumenti di pietra scheggiata, ossi-diane d’importazione, ossa di pesci pelasgici (tonni). A quei tempi Saliagos era la parte sommitale di un basso promontorio maritti-mo. Il successivo innal-zamento del livello me-dio marino ha alterato

in profondità lo stato dei luoghi. Saliagos è una località

situata al di fuori degli itinerari turistici. Bisogna andarci di propo-sito. Non c’è approdo. La sola forma di vita presente sul posto è una colonia di uccelli marini, che riempie l’aria con le sue grida stridule. Sparsi e frammisti alla terra dello strato superficiale giacciono al

Non solo vecchie pietre

L’isolotto di Saliagos, nel canale fra Paros eAntiparos (Isole Cicladi, Mar Egeomeridionale). Visto di fronte.

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Natale Barca

Natale Barca è uno scrittore e saggista che ha al suo attivo un significativo numero di testi che trattano di storia e civiltà dei popoli antichi. Il suo campo di indagine si estende dall’Europa mediterranea al Sahara orien-tale, fino all’Asia occidentale, in un arco di tempo che abbraccia dalla preistoria alla storia antica (www.natalebarca.it).

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suolo frammenti di ceramica e di ossidiana scheggiata. 

Ho raggiunto Saliagos a bordo di un peschereccio e ho usato un canotto per sbarcare. Ho gironzolato per una mezz’ora, non c’era molto da ve-dere. Ciò che mi ha colpito di più è la totale solitudine del luogo e il fatto che l’isolotto è di marmo. Proprio così: è tutto di marmo. Il “lychnites”, marmo di Paros, famoso per la sua alta trasparenza alla luce, superiore a quella di tutti gli altri tipi di marmo, molto apprezzato nell’antichità. 

In Grecia si hanno vari tipi di marmo, ma i più famosi sono quello di Pa-ros, presente a Paros, Antiparos e Tinos, e quello Pentelico, estratto dal-le cave sul monte Pentele presso Atene. Del primo sono fatti, per esem-

Page 22: Io Come Autore

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pio, le celebri statuette del Neolitico delle Cicladi e il portale dell’antico tempio sull’isolotto di Stronghilé all’imboccatura del porto di Parikìa a Paros; del secondo, per esempio, è fatto il Partenone, il grande tempio di Atena, sull’Acropoli di Atene. 

Perché insisto a parlare della Grecia in questa rubrica? Per molti motivi. Perché vi sono stato molte volte per turismo, ritrovando ogni volta lo

stesso incanto; perché la mia formazione intellettuale deve molto alla civiltà della Grecia classica; perché le antichità del-la Grecia sono quelle che hanno acceso la mia passione per la storia e la civiltà dei popoli antichi, e uno dei miei libri par-la ampiamente della Grecia dell’Età del Bronzo. Ma anche e sopratutto per un al-tro motivo. 

Ricordare in queste pagine la Grecia prei-storica e antica è il mio modo di riproporre all’attenzione l’attuale situazione di que-sto paese, con la speranza che il pensiero di chi legge possa passare per associazio-ne di idee dalla Grecia delle origini alla Grecia di oggi e alle sue difficoltà econo-miche e sociali. Lo faccio inoltre per dire che sono d’accordo con chi pensa che non possa esistere un’Unione Europea senza la Grecia; sarebbe una contraddizione in termini. Perché la civiltà Occidentale si fonda sulla civiltà della Grecia classica. La Grecia ci abbraccia tutti, è la madre del mondo occidentale. La Grecia non è un socio dell’Europa dei mercanti: la Gre-cia è l’Europa. Lo stesso nome Europa è di origine greca. “Ich bin ein Berliner”,

“Io sono Berlinese”, ha detto John F. K. Kennedy, Presidente degli Stati Uniti d’America, in un famoso discorso tenuto a Berlino Ovest ai tempi della Guerra Fredda. Mi piacerebbe se Angela Merkel, Cancelliere della Germania, parafrasando Kennedy e ricordandosi della solidarietà di cui i Tedeschi hanno allora beneficiato sull’onda di quelle parole, dicesse oggi con convinzione: “Io sono Greca”. 

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di Natale BarcaNon solo vecchie pietre

Suonatore di lira (circa 2000 a.C.), statuetta in marmo da Keros, Museo Archeologico Nazionale, Atene.

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Lo stesso discor-so andrebbe fatto nel caso in cui, per somma disgrazia, l’Italia dovesse tro-varsi in difficoltà analoghe a quelle della Grecia. Per-ché il mondo occi-dentale ha nei con-fronti dell’antica Roma e della civil-tà Greca un debito che non potrà mai pagare.  ●

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L’isolotto di Saliagos, nel canale fra Paros e Antiparos(Isole Cicladi, Mar Egeo meridionale). Visto dall’alto.

John F. Kennedy, discorso “Ich bin einBerliner”, Rathaus Shoneberg, 26 giugno 1963

Page 24: Io Come Autore

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Creare – artisticamente parlando – sembra una necessità dell’uomo.Leggevo qualche giorno fa un pezzo sulla pagina culturale della Stampa, nel quale ci si domandava perché tra tante arti e discipline come la danza, la pittura, il teatro e al musica, quasi tutti vogliano diventare scrittori per soddisfare questo ancestrale bisogno.La risposta era abbastanza semplice: la scrittura è alla portata di tutti, visto che chiunque può mettere alcune let-tere in successione, mentre per dipin-gere o comporre una melodia ci voglio-no più impegno, fatica e conoscenza. La scrittura, insomma, è qualcosa che tutti sentono di padroneggiare.

Io penso che oltre a questo valido motivo ci sia anche un’altra ragio-ne, ovvero l’i-dea stereoti-pata della vita interessante

e avventurosa dello scrittore. Sono in molti a credere che fare lo scrittore di professione sia fantastico perché non hai né orari né capi a cui dover dare conto. Scrivere è, nell’immaginario comune, un’attività che non richiede costanza o disciplina (basta cavalcare l’ispirazione, quando arriva) e che un romanzo di duecentocinquanta car-telle lo si scrive così, senza pensarci troppo, tra una lunga vacanza e l’al-

tra.Scrivere – lo sappiamo bene – richie-de ricerca, progettualità, riflessione: è un processo di tentativo ed errore che va provato e riprovato, perché nessuno scrive romanzi o saggi diret-tamente in bella copia. Il problema e che sono in molti a credere di poter-lo fare e, quando non c’è un editore che li ascolta, si lamentano del tempo che stanno perdendo perché sarebbe già ora di trovarsi nei salotti televisi-vi, sulla terza pagina del Corriere o ai tropici con il primo assegno frutto dei diritti d’autore. Scrivere, dunque, richiede disciplina, come Moravia che scriveva in ora-ri fissi da ufficio, Lucarelli che lavo-ra solo di pomeriggio, Camilleri che si mette alla scrivania tutte le matti-ne alla stessa ora e Salgari, che dalla scrivania non si schiodava finché non aveva raggiunto il numero di pagine giornaliere prestabilito.

E poi? Cos’altro è uno scrittore? Essere scrittore vuol dire essere per definizione interessanti e godere di una fama vasta seppur non intrusiva, perché lo scrittore può passeggiare per le vie del centro senza essere as-salito dagli adulatori come acadrebbe per una rock star e senza rinunciare a una buona parte della propria pri-vacy che altre persone famose posso-no solo sognarsi. E poi uno scrittore è anche un avventuriero, un tipo to-sto che tira tardi bevendo whisky nei

Il fascino dello scrittore

Penne e tulipani:appunti di scrittura mediatica

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ero52di Giuseppe Raudino

Giuseppe Raudino è docente di Teoria dei Media presso l’Università di Scienze Applicate Hanze di Groningen, Olanda.Lavora anche come giornalista freelance e ha pubblicato diverse opere di narrativa.Il suo romanzo L’isola del tempo è

disponibile su Lulu.com e la sua home page è www.raudino.webs.com

Il fascino dello scrittore

locali più malfamati, circondato e ap-prezzato da tipi poco raccomandabili, le cui caratteristiche vengono minu-ziosamente riprodotte e incarnate dai personaggi dei suoi libri. Ma è anche uno che frequenta eventi e cerimonie di gala, tra champagne, caviale e bel-le donne che, innanzi a lui, hanno vo-glia di liberarsi dei loro Armani dalla scollatura generosa e dalla schiena scoperta.Infine lo scrittore è un intellettuale che rappresenta il punto di riferimen-to per molti, una bussola che guida l’opinione della gente, un termometro che misura le emozioni della folla, un incantatore che ottiene tutto quello che vuole con la magia della parola.

Lo scrittore viaggia, conosce, ricerca, participa ai salotti, tiene rubriche sui giornali, concede interviste, critica, osserva, ammonisce, recensisce, pro-fetizza, ipotizza, risolve, dibatte, con-trobatte, lotta, vive, muore ma rina-sce, si diverte, beve fino alla feccia, si prodiga, si rintana, riflette, ama, sof-fre, spezza i cuori, conquista, ha suc-cesso in amore.

Davanti a tante minuzia di dettagli, solo una domanda sullo scrittore re-sta senza risposta: quando trova, se-condo l’immaginario comune, il tem-po di scrivere?. ●

Giuseppe Raudino

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S criveva Achille Campani-le: “i lettori sono personaggi immaginari creati dalla fan-

tasia dello scrittore”. Questa af-fermazione mi trova d’accordo ma solo in parte. Se è vero infatti che, nella mente di ogni autore, c’è un pubblico di lettori che spesso non coincide con la realtà ma si adatta e si trasforma a seconda dei pro-pri desiderata, d’altro canto bi-sogna tenere conto che il lettore -tutt’altro che immaginario- ha un ruolo attivo nel testo.

In che modo? La risposta è sem-plice se teniamo presente che è alla base della creatività c’è sem-pre e comunque la fantasia: quel-la dell’autore e quella del lettore.“I nostri pensieri danno forma a ciò che noi supponiamo sia la re-altà”. Nota Isabel Allende, au-trice non solo di capolavori per adulti ma di interessanti libri per ragazzi.

La realtà, in un testo letterario che “funziona” diventa fantasia che genera una verosimiglianza e non è mai la fredda cronaca dei fatti. Non è un paradosso affer-mare che la realtà, se esposta così com’è, apparirebbe incredibile e

L’ingrediente fantasiaartificiosa, addirittura una forza-tura. La verosimiglianza, sia pure nel rispetto dei fatti, rende l’ar-gomento molto più “credibile” e mette in azione il secondo, impre-scindibile elemento del processo: la fantasia del lettore.

Un libro è considerato “bello” quando lo scrittore riesce a susci-tare la curiosità e l’attenzione al punto che i necessari “vuoti” nar-rativi, vengono colmati, fatti pro-pri e resi unici e originali dal letto-re. In molti testi, ad esempio, non sono affatto descritte le caratte-ristiche fisiche dei personaggi ma non c’è lettore che non elabori una propria personale “immagi-ne” dei protagonisti del libro. Si tratta, per ciascuno, di versioni differenti e peculiari che, se te-nute nella debita considerazione, possono aiutare l’insegnante e i genitori a sviluppare nei ragazzi l’amore per la lettura.

È importante lasciare spazio alla fantasia, stimolarla, incoraggiar-la. Ben lo sanno quegli educatori che fanno del “progetto lettura” organizzato dalla scuola, un mo-mento per dare vita a iniziative diversissime tra loro ma che han-

Pollicinoper non perdersi tra i libri

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di Pina Varriale numero

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no in comune lo stesso elemen-to: la fantasia. Ecco allora che dalla lettura di un testo, si arriva alla produzione di un filmato, alla drammatizzazione di un momento narrativo, alla trasposizione in ver-si di un sentimento suscitato dalla lettura di un brano.

Scrivono Carmen Chiara Russo e Francesca Catano, della scuola media “G.Bovio” di Foggia:Il mondo che vorrei è stupendo, come un bambino che sta riden-do. Non è inquinato e neanche ro-vinato. è un mondo senza guerra, senza odio e rancore dove regna solo pace e amore. è tutto colora-to e anche profumato. è un mondo bello dove ciascuno ha il suo spa-zio/senza pagare alcun dazio. è un mondo dove nessuno può coman-dare e ognuno è libero di sognare. In quel mondo allegro e divertente è vietato litigare ed è obbligatorio giocare.

Questi versi sono nati dopo aver letto un libro che parlava di diritti negati, di bambini a cui viene tolto perfino la libertà di giocare. È solo un esempio di ciò che può acca-dere quando, la lettura di un libro non è un arido “compito in classe”

ma un momento per stimolare e incoraggiare la fantasia dei ragazzi, il loro senso critico, la capacità di esprimersi. Certo, è faticoso, molto più che assegnare un riassunto o un questionario sul testo, è un la-voro che richiede passione, im-pegno e tempo. Mi piace però pensare come Pennac: “Il tem-po per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere”. E non temo smentite.

Buona lettura. ●

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Al I vampiri sono esseri che arrivano dalle profondità della storia dell’uomo ed è

logico supporre che non ce ne libe-reremo facilmente. Con le dovute trasformazioni, ben s’intende. E sia letteratura che fumetto e cinema ci stanno lavorando.Nel 1976 uno scrittore britannico avvezzo a scrivere un po’ di tutto, dalla saggistica scientifica ai roman-zi, pensando di fare cosa gradita scrive una storia che proietta i vam-piri al di là del tempo e dello spazio. Il romanzo “The Space Vampires” di Colin Wilson è ambientato pratica-mente quasi ai giorni nostri, in un XXI secolo nel quale forse è stata portata una visione eccessivamente ottimisti-ca riguardo alla nostra reale capacità nello spostarsi all’interno del sistema solare. Durante il primo viaggio esplo-rativo di una navicella spaziale viene ritrovata un’astronave aliena all’inter-no della quale ci sono dei corpi umani in stato di coma, tre dei quali vengono riportati sulla Terra. Per farla breve: i tre hanno il potere di succhiare ener-gicamente la vita agli altri esseri e per fermarli i protagonisti sono costretti a ripercorrere le origini del vampirismo. Un romanzo decisamente istruttivo, che nel 1985 Tobe Hooper trasforma nel film “Lifeforce” con la complicità dello stes-so Colin Wilson. Complicità che non è bastata per frame un film di successo,

VampirandiaFuturo di sangue

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soprattutto per la marcata dif-ferenza con il romanzo. Ciò che sta alla base sia del romanzo che del film, è la tra-sformazione operata sui futu-ri vampiri, i quali saranno più orientati a prelevare l’energia vitale che non il sangue; del resto anche nelle moderne tra-sfusioni di sangue non si usa certo più il sangue, ma bensì il plasma.Ma anche altri autori sono andati oltre, ben al di là delle consuete forme di vampirismo, direttamente riconducibili ai sanguigni protagonisti delle sa-ghe più canoniche. Ma per farlo dobbiamo spostare la nostra at-tenzione dalla letteratura al fu-metto.

Marv Wolfman nel 1973, affidan-dosi alla matita di Gene Colan, crea per la Marvel “Blade l’ucci-sore di vampiri”, che diviene nel 1998 una saga che vede protago-

nista Wesley Snipes anche per al-tri due film. L’originalità di questo personaggio inizia proprio dalla sua nascita, in quanto un vam-piro infetta la madre che dà così alla luce un vampiro “purosan-gue” il quale diventerà il temibi-le ammazzavampiri che prende il nome di Blade. La sua condizione di metà umano e metà vampiro gli consente di operare sia alla luce del sole che nelle tenebre, met-tendo alla dura prova tutto coloro che incontra sul suo cammino: è l’apoteosi finale, l’estinzione del-la specie vampira per mano della specie stessa.Più avanti nel tempo è invece la figura di Ivan Isaak, un prete che opera in diversi periodi storici – dal tempo delle Crociate al sel-vaggio West – disegnato con trat-to particolare dal coreano Hyung Min Woo nel 1998 nella serie di graphic novel “Priest”. Si tenta di trasformarlo in pellicola una

Giorgio Ginelli 52num

ero

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SAGA

La saga di Blade è ispirata all’omonimo personaggio dei fumetti della Marvel che com-pare come comprimario nella serie “The Tomb of Dracula” (luglio 1973), ma al quale poi in seguito venne dedicata una serie da protagonista. La tra-sposizione in pellicola vede una saga in tre capitoli, di cui l’ultimo è il conclusivo.

1998 - Blade, regia di Stephen Norrington.2002 - Blade II, regia di Guil-lermo del Toro.2004 - Blade: Trinity, regi di David S. Goyer.

bookTOmovie

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prima volta nel 2009, con un pro-getto che però viene abbandonato; nel 2011 diviene un film diretto da Scott Stewart, che mette in scena la fine di una guerra secolare tra uomini e vampiri – i quali hanno presto il posto della razza di angeli caduti della versione disegnata – ambientata in un futuro nel quale il mondo conosciuto è completa-mente scomparso e la Chiesa ha il controllo di ogni cosa per mezzo di un ordine, del quale fa appunto parte il prete protagonista.La letteratura, si sa, è fatta di pa-role, ma volte le parole non basta-no. Così si usano le immagini. E le immagini si disegnano e molte alla fin fine divengono cinema. Ma tut-to parte da un’idea, da uno stereo-tipo.Un po’ come per i vampiri. Nasco-no come idea ancestrale e si tra-

sformano con il passare del tem-po, assumendo le connotazioni che più rispondono ai bisogni del-la società. Quello che non cam-bia, paradossalmente, è la natura umana. ●

PRIEST

Il fumetto coreano (manhwa) è for-se meno conosciuto di quello giap-ponese, ma non meno caratteristico, come appunto la graphic novel di genere horror “Priest”, della qua-le dal 1998 ad oggi sono stati pub-blicati parecchi volumi in differenti edizioni. Da quelle storie prende il nome l’omonimo film del 2011, che pur presentando delle differenze, ha avuto l’approvazione del suo creato-re, il disegnatore Min-Woo.

2011 - Priest, regia di Scott Ste-wart.2011 - Priest, regia di Scott Stewart.

Giorgio Ginelli 52num

ero

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H o acquistato “Venivamo tutte per mare” di Julie Otsuka qua-

si a scatola chiusa, infatti del libro sapevo solamente che raccontava la storia delle “spose in fotogra-fia”, le donne giapponesi che all’i-nizio del Novecento partirono alla volta dell’America per incontra-re i loro futuri mariti, uomini che non avevano mai conosciuto e dei quali possedevano solo una foto-grafia.Poi la sorpresa delle prime pagi-ne, la scoperta di un metodo nar-rativo particolarissimo e coinvol-gente, più che un romanzo sembra una lunga poesia che utilizza tan-te voci come fossero una sola. Una potente voce corale racconta le speranze e i timori delle gio-vani giapponesi che con coraggio e molte aspettative lasciarono la loro casa e la loro terra per anda-re incontro ad una nuova vita.

È inutile cercare un unico prota-gonista, le storie di tutte le giap-ponesi partite alla volta dell’A-merica sono racchiuse in questo piccolo libro, tutte le loro vite sono riassunte in poco più di cen-to pagine. Partirono perché con-vinte che ad attenderle ci sarebbe stato un grande amore e una vita meravigliosa, perché erano troppo

Mi chiamo Michela,35 anni, leggo da quando sono una bambina e se è possibile amo i libri anche da prima...

Venivamo tutte per mare

Titolo: venivamo tutte per mare Autore: Julie Otsuka Mastrofranco

Editore: Bollati BoringhieriISBN: 9788833922751

Pagine: 133Euro: 13,00

Tra le righedegli autori

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numero

52Michela Lai

povere per sopravvivere da sole o perché erano troppo ricche per rimanere nella loro terra, perché avevano un passato da dimentica-re e un futuro da costruire.

Lasciarono il Giappone per di-menticare un amore impossibile, per rincorrere il principe azzurro conosciuto per corrispondenza, per cercare di dimenticare i figli avuti al di fuori del matrimonio e costrette ad abbandonare, parti-rono perché convinte di non avere alternative.

Alcune erano impazienti di arriva-re e altre non ebbero la forza di concludere il viaggio, alcune par-tirono incinta e altre concepirono su quella nave. Arrivate in Ame-rica molte non riconobbero i loro mariti, altre li maledissero per averle sposate con la menzogna e altre ancora pensarono che sa-rebbero state amate e avrebbero amato con tutto il cuore.Lavorarono duramente e si am-bientarono nella nuova terra men-tre altre non impararono neppure la lingua. Poi arrivò la guerra e dopo l’attacco a Pearl Harbour i giapponesi iniziarono ad essere considerati nemici ed improvvisa-mente scomparirono tutti, donne, uomini e bambini.

Dove? Qualche vicino si pose la domanda senza troppa convinzio-ne, altri pensarono che da tradito-ri erano stati rimpatriati in Giap-pone, oggi sappiamo che furono deportati nei campi di prigionia sino alla fine della Guerra solo perché avevano la stessa faccia e provenivano dalla stessa terra dei piloti che per primi attaccarono il suolo americano.Quest’ultima parte viene raccon-tata non più dalle giapponesi ma dagli americani, gli stessi vicini di casa che non ebbero il coraggio di fare le domande giuste al mo-mento opportuno. Partirono con tante speranze, arrivarono in so-litudine e scomparvero nell’ indif-ferenza.! ●

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ArieteMontoni zodiacali ca-vallette saltellanti per

l’amore di giugno. Eros canterino trovasi. Il cuore

matto riuscirà a squagliare anche il più restio del vostro gregge ce-leste, merito di freccia-Venere e Cupido-Mercurio, tutti in traiet-toria Gemelli. Seconda metà del mese amore folle, a onore-causa di gigolò Giove. Dalla cima dell’O-limpo si mormora: true blue! ♥

ToroBovini stellari in ge-nuino ormone d.o.p. per il mese di giugno.

Aperi-gossip con gli amici? Via libera all’a-

more light. Marte frivolo in amica Vergine vi alcolizza di in-contri meglio che una bottiglia di grappa. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: cin cin! ♥

CancroCielo di giugno ad

amore veloce come un canguro in corsa. Dan-

ze illecite a tutto spiano con Marte in balletto Vergine: viaggi e incontri a impennato tasso ormo-nale. Il firmamento di fine mese vi elargirà una paghetta extra di nome Mercurio in Cancro. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: fre-

gola pazza! ♥

GemelliBimbi celesti giugno trucco & belletto per il vostro eros. Un’indi-

gestione di pianeti, am-massati per elogiarvi, po-

steggerà sotto il vostro balcone. Affacciati alla finestra, Gemello mio! Dall’ 11 Giove-fortunello sal-terà a gamba tesa nel vostro cuo-re. Venere cucci-cucci tra le vostre coperte. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: miao (le fusa)! ♥

LeoneA giugno gattoni stel-lari giro in Corvet-te. Agghindati con

fashion Gemelli, ascen-dente d’oro sul vostro

amore. Giove-Cartier, pre-zioso dall’11 di giugno, centrifu-gherà l’eros che è una meraviglia. Venere, occhiolino da casa Gemel-li, proporrà un’adunata di boccon-cini amorosi. Dalla cima dell’Olim-po si mormora: amore vero! ♥

VerginePupe celesti giugno sete di amore come drink sotto sole torri-

do. Marte Mister Musco-lo Vergine e Mastro Lindo

Mercurio in Cancro spingeranno la pompa ormonale. Proposte in-decenti da rincorrere. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: voglia matta! ♥

L’oroscopo dell’Amore di giugno

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52di Federica Farini

CapricornoCaprette celesti amo-

re a tutta ripresa. Sì a una preda bionda oggi e

un bocconcino moro domani. Mar-te accompagnatrice in Vergine suggerisce amori leggeri e cool, come la collezione di borse di Posh Spice. Da fine mese Mercu-rio monello nell’opposto Cancro: lingua biforcuta anche no. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: full immersion! ♥

AcquarioMese di giugno lavel-li stellari meglio delle Frecce Tricolore. Ve-nere, Giove (dall’11) e

Sole, disposti in casato Gemelli, agiranno come

i tre porcellini per glassare il vostro amore con fiumi di cioc-colata. Capitan Saturno e Gene-rale Mercurio si impegneranno a dare forma ai vostri sogni. Dal-la cima dell’Olimpo si mormora: dream on! ♥

BilanciaPese del firmamento

amore supercalifra-gilistichemeraviglioso.

Venere, fata Turchina in Gemel-li, curerà il vostro cuoricino pal-pitante fra le braccia di Aladino o Cenerentola. Giove principe delle soap in planata sugli ama-ti Gemelli: occasioni sexy come un paio di decoltè Manolo Blanik. Dalla cima dell’Olimpo si mormo-

ra: charme! ♥

PesciPinne stellari amore tempesta tra le stelle di giugno. Temporali Venere, Giove e Mer-curio, ventosi negli sci-

roccati Gemelli: guerra santa, contro il vostro amo-

re! Munitevi come provetti fantini e preparatevi a saltare sugli osta-coli del cuore. Mercurio da fine mese festaiolo in Cancro, salverà i vostri ormoni. Dalla cima dell’O-limpo si mormora: all’arrembag-gio! ♥

SagittarioArcieri stellari amore in volo pindarico per il mese di giugno. Eros

ansante post marato-na.  Soffi di corrente  in

amore, con Venere pernacchia in Gemelli. Panettiere, ragazza della porta accanto e rock star in com-butta: due di picche in agguato. Dalla cima dell’Olimpo si mormo-ra: ormone a stecchetto! ♥

ScorpioneAracnidi stellari eros ca-maleontico sotto la vol-ta celeste di giugno. Amore Barbapapà dalle

mille forme, dimensioni e colori. Marte pozione Vergi-

ne e da fine mese anche di Mercurio maghetto in Cancro-Potter vogliono gli ormoni bradi e free lance. Dall’11 Giove in visita diplomatica si sposte-rà da rompino Toro, lasciando repi-rare l’amour. Dalla cima dell’Olimpo si mormora: amore in decollo! ♥

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi

UMBRIA JAzz FESTIVAL

dal 6 al 15 luglioPerugia

La manifestazione, nata nel 1973, offre ancora oggi molti spunti di ri-flessioni sulla capacità comunicativa e aggregativa di un genere musi-cale solitamente considerato un po’ di nicchia. L’enorme e inaspettato successo della prima e lontana edizione ha condotto l’Umbria Jazz Fe-stival fino ai giorni nostri come un’occasione imprescindibile per ascol-tare buona musica rigorosamente live, rivivendo la straordinaria atmo-sfera medievale che una città come Perugia può offrire. Un momento di incontro e di confronto tra pubblico e artisti, tra produzione di sonorità e loro ascolto, tra presente e passato in continuo dialogo. Da sempre si-nonimo di libertà espressiva il jazz sarà ancora una volta di scena grazie alla partecipazione sia di musicisti noti che emergenti, di cui vi illustria-mo subito un breve elenco: da Stefano Bollani a Enrico Rava, da Erykah Badu a Pat Metheny, da Sonny Rollins a Rita Marley (moglie di Bob Marley) e infine Sting, il quale terrà un concerto proprio la serata con-clusiva dell’intero evento (festeggiando inoltre i suoi personali 25 anni di attività da solista). Jazz, reggae ma anche rimandi pop con un tributo esclusivo a Micha-el Jackson.

stilefemminile.it

Ascolta!

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numero

52I nostri eventi per i vostri 5 sensi23 e 24 GIUGNOFesta delle fragoleVal Martello (Bz)Tutti gli anni si festeggia la Festa delle fragole. La profumatissima festa segnala l’inizio della raccolta delle fragole nella zona più alta con coltivazione di piccoli frutti. Ogni anno migliaia di ospiti partecipano all’ampio program-ma e a godere delle specialità gastronomiche.

Il programma su www.festadellefragole.it

2-3 GIUGNOD’Olio e DivinoCastelnuovo Magra (SP)Due giorni di degustazioni dei prodotti delle terre circostanti la cittadina ligure, due giorni per acquistare le eccellenze della terra, per imparare, ascoltare, passeggiare tra i vigneti.

Annusa!

Gusta!

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi

MUSEO PIAGGIO“GIOVANNI ALBERTO AGNELLI”

PONTEDERA (PI)Dal 1 giugno al 28 luglio 2012

Dopo New York, Washington, Parigi, Beirut, Berlino, Firenze, Napoli, l’artista toscano di fama internazionale Giampaolo Talani “approda” al Museo Piaggio di Pontedera con la mostra “Bottega Talani: un viaggio nell’affresco”. Una sequenza di dipinti, scul-ture in bronzo in cui i concetti di tempo e di spazio si integrano con quelli più vasti e complessi dei linguaggi dell’arte in un sus-seguirsi di immagini nostalgiche, colori delicati che alludono a figure esili mosse da un vento capace di sovvertire in qualsiasi momento i nostri precari equilibri. Questo modo di percepire e di tradurre la realtà, Talani, l’ha trasmesso con grande passione agli studenti dell’Istituto Superiore XXV Aprile che hanno fre-quentato la “sua” bottega d’arte coordinata dalla professoressa Anna Ferretti. In questo luogo Massimo Callossi, artista che col-labora con il Maestro, ha condotto i ragazzi nella tecnica dell’af-fresco con grande perizia mentre Talani li ha introdotti in quel meraviglioso mondo della sua pittura a fresco donando chiavi possibili per leggersi dentro, per libere realizzazioni secondo estri e motivazioni personali.

Osserva!

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi

Dal 2 al 17 giugnoPalio dei CastelliSan Severino Marche (MC)La città di San Severino Marche si tuffa di nuovo nel pas-sato in occasione della rievocazione storica del Palio dei Castelli. Ai giochi in programma nelle due settimane di festeg-giamenti prenderanno parte i castelli e le contrade di Colleluce, Cesolo, Serralta, rione Di Contro e Septempeda, hanno ideato, presso la sede dell’associazione, un progetto molto interessante dal titolo: “La storia toccata con mano” che si concretizza in una mostra evento basata sul-la ricostruzione storica dei pezzi esposti e su attività laboratori ali che coinvolgono il visitatore rendendolo protagonista. Per informazioni ci si può rivolgere a Matteo tel. 3483155692.

2 giugno alle h 17 con il Palio dei Bambini in piazza Del Popolo. 3 giugno nel centro storico dalle 16,30 alle 24 “Il Medioevo dietro l’an-golo”, disfide di archi e balestre ed apertura delle taverne. 5 giugno dalle h 21 “Disfida dei castelli”. 7 giugno a Castello al Monte “Luminaria”, processione notturna con fiaccole e veglia in onore del Patrono con benedizione degli stendardi ed Offerta dei Ceri. 8 giugno alle 11 messa solenne al Castello e, dalle 21, corteo storico con arrivo in piazza Del Popolo. Nel corso della serata arrivo della Fiam-ma della Pace. 9 giugno Corsa delle Torri e Palio e, a mezzanotte, spettacolo pirotec-nico. 15 giugno a Castello grande festa per l’arrivo del vicario imperiale con spettacoli di falconeria, duelli di scherma antica, tiro con l’arco e bale-stra, menestrelli, giocolieri, mercatino medioevale. 16 giugno “Il mestiere delle armi” con arruolamento ed investitura del cavaliere e, dalle 22,30, la “Guerra a Camerino”. 17 giugno gran finale con “La vittoria” con spettacoli vari e combatti-menti che continueranno dalle 16 fino a tarda notte. Per le serate medioevali del 15, 16 e 17 sarà disponibile un bus navetta gratuito con partenza da piazzale San Domenico.

Tocca!

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Si ringrazia per la collaborazione alle rubriche:Natale BarcaDaniela BrancatiLaura CaponettiPaola CaponettiTanya D’AntoniRossana De GrisantisFederica FariniMichela Lai Giuseppe RaudinoGiovanna VanniniPina VarrialeavvErtEnza

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