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StileTV - Tribuna Stampa Marzo Aprile 2010

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Detto con Stile

on oltre 125mila accessiweb singoli, Rai per unanotte è stata la trasmissio-ne più vista della storia,

su Internet, in Italia. Anche StileTVha contribuito a questo incredibile ri-sultato, registrando oltre 5mila visitee ricevendo numerosi elogi da partedegli utenti per la qualità e la fluiditàdelle immagini, trasmesse in direttastreaming con una risoluzione mi-gliore rispetto alla maggior parte deiportali e delle web-tv autorizzate allamessa in onda, grazie alla potenza edaffidabilità delle connessioni Internetdi Convergenze Spa, di cui il nostronetwork dispone. I complimenti cheabbiamo ricevuto direttamente dalla

redazione di Annozero,invece, ci pregiamocondividerli con tutti inostri affezionati Letto-ri e Telespettatori. An-che noi di StileTV sia-mo convinti che l’infor-mazione non si può in-terrompere, la stampadeve essere libera. Perquesto, abbiamo decisodi trasmettere Rai peruna notte, sposandol’iniziativa mediaticaorganizzata dalla Fede-razione Nazionale del-la Stampa Italiana edall’USIGRAI, che harappresentato una sor-ta di sciopero biancoper la difesa della liber-

Annozero e Raiperunanotte,StileTV cresce per Voi

di ALFONSO STILE

direttore responsabile

[email protected]

tà di stampa. L’evento del 25 marzoscorso al Paladozza di Bologna, è sta-ta una grande risposta allo stop im-posto ai talk show dal Cda della Raiin occasione delle Regionali 2010. Èdoveroso ricordare i numerosi ospitiche, nell’occasione, hanno espressoil proprio pensiero, in forma libera edemocratica: Giovanni Floris, MarcoTravaglio, Daniele Luttazzi, RobertoBenigni, Mario Monicelli, GilloDorfles, Gad Lerner, Emilio Fede,Sabina Guzzanti, Riccardo Iacona,Antonio Cornacchione, Teresa De Sio,Elio e le Storie Tese, Milena Gabanelli,Giulia Innocenzi, Trio Medusa,Morgan, Nicola Piovani, NormaRangeri, Filippo Rossi, Barbara Ser-ra, Vauro e Antonello Venditti.La messa in onda integrale di Rai peruna notte sul nostro network è stataautorizzata dallo staff tecnico diAnnozero e dalla FNSI: StileTV è sta-ta l’unica emittente della provinciadi Salerno a trasmettere l’evento indiretta streaming su web, un’altrasoddisfazione che condividiamo contutti Voi e che non è passata inosser-vata al dott. Santoro, il quale ci ha poiinvitati ed ospitati negli studi RaiDueper assistere ad Annozero dal vivo.Ringrazio l’ing. Rosario Pingaro, suamoglie Antonietta, tutto lo staffConvergenze, il nostro responsabile tec-nico Ivan De Rosa e la nostra redattri-ce web Angela De Rosa per l’impecca-bile professionalità dimostrata nella re-alizzazione di un collegamento cosìprestigioso per la nostra emittente.

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l’Editorialerosso

“Alle

Regionali,Berlusconi

sperava nel“cappotto”,

che invecenon c’è stato.

Fidarsi delCavaliere

la gravecolpa di Fini

tando ai dati delle elezio-ni europee di un anno fa,il centrosinistra avrebbedovuto vincere solo in due

regioni, Toscana ed Emilia Romagna,tradizionali ed inespugnabili roccafor-ti. Invece, è andata diversamente e, perpoco, il centrodestra non è stato battu-to in Piemonte (8.000 voti in meno) enel Lazio, seppur la competizione siastata falsata dall’assenza, dovutaesclusivamente a puerili responsabi-lità dei vertici, della lista del Pdl nellaprovincia di Roma.Berlusconi, seppur nascondendoloabilmente, si aspettava molto di più daquesta tornata elettorale. Voleva e pre-tendeva il suo plebiscito, quello chepotesse definitivamente legittimarlonei confronti di tutto ciò che gli è acca-duto in questi ultimi 15 mesi: scontriistituzionali con la Magistratura e laSuprema Corte, difficoltà interne alpartito, scandali che lo hanno vistoprotagonista anche della cronaca rosa.Cercava l’investitura, insomma. Quel-la vittoria netta che lo avrebbe lancia-to indisturbato verso l’annunciata“stagione delle riforme”. Ma il cappot-to non c’è stato. E, soprattutto, non eraprevisto l’exploit clamoroso dellaLega, che ormai ha ribaltato e messoseriamente in discussione gli equilibriinterni alla maggioranza di governo.Solo rispetto ad un anno fa, il partitodi Bossi è passato dal 15% a rappre-sentare un terzo dei voti della coali-zione. La Lega ha due presidenti diRegione (Veneto e Piemonte) e gover-na da sola, con il Pdl all’opposizione,in nove province del Nord. Particolari

La vittoria di Pirro

A cura di

CARMINE CARAMANTE

tutt’altro che da sottovalutare, che ileghisti metteranno sul piatto per fareulteriori pressioni e per ottenere quel“federalismo reale” sognato da alme-no 15 anni. Ma Bossi e i suoi sodalinon hanno fatto i conti con GianfrancoFini, il co-fondatore del Pdl, un uomopolitico che, seppur faticosamente edin modo confuso, sta cercando di usci-re da un isolamento nel quale si è tro-vato per una sua grave colpa: quelladi essersi fidato di Berlusconi. UnaDirezione Nazionale, alla quale abbia-mo potuto assistere in diretta tv, che ciha divertito non poco. Una vera e pro-pria sit-comedy: sguardi tesi, sorrisi bef-fardi, dita puntate contro l’altro e pa-role ai limiti della censura. Ma, questavolta, avevano deciso di andare inpubblica piazza, e non credo inconsa-pevolmente, bensì per un preciso dise-gno, quello di mettere Fini in minoran-za in mondovisione, punire il ribelledimostrandogli di non avere nulla inmano, pochi seguaci destinati alladiaspora. Ma non è e non sarà così. Inumeri non tornano. I finiani parlanodi votazione truccata, con Verdini checontava anche gli assenti. Di sicuro, ilquadro si sta facendo sempre più chia-ro. Il Presidente della Camera non pun-ta a mettere il governo in ginocchio, néa creare una corrente. Ha solo fattocapire che ha un gruppo (si parla dicirca 50 tra deputati e senatori), che louserà in Parlamento e nel partito e checercherà di farlo crescere per un obiet-tivo a medio-lungo termine: le Politi-che del 2013, alle quali, grazie a tuttociò, punta ad ottenere la candidaturaa Premier del centrodestra.

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Cortina di Farro

Caldoro, il presidentedella porta accanto

A cura di

LUCIANO FARRO

tefano Caldoro è il nuovoGovernatore della RegioneCampania. Ha battuto ilsindaco di Salerno, Vin-

cenzo De Luca, abbastanza nettamen-te, anche se a quest’ultimo va ricono-sciuta la capacità di essersi saputo im-porre all’interno del Pd: la sua candi-datura gli apre, di diritto, la strada allaleadership campana. Caldoro, per chiha avuto modo di conoscerlo, è il clas-sico politico che non ti mette in imba-razzo; impatta con la gente con sempli-cità, quasi a dare ragione al suo voltodai tratti somatici “del bravo ragazzo”.Eppure è un politico quasi di lungo cor-so e la sua esperienza amministrativa èdi tutto rispetto.Consigliere regionale della Campania,deputato, sottosegretario e ministro, ol-tre che leader del Nuovo Psi, rappre-sentano un curriculum che dovrebbe fardi lui un timoniere tale da garantire unabuona navigazione alla guida dellaRegione Campania. Il buco della Sani-tà e il riequilibrio di bilancio, oltre alrilancio dell’immagine della Campanianel mondo, rappresentano obiettivi im-prescindibili e dai quali dipenderà ilfuturo della coalizione. A proposito dicoalizione, Caldoro è il secondo presi-dente di centro-destra che approda allaguida della Regione Campania; l’altrofu Rastrelli nel 1995 e la sua esperien-za si frantumò contro “la stagione deiribaltoni” inaugurata da Mastella. L’al-tro vincitore, morale e materiale, è il pre-

sidente della Provincia, EdmondoCirielli, che batte il Ministro MaraCarfagna 4-0. Sic! I quattro consiglieriregionali eletti in provincia di Salernoche hanno appoggiato Caldoro, ossiaAlberico Gambino, Giovanni Baldi, EvaLondo e Giovanni Fortunato (il quintoè Cobellis dell’Udc) sono tutti espres-sione di Cirielli, mentre alla MinistraCarfagna non resta che consolarsi conla sua elezione a Napoli... dove, eviden-temente, è “stata bene appoggiata” vi-sti i risultati fallimentari di Salerno.A Cirielli spetta, dunque, indicare l’As-sessore salernitano in Giunta conCaldoro e, quasi certamente, sarà Gio-vanni Romano, sindaco di Mercato SanSeverino, già indicato in campagna elet-torale unanimemente dalla componen-te di Cirielli. Romano rappresenta lapunta di diamante del centro-destrasalernitano, essendo riconosciuto il suoalto senso del dovere, moralità, etica ecapacità amministrativa, in definitiva,una vera risorsa per il territoriosalernitano.L’augurio, prescindendo da vincitori evinti, è quello di togliere alla Campanial’etichetta di Regione-spazzatura,dove la camorra presidia e controllatutto (secondo Saviano), per far capireche non è questa, bensì è fatta di gented’ingegno e laboriosa, dove il patrimo-nio culturale e delle bellezze naturali èunico al mondo. Maggioranza e oppo-sizione mettetecela tutta, risolleviamola nostra bella Regione!

“Vittoria nettasu De Luca,e Cirielli battela Carfagna...Ora bisognarisollevarel’immaginedella RegioneCampania

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embrava impossibile, nes-suno lo avrebbe mai osa-to immaginare. Invece, èsuccesso davvero. Preci-

samente il 29 marzo scorso, data incui StileTV ha organizzato e trasmes-so, in diretta streaming su web, unoSpeciale per seguire l’esito delle ele-zioni Regionali, in tempo reale, e com-mentare i risultati con i principaliesponenti politici del territorio.Ad onorarci con la loro partecipazio-ne, anche il sindaco di Capaccio, Pa-squale Marino, e l’assessore provin-ciale all’Agricoltura, Mario Miano,fino a quel momento “nemici dichia-rati”, più volte beccatisi in passato esoprattutto nel corso delle ultime Pro-vinciali, dove dai vari palchi allestitiper i comizi, si sono apostrofati a vi-cenda con epiteti non propriamentedelicati (palazzinaro uno, castagnaro l’al-tro). E così, anche nei nostri studi, erainiziato l’ennesimo velenoso botta erisposta, a distanza, tra i due: il primoad accomodarsi è il Sindaco perantonomasia di Capaccio, subito so-pra le righe senza peli sulla lingua. Poiarriva l’alfiere di Cirielli nel Cilento,che replica piccato per le rime senzaesitare un secondo.Parole grosse che lasciano presagireuna feroce polemica quando, i due, siritrovano faccia a faccia davanti allenostre telecamere: in quel momento, icontatti online al nostro portale (regi-strati per noi da Convergenze Spa) ar-rivano alle stelle. Nessuno vuol per-dersi lo Scontro tra Titani. Che, pun-tualmente avviene. Il battibecco è sot-tile, poi diretto, infine aspro e dai toni

Marino-Miano, pace fatta in diretta su StileTV

ESCLUSIVA

A cura di

ALFONSO STILE

offensivi. E degenera. A quel punto,nelle vesti di direttore-conduttore mivedo costretto a prendere in mano lasituazione, riportare la calma e ricor-dare ai presenti che lo spirito di StileTVè un altro, ovvero quello di creare oc-casioni utili ad alzare il livello del di-battito e del confronto, in maniera de-mocratica, per offrire ai telespettatoriesempi e segnali positivi, dando voceai protagonisti locali di ogni ambito.Così, invoco una stretta di mano indiretta tra i due, l’occasione per mette-re una pietra sul passato, accantonarel’astio e riprendere un dialogo perso-nale ed istituzionale che può solo gio-vare alla nostra comunità. Marino eMiano acconsentono: le parole si ad-

IL MIRACOLODI STILETV

L’assessore provincialeMario Miano abbraccia

il sindaco Pasquale Marinodurante la cerimoniad’inaugurazione della

Festa del Carciofo

dolciscono, entrambi rievocano trascorsiintrisi di stima reciproca, la storia del-le loro famiglie, il rispettivo amore perla politica e il territorio. Ed arriva lastretta di mano, tra gli applausi, a sug-gellare finalmente una pace in cui nes-suno credeva. Un mese dopo, all’inau-gurazione della Festa del Carciofo diGromola, i due addirittura si elogianoed abbracciano a vicenda: senza quel-la stretta di mano, non sarebbe mai ac-caduto. Di questo ne sono certo e fie-ro. Ringrazio Pasquale e Mario peraver dimostrato, attraverso il loro ge-sto, di aver compreso realmente chela gente è stufa di vedere liti e risseverbali. Insieme, hanno firmato il ma-nifesto più bello. Ora, avanti così.

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Lonardo Mastella, Conte e Gambino: tre spine per Caldoro

IL PROBLEMA

nalizzare il netto succes-so di Stefano Caldoro allerecenti Regionali è la sem-plice cronaca di un trion-

fo annunciato. L’esito delle urne nonha fatto altro che confermare le proie-zioni della vigilia, e il centrodestra hapotuto così festeggiare un’affermazio-ne limpida, travolgendo il poveroVincenzo De Luca (agnello sacrifica-le di un centrosinistra disgregato) espezzando l’egemonia della criccaBassolino-Valiante dopo dieci anni.Nonostante le polemiche sui presun-ti “legami pericolosi” del coordinato-re regionale del Pdl Nicola Cosentinocon il clan dei Casalesi, la gente havotato convinta Caldoro, seconda scel-ta per rinuncia dello stesso Cosentinoma non per questo da meno. In fondo,non tutti i mali vengono per nuocere. Ilnuovo Governatore della Campania,infatti, ha sciorinato grandi qualità di-plomatiche oltre ad una notevole ca-pacità di saper interagire con cittadi-ni e alleati grazie ad un aplomb da per-fetto gentleman. Inoltre, ostentando uncurriculum professionale e politicoeccellente, oltre ad una fedina penalelimpida come la sua vittoria, risultaalquanto credibile. Pertanto, nono-stante alcune ombre e certi processidella magistratura in corso, ci correl’obbligo di dare fiducia a Caldoro ealla sua squadra, nella speranza chepossa realmente condurre la nostra

A cura di

ALFONSO STILE

regione fuori dal tunnel, risanando lasanità, rilanciando il turismo, favo-rendo l’occupazione e assicurando lalegalità. Già... legalità. Al riguardo sipone un interrogativo evidente: comesi comporterà il nuovo Presidente neiconfronti degli eletti Roberto Conte,Alberico Gambino e Sandra LonardoMastella?Su Conte (ex Pd), primo e unico elettonella lista Alleanza di Popolo con10.460 voti, pende una condanna inprimo grado a 2 anni e 8 mesi di re-clusione per concorso esterno in as-sociazione camorristica (la ministraCarfagna ha già chiesto la sua “te-sta”); Gambino (ben 27.194 preferen-ze per lui), condannato in primo gra-do per peculato ad 1 anno e 6 mesi(pena sospesa grazie all’indulto), èstato recentemente anche indagato perlottizzazione abusiva nella sua Paga-ni dalla procura della Repubblica diNocera; per la moglie di ClementeMastella (10.940 voti), vige addirittu-ra il divieto di dimora in Campaniaper l’inchiesta condotta dalla Direzio-ne distrettuale antimafia di Napoliche la vede indagata (insieme ad al-tre 63 persone) per presunti episodi

UNA POLTRONAPER DUE

Il nuovoGovernatore

della Campania,Stefano Caldoro,

con il suo mentoreNicola Cosentino

di corruzione e concussione di espo-nenti dell’Udeur.Dopo lo champagne, arriverà dunqueil veleno per Caldoro? Riposti i calici,infatti, dovrà nominare la nuovaGiunta regionale. Staremo a vedere.Intanto, tra i nomi dei papabili asses-sori, circolano quelli di GiovanniLettieri (presidente dell’Unione Indu-striali di Napoli), Massimo Grimaldi(fedelissimo di Caldoro a Caserta),Pasquale Sommese (Udc), ArmandoCesaro (figlio del presidente dellaProvincia di Napoli, Luigi, e dirigen-te nazionale dei giovani del Pdl), VitoAmendolara (direttore Coldiretti),Ermanno Russo (alle Attività Produt-tive), Fulvio Martusciello (Personale)e la consigliera provinciale FrancescaDe Pascale (l’ex valletta televisiva do-vrebbe vedersela con Giovanni Ro-mano, attuale assessore provinciale,per la delega all’Ambiente).Sulla poltrona di presidente del Con-siglio regionale, infine, potrebbe ac-comodarsi Alessandra Mussolini.

Ecco tutti i nomi deipapabili assessori

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CAPACCIO PAESTUM

PASQUALE MARINO HA GIÀ ANNUNCIATO LAPROPRIA RICANDIDATURA NEL 2012. E GLI ALTRI?

Chi pensa di fare il

SINDACO?L’attuale primo cittadinodi Capaccio Paestum è il

più votato della storia.Batterlo sarà un’impresa

proibitiva. Per tutti.Italo Voza,

Paolo Paolino,Vincenzo Patella,

Pasquale Quaglia,Vincenzo Di Lucia,

Nicola Ragni,Gaetano Fasolino,

Vincenzo Sica,Franco Sica,

Roberto Ciuccioe Lorenzo Tarallo:

questi i nomi dei possibili“aspiranti” sindaci.

Qualcuno è già all’opera,molti non lo diranno mai.

Per ora.

el corso degli ultimi Con-sigli comunali, PasqualeMarino lo ha anticipato eribadito più volte, senza

usare mezzi termini: alle prossime ele-zioni del 2012 sarà ancora in pista,sarà di nuovo lui il candidato forte delcentrosinistra a Capaccio Paestum.Una mossa da navigato uomo politico,con la quale il primo cittadinocapaccese non solo ha dato un segnaleforte alla sua maggioranza, ma anchebruciato tutti sul tempo mettendo inguardia gli aspiranti rivali ed in rigagli uomini che lo affiancano.L’annuncio della sua riproposizione asindaco, con così largo anticipo, rap-presenta il più efficace dei modi per ser-rare i ranghi della sua Amministrazio-ne e dimostrare solidità ad una mino-ranza consiliare che, con un manifestoa settimana, s’ingegna nel seminarezizzania per incrinare l’attuale stabili-tà e credibilità governativa nella spe-ranza di andare alle urne prima delprevisto (cosa molto difficile). Non solo:Marino, con il suo arrocco, potrà d’orain avanti misurare, sull’attuale scac-chiera politica, la fiducia dei suoi fede-lissimi e stanare possibili falsi alleati oinfimi doppiogiochisti, costringendogli indiani ad uscire allo scoperto.Dunque, chi vorrà puntare alla massi-ma carica cittadina, tra due anni dovràmisurarsi con Pasquale Marino, il Sin-daco per antonomasia della città dei

A cura di

ALFONSO STILE

Templi, l’uomo più votato della storiadel nostro comune, capace di vincere,con ampi margini, ogni volta che si ècandidato, portando sempre a termineil proprio mandato. E gli altri? Chi, oggi,sta pensando di sfidare il campione?Vista la lontananza dell’appuntamen-to elettorale, è azzardato fare nomi epronostici. Ci sono, però, “voci di cor-ridoio” che girano in città, così comeriunioni sottaciute, incontri clandesti-ni, prenotazioni di candidati da inse-rire nelle liste ed ambizioni di potereassoluto che affiorano, incontrollabili,in diversi esponenti politici locali.Molti sono già all’opera: alcuni lo con-fermeranno presto pubblicamente,qualcuno continuerà a navigaresott’acqua, altri non lo diranno mai.Per ora. Così, proviamo a farlo noi...

PAOLO PAOLINOOgni volta che c’è da mettere schedenelle urne, lui si candida a sindaco. IlPuc non è proprio come lo sognavanelle sue pubblicazioni, cosa che nondigerisce manifestando il mal di pan-cia con mirate sortite sui giornali de-nuncianti il presunto dissesto econo-mico dell’ente civico. A Paolo coman-dare piace, ubbidire molto meno. Anziper niente. Il suo nome è sinonimo dicompetenza e profonda conoscenzadella macchina burocratica, ma coltempo è finito in saldi e quindi a dispo-sizione del miglior offerente che an-

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drà a bussare alla sua porta. E lui saràfelice di aprirgli, chiunque sia.

ITALO VOZAÈ l’unico degli aspiranti ad aspettareche siano gli altri a proporlo come sin-daco. Dicono che, quella davanti alristorante Nettuno, sia diventata unaprocessione: ogni giorno va qualcu-no a chiedergli che intenzioni abbia,con la smania di schierarsi con lui. Equesto ha messo Italo a pensare. Ingrande. Forse non si candiderebbe maicontro Marino (nel centrosinistra).Ecco perché Alberico Gambino si èfatto dare il numero del Nettuno dauno di famiglia, Raffaele Barlotti. Nonper prenotare un tavolo, ovviamente.

PASQUALE QUAGLIAFarà di testa sua nel centrodestra, chie-dendo all’amico Gambino il conto delsostegno datogli alle Regionali, cioè l’in-vestitura ufficiale di candidato a sin-daco del Pdl. E Gambino, a quel punto,non potrà tirarsi indietro (uhmm...) perevitare di dimostrare che non conta nul-la nel partito. Magari ne parlerannodavanti ad una pizza, al Nettuno...Una cosa è certa: nessuno potrà placa-re la fame di rivalsa di Pasquale Qua-glia dopo la defenestrazione subita alConsorzio. Ponte Barizzo è con lui.

VINCENZO PATELLAPer chi non lo avesse ancora capito, lasua recente candidatura alle Regionaliè stata in realtà un test per il 2012, utilea misurare il proprio appeal elettorale,la portata del suo bacino di voti ed ariprendere confidenza con i cittadiniche aspira a governare. Di recente, in-fatti, lo si vede più spesso in giro e piùpresente agli appuntamenti di spiccosul territorio: le ambizioni hanno bi-sogno di riscontri diretti.

VINCENZO DI LUCIAQuattro volte candidato al Consigliocomunale, quattro volte eletto (con pa-recchi voti). Due candidature alla Bcc,due successi. Insomma, uscire dallapropria Oasi e puntare su se stesso alprossimo giro è diventata più di unaconvinzione per lui. Corteggiato a lun-

go e quasi sedotto dall’Udc, potrebberappresentare l’uomo della concordianella coalizione di centrodestra. Non èun ferrato oratore essendo schivo, maè un aspetto superabile se metterà incampo fatti e non parole. Le famigliepiù influenti di Paestum saranno felicidi sostenerlo, con la scontata investitu-ra dell’assessore provinciale MarioMiano a rafforzare le sue credenziali.Tutto questo potrebbe far di lui un av-versario da non sottovalutare. Se incampo scenderà Italo Voza, però, lecarte in tavola cambieranno per l’Udc,maestra nel captare i venti...

NICOLA RAGNITra la stesura di un manifesto e l’al-tro contro l’Amministrazione (è di-ventato ormai il suo hobby preferito),sta seriamente pensando di voler fareil sindaco. L’idea gli piace da matti enon lo fa dormire la notte. Così purelui ha chiesto asilo politico all’Udc,preoccupandosi che i suoi seguaciFranco Longo e Maria Vicidomini loseguissero. Nick è uno che le carte co-munali le sa leggere. E pure scrivere.A molti non risulta simpatico, ma sec’è riuscito Pietro Desimone a fare ilsindaco, allora tutto è possibile.

VINCENZO SICANella clinica per rifugiati politicidell’Udc si è ricoverato pure lui. Hachiesto un letto a Mario Miano, che gliha subito fatto la radiografia. Dopo unlungo peregrinare, il dottore diBorgonuovo è ora fiducioso di aver tro-vato il partito che gli possa offrire unaseconda chance, mettendo sul tavolo ivoti presi alle Provinciali a testimo-nianza che ha ancora tanti elettori, pa-zienti e libretti su cui poter contare. Dicedi avere fatto tesoro degli errori del pas-sato e di avere la diagnosi giusta percurare il Comune. Prima, però, dovràmettersi in fila e convincere il prima-rio De Mita, al quale si presenterà conla ricetta e la raccomandazione di uncaro amico (medico): Luigi Cobellis.

GAETANO FASOLINOL’ex senatore e deputato, sotto sotto,sta passando al setaccio i “suoi”. Lon-

tano dal potere non riesce proprio astare, così gli è rivenuta voglia di fareil sindaco. Vuol tornare a “contare”qualcosa a Capaccio, e non c’è pensio-ne dorata che possa compensare que-sto sfizio. Per essere di nuovo Re nelmazzo di carte (anche Fante gli andreb-be di lusso...), sa bene quali tasti tocca-re. Come un pianista.

FRANCO SICAFare il sindaco è un’ipotesi che piùche tentarlo, lo incuriosisce . Attual-mente, è l’unico esponente del Pdl adabbozzare un’opposizione partiticaal di fuori del Consiglio comunale.Nonostante ciò, potrebbe essere fati-coso mettere d’accordo tutto ilcentrodestra sul suo nome: solo l’in-tervento di Eva Longo, in tal senso,potrebbe aiutarlo nell’ardua impresa.

LORENZO TARALLOLui e Marino sono una cosa sola, per cari-tà. Non tradirebbe il Sindaco per nullaal mondo. E non lo farà. Ma Lorenzo,nella sua mente, riconta i tanti voti cheporta al Pd ogni volta. Ed un pensierinopiù ardito, spesso, lo fa. Crede che siagiunta l’ora di chiedere al partito di aiu-tare lui, sennò “Fino a quando dovrò fare ilgregario?” continuerà a ripetersi insof-ferente. È questo a frustarlo, ma deve pri-ma chiedere a Valiante cosa è bene perlui (cioè rassegnarsi visto che Marinoè candidato). Ecco perché aveva tantosperato di far accomodare l’amico Pa-squale a Palazzo Sant’Agostino, così luiavrebbe fatto più il sindaco che il vice.

ROBERTO CIUCCIOIl superassessore resterà tale fino al 2012,servendo il Sindaco e pronto a correreancora con lui. Pare che da destra eperfino la Carfagna, però, s’informi-no spesso sul canuto Roberto. Del re-sto, non è mica colpa sua se i voti chetiene in cassaforte fanno gola. Anche icalciatori in grado di fare la differenzahanno richieste continue: ecco, Ciuccioè uno che può farti vincere la partita.Per questo gli fanno la corte. Cosa po-trebbe mettere in campo, e mettersi intesta, se gli proponessero di fare il ca-pitano della squadra?

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l Consiglio comunale diCapaccio Paestum ha ap-provato le indicazionioperative per la redazione

del Piano Attuativo di Utilizzo dellaFascia Costiera (Piano Spiaggia). Gliindirizzi sono scaturiti dalle determi-nazioni della maggioranza, esplicitatein riunioni ufficiali con il tecnico in-caricato, e dal dibattito emerso in Con-siglio comunale in occasione dell’ap-provazione della delibera con la qua-le si è dato mandato all’ing. RenatoCristiano di predisporre il piano defi-nitivo. Gli elementi sostanziali conte-nuti nella delibera di indirizzo sonolegati al potenziamento della passeg-giata pedonale sul fronte mare, alla re-lativa carreggiata e alla possibilità diprevedere piazze e slarghi da inserireal termine di ogni spartifuoco in dire-zione del mare. Inoltre, è prevista unanuova mobilità e l’aumento delle viedi accesso all’arenile. Rispetto all’in-sediamento di nuovi stabilimenti bal-neari, si è dato mandato al tecnico diprevedere un cospicuo incremento dinuove concessioni che il Comune met-terà a bando dopo l’approvazione de-finitiva del Piano Spiaggia.Buone notizie anche sul frontefinanziamenti. La Regione Campania

Pioggia di euro su Capaccio Inoltre, via libera della Regione Campania al finanziamento del Piano Strategico TIL “Magna Graecia” ed al PIF “Piana del Sele”

ATTUALITÀ

ha approvato il Piano Strategico per laValorizzazione dei Beni Culturali“Magna Graecia”, presentato dal Ta-volo Istituzionale Locale (TIL), rappre-sentato dal Comune di Agropoli, inqualità di capofila, e costituito dai Co-muni di Capaccio Paestum, Albanella,Altavilla Silentina, Giungano,Roccadaspide, Trentinara, Ascea,Casalvelino, Castel San Lorenzo,Laureana Cilento, Torchiara, dal Par-co Nazionale del Cilento e Vallo diDiano e dalla Direzione Regionale deiBeni Culturali e Paesaggistici dellaCampania. Il TIL ‘Magna Graecia’, fi-nanziato complessivi 10 milioni dieuro, è lo strumento attraverso il qualesi procederà a valorizzare il patrimo-nio culturale e naturalistico del terri-torio. “Ringrazio tutti i Comuni e gli entiche sono parte attiva di questo progettointegrato - ha spiegato il Sindaco diCapaccio, Pasquale Marino - per la pri-ma volta, il territorio fa davvero sistemae si propone per una pianificazione e pro-gettazione sinergica che darà di sicuro irisultati sperati. Questo finanziamentorappresenta un punto di partenza dal qua-le iniziare un cammino finalizzato ad unavalorizzazione del sistema turistico e cul-turale del nostro comprensorio. Infine, micorre l’obbligo di riconoscere alla miasquadra amministrativa e, in particolare,ai miei giovani consiglieri, la lungimi-ranza e la capacità di guardare al futuro,mettendo insieme più Comuni in modo

Dalla REDAZIONEda giungere rapidamente al risultato”.La Giunta regionale della Campaniaha approvato anche la graduatoriaprovvisoria dei progetti ammissibilia finanziamento relativi al PSR 2007/2013 – Progetti Integrati di Filiera(PIF). Tra questi, il progetto denomi-nato “Filiera Ortofrutticola Piana delSele”, è stato ritenuto ammissibile afinanziamento ed inserito al 1° postodella graduatoria provvisoria: il Co-mune di Capaccio Paestum saràbeneficiario di oltre 1,5 milioni di europer i seguenti interventi:- Euro 300mila per il potenziamentodell’acquedotto comunale;- Euro 410mila per la sistemazionedella strada rurale Via Case Bruciate;- Euro 430mila per la sistemazionedella strada rurale Via Vignone;- Euro 420mila per la sistemazionedella strada rurale Torricelle.“In queste settimane stiamo raccogliendoi frutti di quanto seminato nella primametà del mandato amministrativo in ter-mini di progettazione nell’ambito dellemisure Por – sottolinea il portavoce del-l’Amministrazione civica, CarmineCaramante – possiamo orgogliosamen-te annunciare che ammontano a circa 60milioni di euro i finanziamenti, a valeresulle varie misure regionali, intercettatidalla nostra Amministrazione comunale,i quali nei prossimi due anni si tradur-ranno in opere pubbliche fondamentali perlo sviluppo e il ridisegno del territorio”.

APPROVATE LE INDICAZIONI OPERATIVE DEL PIANO SPIAGGIA

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LA POLEMICA

È il chiodo fisso delvicesindaco di Capaccio,

Lorenzo Tarallo.L’Amministrazione comunalesi dissocia, la Cipriani ribatte:

“Soluzione illogica”

a scatenato unvespaio di pole-miche la propo-sta di spostare il

Museo Archeologico Nazio-nale da Paestum a CapaccioScalo, lanciata e fatta propriadal vicesindaco LorenzoTarallo, in diretta, durante iltalk show Detto con Stile.“Consentirebbe a migliaia dituristi di fermarsi anche nelcentro cittadino - ha spiegatoTarallo - dove ci sono tantissi-mi negozi che, oggi, sono com-pletamente tagliati fuori da taliflussi. In questo momento di

grande crisi, sarebbe untoccasana per gli affari di tanteattività commerciali e ristora-tive che insistono lungo Via Ita-lia, Viale della Repubblica eVia Magna Graecia. Questo fa-vorirà, di riflesso, la creazionedi nuovi posti di lavoro. Ri-tengo che tutti i cittadinicapaccesi abbiano il diritto di

poter usufruire realmente deivantaggi derivanti dai beniarcheologici e culturali che lanostra splendida città possie-de. Inoltre, sotto il Museo c’èancora tanto da scavare per ri-portare alla luce tesori nasco-sti: faremo leva soprattutto suquesto, nelle sedi opportune,per trasferire tutto a Capaccio

Scalo, magari nel nuovo poloculturale che realizzeremo neipressi di Piazza Santini”.Parole-bomba riprese daiprincipali organi di stampalocali e provinciali, cosìcome dall’Amministrazionecivica retta dal sindaco Pa-squale Marino, che ha su-bito preso le distanze: “Per-seguire progetti che riguarda-no eventuali spostamenti delMuseo in altri luoghi del terri-torio comunale, non è assoluta-mente nelle nostre intenzioni.Tra l’altro, questo tipo di deci-sioni spettano esclusivamenteal Ministero dei Beni Cultura-li ed alle sovrintendenze da essodelegate, ed è bene sottolinear-lo onde evitare che qualcuno

“Spostare Dalla REDAZIONE

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possa pensare che, da parte no-stra, non vi sia conoscenza del-le prerogative e funzioni che at-tengono ai comuni”.Tarallo, però, non si è sco-raggiato, rilanciando così:“Sono una persona che riflettee si documenta adeguatamenteprima di parlare. Quanto indi-cato nello studio di fattibilità del-la Sovrintendenza sull’areaarcheologica è molto chiaro...”.Sulla questione, è interve-nuto l’esperto Mario BrunoBambacaro : “Si tratta di unaproposta molto forte ed interes-sante. Sotto l’attuale sede delMuseo, infatti, è lecito pensareche vi siano numerose altrestrutture risalenti all’epoca Ro-mana e Greca, visto che alcuni

resti sono già visibili attraversoi pavimenti in vetro presenti nelmuseo stesso. Si potrebbe daresito a nuovi scavi, quindi, contutta la risonanza internaziona-le, in ambito archeologico e tu-ristico, che investirebbe positi-vamente Paestum”.Non si è fatta attendere l’opi-nione della direttrice del Mu-seo, Marina Cipriani: “Spo-starlo è un’idea inattuabile,nonché una soluzione illogica edel tutto impraticabile a livelloburocratico. Ritengo sia più cor-retto ragionare in un’ottica dif-fusa, immaginando la realizza-zione di un’altra struttura atema, che non rappresenti undoppione del Museo ma che siain grado d’integrare ed arric-

chire, autonomamente, l’itinera-rio storico ed archeologico che,oggi, si snoda tra Paestum ed ilmuseo narrante di Hera Argivaa Gromola. L’attuale sede delMuseo, invece, essendo disloca-ta in prossimità dell’anticaagorà greca, giace indubbiamen-te su altre rovine, la maggiorparte delle quali, però, sono sta-te già recuperate in occasione deilavori effettuati per ricavare imagazzini sotterranei dovesono conservati i numerosi re-perti che, per mera mancanza dispazio, non è possibile esporre.È più che ragionevole pensare,infatti, che scavare ancora oltrel’attuale superficie di sedimenon porterebbe a grandi risul-tati in termini di scoperte. Lo

studio della Sovrintendenza? Èchiaro, ma non prevede di certola desertificazione di Paestum.Si tratta, appunto, di idee e diipotesi progettuali, le quali, amio avviso, avrebbero un effet-to negativo se applicate in toto”.Insomma, acclarato comeutopistico lo spostamentodel Museo, va detto che,però, Tarallo un punto l’hacentrato: anche CapaccioScalo ha bisogno di “unpezzo di storia di Paestum”da sfruttare. Quindi, l’ipote-si di realizzare una nuovastruttura espositiva, a tema,potrebbe mettere tutti d’ac-cordo. Il nuovo polo cultu-rale, in tal senso, sarebbe lasoluzione ideale.

re il Museo”

LAVIGNETTA

by MaxLux

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quantomeno suggestivo,non vi pare? Pensate unpo’, il maestoso tempio diCerere che si perde nellanebbia padana, o quello

di Nettuno che si specchia nel Lagodi Garda, adagiato magari sulla pe-nisola di Sirmione!Su imbeccata dell’autorevole quoti-diano britannico Daily Mail, qualchedisattento lettore del Regno Unitopotrebbe immaginarlo per tutta la vitao darlo addirittura per vero: v’imma-ginate facoltosi turisti inglesi che chie-dono di Paestum al casello diLambrate? O una bella famigliola diLiverpool che si affanna nel Padova-no alla ricerca dei reperti della nostraarea archeologica?La prendiamo con ironia, ma c’è pocoda ridere. Clamorosa, infatti, è la gaf-fe riportata sul portale online delDaily Mail (www.dailymail.co.uk/sciencetech): nell’articolo inerentealla notizia del recente ritrovamentodi antichi vasi di epoca Romana nel-le acque di Palinuro, poi consegnatial Museo Archeologico Nazionale di-retto dalla Cipriani, la nostra amataPaestum viene indicata come una cit-tà “nel Nord dell’Italia”!Leggere per credere: nell’intervista ri-lasciata dal responsabile della spe-dizione sottomarina inglese, DougieCombe, protagonista del sensazio-nale ritrovamento a largo del Golfodi Policastro, Paestum viene testual-mente così descritta: “(…) They werethen handed over to an archaeology

Daily Mail: “Paestum èuna città del Nord Italia”

CLAMOROSA GAFFE DELL’AUTOREVOLE QUOTIDIANO BRITANNICO

LA SVISTA

A cura di

ALFONSO STILE

museum in the historic Graeco-Romancity of Paestum, in northern Italy”.Sconcertante, non credete anche Voi?Si sta parlando di un sito archeologi-co di rilevanza planetaria, dichiaratopatrimonio mondiale dell’umanitàdall’Unesco... mica di uno sperdutopaesino della Val Padana o delTrevigiano (con tutto il rispetto)?Esilarante, al riguardo, è il post alla no-tizia rilasciato da un lettore inglese, taleRoger Darce di Londra: “If Paestumcounts as northern Italy then I’m a bana-na. It’s 85km (50 miles) SOUTH of Naples(and Pompeii, roughly corresponding toItaly’s shin)”. Ovvero, traducendo: “SePaestum è una città del Nord Italia, iosono una banana!”.Continuiamo a prenderla con ilarità,ma, ripeto, ci sarebbe da piangere. Lanostra Redazione ha provveduto adinviare una richiesta di rettifica alla

redazione del Daily Mail, segnalan-do il grossolano errore geograficosenza lesinare un certo risentimento.Credo, però, che ciò debba indurci ariflettere sul fatto che l’unicità del pa-trimonio archeologico di Paestum nonsia ancora degnamente nota a livellointernazionale, fattore che penalizzail nostro territorio in termini di visibi-lità e sviluppo turistico. Bisognereb-be investire di più in termini di pro-mozione all’Estero, incentivando ladivulgazione delle nostre bellezzestoriche parallelamente a quelleenogastronomiche e paesaggistiche,prendendo parte ai principali Salonimondiali ed europei inerenti il Turi-smo e l’Archeologia. Ed autonoma-mente, laddove possibile. Aprire tali“orizzonti” è costoso, certo, ma inve-stendo nel modo giusto, si può ini-ziare un discorso nuovo e proficuo.

Il raccontodell’importantescopertaarcheologica...macchiata daun’imperdonabilegaffe

Ecco la pagina onlineche il Daily Mail hariservato alla scopertadi decine di vasirisalenti all’epocaRomana nelle acqueantistanti Capo Palinuro.Oltre alle foto,decine sono i postrilasciati dai lettoridel Regno Unitosul ritrovamentoal largo del Golfodi Policastro.

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iamo tornati proprio lì, inquel vecchio cascinale adir poco introvabile, bencelato com’è, da un labi-

rinto di verdi campagne ed impervisentieri. Sono passati 31 lunghi annida allora, ma quel grigiastro casolarein località Bosco sembra ancora av-volto da un velo tetro ed arcano. Alocalizzarlo tra i campi di Albanella,quel 15 maggio del 1979, furono glielicotteri dei carabinieri: quasi centoper l’esattezza quelli dei reparti spe-ciali che parteciparono all’operazio-ne che portò all’arresto di RaffaeleCutolo, indiscusso e temuto capo del-la Nuova Camorra Organizzata, ilquale, in quel rudere di grezza costru-zione trasformato in un autenticobunker, aveva trovato adeguato rifu-gio da latitante.Ai militari dell’Arma che fecero irru-zione, seppur armato fino ai dentiCutolo non oppose resistenza, ma lasua prosopopea: “Chi ti credi di esse-re? Il generale Dalla Chiesa, per caso?Solo lui meriterebbe lo sfizio di arrestareun grande capo come me”, disse digri-gnando all’appuntato che gli mise lemanette. Poi, intravedendo il colon-nello Bario, comandante dei carabi-nieri di stanza a Napoli, esclamò te-stualmente: “È giusto che per arrestareun capo si muove un altro capo”.Al blitz prese parte anche il marescial-lo Costantino Trapani, allora coman-

IL FATTO

31 anni fa, l’arrestodel boss Raffaele Cutolo

15 maggio 1979: elicotteri e 100 carabinieri assediano un casolare di Albanella...

IL COVO BUNKER

Ecco il cascinale di Albanelladove Cutolo fu scovato ed arrestato

(foto esclusiva StileTV)

dante della stazione dei carabinieridi Albanella. Abbiamo seguito la sciadella sua inconfondibile Fiat 131bianca e lo abbiamo rintracciato. Ti-tubante, ha preferito congedarsi scu-sandosi, sigillando quella cerniera disilenzio ed omertà chiusa da 31 anni.Avremmo voluto chiedergli cosa rap-presentò quel giorno di maggio pertutta la comunità di Albanella, cosagli manifestarono i suoi concittadiniall’indomani dell’arresto e, soprattut-to, se si sentisse ancora fiero di avercontribuito al successo dell’operazio-ne. Tutto qui. Semplicemente.Alla fine, però, tutto ciò che volevamosapere dalla sua bocca... lo abbiamovisto negli occhi degli albanellesi. Pa-role poche, voglia di non ricordaretanta: se per molti è stato il momentoin cui la legge ha prevalso sul crimi-ne, l’inizio della fine per la NCO e l’af-fermazione finale dello Stato sul boss

imprendibile... per tutti loro resteràsempre una pagina brutta, un’onta in-delebile, una data maledetta che, an-cora oggi, adombra la dignità, l’orgo-glio e la tranquillità del paesino im-merso nel verde della Piana del Sele.Un amaro ricordo da soffocare, forseancora per paura e per mera rasse-gnazione, che sopravvive ancora solonella memoria di coloro i quali furo-no testimoni indiretti dell’arresto delboss per antonomasia della camorra.Perché Raffaele Cutolo non era un de-linquente qualunque. E mai lo sarà,visto che, a 31 anni di distanza, c’èancora chi teme di pronunciare il suonome alimentandone finanche il mito.Ad Albanella, infatti, terminò solo lalatitanza di uno dei criminali più pe-ricolosi ed influenti con cui l’Italia ab-bia dovuto fare i conti, ma non il suopotere, che solo il tempo, l’età e il car-cere duro hanno potuto assottigliare

A cura diALFONSO STILE

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L’ex capo della NCOtrascorse gli ultimigiorni di latitanza

nel cascinale bunkerin località Bosco.

Ancora oggi,un impenetrabile

muro di misteroed omertà cinge la

tranquilla cittadinasalernitana

UNA VITA DIETRO LE SBARRE

DA UOMO D’ONORE

Alcune immagini di repertorio di Raffaele Cutolodurante i processi che lo hanno condannato aquattro ergastoli da scontare in regime di 41 bis.Dopo Poggioreale, Ascoli Piceno e l’Asinara, oggi èdetenuto presso il carcere di massima sicurezza diTerni, nella cella che fu di Bernardo Provenzano.Nel 2005 ha chiesto la grazia (negata) al Presidentedella Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, definendosi“stanco e malato”. SopraNnominato o’ professore,oggi ha 69 anni. Non si è mai pentito.

fino a renderlo “l’ultimo superstite diuna criminalità ormai sepolta, un pescefuor d’acqua”, come dichiarò il giudi-ce Carlo Alemi, semmai un giornofosse rimesso in libertà.Ma chi era davvero ‘o professore, comelo chiamavano i suoi fedelissimi? Lasua “storia” ha ispirato romanzi eperfino un film (Il Camorrista), intrisacom’è di sangue, efferatezza ma an-che del carisma, se così possiamo dire,di quel giovane figlio di un mezzadrodi Ottaviano vessato dai suoi padro-ni, capace di mettere in piedi una po-tente organizzazione a delinquere cheterrorizzò Napoli e la Campania ne-gli anni Ottanta, allacciare accordicon le cosche della n’drangheta egl’intoccabili padrini siciliani dellamafia newyorkese, fino al punto di co-stringere lo Stato a scendere a patticon lui in occasione del sequestro diCiro Cirillo, esponente della Dc rapi-to dalle Brigate Rosse il 27 aprile del1981. Cutolo, sollecitato da diversiesponenti della Democrazia Cristia-na e dai servizi segreti, mediò con isequestratori ottenendo la liberazio-ne di Cirillo. In cambio del “favore”,chiese il riconoscimento dellaseminfermità mentale e trattamenti difavore per sé ed i suoi affiliati, ma nonli ottenne mai: anzi, per ferma volontàdell’allora Presidente Sandro Pertini,fu confinato nel carcere di massima si-curezza dell’Asinara. Condannato aquattro ergastoli da scontare in regi-

me di 41 bis, nel 2004 (dopo 25 anniconsecutivi di galera), ha chiesto lagrazia (negata) al presidente della Re-pubblica, Ciampi, “perché stanco e desi-deroso di trascorrere il resto dei suoi gior-ni a casa”. Oggi ha 69 anni, è rinchiusonel penitenziario di Terni nella stessacella che fu di Bernardo Provenzano.Una vita dietro le sbarre, ma da uomod’onore. Cutolo, infatti, non si è maipentito. Perché? Lo rivelò egli stessoin un’intervista che ha fatto epoca,decretando il suo declino: “Mi sonopentito davanti a Dio, ma non davanti agliuomini. La dignità è più forte della libertà,non si baratta con nessun privilegio. È daanni che i magistrati provano a convin-cermi. Nel ‘94 il procuratore Greco, per ilquale ho molto rispetto, mi disse: starai inuna villa con tua moglie. Rifiutai. E sonoorgoglioso di aver sempre resistito alla ten-tazione. Penso che la legge sui pentiti siaun’offesa alla gente onesta e alle famigliedelle vittime”.Nel 2007, dal carcere di Novara, haquerelato lo scrittore Roberto Saviano,per averlo indicato, in un passaggiodel libro Gomorra, come mandantedell’omicidio di una bimba, SimonettaLamberti. Sul noto motore Google diInternet, alla voce “Raffaele”, Cutolo èda anni al primo posto. A lui sono de-dicati numerosi video e social forum: èil boss più “cliccato” della rete.

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coste della Campaniasono a rischio tsunami,comprese quelle delCilento, della Piana del

Sele e del Golfo di Policastro. Ad an-nunciarlo è stato il prof. Enzo Boschi,presidente dell’Istituto Nazionale diGeofisica e Vulcanologia nonché unodei massimi esperti al mondo, a mar-gine dei risultati delle ultime ricerchecompiute sul Marsili, il più grandevulcano d’Europa, sommerso a 150chilometri dalle coste campane e “sor-vegliato speciale” dagli studiosi, in-sieme al Vesuvio e all’Etna.“Potrebbe succedere anche domani - haaffermato Boschi - le ultime ricerche mo-strano che il cono del vulcano non è robu-sto e le sue pareti sono fragili. Inoltre,abbiamo misurato la camera di magmache si è formata negli ultimi anni, che haraggiunto dimensioni ragguardevoli.Questo significa che il vulcano è attivo epotrebbe eruttare all’improvviso”.Il Marsili si erge per 3mila metri dalfondale marino, mentre il suo cratereè a 450 metri dalla superficie del mare:imponente anche la sua struttura,lunga 70 km e larga 30, secondo lerecenti rilevazioni degli scandagli.Intorno al vulcano, si sono osservatediverse emissioni idrotermali con unafrequenza ultimamente elevata, e pro-prio queste, unite alla debole struttu-ra delle pareti, potrebbero causarecrolli anche più pericolosi di unaeventuale eruzione. Due rilevazionisignificative, seppur contenute, che

Marsili inquieto, le costecampane a rischio tsunamiIl cono del vulcano sommerso a 150 km a sud del Golfo di Napoli, potrebbe crollare all’improvviso generando l’onda anomala: esperti in allerta dopo le ultime rilevazioni

L’ALLARME

hanno allarmato gli stu-diosi: “La caduta rapida diuna notevole massa di ma-teriale - spiega Boschi -scatenerebbe un potente tsunami che in-vestirebbe le coste della Campania, dellaCalabria e della Sicilia, provocando di-sastri incalcolabili”.I dati forniti dalle strumentazioni, inpratica, descrivono come una “pen-tola bollente dal coperchio tappato”la camera di magma incandescenteche si è formata e che oggi raggiungele dimensioni di 4 km per 2. Non si sacon esattezza quando sia avvenutal’ultima eruzione del Marsili: le suefumarole furono riprese, nel 1990, daun video-robot di ricercatori america-ni. Ma i “segnali” emessi dal vulcanosottomarino hanno indotto gli esper-ti a tenerlo sotto osservazione, e l’ul-tima campagna iniziata lo scorsomese di febbraio con la naveoceanografica “Urani”a del Cnr, hadestato preoccupazione. Le frane ri-levate indicano una instabilità impos-sibile da ignorare: “Il cedimento dellepareti - conclude Boschi - muoverebbemilioni di metri cubi di materiale, e ciògenererebbe un’onda anomala di grandepotenza. I dati raccolti ora sono precisi,ma è impossibile fare previsioni. Il rischioè reale e di difficile valutazione. Sarebbenecessario un sistema continuo dimonitoraggio, ma è costoso e complesso

Dalla REDAZIONE

da realizzare”. L’Etna ed il Vesuvio, inquesti anni, sono stati costellati darilevatori in grado di “avvisare” se c’èil rischio di un’eruzione, almeno conun certo margine di preavviso.Il Marsili, invece, è sommerso nel marTirreno (esattamente 150 km a sud delGolfo di Napoli) e quindi privo disonde pronte ad “ascoltare” i suoieventuali brontolii: bisognerebbe in-stallare una rete di sismometri attor-no al cono vulcanico collegati a terraad un centro di sorveglianza, proget-to finora ignorato dallo Stato e dalleregioni a rischio. Per quanto riguar-da le coste cilentane e sapresi, va ri-cordato che non meno pericoloso èconsiderato anche un altro vulcanosommerso della cintura Tirrenica,ovvero il Palinuro, la cui origine risa-le a meno di due milioni di anni fa. Lapericolosità di questi vulcani è legataal fatto che possono essere definitiuna vera e propria “cintura di fuoco”immersa negli abissi, formata dalMarsili, il Valinov, il Palinuro, ilGlauco, il Sisifo e, più a sud, dai vul-cani emersi delle Eolie. Il loro risve-glio potrebbe essere drammatico pertutti i paesi costieri della Calabria,della Campania e della Basilicata.

È il vulcano attivopiù grande d’Europa

Nella foto,il Marsili rilevato col

multibeam sonar(Immagine CNR)

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abato 1° maggio scorso,presso la nuova rotatoriasita in località PonteBarizzo di Capaccio, si è

tenuta la solenne cerimonia di Affi-damento del Cilento alla Madonnapromossa dalla Diocesi di Vallo del-la Lucania. Nell’occasione, il vesco-vo Giuseppe Rocco Favale ha bene-detto una grande effigie in ceramicadecorata, dipinta dal maestro MarioRomano di Gioi Cilento e realizzata aVietri sul Mare, riportante la scritta“Benvenuti nel Cilento, Terra di Ma-ria” e la raffigurazione di alcuni san-tuari mariani e luoghi di grande at-trazione turistica ricadenti nel terri-torio della Diocesi cilentana. Sulla ce-ramica sono rappresentati, inoltre, i54 stemmi dei Comuni che compon-gono la Diocesi di Vallo della Lucaniaed il logo del Parco Nazionale delCilento e Vallo di Diano. Al centrodelle maioliche è raffigurata, in bas-sorilievo di terracotta decorata, la Ma-donna, patrona del Cilento.Alla dedicazione hanno partecipatoi Sindaci dei 54 comuni, numerose au-torità religiose, civili e militari dellaCampania oltre a centinaia di fedeli.Sentite le parole di mons. Favale du-rante il cerimoniale e la benedizionedella ceramica: “Tutti insieme, con que-sto rito religioso, abbiamo affidato la Co-munità diocesana e il Cilento alla nostraMadre celeste. Questo solenne atto, chetutte le 54 Amministrazioni comunalihanno di buon grado accettato e condivi-so, vuole essere per noi non solo un gran-

Il Cilento è “Terra di Maria”BENEDETTA L’EFFIGIE DELLA MADONNA A PONTE BARIZZO

RELIGIONE

de atto di amore nei confronti della Ma-donna, la Donna più grande e più nobileche l’umanità abbia generato, essendo Leidiventata la Madre di Dio, ma anche uninvito a riconoscerci una sola grande fa-miglia, la famiglia del Cilento, che hascelto come comune madreMaria. Grazie a questo affi-damento, il nostro Cilento di-venterà così Terra di Maria.Saremo, per questo, stimolatie impegnati a far sì che di-venti, sempre più, luogo di si-

gnorile accoglienza, di vera fraternità edi sviluppo spirituale, sociale ed econo-mico, dove soprattutto i nostri giovanipossano trovare lavoro e tranquillità. Atestimoniare questa dedicazione, la ma-gnifica ceramica che darà il benvenuto ai

turisti nella Terra di Maria”.Il nostro network StileTVha ripreso l’evento grazieall’impeccabile supportotecnico di ConvergenzeSpa e agli allestimenti del-la Fashion Eventi.

A cura di

ANGELA DE ROSA

PONTE BARIZZOIN FESTA

Centinaia i fedeliche hannopartecipato allasolenne cerimoniadi affidamentodel Cilentoalla Madonna.Impeccabilela disponibilità dellacomunità di PonteBarizzo e dellalocale parrocchiaguidata dadon Silvestro

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uattro giorni all’insegnadell’eccellenza, dal 29aprile al 2 maggio scorsi,hanno visto come prota-

gonista assoluto il cosiddetto oro bian-co di Paestum, nel magnifico scenariodell’area archeologica, per il V° Salo-ne Internazionale della Mozzarelladi Bufala Campana Dop e dell’Ali-mentazione Mediterranea, realizza-to dal Consorzio di Tutela del formag-gio Mozzarella di Bufala Campana,dalla Regione Campania, per il trami-te dello Stapa CePICA di Salerno, dal-la Provincia di Salerno, dal Comunedi Capaccio Paestum e dalla Cameradi Commercio di Salerno, con la So-vrintendenza per i Beni Archeologicidelle province di Salerno e Avellino.Presenti, all’inaugurazione: il sinda-co di Capaccio, Pasquale Marino; l’as-sessore provinciale all’Agricolutura,Mario Miano; il presidente del Con-sorzio di Tutela della Mozzarella diBufala Campana Dop, Luigi Chianese;gli assessori comunali Vincenzo DiLucia, Antonio Iannelli e SalvatoreNacarlo; i consiglieri comunali Raf-faele Barlotti, Carmine Caramante,Pinello Castaldo e Francesco Barlotti;i sindaci di Giungano e Trentinara,Franco Palumbo e Lorenzo Fraiese;il presidente della BCC di Capaccio,Enrico Di Lascio (tutti nella foto).Un long weekend all’insegna della re-gina della tavola campana, con decinedi stand, degustazioni e momenti diconfronto con la realizzazione di la-boratori del gusto sui prodotti tipici e

Cracco, Esposito e Botturaesaltano la Mozzarella di Bufala

V EDIZIONE DEL SALONE INTERNAZIONALE DI PAESTUM

EVENTI

tradizionali, di incontri a tema con ipiù importanti esponenti della gastro-nomia italiana e workshop. Un even-to “a basso impatto ambientale” perrispettare la natura: i numerosi spaziespositivi sistemati nell’areaarcheologica, infatti, sono stati realiz-zati in materiali riciclabili; assaggi ebrindisi sono stati serviti in monousodi mater-Bi, innovativo materiale com-pletamente biodegradabile.

I DATI DEL CONSORZIOLa filiera della Mozzarella di BufalaCampana Dop continua a rivestireun’indiscutibile rilevanza economica.Il numero di caseifici certificati ed au-torizzati, al 31/12/2008,ammonta a 126 (48 soci e78 fruitori), distribuiti sututto il territorio che com-prende le province diCaserta (61), Salerno (48),parte di quella napoletana(9), il basso Lazio e ilFoggiano. Nel 2009, sono state prodottecirca 34mila tonnellate di Mozzarelladi Bufala Campana (+7% rispetto al2008), di cui il 16% esportato in Fran-cia, Germania, Stati Uniti, GranBretagna, Svizzera e Giappone.

LEZIONI D’ECCELLENZASublimi le degustazioni curate daigrandi nomi dell’enogastronomiaitaliana presso il ristorante Nettuno:ha aperto la kermesse il noto chef na-poletano Gennaro Esposito, seguitoda Massimo Bottura, lo chef“tecnoemozionale”. Al sabato, è sta-ta la volta di Carlo Cracco, punta didiamante della cucina creativa italia-na, e Luca Gardini, miglior sommelierd’Europa. Ed ancora due stelle dellacucina campana, Raffaele Vitale ePaolo Barrale. Competenti gli appro-fondimenti con Luigi Cremona e lavarietà dell’offerta enogastronomicadel Parco Nazionale del Cilento con

Maria Riina, GiovannaVoria e Vitantonio Lom-bardo. Enzo Coccia, accla-mato pizzaiolo, ha illustra-to tutti i segreti della verapizza napoletana; MarcoOreggia, tra i massimiesperti e divulgatori del-

l’olio extravergine d’oliva, ha condot-to una degustazione dedicata alle sueespressioni mediterranee. Nella sezio-ne dedicata al vino, degustazionecomparata fra mozzarella e Greco diTufo condotta da Luciano Pignataro.

Dalla REDAZIONE

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Si è tenuta in localitàGromola di Capaccio, a fineaprile, la II Edizione dellaFesta del Carciofo, orga-nizzata dalla lo-cale Associazio-ne “Santa MariaGoretti”, presie-duta da CarmineSomma. Ad inau-gurare la manife-stazione il vescovo di Vallodella Lucania, mons. Giu-seppe Rocco Favale; il sin-daco di Capaccio Paestum,

Pasquale Marino; l’asses-sore provinciale all’Agri-coltura, Mario Miano; lapresidente dell’Ept diSalerno, Marisa Prearo, e ilpresidente della Bcc diCapaccio, Enrico di Lascio.Nell’enorme area fieristicaallestita dalla Fashion Even-ti presso il campo sportivodi Gromola, sono state or-ganizzate tante prelibate

degustazioni dipiatti tipici abase del sublimecarciofo tondo diPaestum Igp, du-rante serate dan-zanti allietate da

spettacoli musicali.Il videoservizio completosulla Festa del Carciofo èvisibile su StileTV.

Gromola in Festa per il carciofo Igp di PaestumTIPICITÀ Organizzata dalla locale Associazione “Santa Maria Goretti” presieduta da Carmine Somma

Il mondo del cinema, della tv,della musica e dello spetta-colo, in generale, è oggetto diun sempre più crescente in-teresse da parte dell’univer-so giovanile, smanioso di es-sere informato, informarsi edare il proprio contributo aeventi, manifestazioni, in-contri, festival e concerti ine-renti lo showbiz. A tal fine,sono nate una serie di inizia-tive proprio con l’intento difavorire la simbiosi tra cul-

tura e giovani. Interessante emolto seguita, in tal senso, èstata la XV Edizione del Li-nea d’Ombra – Festival Cul-ture Giovani, che ha tenutobanco a Salerno dal 14 al 18aprile con un carnet ricco diben 80 eventi dedicati a cine-ma, musica, teatro, letteratu-ra e performing art. Il festival,quest’anno, ha affrontato iltema dell’identità nelle cul-ture contemporanee e haospitato vari artisti da tuttoil pianeta, molti dei quali se-lezionati in collaborazionecon le maggiori scuole di ci-nema di Italia, Belgio ed Ir-landa. Un’edizione che havisto i giovani come i prota-gonisti principali nelle vestidi autori e selezionatori di

L’appeal del Linea d’Ombra Festival sui giovaniCINEMA La XV Edizione, tenutasi a Salerno, ha affrontato il tema dell’identità nelle culture contemporanee

film e opere in concorso, non-ché come partecipanti allevarie attività. Tra i numerosispazi creativi, meritano uncenno il workshop “Costru-ire l’identità: il personaggionel cinema e nella scrittura”

dedicato a 15 giovani, che haospitato la sceneggiatriceGiovanna Koch, lo scrittoreSilvio Perrella e il regista Ste-fano Incerti. Molto interes-sante, inoltre, il progetto vi-sivo-fotografico ideato daOliviero Toscani, in cui era-no presenti professionisti chefotografavano i salernitani.Alcune di queste foto saran-no poi inserite in una mostrache si terrà nel 2013. Il datocerto è che l’apporto dei gio-vani è proficuo in ogni cam-po, soprattutto in quello arti-stico, poiché con la carica vi-tale che li contraddistingue,la loro energia e la loro linfacreativa, possono fare tantoper la crescita e il rinnova-mento dell’arte in Italia.

A cura di

VERONICA POTO

A cura di

DONATELLAFERRARA

Il taglio del nastro del sindaco Marino e la benedizione del vescovo di Vallo

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L’INVIATO

A cura di

MARCONAPOLEONE

4.213 espositori, 151.216 vi-sitatori, 2.643 giornalisti,92.325 mq di superficieespositiva: in questi numeri èracchiusa l’importanza diVinitaly 2010, il Salone inter-nazionale del vino e dei di-stillati di Verona che racco-glie visitatori da ogni partedel mondo. Dal 1967, rappre-senta un evento irrinunciabi-le per gli operatori, accompa-gnando lo sviluppo di un set-tore che è diventato il migliorambasciatore del made in Italynel mondo, il rappresentanted’eccellenza del sistema agro-alimentare di qualità.Vinitaly è l’unica esposizio-ne diretta all’intera categoriadi produttori, importatori, di-stributori, ristoratori, tecnici egiornalisti. Quanto alla qua-lità e allo stile del salone 2010,non posso che elogiare l’inte-ro Paese: dalla Sicilia alSüdtirol, l’Italia, con le suemeravigliose differenze cul-turali, linguistiche e ideologi-che, continua a conservare,innovare e proporre quellache si può definire, senza pre-sunzione alcuna, la culturadel buon bere. Vinitaly 2010si rivela sempre più, oltre checome evento nazionale dienologia, il salone del buongusto gastronomico, dell’in-trattenimento e del design.Dalla cortesia con cui si vie-ne accolti dagli espositori edai sommelier, all’efficaciadelle proposte, dalla ricerca

architettonica degli stand al“retrogusto” di mercato po-polare, la fiera del vino italia-no offre davvero un respirodi ottimismo che lascia spe-rare bene per l’economia delPaese. Non mi riferisco tantoal fatturato, compromesso or-mai dalla concorrenza inter-nazionale, quanto alla capa-cità di potersi affermare comerealtà “madre” della culturadel vino e del convivium. For-tunatamente, riesco sempre aritagliarmi un pezzettino ditempo per parteciparvi inqualità di appassionato, e sta-volta come inviato di StileTV,in modo da poter degustarele novità presentate in esclu-siva, salutare qualche amicoe rimettere all’attenzione deiLettori un accurato reportage.Il Salone è organizzato in pa-diglioni dedicati alle Regioniitaliane, all’interno dei qualile aziende sono suddivise instand. La Regione Campania,purtroppo, paga dazio a cau-sa dell’inefficienza degli entipreposti: spesso, infatti, si ètrovata a dover esporre i pro-pri prodotti in condizioni ver-gognose, con i produttori re-legati in angoli angusti e pocovisibili. Quest’anno la situa-zione è leggermente migliora-ta ed anche le cantine nostra-ne hanno avuto uno spaziodecente e abbastanza funzio-nale per il contatto con gliutenti. Fa rabbia pensare diessere penalizzati da incom-petenze organizzative nono-stante non si abbia nulla dainvidiare alle altre regioni perquanto concerne la qualitàdei prodotti.Ecco ora la mia personalissi-ma classifica dei migliori vinidegustati in fiera! Premetto

Vinitaly 2010, il vero gusto del made in ItalyVERONA Tra gli oltre 4mila espositori, anche le principali aziende vitivinicole di Paestum e del Cilento

che è un parere espresso daun semplice appassionato, li-bero da vincoli contrattuali diguide specializzate e affini,ma non per questo non atten-dibile. Anzi!

1°classificatoRespiro aglianico Cilento(Azienda Alfonso Rotolo,Rutino - Sa). Ma come, unvino cilentano al primo po-sto? Ma siamo impazziti?No, non lo siamo, abbiamosolo promesso di cercare diessere quanto più oggettivipossibile. Forse un pochinocampalinisti, ma oggettivi.Respiro è il vino che più miha impressionato: elegante,coinvolgente, deciso, straor-dinario per rapporto quali-tà-prezzo. Assolutamenteda provare.

2°classificatoUrlo (Tenimenti Ruffino,Bagno a Ripoli - Fi).Sublime blend di CabernetSauvignon, Merlot, Alicantee Petit Verdot. Sicuramentela novità più interessante diVinitaly 2010. Un ottimovino con un’enorme proces-so di marketing e di pubbli-cità alle spalle che lo ha fat-to diventare grande ancora

prima di essere messo incommercio. Vellutato e ar-monico, dal tannino sontuo-samente levigato, di grandestruttura. Punto debole? Ilprezzo: 85 euro circa.

3°classificatoSessantanni Primitivo diManduria (Feudi di SanMarzano, Taranto).Il nome si riferisce all’età deivigneti che generano questovino. Gran bel prodotto chespicca decisamente nel pa-norama vinicolo pugliese; daaccompagnare a piatti im-portanti e consistenti. Il pro-blema della Puglia è lo stes-so della Campania e del Sudin generale: lo snobismo del-la stampa specializzata.

In conclusione, credo che cisia davvero da credere nelvalore e nella cultura del vinoitaliano come viatico di di-stinzione ed eccellenza sulmercato internazionale, unmercato in cui possiamo an-cora ritenerci “condottieri” afianco (e sottolineo a fianco)solo dell’eterna rivale Fran-cia, un giorno, forse, nostraauspicabile alleata. Intanto,noi abbiamo Vinitaly e loronon hanno Vinfrance!

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Francione: “La Rete è l’unicospazio democratico rimasto”

LA TV SFERICA SECONDO IL FAMOSO GIUDICE D’ORIGINE ROCCHESE

L’OPINIONE

A cura di

PIERFRANCESCOPALATTELLA

(Segue dal numero precedente)

La Rai è del popolo italiano tutto. Unarealtà o un’utopia?“La natura iperpopolare della RAI nonla utopizzo di certo io, ma l’affermò laCommissione di Vigilanza dei ServiziRadiotelevisivi, la quale nel ‘Documentodi indirizzo sul pluralismo’ (1997) sot-tolineava che ‘con il termine di plurali-smo s’intende la rappresentazione, neimezzi di comunicazione, della pluralitàdi cui è composta la società’. Ciò che rap-presenta un dovere per l’intero sistemaradiotelevisivo diventa un obbligo perciascun mezzo radiotelevisivo gestito dalservizio pubblico, che motiva la sua esi-stenza (e il suo finanziamento attraversoil canone) nel suo essere dalla parte diogni cittadino, evitando ogni sorta disubordinazione a partiti, poteri o interes-si. Non si tratta solo di garantire ai di-versi soggetti e alle diverse idee di essererappresentati, ma anche e soprattutto diassicurare al cittadino il diritto di esserecompiutamente informato e di poter ave-re accesso ai mezzi di comunicazione”.Ci spiega meglio questa potestà atti-va del cittadino sul diritto di infor-mazione?“Si tratta di un diritto reale di accessoche si esprime soprattutto come diritto anon essere esclusi dall’informazione atti-va. Il documento della Commissione for-nisce elementi per assicurare il plurali-smo politico, etnico, religioso etc., ma so-prattutto il pluralismo sociale: ‘Il servi-zio pubblico deve rappresentare l’auto-nomia e la dialettica delle realtà sociali

del nostro Paese in tutta la loro ricchezza,dando voce anche a chi spesso voce nonha. Il tutto deve tradursi, per ogni generetelevisivo e per l’insieme degli spazi in-formativi, nel richiamo esplicito e nellarappresentazione di tutte quelle realtàsociali, a cominciare dal mondo del lavo-ro, e di tutte quelle problematiche socialie culturali emergenti (femminismo,ambientalismo, problemi della terza età,immigrazione e rapporti Nord-Sud) che,trovandosi in condizione di debolezzasul piano degli strumenti informativi enei confronti degli interessi forti, risulta-no largamente penalizzate. Garantire l’ac-cesso al sistema informativo, anche in for-ma diretta, rappresenta un dovere espli-cito del sistema pubblico radiotelevisivo’.Sembra un vero proclama costituzionaledella Commissione per regolare, demo-craticamente, l’accesso attivo alla RAI diogni cittadino”.Internet è ormai destinato ad assur-gere al ruolo di leader assoluto nelcampo dei media? A cosa potrebbeportare questo in futuro?“Lei ha richiamato il settimo potere da meprima non citato: il Cyberspazio. È l’uni-co spazio sferico e non piramidale attual-mente veramente democratico e a click dipopolo. Talmente democratico, forte e po-tente, che già le grinfie delle altre caste simuovono per accaparrarselo o censurarlo.La Rete è l’unico sistema capace, oggi, digestire la controinformazione, per abbat-tere le altre sei caste e creare un mondorealmente sferico. Il Cyberspazio, però, haun senso in rapporto a quello che io chia-mo ulespazio (spazio materiale = dal gre-co ulè, materia). Bisogne tessere con la Retel’informazione somma: i media tradizio-nali sono in mano ai forti ed è necessariosiano riconquistati dai deboli. Immediata-

mente dopo la diffusione di questa consa-pevolezza, dobbiamo scendere in strada e,di continuo, pacificamente egandhianamente (come si sta facendo inquesti giorni in seguito ad azioniantipolitiche diffuse via web), per recla-mare i nostri diritti calpestati. L’ugua-glianza sulla carta dei cittadini non è talenel mondo reale, mentre la stessa costitu-zione prevede che si usi ogni mezzo demo-cratico per ricostituire la parità. NoiAntiartisti reclamiamo il nostro sacrosan-to diritto di accesso ai media forti per dif-fondere la nostra arte, poesia, drammatur-gia! Basta coi forti che diventano semprepiù forti! Noi, privi di mezzi economici,abbiamo più diritto di loro ad accedere, inmaniera attiva, ai megasistemi dell’infor-mazione, essendo ciò garantito dalla Co-stituzione agli artt. 2 e 3 e imposto dall’art.3, 2° co.: ‘È compito della Repubblica ri-muovere gli ostacoli di ordine economico esociale, che, limitando di fatto la libertà el’eguaglianza dei cittadini, impedisconoil pieno sviluppo della persona umana el’effettiva partecipazione di tutti i lavora-tori all’organizzazione politica, economi-ca e sociale del Paese’. ‘Chiunque sia unuomo libero non può starsene a dormire’,diceva Aristofane. Parafrasandolo, potrem-mo dire che, oggi, chiunque sia un uomolibero non può starsene a pigiare il teleco-mando come un matto o a sfogarsi inutil-mente su Internet. Scendiamo nelle strade,accerchiamo pacificamente i palazzi delpotere per manifestare la nostra protestadi massa! Andiamo a gridare: ‘Invece deldigitale terrestre, dateci l’alare stellare!’.L’universo dell’informazione è grande. Èdi tutti e per tutti. Ma che lo sia davvero.Nei sei poteri dominanti il monito è unico:‘Spacchiamo la piramide e moliamo la sfe-ra!’. Intanto, che la Rete sia con noi!”.

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Dal prossimo mese di mag-gio, parte il tour di presenta-zione del libro “La Bonificadelle Terre Salernitane”, ul-timo lavoro letterario delnoto storico DomenicoChieffallo (nella foto, a sini-stra), edito dal Centro diPromozione Culturale per ilCilento. Lo scrittore agro-polese, nella pubblicazione,si è sacrificato in laboriosericerche in archivi di Stato,comunali e biblioteche na-zionali per trattare il feno-meno del bradisismo (spo-stamento verticale della cro-sta terrestre) specie lungo lafascia costiera salernitana,causa di un autentico scon-volgimento sullo stato deiluoghi dando origine allaformazione di terreni palu-dosi. Tuttavia, nel corso deisecoli, il fenomeno non hainteressato soltanto le zonevicino al mare, bensì pureanche l’entroterra fra la Pia-na del Sele ed il Vallo di Di-ano, rendendo necessarieopere di prosciugamento ebonifica per rendere i terre-ni fertili per la semina ed ilpascolo. Il Chieffallo, scrit-tore arguto di vasta culturaletteraria, ha pubblicato fino-

ra una trentina di opere, tut-te di grande interesse stori-co-scientifico. Già nel 1996,affronta tale tema delle areemalsane di Agropoli e diPaestum ed ora ritorna sulproblema con maggioreacuità con leggi e decreti delConsiglio di Stato emanatifin dal 1839, tendenti a nor-malizzare le zone palustre el’esistenza degli Agricoltorisalernitani attraverso la na-scita dei Consorzi di Bonifi-ca, che hanno consentito diutilizzare nel modo miglio-re i fondi di pianura senzapericolo per la propria salu-te e quella degli animali d’al-levamento. Un’opera vali-dissima, dove sono espostiimportanti recuperi di areeacquitrinose attraverso ilgravoso impegno dell’uo-mo. Il volume, originale nel-la stesura, è documentatocon notizie e foto d’epoca,dettagli di spesa, dati stati-stici e riferimenti legislativi.Un’efficace testimonianzache riporta come sia statopossibile sconfiggere ilpaludismo e la malaria nel-le terre del Sele, Alento,Bussento e Vallo di Diano. Matteo Galdi

Nuovo tour letterariodello storico Chieffallo

EDITORIA - La Bonifica delle Terre Salernitane

“Pinetiamo”, raccoltioltre 70 quintali di rifiuti

AMBIENTE - Organizzata dai consorzi Lidi e Albergatori

Ha preso il via, il 31 marzoscorso, l’iniziativa promos-sa dal Consorzio Albergato-ri “Paestum In” e dal Con-sorzio Lidi, denominataPinetiamo - Ripuliamo la pi-neta di Capaccio Paestum.Ben 70 i quintali di rifiuti ri-mossi dalla vegetazione, chela Sarim ha poi provvedutoa raccogliere per smaltirli.“Sono entusiasta del fatto chegli operatori turistici capaccesiabbiano deciso di intraprende-re questo tipo di iniziative - hasottolineato il sindaco diCapaccio, Pasquale Mari-no - che sono il segno di unanuova consapevolezza impren-ditoriale, basata sul legame traattività ed ambiente”.“Pinetiamo” non ha rappre-sentato una mera puliziadella pineta, né tantomenoè stata organizzata per pun-tare il dito contro eventualiresponsabilità dell’attualeAmministrazione comuna-le: gli operatori turistici lo-cali, con la loro presenza at-tiva e con le loro energie,hanno voluto lanciare unappello alle amministrazio-ni e agli organi concernentila pulizia e il decoro dellapineta, e più in generale del

CALEIDOSCOPIO

territorio, per porre fine al-l’indifferenza che, fino adoggi, ha imperato.“L’iniziativa è stata resa pos-sibile grazie all’entusiasmo ealla volontà del Consorzio Al-bergatori e Consorzio Lidi diPaestum – ha spiegatoBiancaluna Bifulco, opera-trice turistica capaccese - rin-graziamo l’assessore EugenioGuglielmotti, che è venuto aporci gli auguri di buon lavo-ro, così come tutti i volontari ecollaboratori che hanno dedi-cato una giornata a questa ini-ziativa, dimostrando di avereserietà e spirito di collaborazio-ne, ma soprattutto di tenere acuore il nostro territorio. Ov-viamente, una singola iniziati-va che non preveda unprosieguo, sarebbe solo un en-nesimo slogan ‘puliamo la pi-neta’. Il nostro obiettivo, inve-ce, è quello di riuscire a realiz-zare questo compito almeno duevolte al mese. Sono convintache, unendo le nostre forze, sa-remo in grado senza dubbio direalizzare questo progetto. Na-turalmente, ci auguriamo dipoter contare sulla collabora-zione di Legambiente e di altreassociazioni di volontariato”. Lisa Pinto

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Quando D’Aria (all’ana-grafe Maria De Lucia) co-mincia a calcare la scenamusicale italiana, sfioran-do giovanissima la vittoriaa Castrocaro, era solo un’in-terprete debuttante ed entu-siasta delle sue aspirazio-ni di ragazzina. Oggi, lacantante giunganese doc èsulla cresta dell’onda piùche mai grazie alla nuovaidentità di autrice. L’artista(nella foto), dotata di una me-ravigliosa voce melodica, siaccosta al pop-dance connaturalezza, grazie all’aiu-to fruito da Ron, ClaudioPassivanti e Bulgaro. I suoiversi esprimono eventi edansie di una generazionecresciuta senza idonei diriferimenti per trovare cer-tezze nel domani. Il mondodi D’Aria è uno sguardoaperto sul futuro, in una ri-cerca poetica forte di verità,amore e realtà del passato,celebrato con il pop-rockinternazionale degli anni

La consacrazione di D’AriaGIUNGANO - L’ultimo singolo della cantante su iTunes

Gli anni Settanta volgeva-no al termine. Quel giorno,il generale Carlo AlbertoDalla Chiesa era in visita aCuneo, alla Casa di reclu-sione di Fossano.Proprio quel giorno, l’Agen-te di Custodia VincenzoBuccella (per tutti Franco)si distingueva in un’impor-tante operazione di serviziotesa a prevenire la commis-sione di gravi reati. Il gene-rale Dalla Chiesa premiavapersonalmente il giovanecon 5.000 lire (di tasca pro-pria) e lo indicava qualesoggetto meritevole di lode

ministeriale. Dopo 35 anniin divisa (di cui 27 aSalerno), dal 1° febbraio

Vincenzo Buccella e il ricordo delle 5mila lire di premioricevute dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa

RICONOSCIMENTI - Il graduato della Polizia penitenziaria in congedo riceverà la Medaglia d’Oro al merito di servizio

è in congedo. La lode non èancora arrivata. Ma, perFranco, cambia poco o nul-la. Il ricordo rimane. Comeè indelebile il segno di unacarriera esemplare, fatta diserietà e senso del dovere. Ilriconoscimento più bello èquello tributatogli dal ri-spetto e dall’affetto dei col-leghi, vecchi e nuovi, e dalprossimo conferimento del-la Medaglia d’Oro al meritodi servizio. Chissà, forsepasseranno altri 30 anni,ma il ricordo ed il riguardoper una carriera esemplarerimarranno per sempre.

2010, Franco Buccella (nellafoto, al centro), ora graduatodella Polizia penitenziaria,

‘60 e ‘70: il suo ultimo sin-golo Prendi il mio silenzio, invendita online su iTunes,ne rappresenta la prova. Lavita quotidiana della can-tante cilentana si snoda trala ricerca professionale el’impegno civile per la tute-la dei diritti umani. Un se-gnale tangibile propostodall’artista che, nel profon-dere amore verso il suo af-fezionato pubblico, si pro-diga per le persone menofortunate. Matteo Galdi

A Capacciopiù spazio

per giocare

LA LETTERA

Ho chiesto al direttoredi StileTV di fare un

articolo sul giornale, elo ringrazio per avermidato questa possibilità.

Ho fatto un’intervistaai miei amici di classedella scuola media diCapaccio Scalo, e tutti

pensano che non c’ètroppo spazio per

giocare, non c’è curadegli alberi e degli

animali. Solo il parcoLa Collinetta va bene

per stare all’aperto, maè troppo poco. Chie-

diamo al sindaco dellanostra bella città di

fare qualcosa per noipiccoli, perché è bravo

e sono sicuro che ciascolterà. Grazie a tutti

per l’attenzione.

Orlando Montechiaro Alunno di 4a elementare

Una nuovaassociazione

al Rettifilo

CAPACCIO

Presso la canonica dellaparrocchia di Santa Rita, siè costituita l’Associazione“Vivi Rettifilo”. Tra i princi-pali obiettivi, quelli di: ani-mare la locale comunità che,nonostante i numerosi resi-denti, ha difficoltà ad emer-gere; farsi portavoce dei pro-blemi e delle necessità dellacontrada; proporre iniziati-ve socio-culturali e sportive.Questo il direttivo eletto daicirca 60 soci: Emilio Qua-glia (presidente), GiusyMigliaccio (vicepres.),Luigia D’Angelo (tesoriera),Valentina Migliaccio (se-gretaria). I consiglieri sonoAldo Corcillo, RosannaMazzaccaro, Mario Ciuccio,Almerindo Merola, RosarioAlberico, Franco Bamonte,Gerardo De Rosa, Giusep-pe Di Palma, AngeloMitrano, Giovanni Di Gio-vanni e Sonia Di Filippo.

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ECCELLENZE

Convergenze,successi in linea

INFRASTRUTTURE E SERVIZI ALL’AVANGUARDIA PER IMPORSI SUL

FONDATA NEL 2005 DAQUATTRO GIOVANI CAPACCESI,

OGGI È LA PRIMA AZIENDADI TELECOMUNICAZIONI

DELLA PROVINCIA DI SALERNO

la storia di quattro ragazzi che, partendo dazero, arrivano a competere con le grandi mul-tinazionali. Ma non è la trama di un film o unesempio targato Nord Italia. Questa storia,

vera, è tutta capaccese. È quella di Rosario e GraziaPingaro, Gianluca Mandetta e Giovanni Prearo (cui, poi,subentrerà Vito Palladino), soci fondatori, nel novembredel 2005, di Convergenze Spa, azienda che produce edoffre servizi di telecomunicazione.All’epoca, tutti poco più che trentenni, avevano appena uninstallatore a dargli una mano. Oggi, invece, occupano ben7 tecnici specializzati, 2 impiegati nell’area amministrati-va e 3 collaboratori esterni, oltre ad una ramificata serie dipartners, sellers e fornitori che, complessivamente, creanoun indotto lavorativo che sfiora le 90 unità. Da un fatturatodi quasi 300mila euro nel 2006, sono passati ai 1,9 milionidel 2009, a fronte di circa 5.000 clienti. Numeri che classifi-

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A cura di

ALFONSO STILE

ROSARIO PINGAROPresidente e Amministratore delegato

di Convergenze Spa. Nel 2004, ha vintoil prestigioso Premio “Marrama”indetto dal quotidiano Il Denaro.

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tutto di fare impresa al Sud in un momento difficile, dalpunto di vista economico, come questo. Una bella storiamade in Paestum, dunque, di cui è fiero Rosario Pingaro,Presidente e Amministratore delegato di Convergenze, ani-ma di un’azienda divenuta modello per i giovani impren-ditori del territorio. Pochi, però, sanno che lui, l’ingegne-re, è sempre lì... dietro i 4 monitor giganti, nel suo ufficio, acontrollare la situazione. È il capo. Ma anche il primo adarrivare e l’ultimo a rincasare, la sera.Con quale spirito affrontate gli impegni del vostro lavoro?“Lavoriamo ogni giorno per far percepire, ai nostri dipendenti ecollaboratori, quanto sia importante il gioco di squadra e l’attac-camento all’azienda per il raggiungimento di obiettivi comuni.Sinergia ed affiatamento sono alla base di tutto ciò che facciamo,poiché ci consentono di massimizzare il rendimento”.Qual è il segreto dei vostri successi?“Garantire un livello qualitativo dei servizi costante e migliorerispetto alla concorrenza, costruito sull’affidabilità e l’autono-mia delle nostre connessioni, oltre che sulla capacità di esprime-re risposte immediate in termini di assistenza, attraverso perso-nale competente ed interventi diretti sul posto, laddove altrecompagnie si servono di call center ad opzioni preselezionate eregistrate costringendo i clienti a lunghe trafile ed attese primadi ricevere l’informazione richiesta o che un eventuale problematecnico venga risolto”.Le tariffe Convergenze sono convenienti?“Siamo molto competitivi nell’offrire il miglior prodotto possibi-le ad un giusto prezzo, evitando di far leva su offerte commercialiclamorose quanto azzardate. Abbiamo tariffe ottime sui serviziVOIP ed in linea con il mercato riguardo Internet, offrendo peròun minimo di banda garantito, non approssimato per eccesso…Oggi, infatti, la gente esige prima di tutto serietà e qualità, e noi cipreoccupiamo di garantire ciò in tutti i servizi che eroghiamo”.Il prossimo obiettivo aziendale?“Tra pochi giorni saremo in grado di offrire l’ADSL a 20 Mega.Un risultato straordinario, in attesa dell’Ultra Banda Larga”.

MERCATO E CREARE OCCUPAZIONE. CE L’HANNO FATTA

cano Convergenze come la prima azienda del settore, inassoluto, nella provincia di Salerno, nonché la prima, alivello infrastrutturale, della regione Campania. Con lapropria rete wireless, infatti, copre oggi l’85% del territorioprovinciale, portando Internet in comuni dove altre com-pagnie telefoniche non arrivano (soprattutto in quelli del-l’Alto Cilento e del Vallo di Diano) ed offrendo i seguentiservizi: ADSL terrestre, telefonia fissa tramite VOIP (VoiceOver IP), WLR (Wholesale Line Rental) e ULL (UndundlingLocal Loop), servizio fax a valore aggiunto (fax su email einvio fax tramite email), numerazioni non geografiche (840,848 e 800), hosting per siti e portali web, video streaming(Live e Vod) e posta elettronica certificata (PEC).In pratica, Convergenze mette a disposizione dei clientitutti i principali servizi telefonici (fisso, fax, e-mail,Internet), garantendo maggiore efficienza tecnica ed unaeconomicizzazione dei costi in bolletta rispetto agli altrioperatori (senza pagare il canone Telecom, ovviamente).Fino a ieri, inoltre, l’erogazione di tali servizi era subordi-nata alla capacità delle tecnologie implementate dalla stes-sa Telecom Italia. Oggi, invece, grazie ad un notevole emirato investimento, Convergenze sta realizzando unapropria infrastruttura direttamente all’interno della cen-trale telefonica Telecom di Capaccio Scalo, da sfruttare intotale autonomia ed indipendenza. Ciò consentirà al-l’azienda capaccese di offrire servizi innovativi, come adesempio telefonia fissa ai costi più economici del VOIP el’ADSL a 20 Mega (basti pensare che, attualmente, l’ADSLpiù veloce offerta dai più importanti operatori sul mercato,viaggia in generale a 7,2 Mega). La medesima infrastruttu-ra (operativa entro il prossimo mese di giugno), permette-rà a Convergenze di offrire, in futuro, il servizio denomi-nato UBL (Ultra Banda Larga), la cosiddetta VDSL2, ca-pace di garantire connessioni fino a 50 Mega simmetrici(cioè sia in download che in upload): al momento, taletecnologia è ancora in via di sviluppo, e dovrebbe arrivaresul mercato nel 2011.Successi e prospettive che rendono ancora più luminosoil futuro di Convergenze, capace d’imporsi in un settorecomplesso come quello delle telecomunicazioni, e soprat-

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GIOCO DI SQUADRA Affiatamento e sinergia sul posto dilavoro sono le prerogative dello staff

di Convergenze per assicurareun elevato e costante standard

qualitativo dei servizi fornitialla clientela

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er la prima volta, in 116anni di storia, l’antica bir-reria belga Bavik ha deci-so di esportare sul merca-

to italiano i propri pregiati prodotti,aprendo una serie di trattative con im-prenditori nostrani per pianificare lestrategie commerciali da adottare inun settore complesso quale quello del-la distribuzione dei marchi di birra.In un contesto di concorrenza inter-nazionale, a spuntarla è stato Dona-to Alonzo, 52 anni, noto product ma-nager originario di Castel San Loren-zo e capaccese d’adozione, il cui pro-getto ha convinto i vertici della Bavika concedere in esclusiva alla sua so-cietà, la Feeling Import/Export Srl diCapaccio, la distribuzione dell’interagamma di birre in ben 11 regioni d’Ita-lia (Campania, Puglia, Lazio, Molise,Abruzzo, Marche, Umbria, Calabria,Basilicata, Sicilia e Sardegna).In base all’accordo, Alonzo ha messoa punto e reso già operativa una fittarete di seller esperti per dar luogo aduna copertura capillare del Centro-Sud, assegnando concessioni per pro-vincia: l’obiettivo è quello di immette-re sul mercato italiano, nell’arco di unlustro, ben 10mila ettolitri annui.Il colosso Bavik produce birra ad altafermentazione dal 1894, ed è una del-le due uniche aziende al mondo adutilizzare botti di rovere per la stagio-natura: i marchi più venduti sono laBavik Pils classica e la Petrus (cono-sciuta come la “birra di San Pietro”).Un risultato di prestigio, dunque, perDonato Alonzo, la cui esperienza nel

Donato Alonzo, l’uomo cheha portato la Bavik in Italia

DISTRIBUIRÀ, IN ESCLUSIVA, LA FAMOSA BIRRA BELGA

ECONOMIA

PRESTO, ANCHE UNA JOINT VENTURE PERESPORTARE I PRODOTTI DI ECCELLENZADEL CILENTO IN BELGIO E FRANCIA

settore risale al 1988, anno in cui ini-zia ad occuparsi di ristorazione, rea-lizzazione di pub, birrerie e locali. L’in-tesa con la Bavik rappresenta un tra-guardo importante di un percorso pro-fessionale fatto di sacrifici e passione,che ha portato Alonzo alla consacra-zione definitiva nelle vesti di direttoredelle vendite della Planet Beverage diCapaccio Paestum, divenuta in pochianni una delle prime aziende distri-butrici di food&beverage della provin-cia di Salerno, con un fatturato annuoche ha sfiorato, nel 2009, i 5 milioni di

DONATO ALONZOIl presidente dellaFeeling Import/Export Srlmostra orgogliosoi prodotti Bavik

euro. Allo stesso tempo, la Feeling haindividuato, tra le principali esten-sioni future del proprio business, lacreazione di una joint venture con laBavik per esportare direttamente iprodotti enogastronomici di eccellen-za del territorio di Paestum e del Par-co Nazionale del Cilento e Vallo diDiano, in considerazione del fattoche la stessa Bavik è titolare centina-ia di ristoranti, pizzerie, pub, winebar, birrerie, gastronomie e locali diconsumo in tutto il Belgio e nel norddella Francia.

A cura di

ALFONSO STILE

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La crisi economica avanza,la BCC di Aquara rilancia

IL DIRETTORE MARINO ILLUSTRA I DATI DELL’ESERCIZIO 2009

IL BILANCIO

l Consiglio d’Ammini-strazione della Banca diCredito Cooperativo diAquara ha approvato il

Bilancio d’esercizio per l’anno 2009.In un periodo in cui la crisi finanzia-ria ed economica imperversa a livellointernazionale, la BCC di Aquara con-tinua a raccogliere le speranze di mi-gliaia di risparmiatori ed imprese: lafiducia dei risparmiatori è tutta rac-chiusa nella strabiliante crescita deidepositi, saliti a 177 milioni di euro(+11% rispetto all’anno precedente);quella degli imprenditori, invece, èriscontrabile nella crescita degli im-pieghi (prestiti), che hanno raggiun-to i 102,5 milioni di (+4%).I numeri ottenuti dalla BCC di Aquaradiventano ancora più significativi seconfrontati con il sistema creditizionazionale. La crescita di capitale e ri-serve è stata del +15,1% contro il+6,4% della media nazionale, un abis-so di solidità e stabilità finanziariache fornisce garanzie anche per il fu-turo della Banca.Il direttore, Antonio Marino, è rag-giante: “Abbiamo superato ogni più ro-sea aspettativa di cresci-ta, grazie ad una vicinan-za di valori e di intentiche mette in connessionela nostra banca alla real-tà sociale in cui opera. Lagente sente la BCC diAquara come una verabanca ‘familiare’, cheascolta e risolve i proble-mi anziché aggiungere burocrazia. Stia-mo lavorando affinché questo grande at-testato di stima non venga mai tradito”.C’è da considerare, tuttavia, il rallen-

tamento dell’utile d’esercizio, ferma-tosi a 1,1 milioni di euro (-49%), ma,come spiega lo stesso direttore Mari-no, “un calo degli utili, in un periodo dicrisi, non è solo fisiologico ma, per certiversi, desiderabile, in quanto consente afamiglie ed imprese di sostenere minoricosti di indebitamento. La BCC di Aquara,per superare tale crisi, ha messo in campo

un fenomenale impegnosociale di grande concre-tezza, preferendo la stra-da della riduzione dei tas-si spontanea e generaliz-zata alla contrattazione surichiesta di clienti”.In effetti, con la sfavo-revole congiunturaeconomica si sono ri-

dotti di molto i tassi di interessi, nellospecifico l’Euribor, e questo ha porta-to ad una naturale riduzione del mar-gine d’interesse, in conseguenza del

fatto che i prestiti erogati dall’istitutosono agganciati a tale parametro.Marino precisa, infine, che “quando lacrisi avanza, non basta stimolare i consu-mi con la riduzione dei tassi, bisogna pen-sare anche ad iniezioni sull’economia re-ale, ed è per questo che abbiamo deciso diespanderci aprendo una nuova filiale nellacittà di Salerno e una nuova sede ammi-nistrativa a Capaccio”. È proprio il casodi dire che la crisi non spaventa, anzipuò fare da trampolino di lancio. Simone Pepe

ANTONIO MARINODirettore della BCC di Aquara

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a appena 29 anni, ma unosconfinato senso di attac-camento ed appartenenzaalla sua terra, ereditato

senza dubbio da papà Ugo, noto agri-coltore capaccese, con il quale lavorafianco a fianco nell’azienda di fami-glia, sita in località Scigliati-Sabatella.Per questa ragione, nonostante la ver-de età, ha deciso di candidarsi alleultime elezioni del Consorzio di Bo-nifica di Paestum, riuscendo a spun-tarla nella prima fascia.Carmine Frunzo è così diventato ilpiù giovane membro del Consiglio deiDelegati dell’ente consortile pestano.Un risultato sorprendente per qual-cuno, meritato per molti altri.Perché ha deciso di candidarsi allerecenti elezioni per il rinnovo delConsiglio del Sinistra Sele?“Conoscendo bene e vivendo ogni giornole esigenze e le aspettative di noi giovaniagricoltori di Capaccio, ho voluto met-termi in gioco per portare concretamentela nostra voce nel direttivo del Consor-zio. Sono orgoglioso di esserci riuscito,ed ora sono a disposizione di tutti iconsorziati al fine di avvicinare sempredi più l’ente ai beneficiari dei preziosi ser-vizi che eroga sul territorio”.Chi l’ha sostenuta di più nella suadecisione di candidarsi?“Oltre alla mia famiglia, che mi ha datotanta fiducia, devo ringraziare pubblica-mente l’amico Roberto Ciuccio, il qualeha creduto fortemente nel sottoscritto ac-crescendo, in me, il desiderio di volermiassumere maggiori responsabilità perdare una svolta drastica all’azione am-ministrativa dell’ente. Credo che nonavrei avuto la stessa voglia d’impormi senon ci fosse stato lui ad incoraggiarmi”.

Carmine Frunzo, linfa verdeal Consorzio di Paestum

È IL PIÙ GIOVANE COMPONENTE DEL CONSIGLIO DEI DELEGATI

VOLTI NUOVI

Entusiasmo evoglia di fare

Carmine Frunzo alleprese con alcune

pratiche da sbrigarenella sede del

Consorzio di BonificaSinistra Sele di

Paestum:29 anni, figlio

dell’agricoltore UgoFrunzo, è il pupillo

del consigliereRoberto Ciuccio

Che idea si è fatto del nuovo Consi-glio dei Delegati di cui è entrato a farparte?“Siamo un gruppo compatto ed omoge-neo, forse per la prima volta in assoluto adire di molti. Remiamo tutti dalla stessaparte, e questo mi lascia ben sperare per ilfuturo. Inoltre, c’è grande rispetto dei ruo-li e, soprattutto, di tutti i consorziati, adisposizione dei quali è stata rimessa unagrande esperienza”.Che rapporto ha con il presidenteVincenzo Fraiese?“Come Lei ha anche scritto in una recenteintervista, è veramente ‘un uomo tuttod’un pezzo’. È parte attiva del consorzioormai da più di vent’anni, durante i qua-li ha acquisito un’esperienza diretta in-calcolabile. Sa prestare orecchio alla vocedi tutti, soprattutto a quella dei consiglierie consorziati più giovani, parlando poco

ma lavorando molto. Direi che è capacedi far sentire ‘presidente’ anche te, vistoche ha assegnato dei compiti precisi aciascuno di noi, non solo per responsa-bilizzare il nostro ruolo, ma anche perrenderci più operativi ed autonomi sulterritorio. Con lui alla guida, il Consor-zio farà passi da gigante, anche perchépuò avvalersi di consiglieri competenticome Roberto Ciucco e Luigi Ciliberti,senza nulla togliere agli altri, con i qua-li si è subito instaurata una spontaneaarmonia nel fare sistema”.Quali le priorità da affrontare?“Guardi il Sinistra Sele è uno dei mi-gliori consorzi d’Italia, sfrutta tecnolo-gie avanzate e dispone di un sistemad’irrigazione all’avanguardia. Dobbia-mo quindi essere in grado di elevare an-cora di più il livello di efficienza”. al.st.

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DOCUMENTI

(Segue dal numeroprecedente il “Testo origi-nale della Memoria lega-le di Gennaro Mangoneper Università e Cittadinidella Città di Capacciocontro l’Illustre Principed’Angri” - Napoli, mag-gio 1771).

“...I Cittadini appena bastava-no per coltivare i territori adia-centi alla Città, e quei de’ luo-ghi asciutti : né i forestieri vi siarrischiavano per timoredell’aere cattivo, che non li per-metteva dimorarci, per farne lacoltura”.“…Questi sono i territori che,da boscosi e paludosi, che pri-ma erano, essendo stai non piùche da circa 50 anni principia-ti a renderli coltivabili dai Cit-tadini di Capaccio con sommoloro dispendio e fatica; e suc-cessivamente nel 1749 in1750 a spese dell’Universitàessendosi formato un alveo dilarghezza palmi 10 e di lun-ghezza un miglio, per far inesso imboccare l’abbondantesorgiva dell’acqua della Salza,e deporla nel fiume diCapodifiume, per cui si reseroasciutti circa tremila tomola diterritorio,che prima erano im-praticabili, denominati leMarene, Cardogna, Tufarella,

Origini, storia ed attività del Con

A cura del prof.

PAOLO PAOLINO

Elice e tutto il recinto diFiumarello… Tutti detti terri-tori o sono stati chiusi e incor-porati alle Difese dell’Ill. Prin-cipe d’ Angri, oppure incor-porati fra quei territori da’quali il medesimo si esigge iterraggi, per opera dell’ suiministri e fittuari, per cui sivede, che l’esazione de’terraggi che prima in tempodella liquidazione nel 1578non era che in sole tt. 421, edecadute poi nel 1641 in solett. 145 in tempo dell’apprez-zo, in oggi è avanzata in tt.2000 in circa…”.“Non è giusto che l’IllustrePrincipe d’Angri intromettanelle Difese un eccessivo nu-mero di animali che non pos-sono esser mantenuti, per farlipoi pascere di continuo nei ter-ritori di Capaccio, e fra tantomantenersi l’erba delle difeseper riserba, come pratica e si èprovato”.“Quella parte del territorio diCapaccio, che si dice la pianadi Capaccio, è realmente, se-condo il suo nome, tutto pia-no. Da secoli questo vasto ter-ritorio è stato tutto sommersodall’ acque, che in copia gran-dissima ivi sorgono, d’onde èderivato di essere stato inser-vibile, in grave danno di quelComune. Ma il male maggio-

re si era, che queste acque ri-stagnate, corrompendosinell’està, e venendo rimossedalle bufale, le quali per rin-frescarsi del gran calore inquelle si tuffavano, cagiona-vano l’aere cattivissimo perquelle pestifere esalazioni, cheera pericoloso ben anche pas-sar da vicino per tai luoghi.Avendo l’Università e Citta-dini con loro dispendio e fati-ca dato lo scolo all’acqua, nonsolo con quello grande Alveodi sopra notato, ma con fossiprofondi, e larghi all’intornodi quei terreni, che ciascuno

Sviluppo e progresso socio-economico di Capaccio Paestum:

ha ridotti a coltura, si è inqualche maniera purificatol’aere, talché di presente ci sipuò abitare, come in fatti cisi abita per nove mesi all’an-no, e si potrebbe in essi sicu-ramente dimorarci ancora pergli altri tre mesi dell’anno

Dall’archivio fotograficostorico del Consorziodi Bonifica di Paestum

SopraPanoramica aerea dellaPiana del Sele dell’epoca

In alto, a destraEcco come si presentaval’area di Capo di Fiume

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sorzio di Bonifica Sinistra Sele documenti inediti e ricostruzione storiografica

“La memoria legale diGennaro Mangone rivoltaai cittadini capaccesirappresenta una difesadegli interessi patrimonialidel Comune di Capacciocontro il Principe d’Angri,il quale si era appropriatoillegittimamente di diverseproprietà demaniali

Parte

I I

Agosto, Settembre ed Ottobre,se le buffale non si andasseroin tal tempo a tuffare ne’ pic-coli ristagni, a’ quali non an-cora si è dato lo scolo, perchéquelle terre ove sono tali ri-stagni, dall’Illustre Principed’Angri, e d’altri Cittadinisuoi parziali si sono chiuse aduso di Difesa. Oltre di che lasperienza fa vedere, che pertale cagione, ove sono bufale,l’aere è sempre cattivo e peri-coloso. Or se un interesse pri-vato possa recare un pregiu-dizio così notabile al pubbli-co sarà insussistente la do-

manda fatta all’Università,che non potessero intrometter-si animali bufalini nel terri-torio di Capaccio ; se poi ilpubblico interesse, come è do-veroso, deve sempre prevale-re, sarà riputata giusta e re-golare la petizione dell’Uni-versità, poiché le bufale nongià nel territorio aperto, manelle difese debbonsi tener rac-chiuse. Concorre con la causapubblica anche la privata,mentre le bufale ritrovandosempre qualche poco d’acquaristagnata ne’ fossi, che cir-condano i territori a coltura,

col trattamento che nell’estàvi fanno, oltre dell’esalazio-ne cattiva, che promuovono,rovinano i fossi medesimi percui è tenuto il Cittadino dicontinuo farli riparare consuo grave dispendio. Si ag-giunga a tutto ciò che la bufala

coi suoi grossi piedi devastatanta erba, quanta basterebbeper nudrire più animali d’al-tra specie; ed in fatti si sa chequasi per tal riflesso la bufalapiù di ogni altro animale habisogno di erba“. (Continua nel prossimo numero)

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LAVORO

Cos’è?Il Curriculum Vitae è la sintesi con-cisa delle vostre esperienze di stu-dio e di lavoro. Si invia per rispon-dere ad un annuncio su un giorna-le, per segnalarsi alle società di con-sulenza e di selezione che raccol-gono candidature, per proporsi adun’azienda. L’obiettivo finale èquello di ottenere la convocazioneper un colloquio. Al CV va allegatauna Lettera di presentazione o diautocandidatura che ne spieghi lemotivazioni, senza ripetere i conte-nuti del curriculum.Un corretto curriculum deve:- creare una prima impressione fa-vorevole;- suscitare interesse e invitare ad unapprofondimento attraverso la con-vocazione ad un colloquio ;- essere corretto nella forma e com-pleto nei contenuti;- essere preciso e conciso (spesso unselezionatore non dedica ad uncurriculum più di 30 secondi!).Il CV non deve mai superare le duepagine; nel caso di ricerca del pri-mo impiego, è sufficiente una solapagina.

Il tuo curriculum vitae È il biglietto da visita per chi è in cerca di un lavoro: a cosa serve, come compilarlo e cosa deve contenere

A cura del dott.

ENRICO BELLELLIDirettore del Centro per l’Impiegodi Vallo della Lucania (Sa)

A cosa serve?Costituisce un inventario persona-le che permette di avere sotto gli oc-chi l’intera vita professionale di unindividuo, e può essere utilizzatocome presentazione ad un potenzia-le datore di lavoro. Il CV può diven-tare una traccia per l’esaminatorenel momento del colloquio e un uti-le promemoria nel momento finaledella scelta del candidato.

I contenutiNella stesura del proprio CV, con-viene:- focalizzarsi sulle informazioniveramente significative per la can-didatura, omettendo quelle che nonhanno collegamento con la posizio-ne richiesta o che possono risultarepenalizzanti; in ogni caso, è benenon barare;- evidenziare le proprie capacità,valorizzare le mansioni svolte, darecontinuità alle esperienze esposte.Ogni curriculum deve essere lo spec-chio di chi lo scrive. Non esiste dun-que il curriculum perfetto, ma tanteversioni che dipendono dalle carat-teristiche del mittente e dei

destinatari. Questo significa chebisogna aggiornare il CV ogni vol-ta che si individua un posto di la-voro interessante per noi. Soprattut-to in questo caso, per poter inviareun CV che abbia buone possibilitàdi essere preso in considerazione,occorre raccogliere molte informa-zioni sull’azienda e sulla sua orga-nizzazione. Spesso si può trovarequalche spunto nei materiali che lastessa azienda produce per farsi co-noscere sul mercato. Possono di-ventare utili anche le informazioniottenute da chi già vi lavora e, avolte, il passaparola tra le cono-scenze occasionali.

Centro per l’Impiegodi Vallo della LucaniaVia Stefano Passero, n.2Tel 0974-4259 - Fax 0974-4605www.centroimpiegovallo.too.itOrari:lun/mer/ven 8:30-12:00mar/gio 8:30-12:00 e 15:30-17:00

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NON SOLO DIRITTO

Un tempo si parlava di immigra-zione: ieri di immigrazione clan-destina, oggi di reato di clandesti-nità. La società cambia ed il dirittosi adegua. O almeno prova a farlo.Le norme sull’immigrazione do-vrebbero bilanciare interessi diver-si: da un lato, il principio di sovra-nità dello Stato; dall’altro, la liber-tà di circolazione. Spesso, invece,prevalgono fenomeni di preoccu-pazione. Si pensi che, per lungotempo, il nostro Stato non ha pre-visto come obbligatoria l’espulsio-ne. Questo aspetto, quindi, non de-stava particolare allarme sociale.Negli ultimi anni, la tendenza ècambiata.La materia è disciplinata essen-zialmente dal d.lgs. n. 286/98, og-getto di recenti modifiche. Da ulti-ma, la legge n. 94/09 ha introdottouna norma, l’art. 10 bis, che puni-sce penalmente l’ingresso o la per-manenza sul nostro territorio dicittadini stranieri (ossia, cittadininon comunitari e apolidi) che sia-no “irregolari”. È questo il c.d. re-ato di clandestinità.Salvo che costituisca più grave re-ato (ad es. non ottemperi all’ordi-ne di espulsione del questore), lostraniero clandestino che, appun-to, faccia ingresso ovvero si trat-tenga nel territorio dello Stato, èpunito con un’ammenda da 5.000a 10.000 euro.Competente sarà il Giudice di Pace

ra, sempre che sia materialmentepossibile.Se, invece, lo straniero è sprovvi-sto di documento, non è sufficien-te una sua dichiarazione di nazio-nalità, ma occorre che le autoritàconsolari del proprio paese lo ri-conoscano. Quando sussistonodelle intese con i paesi di prove-nienza, il problema viene risoltosubito (ad es. Albania). Se non èpossibile garantire che lo stranie-ro faccia ritorno in patria, questiviene condotto in un centro di ac-coglienza, dove permane per 30giorni, che possono diventare 60 eanche 180. Mancando la collabo-razione della persona fermata op-pure i posti nei centri, il questoreadotta il provvedimento di espul-sione, la cui violazione configuraun reato che prevede la pena dellareclusione da 1 a 4 anni, con arre-

sto obbligatorio e pro-cesso con rito direttis-simo.In realtà, finchè lo stra-niero espulso rimanein Italia, si è al puntodi partenza. Di frontead un’espulsione noneffettiva, infatti, diffi-

cilmente si potrà risolvere il pro-blema dell’immigrazione clande-stina. Nei confronti dei cittadinicomunitari non è applicabilel’espulsione, ma l’allontanamen-to, per motivi di ordine pubblico.

A cura dell’avv.

ROSARIO BUCCELLA

L’immigrazione clandestina L’art. 10 bis della legge 94/09 punisce penalmente l’ingresso o la permanenza sul territorio italiano di cittadini stranieri “irregolari”

ed il rito quello direttissimo.Innanzitutto, uno straniero (quin-di, non comunitario) per entrare inItalia deve avere un documento, unvisto d’ingresso ed un titolo vali-do di soggiorno, oltre ad utilizzarei varchi consentiti. In mancanza,si attivano i provvedimenti ammi-nistrativi: l’espulsione.Si adotta, invece, il respingimentoe non l’espulsione se lo stranierosi presenta “ai valichi di frontie-ra” senza avere i requisiti richiestiper l’ingresso nel territorio delloStato. Questo avviene anche nelcaso delle cosiddette “barche”, at-traverso le quali lo straniero entrain Italia ma viene bloccato imme-diatamente dopo.Sia in caso di respingimento, sia diespulsione effettiva, il Giudice diPace emetterà, nel processo penale,sentenza di non luogo a procedere,essendo venuta menouna condizione diprocedibilità, cioè lapresenza stessa delclandestino nel territo-rio italiano.Non sempre, però, lasituazione è così sem-plice. Infatti, se il sog-getto ha un documento di ricono-scimento, si procede alla sua iden-tificazione e, nella ricorrenza deipresupposti, il questore emette l’or-dine di espulsione, con conseguen-te accompagnamento alla frontie-

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MEDICINA E PREVENZIONE

(Segue dal numero precedente)

Questa tesi è sostenuta autorevol-mente da Larry Katz, esperto difama internazionale nel campo del-le ricerche sullo sviluppo e la fun-zione della corteccia cerebrale neimammiferi. La sua più recente ri-cerca, incentrata sulle neurotrofinee il loro effetto sulla crescita dellacellule nervose, ha avuto ampi ri-conoscimenti da parte della comu-nità scientifica mondiale.Ecco alcuni esercizi ripresi dai suoistudi per rompere schemi abitualiche sono, come detto in precedenza,rovinosi per le funzioni cerebrali:- abolire la monotonia in modo in-solito, scegliendo percorsi diversiper andare in ufficio, al lavoro, perfare la spesa al mercato invece cheal supermercato, sperimentarezone nuove in cui sia messa allaprova la capacità di orientarsi;- cambiare le consuete abitudiniolfattive del mattino (es. percepirel’odore del caffè=inizio della gior-nata) associando un odore diversoall’inizio della giornata emanatoda una boccetta, posta sul comodi-

A cura del dott.

GIACOMINO DE PALMAMedico

L’invecchiamento cerebrale Con l’avanzare dell’età, diminuiscono lecapacità mnemoniche. Ecco come “allenare” il cervello per evitare che le abitudini lo impigriscano

no, di essenze come menta, cannel-la e rosmarino, cambiando aromaogni settimana;- lavarsi i denti o mangiare con lamano che non si usa abitualmen-te; questo esercizio obbliga ad usa-re l’emisfero del cervello opposto aquello che si usa normalmente; pro-vare a usare una mano sola per com-piere azioni e movimenti fini comeabbottonare la camicia, infilare lescarpe o vestirsi;- variare l’ordine di ciò che si fa abi-tualmente;- leggere qualcosa ad alta voce in-sieme al partner alternando il ruo-lo di lettore e ascoltatore; quando silegge ad alta voce, si attivano cir-cuiti del cervello diversi da quelliusati quando si legge in silenzio;- in edicola, prendere una rivistacompletamente diversa dai propriinteressi abituali, acquistare giorna-li diversi;- periodicamente, spostare l’orolo-gio da sinistra a destra e da destra asinistra;- condividere il suggerimento deipiù noti geriatri: giocare a carte nel-le varie versioni, applicarsi nella

soluzione di cruciverba, leggeremolto con spirito eclettico.Ma specialmente, per conservarsisempre vigile, non mollare nel cer-care sempre, cercare nuovi saperie, perché no, nuovi sapori, nuoverealtà, nuove amicizie, nuove bel-lezze naturali, nuovi fiumi, nuoveesperienze, eccetera. GiordanoBruno, il noto filosofo nolano del‘500, diceva: “Solo gli Dei che sannotutto e gli ignoranti che presumono disapere tutto, non cercano”. Inoltre, perconservare una mente efficiente, èessenziale prendesi cura del pro-prio corpo. Il vecchio adagio degliantichi romani - mens sana in corporesano - testimonia che l’attività fisi-ca e la cura del corpo giovano mol-to alla mente.

(Continua nel prossimo numero)

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AL FEMMINILE

Il 22 aprile scorso, il popolo dellarete Internet ha festeggiato i 101 annidi Rita Levi Montalcini con un even-to mediatico denominato RITA101,che ha visto la partecipazione delleprincipali web tv italiane, le quali,alle ore 21 in punto, hanno dato luo-go alla diretta streaming “unifica-ta” di un programma-maratona diproporzioni mondiali per celebrareil compleanno dell’eminente scien-ziata, premio Nobel per la Medici-na e senatrice a vita italiana, nataproprio un secolo e 1 anno fa, nel1909, a Torino.La rete (in particolare attraverso igiovani) ha voluto omaggiare RitaLevi Montalcini, nel giorno del suo101esimo compleanno, proponen-do le storie di (stra)ordinariaquotidianità legate a ricercatrici ericercatori italiani operanti in Ita-lia, così come a nostri concittadini econcittadine che hanno scelto, ohanno dovuto scegliere, di consa-crare il proprio talento all’Estero.Un vero e proprio viaggio alla sco-perta di tante “Rite” sparse in Italiae nel mondo, per raccontare conqui-ste, denunce, battaglie vinte e per-se, impegno e determinazione, scon-

A cura di

ANGELA DE ROSALaureanda in Scienze della ComunicazioneGiornalista pubblicista

I 101 anni di Rita LeviMontalcini Con l’evento RITA101, le principali

web-tv d’Italia hanno celebrato a “reteunificata” il compleanno della senatricea vita: tra queste, anche StileTV

forto, obiettivi raggiunti, sinergiecon i ricercatori esteri, eccellenzenostrane e cervelli che decidono di“espatriare”.Collegate, in contemporanea, cen-tinaia di enti, università, micro tv,web radio, blog, forum, chat,navigatori ed utenti di socialnetwork planetari quali Facebooke Twitter. L’evento è stato ideato ecoordinato da IpaziaPromos,AltraTV e Wired, con il supportodei partners Nòva24 e CurrentTV,

ed il contributo di RaiNews24, Cor-riere della Sera, la Repubblica.it,Youdem.tv, Il fatto quotidiano,Odeon Tv, Treccani, Brainforum,Sapere.it e l’Accademia Nazionaledei Lincei. Anche StileTV, in colla-borazione con Convergenze Spa,ha trasmesso RITA101 in direttastreaming sul proprio portale web.“L’Italia è ricchissima di capitale uma-no, ma non è capace di valorizzarlo. Visono enormemente grata per quello cheavete fatto”, ha detto la Montalcinidurante la diretta, con la voce unpo’ affaticata visto che si è appenaripresa da un intervento al femore.Citata, più volte, la celebre frase concui ha commosso il mondo, e anchenoi: “Il corpo faccia quel che vuole, iosono la mente”.

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AMBIENTE E DINTORNI

Dopo oltre un secolo di sfruttamentointensivo, il petrolio, la principale fon-te energetica per l’economia mondia-le, è in via d’esaurimento. Eminentiesperti dicono che, proprio in questianni, stiamo raggiungendo il peak oil,ovvero il picco della produzione digreggio, cui seguirà un progressivodeclino della capacità estrattiva conconseguente innalzamento del prez-zo per barile. Come risposta alla crisienergetica, nel sud dell’Inghilterra ènato il movimento delle transitiontowns. Si tratta di comunità che han-no deciso di riconvertire le attività diproduzione e di consumo verso for-me sempre più indipendenti dai com-bustibili fossili. Nelle “città di transi-zione”, in pratica, si vive facendo fin-ta che l’oro nero sia già esaurito!Tra il 2005 e 2006, l’ambientalista bri-tannico Rob Hopkins ha dato vita adun progetto il cui obiettivo era quellodi diffondere quanto prima la cultu-ra della città sostenibile. Partendodall’esperienza di città come Kinsalein Irlanda e Totnes in Inghilterra, l’ini-ziativa è attualmente in rapida espan-sione, tant’è che oggi si contano oltre185 comunità di diverse dimensioniriconosciute ufficialmente come

Transition Towns, le città

libere dal petrolio Sono 185, nel mondo, lecomunità che hanno iniziato a farea meno dell’oro nero, in esaurimento...

transitinon towns in Australia, NuovaZelanda, Giappone, Stati Uniti, Ca-nada ed anche in Italia, dove l’unicarealtà ad appartenere alla rete di cittàdi transizione è Monteveglio, in pro-vincia di Bologna. Ma come si orga-nizza una transition town? Una visitanella cittadina di Totnes, dove vive laprima comunità che ha dimostratocome si può vivere anche senza ilpetrolio e i suoi derivati, sorprendeper diversi motivi. Qui le strade sonocosteggiate da siepi alte oltre duemetri che servono ad imprigionare igas di scarico; intere vallate sono col-tivate recuperando gli antichi saperidei contadini che lavoravano la terrasenza l’ausilio di fertilizzanti chimi-ci; l’illuminazione pubblica funzio-na grazie a laser che, catturando ilmovimento, fanno luce solo all’occor-renza. E non è tutto. Nei supermerca-ti, le buste di plastica hanno lasciatoil posto a sacchetti di stoffa. I cittadi-ni condividono l’auto per glispostamenti in comune, utilizzanouna moneta locale, il Totnes pound, perfare acquisti in città consumandoesclusivamente cibi prodotti in loco,affidano i loro risparmi a banche cheinvestono capitali nel settore delle eco

A cura della dott.ssa

ANTONELLA BAVOSO

tecnologie e della riqualificazioneambientale. Ciò che contraddistin-gue queste comunità sostenibili è laricerca di nuovi metodi per ridurre aiminimi termini l’utilizzo di energia,incrementare l’autosufficienzaenergetica e contenere gli sprechi.Concetti come compostaggio,riciclaggio, isolamento termico sonoall’ordine del giorno. La fine dell’eradi petrolio viene interpretata più comeun’opportunità che come una mi-naccia, perché permette di progetta-re un futuro a bassa emissione dianidride carbonica. Tanti piccoli ac-corgimenti che possono, nel concre-to, migliorare la qualità della vita ditutti rispettando l’ambiente. La filo-sofia delle Transition Towns è sem-plice e positiva allo stesso tempo, nelsenso che tutti possiamo fare qual-cosa e, nel nostro piccolo, cambiare ilmondo. Per questo, una delle princi-pali attività svolte dagli abitanti del-le città di transizione consiste nell’or-ganizzazione di seminari, convegnie dibattiti al fine di educare le coscien-ze ed informare la gente su azioniapparentemente innocue, compiuteogni giorno, che possono causaredanni irreversibili al nostro pianeta.

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ANIMALI

Eccoci qui! Finalmente, grazie aStileTV, abbiamo un mezzo percomunicare le nostre idee e darela possibilità, a chi la pensa comenoi, di potersi unire alla nostraAssociazione Zenit ed aiutarci.Personalmente, vivo praticamenteda sempre con gli animali, e comevolontaria cerco di render loro lavita meno difficile. Nella mia casain campagna, con la mia famiglia,stiamo realizzando un progettoin tal senso. Raccogliamo, inparticolare, i cani bisognosi dicure ospitandoli nel nostrogiardino (a volte anche in casa)allestito con cucce e box donaticida amici animalisti. Con ilsostegno di altri volontari (po-chi…), pubblichiamo in rete lefoto dei nostri amici a quattrozampe al fine di darli in affido.Quando ci viene fatta richiesta diadozione, dopo aver appuratocon adeguati controlli che gliaspiranti padroni siano idoneialla convivenza con gli animali, livacciniamo, “microchippiamo” eli accompagniamo personalmentenella nuova casa. Il tuttoautotassandoci. Questo progetto,come detto, è portato avanti dallaZenit: ciò che chiediamo è ilvostro sostegno, insieme potremoportare avanti lodevoli iniziativea tutela dei diritti degli animali.La prima testimonianza di talidiritti è stata sancita, nel 1641,

Adotta un cane abbandonato L’Associazione “Zenit” di Capaccio offre cure ed alloggio agli animali recuperati per strada, per poi cercare loro padroni affidabili pubblicandone le foto su Internet

A cura di

TERESA CANTALUPO

nel Massachusetts. Essa affermatestualmente che “nessun uomopuò esercitare alcuna tirannia ocrudeltà verso gli animali”.Durante l’ultimo secolo, scienzia-ti, umanisti, zoofili, giuristi,sociologi e politici sono statisollecitati ad affrontare il proble-ma della tutela della vita animalenella società, e ciò ha condottoalla Dichiarazione Universaledei Diritti dell’Animale, procla-mata il 15 ottobre del 1978 nellasede dell’Unesco, a Parigi.Ne è scaturito quanto segue:“Tutti gli animali nascono ugualidavanti alla vita e hanno gli stessidiritti all’esistenza e al rispetto, edogni animale che l’uomo ha sceltoper compagno, ha diritto ad unadurata della vita conforme alla sualongevità”.

Eppure, molte persone, purtrop-po, continuano a fare deglianimali temporanei giocattoli didivertimento dei quali, poi, ci sistanca presto, abbandonandoli.L’abbandono di un animale è unatto crudele e degradante!Basta guardarsi intorno, sonocentinaia, forse migliaia i musinitristi che vagano per strada,senza una meta, sperando ancorache l’amico che lo ha sfamato perun po’ torni a riprenderlo. Guar-dano nelle auto, nei negozi,cercano il volto del loro “padro-ne”, ma trovano solo calci…Aiutiamoli! Uniamoci e togliamo-li dalla strada. Non è difficile…basta una carezza sul loro capo ene avremo tante, per sempre, sulnostro cuore.

Per informazioni e contatti:Associazione “Zenit”Via Seude, 2Capaccio (Sa)Tel. [email protected]

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Ogni deserto è, di per sé, spettacolare.Il Wadi Rum è il più maestoso e vasto della

Giordania, anche se non l’unico, famoso per lenarrazioni di T.E. Lawrence. Offre l’immagine

classica del deserto, fatta di distese di sabbiarossastra con jabal (colline) d’arenaria che

s’innalzano improvvise dal fondovalle. Ma offreanche attrazioni siggestive come Jebel Khazali,

le sorgenti di Lawrence d’Arabia e la Montagnadelle Sette Colonne della Saggezza. In questoambiente sconfinato si trovano anche canyon e

montagne altissime, con vette di puro granitofino a 1.750 metri, scalate impegnative per i più

avventurosi alpinisti esperti. Qui si trova laseconda cima più alta della Giordania, denomi-

nata Jabal Rum. Non è difficile incontrare,all’orizzonte del panorama desertico, beduini

giordani con le loro basse tende nere e cammelli,anche se la maggior parte si è trasferita nellecittà. Le opzioni per l’esplorazione del Wadi

Rum includono veicoli a quattro ruote motrici ecarovane di cammelli. I “veri consacrati”, natu-

ralmente, assicurano che per scoprire l’immensaanima del Wadi Rum è necessario percorrerlo a

piedi, dormendo in tenda: una soluzione per ipiù spregiudicati avventurieri, ma il cielo stellatod’Oriente è per tutti. I naturalisti faranno bene adaccedervi in primavera, quando le piogge rendo-

no le colline verdeggianti facendo nascere oltreduemila specie di fiori esotici. Il Wadi Rum fa

parte dell’immenso patrimonio naturale di cui laGiordania dispone, che comprende cinque

Riserve Naturali (Dana, Shaumari, Mujib, Zubia eAzqar), il Mar Morto e lo stupendo mondo

sottomarino del Golfo di Aqaba. Il famoso filmLawrence d’Arabia, interpretato da Peter

O’Toole, Alec Guiness e Omar Sharif, fu giratonel 1962 nel Wadi Rum.

Reportage fotografico

di DOMENICO VOLPEFotografo freelance

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Wadi Rum, il deserto

di Lawrence d’ArabiaNel 1962, vi fu girato l’epico film di David Lean con

Peter O’Toole, Alec Guiness

e Omar Sharif

CARTOLINE

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GIO

RDANIA

Nelle foto:suggestivi scorci

del deserto Wadi Rum.

Copyright ©Domenico Volpe

Tutti i diritti riservatiwww.fotovolpe.it

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MANGIANDO CON STILE

La ricetta di questo numero è dedi-cata a tutti i buongustai del pescefresco che non vogliono rinuncia-re, però, alla squisitezza dei prodot-ti tipici locali. Proponiamo, infatti,la Zuppetta di rana Pescatrice concuore di carciofi di Paestum, ren-dendo così omaggio alla “Festa delCarciofo” organizzata questo mesea Gromola. Vi ricordiamo che pote-te seguire, in video, la preparazio-ne di questo prelibato piatto con-sultando la sezione “Mangiandocon stile” di StileTV.

Ingredienti per 4 persone:• 800 gr di pescatrice• 2 carciofi tondi di Paestum• 5-6 pomodorini• 1 cucchiaio di olio extraverginedi oliva• Sale q.b.• 1 spicchio d’aglio• 200 gr di gamberetti• 100 gr di vongole fresche

Procedimento:pulire bene i carciofi, eliminando lepunte esterne, e poi tagliarli a metàper togliere tutta la peluria interna.In una padella portarel’olio a temperatura edimbiondire l’aglio, chepoi elimineremo. Ag-giungiamo la ranaPescatrice tagliata arondelle e i carciofi. La-sciar dorare, aggiunge-

re i pomodorini e salare. Versaremezzo bicchiere d’acqua e lasciarcuocere il tempo necessario.

Vino abbinatoCilento Bianco (azienda Rotolo)

Le proprietà del carciofoGrazie ad una particolare sostanza(la cinarina) contenuta nelle foglie,nello stelo e nell’infiorescenza, ilcarciofo svolge un’azione benefica

sulla secrezione bilia-re, sulla funzionalitàepatica, favorisce ladiuresi renale eregolarizza le funzio-ni intestinali. Sembra,inoltre, efficace nellacura dell’orticaria e di

alcune forme eczematose cutanee.Aiuta ad abbassare il livello delcolesterolo nocivo e dei trigliceridi.Il carciofo è tonico, sedativo dellatosse, aiuta a purificare il sangue,dissolve i calcoli e disintossica. Inol-tre, ha effetti antiossidanti e poten-zialmente antitumorali. Le sostan-ze utili all’organismo che il carcio-fo contiene sono: ferro, sodio, po-tassio, calcio, fosforo, vitamine A,B1, B2, C, PP, acido malico, acidocitrico, tannini e zuccheri tolleratianche dai diabetici. Per la presen-za di composti vitaminici, riduce lapermeabilità e la fragilità dei vasicapillari. Nel complesso, le sostan-ze contenute nei carciofi aiutano albuon funzionamento di tutto l’ap-parato digerente.

A cura di

FRANCO NAPOLEONEe GERARDO DE ROSAMaitre e sommelier

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16CIBO

A cura di

ORESTE PAOLINOPresidente Associazione “16Cibo”

Itinerari del gusto perpromuovere le aziende Tour e visite guidate per valorizzare i prodotti tipici locali ed incrementare il business degli associati

Nell’ottica di una rivalutazione turistica ed enogastronomicadel territorio salernitano, l’Associazione 16Cibo si proponedi rappresentare un trait d’union tra l’offerta e la domanda, trai produttori del settore e i soggetti pubblico-privati interessatiad una conoscenza approfondita della realtà locale. Al finedi favorire questo tipo di attività, 16Cibo attua una politica dimarketing finalizzata alla diffusione della conoscenza delterritorio e dei suoi prodotti, attraverso visite guidate ed escur-sioni specifiche che uniscano, al patrimonio archeologico,artistico, religioso, naturalistico e rurale locale, le specialitàed i piatti tipici correlati, con particolare attenzione ai prodot-ti biologici, non trattati con elementi chimici e coltivati secon-do la secolare tradizione locale. Per i propri associati, i re-sponsabili 16Cibo hanno elaborato escursioni mirate allavalorizzazione e promozione dei loro prodotti, per dare alpossibilità di vivere esperienze uniche nell’ottica di un turi-smo enogastronomico e culturale, accompagnati da esperti ingrado di far “assaporare” ogni attimo. Ecco alcuni itineraridel gusto messi a punto dalla nostra associazione: lavorazio-ne della mozzarella nei caseifici della Piana del Sele, con de-gustazione dei prodotti caseari; visite alle cantine vitivinicoledella Campania; tour nei centri archeologici di Paestum e Veliacon degustazione di prodotti tipici; alla scoperta della tradi-zione rurale con passeggiate nei centri storici del Cilento e neilaboratori del gusto; escursioni in barca alla scoperta dei fon-dali di Punta Licosa e Palinuro con degustazione di prodottitipici; riscoperta dei centri religiosi più importanti (Santuariodella Madonna del Granato, Certosa di Padula, Getsemani,Duomo di Salerno) e della cucina legata alle festività religiosedella tradizione cilentana. I tour si svolgono tutti i giorni, suprenotazione: 16Cibo mette a disposizione dei clienti il servi-zio trasporto e, su richiesta, organizza esperienze su misura.

Per maggiori informazioni e contatti:Associazione “16CIBO”Località Santa Venere - Capaccio Paestum (Sa)Cell. 393.9949389 – 388.0578541www.16cibo.it Sopra: alcuni loghi delle già numerose aziende

che hanno scelto di associarsi a 16Cibo

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Corsi per Amatori - Le basi della cucina (iscrizione gratuita fino al 31.05.2010)Corsi per ristoratori - La cucina regionaleCorsi individuali - Per chi vuole un insegnamento professionale di altissimo livelloCorsi per degustatori di vino con visite in cantina (iscrizione gratuita fino al 31.05.2010)Corsi di pizzaioli amatoriali e professionali (dall’impasto alla cottura)Pizza a casa come in pizzeria (visita al molino) (iscrizione gratuita fino al 31.05.2010)Corsi di pasticceria regionale (iscrizione gratuita fino al 31.05.2010)Corsi di cucina vegetariana, ciliachismo, utilizzo finger-food, multietnica, decorazione piattiCorsi di gelateria

INOLTRE:Serate a tema, cene a tema con degustazioni organizzate dall’Associazione 16Cibo, appuntamenti che rap-presentano delle vere e proprie novità, assolutamente da testare in quanto tutti i prodotti degli affiliatisaranno poi degustati da Voi! Associati anche tu! Con l’Associazione 16Cibo, il successo è assicurato!

PARTECIPA AI NUMEROSICORSI ORGANIZZATIDALL’ASSOCIAZIONE “16CIBO”

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FITNESS&BENESSERE

Nell’era della globalizzazione edel multitasking sociale, dove lepersone sono prese da tantiimpegni quotidiani da svolgerecontemporaneamente e spessocon estrema fretta, si è accentuatala necessità di “evadere” da queicontesti in cui dominano stress,ritmi esasperanti o, al contrario,routine mummificanti, doveaumenta il rischio di accumularenegatività psicofisiche che, alungo andare, compromettono lasalute incidendo anche suicomportamenti e gli stati d’ani-mo. Ecco perché frequentareregolarmente una palestra, ormai,è diventato un momento diautentica “fuga” per milioni dipersone in tutto il mondo, nonpiù soltanto un lasso di tempoper 2/3 volte a settimana duranteil quale allenarsi e sudare perdistrarsi e “staccare la spina”.

Non solo pesi e sudore È cambiato il concetto di “palestra”: impazzano i fitness&wellness club,in grado di offrire molteplici servizi per il benessere psicofisico

A cura di

MARIA ROSARIA DE MATAIstruttrice professionistadi fitness e discipline aerobiche

Nelle foto:

una lezione di Pilates al“Nettuno Sporting&Wellness Club”

di Capaccio Scalo;la sala Spinning con

cromoterapia

Pertanto, la clientela è diventatasempre più esigente, mutando alcontempo il concetto stesso di“palestra”, molte delle quali sisono trasformate in centri benes-sere “full-optional”, ovvero deiveri e propri club dove potersi nonsolo prendere cura del propriocorpo, ma anche rilassarsiattraverso opportunità di relax esvago a portata di mano.Ovviamente, non bastano attrez-zature moderne o un’area sauna:

è necessaria la presenza di perso-nale qualificato, professionale ecompetente, ovvero di istruttori diconclamata esperienza che sappia-no impartire gli allenamentiappropriati seguendo i progressidegli iscritti. Molto gradite daiclienti sono soprattutto (!) le offerte,i pacchetti benessere ed i vantaggiriservati esclusivamente ai soci.Il “Nettuno Sporting&WellnessClub” di Capaccio, in tal senso,offre la possibilità di usufruire deiseguenti servizi: angolo bar,videodiffusione, area wi-fi, repartocardiofitness, sala pesi per il bodybuilding, sala fitness (con corsi dilife pump e varie disciplineaerobiche), sala spinning (incromoterapia) e area relax conpoltrona massaggiante e pedanavibrante, solarium, sauna adinfrarossi e bagno turco.La parola d’ordine, oggi, è dunquebenessere psicofisico, in linea conl’innovazione dettata dagli aspettidella moderna società.

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SOTTODISCO

Pulsa l’hip-hop hardcore nelletracce dell’album Vita Bona,neonata creatura del duo napole-tano Co’ sang, composto daAntonio Riccardi (detto Ntò) eLuca Imprudente (detto o’Luchè).Rime fluide come la lava di unvulcano sgorgano a dipingere unaffresco metropolitano affasci-nante nella sua brutalitàquotidiana. Riconoscenza,Chello ca si (realizzata conun sempre bravo Raiz) eNun me parla ‘e strada (conMarracash e El Coyote),completano in musica leinchieste giornalistichesulla camorra di RobertoSaviano. Cresciuti nelrione Marianella, aiconfini con Scampia,Piscinola e Miano, hannoiniziato il loro percorsomusicale con la partecipa-zione all’albumautoprodotto Spaccanapolidella crew partenopeaClan Vesuvio nel 1997, conla traccia Paura Che Passa,scritta e prodotta con Denèe Daiana, inizialmente anch’essimembri dei Co’ Sang. La divisio-ne assesta il gruppo con l’attualetandem, dedito ad uno stile fattodi decisione e di rade presenzesulla scena discografica hip hop,prediligendo i live. Nel biennio2005-2006, il duo ha iniziato una

A cura diORESTE GAROFALODj - Sottodisco

Canta Co’ Sangla Napoli di oggi

serie di collaborazioni con artistiimportanti del panorama nazio-nale come Rischio e Inoki, rispetti-vamente nei cd Reloaded - LoSpettacolo è Finito (pt. II) e TheNewkingzmixtape, che si aggiun-gono a featuring di artisti emer-genti come Marracash. Sempre nel2005, la band ha pubblicato ilprimo album, intitolato Chi MorePe’ Mme: 16 tracce, che dipingonola Napoli attuale senza moltispazi ai compromessi, con lirichesono realizzate in napoletano.Le produzioni sono affidate a

buzione di Chi More Pe’ Mme: lapossibilità di essere prodotti dauna major ha dato visibilità alduo, che ha ottenuto la copertinadella rivista Rumore (n. 168).L’uscita del disco ha poi portato iCo’Sang a diversi concerti in giroper l’Italia, tra Milano nel 2005assieme ai Club Dogo, e Roma (al

teatro Palladium) nelmarzo 2007. Il rumoresuscitato dal realismodelle liriche, non filtrateattraverso lapoliticizzazione che hacontraddistinto, adesempio, i lavori dei 99Posse, ha portato il duoad una intervista conl’autore e giornalistaRoberto Saviano sulnumero di Repubblica XLdi luglio-agosto 2007.Alla fine del 2007,hanno pubblicato unnuovo singolo FinQuanno Vai N’cielo, conla partecipazione delcantante napoletanoPino Mauro. Nel marzo

2009, ritornano sulle scenemusicali con un nuovo singoloNun Sai Niente ‘E Me, in collabora-zione con i Fuossera, brano cheanticipa il nuovo album Vita Bonauscito nel novembre 2009, annoin cui hanno vinto il premio“Massimo Troisi”.

O’Luchè, ad eccezione di 3 traccerealizzate da O’Red del ClanVesuvio; vi partecipano anche irapper Lucariello, Fuossera, ilgiamaicano 2Bad e il cantanteraggae americano Elementree .Nel 2006, la Universal Music hadeciso di occuparsi della distri-

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DETTI E MODI DI DIRE

Facimm’ ammuina! Nel dialettonapoletano, lo si esclama nellesituazioni caratterizzate daldisordine. La locuzione varicondotta ad un regolamento dellaMarina borbonica del 20 settembre1841, dove il termine sarebbe statoindicato come un comando daimpiegare a bordo dei bastimentidella Real Marina. Il testo cosìrecita: “All’ordine Facite Ammuina:tutti chilli che stanno a prora vann’ apoppa e chilli che stann’ a poppavann’ a prora: chilli che stann’ a drittavann’ a sinistra e chilli che stanno a

A cura dell’avv.

ALFONSO FORTINO

Facimm ammuina!sinistra vann’ a dritta: tutti chilli chestanno abbascio vann’ ncoppa e chilliche stanno ncoppa vann’ basciopassann’ tutti po stesso pertuso: chinun tene nient’ a ffà, s’aremeni a ‘cca ea ‘ll à”. In effetti, però, si tratterebbedi un falso storico: prima di tutto, ilregolamento della Real Marina delRegno delle Due Sicilie non ha maipresentato un tale articolo, edinoltre tutti gli atti ufficiali eranoredatti in perfetto italiano e non indialetto napoletano. Tuttavia, siritiene che tragga origine da unfatto storico realmente accaduto:un ufficiale napoletano, FedericoCafiero, passato dalla parte deipiemontesi, venne sorpreso adormire a bordo insieme al suoequipaggio e messo agli arresti daun ammiraglio piemontese, in

quanto responsabile di mancanzadi disciplina. Una volta scontata lapena, l’ufficiale venne rimesso alcomando della sua nave dovepensò bene di istruire il proprioequipaggio a “fare ammuina” nelcaso in cui si fosse ripresentato unufficiale superiore, con lo scopo diessere avvertito e, contemporanea-mente, di dimostrare l’operositàdell’equipaggio. Tale fatto èdivenuto, poi, uno dei tanti aned-doti denigratori sulle forze armateborboniche, confezionati a finepropagandistico dai piemontesiper screditare il Regno delle DueSicilie e la dinastia dei Borbone.Tra l’altro, la Real Marina eraparticolarmente efficiente, tantoche, nell’Italia appena unificatache si ritrovava imposte tutte leistituzioni e leggi piemontesi, laMarina adottò divise, gradi eregolamenti di quella napoletana.

HI-TECH

La Apple, è risaputo, è molto bravanel nascondere ai clienti finali iprodotti fino al lancio, come seogni nuovo prodotto messo sulmercato sia un evento storico. Macosa è successo per l’iPhone 4G?Da fonti attendibili, un prototipo èstato trovato in un bar nella città diRedwood (USA). Ma siamo sicuriche non si tratti di un fake?Gizmodo ha smontato il dispositi-vo e, dopo averlo “analizzato”,afferma con assoluta certezza chesi tratta proprio del nuovo iPhone!Ma quali sono le caratteristiche?

A cura di

IVAN DE ROSALaureando in Informatica

iPhone 4G, Apple smarrisce prototipo!L’iPhone di 4a generazione presen-ta una videocamera frontale,mentre la fotocamera sul retro èdotata di flash. Inoltre, è stataaggiunta una micro-sim comel’iPad, e migliorato il display conrisoluzione più alta. Poi vi sonodelle modifiche estetiche, comel’arrotondamento dei tasti delvolume, l’aggiunta di un secondomicrofono accanto al jack per lecuffie e un design più “squadrato”rispetto ai precedenti modelli diiPhone. La batteria è più grandedel 16%. Per Gizmodo è impossibi-le che qualcuno, al di fuori diApple, abbia avuto la possibilità diutilizzare componenti appartenen-ti alla società californiana perrealizzare un telefono funzionanteda diffondere in tutto il mondo.

John Gruber di Daring Fireball, poi,ha dichiarato che Apple haeffettivamente perso un prototipodi iPhone e che lo sta cercando perriaverlo indietro. Se tutto fosseconfermato come sembra, la Appleha dunque commesso un graveerrore! Ma, a questo punto, pongoun interrogativo: e se fosse tuttoorganizzato per accrescere l’attesa,visto che l’uscita è prevista per ilprossimo mese di giugno?

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Auguri

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Benvenuta

AURORA

Il 5 febbraio 2010,

ha spalancato il suo sorriso sul mondo

la piccola Aurora Coppola, per la gioia

di papà Roberto, mamma Manuela,

dei nonni Pasquale e Maria, Bruno e

Maria, di zia Marilena e della cuginetta

Miriam. Auguri da parenti, amici e

d

alla nostra Redazione!

Il 21 dicembre 2009, ha spalancato il suo

sorriso sul mondo il piccolo Vito Franco,

per la gioia di papà Gerardo, mamma

Gaetana Arminante, dei fratelli Luigi,

Antonio e della sorella Giulia.

Augurissimi da StileTV!

BenvenutoVITO

SILVIA eMARCO, che coppia!

Ai Campionati provinciali di Torchiara,

i talenti del ballo di Capaccio, Silvia

Desiderio e Marco Maiellaro, hanno

dato spettacolo piazzandosi primi

nel Liscio e nei Caraibici! Ottima

prova anche alla gara regionale di

Monteruscello, dove gli allievi della

scuola di ballo “Perla del Drago”

si sono classificati ai primi posti!

Il 2

8 aprile 2010,

Claudia Verrone ha conseguito la laurea

in Economia e Commercio (indirizzo

Marketing) presso l’Università LUISS

di Roma con il voto di 110/110 e lode.

Alessia, Clara, Antonella, Liliana,

Giuseppe e Luigi augurano a Claudia

grandi soddisfazioni professionali,

così come tutta la Redazione di StileTV!

Laurea

VERRONE

Se non trovi la tuacopia, puoi acquistarlapresso l’edicola inViale della Repubblica,a Capaccio Scalo (neipressi del mercato).

Il 15 aprile 2010, la

tenera Federica Pia Guadagno ha

compiuto 2 anni! Auguri da papà

Lino, mamma Caterina, nonni, zii,

parenti e dalla nostra Redazione!

STILETVè anchein edicola!

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LOTTO e GIOCHI NUMERICI

Giocare per credere

Lotto, vincerepuntando poco

Anche questo mese, illottologo capacceseMaurizio Di Spirito(nella foto), mette a di-sposizione della spet-tabile clientela e degliaffezionati Lettori di

StileTV le sue intuizioni nei giochinumerici, che fino ad oggi hannoregalato migliaia di euro ai fortu-nati scommettitori che si sono affi-dati alle sue previsioni. Stavolta,l’arguto Di Spirito consiglia di pun-tare sul Lotto, un gioco alla portatadi tutti che consente di vincere som-me cospicue a fronte di giocate an-che di pochi euro. Il Lotto è senzadubbio il gioco numerico più ama-to, spesso interprete di sogni ecabala con l’ausilio della famosaSmorfia napoletana. Giocare percredere (responsabilmente)!

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