io come autore 29

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autore www.iocome.it 29 numero Anno 1 N. 29 / NOVEMBRE 2011 - Periodico settimanale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011. in copertina Mauro Mattarelli o Il socialnetwork per la cultura è già on-line raggiungici ora! 100% free 100% free Zodeon PIUME DI PIOMBO Pollicino LEZIONI DI CINEMA

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Rivista dedicata agli autori

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autorewww.iocome.it

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in copertina Mauro Mattarelli

oIl socialnetworkper la cultura

è già on-line

raggiungici ora!

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Zodeon

PIUME DI PIOMBO

PollicinoLEZIONI DI CINEMA

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IN COPERTINA “DRY”DI MAURO MATTARELLIArtistA ContemporAneo.

Ho iniziato a fotografare qualunque cosa diversi anni fa poi, per fortuna, ho aggiustato un po’ il tiro. L’approccio al ritocco digitale è un’esperienza più recente e ha preso il sopravvento quando giocando con due immagini, se n’è creata una terza che alla prima impressione mi ha lasciato senza fiato, muto, stupito. Ho iniziato a “creare” immagini tagliando, aggiungendo, sovrapponendo, ricolorando, ricreando. L’immagine predominante è quella che detta l’emozione e l’immagine di contorno è quella che la rafforza. Il risultato è sempre quello: mi stupisco davanti all’immagine nuova che senza tutti quei trucchi non avrebbe avuto modo di esistere. Quello che mi auguro è che anche solo una minima parte delle emozioni che provo davanti alle mie “creature” possa arrivare a chi le guarda, anche solo per una volta, anche solo per poco tempo. Questo sarebbe bello: sapere cosa pensa e cosa prova chi guarda la fotografia in quell’ istante.Se è quello che provo io, mi lascerebbe davvero stupito.

www.mauromattarelli.carbonmade.com

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in copertina “Dry”

Opera “Dry” di Mauro Mattarelli

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som

mar

iorubricheOfferte Medeo | 8Libri con la D maiuscola | 10di Patrizia BellinelliL’angolo della poesia | 16di Fadi NasrIntervista a Matteo Pavesi | 18ZodeonOroscopo di Matteo Pavesi| 26Pollicino di Pina Varriale | 30Il mondo in regaloLezioni di cinema| 34di Emiliano RavennaAppuntamenti | 38The Coevas

Elisabetta Garbarini | 12La parola: il ponte tra meteria e spiritoGiovanna Bonasegale | 28Storica d’artePatricia Daniels | 32Piume di piombo

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editoriale

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È innegabile che le stelle sono da sem-pre fonte di ispirazione per le genti della nostra razza; la razza umana, intendo. Ci facciamo governare, assillare, intenerire; ognuno per suo conto, per quello che deve es-sere la propria misura.

Come è stato per Elisabetta Garba-rini che si è fatta ben presto cattu-rare dalla potenza della parola e l’ha governata all’interno dei quattro ele-menti, in pieno rispetto del suo ascen-dente infuocato. Nascono così le sue storie d’amore per i più piccoli, che non si curano delle distanze.O come Matteo Pavesi, che è finito a praticare l’astrologia in modo coe-rente saltando in groppa alla sua luna in sagittario e imparando a sfruttare i suoi viaggi interiori. Nel segno di un’astrologia “ecologica”, al ser-vizio cioè del rispetto del nostro pia-

neta. Per entrambi un percorso alla ricerca di misteri da svelare, come del resto è stato anche per Giovanna Bonsegale, curiosa d’arte e di storia, che poi vuol dire esserlo della vita e dei suoi elementi. E del suo “mestie-re” – della vita – che spesso ci porta a seguire trame che non si sa a dove condurranno.Vita che spesso ci porta davanti a dei bivi che non sempre sono facili da superare, come ci ricorda Patricia Daniels, proponendoci storie vere e dure, ma forse per questo occasioni di riscatto. Per dimostrare ancora una volta che la vita è nelle nostre mani. È innegabile, del resto, che proprio quando si ha Saturno contro, è pro-prio quello il momento migliore per tagliare i rami secchi.

Buona Lettura!G. G.

Giorgio Ginelli

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http://medeo.it/

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Offerte Medeo

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CosaSeminari di Talent Coaching, organizzati, per la prima volta in Italia, dall’agenzia letteraria Con-trappunto Literary Management con la collabo-razione di Elisabetta Garbarini di Comunicazione Circolare: 4 appuntamenti da 18 ore ciascuno nei qual la parola e la persona sono i protagoni-sti assoluti. i seminari di Talent Coaching appli-cano le tecniche motivazionali alla sfera artisti-ca, per una formazione integrata della persona come scrittore, e dello scrittore come persona, intersecando le frontiere della comunicazione a quelle della motivazione, al servizio della scrit-tura, in una visione olistica di ciò che l’uomo sa creare attorno a sé.

Dove e quandoDal 25 al 27 novembre 2011, presso la sede dell’agenzia letteraria in via Bertolotti 7 a Tori-no, avrà luogo il primo seminario di Talent Coa-ching dal titolo ‘Il talento e i suoi inganni e abili-tà: il potere della scrittura e la parola che crea’.

Per informazioni sui seminari:www.agenziacontrappunto.com

Scrittura e motivazione: Coaching in campo editoriale

Natascia Pane

ElisabettaGarbarini

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www.medeo.it

Partecipa al seminario! Medeo ti offre uno

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IL SOCIAL NETWORK PER LA CULTURA

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ero29libri con la

D maiuscola.

Il segnalibro rosa di Open AR.S.

Patrizia BellinelliNata a Torino nel 1976, Laureata in Giurisprudenza all’Università di Tori-no, dopo quasi 10 anni come pratican-te avvocato in studi legali, grazie ad un uomo speciale, ha deciso di ascoltare il richiamo di alcune sue grandi passioni: la lettura e la scrittura. Ha fondato il blog Open AR.S.-A spasso tra i libri, in cui le emozioni della parola si fondo-no con quelle della fotografia: perché i libri si leggono, si recensiscono, si ascoltano e si osservano con profondo rispetto. Organizza e cura eventi cultu-rali ed un canale web tematico dedica-to a libri e lettori.

Approfondimento e recensione sul blog: http://www.openars.it/?p=3419sezione Osservato speciale. www.aspassotrailibri.it

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di Patrizia Bellinelli

Il ’500 ed il XXI secolo, il pregiudizio e la voglia di affermare la propria identità, la lotta più difficile al mondo, quella contro la propria famiglia, sono questi gli scenari che si alternano sul palco sul quale viene rap-presentato il romanzo La vergine azzurra. Un libro che poco risente del debutto della sua autrice Tracy Chevalier (è infatti il pri-mo romanzo della scrittrice americana), più conosciuta dal grande pubblico per un’altra opera, La ragazza con l’orecchino di perla.La vergine azzurra è senza alcun dubbio dominato da due colori che illuminano ogni capitolo del libro: l’uno caldo, l’altro anno-verato tra i c.d. colori freddi, il rosso e l’az-zurro, che si rincorrono incessantemente e sono l’uno lo specchio dell’altro.Il rosso è quello dei capelli delle due prota-goniste, Isabelle ed Ella, l’una figlia del na-scente calvinismo, nella forma più integrali-sta, l’altra dell’America del XXI secolo.L’intreccio di epoche così diverse, di perso-naggi diametralmente opposti tra loro (po-che le somiglianze che si riscontrano nei ca-ratteri) grazie alla cui diversità il romanzo non pecca di monotonia.Tracy Chevalier è sicuramente maestra nel-lo scandagliare l’universo femminile, nel dare massimo risalto all’introspezione delle protagoniste dei suoi romanzi, talvolta però a scapito di guizzo nella narrazione. Se in-fatti il lettore non viene deluso dalla robusta impalcatura su cui poggiano scenario e per-sonaggi, qualche insoddisfazione coglie il medesimo proteso a vivere un guizzo, un’im-pennata della storia.

inciPitSi chiamava Isabelle quando era bambina i suoi capelli cambiavano colore nel tempo che un uccellino impiega a chiamare il suo compagno.Quell’estate il duca de l’Aigle aveva porta-to da Parigi una statuetta della Vergine col Bambino e un vasi di pittura per la nicchia sopra il portone della chiesa. Si fece festa al villaggio il giorno in cui la madonnina venne messa al suo posto. Isabelle sedeva ai piedi della scala, mentre Jean Tournier dipingeva l’edicola d’un azzurro vivido come il cielo terso della sera.

La vergine azzurra, Tracy Chevalier

Isbn 978-88-6559-013-3

Pagine 303 • € 9,00

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Sono nata a Milano circa 473 lune fa sotto l’influsso di un fuoco leo-nino.

Autrice, scrittrice di fiabe, coach specia-lizzata in Comunicazione Circolare®, mi occupo di sviluppo personale e relazioni di aiuto, utilizzando come strumento il potere creativo della parola, la pa-rola che imprinta la materia.

Sono cresciuta pensando che il proprio lavoro dovesse essere l’emanazione dei propri talenti, quindi un piacere e non una costrizione faticosa.Io ho sempre avuto a che fare con le pa-role: scrivevo, scrivevo, scrivevo! E ado-ravo ascoltare, insegnare, trasmettere, condividere. Papà mi riempiva di qua-derni, penne e pennini mentre mamma mi faceva amare le storie, i colori, i per-sonaggi e con i tessuti e le stoffe, che lei ben conosceva, creava quella bellezza da sempre fa parte della mia vita. Rin-grazio i miei genitori. Ci siamo proprio scelti.

num

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Autori

la Parola: il Ponte tra materia e sPirito

A cosa pensate se si parla d’amore? Forse non a una lucciola e a un vecchio contadino.Un delizioso libro pensato per i più piccoli, è una storia d’amore a tutti gli effetti. Una notte durante una danza di stelle cadenti, una giovane lucciola nel tentativo di afferrarne una, scivola, precipitando sulla Terra in un grande prato verde. La mattina seguente, un vecchio contadino passando di lì, la raccoglie.Un incontro magico e delicato, una grande storia d’amore, per chi sa ancora commuoversi.“I pensieri d’amore raggiungono i posti più impensati, perché non si curano delle distanze”.

la lucciola e il vecchio contadino

Isbn

978

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8899

6‐40

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Pagine 14 • € 10,00

Illustratrice: Anna Maria Di Palma

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Elisabetta Garbarini

Nella mia vita, quindi, ho sempre cer-cato di seguire la mia vocazione, la mia voce interiore, anche quando strade più comode, ma certamente meno allettan-ti, mi si srotolavano davanti agli occhi.

Gli studi umanistici - diploma in Lingue, laurea in Lettere Moderne e le succes-sive specializzazioni – hanno quindi creato le mie radici, mentre gli anni di lavoro come autrice in una casa di pro-duzione televisiva e successivamente in alcune aziende, mi hanno portato a spe-rimentare la forza e le contraddizioni della parola nella comunicazione visiva.

Parallelamente, sotto la spinta di un’in-saziabile ricerca sul senso del proprio essere qui, ho seguito, studiato e spe-rimentato diverse discipline, deciden-do infine di entrare in specializzazione come Counselor a pratica Psicodinami-ca® presso l’Istituto di Psicodinamica Applicata di Milano.

Arrivata a un certo punto della mia vita, ho sentito che solo l’unione armonica dei miei talenti nel mio lavoro, pote-va dare un senso profondo al mio es-sere. Come autrice, quindi, lavoro con il potere terapeutico, magico e creativo delle parole che hanno la forza di ge-nerare la realtà. Nel coaching, invece, la parola che sia verbalizzata, scritta o trasmessa attraverso il pensiero imma-ginativo-creativo, mi aiuta a far emer-gere i talenti delle persone, a risveglia-re ascolto e fiducia, a creare una nuova visione di se stessi per scegliere con responsabilità, indispensabile in questo momento di grande cambiamento e tra-sformazione.

Partendo dalla sua esperienza e del-la sua indole di pioniere, ho concepito quindi un nuovo approccio, la Comuni-cazione Circolare®.Tutto è nato dall’immagine di una goc-cia che cade nell’acqua, espandendosi

... solo l’unione armonica dei miei talenti nel mio lavoro, poteva dare un senso profondo al mio essere.

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Autori Elisabetta Garbarini

Elisabetta Garbarini

in forma di cerchi concentrici sempre più grandi: apparen-temente il cerchio più gran-de contiene sempre quello più piccolo ma anche il più picco-lo contiene già in sé il grande come idea e pensiero creativo.La comunicazione, come la in-tendo io, è un flusso che si muove dall’interno, dal nostro centro verso l’esterno e dall’e-sterno, cioè dalla realtà di cui siamo parte di nuovo verso di noi, come rispecchiamento, ma anche dal basso, dalle nostre radici, dal nostro primo chakra verso l’alto, la più elevata e di-vina espressione di noi, e vice-versa.

Tutto questo movimento ci com-penetra, perché noi siamo par-te del Tutto e il Tutto è in noi.Il mio è un approccio maieutico che lascia completa libertà alla persona di essere pienamen-te artefice e responsabile della propria vita, trasformandola in una Meravigliosa Creazione Co-sciente.

La parola è il grande potere con cui creiamo nella materia: a noi, quindi, la volontà e la re-sponsabilità di come usarla.

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Fadi Nasr“l’ultima filastrocca”

solo ieri colla negligenza mi amicavo

e sotto il sole ad occhi chiusi sognavo

Perché eri mio, eri dio e il mio leggio

Perché c’eri Per me e Prima dell’oBlio

l’ultimo addio una foglia filastroccava

Perché quel fruscio mai Più aBBoccava

mi eri il caPello, il ramoscello Più Bello

ed eri il mio sogno verde in stamPatello

saPessi quanto amavo la tua carnagione

quanto sfamavo con te ogni mia ragione

quella foglia in aria si girava e girava

Plorando un vuoto che non echeggiava

ed oggi quella negligenza dove mi Porta

come un autunno sarò fuori dalla Porta

sarò dove marciano migliaia di legioni

di foglie aBBandonate e senza religioni

l’ultimo addio una foglia filastroccava

Perché da ieri quell’alBero non toccava.

Pavia, 25 ottoBre 2011

l’angolo della poesia

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ero intervista

La legge dell’universo e i cicli dei pianeti, apparentemente lontani, in realtà regolano anche la nostra vita.

zodeonun nuovo modo di divulgarela materia astrologica

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a Matteo Pavesi

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come sei Passato da scienze Politiche all’astrologia? qual è

stato il tuo Percorso?Posso dire che l’amore per il cielo, le stel-le e la mitologia mi hanno accompagnato fin da piccolo e tutto questo a un certo punto è diventato amore per l’astrologia dopo che a 20 anni mi è stato regalato il primo libro che parlava di orosco-po. La laurea in scienze politiche è stata una scelta obbligata, la facoltà che avrei voluto fare a Milano non c’era e quindi ho scelto un percorso di studi che mi potes-se piacere e che fosse di natura giuridica. L’idea di partenza era di diventare amba-sciatore o di lavorare da qualche parte nel mondo (ho una luna in sagittario, il segno zodiacale che facilmente vive o lavora all’estero) ma la media non ec-cellente degli esami non mi ha permes-so di avviare questa carriera. E allora ho imparato a usare la mia luna guardando il cielo e i viaggi in aereo sono diventa-ti viaggi interiori. Soddisfacenti come gli altri, garantito!

cosa ti affascina di Più dello studio delle stelle?

Ho sempre guardato il cielo pensando che forse veniamo da lì, credo infatti che il cosmo nasconda molte verità sulla no-stra natura. Una delle idee più affascinan-ti dell’astrologia porta a scoprire che la legge dell’universo e i cicli dei piane-ti, apparentemente lontani, in realtà regolano anche la nostra vita. Questo accade perché viviamo a bordo del piane-ta Terra e ci muoviamo insieme a tutto il resto del sistema solare con ritmi precisi; mi chiedo sempre perché ci ostiniamo a pensare che l’esistenza umana sia slega-ta da tutto questo? Noi facciamo parte di questo universo, quindi non possiamo sottrarci dalle sue leggi. L’astrologia, al posto di essere considerata una discipli-na da salotto o una superstizione, diventa una visione del mondo, una viaggio alla scoperta delle sincronie (vi garantisco sorprendenti) fra il movimento dei piane-ti e l’evoluzione della vita sul nostro pia-neta. Ad esempio, il pianeta Urano im-piega 84 anni a completare un ciclo attorno al sole; 84 anni è la media di una vita umana sulla Terra. Ogni passag-gio significativo di questo pianeta nell’o-roscopo è da ritenere un’occasione unica nella vita e per questo, deve essere sfrut-tata al massimo.

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ero intervista

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Perché hai deciso di dare un taglio eco-tecnologico all’astrologia?

Penso che l’ecologia e l’astrologia siano bistrattate in modo simile dall’opinione pubblica purtroppo; l’interesse ecologico è diventato un business ma rispettare il nostro pianeta e lasciarlo come l’abbia-mo trovato all’inizio della nostra esisten-za, dovrebbe essere una necessità, non un interesse opportunistico. Il pianeta Terra è la nostra casa e se evitiamo di inquinarlo salviamo non lui ma solo noi stessi. L’astrologia è allo stesso modo diventata uno strumento per attirare in-teressi economici, è la seconda parola più ricercata sui motori di ricerca. La prima è sesso naturalmente; anche per questo ogni grande portale, molti giornali, tanti siti web hanno un oroscopo che però non sempre viene scritto da persone qualifi-cate. Con il mio blog su Nova100 la testata web del “Sole 24 ore”, astro ecologia, ho voluto mettere l’orosco-po al servizio dell’ecologia e delle no-tizie dimenticate sul rispetto del nostro pianeta. Chissà mai che leggendo il mio oroscopo possa riuscire a sensibilizzare in un colpo solo al rispetto di noi stessi e del nostro pianeta. Lo spero tanto.

zodeon è un romanzo astrale, qual è il suo messaggio Profondo? cosa volevi comunicare del tuo lavoro?

Se entri in libreria ti trovi davanti scaffali pieni di libri di astrologia, sono manua-li che tentano di insegnare la disciplina delle stelle oppure libercoli che con-tengono le previsioni per l’anno. Quello scaffale viene visitato solo dalle persone che sono interessate all’argomento o che

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conoscono un po’ le stelle; tutti gli altri non si avvicinano neanche. Credo che l’interesse per l’astrologia sia qual-cosa di innato dentro di noi, ho pen-sato quindi di creare uno strumento che potesse avvicinare più persone possibile alla disciplina degli astri. Ho scritto una storia attraverso la quale ho cercato di trasferire le idee che difendo da sempre e che dipingono la mia materia come una filosofia di vita e non come una stupidag-gine. In alcuni punti del racconto sono molto critico con l’uso sbagliato delle stelle, uno dei protagonisti del roman-zo (Not) è in prigione proprio per aver sfruttato male gli insegnamenti millenari degli astri. Il tentativo è quindi di recu-perare un po’ quello che insegna da sem-pre l’astrologia tenendo sotto controllo la presunzione di molti astrologi, che spero sinceramente di non avere...

in quale Personaggio ti risPecchi di Più? mercole – solaria –

oratio – not?Rappresentano tutti e quattro una parte di me. Di Mercole ho descritto la sensa-zione che coltivo da sempre, di essere un alieno su questo pianeta. Di Solaria ho l’amore per i libri e il fatto che farei volu-to fare il bibliotecario. Di Oratio ho mol-to, anche se non sembra sono poco indul-gente con me stesso e cerco di ragionare per controllare la mia realtà; posso dire che forse amo tanto l’astrologia perché mi aiuta a capire che ci sono alcune cose che non dipendono da me e che posso solo accettare osservare e comprendere. Di Not ho la profondità, per la sua sete di potere mi sono ispirato alle notizie di cronaca, quelle che vedono molte perso-

a Matteo Pavesi

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ne raggirate da falsi maghi. Not è solo molto sicuro di sé ma si scontra con il mondo delle stel-le che è ondivago e deve essere preso con le pinze...

i lettori di zodeon Possono considerare il Personaggio

del ProPrio elemento come fonte di consiglio?

esemPio: io sono di un segno d’aria, Posso considerare

l’atteggiamento di mercole come fonte

d’insegnamento?Direi proprio di sì. È uno degli scopi del romanzo. Oltre infatti a raccontare una storia, cerco di trasferire alcune leggi che sembrano regolare l’universo

osservato dal pianeta Terra e che mettono in continua comu-nicazione i 4 elementi. Nello zo-diaco tutto è in comunicazione con tutto, ogni segno riceve sia energie simboliche del proprio tipo e quindi atte a confermare idee, esperienze; che differenti, volte a spalancare porte, illumi-nare angoli bui, fermarsi a pen-sare.

come quotidianamente Possiamo Beneficiare degli

influssi delle stelle?Influsso è una parola interes-sante ma illusoria, preferisco parlare di consigli. Il concetto dell’influenza astrale sugli esse-ri umani può essere valido per il sole e la luna, forse un giorno

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ero intervista

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scopriremo che è valido anche per gli altri pianeti ma non è questo il punto. L’astrologia insegna una filosofia di vita e alimenta l’idea che la nostra vita segua la stessa evoluzione dell’universo. Questo credo ci debba bastare. Credo infatti che la disciplina delle stelle possa aiutare a decidere senza sostituirsi alla volontà umana. Un antico detto afferma “così in alto, così in basso”, questo credo sia un ottimo presupposto per spiegare come usare le stelle anche oggi. Loro si muovono comunque, vanno per la loro strada con cilci eterni e predefiniti, noi esseri umani le osserviamo e cerchiamo di rimare il loro movimento. Le stelle poi ispirano al meglio la nostra con-dotta sul pianeta Terra, ritengo infatti che non esistano passaggi astrali negati-vi, credo piuttosto che ci siano persone che si ostinano a interpretarli in questo modo.

un consiglio ai tuoi lettori su come fare tesoro di questo romanzo?

Consiglio di leggerlo almeno due volte. La prima per seguire la storia, la seconda per approfondire e comprendere meglio i concetti base dell’astrologia che sono li contenuti. Credo sia un libro che può essere letto da tutti. Come spiegato, l’interesse per l’universo è innato den-tro di noi e l’idea che ogni persona che si occupa di astrologia sia protetta da una guida invisibile che la ispira, rappresen-ta molto bene questo concetto. Anche la disciplina delle stelle, come tutte le cose di questo momento, è stata sfruttata per scopi commerciali ma adesso ha la possi-bilità di rinascere e di interessare solo le persone che la amano davvero.

alla luce della situazione attuale e di ciò che si dice sul 21 dicemBre 2012 della nuova consaPevolezza,

come Possiamo affrontare il camBiamento? zodeon offre un

Punto di vista sPecifico?Credo sia un segnale interessante che Zodeon esca a ridosso del cambio di co-scienza che dal 21 dicembre del prossi-mo anno interesserà tutti noi. Insieme ai cambiamenti che vedremo al di fuori di noi (per niente catastrofici) sentiremo la forza per cambiare scala di valori, spalan-cando la porta su concetti finora ritenuti sbagliati. La cosa interessante dell’oro-scopo della data del solstizio d’inverno 2012 è che contiene una configurazione astrale molto interessante. Tecnicamente si chiama yod ed è formata da tre piane-ti importanti come Giove, Saturno e Plu-tone. Ho pubblicato sul mio sito www.astroparade.it un articolo che valuta questa combinazione come un tema na-tale di nascita. Credo infatti che in quel giorno nasca una nuova coscienza e che con il movimento dei pianeti, evolva e di-venti grande come qualsiasi essere uma-no che vive sul nostro pianeta. Un seme che diventerà germoglio e poi albe-ro...

Marika barbanti

a Matteo Pavesi

Page 24: Io Come Autore 29

Il libroZodeonIl libro vuole rappresentare un nuovo modo di divulgare la materia astrologica. Forte di una lunga esperienza sul campo, l’autore parte da una storia di oggi per spiegare le radici filosofiche della disciplina degli astri. Il raccon-to si sviluppa intrecciando 4 personaggi ognuno dei quali rappresenta un elemento dello zodiaco. “Zodeon, lo spirito

degli astri” è la storia di Merco-le, un giovane uomo d’oggi che non riesce a dare un significato alla sua vita. Vicino alla trenti-na, non ancora laureato, vive in famiglia con il padre Oratio psi-canalista e mamma Vera, donna tenera e intelligente suo unico collegamento con il cuore. Mer-cole è un appassionato di corsa e questo passatempo è diventato uno strumento per oltrepassare i limiti e prendere una distanza con ciò che non ama. Tornando all’evento iniziatico, per Mer-cole arriva il giorno in cui as-siste al suicidio di un uomo; il ricordo di questa esperienza lo costringerà ad affrontare i nodi esistenziali sia con se stesso che con i suoi genitori...

Matteo Pavesi ISBN: 9788895531427Prezzo: € 4,89 eBook

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ero intervista

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Il libro

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http://medeo.it/

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eroOroscopo

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Ariete Marte si troverà nel sesto settore: la costruzione di una nuova relazione o di un progetto importante

assorbirà la tua energia. Tieni sotto controllo l’istinto a tutti i costi...

ToroMarte si troverà nel quin-to settore: sarai spesso sul palcoscenico della vita, attuerai l’attenzione

su quel che fai. Archivia il senso della misura, abbraccia nuove occasioni.

Gemelli Marte si troverà nel quar-to settore: le questioni di casa, compravendita o af-fitto saranno in primo pia-

no. Ma ci sono anche radici psicologi-che da valutare e da vivere.

Cancro Marte si troverà nel terzo settore: piccoli spostamenti, apertura di nuove prospettive, acquisizione di nuove compe-

tenze sono a portata di mano. Muoviti con passione.

Leone Marte si troverà nel secondo settore: è possibile l’apertura di una nuova prospettiva ma non pensare in grande, sono

le piccole cose che ti parleranno. Alimenta la pazienza.

Vergine Marte sarà nel tuo segno, ciò significa che vivrai eventi per rincominciare molte cose dac-capo. Il consiglio è di speri-

mentare ogni cosa senza il timore di sba-gliare.

marte in vergine dall’11 novemBre 2011 al 3 luglio 2012marte si ferma nel cielo e in un segno diverso ogni due anni e mezzo circa, questa volta tocca alla vergine segno di terra. normalmente marte resta in un segno Per circa 40 giorni quindi il suo Passaggio così lungo risulta Più incisivo dal Punto di vista simBolico. ecco un consiglio Per ogni segno :

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Bilancia Marte si troverà nel dodicesi-mo settore: i cambiamenti che vivrai saranno tutti interiori, lascia che le cose vadano come

devono. Accetta una trasformazione tem-poranea.

Scorpione Marte si troverà nell’undicesi-mo settore: devi trovare nuovi stimoli intellettuali, avviare un percorso spirituale, accettare

un cambio di ruolo. La vita interiore è in primo piano.

SagittarioMarte si troverà nel deciso set-tore: il successo o la raccolta di un risultato sono a portata di mano, prendo sul serio ogni

proposta di collaborazione. Corri verso la luce.

di Matteo Pavesi

marte in vergine dall’11 novemBre 2011 al 3 luglio 2012marte si ferma nel cielo e in un segno diverso ogni due anni e mezzo circa, questa volta tocca alla vergine segno di terra. normalmente marte resta in un segno Per circa 40 giorni quindi il suo Passaggio così lungo risulta Più incisivo dal Punto di vista simBolico. ecco un consiglio Per ogni segno :

CapricornoMarte si troverà nel nono settore: hai bisogno di rinascere e di ritrovare te stesso dopo momenti

difficili. Un cambio di città, lavoro, un viaggio all’estero potrebbero aiu-tarti molto.

Acquario Marte si troverà nell’ot-tavo: ogni cosa che acca-de nasconde un diverso significato, investi su un progetto senza chiede-

re cosa diventerà. Fortifica le radici della tua esistenza.

PesciMarte si troverà nel set-timo settore: il confronto e la collaborazione sono indispensabili, una nuo-va responsabilità profes-

sionale è possibile. Risolvi una que-stione legale.

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Sono curiosa, adesso, fino all’indi-screzione. Non per mancare di ri-spetto alle persone, ma per saper-

ne di più. Anche con lo sguardo sono curiosa, la prima vista difficilmente mi accontenta; forse per questo al cinema spesso mi di-straggo e preferisco i film lenti, dove la macchina da presa si sofferma a lungo sull’immagine. Tessere di un mosaico, stratificazioni, frammenti. Tanto mi affascinavano fin da bambina, quando preferivo ascoltare le parole e guardare i gesti degli altri oppure fissarmi su un vetro appannato, da dove spuntavano pezzi di mondo: la cima di un albero, un lampione, qualche nuvola. Potevo rimanere così per ore ad ascoltare questo corrermi intorno del-la vita e non sentivo il bisogno di dire. Avrei fatto volentieri l’archeologa per carpire i segreti e le voci della terra, prima ancora di quelli degli og-getti che nasconde. Ma era impossibile.Studio, lavoro, studio. E sempre quei frammenti, quei substrati che mi osses-sionano. Mi attrae il medioevo, pieno allora – mol-to più di adesso – di misteri, di favole e di verità da svelare.

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Autori

Roma 1947. Un giovane di 26 anni viene trovato morto all’ingresso del Verano. Sembra un suicidio e probabilmente lo è, ma l’anamopatologo che deve accertare le cause della morte rimane talmente invischiato nella storia di quello sparo, da mettere in discussione le sue stesse vicende personali. Sembra perdersi egli stesso all’interno di un mosaico che appare assurdo, tra la ricerca della verità e il sospetto, in un gioco di colori dell’animo che tocca l’angoscia, ma non risparmia l’autoironia.

il cancello Bianco

Isbn

978

-88-

9723

9-01

-7

€ 13,00

storica d’arteBilanciare lo studio con le emozioni

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Giovanna Bonasegale

Giovanna Bonasegale

Una bella cittadina umbra, Spello, ori-gini romane, fioritura medioevale. Rico-struire la storia urbanistica e viaria di questa città, unire al significato sto-rico del frammento il gusto tattile e visivo: calce, malta, pietrisco, mattoni, legno, il rosa della pietra del Subasio, dentro di loro alloggiano secoli di vita e di morte.Mi laureo in lettere, Storia dell’arte medioevale, e poi il Diploma di Specia-lizzazione. Vinco il primo concorso che faccio: direttore di museo, nelle Marche e poi a Roma. E divento sempre più curiosa. Prima sono le opere di arte moderna, dal Quat-trocento all’Ottocento, poi – finalmente – il Novecento e l’arte contemporanea. Tasselli della nostra cultura e, all’inter-no di ognuna, le tracce di una memoria, che dovrebbe essere comune: rinvii, ri-mandi ad altre opere ad altri artisti.L’opera d’arte è un testo, come di scrit-tura, con la differenza che le pagine precedenti e quelle successive non sono esplicite. Ma se ci si incuriosice, se si cercano, si trovano con una certa facili-tà, sono quasi consequenziali: gli arti-sti si guardano gli uni con gli altri, ognuno trasmette e ognuno riceve. Nell’arte non c’è l’idea di progresso e perfino le avanguardie, ormai storiche, sono cariche di novità, non di evoluzio-ne e al tempo stesso di mistero. Quando incontro l’arte contemporanea, per stu-diarla è come se tornassi al medioevo.

Queste opere a volte informi mi appas-sionano sempre di più per l’uso di una materia “altra” e il non assoggettarsi ai canoni classici di bellezza. A prima vi-sta non dicono tutto e si fanno schermo

prevalentemente della materia-colore, per generare stati d’animo, emozioni. Non riproducono la realtà, hanno una funzione estetica tout court.E così la curiosità per il testo, dipinto o scultura o installazione o altro, mi porta verso gli artisti. Visito i loro studi, riman-go affascinata o distratta, voglio analiz-zare le loro stratificazioni, pubblico le mie impressioni. Dura più di trent’anni il mio lavoro di direttore di museo, fino a quando la pubblica amministrazione in un certo senso va in pensione: il di-rettore di museo diventa un passacarte.Anche io, ormai, ho l’età per la pensione e così me ne vado.

Fare la storica dell’arte significa sa-per bilanciare lo studio con le emo-zioni, mantenere una freddezza lucida per poter esprimere un parere o un giu-dizio storico, essere pronta a una serie di indagini complesse per determina-re un’attribuzione, una datazione, una committenza. Una professione da segugio, per molti aspetti. Tutto questo porta a un accu-mulo di sensazioni, a volte inesprimibili e a mettersi continuamente in discus-sione sia in rapporto all’opera sia alla definizione che se ne dà.

Non è tanto diverso dal “mestiere di vi-vere”. Si segue una trama, un percor-so e non si sa come andrà a finire. Ma quell’accumulo di emotività e di senti-menti, di ansie, di dubbi e di energia ri-mane al di là del rapporto con le singole opere. Per analogia ho rivolto verso la mia sto-ria la curiosità e ho continuato a scrive-re. Un romanzo questa volta.

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http://medeo.it/

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eroPollicino

per non perdersi tra i libri

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“Nascere è come ricevere un mon-do intero in regalo, col sole di giorno, la luna di notte e le stelle nel cielo blu. Un mare che bagna le spiagge, foreste tanto fitte da non conoscere i propri segreti, animali meravigliosi che attraversano il paesaggio. Perché il mondo non invecchia né sbiadisce, mai. Siete voi a diventare vecchi e grigi. Finché vengono messi al mon-do bambini, il mondo è nuovo fiam-mante, esattamente come nel settimo giorno quando il Signore si riposò”.

Così parla Ariel, l’angelo senza capel-li, né palpebre né ciglia a Cecilie, una bambina ammalata di cancro, nel bel-lissimo libro “In uno specchio, in un enigma” di Jostein Gaarder.In un periodo in cui, dopo la saga degli orchi e degli elfi impegnati in un’epica battaglia che vede, puntual-mente schierate le forze del Bene e quelle del Male, dopo l’invasione di vampiri sotto ogni forma, aspetto e

latitudine, da quelli oscuri e terribili delle nebbiose selve della Transilvania a quel-li che luccicano alla luce del sole, in una stagione, l’attuale, che vede gli “angeli” apparire nel panorama letterario non più come amabili ed eteree creature, bensì tal-mente pieni di difetti da renderli, se non fosse per le ali, del tutto indistinguibili dai comuni mortali, tra tanti testi che affolla-no gli scaffali, dicevamo, ci è tornato in mente “in uno specchio, in un enigma” di Jostein Gaarder.

Niente effetti speciali in questo piccolo li-bro che ha la delicatezza di una poesia e che tocca i temi più scottanti dell’esisten-za umana: il significato della vita, la cono-scenza di sé stessi e degli altri, la gioia e il dolore, la sofferenza e la speranza.Nelle notti incantate che precedono il Na-tale, Cecilie farà conoscere all’angelo il sa-pore di un dolce alla mandorla, il freddo di una palla di neve, l’odore degli aghi di pino, insomma tutto ciò che per Ariel sono state, fino ad allora, soltanto delle paro-

IL MONDO IN REGALO

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di Pina Varriale

le senza significato. L’angelo svelerà alla bambina i misteri celesti, il senso della vita e della morte, il rapporto con Dio e l’anima.Attraverso questi dialoghi, mai noiosi, Ari-el condurrà Cecilie accompagnerà Cecilie fino all’ultimo giorno della sua esistenza terrestre e, per entrambi, l’esperienza sarà ricca e assolutamente straordinaria.

Un libro splendido, adatto a lettori di tutte le età e che consiglio soprattutto ai ragazzi, perché se è vero che leggere è, in qualche modo, un atto creativo, in quanto ci porta a colmare i “vuoti” lasciati nella trama o nel-le argomentazioni dall’Autore, ancora di più la lettura è uno strumento indispensa-bile per conoscere se stessi e la realtà che ci circonda, anche nei suoi aspetti più duri. “In uno specchio, in un enigma” non è, come potrebbe sembrare, una storia triste e che lascia l’amaro in bocca, ma al contra-rio ci restituisce la dimensione delle “pic-cole cose” e ci induce a guardare al mon-do con gli occhi stupiti di un bambino, mai stanco di ciò che gli offre la vita.

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Ho iniziato a scrivere per la passio-ne che anima la mia coscienza, la mia anima e le sue esigenze più in-

time. Il desiderio di portare su carta un mondo che mi appartiene e che, allo stesso tempo, non mi appartiene, ma che porta al pubblico sentimenti e sensazioni umani allo stato puro.

La vita ci porta davanti a bivi spesso dif-ficili da superare, soprattutto dall’ani-mo umano, perché attraverso lo stesso ci rendiamo conto di quanto valga la no-stra stessa esistenza.

La vita e l’amore, i legami affettivi, quel-li familiari, unici, indissolubili, quelli che ci vengono donati e che perdurano per la vita, racconta la storia del romanzo L’elastico viola (CIESSE Edizioni).

Una storia vera e dura, tremenda, a tratti incosciente ed emozionante, com-movente, struggente: due bambine ab-bandonate, che non hanno una famiglia vera, dovranno prendersi cura l’una dell’altra all’interno della vita di un col-legio che le separa aspramente.Due sorelline, Sara ed Elena, che impa-reranno la durezza della vita attraverso

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Autori

“Un romanzo di piuma e di piombo. La storia di un amore estremo e di un estremo dolore. La perdita dell’innocenza e il baratto con la morte”. L’intensità umana più pura e la più pura paura delle difficoltà che ne cambieranno tutto. La vita stessa, per sempre. Una storia forte e suggestiva che inviterà il pubblico a riflettere sui veri valori dell’esistenza umana e sulle coscienze di piombo che diventeranno di … “piuma”.

l’elastico violaIs

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Piume di PiomBoI legami che non scegli

Pagine 256 • € 16,00

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Patricia Daniels

Patricia Daniels

le proprie esistenze strazianti, per cer-ti aspetti assolutamente devastanti so-prattutto per una di loro. Non svelo per chi, per lasciare al pub-blico la curiosità di scoprirne l’identi-tà, ma che affronterà prove estenuanti, che riceverà abusi da parte di un padre che la riprenderà con sé solo in quelle occasioni, per poi riportarla in collegio, un padre nel quale evidentemente ave-va fiducia, nel quale credeva.

Due anime, due personaggi, due per-sone che diventeranno donne forti e allo stesso tempo, completamente di-verse e non solo per le terribili vicende accadute a ciascuna, ma anche e soprat-tutto per il carattere che ognuna matu-rerà all’interno della propria esistenza. Carattere che forgerà nel tempo il loro stesso futuro, le loro scelte, decisioni, amarezze, le loro coscienze, i loro amo-ri, le loro amicizie.

Una storia dal sapore amaro e dol-ce, allo stesso tempo. Una storia che arriverà al cuore del pubblico, perché

sa raccontare vite apparentemente di-stanti ma spesso attinenti alla realtà. Vite destinate quasi al degrado, in una società nella quale nulla ci è dovuto e tutto va conquistato duramente. Una storia che mette alla prova i suoi protagonisti e il pubblico stesso. La pro-va dei sentimenti, dei valori, delle prio-rità che restano indelebili nella mente e nella memoria di chiunque.

L’elastico viola è una storia forte e sug-gestiva che inviterà il pubblico a riflet-tere sui veri valori dell’esistenza umana e sulle coscienze di piombo che divente-ranno di… “piuma”.

Un sogno, questa pubblicazione, che mi ha permesso di esprimere sentimenti umani molto intensi e che si spera ar-rivino anche al pubblico fino all’ultima pagina. Pagina tutta da scoprire.

Il desiderio di portare su carta un mondo che mi appartiene...

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Lezioni di cinema di Emiliano Ravenna29num

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La sceneggiatura è la scrittura tecni-ca di una idea, in termine tecnico “sog-getto”, che poi dovrà essere riportata tale quale sullo schermo. Parliamo quin-di dell’adattamento di una storia inven-tata o già esistente da portare in video, dove tutto ciò che è scritto, dai perso-naggi alle ambientazioni, diventa rea-le. La storia nasce da un qualcosa che si vuole raccontare, che può essere di qualunque tipo, dalla fantasia alla real-tà, documentario ecc. Molti confondono le sceneggiature con i romanzi, il che è sbagliato per via del diverso linguag-gio e forme tecniche di scrittura. Non è vero, come molti sostengono, che non cambia nulla perché nei romanzi abbia-mo i capitoli e in un film le scene, se vogliamo portare un romanzo in video dobbiamo senz’altro fare un adattamen-to cinematografico e scrivere la sceneg-giatura del romanzo.

Quando la si scrive, che sia originale (inteso come inedita) o meno, bisogna essere il più dettagliati possibile, evi-tando giri strani per far capire concetti

Lezioni di cinema di Emiliano Ravenna

aPPunti sulla sceneggiatura emiliano ravenna è un regista di eventi da alcuni anni attivo anche in camPo cinematografico come sceneggiatore, con diversi contriButi a registi italiani oltre ad essere egli stesso autore di cortometraggi.

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Lezioni di cinema di Emiliano Ravenna

o quant’altro a meno che la storia non lo richieda di per sè.

La sostanza di una sceneggiatura non è altro che un inseguimento di soggetti verso qualcuno o qualcosa, un percorso nel quale uno o più personaggi dovran-no cercare di raggiungere un obiettivo. Nel cammino verso l’obiettivo troveran-no ostacoli che comprometteranno il suo raggiungimento.

Sulla carta di una sceneggiatura sono scritti tutti i particolari, a partire dall’i-nizio di ogni scena dove è specificato il luogo, se la scena avviene all’esterno o all’interno dello stesso luogo e in quale posizione della giornata è ambientata l’azione, ad esempio: Scena 1: “Esterno stazione/mattina piovosa”.

per poi andare a descrivere quello che succede ovvero l’azione eseguita dai personaggi.

Una normale sceneggiatura cinema-tografica ha in media 90/120 pagine (ogni pagina equivale a circa 1 minuto) ed è composta da: • Parte iniziale: dove descriviamo le ambientazioni, i perso-naggi e accenniamo ciò che i protagoni-sti dovranno successivamente affronta-re. • Parte centrale: dove i personaggi affrontano la situazione portante del film. • Parte finale: dove la situazione nella quale abbiamo avviato i personag-gi viene risolta (o meno) e dove rispon-diamo a domande di sotto trame che ab-biamo posto durante il racconto.

Bisogna tener conto che stiamo scri-vendo un film e quindi dobbiamo intri-gare lo spettatore per farlo rimanere attento. Questo si ottiene cercando di far affezionare il pubblico ai personag-gi e generando cose che riportino del-le conseguenze. In ogni scena bisogna

portare lo spettatore a chiedersi cosa accadrà nelle scene successive, mante-nendo così un ritmo e una attenzione costante. Il tutto con delle regole cine-matografiche, ad esempio alla pagina 15 circa dobbiamo sempre far accade-re qualcosa di interessante, per poi ar-rivare al colpo di scena che dovrebbe arrivare all’incirca alla pagina 30.

Far accadere qualcosa di interessan-te intorno al quindicesimo minuto non significa che durante i primi minuti non succede niente e al quindicesimo succede l’inverosimile. Devono sem-pre accadere delle cose in crescendo e intorno alla quindicesima pagina deve succedere qualcosa che inizi a dare una certa impronta al racconto.

Dobbiamo, inoltre descrivere i per-sonaggi e i loro caratteri mediante si-tuazioni. Tutto deve risultare naturale e non forzato, farli muovere e intrec-ciare tra loro, ma soprattutto portare i personaggi a decidere su varie alter-native, direttamente o indirettamente, su qualcosa di “critico” per loro stes-si. Questa è più o meno la base per scrivere una sceneggiatura; poi ci sono molte altre regole da seguire, che però vedremo nelle prossime puntate.

È consigliabile scrivere una sceneg-giatura al presente, cioè come se stes-se accadendo tutto mentre la si legge. Questo serve per coinvolgere maggior-mente chi ne prende visione, facendolo entrare nel vivo delle situazioni.

La descrizione dei personaggi si ot-tiene facendo compiere della azioni precise; ad esempio non diciamo conti-nuamente “Luigi è una persona indeci-sionista”, ma lo facciamo notare nelle

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Lezioni di cinema di Emiliano Ravenna

azioni che lui svolgerà, magari metten-dolo in alcune situazioni dove l’ottanta per cento delle decisioni, anche quelle banali, le prendono la sua fidanzata, i suoi amici o i suoi genitori. Se vogliamo dire che è un amante della musica pop, potremmo creare una scena all’inter-no della sua camera, dove troveremo i muri completamente ricoperti di poster di cantanti pop, e in pochi secondi ab-biamo svelato una sua preferenza mu-sicale.

“A Luigi piacciono molto gli animali”: anche qua potremmo mettere delle sce-ne dove appena svegliato dà da mangia-re ai suoi pesci per poi continuare con il suo gatto e il suo cane, abbiamo così dato una particolarità al personaggio.

Tornando all’adattamento invece dob-biamo tenere presente che la scrittura di un romanzo non può essere riporta-ta tale quale sullo schermo per via del diverso linguaggio che opera il cinema;

di conseguenza molte cose non possono essere riportate sullo schermo per esi-genze di tempi cinematografici, a parte in rari casi. Molti dettagli e descrizioni presenti nel romanzo devono accadere tramite dialoghi e azione; in video tutto accade in modo molto più esplicito che in un romanzo.

Quindi prenderemo il romanzo, lo analizzeremo e valuteremo cosa inseri-re o meno e se sarà più efficace mettere alcune scene prima o dopo altre, senza stravolgere la storia ma seguendo sem-pre un filo logico cinematografico. Mi capita spesso di trovarmi in mezzo a per-sone curiose che vogliono sapere di più su questa arte (nello specifico la setti-ma); ritengo che anche in questo caso il miglior modo per raccontare come può nascere una sceneggiatura sia partendo dallo schema base che gli sceneggiatori adattano a seconda dei propri pareri e propri stili...

... continua su www.iocome.itScarica il pdf

gratuito!

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Marcello Appignani plays Coevica, la

prima colonna sonora composta per un romanzo italiano.

( Romanzo Coeva, edito dalla Bastogi, di Maria Pia Carlucci, Maurizio Verdiani, Fiorella Corbi con la collaborazione di

Stefano Capecchi)

In anteprima concerto di

presentazione

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mer

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appuntamenti

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23NO-VEM-BRE

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InformazioniMercoledì, 23 Novembre alle 21,00

Presso Libreria AltroquandoVia del Governo Vecchio, 82/83

(Piazza Pasquino)(p.za Navona), Roma 00186 ITALY

ingresso LiberoVi aspettiamo numerosi

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Si ringrazia per la collaborazione alle rubriche: Patrizia Bellinelli; Elisa Visconti, La Bottega Editoriale, Elena Ossella.

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